DOTE UNICA LAVORO Regione Lombardia

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1 DOTE UNICA LAVORO Regione Lombardia Rilevazione 2013 a cura di Stefano Graziani, Progetto Monitoraggio delle politiche del lavoro e diffusione delle conoscenze - Italia Lavoro S.p.A. 1

2 INDICE INFORMAZIONI GENERALI DI PROGETTO... 3 TITOLO... 3 COMMITTENTE... 3 PROMOTORE... 3 DURATA... 3 TIPOLOGIA DI POLICY... 3 SETTORE DI INTERVENTO... 3 REFERENTE DI PROGETTO... 3 SITO WEB DI PROGETTO... 3 CARATTERISTICHE DEL PROGETTO... 4 PROBLEMA AFFRONTATO... 4 CONTESTO DI RIFERIMENTO... 4 OBIETTIVI ATTESI E RISULTATI PRODOTTI... 5 LINEA DI FINANZIAMENTO... 6 ATTORI COINVOLTI... 6 DESTINATARI DIRETTI E INDIRETTI... 7 RACCONTO DELL ESPERIENZA... 7 ATTIVITÀ SVOLTE... 7 METODOLOGIE E STRUMENTI UTILIZZATI... 7 RATING INNOVATIVITÀ RIPRODUCIBILITÀ E TRASFERIBILITÀ SOSTENIBILITÀ MAINSTREAMING VALORE AGGIUNTO

3 INFORMAZIONI GENERALI DI PROGETTO TITOLO Dote Unica Lavoro è una forma di finanziamento regionale che mette a disposizione dei cittadini servizi di formazione e lavoro personalizzati e finalizzati all'occupazione. COMMITTENTE E PROMOTORE L intervento viene promosso dalla Regione Lombardia ed attuato dalla rete degli operatori accreditati il cui compito è quello di agevolare la transizione scuola/lavoro nonché, rendere più agevole il transito da un contratto di lavoro all altro. DURATA Il progetto è stato rifinanziato per il periodo TIPOLOGIA DI POLICY Dote Unica Lavoro si prefigge di accompagnare il lavoratore lungo tutto l arco della sua vita attiva, promuovendo azioni atte a favorire l occupazione senza vincoli di età e con qualsiasi livello di istruzione; il beneficio di questo provvedimento è rivolto a coloro che si trovano, principalmente, nello status di disoccupazione ma, anche a coloro che hanno un lavoro e rischiano di perderlo. Sono presenti quattro tipi di interventi di politica attiva, in relazione al tempo trascorso senza lavoro dei soggetti destinatari del finanziamento e vengono suddivisi in quattro fasce settoriali. SETTORE DI INTERVENTO L intervento è rivolto alle persone in possesso dei seguenti requisiti: disoccupati, giovani inoccupati fino a 29 anni, persone non immediatamente occupabili ossia ad alto rischio di esclusione sociale ed a soggetti percettori di ammortizzatori sociali. REFERENTE DI PROGETTO Per ulteriori informazioni sull intervento è possibile rivolgersi agli Sportelli Spazio Regione o, in alternativa, contattare il Call Center al numero , dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore SITO WEB DI PROGETTO La maggior parte delle informazioni utilizzate per la redazione della presente scheda sono state acquisite dalla documentazione pubblica di progetto, attraverso la sezione dedicata nei siti web. 3

4 CARATTERISTICHE DEL PROGETTO PROBLEMA AFFRONTATO In Lombardia, come del resto nella maggior parte delle Regioni italiane, attualmente sono ancora tantissime le persone che non hanno una certezza lavorativa nel futuro e ciò, genera in questi individui, un malessere che deriva sia dal fatto di non poter far programmi nel lungo periodo, sia dal fatto che non riscontrano nelle istituzioni un adeguato piano di intervento in relazione al problema. La Regione Lombardia, al fine di contrastare la difficile situazione che si è andata a definire sul fronte occupazionale, ha creato un nuovo modello di politiche attive per il lavoro: Dote Unica Lavoro. Questo strumento, ha come scopo quello di raggiungere importanti risultati occupazionali nel rispetto dei principi di centralità e libertà di scelta della persona. I destinatari del finanziamento, che ammonta a 48.6 milioni di euro, devono essere residenti/domiciliati in Regione Lombardia e, devono rientrare nelle seguenti categorie: Lavoratori disoccupati; Lavoratori occupati; Persone in ingresso nel mercato del lavoro; Persone non immediatamente occupabili ossia ad alto rischio di esclusione sociale. Dote Unica Lavoro è la modalità mediante la quale la Regione Lombardia tutela e promuove il diritto al lavoro costituzionalmente riconosciuto e, a questo proposito, eroga servizi efficaci ed efficienti in grado di supportare le persone nel collocarsi o ricollocarsi nel mercato del lavoro. CONTESTO DI RIFERIMENTO Nel panorama di riferimento, questo documento pone le basi per l attuazione delle politiche attive del lavoro in linea con la nuova programmazione regionale, garantendo l importanza ed il libero arbitrio dell individuo, flessibilità e semplificazione per meglio rispondere alle esigenze delle persone durante tutto l arco della vita professionale. In attuazione delle leggi regionali 19/2007 e 22/2006, è stato possibile avviare un sistema 1 regionale integrato di politiche e servizi della filiera istruzione, formazione e lavoro in un ottica di miglioramento continuo e di corresponsabilità e compartecipazione dei diversi attori istituzionali e sociali; con il Piano d Azione Regionale (D.C.R. n. IX/0365 del 07/02/2012) sono state previste nuove azioni focalizzate sull incremento del livello di qualificazione dei giovani e sulla promozione di misure di politica attiva del lavoro per lo sviluppo ed il sostegno dell occupazione e delle imprese. La X legislatura conferma tali priorità rilanciando l esperienza attraverso la continuità e l innovazione. Attraverso il Programma Regionale di Sviluppo della X legislatura (approvato con DCR n. X/78 del 9 luglio 2013) Regione Lombardia ha tracciato la propria visione strategica nei diversi ambiti d intervento al fine di facilitare la realizzazione delle politiche in un ottica di trasversalità ed integrazione. In merito alla programmazione degli interventi relativi al mercato del lavoro, rivestono rilevanza primaria i seguenti temi: 1 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DELLA DOTE UNICA LAVORO, Delibera 555 del 2 Agosto

5 l attuazione di politiche regionali per un mercato del lavoro più dinamico ed inclusivo con l obiettivo di far fronte alla perdurante crisi economica e sostenere e promuovere l inserimento ed il reinserimento lavorativo attraverso misure connotate per la semplificazione procedurale, il controllo e la valutazione d efficacia. Particolare attenzione dovrà essere posta all area del disagio; la valorizzazione dell offerta formativa coerente con il mercato del lavoro ed adeguata ai fabbisogni del tessuto economico ed alle possibilità di inserimento lavorativo; la transizione alla nuova Programmazione comunitaria , con particolare riferimento all obiettivo Investimenti nella crescita e nell Occupazione anche applicato al sistema imprenditoriale ed al sistema della ricerca; il rafforzamento degli interventi per promuovere le pari opportunità tra donne e uomini e le politiche di conciliazione. OBIETTIVI ATTESI E RISULTATI PRODOTTI Per ogni operatore accreditato viene definito un budget, inteso come soglia massima di spesa a disposizione al fine di attivare Doti. La definizione di questa soglia massima è determinata dalla sommatoria di tre componenti: 2 Una parte fissa uguale per tutti gli operatori con peso pari al 25% della dotazione complessiva; Una parte variabile, proporzionale al valore delle doti liquidate in ambito di Dote Ricollocazione 2011 e 2012 e Dote Tirocini 2012, con peso complessivo del 40%; Una ulteriore parte variabile, proporzionale ai risultati occupazionali conseguiti, dagli operatori, nell ambito dell Avviso Dote Ricollocazione 2011 e 2012 con peso complessivo del 35%. Per quanto riguarda gli obiettivi attesi, questi vengono determinati sulla base delle performances degli operatori più virtuosi in termini di: Tasso di successo, inteso come capacità, da parte degli operatori, di far raggiungere, ai destinatari dell intervento, il miglior risultato occupazionale; Soddisfazione dei destinatari dell intervento, misurabile attraverso indagini di customer satisfaction. Per quanto attiene ai risultati prodotti, da alcune analisi condotte, si evince che: Il 78% delle persone si ricolloca entro i primi tre mesi; più una persona impiega tempo a ricollocarsi, minori sono le sue probabilità di reimpiego; l età incide sulla probabilità di reimpiego, nello specifico le fasce maggiormente penalizzate sono quella più giovane e quella over 55; le probabilità di reimpiego peggiorano con titoli di studio bassi; permane il «gender gap»: le donne, soprattutto over 35, hanno maggiori difficoltà a collocarsi. 2 Delibera 748 del 4 Ottobre 2013 _ DUL 5

6 Altri indicatori, segnalano come, dal punto di vista delle transizioni fra contratti, emerga che la maggioranza dei lavoratori, si ricolloca nello stesso contratto di provenienza in misura pari o superiore al 50%, fatta eccezione per il contratto di apprendistato. LINEA DI FINANZIAMENTO Le risorse disponibili per il presente intervento ammontano complessivamente a 48.6 milioni di euro a valere sulle seguenti fonti finanziarie dell esercizio in corso: milioni di euro a valere sul POR FSE , capitolo di bilancio di cui: milioni di euro per l erogazione di servizi di formazione e lavoro per i destinatari in fascia di intensità di aiuto 1,2 e 3 Asse I Adattabilità Ob. Sp. a) Categoria di spesa 62 e Asse II Occupabilità Ob. Sp. e) Categoria di spesa 66; milioni di euro per l erogazione di aiuti all occupazione, Asse II Occupabilità Ob. Sp. e) Categoria di spesa 66; 600 mila euro a valere sulle risorse ex L. 53/00, capitolo di bilancio , destinati al finanziamento di servizi di formazione rivolti ai lavoratori occupati che si trovano nella fascia di intensità di aiuto 4; ATTORI COINVOLTI Nella realizzazione della Dote Unica Lavoro sono coinvolti una molteplicità di soggetti: la Regione che ha il delicato compito di definire gli obiettivi strategici, le priorità di intervento ed i risultati attesi; le Province e gli Enti locali che hanno il compito di coordinare e raccordare l operato dei diversi attori locali e, in particolar modo, attuano gli interventi attraverso l ausilio dei Centri per l impiego; le Parti Sociali che concorrono a migliorare l attuazione dell intervento, anche attraverso l utilizzo di risorse finanziarie per mezzo dei Fondi Paritetici Interprofessionali; gli operatori accreditati i quali concorro ad attuare, sul territorio, i servizi offerti e finanziati da Dote Unica Lavoro. Regione Lombardia, ha realizzato un sistema di valutazione il cui scopo è quello di tendere all eccellenza dei risultati e, premiare, in tal senso, l azione degli operatori più virtuosi; ciò, si realizza poiché, più complessa è la situazione dei soggetti in termini di collocazione nel mercato del lavoro, presi in carico dall operatore, maggiore sarà il valore della dote destinata a detti individui ma, anche maggiore sarà, in fase di monitoraggio e valutazione delle performances di quel determinato operatore, il budget a disposizione per la gestione dei destinatari dell intervento. 4 3 Regione Lombardia Decreto N 9308 del 15 Ottobre Bollettino ADAPT, 8 Novembre

7 DESTINATARI DIRETTI E INDIRETTI Destinatari di Dote Unica Lavoro sono coloro i quali, all atto della presentazione della domanda di Dote, siano in possesso dei seguenti requisiti: 5 giovani inoccupati, entro 12 mesi dal conseguimento del titolo di livello secondario (diploma di scuola secondaria superiore, qualifica e diploma professionale) con età inferiore a 25 anni o del titolo di livello terziario con età inferiore a 30 anni; altre tipologie di persone inoccupate. disoccupati, indipendentemente dalla categoria professionale posseduta prima della perdita del lavoro, compresi ove applicabile i dirigenti: iscritti nelle liste di mobilità in deroga alla normativa vigente, provenienti da unità produttive/operative ubicate in Lombardia; iscritti nelle liste di mobilità ordinaria ex l. 223/91; iscritti nelle liste di mobilità ordinaria ex l. 236/93 sino al ; percettori di disoccupazione ordinaria; percettori di ASpI E MINI ASpI; non percettori d indennità; altre tipologie di lavoratori disoccupati, inclusi i dirigenti. Occupati, lavoratori di aziende ubicate in Lombardia, che si trovino nelle seguenti condizioni: sospesi per cessazione d attività, procedura concorsuale o in presenza di accordi che prevedano esuberi e percettori di Cassa integrazione Guadagni in deroga alla normativa vigente (CIGD)Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS); che rientrano in accordi contrattuali che prevedano quote di riduzione dell'orario di lavoro (in particolare Accordi/Contratti di solidarietà); che si apprestano a fruire dell ultimo periodo di CIGD senza possibilità di rinnovo. Persone non immediatamente occupabili ossia ad alto rischio di esclusione sociale6, così come recita l articolo 2 comma 18) del Regolamento (CE) 800/2008 e così come definite dalla Legge Regionale 13/2003 e dalla Legge 381/1991. RACCONTO DELL ESPERIENZA ATTIVITÀ SVOLTE, METODOLOGIE E STRUMENTI UTILIZZATI Dote Unica Lavoro, ha come obiettivo quello di accompagnare il lavoratore lungo tutto l arco della sua vita professionale promuovendo un offerta integrata e mirata di servizi, a seconda del target di riferimento. Il modello utilizzato si basa su quattro criteri determinanti di valutazione: a) Stato occupazionale - inteso come tempo trascorso in assenza di attività lavorativa; b) Età - 5 modalità definite in base ai criteri definiti dall ISTAT; c) Titolo di studio 6 modalità definite in base ai livelli ISCED; d) Genere 2 modalità ( maschio e femmina ). A questi quattro criteri di valutazione è stato attribuito un peso, sulla base della difficoltà di collocazione del lavoratore all intero del mercato del lavoro, maggiore è il peso quindi il LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DELLA DOTE UNICA LAVORO, Delibera 555 del 2 Agosto

8 punteggio attribuito, maggiore è la difficoltà di collocazione del soggetto interessato. Da ciò, vengono determinate quattro fasce di appartenenza della persona: Fascia 1 bassa intensità di aiuto (durata: 3 mesi, 90 gg da calendario) persone in grado di ricollocarsi nel mercato del lavoro in autonomia; Fascia 2 media intensità di aiuto (durata: 6 mesi, 180 gg da calendario) persone che non sono in grado di ricollocarsi nel mercato del lavoro in autonomia; Fascia 3 alta intensità di aiuto (durata: 6 mesi, 180 gg da calendario) persone che necessitano di un supporto intensivo, nel lungo periodo, per la collocazione o ricollocazione nel mercato del lavoro; Fascia 4 altro aiuto (durata: 6 mesi, 180 gg da calendario) persone già occupate che necessitano di assistenza per non essere esclusi dal mercato del lavoro. Dote Unica Lavoro è strutturata per l assistenza e l erogazione di determinati servizi che sono suddivisi come segue: 7 di base: presa in carico della persona; accoglienza ed orientamento: ricerca attiva del lavoro; consolidamento competenze: tirocinio, formazione, certificazione delle competenze; inserimento lavorativo ed avvio all autoimprenditorialità. Ogni servizio deve attenersi a degli standard che sono ancorati a degli indicatori di costo, qualità dell azione svolta ed ai risultati attesi. Per ciascun servizio, è inoltre stabilito un riconoscimento economico massimo, diverso in funzione dell aiuto da erogare. 7 Ibidem, nota 4 8

9 RATING - INNOVATIVITÀ Dote Unica Lavoro rappresenta uno strumento fortemente innovativo e strategico nel panorama delle politiche attive del lavoro in quanto, prevede sia un incentivo al raggiungimento del risultato da parte degli operatori accreditati, sia una differente intensità di aiuto in virtù del grado di difficoltà d inserimento delle persone nel mercato del lavoro. - RIPRODUCIBILITÀ E TRASFERIBILITÀ Il modello messo a punto da Dote Unica Lavoro, risulta riproducibile non solo in Regione Lombardia, ma anche nella maggior parte delle Regioni italiane, a patto che venga, periodicamente, effettuato un rigoroso monitoraggio degli effetti della Dote e, di conseguenza, un progressivo allineamento della sua offerta agli effettivi fabbisogni del mercato del lavoro, come avviene nel modello proposto da Regione Lombardia. - SOSTENIBILITÀ Nel caso in esame, la sostenibilità di Dote Unica Lavoro è assicurata dalle risorse finanziarie messe a disposizione da un provvedimento di natura regionale che eroga detti fondi agli enti accreditati presso Regione Lombardia, i quali sono preposti ad elargire gli interventi promossi dalla Dote. - MAINSTREAMING Impattando efficacemente su tutta la platea di riferimento, la realizzazione della Dote rappresenta di per sé una valida azione di sistema. - VALORE AGGIUNTO Il sostegno all incremento dell occupazione di determinate categorie di soggetti svantaggiati, costituisce, in un ottica proattiva, un essenziale elemento in grado di generare valore aggiunto soprattutto nel medio e nel lungo periodo, mettendo in campo un iniziativa che da un lato valorizzi il capitale umano e, dall altro promuova un modello di politica attiva in grado di essere apprezzato e replicato su tutto il territorio nazionale. 9

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