ISTRUZIONI RELATIVE ALLA COMUNICAZIONE DEI DATI DI SICUREZZA E CONTINUITÀ DEL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS RELATIVI ALL ANNO 2008

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1 ISTRUZIONI RELATIVE ALLA COMUNICAZIONE DEI DATI DI SICUREZZA E CONTINUITÀ DEL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS RELATIVI ALL ANNO Premessa Al fine di gestire i cambiamenti della configurazione impiantistica, è stato introdotto uno strumento che consente all esercente di confermare o meno la situazione degli impianti al momento della comunicazione dei dati relativi all anno Si precisa che dopo il primo collegamento e la compilazione della scheda Dati generali sicurezza e continuità (vedi Istruzioni Generali), l esercente deve, preliminarmente alle fasi di consolidamento e quindi alla compilazione delle schede, procedere con la registrazione di eventuali nuovi impianti. 1.2 Pagina per la registrazione di un impianto di distribuzione Dalla schermata iniziale, posizionandosi nella sezione dati sicurezza e continuità e cliccando su registrazione impianto di distribuzione si accede alla pagina con la scheda Registrazione impianto di distribuzione. Una volta posizionato sulla pagina, l esercente deve inserire i dati relativi all identificazione dell impianto di distribuzione. Nel caso vi siano due o più esercenti che gestiscono un impianto interconnesso, la denominazione dell impianto di distribuzione viene attribuita dall esercente che gestisce la porzione di impianto alla quale è allacciato il maggior numero di clienti finali al 31 dicembre dell anno precedente a quello di riferimento. Eventuali informazioni circa l origine dell impianto (derivante da interconnessioni o scorporo) vengono dichiarati dall esercente negli appositi campi predisposti. Relativamente alle gestioni di impianto condivise con altri esercenti, nel campo note posizionato nella scheda Anagrafica impianto (vedi paragrafo), l esercente dichiara a quale impianto/impianti è eventualmente interconnesso il suo e l esercente/gli esercenti che gestiscono le porzioni di impianto interconnesse. La tabella 1 riporta le istruzioni da seguire nell imputazione dei dati. Tabella 1 - Istruzioni di compilazione per la scheda Registrazione impianto di distribuzione Titolo Denominazione Impianto identificativo Istruzioni di compilazione Riportare la denominazione già comunicato all Autorità in sede di invio delle proposte tariffarie oppure attribuire una nuova denominazione Codice attribuito ai fini tariffari Dopo aver confermato i dati identificativi e aver confermato con il submit, procedere con il consolidamento degli impianti. Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 1/14

2 1.3 Consolidamento configurazione impiantistica L esercente, dopo il primo collegamento e la compilazione della scheda Dati generali sicurezza e continuità (vedi Istruzioni Generali) e l eventuale registrazione di nuovi impianti, deve procedere con il consolidamento della configurazione impiantistica. La scheda Consolidamento di impianti consente di visualizzare l elenco degli impianti gestiti, compresi quelli nuovi e registrati in occasione della corrente raccolta dati e di confermare o meno la situazione impiantistica. Per ogni impianto gestito, l esercente deve scegliere una delle seguenti opzioni: confermare l impianto, richiedere il trasferimento di impianto, richiedere la cancellazione di impianto. Nel caso di richiesta di trasferimento ad altro esercente è opportuno indicare l ID dell esercente destinatario a cui l impianto dovrà essere trasferito. Il trasferimento effettivo avverrà solo a seguito di formale richiesta di trasferimento dell esercente destinatario mediante il Contatta l Autorità. Solo nel caso di trasferimento/di cancellazione di impianto, l esercente dovrà attendere una comunicazione da parte dagli uffici dell Autorità dell approvazione della richiesta e dell avvenuta effettuazione del trasferimento/cancellazione. Durante la compilazione, l esercente può salvare i dati inseriti in modalità temporanea, mediante il pulsante conferma parziale. Tale salvataggio consente di modificare i contenuti finché ritenuto necessario. La conferma finale è effettuata mediante il pulsante conferma definitiva. 1.4 Sequenza delle fasi per l imputazione diretta dei dati A consolidamento effettuato l esercente può visualizzare l elenco degli impianti già registrati accedendo alla pagina Indice impianti di distribuzione registrati. Nel successivo paragrafo viene indicata la modalità di registrazione degli impianti gestiti dal distributore non presenti nell indice. Per ciascuno degli impianti registrati l esercente deve procedere con le seguenti fasi: 1) compilazione della relativa scheda Anagrafica impianto ; 2) compilazione dei dati per ciascuna delle schede proposte dal sistema telematico nella pagina Elenco delle schede da compilare ; il sistema propone tutte o solo alcune delle seguenti schede a seconda delle informazioni fornite dall esercente nell anagrafica impianto e in dati generali di impianto : - scheda Dati generali impianto (proposta sempre); - scheda Dispersioni ; - scheda Protezione catodica (proposta solo in presenza di rete in acciaio); - scheda Odorizzazione ; - scheda Interruzioni ; - scheda Pronto intervento (proposta sempre); Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 2/14

3 3) registrazione dei dati inseriti di ogni scheda mediante il pulsante Submit. 4) selezione della scheda Punteggi per il calcolo dei punteggi e conferma per la memorizzazione dei risultati; 5) verifica dei dati inseriti. Una volta ultimate le precedenti fasi per tutti gli impianti di distribuzione gestiti, l esercente può procedere all invio definitivo dei dati. L invio definitivo dei dati può essere effettuato unicamente dagli utenti delegati all invio definitivo dei dati all interno dell anagrafica operatori. Vengono di seguito presentate in dettaglio le singole schede, complete di istruzioni per la compilazione. 1.5 Pagina con la scheda Indice impianti di distribuzione registrati La pagina fornisce l indice degli impianti di distribuzione già registrati, evidenziando per ciascuno di essi le seguenti informazioni: progressivo impianto; data di registrazione; ID impianto; denominazione impianto; icona numero pronto intervento ; dati annuali (viene indicato l anno e lo stato di imputazione dei dati per quell anno secondo quanto indicato nella Legenda ); richiesta di cancellazione di un impianto di distribuzione. La pagina, che non deve essere compilata poiché è aggiornata automaticamente dal sistema telematico, visualizza gli impianti di distribuzione registrati e permette: di accedere, cliccando sul triangolo/quadrato arancione, nell Elenco delle schede da compilare; di stampare i dati inseriti nelle schede cliccando sul triangolo/quadrato verde. Lo stato di imputazione rimane incompleto (triangolo arancione) pur avendo inserito tutti i dati nelle singole schede di riferimento e confermato gli stessi, fino a quando non si chiudono tutte le finestre del browser e non si effettua un nuovo ingresso nel sistema telematico. L operazione trasforma lo stato di imputazione da incompleto (triangolo arancione) a completo (quadrato arancione). L icona numero pronto intervento consente di modificare i numeri di pronto intervento registrati nella scheda anagrafica impianto o di inserire numeri di telefono diversi per ciascuna delle località servite dall impianto. In caso di cambiamento dei numeri di pronto intervento, in corso d anno, il distributore deve darne immediata comunicazione all Autorità attraverso la funzionalità sopra indicata che rimane disponibile anche dopo l invio definitivo dei dati, fermi restando gli obblighi di informazione nei confronti delle società di vendita. Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 3/14

4 1.6 Pagina con la scheda Elenco delle schede da compilare Si accede alla pagina con la scheda Elenco delle schede da compilare per un impianto di distribuzione dalla pagina con la scheda Indice impianti di distribuzione registrati, in tutti gli altri casi, cliccando sul triangolo/quadrato arancione sulla riga dell impianto di distribuzione per il quale si vogliono imputare i dati. La pagina visualizza l elenco delle schede da compilare per l impianto di distribuzione selezionato. L elenco non compare completo finché non vengono inseriti i dati della scheda Anagrafica impianto e successivamente i dati della scheda Dati generali impianto. Una volta compilate tali schede, l elenco viene visualizzato in modo completo e risulta composto dalle seguenti schede (tutte o solo alcune come specificato nel precedente paragrafo 1.4): - scheda Dati generali impianto (proposta sempre); - scheda Dispersioni ; - scheda Protezione catodica (viene visualizzata per la imputazione dei dati solo se parte della rete dell impianto di distribuzione è in acciaio); - scheda Odorizzazione ; - scheda Interruzioni ; - scheda Pronto intervento (proposta sempre) ; - scheda Calcolo punteggi : scheda da non compilare poiché è alimentata in modo automatico dal sistema telematico in base ai dati inseriti; in particolare, è opportuno ai fini di un suo aggiornamento, accedervi in occasione di ogni modifica al fine di consentire l acquisizione dei nuovi dati. Durante l imputazione dei dati si presentano le seguenti situazioni: prima della compilazione della scheda Anagrafica impianto, nell elenco viene visualizzata la sola scheda Anagrafica impianto ; dopo la compilazione della scheda Anagrafica impianto, nell elenco viene visualizzata anche la scheda Dati generali di impianto ; dopo la compilazione delle due schede precedenti si possono compilare le altre schede attivate dal sistema in base ai dati inseriti nelle schede precedenti. 1.7 Pagina con la scheda Anagrafica impianto La scheda serve per imputare i dati dell impianto di distribuzione gestito ed è suddivisa in tre parti: 1. una prima parte in cui imputare il tipo di gas distribuito; 2. una seconda parte in cui imputare i dati relativi ai punti di consegna dell impianto di distribuzione; 3. una terza parte in cui imputare i dati relativi alle località servite dall impianto di distribuzione. Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 4/14

5 Nella tabella successiva sono riportate alcune istruzioni per la compilazione della scheda. Tabella 2 - Istruzioni per la compilazione della scheda Anagrafica impianto Titolo Provenienza Codice REMI Localizzazione Impianto di Odorizzazione ad Iniezione Telecontrollo Istruzioni di compilazione Nel caso di gas naturale indicare l impresa di trasporto. Se l impresa di trasporto non compare nell elenco indicare per esteso la denominazione dell impresa di trasporto. Nel caso di GPL indicare il nome dell azienda fornitrice Negli altri casi lasciare il campo vuoto Per gas naturale indicare il codice assegnato all impianto REMI dall impresa di trasporto, se è già codificata, altrimenti un nuovo codice che la identifichi. Per altri gas lasciare il campo vuoto Nel caso di gas naturale indicare il codice REMI, il comune nel quale si trova l impianto REMI e la denominazione dell impianto stesso o l indirizzo. Nel caso di gas naturale da carro bombolaio, GPL o altri gas indicare il comune nel quale si trova il punto di consegna e la denominazione o l indirizzo dell impianto stesso Impianti a dosaggio diretto dell odorizzante in tutti i punti di consegna con allarmi trasmessi mediante telecontrollo È il sistema finalizzato alla supervisione a distanza dei principali parametri di funzionamento di un punto di consegna (almeno della portata del gas immesso, della pressione e della temperatura del gas in uscita) che assolve anche alla funzione di registrazione in modo automatico e continuo degli eventi di superamento per ciascun parametro di soglie di funzionamento normale e che invia allarmi di superamento di tali soglie ad un servizio di reperibilità, attivo 24 ore su 24 per tutto l anno, in grado di intervenire tempestivamente per rimuovere l anomalia di funzionamento I comuni dell Elenco località servite dall'impianto di distribuzione vanno aggiunti singolarmente con il tasto Aggiungi località servita. Si precisa che nella seconda parte della scheda Anagrafica impianto devono essere inseriti per ogni impianto di distribuzione e relativamente ad ogni punto di consegna: - nel caso in cui l esercente distribuisca GPL o altro gas rispetto al gas naturale, il nome del fornitore di gas da cui ha comprato la maggior quantità di gas nell anno di riferimento; - la localizzazione ovvero il comune dove è ubicato il punto di consegna; per l imputazione del comune è stata predisposta una selezione facilitata; il nome del comune può essere inserito nella cella utilizzando una delle due opzioni: - pulsante S : digitando anche solo l iniziale del comune di interesse è richiamato il range di comuni con quell iniziale. Selezionare quello di interesse (dalla colonna con il pallino blu), quindi posizionarsi sul comune e dare conferma con il pulsante >> ; - pulsante E : dall elenco in ordine alfabetico selezionare l iniziale corrispondente a quella del comune; scegliendo quella di interesse, è richiamato il range di comuni con quell iniziale. Selezionare quello di interesse (dalla colonna con il Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 5/14

6 pallino blu), quindi posizionarsi sul comune e dare conferma con il pulsante >> ; per entrambe le opzioni il pulsante Del consente di cancellare il comune selezionato; al comune prescelto sono associati, in automatico, il codice ISTAT di riferimento e la provincia; - se il punto di consegna dell impianto di distribuzione al 31/12 dell anno precedente a quello di riferimento è dotato o meno di telecontrollo, avente le caratteristiche indicate dalla definizione di cui all articolo 1 della deliberazione n. 168/04 (riportata per comodità in tabella); - se il punto di consegna è dotato al 31/12 dell anno precedente a quello di riferimento o meno di Impianto di Odorizzazione ad Iniezione, avente le caratteristiche indicate dalla definizione di cui al comma 8.4 tabella B della deliberazione n. 168/04 (riportata per comodità in tabella). Analogamente si precisa che nella terza parte della scheda Anagrafica impianto devono essere inseriti per ogni impianto di distribuzione e relativamente ad ogni località servita: - il nome del comune tramite la selezione facilitata; le istruzioni sono le stesse già indicate per la seconda parte della scheda; - lo stato di gestione del comune indicato. A tale proposito si precisa che non devono essere considerati come subentro i casi di cambio di ragione sociale, incorporazione o fusione di società di distribuzione o di costituzione di una nuova società di distribuzione da parte di una gestione comunale. I casi sopra citati devono essere considerati a regime. Lo stato di gestione da comunicare entro il 31/03 è quello dell anno a cui si riferisce la comunicazione dei dati. Ad esempio, se nell anno di comunicazione 2009, il distributore è subentrato nella gestione e il comune in questione nel 2008 era a regime, per il 2008 va comunicato lo stato di gestione comune a regime. Nel campo note predisposto, l esercente dichiara eventualmente a quale impianto/impianti è interconnesso il suo impianto e l esercente/gli esercenti che gestiscono le porzioni di impianto interconnesse. 1.8 Pagina con la scheda Dati generali impianto La scheda serve per comunicare i dati di impianto generali e i metri di rete sottoposti ad ispezione (art. 32, comma 2 della deliberazione n. 168/04). Nella scheda i dati devono essere inseriti prestando attenzione alle seguenti regole: - i clienti finali dell impianto sono quelli relativi al 31/12/07 e al 31/12/08. - i metri di rete dell impianto sono relativi al 31 dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento e a quello di riferimento; i metri di rete dell impianto della rete non risanata sono relativi al 31 dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento; - i metri di rete ispezionata sono quelli relativi all attività svolta nell anno di riferimento. Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 6/14

7 La rete si intende protetta catodicamente quando è collegata ad un impianto di protezione catodica e tale impianto è in grado di assicurare alla rete un potenziale di protezione catodica secondo quanto previsto dalle norme tecniche vigenti in materia. Il campo ispezione in deroga deve essere valorizzato con sì se il distributore si è avvalso per l anno di riferimento della possibilità di deroga all obbligo annuale di ispezione di cui al comma 11.3 della deliberazione n. 168/ Pagina con la scheda Dispersioni di gas Nella scheda vanno inserite, per ogni impianto di distribuzione, le dispersioni di gas localizzate nell anno di riferimento (art. 32 comma 3 della deliberazione n. 168/04). La pagina è suddivisa in tre parti. Nella prima parte della scheda Numero dispersioni localizzate a seguito delle ispezioni programmate devono essere inseriti i numeri totali delle dispersioni localizzate a seguito della ispezione programmata delle reti, suddividendo le dispersioni in base alla classe e a sua volta distinguendo in base alla parte di impianto di distribuzione ove è stata localizzata la dispersione in: su rete; su impianto di derivazione di utenza parte interrata; su impianto di derivazione di utenza su parte aerea; su gruppo di misura. Per la classificazione delle dispersioni si rinvia alla deliberazione n. 168/04 e alle linee guida elaborate dall ATIG (Associazione Tecnica Italiana del Gas), in collaborazione con il CIG (Comitato Italiano Gas) (rintracciabili sul sito dell Uni, sezione Sicurezza domestica, a sinistra nella pagina iniziale del sito, alla voce Applicazione della delibera AEEG n. 168/04): - Classificazioni delle dispersioni di gas ; - Esecuzione delle ispezioni programmate della rete per gas con densità 0,8. Si precisa che il dato relativo alle dispersioni di classe A2 si riferisce a quelle classificate A2 in via definitiva. Nella seconda parte della scheda Numero dispersioni localizzate su segnalazioni di terzi devono essere inseriti i numeri totali delle dispersioni localizzate a seguito di segnalazione di terzi 1 suddividendo le dispersioni in base alla classe e, analogamente alla prima parte, a sua volta distinguendo in: su rete; su impianto di derivazione di utenza parte interrata; su impianto di derivazione di utenza su parte aerea; 1 Le segnalazioni di dispersioni di gas da parte di personale dipendente dell esercente o di personale di ditte che lavorano per conto dell esercente non in sede di effettuazione delle ispezioni programmate devono essere registrate come segnalazioni di terzi. Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 7/14

8 su gruppo di misura. Nell ultima parte della scheda Numero dispersioni localizzate di classe A2, infine, deve essere inserito il numero di dispersioni localizzate sia a seguito di ispezioni programmate che di segnalazione di terzi nell'anno di riferimento classificate A2 in via definitiva distinguendo in: riparate entro 5 giorni solari successivi alla data di localizzazione; oltre 5 giorni solari successivi alla data di localizzazione. L eventuale messaggio Attenzione! I dati inseriti non sono coerenti è dovuto all incoerenza tra la somma del numero dispersioni localizzate: a seguito delle ispezioni programmate di classe A2; su segnalazione di terzi; e la somma del numero di dispersioni localizzate di classe A2: riparate entro i 5 giorni solari successivi alla data di localizzazione; riparate oltre i 5 giorni solari successivi alla data di localizzazione. Inoltre l esercente comunica: DT DIP ovvero al numero di dispersioni localizzate nell anno di riferimento sulla rete o sulla parte interrata degli impianti di derivazione di utenza a seguito di segnalazione da parte di personale dipendente del distributore o di imprese che lavorano per suo conto; qualora per una dispersione sia pervenuta anche una segnalazione di terzi, la dispersione può essere conteggiata in DT DIP solo a condizione che il distributore sia in grado di documentare che la segnalazione di terzi sia pervenuta dopo la segnalazione da parte di personale dipendente del distributore o di imprese che lavorano per suo conto; DTA DIP è pari al numero di dispersioni localizzate nell anno di riferimento sulla parte aerea degli impianti di derivazione di utenza e sui gruppi di misura a seguito di segnalazione da parte di personale dipendente del distributore o di imprese che lavorano per suo conto; qualora per una dispersione sia pervenuta anche una segnalazione di terzi, la dispersione può essere conteggiata in DTA solo a DIP condizione che il distributore sia in grado di documentare che la segnalazione di terzi sia pervenuta dopo la segnalazione da parte di personale dipendente del distributore o di imprese che lavorano per suo conto Pagina con la scheda Protezione catodica La pagina viene visualizzata per la sua compilazione solo se nella scheda Dati generali di impianto l esercente ha dichiarato che l impianto di distribuzione ha della rete in acciaio, protetta e/o non protetta catodicamente. La scheda ha l obiettivo di raccogliere informazioni circa la messa in protezione catodica della eventuale rete in acciaio da parte dell esercente al fine di preservarla dalla corrosione (art. 32, comma 4 della deliberazione n. 168/04). Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 8/14

9 Per un maggiore dettaglio si rimanda alla deliberazione n. 168/04 e alla linea guida elaborata dall APCE (Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche) (rintracciabili sul sito dell Uni, sezione CASA, a sinistra nella pagina iniziale del sito, alla voce Applicazione della delibera AEEG n. 168/04). Gli elementi da imputare nella scheda sono: - il numero totale delle misure del potenziale della condotta in acciaio effettuate nell anno di riferimento non in continuo, assumendo un numero massimo di 12 misure di potenziale conforme alle norme tecniche vigenti per ogni punto selezionato di misura; - il numero di sistemi di protezione catodica in cui è suddivisa la rete (al 31/12 dell anno precedente a quello di riferimento); - il numero dei posti di rilievo del potenziale di protezione catodica (al 31/12 dell anno precedente a quello di riferimento); - il numero totale dei punti selezionati nell anno di riferimento per la misura del potenziale di protezione catodica suddividendo tra: - punti nei quali la misura è stata effettuata in continuo e trasmessa mediante telecontrollo; - punti nei quali la misura non è stata effettuata in continuo. Il campo Rapporto di protezione catodica deve essere valorizzato con sì se il distributore ha predisposto per l anno di riferimento il rapporto di protezione catodica previsto dalle linee guida emanate dall Apce Pagina con la scheda Odorizzazione La scheda deve essere compilata fornendo informazioni circa il grado di odorizzazione del gas effettuato dall esercente (art. 32, comma 5 della deliberazione n. 168/04). Se l esercente nel corso dell anno di riferimento nell impianto di distribuzione gestisce due diversi odorizzanti, l esercente medesimo non imputa il tipo di odorizzante utilizzato nella cella di riferimento, ma invia nota all Autorità (mediante il campo note) riportante le caratteristiche dell odorizzante e il relativo periodo di immissione nell anno. Nel caso di odorizzante definito come ALTRO, l esercente invia nota all Autorità riportante le caratteristiche di tale odorizzante. Nel caso di più esercenti che gestiscono un impianto interconnesso, ai fini dal calcolo del numero minimo dei controlli del grado di odorizzazione, ogni esercente considera γ =1. Nel caso di più impianti di distribuzione che siano stati interconessi nell anno di riferimento, i dati relativi ai due impianti devono essere sommati a partire dal 31 dicembre dell anno precedente a quello di riferimento. La scheda deve essere compilata inserendo i seguenti dati: - il numero totale di misure del grado di odorizzazione del gas effettuate nell anno di riferimento in modo conforme alle norme tecniche vigenti (si veda il Parere sulla valutazione del dosaggio reale e dosaggio teorico dell odorizzazione del gas espresso dal Cig e riportato nella Appendice alla linea guida Il controllo dell odorizzazione del gas negli impianti di distribuzione rintracciabile sul sito dell Uni, Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 9/14

10 sezione CASA, a sinistra nella pagina iniziale del sito, alla voce Applicazione della delibera AEEG n. 168/04); - se tutti gli impianti di odorizzazione, ove previsti dalle norme tecniche vigenti, sono ad iniezione con rilevamento in continuo del grado di odorizzazione con misure trasmesse mediante telecontrollo; - il tipo di odorizzante utilizzato; - la quantità di gas immessa nell anno di riferimento nell'impianto di distribuzione (in standard metri cubi in cifra intera senza decimali); - la quantità di odorizzante introdotto nell anno di riferimento nel gas distribuito (espressa in kg con un decimale). La parte della scheda posta sotto il pulsante Submit viene visualizzata solo se l esercente ha dichiarato nella scheda Anagrafica impianto almeno un punto di consegna dell impianto di distribuzione. Nella scheda bisogna indicare se tutti gli impianti di odorizzazione dell'impianto di distribuzione al 31 dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento sono ad iniezione con rilevamento in continuo del grado di odorizzazione con misure trasmesse con telecontrollo. Nel caso in cui vi siano più esercenti che gestiscono un impianto di distribuzione interconnesso, indicare no se non si hanno informazioni su tutti gli impianti di odorizzazione, inclusi quelli gestiti dagli altri esercenti Pagina con la scheda Interruzioni La pagina ha lo scopo di consentire l invio dei dati relativi alle interruzioni e quindi fornisce all Autorità informazioni per la valutazione della continuità del servizio offerto dall esercente (art. 32, comma 6 della deliberazione n. 168/04). La scheda è costituita da tre parti: - interruzioni con preavviso; - interruzioni senza preavviso; - interruzioni lunghe. Nella parte Interruzioni con preavviso devono essere inseriti il numero delle interruzioni e il numero dei clienti finali coinvolti, con esclusione dei clienti finali coinvolti e non riattivati al primo tentativo di riattivazione, suddividendo le interruzioni in base ad una delle tre seguenti cause: 1. cause di forza maggiore, intese come atti di autorità pubblica, eventi naturali eccezionali per i quali sia stato dichiarato lo stato di calamità dall autorità competente, scioperi, mancato ottenimento di atti di terzi (articolo 21, comma 1, lettera a) deliberazione n. 168/04); 2. cause esterne, intese come danni provocati da terzi, emergenza come definita dall'articolo 27 (emergenze), comma 1, per fatti non imputabili all esercente (articolo 21, comma 1, lettera b) deliberazione n. 168/04); Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 10/14

11 3. altre cause, intese come tutte le altre cause non indicate alle precedenti lettere a) e b), comprese le cause non accertate (articolo 21, comma 1, lettera c) della deliberazione n. 168/04). Va poi inserito il numero di clienti finali coinvolti nelle interruzioni definite dall articolo 21 comma 1, lettera c) deliberazione n. 168/04. Nella parte Interruzioni senza preavviso si procede nell imputazione dei dati in modo del tutto analogo a quanto fatto per la prima parte della scheda. Nella terza parte della scheda intitolata Interruzioni lunghe si procede nell imputazione dei dati riferiti alle sole interruzioni lunghe e suddividendo i clienti finali coinvolti nelle sole interruzioni lunghe. Con esclusione dei clienti finali non riattivati al primo tentativo, in base alla durata convenzionale dell interruzione (60, 180, 360 e 960 minuti). L eventuale messaggio Attenzione! I dati inseriti non sono coerenti, dopo aver cliccato su Submit, è dovuto al mancato rispetto di almeno una delle tre uguaglianze di seguito indicate: 1. tra la somma del numero dei clienti finali nelle interruzioni con preavviso, provocate dalle cause indicate nell'articolo 21, comma 1, lettera c) con tempo di preavviso: maggiore o uguale a 3 giorni; minore a 3 giorni, e la somma dei clienti finali coinvolti sia nelle interruzioni brevi sia nelle interruzioni lunghe con preavviso provocate dalle cause indicate nell'articolo 21, comma 1, lettera c); 2. tra la somma dei clienti finali coinvolti nelle interruzioni lunghe con preavviso, con esclusione di quelle provocate dalle cause indicate nell'articolo 21, comma 1, lettera a) e b) e la somma dei clienti finali coinvolti in interruzioni lunghe con preavviso suddivisi in base alla durata convenzionale dell interruzione; 3. tra la somma dei clienti finali coinvolti nelle interruzioni lunghe senza preavviso, con esclusione di quelle provocate dalle cause indicate nell'articolo 21, comma 1, lettera a) e b) e la somma dei clienti finali coinvolti in interruzioni lunghe senza preavviso suddivisi in base alla durata convenzionale dell interruzione). Sono escluse dagli obblighi di comunicazione le interruzioni: - che derivano da richieste dei clienti finali o da interventi conseguenti ad una chiamata per pronto intervento, - brevi dovute a sostituzione del gruppo di misura ad un solo cliente finale Pagina con la scheda Pronto intervento La scheda ha la finalità di raccogliere informazioni circa la tempestività del servizio di pronto intervento effettuato dall esercente (art. 32, comma 7 della deliberazione n. 168/04). Nella scheda devono essere inseriti, suddividendo tra pronto intervento per chiamate di pronto intervento sull impianto di distribuzione e chiamate di pronto intervento a valle del punto di consegna: Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 11/14

12 il numero totale di chiamate nell anno di riferimento (tutte le chiamate ricevute); il tempo effettivo medio di arrivo sul luogo di chiamata. Se l esercente ha migliorato il livello generale di pronto intervento definito dall Autorità, relativo alle chiamate di pronto intervento, su almeno uno dei comuni serviti dall impianto di distribuzione, seleziona sì dalla la tendina L esercente ha definito standard migliorativi?. In relazione alle chiamate di pronto intervento, nell eventualità in cui l esercente abbia migliorato il livello generale di pronto intervento definito dall Autorità: su tutti i comuni serviti da un impianto di distribuzione, l esercente medesimo deve comunicare il livello generale migliorativo e calcolare il livello generale effettivo rispetto a tale livello generale; solo su alcuni dei comuni serviti da un impianto di distribuzione, l esercente medesimo deve comunicare il livello generale definito dall Autorità e calcolare il livello generale effettivo rispetto a tale livello, inviando nota all Autorità nella quale indica il livello generale migliorativo e in quali comuni si applica. I tempi di pronto intervento vanno calcolati e comunicati in minuti. Vanno computate tutte le chiamate di pronto intervento, indipendentemente se ad esse corrisponde o meno una delle situazioni di pronto intervento definite dall Autorità. Le chiamate per pronto intervento devono essere imputate distinguendo quelle per le quali l esercente abbia rispettato il tempo di 60 minuti e quelle per le quali non abbia rispettato il tempo di 60 minuti, da classificare sulla base delle cause di cui all'articolo 52 deliberazione n. 168/04, in: a. cause di forza maggiore, intese come atti di autorità pubblica, eventi naturali eccezionali per i quali sia stato dichiarato lo stato di calamità dall autorità competente, scioperi, mancato ottenimento di atti di terzi; b. cause imputabili all utente, quali la mancata presenza dell utente ad un appuntamento concordato con l'esercente per l effettuazione di sopralluoghi necessari all esecuzione della prestazione richiesta o per l esecuzione della prestazione stessa, ovvero qualsiasi altro fatto imputabile all utente; c. cause imputabili all esercente, intese come tutte le altre cause non indicate alle precedenti lettere a) e b). L eventuale messaggio Attenzione! I dati inseriti non sono coerenti, dopo aver cliccato su Submit, è dovuto al mancato rispetto di almeno una delle due coerenze seguenti: 1. la somma del numero delle chiamate oltre il tempo massimo sull impianto di distribuzione deve essere minore o uguale al numero totale di chiamate per pronto intervento; 2. la somma del numero delle chiamate oltre il tempo massimo a valle del punto di consegna deve essere minore o uguale al numero totale di chiamate a valle del punto di consegna. Inoltre, l esercente comunica in merito al Tempo di messa in sicurezza (Art della delibera n. 168/04) e in particolare alle chiamate telefoniche per pronto intervento relative Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 12/14

13 a dispersioni di gas di classe A1 o A2 localizzate su parti non interrate di impianti di derivazione di utenza o su gruppi di misura: il numero totale di tali chiamate telefoniche per pronto intervento; il tempo medio effettivo di messa in sicurezza. Ancora, va comunicato l ammontare totale delle penalità pagate (art. 23 della delibera n. 168/04) Pagina con la scheda Punteggi La scheda Punteggi non deve essere compilata poiché è aggiornata automaticamente dal sistema. E necessario tuttavia entrare nella scheda stessa al termine della compilazione di tutte le schede ed effettuare il submit al fine di far acquisire i dati al sistema. Analogamente è necessario entrare nella scheda stessa ed effettuare il submit dopo ogni eventuale modifica effettuata nelle altre schede. La direttiva in oggetto prevede che gli uffici dell Autorità, a partire dai dati comunicati dagli esercenti, calcolano: il livello effettivo di ogni indicatore secondo le formule indicate dalla nuova disciplina; il punteggio di indicatore di impianto mediante la formula: dove: LR è il livello di riferimento definito per ogni indicatore contenuto in tabella A o in tabella B; LE è il livello effettivo raggiunto nell'anno di riferimento dallo stesso indicatore; LB è il livello base definito per ogni indicatore contenuto in tabella A o in tabella B. La deliberazione n. 168/04 prevede, inoltre, che: nel caso in cui il punteggio di un indicatore di sicurezza o di continuità risulti inferiore a zero, l'autorità assegna a tale indicatore un punteggio convenzionale pari a zero; nel caso in cui il punteggio di un indicatore di sicurezza o di continuità risulti maggiore di 100, l'autorità assegna a tale indicatore un punteggio convenzionale pari a 100. In forma grafica: Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 13/14

14 1.15 Pagina con la scheda Ricerca impianto di distribuzione registrato Dalla schermata iniziale del sistema telematico, cliccando su ricerca impianto di distribuzione registrato, si accede alla pagina con la scheda Ricerca impianto di distribuzione registrato. L esercente può effettuare la ricerca di impianti già registrati digitando: codice di impianto; denominazione di impianto di distribuzione; 2. Stampa dei dati Dalla schermata iniziale, nella sezione Dati sicurezza e continuità, cliccare con il pulsante di sinistra sull Indice impianti di distribuzione registrati. Posizionarsi sul quadrato verde (in corrispondenza dell impianto di interesse), quindi cliccare con il pulsante di sinistra e procedere con la stampa. Istruzioni relative alla comunicazione dei dati di sicurezza e continuità 14/14

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