Vegetazione, gestione del territorio e modificazioni del paesaggio vegetale della Conca del Bove nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini
|
|
- Evelina Giulietta Lamberti
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 UNIVERSITA' POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTA' DI AGRARIA Vegetazione, gestione del territorio e modificazioni del paesaggio vegetale della Conca del Bove nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini (Appennino Centrale) Laureando: Facchi Jacopo Relatore: Prof. F. Taffetani Correlatore: Dott. P. D Ottavio
2 Obiettivi della tesi Studio del paesaggio vegetale Analisi storica delle attività agro-pastorali Studio alpicolturale
3 Collocazione geografica Parco Nazionale dei Monti Sibillini Bacino orografico del Nera Comune di Ussita (MC) Monte Bove Sud (2169 m) Monte Bove Nord (2112 m) Monte Bicco (2052 m)
4 Caratterizzazione geomorfologica Il Territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini è costituito da rocce calcaree Ad ovest una dorsale calcarea e calcareomarnosa Ad est una fascia collinare marnoso-arenacea La valle ha una conformazione ad U in cui sono ancora evidenti i segni lasciati dall azione dell ultima glaciazione Nel periodo wurmiano il ghiacciaio raggiunse i 1650 m di quota Circo glaciale alla testata della valle Depositi morenici nel settore centrale della valle
5 Caratterizzazione climatica Ussita (813 m) Bolognola (1445 m ) Monte Bove Sud (1950 m) Località Macrobioclima Bioclima Ombroclima Ussita (813 m) Supratemperato superiore Temperato oceanico Iperumido inferiore Bolognola (1445 m) Supratemperato inferiore Temperato oceanico Umido inferiore Monte Bove Sud (1950 m) Orotemperato inferiore Temperato oceanico Umido superiore
6 Studio del paesaggio vegetale Materiali e metodi L analisi del paesaggio vegetale parte dal presupposto che le diverse specie occupano diversi habitat in funzione ciascuna delle proprie esigenze ecologiche e formano così delle cenosi che sono il frutto dell interagire delle specie animali e vegetali sia tra loro sia con i fattori ambientali come clima e suolo Lo studio fitosociologico è stato condotto al fine di ricostruire la vegetazione ed in base all interpretazione dinamica della scuola europea di Rivas-Martinez e di Géhu sono stati definiti i rapporti gerarchici tra le diverse formazioni vegetali
7 Studio del paesaggio vegetale Nel corso di due stagioni estive sono stati effettuati 103 rilievi fitosociologici ed individuate 355 entità floristiche. Di queste, 25 specie sono di particolare interesse, in quanto endemismi o perché poco diffuse nell Appennino umbro-machigiano Achillea barellieri Alchemilla flabellata Arenaria graminifolia Cystopteris fragilis Erigeron epiroticus Erodium alpinum Gagea fistulosa Isatis allionii Juncus monanthus Minuartia graminifolia Minuartia laricifolia Saxifraga cesia Nigritella widderi Plantago atrata Plygala angelisii Ranunculus alpestris Ranunculus illyricus Nigritella widderi: pianta erbacea perenne, sulle Alpi è abbastanza diffusa, ma rara sull Appennino Silene quadridentata Solenantus apenninus Thalictrum minus Thlaspi stylosum Vaccinium myrtillus Veronica aphilla Vitaliana primulaeflora Saxifraga exarata ssp. ampullacea: specie endemica, cresce sulle rupi calcaree al di sopra dei 1800 m di quota
8 Studio del paesaggio vegetale Lo studio fitosociologico della vegetazione, correlato alle caratteristiche bioclimatiche, pedologiche e morfologiche, ha portato al riconoscimento di 30 formazioni vegetali, di queste, 16 sono inedite e non individuate in altri settori dell Appennino Dallo studio dei rapporti dinamici delle associazioni individuate è stato possibile ricostruire una serie di vegetazione per ciascun piano altitudinale - Piano bioclimatico montano: serie del faggio - Piano bioclimatico subalpino: serie del ginepro nano - Piano bioclimatico alpino: serie del Trifolium pratense ssp. semipurpureum
9 Studio del paesaggio vegetale Piano bioclimatico montano 1. Faggeta (Pyrolo minoris-fagetum sylvaticae) 2. Orlo forestale (Ptilostemo strictae-melampyretum italici) 3. Prateria semi-mesofila (Diantho ciliati-brachypodietum genuensis) 4. Pascolo semi-mesofilo (Koelerio splendentis-brometum erecti) 5. Prato-pascolo mesofilo (Festuco robustifoliae-arrhenatheretum elatioris) 6. Pascolo scarpate moreniche (aggruppamento a Plantago atrata) 7. casaletto 8. Vegetazione dei ghiaioni (Cephalario leucanthae- Saturejetum montanae) 9. Vegetazione dei ghiaioni (aggruppamento a Drypis spinosa) 10. Vegetazione dei ghiaioni (Galio majellensis-festucetum dimorphae) 11. Vegetazione delle rocce umide (aggruppamento a Adenostyles australis) A. Koelerio splendentis-brometum erecti B. aggruppamento a Plantago atrata C. vegetazione nitrofila
10 1. Arbusteto a ginepro nano (Daphno oleoidis-juniperetum alpinae) 2. Pascolo xerico (Seslerietum apenninae variante a Vitaliana primulaeflora) 3. Pascolo mesofilo (Poo violaceae-nardetum strictae subass. viccinietosum mirtilli) 4. Pascolo xerico (Polygalo majoris-seslerietum nitidae) 5. Vegetazione dei ghiaioni (Isatido allionii-thlaspietum stylosi) 6. Vegetazione dei ghiaioni (Leontodo melanotrichi-scabiosetum graminifoliae) 7. Vegetazione delle cenge alla base delle rocce (Poo alpinae-laserpitietum sileris) Studio del paesaggio vegetale Piano bioclimatico subalpino
11 Studio del paesaggio vegetale Piano bioclimatico alpino 1. Prateria xerica di cresta (Seslerietum apenninae) 2. Praterie gradonate xeriche (Seslerietum apenninae subass.astragaletosum) 3. Vallette nivali (Ranuncullo pollinensis-plantaginetum atratae) 4. Vallette nivali (Taraxaco apennini-trifolietum thalii) 5. Praterie primarie di versante (Festuco alfredianae-trifolietum semipurpurei) 6. Vegetazione delle rocce asciutte (Saxifragion australis) 7.Vegetazione dei ghiaioni (Isatido allionii-thlaspietum stylosi) a. Astragalus sempervirens b. Sesleria apennina
12 Studio del paesaggio vegetale Carta della vegetazione La carta del paesaggio vegetale è stata costruita attraverso una serie di osservazioni dirette svolte durante due stagioni di studio che hanno permesso di individuare le superfici sulle quali vegetano le diverse associazioni descritte dallo studio fitosociologico Utilizzando colori e sfumature diverse sono stati ricostruiti i paesaggi vegetali dei piani bioclimatici montano, subalpino e alpino e le relative serie di vegetazione
13 Analisi storica delle attività agro-pastorali Attività agricole e pastorali, condotte nei territori dell Alto Nera a partire dal 400 con particolare attenzione agli eventi accaduti dall inizio del XX secolo Pratica della transumanza attraverso la conduzione di interviste a pastori e a studiosi locali, per mezzo ricerche presso l Archivi Storico di Visso dei registri e delle assegne del bestiame e attraverso le fonti bibliografiche Principali modificazioni ambientali del paesaggio e dell uso del suolo, con particolare riferimento all area del Bove
14 Analisi storica delle attività agro-pastorali Principali eventi che hanno condizionato l assetto socio-economico dell Alto Nera XV sec.: inversione degli XVIII sec.: selezione seconda metà del 900: crisi itinerari della transumanza della Sopravissana della pratica della transumanza e riconversione turistica prima del 1402 dopo del 1402
15 Analisi storica delle attività agro-pastorali Nell Archivio storico di Visso sono riportati i documenti che testimoniano del numero di animali che ogni estate, a partire dal XV sec., erano condotti sui pascoli dei Sibillini Preziosi documenti storici: - Registri del Bestiame - Assegne delle pecore
16 Analisi storica delle attività agro-pastorali Le principali modificazioni che hanno riguardato l area del Bove sono - L aumento delle aree coperte da faggeta - L aumento delle superfici rimboschite con conifere - L abbandono attività agricola sull Altopiano di Frontignano Riduzione dei fenomeni di erosione
17 Studio alpicolurale - Materiali e metodi Qualità delle risorse foraggere L analisi delle attività zootecniche e di gestione delle risorse foraggere della Val di Bove ha permesso di stimare una serie di grandezze che illustrano le principali caratteristiche quali-quantitative delle superfici pascolabili della valle Il Valore Pastorale Potenziale (VPP) VPP = Σ Cs i Is i 0.2 Il Valore Pastorale Corretto (VPC) VPC = VPP CF VPC = VPP % di copertura Carico potenziale (Cp) Cp = VPC coefficiente di conversione
18 Studio alpicolturale - Risultati Qualità delle risorse foraggere Tipo di pascolo Altitudine in m Numero specie Graminacee Leguminose Altre specie VPP 22,8 28,3 50,9 19,8 15,4 12,7 5,4 30,7 12,0 13,2 12,4 21,4 30,3 13,8 29,4 21,2 Valore Pastorale Potenziale medio stimato = 21,2 intervallo minimo 5,4 vegetazione n 7 massimo 50,9 vegetazione n 3
19 Studio alpicolturale - Risultati Qualità delle risorse foraggere Tipo di pascolo Ricoprimento (% ) , ,0 71,7 33,3 57,5 98,0 97,8 42,5 40,0 45, ,0 98,0 Instabilità del substrato NO NO NO NO NO SI SI NO NO NO SI SI NO NO NO Eros ione NO NO NO SI NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO Inclinazione (gradi) 28,0 18,6 22,0 36,7 30,0 36,7 32,5 22,0 24,3 26,3 45,0 43,3 32,5 26,9 8,0 VPC (con ricoprimento) 22,8 26,9 50,9 9,7 11,0 4,7 3,1 30,1 11,9 5,5 5,0 9,6 30,3 6,9 28,6 CF 0, ,8 0,9 0,8 0, ,9 0,7 0,7 0,9 0,9 1 VPC (con CF) 20,5 26,9 50,9 7,7 9,9 3,8 2,5 30,1 11,9 4,9 3,5 6,7 27,3 6,2 28,6 Carico potenziale 1,7 2,4 4,5 0,7 0,9 0,3 0,2 2,7 0,8 0,4 0,3 0,5 1,9 0,5 2,0 0,99 1,29 La correzione del VPP ha dato un intervallo di valori compresi tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 50,9 Carico potenziale medio stimato = 0,99 vacche ha -1 intervallo (per un periodo di pascolamento di 110 giorni) minimo di 0,3 vacche ha -1 massimo di 2,4 vacche ha -1 Carico reale = 1,29 vacche ha -1
20 Studio alpicolurale - Materiali e metodi Analisi del brachipodieto Vista l importanza ecologica e in prospettiva di una diversa gestione alpicolturale dell area in esame, si è andati alla stima del Cp del pascolo a dominanza di Brachypodium genuense, attraverso tre diversi metodi - del Valore Pastorale - Ponderale - del valore nutritivo Sono state predisposte 6 parcelle omogenee di 0,5 m 2, in due diversi settori del brachipodieto e da ognuna è stata prelevata tutta la vegetazione presente
21 Studio alpicolturale - Confronto risultati Analisi del brachipodieto Carico potenziale (n animali ha-1) 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 coefficiente di pascolamento (k) Valore pastorale Ponderale Valore nutritivo L analisi del Carico potenziale del brachipodieto stimato con i tre metodi ha dato valori discordanti Il CP stimato con il valore nutritivo è superiore a quello reale, in quanto prescinde dalla pabularità e dalla qualità del pascolo È sovrastimato anche il Carico definito con il metodo ponderale, in quanto questo non tiene conto delle esigenze alimentari delle diverse categorie di animali Con il metodo del Valore Pastorale si stima un CP che più avvicina quello reale, ma anche ipotizzando il pascolamento di un 30 % del brachipodieto, si ritiene che questo valore sovrastimi il Carico reale
22 Gestione e conservazione della biodiversità La Val di Bove riveste una grande importanza naturalistica all interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini in quanto, pur avendo una limitata estensione, conserva numerosi habitat naturali poco diffusi nell Appennino; ciò ha permesso, in base alle Direttive Habitat e Uccelli dell UE, l inserimento della Val di Bove all interno delle aree SIC e ZPS della Regione Marche La conservazione della biodiversità vegetale passa soprattutto attraverso l adozione di pratiche alpicolturali che permettano un corretto utilizzo delle praterie secondarie Attualmente si osserva, in tutta l area di fondovalle, una irrazionale utilizzazione dei pascoli: segni di sovrapascolamento nelle aree di più facile accesso effetti di sottoutilizzo per quelle più acclivi e distanti dall unico punto di abbeverata della valle
23 Proposte per una corretta pratica alpicolturale nella Val di Bove Lo studio alpicolturale ha messo in evidenza per i pascoli della valle un Carico potenziale stimato superiore a quello reale Perché ci sia equilibro tra attività zootecnica e conservazione del patrimonio naturale sarebbe necessario apportare alcune modifiche alle attuali pratiche alpicolturali: Anticipare l inizio della stagione di pascolo in modo da permettere l utilizzo anche delle formazioni vegetali poco utilizzate dagli animali (vedi brachipodieto) Installare un secondo punto di abbeverata per evitare fenomeni di sovrapascolamento attorno all unico abbeveratoio presente Maggior controllo da parte dell allevatore per garantire un razionale utilizzo delle aree di pascolo
24 Lo studio ha permesso di: accrescere le conoscenze naturalistiche, in particolare su flora e vegetazione, valutare l ecologia, la complessità ed il dinamismo del paesaggio, ricostruire quelle pagine di storia che maggiormente hanno condizionato l assetto socioeconomico e quindi le modificazioni ambientali di questo settore cruciale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Conclusioni
25 Considerazioni Per conservare l elevata biodiversità specifica e fitocenotica dei pascoli secondari è essenziale mantenere l attività zootecnica su queste superfici e la presenza degli operatori locali attraverso una politica attiva (non più solo con divieti e norme restrittive) Attraverso l analisi alpicolturale è stato possibile valutare i principali parametri quali-quantitativi dei pascoli in modo tale da proporre un modello gestionale che consenta la salvaguardia e, allo stesso tempo, la produzione di un reddito compatibile con una utilizzazione sostenibile
26
Flora e paesaggio vegetale della Val di Panico
UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTA DI AGRARIA Flora e paesaggio vegetale della Val di Panico nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini (Appennino Centrale) Laureando: Marco Brecciaroli - Relatore:
DettagliVegetazione d alta quota della Majella. Relatore: Fabio Taffetani Laureanda: Elisabetta Ferroni
Vegetazione d alta quota della Majella Relatore: Fabio Taffetani Laureanda: Elisabetta Ferroni Scopo accrescere le conoscenze sulla vegetazione d alta quota della Majella Materiali e metodi studio della
DettagliUNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTÀ DI SCIENZE. Corso di laurea specialistica in Sostenibilità Ambientale e Protezione Civile
UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTÀ DI SCIENZE Corso di laurea specialistica in Sostenibilità Ambientale e Protezione Civile Relazione finale: Vegetazione e ambienti del Massiccio del Bove per
DettagliStudio fitosociologico delle praterie della Valle dell Ambro (Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Italia centrale)
INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, 40 (2) 193-241, 2008 193 Studio fitosociologico delle praterie della Valle dell Ambro (Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Italia centrale) A. CATORCI, S. BALLELLI, R. GATTI
DettagliSENTIERO NATURALISTICO GIULIANO MAININI AL MONTE BOVE
SENTIERO NATURALISTICO GIULIANO MAININI AL MONTE BOVE PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN LABORATORIO AMBIENTALE AD USO SCIENTIFICO E DIDATTICO PER LO STUDIO INTERDISCIPLINARE DEL PAESAGGIO NATURALE nella
DettagliRECUPERO E CONSERVAZIONE DELLE PRATERIE SECONDARIE DELL HABITAT 6210*: DUE CASI STUDIO NELL APPENNINO CENTRO- SETTENTRIONALE
RECUPERO E CONSERVAZIONE DELLE PRATERIE SECONDARIE DELL HABITAT 6210*: DUE CASI STUDIO NELL APPENNINO CENTRO- SETTENTRIONALE Simona Casavecchia, Edoardo Biondi & Marco Galié Dip. di Scienze Ambientali
DettagliProgetto RI.CO.PR.I. Programma LIFE+ Natura e Biodiversità LIFE09 NAT/IT/
Programma LIFE+ Natura e Biodiversità Progetto RI.CO.PR.I Ripristino e Conservazione delle Praterie aride dell Italia centro-meridionale LIFE09 NAT/IT/000118 http://www.lifericopri.it/ RI.CO.PR.I. significa
DettagliCOMUNE DI SANZA CARTA DELL USO DEL SUOLO (Fonte: Regione Campania 2009)
COMUNE DI SANZA CARTA DELL USO DEL SUOLO (Fonte: Regione Campania 2009) 10000 9000 9006,39 8000 Valori espressi in Ha 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 34,28 434,76 968,63 290,52 155,81 471,93 49,82
DettagliPIANO DI GESTIONE della Zona di Protezione Speciale (ZPS) Foresta del Cansiglio
PIANO DI GESTIONE della Zona di Protezione Speciale (ZPS) Foresta del Cansiglio KLJ òjàklj Habitat Natura 2000 Sup. (ha) % 3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition
DettagliGestione e conservazione della biodiversità degli agroecosistemi. Il caso del Comune di Appignano (MC)
Università Politecnica delle Marche Facoltà di Agraria Corso di Laurea in Scienze Agrarie e del Territorio Curriculum Gestione dei sistemi ambientali e del territorio Gestione e conservazione della biodiversità
DettagliCLUB ALPINO ITALIANO. PROGETTO CAI-SCUOLA XV Corso di Formazione. Ghiacciai e permafrost nel Gruppo dell Ortles Cevedale
CLUB ALPINO ITALIANO PROGETTO CAI-SCUOLA XV Corso di Formazione Ghiacciai e permafrost nel Gruppo dell Ortles Cevedale Il paesaggio d alta quota testimone del cambiamento climatico: un laboratorio a cielo
Dettagliflora e vegetazione del complesso geomorfologico Dipartimento di Biotecnologie Agrarie ed Ambientali - Università di Ancona
il Monte dell Ascensione flora e vegetazione del complesso geomorfologico Fabio Taffetani Dipartimento di Biotecnologie Agrarie ed Ambientali - Università di Ancona introduzione Il complesso geomorfologico
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA COMUNI DI ORANI E SARULE
0 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA COMUNI DI ORANI E SARULE PIANO DI GESTIONE DEL SIC MONTE GONARE ITB021156 A CURA DI PROF. IGNAZIO CAMARDA (COORDINATORE, ASPETTI BOTANICI) ING. SEBASTIANO CARTA (PIANIFICAZIONE)
DettagliInerbimenti idonei al sito su piste da sci: nuovi sviluppi nel campo di miscugli e metodi. Uso della vegetazione esistente
Inerbimenti idonei su piste da sci: nuovi sviluppi nel campo di miscugli e metodi Dr. Wilhelm GRAISS Department for Vegetation Management in Alpine Regions 14 e 15 giugno 2007 Relaisfranciacorta - Colombaro
DettagliScienze MM. FF. NN. ANNO ACCADEMICO 2013-2014 CORSO DI LAUREA TRIENNALE Scienze della Natura e dell Ambiente Geobotanica del Mediterraneo
FACOLTÀ Scienze MM. FF. NN. ANNO ACCADEMICO 2013-2014 CORSO DI LAUREA TRIENNALE Scienze della Natura e dell Ambiente INSEGNAMENTO Geobotanica del Mediterraneo TIPO DI ATTIVITÀ MATERIA A SCELTA AMBITO DISCIPLINARE
DettagliAmbito estrattivo 3S - Scalello
Ambito estrattivo 3S - Scalello Comune di: Sarsina Località: Scalello Area inserita nel PAE Comunale con sigla: Ii10 Stato di fatto: Area con attività estrattiva in corso L Area è inserita nel PIAE vigente?:
DettagliMonitoraggio di habitat e specie floristiche del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane (Ciadin della Meda - Val Settimana - Claut - PN)
PROGRAMMA PER LA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA-SLOVENIA 2007-2013. PROGETTO CLIMAPARKS CAMBIAMENTI CLIMATICI E GESTIONE DELLE AREE PROTETTE Monitoraggio di habitat e specie floristiche del Parco
DettagliIl PSR 2014/2020 della Toscana e la Rete Natura 2000 e la biodiversità
Il PSR 2014/2020 della Toscana e la Rete Natura 2000 e la biodiversità Rita Turchi Regione Toscana 12 luglio 2016 CREA - Centro di ricerca per le Politiche e la Bioeconomia - Roma La Rete Natura 2000 in
DettagliLa flora dell Appennino dell Emilia-Romagna
La flora dell Appennino dell Emilia-Romagna Alessandro Alessandrini, Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna Bologna I Mercoledì dell Archivio 10 Febbraio 2016 Definizioni: la flora La flora
DettagliDalle carte della vegetazione ai Piani di Gestione di SIC e ZPS
Dalle carte della vegetazione ai Piani di Gestione di SIC e ZPS Dr. Alessandro Ferrarini 1 SIC e ZPS Rete Natura 2000 : rete pan-europea di siti importanti per la conservazione (ZSC = zone speciali per
DettagliPROGETTO GLORIA : LA VEGETAZIONE DI ALTA QUOTA PER IL MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
PROGETTO GLORIA : LA VEGETAZIONE DI ALTA QUOTA PER IL MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI Gli ecosistemi montani rappresentano l unica unità biogeografica terrestre distribuita su tutto
DettagliPrati e pascoli Tecniche delle produzioni agrarie G. Ducco. Prati pascoli. Le bestie e l erba
Prati pascoli Le bestie e l erba 1 I foraggi: Prodotti vegetali non utilizzabili per l alimentazione dell uomo né per uso industriali Adatti all alimentazione di animali domestici erbivori 2 Superfici
DettagliBOSCHI RESIDUI COLLINARI DEL PAESAGGIO AGRARIO SUBCOSTIERO TRA IL TORRENTE ARZILLA E IL FIUME METAURO (COMUNE DI FANO PU)
UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Agraria Corso di laurea in Scienze Forestali ed Ambientali BOSCHI RESIDUI COLLINARI DEL PAESAGGIO AGRARIO SUBCOSTIERO TRA IL TORRENTE ARZILLA E IL FIUME METAURO
DettagliL abbandono del prato e del pascolo come fattore di cambiamento del paesaggio
L abbandono del prato e del pascolo come fattore di cambiamento del paesaggio Il paesaggio del massiccio del Grappa nella zona Colli Alti Asoloni è formato da campi chiusi nella parte bassa (casara con
DettagliBiodiversità e paesaggio. Bruno Zanon Comitato Scientifico step
Biodiversità e paesaggio Bruno Zanon Comitato Scientifico step Biodiversità Diversità biologica: molteplicità degli esseri viventi; molteplicità degli ecosistemi. Diversità genetica (variabilità tra gli
DettagliQUADRO OPERATIVO GUIDA ALLA GESTIONE DEL PASCOLO GUI06
QC QI QUADRO OPERATIVO GUIDA ALLA GESTIONE DEL PASCOLO 0 GUI06 INDICE 1. PREMESSA... 2 2. MINACCE... 3 3. PRESENZA DEGLI HABITAT NEI SIC IN GESTIONE... 4 4. MODALITA DI PASCOLO SOSTENIBILE... 4 Carico
DettagliPiano di gestione del Sito di Importanza Regionale Monte La Nuda Monte Tondo SIC IT
Piano di gestione del Sito di Importanza Regionale Monte La Nuda Monte Tondo SIC IT5110005 PROGETTO LIFE00 NAT/IT/7239 "CONSERVAZIONE DELLE PRATERIE MONTANE DELL APPENNINO TOSCANO" PROVINCIA DI LUCCA DIPARTIMENTO
DettagliISu terreni. Funghi e boschi del Cantone Ticino. prevalentemente ricchi di carbonati. Antonio Auguadri Gianfelice Lucchini Alfredo Riva Emilio Testa
Funghi e boschi del Cantone ISu terreni prevalentemente ricchi di carbonati Antonio Auguadri Gianfelice Lucchini Alfredo Riva Emilio Testa Edito dal Credito Svizzero FUNGHI E BOSCHI DEL CANTONE TICINO
DettagliLa Rete Natura 2000 in Piemonte
Il PSR per la tutela della biodiversità La in Piemonte Marina Cerra Torino, 13 dicembre 2010 Settore Pianificazione e Gestione Aree naturali protette Conservazione della natura approcci diversi nel tempo
DettagliCon questa storica pubblicazione viene descritto per la prima volta il fenomeno della zonazione altitudinale della vegetazione
IL MUTAMENTO CLIMATICO PROCESSI NATURALI E INTERVENTO UMANO La distribuzione della flora Torino, 17 maggio 2012 Sandro Pignatti Prof. Em. di Ecologia Università di Roma La Sapienza Alexander von Humboldt
DettagliLe esperienze del monitoraggio dei cambiamenti climatici nel Parco del Gran Paradiso. Italo Cerise Presidente Parco Nazionale Gran Paradiso
Le esperienze del monitoraggio dei cambiamenti climatici nel Parco del Gran Paradiso Italo Cerise Presidente Parco Nazionale Gran Paradiso Collaborazioni in corso con Università di Torino, Pavia, Sassari
DettagliLa scienza della vegetazione nella gestione e conservazione del territorio
La scienza della vegetazione nella gestione e conservazione del territorio Componenti del gruppo di ricerca: Gabriella Buffa, Professore associato di Botanica Ambientale e Applicata Gianni Sburlino, Professore
DettagliCorso Accompagnatori di Media Montagna Collegio Guide Alpine Abruzzo
Corso Accompagnatori di Media Montagna 2015-2016 Collegio Guide Alpine Abruzzo MATERIA GENERALE: Elementi di geologia e geomorfologia, ecologia, flora e fauna, interventi di prevenzione conservazione e
DettagliRELAZIONE PIANO DI CONSERVAZIONE E SVILUPPO DEL PARCO NATURALE DOLOMITI FRIULANE & PIANO DI GESTIONE DEL SIC/ZPS IT DOLOMITI FRIULANE
RELAZIONE PIANO DI CONSERVAZIONE E SVILUPPO DEL PARCO NATURALE DOLOMITI FRIULANE & PIANO DI GESTIONE DEL SIC/ZPS IT3310001 DOLOMITI FRIULANE Due diverse normative: -Piano di Conservazione e Sviluppo: -Piano
DettagliSergio Malcevschi (2006) Lezioni di Impatto Ambientale. ICONE L AMBIENTE NELLA V.I.A.
Sergio Malcevschi (2006) Lezioni di Impatto Ambientale. ICONE L AMBIENTE NELLA V.I.A. 1 IL RIFERIMENTO PRIMARIO I riferimenti fondamentali per la definizione dell ambiente da considerare in uno Studio
DettagliQuale politica istituzionale come strumento anche di supporto alla nuova filiera agroalimentare?
Quale politica istituzionale come strumento anche di supporto alla nuova filiera agroalimentare? Luca Battaglini Dip. Scienze Zootecniche Università degli Studi di Torino - I Bellinzona, 3 aprile 2011
DettagliDott. Agr. Edoardo Corbucci Presidente dell Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Roma
ORDINE DEI DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI DELLA PROVINCIA DI ROMA DIECI ANNI DI ATTIVITÀ DI GESTIONE AGRO-FORESTALE DELLA PROVINCIA DI ROMA 1999-2009 Roma, 18/12/2009 Dott. Agr. Edoardo Corbucci
Dettagli7.1 Aree protette. La protezione della natura viene realizzata mediante. l istituzione di diverse tipologie di aree protette:
NATURA Pagina 200.1 Aree protette Figura.1 Grado di urbanizzazione dei comuni della provincia di Lecco 200 L istituzione di aree protette in provincia di Lecco deve tener conto della diversa situazione
DettagliMontorfano Quale futuro e strategie di valorizzazione 7 ottobre Coccaglio. Ruolo biogeografico del Monte Orfano bresciano
Ruolo biogeografico del Monte Orfano bresciano Struttura della relazione Inquadramento territoriale del Monte Orfano - Ruolo geoecologico del Monte Orfano -Il Monte Orfano nel quadro della direttiva 42/93
DettagliIl sistema colturale agro-zootecnico
Il sistema colturale agro-zootecnico Modulo di sistemi foraggeri Andrea Onofri February 28, 2011 1 Contenuti Contents 1 Sistema 1 2 Sistema foraggeri 2 3 Elementi 3 4 Obiettivi 5 5 Domande di riepilogo
DettagliLE STRADE VERSO UNA PASTORIZIA SOSTENIBILE. Relatore: VIZZARRI Francesco, PhD
LE STRADE VERSO UNA PASTORIZIA SOSTENIBILE Relatore: VIZZARRI Francesco, PhD CASTROPIGNANO (CB) 30 LUGLIO, 2016 situazione attuale Sempre più ci si interroga sul futuro dell agricoltura e dell allevamento
DettagliLinee Guida su Ambiente e paesaggio: il percorso effettuato
Convegno CATAP Riflessi della nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 sull ambiente e sul paesaggio in Italia. Roma, 19 giugno 2014 Linee Guida su Ambiente e paesaggio: il percorso effettuato Ing. Luciano
DettagliPROGETTO DI CARTOGRAFIA DELLA VEGETAZIONE DEL TERRITORIO DEL PARCO NAZIONALE GRAN SASSO-MONTI DELLA LAGA
UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE DIPARTIMENTO DI SCIENZE AMBIENTALI E DELLE PRODUZIONI VEGETALI PARCO NAZIONALE GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA PROGETTO DI CARTOGRAFIA DELLA VEGETAZIONE DEL TERRITORIO
DettagliRodolfo GENTILI DISAT - Università degli Studi di Milano-Bicocca Carlo BARONI Dip. Sci. Terra - Università degli Studi di Pisa
Rilevamenti vegetazionali per il recupero delle cave dismesse e per il monitoraggio della stabilità dei versanti nei bacini marmiferi di Carrara (Alpi Apuane, Toscana) Rodolfo GENTILI DISAT - Università
DettagliI paesaggi del Friuli Venezia Giulia
I paesaggi del Friuli Venezia Giulia Piani di gestione dei Siti Natura 2000 e Piani di Conservazione e Sil Sviluppo di Parchi e Riserve Regionali nei rapporti con la legislazione sul paesaggio Giuseppe
DettagliBANCHE DATI E CARTOGRAFIA DI HABITAT E VEGETAZIONE IN LIGURIA: STATO ATTUALE, PROGETTI ED ESPERIENZE TRANSFRONTALIERE
BANCHE DATI E CARTOGRAFIA DI HABITAT E VEGETAZIONE IN LIGURIA: STATO ATTUALE, PROGETTI ED ESPERIENZE TRANSFRONTALIERE Mauro Giorgio Mariotti Università degli Studi di Genova m.mariotti@unige.it Giardini
DettagliGli Habitats d interesse Comunitario nell anfiteatro montuoso della Valle della Corte (Monti della Laga - Appennino centrale)
Fitosociologia vol. 44 (2) suppl. 1: 133-140, 2007 133 Gli Habitats d interesse Comunitario nell anfiteatro montuoso della Valle della Corte (Monti della Laga - Appennino centrale) M. Allegrezza 1, S.
DettagliAlla c.a. Dott. P. Zanza Dott.ssa A. Spaggiari S.T.A.C.P. di Parma P.le Barezzi, Parma
--------------------------------------------------------------------------------------------------------- Alla c.a. Dott. P. Zanza Dott.ssa A. Spaggiari S.T.A.C.P. di Parma P.le Barezzi,1 43121 Parma ATC
DettagliRICERCA BOTANICA E CARTOGRAFICA CONDOTTA NEL PARCO NAZIONALE D ABRUZZO LAZIO E MOLISE
RICERCA BOTANICA E CARTOGRAFICA CONDOTTA NEL PARCO NAZIONALE D ABRUZZO LAZIO E MOLISE Responsabile scientifico Prof. Carlo Blasi* Autori: Carlo Blasi*, Paola Fortini **, Gianfranco Pirone***, Romeo di
DettagliLa gestione Forestale nelle Aree Protette e nei Siti afferenti alla Rete Natura 2000
La gestione Forestale nelle Aree Protette e nei Siti afferenti alla Rete Natura 2000 a cura del Dr. Claudio Cattena e del Dr. Carlo Cecconi Assessorato Ambiente e Cooperazione tra i popoli Dipartimento
DettagliBiodiversità e restauro delle praterie semi-naturali
13-14 giugno 2017 Dalla Cultura del Verde alla Cultura del Paesaggio Palazzo di Giano, Sala Maggiore, Pistoia Biodiversità e restauro delle praterie semi-naturali Michele Scotton DIPARTIMENTO DI AGRONOMIA
DettagliLe banche dati di flora, vegetazione e habitat del Friuli Venezia Giulia
Le banche dati di flora, vegetazione e habitat del Friuli Venezia Giulia Marisa Vidali & Livio Poldini Dipartimento di Scienze della Vita Pavia, 7-8 febbraio 2013 Cronologia 1967: avvio progetto cartografico
DettagliPiano di gestione pilota del SIC Val Viola Bormina Ghiacciaio di Cima dei Piazzi (Sondrio, Lombardia)
Piano di gestione pilota del SIC Val Viola Bormina Ghiacciaio di Cima dei Piazzi (Sondrio, Lombardia) Università di Pavia Gruppo di lavoro Prof. Graziano Rossi 1 NO 1: ricerca bibliografica e raccolta
DettagliNatura Marche. Alfredo Fermanelli
Natura 2000 - Marche Alfredo Fermanelli Normativa regionale LR 6/2007 disposizioni per la rete Natura 2000 Gestione Parchi e Riserve Naturali (ca. 18% dei Siti) Comunità Montane Amministrazioni provinciali
DettagliIL COINVOLGIMENTO DELLA POPOLAZIONE LOCALE NELLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL SITO
IL COINVOLGIMENTO DELLA POPOLAZIONE LOCALE NELLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL SITO ANTONIO ECCA Provincia del Medio Campidano Gal Monte Linas info@galmontelinas.it Assessorato alla Programmazione e Pianificazione
DettagliLaureando: Francesco Pica. Relatore: Prof. Fabio Taffetani
Università Politecnica delle Marche Facoltà di Agraria Giardini didattici: Analisi e confronto fra le attività di progettazione, realizzazione e Laureando: Francesco Pica gestione Relatore: Prof. Fabio
DettagliUniversità degli Studi di L Aquila Facoltà di Ingegneria
Università degli Studi di L Aquila Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria delle Strutture, delle Acque e del Terreno Tesi di laurea LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO VALANGHE NEL COMPRENSORIO SCIISTICO
DettagliI PASCOLI DEL PARCO. Davide Sigaudo
I PASCOLI DEL PARCO Davide Sigaudo La superficie a pascolo compresa nel territorio del Parco Naturale del Marguareis ammonta a ca. 1200 ha. Di questi, ca. 500 ha sono di proprietà comunale od uso civico
DettagliFACOLTA DI ARCHITETTURA
CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO Laboratorio di Pianificazione del Paesaggio Insegnamento Paesaggio Docente: SISTEMI DI CLASSIFICAZIONE DEL PAESAGGIO SOMMARIO 1) Basi teoriche: l ecologia
DettagliTIPI FORESTALI e PREFORESTALI della REGIONE MOLISE
Copertina_Volume Tipi Forestali Molise.pdf 1 14/04/2011 11:45:26 C M Y CM MY CY CMY K La Regione Molise è caratterizzata da un patrimonio boschivo di particolare rilevanza per biodiversità, stato di conservazione
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA Dipartimento di Scienze della terra e dell ambiente Corso di laurea triennale in Scienze e Tecnologie per la Natura Uso delle aree aperte da parte di medio mammiferi nel
DettagliLA PIANA DI CASTELLUCCIO: NON SOLO LENTICCHIA E FIORITURA, MA UN SIMBOLO DELLA CULTURA LOCALE Angelo Frascarelli, Giuseppe Rosati
LA PIANA DI CASTELLUCCIO: NON SOLO LENTICCHIA E FIORITURA, MA UN SIMBOLO DELLA CULTURA LOCALE Angelo Frascarelli, Giuseppe Rosati 58 59 zionale e internazionale per due specificità: i suoi prodotti tipici
DettagliAssessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente DIPARTIMENTO DELL AMBIENTE Il Dirigente Generale
D.D.G. n. 3 Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente DIPARTIMENTO DELL AMBIENTE Il Dirigente Generale VISTO lo Statuto della regione Siciliana; VISTA la Direttiva comunitaria 92/43/CEE del
Dettagli1. I BENI PAESAGGISTICI
1. I BENI PAESAGGISTICI I beni paesaggistici e ambientali costituiscono gli elementi di riferimento cardine per la definizione dell assetto ambientale, esso è costituito dall insieme degli elementi territoriali
DettagliPiano di gestione del Sito di Importanza Regionale Monte Castellino Le Forbici SIC IT5120002
Piano di gestione del Sito di Importanza Regionale Monte Castellino Le Forbici SIC IT5120002 PROGETTO LIFE00 NAT/IT/7239 "CONSERVAZIONE DELLE PRATERIE MONTANE DELL APPENNINO TOSCANO" PROVINCIA DI LUCCA
DettagliProspettive dell agricoltura all interno della. Rete Natura 2000
Prospettive dell agricoltura all interno della Rete Natura 2000 Assessorato della Difesa dell Ambiente Servizio Tutela della Natura Paulilatino, 29.06.2009 CONDIZIONALITÀ E AMBIENTE Perché la condizionalità
DettagliCapitolo 7 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI CUMULATIVI CON ALTRI PIANI
Capitolo 7 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI CUMULATIVI CON ALTRI PIANI 7.1 Introduzione In base a quanto previsto dalla Legge Quadro sulla aree naturali protette 394/91, Art. 12 comma 7, Il Piano per il Parco
DettagliCLASSIFICAZIONE GERARCHICA DEL TERRITORIO
CLASSIFICAZIONE GERARCHICA DEL TERRITORIO La biosfera si articola in sistemi di ecosistemi, che si possono delimitare in modo diverso al variare della scala di riferimento, e che sono organizzati in unità
DettagliBiodiversità e Governance in Basilicata. Conoscenza, dati e gestione delle risorse naturali in Basilicata. Franco Ricciardi Matera 5 giugno 2015
Biodiversità e Governance in Basilicata Conoscenza, dati e gestione delle risorse naturali in Basilicata Franco Ricciardi Matera 5 giugno 2015 ec.europa.eu/environment/greenweek www2.greenweek2015.eu L
DettagliLA REGIONE INCONTRA Percorso tematico di incontri informativi sul Programma di Sviluppo Rurale
LA REGIONE INCONTRA Percorso tematico di incontri informativi sul Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 SUOLO, ACQUA, CLIMA: IL PSR DELLA SOSTENIBILITA AGRO-CLIMATICO-AMBIENTALE Regione del Veneto DIPARTIMENTO
DettagliComune di Ledro - Piano delle malghe 2012
SCHEDA 15.19 Alpeggio: MALGA VIES/CADRIA Quota: 1.556 m s.l.m. (Vies), 1.914 m s.l.m. (Cadria) Coordinate WGS84 UTM Zona 32N: 631668 5086872 (Vies) 631003 5087810 (Cadria) Superficie complessiva (ha):
DettagliDI SEGUITO VIENE RIPORTATA UNA PARZIALE SINTESI DEL PROGETTO IN QUANTO IN ITINERE:
DI SEGUITO VIENE RIPORTATA UNA PARZIALE SINTESI DEL PROGETTO IN QUANTO IN ITINERE: Università degli Studi della Basilicata Facoltà di Agraria DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLE PRODUZIONI ANIMALI MONITORAGGIO
DettagliCapitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette
Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali Bacino dello slizza Capitolo 3 I INDICE 3. CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE PROTETTE... 1 3.1. AREE PER L ESTRAZIONE DI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO
DettagliGiovanni Bacaro. corresponding author 1 st RESILFOR WORKSHOP ACQUASANTA TERME 9-10 Luglio 2010
Vegetazione e diversità nelle faggete dell'appenino centro-settentrionale Una proposta metodologica per caratterizzare l'ecosistema forestale Giovanni Bacaro BIOCONNET, BIOdiversity and CONservation NETwork,
DettagliAutonomie Locali Michele Ottino
Parco Nazionale Gran Paradiso Un Parco Nazionale tra Europa e Autonomie Locali Michele Ottino Classificare per innovare la gestione delle aree protette Torino, 19 Maggio 2008 Un territorio prevalentemente
DettagliLa gestione della prateria della Riserva Naturale Sasso di Simone
Conservazione e gestione praterie a pascolo nelle aree di Rete Natura 2000 Carpegna - 3 dicembre 2010 La gestione della prateria della Riserva Naturale Sasso di Simone Dott. Mauro Frosini resp.. u.o. aree
DettagliGLI HABITAT DELLA RISERVA NATURALE ORIENTATA E L AVIFAUNA: LA PERCEZIONE NELL IMMAGINARIO E LA RELATIVA IMPRONTA PAESAGGISTICA
Istituto Comprensivo Statale di II grado Saveria Profeta, Ustica GLI HABITAT DELLA RISERVA NATURALE ORIENTATA E L AVIFAUNA: LA PERCEZIONE NELL IMMAGINARIO E LA RELATIVA IMPRONTA PAESAGGISTICA Prof. ssa
DettagliASSE II. Obiettivi, articolazione e criticità. Parte I - Agricoltura. Antonella Trisorio Istituto Nazionale di Economia Agraria
Rete Rurale Nazionale 2007-2013 Principi e strumenti della Politica di Sviluppo Rurale Hotel Diana, Roma, 8 settembre 2009 ASSE II Obiettivi, articolazione e criticità Parte I - Agricoltura Antonella Trisorio
DettagliCorso di: GESTIONE FAUNISTICA. Prof. Bernardino Ragni
Corso di: GESTIONE FAUNISTICA Prof. Bernardino Ragni Università degli Studi di Perugia Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea in Scienze Naturali LAUREA MAGISTRALE Caso di studio:
DettagliELEMENTI DEL PAESAGGIO RURALE DEL PARCO NATURALE REGIONALE DEL MONTE SAN BARTOLO
UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTA DI AGRARIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE FORESTALI E AMBIENTALI ELEMENTI DEL PAESAGGIO RURALE DEL PARCO NATURALE REGIONALE DEL MONTE SAN BARTOLO Tesi di laurea:
DettagliBollettino ufficiale della Regione Puglia n. 19 del 12/02/2014
Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 19 del 12/02/2014 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 14 gennaio 2014, n. 1 Approvazione del Piano di gestione del SIC Bosco Mesola IT 9120013 e del SIC Pozzo
DettagliInterventi nel settore forestale
PSR 2014-2020: le prospettive provinciali Incontro con il partenariato Interventi nel settore forestale Alessandro Wolynski Trento, 6 marzo 2014 Interventi forestali: il contesto generale Il contesto marcatamente
DettagliATC PR 8. Piano di gestione Della PERNICE ROSSA. (Alectoris rufa)
--------------------------------------------------------------------------------------------------------- Alla c.a. Dott. P. Zanza Dott.ssa A. Spaggiari S.T.A.C.P. di Parma P.le Barezzi,1 43121 Parma ATC
DettagliPARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI
PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI DOCUMENTO INFORMATIVO SULLE ATTIVITÀ E DISCIPLINE ALPINISTICHE NEL PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI E, IN PARTICOLARE, NELL'AREA DEL M. BOVE (D.D. n. 384/2014) -
DettagliINDICE. 6.1a) IL MONTE VETTORE b) IL MONTE VETTORE ) IL LAGO DI PILATO ) IL MONTE SIBILLA... 8.
INDICE ZONA 6 6: MONTI SIBILLINI 6.1a) IL MONTE VETTORE... 2. 6.1b) IL MONTE VETTORE... 4. 6.2) IL LAGO DI PILATO... 6. 6.3) IL MONTE SIBILLA... 8. 6.4) L INFERNACCIO E L'EREMO DI S. LEONARDO FINO ALLA
DettagliALLEGATO A al Progetto Esecutivo
COMUNITA MONTANA ESINO FRASASSI Via Dante 268-60044 Fabriano (AN) ENTE GESTORE DEL PARCO NATURALE REGIONALE GOLA DELLA ROSSA E DI FRASASSI Bando per Accordi agroambientali d area per la tutela della biodiversità
DettagliCOMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE DI SCALVE
COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE DI SCALVE 156 Comprensorio Alpino di Caccia Val di Scalve Comuni appartenenti all ambito. Caratteristiche ambientali Vocazioni e potenzialità faunistiche del territorio
DettagliPARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI DECRETO DEL DIRETTORE, N. 225 DEL 06/07/2006. Il Direttore
1 PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI DECRETO DEL DIRETTORE, N. 225 DEL 06/07/2006 Disposizioni urgenti per la salvaguardia dell'ambiente naturale dei Piani di Castelluccio. Il Direttore VISTO il documento
DettagliProgramma di Sviluppo Rurale
Programma di Sviluppo Rurale 2007-13 Misura 214 Pagamenti Agroambientali Azione L Conservazione della biodiversità delle praterie ad alto valore naturalistico Chiara Carasi e Maria Novella Bruno incontri
DettagliPARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI
PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI DOCUMENTO INFORMATIVO SULLE ATTIVITÀ E DISCIPLINE ALPINISTICHE NEL PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI E, IN PARTICOLARE, NELL'AREA DEL M. BOVE (D.D. n. 384/2014) I
DettagliSUNLIFE LIFE13 NAT/IT/000371
SUNLIFE LIFE13 NAT/IT/000371 La Strategia Umbra per Natura 2000 Info Day 4 Novembre 2015 - Perugia RETE NATURA 2000 Natura 2000 è la rete di aree destinate alla conservazione della biodiversità nel territorio
DettagliPROGETTO LIFE RI.CO.PR.I.
COMUNE DI CAPRANICA PRENESTINA PROGETTO LIFE RI.CO.PR.I. Azione C 1: Rimozione arbusti SIC IT6030035 Monte Guadagnolo Comune Capranica Prenestina Dip.to V - Servizio 1 Ambiente (aree protette e parchi
DettagliIL PRATO STABILE E LA BIODIVERSITA DELLA PIANURA PADANA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA Dipartimento di Scienze Ambientali PROVINCIA DI PARMA Assessorato Agricoltura, Alimentazione, Sviluppo Rurale, Montagna e Forestazione IL PRATO STABILE E LA BIODIVERSITA
DettagliLO STATO DELLA BIODIVERSITÀ
LO STATO DELLA BIODIVERSITÀ Il 2010 e il 2011 sono stati gli anni per salvaguardare la salute del nostro pianeta; in particolar modo il 2010 è stato dichiarato anno internazionale della biodiversità. Negli
DettagliAgenda 2000 (o Agenda di Rio)
Varese, 29 marzo 2012 Vive solo chi si muove Le reti ecologiche per la conservazione della biodiversità La biodiversità e l importanza delle reti ecologiche Giuseppe Bogliani Università di Pavia Agenda
DettagliL ESPERIENZA DEL COMUNE DI ROVERETO. Maurizio Tomazzoni Assessore all'urbanistica, patrimonio e cultura, Comune di Rovereto
L ESPERIENZA DEL Maurizio Tomazzoni Assessore all'urbanistica, patrimonio e cultura, Comune di Rovereto L analisi del paesaggio costituisce l elemento centrale oltre che di novità, dell intero processo
DettagliGUIDE PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI ASSOCIAZIONE
GUIDE PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI ASSOCIAZIONE Calendario escursionistico primavera 2009 La direzione e lo svolgimento delle escursioni è di esclusiva competenza di professionisti abilitati dalle
DettagliLa Fitosociologia studia le associazioni vegetali. FITOCENOGRAFIA: descrizione delle fitocenosi o comunità vegetali dopo l indagine in campo
La Fitosociologia studia le associazioni vegetali FITOCENOGRAFIA: descrizione delle fitocenosi o comunità vegetali dopo l indagine in campo SINTASSONOMIA: collocazione delle associazioni vegetali in ranghi
DettagliMISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE -relazione geologica- AREA 4
RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA DIRETTIVA 92/437CEE DPR 357/97 MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE -relazione geologica- AREA 4 IT9210141 LAGO LA ROTONDA Dott.ssa SARLI Serafina INDICE PREMESSA Pag. 2
DettagliCENNI FLORISTICI E VEGETAZIONE D ALTA QUOTA
CENNI FLORISTICI E VEGETAZIONE D ALTA QUOTA DELLA MAJELLA A. DI FABRIZIO, E. FERRONI, F. TAFFETANI*, Dipartimento di Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali, Università Politecnica delle Marche,
Dettagli