Consiglio regionale Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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1 Consiglio regionale Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA - ATTI CONSILIARI - PROGETTI DI LEGGE E RELAZIONI PETIZIONE N. Presentata da x cittadini della regione <<Ripristino dei trattamenti di angioplastica nei pazienti con sclerosi multipla all interno del Servizio Sanitario Regionale del FVG (cosiddetto metodo Zamboni ) e promozione dell'avvio di centri multidisciplinari per la diagnosi e la cura della CCSVI>> Presentata il. settembre 2011

2 I sottoscritti cittadini, PREMESSO CHE: l'insufficienza Venosa Cronica Cerebro Spinale (CCSVI) è una sindrome emodinamica, in cui le vene cervicali e toraciche non sono in grado di rimuovere efficacemente il sangue dal sistema nervoso centrale (SNC), presumibilmente a causa di stenosi e malformazioni delle vene cerebrospinali come le vene giugulari interne, le vene vertebrali e lombari e della azygos; questa patologia dell'apparato circolatorio è stata descritta nel 2008 dal professor Paolo Zamboni, Direttore del Centro Malattie Vascolari dell Università di Ferrara, e inserita con votazione unanime nel settembre 2009 dal panel di esperti della IUP, la più vasta organizzazione scientifica che si occupa di patologia venosa, tra le malformazioni venose congenite di tipo trunculare, ovvero fra quelle che si sviluppano fra il 3 ed il 5º mese di vita intrauterina. Queste malformazioni assumono le forme di: annulus o stenosi, setti endoluminali o valvole anomale, ipoplasie venose, torsioni venose, ostruzioni membranose o in taluni casi si assiste ad agenesia della vena. Rispetto a tali diverse malformazioni sono fornite nello stesso documento alcune linee-guida generali di trattamento, tra cui l'angioplastica dilatativa; da ricerche e studi condotti dal professor Paolo Zamboni in collaborazione con il dottor Fabrizio Salvi, neurologo del Centro il BeNe dell'ospedale Bellaria di Bologna, è emerso che la CCSVI risulta essere fortemente correlata alla sclerosi multipla (SM), malattia le cui cause scatenanti sono ancora sconosciute; studi ulteriori ed indipendenti hanno confermato tale associazione, suggerendo che la CCSVI risulta correlata alla SM in un range che va dal 60 al 100% dei casi; sulla base degli studi e delle ricerche effettuate, il professor Zamboni ha elaborato un protocollo sanitario, che prevede principalmente la disostruzione del circolo venoso attraverso un intervento mini-invasivo di angioplastica dilatativa (PTA), da eseguirsi in day hospital; gli studi preliminari internazionali disponibili depongono per una consistente e positiva incidenza dell intervento di angioplastica dilatativa

3 che cura la CCSVI sulla progressione della SM e sulla qualità della vita dei malati; il metodo Zamboni, accolto con estremo interesse dalla comunità medica internazionale, in occasione dell ECTRIMS 2011 di Goteborg e del Convegno mondiale sulle controversie in neurologia di Barcellona, viene ormai praticato in Italia e in molti Paesi esteri ed ha da tempo varcato l Oceano approdando anche negli Stati Uniti, dove la sperimentazione procede con risultati estremamente positivi in diversi Stati; CONSIDERATO CHE: il Ministero della Salute, in data 27 ottobre 2010, ha emanato la circolare prot avente per oggetto Raccomandazioni in materia di Sclerosi Multipla e CCSVI indirizzata alle Regioni in cui si precisano le condizioni entro le quali è possibile procedere alla effettuazione della terapia interventistica sulla CCSVI e si fornisce, per la codifica della prestazione, il codice 3950 angioplastica o aterectomia di altro/i vaso/i non coronarico del sistema di classificazione vigente ICD-9 CM; il Ministero della Salute, in data 4 marzo 2011, ha emesso una nuova circolare prot indirizzata alle Regioni con cui ha trasmesso il parere formulato dal Consiglio Superiore di Sanità (nella seduta del 25 febbraio 2011), che non riconosce ad oggi l insufficienza venosa cerebro-spinale cronica e la sua correlazione con la SM e ritiene necessario che eventuali correzioni di patologia venosa in pazienti con SM siano effettuate solo nell ambito di studi clinici controllati e randomizzati; la Regione Friuli Venezia Giulia con nota del 16 marzo 2011 prot ha inoltrato ai Direttori generali delle Aziende sanitarie territoriali, ospedaliere e ospedaliero-universitarie la circolare ministeriale del 4 marzo provocando la sospensione dei trattamenti di angioplastica (PTA) nei pazienti con SM nell Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste dove venivano effettuati con successo presso la struttura semplice di Radiologia Interventistica dell Ospedale di Cattinara; la Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV), con lettera aperta del 4 aprile 2011, ha evidenziato come il malato, se non ottiene quanto richiede, si rivolge alla sanità privata o all'estero, prevalentemente in strutture private senza alcuna credenziale o con credenziali molto discutibili. Paradossalmente, secondo la SIAPAV, il

4 massimo rigore scientifico adottato ha aperto la porta a trattamenti in strutture non qualificate, con un risultato che contrasta con l'auspicio che lo stesso parere del CSS riporta, contro ogni lucrosa speculazione; anche la SIAPAV ritiene pertanto opportuno consentire, sotto la responsabilità del medico, di erogare le prestazioni per diagnosticare e correggere le anomalie venose anche nei pazienti con sclerosi multipla; ad oggi si rileva che la circolare ministeriale del 4 marzo ha, salvo rare eccezioni, comportato il blocco nella sanità pubblica delle attività di terapia della CCSVI non inserite all'interno di sperimentazioni cliniche strutturate mentre non ha avuto alcun effetto nell ambito privato dove l attività interventistica per la cura della CCSVI prosegue indisturbata, come comprovato dal continuo fiorire di cliniche in Italia e all estero anche ad esempio nella vicina Slovenia; non è comprensibile il fatto che l assessorato alla salute regionale, preposto al governo della sanità pubblica dei suoi cittadini, si limiti ad una passiva adesione alle raccomandazioni del CSS ignorando di fatto la drammatica realtà data dall esodo dei malati verso centri qualitativamente non controllabili, essendo evidente che i malati di SM, specie se privi di trattamento convenzionale, sono disposti a tutto pur di accedere alla cura della CCSVI. RICORDATO CHE: il parere formulato dal Consiglio Superiore di Sanità (CSS) non ha comunque carattere vincolante nei confronti delle Regioni, prova ne sia che i trattamenti di PTA continuano regolarmente nel settore privato e in alcune regioni italiane; che la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in quanto Regione a Statuto Speciale, non ha motivo di interrompere l erogazione di una prestazione portata avanti fino ad oggi con successo e a costi estremamente contenuti a carico del SSR, e che invece è molto richiesta dai malati della Regione stessa, che altrimenti sono costretti alla fuga presso il privato, altre Regioni italiane o presso altri Stati; la procedura di angioplastica (PTA), in uso da decenni anche per affezioni del sistema venoso profondo, è una tecnica sicura, come confermato recentemente da diverse pubblicazioni internazionali e così come verificato dalla Struttura di Radiologia Interventistica dell'azienda Ospedaliero-

5 Universitaria di Trieste nei primi 14 casi trattati fino alla sospensione disposta dalla Regione, e di cui è stato fornito ampio resoconto durante il convegno scientifico organizzato dall Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla tenutosi a Monfalcone il 28 maggio 2011; che è più che legittimo il diritto dei cittadini del Friuli Venezia Giulia malati di SM di poter continuare a essere curati per la CCSVI nella Regione di cui sono contribuenti; TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO si chiede alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: il ripristino immediato dell erogazione delle prestazioni di diagnosi e trattamento della CCSVI nei pazienti con SM all interno del Servizio Sanitario Regionale secondo quanto raccomandato nella prima circolare ministeriale del 27 ottobre di promuovere, in tempi brevi, l avvio di centri regionali di diagnosi e cura della CCSVI che garantiscano la massima tutela del malato dove sia previsto un intervento multidisciplinare tra neurologi radiologi e vascolari, e il monitoraggio continuativo della salute del paziente. Seguono le firme dei presentatori