2 a PETIZIONE POPOLARE: Aggiornamenti e iniziative (Vedi pagina 2) SOMMARIO. Pag. 19

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "2 a PETIZIONE POPOLARE: Aggiornamenti e iniziative (Vedi pagina 2) SOMMARIO. Pag. 19"

Transcript

1 ANNO 27 - MENSILE AGOSTO-SETTEMBRE N. 8/9 SOMMARIO Pag. 2 Pag. 3 Pag. 4 Pag. 6 Pag. 7 Pag. 8 Pag. 9 Pag. 9 Pag. 10 Pag. 12 Pag. 13 Pag. 15 Pag. 17 Pag a Petizione popolare - Aggiornamenti Gravi ritardi e inadempienze delle istituzioni pubbliche piemontesi rispetto agli impegni per i cittadini non autosufficienti Il Servizio sanitario ed i Comuni singoli e associati sono obbligati a garantire la piena ed immediata attuazione dei Lea (Livelli essenziali di assistenza sanitaria) Numerose le iniziative messe in atto per denunciare le illegali liste di attesa delle persone non autosufficienti per le cure domiciliari o per un ricovero in struttura convenzionata Ritirato l emendamento dell articolo 35 della legge regionale 1/2004 grazie alle iniziative messe in campo dal Comitato promotore della 2 a Petizione popolare Nota informativa per i familiari di anziani malati cronici non autosufficienti ricoverati in Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) con retta totale a loro carico Comunicato diffuso dall Anaste in occasione della conferenza stampa sulla illegittimità delle liste di attesa La Regione Piemonte rinuncia a chiedere 200 milioni di euro di risarcimento delle quote latte Campagna I diritti alzano la voce : Fish Piemonte e Csa aderiscono alla manifestazione regionale del 20 giugno 2011 Inserimenti lavorativi delle persone con handicap intellettivo: un promemoria all Assessore al lavoro della Provincia di Torino Sostenere le adozioni difficili Comune di Torino: il Csa puntualizza al nuovo Sindaco le questioni urgenti da affrontare Il Difensore civico regionale interviene a seguito della denuncia della presenza di barriere architettoniche a Palazzo Barolo UTIMinforma 2 a PETIZIONE POPOLARE: Aggiornamenti e iniziative (Vedi pagina 2)

2 2 a PETIZIONE POPOLARE - Aggiornamenti (*) Preavviso di incontro Martedì 4 ottobre 2011 dalle ore 9,30 alle 12,30 in via Artisti 36 (To) Incontro tra le associazioni che aderiscono alla 2 a Petizione popolare per l aggiornamento sulle iniziative in corso e per concordare le nuove attività. Coinvolgimento dei Sindaci delle città piemontesi sedi di Asl Sullo scorso numero di Controcittà è stato riportato il facsimile di lettera aperta per chiedere ai Sindaci e ai Consigli comunali piemontesi di sostenere le richieste della 2 a Petizione popolare. Le organizzazioni aderenti alla Petizione popolare sono invitate pertanto ad inviare tale lettera ai Sindaci del proprio territorio per chiedere, in particolare, di premere nei confronti dell Asl di riferimento coordinandosi con gli altri Sindaci del territorio che fanno capo alla stessa Azienda sanitaria locale (al fine di attivare l Asl per il versamento della quota sanitaria per le cure domiciliari, per il convenzionamento dei posti per il ricovero nelle Rsa o l inserimento presso centri diurni, ecc.). Inoltre ai Sindaci è chiesto di attivarsi nei confronti della Regione, segnalando le nefaste conseguenze della carenza di risorse erogate per i più deboli (il facsimile di lettera da inviare per attivare i propri Sindaci è presente anche sul sito La città di Chieri sostiene la 2 a Petizione popolare Informiamo che il 14 aprile 2011 il Consiglio comunale di Chieri (To) con la delibera n. 46 ha approvato un Ordine del giorno a sostegno dei contenuti della 2 a Petizione popolare. Nuove adesioni Sono più di cento le adesioni alla 2 a Petizione popolare. Alla data del 31 luglio 2011 hanno formalmente aderito anche le seguenti organizzazioni: Associazione onlus Cristina Casagrande (No); Ama, Associazione malati di Alzheimer (No); Anaste, Associazione nazionale strutture terza età (Caresanablot, Vc); Avuls, Associazione per il volontariato dei servizi socio-sanitari (Lanzo, To); Liberi di scegliere onlus, Associazione di famiglie con figli diversamente abili (Vc); Apice, Associazione piemontese contro l epilessia onlus (To); Associazione di volontariato Vivamente (Moncalieri, To); Associazione culturale Carta e Penna (To); Associazione Orizzonti (Borgomanero, No); Associazione di promozione sociale Gazza ladra (Invorio, No); Osservatorio attivo Ovada onlus (Ovada, Al). (*) Ricordiamo che con la 2 a Petizione popolare (promossa da oltre 100 organizzazioni di volontariato e del terzo settore e con oltre 10mila le firme finora raccolte) si richiede alla Regione Piemonte, alle Asl e ai Comuni singoli ed associati la destinazione prioritaria dei finanziamenti per garantire i servizi essenziali a coloro che non sono autosufficienti (approfondite informazioni sono disponibili sul sito della Fondazione promozione sociale onlus: Il testo della 2 a Petizione popolare, oltreché consultabile sul sito appena sopra citato, può essere richiesto alla segreteria: Comitato promotore della Petizione popolare c/o Csa - Via Artisti, Torino, tel. 011/ , fax 011/ , info@fondazionepromozionesociale.it. È estremamente importante: - la FIRMA della 2 a Petizione popolare e la sensibilizzazione dei cittadini e degli amministratori locali ai problemi delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie e quindi anche della necessità che le risorse disponibili siano prioritariamente destinate per soddisfare i bisogni imprescindibili di queste persone; - il SOSTEGNO della Petizione con l approvazione, ad esempio, di ordini del giorno da parte dei Consigli provinciali, comunali e circoscrizionali; - l ADESIONE alla Petizione da parte di altre organizzazioni (associazioni, cooperative, enti vari...).

3 GRAVI RITARDI E INADEMPIENZE DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE PIEMONTESI RISPETTO AGLI IMPEGNI PER I CITTADINI NON AUTOSUFFICIENTI Come riferito nei numeri scorsi di Controcittà, il Comitato promotore della 2 a Petizione popolare 1 e le numerose associazioni sostenitrici delle richieste contenute nella stessa Petizione hanno fatto sentire la loro voce attraverso una manifestazione tenutasi il 5 aprile 2011 a Torino davanti al Consiglio regionale del Piemonte seguita da un corteo sino alla sede della Giunta regionale (più di 500 partecipanti secondo i dati forniti dalla Questura). Successivamente, il 31 maggio si è tenuto un altro presidio davanti al Consiglio regionale del Piemonte per ricordare ancora una volta la drammatica situazione delle fasce più deboli della popolazione (anziani malati cronici non autosufficienti, soggetti con handicap intellettivo grave, malati psichiatrici, ecc.) anche a seguito delle delibere finora approvate dalla Giunta Cota che hanno peggiorato ulteriormente la situazione già grave delle liste di attesa (in estrema sintesi non vengono erogati i contributi per i familiari che si fanno carico volontariamente a domicilio dei loro congiunti non autosufficienti e sono stati fortemente ridotti i ricoveri nelle strutture residenziali convenzionate, comunità alloggio, Rsa - Residenze sanitarie assistenziali). Continuando a persistere gravi ritardi e inadempienze rispetto agli impegni per i cittadini piemontesi non autosufficienti, in data 30 giugno 2011 il Comitato promotore della 2 a Petizione popolare ha inviato al Presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, al Presidente della Giunta regionale Roberto Cota, ai Capigruppo del Consiglio regionale e alla Presidente Carla Spagnuolo e ai Consiglieri della IV Commissione del Consiglio regionale del Piemonte, la seguente nota: Le associazioni promotrici della 2 a Petizione popolare denunciano con profonda amarezza: 1) Il mancato rispetto dell ordine del giorno approvato il 12 gennaio 2011 dal Consiglio regionale del Piemonte, che prevede il monitoraggio delle liste di attesa e la comunicazione trimestrale dei dati raccolti anche «al fine di orientare l attività legislativa verso un eventuale perfezionamento delle normative regionali di riferimento e di indirizzare la spesa nella direzione della risoluzione delle criticità lamentate». L Ordine del giorno è scaduto il 12 aprile 2011! 2) L apertura assai ridotta di posti letto all Irv per le dimissioni protette. Chiediamo quindi che sia mantenuta la convenzione con il Farinelli fino alla messa in funzione di tutti i posti letto all Irv. 3) L assenza di finanziamenti mirati per il sostegno economico dei nuclei familiari che accolgono a domicilio un congiunto non autosufficiente, anche al fine di dare seguito ai due apprezzati Ordini del giorno approvati il 19 maggio u.s. dal Consiglio regionale del Piemonte. 4) Il mancato ritiro dell emendamento dell articolo 35 della legge regionale 1/2004 e il riparto dei fondi destinati agli Enti gestori delle attività socio-assistenziali nel rispetto degli indirizzi e delle procedure previste dalla legge regionale succitata. Attendiamo atti concreti. p. Segreteria Comitato promotore Maria Grazia Breda. Anticipiamo ai lettori che l emendamento dell articolo 35 della legge regionale 1/2004 (punto 4 della succitata nota) è stato successivamente ritirato (si veda a pag. 7 l articolo Ritirato l emendamento dell articolo 35 della legge regionale 1/2004 grazie alle iniziative messe in campo dal Comitato promotore della 2 a Petizione popolare ). 1 Il Comitato promotore della 2 a Petizione popolare comprende: Associazioni di tutela dei malati di Alzheimer; Aip Torino, Associazione italiana parkinsoniani; Anfaa, Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie; Angsa, Associazione nazionale genitori soggetti autistici; Federavo-Avo, Associazione volontari ospedalieri; Cpd, Consulta per le persone in difficoltà; Csa, Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti; Diapsi Piemonte, Difesa ammalati psichici; Gvv, Gruppi di volontariato vincenziano; Società S. Vincenzo de Paoli; Utim, Unione per la tutela degli insufficienti mentali. La segreteria è presso la Fondazione promozione sociale onlus - Via Artisti, Torino Tel. 011/ , fax 011/ , info@fondazionepromozionesociale.it

4 IL SERVIZIO SANITARIO ED I COMUNI SINGOLI E ASSOCIATI SONO OBBLIGATI A GARANTIRE LA PIENA ED IMMEDIATA ATTUAZIONE DEI LEA (LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA SANITARIA) In data 5 maggio 2011 il Csa (Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base) ha inviato ai Presidenti del Consiglio e della Giunta della Regione Piemonte e ad altre autorità regionali, nonché ai Direttori generali delle Asl, ai Sindaci dei Comuni piemontesi aventi più di 20mila abitanti, all Anci, alla Lega delle Autonomie locali e all Uncem la nota di seguito riprodotta, nella quale si ribadisce che il Servizio sanitario ed i Comuni, singoli e associati, hanno l obbligo di garantire la piena ed immediata attuazione dei Lea (Livelli essenziali di assistenza sanitaria) senza la possibilità di negarne o ritardarne l applicazione con il pretesto della mancanza di sufficienti risorse economiche. (Anche a seguito di questa nota, numerose sono state le iniziative messe in campo per contrastare le illegali liste di attesa delle persone non autosufficienti per le cure domiciliari o per un ricovero in struttura convenzionata; si legga in proposito il successivo articolo a pagina 6). In base al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001, le cui norme sono cogenti ai sensi dell articolo 54 della legge 289/2002, il Servizio sanitario è obbligato a garantire le occorrenti prestazioni domiciliari, semiresidenziali e residenziali agli anziani cronici non autosufficienti, ai malati di Alzheimer e ai pazienti colpiti da altre forme di demenza senile, nonché ai soggetti con handicap intellettivo grave e con limitata o nulla autonomia. A loro volta gli Enti gestori delle attività socio-assistenziali sono tenuti a fornire gli interventi di loro competenza a tutti i cittadini sopra indicati. Poiché detti obblighi sono previsti dai Lea (Livelli essenziali di assistenza) le Asl ed i Comuni singoli e associati non possono negare o ritardare le prestazioni con il pretesto della mancanza di sufficienti risorse economiche, né pretendere alcun contributo economico da parte dei congiunti come precisato anche dalla sentenza n. 1607/2011 del Consiglio di Stato. Ricordiamo che l obbligo dell attuazione dei Lea da parte del Servizio sanitario e dei Comuni è sancito dall articolo 117 della Costituzione e rientra fra «i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale». Gli obblighi di cui sopra sono confermati anche dalla sentenza n. 785/2011 della Sezione prima del Tar della Lombardia del 9 marzo 2011, depositata in Segreteria il 24 dello stesso mese, che ha imposto al Comune di Dresano (Milano) di versare ai genitori della minore A.B., affetta da handicap intellettivo grave, la somma di euro 2.200,00 quale importo del danno esistenziale subito dalla succitata avendo il Comune ritardato di due mesi la frequenza del centro diurno. Nella sentenza viene altresì rilevato che se «i genitori avessero dimostrato che, nel periodo di colpevole ritardo dell Amministrazione comunale, essi abbiano provveduto direttamente e a proprie spese ad assicurare un servizio equivalente alla figlia minore, i relativi costi avrebbero rappresentato l ammontare del danno patrimoniale risarcibile in loro favore». Le norme richiamate nella sentenza in oggetto sono le stesse applicabili agli anziani cronici non autosufficienti e ai malati di Alzheimer: una ulteriore conferma del diritto esigibile alle cure sociosanitarie, nonché la prova che le prestazioni devono essere fornite immediatamente e che le liste di attesa sono illegittime. A sua volta la sentenza n. 784/2011 emessa dalla Sezione prima del Tar della Lombardia il 9 gennaio 2011, depositata in Segreteria il 24 dello stesso mese, ha precisato che i Comuni non possono negare o ritardare gli interventi rivolti alle persone non autosufficienti affermando di non avere la disponibilità di adeguate risorse economiche in quanto gli Enti locali sono «immediatamente tenuti a far fronte ai suddetti oneri ( ) essendo stati vincolati ad applicare una disposizione immediatamente precettiva introdotta a tutela di una fascia di popolazione particolarmente debole».

5 Premesso quanto sopra, le Asl non possono negare o ritardare gli interventi di loro competenza: accesso alle Rsa degli anziani cronici non autosufficienti e dei dementi senili; utilizzo dei centri diurni dei soggetti con handicap intellettivo grave e ricoveri presso comunità alloggio. A loro volta gli Enti gestori delle attività socio-assistenziali devono fornire le prestazioni socio-assistenziali integrative degli interventi sanitari. Ne consegue altresì che gli utenti delle prestazioni socio-sanitarie possono chiedere il rimborso dei danni subiti a causa degli illegittimi ritardi della sanità e dell assistenza. Per ottenere i fondi necessari i Comuni, che devono garantire le prestazioni di loro competenza anche ai sensi dell articolo 35 della legge regionale n. 1/2004, non devono più limitarsi alle parole, ma devono assumere iniziative concrete (comprese le cause legali) per ottenere dal Governo e dalla Regione Piemonte i fondi necessari. Inoltre, come previsto al primo punto della 2 a Petizione popolare, occorre che non solo da parte della Regione Piemonte, ma anche dei Comuni «nell attribuzione dei finanziamenti relativi agli investimenti e alla gestione, venga riconosciuta l assoluta priorità delle attività che incidono sulla sopravvivenza delle persone non autosufficienti a causa di malattie o di handicap invalidanti o in gravi condizioni di disagio socio-economico, specie se con minori a carico». Compete pertanto ai Comuni aumentare le quote versate ai Consorzi ai sensi della citata legge regionale n. 1/2004. Al riguardo si segnala che i Comuni di Collegno e Grugliasco (abitanti ) nel 2010 hanno versato al Cisap 30,07 euro per abitante, nonché euro 280mila quale ulteriore contributo unatantum. C è altresì l urgente necessità che dalle prestazioni degli enti gestori delle attività socio-assistenziali vengano eliminati (e trasferiti ai settori competenti) gli interventi riguardanti il lavoro (comprese le erogazioni economiche ai disoccupati e ai cassintegrati), la casa (inclusi i sostegni alle persone e ai nuclei familiari sfrattati) e gli asili nido (la cui competenza è del settore Istruzione anche ai sensi della sentenza della Corte costituzionale n. 370/2003), salvo che per dette prestazioni siano previsti stanziamenti specifici da parte dei Comuni. Inoltre occorre che non vengano più erogati contributi economici a coloro che posseggono beni immobili di qualsiasi natura e importo, nonché beni mobili non indispensabili di valore consistente. Per i possessori di beni immobili, se proprio necessario, dovrebbero essere previsti prestiti, se del caso anche con interessi limitati. Cure domiciliari Se le Autorità vogliono veramente riconoscere la priorità delle cure domiciliari (le persone stanno meglio e gli enti pubblici spendono molto meno), occorre che il Consiglio regionale modifichi la legge piemontese n. 10/2010 introducendo il diritto esigibile alle prestazioni domiciliari, com è previsto nella 2 a Petizione popolare (cfr. il testo allegato), di cui è in corso la raccolta delle firme (circa 10mila firme sono già state consegnate al Presidente regionale Cota). Vi è quindi l urgente necessità che i Consigli comunali richiedano alla Regione di assumere i necessari provvedimenti. CONTROCITTÀ È ANCHE SUL WEB Ricordiamo ai lettori di Controcittà che gli archivi degli ultimi anni di questa rivista sono disponibili su internet attraverso il sito web della Fondazione Promozione sociale onlus al seguente indirizzo: L ordinamento cronologico inizia dal numero di gennaio-febbraio 2003 e prosegue per gli anni successivi con l esclusione dell ultima annualità. Non rimane dunque che invitare i lettori naviganti a fare uso di questo importante e gratuito servizio.

6 NUMEROSE LE INIZIATIVE MESSE IN ATTO PER DENUNCIARE LE ILLEGALI LISTE DI ATTESA DELLE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI PER LE CURE DOMICILIARI O PER UN RICOVERO IN STRUTTURA CONVENZIONATA Anche grazie alle varie sollecitazioni rivolte alle istituzioni regionali e locali dal Comitato promotore della 2 a Petizione popolare, dal Csa e della Fondazione promozione sociale onlus (si consultino in proposito anche gli articoli precedenti), diverse sono state le iniziative volte a denunciare e contrastare le liste di attesa per la presa in carico da parte delle Asl delle persone malate croniche non autosufficienti. Citiamo di seguito le iniziative più significative. L audizione delle Asl il 26 luglio 2011 presso la IV Commissione del Comune di Torino Sono oltre 10mila i torinesi anziani non autosufficienti che attendono, anche da anni, le cure domiciliari o un posto convenzionato in una Rsa (Residenza sanitaria assistenziale). È quanto è emerso nel corso dell audizione dei dirigenti delle Asl torinesi alla IV Commissione consiliare permanente del Comune di Torino martedì 26 luglio Si tratta di cifre che stanno crescendo in maniera allarmante in particolare nell ultimo anno. Attualmente le cure domiciliari sono garantite solo ai codici rossi. Si tratta di persone in gravissime condizioni di salute, nonché prive di mezzi economici e/o di rete familiare. Anche per questi casi però già al limite l attesa è di tre mesi. Tutti gli altri restano fuori da qualsiasi risposta e pertanto con oneri totalmente a loro carico: mediamente euro al mese per le cure domiciliari oppure euro al mese per un ricovero privato. La situazione emersa nel corso dell audizione, oltreché drammatica per chi la sta vivendo in prima persona, è anche una emergenza sociale. Oramai riguarda la metà dei torinesi non autosufficienti e le loro famiglie. Nel corso dell audizione il Direttore alle politiche sociali della Regione Piemonte, dott.ssa Vitale, ha dichiarato di avere a disposizione i dati di tutte le Asl del Piemonte relativi al numero di cittadini anziani non autosufficienti in lista di attesa per le cure domiciliari e/o per i ricoveri in Rsa, aggiornati a marzo Il Csa (Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base) ha richiesto tali dati ed ha sollecitato il Consiglio regionale affinché la Giunta ottemperi all Ordine del giorno approvato all unanimità il 13 gennaio 2011 (cfr. Ordine del giorno sulle liste di attesa, Controcittà, gennaiofebbraio 2011). Come è stato riconosciuto dai rappresentanti delle istituzioni presenti all audizione citata, le prestazioni domiciliari e residenziali per i cittadini non autosufficienti a causa di patologie o gravi handicap, sono diritti esigibili in quanto rientrano nei Lea (Livelli essenziali di assistenza sanitaria). Pertanto la Regione, le Asl ed il Comune di Torino, nella scelta della destinazione delle risorse disponibili, dovrebbero rispettare le leggi vigenti e dare priorità agli interventi indifferibili delle persone non autosufficienti. Le due mozioni presentate in Consiglio regionale Sempre in merito alle liste di attesa, ricordiamo che anche grazie alla nota inviata dal Comitato promotore della 2 a Petizione popolare il 30 giugno 2011 al Presidente del Consiglio regionale e ad altre autorità regionali del Piemonte (cfr. articolo a pagina 3), sono state presentate in Consiglio regionale del Piemonte il 4 luglio 2011 due mozioni a firma del consigliere Mauro Laus (primo firmatario) e dei consiglieri Eleonora Artesio, Monica Cerutti, Andrea Buquicchio, Angela Motta e Giovanna Pentenero. Le mozioni presentate sono state la n. 424, dal titolo Rispetto degli impegni assunti in materia di continuità assistenziale, servizi di riabilitazione, lungodegenza, residenziali, domiciliari per persone non autosufficienti, e la n. 425, titolata Rispetto degli impegni assunti in materia di liste d'attesa nei servizi socio-sanitari per l'accesso alle cure in lungo-assistenza.

7 La conferenza stampa del 2 agosto del Consigliere regionale Mauro Laus (Pd) Il 2 agosto 2011 il Consigliere regionale Mauro Laus, accogliendo la denuncia delle associazioni che tutelano le persone non autosufficienti e le loro famiglie, ha promosso una conferenza stampa sul tema dell illegittimità delle liste d attesa nei servizi sociosanitari, alla quale hanno partecipato Maria Grazia Breda presidente della Fondazione Promozione sociale e Michele Assandri presidente di Anaste Piemonte (a pagina 9 è pubblicato il Comunicato stampa diffuso per l occasione dall Anaste). Sulla base delle recenti sentenze che hanno condannato Asl e Comuni di alcune Regioni italiane a risarcire i malati cronici non autosufficienti, l Avv. Mauro Milan del foro di Torino, a cui il Consigliere Laus ha affidato un approfondimento in merito, ha confermato con forza quanto già dichiarato dalle associazioni: i pazienti riconosciuti come non autosufficienti dalle competenti Commissioni e inseriti in lista di attesa, possono rivalersi sull Asl e sul Comune competenti per territorio, ciascuno per la propria quota di responsabilità, e vedersi risarcire il danno esistenziale subito; le famiglie, dal canto loro, se costrette a mettere mano al portafogli per supplire all inadempienza degli enti pubblici, hanno diritto al riconoscimento del danno patrimoniale. L iniziativa congiunta Anaste-Fondazione promozione sociale onlus L Anaste e la Fondazione promozione sociale onlus hanno realizzato una nota informativa per i familiari degli utenti anziani cronici non autosufficienti (malati di Alzheimer, ecc.) ricoverati in Rsa con retta totale a loro carico (cfr. articolo a pagina 8). Sulla base delle recenti sentenze i familiari degli utenti ricoverati con retta totale a loro carico potrebbero avviare una causa nei confronti della propria Asl. Anaste e Fondazione promozione sociale sono a disposizione per eventuali ulteriori approfondimenti. RITIRATO L EMENDAMENTO DELL ARTICOLO 35 DELLA LEGGE REGIONALE 1/2004 GRAZIE ALLE INIZIATIVE MESSE IN CAMPO DAL COMITATO PROMOTORE DELLA 2 a PETIZIONE POPOLARE Numerose sono state le sollecitazioni da parte del Comitato promotore della 2 a Petizione popolare verso il Consiglio regionale del Piemonte a non approvare la modifica dell articolo 35 della legge regionale 1/2004 presentata in data 25 febbraio 2011 dai Consiglieri Pdl Luca Pedrale e Cristiano Bussola alla IV Commissione del Consiglio regionale e licenziata dalla stessa Commissione con i voti dei Consiglieri di maggioranza Pdl e Lega (si veda No alla modifica dell articolo 35 della legge regionale 1/2004 sull assistenza, presentata dai Consiglieri Pedrale e Bussola, Controcittà, n. 3-4, 2011). Tale modifica prevedeva la cancellazione di una delle norme più importanti della legge 1/2004 della Regione Piemonte sull assistenza, in base alla quale «le risorse annuali regionali ( ) sono almeno pari a quelle dell anno precedente, incrementate del tasso di inflazione programmato» (articolo 35, comma 6). Inoltre nel testo proposto era prevista l eliminazione del fondo regionale indistinto (articolo 35, comma 7), per cui qualora l emendamento fosse stato approvato gli stanziamenti sarebbero stati erogati non in base ai bisogni effettivi degli assistiti evidenziati dagli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali, ma per le attività individuate e finanziate anno per anno dalla Giunta regionale mediante specifici e separati fondi per la famiglia ed i minori, per le persone con handicap, per gli anziani non autosufficienti, ecc. attribuendosi così la Regione poteri che avrebbero limitato gravemente l autonomia dei Comuni singoli e associati. È pertanto con piacere che segnaliamo ai lettori di Controcittà che, grazie anche alle iniziative messe in campo dalle associazioni sostenitrici della 2 a Petizione popolare (volantinaggi, presidi, ecc.), il 6 luglio 2011 nel corso dell approvazione delle disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011 in Consiglio regionale del Piemonte, l emendamento in oggetto che intendeva abolire la garanzia di finanziamento su livelli almeno pari all'anno precedente nonché il Fondo unico per le politiche sociali non è stato approvato.

8 NOTA INFORMATIVA PER I FAMILIARI DI ANZIANI MALATI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI RICOVERATI IN RSA (RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE) CON RETTA TOTALE A LORO CARICO Riproduciamo la nota informativa congiunta dell Anaste (Associazione nazionale strutture terza età) e della Fondazione promozione sociale onlus per i familiari di anziani malati cronici non autosufficienti ricoverati in Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) con retta totale a loro carico. PIEMONTE 1) Il Tribunale di Firenze con sentenza n del 16 novembre 2010 ha stabilito che «il possesso della condizione di totale non autosufficienza, rappresenta il presupposto, necessario e sufficiente, per il sorgere di un diritto soggettivo perfetto a fronte del quale la Pubblica amministrazione deve effettuare un accertamento di carattere essenzialmente vincolato sindacabile dal giudice ordinario». Tant è che con la citata sentenza il giudice ha condannato l Asl di Firenze a versare agli eredi di anziani non autosufficienti oltre 43mila euro per le spese sostenute per il ricovero del loro congiunto. 2) Il Consiglio di Stato con sentenza n. 1607/2011 del 15 febbraio 2011, depositata in Cancelleria il 16 marzo 2011, ha stabilito che l evidenziazione della situazione economica del solo assistito (soggetto con handicap permanente grave o ultrasessantacinquenne non autosufficiente) contenuta nei decreti legislativi 109/1998 e 130/2000 «costituisce uno dei livelli essenziali delle prestazioni da garantire in modo uniforme nell intero territorio nazionale» a cui «sia il legislatore regionale sia i regolamenti comunali devono attenersi». 3) Nella sentenza n. 784/2011 del 9 marzo 2011, depositata in Cancelleria il 24 marzo 2011, la Sezione prima del Tar della Lombardia ha precisato che «la regola della evidenziazione della situazione economica del solo assistito, rispetto alle persone con handicap permanente grave, integra un criterio immediatamente applicabile ai fini della fruizione di prestazioni afferenti a percorsi assistenziali integrati di natura socio-sanitaria, erogate a domicilio o in ambiente residenziale a ciclo diurno o continuativo, senza lasciare spazio alcuno alle amministrazioni locali per una diversa gestione in sede regolamentare» e che, pur tenendo conto «delle difficoltà dei Comuni nel reperimento di fondi sufficienti per far fronte alle legittime richieste di prestazioni sociosanitarie e socio-assistenziali da parte di coloro che ne abbiano diritto secondo legge» questa situazione «non può tradursi in misure che incidano negativamente sugli utilizzatori finali che, in quanto soggetti svantaggiati, la legge statale ha inteso proteggere». 4) Nella sentenza n. 785/2011 del 9 marzo 2011, depositata in Cancelleria il 24 marzo, la stessa Sezione prima del Tar della Lombardia ha condannato il Comune di Dresano a risarcire nella misura di euro il danno esistenziale subito dalla minore R.S. «in quanto l illegittimo comportamento del Comune ha determinato uno slittamento della data di inizio del servizio [frequenza di un centro diurno per soggetti con grave handicap intellettivo] da settembre a novembre 2009». Inoltre nella sentenza viene precisato che «ove i genitori avessero dimostrato che, nel periodo di colpevole ritardo dell Amministrazione comunale, essi abbiano provveduto direttamente e a proprie spese ad assicurare un servizio equivalente alla propria figlia minore, i relativi costi avrebbero rappresentato l ammontare del danno patrimoniale risarcibile in loro favore». Quanto contenuto nella succitata sentenza è applicabile anche agli ultrasessantacinquenni non autosufficienti in quanto le norme di riferimento sono le stesse. Sulla base di quanto sopra i familiari degli utenti ricoverati con retta totale a loro carico potrebbero avviare una causa nei confronti della propria Asl. Anaste e Fondazione promozione sociale onlus sono a disposizione per eventuali ulteriori approfondimenti. Per informazioni: - Anaste: anaste.piemonte@virgilio.it - Fondazione promozione sociale onlus: Via Artisti Torino, tel , fax , info@fondazionepromozionesociale.it,

9 COMUNICATO DIFFUSO DALL ANASTE IN OCCASIONE DELLA CONFERENZA STAMPA SULLA ILLEGITTIMITÀ DELLE LISTE DI ATTESA Il 2 agosto 2011 in occasione della conferenza stampa sul tema dell illegittimità delle liste d attesa nei servizi sociosanitari, promossa dal Consigliere regionale Mauro Laus (si veda l articolo a pagina 6) l Anaste (Associazione nazionale strutture terza età) Piemonte ha diffuso il comunicato stampa qui di seguito riprodotto. La recente giurisprudenza amministrativa, in particolare la sentenza del Consiglio di Stato 1607 del 15 febbraio 2011, ha ribadito che la Pubblica amministrazione, sia quella sanitaria che comunale, deve garantire l esigibilità dei livelli essenziali di assistenza, tenendo conto soltanto delle condizioni economiche dell assistito, escludendo, quindi, quelle del nucleo familiare. L orientamento del Consiglio di Stato armonizza l interpretazione giurisprudenziale dei Tribunali amministrativi regionali: in particolare si evidenzia la sentenza 784 del 9 marzo del Tar lombardo, che ricorda agli enti locali di non poter negare il diritto alla prestazione socio-sanitaria, motivando il rifiuto con esigenze di rispetto del vincolo di bilancio. Finalmente viene messa in giusta evidenza il principio sancito nel decreto legislativo 130 del 2000, norma introduttiva dei livelli essenziali di assistenza sociali, che si affianca al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001 in tema di livelli essenziali di assistenza sanitaria. L impostazione teorica del Piano di rientro sanitario, deliberato lo scorso febbraio dalla Giunta Cota, permetterebbe di finanziare circa quote sanitarie giornaliere, ossia il 2% della popolazione ultra65enne del Piemonte: se l obiettivo fosse rispettato, il problema delle liste d attesa sarebbe risolto, perché su tutto il territorio sono disponibili posti letto autorizzati. Il recente sondaggio regionale curato dalla nostra associazione, ha invece messo in evidenza che gli inserimenti degli anziani non autosufficienti in posto letto convenzionato con il Servizio sanitario regionale, sono diminuiti del 6% rispetto al primo semestre del Questa flessione allontana sempre di più l obiettivo tendenziale del 2%, attestandosi sull 1,4%, pari a circa quote sanitarie giornaliere, contro le previste dall addendum al Piano di rientro, che riserva al nostro settore ( Altra assistenza da privato ) un profilo di crescita delle risorse economiche, pari a per il biennio LA REGIONE PIEMONTE RINUNCIA A CHIEDERE 200 MILIONI DI EURO DI RISARCIMENTO DELLE QUOTE LATTE La vicenda di seguito riportata è emblematica di come le risorse economiche si potrebbero recuperare se solo vi fosse la volontà politica di farlo. La Regione Piemonte ha ritirato la costituzione di parte civile nel processo d appello contro i cosiddetti Cobas del latte la cinquantina di allevatori accusati di truffa ai danni dello Stato e dell Unione Europea per avere messo in atto, secondo le accuse, un meccanismo per eludere il prelievo fiscale sulla produzione di latte fuori quota rinunciando così al risarcimento previsto. In primo grado (luglio 2009) il Tribunale di Saluzzo (Cn) aveva inflitto 54 condanne e aveva riconosciuto alla Regione il diritto a un indennizzo oltre al rimborso delle spese legali. Il danno alla Regione Piemonte era stato quantificato in più di 200 milioni di euro. Qualche mese fa si è tenuto a Torino il giudizio d appello in cui la Regione, come accennato, ha ritirato la costituzione di parte civile (per evidenti ragioni partitiche) rinunciando di fatto al risarcimento predetto. Peraltro nell appello, conclusosi ad inizio luglio 2011, non solo gli imputati hanno visto confermata la condanna ma è stato loro riconosciuto il reato di associazione a delinquere. Dunque la decisione della Giunta regionale di ritirare la costituzione di parte civile configura un danno economico importante per la Regione Piemonte, in particolare nei confronti dei bisogni e diritti dei cittadini non autosufficienti a cui invece è costantemente ripetuto il refrain non ci sono risorse.

10 CAMPAGNA I DIRITTI ALZANO LA VOCE : FISH PIEMONTE E CSA ADERISCONO ALLA MANIFESTAZIONE REGIONALE DEL 20 GIUGNO 2011 Il 20 giugno 2011 si è tenuta in piazza Castello a Torino una manifestazione regionale a cura dei promotori della campagna I diritti alzano la voce nel corso della quale la Fish (Federazione italiana per il superamento dell handicap) Piemonte ed il Csa (Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base) hanno condiviso e diffuso il seguente volantino. No ai tagli contro le persone con disabilità Servono risorse e politiche per i diritti delle persone disabili! È questa la netta e forte istanza che proviene, in modo compatto, dalle organizzazioni delle persone con disabilità. Da due anni radicali e indiscriminati tagli alle politiche sociali hanno spinto verso un ulteriore emarginazione un numero sempre maggiore di persone anziane o con disabilità. La cancellazione progressiva del Fondo per le politiche sociali e di quello per la non autosufficienza priverà, dal 2012, di ogni assistenza il 20% delle persone disabili al Nord, il 30% al Centro e il 50% al Sud. Uno scenario drammatico che penalizza le famiglie, sovraccaricandole e impoverendole ulteriormente. A tutto ciò si aggiungono i tagli alle politiche per il lavoro dei disabili e le sempre più risicate risorse per la scuola che stanno generando il ritorno alle classi speciali. Infatti, dal prossimo anno: il Fondo per le politiche sociali sarà cancellato; nulla arriverà alle Regioni; il Fondo per la non autosufficienza (già abrogato dal 2011) non verrà ripristinato; il Fondo per il diritto al lavoro delle persone disabili (legge 68/1999) sarà tagliato del 75%. la riduzione delle risorse per la scuola sarà causa di rinnovati gravi disagi per gli studenti con disabilità. LA CROCIATA CONTRO LE PRESUNTE FALSE INVALIDITÀ È in corso un implacabile crociata inefficace, costosa e infarcita di toni stigmatizzanti contro le presunte false invalidità che maschera la volontà di tagliare le pensioni ai veri invalidi, a chi davvero ha vitale necessità di quei 250 euro mensili. Quotidianamente si assiste a revoche indiscriminate di pensioni e indennità a persone con grave disabilità. Oltre al danno si ingenera e rafforza un contenzioso giudiziario che ha raggiunto quasi 400mila cause giacenti. A carico dello Stato dal 2009 al 2012 vengono intanto effettuate 800mila verifiche. Nelle more di questa biblica campagna di controllo,

11 l Inps non riesce a gestire adeguatamente l ordinaria amministrazione: nonostante gli interventi normativi e l informatizzazione del sistema, i tempi di attesa del riconoscimento dell handicap e dell invalidità si sono ulteriormente allungati. Contro la compressione dei diritti civili ed umani delle persone con disabilità, chiediamo: A livello nazionale il ripristino e l adeguato finanziamento del Fondo per le politiche sociali; il ripristino e l adeguato finanziamento del Fondo per la non autosufficienza o, in alternativa, l introduzione normativa di una quota di riserva sul prelievo fiscale di Regioni e Comuni e sul cosiddetto Fondo perequativo del federalismo fiscale; l emanazione tempestiva dei Livelli essenziali di assistenza sociale, come da dettato costituzionale, per garantire il diritto di cittadinanza in tutto il Paese; il ripristino integrale del Fondo per l inserimento mirato al lavoro delle persone con disabilità; l eliminazione di qualsiasi disposizione di legge che peggiora le norme per il riconoscimento e la verifica delle minorazioni civili e la concessione delle pensioni, sempre meno esigibili negli ultimi due anni. A livello regionale LA PIENA ATTUAZIONE DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA SANITARIA E SOCIOSANITARIA. In particolare: adeguamento, con fondi regionali, degli stanziamenti per il finanziamento dei progetti di vita indipendente autogestita, dei progetti di vita in autonomia, delle cure domiciliari, del sostegno alle famiglie che si fanno carico del proprio congiunto; potenziamento dei Centri diurni aperti 8 ore al giorno per 40 ore settimanali; inserimento in abitazioni civili (gruppi appartamento) ed in comunità alloggio: no agli istituti ghetto! investimenti per istruzione, formazione professionale e lavoro per le persone con disabilità; eliminazione di ogni forma surrettizia di smantellamento del servizio sanitario nazionale pubblico e di ogni forma di riduzione delle prestazioni essenziali. Inoltre: approvazione di piani per l eliminazione delle barriere architettoniche e percettive negli edifici di abitazione, nelle sedi di servizi, nelle attività commerciali e culturali, nei mezzi di trasporto; interventi per l eliminazione dei ritardi e delle inefficienze dell Inps nel riconoscimento dell invalidità civile e del diritto alle prestazioni economiche. OCCORRONO CERTAMENTE SOLDI, MA SOPRATTUTTO SCELTE POLITICHE CHE INDIRIZZINO DIVERSAMENTE L UTILIZZO DELLE RISORSE DISPONIBILI: PIÙ SERVIZI DOMICILIARI E MENO ISTITUTI, PIÙ LAVORO E MENO ELEMOSINE, PIÙ SERVIZI SANITARI PUBBLICI PER TUTTI E MENO SANITÀ PRIVATA PER POCHI. VOGLIAMO TUTTO CIÒ NON PER BENEVOLENZA MA PER DIRITTO.

12 INSERIMENTI LAVORATIVI DELLE PERSONE CON HANDICAP INTELLETTIVO: UN PROMEMORIA ALL ASSESSORE AL LAVORO DELLA PROVINCIA DI TORINO In data 20 maggio 2011 il Ggl (Gruppo genitori per il diritto al lavoro delle persone con handicap intellettivo) ha inviato all Assessore al lavoro della Provincia di Torino e al Dirigente del settore handicap dello stesso assessorato una nota di sintesi che di seguito riproduciamo per richiamare le richieste che la stessa associazione Ggl aveva riportato nel corso dell audizione in III e VI Commissione provinciale in data 7 febbraio 2011 (cfr. n. 3-4, 2011 di Controcittà). Nel corso della Commissione in Consiglio provinciale del 7 febbraio 2011 avevamo fatto diverse richieste agli Assessori presenti affinché venisse maggiormente tutelato il diritto al lavoro delle persone con handicap intellettivo (viste le poche assunzioni fatte nel 2009) con iniziative volte a ricercare maggiori opportunità di lavoro. Le riassumiamo qui di seguito: 1. Sollecitare i principali Enti pubblici inadempienti alla legge 68/1999 (Regione, Comune di Torino, Asl, aziende partecipate, ecc.) a convenzionarsi con la Provincia ed iniziare un processo che permetta di programmare le assunzioni e le relative modalità in modo da adeguarsi alla legge 68/1999 e alle indicazioni espresse dalla legge regionale 34/2008 che riconosce come destinatari prioritari le persone con handicap intellettivo, psichiatrico e fisico grave. Con l occasione preme comunicare che come associazione, dopo l incontro con l Assessore Giovanna Quaglia, abbiamo avuto in data 18 maggio u.s. un incontro con la dott.ssa Maria Grazia Ferreri, direttore del personale della Regione Piemonte e col dott. Andrea De Leo, dirigente responsabile settore reclutamento, mobilità e gestione dell organico. In quell occasione abbiamo ribadito la necessità che anche la Regione Piemonte si convenzioni con la Provincia di Torino per poter iniziare a programmare le assunzioni e soprattutto poter procedere almeno per una parte all assunzione di persone più deboli come i disabili intellettivi, psichiatrici e fisici gravi (convenzione di integrazione lavorativa). Abbiamo consegnato un promemoria ed abbiamo ottenuto da loro una certa disponibilità a procedere su questa strada ed a prendere contatti col Vostro assessorato. A modesto parere sarebbe il caso di battere il ferro finché è caldo e fare Voi il primo passo chiedendo un incontro per iniziare a dibattere su questo tema. 2. Nei mesi scorsi si era presentato il problema della non volontà del Cto (Centro traumatologico ospedaliero) ad assumere le tre persone che avevano concluso positivamente il loro tirocinio. A breve scadranno i tre mesi di proroga del tirocinio. In questi mesi sono stati fatti degli interventi forti affinché si giunga ad una positiva conclusione della vertenza? 3. A seguito di un incontro con l Assessore Marco D Acri abbiamo avuto modo di sapere che l Ente Provincia sta procedendo con l assunzione, previo tirocinio, di tre persone con handicap intellettivo e due con problematiche psichiatriche e per questo vogliamo esprimere la nostra soddisfazione e speranza che questo sia solo un primo passo verso la totale copertura: vorremmo comunque conoscere la procedura di selezione utilizzata e le mansioni che queste persone saranno chiamate a ricoprire nell Ente. 4. Siamo sempre in attesa di avere i dati sul monitoraggio che la Provincia dovrebbe effettuare secondo l articolo 1 della delibera prot /2007 Linee di indirizzo per la promozione della cooperazione sociale d inserimento lavorativo. 5. Non abbiamo finora avuto notizia dell atto di indirizzo ai rappresentanti della Provincia presso le aziende partecipate affinché si facciano promotori di verifiche e sollecitazioni sull ottemperanza delle aziende stesse alla legge 68/1999, atto di cui aveva dato comunicazione l assessore Ida Vana.

13 Vorremmo sapere se è stato approvato e come si sta intervenendo per garantire le necessarie assunzioni (ad esempio nelle banche e fondazioni bancarie). 6. Nei mesi scorsi avevamo richiesto di presidiare attentamente le procedure per le assunzioni delle persone con handicap presso le catene di grande distribuzione che stanno insediandosi un po dovunque nella nostra Provincia, in particolare la Nordiconad presso il nuovo stadio della Juventus al confine tra Torino e Venaria Reale. Vorremmo quindi avere informazioni circa il numero di persone che verranno inserite, le mansioni a cui si pensa di impiegarle, la tipologie di disabilità, il tipo di contratto con cui verranno assunte: è ovvio che ci aspettiamo che venga assunto un certo numero di persone con handicap intellettivo per le quali si dovranno attivare tutte le procedure di collocamento mirato (tutoraggio attraverso progetti a sportello a valere sul Fondo regionale disabili ) atte a garantire il buon esito dell inserimento. 7. Siamo ancora in attesa anche di una convocazione per la presentazione dei dati relativi alle assunzioni di persone con disabilità relative all anno 2010, distribuite a seconda di vari parametri tra cui quello delle varie tipologie di handicap. Vorremmo chiedere, se possibile, di avere in quell occasione anche i dati relativi al numero totale di scoperture nelle aziende della nostra provincia al 31 dicembre 2010 ed il numero di assunzioni che sono state finora concordate per l anno 2011 in sede di convenzione con le varie aziende pubbliche e private. Ciò aiuterebbe a capire la portata del fenomeno inadempienza alla legge 68/1999 e a porre in atto più efficaci strategie di contrasto a questo fenomeno. SOSTENERE LE ADOZIONI DIFFICILI Una coppia che si accosta all adozione difficilmente pensa spontaneamente a un bambino diverso ; di fronte a lui si sente investita da una responsabilità e da un impegno molto grandi. A volte gli operatori sociali e i giudici, convinti a priori della difficoltà di trovare famiglie disponibili anche per questi bambini, non le cercano e si arrendono con molta facilità, non fanno nulla per sensibilizzare l opinione pubblica a questo problema. Indubbiamente l adozione di questi bambini non può avere luogo con le stesse procedure che si seguono per gli altri. Per una scelta di questo genere non basta una motivazione che scaturisca da una scelta dalla parte degli ultimi e/o di impegno civile: è necessario che scatti un coinvolgimento interiore che permetta di vedere al di là della diversità. Ci sono bambini che, gravemente handicappati, malati o duramente provati dalle gravissime violenze ed abusi subiti, l hanno trovata, anche attraverso l Anfaa; il nostro pensiero va a Fabrizio, Andrea, Vincenzo, Ilaria, Federica... Ma tanti altri la stanno ancora aspettando e forse non l avranno mai... Sul versante istituzionale va ricordato che stiamo ancora aspettando la banca dati prevista dall articolo 40 della legge 149/2001, non ancora operativa a distanza di dieci anni, che sarebbe utile anche per poter conoscere le situazioni dei minori dichiarati adottabili e non adottati e per assumere le necessarie iniziative per cercare loro una famiglia. Non ci sono neppure dati relativi all età e alle condizioni psico-fisiche dei minori adottabili e adottati in Italia: i dati Istat, peraltro fermi al 31 dicembre 2007, riportano solo il numero complessivo. Sappiamo che il Capo dipartimento della giustizia minorile del Ministero della giustizia nella lettera inviata il 17 marzo 2008 al presidente dell Osservatorio nazionale sull infanzia e l adolescenza ha segnalato che, secondo i dati forniti dai Tribunali per i minorenni, erano 191 i minori «adottabili in via

14 definitiva per i quali non era intervenuto da almeno sei mesi, per la difficoltà a reperire una idonea collocazione familiare, un provvedimento di affidamento preadottivo». Il loro «mancato affidamento a scopo di adozione è dovuto, in primo luogo, alle condizioni sanitarie gravi o gravissime del minore, le quali, in alcuni casi, comportano la necessità di assistenza medica specialistica e, in secondo luogo, all età adolescenziale». Alcuni di loro sono stati affidati a famiglie o inseriti in comunità, di moltissimi non viene specificata l attuale collocazione (viene utilizzata sovente la generica formula in struttura ). È spesso un incontro a determinare una scelta: una famiglia viene a conoscenza, attraverso i canali più diversi, della storia di un bimbo e si lascia interrogare. Così può iniziare un esperienza, un cammino certamente faticoso, ma che può dare la gioia di vivere a un bambino al di là delle sue oggettive menomazioni e molta ricchezza alla famiglia che lo ha accettato. Non si può però pensare che l adozione di un bambino diverso possa riuscire fidando solo sulla disponibilità della famiglia: è indispensabile poter contare su una rete di rapporti umani e sociali intorno ad essa, che arricchisca la vita del nucleo familiare e ne impedisca l isolamento. La loro disponibilità deve essere accompagnata e sostenuta da tutta la società civile e, in primo luogo, dalle istituzioni. Il comma 8 dell articolo 6 della legge 149/2001 recita: «Nel caso di adozione dei minori di età superiore a dodici anni o con handicap accertato ai sensi dell articolo 4 della legge 5 febbraio 1992 n. 104, lo Stato, le Regioni e gli enti locali possono intervenire nell ambito delle proprie competenze e nei limiti delle disponibilità finanziarie dei rispettivi bilanci, con specifiche misure di carattere economico, eventualmente anche mediante misure di sostegno alla formazione e all inserimento sociale, fino all età di diciotto anni degli adottati»; purtroppo ciò non impegna le istituzioni a fornire gli aiuti previsti in quanto gli stessi sono subordinati alle «disponibilità finanziarie dei rispettivi bilanci». La Regione Piemonte è l unica che abbia assunto provvedimenti per rendere operative queste disposizioni, erogando attraverso gli Enti gestori dei servizi assistenziali, un contributo spese equiparato a quello per l affidamento familiare a favore dei genitori adottivi di minori sopra i 12 anni o con handicap accertato, sino alla maggiore età. Secondo gli ultimi dati erano 97 i minori seguiti. Sono questi alcuni degli aspetti trattati nel corso del seminario Come sostenere le adozioni difficili. Il ruolo delle istituzioni e delle associazioni promosso da Cismai, Fondazione Paideia e Anfaa a Torino il 26 maggio scorso presso la sede della Fondazione Paideia. Sono intervenuti Marisa Pedrocco Biancardi, psicologa psicoterapeuta, autrice del libro La cicogna miope, dalla famiglia che violenta alla famiglia che ripara (Franco Angeli editore); Antonella Caprioglio, dirigente in staff alla Direzione politiche sociali Regione Piemonte; Alberto Astesano, giudice onorario tribunale per i minorenni del Piemonte e Valle d Aosta; Roberto Maurizio, collaboratore Fondazione Paideia; Dario Merlino, presidente Cismai; Emilia De Rienzo, insegnante e scrittrice; Mauro Perino, direttore Consorzio Cisap Collegno-Grugliasco. Ha coordinato i lavori Frida Tonizzo, consigliere Anfaa. Questo seminario ha rappresentato un primo momento di confronto fra operatori, giudici e associazioni di volontariato, che i promotori si sono impegnati a proseguire sulla base di un documento condiviso. Gli obiettivi sono: individuare ulteriori proposte e percorsi per conoscere tempestivamente le situazioni di questi bambini (prima si interviene, meglio è!), cercare loro le famiglie più idonee e per garantire anche in questi tempi di crisi i necessari supporti per il loro miglior inserimento non solo in famiglia, ma anche nella scuola di tutti, insieme agli altri allievi, e nella vita sociale. Gli interessati ad approfondire questi temi possono contattare la sede Anfaa di Torino ( segreteria@anfaa.it).

Urgentissime iniziative per rispetto diritto alle cure anziani cronici non autosufficienti

Urgentissime iniziative per rispetto diritto alle cure anziani cronici non autosufficienti Urgentissime iniziative per rispetto diritto alle cure anziani cronici non autosufficienti CSA - Coordinamento Sanità e Assistenza fra i movimenti di base 10124 TORINO - Via Artisti, 36 - Tel. 011-812.44.69

Dettagli

Indice. Presentazione

Indice. Presentazione XX_1-234_Breda_utet 26-07-2007 8:41 Pagina V XIII XVIII Silvia Presentazione 3 PARTE PRIMA Condizioni per iniziative efficaci 5 CAPITOLO 1 Perché ridefinire il problema handicap 5 1.1 Introduzione 6 1.2

Dettagli

La tutela dei diritti socio-sanitari delle persone non autosufficienti

La tutela dei diritti socio-sanitari delle persone non autosufficienti La tutela dei diritti socio-sanitari delle persone non autosufficienti Andrea Ciattaglia Fondazione promozione sociale onlus Csa Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di base ROTTA DEL VIAGGIO.

Dettagli

A fronte dei dati di cui sopra, in merito ai 30 milioni che finalmente la Giunta Cota ha deciso di sbloccare osservo che:

A fronte dei dati di cui sopra, in merito ai 30 milioni che finalmente la Giunta Cota ha deciso di sbloccare osservo che: Comitato promotore della 2 a Petizione popolare: Associazioni di tutela dei malati di Alzheimer; AIP- Torino, Associazione italiana parkinsoniani; ANFAA, Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie;

Dettagli

ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI TORINO

ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI TORINO Il Consiglio dell Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino (OMCeO - TO) a seguito del documento approvato in data 6 luglio 2015 relativo all indifferibilità delle prestazioni

Dettagli

Assistenza educativa e trasporto scolastico Alunni disabili scuole medie superiori

Assistenza educativa e trasporto scolastico Alunni disabili scuole medie superiori CONSIGLIO DIRETTIVO di ANCI LOMBARDIA Milano, 28 marzo 2017 Assistenza educativa e trasporto scolastico Alunni disabili scuole medie superiori Situazione attuale in base alle sentenze del Consiglio di

Dettagli

Si aggiunga come primo riconoscimento:

Si aggiunga come primo riconoscimento: PROPOSTA DI EMENDAMENTI DELL'OSSERVATORIO REGIONALE DEL VOLONTARIATO TRATTE DAL DOCUMENTO "RICHIESTE DI MODIFICHE ED INTEGRAZIONE ALLA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE CONCERNENTE IL SISTEMA INTEGRATO DEGLI

Dettagli

LEGGE 112/2016 SUL DOPO DI NOI

LEGGE 112/2016 SUL DOPO DI NOI I N C O N T R O D I S T U D I O LEGGE 112/2016 SUL DOPO DI NOI ASSISTENZA IN FAVORE DI PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE, AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO, TRUST, VINCOLI DI DESTINAZIONE

Dettagli

DISCIPLINA DELLA COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI RIVOLTI AGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI.

DISCIPLINA DELLA COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI RIVOLTI AGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. DISCIPLINA DELLA COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI RIVOLTI AGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. (Zona Socio Sanitaria Versilia) CAPO I Disposizioni generali. Art. 1 Finalità. 1. Il presente regolamento

Dettagli

OSSERVAZIONI DI ANCI LOMBARDIA all art. 29 del PDL 339 Assistenza studenti disabili. Milano, 6 aprile Prot. n. 2417/17

OSSERVAZIONI DI ANCI LOMBARDIA all art. 29 del PDL 339 Assistenza studenti disabili. Milano, 6 aprile Prot. n. 2417/17 OSSERVAZIONI DI ANCI LOMBARDIA all art. 29 del PDL 339 Assistenza studenti disabili Milano, 6 aprile 2017 Prot. n. 2417/17 Sommario Premessa... 3 La legislazione nazionale... 3 La legislazione di Regione

Dettagli

Direzione Servizi Sociali /019 Area Servizi Sociali Servizio Prevenzione alle Fragilità Sociali Ufficio Assistenza Economica

Direzione Servizi Sociali /019 Area Servizi Sociali Servizio Prevenzione alle Fragilità Sociali Ufficio Assistenza Economica Direzione Servizi Sociali 2017 02449/019 Area Servizi Sociali Servizio Prevenzione alle Fragilità Sociali Ufficio Assistenza Economica CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 142 approvata

Dettagli

A relazione dell'assessore Cavallera:

A relazione dell'assessore Cavallera: REGIONE PIEMONTE BU44 31/10/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 7 ottobre 2013, n. 7-6453 Fondo nazionale per le non autosufficienze anno 2013. Assegnazione risorse a sostegno della domicilarita'

Dettagli

IL PENSIERO DEL VOLONTARIATO

IL PENSIERO DEL VOLONTARIATO IL PENSIERO DEL VOLONTARIATO Rispetto alle questioni sollevate lo scorso anno, le associazioni di volontariato richiamano nuovamente l attenzione su alcuni punti: TERRITORIO E INTEGRAZIONE FRA I SERVIZI

Dettagli

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE PROPONENTE Settore Politiche Sociali DIRETTORE GROSSI dott.ssa EUGENIA Numero di registro Data dell'atto 662 05/05/2015 Oggetto : Approvazione della seconda tranche di spesa,

Dettagli

Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 2016 02087/019 Servizio Disabili CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 2016 02087/019 Servizio Disabili CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 2016 02087/019 Servizio Disabili CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 96 approvata il 26 aprile 2016 DETERMINAZIONE:

Dettagli

Implementazione e sviluppo delle attività dei Centri per le famiglie, istituiti ai sensi dell art. 42 della LR 1/2004.

Implementazione e sviluppo delle attività dei Centri per le famiglie, istituiti ai sensi dell art. 42 della LR 1/2004. Allegato 1 Attività 1 Implementazione e sviluppo delle attività dei Centri per le famiglie, istituiti ai sensi dell art. 42 della LR 1/2004. Prosecuzione delle attività messe in atto dai soggetti gestori

Dettagli

Assegno di cura a rischio per 6mila malati cronici

Assegno di cura a rischio per 6mila malati cronici VIII TORINO CRONACA Assegno di cura a rischio per 6mila malati cronici È l effetto di una delibera della giunta Cota che scarica sui Comuni i non autosufficienti. Sos delle associazioni SARA STRIPPOLI

Dettagli

AMBITO DISTRETTUALE DI ARCISATE

AMBITO DISTRETTUALE DI ARCISATE PIANO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE ANNO 2013 Premessa La Regione Lombardia con la DGR116/2013 determinazioni in ordine all istituzione del fondo regionale a sostegno della famiglie e dei suoi componenti

Dettagli

DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RM 5/6

DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RM 5/6 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RM 5/6 CONVENZIONE TRA I COMUNI DI ARTENA, CARPINETO ROMANO, COLLEFERRO, GAVIGNANO, GORGA, LABICO, MONTELANICO, SEGNI, VALMONTONE PER LA GESTIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DEGLI INTERVENTI

Dettagli

Servizio Programmazione Sociale e Integrazione Sociosanitaria

Servizio Programmazione Sociale e Integrazione Sociosanitaria R E G I O N E P U G L I A Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale Area Politiche per la promozione della salute delle persone e delle pari opportunità Servizio Programmazione Sociale e Integrazione

Dettagli

GIUNTA REGIONALE - Deliberazioni

GIUNTA REGIONALE - Deliberazioni 56 13.12.2017 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 50 GIUNTA REGIONALE - Deliberazioni DELIBERAZIONE 4 dicembre 2017, n. 1369 L.R. 66/2008 Istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza.

Dettagli

COMUNE DI SOGLIANO AL RUBICONE

COMUNE DI SOGLIANO AL RUBICONE COMUNE DI SOGLIANO AL RUBICONE Provincia di Forlì Cesena AREA SERVIZI ALLA PERSONA Piazza della Repubblica n. 35-47030 Sogliano al Rubicone (FC) Tel. 0541.817311 Fax 0541.948866 - e-mail: servizi.sociali@comune.sogliano.fc.it

Dettagli

Comune di Quartu Sant Elena Provincia di Cagliari

Comune di Quartu Sant Elena Provincia di Cagliari Comune di Quartu Sant Elena Provincia di Cagliari REGOLAMENTO DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI DI SOSTEGNO ECONOMICO PER L INSERIMENTO IN STRUTTURA DI ANZIANI E DISABILI Approvato con deliberazione del Consiglio

Dettagli

17 aprile A cura dell Avvocato R. Cristiani

17 aprile A cura dell Avvocato R. Cristiani 17 aprile 2010 A cura dell Avvocato R. Cristiani Il Certificato medico: AP68 Alcune specifiche... Selezionando questa casella la persona sarà valutata per il riconoscimento dell indennità di accompagnamento

Dettagli

DISTRETTO DI PARMA REGOLAMENTO PER L ACCOGLIENZA TEMPORANEA RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE

DISTRETTO DI PARMA REGOLAMENTO PER L ACCOGLIENZA TEMPORANEA RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE DISTRETTO DI PARMA REGOLAMENTO PER L ACCOGLIENZA TEMPORANEA RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE Approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 32/2008 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO: - La Deliberazione

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. la L. 4 maggio 1983, n. 184, concernenti Diritto del minore ad una famiglia ;

LA GIUNTA REGIONALE. la L. 4 maggio 1983, n. 184, concernenti Diritto del minore ad una famiglia ; Oggetto: DGR 13 Febbraio 2001, n. 219 : Costituzione Comitato Tecnico di Coordinamento Regionale dei servizi integrati per le adozioni nazionali ed internazionali. Modifica. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA

Dettagli

12. CHE FINALITA HA LA LEGGE 6 /2004?

12. CHE FINALITA HA LA LEGGE 6 /2004? 1. A NORMA DI QUANTO DISPONE L'ART. 4 DELLA LEGGE N. 328/2000, A CHI COMPETE, IN MERITO AL SISTEMA DI FINANZIAMENTO DELLE POLITICHE SOCIALI, LA SPESA PER LE INDENNITÀ SPETTANTI AGLI INVALIDI CIVILI? 1)

Dettagli

Assessorato alle Politiche Sociali. Verso il nuovo Piano sociale regionale

Assessorato alle Politiche Sociali. Verso il nuovo Piano sociale regionale Assessorato alle Politiche Sociali Verso il nuovo Piano sociale regionale Il sociale in Abruzzo: alcuni dati del Profilo Sociale Regionale La Regione Abruzzo sta redigendo, attraverso un percorso partecipato,

Dettagli

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra. Regione Toscana. Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n.

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra. Regione Toscana. Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n. SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra Regione Toscana Coordinamento Toscano delle Associazioni per la Salute Mentale e Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n.10 sono

Dettagli

Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie /019 Servizio Anziani e Tutele CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie /019 Servizio Anziani e Tutele CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 2016 03183/019 Servizio Anziani e Tutele CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 163 approvata il 29 giugno 2016 DETERMINAZIONE:

Dettagli

PROGRAMMA GRAVISSIME DISABILITÀ ACQUISITE (DGR 2068/2004 E S.M.): AGGIORNAMENTO ASSEGNO DI CURA DGR 1848/12.

PROGRAMMA GRAVISSIME DISABILITÀ ACQUISITE (DGR 2068/2004 E S.M.): AGGIORNAMENTO ASSEGNO DI CURA DGR 1848/12. Progr.Num. 1732/2014 GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA Questo giorno lunedì 03 del mese di novembre dell' anno 2014 si è riunita nella residenza di la Giunta regionale con l'intervento dei Signori: via

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 53/3 DEL

DELIBERAZIONE N. 53/3 DEL Oggetto: Rapporto sullo stato di attuazione della Delib.G.R. n. 33/27 dell 8 agosto 2013 concernente Art. 2 D.L. n. 158/2012 convertito con modificazioni nella legge n. 189/2012. Approvazione linee guida

Dettagli

Servizio Studi. Documento DDL. n. 1298

Servizio Studi. Documento DDL. n. 1298 Servizio Studi Documento 5-2017 DDL. n. 1298 Proroga dell esercizio provvisorio per l anno 2017 e istituzione del Fondo regionale per la disabilità. Nota di lettura XVI Legislatura 28 febbraio 2017 Servizio

Dettagli

art. 3 individuazione aree intervento modalità di presentazione delle domande criteri e modalità di riparto rendicontazione entrata in vigore

art. 3 individuazione aree intervento modalità di presentazione delle domande criteri e modalità di riparto rendicontazione entrata in vigore Regolamento per la determinazione per l anno 2015 dei criteri di riparto e delle modalità di utilizzo della quota di cui all articolo 39, comma 2, della legge regionale 31 marzo 2006, n. 6 (Sistema integrato

Dettagli

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimento Salute e Servizi Sociali Programmazione, Controllo Direzionale e Politiche del Farmaco - Settore

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimento Salute e Servizi Sociali Programmazione, Controllo Direzionale e Politiche del Farmaco - Settore OGGETTO : Potenziamento dell'offerta territoriale. Adeguamento dell'offerta ospedaliera agli standard nazionali. Dimensionamento della rete e delle componenti del sistema di emergenza. RELAZIONE/ 1. Quadro

Dettagli

La continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche

La continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche La continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche Percorso di approfondimento, confronto e formazione per medici con ruoli organizzativi La gestione del paziente con disabilità

Dettagli

n. 42 del 25 Giugno 2014 DECRETO n. 25 del 03/06/2014

n. 42 del 25 Giugno 2014 DECRETO n. 25 del 03/06/2014 DECRETO n. 25 del 03/06/2014 Oggetto: Recepimento Intesa e conseguenti disposizioni relative all'assegnazione alle Regioni delle risorse per l'anno 2010 da destinare alla copertura degli oneri connessi

Dettagli

N. procedimenti per i quali non sono stati rispettati i tempi di conclusione

N. procedimenti per i quali non sono stati rispettati i tempi di conclusione AREA Processi Tipologia di tot dei per i quali non ad per è indennizzi dei e Contributi economici per soggetti disagiati, malati varie patologie (Del. 278/93 - Del. 358/13) orfani di lavoratori, invalidi

Dettagli

Copia tratta dal sito Ufficiale della G.U.R.S Copia non valida per la commercializzazione

Copia tratta dal sito Ufficiale della G.U.R.S Copia non valida per la commercializzazione 66 10-11-2017 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 49 ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DEL LAVORO DECRETO 16 ottobre 2017. Assegnazione ai distretti socio-sanitari

Dettagli

La normativa vigente. Legge 68/99, Regolamento CE n 2204/2002, Convenzione ONU 30 marzo 2007

La normativa vigente. Legge 68/99, Regolamento CE n 2204/2002, Convenzione ONU 30 marzo 2007 Disabilità e lavoro L accesso al lavoro. Conoscenze nuove e capacità strategiche La normativa vigente. Legge 68/99, Regolamento CE n 2204/2002, Convenzione ONU 30 marzo 2007 La nozione di disabilità in

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D AOSTA XIII LEGISLATURA. Proposta di legge regionale. n. 93

CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D AOSTA XIII LEGISLATURA. Proposta di legge regionale. n. 93 Allegato all oggetto n. Adunanza del Consiglio regionale in data CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D AOSTA XIII LEGISLATURA Proposta di legge regionale n. 93 Disposizioni per il sostegno dei genitori separati

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. - richiamati i seguenti articoli dell Accordo Collettivo Nazionale 29 luglio 2009 sopracitato per la pediatria di libera scelta:

LA GIUNTA REGIONALE. - richiamati i seguenti articoli dell Accordo Collettivo Nazionale 29 luglio 2009 sopracitato per la pediatria di libera scelta: LA GIUNTA REGIONALE - visto l Accordo Collettivo Nazionale in data 15 dicembre 2005 per la disciplina dei rapporti con i medici specialisti pediatri di libera scelta, ai sensi dell art. 8 del d.lgs. n.

Dettagli

COMUNE DI COLORNO. Provincia di Parma PROGETTO HOME CARE PREMIUM ELENCHI BENEFICIARI E RELATIVI PROVVEDIMENTI.

COMUNE DI COLORNO. Provincia di Parma PROGETTO HOME CARE PREMIUM ELENCHI BENEFICIARI E RELATIVI PROVVEDIMENTI. COMUNE DI COLORNO Provincia di Parma DETERMINAZIONE N. 64 Data di Registrazione 24/02/ OGGETTO: PROGETTO HOME CARE PREMIUM 2012. ELENCHI BENEFICIARI E RELATIVI PROVVEDIMENTI. IL RESPONSABILE DEL IV SETTORE

Dettagli

COMUNE DI CAPOLIVERI

COMUNE DI CAPOLIVERI COMUNE DI CAPOLIVERI PROVINCIA DI LIVORNO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE C O P I A Comunicata ai Capigruppo Consiliari il 15/06/2011Nr. Prot. 8473 APPROVAZIONE PROGRAMMA ANNUALE E TRIENNALE DELLE

Dettagli

Legge 104 e invalidità: tutte le agevolazioni lavorative

Legge 104 e invalidità: tutte le agevolazioni lavorative Legge 104 e invalidità: tutte le agevolazioni lavorative Handicap e invalidità: tutti i benefici lavorativi, dai permessi ai congedi, al collocamento mirato. Gli invalidi ed i soggetti portatori di handicap,

Dettagli

Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati Anno 2015

Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati Anno 2015 Conferenza le Regioni e le Province Autonome Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati Anno 2015 SEGRETO STATISTICO, OLIGO DI RISPOSTA, TUTELA DELLA RISERVATEZZA E DIRITTI

Dettagli

OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO INDICATORE SITUAZIONE ECONOMICA (I.S.E.).

OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO INDICATORE SITUAZIONE ECONOMICA (I.S.E.). Cc01055 OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO INDICATORE SITUAZIONE ECONOMICA (I.S.E.). IL CONSIGLIO COMUNALE VISTO il D. Lgs. n. 109 del 31/3/98 come modificato dal D.Lgs. n.130 del 03/05/2000; VISTO il D.P.C.M.

Dettagli

A relazione degli Assessori Ferrari, Saitta:

A relazione degli Assessori Ferrari, Saitta: REGIONE PIEMONTE BU35 31/08/2017 Deliberazione della Giunta Regionale 3 agosto 2017, n. 49-5480 Ridefinizione fabbisogno delle Comunita' Terapeutiche e delle Comunita' Riabilitative Psicosociali per minori

Dettagli

Tit del 18/03/2015. La Responsabile del Servizio Corecom

Tit del 18/03/2015. La Responsabile del Servizio Corecom DETERMINAZIONE Determinazione n. 3/2015 DEFC.2015.3 Tit. 2012.1.10.21.666 del 18/03/2015 OGGETTO: DEFINIZIONE DELLA CONTROVERSIA TRA X E NGI X La Responsabile del Servizio Corecom Vista la legge 14 novembre

Dettagli

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE?

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? Assistente Sociale Barbara Miscoria Cividale del Friuli 16 gennaio 2012 L AMBITO DISTRETTUALE Si riferisce a una realtà territoriale

Dettagli

COMMENTO LEGGE QUADRO SUI SERVIZI SOCIALI ( LEX 328/00)

COMMENTO LEGGE QUADRO SUI SERVIZI SOCIALI ( LEX 328/00) COMMENTO LEGGE QUADRO SUI SERVIZI SOCIALI ( LEX 328/00) La "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", è una norma che rientra tra la più ampia riforma dello

Dettagli

I centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016

I centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016 ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg. delib. n. 733 Prot. n. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE OGGETTO: Fondazione Bruno Kessler - approvazione Piano attuativo annuale per l'anno 2017. Il giorno

Dettagli

Interventi in favore dei minorenni allontanati temporaneamente dalla propria famiglia

Interventi in favore dei minorenni allontanati temporaneamente dalla propria famiglia Interventi in favore dei minorenni allontanati temporaneamente dalla propria famiglia Contenuto della DGR n. 865 del 11/6/2012 così come modificata dalla DGR n. 1413 dell 8/10/2012 Ancona - Palazzo Limadou

Dettagli

COMUNE DI CASTELLANA SICULA CITTA METROPOLITANA DI PALERMO

COMUNE DI CASTELLANA SICULA CITTA METROPOLITANA DI PALERMO COMUNE DI CASTELLANA SICULA CITTA METROPOLITANA DI PALERMO P.zza Avv. P. Miserendino snc - 90020 - tel. 0921558232 - fax 0921.762007 PEC:amministrativo@pec.comune.castellana-sicula.pa.it - E-mail:escelfo@comune.castellana-sicula.pa.it

Dettagli

Documento scaricato da

Documento scaricato da Regione Sardegna Legge Regionale n. 22 del 16 dicembre 2005 Norme per l approvazione del Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell ambiente ai fini della difesa dai pericoli

Dettagli

Assistenza residenziale per anziani non autosufficienti

Assistenza residenziale per anziani non autosufficienti Assistenza residenziale per anziani non autosufficienti Revisione delle: D.G.R. 17-15226 del 30.03.2005 Il nuovo modello integrato di assistenza residenziale socio sanitaria a favore delle persone anziane

Dettagli

VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE COMUNE DI MOZZECANE PROVINCIA DI VERONA REG. DEL. N 76 ORIGINALE VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE OGGETTO: ADESIONE AL BANDO PER L'ASSEGNAZIONE DI CONTRIBUTI REGIONALI A FAVORE DI COMUNI

Dettagli

CITTA' DI SPOLTORE PROVINCIA DI PESCARA DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE SETTORE SETTORE I - SERVIZI ALLA PERSONA

CITTA' DI SPOLTORE PROVINCIA DI PESCARA DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE SETTORE SETTORE I - SERVIZI ALLA PERSONA CITTA' DI SPOLTORE PROVINCIA DI PESCARA SEGRETERIA GENERALE Registro Generale delle Determinazioni N. 471 del 08/04/2016 DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE SETTORE SETTORE I - SERVIZI ALLA PERSONA SERVIZIO

Dettagli

PREVITALIA REGOLAMENTO

PREVITALIA REGOLAMENTO PREVITALIA REGOLAMENTO TESTO AGGIORNATO CON LE MODIFICHE APPROVATE DALLE ASSEMBLEE DEL 10/07/1996, 16/06/1998, 08/07/1999, 05/07/2006, 03/12/2010, 02/07/2014 E 03/12/2015 Art. 1 Oggetto Il presente Regolamento,

Dettagli

A relazione dell'assessore Ferrari:

A relazione dell'assessore Ferrari: REGIONE PIEMONTE BU52 29/12/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 28 novembre 2016, n. 25-4271 Fondo nazionale per le non autosufficienze per l'anno 2016. Assegnazione risorse a sostegno della domiciliarita'

Dettagli

COMUNE DI MONTECHIARUGOLO PROVINCIA DI PARMA

COMUNE DI MONTECHIARUGOLO PROVINCIA DI PARMA REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE DI DOMICILI DI EMERGENZA DI PROPRIETA O DISPONIBILITA COMUNALE (approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 66 del 22/12/2005.) 1 INDICE Articolo 1 CONTENUTO E

Dettagli

ASSESSORATO DEL LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE, COOPERAZIONE E SICUREZZA SOCIALE

ASSESSORATO DEL LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE, COOPERAZIONE E SICUREZZA SOCIALE DETERMINAZIONE N. 27763/2903/D.G. Oggetto: Ricognizione dello stato di attuazione dell accordo istituzionale per la proroga e la prima concessione degli ammortizzatori sociali in deroga per l'anno 2012.

Dettagli

Anziani malati non autosufficienti e/o con demenza: il diritto alle cure sanitarie e socio sanitarie. un DIRITTO ESIGIBILE. Avv.

Anziani malati non autosufficienti e/o con demenza: il diritto alle cure sanitarie e socio sanitarie. un DIRITTO ESIGIBILE. Avv. Anziani malati non autosufficienti e/o con demenza: il diritto alle cure sanitarie e socio sanitarie un DIRITTO ESIGIBILE Avv. Maria Luisa Tezza 1) Il concetto di Cura/Salute 2) Livelli Essenziali di Assistenza

Dettagli

GRADUATORIE PERMANENTI GRADUATORIE DI ISTITUTO DI PRIMA FASCIA A.S. 2006/2007. C.M. n. 40 del 9 maggio 2006

GRADUATORIE PERMANENTI GRADUATORIE DI ISTITUTO DI PRIMA FASCIA A.S. 2006/2007. C.M. n. 40 del 9 maggio 2006 GRADUATORIE DI ISTITUTO DI PRIMA FASCIA C.M. n. 40 del 9 maggio 2006 SCIOGLIMENTO DELLE RISERVE PRIORITA NELLA SCELTA DELLA SEDE (LEGGE 104) VARIAZIONE DELLE SEDI SCOLASTICHE SCHEDE DI LETTURA LE GRADUATORIE

Dettagli

CITTÀ DI MONCALIERI VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE OGGETTO: ATTIVARSI PER IL LAVORO, ANNO 2017: APPROVAZIONE PROGETTO

CITTÀ DI MONCALIERI VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE OGGETTO: ATTIVARSI PER IL LAVORO, ANNO 2017: APPROVAZIONE PROGETTO CITTÀ DI MONCALIERI (LAVORO) VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 99 / 2017 Fascicolo 2017 11.06.02/000004 Uff. LAVORO OGGETTO: ATTIVARSI PER IL LAVORO, ANNO 2017: APPROVAZIONE PROGETTO L

Dettagli

CITTÀ DI CARMAGNOLA PROVINCIA DI TORINO VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N 319

CITTÀ DI CARMAGNOLA PROVINCIA DI TORINO VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N 319 COPIA CITTÀ DI CARMAGNOLA PROVINCIA DI TORINO VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N 319 OGGETTO: Servizi per persone non autosufficienti - Azioni contro le deliberazioni della Giunta della Regione

Dettagli

socio-sanitari, al fine di qualificare i servizi per anziani sempre più necessitanti competenze socio-sanitarie in capo al personale coinvolto nell

socio-sanitari, al fine di qualificare i servizi per anziani sempre più necessitanti competenze socio-sanitarie in capo al personale coinvolto nell LA GIUNTA REGIONALE - Visto il decreto legislativo n. 163/2006 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE) e successive

Dettagli

Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 2014 04551/019 Servizio Anziani - Residenzialità

Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 2014 04551/019 Servizio Anziani - Residenzialità Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 2014 04551/019 Servizio Anziani - Residenzialità CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 237 approvata il 9 ottobre 2014

Dettagli

PIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA

PIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA 1. Titolo del progetto Assistenza domiciliare indiretta. 2. Nuovo progetto - No 3. Progetto già avviato - Sì 4. Se il progetto dà

Dettagli

Circolare numero 112 del htm

Circolare numero 112 del htm Circolare numero 112 del 3-8-2007.htm estensione del diritto al congedo di cui all art. 42, comma 5, D.Lgs. 151/2001 al coniuge convivente con soggetto con handicap in situazione di gravità. Direzione

Dettagli

L'ASSISTENZA RESIDENZIALE PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E

L'ASSISTENZA RESIDENZIALE PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E _ Segretariato Generale Settore Affari Generali e Istituzionali ORDINE N. 142 NUOVE LINEE 'INDIRIZZO PER L'ASSISTENZA RESIDENZIALE PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E RICLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DOMICILIARI

Dettagli

UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 7 DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO

UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 7 DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO Delibera n. 139 del 10/02/2016 REGIONE DEL VENETO UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 7 PIEVE DI SOLIGO DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO L`anno duemilasedici, il giorno dieci del mese di Febbraio Il Commissario

Dettagli

PROMEMORIA E RICHIESTE PER LE NUOVE AMMINISTRAZIONI COMUNALI DI NICHELINO, NONE, VINOVO E CANDIOLO

PROMEMORIA E RICHIESTE PER LE NUOVE AMMINISTRAZIONI COMUNALI DI NICHELINO, NONE, VINOVO E CANDIOLO UTIM - Unione per la tutela delle persone con disabilità intellettiva ISCRITTA NEL REGISTRO DEL VOLONTARIATO DELLA REGIONE PIEMONTE CON D.P.G.R. 30 MARZO 1994 N. 1223/94 E NEL REGISTRO DELLE ASSOCIAZIONI

Dettagli

TARIFFE SERVIZI SOCIALI

TARIFFE SERVIZI SOCIALI C O M U N E DI B E L L A N O PROVINCIA DI LECCO C.A.P. 23822 TEL. 0341821124 FAX 0341820850 CODICE FISCALE E PARTITA I.V.A. 00563380138 TARIFFE SERVIZI SOCIALI ( Definizione quota di compartecipazione

Dettagli

Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici. Roma, 13/12/2016

Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici. Roma, 13/12/2016 Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici Roma, 13/12/2016 Circolare n. 217 Ai Dirigenti centrali e periferici Ai Responsabili delle Agenzie

Dettagli

La revisione della D.G.R. n del

La revisione della D.G.R. n del La revisione della D.G.R. n. 41-12003 del 15.03.2004 TIPOLOGIA, REQUISITI STRUTTURALI E GESTIONALI DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER MINORI Programmazione azioni per l area minori Prevenzione

Dettagli

INIZIATIVE REGIONALI IN FAVORE DEI PORTATORI DI STOMIA

INIZIATIVE REGIONALI IN FAVORE DEI PORTATORI DI STOMIA INIZIATIVE REGIONALI IN FAVORE DEI PORTATORI DI STOMIA INTERVENTO DI MARIAGRAZIA FABRIZIO (Seduta del 22/04/2008 Arg. n. 7 ODG - Proposta di risoluzione n. 0010: Iniziative regionali in favore dei portatori

Dettagli

RELAZIONE DELL ATTIVITA SOCIALE SVOLTA NELL ANNO 2012

RELAZIONE DELL ATTIVITA SOCIALE SVOLTA NELL ANNO 2012 Torino, 23 aprile 2013 RELAZIONE DELL ATTIVITA SOCIALE SVOLTA NELL ANNO 2012 ATTIVITÀ DI DIFESA DEI CASI SINGOLI Nell anno 2012 l attività di consulenza si è mantenuta costante, intorno alle 8-10 telefonate

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI E LA SPESA SOCIO ASSISTENZIALE

LA DISTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI E LA SPESA SOCIO ASSISTENZIALE LA DISTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI E LA SPESA SOCIO ASSISTENZIALE In base alla normativa regionale, in campo socio-assistenziale la Giunta regionale provvede all assegnazione e all erogazione delle risorse

Dettagli

Casa di Riposo Corti Nemesio. REGOLAMENTO per l inserimento in R.S.A.

Casa di Riposo Corti Nemesio. REGOLAMENTO per l inserimento in R.S.A. Comune di Delebio Provincia di Sondrio Casa di Riposo Corti Nemesio REGOLAMENTO per l inserimento in R.S.A. Approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n 10 del 29.03.2007 in vigore dal 1 aprile

Dettagli

DISTRETTO VALLI TARO E CENO SERVIZIO ASSISTENZA ANZIANI PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA TEMPORANEA RESIDENZIALE

DISTRETTO VALLI TARO E CENO SERVIZIO ASSISTENZA ANZIANI PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA TEMPORANEA RESIDENZIALE DISTRETTO VALLI TARO E CENO SERVIZIO ASSISTENZA ANZIANI PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA TEMPORANEA RESIDENZIALE Protocollo approvato dal Comitato di Distretto nel corso della seduta del 30.10.2007 1 PREMESSO

Dettagli

N. procedimenti per i quali non sono stati rispettati i tempi di conclusione

N. procedimenti per i quali non sono stati rispettati i tempi di conclusione CONTRIBUTI SUSSIDI VANTAGGI ECONOMICI DI QUALSIASI NATURA A PERSONE, ENTI PUBBLICI E PRIVATI AREA Processi Tipologia di N. tot dei N. per i quali non sono stati rispettati gli standard procedimentali/

Dettagli

N. procedimenti per i quali non sono stati rispettati i tempi di conclusione

N. procedimenti per i quali non sono stati rispettati i tempi di conclusione CONTRIBUTI SUSSIDI VANTAGGI ECONOMICI DI QUALSIASI NATURA A PERSONE, ENTI PUBBLICI E PRIVATI AREA Processi Tipologia di N. tot dei N. per i quali non sono stati rispettati gli standard procedimentali/

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 21 DEL REGIONE BASILICATA

LEGGE REGIONALE N. 21 DEL REGIONE BASILICATA LEGGE REGIONALE N. 21 DEL 13-04-1996 REGIONE BASILICATA INTERVENTI A SOSTEGNO DEI LAVORATORI EXTRACOMUNITARI IN BASILICATA ED ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE REGIONALE DELL' IMMIGRAZIONE Fonte: BOLLETTINO

Dettagli

Legge Regionale Basilicata 13/4/1996 n.21. B.U.R. 20/4/1996 n.20

Legge Regionale Basilicata 13/4/1996 n.21. B.U.R. 20/4/1996 n.20 Legge Regionale Basilicata 13/4/1996 n.21 B.U.R. 20/4/1996 n.20 INTERVENTI A SOSTEGNO DEI LAVORATORI EXTRACOMUNITARI IN BASILICATA ED ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE REGIONALE DELL' IMMIGRAZIONE [1] Articolo

Dettagli

CITTÀ DI TORINO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE. 6 dicembre Assente, per giustificati motivi, l Assessora Sonia SCHELLINO.

CITTÀ DI TORINO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE. 6 dicembre Assente, per giustificati motivi, l Assessora Sonia SCHELLINO. Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie 2016 05980/019 Area Servizi Socio Sanitari Outsourcing e Tutele Servizio Anziani e Tutele GP 2 CITTÀ DI TORINO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA

Dettagli

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Prot. n. (SOC/99/13681) LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Viste: - la Deliberazione del Consiglio regionale dell'11/7/1991 n. 560 "Direttiva sull'autorizzazione al funzionamento di strutture socio-assistenziali

Dettagli

1 Premio Al Comune di Nuoro per il progetto I Pugni in tasca ritenuto uno delle sei migliori buone prassi nel sociale.

1 Premio Al Comune di Nuoro per il progetto I Pugni in tasca ritenuto uno delle sei migliori buone prassi nel sociale. Direzione generale politiche sociali 1 Premio Al Comune di Nuoro per il progetto I Pugni in tasca ritenuto uno delle sei migliori buone prassi nel sociale. Il progetto nasce nell ottobre 1998 con l obiettivo

Dettagli

N. procedimenti. N. procedimenti per i quali non sono stati rispettati gli standard procedimentali/ percentuale rispetto al totale

N. procedimenti. N. procedimenti per i quali non sono stati rispettati gli standard procedimentali/ percentuale rispetto al totale CONTRIBUTI SUSSIDI VANTAGGI ECONOMICI DI QUALSIASI NATURA A PERSONE, ENTI PUBBLICI E PRIVATI AREA Processi Tipologia di N. tot dei N. per i quali non sono stati rispettati gli standard procedimentali/

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI AFFIDO FAMILIARE Comune Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Maglie Bagnolo del Cannole Castrignano Corigliano Cursi Giurdignano Melpignano Muro

Dettagli

Oggetto: Truffaldino il testo approvato dalla Camera dei Deputati in merito al Dopo di noi Priorità: Alta

Oggetto: Truffaldino il testo approvato dalla Camera dei Deputati in merito al Dopo di noi Priorità: Alta Da: Fondazione promozione sociale Inviato: giovedì 11 febbraio 2016 11:08 A: ( ) Oggetto: Truffaldino il testo approvato dalla Camera dei Deputati in merito al Dopo di noi Priorità: Alta CSA - Coordinamento

Dettagli

COMUNE DI ROTTOFRENO Provincia di Piacenza

COMUNE DI ROTTOFRENO Provincia di Piacenza Allegato a Delibera di Consiglio Comunale n.9 del 14.03.15 COMUNE DI ROTTOFRENO Provincia di Piacenza Settore Servizi alla Persona - Ufficio Servizi Sociali - Tel. 0523 780323 Fax 0523 782033 e-mail: servizi-sociali.rottofreno@sintranet.it

Dettagli

a) euro per il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;

a) euro per il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; NOVITA NORMATIVE Deduzioni per oneri di famiglia La Legge 30 dicembre 2004, n. 311(Finanziaria 2005), nei commi dal 349 al 353, prevede alcune rilevanti modifiche in materia di imposta sul reddito delle

Dettagli

RISOLUZIONE N245/E. Direzione Centrale Normativa e Contenzioso. Roma,23 luglio 2002

RISOLUZIONE N245/E. Direzione Centrale Normativa e Contenzioso. Roma,23 luglio 2002 RISOLUZIONE N245/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma,23 luglio 2002 Oggetto: Interpello /2002 - ART.11, legge 27-7-2000, n.212. Fondo pensione per i dirigenti Z. Comunicazione dei contributi

Dettagli

BILANCIO DI PREVISIONE 2017

BILANCIO DI PREVISIONE 2017 COMUNE DI MILANO Direzione Politiche sociali BILANCIO DI PREVISIONE 2017 Direzione Politiche sociali QUADRO RIASSUNTIVO 2 Bilancio Previsione 2016 Bilancio Assestato 2016 Bilancio TOTALE risorse comunali

Dettagli

Ecco cosa abbiamo fatto per la salute in Piemonte. Brevemente intendo ricordare le migliori iniziative promosse: 1 / 7

Ecco cosa abbiamo fatto per la salute in Piemonte. Brevemente intendo ricordare le migliori iniziative promosse: 1 / 7 S ono ormai passati quasi cinque anni da quando, con Mario Valpreda È dunque il momento giusto per trarre un bilancio, seppure sommario, di quel che è acca È lo studio dell istituto CERM (Competitività

Dettagli

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE PROPONENTE Settore Politiche Sociali DIRETTORE GROSSI dott.ssa EUGENIA Numero di registro Data dell'atto 1329 16/09/2015 Oggetto : Approvazione della quarta tranche di spesa,

Dettagli

Report Provincia di Lecco

Report Provincia di Lecco Report 2016 Servizio Collocamento Disabili e Fasce Deboli Provincia di Lecco Dott. Roberto Panzeri Direzione Organizzativa VI Lavoro e Centri per l Impiego Dirigente Dott.ssa Cristina Pagano Direzione

Dettagli

LEGGE CONSIGLIO REGIONALE N. 151

LEGGE CONSIGLIO REGIONALE N. 151 X LEGISLATURA ATTI: 8146 LEGGE CONSIGLIO REGIONALE N. 151 Norme integrative per la valutazione della posizione economica equivalente delle famiglie Istituzione del fattore famiglia lombardo Approvata nella

Dettagli