Attività del WWF Italia per la conservazione del Lupo in Italia
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- Livia Di Marco
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1 Attività del WWF Italia per la conservazione del Lupo in Italia INTRODUZIONE Nonostante il Lupo si trovi in una situazione nettamente migliore rispetto agli anno 70 in cui il WWF lanciò la famosa Operazione San Francesco per la tutela e la riqualificazione dell immagine di questo carnivoro, persistono a tutt oggi i fattori che possono compromettere il futuro della specie. In primo luogo, continua un bracconaggio feroce che miete ogni anno alcune centinaia di esemplari, uccisi con i lacci, il veleno e le armi da fuoco. Uccisioni illegali che sono intense anche nelle aree protette, inclusi i Parchi nazionali. In secondo luogo, il livello dei conflitti con l allevamento è ancora localmente alto a causa di una insufficiente politica di gestione dei metodi di prevenzione e protezione del bestiame domestico. Infine, la minaccia dell ibridazione con i cani vaganti sta compromettendo l identità genetica del lupo. A rendere più complesso il panorama, il Ministero dell Ambiente ha dato incarico all Unione Zoologia Italiana di aggiornare e rivedere il Piano Nazionale di Conservazione del Lupo. Tale Piano prevede i criteri per concedere le deroghe per l abbattimento legale di un numero massimo di 50 lupi all anno. In un contesto in cui il Lupo risente pesantemente di fattori totalmente (bracconaggio) o parzialmente (gestione dei pascoli e degli indennizzi, gestione del randagismo) illegali, tale proposta appare del tutto incoerente, inefficace e dannosa. Il WWF Italia ha predisposto un Position Paper dell Associazione per affrontare la gestione del Lupo sin dalla primavera scorsa e ha intrapreso azioni concrete, di sensibilizzazione, di coordinamento con altri stakeholder, di comunicazione e di policy funzionali a garantire al lupo un futuro. L ITER DEL NUOVO PIANO SUL LUPO Inizio L Unione Zoologica Italia (UZI), su incarico del Ministero dell Ambiente (MATTM), affida al Prof. Luigi Boitani un attività di raccolta di dati sul lupo in Italia presso esperti e studiosi di ecologia, distribuzione e gestione di questo carnivoro in Italia. L attività si rese necessaria ai fini dell aggiornamento e valutazione delle informazioni disponibili su distribuzione e consistenza delle popolazioni di lupo, appenninica e alpina (esclusivamente per la parte italiana). L indagine era propedeutica all aggiornamento del Piano Nazionale di Gestione del lupo, scaduto nel Estate Viene conseguito il risultato di questa indagine, con la diffusione, riservata ai soli esperti e portatori d interesse istituzionali coinvolti, della prima versione del Piano redatta dallo stesso Luigi Boitani in collaborazione con ISPRA (ver. 28 agosto 2015), contenente anche riferimenti all adozione formale dello strumento per la sua attuazione da parte delle Amministrazioni competenti. Ottobre Viene diffusa la seconda bozza di Piano (ver. 19 ottobre 2015), inoltrata dalla D.G. Protezione della Natura e del Mare del Ministero dell Ambiente ai rappresentanti delle principali organizzazioni interessate, per una presentazione da parte dei proponenti e per una discussione, prima della sua condivisione finale con le Amministrazioni Pubbliche coinvolte nell approvazione formale.
2 Autunno Il WWF Italia partecipa alla conferenza degli stakeholder organizzata dal MATTM con Associazioni ambientaliste, animaliste, venatorie e di categoria agricole per ricevere osservazioni al Piano. Il WWF Italia in tale occasione presenta e consegna le proprie osservazioni scritte, ribadendo le lacune del piano e la propria opposizione all ipotesi di abbattimento legale del lupo. Successivamente, viene consegnato un documento congiunto per manifestare la contrarietà all ipotesi di abbattimento condiviso tra WWF, LIPU, Legambiente, Federparchi e associazioni venatorie. Dicembre Viene redatta la terza bozza del Piano (ver. 22 dicembre 2015), resa nota il 25 gennaio u.s., e inviata alle Regioni per la riunione del prossimo Comitato Paritetico per la Biodiversità, previsto dalla Strategia Nazionale per la Biodiversità ( ) del 16 febbraio p.v. Comitato che riunisce rappresentanti di diversi Ministeri e di ciascuna delle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano). In questa riunione il Piano sarà discusso dal punto di vista tecnico, prima dell invio alla Conferenza Stato- Regioni per la sua approvazione entro il prossimo mese di marzo. Gennaio-Febbraio Il WWF Italia si predispone per attuare una serie di attività del Lupo che prevedono: incontri con stakeholder, una seconda comunicazione congiunta al Ministero delle Associazioni, una comunicazione al Ministero, nuove osservazioni all ultima versione del Piano, attività di comunicazione, di raccolta fondi, ecc. PRINCIPALI ELEMENTI DI CRITICITÀ DEL PIANO Ad oggi non sono state mai richieste, né concesse deroghe per l abbattimento in Italia di Lupi. Le deroghe sono state concesse dall UE in Francia, Svezia e Slovenia, ma in tutti i Paesi il numero delle quote sta diminuendo. Alcune pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali testimoniano la scarsa utilità degli abbattimenti per la gestione delle popolazioni di lupo e la riduzione dei danni all allevamento. In alcuni casi si è anzi registrato un aumento a causa della indotta destrutturazione dei branchi e delle preferenze alimentari di individui singoli sul bestiame domestico. In un contesto in cui il lupo è influenzato ancora fortemente da attività illegali (bracconaggio, randagismo, gestione dei pascoli e degli indennizzi) appare una misura inopportuna e non funzionale abbattere esemplari di lupo legalmente. L abbattimento legalizzato potrebbe avere una negativa ripercussione sul bracconaggio, fornendo di fatto un fattore di legittimazione. Nell ultima versione, sono state inclusi anche i Parchi nazionali (sebbene con cautela ) come aree in cui effettuare gli abbattimenti. L uso delle armi da fuoco nelle aree protette è da sempre stato un punto indiscutibile del WWF. Non si ritiene credibile proporre gli abbattimenti per ridurre il rischio percepito al fine di ridurre i conflitti sociali, si ritiene altresì un fattore che possa aumentare i conflitti sociali determinando un clima molto più difficile per l attuazione di qualsiasi politica di gestione della specie. L ultima versione del Piano manca di una valutazione economica delle varie azioni e delle relative indicazioni dei capitoli di copertura finanziaria. Gli abbattimenti verrebbero concessi a fronte di dati ancora poco dettagliati o assenti sulla specie (stima molto ampia, dati su sex-ratio, dimensione e distribuzione dei branchi, mortalità, ecc.). Scarso impegno fino ad oggi per combattere seriamente bracconaggio, gestione dei pascoli e randagismo, sicuramente prioritario. Gli abbattimenti sarebbero un danno al ruolo culturale, etico, ecologico del lupo. 2
3 CRONOLOGIA DELLE ATTIVITÀ DEL WWF ITALIA NEL PERIODO Gennaio Interventi pubblici del WWF a Parma e Siena contro le richieste di abbattimento di lupi. Nel corso dell intero anno il WWF collabora con il LIFE Medwolf, di cui è partner associato, per la circolazione di una mostra sul lupo in 9 pannelli che a fine 2015 toccherà circa 50 località d Italia. Febbraio Il WWF è su Corriere.it promuove la campagna Crimini contro Natura lanciato a fine anno 2014 per contrastare il bracconaggio ai lupi. Il WWF partecipa al Tavolo di Lavoro regionale sul lupo istituito dalla Regione Toscana. Termina il progetto LIFE Ibriwolf in provincia di Grosseto di cui il WWF è partner. Marzo Il WWF avvia un gruppo di lavoro per la definizione di un Position Paper sul lupo che licenzierà il documento a settembre. Maggio Il WWF esce con un comunicato stampa in Toscana per promuovere la diffusione dei metodi di prevenzione e difesa dalle predazioni. Giugno Il WWF inizia l analisi del primo draft non ufficiale del Piano Nazionale di Gestione del lupo. Il WWF lancia un C.S. in Toscana all indomani di un assemblea di allevatori che chiedono l abbattimento legale. Settembre Il WWF scrive alla Regione Toscana contro la decisione di cancellare le sovvenzioni per l acquisto di cani da guardiania. Novembre Il WWF redige la prima nota al Ministero dell Ambiente con le osservazioni al Piano Nazionale di Gestione del lupo. Il WWF partecipa all incontro, convocato dal Ministero dell Ambiente, di presentazione del Piano Nazionale e illustra la sua posizione. WWF con Legambiente, LIPU, Pro Natura, Federparchi costituisce un GdL sul Piano Nazionale. Inizialmente aderiscono pure Coldiretti, CIA, Federcaccia e Arcicaccia. Dicembre WWF, Legambiente, Federparchi, Pro Natura, Lipu, Federcaccia e Arcicaccia presentano un documento unitario di osservazioni al Piano Nazionale di Gestione del Lupo in cui fra le altre cose viene contestata la possibilità di abbattere i lupi. Le Associazioni agricole assumono una posizione favorevole agli abbattimenti legali. Gennaio Il WWF con un C.S. si pronuncia pubblicamente contro la previsione di abbattimenti in deroga del Piano Nazionale. Febbraio Il WWF scrive al Ministro Galletti e al Direttore Generale della Direzione Protezione Natura del Ministero Ambiente, Maria Carmela Giarratano, evidenziando le modifiche che peggiorano ulteriormente il Piano in corso di definizione, chiedendo la cancellazione del paragrafo III.7 che prevede l applicazione delle deroghe alla tutela del lupo consentendo l abbattimento legale fino a 50 lupi ogni anno. In preparazione una azione congiunta di WWF, Legambiente, Federparchi, Pro Natura, Lipu, Arci Caccia e Federcaccia, sulle Regioni con richieste di modifica del Piano Nazionale in sede di discussione tecnica da parte del Comitato Paritetico del 16 febbraio p.v. BREVE AGGIORNAMENTO DELLO STATUS DEL LUPO IN ITALIA Dopo anni in cui il Lupo in Italia ha rischiato di estinguersi, numericamente ridotto a pochi branchi insediati prevalentemente in Appennino centrale, grazie alla sua protezione giuridica integrale, risalente al 1971 e decretata dopo che diverse iniziative conservazionistiche erano state messe in campo, in particolare grazie all Operazione San Francesco avviata dal WWF Italia, ha cominciato a riprendersi numericamente ampliando 3
4 anche lo spazio occupato. Oggi è presente dalla Calabria fino a diversi settori delle Alpi dove si è insediato stabilmente, sebbene continui ad essere a rischio a causa del bracconaggio, l ibridazione con i cani vaganti e altre minacce antropiche. Un recente studio condotto all ISPRA da Marco Galaverni, Ettore Randi e altri ricercatori stima i lupi in Italia: tra e nel periodo , di cui: lupi sulle Alpi, sull Appennino centrosettentrionale e sull Appennino meridionale. La regione con più lupi risulterebbe la Toscana ( individui), mentre l unica regione in Italia continentale dove non se ne è sinora registrata ufficialmente la presenza stabile è il Trentino Alto Adige, ad eccezione del branco condiviso con la Lessinia, attribuito al Veneto. Nessun lupo in Sicilia e in Sardegna. Il Piano di conservazione nazionale in corso di approvazione, stima la popolazione italiana in 150 esemplari per le Alpi e per l Italia peninsulare. La ripresa è stata enormemente favorita da notevoli trasformazioni degli agroecosistemi abbandonati, aumento delle prede e spopolamento delle aree collinari e montane, oltre dall adattabilità dell animale a diverse condizioni ambientali e a diverse risorse alimentari. Sebbene la presenza del lupo in Italia interessi praticamente l intera Penisola e la popolazione alpina abbia avuto spontaneamente origine da quella appenninica, oggi il Piano tratta differentemente due (meta)popolazioni di lupo appenninica e alpina ritendole diverse per mere esigenze gestionali, oltre a situazioni ecologiche e dinamiche diverse (quella alpina è ancora in espansione, anche grazie a fenomeni di dispersione dalla popolazione balcanica, mentre quella appenninica avrebbe già occupato gran parte dell area potenziale). IL BRACCONAGGIO Il bracconaggio è la principale causa di mortalità del lupo in Italia, peninsulare e alpina. Sebbene il bracconaggio sul Lupo sia noto, è davvero difficile capire quanti sono gli animali che ogni anno vengono uccisi: infatti solo una minima parte delle carcasse viene ritrovata, in modo del tutto fortuito. Per questo possiamo dire che il bracconaggio esiste, è documentato, ma sicuramente sottostimato, addirittura oltre quel 20% annuo della popolazione nazionale di cui si parla nei testi. Per ogni carcassa trovata, le vittime sono molte di più, lupi e altri animali selvatici. Secondo i dati del CFS Nel triennio in Italia sono stati trovati morti per cause non naturali 115 lupi, più del 40% dei quali ucciso con armi da fuoco (24,3%), avvelenato (10,5%) o torturato con i lacci (6%). Dal progetto Lupo Piemonte è emerso che, su una popolazione di circa 80 lupi, 12 sono morti a causa di attività umane tra il 2011 e il 2012, mentre in Maremma nel 2014 almeno 13 lupi, su una popolazione di 30 individui, sono stati illegalmente uccisi. L utilizzo di bocconi avvelenati rappresenta una parte del fenomeno bracconaggio, la più subdola e insidiosa: ogni singolo episodio di avvelenamento comporta danni seri all intero ecosistema. Infatti il veleno non uccide soltanto di una morte atroce gli animali che si nutrono direttamente dei bocconi, ma anche una quantità incalcolabile di altri animali che, a loro volta, consumano la carcassa avvelenata. Per questo il CFS ha recentemente attivato un servizio specifico di prevenzione organizzando alcune squadre che operano, su Alpi e Appennino, con l ausilio di cani appositamente addestrati al ritrovamento delle esche avvelenate. La cronaca riporta ormai quasi quotidianamente fatti che sottolineano l impatto delle uccisioni illegali sul Lupo, ecco una breve non esaustiva rassegna: Gennaio 2015: due lupi sono uccisi con arma da fuoco nel Parco dei Sibillini e in provincia di Reggio Emilia. 4
5 Febbraio un lupo è ucciso e fatto trovare appositamente in provincia di Salerno nel parco nazionale del Cilento. Denunciati 3 bracconieri. Febbraio La stampa da risalto ad una notizia (falsa) di aggressione di lupo ai danni di un uomo in Abruzzo. Marzo un lupo è ucciso a colpi d arma da fuoco in provincia di Cuneo. Marzo esce nei cinema italiani L'ultimo lupo diretto da Jean-Jacques Annaud dove si richiama l azione del WWF. Aprile in Umbria viene rinvenuto in gravissime condizioni un lupo catturato da un laccio per cinghiali. Giugno la stampa nazionale dà notizia dell autorizzazione francese ad abbattere 36 lupi (24 l anno precedente). Luglio lupo ucciso e decapitato viene fatto esposto in Piemonte Settembre a causa delle tensioni con gli allevatori il presidente del Parco nazionale della Vanoise, assieme al Direttore e a un capo-settore sono vengono tenuti in stato di sequestro. Ottobre La Stampa.it in un lungo articolo dedicato all argomento lupo, da la notizia dell abbattimento legale di 7 lupi dal mese di Luglio 2015 in Francia. Novembre Coldiretti dichiara la sua condivisione alla previsione di abbattimenti in deroga alla normativa Habitat del Piano Nazionale. Gennaio in Francia a Lione manifestazione di associazioni, compreso il WWF, contro la caccia al lupo. La Svizzera modifica la sua strategia di gestione del lupo con quota di abbattimenti come in Francia. Febbraio un lupo monitorato da un progetto di ricerca è ucciso nel Parco dei Sibillini. Arrestato un bracconiere, sele-controllore del parco. 5
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