Cari lettori, dodici anni fa, quando abbiamo

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1 NOTIZIARIO DELL ASSOCIAZIONE CULTURALE E DI PROMOZIONE SOCIALE SENZA CONFINI SENZA CONFINI senza confini budrio Anno VIII - N Registrazione presso il Tribunale di Bologna - n 7658 del 18/04/06- Tiratura: 1500 copie stampate su carta riciclata Dir., Red. e Amm. sede Via Saffi, 54 - Budrio (BO) - Dir. Resp. Maurizia Martelli - Comitato di red.: Renzo Bonoli, Maria Marzia Lodi, Guido Montebugnoli Per la Vs. pubblicità contattate Renzo Bonoli. Tel info@senzaconfinitaly.com Cambio della guardia al vertice dell associazione DI RENZO BONOLI L E D I T O R I A L E Cari lettori, dodici anni fa, quando abbiamo dato vita all Associazione, ci eravamo ripromessi di raccontare la nostra città, di aprire una finestra indipendente e originale sulla realtà locale e di contribuire alla valorizzazione della cultura in un ambito che già di per sé presentava caratteri di vitalità e di grande concretezza. Ogni società è innanzitutto un insieme di valori condivisi e un sistema di relazioni, sociali, economiche e culturali, che permette ai suoi membri di riconoscersi come parte di una comunità e di partecipare attivamente e personalmente alle iniziative, ai progetti, alle esperienze che vengono programmate, organizzate e realizzate. In questa rete di relazioni ci siamo inseriti con l ambizione di poter collaborare con le istituzioni pubbliche e con le associazioni del territorio al fine di estendere, valorizzare, diffondere e scambiare pratiche, idee ed esperienze. Sono stati 12 anni di intenso lavoro durante i quali ci siamo impegnati per conseguire gli obiettivi e le finalità statutarie, con un alternanza di risultati, ma con la consapevolezza di dover, prima, vincere diffidenze e successivamente convincere la comunità budriese della bontà del nostro progetto. Ho fatto questa breve premessa per introdurre la mia decisione di dimettermi da presidente dell Associazione Senza Confini perché ritengo conclusa, dopo 12 anni, questa esperienza con la convinzione di aver concorso allo sviluppo del nostro sodalizio e di aver portato a termine un percorso di valorizzazione, diffusione e partecipazione di soci e cittadini al progetto di fruizione di nuove opportunità culturali sul nostro territorio. Poiché sono fermamente convinto che le cariche sociali, così nelle istituzioni pubbliche come nel privato, non dovrebbero durare troppo a lungo e che il turnover non può che far bene alla dialettica, alla partecipazione e allo sviluppo di nuove personalità e di idee originali, ho deciso di rinunciare alla carica pur continuando a mettere al servizio dell Associazione la mia esperienza e il mio impegno. Sono sicuro che il nuovo Presidente, l amico dr. Giancarlo Caroli, che ho avuto modo di conoscere e apprezzare in questi anni per le sue doti umane e professionali, saprà perseguire gli obiettivi e i fini del nostro Statuto e dare nuovo e ancor più concreto stimolo alle attività sociali, ponendo la sua competenza e il suo impegno al servizio della comunità budriese. Nel congedarmi dai soci e dai lettori di questo Magazine, che ringrazio indistintamente per l appoggio, la collaborazione, la fedeltà e l apprezzamento dimostrato per le nostre iniziative, non posso esimermi dal ringraziare gli sponsor e i sostenitori dell Associazione, che trovate presenti sulle nostre attività di informazione e che in questi dodici lunghi anni ci hanno permesso con il loro sostegno finanziario di realizzare numerose iniziative culturali, promozionali e assistenziali, alcune delle quali hanno ormai assunto un carattere tradizionale e sistemico. Il momento dei congedi non deve essere per forza triste. Io sono contento di aver dato un modestissimo contributo allo sviluppo della cultura e dell Associazionismo a Budrio e vi ringrazio di cuore per avermi letto, apprezzato e/o criticato per le idee che ho portato e per le tesi che ho sostenuto nelle mie note redazionali. L ASSOCIAZIONE RINNOVA I PROPRI ORGANI In occasione dell Assemblea Generale dell As - so ciazione, svoltasi il 29 aprile scorso, durante la quale è stato approvato il Bilancio consuntivo 2013, è stato nominato il nuovo Consiglio Direttivo, così composto: BERTOCCHI ALESSANDRA BONOLI RENZO CAROLI G.CARLO GENOVESE LUCIA LANDINI PAOLO LODI MARIA MARZIA MARTELLI MAURIZIA MENGOLI TIZIANA MONTEBUGNOLI GUIDO POLI MAURIZIO ROSSI PIETRO Successivamente, nella riunione del 20 maggio, il Consiglio Direttivo ha provveduto al varo del seguente organigramma: PRESIDENTE: G. Carlo Caroli VICE PRESIDENTE: Guido Montebugnoli SEGRETARI: Alessandra Bertocchi e Lucia Genovese TESORIERE: Tiziana Mengoli Il presidente uscente, Renzo Bonoli è stato nominato PRESIDENTE ONORARIO. Nella riunione del 25 giugno u.s., il Consiglio, su proposta del presidente Caroli, ha deciso all unanimità di rinnovare le modalità interne di funzionamento, affidando i seguenti incarichi: RAPPORTI CON LE ASSOCIAZIONI DEL TERRI- TORIO E CON LE ISTITUZIONI: Renzo Bonoli ORGANIZZAZIONE DI EVENTI CULTURALI (Mostre, visite guidate, ecc.): Marzia Lodi COMITATO DI REDAZIONE DEL MAGAZINE E DELLE PUBBLICAZIONI (aperto a tutti coloro che desiderano collaborare): Maurizia Martelli (Dir. Resp.), Renzo Bonoli, Guido Montebugnoli, Marzia Lodi, Lucia Genovese. INTERVENTI MULTIMEDIALI: Pietro Rossi e Maurizio Poli Personaggi Stefano Chiodi, un ricordo di serie A Budrio ieri Diario di guerra di un maestro budriese Budrio oggi Bentornato Presepe!!! Talenti budriesi L infanzia tradita nel nuovo romanzo di Angela Nanetti Le nostre iniziative 1 novembre: una data da annotare a pagina 2 a pagina 4 a pagina 6 a pagina 10 a pagina 12

2 Stefano Chiodi, un ricordo di serie A P E R S O N A G G I DI LEONARDO ARRIGHI Stefano Chiodi è stato un grande calciatore: attaccante simbolo del Bologna e uomo decisivo nella conquista del decimo scudetto da parte del Milan. I risultati sportivi ottenuti sono indiscutibili, ma ciò che fa di Stefano un autentico campione sono le qualità che sfuggono agli almanacchi. Tra queste spiccano: la forza di saper controbattere gli sgambetti della cattiva sorte, sempre pronto a far leva su un inossidabile ottimismo; il senso di responsabilità provato nei confronti delle persone, in particolare i ragazzi, che vedevano in lui un modello da seguire; la capacità di difendere la purezza della propria passione attraverso la rinuncia a qualsiasi tipo di compromesso; la generosità e l altruismo in campo e nella vita quotidiana. Tali attributi si possono istantaneamente cogliere osservando i gol di Stefano, ogni volta traspare l intenzione di offrire agli spettatori qualcosa di speciale e la gioia espressa dopo la marcatura è un inno immortale alla condivisione di un momento felice ed ispirato. I PRIMI CALCI AL PALLONE Stefano Chiodi nasce a Bentivoglio il 26 dicembre La famiglia, composta anche da un fratello ed una sorella, vive a Funo. Sin da bambino, Stefano mostra una notevole predisposizione per lo sport: le prime partitelle con gli amici e le gare di atletica coinvolgono il futuro campione d Italia, che alla domenica comincia a frequentare lo stadio di Bologna. Gli zii, grandi tifosi dei rossoblu, accompagnano il nipote e lo contagiano con la loro passione. Chiodi resta colpito da Helmut Haller e Giacomo Bulgarelli, che diventano immediatamente i suoi miti. Le emozioni vissute sugli spalti del Renato Dall Ara vengono tradotte in progressi sul terreno di gioco da parte del ragazzino di Funo, che fa già parte di una piccola squadra di Corticella. I chilometri percorsi, in sella ad una bicicletta, per raggiungere il campo, il confronto con la fatica prodotta dagli allenamenti sono degli stimoli per Stefano, che forgia in questi anni il suo spirito tenace e disposto al miglioramento. La volontà di progredire come calciatore è da subito fondamentale per il giovane Chiodi, molto maturo per la propria età. Prima di compiere quindici anni, il ragazzo esordisce in promozione nel Castelmaggiore e dopo una stagione si ritrova conteso tra Torino e Bologna. I granata sono in anticipo sugli emiliani, ma il padre inizialmente titubante a proposito del futuro sportivo del figlio decide di non firmare il documento di autorizzazione per andare a Torino, preferendo i rossoblu. Chiodi entra a far parte delle giovanili del Bologna dove conosce altri coetanei promettenti: Paris, Pecci, Colomba e Ferrara. Con la squadra primavera, il giovane di Funo partecipa al Torneo di Viareggio, in cui si distingue, centrando una Stefano Chiodi con la maglia del Bologna nell anno dell esordio in serie A nella stagione e (a destra) con la maglia del Milan nella stagione (prop. Fausta Lambertini). inattesa finale persa di misura contro la Fiorentina di Antognoni. L ESORDIO IN SERIE A Nel 1974 il Bologna promuove Stefano nella formazione maggiore, decidendo però di mandarlo per un anno in serie C1 al Teramo: Chiodi comprende l importanza di quei mesi e sa che sarà sorvegliato dalla dirigenza rossoblu. Il risultato è esaltante: l esordiente realizza otto reti in ventinove partite e trascina il Teramo fino al secondo posto. L entusiasmo dei tifosi è incontenibile e la memoria di quell annata appare ancora viva nella città umbra, che a distanza di parecchi anni lo ha premiato per aver messo a segno il gol più bello della storia dello Stadio Comunale. Rinvigorito dalle conferme ottenute, Stefano diventa il centravanti titolare del Bologna. L esordio in serie A, avvenuto il 19 ottobre 1975, è folgorante: Bologna- Milan, giocata in un fresco pomeriggio d autunno, vede gli emiliani in svantaggio di una segnatura e prossimi alla sconfitta. Ad un

3 P E R S O N A G G I quarto d ora dalla fine però si scatena il giovane attaccante che, dopo un azione travolgente in cui riesce a dribblare cinque avversari, tira un bolide imprendibile per Albertosi. Il pareggio conclusivo è accolto con grande gioia dalla curva rossoblu, che incorona Chiodi come suo nuovo beniamino. Nella trasferta di Napoli il diciannovenne stupisce tutti con una doppietta meravigliosa e al termine del campionato i gol saranno otto. Nelle due stagioni successive, sempre con la maglia del Bologna, l attaccante segna dieci marcature in campionato ed una in Coppa Italia. Il diploma come perito professionale ed il servizio militare distolgono Stefano dagli impegni agonistici, ma il calciatore convocato nella nazionale under-21 nel 1977 e capace di collezionare tre presenze e due reti riesce a confermarsi ad alti livelli, suscitando l interesse del Milan che decide di acquistarlo per l enorme cifra di un miliardo di lire più la vendita di Francesco Vincenzi. LA VITTORIA DELLO SCUDETTO L arrivo a Milano, fortemente caldeggiato da Gianni Rivera, è un sogno che si avvera. Chiodi, poco incline a parlare di calcio al di fuori del rettangolo verde, fatica a contenere l emozione. Niels Liedholm, leggendario allenatore del Milan, lo inserisce nella formazione titolare, assegnandogli un ruolo molto importante. Stefano sarà il centravanti di riferimento, che dovrà svolgere anche compiti imprescindibili per l impostazione tattica voluta da Liedholm. L allenatore svedese fa affidamento sullo spirito di sacrificio del nuovo arrivato, che sa farsi carico di un lavoro, spesso oscuro, decisivo per il successo di squadra: l apertura di spazi per i compagni, a prezzo di duri colpi ricevuti, è una delle priorità per il bolognese, che mostra un altruismo impareggiabile. L attaccante rossonero usufruisce di una serie di consigli speciali ricevuti da Nereo Rocco (suo vicino di casa a Milano), ben disposto verso quel ragazzo così simpatico e pieno di talento. La stagione è trionfale: il Milan conquista il decimo scudetto (quello della stella) e Chiodi si impone come un vero protagonista per i sette gol realizzati, per la freddezza sui calci di rigore e soprattutto per aver interpretato benissimo il suo ruolo. Il primo anno nel capoluogo lombardo è impreziosito da cinque presenze e due reti in Coppa Uefa e da due realizzazioni in Coppa Italia. La seconda stagione al Milan non risulta altrettanto fortunata per i rossoneri, che a fine campionato sono investiti dal ciclone del calcioscommesse e retrocessi in serie B. Stefano, autore di undici gol nel , viene ingiustamente squalificato per sei mesi e dopo poche settimane riceve la notizia della cessione alla Lazio, anch essa spedita in serie B. UN PERIODO SFORTUNATO Il calciatore bolognese fatica a celare la tristezza per gli eventi che hanno colpito il calcio. Chiodi non è rammaricato soltanto per il suo infondato coinvolgimento, ma perché vede lo sport che ama, irrimediabilmente privato della propria credibilità. Il pensiero che i tifosi non possano più fidarsi del loro sport preferito è insopportabile per un giocatore responsabile e consapevole come lui. Dopo la stagione passata alla Lazio, nel 1981 arriva il desiderato ritorno al Bologna. Purtroppo il rientro in rossoblu è segnato da un grave infortunio patito in uno scontro di gioco durante una partita di campionato contro la Fiorentina: la conseguenza di un contrasto aereo con Ciccio Graziani è un forte colpo alla testa, che causa un giorno di coma a Stefano. La collisione si traduce in una serie di mesi di riposo forzato e riabilitazione per recuperare la completa funzionalità di una parte del corpo. Chiodi cha abbandona la serie A con un bottino di trentatré gol non si perde d animo e con ottimismo e tenacia riesce a tornare in campo con la maglia della Lazio nella stagione I problemi fisici dovuti all infortunio dell anno precedente non smettono di farsi sentire e, al termine del campionato, Chiodi lascia la squadra biancoceleste. Per due anni e mezzo il calciatore emiliano milita in serie C1 nel Prato, nel Campania e nel Rimini, poi nel 1986 passa al campionato interregionale prima al Pinerolo e poi al Baracca Lugo fino al LA VITA OLTRE IL CALCIO Conclusa la carriera agonistica, Stefano sceglie di continuare a vivere a Budrio dove si è trasferito dopo il matrimonio, avvenuto nel 1981, con Fausta Lambertini. Il budriese d adozione è impegnato per tre anni come allenatore del settore giovanile del Bologna. Il rapporto con il calcio non viene mai meno, anche se l attaccante preferisce frequentare i campi di periferia, in cui a volte indossa maglietta, pantaloncini e scarpe per riavvicinarsi alla sua grande passione. Chiodi, padre di Tommaso ed Irene, avvia alcune attività a Budrio e Prunaro: un hotel, un ristorante, una pizzeria ed un bar. I nuovi impegni lavorativi sono affrontati con la sua caratteristica positività e in breve tempo riesce a creare dei luoghi di aggregazione insostituibili. La sensibilità dell ex attaccante si manifesta nell organizzazione del Memorial Giuliano Fiorini, compagno di Chiodi nei primi anni trascorsi al Bologna e prematuramente deceduto nel Il trasporto emotivo con cui il campione d Italia del si impegna nella difesa della memoria dell amico è una ulteriore riprova del valore di Stefano che, al termine di una lunga malattia, muore il 4 novembre Dal 2010 a Funo viene organizzato un Memorial in suo onore. A noi il compito di ricordarlo anche a Budrio dove il suo nome non potrà mai essere dimenticato. Ringrazio Tommaso Chiodi, Fausta Lambertini, Fernando Pazzaglia ed Ezio Venturoli. Via Cesare Battisti, BUDRIO (BO) Tel. e fax budrio02@budriogommesnc.191.it DI BOnDI FABRIZIO FRENI AMMORTIZZATORI CAMBIO OLIO CENTRO ASSISTENZA PNEUMATICI

4 B U D R I O I E R I Diario di guerra di un maestro budriese 2 a parte A CURA DELLA REDAZIONE MARTEDÌ 13 FEBBRAIO 1945 La signora Tieghi ha scritto a mia moglie. Povera famiglia! Un cumulo di disgrazie li perseguita: un nipote morto in conflitto coi partigiani, suo marito Maurizio e suo cognato pure loro presso Modena hanno avuto un incontro coi partigiani. La peggio l ha avuta Maurizio, che si trova ancora a letto con un braccio ingessato. Don Mario mi ha dato da leggere un libro di profezie inerenti alla passata guerra mondiale e forse più alla presente. Mi ha impressionato molto. GIOVEDÌ 6 APRILE 1945 Ieri sera le solite strisce luminose rischiaravano il cielo dalla parte del ponte. L aviazione inglese fa i soliti giri di ricognizione: fortunatamente stanno però al largo da Dugliolo. I miei figlioli dormono. Prima di coricarmi, come al solito, scruto l orizzonte. È una sera normale: ci mettiamo nelle mani di Dio e poi in quelle di Morfeo. Alle due circa dopo mezzanotte avviene qualche cosa di fantasmagorico. Siamo svegliati io e mia moglie da un violentissimo spostamento d aria. Il pavimento balla, le finestre si spalancano. Con un balzo sono alla finestra. Dalla parte di Massa Lombarda v è tutto un bagliore sanguigno. I fari luminosi sono spenti, ma funzionano le bocche dei cannoni, che emettono fuoco. Sembra il finimondo. Inutile tentare di chiudere le imposte. A ogni spostamento d aria si spalancano e gli spostamenti sono continui. Si distingue benissimo la vampa che esce dalle bocche da fuoco. I bambini si svegliano. Ma non sono spaventati. In realtà sono tranquillo anch io, perché l aviazione non gira e i tiri mi pare siano ancora lontani. Giorgio Parini in una fotografia del Che sia l inizio dell offensiva? Pare di sì. Uno spettacolo così grandioso e spaventoso non l ho mai visto. Vado dal maresciallo dell ospedale e da Friz per sentire un parere. Li sveglio perché non hanno udito nulla. Mi pare che arrivino! Sentite che razza di colpi! Ah, niente paura, grande artiglieria, molti chilometri. E si voltano dall altra parte quasi seccati: Beati loro! Cerco d imitarli - ritorno nella stanza - convinco mia moglie che per ora non c è da aver paura. Ancora per un poco la rumba continua, ma sembra che i colpi vadano rarefacendosi. Ci sdraiamo un altra volta sul letto. Il pavimento continua a oscillare. Penso che così cullati si può riprendere il sonno con più facilità. Il cuore martella forte e gli occhi non vogliono chiudersi. Penso che sarà prudente trasportare i letti in cantina per l indomani, perché suppongo che ogni notte dovremo sentire la stessa musica. Verso l alba tutto ritorna normale. Ma al sorgere del sole ecco i cacciabombardieri che vengono a darci la sveglia. E bisogna stare all erta, anche se la notte è stata quasi tutta bianca. SABATO 7 APRILE 1945 Trasporto i letti in cantina. Faccio l impianto della luce. La stagione è asciutta e spero che non sentiremo troppa umidità. A due passi c è il rifugio anticrollo costruito dai tedeschi con putrelle di ferrovia. Interrogo Friz sull avvenimento della notte scorsa Molta artiglieria mi dice, molti panzer, grande offensiva. Pare che l ospedale si sposterà a giorni. Oggi nel pomeriggio grande carosello aereo sulla zona dove vi fu la battaglia. Sono passate centinaia e centinaia di velivoli. Passano altissimi sulla nostra testa. La meta è là. Per ora noi saremo trascurati, ma verrà anche l ora nostra? Quando? Come faremo? Signore misericordioso, abbi pietà i noi, se tu non ci soccorri, noi periamo. DOMENICA 8 APRILE 1945 È il compleanno di mia madre. Penso a lei, a tutti i miei di Budrio, alla mia casa in balia dei tedeschi. Questa notte in cantina abbiamo dormito abbastanza bene. La mia idea di venire giù è stata ottima. La Tisea, lassù non ha potuto chiudere occhio, la battaglia ha ripreso La tradizione si rinnova Ristorante il Giardino Budrio Cucina classica bolognese Convention e matrimoni

5 anche questa notte. La scuola come al solito traballava. Noi non abbiamo sentito quasi nulla. Solo Pippo 2 quando passava bassissimo e ci ha fatto trattenere il respiro. Mavì e Ninetta hanno dormito saporitamente. Però in cantina c è un altro inconveniente: i topi hanno scorazzato a destra e a sinistra per tutta la notte. LUNEDÌ 9 APRILE 1945 Oggi è il mio compleanno, domani quello di Letizia. A ricordarcelo? Nunù 3 che viene a piedi da Budrio. Ci porta bottiglie di vino piemontesi. Più che una festa di famiglia, è una riunione di congedo. È venuto a trovarci un ultima volta: poi ci mettiamo tutti nelle mani di Dio, con la speranza di rivederci tutti, quando sarà passata la bufera. La grande offensiva è davvero incominciata: si parla di Massa Lombarda. Poi sarà la volta di Medicina e infine toccherà a noi. Si vorrebbe il fronte ancora lontano e a volte si vorrebbe vicinissimo. Tanto è un passaggio che inelluttabilmente dobbiamo subire. Invito Friz a bere un bicchiere di vino con noi. Tra una sorsata di vino e una boccata di fumo ci fa delle confidenze. L ospedale partirà appena avranno trovato un posto nei pressi del Po. Questo lo si arguiva, poiché in questi giorni non hanno fatto altro che imballare tutto il materiale di farmacia. Anche lui ormai è certo che non c è più nulla da fare. Ogni notte ascolta radio Londra. Ci dice che Mussolini avrebbe tentato di passare in Isvizzera. Tra poco ci sarà il tracollo. E noi saremo proprio i protagonisti dell ultimo atto di questa tragica guerra. Mio padre mi dice che a Budrio per il momento in casa nostra non ci sono i tedeschi. La salute c è e si spera in bene. L agonia non può durare ancora molto. Friz ci consiglia, per maggior sicurezza, di allontanarci da questo palazzone. È troppo visibile. Qualora vada via, l ospedale si trasformerà in caserma. È troppo vicino alla strada e all abitato, quindi facile obbiettivo. L ideale è una casa isolata nella campagna. MARTEDÌ 10 APRILE 1945 Vado da Burnelli e gli chiedo se può ospitarci, perché io non mi sento più di restare nelle scuole, presagendo giornate terribili,con due bambini e la moglie in stato interessante. Mi capisce, dice che il posto ci sarebbe, ma B U D R I O I E R I prima desidera parlare con il maresciallo che è in casa. Ma spera in bene, perché io sono da lui conosciuto. Il mio caso poi è speciale: due bambini piccoli e la moglie gravida. Nello stesso tempo ha piacere che si occupi più spazio che si può, così meno facilmente verranno gli sgraditi ospiti. VENERDÌ 13 APRILE 1945 Burnelli insiste che al più presto traslochi la mia roba da lui, perché teme che arrivino nuovi soldati, che occuperebbero la stanza. Parlo con Carati. Domani mi darà il carro e le mucche. SABATO 14 APRILE 1945 Sveglia anzitempo e smontaggio dei letti e dei mobili. Ormai sono allenato a questo lavoro e, senza bisogno di aitanti, me la sbrigo con una certa disinvoltura. Il carro è sotto gli abeti, quindi abbastanza mascherato. I mobili uno alla volta sono riposti sul carro. Mia moglie fa quanto può: ma in certi momenti non ne può proprio più. Mavì e Ninetto non sanno dove stare; mi sono sempre tra i piedi e io sono nervoso: su e giù per le scale, con pesi enormi, digiuno, nessuno mi dà una mano. Quei bellimbusti dei tedeschi mi guardano, mi sorridono... leggono romanzi là esposti al sole, a torso nudo. Poveretti! Io non so concepire la loro tranquillità: la Germania è quasi tutta invasa. Le loro famiglie già sotto il nemico, loro un esiguo esercito, senza aviazione, senza automezzi, senza viveri; ma cocciuti durano e credono di spuntarla. La loro chimera: le armi nuove! Mah! All una (ore 13) il carico è ultimato: c è tutto, persino le nostre due ocone, chiuse in un paniere. Poverine, ci hanno mantenuto l uovo tutto l inverno, e cerchiamo di mettere anche loro in salvo. Non so poi perché si pensi che l oca è una bestia poco intelligente. Io posso dire il contrario: anzi intelligentissima. Distinguono prima di noi il rombo di un apparecchio e sanno che dietro quel rumore generalmente seguono gli scoppi. Hanno assistito, poverine, a diversi bombardamenti a Budrio e appena odono il rumore di un aereo, guardano anche loro in su, piegando la testa e intanto si accostano alla casa, in cerca di un riparo. Friz ha visto che oggi non abbiamo potuto farci la minestra e ci offre lui una scodella della sua. Lo ringraziamo e accettiamo: tutti anche Mavì e Ninetto mangiano quella brodaglia. Non so poi se sia perché è buona o per l appetito. Alle due (14) nel cielo sembra ci sia calma. È infatti l orario più bello. Carati attacca le mucche e la carovana parte. Letizia coi bambini precede attraverso i campi. Ninetto piange perché da Burnelli non vuole andarci. Credeva che si tornasse a Budrio, lui pensava di andare dal suo nunù. Il tragitto è corto, ma il mio affanno è al colmo. Su quel carro c è tutta la mia roba, il frutto di tutti i sudori miei e di mia moglie. Dal cielo può giungere un areo e mitragliare. Dio, nella sua infinita misericordia, stenda la sua ala di protezione su me, sui miei bimbi, sulle mie cose, grazie! Si giunge da Burnelli. Tutti, poveretti si danno d attorno. In un quarto d ora il carro è libero e Carati può ritornare. In due ore la camera è sistemata. Siamo in mezzo alla verde campagna, circondati di alberi da frutta. La natura è nel fulgore dei suoi colori meravigliosi. La natura non sa che c è la guerra e obbedisce alle leggi che Dio le ha stabilito. Che pace c è qui. Ma l illusione dura poco. Ecco i soliti caccia volteggiare su di noi. Speriamo siano intelligenti. È questo l unico filo di speranza a cui ci attacchiamo. DOMENICA 15 APRILE 1945 Abbiamo dormito. Ieri sera non ci fu bisogno di farci cullare. Stamane a piedi tutti a messa prima. Nell andare e nel tornare gli argomenti sono i soliti. Si prevede che questa che verrà sarà la nostra settimana di passione. Ci accompagniamo nel ritorno con la signora D Angelo, che è venuta da Casoni per potersi confessare e comunicare. Si discute sull opportunità o meno di andare a Bologna, che si crede sia città aperta. La signora D Angelo ci sconsiglia, perché suo marito, ex maggiore, crede più sicura la campagna. 2 Pippo era in nome con cui popolarmente venivano chiamati, nelle fasi finali della II Guerra Mondiale, gli aerei da caccia durante le incursioni notturne. 3 È l affettuoso soprannome di nonno Umberto.

6 S P A Z I O G I O VA N I Fotoreporter, una professione sempre più a rischio Andy Rocchelli (a destra) e, a fianco, il suo interprete Andrey Mironov. In basso, due scatti del fotoreporter in Ucraina. DI TIBERIO VENTURA Il fotoreporter italiano Andy Rocchelli e il suo interprete Andrey Mironov sono stati uccisi il 24 Maggio in Ucraina. Entrambi stavano documentando gli scontri tra l'esercito ucraino e i dissidenti filorussi nella regione di Donetsk, fulcro del conflitto. Nella sua vita Andy aveva scelto di offrire i suoi occhi alla gente, facendosi testimone delle vite di coloro che vivono ai margini, per mostrarle a chi si trova lontano da quelle crude realtà. Come spinto da una vocazione, consapevole dei rischi della sua professione, aveva sempre scelto come soggetti delle sue storie paesi e popoli feriti da guerre e povertà. Cercando la verità dietro la sua macchina fotografica, dal 2009 aveva iniziato a documentare gli abusi civili negli stati del Caucaso, per poi occuparsi delle crisi etniche nel Kirgyzstan e dal 2011 aveva coperto la Primavera Araba in Libia e Tunisia. La morte di Andy non è stata frutto di incoscienza o improfessionalità, lui era esperto e sapeva come muoversi sul campo. Forse è stato l'ultimo terribile episodio di un mestiere come quello del foto-giornalista in stato di agonia, dove tutti stentano a trovare un lavoro stabile, perché televisioni e giornali non possiedono più le risorse economiche per potersi permettere inviati e fotoreporter. Il mondo della fotografia, ma insieme a lui anche il sistema dell'informazione stanno subendo enormi cambiamenti derivanti dalla nascita del Citizen Journalism e dei Social Network, che producono un giornalismo più povero qualitativamente ma sicuramente più economico per le testate giornalistiche. Allora di fronte a una realtà giornalistica come questa, non si può lasciare che la scomparsa di Andy sia l'ennesimo capitolo di una lunga lista di giornalisti rimasti uccisi sul campo di lavoro. Infatti la Federazione Internazionale Dei Giornalisti ha reso noto che durante il 2012, l'anno più sanguinoso per i reporter, sono deceduti 121 giornalisti e 108 l'anno successivo. Tenendo presente che il 45% delle vittime è stata assassinata e il 35% è morto durante degli scontri a fuoco, bisogna non solo nascondere questi numeri dietro il rischio del mestiere, ma anche analizzarne le cause. Infatti molti fotoreporter sono costretti a lavorare in condizioni disagevoli e rischiose. Basti pensare che molte volte sono costretti a coprirsi le spese di viaggio, dovute ai loro lavori all'estero, perché i giornali non possono permettersele. Dormono in sistemazioni occasionali a causa dei budget ridotti e questo influisce sulla loro lucidità soprattutto in zone di guerra. Inoltre, ai fotografi non è più soltanto richiesto di scattare e post-produrre le loro immagini, ma si devono anche occupare delle riprese audio e video. La figura del giornalista polivalente, fa comodo ai giornali che devono pagare una sola persona invece che spedire altri due inviati. Il giornalista invece si vede sobbarcato da una tale mole di lavoro che lo costringe anche a lavorare durante le notti e come detto prima la stanchezza e la poca lucidità vengono pagate a caro prezzo nelle zone di conflitto. Allora proprio come aveva detto Andy in un'intervista rilasciata al Corriere, bisogna saper leggere queste nuove tecnologie e adattare il modo di fare giornalismo ai nuovi strumenti di comunicazione. Senza lasciare che i nuovi sistemi di informazione inquinino il giornalismo di qualità. Una sorta di rivoluzione dell'informazione, dove inviati e foto-giornalisti possano sentirsi sostenuti e protetti dalle proprie testate giornalistiche, sentendosi liberi di concentrarsi sul proprio lavoro, senza doversi accollare responsabilità e preoccupazioni, che spetterebbero ai loro datori di lavoro. Chi sceglie il mestiere del foto-giornalista non lo fa per i soldi o per guadagnarsi la fama, lo fa spinto da una necessità di vedere e dare voce, con le proprie fotografie, a coloro che non hanno la possibilità di parlare. Andy Rocchelli era fatto così, viveva per le sue fotografie e per il suo lavoro. Ora non potendo più scattare ci ha lasciato in eredità un ultimo lavoro che aveva svolto in Russia, riguardante le donne che si offrivano in spose sui siti internet. Chiunque volesse contribuire al crowdfunding 1 per rendere possibile la realizzazione del suo ultimo libro, può farlo a questo indirizzo: 1 [n.d.r. È un nuovo sistema di raccolta fondi che avviene online, per finanziare campagne di beneficenza, progetti creativi, start-up, progetti imprenditoriali, ecc.] S.p.A. BIANCHERIA PER LA CASA CENTERGROSS BLOCCO funo di ARGELATO (BO) - Tel Fax pezzolispa@tin.it

7 D A L L A N O S T R A A S S O C I A Z I O N E Giancarlo Caroli, nuovo presidente Senza Confini Sono infinite le relazioni tra scienza medica, atto del curare, e creatività artistica. L'arte, nelle sue infinite manifestazioni, è un inesauribile esigenza dello spirito umano che si esprime nelle emozioni più semplici, come la paura che spesso accompagna la nascita, la malattia e la morte, sia nelle situazioni estreme dell'assistenza. Giancarlo Caroli, il nuovo presidente dell Associazione Senza Confini. Non stupisce, ad esempio, che il binomio arte e medicina sia considerato dalle più recenti frontiere della ricerca il punto di incontro per un welfare del domani. Non stupisce nemmeno che Giancarlo Caroli, medico bolognese, da anni iscritto all associazione Senza Confini, decida di assumerne la presidenza. Del resto se è vero che la medicina ci fornisce la cura del corpo, l arte rappresenta una cura per l anima. Giancarlo Caroli, dopo essersi laureato in medicina specializzandosi in anestesia, ha sempre svolto attività clinica: per trent anni direttore del reparto di anestesia e rianimazione degli Istituti Ortopedici Rizzoli; per dieci anni direttore sanitario della struttura privata Casa di Cura Villa Laura. Fino ad oggi, medico sportivo e membro medico della federazione motociclistica nazionale ed internazionale. Musei, tariffe in linea con l Europa DALLA REDAZIONE Dal primo luglio si cambia. Il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha firmato il cosiddetto decreto Art Bonus che rivoluziona il sistema tariffario dei musei statali e dei siti archeologici. Ecco le novità introdotte dal decreto: confermata la gratuità sotto i 18 anni e gli sconti in vigore fino a 25 anni i visitatori sopra i 25 anni pagheranno l ingresso, compresi gli over 65; con l istituzione della della «Domenica al museo», musei statali gratis per tutti ogni prima domenica del mese due aperture notturne all'anno al costo di 1 euro A R T E N E W S tutti i venerdì sera apertura fino alle 22 dei grandi musei e siti archeologici statali, compresi Colosseo, Pompei e Uffizi. «Questo intervento sugli orari e sulle tariffe ha sottolineato Franceschini si somma agli altri provvedimenti che il Governo sta mettendo in campo per valorizzare il sistema museale italiano: dalla recente norma del decreto ArtBonus, che introduce l autonomia finanziaria e la figura del manager nei grandi musei; fino alle nuove modalità di trasferimento delle risorse che supera il versamento degli incassi da biglietti in un unico fondo nazionale e attribuisce invece ai singoli musei gli importi in misura corrispondente ai biglietti effettivamente venduti. Un meccanismo che responsabilizza e spinge a comportamenti attivi e virtuosi». «Con queste misure ha sottolineato Franceschini ci mettiamo in linea con l Unione Europea. Si tratta di piccoli passi in avanti ma che vanno nella direzione giusta. Il grande lavoro che resta da fare è quello di porre fine alla stagione dei tagli alla cultura passando a una nuova stagione di investimenti». Dopo il decreto Art Bonus, lo stesso Franceschini, insieme al Ministro dell Istruzione Giannini, ha firmato a Roma il protocollo «per l accrescimento della conoscenza e del patrimonio culturale per la formazione dei giovani nelle scuole». «Un azione importante perché si saldano di nuovo il mondo dell istruzione e quello della cultura», e che stabilisce l intento di reintrodurre la storia dell arte nelle scuole (laddove è stata tolta) o incrementarla (laddove è stata ridotta) dai precedenti governi. MZ ASPIRATORI Via Certani, 7 - Budrio (BO)

8 Bentornato Presepe!!! DI MARZIA LODI Ai lettori di Budrio Magazine parrà strano un articolo sul presepe, in questo periodo di vacanze, ma la notizia è talmente importante, che non si può aspettare fino a dicembre, per comunicarla. Fin dal 2005 la mostra del presepe è stata una delle principali attività della nostra associazione, un impegno ormai fisso, che ci ha portati ad allestire presepi sempre diversi nella chiesa di Sant Agata, con la sola eccezione del 2012, anno in cui, per le conseguenze del terremoto, fummo ospitati nella sala rosa. Per entrare nell atmosfera, la cosa migliore è ripubblicare quanto già scritto nel dicembre del 2007: «La mostra La magia del presepe è arrivata alla terza edizione, un edizione speciale perché più legata alla vita del nostro paese. Dopo l esperienza dell anno scorso, che ci aveva visti partire un po in ritardo ed arrivare trafelati all inaugurazione, abbiamo deciso di pensare per tempo a questo evento, cui l Associazione è particolarmente affezionata. E un idea si è fatta avanti poco alla volta nelle nostre discussioni : volevamo realizzare il presepe di Budrio, un presepe che avesse la sua ragione di essere nella vita della nostra comunità, e che riflettesse costumi e sentimenti locali. Poco per volta questo progetto si è fatto più concreto, grazie all aiuto prezioso di alcuni amici, come Ciro Testoni, collegamento indispensabile tra noi e l artista Roberto Barbato, e che è stato capace di trovare la scintilla, da cui è nata B U D R I O O G G I IL PRESEPIO DI BUDRIO Opera del Maestro ROBERTO BARBATO Il presepio e la processione della Beata vergine Dell'Olmo sono visitabili ogni prima domenica del mese (tranne il mese d'agosto) dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16 alle 18 l ispirazione...». «Ma Andrea Barbato, artista tanto famoso sul nostro territorio, da non richiedere una speciale presentazione, (basterà ricordare le sue edizioni del Presepe dei commercianti e il suo Presepio della cattedrale, esposto in San Pietro lo scorso anno), era riluttante: non capiva bene cosa noi volevamo, andava cercando una fonte storica, cui rifarsi con sicurezza. E ricordo lunghi e deludenti incontri in Sant Agata, seduti sotto l altare, con il cane di piccola taglia di Roberto, che ci guardava sconsolato. Poi, finalmente, la situazione si è sbloccata, grazie alla foto storica della processione della beata Vergine dell Olmo, prestito prezioso di Gaetano e Luisa Cocchi, appassionati custodi di antichità. Questo è stato l inizio di una entusiasmante avventura, che ha portato Barbato ad immergersi profondamente nel tessuto storico-religioso della nostra comunità, fino alla - realizzazione del Presepe di Budrio, un presepe che ha la sua ragione d essere nella vita culturale-religiosa della nostra comunità. Preziosi sono stati i consigli di padre Luigi Tugnoli, che con grande disponibilità ha risposto a tutte le nostre domande e chiarito i nostri numerosi dubbi. Così, con trepidazione e meraviglia, abbiamo visto nascere le figure di questo presepe, figure ben note a tutti noi e che rappresentano l incedere composto dei Budriesi verso la Natività, per chiedere l intercessione della Vergine, presente sia nella Natività, sia nella processione, come immagine venerata della Madonna dell Olmo. È stata una gestazione difficile e che ci ha impegnati molto, ma il risultato finale è qualcosa che ci appaga totalmente». Questo presepe, che l Associazione aveva donato alla Parrocchia di San Lorenzo, è stato per lungo tempo lontano, ospitato nel Museo della Religiosità popolare di San Giovanni in Triario, da cui ha rischiato di non tornare più. È stata una trattativa lunga e complicata, con trasferimento del presepe da Sant Agata alla chiesa del Borgo, poi a quella di San Domenico, da Budrio a Minerbio, ma alla fine il presepe è tornato tra noi!!!! L accordo è stato raggiunto grazie all impegno del Comune di Budrio, dell Asp Donini Damiani, della Parrocchia di San Lorenzo, e soprattutto grazie alla tenacia di noi sconfinati, che ci siamo accollati il trasferimento di queste statue, più di un centinaio, preziose e fragili, da Minerbio a Budrio, da una chiesa all altra. Ma adesso è esposto in San Domenico, e sarà possibile vederlo la prima domenica di ogni mese, in concomitanza con il mercatino (tranne il mese d agosto) e durante i periodi di Primaveranda e Agribu. Ben tornato a casa!!!

9 EVENTI A Bagnarola di Budrio rivive il Settecento DI ANDREA FARINA sa Maria Caterina D Este e nel giardino della villa, Padre Clemente della Parrocchia di Bagnarola, ha officiato la Santa Messa dedicata ai soldati ospiti della villa e ai numerosi ospiti presenti. Dopo lo stop alle armi per il rancio di mezzogiorno, in compagnia di soldati, popolane e meretrici i partecipanti hanno potuto consumare un pranzo studiato dai cuochi dell Accademia dei Notturni in piena regola con i ricettari d epoca. Evento clou della giornata, i duelli dei grup- D uelli armati, danze storiche e spettacoli. Domenica 29 giugno è stato il giorno di Bagnarola e della rievocazione storica Bagnarola A.D. 1711, che ha portato la frazione a popolarsi di oltre 100 personaggi in costume, in uno degli scorci più belli della provincia di Bologna, la terra delle ville a pochi chilometri dal centro di Budrio. La manifestazione, che si è tenuta a partire dalle 10:00 del mattino, ha raccolto circa 1200 visitatori da tutto il territorio di Bologna e provincia. Fortunatamente, la pioggia è stata scongiurata per tutto il giorno e ha avuto il sopravvento solo in serata, quando ormai la festa si avviava alla conclusione. IL PROGRAMMA Una vera macchina da guerra per far scoppiare le armi da fuoco e per rivivere l atmosfera del 700 nelle sale della terra delle ville illuminate a candele. Battaglie, vita di corte e danze sono ritornate protagoniste in una giornata dedicata alla riscoperta del fascino delle antiche usanze e dei mestieri di un tempo. La manifestazione si è svolta intorno a via Armiggia, nel contesto della villa Ranuzzi-Cospi, nei campi adiacenti (dove sono stati messi in scena i combattimenti armati) e nel parco pubblico della frazione. Dalle ore 10:00 vi è stata l apertura del mercato artigianale ed enogastronomico, poi hanno preso il via i combattimenti curati dal gruppo storico piemontese Pietro Micca e dalla compagnia fiorentina dell Aquila Bianca. In mattinata c è stato l arrivo della principes- pi storici e giochi settecenteschi organizzati nel parco pubblico. Il tutto accompagnato fino a sera da danze storiche in villa curate dalla compagnia di danze antiche La Rossignol, da spettacoli di burattini storici del Teatro dell ES, da musica di arpe e spettacoli con i briganti, il boia e le popolane. Suggestivo il momento del rancio serale all interno della villa a lume di candela con spettacolo di danza in costume del Noceto Dance Club, concerto musicale e spettacolo teatrale a cura de Il Sogno di Vedrana, insieme ai nobili e alla dame del tempo. La manifestazione è stata organizzata dall associazione culturale Bagnarola nel Settecento, dalle associazioni del territorio e dalle imprese che insistono sulla zona, con il patrocinio del Comune di Budrio, Proloco Budrio, ASCOM Bologna e Comitato degli operatori economici di Budrio. La rievocazione storica è una grande opportunità per la frazione di Bagnarola, per riscoprire la storia e la vita quotidiana di coloro che vivevano le ville nel 700. Così Chiara Zini, presidente dell associazione, ha aperto la conferenza stampa di presentazione dell evento, martedì scorso all hotel Corona D Oro a Bologna. Con lei, Carlo Pagani presidente della Proloco e Giovanni Tamburini, patron dell Accademia dei Notturni. Fra gli altri, lo storico Leonardo Arrighi, ha ricordato come partecipare alla rievocazione significa calarsi nella dimensione del 1711, una esperienza multisensoriale, in cui tutti i sensi saranno coinvolti in uno spettacolo unico e magnifico. Grande soddisfazione per Chiara Zini che, con impegno e professionalità, ha ideato l evento e curato la realizzazione dei costumi d epoca all interno della propria Sartoria dietro le quinte. Anche a Bagnarola, finalmente, dopo anni di lavoro, la nostra storia può rivivere in un momento di festa commenta la Zini. La fatica e l impegno mio e di uno staff di persone che ci hanno creduto con serietà e grande determinazione, sono stati premiati da un successo di pubblico straordinario. E questo è solo l inizio...». CART CA CARTOLERIA TOLER OLERIA GIOCATTOLI PROFUMERIA PRO PROF PROFUM ROFUMERIA MERIA Quello che non ti dicono. BUDRIONEXT Il primo magazine online dedicato a Budrio BUDRIO: BU B BUDRIO UD U DRIO: DRIO: VIA V VIA GRAMSCI, GRAMSCI, RAMSCI R AMSCI, 8 tel. tel. tel el CASTE CASTENASO CAST TEN NASO: ASO: VIA AS VIIA NASICA, V NASICA N ASICA CA, 103/ /2 tel. tte el CASTENASO:

10 T A L E N T I B U D R I E S I L infanzia tradita nel nuovo romanzo di Angela Nanetti DI IRENE NICOLINO L idea nacque nel 2005, quando una cara amica Grazia Gotti, editrice per ragazzi e docente dell Accademia Drosselmeier, mi fece segnalò una raccolta di stampe del Seicento presente in pinacoteca. Da subito rimasi affascinata da un documento che faceva riferimento alla storia del figlioletto di una famiglia povera di garzaioli proveniente dal Po. Questo bambino fu trovato a mendicare a Budrio dal giovane frate servita del convento di S. Lorenzo, Padre Giovanni Battista Mezzetti, e da lui accolto nella scuola del convento. Ben presto il frate ne scoprì il talento: la sua mente apprendeva come una spugna immersa dentro l acqua e il suo ingegno era destinato a grandi, inimmaginabili cose. Tanto erano prodigiose la sua intelligenza e la memoria che il frate lo portò a Roma per esibirne le capacità e in poco tempo il bambino, in grado di dissertare in latino e greco, divenne un fenomeno per il pubblico del tempo; ma, altrettanto in fretta, i due dovettero ritornare in paese, viste le accuse dell inquisizione di vicinanza al demonio. Una volta tornato a casa il bambino cancellò la propria memoria e non fu più in grado di esprimere le proprie capacità. L autrice, Angela Nanetti, budriese e scrittrice affermata nel campo della letteratura per ragazzi, rimane affascinata dall episodio di questa creatura prodigiosa, ingenua e fragile, cui viene rubata la propria infanzia. Nell epigrafe del romanzo riporta il verso del Vangelo di Matteo: in verità vi dico che quanto avete fatto a uno di questi piccoli, l avete fatto a me per capovolgerne il significato in negativo. Ciò che facciamo per i bambini lo facciamo davvero o per loro o, al contrario, mascheriamo il bene dell altro come bene nostro? E perché un attitudine paterna si trasforma in divorante ambizione? Questa infanzia che, fuggendo da un futuro predestinato cancellava la propria memoria, meritava di essere ascoltata spiega l autrice ed è questa la ragione che mi ha spinta a scrivere un romanzo storico, questa volta pensato per gli adulti. Dopo otto anni di labili e attente ricerche condotte tra Budrio, Bologna, Roma e Caldarola, nasce così Il bambino di Budrio. Per ricostruire il contesto storico prezioso è stato il contributo dell'archivista dell'università dei Servi di Roma, Odir Dias, mentre per l intreccio del romanzo, Angela Nanetti attinge da un unica fonte storica: l incisione della Pinacoteca che raffigura il bambino e un elenco in latino delle cosiddette delucidazioni, contenenti il programma con cui il ragazzo venne istruito convento di Budrio e di San Marcello a Roma, prima di essere condotto nelle stanze proibite di papa Innocenzo X. Dallo stesso documento si evince un importante Angela Nanetti è nata a Budrio. Si è laureata in Storia medioevale presso l Università di Bologns e si è trasferita a Pescara, dove ha insegnato a lungo, occupandosi anche di sperimentazione e di ricerca. Negli anni 80 ha incominciato a scrivere per ragazzi, esordendo con un libro fortemente innovativo, Le memorie di Adalberto, che nel 1985 ha ricevuto il Premio Andersen Il mondo dell infanzia ed è stato tradotto in varie lingue. Da allora sono seguiti molti altri titoli, per età differenti, che hanno avuto premi importanti e numerose edizioni straniere, come Mio nonno era un ciliegio, pubblicato in 21 paesi e finalista allo Jungenliteratur Prize 2002 di Francoforte. I suoi romanzi e le sue storie, tradotti in 25 paesi, hanno attraversato molti generi, dal romanzo di formazione a quello storico fino al racconto breve e alle filastrocche. Nel 1995 ha lasciato la scuola per dedicarsi esclusivamente all attività letteraria. Vincitrice nel 2000 di un altro Premio Andersen, ha ricevuto lo stesso premio come migliore autrice del 2003 e nel 2010 con l opera Mistral il Premio Pippi per la categoria romanzi editi. Assicurati alla vita Agenzia Generale di BUDRIO di ZUCCHELLI AURELIO Via Beroaldi, BUDRIO (BO) Tel. 051/ Fax 051/ agenzia@fondiariabudrio.it Codice Fiscale e Partita I.V.A

11 T A L E N T I B U D R I E S I accadimento al frate e la notizia dell intervento da parte della Santa Inquisizione sul bambino. Tutto il resto è finzione, compresa la ricca produzione di scambi epistolari tra il bambino, il medico e i membri della comunità ecclesiale. Scrivere un romanzo sulla base di un unico documento storico rappresenta per Angela Nanetti una grande sfida e opportunità di ricostruire le ambientazioni e le atmosfere dell Italia seicentesca. E questa sfida può dirsi vinta dalla scrittrice budriese, dato che il romanzo, finalista al premio Nazionale di lettura Neri Pozza, è stato pubblicato dal prestigioso editore. L anteprima budriese del libro, avvenuta nella serata di giovedì 19 giugno presso la sala ottagonale delle Torri dell Acqua, è stata coordinata dall Assessorato alla cultura del Comune di Budrio in collaborazione con la libreria Biblion, in via Benni 5, in cui è in distribuzione il libro. Durante la serata di presentazione, ha conversato con l autrice la Prof.ssa Liliana Stracuzzi, conosciuta e amata dai budriesi per i suoi dotti corsi di lettura e per le guide alle mostre d'arte con relative lezioni preparatorie. Il prossimo autunno, in data ancora da stabilire, in uno dei suoi appuntamenti per la rassegna Un quadro al mese, la Stracuzzi presenterà e illustrerà al pubblico l incisione custodita in Pinacoteca che ha attirato l attenzione dell autrice fornendole lo spunto per la genesi del suo libro. Un pensiero sui libri DI MAURIZIO POLI Libri. Oggetti misteriosi e pieni di fascino. Pagine di carta con un profumo particolare e caratteristico. Compagni di momenti di tranquillità, di solitudine bella. Ho iniziato a leggere libri molto tardi, in età adulta; quasi per caso. Fino ad allora non avevo letto praticamente nulla tranne i testi scolastici e poche altre cose. Era il 1984, in vacanza all'isola di Salina. Avevo con me Il nome della Rosa di Eco, comprato più per curiosità, perchè allora se ne parlava molto. Iniziai a leggerlo con diffidenza ma mi prese immediatamente e lo lessi quasi tutto in una notte, sotto un lampione del porto di Stromboli, mentre mia moglie con gli amici salivano sul vulcano. Fu una rivelazione, l'apertura ad un mondo che mi ha conquistato ed in cui mi ci sono immerso. Da allora cerco di leggere appena posso e la lettura è diventata una sorta di oasi di pace in una vita sempre più frenetica e veloce. I libri mi piacciono, ne compro sempre, molti di più di quanti riuscirò certo a leggerne ed ormai non so più dove sistemarli. Mi piacciono, non li presto quasi mai ma li regalo volentieri. Mi piacciono i libri di carta e diffido dei libri elettronici. Credo che le parole, i pensieri, debbano restare, con una presenza fisica ben definita. Leggo anche libri in formato elettronico perché è comodo e pratico, ma ho sempre anche la copia su carta. Anni fa, era il 2002, uscì un articolo di Michele Serra che si intitolava: Quel vecchio caro libro. Lo conservo ancora perché credo sia il più bell'elogio del libro che io abbia letto. Ne cito un passaggio, sperando di suscitare le ire dell'autore: [...] c'è una qualità del libro, piuttosto, sulla quale riflettiamo di rado. Ed è la sua quasi sbalorditiva raffinatezza tecnologica. [...] il più evoluto, avveniristico gadget tecnologico fin qui concepito dall' uomo. In pochi centimetri quadrati, e per due o tre etti di peso, troviamo il precipitato di secoli interi, e di miliardi e miliardi di neuroni (quelli dell'autore, quelli degli autori dei libri letti dall autore e via via...). Fin qui, sarebbe ancora niente: ci sono oramai, in giro per il mondo, contenitori elettronici di parole, musica, immagini, anche parecchio più piccoli, sottili e leggeri di un libro. E in grado di custodire enciclopedie intere. Solo che hanno bisogno di hardware. Cioè di un supporto per decifrarli. E hanno bisogno di alimentazione: batterie, corrente elettrica, e nel secolo ventiduesimo magari l'energia orgonica predetta da quel matto di Reich, che avrà comunque bisogno, anche lei, del suo bravo accumulatore... Il libro no. L hardware del libro è il lettore. Una volta che lo reggi tra le mani, non hai bisogno di cliccare, connettere, accendere niente. Puoi aprirlo su un isola deserta e sul cocuzzolo di una montagna. Portartelo in tasca ovunque dimenticando spine, spinotti, password, tutto. Basta la luce del sole o di una miserabile lampadina, basta lo sguardo umano e la scrittura si illumina. [...] Aprendo per esempio «L'uomo senza qualità», a una pagina a caso e selezionando sempre a caso, per esempio, la parola «borghese», scopriamo che è lunga 12 millimetri e alta un millimetro e mezzo. Molto meno di una spilla da balia, meno di un centesimo di euro, più o meno quanto mezzo cerino. Se pensate a quante cose contiene quell'infimo frammento tipografico quanti concetti, quanta ideologia, quanta antropologia, e pure quanti scannamenti vi renderete conto che la scrittura ha già operato, e da qualche migliaio di anni, un inimitabile, potentissima compressione del sapere e delle passioni in pochissimo spazio. In un chip già rupestre, poi ligneo, poi cartaceo, oggi elettronico, che era però già perfetto all' alba dei secoli, e non è cambiato poi molto. [...] Ecco, mi sembra che queste poche righe non necessitino di altro commento. Buona lettura a tutti.

12 L E N O S T R E I N I Z I A T I V E In preparazione... per l autunno settembre GITA A BERGAMO, ALLA SCOPERTA DELLE OPERE DI LORENZO LOTTO 19 settembre - Arrivo a Bergamo nel tardo pomeriggio, sistemazione in albergo e cena nella parte alta della città che raggiungeremo con la caratteristica funicolare. 20 settembre - Visita al centro storico con particolare attenzione a Santa Maria Maggiore ed alle tarsie lignee eseguite dal Capoferri su disegni del Lotto. Salita al Campanone per lo sguardo panoramico della città. Pranzo libero e ritrovo per visitare gli affreschi di Lotto nella chiesa del Pozzo Bianco (ciclo della Vergine); passeggiata verso la città bassa lungo l antica via Pignolo alle chiese di San Bernardino, Santo Spirito e San Bartolomeo dove il Lotto ha lasciato le sue opere più significative. Cena in un ristorante tipico. 21 settembre - Al mattino visita alla Parrocchiale di Ponteranica, proseguimento per Credaro e a Gandino, sede di un importante museo del presepe, nella Basilica di S. Maria Assunta. Al termine della visita ritrovo e partenza verso Bologna. Iscrizioni entro il 15 luglio 11 ottobre LA BOLOGNA DELLE ACQUE Tour in bicicletta e visita al Museo del Patrimonio Industriale Ottobre, in data da definire UNA GIORNATA A VENEZIA con visita alla Fondazione Cini e alla sua galleria di capolavori dell arte toscana e ferrarese del Rinascimento Novembre, in data da definire GLI ORATORI A BOLOGNA TRA STORIA, ARTE E MUSICA - L Oratorio di Santa Cecilia e la Chiesa di San Giacomo Maggiore: la Bologna dei Bentivoglio - L Oratorio di Santa Maria della Vita e il Compianto di Nicolò dell Arca: la Bologna del Rinascimento - L Oratorio di San Colombano e la collezione di strumenti musicali antichi del maestro Tagliavini: la Bologna barocca. Iniziative riservate ai soci dell Associazione 1 novembre ORCHESTRA GIOVANILE SENZASPINE Teatro Consorziale di Budrio, ore 21 Dell Orchestra bolognese Senzaspine non c è proprio nulla di cui aver paura, non punge, anzi è così facile da cogliere che basta ascoltarla... Nata come pensiero nel Marzo del 2013 durante una bevuta tra Tommaso Ussardi e Matteo Rubini e poi divenuta realtà grazie all'aiuto di Matteo Parmeggiani e di tutti i ragazzi e ragazze che ne fanno parte, la giovane e talentuosa formazione sinfonica al completo è composta da più di 150 strumentisti musicisti, tutti under 30, compresi i due direttori Ussardi Tommaso e Parmeggiani Matteo che la conducono. Organizzando questo concerto che il primo Novembre aprirà la nuova stagione del Consorziale, la nostra associazione ha sposato un bellissimo progetto con l intento di promuovere e sostenere la musica giovanile. Senzaspine è La Bellezza che si può cogliere" è il frutto di un'associazione giovanile che, con un iniziativa completamente autoprodotta e autofinanziata, punta a promuovere eventi di carattere artistico ridando valore all immenso patrimonio culturale presente sul territorio, troppo spesso ignorato e dimenticato. A noi sembra un idea grandiosa, da un lato per diffondere a un pubblico sempre più vasto la cultura musicale e dall altro per contribuire a far sì che le nuove generazioni possano avere il giusto ruolo e riconoscimento all interno della nostra società. Chiediamo quindi a tutto il pubblico di Budrio e della Provincia di sostenere con noi questo progetto attraverso il passaparola, aiutandoci a fare il tutto esaurito in teatro: sarà un esperienza unica e travolgente, dal punto di vista sia musicale che umano. Attraverso le più celebri pagine del repertorio sinfonico di una formazione orchestrale così giovane, credibile e di qualità, daremo un contributo alle eccellenze giovanili del nostro territorio. Per i biglietti c è tempo, ma per anticipare le proprie adesioni scrivere a:info@senzaconfinitaly.com oppure a senza confini budrio lasciando un recapito telefonico o una mail. Iniziativa aperta al pubblico Supermercato di Molinella Via Podgora 31 - Tel Supermercato di Baricella Via Roma Tel Supermercato di Budrio Via Verdi 4 - Tel

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