Processo verbale della seduta n. 86 del 22 marzo 2017
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1 Seconda Commissione consiliare Sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione, formazione Processo verbale della seduta n. 86 del 22 marzo 2017 Componenti II Comm Gruppo Consiliare Carica Presente Sostituito da Anselmi Gianni Partito Democratico Presidente SÌ Galletti Irene Movimento 5 stelle Vicepresidente SÌ Bugetti Ilaria Partito Democratico Vicepres. segretario SÌ Alberti Jacopo Lega Nord Componente SÌ Bezzini Simone Partito Democratico Componente SÌ Mazzeo Antonio Partito Democratico Componente NO Nardini Alessandra Partito Democratico Componente SÌ Niccolai Marco Partito Democratico Componente SÌ Salvini Roberto Lega Nord Componente SÌ Stella Marco Forza Italia Componente NO Sono inoltre presenti Silvia Fantini Lucia Spilli Cristina Poggi Sandra Mancini Beatrice Pieraccioli Alessandro Zuti Benedetta Bernocchi Monica Toniazzi Francesca Censini Daria Rosselli Alberto Bruni Daniella Vangieri Gianluca Barbieri Mirella Giannotti Claudio Ciardi Responsabile P. O. Assistenza generale alle commissioni consiliari Responsabile P. O. Assistenza generale alle commissioni consiliari Assistenza generale alle commissioni consiliari Assistenza generale alle commissioni consiliari Responsabile P.O. Assistenza giuridico e legislativa Funzionario Settore Analisi di fattibilità Ufficio stampa Uditrice gruppo consiliare Uditrice gruppo consiliare Uditrice gruppo consiliare Uditore gruppo consiliare Uditore gruppo consiliare Dirigente Giunta Regionale Responsabile P.O. Giunta Regionale Funzionario Giunta Regionale ORDINE DEL GIORNO 1. Comunicazioni del Presidente; 2. Proposta di Legge n. 152 Nuova disciplina dei distretti rurali ; 3. Indagine conoscitiva La proliferazione del lupo in Toscana : Audizioni delle organizzazioni professionali agricole, associazioni allevatori, associazioni ambientaliste, Corpo forestale dello Stato e polizia provinciale 4. Varie ed eventuali. Alle ore 10:40 il Presidente, accertata la presenza del numero legale, dà inizio alla seduta. 2. Proposta di Legge n. 152 Nuova disciplina dei distretti rurali Il Presidente Anselmi evidenzia che è stato svolto un lavoro istruttorio, il cui risultato è il testo a fronte inviato a tutti i consiglieri. [entra il cons. Alberti] Non essendovi interventi, il Presidente Anselmi pone in votazione, in successione, gli articoli 1 e 2 Favorevoli Anselmi, Galletti, Bugetti, Bezzini, Niccolai, Nardini Pagina 1 di 7
2 Astenuti Alberti [entra il cons. Salvini] Il Presidente Anselmi illustra l articolo 3, come da lui modificato. Non essendovi interventi, il Presidente Anselmi pone in votazione l articolo 3, così come modificato Favorevoli Anselmi, Galletti, Bugetti, Bezzini, Niccolai, Nardini Astenuti Alberti, Salvini Il Presidente Anselmi illustra le modifiche all articolo 4, lettera a), proposte dal cons. Niccolai. Il Dott. Barbieri ritiene che la dicitura maggiormente rappresentative a livello nazionale rischi di essere limitativa, in quanto esistono dei territori con rappresentanze forti localmente, ma non a livello nazionale. Il Presidente Anselmi chiede se allora questo possa comportare il rischio che le rappresentanze non rappresentino nessuno in un determinato territorio. La Vice Presidente Galletti ritiene la modifica restrittiva e priva di senso, sia da un punto di vista tecnico che politico. Il cons. Niccolai ritiene che al problema della rappresentanza a livello locale sopperisca la lettera c) del comma, che permette l ingresso di ulteriori soggetti. La Vice Presidente Galletti non concorda con l interpretazione data dal cons. Niccolai. La lettera a) deve rimanere come presentata. Il cons. Salvini si dichiara contrario all emendamento del cons. Niccolai. Il Presidente Anselmi chiede cosa si intenda per organizzazioni professionali agricole, dato che comunque si tratta di sigle che sono di livello nazionale. Il cons. Salvini fa presente che sul territorio vi sono categorie che non si sentono rappresentate, non ci si può basare solo sulla rappresentanza nazionale. Ai tavoli deve starci chi è veramente presente sul territorio. Il cons. Niccolai ritiene che nulla osti ad un accertamento sulle rappresentanze territoriali, ma la rappresentanza non deve essere parcellizzata. Del resto la dizione maggiormente rappresentative a livello nazionale viene utilizzata in tutta la normativa, per cui non vede perché non dovrebbe essere utilizzata anche in questa legge. La Vice Presidente Galletti sostiene che l emendamento non aggiunge o toglie niente, per cui la cosa migliore è lasciare la lettera a) così come proposta dalla Giunta. Il Presidente Anselmi vorrebbe mantenere la modifica proposta, anche perché le organizzazioni nate spontaneamente sui territori non sono riconosciute. Il cons. Niccolai ritiene che, in quelle realtà in cui esistono associazioni di produttori, le stesse potranno essere recuperate con la lettera c). [esce il cons. Alberti] Non essendovi altri interventi, il Presidente Anselmi pone in votazione l articolo 4, così come modificato Favorevoli Contrari Astenuti Anselmi, Bugetti, Bezzini, Niccolai, Nardini Galletti Salvini Il Presidente Anselmi chiede come si risolva l osservazione degli uffici legislativo e fattibilità all articolo 5. Pagina 2 di 7
3 Il Dott. Barbieri propone la riformulazione del comma 1 dell articolo 5, ovvero L assemblea di distretto è composta dai rappresentanti dei soggetti aderenti all accordo di distretto. [rientra il cons. Alberti] La Vice Presidente Galletti chiede se vi sia la possibilità per l assemblea di tenere le riunioni in forma pubblica e se tale previsione possa essere messa in legge o sia meglio rinviarla al regolamento. Il Presidente Anselmi esprime perplessità circa il fatto che un soggetto che non aderisce possa poi partecipare alle riunioni dell assemblea. Secondo il suo parere, le decisioni devono essere prese in condizioni non pubbliche. Il Dott. Barbieri richiama l attenzione sul comma 5 dell articolo 4: dal momento che l accordo deve definire tutta una serie di aspetti, allora sarà l accordo stesso che dovrà definire la partecipazione dei soggetti. L articolo 5 prevede poi che l assemblea approvi il proprio regolamento e lì potranno essere previsti i casi di pubblicità delle sedute. Non appare corretto inserire in legge tali previsioni. [esce il cons. Alberti] Non essendovi altri interventi, il Presidente Anselmi pone in votazione l articolo 5, così come modificato Il Presidente Anselmi illustra l articolo 6, in merito al quale vi è un osservazione dell ufficio fattibilità. Il Dott. Barbieri propone di inserire sia pubblico che privato. Non essendovi altri interventi, il Presidente Anselmi pone in votazione l articolo 6, integrato con la proposta del Dott. Barbieri Il Presidente Anselmi illustra l articolo 7, in merito al quale vi sono due proposte di modifica: un integrazione al comma 4 ed una proposta di emendamento del cons. Niccolai, di inserimento del comma 5. Non essendovi interventi, il Presidente Anselmi pone in votazione la proposta di emendamento del cons. Niccolai Favorevoli Anselmi, Bugetti, Bezzini, Niccolai, Nardini, Galletti Successivamente, il Presidente Anselmi pone in votazione l articolo 7, così come emendato, e con l integrazione al comma 4 Favorevoli Anselmi, Bugetti, Bezzini, Niccolai, Nardini, Galletti Il Presidente Anselmi pone in votazione, in successione, gli articoli da 8 a 10 Pagina 3 di 7
4 Il Presidente Anselmi propone l inserimento dell articolo 10 bis, dietro suggerimento dell ufficio fattibilità, per reinserire una causola valutativa. Il Dott. Zuti fa presente che l articolo si divide in due commi: il primo riguarda lo stato di attuazione della legge, il secondo fu messo nel 2004 e la valutazione della sua opportunità è rimessa alla commissione. Il Dott. Barbieri nutre grosse perplessità sul comma 2, dato che il lavoro per ottemperarvi è talmente grosso che forse non ne vale la pena. Propone di aggiungere al comma 1 lo stato di avanzamento dei progetti presentati e completati. La Vice Presidente Galletti ritiene che il comma 2 potrebbe avere un senso, visto che quei risultati permetterebbero di valutare di effetti generali prodotti dalla legge. Suggerisce di prevederlo per un triennio, al termine del quale, se il sistema risultasse troppo macchinoso, si potrebbe poi togliere. Il Dott. Barbieri evidenzia che la lettera a) presuppone uno studio sullo status attuale, di non facile realizzazione, e che la lettera b) non è un obiettivo del distretto rurale. Le lettere c) e d) potrebbero invece essere ricomprese nella relazione di cui al comma 1. Il Presidente Anselmi propone di mettere in votazione l articolo 10 bis limitatamente al comma 1, prevedendo anche lo stato di avanzamento dei progetti presentati e completati nella lettera b). Non essendovi altri interventi, il Presidente Anselmi pone in votazione l articolo 10 bis, così come modificato Favorevoli Anselmi, Bugetti, Bezzini, Niccolai, Nardini, Galletti Il Presidente Anselmi pone in votazione, in successione, l articolo 11, con l inserimento del comma 2 proposto dallo stesso Presidente, e l articolo 12 Il Presidente Anselmi chiede quali siano i distretti già costituiti. Il Dott. Barbieri li elenca: Lunigiana, Maremma, florovivaistico Lucca-Pistoia, Montagna Pistoiese, vivaistico Pistoia, Montalcino San Giovanni d Asso. Il Presidente Anselmi chiede agli uffici come si debba integrare il preambolo. La D.ssa Pieraccioli risponde si potrebbe scrivere che si è ritenuto di non prevedere nella legge particolari e privilegiate linee di finanziamento, demandando agli strumenti di programmazione regionale in materia di sviluppo rurale la possibilità di prevedere alcune misure di finanziamento. Non essendovi altri interventi, il Presidente Anselmi pone in votazione il preambolo, così come integrato Infine, il Presidente Anselmi pone in votazione la pdl 152 nel suo complesso Pagina 4 di 7
5 Il Presidente Anselmi dà mandato agli uffici per il coordinamento finale del testo. [esce la Vice Presidente Segretario Bugetti] 3. Indagine conoscitiva La proliferazione del lupo in Toscana : Audizioni delle organizzazioni professionali agricole, associazioni allevatori, associazioni ambientaliste, Corpo forestale dello Stato e polizia provinciale Galaverni del WWF fa presente che tutti i lupi sul territorio regionale sono italiani e nessun lupo è stato oggetto di programmi di reintroduzione. [rientra la Vice Presidente Segretario Bugetti] Mentre è sotto accertamento la possibilità che siano stati effettuati a livello di razze di cane domestico, quindi non presenti in natura, incroci tra razze di cane lupo cecoslovacco e lupi selvatici provenienti da altre popolazioni europee. Attualmente sono censiti in Toscana 600 lupi ed è allarmante quanto dichiarato dall Assessore Remaschi, cioè di voler tornare alla densità ante anno 2000, ovvero 100 lupi: questo vorrebbe dire ucciderne 500, in totale contrasto con la direttiva Habitat. In ogni caso, poi, i lupi tornerebbero in Toscana dalle regioni confinanti. L attuale normativa non ha garantito una prevenzione efficace, per cui invita ad esaminare la normativa dell Emilia Romagna, che sembra funzionare molto bene. Le azioni di prevenzione sono molto più efficaci rispetto agli abbattimenti. I branchi stabili si nutrono prevalentemente di cinghiali, daini e caprioli, per cui sono utili all agricoltura. Ferruzza di Legambiente evidenzia che a febbraio solo la Toscana e la Provincia di Bolzano non hanno chiesto lo stralcio della deroga agli abbattimenti. In Toscana sono stati catturati undici animali: dieci ibridi ed un solo lupo. La specie lupo è un indicatore fondamentale della biodiversità, pensare agli abbattimenti ci riporta indietro di trent anni. Ricorda la legge obiettivo sugli ungulati: il lupo rappresenta la soluzione a quel problema, visto che preda soprattutto le femmine di cinghiale. Il Presidente Anselmi fa presente che le audizioni non sono propedeutiche ad iniziative legislative, bensì alla definizione di un quadro conoscitivo. Marucelli di Pronatura afferma che la presenza di lupi sta a significare che il nostro territorio è sano e non va vista come un problema, ma come un valore. La legge 26/2005 va rivista per fornire maggiori strumenti di tutela agli allevatori. I capi predati sono pochi rispetto al numero complessivo, ma costituiscono comunque un grave danno. Ci vogliono interventi economici per il rafforzamento delle recinzioni e per la presenza del pastore, perché ora le greggi vengono lasciate sole con il cane. Il 20% dei lupi muoiono ogni anno per cause dovute all attività umana e la vita media del lupo è inferiore ai cinque anni. Salvatori è responsabile del progetto Medwolf nella provincia di Grosseto. Il progetto vede la partecipazione degli agricoltori e degli ambientalisti, le aziende che partecipano al progetto sono particolari e invita i consiglieri a visitarle. Il progetto purtroppo si concluderà il 30 novembre di quest anno. Mettere le recinzioni non basta: il progetto segue 60 aziende che hanno adottato particolari ricoveri notturni ed altre 60 che non hanno adottato tali sistemi di prevenzione; si è verificato che il lupo ha modificato le proprie abitudini, adattandosi a predare di giorno. Il cane da guardiania ha dei costi molto elevati. Occorre lavorare anche sulle resistenze culturali. Le piccole aziende chiudono perché non riescono ad ammortizzare le perdite, dovute non solo al lupo. Occorre stabilire un partenariato con gli allevatori. Ciuti, di Canis Lupus Italia, segue il monitoraggio del lupo in provincia di Pistoia. Da due anni il numero dei lupi in Toscana è stabile, per cui la parola proliferazione non è la più adatta, perché non ci sarà un aumento esponenziale nei prossimi anni. In Toscana, a parte progetti specifici, non è stato fatto un intervento capillare sul territorio, azienda per azienda. I lupi arrivano ora in zone periurbane: questo allarma i cittadini e pone nuove problematiche. Per gli ibridi e per i lupi problematici occorre pensare alle catture, ma dopo vanno tenuti in strutture adeguate. È stata fatta una convenzione con l Università di Bologna e Ispra per la raccolta di dati sulle cause di mortalità del lupo tramite l esame delle carcasse. Corrieri parla a nome del CAART, che rappresenta oltre quaranta associazioni. Premette che non esiste un censimento scientifico per quanto riguarda il lupo appenninico, mentre esiste per quello alpino. La Toscana è l unica regione, assieme alla Provincia di Bolzano, ad aver accettato la percentuale del 5% di abbattimenti del lupo. Il piano nazionale si occupa anche del bracconaggio e dell ibridazione. Gli allevatori chiudono anche perché in Italia ci sono sette milioni di vegetariani. I cani vaganti in Italia sono più di un milione e si accoppiano con i lupi: da qui l ibridazione. Occorre, pertanto, combattere il randagismo. Ricorda che il bracconaggio provoca la morte di trecento lupi ogni anno. Rabazzi della CIA fa presente che il piano di salvaguardia del lupo 2000/2010 era più incisivo di quello attuale: dopo 6/7 punti affermava che, in caso di proliferazione, poteva esser chiesta la deroga, senza stabilire la percentuale degli Pagina 5 di 7
6 abbattimenti. Ma quel piano non è mai entrato in funzione. Quello attuale, dopo 22 punti, prevede la possibilità degli abbattimenti, stabilendo un massimo del 5%. Gli indennizzi non sono la soluzione. Molti attacchi non sono denunciati, per cui sono molti di più rispetto ai dati ufficiali. A Grosseto è morta una persona per cercare di salvare il proprio gregge. Gli allevatori dovranno fare dei passi in avanti, ma non vuole sentir dire che tutto va bene. In Emilia il problema è risolto solo perché gli allevamenti sono tutti chiusi. Occorre eliminare gli ibridi. Secondo Pruneti dire che gli animali attaccati sono mille non è corretto, non comprende da dove arrivi quel dato. Le domande di indennizzo nel periodo dal 1 novembre 2014 al 31 dicembre 2015 raccontano di una media di 35 attacchi al mese, attacchi che arrivano a 40 in media al mese nel periodo dal 1 gennaio al 31 novembre L impressione è che la politica abbia maturato la consapevolezza su quanto sta accadendo con ritardo. Invita la Commissione a fare alcune verifiche, ad esempio su cosa sia stato attuato della mozione 29/2015, con la quale il Consiglio regionale invitata la Giunta a fare tutta una serie di cose; occorrerebbe anche verificare lo stato di attuazione dell accordo del luglio Coldiretti ha ritirato la propria firma da quell accordo, perché gli impegni non sono stati rispettati. Chiede cosa sia stato fatto per il problema del randagismo. Il sistema di prevenzione non ha funzionato e quello sull indennizzo si è rivelato inadeguato, dal momento che è soggetto al sistema del de minimis, per cui già dal secondo anno le aziende non hanno avuto un indennizzo parametrato ai danni subiti. Condivide che le recinzioni non sono la soluzione. Le tecniche di gestione degli allevamenti devono cambiare per far fronte alla presenza del lupo: tutto questo non può essere attuato con i soli fondi del PSR, che non sono sufficienti. Il Presidente Anselmi risponde che sembra difficile reperire ulteriori risorse. Galaverni chiarisce che il dato sugli animali oggetto di attacchi si riferisce ad un solo anno in provincia di Grosseto. Petrucci afferma che quanto detto dai rappresentanti del mondo ambientalista non rispecchia lo stato d animo degli allevatori. Le persone ora hanno paura di andare nel bosco. Sono stati spesi troppi soldi per catturare solo dieci ibridi ed un lupo. Massaro ribadisce il problema del de minimis per gli indennizzi e consegna della documentazione inerente attacchi a vitelli e vacche. Il Tenente Colonnello Baldassarri spiega che la causa principale della mortalità del lupo in Toscana, dal 2014 al 2017 complessivi 22 casi, è il bracconaggio. Illustra gli atti di bracconaggio nella provincia di Grosseto ed il protocollo sottoscritto con Asl Sud-Est e Istituto zoo profilattico del Lazio e della Maremma. Illustra l attività di ricerca di bocconi avvelenati e di prevenzione del randagismo, l anagrafe canina e le attività relative alla sterilizzazione dei cani, alla cattura dei cani vaganti, all esecuzione di tamponi per l analisi del DNA lasciato sulle prede, ai controlli nelle aziende. Illustra, infine, i riferimenti normativi sia statali che regionali. Il protocollo utilizzato nella provincia di Grosseto verrà esteso alle provincie di Siena e Arezzo e, in prospettiva, a tutta la Toscana. Viviani, della Polizia provinciale di Pisa, parla anche a nome della Polizia provinciale di Livorno. La prevenzione del bracconaggio è una delle loro funzioni. Il termine proliferazione desta perplessità. Ha recuperato recentemente tre carcasse di lupo fra le provincie di Pisa e Livorno, di cui una di un lupo apparentemente investito: in realtà dall autopsia è emerso che gli era stato sparato ed era anche stato avvelenato, prima di essere investito. Vorrebbe che la Regione prendesse posizioni nette per cercare di allentare la tensione sempre più diffusa fra i cittadini. Il Presidente Anselmi si dichiara d accordo sulla necessità di monitorare gli atti regionali. In merito ai termini usati, gli sembrava acclarato che ci fosse un aumento del numero dei lupi, per cui il termine proliferazione non appare errato. Dal momento che siamo qua, vuol dire che il problema esiste. È emerso il tema dell onerosità delle catture rispetto ai risultati conseguiti, problema da tenere in considerazione, visto che riguarda l utilizzo di risorse pubbliche. Il cons. Salvini chiede se sia indispensabile che la pastorizia sia sul territorio per l equilibrio naturale dell ambiente, se il ritorno del lupo abbia creato lo spopolamento della montagna e se l allargamento del lupo sia frutto della stessa razza di lupo oppure se siano stati riscontrati DNA diversi. Galaverni risponde che tutte le carcasse di lupo sono ascrivibili al lupo italiano. La questione dei lupi neri è ascrivibile a vecchi incroci con cani. Non sono stati trovati lupi del McEnzie. Il cons. Salvini mette agli atti un rapporto del Parlamento francese, che parla anche della Toscana. Pagina 6 di 7
7 La Vice Presidente Galletti chiede come si possa conciliare il fatto che da un lato si afferma che da due anni la popolazione di lupi è invariata, dall altro si parla di un aumento esponenziale delle predazioni. Questo fa pensare che siano intercorsi altri fattori. Pascucci chiede come avvenga la riproduzione dei lupi, posto che la loro vita media è di cinque anni. Salvatori risponde alla Vice Presidente Galletti che i dati sulle predazioni sono parziali, in quanto moltissimi casi non vengono denunciati. Gli allevatori dovrebbero denunciare, anche se non vogliono richiedere il risarcimento. I dati ufficiali parlano di una diminuzione del 50% delle predazioni in provincia di Grosseto. Risponde poi a Pascucci che i lupi hanno un evento riproduttivo all anno con circa cinque cuccioli, che però non sopravvivono tutti. Il Prof. Apollonio ha stimato il numero dei branchi in Toscana. In provincia di Grosseto vi un un enorme turn over dei lupi. Ciuti, premesso che vi è una sola femmina riproduttiva per branco, afferma che in Toscana il numero dei lupi è già arrivato al suo massimo da tre anni. Il numero complessivo è importante, ma non dobbiamo aspettarci un aumento esponenziale. Ogni branco ha bisogno di uno spazio adeguato e non può essere composto da più di un tot di individui, per cui ci sarà una dispersione naturale dei lupi in eccesso. Il Dott. Ciardi presenta i dati di Artea relativi alle richieste di indennizzo: 281 domande nel 2014 per un periodo di dieci mesi, 616 domande nel 2015 per un periodo di 14 mesi e 369 domande nel 2016 per un periodo di 11 mesi. Fa presente anche che in Catalogna è stato trovato un lupo italiano. Pruneti fa presente che gli allevatori spesso non fanno denuncia perché i costi per lo smaltimento delle carcasse sono a carico dell azienda. La seduta si conclude alle ore 14:45 Il Vice Presidente Segretario (Ilaria Bugetti) Il Presidente (Gianni Anselmi) Estensore del verbale (Silvia Fantini) Dirigente del Settore di assistenza generale alle Commissioni Consiliari (Maria Cecilia Tosetto) Pagina 7 di 7
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