Università degli Studi di Siena

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Università degli Studi di Siena"

Transcript

1 Università degli Studi di Siena Concorso per l ammissione alla Scuola di Dottorato e Ricerca Riccardo Francovich: Storia e Archeologia del Medioevo, Istituzioni e Archivi. Sezione di Archeologia Medievale Titolo del progetto: Archeologia dell Architettura e Archeologia del Potere: signorie laiche e signorie ecclesiastiche nel territorio della Val di Cecina. Candidata Maria Francesca Paris ANNO ACCADEMICO

2 I. Ambito disciplinare della ricerca. Il progetto che intendiamo presentare in questa sede si inserisce, da un punto di vista metodologico, all interno di un ambito disciplinare, l Archeologia dell Architettura 1, che, nato intorno alla metà degli anni Settanta del secolo scorso, ha visto negli ultimi decenni il progressivo consolidarsi delle proprie basi metodologiche e dei propri peculiari strumenti operativi. Caratterizzata ai suoi esordi da un momento fortemente pionieristico, grazie ai primi lavori di Tiziano Mannoni ed all esperienza ligure dell ISCUM (Istituto Storico di Cultura Materiale), nonché all attività di altre équipes di lavoro, quali i gruppi bresciano, veneziano e toscano, coordinati rispettivamente da Gian Pietro Brogiolo, Francesco Doglioni, Roberto Parenti e Riccardo Francovich, la neonata disciplina ha impostato sin da principio la propria metodologia sulla base del principale strumento dell odierna archeologia del sottosuolo, ovvero l indagine stratigrafica, basandosi sul presupposto che ogni edificio corrisponda ad un deposito pluristratificato, indagabile pertanto, nella molteplicità di informazioni in esso contenute, attraverso gli strumenti e le metodologie mutuate dall archeologia dei depositi orizzontali. I primi sforzi in quest ambito disciplinare si indirizzarono inizialmente in due direzioni fondamentali. Da un lato verso la definizione di una metodologia che costituisse una piattaforma comune per tutti i diversi gruppi di lavoro, alla ricerca peraltro di un rapporto interdisciplinare tra archeologi dell architettura ed architetti restauratori, dall altro, grazie soprattutto ai contributi di Mannoni 2, ad un sostanziale approfondimento sui possibili contenuti della disciplina, andando a porre l accento su aspetti quali i materiali impiegati nelle architetture, le tecniche costruttive, la possibilità di ricostruire i cicli produttivi connessi tanto ai materiali da costruzione quanto agli edifici realizzati. Tali prospettive furono inoltre considerate e sviluppate in stretta connessione con l idea di applicare le nuove conquiste contenutistiche e metodologiche sia in relazione a eventuali progetti o cantieri di restauro, sia in concomitanza con possibili studi sull urbanistica 3. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta, le potenzialità della disciplina hanno permesso la nascita di diversi filoni di analisi e il moltiplicarsi di progetti di ricerca e di casi di studio sempre più numerosi, per un esaustiva e rappresentativa rassegna dei quali si rimanda alla rivista Archeologia dell Architettura, nata nel 1996 come bacino di raccolta e strumento di confronto 1 Per i fondamenti della disciplina si rimanda in particolar modo a MANNONI 1974 e 1984; FRANCOVICH-PARENTI 1988 e BROGIOLO Si veda in proposito MANNONI 1974 e Tra i primi contributi relativi al rapporto tra Archeologia dell Architettura e restauro si veda l intervento di Riccardo Francovich al Convegno di Rapallo del 1978, FRANCOVICH

3 fra le diverse esperienze italiane, ed in particolar modo ai due contributi di Brogiolo, usciti nei primi due numeri della stessa rivista 4. Ad oggi l Archeologia dell Architettura si articola in numerosi bacini di interesse, da uno stretto rapporto con il mondo del restauro ad un approccio di tipo urbanistico nello studio delle città e dei centri storici minori, al sempre basilare interesse verso l individuazione e lo studio delle tecniche murarie, dei materiali da costruzione e della ricostruzione dei cicli produttivi 5. Un ambito di particolare interesse e di notevole potenzialità conoscitive è rappresentato in particolar modo da tutti quei lavori, che, negli ultimi anni, sono stati improntati ad un analisi globale delle evidenze materiali 6. Partendo dall assunto metodologico che considera il singolo edificio come deposito di una pluralità di informazioni non solo su se stesso, ma anche sulla società, l economia e le forme di potere relative al contesto in cui il manufatto si trova, l approccio globale verso le emergenze architettoniche, indagate nelle due componenti fondamentali che le caratterizzano, l aspetto formale e l aspetto tecnologico 7, permette infatti di realizzare quella che viene definita come archeologia del contesto 8, un tipo di approccio, reso possibile dallo sviluppo di rapporti interdisciplinari con ambiti di studio quali l antropologia e le scienze sociali 9, in grado di ricostruire per le evidenze indagate il mutare simultaneo delle architetture in rapporto alle trasformazioni produttive e tecnologiche della società che le produce, al variare dei paesaggi antropici, all affermazione di nuove geografie di potere su un territorio. Se molte ricerche sono state effettuate ad oggi su interi complessi monumentali e su numerosi insediamenti abbandonati, solo una percentuale degli studi, ancora minoritaria, si è tuttavia occupata di analizzare i centri storici nel loro insieme ed in relazione ad un più ampio contesto territoriale, un approccio adottato invece, sin dagli esordi, tanto dall esperienza ligure, con gli importanti lavori su Genova, sulla Liguria e sulla Lunigiana, quanto, in area lombarda dal gruppo bresciano coordinato da Gian Pietro Brogiolo, con studi sia in ambito urbano, sulla città di Brescia, che in ambito rurale, oltre alle fondamentali esperienze del gruppo senese sui villaggi abbandonati BROGIOLO 1996 e Per un quadro completo dell esperienza italiana negli ultimi anni si veda BROGIOLO 2003 ed il recente D ULIZIA 2005; per una sintesi della situazione europea si rimanda alla rivista Arquelogìa de la Arquitectura. 6 Si veda a questo proposito l esaustiva rassegna bibliografia contenuta in CAGNANA-FERRANDO BROGIOLO 1996, p FRANCOVICH-BIANCHI 2003, p Per un approfondimento su questi aspetti si rimanda in particolar modo a B IANCHI 2003b. 10 Sull esperienza dell ISCUM si veda CAGNANA-FERRANDO 1997 e relativa bibliografia; sulle principali ricerche in area lombarda vedi BROGIOLO 1984 e per il caso specifico di Brescia BROGIOLO Per la Toscana PARENTI 1985 e 1986 su Montarrenti. 3

4 La gran parte degli studi sembra comunque continuare a rivolgere la propria attenzione al contesto urbano della grandi città italiane 11, mentre più sporadiche, sebbene in crescita, risultano le ricerche compiute su contesti insediativi minori ed in ambito rurale 12. Nonostante i progressi ottenuti in questo senso negli ultimi anni, la costruzione a livello locale di Atlanti delle tecniche costruttive, dei materiali, dei diversi tipi edilizi, sentita come necessaria sin dalla nascita della disciplina ed ancora oggi da più parti auspicata 13, rimane tuttavia per il momento un esperienza limitata ad alcuni contesti, quali la Liguria, la Lombardia ed alcune aree della Toscana 14. II. Il progetto di ricerca. È proprio in questa direzione che invece intende muoversi questo progetto di ricerca, con l intento di indagare un ambito territoriale, la Valle del Cecina, con l obbiettivo base di realizzare un censimento ed uno studio quanto più possibile esaustivi delle architetture storiche conservate e con il fine ultimo di analizzare la produzione edilizia relativa ai secoli centrali del Medioevo alla luce delle realtà politiche, sociali ed economiche che l hanno prodotta. Partendo dall assunto ormai fondamentale che le forme del costruito costituiscano uno specchio fedele, anzi una precisa chiave di lettura del contesto all interno del quale sono state realizzate, configurandosi inoltre come uno dei mezzi privilegiati attraverso i quali certe forme di potere si esprimono ed autorappresentano, il nostro percorso di indagine si propone di rintracciare le interazioni che legano le architetture alle forme di potere che si sono affermate su questo territorio, concentrando l indagine in particolar modo su un orizzonte cronologico compreso tra il XII ed il XIV secolo, che permetta, sul lungo periodo, di analizzare in maniera approfondita il fenomeno dell affermazione e del declino delle signorie territoriali, ed al quale, del resto, vanno riferite la maggior parte delle evidenze conservate. 11 BROGIOLO 1993 su Brescia; su Genova si rimanda a MANNONI 1985 e più generalmente alla esaustiva bibliografia riportata in CAGNANA-FERRANDO Per un quadro dello stato delle ricerche in altre città italiane si veda anche GUIDONI 1999 e RICCI Sulla situazione toscana si veda su Siena PARENTI 1996 ed il recente CATALDO 2003, a cui si aggiunge il lavoro in corso d opera portato avanti dal LIAAM, il Laboratorio di Informatica Applicata all Archeologia Medievale dell Università di Siena; per Pisa si rimanda ai lavori di Redi e principalmente a REDI 1991; su Lucca si veda lo studio sul cotto decorato pubblicato in BARACCHINI-FANELLI-PARENTI 1998; su Arezzo si vedano infine i recenti MINI 2002 e 2005, dedicati allo studio delle torri urbane. 12 Si consideri sempre l eccezione genovese, che da sempre ha manifestato il più vivo interesse per i centri storici minori e per la contestualizzazione degli stessi in più vasti comprensori territoriali, vedi CAGNANA-FERRANDO 1997; per una rassegna dei casi di studio, specialmente in ambito laziale ma anche toscano ed umbro, vedi DE MINICIS GUIDONI 1996 e 2001, e DE MINICIS 1999; basilari, per la Toscana settentrionale le ricerche di Quiros Castillo sulla Val di Nievole e su Lucca, per i quali vedi rispettivamente QUIROS CASTILLO 1999 e BROGIOLO 2003 ed in ultimo AUGENTI 2004 e D ULIZIA Per la Liguria e la Lombardia vedi le indicazioni contenute nelle note precedenti; per il caso toscano si rimanda a GALLO 2004 per la Lunigiana ; a BIANCHI 2003a, b e c ed a BIANCHI 2004a e b per la Val di Cornia e la Bassa Val di Cecina. Si ricordano infine i lavori di Nucciotti sull area amiatina in NUCCIOTTI 1999 e 2000, più improntati tuttavia al solo ciclo produttivo della pietra ed all analisi mensiocronologica delle murature. 4

5 Indagata con grande attenzione e puntualità per ciò che riguarda le fonti storiche 15, quest area è stata interessata solo nel corso degli ultimi decenni da alcuni progetti improntati all analisi delle evidenze archeologiche. In particolar modo l interesse dell Insegnamento di Archeologia Classica dell Università di Pisa ha portato alla realizzazione di alcuni progetti tra cui va ricordata, innanzitutto, la ricognizione estensiva della media ed alta Valle 16, i cui risultati sono confluiti in alcuni contributi editi nel corso degli anni Novanta del secolo scorso 17. Per quanto riguarda il periodo medievale, si sottolinea inoltre l importanza del progetto di dottorato di Andrea Augenti, i cui risultati sono raccolti tanto nella tesi di dottorato 18 quanto in successive pubblicazioni 19, che ha indagato in maniera estensiva l intera area dell Alta Valle, con la finalità principale di analizzare le relazioni esistenti tra le dinamiche insediative di questo territorio e la presenza al suo interno di importanti risorse minerarie. Nonostante l attenzione rivolta da Augenti tanto all analisi delle strutture murarie quanto alla morfologia degli insediamenti, il confluire nello stesso progetto di dottorato di numerosi altri tagli interpretativi, rivolti in particolar modo allo studio delle risorse minerarie all interno del distretto territoriale indagato, sembra aver lasciato in sospeso la possibilità di un esaustiva classificazione delle numerose e rilevanti testimonianze materiali conservate tanto nei centri storici quanto nei siti abbandonati dell Alta Val di Cecina. Rimane pressoché un unicum per l Alta Valle l intervento di scavo che ha interessato, a metà degli anni Ottanta, la Rocca di Sillano, nel territorio comunale di Pomarance (PI) 20. Sempre per l Alta Valle sono inoltre da segnalare le indagini archeologiche portate avanti da Costanza Cucini per il territorio di Radicondoli 21, e, per l ambito dell Archeologia dell Architettura, due recenti casi di studio relativi rispettivamente alle tecniche costruttive del territorio comunale di Pomarance (PI) ed al centro storico di Lustignano (PI) Si ricorda in particolar modo GINATEMPO 1994 per il territorio volterrano, oltre a FIUMI 1983, e sull area livornese e pisana gli innumerevoli contributi di Maria Luisa Ceccarelli Lemut, tra cui il recentissimo CECCARELLI LEMUT La campagne di ricognizione archeologica, che dal 1987 fino ai primi anni Novanta hanno interessato una serie di campioni individuati sull intera Val di Cecina, distinguendo il comprensorio e la strategia adottata in tre diverse fasce, l area costiera, la media valle e la Valle dello Sterza, pur avendo portato all edizione dei dati relativi solamente al primo caso indicato, ha permesso tuttavia di approdare alla ricostruzione di una possibile successione dei paesaggi umani e della trasformazione delle dinamiche insediative a partire dalle fasi pre-classiche. Il progetto è stato diretto da Andrea Carandini. La ricognizione archeologica è stata coordinata sul campo da Nicola Terrenato, che si è occupato dello studio delle fasi classiche e pre-classiche della ricerca, e da Andrea Augenti per le fasi medievali. 17 Si vedano REGOLI 1992, TERRENATO 1992, TERRENATO -SAGGIN 1994 ed in ultimo REGOLI- TERRENATO AUGENTI A. 1995, La valle del Cecina nel Medioevo. Insediamento e risorse minerarie fra VI e XVI secolo, Tesi di dottorato in Archeologia (VI ciclo), Università di Pisa. 19 Si vedano AUGENTI 2000, AUGENTI- TERRENATO 2000, AUGENTI I risultati sono editi in via preliminare in GUIDONI GUIDI CUCINI 1986 e Vedi i recenti contributi di Antonella Manfredi, rispettivamente MANFREDI 2003 e

6 Negli ultimi anni anche il Dipartimento di Medievistica dell Università di Pisa ha rivolto la propria attenzione verso un area della Bassa Val di Cecina, promuovendo, dall estate del 2005, lo scavo del monastero di S. Maria di Montescudaio (Montescudaio, LI), coordinato sul campo dalla Dott.ssa Monica Baldassarri, ed integrando l indagine dei depositi orizzontali con una serie di ricognizioni di superficie e di analisi delle strutture murarie relative al territorio limitrofo 23. Un eccezione al quadro sinora delineato, caratterizzato da interventi non sempre sistematici in questa vasta area, è rappresentata dal territorio comunale di Monteverdi Marittimo, sul quale si è rivolta, in questi ultimi anni, l attenzione dell Area Medievale del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell Università degli Studi di Siena ed in particolar modo del LAAUM, Laboratorio di Archeologia dell Architettura e dell Urbanistica Medievali 24, con l intento di indagare i fenomeni di popolamento e le vicende storiche legate all importante monastero di S. Pietro in Palazzuolo. L attività del Laboratorio ha portato infatti alla realizzazione di alcune campagne di scavo, che quest estate vedranno raggiungere il quarto anno di indagine sul sito del monastero altomedievale 25, localizzato in prossimità dell odierno abitato di Monteverdi Marittimo (PI), con l intenzione, in futuro, di poter estendere la propria indagine anche in corrispondenza della sede bassomedievale dell ente monastico, individuabile sulla sommità di Poggio della Badia, ad una distanza di pochi chilometri dalla posizione originaria. Il complesso monumentale bassomedievale, seppure ancora in attesa di un indagine sistematica relativa ai depositi orizzontali, vede la conclusione proprio in questi giorni di due progetti di tesi, anch essi realizzati all interno del LAAUM e rispettivamente rivolti all indagine esaustiva delle evidenze monumentali conservate, indagate tramite le metodologie dell Archeologia dell Architettura, ed alla ricostruzione tridimensionale delle strutture relativamente al momento della traslazione del complesso monastico in questa sede 26. A questi studi più strettamente legati all ente monastico di S. Pietro, si sono inoltre affiancati due progetti di indagine relativi ai centri storici del territorio, Monteverdi Marittimo e Canneto, promossi al fine di indagare le architetture storiche conservate in questi abitati, che furono tra i 23 Un edizione dei primi risultati è in ANDREAZZOLI-BALDASSARRI Il Laboratorio, diretto e coordinato dalla prof.ssa Giovanna Bianchi, è attivo dal 2003 presso la sede grossetana del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell Università degli Studi di Siena. 25 Lo scavo, realizzato presso il Pod. S. Valentino, loc. Badivecchia (Monteverdi Marittimo, PI) è realizzato sotto la direzione scientifica della prof.ssa Giovanna Bianchi. 26 Le tesi di Riccardo Tardioli, Archeologia dell Architettura di un monastero bassomedievale: il caso di San Pietro a Monteverdi Marittimo (PI), e Francesco Angelini, La ricostruzione tridimensionale di un complesso architettonico attraverso lo studio degli elevati: il caso del monastero bassomedievale di San Pietro a Monteverdi Marittimo (PI), relatore per entrambe prof.ssa G. Bianchi, saranno discusse nella sessione di laurea di luglio

7 castelli fondati e direttamente dipendenti dalla stessa abbazia monteverdina 27, e la possibile influenza esercitata dal monastero nell ambito delle scelte legate alla produzione edilizia 28. Lo stesso gruppo di lavoro, del resto, è impegnato ormai da quasi un decennio anche in alcune indagini relative al territorio della Bassa Valle del Cecina, che hanno visto come primo passo l indagine estensiva e sistematica del castello di Donoratico, nel territorio comunale di Castagneto Carducci (LI), che vede in questi stessi giorni l inizio dell ottava campagna di scavo 29. Oltre all indagine del sottosuolo, che ha riportato alla luce le evidenze relative alle fasi tardo-antiche ed altomedievali dell abitato, mostrando una continuità di vita eccezionale che dall età ellenistica giunge fino alle fasi tardo-antiche, questo sito è stato tra i primi, dopo i fondamentali casi di studio di Montarrenti (SI), Rocca San Silvestro (LI) e Campiglia Marittima (LI), ad essere sottoposto ad un analisi esaustiva di tutte le strutture murarie conservate in vista o riportate alla luce durante le stesse indagini di scavo 30. L analisi delle architetture medievali è stata inoltre recentemente ampliata all intero territorio comunale di Castagneto Carducci (LI), in occasione della tesi di laurea di chi scrive, finalizzata all analisi dell edilizia storica sopravvissuta nei numerosi siti castrensi del distretto ed alla comprensione delle interazioni individuabili tra le forme del costruito e l affermazione in quest area della signoria dei Della Gherardesca 31. Tanto il lavoro di tesi, quanto l idea di questo progetto sono nati e si sono sviluppati all interno di un più vasto percorso di ricerca volto alla realizzazione di un Atlante dei Modi del Costruire, portato avanti all interno delle attività del LAAUM, per le province di Grosseto, Livorno e Pisa. Sulla base dell esperienza e delle attività dello stesso Laboratorio sinora descritte e grazie alla possibilità di poter fare riferimento ad una solida griglia interpretativa, realizzata tramite la forte maturazione della disciplina dell Archeologia dell Architettura in questi ultimi anni, il nostro progetto si propone di indagare la produzione edilizia in relazione alle dinamiche socio-politiche che permisero, nel corso del XII secolo, l affermazione delle signorie territoriali. La complessità dei processi di affermazione di queste forme di potere, che coinvolsero sul palcoscenico della Valle del Cecina attori diversi, di maggiore o minore rilievo, ci ha spinto ad individuare tre casi 27 GIULIANI , p. 186, nota La tesi sul centro storico di Canneto, dal titolo Archeologia dell Architettura di un borgo fortificato. Il caso di Canneto (PI), relatore prof.ssa Giovanna Bianchi, è stata discussa da Elisa Della Rosa durante l anno accademico , mentre il centro di Monteverdi Marittimo è al momento ancora in corso di studio. 29 Lo scavo si svolge sotto la direzione scientifica della prof.ssa Giovanna Bianchi, con il coordinamento sul campo del dott. Giuseppe Fichera. 30 Per l edizione dei risultati delle prime tre campagne di scavo si rimanda a BIANCHI 2004b e, in particolare sulle fasi tardo-antiche ed altomedievali dell abitato, al recente contributo FRANCOVICH-BIANCHI Per gli elevati si vedano inoltre BIANCHI 2003a e 2003c. 31 La tesi di laurea, dal titolo Archeologia dell Architettura in pietra del territorio di Castagneto Carducci (LI). Secc. IX-XIV, relatore prof. Riccardo Francovich, correlatrice prof.ssa Giovanna Bianchi, è stata discussa nel corso dell anno accademico

8 particolarmente significativi e differenti l uno dall altro: la signoria laica dei Della Gherardesca, che nei secoli centrali del medioevo fecero della porzione meridionale della Bassa Val di Cecina e della Val di Cornia la propria roccaforte, e le signorie ecclesiastiche legate all abbazia di S. Pietro in Monteverdi ed al vescovo di Volterra, i quali riuscirono a consolidare, spesso in concorrenza l uno con l altro, le proprie prerogative signorili su una serie di castelli della Media e dell Alta Valle. La scelta di questi tre soggetti signorili, ognuno con la proprie specifiche caratteristiche, potrà costituire un importante occasione di riflessione e confronto tra architetture riferibili a contesti differenti, al fine di individuare le variazioni o i possibili punti di contatto tra le produzioni edilizie di ambiti politici sostanzialmente diversi, seppure così vicini l uno all altro Il raggiungimento di questo obbiettivo sarà reso possibile tramite un utilizzo globale degli strumenti metodologici dell Archeologia dell Architettura, che permetteranno di indagare il manufatto edilizio nella totalità delle sue sfaccettature e nella complessità delle informazioni che racchiude in sé, dalle testimonianze più ridotte, la singola USM, la singola tecnica, fino ad arrivare, all analisi degli interi centri storici, dell organizzazione degli spazi al loro interno e della tipologia del tessuto urbanistico che li caratterizza. Se il singolo manufatto edilizio si configura infatti come il prodotto di precisi fattori culturali, storici ed individuali di una comunità 32, lo stesso valore, elevato all ennesima potenza, caratterizza a maggior ragione, un intero insediamento, il quale si viene pertanto a configurare come una costruzione mentale composta da una serie di coordinate spaziali legate a strutture materiali e mentali ben precise 33. Di fronte al singolo edificio così come davanti alla planimetria di un intero centro abitato dobbiamo pertanto chiederci quali siano state le motivazioni che hanno prodotto una certa realtà materiale in una data forma, e quali siano le connessioni tra tale risultato ed il contesto all interno del quale esso si è sviluppato, e, nello specifico, quali e quante caratteristiche della produzione edilizia (dalle tecniche murarie di una struttura fino al tessuto urbanistico di un centro abitato) possano essere il risultato di precise scelte progettuali ed economiche direttamente legate alle forme di potere e gestione del territorio e delle comunità che vi risiedono. Uno stimolo sostanziale alla scelta di questo territorio e delle tematiche storiche che intendiamo indagare è derivato dalla possibilità di un efficace confronto con la realtà della limitrofa Val di Cornia, un contesto ampiamente ed esaustivamente indagato dal punto di vista dell Archeologia 32 FRANCOVICH-BIANCHI 2003, p Ivi, p

9 dell Architettura 34 ed al centro, da oltre un ventennio, delle attività di studio e di scavo promosse dall Insegnamento di Archeologia Medievale dell Università di Siena, al fine di ricostruire le dinamiche insediative ed il variare dei paesaggi antropici tra alto e basso medioevo 35. A questo si aggiunge infine la preziosa opportunità di confrontare i possibili risultati del nostro percorso di ricerca con i dati che stanno emergendo dal progetto di dottorato di Giuseppe Fichera, relativo all indagine di alcuni significativi insediamenti fortificati del comitatus Aldobrandesco e finalizzato all individuazione delle specificità che caratterizzano la progettazione edilizia e l ambiente tecnico dei castelli legati a questa importante casata 36. Il confronto tra i dati relativi ad ambiti politici e geografici diversi, potrebbe infatti trovare risposta alla necessità, ad oggi urgente e fondamentale, di verificare se a signorie territoriali con dinamiche interne politicamente ed economicamente diverse possano corrispondere esiti costruttivi differenti. Il nostro lavoro si propone, come primo step, il censimento, tramite una ricognizione accurata dei siti proposti, di tutte le evidenze materiali conservate, la documentazione delle stesse tanto grafica quanto attraverso un corpus di schede appositamente elaborato, e la ricostruzione, grazie all analisi stratigrafica degli elevati, della sequenza di formazione della strutture indagate e la definizione delle attività, delle fasi e dei periodi secondo i quali tale sequenza si articola. Questa prima fase, corrispondente all individuazione e all analisi descrittiva delle emergenze architettoniche, verrà a costituire una base propedeutica al secondo momento della nostra attività di ricerca, consistente in una rielaborazione dei dati raccolti, al fine di effettuare una classificazione delle evidenze indagate tenendo in considerazione, da una scala microscopica ad una macroscopica, le tecniche murarie rilevate, le aperture, l edilizia civile residenziale e religiosa, fino ad elaborare una possibile tipologia degli interi insediamenti, basata sull analisi delle caratteristiche planimetriche e morfologiche del tessuto insediativo e dell organizzazione interna degli spazi edificati. Al fine di ottenere una rilettura quanto più possibile completa, la nostra rielaborazione si avvarrà inoltre dei risultati provenienti dai progetti attualmente in corso sull area di Monteverdi e Canneto, precedentemente descritti, e dallo studio del territorio comunale di Castagneto Carducci. 34 Si vedano i lavori di G. Bianchi su questo territorio, in particolar modo BIANCHI 1995 e 1997 ed i più recenti BIANCHI 2003a, b e c, ed a BIANCHI 2004a e b. 35 Si ricordino le indagine archeologiche condotte a Rocca San Silvestro, per la quali si rimanda a FRANCOVICH 1991, a Campiglia Marittima, per la quale si veda in particolar modo BIANCHI 2003b e 2004a, ed alle più recenti campagne di scavo che hanno interessato il castello di Donoratico, per una prima edizione delle quali si veda BIANCHI 2004b. 36 Il progetto di dottorato in Archeologia Medievale, iniziato nell autunno 2005 all interno della Scuola di Dottorato e Ricerca Riccardo Francovich: Storia e Archeologia del Medioevo, Istituzioni e Archivi, dell Università degli Studi di Siena, si intitola Archeologia dell Architettura degli insediamenti fortificati della provincia di Grosseto. Progettazione edilizia e ambiente tecnico nel comitatus degli Aldobrandeschi. 9

10 Ci sembra inoltre che il progetto che presentiamo in questa sede possa costituire l occasione di riconsiderare i dati raccolti nel corso di precedenti lavori di ricerca, in particolar modo quelli provenienti dal dottorato di Andrea Augenti, realizzando una schedatura ed una classificazione quanto più possibile unitaria e complessiva dei siti indagati, alla luce peraltro non solo delle nuove tecnologie e dei risultati ottenuti dalle numerose ricerche portate avanti negli ultimi anni nel limitrofo contesto della Val di Cornia, ma anche avvalendoci di una sistematica griglia di riferimento e di un agenda di lavoro che si pone una serie di precise domande storiche, a cui proprio gli ultimi sviluppi della disciplina offrono oggi gli strumenti necessari per la ricerca di una risposta esuativa. III. Inquadramento geografico e storico del comprensorio. La Valle del Cecina costituisce un territorio piuttosto vasto, corrispondente al bacino idrografico del fiume omonimo, delimitato a nord dallo spartiacque con il bacino idrografico dell Era, ad est dallo spartiacque con le valli dei fiumi Elsa e Merse, ed a sud dalla dorsale delle Colline Metallifere, che la separa dalla limitrofa Val di Cornia. Costituito da un punto di vista geomorfologico da tre grandi aree, la bassa, la media e l alta valle, corrispondenti rispettivamente alla pianura costiera, ad una fascia di colline poco elevate e, nella porzione più interna, all alternarsi di brevi tratti pianeggianti, rilievi collinari più o meno alti e da rilievi anche piuttosto elevati, quali ad esempio le Cornate di Gerfalco, il comprensorio è diviso a livello amministrativo in due grandi distretti, la Bassa e l Alta Valle. Questo vasto territorio, frazionato in età medievale tra le diverse diocesi di Pisa, Populonia- Massa Marittima e Volterra, viene interessato, per il periodo storico oggetto di indagine, dall azione di numerosi attori politici di minore o maggiore rilevanza, che nei secoli centrali del Medioevo, tentano, spesso in concorrenza l uno con gli altri, di instaurare forme di potere durature legate al controllo degli uomini e delle dinamiche insediative. Tali tentativi di affermazione si legano strettamente, a partire dall inizio dell XI secolo, ma con tempi e modalità variabili da caso a caso, alla nascita ed al consolidamento della signoria territoriale, che a sua volta si innesta e risulta strettamente connessa al processo di incastellamento, che anche in quest area, non diversamente dal resto della Toscana, inizia ad affermarsi, seppure con eccezioni precoci, a partire dallo scorcio del X secolo, incrementandosi sostanzialmente nei secoli immediatamente successivi. L affermazione di queste forme di potere viene ulteriormente facilitata, per l area interessata dal nostro progetto 37, dall assenza di grandi centri urbani, capaci di esercitare, almeno fino alla metà 37 Si esclude pertanto l area più vicina e più direttamente soggetta a Pisa, che è caratterizzata da dinamiche politiche sostanzialmente diverse. 10

11 del XII secolo, un controllo esteso e sistematico dei territori limitrofi e delle dinamiche sociopolitiche ad essi connesse. La stessa Volterra, così come Populonia e Massa, città che, seppur importanti ed in un certo qual modo potenti, non si dimostrano tuttavia mai in grado di esercitare un controllo esclusivo e ben radicato sui rispettivi distretti né tanto meno di configurarsi come centri determinanti nelle scelte socio-politiche e nella gestione del territorio, non riescono mai ad imporsi come attori di primo piano in uno scenario, quale quello altomedievale prima e quello che fa da sfondo all incastellamento poi, che va rapidamente cambiando, dando spazio all azione di un ampio numero di protagonisti, alcuni dei quali riescono a ritagliarsi spazi adeguati e ad affermarsi in maniera piuttosto efficace. Questa lacuna di potere infatti trova un puntuale riscontro nell affermazione e nel radicamento sul territorio, già dall alto Medioevo, di alcune importanti famiglie aristocratiche, tra le quali gli Aldobrandeschi 38, il cui vasto patrimonio comprende parte della Val di Cornia, un ampia porzione della Maremma grossetana e dell Amiata, ed alcune aree dei territori senese, massetano e volterrano, e, in particolar modo, per il nostro territorio, i Della Gherardesca 39. Questa antica famiglia nobiliare, le cui origini rimangono tuttora poco chiare ma che sappiamo titolare, tra la seconda metà del X secolo e la metà dell XI secolo, del comitatus di Volterra, attraverso un accorta politica patrimoniale e territoriale, arriva a costituire nell'area meridionale della Bassa Val di Cecina e nella limitrofa Val di Cornia, un vasto distretto signorile, precisamente attestato in un documento del 1108 ed esteso dal fiume Cecina al Rio Ursaio e da Monteverdi al mare 40, all interno del quale esercitava prerogative signorili sia su castelli che su monasteri 41. Neanche la contemporanea espansione della città di Pisa sulla costa, che si attua in questi stessi secoli, sembra minacciare in alcun modo questa situazione. Del resto, i rami della famiglia Della Gherardesca che controllano quest area si sono da tempo avvicinati alla città marinara, inserendosi efficacemente nell élite cittadina, legandosi strettamente alle scelte politiche di Pisa ed arrivando ai massimi vertici dell amministrazione comunale 42. Oltre che a famiglie aristocratiche di maggiore o minor rango, l esercizio di diritti signorili su aree anche vaste del nostro territorio viene accortamente ricercato e raggiunto anche da alcuni soggetti ecclesiastici, quali tanto il vescovo di Volterra, quanto alcune istituzioni monastiche, tra cui il monastero di S. Pietro in Monteverdi. 38 In merito alla casata aldobrandesca si veda COLLAVINI Per un analisi esaustiva delle vicende della casata si rimanda ai numerosi contributi di Maria Luisa Ceccarelli Lemut ed in particolare a CECCARELLI LEMUT CECCARELLI LEMUT 2006, p EADEM 2001 e 2004a. 42 Sui rapporti tra i Gherardeschi e la città di Pisa si veda CECCARELLI LEMUT

12 L ente religioso cenobitico 43, che sappiamo fondato a metà dell VIII secolo nell entroterra della Val di Cecina, grosso modo al confine tra le diocesi di Volterra e Populonia, da alcuni aristocratici lucchesi, pisani e corsi, nel 754 viene dotato da uno dei fondatori e primo abate dell ente, il pisano Walfredo, di un ampia serie di beni e proprietà dislocati tra la Corsica, la Val di Serchio, il Val d Arno pisano, la Val di Cornia e la Bassa Val di Cecina 44. Per queste ultime è attestata la presenza di due aziende curtensi, una genericamente localizzata super Cornia, l altra situata in Castagnieto 45. L abbazia di S. Pietro, che registrava proprio all inizio del IX secolo il picco massimo delle presenze, arrivando ad ospitare tra i 140 ed i 160 monaci e vantando relazioni privilegiate con enti quali il monastero di S. Vincenzo al Volturno e l abbazia di Reichenau 46, viene a delinearsi come una delle più importanti realtà monastiche dell Alto Medioevo italiano. Questo ruolo di rilievo, ricostruito sino a pochi anni fa sulla sola base delle fonti documentarie, sembra trovare del resto un preciso riscontro materiale grazie alle indagini archeologiche realizzate recentemente presso il Pod. San Valentino (Monteverdi Marittimo, PI), identificato, già nel corso degli anni Ottanta dello scorso secolo, come la possibile sede del monastero in età altomedievale 47. I saggi di scavo, seppure nell impossibilità di realizzare un indagine estensiva per la presenza dell odierno podere e per non intralciare ulteriormente le esigenze dei proprietari, hanno infatti permesso di riportare alla luce, tra le numerose evidenze, due strutture murarie parallele e molto lunghe, individuate all interno della cantina e nell area aperta immediatamente ad est della casa. Al centro dello spazio compreso tra i due muri, è stata rinvenuta una tomba in muratura, priva di resti ossei e riempita da depositi moderni. Oltre ad altri elementi, il ritrovamento di un pilastrino decorato, riferibile ad un recinto presbiteriale, sembra indicare inequivocabilmente la presenza di un edificio religioso. Dal confronto con le planimetrie di altri monasteri altomedievali, in particolar modo di S. Vincenzo al Volturno, le evidenze sinora individuate sembrano interpretabili come una sorta di lungo corridoio che verosimilmente collegava parti diverse del complesso monastico, che doveva estendersi su un area decisamente più vasta rispetto a quella sinora indagata e che poteva essere caratterizzato da più edifici religiosi, oltre alla chiesa principale. Le strutture riportate alla luce sembrano riferibili, sulla base del confronto con le tecniche murarie individuate e ben datate grazie alle sistematiche indagini archeologiche nel castello di Donoratico, ad un orizzonte 43 Per un esaustiva ricostruzione storica della vita del monastero si veda GIULIANI e GIULIANI , pp e pp e IDEM 2000, p FARINELLI 2000, p. 152; CECCARELLI LEMUT 2004, p BELCARI-BIANCHI-FARINELLI 2003, p FRANCOVICH-BIANCHI 2006b. 12

13 cronologico di IX secolo, ipotesi confortata dall analisi stilistica degli elementi di arredo ritrovati 48. Del resto i risultati delle campagne di scavo realizzate presso la Torre di Donoratico, che hanno permesso di evidenziare una fortificazione del sito già nel corso del IX secolo, verosimilmente legata alla committenza dello stesso monastero monteverdino, sembrano dare una testimonianza inequivocabile della potenza e della ricchezza dell ente religioso nonché dell elevata e precoce capacità progettuale raggiunta 49. Il profondo radicamento del cenobio su questa porzione dell area costiera e sull entroterra risulta peraltro attestato anche nei secoli successivi e per un lungo periodo che arriva fino alla seconda metà del XII secolo, durante il quale, a partire dall XI secolo, si assiste ad una sorta di razionalizzazione dei beni patrimoniali dell ente. Tralasciate le proprietà più lontane geograficamente e pertanto meno gestibili, che nel XII secolo sono ormai scomparse dalle fonti documentarie legate al monastero, l abbazia sembra concentrare la sua azione nel territorio immediatamente circostante, promuovendo direttamente l incastellamento di alcuni siti, come Monteverdi e Canneto, ed entrando in possesso di castelli precedentemente fortificati, venendo così a costituire nel corso del XII secolo, nonostante i continui tentativi di espansione del vescovo volterrano e le ingerenze della stessa Volterra e dei Comuni di Pisa e Massa Marittima, un ampio distretto signorile esteso dall Alta Val di Cornia ad ampie porzioni dell Alta e Bassa Valle del Cecina, fino alla costa 50. Va senz altro letto in stretta connessione con questa situazione e con l instabilità dovute alle mire espansionistiche dei più vicini Comuni cittadini, la decisione di abbandonare il monastero originario e di traslarne la sede sulla sommità del Poggio alla Badia, dove ancora oggi si conservano i resti monumentali del complesso architettonico 51. Verso l interno, nella Media ed Alta Valle, si muove contemporaneamente un altro importante attore politico, che più volte entra in contrasto con l abbazia monteverdina, con l intento di espandersi nell area di pertinenza del monastero benedettino. Spettatore di quello che era stato l avvio del processo di incastellamento nel corso del X secolo, che in quest area aveva visto svolgere un ruolo di primo piano ad una serie di attori laici di maggiore o minor rilievo, e successivamente nel corso dell XI secolo, è soltanto a partire dal XII secolo che il vescovo volterrano manifesta chiaramente la volontà di estendere i propri domini, promuovendo una politica non tanto di fondazione di nuovi centri quanto piuttosto di 48 Un edizione preliminare dei risultati di scavo è in FRANCOVICH-BIANCHI 2006b. 49 Per i legami tra il monastero di S. Pietro ed il castello di Donoratico ed il ruolo svolto dall ente religioso nell incastellamento del secondo, si veda in particolar modo FRANCOVICH-BIANCHI 2006b e 2006a, ma anche BIANCHI 2004b, pp e CECCARELLI LEMUT 2006, p GIULIANI 2000, pp Per un analisi preliminare delle evidenze conservate si veda BELCARI-BIANCHI-FARINELLI 2003, pp

14 annessione di quanti più castelli possibili 52.Questo processo risulta attestato in maniera evidente nelle fonti documentarie, che dall inizio del secolo mostrano da parte del presule l acquisto di interi centri fortificati o di parti di essi 53, con l inequivocabile intento di estendere e rafforzare le proprie prerogative signorili e,verosimilmente, nel tentativo di contrastare il crescente peso politico del Comune volterrano. Tale volontà trova ulteriore conferma, già dalla prima metà del XII secolo ma in particolar modo a partire dagli ultimi decenni dello stesso, nella fondazione di alcuni borghi nuovi 54, promossa dallo stesso vescovo, in accordo in alcuni casi con famiglie signorili di maggiore o minore rilievo, quali gli Aldobrandeschi nel caso di Belforte e, con un ruolo secondario del vescovo, in quello di Radicondoli, i Pannocchieschi per la precoce fondazione di Gerfalco, e l emergente famiglia dei Guaschi di Rocca Tederighi, in consorzio con i quali il vescovo volterrano promuove la fondazione di Montecastelli. Questo fenomeno sembra peraltro riguardare delle aree particolarmente rilevanti dal punto di vista economico, legate allo sfruttamento delle risorse minerarie, come nel caso di Gerfalco e Montecastelli, o alle grandi potenzialità agricole del territorio, come per Belforte 55. Lo sforzo del presule volterrano finalizzato all ampliamento ed alla riorganizzazione del proprio comprensorio ed alla razionalizzazione dello sfruttamento delle risorse, pur denotando una forte progettualità ed un chiaro intento di consolidamento, deve tuttavia scontrarsi ben presto con le mire espansionistiche di Pisa, di Siena e dello stesso Comune Volterrano 56, che nel tentativo di espandersi e rafforzare il proprio controllo sul contado, riuscirà ad annettersi verso la metà del XIII secolo la maggior parte dei castelli controllati in precedenza tanto dal vescovo di Volterra, quanto dal monastero di S. Pietro 57. IV. Schede dei siti da sottoporre ad indagine. Presentiamo di seguito una breve rassegna dei principali siti che intendiamo sottoporre ad indagine, relativamente ai quali presentiamo le principali fonti documentarie, relative in particolar modo alle prime attestazioni come centri incastellati, ed una sintetica descrizione delle evidenze materiali conservate. Oltre ai seguenti, saranno tuttavia presi in considerazione anche altri centri, i quali, caratterizzati da uno stato di conservazione decisamente minore, presentano tracce ridotte relativamente alle fasi di vita medievali, riferibili nella maggior parte dei casi ad un solo edificio. 52 AUGENTI 2000, p Ibidem. 54 Sul fenomeno dei borghi nuovi si rimanda in particolar modo a COMBA-SETTIA 1993 e FRIEDMAN-PIRILLO Per il nostro territorio si veda CORTESE 2004 ed il precedente GINATEMPO AUGENTI 2000, p Sulle dinamiche politiche che legano in questo periodo le tre città si veda in particolar modo BALESTRACCI ALUNNO 2000, pp

15 Nonostante la labilità delle evidenze, anche tali singole emergenze possono infatti costituire delle importanti occasioni di confronto o comunque costituire un tassello utile per la comprensione del quadro generale. 1. Bibbona Localizzata nella porzione centrale della Bassa Val di Cecina, pochi chilometri a sud-est di Cecina, nell entroterra immediatamente contiguo alla pianura costiera, Bibbona costituisce in quest area uno dei centri storici maggiormente conservati e più ricco di evidenze materiali relative alle fasi di vita medievali dell insediamento. La prima menzione del toponimo, unitamente alla notizia dell ormai avvenuto incastellamento del sito, seppure senza menzione dei possibili promotori del fenomeno, risale invece al 1040 quando la curte Biboni cum castello risulta proprietà di Ghisla d. Ermellina vedova di Enrico Conte 58. All inizio del secolo successivo, una disputa tra il conte gherardesco Ugo del fu Tedice III ed il vescovo di Lucca Rangerio, attestata in un atto dell agosto 1108, sull esercizio dei diritti signorili in questo territorio sembra testimoniare lo spostamento, seppure ancora in atto, del castello di Bibbona dall area di influenza lucchese, attestata in questo territorio per i secoli altomedievali ma ormai in crisi, a quella della famiglia Della Gherardesca, in rapida espansione nell area della Bassa Val di Cecina 59. Tra le evidenze materiali conservatesi, di notevole interesse sono una massiccia torre a pianta quadrata, localizzata nella porzione sommitale dell abitato, e la chiesa di S. Ilario, attestata all interno del castello dal e divenuta pieve nel corso del XVI secolo 61. Sono inoltre individuabili numerosi tratti dell originario circuito murario, che, unitamente all analisi della planimetria del centro storico, possono permettere di ricostruire il perimetro della cinta difensiva e di riflettere sulla morfologia dell abitato e sulla distribuzione degli spazi al suo interno. Un ulteriore elemento di grande rilievo sarebbe costituito infine dalla ricognizione degli elevati del Pod. San Giovanni, località verosimilmente identificabile con la sede del più antico edificio plebano, la pieve di S. Giovanni Battista di Asilatto, attestata nella seconda metà del XII secolo AUGENTI 2000, p CECCARELLI LEMUT 2004a, p. 20 e p LANDOLFI-WINSPEARE 1990, p Ivi, p Ivi, pp

16 2. Casale Marittimo Localizzato a metà strada tra Bibbona a sud-ovest e Guardistallo a nord-est, Casale Marittimo è uno dei centri maggiormente conservati della Bassa Val di Cecina. Menzionato come curtis nella donazione del 1004, con cui i Della Gherardesca, fondatori del monastero di S. Maria di Serena, presso Chiusdino, dotano la neonata abbazia di numerosi beni, molti dei quali localizzati nella Bassa Val di Cecina ed in Val di Cornia 63, Casale rientra sul finire dell XI secolo nell area di influenza del monastero benedettino di S. Maria di Montescudaio, il quale, fondato nel 1091 da Gherardo V del ramo della famiglia discendente da Gherardo III, viene nel giro di pochi anni ad esercitare una vera e propria signoria territoriale sui vicini castelli di Casale, Guardistallo e Montescudaio 64, agendo per i conti come un efficace centro di coordinamento, gestione e controllo di questo territorio, dove si concentra il patrimonio di questo ramo della casata 65. Tra le località meno danneggiate dal grave terremoto che colpì quest area nel 1846, Casale conserva a tutt oggi numerose e rilevanti testimonianze materiali relative alle fasi bassomedievali di vita dell abitato, a partire dalla conformazione planimetrica dello stesso, rimasta inalterata e ben leggibile nonostante la continuità di vita dell insediamento, e dagli ampi tratti della cinta muraria ancora intatti e chiaramente individuabili. Numerosi sono inoltre i Corpi di Fabbrica che, nella porzione sommitale del centro storico, hanno conservato nei secoli il proprio aspetto originario. 3. Montescudaio Montescudaio è situato leggermente a nord-ovest di Guardistallo ed a nord-est di Cecina, nell immediato entroterra costiero. Menzionato per la prima volta come castello in un documento del , in cui si attesta inoltre la presenza del borgo e di diversi frantoi 67, Montescudaio orbita strettamente nell area di influenza della casata Gherardesca, attraverso il monastero benedettino femminile di S. Maria di Montescudaio. L ente monastico infatti acquisisce rapidamente possessi e diritti signorili sui vicini castelli di Montescudaio, Casale Marittimo e Guardistallo 68, andando a svolgere nella politica territoriale dei Gherardeschi il ruolo di un importante centro di coordinamento e controllo del patrimonio familiare 63 Per un edizione completa dell atto di dotazione del 1004 si rimanda a CECCARELLI LEMUT 1995, appendice. 64 CECCARELLI LEMUT 2004b, p EADEM 1995, p AUGENTI 2000, p. 114, tab. II. 67 Ivi, p. 123, tab. V. 68 CECCARELLI LEMUT 2004b, p

17 Fortemente danneggiato dal terremoto del 1846 e successivamente soggetto ad un ulteriore scossa nel 1871, il centro storico conserva ancora alcuni lacerti della cinta difensiva e la porzione inferiore della torre civica, ricostruita e più volte restaurata conseguentemente alle scosse telluriche ottocentesche. 4. Guardistallo Il piccolo centro di Guardistallo è situato nella porzione centrale della Bassa Val di Cecina, pochi chilometri ad est di Cecina, in una posizione compresa tra i due centri limitrofi di Casale Marittimo a sud e Montescudaio a nord. Attestato come castello de Quardistallo in un documento del , che tuttavia non contiene informazioni sul detentore dell insediamento né sui possibili promotori dell incastellamento, Guardistallo viene ben presto ad orbitare nella sfera di influenza dei Conti della Gherardesca, più precisamente del ramo della famiglia discendente da Gherardo III, che vede il proprio patrimonio concentrarsi sostanzialmente nell area immediatamente a sud del Cecina, tra Montescudaio e Bibbona 70. Come abbiamo visto già sullo scorcio dell XI secolo il monastero benedettino femminile di S. Maria di Montescudaio esercita infatti i propri diritti signorili tanto su Guardistallo quanto sui vicini centri di Casale Marittimo e Montescudaio 71. Tra le località maggiormente colpite dal terremoto del , che distrusse quasi completamente la parte sommitale del paese, Guardistallo conserva ancora oggi alcune testimonianze, seppure labili, delle strutture difensive dell abitato medievale. Sono infatti ancora visibili alcune porzioni della cinta difensiva, conservatasi maggiormente in corrispondenza della porta di accesso al circuito murario e nelle immediate adiacenze della stessa. La ricostruzione successiva al terremoto sembra inoltre non aver apportato sostanziali modifiche nell assetto planimetrico dell insediamento, che conserva ancora oggi un impianto urbanistico riferibile alle fasi di vita medievali dell abitato. 5. Montecastelli L abitato di Montecastelli è situato nella porzione centro-orientale dell Alta Valle del Cecina e si caratterizza per una posizione strategica di grande rilevanza, a controllo della vallata dove scorre il torrente Pavone, sulla riva opposta della Rocca di Sillano, al centro di un area mineraria già nota e sfruttata in età medievale. 69 AUGENTI 2000, p. 114, tab. II. 70 CECCARELLI LEMUT 1995, p EADEM 2004b, p MORDHORST 1996, pp

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI - L'AQUILA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI - L'AQUILA CONCORSO PER L AMMISSIONE AL CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA IN ARCHEOLOGIA MEDIOEVALE: strutture della società, insediamenti ed organizzazione del territorio, attività produttive ELENCO TEMI XIV CICLO Tema

Dettagli

Monterotondo Marittimo (GR). La Rocca degli Alberti

Monterotondo Marittimo (GR). La Rocca degli Alberti Monterotondo Marittimo (GR). La Rocca degli Alberti Lo scavo all interno della Rocca degli Alberti, a Monterotondo M.mo, è iniziato nel 2005, nell ambito delle indagini sulle forme del popolamento nelle

Dettagli

L analisi stratigrafica delle murature in elevato

L analisi stratigrafica delle murature in elevato Rilievo dell architettura. Il rilievo per l archeologia L analisi stratigrafica delle murature in elevato Rilevare la struttura muraria ed i suoi corredi funzionali ed estetici, costituisce una operazione

Dettagli

Valutazione del rischio archeologico Località Stocchetta, Brescia 2012

Valutazione del rischio archeologico Località Stocchetta, Brescia 2012 Valutazione del rischio archeologico Località Stocchetta, Brescia 2012 Committenza: Ricerca storico-archeologica: CAL Srl Brescia CAL srl Archeologia e Conservazione Contrada delle Bassiche 54, 25122 Brescia

Dettagli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. Castelli tardoantichi 2

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. Castelli tardoantichi 2 ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2014-2015 CLAUDIO NEGRELLI Castelli tardoantichi 2 I castelli bizantini della Liguria Il problema dei castelli altomedievali in Liguria viene trattato per la prima volta da D. Bullough,

Dettagli

Sezione 4. Ambito n 1 LUNIGIANA Province: Massa. BENI PAESAGGISTICI SOGGETTI A TUTELA AI SENSI DELL' ART.136 DEL D.Lgs.

Sezione 4. Ambito n 1 LUNIGIANA Province: Massa. BENI PAESAGGISTICI SOGGETTI A TUTELA AI SENSI DELL' ART.136 DEL D.Lgs. Ambito n 1 LUNIGIANA Province: Massa Territori appartenenti ai Comuni: Aulla, Bagnone, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Licciana Nardi, Mulazzo, Podenzana, Pontremoli, Tresana, Villafranca

Dettagli

PRIMI PASSI PER UN'ARCHEOLOGIA DELL'ARCHITETTURA DEL COMPLESSO DI S. GIOVANNI IN MONTE (a cura di Federico Zoni)

PRIMI PASSI PER UN'ARCHEOLOGIA DELL'ARCHITETTURA DEL COMPLESSO DI S. GIOVANNI IN MONTE (a cura di Federico Zoni) PRIMI PASSI PER UN'ARCHEOLOGIA DELL'ARCHITETTURA DEL COMPLESSO DI S. GIOVANNI IN MONTE (a cura di Federico Zoni) INDIVIDUAZIONE E RILIEVO DEL CAMPIONE Una prima indagine presso gli ambienti seminterrati

Dettagli

Indagini archeologiche nella chiesa arcipretale di Bondeno (FE)

Indagini archeologiche nella chiesa arcipretale di Bondeno (FE) Indagini archeologiche nella chiesa arcipretale di Bondeno (FE) Committenza Associazione Bondeno Cultura Direzione scientifica Dott.ssa Chiara Guarnieri 1 Premessa Premessa Le indagini sono state condotte

Dettagli

CASTELLI E PAESAGGI MEDIEVALI NELL ALTA VALTELLINA

CASTELLI E PAESAGGI MEDIEVALI NELL ALTA VALTELLINA CASTELLI E PAESAGGI MEDIEVALI NELL ALTA VALTELLINA Nuove indagini sui castelli di Tirano Valentina Seneci 3 Novembre 2015 Tematiche 1. Quando è avvenuto il fenomeno dell incastellamento 2. Localizzazione

Dettagli

Chi progetta l Italia? Gli architetti, in un cantiere su due

Chi progetta l Italia? Gli architetti, in un cantiere su due Chi progetta l Italia? Gli architetti, in un cantiere su due 5 milioni di edifici realizzati attraverso auto-promozione e autocostruzione, 5 milioni progettati da geometri; 1,3 milioni da architetti; 900mila

Dettagli

116 Capitolo 7 Europa carolingia La rinascita dell impero

116 Capitolo 7 Europa carolingia La rinascita dell impero XIII Premessa 3 SNODO I MILLE ANNI DI STORIA 4 Capitolo 1 L idea di medioevo e le sue interpretazioni 4 1.1 Un età di decadenza 5 1.2 Un periodo della storia 7 1.3 La rivalutazione di un epoca 8 1.4 Il

Dettagli

Le trasformazioni del territorio rurale dall epoca tardoantica al basso medioevo. Ville, villaggi, castelli

Le trasformazioni del territorio rurale dall epoca tardoantica al basso medioevo. Ville, villaggi, castelli Le trasformazioni del territorio rurale dall epoca tardoantica al basso medioevo Ville, villaggi, castelli I TERMINI DEL PROBLEMA Il fenomeno che porta all affermazione dei castelli e dei villaggi nel

Dettagli

Partecipazione e terzo settore

Partecipazione e terzo settore 235 9 Partecipazione e terzo settore 236 9.1 La diffusione del terzo settore e le tipologie di organizzazioni Tabella 9.1: Istituzioni no-profit censite nel 2001 e incidenza sulla popolazione residente

Dettagli

Principi e linee guida

Principi e linee guida Il Concept L interazione tra arte, cultura, sviluppo turistico ed economico permette di rafforzare la capacità di proporre le tradizioni delle diverse realtà locali, promuovendo, così, anche borghi e paesaggi

Dettagli

Romanina Centralità Metropolitana Municipio X Indagini archeologiche

Romanina Centralità Metropolitana Municipio X Indagini archeologiche Roma 28.07.2011 Romanina Centralità Metropolitana Municipio X Indagini archeologiche Nel corso degli anni 2004 e 2006, secondo quanto prescritto dalla Soprintendenza Archeologica di Roma, è stata effettuata

Dettagli

C o l l i n e d e l F i o r a

C o l l i n e d e l F i o r a Colline del Fiora Castell Ottieri Indicazioni bibliografiche: CAMMAROSANO, PASSERI 1976, p. 393, n. 61.2; COLLAVINI 1998, pp. 277-278, 427; CORRIDORI 2004, p. 148-151; FUSI 2002, p. 473-475; Repertorio

Dettagli

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Prova pratico-grafica (6 ore) 1 Tema (Casa Collettiva) Il

Dettagli

Urbanistica dei superluoghi

Urbanistica dei superluoghi Urbanistica dei superluoghi Esternalità territoriali, economiche e sociali dei luoghi del consumo della società post-moderna di Mario Paris Indice Indice... 7 Presentazione... 9 Introduzione... 13 1. I

Dettagli

candidato_ dott. MELLO Daniela

candidato_ dott. MELLO Daniela candidato_ dott. MELLO Daniela DATI GENERALI Luogo e data di nascita: Napoli, 5 dicembre 1975 Laurea: Università di Napoli Federico II, Architettura, 2001 *** Sono presi in considerazione tutti i titoli

Dettagli

Perimetrazione del Centro di Antica e Prima Formazione del Comune di San Teodoro. Comune di: San Teodoro. Scheda 1/3

Perimetrazione del Centro di Antica e Prima Formazione del Comune di San Teodoro. Comune di: San Teodoro. Scheda 1/3 Scheda 1/3 LOCALIZZAZIONE OROGRAFICA E TIPOLOGICA DELL INSEDIAMENTO Individuazione dei caratteri geomorfologici e aggregazione sul territorio delle cortine edilizie. Il nucleo storico dell abitato si estende

Dettagli

CURRICULUM VITAE. 1997: Maturità Scientifica conseguita presso il Liceo Scientifico Galileo Galilei di Poppi (AR), con votazione finale: 58/60

CURRICULUM VITAE. 1997: Maturità Scientifica conseguita presso il Liceo Scientifico Galileo Galilei di Poppi (AR), con votazione finale: 58/60 CURRICULUM VITAE Dati personali Nome: Riccardo Cognome: Bargiacchi Data di nascita: 29/08/1978 Luogo di nascita: Bibbiena (AR) Codice fiscale: BRGRCR78M29A851F Indirizzo: Via Fiorentina 27, 52014, Poppi

Dettagli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO Claudio Negrelli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO Claudio Negrelli ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO 2014-2015 Claudio Negrelli La ceramologia: una disciplina a sé stante? Lo studio del materiale ceramico medievale e post-medievale La ceramologia in generale come studio tipologico,

Dettagli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. ARCHEOLOGIA URBANA e città tra tarda antichità ed altomedioevo

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. ARCHEOLOGIA URBANA e città tra tarda antichità ed altomedioevo ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2014-2015 CLAUDIO NEGRELLI ARCHEOLOGIA URBANA e città tra tarda antichità ed altomedioevo La definizione di città tra tarda antichità e altomedioevo Cosa distingue la città come elemento

Dettagli

ELENCO ATTI DEL PGT ATTI COSTITUTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO: Localizzazioni 1:7.500

ELENCO ATTI DEL PGT ATTI COSTITUTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO: Localizzazioni 1:7.500 DOCUMENTO DI PIANO - OSSERVAZIONI DP osservazioni DP osservazioni ELENCO ATTI DEL PGT ATTI COSTITUTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO: Localizzazioni DOCUMENTO DI PIANO QUADRO RICOGNITIVO DP 1m 1 Stato di attuazione

Dettagli

Curriculum vitae. Valentina Pescini Nata a Siena il Carta identità n.

Curriculum vitae. Valentina Pescini Nata a Siena il Carta identità n. Curriculum vitae Valentina Pescini valpes87@gmail.com 0577940048 3406198144 Nata a Siena il 02-01-1987 Carta identità n. AO5527778 Io sottoscritta Pescini Valentina nata a Siena il 02-01-1987 e residente

Dettagli

Stralcio della Carta Topografica della Provincia di Forlì Foglio X scala 1: (scala originale 1:50.000)

Stralcio della Carta Topografica della Provincia di Forlì Foglio X scala 1: (scala originale 1:50.000) Stralcio della Carta Topografica dello Stato Pontificio e del Gran Ducato di Toscana ( Carta Topografica Austriaca )1851 - F.10 scala 1:35.000 (scala originale 1:50.000) Stralcio della Carta Topografica

Dettagli

I PAESAGGI DI POTERE, I PAESAGGI DEL POTERE. Potere economico. Perdita del concetto di luogo

I PAESAGGI DI POTERE, I PAESAGGI DEL POTERE. Potere economico. Perdita del concetto di luogo I PAESAGGI DI POTERE, I PAESAGGI DEL POTERE Potere economico Perdita del concetto di luogo Nelle società antiche Potere Popolamento Economia Il potere e l'organizzazione del popolamento PALAZZI Arzago,

Dettagli

Castello di Montarrenti

Castello di Montarrenti Castello di Montarrenti 2 3 Indice Localizzazione - ubicazione Pag. 5 Inquadramento storico Pag. 8 Descrizione complesso Pag. 9 Descrizione catastale Pag. 10 Planimetrie Pag. 13 Documentazione fotografica

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO II FACOLTA' DI ARCHITETTURA Corso di Laurea Magistrale in Architettura (ambiente e paesaggio) Tesi meritevoli di pubblicazione

POLITECNICO DI TORINO II FACOLTA' DI ARCHITETTURA Corso di Laurea Magistrale in Architettura (ambiente e paesaggio) Tesi meritevoli di pubblicazione POLITECNICO DI TORINO II FACOLTA' DI ARCHITETTURA Corso di Laurea Magistrale in Architettura (ambiente e paesaggio) Tesi meritevoli di pubblicazione Lettura e rappresentazione della città antica di Aquileia

Dettagli

TOSCANA. Sara Gaia Massimiliano Cristiano Gabriele. Scuola Secondaria 1 - Pagnacco cl. 1 A

TOSCANA. Sara Gaia Massimiliano Cristiano Gabriele. Scuola Secondaria 1 - Pagnacco cl. 1 A TOSCANA Sara Gaia Massimiliano Cristiano Gabriele Scuola Secondaria 1 - Pagnacco cl. 1 A TOSCANA Pisa Livorno Grosseto Siena Arezzo Firenze Prato Pistoia Lucca Massa - Carrara PISA I maggiori monumenti

Dettagli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI ARCHEOLOGIA URBANA E ARCHEOLOGIA IN CITTÀ

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI ARCHEOLOGIA URBANA E ARCHEOLOGIA IN CITTÀ ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2014-2015 CLAUDIO NEGRELLI ARCHEOLOGIA URBANA E ARCHEOLOGIA IN CITTÀ Archeologia urbana e archeologia in città. L archeologia urbana come disciplina che studia le città nella loro

Dettagli

Manciano. Sito Complesso Architettonico 1. Francesca Cheli. Corpo di Fabbrica 1. Piano 1. Piano 2

Manciano. Sito Complesso Architettonico 1. Francesca Cheli. Corpo di Fabbrica 1. Piano 1. Piano 2 Manciano Indicazioni bibliografiche: CAMMAROSANO, PASSERI 1976, p. 325, n. 27.1; COLLAVINI 1998, pp. 199n, 323-24, 363, 375n, 377n, 409, 561; CORRIDORI 2004, p. 409-415; MACCARI, NOCCIOLI 1995; Repertorio

Dettagli

INTRODUZIONE BARBARA MAURINA

INTRODUZIONE BARBARA MAURINA BARBARA MAURINA INTRODUZIONE Il tema degli insediamenti fortificati ha costituito in Italia per molto tempo materia privilegiata della ricerca storiografica, mentre soltanto da qualche decennio è divenuto

Dettagli

UTOE 7 Cisanello Parco Centrale S.N. 7.5

UTOE 7 Cisanello Parco Centrale S.N. 7.5 UTOE 7 Cisanello Parco Centrale S.N. 7.5 QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione dell area... 2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e

Dettagli

UTOE 3 Via Bonanno QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO. Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2

UTOE 3 Via Bonanno QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO. Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 UTOE 3 Via Bonanno QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...5 Clima acustico e

Dettagli

BENI IDENTITARI AREE AGRICOLE DELLA CAMPAGNA ROMANA E DELLE BONIFICHE

BENI IDENTITARI AREE AGRICOLE DELLA CAMPAGNA ROMANA E DELLE BONIFICHE BENI IDENTITARI AREE AGRICOLE DELLA CAMPAGNA ROMANA E DELLE BONIFICHE Indice: a) AGRO TIBURTINO PRENESTINO b) VALLE DEI FOSSI DI FALCOGNANA, RUDICELLI E VALLERANO c) TENUTA DI CASAL DEL MARMO d) VALLE

Dettagli

Studio e interpretazione delle foto aeree, dei catasti storici e della toponomastica, preliminari all indagine archeologica

Studio e interpretazione delle foto aeree, dei catasti storici e della toponomastica, preliminari all indagine archeologica Autostrada A4 Milano-Bergamo-Brescia Ampliamento a 4 corsie del tratto Milano Est-Bergamo Studio e interpretazione delle foto aeree, dei catasti storici e della toponomastica, preliminari all indagine

Dettagli

Comune di Crespina Lorenzana (PI) PIANO DI RECUPERO n.17 RELAZIONE STORICO - DESCRITTIVA

Comune di Crespina Lorenzana (PI) PIANO DI RECUPERO n.17 RELAZIONE STORICO - DESCRITTIVA STUDIO TECNICO M A S S IM ILIA N O CIA M PI ARCHITETTO Comune di Crespina Lorenzana (PI) PIANO DI RECUPERO n.17 RELAZIONE STORICO - DESCRITTIVA Committente: Sig.ra Bacci Trada-Sig. Massimiliano Ciampi

Dettagli

L OFFERTA SOCIALE NELLE ZONE SOCIOSANITARIE REGIONE TOSCANA LE MAPPE TERRITORIALI NEL TRIENNIO

L OFFERTA SOCIALE NELLE ZONE SOCIOSANITARIE REGIONE TOSCANA LE MAPPE TERRITORIALI NEL TRIENNIO Quaderni per la cittadinanza sociale 1 L OFFERTA SOCIALE NELLE ZONE SOCIOSANITARIE DELLA REGIONE TOSCANA LE MAPPE TERRITORIALI NEL TRIENNIO 2009-2010-2011 FONDAZIONE EMANUELA ZANCAN Onlus - Centro studi

Dettagli

80 ALDA COSTA

80 ALDA COSTA 80 ALDA COSTA 1933-2013 SCUOLA: Istituto comprensivo Alda Costa di Ferrara ARCHIVIO: Archivio storico comunale di Ferrara ALTRI PARTNER: Comune di Ferrara - Servizio biblioteche e archivi / - Ufficio ricerche

Dettagli

LA CARTA DEI VALORI DELLA COMUNITA COLLINARE DEL FRIULI

LA CARTA DEI VALORI DELLA COMUNITA COLLINARE DEL FRIULI LA CARTA DEI VALORI DELLA COMUNITA COLLINARE DEL FRIULI Servizi per l elaborazione della Carta dei Valori della Comunità Collinare del Friuli prevista dal progetto Susplan: Pianificazione Sostenibile in

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO I FACOLTA' DI ARCHITETTURA Corso di Laurea Magistrale in Architettura (costruzione) Tesi meritevoli di pubblicazione

POLITECNICO DI TORINO I FACOLTA' DI ARCHITETTURA Corso di Laurea Magistrale in Architettura (costruzione) Tesi meritevoli di pubblicazione POLITECNICO DI TORINO I FACOLTA' DI ARCHITETTURA Corso di Laurea Magistrale in Architettura (costruzione) Tesi meritevoli di pubblicazione Analisi Sismica del Palazzo Comunale dell Aquila di Valentina

Dettagli

APF1 AREE PRODUTTIVE DI FONDOVALLE

APF1 AREE PRODUTTIVE DI FONDOVALLE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 ( per 958 958 888 888 1270 1270 120 120 263 263 1366 1366 420 3 1260 17 1 17 128 1 128 75 1 75 1653 3212 4865 640 1480 L area dal punto di vista storico presenta due edifici (identificati

Dettagli

Restauro del castello di Piombino 3 dicembre 2008

Restauro del castello di Piombino 3 dicembre 2008 Restauro del castello di Piombino 3 dicembre 2008 G. Stradano L assedio di Piombino (seconda metà XVI secolo) Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento P. Galle (su disegno di G. Stradano) L assedio

Dettagli

Pisa com'era: archeologia, urbanistica e strutture materiali (secoli V - XIV)

Pisa com'era: archeologia, urbanistica e strutture materiali (secoli V - XIV) EUROPAMEDITERRANEA QUADERNI 7 Fabio Redi Pisa com'era: archeologia, urbanistica e strutture materiali (secoli V - XIV) presentazione di Gabriella Rossetti?zlO GISEM LIGUORI EDITORE Ricostruzione dell'ambiente

Dettagli

UTOE 40 Calambrone ex Ospedale

UTOE 40 Calambrone ex Ospedale UTOE 40 Calambrone ex Ospedale QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione... 2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione... 5 Clima

Dettagli

Il ruolo delle aree di pertinenza fluviale negli indirizzi della pianificazione sostenibile: un progetto pilota

Il ruolo delle aree di pertinenza fluviale negli indirizzi della pianificazione sostenibile: un progetto pilota Il Piano Territoriale di Coordinamento strumento di pianificazione per la sostenibilità dello sviluppo: l esperienza del P.T.C.P. di Pistoia a confronto Montecatini Terme, 7 Ottobre 2009 Il ruolo delle

Dettagli

FACOLTÁ DI INGEGNERIA PROGETTO DI RECUPERO DELLA EX FORNACE BAGGIANI A CECINA

FACOLTÁ DI INGEGNERIA PROGETTO DI RECUPERO DELLA EX FORNACE BAGGIANI A CECINA UNIVERSITÁ DI PISA FACOLTÁ DI INGEGNERIA Corso di laurea in Ingegneria Edile Tesi di laurea PROGETTO DI RECUPERO DELLA EX FORNACE BAGGIANI A CECINA Relatori: Prof. Ing. Pier Luigi MAFFEI Dott. Ing. Nicola

Dettagli

Rapporto sull individuazione di gruppi omogenei di Zone-Sociosanitarie Toscane per condizioni socio-demografiche e caratteristiche geografiche.

Rapporto sull individuazione di gruppi omogenei di Zone-Sociosanitarie Toscane per condizioni socio-demografiche e caratteristiche geografiche. Rapporto sull individuazione di gruppi omogenei di Zone-Sociosanitarie Toscane per condizioni socio-demografiche e caratteristiche geografiche. Il presente rapporto nasce nell ambito dell attività condotta

Dettagli

COMUNE di COREGLIA ANTELMINELLI. PROVINCIA di LUCCA VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO RELAZIONE

COMUNE di COREGLIA ANTELMINELLI. PROVINCIA di LUCCA VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO RELAZIONE COMUNE di COREGLIA ANTELMINELLI PROVINCIA di LUCCA VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO RELAZIONE Novembre 2012 1. La Variante al Regolamento Urbanistico Vigente La Variante al Regolamento Urbanistico del

Dettagli

Stralcio della Carta d Italia I.G.M (F. 108 IV) scala 1: (scala originale 1:50.000)

Stralcio della Carta d Italia I.G.M (F. 108 IV) scala 1: (scala originale 1:50.000) Stralcio della Carta Topografica dello Stato Pontificio e del Gran Ducato di Toscana ( Carta Topografica Austriaca )1851 F.10 scala 1:35.000 (scala originale 1:50.000) Stralcio della Carta d Italia I.G.M.

Dettagli

Piano Strutturale Intercomunale dell area pisana Elaborati prodotti e ulteriori materiali da produrre

Piano Strutturale Intercomunale dell area pisana Elaborati prodotti e ulteriori materiali da produrre Piano Strutturale Intercomunale dell area pisana Elaborati prodotti e ulteriori materiali da produrre Avvio del procedimento ai sensi dell art.17 della LR 65/2014 1 ELABORATI PRODOTTI Quadro Conoscitivo

Dettagli

Elettra Gambardella - IIS Tassara

Elettra Gambardella - IIS Tassara 1 Di cosa si tratta? 1000-1200: fase grande espansione l Europa occidentale Non una vera e propria rivoluzione, ma diffusione dei progressi avvenuti durante la fase matura dell alto medioevo. 2 Perché

Dettagli

Stralcio della Carta Topografica della Provincia di Forlì Foglio X scala 1: (scala originale 1:50.000)

Stralcio della Carta Topografica della Provincia di Forlì Foglio X scala 1: (scala originale 1:50.000) Stralcio della Carta Topografica dello Stato Pontificio e del Gran Ducato di Toscana ( Carta Topografica Austriaca )1851 - F.10 scala 1:35.000 (scala originale 1:50.000) Stralcio della Carta Topografica

Dettagli

BIDDAS Proposta di Valorizzazione dell'edificato Storico della. Sardegna. Unione dei Comuni dell'anglona e della bassa valle del.

BIDDAS Proposta di Valorizzazione dell'edificato Storico della. Sardegna. Unione dei Comuni dell'anglona e della bassa valle del. Unione dei Comuni dell'anglona e della bassa valle del Coghinas Chiaramonti - Erula - Laerru - Martis - Perfugas - S.M. Coghinas - Valledoria - Viddalba BIDDAS 2008 Proposta di Valorizzazione dell'edificato

Dettagli

CONCORSO DI IDEE: LA MURGIA ABBRACCIA MATERA BANDO PUBBLICATO SUL BURP N.115 del 5/10/2017. FAQ (aggiornate al )

CONCORSO DI IDEE: LA MURGIA ABBRACCIA MATERA BANDO PUBBLICATO SUL BURP N.115 del 5/10/2017. FAQ (aggiornate al ) CONCORSO DI IDEE: LA MURGIA ABBRACCIA MATERA BANDO PUBBLICATO SUL BURP N.115 del 5/10/2017 FAQ (aggiornate al 25.10.2017) 8) DOMANDA: Rispetto agli obiettivi strategici, specificatamente al punto "a. creare

Dettagli

21) FLAVIO ANDO (chalet)

21) FLAVIO ANDO (chalet) 21) FLAVIO ANDO (chalet) QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...7 Clima acustico

Dettagli

Università degli Studi di Siena Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti. Introduzione allo studio della ceramica in archeologia

Università degli Studi di Siena Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti. Introduzione allo studio della ceramica in archeologia Università degli Studi di Siena Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti Introduzione allo studio della ceramica in archeologia Siena 2007 A cura di: Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti,

Dettagli

ALLEGATO 4 * TABELLA DI SINTESI DELLE OPERE DI INTERESSE PUBBLICO CHE RICHIEDONO IL NULLA OSTA DELLA GIUNTA PROVINCIALE

ALLEGATO 4 * TABELLA DI SINTESI DELLE OPERE DI INTERESSE PUBBLICO CHE RICHIEDONO IL NULLA OSTA DELLA GIUNTA PROVINCIALE ALLEGATO 4 * TABELLA DI SINTESI DELLE OPERE DI INTERESSE PUBBLICO CHE RICHIEDONO IL NULLA OSTA DELLA GIUNTA PROVINCIALE TIPO DI OPERA DI INTERESSE PUBBLICO DI CUI ALL ALLEGATO 1 OPERE CHE RICHIEDONO IL

Dettagli

RELAZIONE DELL IMPATTO PAESISTICO

RELAZIONE DELL IMPATTO PAESISTICO COMUNE DI BRESCIA PROVINCIA DI BRESCIA RELAZIONE DELL IMPATTO PAESISTICO Oggetto: Committente: Ampliamento attività industriale, via Magnolini Richiesta esame paesistico per presentazione procedura di

Dettagli

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

DESCRIZIONE DEL PROGETTO DESCRIZIONE DEL PROGETTO Il presente elaborato di valutazione del rischio archeologico, redatto in ottemperanza alla normativa sulla verifica preventiva del rischio archeologico (D.L. 109\2005 artt.2ter

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA. tra REGIONE TOSCANA PROVINCIA DI LIVORNO COMUNE DI LIVORNO COMUNE DI COLLESALVETTI COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO

PROTOCOLLO DI INTESA. tra REGIONE TOSCANA PROVINCIA DI LIVORNO COMUNE DI LIVORNO COMUNE DI COLLESALVETTI COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO Allegato A) PROTOCOLLO DI INTESA tra REGIONE TOSCANA PROVINCIA DI LIVORNO COMUNE DI LIVORNO COMUNE DI COLLESALVETTI COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI COMUNE DI CECINA per il rilancio

Dettagli

UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE MILANO. Rischio, vulnerabilità e resilienza territoriale: il caso delle province italiane

UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE MILANO. Rischio, vulnerabilità e resilienza territoriale: il caso delle province italiane UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE MILANO Dottorato di ricerca in Politica Economica ciclo XXIV S.S.D: SECS-S/05; ICAR/21; SECS-P/02 Rischio, vulnerabilità e resilienza territoriale: il caso delle province

Dettagli

La pianificazione urbanistica in Toscana: il Piano territoriale di coordinamento PTC

La pianificazione urbanistica in Toscana: il Piano territoriale di coordinamento PTC Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2014/2015 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I La pianificazione urbanistica in Toscana: il Piano territoriale

Dettagli

TRASFORMAZIONE DEGLI SCALI FERROVIARI MILANESI

TRASFORMAZIONE DEGLI SCALI FERROVIARI MILANESI TRASFORMAZIONE DEGLI SCALI FERROVIARI MILANESI Esiti di un confronto su attese, esigenze e desideri dei soggetti locali Gruppo di lavoro DAStU Politecnico di Milano Gabriele Pasqui Antonella Bruzzese Francesca

Dettagli

Il palazzo ducale di Urbino è un caso esemplare di manufatto edilizio i cui lavori di trasformazione sono stati capaci di cambiare radicalmente la

Il palazzo ducale di Urbino è un caso esemplare di manufatto edilizio i cui lavori di trasformazione sono stati capaci di cambiare radicalmente la Urbino Il palazzo ducale di Urbino è un caso esemplare di manufatto edilizio i cui lavori di trasformazione sono stati capaci di cambiare radicalmente la forma della città cui appartiene e perfino il suo

Dettagli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. Monasteri 2

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. Monasteri 2 ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2014-2015 CLAUDIO NEGRELLI Monasteri 2 S. Vincenzo al Volturno (IS) Chronicon Vulturnense: l'abate Giosuè dona la chiesa di San Vincenzo al Santo - Stando al Chronicon Vulturnense

Dettagli

oal PARCO ARCHEOLOGICO AL CASTELLIERE

oal PARCO ARCHEOLOGICO AL CASTELLIERE oal PARCO ARCHEOLOGICO AL CASTELLIERE Storia e leggende della sentinella della Valbelluna. Il sito archeologico di Noal La leggenda racconta che a Noal, sulla cima del colle dei Mirabèi, quindi in una

Dettagli

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Prova pratico-grafica (6 ore) Tema n.1 - Urbanistica Progettare

Dettagli

LOCALITÀ TALIENTO F. 13 p PROPRIETÀ CENTOLA RELAZIONE ARCHEOLOGICA

LOCALITÀ TALIENTO F. 13 p PROPRIETÀ CENTOLA RELAZIONE ARCHEOLOGICA FORMIA LOCALITÀ TALIENTO F. 13 p. 1459 PROPRIETÀ CENTOLA RELAZIONE ARCHEOLOGICA L appezzamento di terreno, circa 5.000 mq., di proprietà Centola (F. 13, p. 1459) è situato in località Taliento e rimane

Dettagli

Dalle Evidenze Materiali alla Virtual Archaeology: un Progetto di Valorizzazione per la Rocca di Spilamberto (MO)

Dalle Evidenze Materiali alla Virtual Archaeology: un Progetto di Valorizzazione per la Rocca di Spilamberto (MO) Tesi di Laurea di Elena Toffalori Relatrice: Prof. Maria Teresa Guaitoli Correlatore: Dott. Alberto Monti Dalle Evidenze Materiali alla Archaeology: un Progetto di per la Rocca di (MO) e nella ricerca

Dettagli

Il Disegno dell'architettura

Il Disegno dell'architettura Il Disegno dell'architettura Il Laboratorio nasce (nel 1996) da un accordo (tra Università di Pisa, Provincia di Pisa e Comune di Volterra) come organico centro di formazione e sperimentazione per studenti

Dettagli

Le pergamene della chiesa di Santa Grata inter vites di Bergamo (1112-1299)

Le pergamene della chiesa di Santa Grata inter vites di Bergamo (1112-1299) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO FACOLTÀ DI STUDI UMANISTICI Corso di Laurea Magistrale in Scienze Storiche Le pergamene della chiesa di Santa Grata inter vites di Bergamo (1112-1299) Relatrice: Prof.

Dettagli

Piano Integrato di Conservazione (PIC)

Piano Integrato di Conservazione (PIC) 1 Piano Integrato di Conservazione (PIC) per la riqualificazione delle facciate e delle coperture dell abitato storico - Programma Operativo Val d Agri, Melandro, Sauro, Camastra - Committente COMUNE DI

Dettagli

CURRICULUM PROFESSIONALE

CURRICULUM PROFESSIONALE Dott. Salvatore De Priamo Str. San Bartolo n. 3/A 57027 San Vincenzo Livorno Telef. 3484003956 E mail: s.depriamo@comune.castagneto-carducci.li.it CURRICULUM PROFESSIONALE Nato a Santa Ninfa (TP) il 19

Dettagli

Leptis Magna: IV-V μissione (marzo e novembre 2008)

Leptis Magna: IV-V μissione (marzo e novembre 2008) Leptis Magna: IV-V μissione (marzo e novembre 2008) Da diversi anni la Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari, in collaborazione con il Centro di Documentazione e Ricerca sull Archeologia dell

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO Comunicato stampa giornate di studio 5-6 maggio 2016 Le giornate di studio La chiesa di San Giovanni e la cappella dei marchesi di Saluzzo: materiali, tecniche e geometrie di un cantiere medievale. Studi

Dettagli

_ letture storiche e stratigrafie

_ letture storiche e stratigrafie _ letture storiche e stratigrafie stratigrafie Il termine stratigrafia deriva dalla disciplina archeologica e fa riferimento in particolare allo studio dei rapporti tra il materiale archeologico e lo strato

Dettagli

Geografia dell UE. Simone Bozzato

Geografia dell UE. Simone Bozzato Geografia dell UE Simone Bozzato Statuto epistemologico della Geografia Secondo la cultura illuminista un sapere diviene scienza quando acquisisce un proprio statuto epistemologico (Vallega) - Quando sia

Dettagli

Relazione Tecnica Illustrativa

Relazione Tecnica Illustrativa Relazione Tecnica Illustrativa Introduzione La presente relazione tecnica illustra il progetto di variante alla conformazione planivolumetrica degli edifici previsti all'interno della Lottizzazione turistico-alberghiera

Dettagli

Il disegno di Sabbioneta. Città di fondazione.

Il disegno di Sabbioneta. Città di fondazione. Anna Maria Manferdini Ingegnere edile, dottore di ricerca in Ingegneria Edilizia e Territoriale, docente incaricato presso la Facoltà di Ingegneria e la Facoltà di Architettura dell Università degli studi

Dettagli

Riabilitazione dopo frattura femore

Riabilitazione dopo frattura femore ARS Dipartimento di Sanità Pubblica Università di Firenze Firenze 4 Novembre 2011 Convegno La gestione delle cronicità sul territorio in Toscana: evidenze dalla banca dati MaCro Approfondimenti descrittivi

Dettagli

LAURENTINO 38 Un progetto di rigenerazione retroattiva nella periferia romana

LAURENTINO 38 Un progetto di rigenerazione retroattiva nella periferia romana C Politecnico di Milano Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di laurea in Architettura Anno accademico 2015/2016 LAURENTINO 38 Un progetto di rigenerazione retroattiva

Dettagli

Il RUE. Regolamento Urbanistico Edilizio (art. 29 LR 20/2000)

Il RUE. Regolamento Urbanistico Edilizio (art. 29 LR 20/2000) Il RUE Regolamento Urbanistico Edilizio (art. 29 LR 20/2000) Il RUE A) Territorio Urbano e Rurale B) Sistema insediativo storico C) Polo funzionale D) Città delle Colonie E) Valsat F) Allegati al RUE DPQU

Dettagli

Il luogo scelto per la sperimentazione progettuale si pone in corrispondenza della soglia di passaggio tra Milano e Sesto San Giovanni.

Il luogo scelto per la sperimentazione progettuale si pone in corrispondenza della soglia di passaggio tra Milano e Sesto San Giovanni. SVLSE8HQ Il luogo scelto per la sperimentazione progettuale si pone in corrispondenza della soglia di passaggio tra Milano e Sesto San Giovanni. Più precisamente l area si colloca in corrispondenza della

Dettagli

Centralità locali. Municipio IV. IV.1 Settebagni. IV.2 Fidene. IV.3 Conca D Oro. IV.4 Talenti. IV.5 Castel Giubileo

Centralità locali. Municipio IV. IV.1 Settebagni. IV.2 Fidene. IV.3 Conca D Oro. IV.4 Talenti. IV.5 Castel Giubileo Centralità locali Municipio IV IV.1 Settebagni IV.2 Fidene IV.3 Conca D Oro IV.4 Talenti IV.5 Castel Giubileo Schemi di riferimento per le centralità locali IV/1 CENTRALITA LOCALE n IV-1: Settebagni Inquadramento

Dettagli

L Italia sismica Dati socio-demografici e strutturali dei comuni del centro Italia

L Italia sismica Dati socio-demografici e strutturali dei comuni del centro Italia L Italia sismica Dati socio-demografici e strutturali dei comuni del centro Italia Chiara Caramia n. matricola 100254 Eleonora Romagnoli n. matricola 97679 Federica Rossi n. matricola 100573 Sofia Solera

Dettagli

VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE PER LE SCHEDE INTERVENTO 41/2 E 41/3 E IL COMPARTO RESIDENZIALE IN CORSO OGGETTO RELAZIONE GENERALE

VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE PER LE SCHEDE INTERVENTO 41/2 E 41/3 E IL COMPARTO RESIDENZIALE IN CORSO OGGETTO RELAZIONE GENERALE VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE PER LE SCHEDE INTERVENTO 41/2 E 41/3 E IL COMPARTO RESIDENZIALE IN CORSO OGGETTO RELAZIONE GENERALE Mattagnano - Inquadramento paesaggistico dell area d intervento

Dettagli

SURVEY, RICOGNIZIONE DI SUPERFICIE, FIELDWALKING. Approcci archeologici allo studio del Paesaggio

SURVEY, RICOGNIZIONE DI SUPERFICIE, FIELDWALKING. Approcci archeologici allo studio del Paesaggio SURVEY, RICOGNIZIONE DI SUPERFICIE, FIELDWALKING Approcci archeologici allo studio del Paesaggio Testi di riferimento: N. Mancassola, F. Saggioro (a cura di), Medioevo, paesaggio e metodi, Mantova 2006.

Dettagli

CENTRO REGIONALE PER LO STUDIO DELLA DINAMICA DEI LITORALI

CENTRO REGIONALE PER LO STUDIO DELLA DINAMICA DEI LITORALI CENTRO REGIONALE PER LO STUDIO DELLA DINAMICA DEI LITORALI PROVINCIA DI GROSSETO PROVINCIA DI LIVORNO PROVINCIA DI LUCCA PROVINCIA DI MASSA - CARRARA PROVINCIA DI PISA COMUNE DI CECINA DIPARTIMENTO DI

Dettagli

.1 Inquadramento a vasta scala: Comune di Castiglione Olona

.1 Inquadramento a vasta scala: Comune di Castiglione Olona 3. INQUADRAMENTO TERRITORIALE 3.1.1 Inquadramento a vasta scala: Comune di Castiglione Olona DIMENSIONE: 7,09 kmq ABITANTI: 7.800 Il comune di Castiglione Olona ha avuto un grande sviluppo industriale

Dettagli

Legge n.13/2015 della Regione Siciliana per i centri storici Le esperienze applicative - MODICA -

Legge n.13/2015 della Regione Siciliana per i centri storici Le esperienze applicative - MODICA - Legge n.13/2015 della Regione Siciliana per i centri storici Le esperienze applicative - MODICA - L area oggetto di studio L area oggetto dello studio è classificata Zona A3 - Centro storico, comprendente

Dettagli

LETTURA DELL EVOLUZIONE DEL TESSUTO EDILIZIO

LETTURA DELL EVOLUZIONE DEL TESSUTO EDILIZIO LETTURA DELL EVOLUZIONE DEL TESSUTO EDILIZIO Sandra Vecchietti INU Emilia Romagna GLI AGGREGATI EDILIZI: CASI APPLICATIVI Sandra Vecchietti Bologna 10-06-2013 1 Unità Strutturale La presentazione è articolata

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE DEL DIPARTIMENTO. codice 210 edizione 1 del FINALITÀ DELLA DISCIPLINA

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE DEL DIPARTIMENTO. codice 210 edizione 1 del FINALITÀ DELLA DISCIPLINA A.S. 2016/2017 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE DEL DIPARTIMENTO Pag 1 di Data: 28/10 /2016 dati generali Ordine scolastico Materia: GEOGRAFIA TURISTICA REVISIONE N. V TURISMO Compilato da:valentina Cardias

Dettagli

Competenza chiave COMPETENZA DI BASE IN GEOGRAFIA CLASSE I

Competenza chiave COMPETENZA DI BASE IN GEOGRAFIA CLASSE I Competenza chiave CLASSE I Competenze specifiche Orientarsi nell'ambiente scolastico; Riconoscere le funzioni di locali e arredi e le regole di utilizzo degli spazi scolastici. Riconoscere la propria posizione

Dettagli

Via Milazzo sud QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO. Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2

Via Milazzo sud QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO. Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Via Milazzo sud QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...6 Clima acustico e piano

Dettagli

L economia del Lazio nel 2009

L economia del Lazio nel 2009 L economia del Lazio nel 2009 Evidenza dai conti regionali Istat pubblicati il 28 settembre 2010 Servizio Analisi e Finanza Sviluppo Lazio L economia del Lazio nel 2009 1. Premessa Il 28 settembre, l Istat

Dettagli

PER ULTERIORI INFORMAZIONI pagina facebook: sgv2050 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE

PER ULTERIORI INFORMAZIONI  pagina facebook: sgv2050 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE PER ULTERIORI INFORMAZIONI sgv2050@comunesgv.it www.comune.san-giovanni-valdarno.ar.it pagina facebook: sgv2050 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE COMUNE DI SAN GIOVANNI VALDARNO Il Documento informativo

Dettagli

PROVA PRATICA 30 GIUGNO 2009 TEMA N. 1

PROVA PRATICA 30 GIUGNO 2009 TEMA N. 1 CLASSE 4 SCIENZE DELL ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE PROVA PRATICA 30 GIUGNO 2009 TEMA N. 1 Il candidato esamini con cura, anche con strumenti di misura, la finestra a lui più vicina nell aula d esame

Dettagli

ALLEGATO P PIANO INDUSTRIALE INTEGRAZIONE VARIANTE AL P.A.P.M.A.A. AGRICOLA FORTE 2012

ALLEGATO P PIANO INDUSTRIALE INTEGRAZIONE VARIANTE AL P.A.P.M.A.A. AGRICOLA FORTE 2012 ALLEGATO P PIANO INDUSTRIALE INTEGRAZIONE VARIANTE AL P.A.P.M.A.A. AGRICOLA FORTE 2012 Azienda Agricola Forte Integrazione alla variante al PAPMAA Agricola Forte 2012 RELAZIONE TECNICA Bergamo, 3 Marzo

Dettagli