Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa - scuola e casa - lavoro. Il supporto di Regione Toscana agli Enti Locali
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- Tommasina Capelli
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1 Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa - scuola e casa - lavoro Il supporto di Regione Toscana agli Enti Locali
2 Il Programma introdotto con la legge 28 dicembre 2015, n. 221 Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali è finanziato dal Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a valere sulle risorse derivanti dai proventi delle aste delle quote di emissione di gas serra. La dotazione finanziaria del Programma è di 35 milioni di euro per il finanziamento di progetti predisposti da uno o più enti locali e riferiti a un ambito territoriale con popolazione superiore a abitanti.
3 L'obiettivo è quello di contribuire alla riduzione delle emissioni di gas effetto serra derivanti dal settore dei trasporti stradali e delle emissioni inquinanti per il miglioramento della qualità dell'aria anche a seguito del Protocollo d'intesa sottoscritto dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome e dall'associazione Nazionale Comuni Italiani lo scorso
4 Con Decreto del M.A.T.T.M. viene definito e reso esecutivo il Programma nonché le modalità ed i criteri per la presentazione dei progetti. Sullo schema di Decreto è stato espresso parere positivo delle Regioni, lo scorso , e trasmesso alle Commissioni parlamentari competenti. In sede di Commissione Bilancio del 22 giugno sono stati richiesti chiarimenti. Il termine per la presentazione dei progetti è stabilito in 90 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
5 Beneficiari Enti Locali, comuni, province, città metropolitane, comunità montane, comunità isolane, comuni montani, singoli e/o associati, anche in partenariato con soggetti pubblici e privati, selezionati con procedure di evidenza pubblica, possono presentare un solo progetto contenente diversi interventi tra quelli descritti. Spese ammissibili Costi strettamente funzionali comprese le spese tecniche comprensive dei costi di progettazione (max 12%) Costi di promozione e comunicazione (max 5%) Possibilità di cumulo con altri cofinanziamenti pubblici
6 I progetti diretti a incentivare iniziative di mobilità sostenibile negli spostamenti casa-scuola e casalavoro, sono cofinanziati dal M.A.T.T.M. in misura compresa tra il 60% e l'80% dei costi ammissibili con una quota a carico del Ministero compresa tra un minimo di ,00 e un massimo di ,00. Nel caso di progetti presentati da più enti locali con popolazione superiore a tre milioni di abitanti l'importo massimo finanziabile è elevato a tre milioni di euro.
7 Procedura di approvazione entro 60 giorni dalla presentazione dei progetti, il MATTM ripartisce le risorse e individua gli enti beneficiari. entro i 30 giorni successivi alla notifica, gli enti locali beneficiari trasmettono il POD Programma Operitivo di Dettaglio redatto sulla base del format predisposto dal Ministero (comma 2). approvazione dei POD con decreti del Direttore generale della direzione per il clima e l'energia del Ministero dell'ambiente (comma 3).
8 Procedura di assegnazione delle risorse agli enti locali beneficiari SAL relazione stato avanzamento lavori Documentazione a corredo della rendicontazione finale: benefici ambientali in termini di riduzione delle emissioni dei consumi di carburante, dei flussi di traffico privato e della sosta dei veicoli in prossimità degli istituti scolastici e/o delle sedi di lavoro, miglioramento delle condizioni di mobilità conseguiti; georeferenziazione del progetto; documentazione fotografica del progetto; sintesi delle azioni realizzate con il progetto.
9 Tipologie di interventi 1) realizzazione di servizi e infrastrutture di mobilità collettiva e/o condivisa a basse emissioni, incluse iniziative di piedibus, carpooling, car-sharing, bike-pooling, bike- sharing, scooter-sharing, infomobilità e altri servizi e infrastrutture di mobilità collettiva e/o condivisa a basse emissioni destinati in particolar modo al collegamento di aree a domanda debole;
10 2) realizzazione e/o adeguamento di percorsi protetti per favorire gli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro a piedi e/o in bicicletta tra cui le corsie ciclabili e le Zone 30; 3) programmazione di uscite didattiche e spostamenti durante l orario di lavoro per motivi di servizio tramite l utilizzo di mezzi di trasporto a basse emissioni;
11 5) realizzazione di programmi di riduzione del traffico, dell inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimità 4) realizzazione di degli istituti scolastici, delle programmi di università e delle sedi di lavoro; formazione ed E' inoltre ammesso l'acquisto di educazione, di autobus a basse emissioni sicurezza stradale e di per collegamenti scolastici e di guida ecologica; lavoro.
12 6) cessione a titolo gratuito di buoni mobilità (voucher prepagati che consentono l'acquisto di beni e servizi per favorire lo sviluppo della mobilità sostenibile) e/o concessione di agevolazioni tariffarie relative a servizi pubblici o di incentivi monetari ai lavoratori e agli studenti che usano mezzi di trasporto a basse emissioni rispettivamente nel tragitto casa-lavoro e casa-scuola o università; 7) realizzazione di altri progetti finalizzati a promuovere e incentivare la mobilità sostenibile per gli spostamenti casascuola e casa-lavoro.
13 Criteri di valutazione dei progetti I. qualità del progetto a)fattibilità e caratteristiche tecniche, servizi e infrastrutture da realizzare, sostenibilità, qualità dei materiali, modalità di gestione e manutenzione, benefici per l'utenza finale in termini di accessibilità ed economicità; b)copertura finanziaria; c)quadro economico; d)strategie di comunicazione e promozione; e)monitoraggio dei risultati; f) coinvolgimento di soggetti terzi (partenariato con soggetti pubblici e privati); g)livello di progettazione e/o cantierabilità; h)caratteristiche territoriali, tasso di motorizzazione, popolazione, mancato rispetto dei limiti tollerati per le sostanze inquinanti.
14 Criteri di valutazione dei progetti II. benefici ambientali attesi stima ex ante riduzione emissioni, consumi carburanti, flussi traffico, condizioni di mobilità; III. integrazione delle azioni proposte tra loro e con quelle già in essere finalizzate ad incrementare gli spostamenti a piedi, in bicicletta, trasporto collettivo e/o condiviso; IV. innovazione grado di innovazione delle azioni medesime rispetto a quelle consolidate; V. pianificazione sostenibile dei trasporti adozione dei PUT, PUM, PAES, PUMS VI.istituzione dei mobility manager ufficio del mobility manager d'area e n. di mobility manager aziendali
15 Regione Toscana ha già trasmesso una nota informativa sul provvedimento in esame ai Comuni, alla Città Metropolitana di Firenze e ad A.N.C.I. Toscana ed offerto il proprio supporto tecnico ed organizzativo per la predisposizione dei progetti. Regione Toscana intende svolgere un ruolo di coordinamento individuare sovracomunali. Regione Toscana valuterà positivamente eventuali richieste di partenariato finalizzate a dare maggiore incisività alle proposte progettuali. ambiti anche per territoriali
16 Regione Toscana darà ampio informazione sui progetti e le iniziative attraverso i propri canali istituzionali al fine di comunicare la loro realizzazione e i risultati attesi in collegamento con la specifica sezione mobilità sostenibile del MATTM prevista dall'art. 5, comma 1, della legge 221/2015 a cui viene destinato il 4% delle risorse del Programma. Regione Toscana intende mettere a disposizione la propria piattaforma web e le infrastrutture di comunicazione digitale a favore delle favoriscono condivisa. iniziative la mobilità progettuali che collettiva e/o
17 A questo scopo l'applicazione per dispositivi mobili Muoversi in Toscana è stata integrata con un modulo Green per lo sviluppo della Mobilità sostenibile dedicato agli spostamenti sistematici, ad esempio casa lavoro, in grado di tracciare e validare i percorsi e stimare i benefici, in termini di riduzione delle emissioni di CO2, effettuati con modalità diverse dall'uso del veicolo proprio per il possibile riconoscimento di benefit ambientali.
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