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2 e il suo territorio Montale and its territory Comune di Montale

3 COMUNE DI MONTALE Informazioni turistiche U.R.P Biblioteca Comunale Ufficio Cultura Una guida per turisti curiosi A guide for curious tourists Progetto Coordinamento generale Coordinamento organizzativo del volume Redazione testi Progettazione grafica e impaginazione Traduzioni Foto Stampa Ringraziamenti Assessorato alla Cultura Comune di Montale Claudio Ghelardini Teresa Ginanni Lorenzo Maffucci Cristiano Coppi Michelle Davis Fotoclub Misericordia Pistoia (pag. 23, 27a, 27b, 31b, 37, 42, 43, 45) Foto Ottica Selene (pag. 5, 9, 15, 17, 18a, 18b, 19, 22a, 22b, 25, 29, 33b, 35a) Matilde Montalti (pag. 21, 31a, 35b, 38, 51) Cristiano Coppi (copertina, pag. 11, 33a, 40) Grafiche Gelli - Calenzano Matilde Montalti, Alessio Belli, Andrea Bolognesi, Ettore Sbrinci, Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli, Comitato Festeggiamenti Montale, Pro loco Fognano, Pro loco Selvavecchia, Pro loco Tobbiana Montale, chi lo conosce bene lo sa, è un paese ricco di tesori nascosti, che ha ospitato e dato i natali a personaggi illustri che hanno fatto grande la storia. Questa pubblicazione, di facile consultazione, racconta ed illustra le peculiarità del nostro territorio ed offre al lettore un quadro complessivo di quelle che sono le caratteristiche e le bellezze montalesi sotto i vari profili. Da come sono nati i primi insediamenti al folklore, dagli itinerari, culturali, paesaggistici ed enogastronomici da percorrere ai personaggi illustri che hanno vissuto e operato a Montale. Una piccola guida, quindi, per scoprire e far conoscere quanto di bello il nostro paese offra ai suoi visitatori. Who knows Montale knows that it is full of hidden treasures. It has hosted many famous people and has been the birthplace of men who have made history. This pubblication is easy to read and illustrates an overall picture of what features and magnificent peculiarities Montale and its territory have to offer. The first settlements, folklore and traditions, cultural and gastronomic itineraries, walks through nature, stories of famous people who have lived and worked in Montale: this book has it all. It is a little guide, written to share all the beautiful sights of our city with its visitors. David Scatragli Sindaco di Montale Mi piace la definizione che il Sindaco ha dato di questa pubblicazione: piccola guida. Perché proprio questo vuole essere la nostra raccolta di informazioni e curiosità. L abbiamo redatta in due lingue, italiano e inglese, per offrire anche al turista straniero uno strumento utile ed esaustivo. Credo infatti che sia importante stimolare il turismo e dare un adeguata risposta alle esigenze che esso comporta. L impegno dell Amministrazione per la promozione del proprio territorio passa anche da azioni di divulgazione, pubblicità e informazione e questa brochure ne è una testimonianza. Un pratico opuscolo per far conoscere e apprezzare quanto di pregevole Montale racchiude e custodisce. I like the definition that the mayor has given this pubblication: Little Guide. This is what we intended it to be, a collection of important information and interesting facts about Montale. We ve written it in two languages, Italian and English, to give our foreign tourists a useful instrument.to understand and enjoy our territory. I believe that it is important to stimulate tourism and give an adeqaute response to its demands. The Territorial Administration has committed itself to the promotion of this Area creating a network of local advertisements and informative material. This guide may be little but it is the result of great patience and work. It is a handy brochure, essential to appreciate and understand how valuable Montale really is. Studio Coppi design & grafica - via di Porta Carratica, 68 - Pistoia - info@cristianocoppi.net Dino Polvani L Assessore alla Cultura e Promozione del territorio 3

4 MONTALE Montale Welcome to Tuscany Benvenuti in Toscana Benvenuti a Montale, benvenuti in Toscana! Storia, natura, arte, tradizioni, buona tavola, relax: distante dalle geografie affollate del turismo di massa, eppure assolutamente vicina a poli di attrazione come Firenze, Pistoia e le coste della Versilia, la cittadina di Montale e il verde dei suoi dintorni costituiscono la meta perfetta per un soggiorno distensivo e l ideale punto di partenza per conoscere le meraviglie della regione, scoprendole e riscoprendole da un punto d osservazione inconsueto. Welcome to Montale, welcome to Tuscany! History, nature, art, traditions, good food, relax: far from the crowds of mass tourism yet very close to centers of attraction such as Florence, Pistoia, the coast of Versilia, the town of Montale and its green surroundings are the perfect destination for a relaxing stay and the ideal starting point to learn about the wonders of this region. Discover and rediscover Tuscany from a different perspective! Mon t ale Massa Pistoia Lucca Prato Firenze Firenze Pisa Livorno Arezzo Siena Pistoia Montale non ha mai tradito la propria vocazione alla tran- Grosseto Prato 4 quillità, pur configurandosi inevitabilmente come un luogo di confine, attraversato dalle vicende della Storia ma sempre confortato dalla ricerca della serenità. Lo si raggiunge in pochissimi minuti da Pistoia o da Prato, allontanandosi man mano dai distretti industriali alle periferie dei due capoluoghi, e accedendo allo splendido panorama che regalano le sue colline, solcate da vigne e oliveti e sovrastate dai boschi dell Appennino. Montale never strayed from its peaceful way of being, but being a bordertown, it was inevitably crossed by the events of history. Nevertheless it never abandoned its quest for serenity. It is only a few minutes away from Pistoia and Prato. Leaving the industrial areas on the outskirts of these two cities, you access the beautiful landscapes of the Montales hills, vineyards and olive groves dominated by the forests of the Apennine mountains.

5 il suo territorio 18 Montale e il suo territorio Montale and its territory 22 Il territorio comunale di Montale, confine orientale della provincia di Pistoia, conta oggi circa 10mila abitanti. Oltre al capoluogo, le frazioni comprendono l area pianeggiante di Stazione e, in collina, gli abitati di Fognano e Tobbiana. I comuni limitrofi sono Pistoia (a ovest), Agliana (a sud, lungo il tracciato del torrente Bure), Montemurlo a est e Cantagallo a nord. The territory of Montale, at the eastern border of the province of Pistoia, to this day has about 10 thousand inhabitants. In addition to the town, the municipality includes the valley of Stazione and the hill villages of Tobbiana and Fognano. Montales western border is Pistoia, Agliana is to the south (along the route of the Bure river), Montemurlo to the east and Cantagallo to the north I luoghi / Sights 1 Pieve di San Giovanni Evangelista Church of San Giovanni Evangelista 12 Chiesa di Santa Cristina Church of Santa Cristina Abbazia di San Salvatore in Agna Abbey of San Salvatore in Agna Villa Smilea Villa Smilea Torre del Bastogi / Villa Jandaia Bastogi Tower / Villa Jandaia Chiesa di San Martino Church of San Martino La fontana di Ardengo Soffici Fountain by Ardengo Soffici Il parco di Jorio Vivarelli Park by Jorio Vivarelli Villa di Malcalo Villa di Malcalo Il bagno di Montale The Fountain of Montale Chiesa di San Michele Arcangelo Church of San Michele Arcangelo Tabernacolo della Madonna del Rosario Madonna del Rosario Tabernacle Parco dell Aringhese Aringhese Park Tabernacolo del Fangaccio Fangaccio Tabernacle Cascina di Spedaletto Cascina di Spedaletto Selva Vecchia Selva Vecchia Tabernacolo di San Vincenzo San Vincenzo Tabernacle Montale Alto Montale Alto Chiesa di San Giacomo Church of San Giacomo Striglianella Striglianella 11 Villa Colle Alberto Villa Colle Alberto 22 La Casa Rosa The Casa Rosa 7

6 la storia Paesaggi da scoprire tra natura e Storia Discovering landscapes between nature and history Nel fianco meridionale di quest Appennino spettante alla comunità di Montale ha origine il tripartito torrente Agna [ ]. Cotesta fiumana è attraversata nei suoi letti da magnifiche serre che conservano anche nella calda stagione una competente quantità d acqua, cosicché s incontrano lungh essa da 20 mulini : così Emanuele Repetti, nel suo classico Dizionario corografico della Toscana del 1855, inquadrava il panorama montalese nel contesto della campagna tra Pistoia e Prato. Montale è diversa perché, come ancora si può osservare nel carattere dei suoi abitanti, ha saputo conservare intatti negli anni spirito e vocazione: merito di una popolazione operosa, che è riuscita a tramandare, come cristallizzato, il senso profondo di un ideale passaggio del testimone tra società rurale e industrializzazione, mantenendo vive tradizioni, folklore, cultura popolare. Un viaggiatore attento, interessato a scoprire il cuore dei luoghi e a lasciarsi sorprendere dalle rotte inusuali che essi portano naturalmente a definire, troverà motivo di appagare la propria curiosità nel folto delle vie del piccolo centro, nel silenzio della pieve di San Giovanni Evangelista o nella badia di San Salvatore in Agna, tra gli orti e i torrenti che scorrono attraverso la campagna assolata, scandita dalle architetture impossibili da non osservare dei torrioni della villa Smilea e dei mattoni della torre del Bastogi, e ancora nei boschi fitti sulle colline di Fognano e Tobbiana, fino ai crinali dell Appennino, al riparo della cascina di Spedaletto. Il borgo custodisce ancor oggi piccole preziosità come l antica fonte sulfurea che, lungo l attuale via Risorgimento, segnala la presenza della sorgente detta delle Allegrezze (in virtù delle decantate proprietà terapeutiche delle sue acque), o la passeggiata che, dal centro cittadino, conduce all antico nucleo abitativo di Montale Alto, posto al culmine di un altura da cui si domina interamente la vallata; o le tracce di memoria che, sollevate dal monumento ai Caduti collocato nella centrale piazza Matteotti e sormontate dal corso della Linea gotica, ricordano agli abitanti e ai visitatori quanta Storia ancora si possa incontrare nel piccolo della nostra quotidianità. The Agna stream is born on the southern side of the Apennine Mountains, where the comunity of Montale lies. [...]. This stream is crossed by magnificent dams that even during the warm season contain a good amount of water, enough to keep 20 mills running, said Emanuele Repetti in his classic Chorographic Dictionary of Tuscany in He framed Montales landscape between the countryside of Pistoia and Prato. Montale is different because, as it can be well seen in the nature of its inhabitants, it has managed to preserve itself over the years. This is all thanks to its industrious population, who managed to crystallize the deep sense of connection between farming and industrialization, keeping alive traditions, folklore and popular culture. An attentive traveler, interested in discovering the heart of Montale and willing to be surprised by the unusual structure of its nooks and crannies, can feed his curiosity in this small town. Beauty can be found in the silence of the church of San Giovanni Evangelista, in the Abbey of San Salvatore in Agna or among the orchards and streams that flow through the sunny countryside. The architecture is impossible not to admire: the towers of the Villa Smilea and the bricks of the Bastogi tower are noteworthy. Nature reigns from the thick forests on the hills of Fognano and Tobbiana up to the ridges of the Apennines, in the shelter of the farmhouse of Spedaletto. The village still maintains small treasures such as the ancient sulfur fountain that along Via Risorgimento signals the presence of the spring called delle Allegrezze ( Spring of Joys, due to fabled therapeutic properties of its water). Other attraction of undeniable beauty is the walk that leads from the city center up to the ancient nucleus of Montale Alto, on top of a hill which overlooks the entire valley. Traces of memory such as the war memorial located in the central Piazza Matteotti and the course of the Gothic Line remind residents and visitors how much history we can still meet in our daily lives. Una veduta del centro cittadino da Montale Alto Sight of the town centre from Montale Alto 8 9

7 la storia Le origini: una roccaforte tra Pistoia e Firenze The origins: a stronghold between Pistoia and Florence 10 Ideale cerniera tra colle e pianura, tra il territorio pistoiese e l area di Prato-Firenze, il nucleo urbano di Montale appare ancora adesso segnato dalla rilevanza strategica che da sempre ha avuto in sorte di rivestire, per questioni tanto di predominio militare quanto di convenienza agricola e produttiva. L area di Montale così come la conosciamo oggi fu originariamente posta sotto il controllo dell influente casata dei conti Guidi, già dal IX secolo signori della vicina Montemurlo: ai primi centri abitati agglomeratisi in epoca romana intorno all antica stazione di Hellana sulla via Cassia, e a partire dal X secolo attorno alla pieve di San Giovanni Battista, andarono man mano popolandosi i borghi di Tobbiana, menzionata nei documenti sin dall anno 1079, Montale Alto, dai primi del Duecento, e la porzione pianeggiante del territorio, che divenne appetibile non appena furono possibili opere di bonifica e di canalizzazione delle acque. Il dominio dei Guidi visse di enormi contrasti nel corso del XII secolo, allorché la famiglia entrò in guerra con i fiorentini e, successivamente, con il Comune di Pistoia, il quale si aggiudicò, infine, il controllo del territorio montalese. Furono proprio i pistoiesi che, a partire dal 1203, intrapresero l edificazione di una roccaforte che prese il nome di Montale in quanto posta sulle falde di un alto colle a contrasto con il castello di Montemurlo, che continuava a costituire una minaccia tangibile sul limite orientale dell area pistoiese. Il castello di Montale non ebbe vita facile: a pochi anni dalla sua costruzione, esso fu gravemente danneggiato dai fiorentini, i quali, in successivi accordi di pace stipulati con l ingerenza di papa Innocenzo III, richiesero addirittura la sua definitiva demolizione e il trasferimento della popolazione a Montemurlo. Una condizione che tuttavia non fu mai tradotta in pratica: il podestà di Pistoia, anzi, si adoperò con incentivi di terreni e abitazioni affinché Montale fosse ripopolato, riuscendo in tal modo a mantenere il presidio di quella zona così strategica. Dai primi anni del XIV secolo, tuttavia, cominciò a farsi chiaro quanto il destino di Montale sarebbe stato The perfect meeting point between hill and valley, between Pistoia and the Prato- Florentine area, the city of Montale is to this day marked by the strategic importance that it had all throughout history as a military and agricultural key point. The area of Montale as we know it today was originally placed under the control of the influential House of Guidi, already rulers of the neighboring Montemurlo since the ninth century. The first settlements of roman origins were built around the Hellana station on the Cassian way. The area was slowly populated from the tenth century in the area of the church of San Giovanni Battista, the village of Tobbiana ( first mentioned in the hystorical archives in 1079) and, in the early thirteenth century, Montale Alto. The valleys became habitable only after the reclamation of the land and the construction of water canals. The domain of the Guidi underwent moments of great contrast. The family went to war with the Florentines and, subsequently, with the city of Pistoia, which won and took over the territory of Montale. It was precisely the inhabitants of Pistoia that in 1203 started building the fortress that would from thereon be known as Montale. It was placed at the foot of a steep hill, on the other side of the Montemurlo Castle, which was still a threat for Pistoia on the eastern boundary of the city. A few years after its construction, Montale was severely damaged by the Florentines, who, in subsequent peace agreements signed with the approval of Pope Innocent III, even demanded its demolition and the definitive relocation of the population in Montemurlo. However, this condition was never put in practice: the podestà of Pistoia worked with incentives patronizing land and houses. In this way he managed to keep Montale populated, and he maintained the garrison of such a strategic area. Dettaglio della Fonte delle Allegrezze in via Risorgimento Detail of the Spring of Joy along Via Risorgimento indissolubilmente legato alle turbolenze che in quel periodo agitavano gli assetti politici di Firenze e Pistoia. All inasprirsi delle guerre di fazione tra guelfi Bianchi e Neri, il castello di Montale entrò nell area di influenza della famiglia Cancellieri, all epoca tra i casati dominanti a Pistoia, ma già nel 1303, per applicazione di uno stratagemma architettato da Pazzino di Jacopo de Pazzi, cadde nelle mani dei fiorentini, cui fu assegnato in via definitiva con un armistizio siglato nel Non è del tutto chiaro se a quel punto Firenze decise o meno per la demolizione della rocca di Montale; è documentato bensì che nel 1313 essa tornò invece sotto la giurisdizione pistoiese, e che una dozzina di anni più tardi il condottiero lucchese Castruccio Castracani si premurò di consolidarne la funzione difensiva sul fronte fiorentino, prima di ordinarne il definitivo smantellamento, forse per via del progressivo venir meno della rocca nel suo ruolo di avamposto strategico. A partire dal 1351, infatti, gli abitanti di Montale risultano assoggettati alla repubblica di Firenze, la quale, a fronte di esenzioni e privilegi, aveva imposto alla cittadina l insediamento di un podestà subordinato alla città gigliata, incaricandolo della reggenza sia di Montale sia della vicina Agliana. Dal 1402, con la costituzione del nuovo capitanato pistoiese, a Montale fu confermato il ruolo di sede podestarile (con Tizzana, Serravalle e Larciano) cui spettava il governo di una giurisdizione che, ampia e diversificata, si estendeva dall Appennino alla Val di Bisenzio fino alla Catena di Agliana, sede della dogana per l esazione dei dazi mercantili. La rilevanza amministrativa della podesteria montalese era destinata a ulteriori sviluppi. By the early fourteenth century, however, it became clear that the fate of Montale was inextricably linked to the political turmoil that at the time agitated Florence and Pistoia. As the war between White Guelfs and Black Guelfs worsened, the castle of Montale went under the control of the Cancellieri family, one of the ruling houses of Pistoia. In 1303 Pazzino di Jacopo de Pazzi managed to conquer Montale, which was assigned to Florence with a final armstice signed in It isn t clear whether at that point Florence decided to destroy the fortress of Montale but it is documented that in 1313 it shifted back under the jurisdiction of Pistoia. A dozen of years later the duke of Lucca Castruccio Castracani consolidated the defensive front against Florence, before ordering the definitive destruction of the fortress, probably because of the gradual loss of its strategic importance. From 1351 Montale was controlled once more by the Florentine Republic, which had assigned the city of Montale and the nearby town of Agliana to a mayor who was, in his turn, under the command of Florence. In 1402, Pistoia established its final domain on the town and Montale became the new sede podestarile (with Tizzana, Serravalle and Larciano) whose duty was to govern and survey the area that went from the Apennine mountains to the Valley to the Bisenzio and all the way to the hills of Agliana, where there was the important custom-house for duty collection. The administrative relevance of Montale was destined to grow and develop in time. 11

8 la storia Dallo Statuto al Granducato From the Constitution to the Grand Duchy 3 12 Contestualmente al passaggio alla repubblica di Firenze, Montale ebbe per la prima volta l occasione di approntare un proprio statuto: redatto in lingua volgare, approvato nel 1403 e sottoposto a svariate revisioni sino al 1414, esso è oggi un documento prezioso per inquadrare i mutamenti politici e sociali incorsi nell assetto organizzativo delle comunità rurali toscane del periodo. Le nuove regolamentazioni per quanto, per forza di cose, determinate dall influenza del governo fiorentino lasciarono aperti inediti spiragli di autonomia amministrativa, giuridica e fiscale. Per la cittadina, tuttavia, erano ancora di là da venire i giorni della pace. Al prosperare della potenza del casato dei Cancellieri, all epoca dominante nell area di Pistoia, avanzarono i contrasti con la famiglia rivale dei Panciatichi, altra stirpe nobiliare di origine pistoiese che a Montale controllava la possente rocca destinata a trasformarsi nel complesso dell attuale villa Smilea. Dalla metà del Quattrocento e per tutto il secolo seguente si succedettero più o meno regolarmente le lotte di fazione che, anche per via del fatto che molti Cancellieri avevano riparato nei possedimenti montalesi per sfuggire alle incursioni della famiglia rivale a Pistoia, resero l area di Montale il teatro di sanguinosi scontri, di cui sono rimaste tracce documentate almeno negli anni 1455, 1503, 1537 e In seguito all istituzione del Granducato di Toscana e all ascesa dei Medici, Montale cominciò finalmente a godere di anni di tranquillità che, a partire dal XVIII secolo, condussero il suo territorio a una sostanziale ripresa economica, avvenuta di pari passo a un progressivo incremento demografico: nel periodo del regno dei Lorena l area comunale montalese era infatti arrivata ad estendersi sino a comprendere gli abitati di Agliana (che sarebbe stato dichiarato comune autonomo solo dal 1913), di Cantagallo, oggi parte della provincia di Prato, e addirittura di Treppio, Fossato e Torri, sulle montagne di Sambuca Pistoiese. Passing under the jurisdiction of the Florentine republic, Montale had the opportunity to write its own constitution. Written in vernacular, it was approved in 1403 and underwent several revisions until Today it is a very valuable document, necessary to understand all the social and political changes that rural Tuscan regions went throught at the time. The influence of the florentine government was inevitable, but the new regulations were very flexible and left space for the administrative selfgovernment of the village. Unfortunately, peace was still not in sight for the inhabitants of Montale. In Pistoia the house of Cancellieri grew more powerful and this caused great contrasts with the rival family Panciatichi, another noble house of Pistoia that at the time controlled the fortress in Montale that is now known as Villa Smilea. From the mid-fifteenth century and throughout the following century struggles between factions were quite frequent. The Cancellieri often hid in Montale to escape the wrath of the Panciatichi. This made Montale area of bloody clashes, documented in 1455, 1503, 1537 and Following the institution of the Grand Duchy of Tuscany and the rise of the Medici, Montale finally began to enjoy years of peace. The eighteenth century witnessed a substantial economic recovery and the consequential growth of the population. During the reign of the Lorena family Montale extended itself and included the towns of Agliana (which was only declared an autonomous municipality in 1913), Cantagallo (now part of the province of Prato), Treppio, Fossato and Torri, on the mountains of Sambuca Pistoiese. Un antica carta del territorio montalese An ancient map of the Montale territory 13

9 Il Novecento: Montale tra le due guerre, verso l era contemporanea la storia 20th century: Montale between the Wars, towards contemporary age L istituzione del nuovo comune di Agliana, nel 1913, ridusse di fatto l estensione del territorio sino ad allora afferente alla municipalità montalese: in definitiva, i tracciati dei fiumi Bure a sud e del torrente Agna a est delinearono i confini di Montale con i comuni di Agliana e Montemurlo rispettivamente. La decisione, come si può immaginare, non fu sulle prime del tutto ben accolta. Nel primo dopoguerra, l attività prevalente dell economia montalese era ancora sbilanciata verso il settore agricolo (con poche grandi aziende a gestire la quasi totalità delle coltivazioni del territorio su basi del sistema della mezzadria) o sulla lavorazione dei boschi nella parte collinare. Le modeste risorse economiche del capoluogo e le ancor più difficili condizioni della vita sulle frazioni montane portavano le famiglie a cercare di integrare il bilancio domestico con le piccole entrate ricavabili dalla lavorazione della paglia, con la quale si intessevano le famose trecce con cui venivano intrecciati i tipici cappelli fiorentini e altri manufatti. La Seconda guerra segnò indelebilmente la vita dei montalesi a partire dal 1943, raggiungendo l apice della violenza l anno successivo: molte erano le formazioni partigiane attive sul territorio, letteralmente sovrastato da numerose opere di difesa della Linea gotica; ciò rese Montale teatro di varie rappresaglie naziste, la più sanguinosa delle quali si consumò nel settembre del 1944 con l impiccagione, lungo via Roma, di cinque innocenti, oggi ricordati da una lapide collocata dal 1947 in via Martiri della Libertà. La spinta di rinnovamento del secondo dopoguerra fu il volano per l emersione di un apprezzabile processo di industrializzazione, che fin dalle fasi iniziali si concentrò sul settore tessile, sviluppatosi a Montale nel solco del florido comparto dei tessuti e dei filati della limitrofa provincia di Prato. The foundation of the new town of Agliana, in 1913, effectively reduced the territories that until then were included in the Municipality of Pistoia. The course of the river Bure to the south and the torrent Agna to the east defined the boundaries of Montale, separating it from Agliana and Montemurlo. This decision, as you can imagine, wasn t well received at first. After the war Montales economy was still based on lumber agriculture, with a few companies that managed all the plantations of the area with a system of sharecropping. The modest economic resources and even more difficult life conditions on the mountains forced the inhabitants and their families to try to integrate the family budget with small earnings that derived from the processing of straw, with which they would weave the famous trecce (braids). These were used to produce the typical Florentine braided hats. War marked indelibly Montale from The peak of violence was reached the following year. The town was literally dominated by the Gothic Line of defense and there were many partisans operating in the area. As a result, Montale was the victim of various Nazi reprisals, the bloodiest of which was consummated in September 1944 with the hanging, along Via Roma, of five innocent men, now remembered by a plaque placed in 1947 in the street of Via Martiri della Libertà. After the Second World War the desire for renewal was the driving force behind the remarkable process of industrialization of Montale. The city focused from the very beginning on textiles, while the neighboring Prato developed a thriving industry of fabrics and yarns. Il ponte sul torrente Settola in uno scatto dei primi del Novecento Ancient bridge on the River Settola in an early 20th century picture 14 15

10 La pieve di San Giovanni Evangelista il suo territorio The church of San Giovanni Evangelista 1 All arrivo nella centrale piazza Matteotti, cuore del nucleo abitato della Montale contemporanea, si è colpiti da una delle più riconoscibili emergenze architettoniche della cittadina. Varcato il settecentesco porticato che si affaccia sulla bella piazza, si accede alla navata unica della pieve di San Giovanni Evangelista, edificio dei più antichi tra quelli documentati sul territorio montalese: se ne fa menzione già nell anno 957, legando il nome della chiesa al toponimo di Villiano, e successivamente in un diploma firmato dall imperatore Ottone III nel 998. Nei suoi primi anni, dipendente dal capitolo della Cattedrale di Pistoia, fu tappa e rifugio per i viandanti che, dalle valli del torrente Limentra, scendevano verso la pianura e imboccavano la via Cassia. La pieve, intitolata a Giovanni Evangelista a partire dal XVI secolo, era stata riedificata nel XII secolo su impianto romanico. Di questi antichi caratteri è possibile trovare traccia ancor oggi, per quanto nel corso dei secoli l edificio sia stato sottoposto a numerosi rimaneggiamenti: si avverte il senso dell originaria costruzione osservando, ad esempio, le monofore della sagrestia, ma l atmosfera complessiva è determinata dalle sostanziali ristrutturazioni neoclassiche compiute nei primi anni del XIX secolo, all indomani della elezione della chiesa al rango di propositura dopo le vicende che per almeno quattro secoli l avevano legata al patronato della famiglia Cancellieri. Cruciali per la definizione dell attuale fisionomia della pieve furono i lavori di recupero che, tra il Sei e il Settecento, portarono all edificazione della torre campanaria, alla sistemazione del portico e della sacrestia e alla costruzione della compagnia; al ciclo di lavori ottocenteschi appartengono invece la realizzazione della piccola cappella che accoglie il fonte battesimale, la revisione strutturale dell abside e la pittura del ciclo di decorazioni a tempera sulle pareti. Una visita alla chiesa di San Giovanni è d obbligo anche e soprattutto in virtù dell interessantissimo patrimonio di opere d arte custodite al suo interno. Tra le principali si segnalano la recentemente restau- Arriving in the central square of Piazza Matteotti, the heart of Montale, one is struck by one of the most interesting forms of architecture of the town. Once you have passed the eighteenth century porch that overlooks the beautiful square, you enter the church of San Giovanni Evangelista, the oldest documented building in the Montale area. It is mentioned in the historical archives as early as 957 as Villiano and in a document signed by Emperor Otto the Third in 998. In its early years it depended on the Cathedral of Pistoia, so it was a shelter for the travelers that from the valleys of the river Limentra headed down the plains towards the Cassian Way. The church, dedicated to John the Evangelist in the sixteenth century, was rebuilt in the twelfth century in Romanesque. You can still find traces of its ancient features, the single-lancet windows of the sacristy, for example. Through the years the building has undergone many changes. The atmosphere is determined by the neoclassical renovations made in the early nineteenth century following the election of the church to the rank of rectory after being under the patronage of the Cancellieri Family for at least four centuries. The appearance of the church was restored in the s with the construction of the bell tower and the rearrangement of the porch. The construction of the chapel that houses the baptismal font, the structural review of the apse and the cycle of tempera decorations on the walls belong to the eighteenth century. A visit to the church of San Giovanni is a must also because of the interesting heritage of works of art inside. One of the most important works is the recently restored Annunciation, oil on canvas painted by Sebastiano Vini in Vini, from Verona, worked mostly in the province of Pistoia. This painting was originally commissioned for the church of San Pierino and it is the artists first La corte della pieve di San Giovanni Evangelista, Montale Court of the church of San Giovanni Evangelista, Montale 16 17

11 il suo territorio rata Annunciazione, olio su tavola dipinto nel 1552 da Sebastiano Vini, maestro di origini veronesi attivo principalmente sul territorio della provincia di Pistoia: commissionata originariamente per la chiesa pistoiese di San Pierino, è la prima opera dell artista di cui si dispone di documentazione certa, e costituisce pertanto il punto di partenza ideale per ricostruire tutta la sua successiva produzione. Sul secondo altare di sinistra si ammira una Crocifissione del XVII secolo, pregevole opera di scuola fiorentina secentesca attribuita a Lodovico Ciardi detto il Cigoli ( ), per quanto come probabile autore del dipinto sia stato anche fatto il nome del pittore Lorenzo Lippi, allievo di Matteo Rosselli. Lo stesso Rosselli ( ) è autore dell insolito Martirio di San Sebastiano visibile sul primo altare a destra: per la raffigurazione del martirio l artista ha prediletto la rara iconografia del santo che, trafitto dalle frecce, viene ucciso a colpi di bastone. L eccezionale ricercatezza nella resa anatomica delle figure del santo e dei carnefici echeggia la lezione caravaggesca, ascrivibile forse al soggiorno romano del Rosselli. Sulla volta della cupola del coro spicca l ampio affresco di Luigi Sabatelli ( ), conclamato maestro del classicismo fiorentino, raffigurante la Visione di San Giovanni Evangelista a Patmo, interpretazione dell episodio dell Apocalisse in cui Cristo detta le sette lettere agli angeli delle sette Chiese. Menzioniamo infine il Gesù e la Samaritana al pozzo di Pietro Benvenuti, olio su tela coevo all affresco del Sabatelli, una Immacolata Concezione di Piero Confortini, e uno splendido crocifisso di scuola toscana del secolo XVII, realizzato in legno intagliato e dipinto (anch esso sottoposto a un importante corso di restauri negli ultimi anni) e collocato alle spalle dell altare maggiore. documented work of art, therefore an ideal starting point to get to know his subsequent production. On the second altar on the left you can admire a valuable seventeenth century florentine school crucifixion. It has been attributed to Lodovico Il Cigoli Ciardi ( ) and to the painter Lorenzo Lippi, pupil of Matteo Rosselli. The same Rosselli ( ) is the author of the unusual Martyrdom of St. Sebastian on the first altar on the right. It is a rare image of the saint that is pierced with arrows and then clubbed to death. The amazing rendering of the anatomy of the saint echoes Caravaggio, perhaps influence of Rosselli during his stay in Rome. The dome of the choir hosts the large fresco by Luigi Sabatelli ( ), acclaimed master of classical art in Florence. The Fresco shows the Vision of St. John the Evangelist at Patmos. Sabatelli interprets the episode of the Apocalipse: Christ dictates seven letters to the angels of the seven churches. Last but not least, Pietro Benvenuti s oil on canvas that portrays Jesus and the Samaritan at the well, the Immaculate Conception by Piero Confortini and a beautiful carved and painted walnut wood cross from the Tuscan school of the seveteenth century placed behind the main altar. L Annunciazione di Sebastiano Vini (a sinistra) e la Visione di San Giovanni di Luigi Sabatelli The Annunciation by Sebastiano Vini (left) and the Vision of St. John by Luigi Sabatelli Interno della pieve di San Giovanni Evangelista, Montale Interior of the church of San Giovanni Evangelista, Montale 18 19

12 L abbazia e il monastero di San Salvatore in Agna il suo territorio Abbey and monastery of San Salvatore in Agna 2 A breve distanza dal centro del capoluogo di Montale, sospesa tra gli insediamenti urbani e la campagna lungo l attuale via Giovanni Boccaccio, ci si imbatte in una delle più affascinanti testimonianze della storia del paese. L abbazia di San Salvatore in Agna, così chiamata in accordo al nome del torrente appenninico che scorre a pochi passi e che proprio in prossimità della chiesa snoda il proprio percorso attraverso la pianura dopo la discesa a valle, fu uno dei fulcri attorno ai quali si svilupparono i primissimi centri abitati del montalese: nominato negli archivi già fin dall anno 772, indicandone la dipendenza dall abbazia di San Salvatore a Brescia, il complesso comprendeva anche un convento femminile di monache benedettine, e in epoca carolingia prese l appellativo di monastero della regina, in quanto patrimonio personale delle mogli e delle figlie dei regnanti, i quali ne disponevano come beneficio di proprietà privata. Per iniziativa di Ludovico III, all inizio del X secolo l abbazia fu assegnata alle dipendenze del vescovo di Fiesole, che nei decenni successivi ne gestì le sorti alternativamente con i conti Guidi, finché il complesso non fu annesso al monastero fiesolano di San Bartolomeo. Le sorti della badia conobbero così una vicenda tormentata, determinata anzitutto dalla sua posizione cruciale, preziosa sosta lungo un itinerario che, dalla via Cassia, attraversava l Appennino sino alla Badia a Taona, oggi nel comune di Sambuca Pistoiese: per questo motivo il complesso montalese esercitò fin dalle sue origini la funzione di hospitium per l accoglienza di viandanti e pellegrini. Chiusa al culto nel corso del XVI secolo, in concomitanza con l abbandono del monastero, l abbazia fu pertinenza dei Canonici regolari lateranensi fino alla seconda metà del Settecento, allorché essa venne assegnata ai cavalieri di Santo Stefano, che ne mantennero la proprietà fino alla metà del secolo successivo. Radicalmente restaurata nei primi decenni del Novecento, ripristinando le mancanze con numerosissime integrazioni in stile, la chiesa di San Salvatore si A short distance from the center of the town of Montale, suspended between urban settlements and countryside following Via Giovanni Boccaccio, you come across one of the most fascinating relics of the past. The Abbey of San Salvatore in Agna is named according to Apennine stream that flows just a few steps from the church and winds its way through the plains after descending to the valley. It was one of the fulcrums around which the earliest settlements of the Montale territory developed. Retraceable in the historical archives as far back as 772, it depended on the Abbey of San Salvatore in Brescia. The complex also included a convent of Benedictine nuns, and was called monastery of the Queen in the carolingian period because it was held as personal asset of wives and daughters of royalty, for the benefit of private property. On the initiative of Ludwig the Third, in the early tenth century, the abbey was assigned to the dependency of the Bishop of Fiesole, who ran it for the following decades taking turns with the Guidi family, until the complex was annexed to the monastery of San Bartolomeo in Fiesole. The existence of the abbey was tormented, determined primarily by its pivotal position, a valuable stop along the route that from the Cassian way crossed the Apennines and reached Badia a Taona, today in the town of Sambuca Pistoiese. For this reason the church was a hospitium, shelter for travelers and pilgrims. Closed to function in the sixteenth century because of the abandonment of the monastery, the abbey went under the control of the Canons Regular of the Lateran until the second half of the eighteenth century, when it was assigned to the Knights of Santo Stefano, who kept the property until the half of the next century. The church of San Salvatore was extensively restored in the early decades of the twentieth century, with many additions in style, as to recover and enhance its primitive Romanesque features. The church is built around a Latin Cross structure. It has a single hall, a jutting transept and a raised Veduta dell abside dell abbazia di San Salvatore in Agna, Montale Apse of the abbey of San Salvatore in Agna, Montale 20 21

13 il suo territorio presenta oggi inequivocabilmente segnata da questi interventi, che cercavano di recuperarne ed esaltarne i caratteri romanici primigeni. La chiesa si sviluppa su un impianto a croce latina, definita da un unica aula con transetto sporgente e presbiterio rialzato concluso da tre absidi, su ciascuno dei quali si affaccia una monofora. Il rivestimento esterno della struttura, composto di ciottoli fluviali allineati, rimanda alla costruzione della coeva pieve di Santa Maria e San Leonardo ad Artimino, nel comune di Carmignano, mentre la decorazione esterna a lesene e arcatelle, di gusto proto-romanico, echeggia modalità stilistiche mutuate dalla cultura artistica emiliana, lasciando trasparire al contempo l influsso lombardo della sua realizzazione. La facciata si presenta con un profilo a capanna, scandito da una decorazione a coppie di archetti ciechi con lesene leggermente aggettanti dalla parete: il medesimo motivo si incontra anche lungo le altre pareti e le absidi. L archivolto sovrastante il portale, con stipiti eretti a bugnato, è costruito invece con conci cuneiformi; il sottotetto si sviluppa con una trama di piccoli mattoni disposti a punta di diamante e appoggiati su arcatelle in laterizio. choir with three apses that overlook the mullioned windows. The external structure is composed by a shell of river pebbles. They remind us of the the churches of Santa Maria and San Leonardo in Artimino, in the municipality of Carmignano, which were built in the same period of the monastery. The external decorations of pillars and arches and the proto-romanesque architecture of San Salvatore reveal the influence of the Emilian artistic culture in Tuscany and, at the same time, disclose their distant Lombard origin. The façade is gabled and decorated by a series of small blind arches supported by slightly jutting pilasters. The same pattern can be found along the other walls and apses. The archivolt above the portal is built with wedge-shaped stones. The attic is a beautiful structure of diamond-shaped blocks that lean on brick arches. Della struttura originaria dell abbazia di San Salvatore in Agna, risalente al X secolo, è assolutamente da visitare la notevole cripta absidata, consegnata ai giorni nostri pressoché intatta: un intrico di colonne che sorreggono la bassa volta a crociera, sovrastate da splendidi capitelli in pietra scolpiti con figurette e decorazioni a motivi vegetali, tipiche del periodo, conferisce al sotterraneo un atmosfera suggestiva e fuori dal tempo. Of the original structure of the abbey of San Salvatore in Agna (that dates back to the tenth century) you can still clearly see the apsidal crypt, kept intact to the present day: a maze of columns that support the low vault, topped by beautiful stone capitals carved with figurines and vegetal decorational motifs, typical of the period, that give the crypt an evocative and timeless charm. Uno scorcio della cripta di San Salvatore in Agna The ancient crypt of San Salvatore in Agna 22 23

14 San Martino a Fognano e la fontana di Ardengo Soffici il suo territorio The church of San Martino in Fognano and the fountain by Ardengo Soffici Riportata negli elenchi delle decime del XIII secolo come dipendente dalla pieve di Villiano (l attuale San Giovanni Evangelista), la chiesa parrocchiale di San Martino a Fognano, prima frazione di Montale lungo la strada che si incammina verso la montagna, è documentata fin dalla fine del X secolo, e costantemente segnalata nei verbali delle visite pastorali a partire dal Si ritiene che essa, nei primi anni, potesse essere un piccolo ospizio voluto dai monaci vallombrosani della Badia a Taona, che erano soliti sostare a Fognano, tappa obbligata del percorso che consentiva loro di scendere a valle. Della chiesa romanica non restano tracce visibili, fatta eccezione per una lunetta in pietra aperta sul lato meridionale della torre campanaria, rialzata e parzialmente modificata a metà del Settecento: è a quel periodo che appartengono le profonde trasformazioni in stile tardo-barocco che definiscono l attuale fisionomia della chiesa e del suo ammirevole portico decorato. Sulla piccola piazza a monte di San Martino si affaccia un originale tabernacolo-fontana ornato da una pittura murale realizzata nel 1934 dal pittore Ardengo Soffici ( ); il soggetto del dipinto, ideale omaggio alle atmosfere giottesche, è un episodio della vita di San Francesco, raffigurato nell atto miracoloso di far sgorgare acqua da una roccia. Concepito nei primi anni Trenta su invito del podestà comunale di Montale, che aveva espresso la volontà di lasciare una traccia d arte per salutare l apertura della fontana pubblica di Fognano, appena raggiunta dall acquedotto, l affresco marca l ultimo esperimento dell artista sulla direzione della pittura murale, e costituisce anche l unica commissione pubblica da lui realizzata. Per i dodici giorni necessari alla sua realizzazione, Soffici ebbe come assistenti i giovani Quinto Martini e Leonetto Tintori; assai laborioso fu il processo che portò all opera finita, di cui esistono sei cartoni preparatori a grandezza naturale. Si tratta di una testimonianza anomala e appassionata dell arte di Soffici, da lui condotta per solo amore al popolo e all arte, come resta inciso sulla lapide posta sotto la tettoia dell edicola. According to the lists of tithes of the thirteenth century San Martino in Fognano depended on the parish of Villiano, now San Giovanni Evangelista. It is the first hamlet of Montale that you encounter going up towards the mountains. Official documents go way back to the end of tenth century, the village is frequently present in the lists of pastoral visits since It is presumed that it was originally a small hospice built by the vallumbrosan monks of Badia a Taona who usually stopped in Fognano during their descent downhill. There is no sign of the ancient Romanesque architecture, except for the transom window on the south side of the belfry, that was increased in height and partially altered in the mid-eighteenth century. It is exactly in this century that the church underwent the radical Late Baroque renewal that now defines its structure and its finely decorated porch. An odd little fountain/tabernacle faces the small square above San Martino. It is decorated with a mural that was painted 1934 by the artist Ardengo Soffici ( ). The subject of the painting, clear tribute to Giotto, is an episode in the life of San Francesco, depicted while he is working a miracle, making water flow from a rock. This work of art was commissioned by the mayor of Montale, who had expressed his desire to create a trail of art that would accompany the opening of the public fountain of Fognano. The painting is one of Ardengo Soffici s last experiments on mural painting and it is also the only public commission that he ever accepted. It took twelve days to realize it and the artist was assisted by Quinto Martini and Leonetto Tintori. The process was long and quite difficult, as it produced six preparatory sketches that to this day are very well preserved. This is an unusual and passionate testimony of Soffici s art. He created only for the love of people and art, as is engraved on the plaque placed on the roof of the tabernacle. Chiesa di San Martino, Fognano Church of San Martino, Fognano 24 25

15 Villa Smilea, la biblioteca e il Centro culturale il suo territorio Villa Smilea, the public library and the Culture centre 3 L elemento più riconoscibile, immediatamente emblematico del territorio montalese, è senza dubbio l imponente complesso della villa Smilea, cui si accede da via Garibaldi, quasi richiamati dalle possenti torri merlate che ne delimitano il perimetro. L attuale aspetto della villa è stato plasmato nel XV secolo su ispirazione, forse, di Michelozzo (la qual cosa rende la Smilea assimilabile alla villa medicea di Cafaggiolo), ma il nome della struttura ne tradisce le ancor più lontane radici: pare che Smilea derivi infatti dalla locuzione latina sex milia, sei miglia, ossia la distanza che separava l edificio dal centro della città di Pistoia. Prima fortilizio, quindi residenza signorile, poi azienda agricola e oggi attivissimo Centro culturale polivalente, la Smilea assume in sé l ideale senso del cambiamento. Dal Trecento risulta appannaggio della famiglia dei Panciatichi, ma già nel Cinquecento la proprietà era passata ai rivali Cancellieri, all epoca allineati con la Repubblica di Firenze, che manteneva il controllo del territorio. Al deteriorarsi dei rapporti tra fiorentini e Cancellieri, tuttavia, la villa fu sottoposta a confisca e acquistata siamo nel 1612 dal marchese fiorentino Francesco di Piero Covoni, i cui familiari si premurarono di trasformarla in fattoria, ampliandola con un secondo corpo di fabbrica. Nel 2003, in seguito a vari avvicendamenti di proprietà occorsi nei decenni, il Comune di Montale ha acquistato il complesso, mettendo immediatamente in atto un ambizioso progetto di riqualificazione architettonica e funzionale dei suoi spazi, che finalmente sono stati riaperti a piena fruibilità pubblica. Sulla corte interna, punteggiata dalle sculture di Jorio Vivarelli ( ), si affaccia la nuova biblioteca comunale, mentre le sale del piano nobile, decorate con pregevoli vedute neoclassiche, ospitano regolarmente esposizioni, incontri, concerti, conferenze; alcune delle sale sono state quindi destinate ad accogliere una mostra permanente di sculture, gessi e mosaici realizzati dallo stesso Vivarelli, cittadino illustre di Montale che riceve un degno tributo dalla città e dai suoi abitanti. The most recognizable and emblematic element of the Montale area is without doubt the impressive Villa Smilea that rises with its crenellated towers on the Via Garibaldi. The current appearance of the Villa is a fifteenth century construction inspired, maybe, by Michelozzo (this makes it comparable to the Medici Villa of Cafaggiolo), but the name betrays its ancient origins: it seems that Smilea derives from the Latin phrase Sex Milia (Six Miles), the distance between the building and the center of the city. At first it was a fortress, then it became a noble residence and today it is a multipurpose cultural center: Villa Smilea is the ideal representative of change. From the fourteenth century the villa belonged to the Panciatichi family, but already in the sixteenth century the property passed to the rival Cancellieri family. At that time, the Cancellieri formed an alliance with the Republic of Florence, who retained control of the territory. When the relation between Florence and the Cancellieri started to deteriorate, the Villa was confiscated and purchased in 1612 by the Florentine Marquis Francesco di Piero Covoni. His family had it transformed into a farm and expanded it with a second building. In 2003, after several changes of property, the City of Montale bought the complex and immediately began working on the ambitious redevelopment of its architectural and functional spaces. The building has been reopened to full public accessibility. The inner courtyard, decorated by sculptures of Jorio Vivarelli ( ) faces the new library, while the main floor rooms, decorated with fine neoclassical views, regularly hold exhibitions, meetings, concerts and conferences. Some of the rooms have been designed to accommodate a permanent exhibition of sculptures, mosaics and plaster figures of the Jorio Vivarelli collection. It is a worthy tribute of Montale to one of its most illustrious citizens. In alto: il cortile e il pozzo di Villa Smilea, Montale Above: the courtyard and the well in the back of Villa Smilea, Montale In basso: una delle sale affrescate della villa Below: frescoes on the walls in the interiors of Villa Smilea 26 27

16 Villa Colle Alberto e le altre architetture del territorio il suo territorio Villa Colle Alberto and other fine buildings Fin dal XIX secolo i documenti montalesi testimoniano l eccezionale presenza sul territorio di ville, fattorie e tenute nobiliari: oltre alla Smilea, si fa sovente riferimento a villa Scarfantoni, villa Palandri, Mangoni, Baldi, Guicciardini e altre ancora. Tra le più significative non si può non far menzione della villa Colle Alberto, adagiata sul colle a monte di via Risorgimento, che dal capoluogo risale verso Fognano: edificata all inizio del Seicento per volontà del conte Alberto Bardi, e rimaneggiata nel secolo successivo su progetto dell architetto Gherardo Silvani, fu acquistata nel 1810 dai Guicciardini di Firenze, che realizzarono la scalinata e il portale della facciata nord. Colle Alberto è oggi proprietà dell Arciconfraternita della Misericordia di Pistoia che, su lascito del cavalier Clemente Rospigliosi, ne impiega gli spazi con attività culturali e sociali. L edificio si sviluppa su tre piani: grazioso il piano nobile, riccamente decorato con figure allegoriche e vedute naturalistiche. Tra gli annessi della tenuta, a breve distanza dalla struttura principale della villa, merita soffermarsi sulla piccola chiesa di Santa Cristina, fondata in epoca medievale (ne sono testimonianza l abside e il trecentesco affresco visibile sulla parete destra) e rilanciata a metà del Settecento, allorquando l arcivescovo di Firenze attestò l autenticità della reliquia della santa ivi conservata, un frammento osseo riposto ancor oggi in una teca di bronzo dorato. Da via Giuseppe Giusti, attraversato il piccolo ponte sul torrente Settola, si raggiunge invece la sobria struttura della villa di Malcalo, abitazione del novelliere Gherardo Nerucci e, negli anni della sua permanenza, sede della scuola rurale da lui stesso istituita. Spostandosi dalla Smilea verso la stazione ferroviaria di Montale-Agliana, lungo via Garibaldi, è impossibile non notare poi la curiosa doppia torre circolare di villa Bastogi, anche detta Jandaia, eclettica costruzione in laterizio che, in epoche recenti, è stata sede designata per laboratori d arte contemporanea, nonché studio dell artista Tosco Andreini, che dal 2001 si è occupato del recupero della Torre Rossa posta sul lato settentrionale del complesso. Since the nineteenth century official documents testify the exceptional presence in the Montale area of villas, farms and noble estates. In addition to the Villa Smilea, there are also Villa Scarfantoni, Villa Palandri, Villa Mangoni, Villa Baldi, Villa Guicciardini and many others. One of the most important is Villa Colle Alberto, perched on the hill on top of Via Risorgimento, going up towards Fognano. Built in the early seventeenth century under orders of Count Alberto Bardi and renovated in the next century by architect Gherardo Silvani, it was purchased in 1810 by the Florentine Guicciardini family. They had the staircase and the portal on the north façade built. Colle Alberto is now owned by the Confraternity of Pistoia which respects the last will of Chevalier Clemente Rospigliosi s legacy and organizes cultural and social activities in the Villas spaces. The building has three floors: the noble floor is richly decorated with allegorical figures, views of nature and geometric motifs. Among the annexed buildings of the estate, a short distance from the main house of the villa, the little church of Santa Cristina is worth a visit. It was founded in medieval times (proven by the fourteenth-century fresco in the apse and visible on the right wall) and restored in the mid-eighteenth century, when the archbishop of Florence testified the authenticity of the holy relic kept there: a bone fragment placed today in a showcase of gilded bronze. From Via Giuseppe Verdi, cross the little bridge that goes over the River Settola. You will reach the simple structure of Villa Malcalo, home of the unforgettable novelist Gherardo Nerucci ( ) where he also founded a school. Going from the Villa Smilea towards the Station of Montale-Agliana, going along Via Garibaldi you will notice the double circular tower of Villa Bastogi, also called Jandaia, an eclectic brick building that has been recently designed to host contemporary art laboratories. Since 2001, artist Tosco Andreini has his studio here and has been engaged in the restoration of the Torre Rossa (trans: Red Tower) in the northern side of the complex. La torre circolare di villa Bastogi, Montale The circular tower of Villa Bastogi, Montale 28 29

17 Montale Alto, il Parco dell Aringhese, Stazione il suo territorio Montale Alto, Aringhese park, Stazione Su un colle innalzato alle spalle dell abitato cittadino è adagiata la frazione di Montale Alto, oggi piccolo borgo rurale dal quale si può apprezzare un magnifico panorama dei dintorni: se il cielo è limpido, gettando lo sguardo attraverso la pianura si riescono a distinguere la rocca di Montemurlo, le architetture della vicina Pistoia e addirittura il cupolone di Santa Maria del Fiore e il campanile di Giotto a Firenze. Si raggiunge Montale Alto dalla via Provinciale montalese, imboccando via Eugenio Montale all altezza del cimitero, oppure a monte di piazza Matteotti, passando per via Crispi. Dell antico castello difensivo poco o nulla si è conservato; resta in parte visibile, pur riconvertito in abitazione, il palazzo del Podestà, affacciato su una piazzetta caratterizzata da due piccole edicole votive: sulle sue pareti si possono osservare stemmi e lapidi secenteschi, mentre nell atrio è ancora visibile un antico affresco di una Madonna con Bambino. Scendendo da Montale Alto lungo il versante di via Pasolini si incontra il giardino comunale detto Parco dell Aringhese, che si sviluppa lungo un declivio dominato da una stele in memoria dei caduti delle due guerre e circondato da vegetazione boscosa: un ideale anfiteatro naturale immerso nel silenzio, in passato luogo votato a iniziative musicali e culturali, e oggi al centro di un programma di interventi di riqualificazione che porteranno in breve a una sua rinnovata fruibilità. Tornati sulla via Provinciale montalese e imboccata via Garibaldi ci si dirige verso la frazione di Stazione, area residenziale sparsa sulla pianura all allacciamento con il comune di Agliana, separato da Montale dal corso della ferrovia. Lungo la strada, nei pressi dell incrocio con via Tobagi, si incontra l ariosa tenuta della Selva Vecchia, storica proprietà della famiglia Sozzifanti annunciata da un lungo viale alberato. Percorrendo via Pacinotti attraverso campi e antichi poderi, in cui la vegetazione autoctona si mescola curiosamente con le palme e le specie esotiche coltivate nei vivai, ci si imbatte nella moderna chiesa parrocchiale di San Giacomo, istituita nel 1981 nel quadro di una riforma promossa dal vescovo di Pistoia Mario Longo Dorni. Erected on a hill behind the town lies the town fraction of Montale Alto, today a small rural village from which you can enjoy a magnificent view of the surroundings. If the sky is clear, it is possible to see the fortress of Montemurlo, the architecture of the nearby Pistoia, and even the dome of Santa Maria del Fiore and Giotto s bell tower in Florence. Montale Alto can be easily reached taking the provincial road from Montale, heading down Via Eugenio Montale once you reach the cemetary. You can also pass through the Piazza Matteotti, entering dia Crispi. Not much of the ancient defensive castle has been preserved. Some remains are partially visible, even though it has been converted into a home, the Palazzo del Podestà. It overlooks a square with two small votive tabernacles. The walls are decorated with seventeenth-century crests while in the atrium you can still see an ancient fresco of the Madonna and Child. Descending from Montale Alto from Via Pasolini, you will meet the public park called Parco dell Aringhese. The park is dominated do by a monument in memory of the fallen soldiers of the two world wars and is surrounded by woods. It is a perfect natural amphitheater immersed in silence. In the past it has hosted musical and cultural events and today it is part of a redevelopment program that will value its features and will soon reopen it to the public. Back on the provincial road take Via Garibaldi and head towards the village of Stazione. It is a residential area that spreads over the plain and connects with the town of Agliana, which is separated from Montale by the course of the railway. Along the way, near the junction with Via Tobagi, you will meet the breezy keeping of the Selva Vecchia (trans Old Forest ), a historic property of the Sozzifanti family faced by a long avenue of trees. Following Via Pacinotti through fields and old farms, where native vegetation is mixed oddly with palm trees and exotic species grown in greenhouses, you come across the modern parish of San Giacomo, founded in 1981 as part of a reform promoted by the bishop of Pistoia Mario Longo Dorni. In alto: veduta da Montale Alto Above: sight from Montale Alto In basso: il monumento ai caduti nel parco dell Aringhese Below: the monument in memory of the fallen soldiers in the Aringhese park 30 31

18 il suo territorio Fognano e Striglianella Fognano and Striglianella Frazione abitata oggi da un migliaio di persone, Fognano è adagiata su una collina ai piedi dell Appennino, immersa in vigneti e oliveti; la si raggiunge da Montale percorrendo via Gramsci e facendosi strada lungo la bella fascia di verde che cinge l abitato del capoluogo. Menzionato sin dall anno 984, il borgo è intriso di storia e tradizioni; tra queste non si può non menzionare l inossidabile Corpo musicale Verdi, fondato nel 1885 con il nome di Società filarmonica fognanese e oggi una delle istituzioni bandistiche popolari più antiche d Italia. Restano incerte ancor oggi le radici del toponimo Fognano, che secondo alcune interpretazioni può far riferimento al fogno, che in vernacolo pistoiese indica un forte vento portatore di nevischio, oppure a una contrazione della locuzione latina Fundus Agnanus. È un fatto, invece, che Fognano sia il luogo natale dello scultore Jorio Vivarelli, autore delle suggestive opere che definiscono il locale parco pubblico monumentale, costruito intorno a una grande installazione scultorea completata dal maestro nel 1985, Il sacrificio: una morte per una vita. L opera coincide infatti con il primo capitolo di un corpus di sette sculture appartenenti al ciclo detto Le pietre dei saggi, riflessione appassionata sulla possibilità di una umanità nuova, in grado di incidere sul mondo con valori finalmente positivi. Proseguendo sulla via principale in direzione di Tobbiana, e imboccando, a destra, la stretta strada panoramica che costeggia il monte, si raggiunge la minuscola frazione di Striglianella, annunciata da uno splendido laghetto attrezzato per la pesca sportiva e da una serie di cascatelle sul corso del torrente Agna. In paese spicca la chiesetta di San Pietro, edificata nel 1914 e restaurata negli anni Sessanta- Settanta; sulla parete esterna destra si legge ancora la scritta Scuola comunale, che nel corso del Novecento, prima che la popolazione del paese cominciasse a spostarsi verso Montale o Montemurlo, era arrivata ad accogliere ben cinque classi di bambini. Village inhabited today by about a thousand people, Fognano lies on the foothills of the Apennines, surrounded by vineyards and olive groves. It can be reached by following Via Gramsci from Montale and passing the through the beautiful green belt that surrounds the town. Present in the records since the year 984, the village breathes history and traditions. One of these traditions that can not remain unmentioned is the evergreen Concert Band Verdi, founded in 1885 with the name of Società Filarmonica fognanese (Trans: Philharmonic Society of Fognano) and now one of the most ancient popular orchestras in Italy. To this day the origins of the name Fognano remains uncertain; according to some interpretations it may refer to the fogno, which in the vernacular of Pistoia indicates a strong wind bearer of freezing rain, or a contraction of the Latin phrase Fundus Agnanus. However, Fognano is the birthplace of the sculptor Jorio Vivarelli, author of the impressive works that animate the monumental public park, built around a large sculptural installation completed by the artist in 1985: The sacrifice: death for a life. The work coincides with the first chapter of a body of seven sculptures belonging to the series The Stones of the Wise Men, passionate reflection on the possibility of a new humanity, which can eventually change the world with positive values. Heading to Tobbiana and going down the narrow panoramic route along the hill on your right, you will reach the tiny village of Striglianella. On your way there you will see a beautiful lake equipped with fishing facilities and little waterfalls that bubble down the Agna torrent. In the village you will find the church of San Pietro, built in 1914 and restored in the seventies. On the right wall of the building you can still read the words Scuola comunale (local school) which during the twentieth century, before the villages population began to move to Montale and Montemurlo, had come to contain as many as five classes of children. In alto: la piccola chiesa di San Pietro a Striglianella Above: the small church of San Pietro in Striglianella In basso: l affresco di Ardengo Soffici nel tabernacolo della piazza di Fognano Below: the fresco painting by Ardengo Soffici on the walls of the Fognano tabernacle 32 33

19 il suo territorio Tobbiana e la Cascina di Spedaletto Tobbiana and Cascina di Spedaletto Le radici di Tobbiana, la più elevata delle frazioni del Comune di Montale, affondano nel periodo longobardo, all epoca delle riforme promulgate dall imperatore Ottone III, e si sviluppano verso il XII secolo come dominio feudale dei vescovi pistoiesi, cui il borgo venne assegnato per ordine di Federico Barbarossa. Tobbiana da non equivocare con l omonima frazione in provincia di Prato è oggi ideale base per escursioni e passeggiate verso la montagna, ma non mancano, tra le pieghe delle sue vie, motivi di interesse che rendono una visita assolutamente consigliata, a cominciare dalla chiesa di San Michele Arcangelo, alla sommità di uno splendido punto panoramico. La struttura a navata unica tramandata ai giorni nostri risale al XVIII secolo, pur edificata, come consuetudine, su basi di impianto romanico: poco si è conservato degli interni originari, ad esclusione degli altari laterali (l uno dedicato a San Luigi, l altro intitolato alla Madonna del Rosario e completato da un affresco del 1888) e dell altar maggiore, risalente al 1752: una serie di interventi di manutenzione condotti negli anni 60 e 70 del Novecento hanno inciso profondamente sull atmosfera della chiesa. Alla sua sinistra sorge la coeva compagnia del SS. Sacramento, recentemente restaurata e oggi sede di esposizioni d arte. Riscendendo dalla piazzetta della chiesa merita soffermarsi sul moderno monumento ai carbonai, opera di Alfo Signorini, e sulla casa natale di Atto Vannucci, ricordato da una lapide ivi collocata nel 2010, in occasione del bicentenario della nascita del patriota. Una giornata assolata è l ideale per raggiungere la quiete della Cascina di Spedaletto, al confine con il territorio comunale di Cantagallo. Qui, in occasione della festa di Sant Anna, il 26 luglio, gli abitanti delle quattro valli confinanti (della Bure, dell Agna, del Bisenzio e delle Limentre) si incontravano per scambiarsi notizie, mentre i cantastorie intrattenevano i presenti con versi in ottava rima. L evocativa foresta dell Acquerino e l agriturismo oggi ospitato nella Cascina lo rendono il luogo perfetto per regalarsi qualche ora di relax, o per ripercorrere idealmente gli antichi percorsi della transumanza delle greggi. The origins of Tobbiana, the higher of the surroundings of the town of Montale, can be retraced in the Lombard period, at the time of the reforms enacted by Emperor Otto III. Around the XII century it was a feudal domain of the Pistoia s bishops, to whom the village was assigned to by order of Frederick Barbarossa. Tobbiana not to be mistaken with the homonymous village in the province of Prato is an ideal starting point for excursions and walks in the mountains. A visit to Tobbiana is also recommended because of its many interesting features, such as the church of San Michele Arcangelo, that offers a wonderful view from the height of its position. The one-nave structure goes way back to the eighteenth century, built on a Romanesque basis. Little has been preserved of the original interior elements, with the exception of the side altars (one dedicated to St. Louis and the other to the Madonna of the Rosary and decorated with a fresco of 1888) and the high altar that dates back to The extreme maintenance work undertaken in the 60s and 70s have had a profound effect on the atmosphere of the church. On its left there is the coeval Company of the Blessed Sacrament, it has been recently restored and now houses art exhibitions. Leaving the church square you can see the modern monument by Alfo Signorini that commemorates the charcoal burners and the birthouse of Atto Vannucci, marked by a plaque that was set here to celebrate the two hundred years since his birth. A clear and sunny day is ideal for a peaceful visit to Spedaletto, bordering the municipality of Cantagallo. Here, on the feast of St. Anne, July 26, residents of the four neighboring valleys (of the Bure, the Agna, the Bisenzio and the Limentra) used to meet to exchange news and to stay cool, while the storytellers entertained the audience with the verses in Ottava Rima. The vegetation of the striking Acquerino forest and the agritourist farm make it the perfect place to relax, or to spiritually follow the ancient paths of transhumance, which every year brought to the shepherds and their flocks up and down and back again, following the rhythms of nature and of the seasons. In alto: chiesa di San Michele Arcangelo, Tobbiana Above: church of San Michele Arcangelo in Tobbiana In basso: il tabernacolo della Madonna del Rosario, Tobbiana Below: the Madonna of the Rosary tabernacle in Tobbiana 34 35

20 il suo territorio I tabernacoli del territorio montalese The tabernacles on the Montale territory Si contano a decine le immagini sacre che, disposte in tabernacoli, edicole, nicchie, adornano ancora oggi il paesaggio montalese come trame di una geografia sparsa cui sia stata delegata la funzione di proteggere il popolo, le abitazioni, i campi, i boschi e il raccolto. Ne segnaliamo qui alcune particolarmente meritevoli di una visita. Un interessante rappresentazione della Vergine, pur versante oggi in un precario stato di conservazione, può essere ammirata recandosi in località Fangaccio (in via dell Oste, non distante dal complesso di villa Smilea). Qui ci si imbatte in un imponente tabernacolo in pietra e mattoni, un tempo meta delle processioni di Sant Agata e di San Marco, cui l edicola è intitolata. L affresco sei-settecentesco dipinto nella nicchia raffigura la Madonna col Bambino e i santi Biagio, Giovanni Battista e Antonio abate, tutti storicamente venerati dalla popolazione di Montale. Per via del soggetto di questa decorazione, il tabernacolo è conosciuto anche come Vergine del Fangaccio o Madonna del latte : quest ultimo appellativo deriva dall usanza che, nei secoli scorsi, portava le puerpere a raccogliersi in preghiera al tabernacolo per implorare alla Vergine il dono e il mantenimento del latte materno. Menzioniamo quindi una singolare edicola in via Croce di Vizzano, in località Canneto: decorata con un affresco attribuito al pittore Fabio Casanova, attivo a Montale nei primi anni del Novecento, la nicchia conserva una rarissima raffigurazione di San Vincenzo Ferreri, infaticabile predicatore domenicano nato in Spagna a metà del Trecento. In località I Menchi, a Tobbiana, sorge invece una piccola Madonna del Rosario in maiolica policroma, di manifattura Ginori, realizzata nella prima metà del XIX secolo. La figura intera di Maria sorregge il Bambino con la mano sinistra e la corona del rosario con la destra. Il culto della Vergine del Rosario rivestiva una importanza cruciale per i fedeli di Tobbiana, tanto che nella sola frazione rimangono ben sei tabernacoli centrati su questo tipo di rappresentazione. There are many sacred images placed in shrines and niches scattered about the landscape of Montale like a web of sacred guardians meant to protect people, homes, fields, forests and the harvest. Here we will point out some that are particularly worth a visit. An interesting representation of the Virgin Mary, in spite of its poor condition, can be seen on the way to Fangaccio (in Via dell Oste, not far from the Villa Smilea). Here we can admire an impressive brick and stone tabernacle, once the destination of the procession of Sant Agata and San Marco, to whom the shrine is dedicated. The seveneighteenth century fresco painted in the niche shows the Madonna and Child with Saint Biagio, Saint John the Baptist and Saint Anthony, all historically worshiped by the people of Montale. Because of the subject of this decoration, the tabernacle is also known as Virgin of Fangaccio or Madonna of the milk. The latter name derives from the custom which, in centuries past, led the mothers to gather in front of the tabernacle to pray for the abundance of maternal milk. There is a small tabernacle in Via Croce di Vizzano, in the village of Canneto, decorated with a fresco by the painter Fabio Casanova, active in Montale in the early twentieth century. The niche contains an extremely rare depiction of St. Vincent Ferrer, a tireless Dominican preacher born in Spain in the mid-fourteenth century. In the village of I Menchi, in Tobbiana, there is a small polychrome majolica that represents the Madonna of the Rosary, fabricated in the early nineteenth century by the famous Ginori porcelain manufactory. Mary holds the child with her left hand and the rosary in her right hand. The cult of the Virgin of the Rosary is of crucial importance for the people of Tobbiana: just in this village there are six shrines centered on this type of depiction. Particolare della Vergine del Fangaccio, Montale Detail of the Vergine del Fangaccio, Montale 36 37

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