Proposta di legge regionale concernente il "Rendiconto Generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2015"

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1 REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. 213 DEL 29/04/2016 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N DEL 28/04/2016 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Area: RAGIONERIA ED ENTRATE Prot. n. del OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Proposta di legge regionale concernente il "Rendiconto Generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2015" (LUPICUTI LUISA) (DI POGGIOVALLE VINCENZO) (G. DELL'ARNO) (M. MARAFINI) L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE ASSESSORATO PROPONENTE POLITICHE DEL BILANCIO, PATRIMONIO E DEMANIO (Sartore Alessandra) L'ASSESSORE DI CONCERTO ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: Data dell' esame: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO con osservazioni senza osservazioni SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione: 28/04/2016 prot. 223 ISTRUTTORIA: IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE Pagina 1 / 26 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

2 Oggetto: Proposta di legge regionale concernente il Rendiconto Generale della Regione Lazio per l esercizio finanziario 2015 LA GIUNTA REGIONALE Su proposta Vista Visto Vista Visto Vista Visto dell Assessore alle politiche del bilancio, patrimonio e demanio; la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al Titolo V, parte seconda, della Costituzione; lo Statuto della Regione Lazio; la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche e integrazioni, recante: Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizione relative alla dirigenza ed al personale regionale ; il Regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modifiche e integrazioni, recante: Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale ; la determinazione dirigenziale del 29 marzo 2016, n. G03001, recante: Approvazione del conto di cassa reso dal Tesoriere della Regione Lazio per l anno 2015, composto dal rendiconto di Gestione e dal Conto del Tesoriere ; il decreto legislativo del 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche, recante: Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42 ; Visti in particolare gli articoli 3, 11, 42 e 63 del decreto legislativo n. 118/2011, che, tra l altro, disciplinano il rendiconto della gestione; Visto l articolo 65 del decreto legislativo n. 118/2011 relativo ai rendiconti degli enti strumentali della regione; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 maggio 2012, che ha individuato la Regione Lazio fra le amministrazioni che partecipano alla sperimentazione della disciplina concernente i sistemi contabili e gli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro enti ed organismi, di cui all articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118; Pagina 2 / 26

3 Vista Vista Vista Considerato la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, recante: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio ; la legge regionale 31 dicembre 2015, n. 18, recante: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio per l esercizio ; la deliberazione di Giunta Regionale del 5 aprile 2016, n. 150, recante: Riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2015 ai sensi dell articolo 3, comma 4, del Decreto legislativo 23 giugno 2011 n 118 e successive modificazioni ; che tra le entrate accertate durante la gestione di competenza dell esercizio 2015 per euro ,28 e le spese impegnate durante la medesima gestione per euro ,22 si è realizzato un avanzo della gestione di competenza al lordo del riaccertamento di euro ,06; Considerato che le entrate accertate e non riscosse nel corso dell esercizio 2015 devono essere rideterminate in diminuzione per la gestione di competenza, ai sensi dell articolo 3, comma 4, del decreto legislativo n. 118/2011, in euro ,32, di cui: a) euro ,25 per crediti assolutamente inesigibili o insussistenti; b) euro ,07 per crediti non esigibili nell anno 2015; Considerato che le spese impegnate e non pagate nel corso dell esercizio 2015 devono essere rideterminate in diminuzione per la gestione di competenza, ai sensi dell articolo 3 comma 4, del decreto legislativo n. 118/2011, in euro ,10, di cui: a) euro ,24 per debiti insussistenti; b) euro ,86 per debiti non esigibili nell anno 2015; Considerato Considerate che il risultato della gestione di competenza, al netto del riaccertamento, ammonta ad euro ,84, pari alla differenza tra le entrate accertate durante la gestione di competenza dell esercizio 2015, al netto delle operazioni di riaccertamento, pari ad euro ,96, e le spese impegnate durante la medesima gestione, al netto delle operazioni di riaccertamento, pari ad euro ,12; le risultanze della gestione dei residui, dalle quali si rileva che nell esercizio 2014 e precedenti si è registrata nel conto dei residui attivi una diminuzione di euro ,62 per crediti assolutamente inesigibili o insussistenti; Pagina 3 / 26

4 Considerate Vista Vista Considerato Vista Vista Considerato Considerato le risultanze della gestione dei residui, dalle quali si rileva che nell esercizio 2014 e precedenti si sono registrate nel conto dei residui passivi diminuzioni di euro ,04 per debiti insussistenti; la deliberazione di Giunta Regionale del 5 aprile 2016 n. 150, che, tra l altro, individua: - lo stock totale dei residui attivi alla data del per un ammontare di euro ,86; - lo stock totale dei residui passivi alla data del per un ammontare di euro ,59; la giacenza di cassa presso la Tesoreria al 31 dicembre 2015, accertata con la citata determinazione dirigenziale del 29 marzo 2016, n. G03001, pari ad euro ,79; che dalla somma algebrica delle cifre indicate ai commi precedenti si ottiene un saldo passivo di euro ,94, che rappresenta il risultato di amministrazione al netto del fondo pluriennale vincolato; la deliberazione di Giunta Regionale del 26 aprile 2016, n. 207, che conseguentemente alla deliberazione di Giunta regionale 5 aprile 2016, n. 150, citata, apporta variazioni al bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio , relative, tra l altro, all adeguamento del fondo pluriennale vincolato (corrente), per un valore complessivo pari ad euro ,87, all adeguamento del fondo pluriennale vincolato (capitale), per un valore complessivo pari ad euro ,63, all adeguamento dell avanzo di amministrazione vincolato, per un valore complessivo pari ad euro ,85 e del fondo crediti di dubbia esigibilità, per un valore complessivo pari ad euro ,59; la deliberazione di Giunta Regionale del 26 aprile 2016, n. 208, recante Variazioni agli stanziamenti del fondo pluriennale vincolato di spesa dell esercizio finanziario 2015, ai sensi dell articolo 3, comma 4, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche ed integrazioni e istituzione nell esercizio finanziario 2015 e 2016 di capitoli di spesa fondo pluriennale vincolato ; che dalla somma del risultato di amministrazione al netto del fondo pluriennale vincolato, pari ad euro ,94, con il fondo pluriennale vincolato (corrente), pari ad euro ,87 e con il fondo pluriennale vincolato (capitale), pari ad euro ,63, si ottiene un saldo passivo di euro ,44, che rappresenta il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2015; che dalla somma del risultato di amministrazione, pari ad euro ,44, con le quote vincolate ed accantonate pari, Pagina 4 / 26

5 rispettivamente, ad euro ,85 e ad euro ,59, al netto del fondo anticipazione di liquidità, di cui all articolo 1, commi da 692 a 700, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge di stabilità 2016), si ottiene un saldo passivo di euro ,88, che rappresenta il risultato di amministrazione effettivo; Considerato Preso atto Considerato Tenuto conto Ritenuto Vista che il fondo anticipazione di liquidità, di cui all articolo 1, commi da 692 a 700, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è pari ad euro ,94; che l attuale articolo 68 del decreto legislativo n. 118/2011 prevede, al comma 1, che la regione redige il bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate, secondo le modalità ed i criteri individuati dal presente decreto e, al comma 4, che al bilancio consolidato del gruppo della regione sono allegati: a) la relazione sulla gestione che comprende la nota integrativa; b) la relazione del collegio dei revisori dei conti ; che il suddetto articolo 68 del decreto legislativo n. 118/2011, al comma 5, dispone che il bilancio consolidato è approvato dal Consiglio regionale entro il 30 settembre dell'anno successivo secondo le modalità previste dalla disciplina contabile della Regione ; che il bilancio consolidato rappresenta, nella sostanza, l aggregato dei bilanci individuali della controllante Regione Lazio e delle società e degli enti controllati e che tali bilanci individuali sono stati approvati dai rispettivi organi deliberanti secondo le rispettive discipline vigenti, al fine di offrire una visione completa delle consistenze patrimoniali e finanziarie di un gruppo di enti e società che fa capo ad un amministrazione pubblica, incluso il risultato economico; opportuno, nelle more dell adozione del regolamento sulla disciplina contabile previsto dall articolo 68, comma 5, del decreto legislativo n. 118/2011, di sottoporre detto bilancio consolidato dell esercizio 2014 all approvazione del Consiglio regionale ai sensi dell articolo 68, comma 5, del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante: Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42, allegandolo al rendiconto generale della regione Lazio per l esercizio 2015; la relazione illustrativa alla proposta di legge, a firma dell Assessore alle politiche del bilancio, patrimonio e demanio, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto; Pagina 5 / 26

6 Vista la relazione sulla gestione, a firma congiunta del Presidente della Regione e dell Assessore alle politiche del bilancio, patrimonio e demanio, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto; DELIBERA Di adottare e sottoporre all esame del Consiglio Regionale l unita proposta di legge regionale composta di n. 16 articoli, concernente il Rendiconto generale della Regione Lazio per l esercizio finanziario 2015, che comprende il conto del bilancio, il conto economico e lo stato patrimoniale, con i rispettivi allegati, corredata dalla relazione illustrativa alla proposta di legge suddetta e dalla relazione sulla gestione, il tutto facente parte integrante e sostanziale della presente deliberazione. La presente deliberazione è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. Pagina 6 / 26

7 Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta approvato all unanimità. Pagina 7 / 26

8 Proposta di legge regionale concernente: Rendiconto Generale della Regione Lazio per l esercizio finanziario 2015 Pagina 8 / 26

9 Art. 1 (Riaccertamento dei residui attivi) 1. Ai sensi dell articolo 3, comma 4, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) e successive modifiche, i residui attivi corrispondenti a crediti assolutamente inesigibili o insussistenti alla data del 31 dicembre 2015 sono eliminati dalle scritture contabili, per un importo complessivo pari ad euro ,87, di cui: a) euro ,62 corrispondenti a crediti assolutamente inesigibili o insussistenti derivanti da esercizi pregressi; b) euro ,25 corrispondenti a crediti assolutamente inesigibili o insussistenti derivanti dalla competenza; 2. Ai sensi dell articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011, i residui attivi corrispondenti a crediti non ancora esigibili relativi all esercizio 2015 sono reimputati nell esercizio 2016, in cui risultano esigibili, per un importo complessivo di euro ,07; Pagina 9 / 26

10 Art. 2 (Riaccertamento dei residui passivi) 1. Ai sensi dell articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011, i residui passivi corrispondenti a debiti insussistenti alla data del 31 dicembre 2015 sono eliminati dalle scritture contabili, per un importo complessivo pari ad euro ,28, di cui: a) euro ,04 corrispondenti a debiti insussistenti derivanti da esercizi pregressi; b) euro ,24 corrispondenti a debiti insussistenti derivanti dalla competenza; 2. Ai sensi dell articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011, i residui passivi corrispondenti a debiti non ancora esigibili relativi all esercizio 2015 sono reimputati nell esercizio 2016, in cui risultano esigibili, per un importo complessivo pari ad euro ,86; Pagina 10 / 26

11 Art. 3 (Maggiori accertamenti ed impegni) 1. E autorizzato il maggior accertamento ed impegno rispetto alle previsioni e agli stanziamenti di competenza di entrata e di spesa dei sottoindicati capitoli di entrata iscritti nel Titolo 9 (Entrate per conto terzi e partite di giro), Tipologia 100 (Entrate per partite di giro) e corrispondenti capitoli di spesa iscritti nella Missione 99 (Servizi per conto terzi), Programma 01 (Servizi per conto terzi - partite di giro) e Programma 02 (Anticipazioni per il finanziamento del servizio sanitario nazionale): Entrata Spesa Entrata Spesa Cap. n Cap. n. T31426 Cap. n Cap. n. T31477 Pagina 11 / 26

12 Art. 4 (Entrate di competenza) 1. Le entrate, classificate ai sensi dell articolo 15 del d.lgs. n. 118/2011 in Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo 1), Entrate per trasferimenti correnti (Titolo 2), Entrate extratributarie (Titolo 3), Entrate in conto capitale (Titolo 4), Entrate da riduzione di attività finanziarie (Titolo 5), Entrate per accensione prestiti (Titolo 6), Entrate per anticipazione da istituto tesoriere/cassiere (Titolo 7), Entrate per conto terzi e partite di giro (Titolo 9), ed accertate nell esercizio finanziario 2015 per la competenza dell esercizio stesso, risultano stabilite in: Entrate accertate ,28 (+) delle quali riaccertate ai sensi dell articolo 3, comma 4 del d.lgs. n. 118/2011: a) per crediti assolutamente inesigibili o insussistenti b) per crediti non esigibili nell anno ,25 ( ) ,07 ( ) Entrate accertate al netto del riaccertamento dei residui ,96 (+) delle quali riscosse ,60 ( ) rimaste da riscuotere ,36 Pagina 12 / 26

13 Art. 5 (Spese di competenza) 1. Le spese, classificate ai sensi dell articolo 14 del d.lgs. n. 118/2011 in spese per Servizi istituzionali, generali e di gestione (Missione 1), Giustizia (Missione 2), Ordine pubblico e sicurezza (Missione 3), Istruzione e diritto allo studio (Missione 4), Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali (Missione 5), Politiche giovanili, sport e tempo libero (Missione 6), Turismo (Missione 7), Assetto del territorio ed edilizia abitativa (Missione 8), Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell ambiente (Missione 9), Trasporti e diritto alla mobilità (Missione 10), Soccorso civile (Missione 11), Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (Missione 12), Tutela della salute (Missione 13), Sviluppo economico e competitività (Missione 14), Politiche per il lavoro e la formazione professionale (Missione 15), Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca (Missione 16), Energia e diversificazione delle fonti energetiche (Missione 17), Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali (Missione 18), Relazioni internazionali (Missione 19), Fondi ed accantonamenti (Missione 20), Debito pubblico (Missione 50), Anticipazioni finanziarie (Missione 60) e Servizi per conto terzi (Missione 99), ed impegnate nell esercizio 2015 per la competenza dell esercizio stesso risultano stabilite in: Spese impegnate ,22 (+) delle quali riaccertate ai sensi dell articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011: a) per debiti insussistenti ,24 ( ) b) per debiti non esigibili nell anno ,86 ( ) Spese impegnate al netto del riaccertamento dei residui ,12 (+) Pagina 13 / 26

14 delle quali pagate ,92 ( ) rimaste da pagare ,20 Pagina 14 / 26

15 Art. 6 (Riepilogo delle Entrate e delle Spese di competenza) 1. Il riepilogo delle entrate accertate e delle spese impegnate sulla competenza dell esercizio 2015 risulta stabilito come segue: Entrate complessive accertate Somme riaccertate ai sensi dell articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011: per crediti assolutamente inesigibili o insussistenti per crediti non esigibili nell anno 2015 Entrate accertate al netto del riaccertamento dei residui ,28 (+) ,25 ( ) ,07 ( ) ,96 (+) Spese complessive impegnate Somme riaccertate ai sensi dell articolo 3, commi 4, del d.lgs. n. 118/2011: per debiti insussistenti per debiti non esigibili nell anno 2015 Spese impegnate al netto del riaccertamento dei residui ,22 (+) ,24 ( ) ,86 ( ) ,12 (+) Differenza (al lordo del riaccertamento) ,06 Differenza (al netto del riaccertamento) ,84 Pagina 15 / 26

16 Art. 7 (Residui attivi provenienti dall esercizio 2014 e precedenti) 1. I residui attivi degli esercizi finanziari 2014 e precedenti risultano stabiliti in: Residui attivi iniziali ,83 (+) dei quali riaccertati ai sensi dell articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011, per crediti assolutamente inesigibili o insussistenti ,62 ( ) dei quali riscossi durante l esercizio ,71 ( ) rimasti da riscuotere al ,50 Pagina 16 / 26

17 Art. 8 (Residui passivi provenienti dall esercizio 2014 e precedenti) 1. I residui passivi degli esercizi finanziari 2014 e precedenti risultano stabiliti in: Residui passivi iniziali ,62 (+) dei quali riaccertati ai sensi dell articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011, per debiti insussistenti ,04 ( ) dei quali pagati durante l esercizio ,19 ( ) rimasti da pagare al ,39 Pagina 17 / 26

18 Art. 9 (Residui attivi alla chiusura dell esercizio) 1. I residui attivi alla chiusura dell esercizio finanziario 2015 risultano stabiliti in: a) Somme rimaste da riscuotere sui residui attivi degli esercizi 2014 e precedenti b) Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per la competenza propria dell esercizio ,50 (+) ,36 (+) Totale residui attivi al ,86 Pagina 18 / 26

19 Art. 10 (Residui passivi alla chiusura dell esercizio) in: 1. I residui passivi alla chiusura dell esercizio finanziario 2015 risultano stabiliti a) Somme rimaste da pagare sui residui passivi degli esercizi 2014 e precedenti b) Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la competenza propria dell esercizio ,39 (+) ,20 (+) Totale residui passivi al ,59 Pagina 19 / 26

20 Art. 11 (Disponibilità di Cassa) 1. L avanzo di cassa alla chiusura dell esercizio finanziario 2015 è stabilito in euro ,59, in base alle seguenti risultanze: Avanzo di cassa al ,59 (+) Riscossioni dell esercizio 2015: a) in conto competenza ,60 (+) b) in conto residui attivi ,71 (+) Pagamenti dell esercizio 2015: a) in conto competenza ,92 ( ) b) in conto residui passivi ,19 ( ) Differenza ,79 Avanzo di cassa al ,79 Pagina 20 / 26

21 Art. 12 (Risultato di amministrazione) 1. Il risultato di amministrazione alla chiusura dell esercizio finanziario 2015 determina un disavanzo pari ad euro ,94 al netto del fondo pluriennale vincolato, e in euro, al lordo del fondo pluriennale vincolato, in base alle seguenti risultanze: a) avanzo di cassa al ,79 (+) b) residui attivi al ,86 (+) c) residui passivi al ,59 ( ) Risultato di amministrazione al netto del fondo pluriennale vincolato ,94 ( ) d) fondo pluriennale vincolato (risorse c/capitale vincolate) ,63 ( ) e) fondo pluriennale vincolato (risorse c/corrente vincolate) ,87 ( ) Risultato di amministrazione al ,44 ( ) Pagina 21 / 26

22 Art. 13 (Iscrizione dell avanzo di cassa e del risultato di amministrazione effettivo nello stato di previsione dell esercizio successivo) 1. La determinazione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2015, nelle componenti disciplinate dalla legislazione vigente, è indicata nel Prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione 2015 annesso alla presente legge. 2. Le risultanze di cui al comma 1 sono iscritte con variazioni di bilancio, ai sensi dell articolo 1, commi da 17 a 19, della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 18 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio ), nel bilancio per l esercizio finanziario Pagina 22 / 26

23 Art. 14 (Conto economico e stato patrimoniale) 1. Il risultato economico dell esercizio 2015 è stabilito in euro ,88, in base alle seguenti risultanze: Conto Economico A) COMPONENTI POSITIVI DELLA GESTIONE TOTALE COMPONENTI POSITIVI DELLA GESTIONE (A) Valori al 31/12/ ,69 B) COMPONENTI NEGATIVI DELLA GESTIONE TOTALE COMPONENTI NEGATIVI DELLA GESTIONE (B ) DIFFERENZA ( A- B ) , ,99 C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI ( C ) , ,32 D) RETTIFICHE DI VALORE ATTIVITA' FINANZIARIE TOTALE RETTIFICHE ( D ) , ,44 E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI ( E ) RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE ( A-B+C+D+E) , ,48 IMPOSTE RISULTATO DELL'ESERCZIO , ,88 2. La situazione patrimoniale attiva al 31/12/2015 è stabilita in euro ,80, in base alle seguenti risultanze: Pagina 23 / 26

24 Stato Patrimoniale - Attivo Valori al 31/12/2015 A) CREDITI VS STATO E ALTRE AMM.NI PUBBLICHE PER LA PARTECIPAZIONE AL FONDO DI DOTAZIONE TOTALE CREDITI VS PARTECIPANTI (A) B) IMMOBILIZZAZIONI C) ATTIVO CIRCOLANTE TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI TOTALE IMMOBILIZZAIONI FINANZIARIE TOTALI IMMOBILIZZAZIONI ( B ) TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE ( C ) , , , , , ,39 D) RATEI E RISCONTI TOTALE RATEI E RISCONTI (D) , ,08 TOTALE DELL'ATTIVO ( A+B+C+D ) ,80 3. La situazione patrimoniale passiva al 31/12/2015 è stabilita in euro ,80, in base alle seguenti risultanze: Stato Patrimoniale - Passivo Valori al 31/12/2015 A)PATRIMONIO NETTO TOTALE PATRIMONIO NETTO (A) , ,41 B) FONDI PER RISCHI ED ONERI TOTALE FONDI RISCHI ED ONERI( B ) , ,00 C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO TOTALE T.F.R ( C ) D) DEBITI TOTALE DEBITI (D) , ,14 E) RATEI E RISCONTI E CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI TOTALE RATEI E RISCONTI (E ) , ,07 TOTALE DEL PASSIVO ( A+B+C+D+E ) CONTI D'ORDINE , ,00 Pagina 24 / 26

25 Art. 15 (Approvazione del Rendiconto) 1. E approvato il Rendiconto generale della Regione Lazio per l anno finanziario 2015, così come risulta dagli articoli precedenti. Pagina 25 / 26

26 Art. 16 (Entrata in vigore) 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione. Pagina 26 / 26

27 PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE CONCERNENTE IL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE LAZIO PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2015 RELAZIONE ILLUSTRATIVA La presente proposta di legge reca il rendiconto generale della Regione Lazio per l esercizio finanziario 2015, redatto ai sensi degli articoli 3, 11, 42 e 63 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche. Gli articoli da 1 a 13 concernono il conto del bilancio e provvedono ad indicare i risultati finali della gestione rispetto alle autorizzazioni contenute nell esercizio finanziario 2015, mentre l articolo 14 dà atto delle risultanze economico-patrimoniali illustrando, al comma 1, il risultato economico dell esercizio 2015 e, ai successivi commi 2 e 3, la situazione patrimoniale attiva e passiva della Regione. In particolare, gli articoli 1 e 2 danno atto delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi, ai sensi dell articolo 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2011, che stabilisce il riaccertamento annuale dei residui attivi e passivi al fine di verificare le ragioni del loro mantenimento nel rendiconto, in attuazione del principio contabile generale della competenza finanziaria. Alla luce di tale disciplina, l articolo 1 attesta che le operazioni di riaccertamento dei residui attivi hanno portato all eliminazione dall esercizio 2015 di un importo complessivo di euro ,94, di cui euro ,87 corrispondenti a residui assolutamente inesigibili e insussistenti, mentre euro ,07 sono stati reimputati all esercizio Analogamente, l articolo 2 attesta l esito delle operazioni di riaccertamento dei residui passivi, che hanno portato all eliminazione dall esercizio 2015 di un importo complessivo pari a euro ,14, di cui euro ,28 corrispondenti a debiti insussistenti da eliminare dalle scritture contabili e euro ,86 corrispondenti a debiti imputati al 2015 ma non ancora esigibili e, quindi, reimputati all esercizio Agli articoli 7 e 8, il rendiconto provvede ad indicare i dati sulla gestione dei residui attivi e passivi provenienti dall esercizio 2014 e da quelli precedenti, il cui ammontare al è rispettivamente pari a euro ,50 e a euro ,39. Il totale dei residui attivi e passivi, provenienti sia dagli esercizi precedenti che dalla competenza propria dell esercizio 2015, è specificato agli articoli 9 e 10 ed è pari, rispettivamente, a euro ,86 e a euro ,59. L articolo 3 dà atto dei maggiori accertamenti ed impegni sulle partite di giro rispetto agli stanziamenti sulla competenza. Per quanto attiene invece alla gestione delle entrate e delle spese di competenza, gli articoli 4 e 5 danno atto delle rispettive risultanze. 1

28 In specie, le entrate di competenza accertate al , indicate all articolo 4, sono pari a euro ,96. Di queste, una quota pari a euro ,60 risulta riscossa, mentre resta da riscuotere la parte rimanente, pari a euro ,36. I dati forniti dall articolo 5 in merito alla gestione delle spese di competenza, fanno rilevare un totale di spese impegnate al pari a euro ,12, di cui euro ,92 pagato e euro ,20 da pagare. Il riepilogo del saldo di competenza, calcolato come differenza tra entrate accertate e spese impegnate di competenza, è riportato all articolo 6, che attesta un saldo positivo al pari a euro ,84. L articolo 11 dà atto della giacenza di cassa al pari a euro ,79. Gli articoli 12 e 13 forniscono infine i dati sul risultato di amministrazione. Segnatamente, l articolo 12 dà atto del risultato di amministrazione al , pari ad un disavanzo di euro ,44. L articolo 13 riporta la determinazione del risultato di amministrazione al nelle componenti disciplinate dalla legislazione vigente e prevede l iscrizione delle rispettive risultanze nel bilancio di previsione dell esercizio Passando ai dati sulla contabilità economico-patrimoniale, l articolo 14 illustra le risultanze del conto economico e dello stato patrimoniale della Regione. In particolare l articolo 14, comma 1, riporta il conto economico, in cui sono evidenziati i componenti positivi e negativi della gestione di competenza economica dell esercizio 2015, rilevati dalla contabilità economico-patrimoniale, nel rispetto del principio contabile generale della competenza economica e dei principi contabili applicati concernenti la contabilità economico-patrimoniale. Il risultato economico dell esercizio 2015 così risultante corrisponde ad un utile di euro ,88. L articolo 14, ai commi 2 e 3, offre la rappresentazione della consistenza del patrimonio al termine dell esercizio 2015, ossia lo stato patrimoniale, costituito dal complesso dei beni e dei rapporti giuridici, attivi e passivi, di pertinenza della Regione. Dalla relativa rappresentazione contabile si evince che: - la situazione patrimoniale attiva al è determinata in euro ,80; - la situazione patrimoniale passiva al è determinata in euro ,80. Gli articoli 15 e 16 contengono, infine, le disposizioni normative relative all approvazione del rendiconto e alla entrata in vigore della legge. L Assessore Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio Alessandra Sartore 2

29 Relazione sulla gestione al Rendiconto generale della Regione Lazio per l esercizio finanziario 2015

30 Indice Premessa: Inquadramento normativo nell ambito della programmazione regionale pag Sintesi della gestione pag Dati complessivi pag Panoramica sui principali interventi legislativi adottati dall Amministrazione nel pag. 8 corso dell esercizio - Quadro normativo di riferimento e leggi regionali di spesa pag. 8 - Gli interventi legislativi adottati nel 2015 pag Il Conto del bilancio pag Il risultato d amministrazione pag. 23 FOCUS Il consolidamento dell attività di recupero fiscale pag Giacenza di cassa ed anticipazione di tesoreria pag La gestione dei residui pag Residui attivi pag Residui passivi pag L anticipazione di liquidità ai sensi del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35 e successive modifiche e rifinanziamenti pag Il Patto di stabilità pag Il pareggio di bilancio 2015 pag I patti di solidarietà: verticale incentivato ed orizzontale pag Indebitamento e strumenti finanziari derivati pag Il debito della Regione al pag Le iniziative adottate dalla Regione Lazio per la riduzione del debito ed il pag. 56 contenimento degli oneri finanziari - Allegato A - Ristrutturazione del debito obbligazionario delle regioni (D.L. n. 66/2014, art. pag ) 9. Gli Enti e le società regionali pag Organizzazione degli uffici pag Verifica dei crediti e debiti reciproci con i propri enti strumentali e società pag. 66 controllate ai sensi dell art. 11, comma 6, lett. j), del d.lgs. n. 118/2011 e relativa informativa asseverata dagli organi di revisione 9.3 Valutazione partecipazioni pag Criteri di contabilizzazione adottati pag Dividendi pag. 67 2

31 - Fondo i3 Regione Lazio pag Bilancio consolidato pag Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell esercizio pag Direttiva in ordine al sistema dei controlli sulle società controllate dalla Regione pag. 72 Lazio anche ai fini dell esercizio del controllo analogo sulle società in house - Linee-guida in materia di contenimento della spesa delle società controllate dalla pag. 73 Regione Lazio - Sistema informativo per il monitoraggio delle società controllate pag Ottimizzazione nella gestione delle disponibilità liquide a livello regionale pag Organismo strumentale per gli interventi europei della Regione Lazio pag Piano di razionalizzazione pag Azioni intraprese pag Governance delle società controllate pag La gestione sanitaria pag Il finanziamento del Servizio Sanitario Regionale per l esercizio 2015 pag Le fonti ordinarie di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) pag Le ulteriori fonti di finanziamento del Servizio Sanitario Regionale: il pag. 91 finanziamento del disavanzo consolidato d esercizio 10.4 Gestione sanitaria accentrata: adempimenti del Titolo II del d.lgs. n. 118/2011 pag Il perimetro di bilancio della GSA pag L organizzazione della GSA pag Confronto tra Stato e Regioni sui principi del Titolo II pag Incidenza del Bilancio sanitario sul Bilancio Regionale pag Riconciliazione delle iscrizioni contabili tra Bilancio Consolidato SSR 2015 e pag. 100 Bilancio regionale Le risorse della GSA: il Fondo sanitario indistinto 2015 pag Le risorse della GSA Fondo Sanitario Vincolato pag Fondo sanitario vincolato: Entrate pag Fondo sanitario vincolato: Uscite pag Risorse finanziarie da pay-back farmaceutico pag Finanziamento aggiuntivo corrente pag Finanziamento degli investimenti pag Finanziamento dei mutui passivi contratti per il ripianamento dei disavanzi pag. 120 sanitari pregressi Flussi di cassa relativi al finanziamento sanitario da Stato pag Sintesi delle risultanze contabili 2015 sul perimetro sanitario GSA pag. 122 FOCUS Il decreto-legge del , n. 66: Registro unico delle fatture, fatturazione elettronica, tempi di pagamento pag Il patrimonio immobiliare pag

32 FOCUS Razionalizzazione delle sedi adibite ad uso ufficio pag La programmazione regionale unitaria pag La contabilità economico-patrimoniale pag Premessa pag Criteri di valutazione e descrizione delle principali poste dello stato patrimoniale pag. 140 e del conto economico 13.3 Lo stato patrimoniale pag Il conto economico pag. 158 ALLEGATI Allegato n. 1 Nota informativa attestante posizioni debitorie e creditorie verso le società controllate, società partecipate e gli enti pubblici dipendenti (articolo 11, comma 6, lettera j), del d.lgs. n. 118/2011) Allegato n. 2 Attestazione dei tempi di pagamento (art. 41, comma 1, del d.l. n. 66/2014) 4

33 Premessa: inquadramento normativo nell ambito della programmazione regionale Il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come integrato e modificato dal d.lgs. n. 126/2014, prevede che le amministrazioni pubbliche conformino la propria gestione ai principi contabili generali e ad una serie di principi contabili applicati, tra i quali quello della programmazione. All allegato 4/1 dello stesso d.lgs., tra gli strumenti che danno concreta attuazione al principio della programmazione è indicato il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR), che è il documento con cui si avvia il ciclo annuale di bilancio, che si concluderà con il rendiconto della gestione. La composizione del rendiconto nei suoi molteplici documenti è disciplinata, in particolare, dal combinato disposto, in particolare, dell articolo 11, rubricato Schemi di bilancio, e dell articolo 63, rubricato Rendiconto generale, del d.lgs. n. 118/2011 e successive modifiche. Ai sensi dell articolo 63 del d.lgs. n. 118/2011, i risultati della gestione sono dimostrati nel rendiconto generale annuale della Regione. Il Rendiconto generale è composto dal Conto del bilancio, dal Conto economico e dallo Stato patrimoniale. Questi ultimi due documenti sono la conseguenza di quanto disposto dall articolo 2 del d.lgs. n. 118/2011, per cui le Regioni adottano la contabilità finanziaria ed affiancano alla stessa, a fini conoscitivi, un sistema di contabilità economico-patrimoniale, garantendo la rilevazione unitaria dei fatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economicopatrimoniale. 1 Sinteticamente, il Conto del bilancio descrive i risultati finali della gestione rispetto alle autorizzazioni contenute nel primo esercizio considerato nel bilancio di previsione (art. 63, comma 5, del decreto legislativo n. 118 del 2011). Il Conto economico evidenzia i componenti positivi e negativi della gestione di competenza economica dell esercizio considerato, rilevati dalla contabilità economico-patrimoniale, nel rispetto del principio contabile generale n. 17 di cui all allegato n. 1 e dei principi applicati della contabilità economico-patrimoniale di cui all allegato n. 4/3 al d.lgs. n. 118/2011. Lo Stato patrimoniale rappresenta la consistenza del patrimonio al termine dell esercizio. Il patrimonio delle regioni è costituito dal complesso dei beni e dei rapporti giuridici, attivi e passivi, di pertinenza della Regione, attraverso la cui rappresentazione contabile viene determinata la consistenza netta della dotazione patrimoniale. Inoltre, ai sensi del comma 3 dell articolo 63, del medesimo decreto legislativo, contestualmente al rendiconto, la Regione approva il rendiconto consolidato, comprensivo dei risultati del consiglio regionale e degli eventuali organismi strumentali secondo le modalità previste dall'art. 11, commi 8 e 9.. Infatti, all articolo 11, commi 8 e 9, si prescrive che le Regioni, articolate in organismi strumentali, approvano, contestualmente al rendiconto della gestione ( ) anche il rendiconto consolidato con i propri organismi strumentali tenuto conto che il rendiconto consolidato delle regioni comprende anche i risultati della gestione del consiglio regionale. 1 La Regione Lazio ha avviato le rilevazioni in contabilità economico-patrimoniale dall anno

34 Ai sensi del principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio (Allegato n. 4/2 al d.lgs. n. 118/2011), la tempistica di approvazione del rendiconto è disciplinata dall articolo 18, comma 1, lettera b), del d.lgs. n. 118/2011, per cui le regioni approvano il rendiconto entro il 31 luglio dell'anno successivo, con preventiva approvazione da parte della giunta entro il 30 aprile, per consentire la parifica delle sezioni regionali di controllo della Corte dei conti.. Considerato che il rendiconto consolidato della Regione è comprensivo dei risultati del Consiglio regionale, va ricordato, nell ambito del percorso temporale di approvazione per legge del rendiconto, anche quanto disposto dall articolo 67, comma 3, del d.lgs. n. 118/2011, per cui, in riferimento all autonomia contabile del Consiglio, la presidenza del consiglio regionale sottopone all'assemblea consiliare, secondo le norme previste nel regolamento interno di questa, il rendiconto del Consiglio regionale, le cui risultanze finali confluiscono nel rendiconto consolidato di cui all'art. 63, comma 3. Al fine di consentire il predetto consolidato, l assemblea consiliare approva il proprio rendiconto entro il 30 giugno dell'anno successivo secondo le seguenti scadenze temporali: entro il 30 aprile, adozione da parte della Giunta regionale della proposta di legge regionale di Rendiconto; entro il 30 giugno, adozione della deliberazione consiliare di approvazione del Rendiconto del Consiglio regionale, le cui risultanze sono inserite nel Rendiconto generale della Regione; entro il 31 luglio, approvazione del Rendiconto generale della Regione. 6

35 1. SINTESI DELLA GESTIONE 1.1 Dati complessivi Come evidenziato in premessa, ai sensi del comma 2 dell articolo 63 del d.lgs. n. 118/2011, integrato dal d.lgs. n. 126/2014, il Rendiconto generale della Regione Lazio per l esercizio 2015 è costituito dal Conto del bilancio, dal Conto economico e dallo Stato patrimoniale. Il Conto del bilancio è il documento contabile in cui sono esposti i dati finanziari della gestione svolta nel corso del 2015, assumendo come dato di partenza le risultanze contabili approvate con il bilancio di previsione relativo al medesimo anno. Il riaccertamento dei residui attivi e passivi, quale passaggio fondamentale per la determinazione del risultato di amministrazione, è stato effettuato ai sensi del comma 4 dell articolo 3 del d.lgs. n. 118/2011, come integrato dal d.lgs. n. 126/2014. Ai sensi della normativa appena richiamata, sono stati riaccertati residui passivi per un importo complessivo pari ad euro ,14, di cui: a) euro ,28, corrispondenti a debiti insussistenti da eliminare dalle scritture contabili, individuabili come somma di: - euro ,04, corrispondenti a debiti insussistenti derivanti da esercizi pregressi; - euro ,24, corrispondenti a debiti insussistenti derivanti dalla competenza; b) euro ,86, corrispondenti a debiti imputati nell esercizio 2015 ma non ancora esigibili e reimputati all esercizio 2016 in cui risultano esigibili. Sempre ai sensi del comma 4 dell articolo 3 del decreto legislativo n. 118 del 2011, sono stati riaccertati i residui attivi, per un importo complessivo pari ad euro ,94, di cui: a) euro ,87, corrispondenti a crediti assolutamente inesigibili o insussistenti alla data del 31 dicembre 2015 da eliminare dalle scritture contabili, individuabili come somma di: - euro ,62, corrispondenti a crediti insussistenti derivanti da esercizi pregressi; - euro ,25, corrispondenti a crediti insussistenti derivanti dalla competenza; b) euro ,07, corrispondenti a crediti imputati nell esercizio 2015 ma non ancora esigibili e reimputati all esercizio 2016 in cui risultano esigibili. L insieme delle operazioni di riaccertamento è stato definito con deliberazione di Giunta regionale del 5 aprile 2016, n A seguito dell operazione di riaccertamento dei residui attivi e passivi ed in base alle risultanze della gestione di competenza e di cassa, è stato definito il risultato di amministrazione, determinato in disavanzo pari a euro ,94, al netto del fondo pluriennale vincolato, mentre è pari a 7

36 euro ,44 al lordo dello stesso fondo. Il risultato di amministrazione effettivo, al lordo delle partite accantonate e vincolate e al netto del fondo anticipazioni di liquidità, è determinato in disavanzo pari a euro ,88, mentre il disavanzo consolidato, al lordo dello stock di perenzione, è pari a , Panoramica sui principali interventi legislativi adottati dall Amministrazione nel corso dell esercizio Quadro normativo di riferimento e leggi regionali di spesa Dal 12 settembre 2014 è in vigore il d.lgs. n. 118/2011, nel testo modificato dal d.lgs. n. 126/2014. A seguito della modifica dell articolo 117 della Costituzione, che ha ricondotto alla competenza esclusiva dello Stato l armonizzazione dei bilanci pubblici, il d.lgs. n. 118/2011 e successive modifiche e relativi principi applicativi, rappresenta il nuovo quadro di riferimento normativo per la contabilità regionale, in sostituzione del decreto legislativo 28 marzo 2000, n. 76. A partire dal 1 gennaio 2015, infatti, hanno cessato di avere efficacia le disposizioni legislative regionali incompatibili con il suddetto decreto. Specificatamente, per le leggi regionali di spesa la disciplina di riferimento concernente le modalità di copertura finanziaria è dettata dalle previsioni degli articoli 38 (Leggi regionali di spesa e relativa copertura finanziaria) e 49 (Fondi speciali) del d.lgs. n. 118/2011, unitamente alle disposizioni di cui all articolo 17 della legge n. 196/2009, per la parte applicabile alle Regioni. Nel corso del 2015, quindi, per le leggi regionali ai cui effetti sono stati associati nuovi o maggiori oneri a carico della finanza regionale, sono state formulate le norme finanziarie di copertura dei relativi oneri redatte in considerazione della nuova struttura del bilancio armonizzato per cui, ai sensi dell articolo 13 del d.lgs. n. 118/2011 e successive modifiche, l unità di voto per l approvazione del bilancio di previsione è costituita dai programmi 2. In virtù di tale principio, nella formulazione della disposizione finanziaria viene indicato il programma di spesa e la missione nell ambito dei quali ricadono i relativi oneri, rimandando la specificazione dei capitoli di spesa all attuazione della medesima disposizione finanziaria, che avviene mediante deliberazione della Giunta regionale, ai sensi ai sensi dell articolo 1, comma 17, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n Da ciò consegue la distinzione tra i diversi livelli di competenza, ovvero tra il bilancio articolato in titoli e tipologie per le entrate ed in missioni e programmi per le spese ( Bilancio di previsione finanziario ) ed il bilancio ripartito in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi e macroaggregati per le spese ( Documento tecnico di accompagnamento ) ed il bilancio ripartito in capitoli ( Bilancio finanziario gestionale ), ai sensi dell articolo 39 del d.lgs. n. 118/2011 e successive modifiche. Questi ultimi due, di competenza della Giunta regionale, rappresentano il Bilancio gestionale, mentre il primo, di competenza del Consiglio regionale, è il cosiddetto Bilancio decisionale. 8

37 Inoltre, occorre rilevare come, nel rispetto delle già citate disposizioni di cui all articolo 1, comma 2, della legge regionale n. 17/2014 ed all articolo 38 del d.lgs. n. 118/2011 e successive modifiche, lo stanziamento indicato nelle singole disposizioni finanziarie aventi, a seconda dei casi, carattere continuativo ovvero annuale o pluriennale ad orientamento triennale ha operato come limite massimo di autorizzazione di spesa, in considerazione delle disponibilità iscritte nel bilancio regionale vigente, in particolare nell ambito dei fondi speciali iscritti nel programma 03 della missione 20 (capitoli T27501 e T28501). Gli interventi legislativi adottati nel 2015 Tenuto conto di quanto esposto al precedente paragrafo, l Amministrazione anche nel corso dell esercizio 2015 ha perseguito la strategia adottata sin dal momento del proprio insediamento, basata su comportamenti ispirati, segnatamente, all equilibrio ed alla prudenza nella formulazione delle previsioni d entrata ed al contenimento delle ragioni di spesa di natura discrezionale nonché di fattori legislativi. Nel solco della complessiva politica di spending review svolta negli ultimi due anni e di contenimento della spesa regionale e di utilizzo efficiente, coerente ed unitario delle risorse pubbliche regionali, sono state adottate specifiche leggi regionali quali, ad esempio, la legge regionale 15 luglio 2015, n. 9 (Soppressione dell'agenzia regionale per i trapianti e le patologie connesse e internalizzazione delle relative funzioni), la legge regionale 16 novembre 2015, n. 15 (Soppressione dell'agenzia regionale per i parchi e dell'agenzia regionale per la difesa del suolo. Disposizioni varie), nonché alcune specifiche norme contenute all interno della legge di stabilità regionale 2016 (articoli 3, 4 e 8 della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 17). Nello schema di seguito riportato viene data opportuna evidenza agli interventi legislativi adottati nel 2015, con particolare riferimento, laddove necessario, a quelli aventi riflessi sul bilancio regionale. 9

38 legge regionale n. 9 febbraio 2015, n febbraio 2015, n febbraio 2015, n. 3 titolo Disposizioni sulla partecipazione alla formazione e attuazione della normativa e delle politiche dell Unione europea e sulle attività di rilievo internazionale della Regione Lazio Modifiche alla legge regionale 6 luglio 1998, n. 24 (Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico) e successive modifiche Disposizioni per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell artigianato nel Lazio. Modifiche alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 (Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo) e successive modifiche oggetto delle disposizioni normative ivi contenute Disciplinare gli aspetti procedurali relativi all esercizio dei poteri e all adempimento degli obblighi di competenza regionale derivanti dall appartenenza dell Italia all unione europea Aggiornamento dei termini entro i quali approvare il piano territoriale paesistico regionale (PTPR) Disciplinare in maniera organica la materia dell artigianato, rientrante nella competenza esclusiva delle Regioni a seguito della modifica del titolo V della Costituzione, attraverso la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione dell artigianato e delle produzioni artigiane nelle loro diverse espressioni territoriali, tradizionali e nuovi o maggiori oneri a carico della finanza regionale provved. attuativo in bilancio rappresentazione in bilancio missione e programma capitolo Senza oneri Senza oneri Si Bilancio di previsione Cap. di spesa B

39 16 marzo 2015, n aprile 2015, n maggio 2015, n. 6 Interventi regionali per la conservazione, la gestione, il controllo della fauna selvatica, la prevenzione e l indennizzo dei danni causati dalla stessa nonché per una corretta regolamentazione dell attività faunisticovenatoria. Soppressione dell osservatorio faunistico-venatorio regionale Disposizioni sul sistema educativo regionale di istruzione e formazione professionale Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua italiana dei segni e per la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva. Screening uditivo neonatale artistiche. Disciplinare gli interventi finalizzati alla conservazione degli uccelli e del loro habitat ed alla gestione e controllo di tutta la fauna selvatica Disciplinare in maniera organica e sistematica il sistema regionale dell istruzione e formazione professionale quale percorso di pari rilevanza per adempiere al diritto dovere di istruzione e formazione professionale di cui alla legge 28 marzo 2003, n. 53 e al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n Disciplinare gli interventi finalizzati a promuove il riconoscimento, la diffusione, l acquisizione e l uso della lingua italiana dei segni (di seguito denominata LIS). Si D.G.R. n. 174/2015 Si Bilancio Si D.G.R. n. 311/ Capp. di spesa B11903, E21925, E Cap. di spesa F Cap. di spesa H

40 12 giugno 2015, n giugno 2015, n luglio 2015, n luglio 2015, n. 10 Istituzione del registro tumori di popolazione della Regione Lazio Disposizioni relative all'utilizza-zione del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative. Modifiche alle legge regionale 6 agosto 2007, n. 13, concernente l'organizzazione del sistema turistico laziale, e successive modifiche Soppressione dell'agenzia regionale per i trapianti e le patologie connesse e internalizzazione delle relative funzioni Disposizioni urgenti in materia sanitaria Disciplinare gli interventi finalizzati a raccogliere, in maniera scientificamente accettata e standardizzata, i dati relativi alla malattia. Dettare disposizioni finalizzate a semplificare e riorganizzare l assetto normativo per l utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistico ricreative. Nell ambito del processo di complessiva razionalizzazione e riorganizzazione già in atto con l avvio della spending review regionale, la legge sopprime l'agenzia regionale per i trapianti e le patologie connesse al fine di riallocare le sue competenze tecnico-scientifiche all interno delle direzione regionale competente in materia di politiche sanitarie. Si dispone al fine di disciplinare taluni aspetti della voltura dell'autorizzazione all esercizio di attività sanitarie, genericamente Si D.G.R. n. 331/ Cap. di spesa H13914 Senza oneri Senza oneri Senza oneri

41 29 luglio 2015, n. 11 Disposizioni in materia di tributi regionali prevista dall articolo 9 della legge regionale n. 4/2003, nonché in relazione alla conferma dell autorizzazione all esercizio delle strutture sanitarie e sociosanitarie private. Nell ambito della presente legge si dispone, in particolare, con riferimento all anno di imposta 2015, circa la mancata applicazione della maggiorazione dell aliquota dell addizionale regionale all IRPEF nei confronti di determinati soggetti, nonché, in riferimento all IRESA (Imposta Regionale Sulle Emissioni Sonore degli Aeromobili) quale tributo regionale proprio, a seguito della sentenza n. 13 del 9 febbraio 2015 della Corte Costituzionale, modificando il comma 6 dell articolo 5 della L.R. n. 2/2013, al fine di adeguare le misure dell IRESA alla luce delle nuove disposizioni normative di cui all articolo 13, comma 15-bis, del decreto legge 23 dicembre 2013, n. 145 convertito, con modificazioni, in legge 21 febbraio 2014, n. 9. Si D.G.R. n. 499/2015 e D.G.R. n. 773/2015 (art. 4) - Entrata, capp.: (art. 4), e Spesa, capp.: C11906 (art. 4), T19613 e T agosto Disposizioni a tutela della Si dispone in riferimento Senza oneri

42 2015, n. 12 legalità e della trasparenza nella Regione Lazio 28 ottobre 2015, n novembre 2015, n novembre 2015, n. 15 Modifiche alla legge regionale 4 aprile 2014, n. 5 (Tutela, governo e gestione pubblica delle acque) e successive modifiche Interventi regionali in favore dei soggetti interessati dal sovra-indebitamento o dall usura Soppressione dell'agenzia regionale per i parchi e dell'agenzia regionale per la difesa del suolo. Disposizioni varie all Osservatorio tecnicoscientifico per la sicurezza e la legalità, alla trasparenza nell azione amministrativa, nonché in riferimento all istituzione della commissione speciale sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata nel territorio regionale. Con la presente legge sono apportate modifiche alla legge regionale 4 aprile 2014, n. 5 Tutela, governo e gestione pubblica delle acque, a seguito dell impugnativa dal Consiglio dei Ministri con ricorso di legittimità costituzionale n. 40 del 11/6/2014. Dettare disposizioni finalizzate a contrastare il fenomeno dell usura e del sovraindebitamento nonché ad aiutare i soggetti che ne sono vittime attraverso apposite misure di sostegno ed assistenza. Nell ambito del processo di complessiva razionalizzazione e riorganizzazione già in atto con l avvio della spending review regionale, la legge regionale persegue l obiettivo di un ulteriore snellimento della Si, solo art. 5 Bilancio Si D.G.R. n. 661/ Cap. di spesa S Cap. di spesa C21913 Senza oneri

43 31 dicembre 2015, n dicembre 2015, n. 17 Rendiconto generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2014 Legge di stabilità regionale 2016 macchina amministrativa regionale attraverso la soppressione dell Agenzia regionale per i parchi (ARP) e dell Agenzia regionale per la difesa del suolo (ARDIS). Rendiconto per l esercizio Disposizioni tecniche. Vari interventi in materie diverse. In particolare, nell ambito del processo di efficientamento della spesa regionale sono state previste disposizioni finalizzate all unità economica e al coordinamento della finanza pubblica a livello regionale prevedendo: - che i tesorieri o cassieri degli enti pubblici dipendenti dalla Regione e delle società controllate provvedano a versare le disponibilità liquide depositate presso gli stessi enti su apposite contabilità speciali fruttifere aperte dalla Regione evitando, quindi, dispersioni di risorse pubbliche attraverso l istituzione di una cassa unica (art. 3); - internalizzare la gestione dei servizi pubblici attraverso Senza oneri Si Bilancio di previsione Capp. di spesa: H41947 (art. 5), C11908 (art. 7, c. 11), S11415 (art. 7, c. 14), D12538 (art. 7, c. 19), G23913 (art. 7, c. 20), S23416, S23418, S23424 e S22501 (art. 7, c. 21), F21905 (art. 9, c. 5), H41948 (art. 9, c. 14), R45916 (art. 9, c. 27), F13900 (art. 9, c. 33) 15

44 31 dicembre 2015, n. 18 Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio procedure di affidamento in house, al fine di riqualificare della spesa del sistema di gestione dei servizi pubblici e garantire il miglioramento della qualità dei servizi (art. 8). Infine, in riferimento alla programmazione europea , si prevede l istituzione di un organismo strumentale per gli interventi europei della Regione Lazio finalizzato ad assicurare la flessibilità nell utilizzo dei fondi europei e quindi il raggiungimento degli obiettivi di spesa previsti dai programmi comunitari (art. 4). Bilancio regionale Disposizioni tecniche. Senza oneri

45 2. IL CONTO DEL BILANCIO Anche l esercizio finanziario 2015 è stato gestito con riferimento ai principi contabili generali contenuti nell allegato 1 al d.lgs. n. 118/2011 ed ai principi contabili applicati di cui all articolo 3, comma 1, del medesimo decreto legislativo. Di seguito si dà conto di come alcuni principi sono stati concretamente attuati. La rendicontazione, in particolare, è stata eseguita utilizzando gli schemi di rendiconto allegati al d.lgs. n. 118/2011, per come integrato dal d.lgs. n. 126/2014, e successivamente modificati con i decreti del Ministero dell economia e delle finanze, rispettivamente, del 20 maggio e del 1 dicembre 2015, presenti sul sito internet del Ministero dell economia e delle finanze Ragioneria generale dello Stato, e riferiti all esercizio Il principio dell annualità 3 La gestione finanziaria dell esercizio 2015 è stata autorizzata con la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio Con deliberazione di Giunta regionale del 5 aprile 2016, n. 150 è stato approvato il riaccertamento dei residui attivi e passivi ai sensi dell articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011. Successivamente, con deliberazione di Giunta regionale del 26 aprile 2016, n. 207, si è provveduto alle consequenziali variazioni di bilancio, concernenti la rideterminazione del fondo pluriennale vincolato, dell avanzo di amministrazione vincolato e del disavanzo finanziario. Il principio dell unità e dell equilibrio di bilancio 4 3 Principio della annualità. I documenti del sistema di bilancio, sia di previsione sia di rendicontazione, sono predisposti con cadenza annuale e si riferiscono ad un periodo di gestione che coincide con l'anno solare. Nella predisposizione dei documenti annuali di bilancio, le previsioni per l'esercizio di riferimento sono elaborate sulla base di una programmazione di medio periodo, con un orizzonte temporale almeno triennale. 4 Principio dell unità. La singola amministrazione pubblica è una entità giuridica unica e unitaria; pertanto, deve essere unico e unitario sia il suo bilancio di previsione, sia il suo rendiconto e bilancio d'esercizio. È il complesso unitario delle entrate che finanzia l'amministrazione pubblica e quindi sostiene così la totalità delle sue spese durante la gestione. I documenti contabili non possono essere articolati in maniera tale da destinare alcune fonti di entrata a copertura solo di determinate e specifiche spese, salvo diversa disposizione normativa. Principio dell equilibrio di bilancio. Le norme di contabilità pubblica pongono come vincolo del bilancio di previsione il pareggio finanziario. L'osservanza di tale principio riguarda il pareggio complessivo di competenza e di cassa attraverso una rigorosa valutazione di tutti i flussi di entrata e di spesa. Il rispetto del principio di pareggio finanziario invero non basta per soddisfare il principio generale dell'equilibrio del sistema di bilancio di ogni pubblica amministrazione. Il pareggio finanziario nel bilancio di previsione infatti comporta anche la corretta applicazione di tutti gli altri equilibri finanziari, economici e patrimoniali che sono da verificare non solo in sede di previsione, ma anche durante la gestione in modo concomitante con lo svolgersi delle operazioni di esercizio, e quindi nei risultati complessivi dell'esercizio che si riflettono nei documenti contabili di rendicontazione. Nel sistema di bilancio di un'amministrazione pubblica, gli equilibri stabiliti in bilancio devono essere rispettato considerando non solo la fase di previsione, ma anche la fase di rendicontazione come prima forma del controllo interno, concernente tutti i flussi finanziari generati dalla produzione, diretta o indiretta e quindi effettuata anche attraverso le altre forme di gestione dei servizi erogati e di altre attività svolte. Il principio 17

46 Tabella 2 - Quadratura di bilancio 2015 (previsioni definitive) (previsioni definitive) importi (milioni) avanzo di amministrazione vincolato per spese correnti 359 fondo pluriennale vincolato per spese correnti (entrata) 63 utilizzo fondo anticipazioni di liquidità entrate correnti (*) totale spese correnti rimborso prestiti (**) totale spese correnti saldo corrente (+) 336 saldo corrente 336 avanzo di amministrazione vincolato per spese in conto capitale 554 fondo pluriennale vincolato per spese in conto capitale (entrata) 78 entrate in conto capitale 537 entrate da riduzione attività finanziarie 42 totale copertura investimenti spese investimenti spese incremento attività finanziaria 45 disavanzo pregresso totale spese in conto capitale debito a pareggio (***) (*) L importo è comprensivo di euro ,00 (mutuo concesso da MEF, iscritto al Titolo VI delle entrate), euro ,09 (contributo MEF, iscritto al Titolo IV delle entrate) ed euro ,00 (proventi estinzione anticipata amortizing swap, iscritti al Titolo V delle entrate), tutti relativi all operazione di riacquisto dei titoli obbligazionari ai sensi dell art. 45, comma 2, del D.L. n. 66/2014. Inoltre, l importo è comprensivo di euro ,41, relativo alla quota dei debiti di parte corrente riferiti all anticipazione di liquidità contratta nel 2015 ai sensi del D.L. n. 35/2013 e s.m.i.. (**) L importo è comprensivo di euro ,81, relativi all operazione di riacquisto dei titoli obbligazionari di cui all art. 45, comma 2, del D.L. n. 66/2014, di euro ,94, relativi al fondo anticipazioni di liquidità ed euro ,54, relativi alla quote capitale delle rate di ammortamento. dell'equilibrio di bilancio quindi è più ampio del normato principio del pareggio finanziario di competenza nel bilancio di previsione autorizzatorio. Anche la realizzazione dell'equilibrio economico (sia nei documenti contabili di programmazione e previsione e quindi con riferimento al budget ed al preventivo economico sia nei documenti contabili di rendicontazione e quindi nel conto economico di fine esercizio) è garanzia della capacità di perseguire le finalità istituzionali ed innovative di un'amministrazione pubblica in un mercato dinamico. L equilibrio finanziario del bilancio non comporta necessariamente una stabilità anche di carattere economico e patrimoniale. Il principio dell'equilibrio di bilancio, quindi, deve essere inteso in una versione complessiva ed analitica del pareggio economico, finanziario e patrimoniale che ogni amministrazione pubblica pone strategicamente da dover realizzare nel suo continuo operare nella comunità amministrata. 18

47 Il debito a pareggio risulta coperto nello stanziamento definitivo al titolo VI delle entrate, Accensione dei prestiti alla tipologia Accensione mutui e altri finanziamenti a medio lungo termine ed è costituito da euro ,73 (c.d. mutuo a pareggio del disavanzo per spese di investimento) e da euro ,09 (relativi al mutuo con Cassa Depositi e Prestiti contratto nel 2015 per il finanziamento di spese di investimento). Di seguito, si riporta la tabella relativa agli equilibri di bilancio riferiti all esercizio 2015 (accertamenti/impegni). Tabella 3 Equilibri di bilancio

48 L equilibrio finale pari ad euro ,87 è dato dalla somma tra il risultato della gestione di competenza pari ad euro ,84 e il saldo dell avanzo e del fondo pluriennale vincolato pari ad euro ,03. Il principio dell universalità 5 La Regione Lazio non ha gestioni fuori bilancio, in quanto l intero bilancio è costruito, gestito e rendicontato in funzione del principio dell universalità. 5 Principio della universalità. Il sistema di bilancio ricomprende tutte le finalità e gli obiettivi di gestione, nonché i relativi valori finanziari, economici e patrimoniali riconducibili alla singola amministrazione pubblica, al fine di fornire una rappresentazione veritiera e corretta della complessa attività amministrativa svolta nell'esercizio e degli andamenti dell amministrazione, anche nell'ottica degli equilibri economico - finanziari del sistema di bilancio. Sono incompatibili con il principio dell'universalità le gestioni fuori bilancio, consistenti in gestioni poste in essere dalla singola amministrazione o da sue articolazioni organizzative - che non abbiano autonomia gestionale - che non transitano nel bilancio. Le contabilità separate, ove ammesse dalla normativa, devono essere ricondotte al sistema di bilancio dell'amministrazione entro i termini dell esercizio. 20

49 Il principio della flessibilità 6 Tale principio ha ampliato la possibilità, rispetto al passato, che, nel corso dell esercizio finanziario, siano effettuate variazioni di bilancio gestionali, ai sensi delle disposizioni di cui all articolo 51 del d.lgs. n. 118/2011. Le variazioni di bilancio effettuate riguardano principalmente l assegnazione di risorse vincolate da parte dello Stato e dell Unione Europea, il pagamento delle spese obbligatorie, nonché variazioni compensative tra capitoli di spesa. Di seguito viene riportata una tabella che illustra quantitativamente le variazioni effettuate nell esercizio finanziario tipologia di variazione numero deliberazioni di Giunta regionale - variazioni compensative 186 deliberazioni di Giunta regionale - attuazioni leggi regionali 8 decreti del Presidente 0 determinazioni 266 totale 460 Il principio della competenza finanziaria potenziata 7 La nuova configurazione del principio della competenza finanziaria potenziata, applicata per gli enti in sperimentazione sin dall esercizio 2012, stabilisce che tutte le obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive, che danno luogo a entrate e spese per l ente, devono essere registrate nelle scritture contabili quando l obbligazione è perfezionata, con imputazione all esercizio in cui l obbligazione viene a scadenza. In attuazione del principio contabile generale della competenza finanziaria potenziata gli enti provvedono, annualmente, al riaccertamento dei residui attivi e passivi per verificare, ai fini del rendiconto, le ragioni del loro mantenimento. In particolare, l articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011 e successive modificazioni, stabilisce che ( ) possono essere conservate tra i residui attivi le entrate accertate esigibili nell'esercizio di riferimento, ma non incassate. Possono essere conservate tra i residui passivi le spese impegnate, liquidate o liquidabili nel corso dell'esercizio, ma non pagate. Le entrate e le spese accertate e impegnate non esigibili nell esercizio considerato, sono immediatamente reimputate all esercizio in cui sono esigibili.. 6 Principio della flessibilità. Nel sistema del bilancio di previsione i documenti non debbono essere interpretati come immodificabili, perché questo comporterebbe una rigidità nella gestione che può rivelarsi controproducente. Il principio di flessibilità è volto a trovare all'interno dei documenti contabili di programmazione e previsione di bilancio la possibilità di fronteggiare gli effetti derivanti dalle circostanze imprevedibili e straordinarie che si possono manifestare durante la gestione, modificando i valori a suo tempo approvati dagli organi di governo. Per tale finalità la legge disciplina l'utilizzo di strumenti ordinari, come il fondo di riserva, destinati a garantire le risorse da impiegare a copertura delle spese relative a eventi prevedibili e straordinari. 7 Il principio contabile generale della competenza finanziaria potenziata è contenuto, insieme agli altri principi contabili generali, nell allegato 1 al decreto legislativo del 23 giugno 2011, n. 118, e successive modificazioni. 21

50 La Regione Lazio ha effettuato il riaccertamento ordinario dei residui con il coinvolgimento di tutte le strutture regionali. Con apposita nota 8 è stato chiesto alle Direzioni ed Agenzie regionali di procedere ad una ricognizione dei residui attivi e passivi di propria competenza, diretta a verificare: - la fondatezza giuridica dei crediti accertati; - il permanere delle posizioni debitorie effettive rispetto agli impegni assunti; - l attendibilità della scadenza dell obbligazione indicata in occasione dell accertamento o dell impegno assunto nell esercizio di riferimento. Le strutture regionali, in riscontro alla suddetta nota, hanno prodotto atti amministrativi di cui si è tenuto conto al fine del riaccertamento. Gli esiti finali delle operazioni di riaccertamento, definiti con la citata deliberazione di Giunta regionale del 5 aprile 2016, n. 150, sono stati già esposti nell ambito del paragrafo 1.1 della presente relazione. 8 Nota del 1 marzo 2016, protocollo n , della Direzione regionale Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio, ad oggetto Rendiconto 2015 riaccertamento ordinario residui attivi e passivi. 22

51 3. IL RISULTATO D AMMINISTRAZIONE Il rendiconto generale della Regione Lazio per l esercizio finanziario 2015 chiude con un disavanzo pari a euro ,44, al lordo del fondo pluriennale vincolato. Di seguito la sua determinazione, nel confronto con l esercizio ESERCIZIO Gestione della competenza entrate accertate (+) , ,28 spese impegnate (-) , ,22 differenza (A) (-) , ,06 Riduzione dei residui passivi per riaccertamento eliminazione ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs n. 118/2011 per insussistenza (cancellati) (+) , ,24 eliminazione ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs n. 118/2011 per inesigibilità (reimputati) (+) , ,86 totale riduzioni residui passivi (B) (+) , ,10 Riduzione de i re sidui attivi pe r riacce rtame nto eliminazione ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs n. 118/2011 per insussistenza (cancellati) (-) 0, ,25 eliminazione ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs n. 118/2011 per inesigibilità (reimputati) (-) , ,07 totale riduzioni re sidui attivi (C) (-) , ,32 Saldo gestione della competenza (D= A+B+C) , ,84 Disavanzo esercizio precedente (E) (-) , ,20 Gestione dei residui Riduzione dei residui passivi per riaccertamento eliminazione ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs n. 118/2011 per insussistenza (cancellati) (+) , ,04 eliminazione ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs n. 118/2011 per inesigibilità (reimputati) (+) 0,00 0,00 Eliminazione dei residui passivi per perenzione (+) 0,00 0,00 totale riduzioni re sidui passivi (F) (+) , ,04 Riduzione dei residui attivi per riaccertamento eliminazione ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs n. 118/2011 per insussistenza (cancellati) (-) , ,62 eliminazione ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs n. 118/2011 per inesigibilità (reimputati) (-) ,29 0,00 totale riduzioni re sidui attivi (G) (-) , ,62 Saldo gestione dei residui (H=F+G) , ,58 RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE (al netto di FPV) (I=D+E+H) (-) , ,94 Fondo Pluriennale Vincolato (-) , ,50 RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE (al lordo di FPV) (-) , ,44 23

52 Il confronto tra il risultato di amministrazione 2015 e quello dell esercizio 2014 evidenzia un continuo miglioramento che passa da un disavanzo di ,80 a un disavanzo di ,44. Ancora più significativa appare la rappresentazione del risultato di amministrazione consolidato, che si ottiene, secondo le indicazioni della Corte dei Conti, aggiungendo al risultato di amministrazione l avanzo di amministrazione accantonato e vincolato, comprensivo del Fondo crediti di dubbia esigibilità, e lo stock di perenzione al 31/12/2015. L avanzo di amministrazione accantonato e vincolato, al netto del fondo anticipazione liquidità (costituito da somme accertate e/o incassate a fronte di trasferimenti, ma ancora non impegnate), risultante dalla gestione dell esercizio 2015 è stato determinato successivamente alla deliberazione di Giunta regionale del 5 aprile 2016, n. 150, relativa al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi. Con deliberazione della Giunta regionale del 26 aprile 2016, n. 207, l avanzo di amministrazione accantonato e vincolato è stato stabilito in complessivi euro ,85, di cui euro ,78 di parte corrente ed euro ,07 in c/capitale. Il Fondo crediti di dubbia esigibilità è stato determinato seguendo le indicazioni contenute nel principio contabile applicato della contabilità finanziaria, allegato n. 4/2 al decreto legislativo n. 118/2011. Pertanto, sono stati preliminarmente individuati i crediti di dubbia e difficile esazione, con esclusione: - dei trasferimenti da altre amministrazioni pubbliche; - delle entrate tributarie accertate per cassa; - dei crediti assistiti da fidejussione. Conseguentemente, l attenzione è stata rivolta alle entrate del bilancio regionale del titolo terzo (entrate extratributarie) del bilancio regionale. Il principio contabile applicato citato distingue tra il Fondo crediti di dubbia esigibilità costituito in sede di bilancio di previsione (e in corso di esercizio) e quello costituito in occasione della redazione del rendiconto generale. In quest ultimo caso assume rilievo la media del rapporto tra gli incassi (in c/residui) e l importo dei residui attivi all inizio di ogni anno degli ultimi cinque esercizi. Per cui sono stati considerati tutti i residui attivi del titolo III, al netto delle operazioni di riaccertamento dei residui, da cui sono stati sottratti tutti i crediti verso enti della Pubblica Amministrazione e quelli garantiti da fidejussione, come evidenziato nella seguente tabella: 24

53 Totale residui attivi titolo III (ultimi 5 anni) tipologia 100 tipologia 200 tipologia 300 tipologia 500 a) residui iniziali , ,27 0, ,34 b) riscosso , ,52 0, ,66 rapporto b/a 0,01 0,00 0,00 0,03 a) residui iniziali , ,76 0, ,06 b) riscosso ,87 876,12 0, ,23 rapporto b/a 0,03 0,00 0,00 0,04 a) residui iniziali , ,95 0, ,36 b) riscosso , ,65 0, ,89 rapporto b/a 0,02 0,02 0,00 0,01 a) residui iniziali , , , ,64 b) riscosso 0,00 0, , ,16 rapporto b/a 0,00 0,00 0,64 0,05 a) residui iniziali , , , ,64 b) riscosso , , , ,74 rapporto b/a 0,06 0,06 0,29 0,01 media semplice dei rapporti complemento a 1 della media aliquota % 0,02 0,02 0,19 0,03 0,98 0,98 0,81 0,97 98% 98% 81% 97% Fra le possibilità previste nel principio applicato di cui sopra, è stato scelto il sistema della media semplice dei rapporti, per ciascun anno, tra riscosso e accertato. La media semplice è stata calcolata per ciascuna tipologia del titolo III. Successivamente, per ogni valore della media, è stato calcolato il complemento ad 1, che ha portato alla determinazione dell aliquota, come indicato in tabella. Il valore complessivo del Fondo crediti di dubbia esigibilità, pari ad euro ,59, si ottiene applicando le aliquote indicate in tabella ai residui attivi risultanti al 31/12/2015 per ciascuna tipologia del titolo III. Dalla somma del risultato di amministrazione con le quote accantonate e vincolate dell avanzo di amministrazione, incluso il fondo crediti di dubbia esigibilità ed al netto del fondo anticipazioni di liquidità, si ottiene il disavanzo effettivo, pari ad euro ,88. Lo stock di perenzione al 31/12/2015 è stato determinato con decreto del Presidente del 14 aprile 2016, T00063, come risulta dal seguente prospetto di sintesi: 25

54 stock di perenzione al 1 gennaio 2015 (+) ,70 partite perente risultanti al 1 gennaio 2015 da cancellare in quanto non più esigibili (-) ,86 partite perente risultanti al 1 gennaio 2015 da cancellare in quanto impegnate nell'esercizio 2015 (-) ,97 residui passivi perenti da consolidare nello stock di perenzione (+) ,16 TOTALE stock di perenzione al 31 dicembre 2015 (+) ,03 Il disavanzo consolidato, per come definito dalla Corte dei conti, si ottiene sommando al risultato di amministrazione l avanzo di amministrazione accantonato e vincolato, comprensivo dell accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità ed al netto del fondo anticipazione di liquidità, e lo stock di perenzione. Stante quanto sopra, corre l obbligo di segnalare che l ammontare dei fondi di riserva per la reiscrizione di fondi perenti relativi alle risorse con vincolo di destinazione, stanziati nel bilancio 2016 a copertura dello stock di perenzione vincolata al 31 dicembre 2015, è ricompreso nell importo dell avanzo di amministrazione accantonato e vincolato (1.029 milioni di euro); per tale ragione si rende necessario, al fine di non conteggiare due volte la stessa posta contabile, di nettizzare il relativo importo, pari a 462 milioni di euro. Si riporta, di seguito, la tabella esplicativa del disavanzo consolidato. (in milioni) Risultato di amministrazione (-) Avanzo di amministrazione accantonato e vincolato (al netto del Fondo crediti di dubbia esigibilità e del fondo anticipazione liquidità) (-) Fondo crediti di dubbia esigibilità (-) 74 Disavanzo effettivo (-) Stock perenzione al 31/12/2015 (-) Fondi di riserva per la reiscrizione della perenzione vincolata (compresi in economie vincolate) (+) Disavanzo consolidato (-) Si riporta, di seguito, un quadro sinottico relativo ai valori del disavanzo consolidato nel periodo 2007/

55 AVANZO/DISAVANZO CONSOLIDATO esercizi (in milioni) anno Il risultato raggiunto nell anno 2015 prosegue il trend di riduzione del disavanzo consolidato, iniziato nel AVANZO/DISAVANZO CONSOLIDATO esercizi (in milioni) ,926-5,562-5,959-4, ,759-9,777-9, , , ,926-5,562-8,759-9,777-11,113-13,383-9,317-5,959-4,766 Tra i fattori che hanno contribuito al raggiungimento di tale risultato va segnalata l attività di ottimizzazione delle entrate regionali, in particolare di consolidamento dell attività di recupero fiscale, di cui al focus di seguito riportato. 27

56 FOCUS - Il consolidamento dell attività di recupero fiscale Nel corso degli ultimi anni, l Amministrazione regionale ha posto in essere una serie di misure ai fini del consolidamento dell attività di recupero fiscale. Nello specifico, le principali azioni hanno riguardato: - introduzione di disposizioni normative regionali finalizzate a ridurre i comportamenti evasivi ed elusivi, con particolare riferimento alla tassa auto; - ottimizzazione dei processi di raccordo con gli altri attori istituzionali (Agenzia delle Entrate, Equitalia) interessati all attività di recupero fiscale; - riduzione dei tempi amministrativi per l attivazione delle procedure di recupero fiscale, anche attraverso una intensificazione dei processi posti in atto dagli uffici regionali; - avvio di procedure di controllo analitico dell evasione legata alla compartecipazione del cittadino alla spesa farmaceutica e specialistica. I dati richiamati nella figura di seguito riportata, testimoniano i risultati delle azioni di consolidamento poste in essere dalla Regione Lazio. Nel 2015, infatti, gli incassi derivanti dal recupero fiscale si attestano in circa 320 milioni di euro, in crescita del 63% rispetto agli incassi riferiti all esercizio Gettito da recupero fiscale incassato nel 2015: 320 ML L attività di consolidamento nell azione di recupero fiscale è attesa in ulteriore incremento per l anno 2016, anche per effetto della stipula di un Protocollo d Intesa tra Regione Lazio ed Equitalia S.p.A, ai sensi della L.R. n. 17/2014 e della deliberazione della Giunta regionale del 29 settembre 2015, n L obiettivo di tale protocollo è infatti quello di costruire un percorso comune di azione e monitoraggio sull effettivo grado di esigibilità dei crediti in lavorazione, al fine di prevenire la prescrizione di quelli ancora riscuotibili, verificare le posizioni creditorie di dubbia esigibilità e rendere più incisive ed accurate le azioni finalizzate al recupero delle somme dovute ed esigibili. 28

57 4. GIACENZA DI CASSA ED ANTICIPAZIONE DI TESORERIA Alla chiusura dell esercizio 2015, si sono verificati i seguenti movimenti: avanzo di cassa al 31/12/ ,59 riscossioni ,31 pagamenti ,11 avanzo di cassa al 31/12/ ,79 Le operazioni per le quali il ciclo finanziario si è esaurito nell esercizio 2015 (riscossioni e pagamenti) hanno avuto un effetto positivo sul risultato di cassa finale della Tesoreria regionale pari ad euro ,79. Il valore complessivo delle riscossioni e dei pagamenti è comprensivo di poste rappresentative di movimenti finanziari transitori in entrata e in uscita, quali, segnatamente, gli utilizzi della anticipazione di cassa concessa dal Tesoriere e le relative restituzioni, e i movimenti sui conti deputati a contabilizzare i trasferimenti temporanei tra i conti destinati alla gestione ordinaria e alla gestione sanitaria. In particolare, l anticipazione di cassa è contabilizzata in entrata al capitolo (fase dell utilizzo dell anticipazione) e in uscita al capitolo T19544 (fase della restituzione al Tesoriere). Nel corso dell esercizio 2015 vi sono stati, sui capitoli indicati, accertamenti e riscossioni pari ad euro ,84 e corrispondenti impegni e pagamenti per euro ,84. I trasferimenti temporanei di risorse tra conto della gestione ordinaria e conto della gestione sanità, istituiti ai sensi dell articolo 21 del d.lgs. n. 118/2011, sono registrati tra le partite di giro su due capitoli in entrata ( e ) e due capitoli in uscita (T31469 e T31470), e hanno movimentato nel corso del 2014 accertamenti e riscossioni, con corrispondenti impegni e pagamenti, per euro ,00. Da ultimo, si rileva che l utilizzo medio dell anticipazione di Tesoreria nel corso del 2015 è stato pari ad euro ,74, con un continuo miglioramento rispetto all utilizzo medio che si è avuto negli ultimi due anni. Infatti, nel 2014 è risultato pari ad euro ,76 e nel 2013 pari ad euro ,48. 29

58 5. LA GESTIONE DEI RESIDUI 5.1 Residui attivi I residui attivi al 31/12/2015, come risultanti dalla D.G.R. n. 150/2016, relativa al riaccertamento dei residui ai sensi dell articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011, ammontano ad euro ,86, di cui euro ,20 relativi ai settori diversi dalla sanità. Invece i residui attivi al 31/12/2014, come risultanti dalla legge regionale 31 dicembre 2015, n. 16, concernente: Rendiconto generale della Regione Lazio per l esercizio finanziario 2014, ammontano ad euro ,83, di cui euro ,59 relativi ai settori diversi dalla sanità. Prendendo a riferimento i residui attivi non relativi al settore sanitario e mettendo a confronto i due anni, emerge un aumento dei residui attivi, che passano da euro ,59 ad euro ,20, per un differenziale di euro ,61. Di seguito, si elencano le casistiche di maggiore rilievo che determinano l aumento di residui attivi innanzi citato. 1) Capitolo di entrata , denominato ENTRATE DERIVANTI DALLA RIMODULAZIONE DELL'ADDIZIONALE IRPEF IN APPLICAZIONE DELL'ART. 6, COMMA 1, LETTERE B) E C), DEL DECRETO LEGISLATIVO 6 MAGGIO 2011, N ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF NON SANITA' Tale entrata è relativa all aumento dell addizionale regionale IRPEF disposta con legge di stabilità nella misura dello 0,6% in relazione all anno di imposta 2014, mentre con riferimento agli anni di imposta successivi, l addizionale regionale è stata aumentata di un ulteriore punto percentuale, per un aumento complessivo dell 1,6%, fatte salve le esenzioni fiscali per soglia e per scaglioni di reddito fissate con leggi regionali. Di conseguenza, nell esercizio finanziario 2014 si è proceduto ad accertare sul capitolo di entrata l importo corrispondente all aumento dello 0,6% dell addizionale regionale IRPEF che, secondo le stime del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell Economia e delle Finanze, ammontava ad euro ,16. Considerato che l addizionale regionale IRPEF viene riscossa negli anni successivi rispetto a quello di imposta, si è registrato su tale capitolo al 31/12/2014 un residuo attivo pari all importo accertato. Nell esercizio finanziario 2015, invece, a seguito dell ulteriore aumento di un punto percentuale dell addizionale regionale IRPEF, l importo accertato, coerentemente con le stime del menzionato Dipartimento delle Finanze, riferite all anno di imposta 2015, già al netto delle esenzioni fiscali, è pari ad euro ,00, generando, per le stesse motivazioni innanzi citate pari residui attivi al 31/12/2015. Inoltre è da considerare che a fronte del residuo attivo di euro ,16 al 31/12/2014 del capitolo , nel corso dell esercizio finanziario 2015 si è registrata una riscossione solo pari ad euro ,00 (infatti il saldo dell anno di imposta 2014, verrà incassato 30

59 ad inizio 2016), pertanto al 31/12/2015 sul capitolo si è registrato un residuo attivo complessivo di euro ,16 ( , , ,00). Da quanto esposto, emerge che solo in riferimento al capitolo si è avuto un aumento di residui attivi dal 2014 al 2015 per euro ,00 ( , ,16). 2) Capitolo di entrata , denominato ENTRATE DERIVANTI DALLO SVINCOLO DEL GETTITO DELLA MANOVRA FISCALE REGIONALE AI SENSI DELL'ART. 2, COMMA 6, DEL DECRETO LEGGE 15 OTTOBRE 2013, N. 120 Tale entrata è relativa allo svincolo della quota della manovra fiscale regionale IRAP e addizionale IRPEF eccedente la quota necessaria ai fini della copertura del disavanzo sanitario. Durante l esercizio finanziario 2014, a seguito dei verbali conclusivi del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza (c.d. Tavolo sanità) relativi al disavanzo sanitario 2012 e 2013, la quota svincolata della manovra fiscale è stata interamente re-incassata sul pertinente capitolo di entrata del bilancio regionale, senza generare alcun residuo attivo al 31/12/2014. Con riferimento, invece, al disavanzo sanitario anno 2014 (che trova copertura con la manovra fiscale regionale anno di imposta 2015), dal verbale conclusivo del Tavolo sanità del 24 novembre 2015 è emersa la possibilità di svincolare una quota della manovra fiscale regionale per un importo complessivo di euro ,00. Tale importo, inizialmente accertato nella misura fissata dal tavolo sanità, è stato poi ridotto per un importo complessivo di euro ,00 in sede di riaccertamento dei residui al 31/12/2015, avvenuto con D.G.R. n. 150/2016, per tenere conto dell aggiornamento dell importo complessivo della manovra fiscale regionale IRAP e addizionale IRPEF secondo le recenti stime del Dipartimento delle Finanze del MEF, conseguentemente l importo accertato nel 2015 sul capitolo risulta pari ad euro ,00. E da considerare, inoltre, che gli incassi relativi alla manovra fiscale regionale con anno di imposta coincidente con l esercizio finanziario consistono, semplicemente, in un acconto dell IRAP, mentre il resto viene incassato negli esercizi successivi. Di conseguenza, con riferimento all anno di imposta 2015, avendo incassato nell esercizio finanziario 2015 solo un acconto IRAP per un importo complessivo di euro ,29 (compreso il contributo dello Stato previsto per l anno 2015 di euro ,00), lo svincolo della manovra fiscale regionale in termini di cassa è avvenuto solo nella misura degli importi effettivamente incassati. Pertanto, a fronte di un accertamento di euro ,00, avendo incassato solo l importo di euro ,29, si è generato al 31/12/2015 un residuo attivo per euro ,71. 31

60 Da quanto esposto, in relazione ai precedenti punti 1) e 2), emerge, dal confronto tra il 2014 ed il 2015, un incremento di residui attivi non riferiti al settore sanitario per un totale di euro ,71. Tuttavia tale incremento è imputabile alle tempistiche di riscossione dei proventi derivanti dall innalzamento della pressione fiscale IRAP e addizionale regionale IRPEF. In conclusione, al netto degli effetti relativi ai casi sopra esaminati, i residui attivi al 31/12/2015, non riferiti al settore sanitario sarebbero stati pari ad euro ,49 ( , ,71), con un evidente riduzione rispetto agli omologhi residui attivi dell anno precedente. 5.2 Residui passivi I residui passivi al 31/12/2015, come risultanti dalla D.G.R. n. 150/2016, relativa al riaccertamento dei residui ai sensi dell articolo 3, comma 4, del d.lgs. n. 118/2011, ammontano ad euro ,59, di cui euro ,85 relativi ai settori diversi dalla sanità. Invece i residui passivi al 31/12/2014, come risultanti dalla legge regionale 31 dicembre 2015, n. 16, concernente: Rendiconto generale della Regione Lazio per l esercizio finanziario 2014, ammontano ad euro ,62, di cui euro ,65 relativi ai settori diversi dalla sanità. Pertanto, dal confronto dei residui passivi non relativi al settore sanitario tra il 2014 ed il 2015 emerge una riduzione considerevole dei residui per un importo complessivo di euro ,80, dipendente sia dall accorciamento dei tempi di pagamento, sia dalla corretta applicazione del principio della competenza finanziaria potenziata. 32

61 6. L ANTICIPAZIONE DI LIQUIDITÀ AI SENSI DEL DECRETO-LEGGE 8 APRILE 2013, N. 35 E SUCCESSIVE MODIFICHE E RIFINANZIAMENTI Il risanamento finanziario intrapreso sin dal 2013, è continuato anche durante l esercizio finanziario 2015 facendo ricorso allo strumento delle anticipazioni di liquidità di cui al decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64 e successive modifiche ed integrazioni. Si rappresenta che nel 2013 la Regione Lazio ha usufruito delle anticipazioni di liquidità di cui al D.L. n. 35/2013 per un totale di euro ,00, di cui euro ,00 riferiti all articolo 2 del citato decreto, relativo ai debiti diversi da quelli sanitari, ed euro ,00 riferiti all articolo 3 dello stesso decreto, relativo ai debiti del settore sanitario. Nel corso dell esercizio finanziario 2014, a valere sui fondi di cui all articolo 1, comma 10, del decreto legge n. 35/2013, come sostituito dall articolo 13, comma 1, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 102, sono state contratte due anticipazioni di liquidità, precisamente per euro ,19 ed euro ,42, riferite, rispettivamente, agli articoli 2 e 3 del D.L. n. 35/2013. Successivamente, a seguito dell ampliamento dei fondi di cui all articolo 1, comma 10, del D.L. n. 35/2013, avvenuto ai sensi dell articolo 32 del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, sono state contratte ulteriori due anticipazioni di liquidità, precisamente per euro ,14 ed euro ,00, riferite, rispettivamente, agli articoli 2 e 3 del D.L. n. 35/2013. Pertanto, durante la gestione 2014, sono state contratte anticipazioni di liquidità di cui al D.L. n. 35/2013 per un totale di euro ,75, di cui euro ,33 riferiti all articolo 2 del citato decreto, relativo ai debiti diversi da quelli sanitari, ed euro ,42 riferiti all articolo 3 dello stesso decreto, relativo ai debiti del settore sanitario. In totale, tra il 2013 ed il 2014 sono state contratte, ai sensi del D.L. n. 35/2013 e s.m.i., anticipazioni di liquidità per un totale di euro ,75, di cui euro ,33 riferiti all articolo 2 del citato decreto, relativo ai debiti diversi da quelli sanitari, ed euro ,42 riferiti all articolo 3 dello stesso decreto, relativo ai debiti del settore sanitario. Con l articolo 8 del decreto legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, recante: Al fine di garantire il rispetto dei tempi di pagamento di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, le risorse della "Sezione per assicurare la liquidità alle regioni e alle province autonome per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili diversi da quelli finanziari e sanitari" del "Fondo per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili", di cui al comma 10 dell'articolo 1 del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, sono incrementate, per l'anno 2015, di milioni di euro, al fine di far fronte ai pagamenti da parte delle regioni e delle province autonome dei debiti certi, liquidi ed esigibili diversi da quelli finanziari e sanitari maturati alla data del 31 dicembre 2014, ovvero dei debiti per i quali sia stata emessa fattura o 33

62 richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine, nonché' dei debiti fuori bilancio che presentavano i requisiti per il riconoscimento alla data del 31 dicembre 2014, anche se riconosciuti in bilancio in data successiva. Per le predette finalità sono utilizzate le somme iscritte in conto residui delle rimanenti sezioni del predetto Fondo, rispettivamente per 108 milioni di euro della "Sezione per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti locali" e per milioni di euro della "Sezione per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti del Servizio Sanitario Nazionale". Il predetto importo di milioni di euro è ulteriormente incrementabile delle ulteriori eventuali risorse disponibili ed inutilizzate della "Sezione per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti del Servizio Sanitario Nazionale", è stato disposto, tra l altro, l incremento dei fondi di cui al D.L. n. 35/2013 al fine di far fronte ai pagamenti, per i debiti diversi da quelli finanziari e sanitari, maturati alla data del 31 dicembre Conseguentemente a quanto previsto all articolo 8 del D.L. n. 78/2015, la Regione Lazio ha fatto richiesta di accesso alle anticipazioni di liquidità, ottenendo, a seguito di istruttoria da parte degli uffici del Ministero dell economia e delle finanze, un anticipazione di liquidità per un importo complessivo di euro ,84, giusto contratto di prestito dell 11 dicembre Per quanto concerne la contabilizzazione nel bilancio regionale dell anticipazione di liquidità contratta nel 2015, sono state applicate, pedissequamente, le disposizioni dell art. 1 del decreto legge 13 novembre 2015, n. 179, abrogato dall articolo 1, comma 705, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 e riproposto nella medesima formulazione letterale dall articolo 1, commi da 692 a 704, della stessa legge. In particolare, per la contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità incassate a decorrere dal 2015, l articolo 1, comma 692, della legge n. 208/2015, dispone che Le regioni contabilizzano le anticipazioni di liquidità di cui al decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, e successivi rifinanziamenti, incassate a decorrere dall'esercizio 2015, secondo le seguenti modalità anche alternative: a) iscrivendo, nel titolo di spesa riguardante il rimborso dei prestiti, un fondo anticipazione di liquidità, di importo pari alle anticipazioni di liquidità incassate nell'esercizio, non impegnabile e pagabile, destinato a confluire nel risultato di amministrazione, come quota accantonata definita dall'articolo 42 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118; b) nel rispetto di quanto previsto dal comma 697. Inoltre, il comma 697, dell art. 1, della legge n. 208/2015, prevede che Le disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, e successive modificazioni, si interpretano nel senso che le anticipazioni di liquidità possono essere registrate contabilmente riducendo gli stanziamenti di entrata, riguardanti il finanziamento del disavanzo di amministrazione derivante dal debito autorizzato e non contratto per finanziare spesa di investimento, di un importo pari a quello dell'anticipazione di liquidità. 34

63 Nel bilancio 2015 la contabilizzazione dell anticipazione di liquidità contratta nel 2015 pari ad euro ,84 è avvenuta in applicazione del comma 692 dell articolo 1 della legge n. 208/2015 e, avendo optato per la lettera b) del citato comma per la parte relativa alle spese di investimento, anche in applicazione delle disposizioni del comma 697 dello stesso articolo, come di seguito, specificatamente, indicato. Anticipazione di liquidità: ,84, inerente l articolo 2 del D.L. n. 35/2013. Il prospetto dei debiti certi, liquidi ed esigibili al 31/12/2014 riferiti all anticipazione di liquidità incassata nel 2015 e trasmesso al Ministero dell economia e delle finanze, fa riferimento a debiti relativi a spese di parte corrente, per euro ,41, e a debiti relativi a spese in conto capitale, per euro ,43, per complessivi euro ,84. Avendo optato, limitatamente ai debiti riferiti alle spese di investimento, per la contabilizzazione secondo le indicazioni della lettera b), del comma 692, dell articolo 1, della legge n. 208/2015, nel bilancio 2015 si è proceduto a ridurre lo stanziamento del capitolo di entrata posto a copertura del disavanzo derivante dal debito autorizzato e non contratto per finanziare spesa di investimento di un importo pari ai debiti riferiti alla spesa in conto capitale. Precisamente, con deliberazione di Giunta regionale del 29 dicembre 2015, n. 772, recante: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio Variazione di bilancio relativa all anticipazione di liquidità a valere sul fondo di cui all articolo 1, comma 10, del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, per come incrementato dall articolo 8 del decreto legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito in legge, con modificazioni, dall articolo 1, comma 1, della legge 6 agosto 2015, n. 125 e nel rispetto delle disposizioni di cui all articolo 1 del decreto legge 13 novembre 2015, n Capitoli di entrata e , capitoli di spesa T19615 e T25502, si è provveduto: in entrata, a: 1) ridurre lo stanziamento di cassa e competenza del capitolo di entrata , denominato: ENTRATE DERIVANTI DA MUTUI E PRESTITI OBBLIGAZIONARI DESTINATE ALLA COPERTURA DEL DISAVANZO del Titolo VI (Accensione prestiti), tipologia 300 (Accensione Mutui e altri finanziamenti a medio lungo termine), per un importo di euro ,43; 2) istituire in entrata il capitolo denominato: ENTRATE DERIVANTI DA ANTICIPAZIONI DI LIQUIDITA' DI CUI AL DECRETO LEGGE 6 GIUGNO 2015, N. 78 al Titolo VI (Accensione prestiti), tipologia 300 (Accensione Mutui e altri finanziamenti a medio lungo termine), con uno stanziamento di cassa e competenza di euro ,84, su cui incassare l anticipazione di liquidità; e in uscita, a: 35

64 1) integrare lo stanziamento di competenza del capitolo T19615, denominato: FONDO ANTICIPAZIONI DI LIQUIDITA' CHIUSURA ANTICIPAZIONI A TITOLO ONEROSO della missione 20 (Fondi e accantonamenti), programma 03 (Altri fondi), per un importo di euro ,41; 2) accantonare la cassa dell anticipazione di liquidità mediante integrazione dello stanziamento di cassa del capitolo T25502, denominato: FONDO DI RISERVA DA UTILIZZARSI PER LA INTEGRAZIONE DELLE PREVISIONI DI CASSA Fondo di riserva della missione 20 (Fondi e accantonamenti), programma 03 (Altri fondi), per un importo di euro ,41. La variazione sopra descritta è di seguito, schematicamente, rappresentata. ENTRATA titolo e tipologia piano dei conti finanziario fino al V livello capitolo denominazione capitolo competenza 2015 cassa ENTRATE DERIVANTI DA MUTUI E PRESTITI OBBLIGAZIONARI DESTI- NATE ALLA COPERTURA DEL DISA- VANZO , ,43 titolo e tipologia piano dei conti finanziario fino al V livello capitolo denominazione capitolo competenza 2015 cassa (nuova istituzione) ENTRATE DERIVANTI DA ANTICIPA- ZIONI DI LIQUIDITA' DI CUI AL DE- CRETO LEGGE 6 GIUGNO 2015, N , ,84 SPESA missione e programma piano dei conti finanziario fino al IV livello capitolo denominazione capitolo competenza 2015 cassa 2015 T19615 FONDO ANTICIPAZIONI DI LIQUIDITA' CHIUSURA ANTICIPAZIONI A TITOLO ONEROSO ,41 + 0,00 missione e programma piano dei conti finanziario fino al IV livello capitolo denominazione capitolo competenza 2015 cassa 2015 T25502 FONDO DI RISERVA DA UTILIZZARSI + 0, ,41 36

65 PER LA INTEGRAZIONE DELLE PREVI- SIONI DI CASSA Il comma 693, dell articolo 1, della legge n. 208/2015, dispone che: Il fondo anticipazione di liquidità costituito ai sensi del comma 692 è annualmente utilizzato secondo le seguenti modalità: a) in caso di disavanzo al 31 dicembre dell'esercizio di incasso dell'anticipazione, applicando in entrata del bilancio di previsione dell'esercizio successivo, come «Utilizzo fondo anticipazione di liquidità», la quota del fondo di cui al comma 692, corrispondente all'importo del disavanzo 2014, anche nelle more dell'approvazione del rendiconto dell'esercizio precedente. La medesima quota del fondo è iscritta in spesa al netto del rimborso dell'anticipazione effettuato nell'esercizio. Negli esercizi successivi, fino al completo utilizzo del fondo, in entrata del bilancio di previsione è applicato il fondo stanziato in spesa dell'esercizio precedente, e in spesa è stanziato il medesimo fondo al netto del rimborso dell'anticipazione effettuato nell'esercizio; b) la quota del fondo eccedente il disavanzo al 31 dicembre 2014 di cui alla lettera a) è utilizzata secondo le modalità previste dall'articolo 2, comma 6, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n Considerato che la variazione di bilancio relativa all incasso dell anticipazione di liquidità è avvenuta con deliberazione di Giunta regionale del 29 dicembre 2015, n. 772 sopra citata, e che nel frattempo la proposta di legge di bilancio era già al vaglio dell Aula consiliare per la successiva approvazione, avvenuta con legge regionale 31 dicembre 2015, n. 18, non vi erano più i tempi tecnici per apportare alla proposta di legge di bilancio le necessarie modifiche al fine di recepire le disposizioni del citato comma 693. Tuttavia, in riferimento all anticipazione di liquidità contratta nel 2015, nel corso della gestione 2016, con deliberazione di Giunta regionale 8 marzo 2016, n. 88, è stata disposta, a valere sul bilancio regionale , la variazione di bilancio in applicazione delle disposizioni del citato comma 693, secondo lo schema di seguito riportato. ENTRATA capitolo denominazione capitolo competenza 2016 competenza 2017 competenza UTILIZZO FONDO ANTICIPAZIONI DI LIQUIDITA , , ,80 SPESA missione e programma piano dei conti finanziario fino al IV livello capitolo denominazione capitolo competenza 2016 competenza 2017 competenza 2018 T19615 FONDO ANTICIPA- ZIONI DI LIQUIDITA' CHIUSURA , , ,26 37

66 ANTICIPAZIONI A TITOLO ONEROSO RIPIANO ANNUALE DEL DISAVANZO DERIVANTE DAL- L'ACCANTONAMENT O AL FONDO ANTICI- PAZIONI DI LIQUIDI- TA' , , ,54 ***** L'articolo 1, del decreto legge 13 novembre 2015, n. 179, (abrogato dall articolo 1, comma 705, della legge 28 dicembre 2015 n legge di stabilità e riproposto nella medesima formulazione letterale dall art. 1, commi da 692 a 704, della stessa legge), oltre a fissare le modalità di contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità di cui al D.L. n. 35/2013 e s.m.i. riscosse a decorrere dal 2015, chiarisce anche le modalità di contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità già contratte nel 2013 e 2014, che le Regioni devono adottare, in linea con i principi richiamati dalla sentenza della Corte Costituzionale del 23 luglio 2015, n In particolare, mentre i commi da 692 a 696, dell articolo 1, della legge n. 208/2015, illustrano le modalità di contabilizzazione delle riscuotende tranche di anticipazioni di liquidità, i commi da 697 a 700 delineano le modalità di adeguamento alla sentenza della Corte costituzionale n. 181/2015 per le anticipazioni di liquidità già incassate dalle regioni negli esercizi 2013 e II comma 697, che ha natura di norma interpretativa, conferma la validità delle modalità di sterilizzazione delle registrazioni contabili delle anticipazioni di liquidità finalizzate al finanziamento del disavanzo derivante da debito autorizzato e non contratto (cd. mutuo a pareggio). In tale ipotesi la sterilizzazione si effettua riducendo gli stanziamenti di entrata iscritti a copertura del debito non ancora contratto per un importo corrispondente all ammontare delle anticipazioni riscosse; venendo così ad essere neutralizzata la possibilità di ampliamento della spesa, la norma non richiede per questa ipotesi la costituzione di un fondo. Il comma 698 prescrive l'iscrizione in bilancio di un fondo anticipazioni di liquidità, conservato nel risultato di amministrazione, al fine di sterilizzare le anticipazioni di liquidità riscosse per i casi diversi dal disavanzo derivante da debito autorizzato e non contratto, e cioè per il pagamento degli ammortamenti non sterilizzati del settore sanitario (articolo 2, D.L. n. 35/2013) e per il pagamento dei debiti pregressi comunque denominati (articolo 1, comma 10 bis, D.L. n. 35/2013). La relazione tecnica ed illustrativa al D.L. n. 179/2015 chiarisce che la creazione del fondo anticipazioni di liquidità per il 2013 e 2014 riguarda esercizi oramai chiusi; pertanto il legislatore non ha ritenuto opportuno effettuare la sterilizzazione delle anticipazione di liquidità 2013 e 2014 sulle scritture contabili degli esercizi 2013 e 2014, ma si è preferito operare direttamente sul risultato di amministrazione 2014, prescrivendo che le Regioni, a far data dal 1 gennaio 2015, 38

67 iscrivano nel risultato di amministrazione 2014 l'accantonamento denominato `Fondo anticipazione di liquidità", quantificato con le modalità indicate al comma 7. Ed infatti, il comma 698, dell articolo 1, della legge n. 208/2015, testualmente dispone che, fuori dal caso previsto dal comma 697 (per il quale, ripetesi, la sterilizzazione delle quote di anticipazione di liquidità incassate è effettuata riducendo gli stanziamenti di entrata riguardanti il debito autorizzato e non contratto e, quindi, non costituendo il fondo) le Regioni procedono a rideterminare alla data del 1 gennaio 2015, con delibera della Giunta regionale da trasmettersi al Consiglio regionale: a) il proprio risultato di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2014, definito ai fini del rendiconto 2014, anche se approvato dal Consiglio, riferendolo al 1 gennaio 2015, accantonandone una quota al Fondo anticipazioni di liquidità, per un importo pari alle anticipazioni acquisite nel 2013 e nel 2014, al netto dello quote già rimborsate, se hanno partecipato alla sperimentazione prevista dall'articolo 78 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, e non hanno effettuato il riaccertamento straordinario dei residui di cui all'articolo 3, comma 17-bis, del decreto legislativo n. 118 del Il successivo comma 699 disciplina le modalità di ripianamento dell eventuale disavanzo di amministrazione derivante dalla costituzione di detto fondo, prevedendo testualmente che l'eventuale disavanzo di amministrazione derivante dall'accantonamento al fondo di anticipazione di liquidita di cui al comma 7 è ripianato annualmente, a decorrere dall'anno 2016, per un importo pari all'ammontare dell'anticipazione rimborsata nel corso dell'esercizio precedente. II risultato di amministrazione presunto in sede di bilancio di previsione è calcolato considerando, tra le quote accantonate, anche il Fondo anticipazione di liquidità previsto dal comma 7 e quello derivante dalle anticipazioni di liquidità incassate nell'esercizio 2015 contabilizzate ai sensi del comma 1, lettera a). Come di seguito esplicato, la Regione Lazio ha dato applicazione sia al disposto dell articolo 1 del D.L. n. 179/2015 (ora articolo 1, commi da 692 a 704, legge n. 208/2015), sia alla decisione di parifica emessa dalla Corte dei conti - Sezione regionale di controllo per il Lazio sul rendiconto a) Rendiconto generale 2014 e bilancio 2015 A seguito della emanazione del D.L. n. 179/2015, avvenuta in data 13 novembre 2015, la Regione Lazio ha ritenuto necessario ottemperare al precetto normativo, procedendo all istituzione del fondo anticipazioni di liquidità nell ambito del bilancio regionale 2015, come espressamente previsto dalla norma citata. Pertanto, con D.G.R. del 23 novembre 2015, n. 646, concernente l Attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 1, commi 6 e 7, del decreto legge 13 novembre 2015, n. 179, recante: "Disposizioni 39

68 urgenti in materia di contabilità e di concorso all'equilibrio della finanza pubblica delle Regioni", la Regione ha disposto l istituzione, nell ambito del bilancio regionale , del Fondo anticipazioni di liquidità (capitolo di spesa T19615, da iscriversi nel programma 03 Altri fondi della missione 20 Fondi e accantonamenti, piano dei conti finanziario fino al IV livello ) con una dotazione finanziaria, in termini di competenza, per l anno 2015, pari ad euro ,80, corrispondente per euro ,00, al pagamento degli ammortamenti non sterilizzati del settore sanitario (articolo 2, D.L. n. 35/2013) e per euro ,80, al pagamento dei debiti pregressi comunque denominati (articolo 1, comma 10 bis, D.L. n. 35/2013). Tale istituzione è avvenuta nel rispetto del testuale dettato dell articolo 1, comma 7, lettera a), del decreto legge 13 novembre 2015, n. 179 (attuale articolo 1, comma 698, lettera a), della legge n. 208/2015), laddove si dispone che le Regioni che, nei casi diversi dal comma 6, a seguito dell'incasso delle anticipazioni di liquidità di cui al decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35 e successivi rifinanziamenti, non hanno stanziato in bilancio, tra le spese, un fondo, diretto ad evitare il finanziamento di nuove e maggiori spese e non hanno accantonato tale fondo nel risultato di amministrazione, previo parere dell'organo di revisione economico finanziario, provvedono a rideterminare, alla data del 1 gennaio 2015, con deliberazione della Giunta regionale da trasmettere al Consiglio regionale: a) il proprio risultato di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2014 definito ai fini del rendiconto 2014, anche se approvato dal Consiglio, riferendolo al 1 gennaio 2015, accantonandone una quota al Fondo anticipazioni di liquidità, per un importo pari alle anticipazioni acquisite nel 2013 e nel 2014, al netto delle quote già rimborsate, se hanno partecipato alla sperimentazione prevista dall'articolo 78 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e non hanno effettuato il riaccertamento straordinario dei residui di cui all'articolo 3, comma 17-bis, del decreto legislativo n. 118 del La Regione Lazio, infatti, rientra nell ipotesi di cui all articolo 1, comma 698, lettera a), della legge n. 208/2015, non avendo, nel corso del 2015, effettuato riaccertamento straordinario dei residui previsto dall'articolo 3, del d.lgs. n. 118/2011. La sopra citata D.G.R. n. 646/2015 è stata approvata in data 23 novembre, quindi anteriormente al deposito della decisione di parifica della Corte dei conti - Sezione regionale di controllo per il Lazio, relativa al Rendiconto Generale della Regione Lazio, Esercizio Finanziario Purtuttavia, già nella D.G.R. n. 646/2015 questa Amministrazione dichiarava che, ove dalla decisione di parifica della Corte dei Conti fossero emerse indicazioni specifiche sulle modalità di quantificazione del fondo anticipazioni di liquidità, il risultato di amministrazione effettivo per l esercizio 2014 sarebbe stato rideterminato alla data del 1 gennaio 2015, ai sensi dell articolo 1, comma 7, lettera a), del D.L. n. 179/2015 (attuale articolo 1, comma 698, lettera a), della legge n. 208/2015), intervenendo, quindi, sull esercizio Delle indicazioni contenute nella decisione di parifica del rendiconto 2014, assunta con la Deliberazione del 27 novembre 2015, n. 180, la Regione ha preso atto con la deliberazione della Giunta regionale del 1 dicembre 2015, n. 696, recante: Presa d'atto della Decisione della Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per il Lazio - nel giudizio sul rendiconto generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2014 e rettifica della deliberazione della Giunta regionale 40

69 del 26 giugno 2015, n. 302, recante "Proposta di legge regionale concernente il "Rendiconto Generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2014"". In particolare, nell ambito della D.G.R. n. 696/2015, questa Amministrazione, adeguandosi pienamente alla Decisione della Corte dei conti, ha disposto la revoca della precedente D.G.R. n. 646/2015, con la quale si era istituito il Fondo anticipazioni di liquidità nella misura di euro ,80 e l adozione della nuova proposta di legge regionale, concernente il Rendiconto Generale della Regione Lazio per l esercizio finanziario Specificatamente, tenuto conto del dato accertato dalla Corte dei conti nel giudizio di parifica relativo al disavanzo 2014 pari ad euro ,55, anziché ad euro ,73 come previsto nel Progetto approvato dalla Giunta regionale in data 26 giugno 2015, n. 302, e sottoposto all esame della Corte, all articolo 13 della proposta di legge di rendiconto 2014 si disponeva che, per effetto dell applicazione del decreto legge 13 novembre 2015, n. 179, è istituito un fondo anticipazione di liquidità relativo agli esercizi finanziari 2013 e 2014 e pari complessivamente ad euro ,53. Così modificato il rendiconto per l anno 2014 è stato approvato in data 31 dicembre 2015 con legge regionale n. 16. Conseguentemente, si è provveduto, altresì, ad effettuare il necessario adeguamento del bilancio finanziario per l esercizio 2015 alle disposizioni di cui all articolo 13 della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 16, concernente: Rendiconto generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2014, mediante l integrazione del capitolo T19615, denominato: Fondo anticipazioni di liquidità Chiusura anticipazioni a titolo oneroso, iscritto nel programma 03, della missione 20, per un importo pari ad euro ,53 9. b) Bilancio preventivo In conformità con i dati accertati a seguito della decisione di parifica della Corte dei conti, si è provveduto, altresì, all interno della proposta di legge regionale concernente il bilancio di previsione della Regione Lazio (deliberazione della Giunta regionale del 9 dicembre 2015, n. 719), ad iscrivere in entrata il capitolo denominato: Utilizzo fondo anticipazioni di liquidità ed in uscita il capitolo denominato Fondo anticipazione di liquidità, nonché il capitolo denominato: Ripiano annuale del disavanzo derivante dall'accantonamento al fondo anticipazioni di liquidità. Di seguito si riporta la rappresentazione schematica inerente la contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità, incassate nel 2013 e 2014, effettuata nel bilancio di previsione , in attuazione delle disposizioni dell articolo 1, comma 699, della legge n. 208/ Nell ambito delle operazioni di cui all articolo 3, comma 4, del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, effettuate con la deliberazione della Giunta regionale del 26 aprile 2016, n. 208, con il medesimo atto si è provveduto, tra l altro, all allineamento degli stanziamenti definitivi dell esercizio 2015, in base a quanto previsto dall articolo 13 della legge regionale n. 16/

70 ENTRATA denominazione capitolo capitolo UTILIZZO FONDO ANTICIPAZIONI DI LIQUIDITA competenza 2016 competenza 2017 competenza , , ,72 SPESA missione e programma piano dei conti finanziario fino al IV livello capitolo denominazione cap. competenza 2016 competenza 2017 competenza 2018 T19615 FONDO ANTICIPA , , ,38 ZIONI DI LIQUIDI- TA' CHIUSURA ANTICIPAZIONI A TITOLO ONEROSO RIPIANO ANNUALE DEL DISAVANZO DERIVANTE DAL- L'ACCANTONA- MENTO AL FONDO ANTICIPAZIONI DI LIQUIDITA' , , ,34 In tal modo, si è provveduto a dare piena attuazione alla decisione di parifica della Corte dei conti, nonché alle disposizioni di cui all articolo 1, del D.L. n. 179/2015 (attuali commi della legge n. 208/2015). Il bilancio di previsione per l anno 2016 è stato approvato in data 31 dicembre 2015 con legge regionale n. 18/2015. La Regione, pertanto, ha immediatamente dato evidenza contabile ai nuovi dati relativi al fondo anticipazioni liquidità e, conseguentemente, alla quantificazione operata da codesta sezione regionale del disavanzo di amministrazione, direttamente nella legge di bilancio , come peraltro previsto ai sensi dell articolo 1, comma 8, del D.L. n. 179/2015 (ora art. 1, comma 699, della legge n. 208/2015), per cui l'eventuale disavanzo di amministrazione derivante dall'accantonamento al fondo di anticipazione di liquidità di cui al comma 7 è ripianato annualmente, a decorrere dall'anno 2016, per un importo pari all'ammontare dell'anticipazione rimborsata nel corso dell'esercizio precedente. Il risultato di amministrazione presunto in sede di bilancio di previsione è calcolato considerando, tra le quote accantonate, anche il Fondo anticipazione di liquidità previsto dal comma 7 e quello derivante dalle anticipazioni di liquidità incassate nell'esercizio 2015 contabilizzate ai sensi del comma 1, lettera a), del presente articolo. 42

71 7. IL PATTO DI STABILITÀ 7.1 Il pareggio di bilancio 2015 A decorrere dal 2015 tutta la disciplina in materia di patto di stabilità interno cessa di avere efficacia nei confronti delle regioni a statuto ordinario, purtuttavia le stesse regioni concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica secondo le disposizioni dettate dall articolo 1, commi da 460 a 483, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015). In particolare all art. 1, comma 463, della legge n. 190/2014 si dispone che: Ai fini del concorso al contenimento dei saldi di finanza pubblica, le regioni a statuto ordinario devono conseguire, a decorrere dall'anno 2016 nella fase di previsione e a decorrere dal 2015 in sede di rendiconto: a) un saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate finali e le spese finali; b) un saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate correnti e le spese correnti, incluse le quote di capitale delle rate di ammortamento dei prestiti, come definito dall'articolo 40, comma 1, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, escluso l'utilizzo del risultato di amministrazione di parte corrente, del fondo di cassa, il recupero del disavanzo di amministrazione e il rimborso anticipato dei prestiti. Nel 2015, per le regioni che non hanno partecipato alla sperimentazione, l'equilibrio di parte corrente è dato dalla differenza tra le entrate correnti e le spese correnti, incluse le quote di capitale delle rate di ammortamento, con l'esclusione dei rimborsi anticipati. Inoltre, ai fini dell applicazione delle disposizioni di cui al predetto comma 463, al successivo comma 464 è previsto che: Ai fini dell'applicazione del comma 463 del presente articolo, le entrate finali sono quelle ascrivibili ai titoli 1, 2, 3, 4 e 5 dello schema di bilancio previsto dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e le spese finali sono quelle ascrivibili ai titoli 1, 2 e 3 del medesimo schema di bilancio. Nel 2015, per le regioni che non hanno partecipato alla sperimentazione prevista dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, ai fini dell'applicazione del comma 463 del presente articolo, le entrate finali sono quelle ascrivibili ai titoli 1, 2, 3 e 4 del bilancio e le spese finali sono quelle ascrivibili ai titoli 1 e 2 dello schema di bilancio adottato nel corso di tale esercizio con funzione autorizzatoria e di rendicontazione. Ai fini dei saldi di cui al comma 463 del presente articolo, rilevano: a) in termini di cassa, l'anticipazione erogata dalla tesoreria statale nel corso dell'esercizio per il finanziamento della sanità registrata nell'apposita voce delle partite di giro, al netto delle relative regolazioni contabili imputate contabilmente al medesimo esercizio; b) in termini di competenza, gli stanziamenti del fondo crediti di dubbia esigibilità; c) in termini di competenza, il saldo tra il fondo pluriennale di entrata e di spesa, escluso l'esercizio 2015, per il quale si fa riferimento al comma 465; d) in termini di cassa, il saldo tra il fondo di cassa della gestione sanitaria accentrata al 1º gennaio e il medesimo fondo di cassa al 31 dicembre.. Secondo la nuova normativa, per le regioni a statuto ordinario si ha un cambio epocale in materia di concorso agli obiettivi di finanza pubblica, in quanto in luogo degli obiettivi di sola spesa (cassa e competenza), che negli ultimi anni costituivano il limite massimo ai fini del rispetto del patto di 43

72 stabilità, viene introdotto il principio del pareggio di bilancio che prevede il rispetto dei saldi di competenza e cassa, calcolati non solo in funzione spesa, ma anche delle entrate. In particolare sono introdotti i seguenti saldi: a) saldo corrente, sia di competenza che di cassa, dato dal differenziale tra le entrate dei primi 3 titoli al netto della spesa corrente e del rimborso prestiti; b) saldo entrate finali/spese finali, sia di competenza che di cassa, dato dal differenziale tra le entrate dei primi 5 titoli (entrate finali), detratta la spesa corrente, la spesa in conto capitale e le spese per incremento delle attività finanziarie (ossia la spesa finale costituita dai primi tre titoli della uscite). Oltre ai predetti quattro saldi, con l articolo 1, comma 470, della legge n. 190/2014, sono introdotti due ulteriori saldi di sola cassa (corrente ed entrate finali/spese finali), che riguardano, esclusivamente, la gestione sanitaria accentrata, infatti il richiamato comma 470 dispone che: Per il monitoraggio degli adempimenti relativi a quanto disposto dai commi da 460 a 483 e per l'acquisizione di elementi informativi utili per la finanza pubblica anche relativamente alla loro situazione debitoria, le regioni trasmettono trimestralmente al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro trenta giorni dalla fine del periodo di riferimento, utilizzando il sistema web appositamente previsto, le informazioni riguardanti le entrate e le spese in termini di competenza e di cassa, attraverso un prospetto e con le modalità definiti con decreto del predetto Ministero, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, anche al fine di evidenziare il rispetto degli equilibri di cassa della gestione sanitaria accentrata distintamente da quelli della gestione ordinaria. Con riferimento al primo trimestre, il prospetto è trasmesso entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto di cui al periodo precedente. Infine, per quanto riguarda la certificazione finale, l articolo 1, comma 471, della legge n. 190/2014, prevede che: Ai fini della verifica del rispetto degli obiettivi di saldo, le regioni trasmettono, utilizzando il sistema web appositamente previsto, entro il termine perentorio del 31 marzo dell'anno successivo a quello di riferimento, al Ministero dell'economia e delle finanze --- Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, una certificazione dei risultati conseguiti, firmata digitalmente, ai sensi dell'articolo 24 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, dal rappresentante legale, dal responsabile del servizio finanziario e dall'organo di revisione economico-finanziaria, secondo un prospetto e con le modalità definiti dal decreto di cui al comma 470 del presente articolo. La trasmissione per via telematica della certificazione ha valore giuridico ai sensi dell'articolo 45, comma 1, del citato codice di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni. La mancata trasmissione della certificazione entro il termine perentorio del 31 marzo costituisce inadempimento all'obbligo del pareggio di bilancio. Nel caso in cui la certificazione, sebbene in ritardo, attesti il conseguimento degli obiettivi di saldo, si applicano le sole disposizioni di cui al comma 474, lettera d), del presente articolo. 44

73 Durante l esercizio finanziario 2015 sono stati trasmessi, tramite il sito internet appositamente predisposto, i monitoraggi trimestrali entro i termini previsti. Dalle risultanze del monitoraggio al 4 trimestre 2015, nonché dalla successiva certificazione finale trasmessa entro il 31 marzo 2015, secondo le disposizioni dell articolo 1, comma 471, della legge n. 190/2014, risulta che la Regione Lazio ha rispettato il pareggio di bilancio per l esercizio finanziario Si riportano, di seguito, sia il prospetto del monitoraggio al 4 trimestre 2015, che quello relativo alla certificazione finale del pareggio di bilancio per l esercizio finanziario Tabella del prospetto del monitoraggio al 4 trimestre 45

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77 Tabella del prospetto per la certificazione Il raggiungimento del pareggio di bilancio è stato possibile anche grazie al modello organizzativo utilizzato, riportato nello schema seguente: 49

78 7.2 I patti di solidarietà: verticale incentivato ed orizzontale La normativa vigente consente una modifica dei singoli obiettivi del patto di stabilità attraverso i patti di solidarietà tra enti territoriali (in particolare: patto regionale verticale, patto regionale orizzontale, patto regionale verticale incentivato, patto nazionale orizzontale e verticale). Essi rappresentano gli strumenti mediante i quali gli enti territoriali possono cedersi spazi finanziari (non risorse) validi ai fini del raggiungimento dell obiettivo del patto di stabilità interno. Finalità precipua dei patti di solidarietà è dunque quella di rendere più sostenibili gli obiettivi individuali degli enti locali soggetti ai vincoli del patto di stabilità interno attraverso meccanismi di compensazione regionale e nazionale che consentano di acquisire spazi finanziari per sostenere i pagamenti in conto capitale, così ponendo rimedio alla compressione delle spese di investimento degli enti locali generata dai vincoli del patto di stabilità interno. Più in dettaglio, con il patto regionale verticale ed il patto regionale verticale incentivato, le regioni possono cedere propri spazi finanziari agli enti locali ricadenti nel proprio territorio, consentendo ai comuni ed alle province interessati di beneficiare di un margine di spesa maggiore da destinare ai pagamenti in conto capitale. In questo caso, gli spazi ceduti non devono essere restituiti. 50

79 Invece, con il patto regionale orizzontale ed il patto nazionale orizzontale gli enti locali scambiano spazi finanziari che saranno oggetto di recupero o restituzione nel biennio successivo. La Regione Lazio, nel corso del 2015, ha dato corso al patto verticale incentivato ed al patto regionale con flessibilità orizzontale. Il patto verticale incentivato è disciplinato dall articolo 1, commi da 484 a 486, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), mentre il patto regionale con flessibilità orizzontale è disciplinato dall articolo 1, commi 482 e 483, della stessa legge. Il primo, come accennato, mira a favorire la cessione, da parte delle regioni a statuto ordinario, di spazi di patto a favore degli enti locali residenti nel proprio territorio che ne facciano richiesta, prevedendo l erogazione da parte dello Stato, a favore delle regioni medesime, di un contributo finanziario da destinare esclusivamente alla riduzione, anche parziale, del debito. Contestualmente, le regioni considerano nei propri saldi importi pari agli spazi ceduti agli enti locali del proprio territorio. Per l anno 2015, l importo massimo del contributo finanziario previsto per l attuazione del patto regionale verticale incentivato dall articolo 1, comma 484, della legge del 23 dicembre 2014, n. 190, è pari all 83,33% dell ammontare totale degli spazi ceduti, nel limite massimo stabilito dalla tabella 1 della predetta legge n. 190/2014, modificata in Conferenza stato-regioni in data 19 febbraio 2015, che per il Lazio vale euro ,40. Pertanto, il massimo contributo finanziario si ottiene realizzando un patto regionale verticale incentivato minimo di euro ,19, suddiviso tra Province e Città metropolitane (per il 25% del totale, quindi per euro ,80) e Comuni con più di mille abitanti (per il 75% del totale, quindi per euro ,39). Il procedimento avviato dalla Regione Lazio, che si è dipanato attraverso varie fasi (un incontro con la Associazioni rappresentative delle Autonomie locali, alle quali è stata presentata la proposta di articolato; l approvazione della proposta stessa da parte del Consiglio delle autonomie locali), si è concluso entro il 30 aprile (termine espressamente previsto dal comma 485) con l adozione della deliberazione di Giunta regionale del 10 aprile 2015, n. 152, recante: Patto di stabilità regionale verticale incentivato Adozione dell articolato per l attuazione del patto di stabilità regionale verticale incentivato 2015 e approvazione delle variazioni degli obiettivi programmatici relativi all esercizio finanziario 2015 degli enti locali del Lazio in materia di patto di stabilità interno. In base alle richieste pervenute dagli enti territoriali, con la cita D.G.R. n. 152/2015 è stato possibile ripartire un plafond di spazi finanziari per complessivi euro ,75, di cui euro ,39 a favore dei comuni (ad esaurimento, quindi, del relativo plafond) ed euro ,36 a favore delle province. Con deliberazione di Giunta regionale del 28 luglio 2015, n. 400, recante: Patto di stabilità regionale verticale incentivato 2015 Attribuzione di ulteriori spazi finanziari alle Province della Regione Lazio, ai sensi dell articolo 1, commi da 481 a 486, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), così come modificati dell articolo 9, comma 3, del decreto legge 19 51

80 giugno 2015, 78, è stato possibile assegnare alle province ed alla citta Metropolitana di Roma, la quota rimanente del plafond per esse previste nella misura di euro ,44, consentendo, pertanto, alla Regione Lazio, di usufruire del contributo previsto dallo Stato nella misura massima di euro ,40. Successivamente alla D.G.R. n. 152/2015 e alla D.G.R. n. 400/2015, come previsto dalla normativa in materia, sono stati comunicati al Ministero dell economia e delle finanze, Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato I.GE.PA., gli elementi informativi per la verifica del mantenimento dell equilibrio dei saldi di finanza pubblica. Quanto al patto regionale con flessibilità orizzontale, esso prevede che le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano possano, per gli enti locali del proprio territorio, integrare le regole e modificare gli obiettivi posti dal legislatore nazionale, in relazione alle diverse situazioni finanziarie esistenti, fermi restando le disposizioni statali in materia di monitoraggio e di sanzioni e l importo dell obiettivo complessivamente determinato per gli enti locali della regione. Con deliberazione di Giunta regionale del 25 settembre 2015, n. 509, recante: Patto di stabilità regionale con flessibilità orizzontale Adozione dell articolato per l attuazione del patto di stabilità regionale con flessibilità orizzontale 2015 e approvazione delle variazioni degli obiettivi programmatici relativi all esercizio finanziario 2015 degli enti locali del Lazio in materia di patto di stabilità interno. è stata data attuazione al patto di stabilità regionale con flessibilità orizzontale. Gli spazi finanziari ceduti dagli enti locali in fase di attuazione del patto regionale a flessibilità orizzontale 2015 ammontano, complessivamente, ad euro ,00; quelli complessivamente richiesti dai Comuni e dalle Province ad euro ,00. Tenuto conto di quanto disposto dall Articolato per l attuazione del patto di stabilità regionale con flessibilità orizzontale 2015, si è proceduto sia ad escludere le Province dalla ripartizione di spazi in sede di patto a flessibilità orizzontale, in quanto già beneficiarie di entrambe le distribuzioni di spazi realizzate in attuazione del patto regionale verticale incentivato, sia a ripartire gli spazi ceduti come di seguito riportato: - 25% del plafond ai Comuni che hanno già beneficiato di spazi finanziari in sede di patto regionale verticale incentivato, ripartito con criterio proporzionale alla richieste; - il restante 75% ai comuni che non hanno beneficiato di spazi in sede di patto verticale incentivato, ripartito secondo un criterio di suddivisione per scaglioni: soddisfazione integrale di tutte le richieste fino alla concorrenza di euro ,00; soddisfazione nella percentuale massima del 30% per lo scaglione da euro ,01 ad euro ,00; eventuale soddisfazione proporzionale alle richieste per lo scaglione eccedente euro ,00. Anche in questo caso, infine, la Regione ha concluso la procedura con la prescritta trasmissione al MEF degli elementi informativi per la verifica del mantenimento dell equilibrio dei saldi di finanza pubblica. 52

81 8. INDEBITAMENTO E STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 8.1 Il debito della Regione al Al 31 dicembre 2015, il portafoglio di debito complessivo, al lordo dell ammortamento sintetico delle posizioni bullet, ammonta complessivamente a ,9 milioni di euro, di cui: ,9 milioni di euro relativi al debito proprio della Regione; - 96,1 milioni di euro relativi al debito a carico dello Stato; - 978,9 milioni di euro relativi all operazione San.Im.; - 143,3 milioni di euro relativo al capitale residuo dei mutui accesi dai Comuni del Lazio presso Cdp, per i quali la Regione si è impegnata a pagare la rata di ammortamento; - 72,8 milioni di euro relativi all ammortamento sintetico delle emissioni obbligazionarie bullet ; - 3,9 milioni di euro relativi al c.d. debito sanitario transatto. Il debito regionale, al netto dello swap di ammortamento del titolo bullet e del debito a carico dello Stato, ammonta a milioni di euro. In questa sede, si precisa che i valori suindicati e quelli nella tavola Allegato 7 sono già espressi al netto delle variazioni che tengono conto della significativa operazione di riacquisto progettata, coordinata e supervisionata dal MEF, che ha coinvolto anche alcune emissioni obbligazionarie 10 della Regione Lazio (D.L. n. 66/2014). Si fa rinvio al successivo paragrafo 8.2 per maggiori dettagli su tale operazione. Nell Allegato 7 sono altresì rilevate le nuove operazioni di prestito effettuate nel corso del 2015: mutuo ventennale a tasso variabile contratto con Cassa Depositi e Prestiti, per importo pari a circa 182,4 milioni; mutuo a tasso fisso contratto con il MEF connesso all operazione di riacquisto delle emissioni obbligazionarie regionali, per importo pari a circa 842 milioni di euro. Oltre al debito regionale suindicato, nell apposita sezione dell Allegato 7 è riportato il debito relativo alle anticipazioni di liquidità di cui al D.L. n. 35/2013, D.L. n. 66/2014 e D.L. n. 78/2015, che al 31 dicembre 2015 ammonta a 9.544,2 milioni di euro, inclusivo dell ultima erogazione avvenuta nel 2015 per importo pari a 1.083,8 milioni di euro. Per espressa previsione normativa, le predette anticipazioni di liquidità, in deroga all articolo 10 della legge n. 281/1970, non sono computate ai fini del calcolo della capacità di indebitamento. Alla luce di questa deroga, queste posizioni non sono state incluse fra le operazioni qualificabili come 10 Quelle indicate nel rendiconto: 1) Emissione di un prestito obbligazionario di complessivi 550 mln (a parziale carico della Regione) articolati in 250 (emissione 1998) e 300 (emissione 2002) per la totale copertura del programma di investimenti regionali nell'ambito del programma M.T.N. (DD.GG.RR. nn. 2870/98, 1656/02 e 66/07); 2) Emissione di un prestito obbligazionario di 500 milioni finalizzato sia al rimborso anticipato del mutuo acceso nel 1998 con scadenza 2018 e sia ad investimenti relativi agli anni 2005/2006 (D.G.R. 1027/2005 e 66/2007). 53

82 indebitamento regionale nell Allegato 7, ma separatamente, in calce alla tavola, con indicazione dei riferimenti normativi e delle variazioni intervenute nel corso dell anno. Ciò premesso, l indebitamento regionale complessivo, al lordo sia degli accantonamenti dei titoli bullet che delle anticipazioni ed al netto del debito a carico dello Stato, è pari a circa milioni di euro. Al 31 dicembre 2015, il portafoglio di debito regionale 11, al lordo degli accantonamenti per i titoli bullet, prima delle operazioni di gestione del tasso è così composto: ,6 milioni di euro relativi a passività a tasso fisso, pari a circa il 94,6% del portafoglio regionale; - 463,3 milioni di euro relativi a posizioni a tasso variabili, pari a circa il 4,3% del portafoglio regionale; - 122,7 milioni di euro relativi a prestiti obbligazionari indicizzati all inflazione, pari a circa il restante 1,1% del portafoglio regionale. Al 31 dicembre 2015, circa l 8,3% del portafoglio regionale 2 risulta oggetto di operazioni di gestione del tasso tramite derivati. In particolare: - lo 0,4% delle posizioni prevede una struttura di tipo Collar, per la quale la Regione paga un tasso variabile (Euribor) con protezione dal rialzo dei tassi al di sopra di una certa soglia (Cap), a fronte della rinuncia ai benefici derivanti da tassi al di sotto di una certa soglia (Floor); - il 4,0% delle posizioni prevede una struttura Top Side, in base alla quale la Regione paga un tasso fisso con barriere oltre le quali il tasso diventa variabile (Euribor); 11 Il portafoglio regionale qui considerato è al netto del debito residuo dei mutui accesi dai Comuni del Lazio presso CDP, del c.d. debito sanitario transatto e della quota a carico dello Stato. 54

83 - il 2,0% delle posizioni prevede una struttura c.d. Reverse Floater, per la quale la Regione paga un tasso fisso con barriere che decresce all aumentare del tasso variabile (Euribor); - l 1,9% delle posizioni si riferisce allo swap di ammortamento per l accantonamento del BOR bullet ancora sul mercato. Nella gestione dei derivati, la Regione pone una particolare attenzione anche alla ripartizione del rischio di controparte. La figura riportata in calce considera il valore nozionale di riferimento dei derivati in essere sul debito regionale 12, ripartito per controparte bancaria. Per ciascuna controparte, si riporta il merito di credito riconosciuto dalle principali agenzie di rating e le prospettive future del rating. Nozionale Rating Outlook Rating Outlook Rating Outlook Unicredit BBB- stabile Baa1 stabile BBB+ stabile BNL BBB- stabile Baa2 stabile A- stabile Deutsche Bank AG BBB+ stabile Baa1 negativo Dexia Crediop Spa BBB- stabile Ba3 stabile BBB- stabile Citigroup Global Markets Ltd BBB+ stabile Baa1 stabile A stabile Totale (*) S&P Moody's Fitch (*) Il rischio controparte verso Dexia per la componente tasso di interesse è pari a zero poiché il valore di mercato degli swap di tasso, il cui nozionale è complessivamente pari a circa 323,6 milioni, è interamente collateralizzato. Si segnala che il rating di Unicredit Banca d Impresa che è quello della capogruppo Unicredit. Si segnala che, negli ultimi anni, la Regione ha intrapreso un percorso volto alla semplificazione del portafoglio derivati. In particolare: nell agosto 2013 sono stati chiusi entrambi i derivati di tasso esistenti sulla posizione BF04D; 12 Il nozionale considerato è inclusivo del debito residuo a carico dello Stato e del derivato relativo all operazione San.Im.. 55

84 nel giugno 2014 sono stati chiusi i derivati di tasso in essere con JP Morgan (1/4 Sanim + mirror swap su BV03D); nel giugno 2015 è stato chiuso il derivato di tasso in essere con Citi su BF01D. Alla luce dell operazione di riacquisto dei titoli obbligazionari regionali perfezionata nel 2015, si è estinto completamente il derivato su BF01D ed esiste il solo swap di ammortamento per la porzione non riacquistata del titolo bullet pari a circa 208,1 milioni di euro. Alla luce di tutte operazioni effettuate, il portafoglio derivati è passato da 2.800,2 milioni di euro della fine del 2012 all attuale 907,6 milioni di euro di fine 2015, riducendosi del 67,6%. 8.2 Le iniziative adottate dalla Regione Lazio per la riduzione del debito ed il contenimento degli oneri finanziari Nel corso del 2015 sono state portate avanti importanti iniziative volte al contenimento del servizio del debito. In particolare: si è perfezionato il riacquisto dei titoli obbligazionari regionali in applicazione delle disposizioni di cui all articolo 45 del D.L. n. 66/2014. Le posizioni coinvolte in questa attività sono state: Cod. BF01D Cap. nozionale Residuo euro 550 mln data erogazione 12/06/1998, data scadenza 23/6/2028, tasso di interesse 5,6950%, derivato sul profilo di ammortamento; Cod. BF04D Cap. nozionale Residuo euro 500 mln data erogazione 02/05/2006, data scadenza 23/6/2028, tasso di interesse 5,6950%, derivato sul profilo di ammortamento; A seguito dell operazione, obbligazionisti che detenevano circa l 80,19% dei titoli coinvolti hanno aderito alla proposta. La Regione ha estinto i titoli riacquistati finanziando, l operazione attraverso: il valore positivo di mercato derivante dalla chiusura degli strumenti derivati con sottostante i titoli oggetto di riacquisto (ex comma 13, articolo 45); un mutuo MEF trentennale ad un tasso pari al rendimento di mercato dei Buoni Poliennali del Tesoro di equivalente durata (2,26% annuo), per un importo complessivo pari a circa 842 milioni di euro; un contributo MEF a fondo perduto (ex comma 2, articolo 45) per un importo pari a circa 202,7 milioni di euro. Il buy back dei titoli obbligazionari regionali ha consentito, da un lato, di ridurre gli oneri finanziari con il passaggio da un tasso del 5,695% all attuale 2,26% annuo, e dall altro, di allungare i tempi di rimborso del capitale. Entrambe le componenti hanno portato ad un minore esborso complessivo pari a circa 45,8 milioni l anno fino al 2028 (nell Allegato A al presente capitolo, sono indicati i dettagli dell operazione). 56

85 Sulla scia dell attività di ristrutturazione del debito delle regioni disciplinata dall articolo 45 del D.L. n. 66/2014, per effetto delle disposizioni contenute nella Lettera-Circolare prot. n. EP/P/52/2015, la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (di seguito CDP) ha comunicato alle Regioni la propria disponibilità a rinegoziare i prestiti concessi. La Circolare di CDP consente alle Regioni di: rinegoziare i mutui in essere allungando la durata residua, fino a trent anni; applicare tassi di interessi meno onerosi, anche alla luce delle positive condizioni dei mercati finanziari; non pagare alcuna rata nel 2015 e scegliere di corrispondere, nel 2016, una rata costituita dalla sola quota interessi maturata per la relativa annualità. Con l approvazione della D.G.R. del 6 maggio 2015, n. 210, la Giunta Regionale ha scelto di rinegoziare le condizioni di quattro prestiti concessi da CDP, per i quali il debito residuo ammonta complessivamente a milioni di euro. Queste operazioni, che originariamente si sarebbero concluse tra il 2036 ed il 2040, completeranno il loro ciclo di vita finanziario, per effetto della rinegoziazione, nel In data 25 maggio, la Regione Lazio ha stipulato con CDP la rinegoziazione dei predetti contratti. Di seguito si riporta il confronto tra i tassi iniziali e quelli definiti per effetto della rinegoziazione. Identificativo prestito Tasso di interesse vigente Tasso di interesse post rinegoziazione finale (condizioni 22 maggio 2015) (Cod. MF01) - Posizione n /01 3,940% 3,937% (Cod. MF09) - Posizione n /00 4,122%; 4,074% (Cod. MF13) - Posizione n /00 4,589% 4,461% (Cod. MF14) - Posizione n /01 4,823% 4,695% Per effetto di tale operazione, la Regione beneficerà, nel triennio , di minori oneri finanziari per un ammontare pari, complessivamente, a 182,5 milioni di euro. A decorrere dal 2018, si avrà un risparmio pari a 21,5 milioni di euro su base annua. Inoltre, sulla scia di quanto previsto dalla L.R. n. 13/2013, la Regione Lazio ha provveduto, nel corso del 2015, ad un ulteriore attività di riduzione dei mutui concessi agli enti locali da Cassa depositi e prestiti e assistiti integralmente da contribuzione regionale, in relazione alle economie sui finanziamenti non utilizzati per la realizzazione di opere pubbliche. Per effetto di tale operazione, gli oneri finanziari annui a carico della Regione si sono ridotti di circa 1,1 milioni di euro su base annua. Contestualmente, per effetto di tali operazioni di riduzione, il debito iscritto al bilancio al si è ridotto di 0,1 milioni di euro (ulteriori rispetto alla quota capitale ordinariamente rimborsata nel corso dell esercizio). 57

86 Nella seguente tabella si riportano complessivamente i risultati delle operazioni di ristrutturazione del debito avvenute nel periodo ai sensi del D.L. n. 66/2014. Milioni di euro Riduzione servizio del debito Dal 2019 annualmente Mutui MEF 271,5 90,5 (fino al 2037) Mutui CDP 182,6 21,5 (fino al 2036) Riacquisto Bor 137,4 45,8 (fino al 2028) Mutui EE.LL. 7,00 2,5 Totale 598,5 160,3 Allegato A - Ristrutturazione del debito obbligazionario delle regioni (D.L. n. 66/2014, art 45) A decorrere dal 2014, il Governo Centrale ha attuato un serie di misure tese alla ristrutturazione del debito delle Regioni, con l obiettivo di: - ridurre gli oneri finanziari che gli Enti devono destinare al servizio del debito; - ridurre, in valore assoluto, il debito delle Pubbliche Amministrazioni, come definito nel Regolamento UE 479/2009; - semplificare la struttura del portafoglio di debito regionale. L intento è stato perseguito predisponendo prima di tutto un quadro normativo idoneo attraverso l articolo 45 del D.L. n. 66/2014 ( art. 45 a seguire), convertito, con modificazioni, dalla legge 22 giugno 2014, n. 89, che ha previsto la possibilità per le Regioni di richiedere la ristrutturazione del proprio debito con l obbligo di destinare i minori esborsi di spesa al pagamento delle rate di ammortamento delle anticipazioni contratte ai sensi del D.L. n. 35/2013 e D.L. n. 66/2014. In particolare, i commi 1 e 2 prevedevano la facoltà di rinegoziare le condizioni dei mutui contratti con il Ministero dell Economia e delle Finanze ( MEF a seguire) e di riacquistare i titoli obbligazionari emessi dalle Regioni. Nello specifico: il comma 1 prevedeva la ristrutturazione dei mutui concessi alle regioni dal MEF, direttamente o per il tramite della Cassa Depositi e Prestiti, che, come indicato al comma 5, lettera a), presentassero un debito residuo di ammontare superiore a 20 milioni di euro ed una vita residua pari o superiore a 5 anni. Nello specifico, il comma 11 prescriveva la ristrutturazione delle posizioni ammesse con mutui trentennali a tasso fisso pari al rendimento dei BTP di corrispondente durata finanziaria. Con la rinegoziazione dei mutui sono state ottenute condizioni finanziarie maggiormente favorevoli, con un beneficio per il bilancio regionale pari a 90,5 milioni di euro fino al 2037; 58

87 il comma 2 riguardava, invece, i titoli obbligazionari regionali aventi un valore nominale delle obbligazioni in circolazione superiore a 250 milioni di euro ed un a vita media residua pari o superiore a 5 anni. Nello specifico, il comma 2 prevedeva che il riacquisto dei titoli fosse finanziato dal MEF con un mutuo con le caratteristiche sopra citate. Alla ristrutturazione dei mutui avvenuta nel 2014 è seguita la operazione di riacquisto (buy back) delle emissioni regionali terminata soltanto a dicembre Il MEF, con Decreto del 10 luglio 2014, ha individuato le otto regioni 13 idonee ad essere coinvolte nell operazione (le Regioni a seguire). L operazione di buy back dei titoli sul mercato ha avuto successo, perché ha rappresentato un opportunità per tutte le parti coinvolte, conciliando contemporaneamente le esigenze dei bondholder di minimizzare la perdita e degli emittenti di massimizzare l adesione dei detentori dei titoli a rivendere i bond. In particolare: - gli investitori hanno potuto smobilizzare posizioni ad un costo per loro accettabile; - le Regioni hanno ridotto il costo del debito nonostante l allungamento del rimborso ed hanno semplificato la propria posizione finanziaria attraverso la chiusura dei contratti derivati connessi ai titoli riacquistati; Nel suo insieme, il Paese ha ottenuto una riduzione dell indebitamento complessivo. Il buy back progettato, coordinato e supervisionato dal MEF, ha coinvolto sei Regioni riguardando fino ad un massimo di circa 5,6 miliardi di euro di titoli in circolazione. Tutte le Regioni hanno quindi operato congiuntamente, concordando sia gli aspetti più strettamente legali ed amministrativi che quelli tecnici. Le Regioni, infatti, hanno condiviso l esigenza di una standardizzazione dei processi per l attuazione dell articolo 45, definendo in un unico documento le procedure amministrative 14 e tecniche per il conseguimento degli obiettivi prefissati. In sintesi, sono state individuate modalità ed termini comuni ai fini dell affidamento di: 1. servizi legali a supporto delle operazioni; 2. mandati agli intermediari finanziari; 3. mandati ad un consulente finanziario per le procedure aventi ad oggetto la verifica dei requisiti imposti dalla normativa e, se necessario, l estinzione di eventuali operazioni in derivati esistenti sui titoli oggetto di riacquisto. Con riferimento al punto 1, la Commissione Affari Finanziari, nella seduta del 24 settembre 2014, ha stabilito che la Regione Lazio assumesse il ruolo di capofila ed il Coordinamento Tecnico 13 Inizialmente le regioni coinvolte erano 8, Abruzzo, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte e Puglia. Successivamente, Abruzzo e Piemonte sono state escluse a causa del mancato rispetto dei vincoli imposti dall articolo 45 del D.L. n. 66/ Si rinvia all Allegato A della D.G.R. n. 716/

88 Interregionale AA.FF. ha proposto all unanimità di affidare alla stessa la funzione di Centrale di Committenza, ex. art 3, comma 34, del Codice dei Contratti, la cui funzione era quella di acquisire con economie di scala servizi destinati a tutte le Regioni coinvolte nel processo. Con questa veste, la Regione Lazio ha posto in essere una gara con cui ha individuato (determinazioni G15555/2014 e G15648/2014) lo Studio Legale Associato in associazione con Linklaters LLP, per il supporto legale necessario alle operazioni connesse alla ristrutturazione del debito delle Regioni. Con riferimento al punto 2, come richiesto dal comma 8 dell articolo 45, l operazione di riacquisto dei titoli doveva avvenire per il tramite di uno o più intermediari individuati dal MEF tra gli specialisti in titoli di Stato. Ciò premesso, da un punto di vista amministrativo il MEF, con comunicato stampa del 3 settembre 2014, ha individuato tra gli specialisti in titoli di Stato quattro intermediari finanziari (BNP Paribas, Barclays Bank PLC, Citigroup Global Markets Ltd, Deutsche Bank AG (di seguito Dealer Managers ). A tali intermediari, che non hanno avuto alcun ruolo di consulenza concernente l estinzione degli eventuali derivati con sottostante i titoli oggetto di riacquisto, le Regioni coinvolte nell operazione hanno potuto conferire apposito mandato per procedere al riacquisto dei titoli obbligazionari. Il corrispettivo erogato è stato pari allo 0,25% dell ammontare dei titoli riacquistati, a cui si è fatto fronte attraverso le entrate finanziate dal MEF. Con riferimento al punto 3, sempre per garantire l uniformità di indirizzo gestionale, le Regioni hanno deciso di affidare la verifica ed il calcolo per l applicazione dell articolo 41 della legge n. 448/2001 e per l estinzione di eventuali operazioni in strumenti derivati esistenti sui titoli obbligazionari oggetto di riacquisto ad un unico soggetto, individuato nella Regione Lombardia 15. Successivamente, le Regioni hanno approvato un accordo organizzativo con la Regione Lombardia per l individuazione del consulente finanziario incaricato di effettuare le suindicate verifiche. Con riferimento ai punti 1, 2 e 3 sopra riportati, allo scopo di garantire l uniformità nella soluzione delle problematiche sottese e la standardizzazione nell iter procedurale, si precisa che le Regioni hanno sottoscritto un verbale 16 con cui venivano deliberate le linee guida per la piena attuazione dell articolo 45. Il 31 ottobre 2014, le Regioni hanno sottoscritto la lettera di mandato ai 4 intermediari finanziari individuati dal MEF, che disciplinava i rapporti di intermediazione con i dealer managers. Gli intermediari finanziari, conformemente a quanto previsto dalla lettera di mandato, hanno individuato Lucid quale tender agent per lo svolgimento delle successive attività che comprendevano tra l altro - la distribuzione della documentazione di offerta ai detentori dei titoli, la gestione di eventuali richieste da parte di potenziali investitori e loro intermediari, la raccolta e catalogazione delle offerte di prezzo di questi ultimi, la predisposizione di rapporti in relazione alle offerte di prezzo ricevute, la supervisione dei pagamenti connessi. 15 Anche alla luce degli esiti della Commissione Affari Finanziari nella seduta del 24 settembre 2014 circa la disponibilità della Regione Lombardia di effettuare tutte le attività necessarie per l individuazione del consulente finanziario unico per tutte le Regioni. 16 Si rinvia al verbale del coordinamento tecnico interregionale AA.FF. del 24 settembre

89 Per quanto riguarda la standardizzazione dei processi per la definizione di una metodologia comune per la verifica dell economicità delle operazioni di ristrutturazione in oggetto, sono stati predisposti sia una nota tecnica sia un modello di calcolo. In particolare, la nota tecnica evidenziava i vincoli cui è subordinata l operazione di riacquisto che erano quello posto direttamente dall articolo 45 sul livello di indebitamento e quello, più generale, individuato dall articolo 41 della legge n. 448/2001, riguardante l economicità dell operazione. Ambedue le norme sono finalizzate a garantire, nell ambito delle operazioni di ristrutturazione del debito, il principio del contenimento del costo dell indebitamento : l articolo 41 della legge n. 448/2001 ( art. 41 a seguire) fa riferimento all economicità di un operazione, da valutarsi in termini di valore finanziario delle passività, prevedendo che si possa procedere alla rinegoziazione del debito in presenza di condizioni di rifinanziamento che consentano una riduzione del valore finanziario delle passività totali a carico degli enti stessi ; l articolo 45 introduce un vincolo aggiuntivo afferente il livello di indebitamento, stabilendo che le Regioni possano procedere con il riacquisto dei titoli obbligazionari da esse emessi solamente a condizione che la somma del valore di riacquisto dei titoli obbligazionari e del valore di mercato del derivato, qualora i titoli oggetto di riacquisto rappresentino il sottostante di operazioni in strumenti derivati, non sia superiore al valore nominale dei titoli stessi. Ciò significa, come espressamente stabilito dal decreto, che qualora la ristrutturazione comportasse un aumento del debito [ ] non si dà luogo all operazione. Nel settembre 2015 è stato predisposto e trasmesso alle Regioni un modello di calcolo volto alla verifica del rispetto degli articoli 45 e 41 ( Modello a seguire). Il Modello è stato poi validato dalla Conferenza Stato Regioni e dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell Economia e delle Finanze ed è stato reso disponibile da Finlombarda. Il modello si alimentava sulla base dei dati di mercato acquisiti istantaneamente dal provider Bloomberg, inclusi i flussi riguardanti le operazioni derivate con sottostante i titoli oggetto di riacquisto. Le suddette operazioni sono state inserite sulla pagina SWPM di Bloomberg sulla base dei contratti in essere e facevano parte integrante del modello approvato. Il 25 novembre 2015 è stata lanciata l operazione di riacquisto dei bond, finanziata attraverso: il valore positivo di mercato derivante dalla chiusura degli strumenti derivati con sottostante i titoli oggetto di riacquisto (ex comma 13, articolo 45); un mutuo MEF trentennale ad un tasso pari al rendimento di mercato dei Buoni Poliennali del Tesoro di equivalente durata (2,26% annuo) per un importo complessivo pari a circa milioni di euro; un contributo MEF a fondo perduto (ex comma 2, art. 45), per un importo massimo di circa 543 milioni, impiegato complessivamente per circa 403 milioni di euro. In particolare, l intervento emendativo ha consentito alle Regioni di offrire prezzi più attraenti per gli obbligazionisti senza che la convenienza economica ex articolo 41 della legge n. 448/2001 venisse meno per questo. 61

90 Per chiarire la necessità per le Regioni di offrire prezzi superiori, è necessario premettere che i titoli oggetto di riacquisto erano strumenti altamente illiquidi, detenuti quasi totalmente dagli investitori istituzionali in portafogli held to maturity, valorizzati pertanto al loro costo storico, il cd spread at issuance, ossia quel prezzo che si ottiene al momento dell emissione fissando lo spread sul tasso mid-swap interpolato sull esatta scadenza del titolo. Qualsiasi prezzo inferiore a quello equivalente a tale spread riportato ad oggi avrebbe comportato per il detentore una perdita. I prezzi offerti per il riacquisto non sono stati, pertanto, al di sopra di tale prezzo ma, comunque, superiori al loro valore nominale. Il prezzo di riacquisto è stato ottenuto chiedendo ai principali investitori un piccola perdita pari a circa l 1% sul valore dei titoli registrato nei loro bilanci. Lo sforzo comune dell Amministrazione centrale e delle Regioni ha prodotto 3 significativi benefici: risparmio annuo medio per le Regioni pari a circa 110 milioni nei prossimi 10 anni; semplificazione delle posizioni debitorie delle Regioni; riduzione del debito delle Regioni per importo complessivo pari a circa 397 milioni di euro (10,9% del debito riacquistato). Preso atto della procedura identica per tutte le Regioni coinvolte, di seguito sono indicati i passi seguiti dalla Regione Lazio per l operazione. Con la D.G.R. del 16/5/2014, n. 268, sono state individuate formalmente n. 2 posizioni in essere, rispondenti alle peculiarità previste dalla normativa: Cod. BF01D Cap. nozionale Residuo euro 550 mln data erogazione 12/06/1998, data scadenza 23/6/2028, tasso di interesse 5,6950%, derivato sul profilo di ammortamento; Cod. BF04D Cap. nozionale Residuo euro 500 mln data erogazione 02/05/2006, data scadenza 23/6/2028, tasso di interesse 5,6950%, derivato sul profilo di ammortamento; Il successivo Decreto del Ministro dell Economia e delle Finanze del 10 luglio 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana Serie generale n. 160 del 12 luglio 2014, dichiarava l ammissione delle suddette operazioni al processo di ristrutturazione, sempre previa valutazione della sussistenza dei requisiti di ammissibilità previsti dal comma 5, lettera d), dell articolo 45. Con la successiva D.G.R. del 11/11/2014, n. 776, la Regione Lazio ha preso atto dell individuazione degli intermediari finanziari effettuata dal MEF. Con la D.G.R. del 29/09/2015, n. 516, la Regione Lazio: - ha confermato l adesione alla ristrutturazione del debito di cui all articolo 45; - ha autorizzato il lancio dell operazione di riacquisto dei titoli individuati nella D.G.R. del 16/5/2014, n. 268; 62

91 - ha confermato che il riacquisto dei suddetti titoli sarebbe stato formalizzato previa assunzione e presa d atto della valutazione del consulente finanziario, individuato ai sensi dell accordo organizzativo di cui alla D.G.R. del 22 dicembre 2014, n. 913, per la verifica del rispetto dei parametri di cui all articolo 41, comma 2, della Legge 28 dicembre 2001, n. 448, e all articolo 45, comma 13, del D.L. n. 66/2014 e tenuto conto degli esiti della stessa; - ha approvato, ai fini del lancio dell operazione, lo schema di addendum alla lettera di mandato agli intermediari finanziari, il Dealer Manager Agreement e il Tender Offer Memorandum; - ha preso atto della individuazione da parte del Ministro dell Economia e delle Finanze di Citigroup Global Markets Ltd, BNP Paribas, Deutsche Bank AG e Barclays Bank PLC, tra gli specialisti in titoli di Stato, quali intermediari finanziari incaricati delle operazioni di riacquisto dei titoli obbligazionari ammessi alle procedure di ristrutturazione ai sensi del comma 8 dell articolo 45. Come precedentemente anticipato, il 25 novembre 2015 è stata lanciata l operazione per il riacquisto dei titoli con cedola del 5,695% e scadenza 23/06/28 (ISIN XS e XS ), che si è chiusa alle ore 17:00 del 9 dicembre, termine ultimo per l adesione degli investitori all offerta. Conformemente a quanto predisposto dal comma 13 dell articolo 45, dove è stabilito che qualora i titoli oggetto di riacquisto rappresentino il sottostante di operazioni in strumenti derivati, la Regione provvede alla contestuale chiusura degli stessi, la Regione Lazio ha provveduto alla chiusura dei contratti in derivati. Dalle prime interlocuzioni con i dealer manager, l operazione ha avuto subito un riscontro positivo per il Lazio rispetto alla percentuale di adesione. La Regione Lazio ha potuto, pertanto, procedere in data 7 dicembre 2015 all integrale chiusura del contratto derivato sul bond da 550 milioni con cedola del 5,695% e scadenza 23 giugno 2028, codificato BF01D. Come previsto nei documenti dell offerta, i risultati dell offerta sono stati comunicati al mercato il 10 dicembre La Regione non era ancora vincolata. Lo stesso giorno, Lucid (Tender Agent) ha inviato alla Regione ed al MEF uno spreadsheet contenente le informazioni sugli obbligazionisti che hanno aderito all offerta, che rappresentavano l 80,19% dei titoli, per un importo pari a euro. Alla luce dei risultati, la Regione ha provveduto alla parziale chiusura del contratto derivato sul bond da 500 milioni con cedola del 5,695% e scadenza 23 giugno 2028, codificato BF04D. Si indicano, a seguire, i dettagli delle operazioni di chiusura, identiche per entrambe ma avvenute in giornate differenti: - esse sono state precedute da una serie di confronti tecnico-metodologici con la banca controparte volti a valutare l allineamento del fair value alle condizioni di mercato osservabili (dry run). Il confronto, avvenuto periodicamente nei tre mesi precedenti, tra il valore di mercato indicato dalla controparte e quello individuato dalla Regione tramite Blooomberg (che si ricorda essere 63

92 un provider in grado di fornire un riconosciuto ed attendibile valore di mercato del derivato), è stato utile per affinare sempre di più l allineamento dei valori con piccoli aggiustamenti ritenuti opportuni dai tecnici Bloomberg; - il valore di cancellazione pagato alla Regione è dipeso soltanto dai livelli di finanziamento della controparte, trasmessi periodicamente dalla controparte e condivisi con il MEF e la Regione: essendo il derivato oggetto di chiusura finalizzato soltanto all ammortamento del titolo bullet, il versamento periodico del capitale rappresenta le risorse a cui la controparte deve rinunciare in caso di chiusura e a cui dovrà supplire con finanziamenti alternativi ai propri costi di funding; - attraverso una procedura live su una linea telefonica registrata, si è proceduto ad un ultimo dry run per la verifica dell allineamento dei valori di mid market, delle componente di rischio e, dopo aver comunicato anche lo spread da applicare nella chiusura (pari a 158,25 bps per BF01D e 166 per BF04D), del valore pagabile alla Regione. Con riferimento a BF01D, alla luce degli allineati risultati dell ultima verifica, il derivato è stato chiuso a 175,400 milioni di euro a favore della Regione, incassati il successivo 10 dicembre Con riferimento a BF04D, dopo la comunicazione da parte di Lucid dell importo acquistato, è stato chiuso il 58,40% del nozionale del derivato, pari a euro. In particolare, alla luce degli allineati risultati dell ultima verifica, il derivato è stato chiuso a 41 milioni a favore della Regione, incassati il successivo 14 dicembre La Regione Lazio ha incassato 216,4 milioni di euro dalla chiusura di entrambe le operazioni. Come dettato dal comma 13 dell articolo 45, il valore di mercato positivo incassato dalla chiusura è stato utilizzato per il riacquisto del debito sottostante il derivato stesso. Terminato il periodo di adesione degli investitori all offerta formulata da parte della Regione (i risultati sono comunicati al mercato il giorno successivo), Lucid ha inviato alla Regione ed al MEF uno spreadsheet contenente le informazioni sugli obbligazionisti che hanno aderito all offerta, rappresentanti l 80,19% dei titoli, per un importo pari a euro. La Regione non era in questo momento ancora vincolata all accettazione dell offerta. Alla luce della rilevazione da parte degli intermediari finanziari del tasso mid-swap che avrebbe formato la base del prezzo di riacquisto, è stato definito il prezzo Tel Quel e comunicato alla Regione (149,4660). Definito quindi il prezzo finale, a seguito della comunicazione da parte del MEF delle caratteristiche finanziarie del mutuo (mutuo trentennale a tasso fisso, pari al 2,26% annuo, e nozionale pari a euro) e del contributo necessario (pari a ,09 euro), la Regione Lombardia ha predisposto un Report avente ad oggetto la dimostrazione della sussistenza dei requisiti afferenti all economicità (ex articolo 41 legge n. 448/2001) ed al livello di indebitamento (ex articolo 45 D.L. n. 66/2014); questa attività è stata svolta utilizzando il Modello come base per la valutazione dell operazione di riacquisto. Lucid ha pubblicato in data 11 dicembre 2015 un comunicato con i risultati finali vincolanti dell Offerta alla luce anche della verifica formale del rispetto dei vincoli posti dalla legge. 64

93 La Regione Lazio: - ha incassato il valore di chiusura dei derivati con sottostante le posizioni oggetto di riacquisto, il mutuo ed il contributo erogati dal MEF; - ha cancellato le obbligazioni riacquistate il 16 dicembre Il buy back dei bond regionali ha consentito, da un lato, di ridurre gli oneri finanziari con il passaggio da un tasso del 5,695% all attuale 2,26% annuo e, dall altro, di allungare i tempi di rimborso del capitale. Entrambe le componenti hanno portato ad un minore esborso complessivo pari a circa 45,8 milioni l anno fino al Sulla scia dell articolo 45, per effetto delle disposizioni contenute nella lettera-circolare prot. EP/P/52/2015, Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (di seguito CDP) ha comunicato alle Regioni la propria disponibilità a rinegoziare i prestiti concessi. Sono state rinegoziate 4 posizioni di mutuo con riduzione dei tassi pagati. Per effetto di tale operazione, la Regione beneficerà, nel triennio , di minori oneri finanziari per un ammontare pari, complessivamente, a 182,5 milioni di euro. A decorrere dal 2018, si avrà un risparmio pari a 21,4 milioni di euro su base annua. Nella seguente tabella si riportano complessivamente i risultati delle operazioni di ristrutturazione del debito avvenute nel periodo ai sensi del D.L. n. 66/2014 e della suindicata circolare CDP. 65

94 9. GLI ENTI E LE SOCIETÀ REGIONALI 9.1 Organizzazione degli uffici Nel corso dell esercizio 2015 è proseguita la mappatura delle società controllate e partecipate, degli enti pubblici dipendenti e degli organismi pubblici con personalità giuridica di diritto privato, finalizzata alla raccolta di informazioni sulle attività da esse svolte e sulla natura del legame esistente con la Regione Lazio. Tale mappatura, utile anche alla redazione del bilancio consolidato, ha riguardato vari aspetti: tra le informazioni raccolte sono ricomprese quelle inerenti all analisi societaria, nonché quelle relative ai dati ed agli indicatori di bilancio. In sintesi, la mappatura dei dati societari ha consentito alla Regione di ottenere una visione completa delle partecipazioni societarie dirette e indirette, mettendo a fuoco il relativo quadro societario e monitorando costantemente gli aspetti patrimoniali, economici e finanziari. La partecipazione della Regione Lazio, tramite propri delegati, alle assemblee degli azionisti delle partecipate dirette avviene in forza di una specifica delibera di giunta regionale, che indirizza l esercizio del voto in assemblea. 9.2 Verifica dei crediti e debiti reciproci con i propri enti strumentali e società controllate ai sensi dell art. 11, comma 6, lett. j), del d.lgs. n. 118/2011 e relativa informativa asseverata dagli organi di revisione L articolo 11, comma 6, lettera j), del decreto legislativo n. 118/2011 dispone che la relazione sulla gestione, allegata al rendiconto delle amministrazioni pubbliche di cui all art. 2 del medesimo decreto (regioni ed enti locali) illustri, tra l altro, gli esiti della verifica dei crediti e debiti reciproci con i propri enti strumentali e le società controllate e partecipate. La predetta informativa, asseverata dai rispettivi organi di revisione, evidenzia analiticamente eventuali discordanze e ne fornisce la motivazione; in tal caso l ente assume senza indugio, e comunque non oltre il termine dell esercizio finanziario in corso, i provvedimenti necessari ai fini della riconciliazione delle partite debitorie e creditorie. Sulla predetta norma si è pronunciata, di recente, la Corte dei conti, Sezione delle autonomie, con deliberazione n. 2 del , a seguito di apposita questione interpretativa posta dalla Sez. reg. di controllo per la Lombardia, con la deliberazione n. 426/2015/QMIG, ritenendo, in linea di principio di diritto, che la suddetta disposizione si conforma a principi di trasparenza e veridicità dei bilanci e mira a salvaguardare gli equilibri di bilancio attenuando il rischio di emersione di passività latenti per gli enti territoriali ( ) L obbligo di asseverazione deve ritenersi posto a carico degli organi di revisione sia degli enti territoriali sia degli organismi controllati/partecipati, per evitare eventuali incongruenze e garantire una piena attendibilità dei rapporti debitori e creditori. 66

95 Al fine di assolvere alle disposizioni normative del citato articolo 11, c. 6, lett. j), del d.lgs. n. 118/2011, è stata avviata un attività di riconciliazione delle partite debitorie/creditorie, mediante l istituzione di un apposito gruppo di lavoro che vede coinvolto il personale della Direzione regionale programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio (Area Società controllate ed enti pubblici dipendenti e Area Ragioneria ed Entrate ), un rappresentante della Direzione regionale competente nonché, a seconda dei casi, un rappresentante della società di riferimento, i quali opereranno anche sulla base delle risultanze rilevate dai revisori legali dei conti delle società controllate. Per quanto concerne gli esiti dell attività in argomento, si rimanda all apposita Nota informativa attestante posizioni debitorie e creditorie verso le società controllate e gli enti pubblici dipendenti, allegata alla presente relazione (Allegato n. 1). 9.3 Valutazione partecipazioni Criteri di contabilizzazione adottati Per quanto concerne i criteri di valutazione adottati per le partecipazioni, in coerenza con quanto previsto dal principio contabile applicato concernente la contabilità economico-patrimoniale degli enti in contabilità finanziaria (Allegato n. 4/3 al decreto legislativo n. 118/2011), si è provveduto a valutare le partecipazioni in società non controllate sulla base del criterio del costo storico, rettificato dalle perdite che alla data di chiusura dell esercizio sono state ritenute durevoli (articolo 2426, numeri 1 e 3, del codice civile). Con riguardo, invece, alle partecipazioni in società controllate, ai sensi del medesimo principio contabile, la valutazione è stata effettuata secondo il metodo del patrimonio netto, di cui all art. 2426, numero 4, del codice civile. In tale ultimo caso, per le modalità di iscrizione e valutazione si è fatto riferimento al principio contabile OIC 17, Bilancio consolidato e metodo del patrimonio netto, nella versione di agosto 2014 (Sezione del metodo del patrimonio netto), il quale prevede una valutazione che tenga conto dei risultati della società, tradottisi in aumenti e diminuzioni intervenuti nelle consistenze patrimoniali sottostanti l investimento, rilevandole secondo il principio della competenza economica. Dividendi In relazione ai dividendi, da rilevarsi quali proventi finanziari, deliberati da società controllate o partecipate per l esercizio 2015, si comunicano di seguito le quote di spettanza della Regione Lazio. Società Aeroporti di Roma S.p.A. Dividendo regione Lazio ,00 67

96 Centrale del Latte S.p.A ,00 totale ,00 In relazione ai dividendi, anche derivanti dall utilizzo di riserve disponibili, deliberati da società controllate o partecipate per l esercizio 2014, ed incassati nell esercizio 2015, si comunicano di seguito le quote di spettanza della Regione Lazio. Società Dividendo Regione Lazio SAN.IM. S.p.A ,00 Aeroporti di Roma S.p.A ,00 Centrale del Latte S.p.A ,00 totale ,00 Fondo i3 Regione Lazio Gli articoli 33 e 33-ter del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria), convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, recano, nell ambito della valorizzazione del patrimonio immobiliare, disposizioni per la costituzione di una società di gestione del risparmio, per l istituzione di uno o più fondi di investimento, operante sul mercato in regime di libera concorrenza. In attuazione dell art. 33, comma 1, del citato D.L. n. 98/2011, con decreto del Ministero dell Economia e delle Finanze del 19 marzo 2013 stata costituita la Invimit SGR S.p.A. (di seguito Invimit ), il cui capitale è interamente detenuto dal Ministero dell economia e delle Finanze; inoltre la medesima disposizione prevede che alla costituzione dei fondi comuni chiusi d investimento immobiliare della Invimit possono partecipare gli enti pubblici territoriali, incluse le Regioni. La Invimit, con deliberazione del consiglio di amministrazione del 23 dicembre 2014, ha deliberato l istituzione del fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, riservato ad investitori qualificati, denominato i3-regione Lazio e la Regione Lazio, con D.G.R. del 19 maggio 2015, n. 230, vi ha aderito, disponendo un primo apporto di beni immobili. Successivamente, a seguito di un secondo apporto di immobili di proprietà regionale, autorizzato con deliberazione della Giunta regionale del 28 luglio 2015, n. 399, la compagine partecipativa del fondo i3-regione Lazio ha assunto la seguente configurazione: 68

97 denominazione importo tot. Quote % Fondo i3 Core - Comparto Stato , ,822% Regione Lazio , ,753% Ministero Economia e Finanze ,00 5 3,425% totale , ,000% In occasione dei primi due apporti, la Regione ha acquisito le quote di seguito indicate del valore unitario di euro ,00 DATA ed estremi apporto Atto del 28 maggio 2015 Rep.n Racc. n.1948 a rogito del Notaio Marco Pinto in Roma Atto del 29 luglio 2015 Rep.n Racc.n.8983 a rogito del Notaio Maria Natalia Vassalli in Roma D.G.R. autorizzatoria n.230 del n.399 del valore portafoglio immobiliare conferito , ,00 Controvalore in quote n 65 quote del valore nominale di pari ad ,00 n 31 quote del valore nominale di pari ad ,00 Controvalore incassato , ,00 totale , , ,00 Dalla relazione di gestione annuale e relativa relazione degli amministratori al 31 dicembre, approvata dal consiglio di amministrazione in data 25 febbraio 2016, corredata dalla relazione della società di revisione, trasmessa dalla Invimit con nota 1612 del 7 aprile 2016, la predetta SGR ha comunicato che il valore della quota al 31 dicembre 2015 è pari ad euro ,414. Il valore complessivo delle quote, pertanto, è pari ad euro ,36. Le attività del fondo i3-regione Lazio sono disciplinate da un apposito regolamento che prevede, tra l altro, all articolo 5.2 la presenza di un Comitato Consultivo, la maggioranza dei cui membri viene nominata dal partecipante titolare della maggioranza, anche relativa, delle quote del Fondo. Al riguardo, la Regione Lazio con deliberazione della Giunta regionale del 25 settembre 2015, n. 498, nell'ambito delle determinazioni da assumere in occasione dell Assemblea dei Partecipanti dell 1 ottobre 2015, ha determinato il numero dei componenti del Comitato Consultivo in 5 membri e, successivamente, con decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00278 del 29 dicembre 2015, sono stati nominati i membri di competenza della Regione Lazio, del sopra citato Comitato Consultivo del Fondo i3-regione Lazio. 69

98 Tra le altre attività svolte in relazione alla partecipazione al Fondo i3-regione Lazio, si segnala la D.G.R. del 14 dicembre 2015, n. 733, con la quale, nell ambito dell Assemblea dei Partecipanti del 18 dicembre 2018, il socio Regione Lazio ha autorizzato le proposte di modifiche apportate dal Consiglio di Amministrazione della Invimit al Regolamento di gestione del fondo e riferite sostanzialmente all esigenza di recepimento della direttiva 2011/61/UE del Parlamento europeo e del Consiglio dell 8 giugno 2011 sui gestori dei fondi di investimento alternativi (c.d. direttiva AIFM), alla possibilità di nominare quali membri del Comitato Consultivo dipendenti dell amministrazione, nonché a talune modifiche di coordinamento e/o chiarimento. 9.4 Bilancio consolidato La Regione Lazio ha individuato il primo perimetro di consolidamento con la deliberazione n. 143 del 25 marzo 2014 e conseguentemente ha redatto il primo bilancio consolidato relativo all'esercizio Con D.G.R. del 24 marzo 2015, n. 120, è stato individuato il perimetro di consolidamento per il bilancio consolidato 2014, allegato al presente rendiconto della Regione Lazio, che è il seguente: Consiglio Regionale del Lazio; ARPA Lazio; ATER del Comune di Roma; Lazio Innova S.p.A.; CO.TRA.L. S.p.A.; CO.TRA.L. Patrimonio S.p.A.; Astral S.p.A.; LAit S.p.A.; Lazio Service S.p.A.; Lazio Ambiente S.p.A.; SAN.IM. S.p.A. Infine, con D.G.R. dell 8 febbraio 2016, n. 33, è stato individuato il perimetro di consolidamento per il bilancio consolidato 2015, che è il seguente: Consiglio Regionale del Lazio; ARPA Lazio; ATER del Comune di Roma; Lazio Innova S.p.A. (bilancio consolidato); 70

99 CO.TRA.L. S.p.A.; CO.TRA.L. Patrimonio S.p.A.; Astral S.p.A.; LAZIOCrea S.p.A.; SAN.IM. S.p.A.. Pertanto, in ossequio alle indicazioni dettate dal Principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato Allegato n. 4/4 al d.lgs. n. 118/ e nel rispetto del principio contabile n. 17 dell Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.), richiamato dal principio contabile n. 4/4, laddove quest ultimo non preveda specifiche disposizioni, gli enti e le società ricomprese nel perimetro di consolidamento sono tenuti a trasmettere alla Regione i seguenti documenti: - stato patrimoniale e conto economico; - il bilancio consolidato, per gli organismi soggetti alla redazione di tale documento; - tutte le informazioni necessarie per l effettuazione delle scritture di consolidamento (crediti, debiti, proventi e oneri, utili e perdite conseguenti ad operazioni effettuate tra imprese incluse nel consolidamento) e per la stesura della nota integrativa consolidata. A tal proposito, in base al principio contabile n. 17 dell O.I.C., i criteri di valutazione delle poste di bilancio devono essere quelli utilizzati nel bilancio di esercizio della controllante, al fine di avviare un percorso che consenta in termini ragionevolmente brevi di adeguare i bilanci del gruppo ai criteri previsti dal predetto principio contabile. Sono state invitate, pertanto, le società sopra indicate ad adottare il criterio del patrimonio netto per contabilizzare le partecipazioni al capitale dei componenti del gruppo, eccetto quando la partecipazione è acquistata e posseduta esclusivamente in vista di una dismissione entro l anno; in quest ultimo caso, la partecipazione è contabilizzata in base al criterio di costo. Le suddette società sono state invitate, altresì, ad applicare le medesime aliquote di ammortamento delle immobilizzazioni utilizzate dalla Regione in qualità di capogruppo. Le predette aliquote sono contenute nell Allegato 4/3 al citato d.lgs. n. 118/2011, denominato principio contabile applicato concernente la contabilità economico-patrimoniale degli enti in contabilità finanziaria. Al riguardo, è stato segnalato che è possibile derogare all obbligo di uniformità dei criteri di valutazione quando la conservazione di criteri difformi sia più idonea a realizzare l obiettivo della rappresentazione veritiera e corretta. La difformità nei principi contabili adottati da uno o più soggetti inclusi nel perimetro di consolidamento è stato, altresì, ritenuto accettabile, se le voci contabili di riferimento non sono rilevanti, sia in termini quantitativi che qualitativi, rispetto al valore consolidato delle voci medesime. In caso di deroga all applicazione dei predetti criteri di uniformità, le società sono tenute a motivare le eventuali difformità nella nota integrativa. 71

100 Inoltre, così come previsto al paragrafo 5 del citato principio contabile applicato, al fine di predisporre la nota integrativa del bilancio consolidato sono necessarie le seguenti informazioni per ciascuno dei soggetti che rientrano nel perimetro di consolidamento: le ragioni delle più significative variazioni intervenute nella consistenza delle voci dell attivo e del passivo rispetto all esercizio precedente (escluso il primo anno di elaborazione del bilancio consolidato); distintamente per ciascuna voce, l ammontare dei crediti e dei debiti di durata residua superiore a cinque anni, e dei debiti assistiti da garanzie reali su beni di imprese incluse nel consolidamento, con specifica indicazione della natura delle garanzie; la composizione delle voci ratei e risconti e della voce altri accantonamenti dello stato patrimoniale, quando il loro ammontare è significativo; la suddivisione degli interessi e degli altri oneri finanziari tra le diverse tipologie di finanziamento; la composizione delle voci proventi straordinari e oneri straordinari, quando il loro ammontare è significativo; per ciascuna categoria di strumenti finanziari derivati, il loro fair value ed informazioni sulla loro entità e sulla loro natura. Riguardo, invece, ai tempi di trasmissione, si evidenzia che i predetti documenti dovranno pervenire alla struttura regionale competente per materia entro 10 giorni dall approvazione e, in ogni caso, entro il 20 agosto dell anno successivo a quello di riferimento. Se alle scadenze previste i bilanci dei componenti del gruppo non sono stati ancora approvati, è stato chiesto l inoltro di un pre-consuntivo o, in alternativa di un bilancio predisposto ai fini dell approvazione. E stato comunicato, altresì, che l osservanza di tali termini è particolarmente importante, in considerazione dei tempi tecnici necessari per l effettuazione delle operazioni di consolidamento, per permettere il rispetto dei tempi previsti per il controllo e l approvazione del bilancio consolidato. 9.5 Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell esercizio Direttiva in ordine al sistema dei controlli sulle società controllate dalla Regione Lazio anche ai fini dell esercizio del controllo analogo sulle società in house Un ulteriore impulso all attività di razionalizzazione dei rapporti tra la Regione Lazio e le società dalla medesima controllate è stato effettuato mediante l adozione della D.G.R. del 23 febbraio 2016, n. 49, con cui la Giunta regionale ha adottato la Direttiva in ordine al sistema dei controlli 72

101 sulle società controllate dalla Regione Lazio anche ai fini dell esercizio del controllo analogo sulle società in house. La suddetta direttiva, in ossequio al principio costituzionale del buon andamento dell azione amministrativa, di cui all articolo 97 della Costituzione, impone una costante verifica delle condizioni di equilibrio contabile delle società partecipate dalle pubbliche amministrazioni, quanto meno al fine di accertare il pareggio dei costi del servizio con i ricavi ottenuti per le prestazioni erogate ed impegna le strutture regionali, ciascuna per la sua competenza, a porre in essere comportamenti finalizzati all efficacia delle disposizioni e all effettività di funzionamento delle attività di controllo. Con la direttiva in oggetto, peraltro, vengono accolte le osservazioni/segnalazioni della Corte dei Conti - Sezione regionale di controllo per il Lazio, contenute nella relazione di accompagnamento alla decisione di parifica del Rendiconto generale della Regione Lazio, esercizio finanziario 2013, laddove la magistratura contabile, facendo rinvio all articolo 147-quater del decreto legislativo n. 267/2000 (cd. TUEL ), indicato quale norma guida in materia di società partecipate dalle amministrazioni pubbliche, ha suggerito l individuazione di soluzioni normative ed organizzative idonee ad assicurare un sistema di controllo analogo omogeneo ed efficiente, ivi compresa la necessità che l amministrazione regionale si doti di un sistema di reporting, che evidenzia periodicamente i risultati raggiunti (qualità dei servizi, costi, ricavi, margini, investimenti) a livello di prodotto e di centro di responsabilità, della definizione di un calendario di incontri con gli organi dirigenti della controllata, della fissazione in via preventiva degli obiettivi qualitativi e quantitativi dell esercizio oltre che del budget annuale. Linee-guida in materia di contenimento della spesa delle società controllate dalla Regione Lazio Sul solco della direttiva in ordine al sistema dei controlli sulle società controllate dalla Regione Lazio anche ai fini dell esercizio del controllo analogo sulle società in house, l amministrazione regionale, con nota prot. n del 23 marzo 2016, ha emanato, altresì, le Linee-guida in materia di contenimento della spesa delle società controllate dalla Regione Lazio, quali strumenti di indirizzo e di coordinamento tese a fornire indicazioni alle società controllate dalla Regione Lazio e volte alla corretta ed uniforme applicazione delle disposizioni legislative, anche al fine di ispirare la gestione di codeste società a criteri volti principalmente al contenimento delle spese, valutando attentamente la possibilità di procedere ad un oculata riduzione dei costi di gestione di natura non essenziale e connessa alla gestione caratteristica. Infatti, al fine di evitare che l eventuale risultato di esercizio negativo si ripercuota negativamente sugli equilibri di bilancio della Regione Lazio, nell ottica della redazione del bilancio consolidato, di cui al d.lgs. n. 118/2011, l articolo 1, comma 551, della legge n. 147/2013 (legge di stabilità 2014), obbliga l ente azionista, in caso di risultato d esercizio negativo delle società, non immediatamente ripianato, ad accantonare nel proprio bilancio dell'anno successivo, in un apposito fondo vincolato, un importo pari al risultato negativo proporzionale alla propria quota di partecipazione. 73

102 Sistema informativo per il monitoraggio delle società controllate Al fine di rendere periodica e regolare l attività di monitoraggio dei rapporti finanziari intercorrenti tra l amministrazione regionale e le società controllate, in aderenza anche alle indicazioni della Corte dei conti in sede di parifica del Rendiconto 2013 della Regione Lazio, è in corso di definizione l acquisizione, mediante la formula del riuso ex articolo 69 del d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82 e ss. mm. (c.d. Codice dell amministrazione Digitale ), di un sistema informativo attualmente in uso presso Roma Capitale, idoneo a rilevare: i rapporti finanziari tra la Regione Lazio e le proprie società controllate e partecipate; la situazione contabile, gestionale e organizzativa delle predette società; i contratti di servizio; la qualità dei servizi; il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica. Tale sistema informativo farà riferimento ai principi definiti all articolo 147-quater del decreto legislativo n. 267/2000 (cd. TUEL ), inerente ai controlli sulle società partecipate non quotate, che costituisce, come segnalato dalla Corte dei Conti sezione regionale di controllo per il Lazio, nella relazione di accompagnamento alla decisione di parifica al Rendiconto generale della Regione Lazio, esercizio finanziario 2013, una norma guida per l attuazione dei controlli sulle partecipazioni societarie detenute da qualsiasi amministrazione pubblica. Detta norma dispone, sostanzialmente, che l ente locale definisce un sistema di controlli sulle società non quotate, esercitati dalle strutture proprie dell'ente locale, tramite un idoneo sistema informativo finalizzato a rilevare i rapporti finanziari tra l ente proprietario e la società, la situazione contabile, gestionale e organizzativa della società, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica. Sulla base delle informazioni rilevate dal sistema informativo sopra citato, l ente locale effettua il monitoraggio periodico sull andamento delle società non quotate partecipate, analizza gli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati e individua le opportune azioni correttive, anche in riferimento a possibili squilibri economico-finanziari rilevanti per il bilancio dell'ente. Ciò posto, il predetto sistema informativo, da utilizzare come strumento per l esercizio delle attività di controllo, monitoraggio e vigilanza contabile e finanziaria sulle società controllate, dovrà essere diretto a garantire: l interazione diretta, continua e sinergica tra le strutture regionali deputate ad esercitare vigilanza, controllo e monitoraggio e le società controllate; la raccolta, la catalogazione ed il costante aggiornamento di tutta la documentazione societaria (di natura giuridica, contabile, amministrativa, di bilancio); 74

103 l esercizio del monitoraggio finanziario, effettuato attraverso format e maschere appositamente definiti (conto economico, stato patrimoniale, rendiconto finanziario e posizione finanziaria netta e relative variazioni, indici, crediti e debiti da e verso controllante e verso altre società del gruppo). Il sistema informativo sarà, altresì, funzionale alla redazione del bilancio consolidato della Regione Lazio, in adempimento alle prescrizioni in materia recate dal d.lgs. n. 118/2011, effettuato anche attraverso prospetti e modelli (piano dei conti armonizzato, prospetti per la gestione delle partite infragruppo, regole condivise per il consolidamento). Con l adozione del sistema informativo in argomento, la Regione Lazio si prefigge di adottare un efficace modello di governance delle società controllate nell ottica dell implementazione di standard applicativi utili a perseguire l armonizzazione dei dati provenienti dai sistemi contabili delle diverse società e ad individuare indicatori necessari al governo dei suddetti organismi societari e dei fattori che ne influenzano l andamento. Ottimizzazione nella gestione delle disponibilità liquide a livello regionale L articolo 3 della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 17 (Legge di stabilità regionale 2016), ai fini della tutela dell unità economica e del coordinamento della finanza pubblica a livello regionale, ha disposto che, entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore della suddetta legge, i tesorieri o cassieri degli enti pubblici dipendenti dalla Regione di cui all articolo 55 dello Statuto regionale e delle società controllate dalla Regione, provvedono a versare il 50 per cento delle disponibilità liquide depositate presso gli stessi su apposite contabilità speciali fruttifere aperte dalla Regione. Il versamento della quota rimanente deve essere effettuato alla data del 30 aprile Gli enti pubblici dipendenti dalla Regione e le società controllate provvedono al riversamento presso i tesorieri e cassieri delle somme depositate presso soggetti diversi dagli stessi tesorieri o cassieri entro il 31 marzo La suddetta disposizione normativa prevede, altresì, che la Regione Lazio garantisce l operatività dei tesorieri o cassieri degli enti pubblici dipendenti e delle società controllate dalla Regione e che, con deliberazione della Giunta Regionale, sono definite le modalità con cui gli enti pubblici dipendenti e le società controllate dalla Regione Lazio provvedono ad adeguare la propria operatività alle disposizioni di cui alla proposta normativa in argomento. Detta norma, volta a riflettere un interesse regionale legato all esigenza di consentire alla Regione Lazio un maggior controllo della liquidità, non incide sull autonomia finanziaria degli enti e delle società nel disporre delle proprie risorse. E in corso di predisposizione la deliberazione di giunta regionale sopra citata. Organismo strumentale per gli interventi europei della Regione Lazio Con l articolo 4 della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 17 (Legge di stabilità regionale 2016), la Regione Lazio ha istituito l organismo strumentale per gli interventi europei della Regione Lazio, la cui previsione trae origine dalle disposizioni di cui alla legge di stabilità nazionale

104 La predetta legge di stabilità 2016 prevede che l istituzione del sopra citato organismo strumentale, dotato di autonomia gestionale e contabile e privo di personalità giuridica rappresenta una facoltà, riconosciuta alle Regioni, finalizzata ad assicurare la richiesta flessibilità nell utilizzo dei fondi europei, propedeutica al raggiungimento degli obiettivi di spesa previsti dai programmi comunitari. L istituzione dell organismo strumentale viene effettuata senza oneri a carico della finanza pubblica regionale, utilizzando le risorse disponibili, ivi comprese quelle afferenti all assistenza tecnica dei programmi comunitari a titolarità regionale. Con D.G.R. del 22 marzo 2016, n. 114, sono stati definiti i criteri e le modalità di funzionamento dell organismo strumentale per gli interventi europei della Regione Lazio. 9.6 Piano di razionalizzazione L articolo 1, comma 611, della legge n. 190/2014 (legge di stabilità 2015), prevede che, al fine di assicurare il coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato, le amministrazioni pubbliche indicate dal suddetto comma 611, a decorrere dal 1º gennaio 2015, avviano un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015, tenendo principalmente conto di criteri espressamente indicati e rispondenti, appunto, alla logica della razionalizzazione, efficienza ed economicità della spesa. I criteri utilizzabili per il processo di razionalizzazione, definiti dalla legge sopra citata, sono: a) eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione; b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; c) eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni; d) aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica; e) contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle relative remunerazioni. Il successivo comma 612 della succitata legge n. 190/2014 attribuisce direttamente ai Presidenti delle regioni l attuazione di quanto sopra previsto e individua, quale modalità attuativa, l approvazione di un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie dove vengano evidenziate le società coinvolte, le modalità (specificando le singole azioni: cessioni, fusioni, scissioni) ed i tempi di attuazione, nonché l esposizione in dettaglio dei risparmi 76

105 da conseguire. Detto comma dispone, inoltre, che entro il 31 marzo 2016, gli organi di cui al primo periodo predispongono una relazione sui risultati conseguiti, che è trasmessa alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e pubblicata nel sito internet istituzionale dell amministrazione interessata. Tale piano è stato approvato dalla Regione Lazio con decreto del Presidente del 21 aprile 2015, n. T00060, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 35 del (suppl. n. 1). Il suddetto decreto, ai sensi della richiamata normativa, è stato altresì trasmesso alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e nel sito internet dell'amministrazione regionale. La Regione, al fine di dare rapida attuazione al Piano di razionalizzazione ha, sin da subito, orientato la propria attività secondo le seguenti linee strategiche: 1) dismettere le partecipazioni in società che svolgono funzioni non strettamente indispensabili per l attività istituzionale della Regione; 2) accelerare le procedure di liquidazione già in essere; 3) accorpare le società che svolgono attività simili o complementari realizzando risparmi in termini di economia di scala, rendendo più efficienti i servizi e mantenendo inalterati gli attuali livelli occupazionali; 4) proseguire le attività di razionalizzazione nel settore dei trasporti pubblici locali. Tale piano prevede quindi che venga avviato un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie, direttamente ed indirettamente possedute, alla cui conclusione la Regione Lazio deterrà unicamente 6 partecipazioni dirette, di cui 4 avranno un ruolo strategico nei settori del Trasporto pubblico, Mobilità, Sviluppo Economico e Sistemi informativi e funzioni amministrative, così come segue: PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLA REGIONE LAZIO RIMANENTI AL TERMINE DEI PROCESSI DI DISMISSIONE E RIORDINO PARTECIPAZIONI NUOVA COTRAL SPA NUOVA ASTRAL SPA LAZIO INNOVA SPA ATTIVITA' Trasporto pubblico locale Funzioni di agenzia per la mobilità; attività di progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione della rete viaria regionale. Attività per lo sviluppo economico regionale 77

106 NUOVA LAZIO SERVICE LAIT SPA SAN.IM. SPA (*) Autostrade per il Lazio SPA (*) Supporto all'esercizio di funzioni amministrative regionali, gestione sistema informativo regionale e attività di formazione Gestione ed amministrazione dei contratti di locazione finanziaria in essere Concessione per realizzazione del progetto integrato Corridoio Intermodale Roma- Latina e collegamento Cisterna Valmontone" (*) SAN.IM. S.p.A. ed Autostrade per il Lazio S.p.A. potranno eventualmente essere dismesse quando completeranno le proprie attività specifiche (per maggiori dettagli si veda il paragrafo del piano di razionalizzazione). Il predetto piano prevede che dal processo di razionalizzazione in argomento la Regione possa conseguire i seguenti risparmi: - ai 4,8 milioni di euro di risparmi già realizzati nell ambito del processo di riordino delle società operanti nel settore dello sviluppo economico, di cui si è fatto ampiamente cenno nel paragrafo Riordino partecipazioni, si aggiungono 27 milioni di euro da realizzare nel periodo ; - 8,1 milioni di euro annui quali risparmi annui a regime derivanti dalle altre attività di riordino; - 32,5 milioni di euro quali potenziali entrate derivanti da dismissioni. Azioni intraprese Con nota del Presidente della Regione Lazio prot. n dell 8 aprile 2016, è stata inviata alla Corte dei Conti sezione regionale di controllo per il Lazio, la relazione sulle azioni intraprese e sui risultati conseguiti, così come di seguito descritti, per ogni singolo punto. Per quanto attiene alla linea strategica di cui al predetto punto 1 (dismettere le partecipazioni in società che svolgono funzioni non strettamente indispensabili per l attività istituzionale della Regione), si rappresenta quanto segue. Dismissione delle partecipazioni societarie nelle quali la Regione Lazio è socio di minoranza Società Quota partecipazione Centrale del Latte S.p.A. 1,71 % Aeroporti di Roma S.p.A. 1,33 % Tempi previsti Entro 2016 Entro 2016 Stima prudenziale dei risparmi Valore a patrimonio netto 1 MLN Valore a patrimonio netto 13 MLN 78

107 Centro Agroalimentare Roma - C.A.R. S.C.p.A. 26,79 % Tecnoborsa S.c.P.A. 1,87 % Alta Roma S.c.P.A. 18,54 % Entro 2016 Entro 2016 Entro 2016 Valore a patrimonio netto 13,5 MLN Valore a patrimonio netto 30 mila; risparmio annuo da contributi consortili 25 mila Valore a patrimonio netto 0,5 mln; risparmio annuo da contributi consortili 0,6 MLN Per quanto riguarda la dismissione delle partecipazioni societarie nelle quali la Regione Lazio è socio di minoranza, di cui alla tabella sopra riportata, il Piano di razionalizzazione prevede che l alienazione delle azioni debba essere effettuata al valore di patrimonio netto o al prezzo di mercato (fair value), individuato con una valutazione da parte di un soggetto terzo ed indipendente. A tal proposito, con nota prot. n del 3 luglio 2015, la direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio ha rappresentato la volontà di avvalersi del supporto di un soggetto esterno al quale affidare l attività di supporto e di assistenza tecnico-giuridica finalizzata alla dismissione delle suddette partecipazioni. Con determinazione dirigenziale del 31/12/2015, n. G17459, pertanto, è stata indetta una procedura aperta, sotto soglia, con il criterio di aggiudicazione del prezzo più basso, ai sensi degli articoli 82 e 124 del d.lgs. n. 163/2006 e ss. mm. ii., per la ricerca di un advisor esterno, al quale affidare il servizio di supporto e di assistenza tecnico-giuridica finalizzato alla dismissione delle partecipazioni societarie nelle quali l amministrazione regionale è socio di minoranza. Attualmente la commissione di gara nominata sta procedendo alla valutazione delle offerte presentate. Si comunica che si è ritenuto opportuno rinviare all anno 2017 la dismissione delle quote azionarie detenute in Alta Roma S.c.p.A. ed in Centrale del Latte S.p.A., società incluse tra quelle che svolgono funzioni non strettamente indispensabili per la Regione Lazio, per le seguenti motivazioni: - Alta Roma S.c.p.A.: al fine di non mettere a rischio la corresponsione del contributo stanziato dall I.C.E. - Agenzia per la promozione all estero e l internazionalizzazione delle imprese italiane, a favore della medesima società, pari a euro 1,5 milioni, da destinare alla realizzazione delle edizioni di gennaio 2016 e luglio 2016 della manifestazione di moda Alta Roma; - Centrale del Latte S.p.A.: nelle more della definizione delle vicende processuali concernenti l eventuale retrocessione a Roma Capitale della titolarità del pacchetto di maggioranza delle azioni della medesima Centrale del Latte S.p.A.. Partecipazioni indirette detenute per il tramite di Cotral Patrimonio S.p.A. Con riferimento alle partecipazioni indirette detenute per il tramite di Cotral Patrimonio S.p.A., tale società, nel corso dell assemblea dei soci del 29 maggio 2015, ha deliberato lo scioglimento e la messa in liquidazione della società Lazio Progetti e Servizi Scarl. Inoltre, per quanto attiene la dismissione della partecipazione detenuta nelle Assicurazioni di Roma Mutua assicuratrice comunale romana S.p.A., è necessario rappresentare che attualmente la flotta di 79

108 Cotral S.p.A. è assicurata proprio con la medesima compagnia, a seguito di aggiudicazione di una procedura di gara europea, e che il relativo contratto avrà scadenza il prossimo Pertanto, poiché la qualità di socio è indispensabile per usufruire dei servizi assicurativi di una Mutua Assicuratrice (articoli 2546 e seguenti del codice civile), al momento non è possibile recedere dalla partecipazione in argomento. Nel corso del 2016, Cotral Patrimonio S.p.A. provvederà ad avviare una nuova procedura di affidamento, all esito della quale potrà, qualora risulti aggiudicataria un altra compagnia di assicurazione, recedere da socio di tale partecipata. Partecipazioni indirette detenute per il tramite di Lazio Innova S.p.A. Per quanto riguarda le partecipazioni indirette detenute per il tramite della società Lazio Innova S.p.A., quest ultima ha provveduto in data 29 settembre 2015 a recedere dal consorzio Sapienza Innovazione (50%); inoltre, la medesima facoltà di recesso dal consorzio è stata esercitata anche per la partecipazione detenuta attraverso la controllata BIC Lazio S.p.A.. Tale recesso ha iniziato a dispiegare la propria efficacia a partire dal 1 gennaio Lazio Innova S.p.A., al fine di procedere alla dismissione delle partecipazioni detenute nella Società per il Polo Tecnologico Industriale Romano S.p.A. (1,28%), nel Parco Scientifico e Tecnologico del Lazio Meridionale S.c.r.l. PALMER S.c.r.l. (45,76%), nonché nella SIT S.p.A. (10,02%), acquisite le relative perizie di stima, sta predisponendo le operazioni necessarie alla pubblicazione di un avviso pubblico per la cessione delle stesse. Relativamente alla società Parco Scientifico e Tecnologico dell Alto Lazio S.c.r.l. in liquidazione (44,21%), a seguito della revoca dello stato di liquidazione, Lazio Innova S.p.A. è uscita dalla compagine sociale. Per quanto riguarda la società Risorsa S.r.l. in liquidazione (100%), è in fase di definizione l operazione di fusione per incorporazione della stessa società (il progetto di fusione per incorporazione in Lazio Innova S.p.A. è stato depositato nel registro delle imprese in data 1 aprile 2016). Con riferimento alla società Promozione e Sviluppo Latina S.r.l. in liquidazione (8,12%), Lazio Innova S.p.A. ha rappresentato, sia in occasione delle sedute assembleari della società, sia mediante missive indirizzate al liquidatore, la necessità di procedere all accelerazione delle procedure di scioglimento della società, chiedendo relazioni sui tempi e sui costi di chiusura della liquidazione. Infine, con riferimento alla società BIC Lazio S.p.A., si rappresenta che Lazio Innova S.p.A., previa acquisizione dell intera partecipazione, perfezionata nel mese di gennaio 2016, mediante l acquisto delle quote detenute da Unioncamere Lazio, sta procedendo con le operazioni di fusione per incorporazione semplificata della predetta società (come sarà chiarito meglio al punto n. 3). Partecipazioni indirette detenute per il tramite di Cotral S.p.A. Per quanto riguarda, invece, la dismissione delle partecipazioni detenute da Cotral S.p.A. in ATRAL (Azienda Trasporti Autolinee Laziali Scrl) e in STL (Società Trasporti Laziali Scrl), il consiglio di amministrazione di Cotral S.p.A., con la deliberazione n. 7 del 1 febbraio 2016, ha deliberato di procedere alla dismissione delle stesse, dando mandato all amministratore delegato di dare corso ad una procedura ad evidenza pubblica per l individuazione di potenziali acquirenti. 80

109 Con D.G.R. del 16 febbraio 2016, n. 45, il socio unico Regione Lazio ha autorizzato, in occasione dell Assemblea dei Soci del 17 febbraio 2016, la società CO.TRA.L. S.p.A. a dare attuazione alla deliberazione del C.d.A. n. 7 del 1 febbraio 2016, in ordine alla dismissione delle partecipazioni in STL Scarl e ATRAL Scarl, e ha autorizzato la relativa delega all amministratore delegato a indire una procedura a evidenza pubblica. Le procedure verranno bandite nelle prossime settimane. Con riferimento alla linea strategica di cui al punto 2 (accelerare le procedure di liquidazione già in essere), si rappresenta quanto segue. ARCEA Lazio S.p.A. Relativamente alle procedure di scioglimento della società Arcea Lazio S.p.A., in data 16 luglio 2015 il liquidatore ha depositato il bilancio finale di liquidazione presso il registro delle imprese di Roma. La Regione Lazio, con D.G.R. del 13 ottobre 2015, n. 537, ha deliberato di non avere motivi di opposizione al bilancio finale di liquidazione e al piano di riparto di Arcea Lazio S.p.A., in considerazione dei pareri favorevoli rilasciati dal collegio sindacale e dalla società di revisione. Il 9 dicembre 2015 la società è stata cancellata dal registro delle imprese. La chiusura della procedura di liquidazione di Arcea Lazio S.p.A. ha permesso di introitare circa 3 milioni di euro. ATLazio S.p.A. Per quanto concerne la società ATLazio S.p.A. in liquidazione, con nota n. 10 del 21 marzo 2016, il liquidatore ha comunicato che, fatto salvo residuali posizioni ancora da definire (per l incertezza sul preteso credito o per l irreperibilità di alcuni creditori), la procedura liquidatoria può ritenersi sostanzialmente definita ed è presumibile stimarne la chiusura per la fine del 2016, o nei primi mesi del *** *** Per quanto riguarda il punto n. 3 (accorpare le società che svolgono attività simili o complementari realizzando risparmi in termini di economia di scala, rendendo più efficienti i servizi e mantenendo inalterati gli attuali livelli occupazionali), si comunica quanto segue. Settore dei sistemi informativi e delle funzioni amministrative Il Piano di Razionalizzazione, nel settore dei sistemi informativi e delle funzioni amministrative, dando seguito a quanto già disposto dall articolo 5 della legge regionale 24 novembre 2014, n. 12 (Disposizioni di razionalizzazione e riduzione della spesa regionale), ha previsto l accorpamento in un unico soggetto, mediante fusione per unione, delle due società LAit S.p.A. e Lazio Service S.p.A.. 81

110 Al riguardo, con la D.G.R. del 26 giugno 2015, n. 306, la Giunta regionale ha autorizzato la creazione di un unico soggetto derivante dall accorpamento delle società a controllo regionale Lazio Service S.p.A. e Lait S.p.A., con modalità che consentano la continuità operativa e funzionale delle società coinvolte e la piena salvaguardia dei livelli occupazionali. Con la medesima delibera le strutture regionali competenti sono state autorizzate, al fine di semplificare la procedura prevista dal codice civile, ad acquistare la quota dell 1% detenuta dall ASAP (Agenzia per lo Sviluppo delle Amministrazioni Pubbliche) nella LAit S.p.A.; detta acquisizione è stata perfezionata in data 6 luglio 2015, riconducendo così l intera partecipazione della LAit S.p.A. alla Regione stessa. Successivamente, con la D.G.R. del 14 luglio 2015, n. 355, al fine di rispettare la tempistica prevista e di semplificare gli adempimenti societari relativi all operazione di fusione, è stata autorizzata la rinuncia ai termini di cui all articolo 2501-ter, ultimo comma, e di cui all articolo 2501-septies, primo comma, del codice civile; inoltre, è stata autorizzata la rinuncia alla situazione patrimoniale, alla relazione dell organo amministrativo e alla relazione degli esperti. Infine, in occasione delle assemblee straordinarie dei soci di LAit S.p.A. e di Lazio Service S.p.A. del 15 settembre 2015, con D.G.R. del 15 settembre 2015, n. 488, è stato approvato il progetto di fusione per unione e lo statuto della costituenda società LAZIOcrea S.p.A., di cui la Regione Lazio è socio unico. La società LAZIOcrea S.p.A. è stata costituita in data 22 dicembre 2105 e risulta iscritta nel registro delle imprese a partire dal 31 dicembre Con la costituzione di LAZIOcrea S.p.A. sono previsti a regime risparmi annui per circa 1,3 milioni di euro (circa 100 mila euro per gli organi sociali e di revisione contabile; 1,1 milioni per costi esterni per acquisto di beni e servizi di uso comune; circa 70 mila euro per ottimizzazione di oneri finanziari). Riordino delle società operanti nel settore dello sviluppo economico Il Piano di razionalizzazione ha proseguito le attività previste dalla L.R. n. 10/2013, recante Disposizioni in materia di riordino delle Società regionali operanti nel settore dello sviluppo economico e imprenditoriale, ai sensi della quale, a seguito del riordino delle società operanti nel settore dello sviluppo economico, le attività nel suddetto campo sono state affidate interamente alla società Lazio Innova S.p.A. (già Sviluppo Lazio). E già avvenuta la fusione per incorporazione di Banca Impresa Lazio S.p.A., di Unionfidi Lazio S.p.A. e di FILAS S.p.A. in Lazio Innova S.p.A. (già Sviluppo Lazio S.p.A. 17 ). Per quanto attiene al processo di riordino della società BIC Lazio S.p.A., società partecipata dalla Regione in via indiretta attraverso Lazio Innova S.p.A. che ne detiene una quota del capitale pari al 77,49%, la deliberazione della Giunta regionale del 25 febbraio 2014, n. 87, ha previsto, quale percorso attuativo della procedura di riordino, la fusione per incorporazione di BIC Lazio S.p.A. in Lazio Innova S.p.A., previa permuta o acquisizione diretta della restante quota pari al 22,51% del capitale sociale posseduta dall Unione regionale delle Camere di Commercio del Lazio (di seguito 17 Nello specifico, vedasi paragrafo 3.2 del Piano di razionalizzazione della Regione Lazio di cui al Decreto del Presidente n. T00060 del 21 aprile

111 Unioncamere). Al riguardo, stante la notevole differenza di valutazione circa il valore della partecipazione, la Regione Lazio con D.G.R. del 9 settembre 2015, n. 276, ha dato mandato all organo amministrativo della società Lazio Innova S.p.A. di verificare il valore economico della quota di partecipazione posseduta da Unioncamere in BIC Lazio S.p.A., affidando la quantificazione del valore delle quote ad un soggetto terzo arbitratore, ai sensi dell articolo 1349 del codice civile, scelto da Unioncamere all interno di una terna di soggetti proposti dalla Regione Lazio. In attuazione di quanto sopra deliberato, Lazio Innova S.p.A. con nota n. 64 del 4 gennaio 2016, ha trasmesso la perizia effettuata dal soggetto terzo arbitratore. La perizia in argomento ha quantificato il valore economico delle quote in euro ,00. Successivamente, la Regione Lazio, con D.G.R. del 19 gennaio 2016, n. 14, ha autorizzato l acquisto, da parte di Lazio Innova S.p.A., delle azioni detenute da Unioncamere in BIC Lazio S.p.A., pari al 22,51% del capitale. Il predetto acquisto di quote è stato perfezionato il 25 gennaio 2016 e, in data 1 aprile 2016, il progetto di fusione per incorporazione di BIC Lazio S.p.A. nell incorporanda Lazio Innova S.p.A., è stato iscritto nel registro delle imprese. Il riordino di Lazio Innova S.p.A. ha determinato la riconduzione in un unica società in luogo delle 6 preesistenti, il passaggio da 6 uffici in affitto a 3, tutti di proprietà regionale, il passaggio da 43 a 6 componenti degli organi sociali e la riduzione da 16 a 9 dirigenti. A seguito del suddetto processo, in un anno sono già stati conseguiti risparmi per 4,8 milioni di euro, ai quali si aggiungono 30,2 milioni di euro che la Regione Lazio risparmierà sul fondo di dotazione del gruppo nel periodo Infatti, nel bilancio 2013, tale fondo era pari a 40,2 milioni di euro; la Regione Lazio ha disposto uno stanziamento di euro 39,4 milioni nel 2014, uno stanziamento di euro 32,6 milioni nel 2015 ed uno stanziamento di euro 33,8 milioni nel 2016; mentre ha previsto uno stanziamento di euro 33 milioni nel 2017 ed uno stanziamento di euro 32 milioni nel Settore ambientale (dei rifiuti) Per quanto riguarda il settore ambientale (dei rifiuti), la Regione Lazio è azionista unico di Lazio Ambiente S.p.A., costituita ai sensi della legge regionale 13 agosto 2011, n. 15, con la finalità di acquisire i rami d azienda delle società del gruppo Consorzio GAIA in amministrazione straordinaria. Ai sensi del Piano, è prevista la cessione della partecipazione o l ingresso in partnership di un primario operatore del settore. E prevista, quindi, l ipotesi di aggregazione da parte di Lazio Ambiente con altra società, mediante il conferimento del ramo di gestione dei termovalorizzatori per promuovere una più efficace politica industriale. Tale previsione e la conseguente crescita dimensionale rappresentano il presupposto fondamentale per conseguire obiettivi di razionalizzazione ed efficienza sul piano economico e gestionale. Peraltro ciò consentirà, senza oneri per l Amministrazione regionale, la ristrutturazione degli impianti stessi. All esito delle azioni sopra descritte, è prevista la cessione delle rimanenti quote della società in possesso della Regione Lazio ai Comuni del territorio di riferimento. Il ruolo della Regione Lazio nel settore dei rifiuti sarà, quindi, di ente regolatore e non gestore. A seguito dell approvazione del 83

112 Piano di razionalizzazione delle partecipazioni, sono pervenute alla Regione Lazio talune manifestazioni di interesse da parte di primarie società operanti nel settore. Dal momento che, a legislazione vigente, ai sensi del decreto legislativo n. 163/2006, per la dismissione delle azioni di Lazio Ambiente S.p.A. è necessaria una procedura di evidenza pubblica, le manifestazioni di interesse di cui sopra possono configurarsi come lettere d intenti, potendo le società stesse, qualora siano in possesso dei requisiti richiesti, partecipare alla procedura concorsuale che si andrà ad espletare. Si rappresenta, inoltre, che nel mese di dicembre 2015 si è conclusa la formale acquisizione della società EP Sistemi S.p.A. da parte di Lazio Ambiente S.p.A. e, pertanto, solo a partire dal mese di gennaio 2016 sarebbe stato possibile attivare le citate procedure pubbliche; non da ultimo, appare opportuno sottolineare che nel mese di Gennaio 2016 è avvenuta la nomina del nuovo amministratore unico di Lazio Ambiente S.p.A.. La Giunta regionale, con deliberazione n. 129/ , ha deliberato il percorso attuativo per la dismissione della suddetta partecipazione societaria, prevedendo di individuare un soggetto terzo ed indipendente, nel rispetto della normativa vigente, al quale affidare la funzione di advisor, con riferimento a tematiche di natura economicofinanziaria e legale, che affianchi e supporti i tecnici della Direzione Bilancio nel percorso di dismissione societaria. Al momento non sono quantificabili i risparmi che deriveranno da questa operazione. *** Per quanto riguarda, infine, il punto 4 (proseguire le attività di razionalizzazione nel settore dei trasporti pubblici locali), il Piano di razionalizzazione prevede l accorpamento di Aremol (Agenzia regionale per la mobilità), Astral S.p.A. e Cotral Patrimonio S.p.A. in un unico soggetto giuridico, che si occuperà di programmazione, pianificazione dei servizi e delle opere infrastrutturali, nonché di gestione e valorizzazione del patrimonio stradale ed immobiliare. A tal proposito, l Amministratore delegato di Cotral S.p.A. ha comunicato che, a seguito di apposita procedura di confronto concorrenziale, è stata individuata una primaria società di revisione per il servizio di assistenza e redazione degli atti di scissione, incorporazione e fusione tra le società Cotral S.p.A., Cotral Patrimonio S.p.A. e Astral S.p.A.. L Amministratore delegato di Cotral ha trasmesso, altresì, un cronoprogramma delle attività da svolgere, elaborato dalla società di consulenza di cui sopra, con evidenza dei diversi attori coinvolti e delle tempistiche ipotizzate. Al riguardo, la Regione Lazio, con D.G.R. del 20 ottobre 2015, n. 565, ha deliberato di: recepire la proposta della società di revisione, consistente nell ipotesi di scissione totale di Cotral Patrimonio S.p.A. nel ramo funzionale al servizio di TPL in favore di Cotral S.p.A. e nel ramo non funzionale al servizio di TPL in favore di Astral; 18 Atto di indirizzo avente ad oggetto il riordino delle partecipazioni societarie operanti nel settore ambientale, in attuazione del Piano di razionalizzazione della Regione Lazio approvato con il decreto del Presidente n. T00060 del , ai sensi dell articolo 1, commi 611 e seguenti, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015). 84

113 autorizzare l acquisto delle quote di partecipazione azionaria di proprietà delle amministrazioni provinciali di Rieti, Roma e Viterbo, ad un prezzo non superiore alla corrispondente quota del patrimonio netto risultante dall ultimo bilancio approvato, al fine di ricondurre alla Regione Lazio l intera partecipazione azionaria della Cotral Patrimonio S.p.A., consentendo così una semplificazione degli adempimenti; dare indirizzo agli organi amministrativi delle società Cotral S.p.A., Cotral Patrimonio S.p.A. e Astral S.p.A. di predisporre il progetto di scissione e di attuare l operazione di scissione totale nel rispetto della tempistica indicata dal cronoprogramma delle attività di cui al documento prodotto dalla citata società di revisione. Successivamente, con note prott. nn e n del 6 novembre 2015 e con nota prot. n del 9 novembre 2015, la Regione Lazio ha manifestato interesse all acquisto delle azioni di Cotral Patrimonio S.p.A. detenute dalle amministrazioni provinciali di Viterbo, Rieti e Roma. A seguito delle risposte pervenute da parte delle amministrazioni interessate, l acquisto è stato perferzionato in data 14 aprile Allo stato attuale, stanno procedendo, in parallelo, le attività propedeutiche alla definizione del progetto di scissione, che verrà redatto sulla base delle risultanze di bilancio di Cotral Patrimonio S.p.A. al 31 dicembre 2015; la conclusione dell intera operazione è prevista entro luglio L operazione di scissione di Cotral Patrimonio S.p.A. e la sua conseguente chiusura genererà risparmi annui per circa 6,1 milioni di euro. Si evidenzia, infine, che per operare un contenimento dei costi di funzionamento della società Cotral S.p.A. è stata disposta la riduzione dei membri del consiglio di amministrazione, da cinque a tre, avvenuta con assemblea straordinaria dell 8 luglio 2015, a seguito di input del Presidente della Regione Lazio con nota prot. n del 25 giugno Governance delle società controllate Il modello di governance delle società controllate è di tipo tradizionale. Si riporta, di seguito, l attuale assetto degli organi amministrativi delle società controllate. CO.TRA.L. S.p.A. CO.TRA.L. Patrimonio S.p.A. Lazio Innova S.p.A. (già Sviluppo Lazio S.p.A.) Astral S.p.A. LAZIOcrea S.p.A. Lazio Ambiente S.p.A. SAN.IM. S.p.A. AT Lazio S.p.A. in liquidazione Autostrade del Lazio S.p.A. 19 C.d.A. 3 componenti Amministratore unico C.d.A. 3 componenti Amministratore unico C.d.A. 3 componenti Amministratore unico Amministratore unico Liquidatore unico C.d.A. 5 componenti 19 Società a controllo congiunto (50%) con ANAS S.p.A.. 85

114 10. LA GESTIONE SANITARIA 10.1 Il finanziamento del Servizio Sanitario Regionale per l esercizio 2015 Il finanziamento della spesa sanitaria nazionale è determinato dalle leggi finanziarie nazionali, che stabiliscono annualmente e per il triennio di riferimento ( ), l entità delle risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale, di seguito SSN. Le risorse assegnate per il finanziamento del SSN 2015 sono risultate pari a 109,715 miliardi di euro, così come stabilito dall articolo 1, comma 1, del Nuovo Patto per la Salute di cui all Intesa del 10 luglio 2014, rep. n. 82/CSR, sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano. L articolo 1, comma 556, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), in attuazione del citato Patto per la salute, stabilisce altresì che il livello del finanziamento del SSN a cui concorre lo Stato è determinato in 109,715 miliardi di euro per l anno 2015 incrementato di 5 milioni di Euro per le attività connesse allo screening neonatale e ridotto di euro 2,352 miliardi a seguito dell applicazione dell articolo 1, comma 398, della medesima legge n. 190/2014, nonché dell articolo 1, commi 465 e 484, della legge n. 190/2014 e dell articolo 16, comma 2, del D.L. n. 95/2012. Il comma 568 dell articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità per l anno 2016), ha rideterminato le risorse del Fondo Sanitario Nazionale 2016 in euro 111,002, miliardi a fronte del finanziamento precedentemente previsto dalla legge 190/2014 pari a euro 115,444 miliardi, già ridotto ad euro 113,092 miliardi dall Intesa del 26 febbraio 2015 rep. n. 37/CSR, sancita dalla Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano per la copertura dei tagli previsti dalla manovra dello stesso anno. Si riportano, di seguito, una tabella e un grafico inerenti alla serie storica del livello del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale FSN Complessivo Lordo 106, , , , , ,002 Variazione % Complessivo 0,99% -0,89% 2,73% -0,19% 1,17% 86

115 Il livello di finanziamento del SSN per l anno 2015 è stato pertanto rideterminato in 109,715 miliardi di euro, di cui 106,932 miliardi da ripartire alle Regioni a titolo di finanziamento indistinto. Le restanti risorse SSN sono relative: al finanziamento vincolato per Regioni ed altri enti operanti in ambito sanitario, il cui riparto è effettuato con atti separati e successivi rispetto a quello del finanziamento indistinto (2.508,43 milioni di euro); all accantonamento di una quota del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale cui concorre ordinariamente lo Stato, pari allo 0,25%, in considerazione di quanto disposto dall articolo 2, comma 67-bis, della legge n. 191/2009 (274,29 mln di Euro per l anno 2015). Il riparto del Fondo Sanitario indistinto, approvato in via definitiva della Conferenza Stato- Regioni con l Intesa sancita il 23 dicembre 2015, rep. atti n. 237/CSR, in continuità con quello dell anno 2014, dà attuazione, seppure parziale, alla normativa contenuta nel Decreto Legislativo 6 maggio 2011, n. 68 ( Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario ). Più precisamente, l attuazione del percorso normativo derivato dal suddetto d.lgs. n. 68/2011 è da riferire ad una prima determinazione e applicazione dei fabbisogni standard come criterio guida per il riparto delle risorse in ambito sanitario. Il finanziamento della spesa sanitaria nel 2015 si caratterizza per l adozione e l utilizzo dei costi e dei fabbisogni standard per le regioni a statuto ordinario, i cui criteri di determinazione sono indicati nel Capo IV del d.lgs. n. 68/2011. Ai sensi dell articolo 26, il fabbisogno sanitario nazionale standard è definito in coerenza con il quadro macroeconomico complessivo e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica e degli obblighi assunti dall Italia in sede comunitaria, coerentemente con i livelli essenziali di assistenza erogati in condizioni di efficienza ed appropriatezza. L articolo 27, comma 4, stabilisce che dal 2013, in fase di prima applicazione, il fabbisogno sanitario standard delle singole regioni è determinato applicando alle stesse i valori di costo rilevati nelle regioni benchmark. I criteri per l individuazione delle regioni da considerare benchmark sono stati definiti dell articolo 27, comma 5, del d.lgs. n. 68/2011: sono regioni di riferimento le tre regioni, tra cui obbligatoriamente la prima, che siano state scelte dalla Conferenza Stato-Regioni tra le migliori cinque indicate dallo Stato, le quali, avendo garantito l erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizione di equilibrio economico, e comunque non essendo assoggettate a piano di rientro, risultando adempienti, sono individuate in base a criteri di qualità dei servizi erogati, appropriatezza ed efficienza. La puntuale definizione dei criteri di qualità dei servizi erogati, appropriatezza ed efficienza per la scelta delle regioni di riferimento ai fini della determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario è stata adottata con la Delibera del Consiglio dei 87

116 Ministri dell 11 dicembre 2012, nonostante la mancata Intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni come da atto del 22 novembre 2012, rep. atti n. 231/CSR. Con nota prot. n del 16 dicembre 2015, il Ministero della Salute ha trasmesso alla Segreteria della Conferenza Stato Regioni la documentazione relativa alle 5 regioni eleggibili, precisando che sulla metodologia adottata per l individuazione, e sui relativi esiti, è stato acquisito il concerto del Ministero dell Economia e delle Finanze, nonché il parere favorevole del Sottosegretario di Stato per gli affari regionali. Le cinque regioni eleggibili sono risultate pertanto, nell ordine: Marche, Emilia Romagna, Umbria, Lombardia e Veneto; tale individuazione è avvenuta sulla base della procedura definita nell allegato 1 alla Delibera del Consiglio dei Ministri dell 11 dicembre 2012, come nella nota metodologica trasmessa anch essa alla Conferenza Stato Regioni. Nel corso della seduta politica del 17 dicembre 2015, la Conferenza Stato Regioni ha provveduto ad individuare definitivamente nelle seguenti tre le regioni benchmark: Marche (in quanto prima Regione della graduatoria), Umbria e Veneto. Anche il riparto dell ammontare delle risorse disponibili per il Servizio sanitario nazionale relativo all anno 2015, dunque, è stato definito in sede di Conferenza Stato Regioni, adottando come chiave di riparto il costo medio pro-capite delle tre regioni di riferimento rapportato alla popolazione pesata al 1 gennaio L Intesa relativa al riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio Sanitario Nazionale per l anno 2015 provvede solo ad aggiornare la tabella dei pesi della popolazione, utilizzando i dati del riparto del Fondo sanitario del L impiego del dato della popolazione al 1 gennaio 2015 ha determinato pertanto la ridefinizione della quota di accesso al riparto del FSN indistinto per la Regione Lazio dal 9,60% dell anno 2014 al 9,62% dell anno 2015, con un incremento netto per cassa pari ad euro 71 milioni circa. Per l anno 2016, a seguito dell accordo politico intervenuto tra le Regioni in data 11 febbraio 2016, e dell intesa resa in data 14/04/2016 dalla Conferenza Stato Regioni sulla proposta di riparto formulata dal Ministero della Salute (CSR 1747 del 11/04/2016), per la Regione Lazio si è determinata una quota di accesso al FSN indistinto 2016 pari al 9,63%, con un incremento netto per cassa rispetto all anno 2015 pari a circa 175 mln di euro, in invarianza della mobilità interregionale attiva e passiva confermata ai valori di addebito dell esercizio 2013, non essendo intercorsi gli addebiti fra le regioni per l esercizio Si riportano di seguito un grafico ed una tabella di confronto tra i valori del finanziamento sanitario nazionale assegnato alla Regione Lazio nelle annualità 2012 e 2016 a legislazione vigente. Il grafico riporta il trend dei valori di finanziamento del FSN indistinto, considerando l importo netto percepito per cassa. Nella tabella è ricostruito il valore del finanziamento netto per cassa a partire dall assegnazione lorda, e dalla successiva considerazione dei valori di mobilità attiva e passiva interregionale e internazionale, nonché le quote premiali assegnate ai sensi dell articolo 1, comma 234, della legge 27/12/2013, n. 147, e delle entrate proprie convenzionali determinate in ambito del provvedimento di ripartizione nazionale. 88

117 FSR Milioni FS indistinto Regione Lazio quota netta per cassa , , , , FSR Lazio EVOLUZIONE FSR FSN da Patto per la Salute , , , , ,00 Riduzione Fin.to Nazionale (L.190/2014) , ,00 Riduzione Fin.to Nazionale (L.208/2015) ,00 Fin.to Screening neonatale ,00 FSN Residuo , , , , ,00 Indistinto , , , , ,00 Finalizzato / Vincolato , , , , ,00 Quota di Accesso 9,40% 9,30% 9,46% 9,62% 9,63% Fondo Lordo , , , , ,00 Entrate Proprie , , , , ,00 Mobilità Attiva , , , , ,81 Mobilità Passiva , , , , ,31 Saldo Mobilità Passiva Internazionale , Premialità , , Contributo Abruzzo ,00 Fondo Netto , , , , ,50 Fondo Vincolato Netto , , , , ,92 Finanziamento Farmaci Innovativi ,24 Totale FSN , , , ,89 Differenziale , , , , Le fonti ordinarie di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) Con riferimento alle fonti di finanziamento della spesa sanitaria, esse risultano sostanzialmente quelle previste dal decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56 ( Disposizioni in materia di federalismo fiscale, a norma dell articolo 10 della legge 13 maggio 1999, n. 133 ). Detto decreto ha soppresso alcuni trasferimenti erariali a favore delle regioni a statuto ordinario, tra cui principalmente quelli relativi al finanziamento della spesa sanitaria corrente ed in conto capitale, compensandoli con una compartecipazione regionale all Imposta sul Valore Aggiunto, determinata in base al gettito prodotto sul territorio regionale, e con l aumento dell aliquota dell addizionale regionale all IRPEF dello 0,40%. L articolo 28 del decreto-legge n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214/2011, ha innalzato l aliquota base dell addizionale regionale all IRPEF destinata al finanziamento delle spese sanitarie, portandola dal precedente 0,9% 89

118 all attuale 1,23%, con decorrenza dall anno d imposta La stessa disposizione normativa ha previsto che gli effetti derivanti dalla rideterminazione dell aliquota dell addizionale regionale IRPEF saranno considerati ai fini della definizione della misura della compartecipazione IVA spettante a ciascuna Regione. Il servizio sanitario è finanziato inoltre dall IRAP, al netto della quota corrispondente all ex fondo perequativo di cui all articolo 3 della legge n. 549/95. La compartecipazione regionale all accisa sulle benzine, pari a euro 0,00413 al litro, non è invece più destinata al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale ex art. 16-bis del decreto-legge n. 95/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135/2012, come sostituito dall articolo 1, comma 301, della legge n. 228/2012. Per quanto riguarda le erogazioni di cassa, il combinato disposto dell articolo 15, comma 24, del D.L. n. 95/2012 e della legge 23 dicembre 2009, n. 191, all articolo 2, comma 68, lett. b), autorizza l erogazione in via anticipata del finanziamento del SSR nella misura del 97% delle somme dovute a titolo di finanziamento della quota indistinta del fabbisogno sanitario, riconoscendo altresì la possibilità, per le Regioni che abbiano superato tutti gli adempimenti previsti dall articolo 12 dell Intesa tra Stato e Regioni del 23 marzo 2005, di un incremento di detta percentuale al 98%, percentuale che può essere ulteriormente elevata (99%) compatibilmente con gli obblighi di finanza pubblica. La quota restante rimane vincolata in attesa della verifica degli adempimenti regionali. Le modalità di trasferimento alle Regioni delle risorse destinate alla Sanità sono stabilite dall art. 77-quater del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n L intero gettito dell IRAP e dell addizionale regionale all IRPEF è trasferito nel mese precedente sui rispettivi conti correnti di tesoreria centrale e accreditato entro il quinto giorno lavorativo del mese successivo sul conto del tesoriere regionale. Le eventuali eccedenze di gettito rispetto alle previsioni ai fini del finanziamento del SSN sono riversate allo Stato in sede di conguaglio. La corresponsione dell IVA avviene invece in base all ultimo riparto effettuato sul quale è stata raggiunta l intesa in sede di Conferenza Stato Regioni, previo un accantonamento di un importo corrispondente alla quota di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario, la cui erogazione è condizionata alla verifica degli adempimenti regionali. La quota di compartecipazione IVA è erogata in ragione di un dodicesimo per ciascun mese dell anno e viene accreditata sui conti di tesoreria regionale al 27 di ogni mese. Quando le somme cumulativamente trasferite a titolo di IRAP, addizionale regionale all IRPEF e compartecipazione all IVA non coprono il finanziamento della spesa sanitaria che deve essere assicurato alle singole regioni, intervengono, su base mensile, le anticipazioni di tesoreria, come stabilito dal combinato disposto dell articolo 77-quater del decreto-legge n. 112/2008 e dell articolo 2, comma 68, della legge n. 191/

119 10.3 Le ulteriori fonti di finanziamento del Servizio Sanitario Regionale: il finanziamento del disavanzo consolidato d esercizio L articolo 1, comma 174, della legge n. 311/2004, modificato da successivi interventi normativi 20, ha stabilito che, in caso di disavanzo di gestione del servizio sanitario regionale, che persista nel quarto trimestre di un dato esercizio finanziario, a partire dal 2005, a fronte del quale non siano stati adottati in corso di esercizio i necessari provvedimenti di copertura, ovvero i medesimi non siano risultati sufficienti, il Presidente del Consiglio dei ministri diffida la Regione ad adottare i provvedimenti necessari entro il 30 aprile dell anno successivo e, qualora la Regione persista nella propria inerzia, entro i successivi trenta giorni, il Presidente della Giunta regionale, in qualità di commissario ad acta, determina il disavanzo di gestione ed adotta i necessari provvedimenti per il ripianamento, ivi inclusi gli aumenti dell addizionale IRPEF e le maggiorazioni dell aliquota IRAP, entro i limiti previsti dalla normativa vigente 21. Qualora l applicazione della maggiorazione ordinaria, anche per via automatica, non risultasse sufficiente a garantire l integrale copertura del disavanzo sanitario, con riferimento agli anni di imposta 2006 e successivi, si applicano, in via ulteriore, le maggiorazioni dell addizionale IRPEF e dell IRAP, nelle misure fisse rispettivamente di 0,30 e 0,15 punti percentuali rispetto al livello delle aliquote vigenti (articolo 2, comma 79, lettera b), della legge n. 191/2009 (legge finanziaria 2010)). La Regione Lazio ha sottoscritto il Piano di Rientro dal debito del disavanzo sanitario in data 28 febbraio A luglio del 2008, sussistendone le condizioni previste dalla richiamata normativa, la Regione Lazio è stata commissariata in ambito sanitario. Persistendo un disavanzo di esercizio consolidato del servizio sanitario per la Regione Lazio, è prevista l applicazione in automatico, e per tutta la durata del Piano di Rientro, delle aliquote massime di riferimento per l IRAP e l addizionale IRPEF 22. Il maggiore gettito fiscale derivante dall applicazione delle aliquote massime concorre al finanziamento del disavanzo consolidato di esercizio annualmente determinato. Nell esercizio 2014 è stato adottato il d.lgs. 10 agosto 2014, n. 126, che ha inserito i commi 2-bis e 2-ter alle disposizioni contenute nell art. 20 del d.lgs. n. 118/2011. Le innovazioni apportate dal d.lgs. n. 126/2014, a partire dall esercizio 2014 hanno definitivamente chiarito che: 20 Cfr. il comma 277 dell'articolo 1 della legge n. 266/2005 (legge finanziaria 2006) e il comma 796, lettera c) dell articolo 1 della legge n. 296/2006 (legge finanziaria 2007), nonché l articolo 2, comma 76, della legge n. 191/2009 (legge finanziaria 2010) 21 L'aliquota base IRAP è pari a 3,9 (rivista) per cento ed è possibile variarla in misura minore o maggiore di 0,92 punti percentuali (art. 16 d.lgs. n. 446/1997). L addizionale IRPEF ha una base percentuale pari all 1,23 per cento, così rideterminata dall'articolo 28, commi 1 e 2, del D.L. n. 201/2011; in precedenza era pari allo 0,9 per cento. Tale modifica, valida anche per le regioni e province a statuto speciale, si applica a decorrere dall anno di imposta L'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 68/2011 prevede inoltre che, a decorrere dal 2012, ciascuna Regione a statuto ordinario possa, con legge, aumentare o diminuire l aliquota dell'addizionale regionale IRPEF di base. Tale maggiorazione non può essere superiore: a) a 0,5 punti percentuali per gli anni 2012 e 2013 b) a 1,1 punti percentuali per l'anno 2014; c) a 2,1 punti percentuali a decorrere dall'anno L articolo 2, comma 80, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria 2010), nella parte in cui dispone in particolare l obbligo per le Regioni in piano di rientro al mantenimento, per l intera durata del Piano, delle maggiorazioni dell aliquota IRAP e dell addizionale regionale IRPEF, ove scattate automaticamente ai sensi del richiamato art. 1, comma 174, della legge n. 311/

120 i gettiti derivanti dalle manovre fiscali regionali e destinati al finanziamento del Servizio sanitario regionale sono iscritti nel bilancio regionale nell esercizio di competenza dei tributi ; La quota dei gettiti derivanti dalle manovre fiscali regionali destinata obbligatoriamente al finanziamento del Servizio sanitario regionale, ai sensi della legislazione vigente sui piani di rientro dai disavanzi sanitari, è iscritta nel bilancio regionale triennale, nell esercizio di competenza dei tributi, obbligatoriamente per l importo stimato dal competente Dipartimento delle finanze, ovvero per il minore importo destinato al Servizio sanitario regionale ai sensi dell articolo 1, comma 80, della legge 23 dicembre 2009, n Tale iscrizione comporta l automatico e contestuale accertamento ed impegno dell importo nel bilancio regionale. La Regione non può disimpegnare tali somme, se non a seguito di espressa autorizzazione da parte del Tavolo di verifica degli adempimenti, ai sensi e per gli effetti dell articolo 1, comma 80, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e s.m.i.. Pertanto, con riferimento alla maggiore fiscalità prevista a copertura del disavanzo corrente, per l anno 2015 la Regione Lazio, con le Determinazioni n. G16798 del 24/12/2015, n. G17185 del 29/12/2015, n. G01784 del 1/3/2016 e n. G01974 del 7/3/2016, ha provveduto ad accertare ed impegnare interamente nel bilancio pluriennale, esercizio 2016, l importo di euro 863,560 mln a titolo di copertura del disavanzo sanitario dell esercizio Le iscrizioni sono state operate considerando: la nota del Ministero dell Economia e delle Finanze prot. n. 4519/2015/Ufficio VIII del 20 novembre 2015, avente ad oggetto Consuntivo manovre regionali IRAP ed Addizionale regionale IRPEF per l ano d imposta 2013 e stima del gettito manovre per il quadriennio , che prevede per la Regione Lazio una stima per l IRAP 2016 pari ad euro e una stima per l addizionale regionale IRPEF 2016 pari ad euro ; la nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri prot. n. CSR P del 5 novembre 2015, avente ad oggetto Approvazione del riparto tra le regioni e le Province autonome del contributo di cui all articolo 8, comma 13-duodecies, del decreto legge 19 giugno 2015, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125 a compensazione degli effetti della legge di stabilità 2015 sulle manovre IRAP deliberate dalle regioni, che prevede per la Regione Lazio un contributo sulle manovre IRAP 2016 per un importo pari ad euro ; La stima del gettito delle manovre fiscali regionali destinate al finanziamento del Servizio sanitario regionale per l anno 2015 (anno d imposta 2016) è risultata pertanto pari ad euro 863,560 mln, di cui euro 469,760 mln sul capitolo di entrata relativo all IRAP e euro 393,800 mln sul capitolo di entrata relativo all Addizionale IRPEF. Si veda al riguardo la tabella che segue. 92

121 Copertura del disavanzo sanitario consolidato 2015 su Bilancio finanziario 2016 a b c d e =c/b f= d/c Riscossioni Accertamento Descrizione Capitolo ENTRATA Capitolo Stanziamento su Fiscalità 2016 Acc.to/Stan.to Riscossione/Acc.to su Fiscalità 2016 IRAP - Gettito da Manovra Fiscale Regionale , ,00-94% 0,00% Addizionale IRPEF - Gettito da Manovra Fiscale , ,00-100,98% 0,00% Totale , ,00-97,02% 0,00% a b c d e =c/b f= d/c Impegno Pagamenti Descrizione Capitolo USCITA Capitolo Stanziamento Impegnato/Stan.to Pag.to/imp.to Su Fiscalità 2016 su Fiscalità 2016 Coperture dei disavanzi sanitari regionali (Lg.311/2004) H , ,00-97,02% 0,00% Nel bilancio di esercizio 2015 sono state invece confermate, con le determinazioni n. G02341 del 9/3/2015 e n. G02385 del 10/3/2015, le iscrizioni contabili di accertamento e di impegno della maggiore fiscalità prevista a copertura del disavanzo sanitario 2014 (anno d imposta 2015), già effettuate entro la fine dell esercizio 2014 con le Determinazioni n. G18929 del 24/12/2014 e n. G19056 del 29/12/2014 per l importo di euro 862,217 mln a titolo di copertura del disavanzo sanitario dell esercizio 2014, sul Bilancio pluriennale, esercizio Copertura del disavanzo sanitario consolidato 2014 su Bilancio finanziario 2015 Descrizione Capitolo ENTRATA Capitolo Stanziamento Accertamento su Fiscalità 2015 Riscossioni su Fiscalità 2015 Residui al 31/12/2015 Riscossioni su Residui Riscosso Tot , , , , , ,94 Coperture dei disavanzi sanitari regionali (Lg. 311/2004) , , , , , , , ,00 Totale , , , , , ,94 Descrizione Capitolo SPESA Capitolo Stanziamento Impegno Su Fiscalità 2016 Pagamenti su Fiscalità 2016 Residui al 31/12/2015 Pagamenti a Residuo Pagato totale Coperture dei disavanzi sanitari regionali (Lg. 311/2004) H , , , , , ,77 H ,00 - H H ,64 - H , ,88 H , ,91 H , ,56 H ,08 H ,58 H , ,53 Totale , , , , , ,77 Il verbale del 18 dicembre 2014 della Riunione congiunta del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza, ha rivisto in euro ,00 l avanzo della copertura fiscale del disavanzo sanitario 2013 a seguito dell aggiornamento della stima dei gettiti riferiti agli anni d imposta 2014 e 2013, la consuntivazione dell anno d imposta 2012 e ad un conguaglio per l anno d imposta 2011 da parte del competente Dipartimento delle finanze. Pertanto, la quota di manovra fiscale rinveniente dall aggiornamento della stima dei gettiti riferiti agli anni d imposta 2014 e 2013, dalla consuntivazione dell anno d imposta 2012 e dal conguaglio per l anno d imposta 2011 è risultata pari ad un importo complessivo di euro ,00 ( , ,00), di cui 93

122 euro ,00 per IRAP ed euro ,00 per addizionale IRPEF. Tali maggiori coperture sono state integralmente accertate nell esercizio 2015 con la determinazione dirigenziale n. G08580 del 10/07/2015. Inoltre, con deliberazione della Giunta regionale del 5 aprile 2016, n. 150, si è proceduto nell ambito del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31/12/2015, ad adeguare le iscrizioni in entrata ed in uscita del Bilancio regionale alle risultanze della sopra richiamata comunicazione del Dipartimento delle Finanze, trasmessa in data 24/11/2015 ed avente ad oggetto: Consuntivo manovre regionali IRAP ed Addizionale regionale Irpef per l anno d imposta 2013 e stima del gettito manovre per il quadriennio Conseguentemente, in fase di riaccertamento ordinario dei residui al 31/12/2015, sono stati cancellati residui attivi riferibili alla manovra fiscale per euro 92,364 mln e residui passivi per euro 39,083 mln, come risultante dalla tabella che segue. Con riferimento alle iscrizioni operate nel Bilancio 2015 a copertura del disavanzo sanitario sino alla competenza dell esercizio 2014, al 31/12/2015 risultano crediti finali relativi alla manovra fiscale ancora da incassare da parte della Regione pari ad euro 857,209 mln circa, mentre i trasferimenti residui da operare da parte della Regione, sugli impegni complessivamente assunti, sono pari ad euro 542,120 mln. Il Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali di Piano di Rientro con il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza nel corso del 2015, nelle riunioni del 24 marzo 2015, del 28 luglio 2015 e del 24 novembre 2015, avendo proceduto al definitivo accertamento del disavanzo sanitario consolidato dell esercizio 2014 in 355,076 mln di euro, ha progressivamente autorizzato lo svincolo della quota della manovra fiscale aggiuntiva eccedente rispetto al fabbisogno di copertura del disavanzo sanitario, per complessivi euro 507,141 mln. Con la Determinazione n. G17466 del 31/12/2015, l importo di euro 507,141 mln è stato pertanto impegnato a favore del Bilancio regionale, in base a quanto previsto dall articolo 2, comma 6, del D.L. n. 120/2013. A seguito della procedura di riaccertamento al 31/12/2015, che ha comportato la cancellazione di impegni a residuo per euro 39,083 mln, l impegno riferibile allo svincolo dei 507,141 mln di Euro in favore del Bilancio Regionale è stato conseguentemente ridotto per il medesimo importo. 94

123 10.4 Gestione sanitaria accentrata: adempimenti del Titolo II del d.lgs. n. 118/2011 Dal 1 gennaio 2012 è in vigore il Titolo II del d.lgs. n. 118/2011 in materia di armonizzazione dei sistemi contabili di Regioni ed Enti Locali. Lo stesso ha introdotto adempimenti in materia di contabilità finanziaria e di contabilità economico-patrimoniale per le aziende del Servizio Sanitario Regionale e per la Regione, limitatamente alla parte del bilancio regionale che riguarda il finanziamento e la spesa del servizio sanitario Il perimetro di bilancio della GSA Come per il Titolo I del d.lgs. n. 118/2011, la possibilità di disporre di dati contabili confrontabili per il consolidamento dei conti delle pubbliche amministrazioni, nonché per la loro raccordabilità con il Sistema Europeo dei Conti nazionali, rappresenta il principale obiettivo, una fra le più importanti novità introdotte dal Titolo II del richiamato decreto riguarda la definizione del perimetro delle Entrate e delle Uscite relative al finanziamento del servizio sanitario regionale. Al riguardo, l articolo 20 del d.lgs. n. 118/2011 ha dettato disposizioni per la definizione dell ambito sanitario mediante la perimetrazione nel bilancio delle entrate e delle spese ad esso riferite, al fine di consentire una confrontabilità immediata tra le risorse appostate nel bilancio regionale e quelle definite negli atti di assegnazione nazionali. La Regione Lazio, quale Ente che, ai sensi del DPCM 25 maggio 2012, ha partecipato alla sperimentazione di cui all articolo 36, comma 2, del d.lgs. n. 118/2011, ha adottato già dall anno 2012, con il Decreto del Commissario ad acta per l attuazione del Piano di Rientro n. 427 del 24/12/2012, una prima definizione del perimetro sanitario della Gestione Sanitaria Accentrata (GSA) coincidente con i capitoli di bilancio riferibili all insieme delle risorse provenienti dal riparto del finanziamento del SSN vincolate e destinate all ambito sanitario, il cui trasferimento alla Regione è regolato dalla legislazione statale, nonché delle risorse allo stesso fine stanziate dal Bilancio regionale, sia di natura corrente che con riferimento al finanziamento degli investimenti. In seno alla sperimentazione sull Armonizzazione dei bilanci in attuazione del Titolo I, sono emerse problematiche riguardanti l ambito sanitario derivanti dal nuovo assetto contabile. Sono quindi proseguiti i momenti di approfondimento presso il MEF (gruppo di lavoro Armonizzazione-Sanità) per l individuazione di soluzioni condivise. In questa sede, si è definita una prima proposta, che consente di intendere il perimetro sanità come l insieme dei capitoli di bilancio afferenti alle politiche sanitarie del Bilancio Regionale, ivi incluse le risorse autonome regionali aggiuntive. Questa soluzione consente di allineare il perimetro a tutti i movimenti che confluiscono nel bilancio GSA (modello 000) e nel consolidato sanità (modello 999 di rilevazione economica CE e SP ex D.M. 15 giugno 2012). In questo quadro, pertanto, la definizione del perimetro sarà soggetta ad ulteriori aggiornamenti. L obiettivo della trasparenza e confrontabilità delle risorse destinate al sistema sanitario regionale, nel dettato normativo del d.lgs. n. 118/2011, è perseguito anche dall articolo 21, laddove si prescrive per le Regioni l obbligo di accensione di appositi conti correnti intestati alla Sanità in 95

124 modo da garantire, con riferimento alla sola GSA, un immediato monitoraggio dei flussi di cassa in entrata ed in spesa. L esigenza di separare la gestione sanitaria da quella ordinaria, tuttavia, non costituisce un vincolo alla gestione della liquidità della Regione, che può disporre l utilizzo temporaneo delle giacenze depositate nei conti intestati alla sanità per fronteggiare pagamenti della gestione ordinaria e viceversa, come precisato nella nota della Ragioneria Generale dello Stato n del 23 dicembre Nell esercizio 2015, con la deliberazione della Giunta Regionale del 29 settembre 2015, n. 427, la Regione ha provveduto ad aggiornare ed integrare l elenco di capitoli del bilancio regionale afferenti al perimetro sanità, le cui scritture vengono trascritte anche nel bilancio economicopatrimoniale della Gestione Sanitaria Accentrata 23. Resta opportuno precisare che, ad oggi, i criteri per la definizione puntuale del perimetro sono ancora in attesa di una validazione nell ambito del confronto tra Stato e Regioni sull applicazione dei principi del d.lgs. n. 118/2011. Finora, la Regione Lazio ha adottato un concetto di perimetro della GSA che coincide con l insieme delle risorse provenienti dal riparto del finanziamento del SSR e delle risorse vincolate destinate all ambito sanitario, il cui trasferimento alla Regione è regolato dalla legislazione statale e che transitano sul conto di tesoreria unica appositamente istituito (ex articolo 21 del d.lgs. n. 118/2011). Nella sintesi allegata al documento approvato nella Conferenza Unificata del 3 aprile 2014, le Regioni hanno concordato su una prima proposta operativa, che consente di intendere il perimetro sanità come l insieme dei capitoli di bilancio afferenti alle politiche socio-sanitarie del Bilancio Regionale, ivi incluse le risorse autonome regionali aggiuntive. Questa soluzione consente di allineare il perimetro a tutti i movimenti che confluiscono nel bilancio GSA (modello 000) e nel consolidato sanità (modello 999 di rilevazione economica CE e SP ex D.M. 15 giugno 2012). Le scritture contabili necessarie a tali passaggi sono ancora in attesa di validazione formale, ancorché la loro trattazione e la loro impostazione sia stata concordata in sede tecnica (rif. Documento di lavoro GD.L. Armonizzazione Sanità del 6 giugno 2013). Si riporta, di seguito, una schematizzazione della definitiva formulazione del Perimetro sanitario a partire dall esercizio 2015, con le correzioni maturate nel contesto del funzionamento dell assetto 2014: 23 Nell esercizio 2014 l aggiornamento del perimetro sanitario era stato invece operato con la Determinazione n. G13852 del 30 settembre

125 Nella ricognizione, operata con la D.G.R. n. 427/2015, del perimetro della gestione sanitaria, nell ambito delle uscite della lettera c) dell articolo 20 del d.lgs. n. 118/2011, sono stati considerati per l esercizio 2015 anche i capitoli di spesa accesi al pagamento delle rate annualmente dovute per l estinzione dei mutui contratti dalla Regione per la copertura dei disavanzi e dei debiti sanitari L organizzazione della GSA Ai sensi dell articolo 22 del d.lgs. n. 118/2011, la Gestione Sanitaria Accentrata ha precise funzioni e responsabilità attinenti alla gestione finanziaria e contabile delle risorse destinate al sistema sanitario regionale. La Regione Lazio, con D.G.R. n. 129/2012, avente ad oggetto: Attuazione del D.lgs. 23 giugno 2011, n Attivazione della gestione sanitaria accentrata presso la Regione Lazio, ha individuato i suddetti centri di responsabilità in conformità alla propria struttura organizzativa, come di seguito riportati: 97

126 il Direttore della Direzione regionale Salute e politiche sociali quale responsabile della gestione sanitaria accentrata presso la Regione, con riferimento alle competenze di cui al comma 3, lettere a), b) e c), dell art. 22 del d.lgs. n. 118/2011; il Direttore della Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio quale responsabile della attività connesse all ultimo capoverso del comma 3, lettera c), dell art. 22, relativamente al bilancio regionale; il Direttore del Dipartimento Istituzionale e territorio, con l affiancamento operativo dell Advisor Contabile Regionale per l attuazione del Piano di Rientro dal Debito Sanitario, quale responsabile regionale delle certificazioni previste al comma 3, lettera d), dell art. 22. Successivamente, a seguito di quanto disposto dall articolo 14, comma 1, della L.R. n. 4 del 28 giugno 2013, in merito alla soppressione, a decorrere dal 1 ottobre 2013, delle strutture e degli uffici di staff appartenenti al Dipartimento e al Direttore del dipartimento di cui agli articoli 11, commi 1, 2 e 17, della L.R. n. 6/2002 e s.m.i., con D.G.R. del 2/12/2013, n. 428, è stato individuato quale responsabile regionale temporaneo delle certificazioni previste al comma 3, lettera d), dell art. 22 del d.lgs. n. 118/2011, il Segretario Generale, con l affiancamento operativo dell Advisor Contabile Regionale per l attuazione del Piano di Rientro dal Debito Sanitario, nell ambito dell attività già allo stesso già affidata. Quanto così disposto ha operato nelle more della piena attuazione dell art. 25, comma 1, della richiamata legge regionale del 28 giugno 2013, n. 4, concernente l istituzione del Collegio dei Revisori dei Conti quale organo di controllo interno e di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione della Regione, al quale l art. 28, comma 1, lettera f), della stessa legge affida anche la funzione di certificatore della gestione sanitaria accentrata, così come prevista dall articolo 22 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n In data 27 marzo 2015, con decreto del Presidente della Regione n. T00052/2015, è stato costituito il Collegio dei Revisori dei Conti della Regione Lazio, il quale è responsabile delle certificazioni previste al comma 3, lettera d), dell articolo Confronto tra Stato e Regioni sui principi del Titolo II Durante la Conferenza Unificata del 20 febbraio 2014, è stato presentato al Ministero dell Economia e delle Finanze un documento di sintesi con alcune problematiche relative all applicazione dei principi enunciati nel Titolo II e alcune proposte di soluzione di tali criticità. Il d.lgs. n. 118/2011, infatti, lascia aperte una serie di questioni derivanti dall applicazione di regole e norme diverse per la parte di bilancio regionale che riguarda il finanziamento e la spesa del servizio sanitario (che segue il Titolo II) rispetto alla restante parte del bilancio regionale (che segue i Titoli I e III). Nella successiva Conferenza Unificata del 3 aprile 2014, le Regioni hanno richiesto una condivisione di tali problematiche con il Ministero dell Economia e delle Finanze. 98

127 L iter di approvazione del decreto correttivo n. 126/2014 ha solo apportato modifiche all articolo 1, comma 1, del d.lgs. n. 118/2011, che definisce l ambito di applicazione della norma. Con la modifica viene specificato che per le poste del bilancio regionale, dove il Titolo II non disponga diversamente (con particolare riferimento a quelle della Gestione Sanitaria Accentrata), si applicano gli schemi di bilancio e i sistemi contabili disciplinati dai titoli I e III del d.lgs. n. 118/2011. Questa modifica va a colmare un vuoto normativo creato dal primo testo del decreto, il quale, facendo riferimento solo al Titolo II per la parte del bilancio regionale dedicata alla sanità, non definiva una disciplina contabile completa per questa sezione del bilancio regionale. La modifica intercorsa con il d.lgs. n. 126/2014 tutela il principio di unità e di universalità del bilancio, prevedendo che il titolo I debba trovare applicazione in linea generale su tutto il bilancio regionale, integrato dalla disciplina specifica del titolo II. Nella relazione sul tema Armonizzazione dei bilanci degli enti territoriali e sistema contabile delle regioni, presentata dalla Corte dei Conti durante l audizione parlamentare del 27 novembre 2014, in merito alla spesa socio-sanitaria, si dà atto che le nuove modalità di contabilizzazione presentano difficoltà di carattere tecnico ed organizzativo e si individuano il Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali ed il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza quali sedi per avere riscontro degli errori e delle difficoltà applicative, per l individuazione delle corrette prassi e per la raccolta di casistiche che trovano soluzioni uniformi. Permangono, ad ogni modo, criticità ed esigenze di maggiore integrazione tra il Titolo II e i Titoli I e III, al fine di garantire un quadro di regole sinergico per l intero bilancio regionale Incidenza del Bilancio sanitario sul Bilancio regionale L incidenza della spesa sanitaria sulla spesa regionale rappresenta un indicatore di interesse nell analisi delle risultanze del bilancio regionale; tale indicatore, tuttavia, è suscettibile di diverse interpretazioni, a seconda degli aggregati che vengono presi in considerazione. Nelle tabelle che seguono sono riportati gli indici riferibili all incidenza delle entrate e delle spese di ambito sanitario sulle entrate e spese complessive del bilancio regionale, in termini di accertamenti e impegni operati nel 2015 e incassi e pagamenti intercorsi, articolati per Titolo di Entrata e di Uscita del Bilancio stesso. ENTRATE Titolo Descrizione Titolo Totale Sanità Totale Regione % di incidenza 1 Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa , ,33 79,99% 2 Trasferimenti correnti , ,82 58,89% 3 Entrate extratributarie ,77 0,00% 4 Entrate in conto capitale , ,71 1,64% 5 Entrate derivanti da riduzione di attività finanziaria ,19 6 Accensione Prestiti ,93 Totale Accertamenti effettuati nel , ,75 67,36% 99

128 Titolo Descrizione Titolo Totale Sanità Totale Regione % di incidenza 1 Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa , ,94 83,80% 2 Trasferimenti correnti , ,07 68,32% 3 Entrate extratributarie ,66 0,00% 4 Entrate in conto capitale , ,38 2,50% 5 Entrate derivanti da riduzione di attività finanziaria ,00 0,00% 6 Accensione Prestiti ,93 Totale incassi effettuati nel , ,98 70,88% USCITE Titolo Descrizione Titolo Totale Sanità Totale Regione % di incidenza 1 Spese Correnti , ,42 82,14% 2 Spese in Conto Capitale , ,54 3,79% 3 Spese per incremento attività finanziarie ,19 0,00% 4 Rimborso Prestiti , ,73 51,27% Totale degli impegni effettuati nel , ,88 76,92% Titolo Descrizione Titolo Totale Sanità Totale Regione % di incidenza 1 Spese Correnti , ,75 79,71% 2 Spese in Conto Capitale , ,45 17,55% 3 Spese per incremento attività finanziarie ,35 0,00% 4 Rimborso Prestiti , ,67 51,28% Totale Pagamenti effettuati nel , ,22 74,98% Dalla valutazione degli indicatori sopra riportati si evince che il peso dell ambito sanitario sul Bilancio Complessivo della Regione è in media pari al 70% per le entrate e al 75% per le Uscite Riconciliazione delle iscrizioni contabili tra Bilancio Consolidato SSR 2015 e Bilancio regionale 2015 Con la Determinazione dirigenziale n. G02079 dell 8 marzo 2016, la Regione ha proceduto ad effettuare una ricognizione degli accertamenti e degli impegni operati sui capitoli di Bilancio Regionale afferenti al perimetro sanitario, cosi come definito dalla D.G.R. n. 427/2015, al fine di verificare, nell esercizio 2015, non solo il rispetto di quanto disposto dall articolo 20, comma 2, del d.lgs. n. 118/2011 (completezza degli accertamenti e degli impegni rispetto alle risorse assegnate), ma anche la congruenza delle risultanze del Bilancio del Sistema Sanitario Regionale (mod. 999 IV trim. 2015) con le risultanze contabili del Bilancio della Regione. Si riporta, nelle pagine che seguono, il prospetto di sintesi contenuto nella ricognizione effettuata. Il prospetto è suddiviso in 4 sezioni che individuano, rispettivamente, per la lettera a), lettera b) e per la lettera c) del Perimetro sanitario così come definito dall articolo 20 del d.lgs. n. 118/2011 e recepito dalla D.G.R. n. 427/2015: 100

129 l elenco dei provvedimenti emanati dai Ministeri e relativi alle ripartizioni del Fondo Sanitario Indistinto e Vincolato, con la specifica degli atti e degli importi assegnati, ivi compreso il valore stimato dal Dipartimento delle Finanze per gli automatismi fiscali posti a copertura del Disavanzo sanitario; le contabilizzazioni operate a ricavo nell ambito del Bilancio Consolidato del SSR al IV trimestre 2015 (pre-consuntivo), con indicazione a margine della specifica voce del modello CE (Conto Economico) interessata; le iscrizioni operate in entrata nei capitoli del Bilancio Regionale afferenti al perimetro sanitario, con puntuale indicazione dei riferimenti degli atti di accertamento; le iscrizioni operate in uscita nei capitoli del Bilancio Regionale afferenti al perimetro sanitario, con puntuale indicazione dei riferimenti degli atti di impegno; La ricognizione è tesa a verificare la opportuna rispondenza fra gli atti di assegnazione formalmente adottati per il finanziamento del SSN da parte dello Stato, le iscrizioni contabili in Bilancio Consolidato del SSR e le iscrizioni contabili operate sul Bilancio della Regione, sia in entrata che in uscita. Il provvedimento di ricognizione è stato prodotto al Tavolo di Verifica per gli Adempimenti del Piano di Rientro convocato per il 20 aprile 2015 che ne ha preso atto, riscontrando la congruenza delle iscrizioni contabili operate. 101

130 ESERCIZIO 2015 PROVVEDIMENTI DI ASSEGNAZIONE E BILANCIO SSR ENTRATE BILANCIO REGIONALE - PERIMETRO SANITARIO USCITE Finanziamento Da Atti di Ass.ne Da Bilancio SSR - IV Trim Capitolo Accertamento Atti Capitol o Impegno Atti Cod. Iscr. CE IRAP , ,00 Provvedimenti vari H ,65 Provvedimenti vari IRPEF , ,00 Provvedimenti vari H ,00 Provvedimenti vari IVA , ,32 Provvedimenti vari H ,00 Provvedimenti vari FSR INDISTINTO ,32 H11726 H11727 H , , ,41 Provvedimenti vari Provvedimenti vari Determinazione n. G02005 del AA Contributi da Regione o Provincia Autonoma per quota F.S. regionale indistinto H ,08 Provvedimenti vari SUBTOTALE FSR INDISTINTO , , , ,14 Iscrizione netto saldo di mobilità interregionale (Tabella C Intesa CSR n.237/2015 e mobilità interregionale farmaci innovativi comunicata dal Ministero della Saluta il 20 febbario 2016 Mobilità Sanitaria Interregional e e Internaziona le Mobilità Passiva Interregionale e Internazionale ( ,19) ( ,19) Mobilità Attiva Interregionale , , ,01 Determinazione n. G16666 del 23/12/15 e determinazione n. G01995 del 7/3/16 H ,19 Determinazione n. G16666 del 23/12/15 e determinazione n. G02005 del Totali Totali , , , ,33 102

131 PROVVEDIMENTI DI ASSEGNAZIONE E BILANCIO SSR ENTRATE BILANCIO REGIONALE - PERIMETRO SANITARIO USCITE Finanziamento Da Atti di Ass.ne Da Bilancio SSR - IV Trim Capitolo Accertamento Atti Capitolo Impegno Atti Cod. Iscr. CE Medicina Penitenziaria (dlgs 230/1999) Tabella C FSR indistinto , , ,00 Determina n. G15262 del 9/12/15 H ,00 Determina n. G16615 del 23/12/2015 Obiettivi di Piano (art. 34 bis lg 662/1996) , , ,00 Determinazione n. G16800 del 24/12/2015 H ,00 Determinazione n. G17184 del 25/12/15 Assistenza extracomunitari (Lg 40/1998) , , ,00 Determinazione n. G16926 del 24/12/15 H ,00 Determinazione n. G17355 del 30/12/15 FSR VINCOLATO Fondo Esclusività (Lg 488/1999) , , ,00 Borse MMG (lg 109/1988) , , ,37 Medicina Penitenziaria (dlgs 230/1999) , , ,00 Determinazione n. G15728 del 14/12/2015 e determinazione n. G01768 dell'1/03/2016 Determinazione n. G09087 del 22/7/15 e determinazione n. G01765 dell'1/3/16 Determinazione n. G16616 del e determinazione n. G01778 dell'1/3/16 H ,00 H13167 H13177 H ,37 H ,00 Determinazione n. G16605 del 23/12/15 e determinazione n. G01768 dell'1/03/2016 Determinazioni n.g12381 del , n. G15722 del n. G16720 del 23/12/2015, n. G16833 del e determinazione n. G01765 dell'1/3/16 Determinazione n. G17153 del e determinazione n. G02043 del 7/3/16 AA Contributi da Regione o Provincia Autonoma per quota F.S. regionale vincolato Fin.to Superamento OPG (D.L 211/2011, convertito con Lg 9/2012) , , ,00 Determinazione n. G16552 del 22,12,15 e detrminazione n. G01306 del H ,00 Determinazione n. G16618 del e determinazione n. G01688 del Emergenza veterinaria , , ,00 Farmaci innovativi , , ,55 Determinazione n. G07690 del 22/6/15 e Provvedimento d'uffi cio Determinazione n. G16571 del 22/12/15 e determinazione n.. G02001 del 7/3/16 H ,00 H ,55 Determinazione n. G17340 del Determinazione n. G16959 del e determinazione n. G02047 del Totali , , , ,92 103

132 PROVVEDIMENTI DI ASSEGNAZIONE E BILANCIO SSR ENTRATE BILANCIO REGIONALE - PERIMETRO SANITARIO USCITE Finanziamento Da Atti di Ass.ne Da Bilancio SSR - IV Trim Capitolo Accertamento Atti Capitolo Impegno Atti Cod. Iscr. CE AGG. DA STATO Farmaci innovativi , , ,24 Finanziamento Straordinario GIUBILEO , , ,00 Determinazion e n. G16571 del e determinazion e n.. G02001 del 7/3/16 Determinazion e n. G16604 del 23/12/2015 H ,24 H ,00 Determinazione n. G16959 del e determinazione n. G02047 del Determinazione n. G16849 del 24/12/2015 AA Contributi da Regione o Provincia Autonoma (extra fondo) - Vincolati AA Contributi da Regione o Provincia Autonoma (extra fondo) - Vincolati Totali , , , ,24 PAYBACK Pay- back , , ,07 Determinazion e n. G17146 del , determinazion e n. G14434 del e determinazion e n. G01782 del H ,88 H ,19 Determinazione n. G17350 del , determinazione n. G17145 del e determinazione n. G01782 del Determinazione n. G17145 del ,2 4 - AA0910 Pay-back per il superament o del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera ,8 3 - AA0920 Ulteriore Pay-back DISAVANZO Totali , , , ,07 Coperture dei disavanzi sanitari regionali (Lg. 311/2004) , , , ,00 Determinazion e G16798 del 24/12/2015 (Accertamento pluriennale a valere sul bilancio regionale 2016) H ,00 Totali , , , ,00 Determinazione G17185 del 29/12/2015, determinazione n.. G01784 del 1/3/16.e n. G01974 del 7/3/16 AA Contributi da Regione o Provincia Autonoma (extra fondo) - Risorse aggiuntive da bilancio regionale a titolo di copertura LEA 104

133 10.6 Le risorse della GSA: il Fondo sanitario indistinto 2015 Sulla base dei criteri sopra richiamati, con il riparto del Fondo Sanitario indistinto (FSN) per l anno 2015 alla Regione Lazio, è stata assegnata una quota di finanziamento netto per cassa pari a milioni di euro, comprensivo delle quote premiali di cui all articolo 1, comma 234, della legge 27 dicembre 2013, n L intesa definitiva sul riparto 2015 è stata sancita dalla Conferenza Stato- Regioni in data 23 dicembre 2015, rep. Atti n. 237/CSR/2015. Nella tabella che segue sono riepilogate le risultanze contabili dell esercizio 2015 relative all iscrizione in entrata del finanziamento sanitario indistinto per il quale, a partire dal 2012, sono stati individuati specifici capitoli di bilancio in attuazione del d.lgs. n. 118/2011. a b c d e f =d/c g= e/d FSN indistinto Capitolo Atti Riscossioni Stanziamento Accertamento di assegnazione in competenza Acc.to/Stan.to Riscosso / Acc.to Imposta Regionale sulle attività produttive , , , ,00 100,00% 100,00% Addizionale Regionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche Sanita , , , ,00 100,00% 100,00% Compartecipazione all'imposta sul valore aggiunto - sanità , , , ,35 100,00% 86,53% Quota premiale per l'anno 2014 ai sensi dell'art.2, comma 67bis, della legge 23 dicembre 2009, n Finanziamento indistinto lordo , , , ,35 100,00% 91,50% Entrate per mobilità attiva del SSR , , , ,62 100,00% 100,00% Uscite per mobilità passiva del SSR (interregionale) H , , , ,21 100,00% 100,00% Uscite per mobilità passiva del SSR (inernazionale) H Finanziamento indistinto netto mobilità , , , ,76 100,00% 91,28% Entrate per mobilità attiva del SSR (Farmaci Innovativi) su Bilancio Finanziario 2016 Uscite per mobilità passiva del SSR (interregionale e internazionale) (Farmaci Innovativi) su Bilancio Finanziario 2016 Finanziamento indistinto netto mobilità anche farmaci Innovativi , , ,39-100,00% 0,00% H , , ,98-100,00% 0,00% , , , ,76 100,00% 91,25% Prendendo a riferimento gli accertamenti definitivi operati sui capitoli di entrata (colonna d della tabella), gli stessi risultano completamente effettuati ai sensi dell articolo 20 del d.lgs. n. 118/2011 rispetto agli atti di assegnazione e agli stanziamenti presenti in bilancio e riferibili a: finanziamento sanitario indistinto lordo, nelle sue componenti di Irap (cap ), Addizionale Irpef (cap ) e IVA (cap ), per l importo complessivo di euro ,621 mln; la quota di mobilità attiva in compensazione interregionale per euro 275,384 mln, sul capitolo ; Al fine di determinare la quota di finanziamento sanitario indistinto netto iscritto in Bilancio regionale, occorre inoltre considerare il capitolo che accoglie in uscita il valore della mobilità passiva interregionale (H11717) per euro 531,385 mln, nonché il capitolo relativo al saldo negativo della mobilità sanitaria internazionale (H11734), che tuttavia, per l esercizio 2015 non è stata 105

134 comunicata dal Ministero della Salute. Il valore del finanziamento indistinto netto iscritto in Bilancio Regionale 2015 nei capitoli di entrata e di uscita risulta pertanto pari a euro 9.877,620 mln. Si precisa, con riferimento ai dati presenti nella tabella sopra riportata e alle iscrizioni operate nel Bilancio consolidato 2015 del SSR, che in data 10 febbraio 2016, mediante una comunicazione trasmessa dal Coordinamento della Commissione Salute presso la Conferenza Stato Regioni, il Ministero della Salute ha fornito gli ulteriori dati della mobilità sanitaria interregionale 2015, riferibili alla sola somministrazione dei farmaci innovativi, richiedendo che gli stessi fossero contabilizzati nel Bilancio 2015 della Gestione Sanitaria Accentrata (CE-000 GSA) e nel Bilancio Finanziario 2016 della Regione (essendo stati comunicati dopo il 31/12/2015). In tal senso, la Regione ha provveduto con le determinazioni n. G01995 e n. G02005 del 7/3/2016 alle iscrizioni in entrata (cap ) ed in uscita (cap. H11717) dei relativi valori sul Bilancio regionale Con riferimento ai suddetti valori di mobilità interregionale relativi ai farmaci innovativi, determinandosi dal loro confronto un saldo positivo a favore della Regione Lazio, pari ad Euro 3,234 mln, nel bilancio finanziario 2016 della Regione si è provveduto inoltre ad iscrivere ed impegnare lo stesso importo, ad integrazione del fondo sanitario 2015, utilizzando uno specifico capitolo di Uscita, H11740, all uopo costituito. Pertanto, considerando il suddetto saldo positivo di mobilità, il Fondo sanitario 2015 iscritto nel Bilancio Consolidato del SSR si ridetermina in Euro milioni 9.880,855 (si veda il dettaglio nella tabella sopra riportata). Il livello effettivo delle riscossioni a valere sul finanziamento indistinto di competenza è risultato pari a euro milioni 9.016,133, come pure indicato nella tabella sopra riportata. Ai fini del calcolo delle riscossioni, sono state ovviamente considerate anche le somme introitate a titolo di anticipazioni statali di tesoreria per il finanziamento della sanità, già contabilizzate nelle partite di giro del bilancio regionale nelle more della comunicazione del Ministero dell Economia e Finanze circa l attribuzione ai tributi pertinenti, e successivamente regolarizzate, entro la fine dell esercizio 2015, con accertamento agli specifici capitoli in entrata del Bilancio Regionale. Come riportato nella colonna g) della tabella precedente, nel 2015 l importo delle erogazioni vincolate da Stato è risultato pari a ca. il 91,25% delle somme nette effettivamente spettanti (euro mln 9.881). Al riguardo, si evidenzia che l articolo 1, comma 796, lettera d), della legge 27/12/2006, n. 296, prevedrebbe invece un trasferimento annuo pari al 97% di quanto assegnato per atti. Pertanto, per la Regione Lazio il credito residuo ancora da incassare, a valere sul finanziamento indistinto 2015 al netto del saldo di mobilità in compensazione, risulta pari a circa 861,487 milioni di euro (9.877, ,133) ai quali devono aggiungersi gli ulteriori euro 3,234 mln, derivanti dal saldo positivo della mobilità interregionale riferibile ai farmaci innovativi 2015, contabilizzati, come sopra esposto, nel bilancio finanziario

135 Descrizione Capitolo Capitolo Accertamento / Riscossioni / Pagamenti Da Incassare / Impegno in competenza Da Pagare Imposta Regionale sulle attività produttive , ,00 - Addizionale Regionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche Sanita , ,00 - Compartecipazione all'imposta sul valore aggiunto - sanità , , ,97 Premialità (Art.9, comma 2, D.Lgs 6/9/ Entrate per mobilità attiva del SSR , ,62 - Entrate Lorde da FSR indistinto , , ,97 Uscite per mobilità passiva interregionale H , ,21 - Uscite per mobilità passiva internazionale H Uscite per Mobilità Passiva , ,21 - Entrate Nette da FSR indistinto , , ,97 Il finanziamento sanitario indistinto netto per l anno 2015, pari ad euro milioni 9.877,620, è stato inoltre interamente stanziato ed impegnato nel corso dell esercizio 2015, nei capitoli di uscita del Bilancio regionale, come risulta dalla tabella che segue: a b c d e =c/b f= d/c Descrizione Capitolo SPESA Capitolo Stanziamento Impegno Pagamenti competenza mpegnato/stan.to Pag.to/imp.to H , , ,25 100,00% 81,49% H , , ,75 100,00% 23,38% Fondo Sanitario Indistinto H , , ,57 100,00% 60,39% H , , ,53 100,00% 62,53% H , , ,10 100,00% 49,57% H , , ,00 100,00% 99,57% Quota premiale per l'anno 2014 ai sensi dell'art.2, comma 67bis, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 H Finanziamento indistinto netto mobilità , , ,20 100,00% 81,34% Fondo sanitario da Saldo mobilità farmaci innovati su Bilancio 2016 Finanziamento indistinto netto mobilità anche farmaci Innovativi 2015 H , ,41-100,00% 0,00% , , ,20 100% 81,31% Come si evince dalla lettura della tabella, nel corso dell esercizio 2015, a valere sull impegnato relativo al finanziamento sanitario indistinto, sono stati effettuati pagamenti per 8.034,047 mln di euro in conto competenza (pari 81,34% dell assegnato per atti). Al fine di valutare inoltre incassi e pagamenti complessivamente intercorsi nell anno 2015 in competenza ed a residui con riferimento alle sole risorse del solo fondo sanitario indistinto, si riportano di seguito le tabelle relative alle movimentazioni in entrata ed in uscita del Fondo indistinto. 107

136 a b c d e f g h Descrizione Capitolo Capitolo Stanziamento Accertamento Accertamento Incasso di Incasso Residui Totale Incassi 2015 in comp. a residuo Competenza su Residui iniz Imposta Regionale sulle attività produttive , , , ,00 - Addizionale Regionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche , , , ,00 - Sanita Compartecipazione all'imposta sul valore , , , , , , ,03 aggiunto - sanità Premialità (Art.9, comma 2, D.Lgs 6/9/ , ,00 FSN Pregresso , , , ,85 Restituzioni da FSR , ,67 Entrate Lorde da FSR indistinto , , , , , , ,55 Entrate per mobilità attiva del SSR Uscite per mobilità passiva interregionale Uscite per mobilità passiva internazionale , , , ,62 - H , , , ,21 - H Saldo di Mobilità Sanitaria , , , ,59 - Entrate Nette da FSR indistinto , , , , , , ,55 Nell esercizio 2015 sono intervenuti incassi a titolo di FSN in competenza e a residui per complessivi euro 9.713,227 mln. Rispetto al totale delle iscrizioni operate a Bilancio, al 1 gennaio 2016 risulta pertanto un residuo attivo pari a 1.354,505 mln di euro (861 mln per la competenza 2015 e 493 mln per le competenze pregresse). Al riguardo si riporta di seguito una tabella di sintesi relativa ai principali crediti residui per le annualità 2013, 2014 e 2015, riferibili al saldo del 97% da erogare in corso di esercizio, al 3% da erogare a seguito della valutazione sugli adempimenti LEA e al fondo premiale nelle annualità in cui è stato assegnato. Si evidenzia che i 689 mln di euro relativi al saldo del 97% da erogarsi in corso di esercizio, non sono stati ancora incassati dalla Regione in conseguenza ai mancati adeguamenti della rata mensile rispetto alle assegnazioni definitive del fondo sanitario. Con riferimento invece ai pagamenti operati, questi sono risultati pari, in competenza e a residui, ad euro 9.432,968 mln mentre al 1 gennaio 2016, rispetto alle iscrizioni operate, residuano impegni in 108

137 Bilancio verso il SSR per fondo indistinto pari ad euro 2.133,516 (1.843 mln su competenza 2015 e 289 mln su competenza pregressa). a b c d e f g h Descrizione Capitolo Capitolo Stanziamento Impegno Impegno Pagamenti Pagamenti Totale Residui in comp. a residuo in comp. su Residui Pagamenti 2015 Iniz H , , , , , , ,66 H , , , , , , ,89 Fondo Sanitario Indistinto H , , , , , , ,84 H , , , , , , ,99 H , , , , , , ,35 H , , , , ,08 Quota premiale per l'anno 2014 ai sensi dell'art.2, comma 67bis, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 H , , , ,24 FSR Pregresso H , , , ,63 Restituzioni da FSR H , , ,67 Perenti non Ricogniti FSR H , , , ,98 Perenti non Ricogniti FSR H , , , ,00 Perenti non Ricogniti FSR H , Finanziamento indistinto netto mobilità , , , , , , ,33 Si riporta, infine, una tabella di sintesi, dalla quale è possibile evincere che nel 2015, in ossequio alla normativa di riferimento 24, considerati incassi e pagamenti intercorsi si è operato il trasferimento del 97% delle risorse introitate nello stesso esercizio a titolo di FSN indistinto. Si dà inoltre atto che in sede di riaccertamento ordinario al 31/12/2015 sono stati corretti i residui attivi relativi al capitolo , FSR pregresso, azzerando il residuo attivo di euro ,85. Descrizione Entrate FSN indistinto (lorde) Entrate Mobilità Attiva Uscite Mobilità Sanitaria Totale Entrate FSN Nette Totale Uscite FSN Nette Acc.to/Imp.to Comp Acc.to/Imp.to Residui Riscosso/Pag.to Comp. Riscosso/Pag.to Residui Tototale Riscosso/Pag.to 2015 Residuo Finale , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,33 % Pagato / Riscosso % 10.7 Le risorse della GSA Fondo Sanitario Vincolato In aggiunta alle risorse del FSR indistinto descritte nei precedenti paragrafi, la spesa sanitaria è finanziata da ulteriori risorse di fondo sanitario, vincolate per legge a specifiche finalità assistenziali. Nella tabella che segue sono riepilogate le suddette risorse vincolate assegnate per legge alla Regione Lazio nell esercizio Si veda al riguardo l articolo 3, comma 7, del decreto legge 35/2013, che prescrive l erogazione al SSR, entro la fine dell'anno, di almeno il 95% delle somme che la Regione ha incassato nel medesimo anno dallo Stato a titolo di finanziamento del Servizio sanitario nazionale. 109

138 FINANZIAMENTO VINCOLATO Assegnazioni Descrizione Finanziamento Valori Medicina Penitenziaria (dlgs 230/1999) Tabella C FSR indistinto ,00 Stranieri ai sensi art.5, comma 16, D.Lgs 109/ Obiettivi di Piano (art. 34 bis lg 662/1996) ,00 Assistenza extracomunitari (Lg 40/1998) ,00 Fibrosi Cistica (lg 362/1998) - Fondo Esclusività (Lg 488/1999) ,00 Borse MMG (lg 109/1988) ,37 AIDS (Lg 135/1990) - Hanseniani (Lg 31/1986) - Medicina Penitenziaria (dlgs 230/1999) ,00 Fin.to Superamento OPG (D.L 211/2011, convertito con Lg 9/2012) ,00 Screening neonatale ex legge n. 147/ Dipendenze da gioco d'azzardo, ex legge n. 190/ Abbattimento di animali infetti ai sensi della legge 218/ ,00 Rimborso per l'acquisto di farmaci innovativi ex l. 190/ ,79 Finanziamento vincolato Totale ,16 In base a quanto previsto dall art. 1 del Patto per la Salute , a partire dall anno 2015 la ripartizione delle quote di finanziamento relativo a Hanseniani, Fibrosi Cistica, AIDS e Emersione degli stranieri, deve operarsi utilizzando i criteri di ripartizione del finanziamento sanitario indistinto e non più con le specifiche modalità precedentemente impiegate. Nell anno 2015, pertanto, non sono intervenuti specifici atti di ripartizione delle suddette linee di finanziamento, ma le stesse sono confluite nell ambito del riparto complessivo del fondo sanitario indistinto, unitamente al finanziamento per la prevenzione e cura delle dipendenze da gioco di azzardo, istituito con la legge n. 190/2014. Nella tabella sopra riportata, le linee di finanziamento vincolato ricondotte nell anno 2015 all interno del finanziamento indistinto sono evidenziate in grigio. Occorre inoltre rilevare che l articolo 1, comma 593, della legge 23/12/2014, n. 190, ha disposto che per gli anni 2015 e 2016 nello Stato di previsione del Ministero della Salute è istituito un fondo per il concorso al rimborso alle regioni per l acquisto dei medicinali innovativi. Il fondo finalizzato al predetto rimborso è alimentato da: Un contributo statale alla diffusione dei predetti medicinali innovativi per 100 mln di euro per l anno 2015; Una quota delle risorse destinate alla realizzazione di specifici obiettivi del Piano sanitario nazionale, ai sensi dell art. 1, comma 34, della legge 23/12/1996 n. 662, pari a 400 mln di euro per l anno 2015 e 500 mln di euro per l anno Con il Decreto del Ministero della Salute 9 ottobre 2015, sono state disciplinate le modalità operative di erogazione delle suddette risorse finanziarie, a titolo di concorso al rimborso per l acquisto dei medicinali innovativi di cui alla lettera a) dell articolo 8, comma 10, della legge 24/12/1993, n. 537 e s.m.i., negli anni 2015 e Per l anno 2015, alla Regione Lazio sono stati 110

139 assegnati quindi, ed erogati, euro 41,939 milioni, successivamente corretti con comunicazione intervenuta per posta elettronica il 10 febbraio 2016 da parte del Ministero della Salute in euro 43,633 milioni, di cui 8,019 milioni a valere sullo stanziamento integrativo da 100 mln di euro e euro 35,614 mln a valere sullo stanziamento da 400 mln di euro, già riferibile alle Regioni, a legislazione vigente, a titolo di finanziamento vincolato del FSN al perseguimento degli Obiettivi di Piano Sanitario. Le registrazioni contabili in Bilancio regionale sono avvenute previa istituzione di specifici capitoli in entrata ed in uscita, destinati appunto alla contabilizzazione dei contributi di rimborso per la somministrazione di farmaci innovativi, e ricompresi nell ambito dei finanziamenti vincolati. Nel bilancio consolidato del SSR 2015, la quota di euro 8,019 milioni a valere sullo stanziamento integrativo messo a disposizione dallo Stato per 100 mln complessivi, a copertura dei maggiori oneri derivanti dalla somministrazione dei farmaci innovativi, non è stata considerata tra le poste vincolate di fondo, ma come finanziamento aggiuntivo. Pertanto, ai fini della riconciliazione con il Bilancio consolidato del SSR, per il finanziamento vincolato si deve fare riferimento al valore complessivo di euro 170,095 mln. Con riferimento ai finanziamenti relativi ai fondi vincolati, la Regione Lazio, entro la conclusione dell esercizio 2015, ha proceduto, secondo quanto stabilito dalla casistica applicativa per la GSA, all iscrizione in Bilancio regionale dei valori dell ultimo provvedimento di riparto formalmente adottato, ancorché riferibile ad annualità precedenti, ove non disponibile il provvedimento relativo alla competenza Al riguardo si dà tuttavia evidenza che, per alcune linee di finanziamento vincolate (fondo di esclusività, borse di studio MMG, medicina penitenziaria, superamento degli OPG e farmaci innovativi compresa la mobilità), il Ministero della Salute, tramite comunicazioni inviate per posta elettronica da parte del Coordinamento della Commissione Salute presso la Conferenza Stato Regioni, il 4 e il 10 febbraio 2016, ha rappresentato che per le stesse, essendo intervenute le proposte di riparto 2015 nei primi mesi del 2016, le Regioni avrebbero dovuto procedere a riallineare le iscrizioni contabili 2015 ai valori aggiornati, operando eventuali maggiori accertamenti ed impegni sul bilancio finanziario 2016 e correggendo le eventuali differenze in riduzione rispetto alle rilevazioni già operate entro il 31/12/2015, nell ambito della procedura di riaccertamento ordinario dei residui al 31/12/2015, nello stesso bilancio La Regione ha in tal senso operato, come può evincersi dalle tabelle di ricognizione e riconciliazione riportate nei paragrafi che seguono Fondo sanitario vincolato: Entrate Per ciascuna linea di finanziamento vincolato assegnato, sussistono in Bilancio regionale specifici capitoli in Entrata esclusivamente dedicati, come risultanti dalla tabella che segue: 111

140 VINCOLATO ENTRATE Descrizione Capitolo Medicina Penitenziaria (dlgs 230/1999) Tabella C FSR indistinto Stranieri ai sensi art.5, comma 16, D.Lgs 109/2012 Obiettivi di Piano (art. 34 bis lg 662/1996) Assistenza extracomunitari (Lg 40/1998) Fibrosi Cistica (lg 362/1998) Fondo Esclusività (Lg 488/1999) Borse MMG (lg 109/1988) Capitolo a b c d e f g = b+c+d+e+f h = g/a Differenziali % Differenziali Differenziali Differenziali regolarizzati a Accertato Atti di Accertamento regolarizzati a regolarizzati a regolarizzati Accertamento Bilancio 2015 Riconciliato Assegnazione in comp. Bilancio 2015 Bilancio 2015 a Bilancio 2016 Riconciliato su comp. / su comp Riacc.to su comp Pregresse Assegnato , , , ,00 100% , , , , ,00 100% , , ,00 100% , , , , , ,00 100% , , , ,37 100% AIDS (Lg 135/1990) Hanseniani (Lg 31/1986) Medicina Penitenziaria (dlgs 230/1999) Fin.to Superamento OPG (D.L 211/2011, convertito con Lg 9/2012) Screening neonatale ex legge n. 147/2013 Dipendenze da gioco d'azzardo, ex legge n. 190/2014 Abbattimento di animali infetti ai sensi della legge 218/1998 Rimborso per l'acquisto di farmaci innovativi ex l. 190/2014 Finanziamento vincolato Totale , , , , , , , ,00 100% , , , , ,16 100% , , ,00 100% , , , ,79 100% , , , , , , ,32 100% Dalla tabella si evince che il valore complessivo dei finanziamenti vincolati assegnati alla Regione nell esercizio 2015, pari ad euro 178,115 mln (colonna a ), ha trovato completa rilevazione negli accertamenti effettuati nello stesso esercizio (colonna b ) e, per le sole integrazioni richieste dal Ministero della Salute dopo la chiusura dell esercizio 2015, in fase di riaccertamento dei residui 2015 (colonna e ), e nell esercizio 2016 (colonna f ). Ai fini della puntuale riconciliazione degli accertamenti effettuati con riferimento ai finanziamenti vincolati 2015, si sono inoltre riportati in colonna c gli ulteriori accertamenti effettuati nell esercizio 2015 per le correzioni richieste dal Ministero della Salute in sede di definizione dell esercizio , nonché in colonna d gli ulteriori accertamenti intercorsi nel 2015 e riferibili a finanziamenti di annualità pregresse non precedentemente contabilizzati, per i quali si è manifestato l incasso sempre nell esercizio Si veda al riguardo quanto riportato nella relazione al rendiconto 2014, nella quale si è dato puntuale riferimento delle correzioni operate nell esercizio 2015, su richiesta del Ministero della Salute, alle iscrizioni contabili relative all esercizio

141 Con riferimento ai flussi finanziari in entrata inerenti ai finanziamenti vincolati, si riporta di seguito una tabella contenente i dati di incasso a valere sugli accertamenti presenti in Bilancio 2015, sia in competenza che a residuo. Dalla stessa si evince che nell esercizio 2015 sono intervenuti incassi pari al 34% circa dell accertato in competenza, e al 49% dell accertato a residuo. Si precisa che gli incassi pervenuti sugli accertamenti sono intercorsi per la gran parte a ridosso della chiusura di esercizio (dicembre 2015). Descrizione Capitolo Medicina Penitenziaria (dlgs 230/1999) Tabella C FSR indistinto Stranieri ai sensi art.5, comma 16, D.Lgs 109/2012 Obiettivi di Piano (art. 34 bis lg 662/1996) Assistenza extracomunitari (Lg 40/1998) a b c d= c/b e f g= f/e Capitolo Accertamento in Comp. Riscossioni in competenza % Risc.comp./ Acc.to in comp. Acc.ti a Residui Riscossioni su Residui % Risc.Res./ Acc.to a Res ,00-0,00% , ,00 200,00% , ,60 100,00% , ,83 100,00% ,00-0,00% , ,00 43,98% ,00-0,00% , ,00 14,66% Fibrosi Cistica (lg 362/1998) , ,88 70,62% , ,86 39,28% Fondo Esclusività (Lg 488/1999) ,36-0,00% ,36-0,00% Borse MMG (lg 109/1988) ,26-0,00% ,26-0,00% AIDS (Lg 135/1990) Assistenza , ,38 44,82% Hanseniani (Lg 31/1986) , ,14 100,00% , ,31 58,08% Medicina Penitenziaria (dlgs 230/1999) , ,20 81,70% , ,00 100,00% Fin.to Superamento OPG (D.L 211/2011, convertito con Lg , ,16 2,70% , ,84 72,66% 9/2012) Screening neonatale ex legge n. 147/ Dipendenze da gioco d'azzardo, ex legge n. 190/ Abbattimento di animali infetti ai sensi della legge 218/1998 Rimborso per l'acquisto di farmaci innovativi ex l. 190/2014 Finanziamento vincolato Totale , ,00 100,00% , ,98 100,00% , ,96 33,69% , ,22 49,27% Fondo sanitario vincolato: Uscite Come per le Entrate, anche per le uscite, per ciascuna linea di finanziamento vincolato assegnato alla Regione sussistono in Bilancio specifici capitoli esclusivamente dedicati, come illustrato nella tabella che segue 113

142 VINCOLATO USCITE Descrizione Capitolo Medicina Penitenziaria (dlgs 230/1999) Tabella C FSR indistinto Stranieri ai sensi art.5, comma 16, D.Lgs 109/2012 Obiettivi di Piano (art. 34 bis lg 662/1996) Assistenza extracomunitari (Lg 40/1998) Fibrosi Cistica (lg 362/1998) Fondo Esclusività (Lg 488/1999) Borse MMG (lg 109/1988) Borse MMG (lg 109/1988) Borse MMG (lg 109/1988) AIDS (Lg 135/1990) Assistenza AIDS (Lg 135/1990) Formazione Hanseniani (Lg 31/1986) Medicina Penitenziaria (dlgs 230/1999) Fin.to Superamento OPG (D.L 211/2011, convertito con Lg 9/2012) Screening neonatale ex legge n. 147/2013 Dipendenze da gioco d'azzardo, ex legge n. 190/2014 Abbattimento di animali infetti ai sensi della legge 218/1998 Rimborso per l'acquisto di farmaci innovativi ex l. 190/2014 Finanziamento vincolato Totale Capitolo a b c d e f g = b+c+d+e+f h = g/a Differenziali % Differenziali Differenziali Differenziali regolarizzati a Impegnato Atti di Impegno regolarizzati a regolarizzati a regolarizzati Impegnato Bilancio 2015 Riconciliato Assegnazione in comp. Bilancio 2015 Bilancio 2015 a Bilancio 2016 Riconciliato su comp. / su comp Riacc.to su comp Pregresse Assegnato H , , ,00 100% H H , , ,00 100% H , , ,00 100% H , ,43 0,00 H , , , ,01 100% H , , ,37 H , , ,00 100% H , ,00 H H H , ,14 - H , , , , ,00 100% H , , , , ,00 100% H H H , , ,00 100% H , , , ,79 100% , , , , , ,17 100% Dalla tabella si evince che il valore complessivo dei finanziamenti vincolati assegnati alla Regione nell esercizio 2015, pari ad euro 178,115 mln (colonna a ), ha trovato completa rilevazione negli impegni effettuati nello stesso esercizio (colonna b ) e, per le sole integrazioni richieste dal Ministero della Salute dopo la chiusura dell esercizio 2015, in fase di riaccertamento ordinario dei residui 2015 (colonna e ) e nell esercizio 2016 (colonna f ). Ai fini della puntuale riconciliazione degli impegni effettuati con riferimento ai finanziamenti vincolati 2015, si sono inoltre riportati in colonna c gli ulteriori impegni effettuati nell esercizio 2015 per le correzioni richieste dal Ministero della Salute in sede di definizione dell esercizio

143 Con riferimento ai finanziamenti vincolati, l importo impegnato di competenza nell esercizio 2015 con le riconciliazione sopra descritte è allineato al 100% al livello degli accertamenti operati nei corrispondenti capitoli di entrata del Bilancio Regionale come sopra riportati e riconciliati. Dalla lettura del dato riportato in colonna g risulta, inoltre, pienamente conseguito l allineamento delle iscrizioni di bilancio regionale con gli atti di finanziamento adottati dal Ministero della Salute e con le iscrizioni operate nel Bilancio Consolidato del SSR. Con riferimento ai flussi finanziari in uscita inerenti ai finanziamenti vincolati, si riporta di seguito una tabella contenente i dati di pagamento a valere sugli impegni presenti in Bilancio 2015, sia in competenza che a residuo. Dalla stessa si evince che nell esercizio 2015 sono intervenuti pagamenti pari allo 0,01% dell impegnato in competenza, e al 29% dell impegnato a residuo. a b c d =c/b e f g= f/e Descrizione Capitolo Capitolo Impegno Pagamenti % Pag.comp./ Impegni Pagamenti % Pag.Res./ in comp. in comp. Imp.to in comp. a Residui su residui Imp.to a Res. Medicina Penitenziaria (dlgs 230/1999) Tabella C FSR H ,00-0,00% , ,12 1,60% indistinto Stranieri ai sensi art.5, comma 16, D.Lgs 109/2012 H ,83 0,00% Obiettivi di Piano (art. 34 bis lg 662/1996) H ,00-0,00% , ,70 49,66% Assistenza extracomunitari (Lg 40/1998) H ,00-0,00% , ,50 0,30% Fibrosi Cistica (lg 362/1998) H ,43-0,00% , ,00 29,00% Fondo Esclusività (Lg 488/1999) H ,37-0,00% ,36 994,00 0,01% Borse MMG (lg 109/1988) H ,26-0,00% ,26-0,00% Borse MMG (lg 109/1988) H , ,00 100,00% - - Borse MMG (lg 109/1988) H ,00-0,00% - - Borse MMG (lg 109/1988) H ,67 - AIDS (Lg 135/1990) H ,77 AIDS (Lg 135/1990) Assistenza H , ,27 0,96% AIDS (Lg 135/1990) Formazione H , ,57 2,84% Hanseniani (Lg 31/1986) H ,14-0,00% , ,38 3,16% Medicina Penitenziaria (dlgs 230/1999) H ,00-0,00% ,80-0,00% Fin.to Superamento OPG (D.L 211/2011, convertito con Lg H ,00-0,00% ,84-0,00% 9/2012) Screening neonatale ex legge n. 147/2013 H Dipendenze da gioco d'azzardo, ex legge n. 190/2014 H Abbattimento di animali infetti ai sensi della legge 218/1998 Rimborso per l'acquisto di farmaci innovativi ex l. 190/2014 Finanziamento vincolato Totale H ,00-0,00% , ,30 2,19% H ,98-0,00% , ,00 0,01% , ,84 29,27% Al 31/12/2015, dopo la procedura di riaccertamento ordinario, residuano crediti per Fondo Sanitario vincolato non ancora incassato dalla Regione per euro 308,052 mln (118 mln su finanziamento di competenza e 190 mln su pregresso), mentre l entità dei trasferimenti da operarsi da parte della 115

144 Regione verso il SSR ammonta ad euro 563,332 mln (175 mln in competenza 2015 e 387 mln sul pregresso). Nel corso dell esercizio, infine, sono stati operati trasferimenti pari al 66% del valore degli incassi allo stesso titolo conseguiti. Si veda, al riguardo, la tabella di sintesi di seguito riportata. Descrizione Capitolo Acc.to/Imp.to in Comp. Acc.to/Imp.to a Residui Riscosso/Pag.to su Comp. Riscosso/Pag.to su Residui Totale Riscosso/Pag.to 2015 Residuo Finale 2015 Riaccertamento 31/12/2015 Residuo Iniziale 2016 Entrate FSN Vincolato , , , , , , , ,65 Uscite FSN Vincolato , , , , , , , ,25 % Pagato / Riscosso 66% 10.8 Risorse finanziarie da pay-back farmaceutico Il pay-back a carico delle aziende farmaceutiche sui medicinali dispensati a carico del Servizio Sanitario Nazionale, in regime di erogazione convenzionale, è stato introdotto dall articolo 11, comma 6, del D.L. n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e ulteriormente modificato sulla base di quanto disposto dall articolo 2, comma 12-septies, del D.L. 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10. Il pay-back sulla spesa farmaceutica convenzionata è stato temporaneamente modificato dall art. 15, comma 2, del D.L. n. 95/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, relativamente all ultimo semestre del Lo stesso è pari al 100% del superamento del tetto di spesa previsto a livello nazionale. Sempre in base a quanto previsto dal decreto-legge n. 95/2012, convertito dalla legge del 7 agosto 2012, n. 135, a partire dall anno 2013 è stato introdotto per la prima volta il meccanismo del payback anche per la spesa farmaceutica ospedaliera, a carico delle aziende farmaceutiche che vengono pertanto chiamate a ripianare, oltre allo sforamento del tetto di spesa farmaceutica territoriale, anche quello della spesa farmaceutica ospedaliera, nella misura del 50% del superamento, mentre il restante 50% rimane a carico delle Regioni. Prima del 2013, tale sforamento era a totale carico delle Regioni. Con riferimento all esercizio 2015, l articolo 2 del decreto legge 13 novembre 2015, n , ha disposto inoltre che, nelle more della conclusione, da parte dell Agenzia italiana del farmaco (AIFA) delle procedure di ripiano dell eventuale sfondamento del tetto della spesa farmaceutica territoriale ed ospedaliera per gli anni 2013 e 2014 e al fine di garantire il rispetto degli equilibri di finanza pubblica, le regioni, in coerenza con quanto disposto dall art. 20 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 11, accertano ed impegnano nel bilancio regionale dell anno 2015, nella misura del 90% e al netto degli importi eventualmente già contabilizzati, le somme indicate nella tabella allegata al medesimo decreto, a titolo di ripiano per ciascuno degli anni 2013 e Sulla base della tabella A, allegata al citato decreto legge n. 179/2015, alla Regione Lazio è stata assegnata la somma di euro quale ripartizione regionale del ripiano dello sfondamento 26 La norma è stata poi convertita in legge, con i commi 702 e 703 dell articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, recante: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016). 116

145 del tetto del 3,5% della spesa farmaceutica ospedaliera 2013, di euro quale ripartizione regionale del ripiano dello sfondamento del tetto dell 11,35% della spesa farmaceutica territoriale 2013, e di euro quale ripartizione regionale del ripiano dello sfondamento del tetto del 3,5% della spesa farmaceutica ospedaliera Pertanto, la Regione Lazio, in ottemperanza alla normativa sopra citata, ha provveduto ad accertare e impegnare, nel Bilancio 2015: a titolo di ripiano dello sfondamento del tetto della spesa farmaceutica territoriale ed ospedaliera per gli anni 2013 e 2014, le somme indicate nell All. A al decreto legge n. 179/2015, al netto degli importi già contabilizzati, per un importo pari a Euro ,24; a titolo di pay-back relativo all annualità 2015, l importo di euro ,00 sulla base della media delle quote incassate negli ultimi tre anni dalla Regione Lazio a titolo di pay - back; Si riporta, di seguito, una tabella riassuntiva delle iscrizioni operate a titolo di pay-back nel Bilancio 2015: ENTRATE Capitolo Stanziamento 2015 Acc. Comp Incassato Incassato Incassato % Acc.to di Comp. Acc. Residui in Comp. su rsidui Totale su stanziato , , ,83 0,00 0, ,83 100,00% USCITE Capitolo Stanziamento 2015 Imp. Comp Pagato in Comp. Imp. Residui Pagato su rsidui PagatoTotale % Imp. Competenza su stanziato H , ,19 0,00 0,00 0,00 0,00 100,00% H , ,05 0, , , ,68 100,00% Totale , ,24 0, , , ,68 100,00% Con riferimento all accertamento e all impegno dei 58 mln di euro come sopra descritti, nell esercizio 2016 si è provveduto a disaccertare e disimpegnare l importo di euro ,17, al fine di allineare il dato a quanto effettivamente incassato dalla Regione a titolo di pay-back dalle aziende farmaceutiche entro il 31/12/2015. Anche nel Bilancio del SSR per l esercizio 2015, il dato è stato allineato tenendo conto degli incassi effettivamente intercorsi, per cui il valore complessivamente iscritto risulta pari ad euro ,07. Nel corso dell esercizio 2015 sono stati operati trasferimenti nei confronti del sistema sanitario, a titolo di pay-back, pari al 69% dei valori nello stesso esercizi introitati. Al 1 gennaio 2016, residuano crediti da incassare per pay-back pari a 53,716 mln di euro e trasferimenti da operare per euro 109,669 mln. 117

146 Payback Descrizione Capitolo Acc.to/Imp.to Comp Acc.to/Imp.to Residui Riscosso/Pag.to Comp. Riscosso/Pag.to Residui Totale Riscosso/Pag.to 2015 Disaccertamento/ Disimpegno Residuo Iniz Entrate Payback , , , , ,24 Uscite Payback , , , , , ,44 % Pagato / Riscosso 69% 10.9 Finanziamento aggiuntivo corrente Nell ambito del finanziamento aggiuntivo corrente destinato al SSR, rientrano le risorse trasferite dallo Stato, da altri Enti e aziende pubbliche e dalla Regione, destinati a specifiche attività in ambito assistenziale. Si riporta, di seguito, una tabella di sintesi relativa alle iscrizioni operate in Bilancio regionale 2015, in entrata ed in uscita per quanto riguarda il finanziamento aggiuntivo corrente da Stato e da Altri Enti e aziende pubbliche, ed una tabella relativa alle sole iscrizioni in uscita, per quel che riguarda il finanziamento aggiuntivo corrente derivante da risorse del Bilancio Regionale. ENTRATE - Aggiuntivo corrente da Stato e da Altri Enti Tipologia Stanziamento 2015 Acc.to in Comp Incassato in Comp. Acc. Residui Incassato su rsidui Incassato Totale % Imp. Comp. su stanziato Residui Iniz Aggiuntivo Corrente da Stato e da altri Enti , , , , , ,06 98,94% ,07 USCITE - Aggiuntivo corrente da Stato e da Altri Enti Tipologia Stanziamento 2015 Imp.to in Comp Pagato in Comp. Imp. Residui Pagato su rsidui Pagato Totale % Imp. Comp. su stanziato Residui Iniz Aggiuntivo Corrente da Stato , , , , , ,56 90,22% ,81 Aggiuntivo Corrente da altri , , , , , ,65 8,78% ,61 enti/aziende Totale , , , , , ,21 80,95% ,42 USCITE - Aggiuntivo corrente da Bilancio Regionale Tipologia Stanziamento 2015 Imp. Comp Pagato in Comp. Imp. Residui Pagato su rsidui Pagato Totale % Imp. Comp. su stanziato Residui Iniz Aggiuntivo Corrente da Regione , , , , , ,29 94,22% ,83 Al riguardo, si evidenzia che, nell ambito del finanziamento aggiuntivo corrente da Stato e da altri Enti, le iscrizioni di maggiore rilevanza operate nel 2015, corrispondenti al 97% del valore complessivo delle stesse, fanno riferimento: per euro 30,00 milioni al finanziamento riconosciuto alla Regione Lazio dall articolo 6 comma 2 del decreto legge del 25 novembre 2015, n. 185, recante Misure urgenti per interventi nel territorio finalizzato a potenziare il sistema dei servizi sanitari in 118

147 particolare gli interventi di emergenza, in concomitanza al Giubileo straordinario della Misericordia ; per euro 12,452 milioni al finanziamento riconosciuto alla Regione Lazio dal decreto del Ministero dell economia e delle finanze 27 maggio 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.167 del , recante Riparto del contributo di cui all articolo 1, comma 186, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, per la corresponsione degli indennizzi, di cui alla legge 25 febbraio 1992, n.210 ; per euro 1,360 milioni quale trasferimento alla Regione Lazio delle risorse finanziarie residue, a conclusione della procedura di liquidazione di Laziosanità, Agenzia di sanità pubblica della Regione Lazio, come disposta dall'articolo 35 della L.R. n. 4/2013. Con riferimento, infine, al finanziamento aggiuntivo corrente da Regione, le iscrizioni di maggiore rilevanza operate nel 2015, corrispondenti al 99% circa del valore complessivo, fanno riferimento: per euro 57,164 milioni, quale integrazione del fondo sanitario regionale per il pagamento dei canoni di locazione di cui al comma 11 dell articolo 8 della L.R. n. 16/2001 (Operazione SANIM); per euro 6,197 milioni, quale integrazione del fondo sanitario regionale per far fronte a spese relative a progetti obiettivo, interventi innovativi, formazione, epidemiologia e altri interventi in materia di servizi sanitari Finanziamento degli investimenti Con riferimento al finanziamento degli investimenti sanitari, si riporta di seguito una tabella di sintesi relativa alle iscrizioni operate in Bilancio Regionale, in entrata ed in uscita nell esercizio Al riguardo si evidenzia che, nelle Entrate, è contabilizzato solo il livello del finanziamento per investimenti pervenuto dalla Stato (articolo 20 della legge 11/3/1988, n. 67, e altre specifiche normative di finanziamento), mentre tra le Uscite sono riportati sia il livello dei trasferimenti finanziati da risorse statali, sia quelli finanziati da risorse autonome del Bilancio della Regione. ENTRATA Investimenti Stanziamento 2015 Acc. Comp % Acc.to di Incassato Incassato Incassato Acc. Residui Comp. in Comp. su rsidui Totale su stanziato Residui Iniziali Totali , , , , ,69 114% ,33 USCITA Investimenti Stanziamento 2015 Imp. Comp % Imp. Pagato Pagato Pagato Imp. Residui Competenza in Comp. su rsidui Totale su stanziato Residui Iniziali Totali , , , , , ,09 59,48% ,72 119

148 Con riferimento alla composizione dei residui iniziali al 1 gennaio 2016, si riporta il dettaglio nella tabella che segue, con la distinzione per tipologia di finanziamento. Descrizione Residui Valore Finanziamento da Stato Inv ,02 DL 35/2013 Competenza ,63 Finanziamento da Regione Inv ,24 Perenzione in conto Capitale Reiscritta ,83 Totale , Finanziamento dei mutui passivi contratti per il ripianamento dei disavanzi sanitari pregressi Come precedentemente rilevato, ai fini di una maggiore completezza di informazione, nella ricognizione operata con la D.G.R. n. 427/2015 nel perimetro della gestione sanitaria, nell ambito delle uscite della lettera c) dell articolo 20 del d.lgs. n. 118/2011, sono stati considerati, per l esercizio 2015, anche i capitoli di spesa accesi al pagamento dei canoni di ammortamento annuali dovuti per l estinzione dei mutui contratti dalla Regione per la copertura dei disavanzi sanitari, compresi quelli riferibili alle anticipazioni di liquidità contratte ai sensi del D.L. n. 35/2015 e del D.L. n. 66/2014. Si riporta nella tabella che segue l elenco dei capitoli ricompresi nel perimetro sanitario e destinati alla contabilizzazione dei pagamenti dei suddetti canoni annuali di mutuo. Capitolo Stanziamento 2015 Imp. Comp Pag. Comp. Imp. Residui Pag. rsidui Pag. Totale % Imp. Residui Competenza Iniziali 2016 T , , , ,34 100,00% - T , , ,96 0, ,96 64,30% 0,22 T , , , ,09 100,00% - T , , , ,98 100,00% - T , , , ,94 100,00% - T , , , ,79 100,00% - T , , , ,34 100,00% - T , , , ,57 27,04% - T , , ,68 0, ,68 1,19% 0,32 T T , , , ,52 100,00% - T , , , ,08 100,00% - T , , , ,13 100,00% - T , , , ,79 100,00% - T , , , ,90 92,60% - T , , , , , ,97 97,02% ,62 T , , , ,00 100,00% - T , , , ,87 Totali , , , , , , ,03 I capitoli relativi ai canoni annuali riferibili al D.L. n. 35/2013 e al D.L. n. 66/2014 sono evidenziati in grigio. 120

149 10.12 Flussi di cassa relativi al finanziamento sanitario da Stato Nelle seguenti tabelle sono sintetizzati i flussi di cassa relativi ai capitoli inclusi nel perimetro della GSA per l esercizio 2015 (riscossioni e pagamenti), con riferimento al Fondo Sanitario Indistinto e al Fondo Sanitario Vincolato. Con riguardo ai trasferimenti pervenuti da Stato a titolo di finanziamento sanitario indistinto e vincolato, la Regione Lazio ha operato trasferimenti verso gli Enti del SSR per il 96% degli stessi. Al riguardo si evidenzia che, al 31/12/2015, il saldo del conto corrente 101, destinato esclusivamente alla Gestione Sanitaria, riportava il valore finale di euro ,88. Considerando anche il saldo del conto corrente 101 (conto sanità), l incidenza complessiva dei trasferimenti operati al comparto sanitario, rispetto agli incassi conseguiti, risulta pari al 99%. FSN Indistinto Descrizione Acc.to/Imp.to Comp Acc.to/Imp.to Residui Riscosso/Pag.to Comp. Riscosso/Pag.to Residui Totale Riscosso/Pag.to 2015 Riaccertamento 31/12/2015 Entrate FSN indistinto (lorde) , , , , , , ,70 Entrate Mobilità Attiva , , , Uscite Mobilità Sanitaria , , , Totale Entrate FSN Nette , , , , , , ,70 Totale Uscite FSN Nette , , , , , ,33 % Pagato / Riscosso % FSN Vincolato Descrizione Capitolo Acc.to/Imp.to Comp Acc.to/Imp.to Residui Riscosso/Pag.to Comp. Riscosso/Pag.to Residui Totale Riscosso/Pag.to 2015 Riaccertamento 31/12/2015 Entrate FSN Vincolato , , , , , , ,65 Uscite FSN Vincolato , , , , , , ,25 % Pagato / Riscosso 66% FSN Vincolato Altro - Accertamenti Medico Legali Descrizione Capitolo Acc.to/Imp.to Comp Acc.to/Imp.to Residui Riscosso/Pag.to Comp. Riscosso/Pag.to Residui Totale Riscosso/Pag.to 2015 Riaccertamento 31/12/2015 Entrate Vincolato Visite Fiscali , , , Uscite Vincolato Visite Fiscali , % Pagato / Riscosso ,66 0% Residuo Finale Residuo Finale Residuo Finale Totale FSN indistinto + vincolato Descrizione Capitolo Acc.to/Imp.to Comp Acc.to/Imp.to Residui Riscosso/Pag.to Comp. Riscosso/Pag.to Residui Totale Riscosso/Pag.to 2015 Riaccertamento 31/12/2015 Entrate Totali FSN , , , , , , ,35 Uscite Totali FSN , , , , , , ,24 % Pagato / Riscosso 96% Residuo Finale Totale Incassi Pagamenti + Saldo di cassa al 31/12/2015 % Pagato / Riscosso , ,78 99% Nel prospetto sono stati riportati, con separata evidenza rispetto al finanziamento vincolato propriamente detto, in entrata ed in uscita, anche i valori del finanziamento per gli accertamenti medico legali, in quanto ricompresi nel perimetro sanitario della GSA. 121

150 10.13 Sintesi delle risultanze contabili 2015 sul perimetro sanitario GSA Nella tabella che segue sono riportate, con riferimento al singolo livello di aggregazione previsto dall articolo 20 del d.lgs. n. 118/2011 e s.m.i. (lettere A, B, C e D), le iscrizioni operate nel Bilancio Finanziario 2015, in termini di accertamenti ed impegni, nell ambito dell intero perimetro sanitario. ENTRATE USCITE Accertato Impegnato FSR INDISTINTO ,32 FSR INDISTINTO ,73 MOBILITA' ATTIVA ,62 MOBILITA' PASSIVA ,21 A FSR VINCOLATO ,00 FSR VINCOLATO ,18 ALTRO VINCOLATO ,98 ALTRO VINCOLATO - FIN. ZOOPROFILATTICO ,27 A FIN. ZOOPROFILATTICO ,35 PAYBACK ,24 PAYBACK ,24 AGG. CORRENTE DA STATO ,95 AGGIUNTIVO CORRENTE ,00 B AGG. CORRENTE DA ALTRI ENTI ,57 AGG. CORRENTE DA REGIONE ,29 B SPESA EXTRA LEA - C FISCALITA' AGG.VA ,00 FISCALITA' AGG.VA ,00 C MUTUI PASSIVI ,43 D INVESTIMENTI ,69 D INVESTIMENTI ,29 TOTALE ENTRATE ,12 TOTALE USCITE ,24 Nel perimetro sanitario ex D.G.R. n. 427/2015 è ricompreso il finanziamento dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, perché lo stesso è assegnato sempre nell ambito del provvedimento di riparto delle risorse del FSN. Tuttavia ai fini della mera riconciliazione delle scritture contabili operate nel Bilancio Regionale e nel Bilancio Consolidato del SSR, non se ne deve tenere conto, in quanto in quest ultimo non è contabilizzato ne tra i ricavi ne tra i costi di competenza, non essendo l Ente in questione ricompreso nel perimetro di consolidamento degli Enti del SSR. Con riferimento alle Entrate si riportano poi, nella tabella di dettaglio che segue, le iscrizioni operate in termini di competenza 2015 (accertamenti), di cassa (incassi in competenza ed incassi in conto residui), nonché la situazione finale dei residui attivi al 1 gennaio 2016, dopo le procedure di riaccertamento ordinario e sempre con riferimento al solo ed intero perimetro sanitario, secondo l articolazione prevista dall articolo 20 del d.lgs. n. 118/

151 ENTRATE Aggregato Art. 20 D.Lgs 118/2011 Accertato Incassato Accertamenti Incassato Residui al Riaccertamento in comp. in comp a Residuo a Residui 01/01/2016 FSR INDISTINTO , , , , , ,70 MOBILITA' ATTIVA , , A FSR VINCOLATO , , , , , ,65 ALTRO VINCOLATO , , FIN. ZOOPROFILATTICO , , , , ,35 PAYBACK , , ,41 AGGIUNTIVO CORRENTE , , , , ,07 B C FISCALITA' AGG.VA , , , , , , D INVESTIMENTI , , , ,33 TOTALE ENTRATE , , , , , ,67 Con riferimento alle Uscite si riportano, nella tabella di dettaglio che segue, le iscrizioni operate in termini di competenza 2015 (impegni), di cassa (pagamenti in competenza e pagamenti in conto residui) nonché la situazione finale dei residui passivi al 1 gennaio 2016, dopo le procedure di riaccertamento ordinario e sempre con riferimento al solo perimetro sanitario, secondo l articolazione prevista dall articolo 20 del d.lgs. n. 118/2011. USCITE Aggregato Art. 20 D.Lgs 118/2011 Impegnato Pagato Impegni Pagato Residui al Riaccertamento in comp. Competenza a Residuo a Residui 01/01/2016 FSR INDISTINTO , , , , ,33 MOBILITA' PASSIVA , , FSR VINCOLATO , , , , , ,25 ALTRO VINCOLATO , ,66 A FIN. ZOOPROFILATTICO , , , , ,35 PAYBACK , , , ,61 AGG. CORRENTE DA STATO , , , , ,81 AGG. CORRENTE DA ALTRI ENTI , , , , ,61 AGG. CORRENTE DA REGIONE , , , , , ,83 B SPESA EXTRA LEA C FISCALITA' AGG.VA , , , , , ,69 MUTUI PASSIVI , , , , ,03 D INVESTIMENTI , , , , , ,72 TOTALE USCITE , , , , , ,89 Si precisa inoltre che ai fini della riconciliazione delle risultanze in termini di residui passivi al 1/1/2016, riferibili al solo Perimetro GSA con gli importi riportati nella presente relazione con riferimento alla Missione 13, si deve considerare che in quest ultima sono ricompresi alcuni capitoli in uscita, afferenti la gestione liquidatoria delle AUSL, gli oneri di funzionamento della Centrale Acquisti, e gli oneri di funzionamento dell ufficio Commissariale, che non sono presenti nel perimetro GSA, per un importo complessivo pari ad euro ,

152 FOCUS Il decreto-legge del , n. 66: Registro unico delle fatture, fatturazione elettronica, tempi di pagamento L articolo 42 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, recante Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale ha disposto, a decorrere dal 1 luglio 2014, l obbligo della tenuta del registro unico delle fatture e delle richieste equivalenti di pagamento presso le pubbliche amministrazioni, per le somministrazioni, le forniture e gli appalti, nonché per le obbligazioni relative alle prestazioni professionali, emesse nei loro confronti. Lo stesso D.L. n. 66/2014, all articolo 25, ha previsto l anticipazione al 31 marzo 2015 dell obbligo per i fornitori di trasmettere le fatture o i documenti contabili equivalenti solamente in formato elettronico, al fine di accelerare il completamento del percorso di adeguamento all utilizzo della fatturazione elettronica nei rapporti economici tra Pubblica Amministrazione e suoi fornitori. Con la D.G.R. n. 326 del , Misure urgenti per l applicazione delle disposizioni contenute nel decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, finalizzate alla costituzione del registro delle fatture della Regione Lazio e al monitoraggio dei debiti dell'amministrazione regionale, la Regione ha dato seguito alle prescrizioni del D.L. n. 66/2014 costituendo, a far data dal 1 luglio 2014, il registro unico delle fatture e delle richieste equivalenti di pagamento e, contestualmente, anticipando il termine fissato dall articolo 25 del D.L. n. 66/2014 di avvio della fatturazione elettronica, anche in considerazione del presupposto che la costituzione del registro delle fatture ed il monitoraggio dei tempi di pagamento per le transazioni commerciali possa realizzarsi pienamente attraverso una modalità operativa che preveda l invio delle fatture o delle richieste di pagamento equivalenti esclusivamente in formato elettronico. Pertanto, alla luce di quanto sopra richiamato, dal 1 luglio 2014 è stato implementato il registro unico delle fatture e sono state messe in atto tutte le procedure necessarie (comunicazioni ai fornitori, censimento degli uffici destinatari delle fatture elettroniche con attribuzione dei codici IPA, adeguamento delle procedure informatiche, costituzione gruppo di back office dedicato per assistenza agli utenti esterni ed alle strutture interne) per ricevere le fatture in formato elettronico e trasformare in elettronico le fatture pervenute in formato cartaceo. Nel 2015 sono state registrate n fatture e/o documenti contabili equivalenti, per un importo complessivo di euro ,31, al netto delle fatture commerciali rifiutate e/o non liquidabili. I pagamenti complessivi effettuati nel corso dell anno 2015 sono stati pari ad euro ,59, di cui euro ,00 relativi a sole fatture registrate nell anno 2015 e pari al 92,64%. In linea con quanto previsto dal D.L. n. 66/2014, sono attivi i canali di comunicazione con la Piattaforma di Certificazione dei Crediti, al fine di inviare sulla medesima piattaforma le informazioni sui debiti commerciali afferenti alla Regione Lazio. In merito al monitoraggio dei tempi di pagamento, l articolo 41 del citato decreto-legge n. 66/2014, rubricato Attestazione dei tempi di pagamento, prevede altresì l obbligo, per le pubbliche amministrazioni, di redigere un prospetto annuale, sottoscritto dal rappresentante legale e dal responsabile finanziario, che attesti l importo dei pagamenti relativi a transazioni commerciali 124

153 effettuati dopo la scadenza dei termini previsti dal decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, nonché il tempo medio dei pagamenti effettuati. Il D.P.C.M. del 22 settembre 2014, Definizione degli schemi e delle modalità per la pubblicazione su internet dei dati relativi alle entrate e alla spesa dei bilanci preventivi e consuntivi e dell indicatore annuale di tempestività dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni e la successiva circolare del Ministero dell Economia e delle Finanze n. 3 del , Modalità di pubblicazione dei dati relativi alle entrate e alla spesa dei bilanci preventivi e consuntivi e dell indicatore di tempestività dei pagamenti delle amministrazioni centrali dello Stato, ai sensi dell articolo 8, comma 3-bis, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, hanno definito le modalità da adottare per il calcolo e la pubblicazione dell indicatore annuale di tempestività dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni. Il calcolo ha tenuto conto di quanto stabilito dall articolo 4, comma 4, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, e della successiva circolare del Ministero dell Economia e delle Finanze n. 22 del , che ha individuato i pagamenti da escludere dal calcolo dell indicatore. In conformità alle norme sopra richiamate, la Regione ha elaborato un prospetto, sintetico ed analitico, con evidenziati i pagamenti relativi a transazioni commerciali effettuati dopo la scadenza dei termini, nonché il tempo medio dei pagamenti effettuati. In sintesi, l indicatore di tempestività dei pagamenti per transazioni commerciali della Regione Lazio per il periodo compreso tra il 1 gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2015, è risultato pari a -4,35 27 (il valore sale a -5,20 al netto della GSA, il cui valore è pari a 5,44). Giova evidenziare che un indicatore di tempestività dei pagamenti negativo sta a significare che le fatture sono state pagate in media prima della scadenza delle stesse, mentre un indicatore positivo evidenzia che le fatture sono state pagate in media dopo la scadenza delle stesse. Nell anno 2015, mediante il sistema accordo pagamenti regionale, sono stati operati pagamenti a fornitori del comparto sanitario per 4,57 mld di euro. Di questi, il 69% ha riguardato fatture emesse nel 2015, il 29% fatture riferibili all'esercizio 2014 e solo il 2% fatture ante L indicatore di tempestività dei pagamenti del settore sanitario, espresso in giorni di latenza di pagamento su base annuale e determinato come somma, per ciascuna fattura emessa a titolo di corrispettivo di una transazione commerciale, dei giorni effettivi intercorrenti tra la data di scadenza della fattura o richiesta equivalente di pagamento, e la data di pagamento ai fornitori, moltiplicata per l importo dovuto, rapportata alla somma degli importi pagati nel periodo di riferimento, è risultato pari, in media, a 70,97 giorni, mentre quello dell'esercizio 2014 era stato pari a 94,50. Si è registrata pertanto una riduzione di circa il 25%. Con riferimento alle sole fatture emesse e pagate nell esercizio 2015 (il 69% del totale pagato 2015) l indicatore medio di tempestività dei pagamenti 2015 è risultato pari a 26,03 giorni. Per tutte le aziende sanitarie, compresa la GSA, i dati relativi all indicatore di tempestività dei pagamenti sono stati pubblicati sui relativi portali internet. 27 Confronta attestazione dei tempi di pagamento di cui all articolo 41, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, come da Allegato n. 2 alla presente relazione. 125

154 11. Il patrimonio immobiliare Uno degli obiettivi strategici individuati dall Amministrazione regionale nella corrente legislatura è quello relativo al processo di valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare. A tal fine, essendo prioritariamente necessaria un analisi approfondita dello stesso che consentisse di decidere le migliori soluzioni di valorizzazione in funzione della natura dei cespiti, con apposito atto di indirizzo della Giunta regionale (D.G.R. n. 354/2013) è stato approvato un Accordo di Collaborazione con l Agenzia del Demanio dello Stato, riconoscendone la precipua professionalità e funzione nel campo immobiliare del settore pubblico che, in data 18 novembre 2013, è stato ufficialmente sottoscritto, dando avvio ad un percorso fondamentale che già nel corso del 2014 ha raggiunto alcune tappe fondamentali, di seguito sinteticamente esposte. In attuazione della citata D.G.R. n. 354/2013, si è dato corso ad un lungo ed approfondito lavoro di analisi degli immobili di proprietà regionale, caratterizzato dalla piena collaborazione fra gli uffici regionali e quelli del Demanio. A conclusione di tale lavoro, la Giunta regionale ha adottato la deliberazione programmatica del 27 maggio 2014, n. 306, con la quale è stata approvata la prima segmentazione del patrimonio immobiliare regionale. Tale lavoro è sintetizzato in un primo documento approvato con tale deliberazione nel quale, partendo dall inventario dei beni regionali, sono stati individuati alcuni compendi di beni definiti di massima priorità, sia per caratteristiche tecniche intrinseche che per la completezza della documentazione amministrativa e collocabilità sul mercato, che sono stati raggruppati per categorie omogenee (c.d. clusterizzazione). Per ciascun gruppo sono state inoltre individuate le modalità di valorizzazione e/o dismissione ritenute idonee in funzione delle specifiche caratteristiche dei beni classificati, tra le quali: a) l apporto di alcuni beni a Fondi immobiliari, anche dedicati a specifiche tipologie di immobili, ai sensi del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito dalla legge 23 novembre 2001, n. 410; b) il ricorso ad aste on line, da realizzarsi con l ausilio dell Agenzia del Demanio e/o dell Ordine del Notariato; c) la permuta nell ambito del settore pubblico, da realizzarsi peraltro anche con le procedure individuate dalle norme sul federalismo demaniale; d) operazioni straordinarie, ai sensi dell articolo 11-quinquies del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito con modificazioni dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248; e) la possibilità della valorizzazione attraverso concertazione con Enti locali, Associazioni e Mibact; f) infine, la vendita diretta e l utilizzo a fini sociali o collettivi. La Struttura regionale deputata, conseguentemente, ha provveduto ad apportare le necessarie modifiche ai regolamenti n. 1/2002 e n. 5/2012, al fine di rendere coerente la gestione dei beni 126

155 immobili regionali con le disposizioni nazionali vigenti, nonché di agevolare il processo di dismissione degli immobili, adeguando il regolamento n. 5/2012 ai menzionati atti di indirizzo impartiti dalla Giunta regionale. Pertanto, è stato adottato il regolamento regionale 21 luglio 2014, n. 19, pubblicato sul BUR Lazio 22 luglio 2014, n. 58. Completata questa prima fondamentale fase, nel corso dell anno 2015 sono proseguite le attività tecnico/istruttorie propedeutiche alla realizzazione delle concrete azioni di valorizzazione del patrimonio. Con deliberazione della Giunta regionale 13 marzo 2015, n. 98, è stata autorizzata la Convenzione da sottoscrivere tra la Regione Lazio ed il Consiglio Nazionale del Notariato per favorire i processi di alienazione e valorizzazione del patrimonio regionale. Con la sottoscrizione della menzionata Convenzione, avvenuta il 1 aprile 2015, si è potuto, tra l altro, anche accedere al sistema centralizzato delle aste telematiche gestito in maniera centralizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato. In virtù della menzionata Convenzione, la Regione Lazio ha alienato tramite il sistema dell asta telematica l immobile di v. Salita del Grillo 17, con identificativo catastale foglio 493, part. 9, sub. 11, realizzando un introito pari a euro ,00. Sempre nel 2015 è iniziato il percorso verso un altra fondamentale tappa del percorso strategico di valorizzazione del patrimonio, segnato dall adozione della deliberazione della Giunta regionale 29 luglio 2014, n. 513, con la quale è stato identificato, nell ambito dei gruppi di immobili individuati con la citata D.G.R. n. 306/2014, un primo portafoglio immobiliare di cespiti per i quali valutare compiutamente, come forma di valorizzazione, l alienazione tramite conferimento in apposito Fondo immobiliare. La Regione Lazio ha dunque deciso di autorizzare un mandato esplorativo, al fine di addivenire ad una decisione finale, alla Invimit S.p.A., Società di gestione del risparmio pubblica, il cui capitale è interamente detenuto dal Ministero dell economia e delle finanze, ed appositamente costituita ai sensi dell articolo 33 del citato D.L. n. 98/2011. Nel corso dei primi mesi del 2015, attraverso l adozione della deliberazione della Giunta regionale n. 230/2015, è stata stabilita in via definitiva l adesione della Regione al Fondo gestito da Invimit, denominato i3- Regione Lazio. Nel corso del 2015 e nei primi mesi del 2016, sono stati sottoscritti i seguenti atti pubblici notarili di apporto e vendita al Fondo gestito dall Invimit S.p.A., con le risultanze economiche riportate nella tabella sottostante: Atto pubblico notarile del 28 maggio 2015, repertorio n. 2829, Raccolta n. 1948; Atto pubblico notarile del 29 luglio 2015, repertorio n , raccolta n. 8983; Atto pubblico notarile del 31 marzo 2016 (repertorio e raccolta non ancora disponibile). 127

156 estremi atto notarile di apporto e vendita dgr autorizzatoria valore portafoglio immobiliare conferito controvalore in quote controvalore incassato Atto del 28 maggio 2015 Rep.n.2829 Racc. n.1948 a rogito del Notaio Marco Pinto in Roma n. 230 del ,00 n. 65 quote del valore nominale di pari ad , ,00 Atto del 29 luglio 2015 Rep.n Racc.n.8983 a rogito del Notaio Maria Natalia Vassalli in Roma n. 399 del ,00 n. 31 quote del valore nominale di pari ad , ,00 Atto del 31 marzo 2016 (Rep.e Racc. non ancora disponibile) a rogito del Notaio Becchetti Alfredo Maria in Roma n. 96 del ,00 n. 56 quote del valore nominale di ,411 pari ad , ,98 totale , ,02, ,98 Di conseguenza, il conto del patrimonio immobiliare, al 31 dicembre 2015, tiene conto solo della gestione delle locazioni attive fino al momento dei suddetti rogiti e non più degli ammortamenti. Altra azione importante posta in essere nel corso del 2015 è stata l individuazione di una serie di compendi immobiliari che, sempre nell ambito della classificazione del patrimonio sopra descritta, la Giunta ha ritenuto opportuno mettere a disposizione per iniziative di carattere pubblico e sociale attraverso la concessione a canone ricognitorio. Questa forma di valorizzazione consente di contemperare la possibilità di dare spazio a iniziative ritenute meritevoli sotto il profilo sociale con l esigenza di garantire la redditività del patrimonio, attraverso l individuazione di immobili che per le loro caratteristiche si prestano a tale destinazione. L Amministrazione infatti, a fronte di una temporanea rinuncia alla piena redditività del bene, richiede l impegno per i concessionari dei beni alla ristrutturazione degli stessi, beneficiando successivamente dell accresciuto valore, nonché al pagamento delle eventuali posizioni economiche pendenti nei confronti della Regione Lazio. Nel mese di novembre 2014 è stata predisposto un avviso pubblico a seguito del quale, concluse da parte della competente struttura regionale le relative istruttorie delle domande pervenute, nel corso dell anno 2015 sono stati sottoscritti n. 5 contratti di locazione/concessione. Sempre in tale direzione si innestano i seguenti gli atti di indirizzo con i quali la Giunta regionale ha avviato un processo di concessione a canone ricognitorio di ex case cantoniere classificate nell inventario generale dei beni immobili regionali quali pertinenze del demanio stradale rivolta sia ai Comuni che alle Associazioni o altri Enti senza fini di lucro, ai sensi dell articolo 20 della legge regionale 28 aprile 2006, n. 4 e s.m.i.: 128

157 - deliberazione della Giunta regionale 31 marzo 2015, n. 133; - deliberazione della Giunta regionale 12 maggio 2015, n L obiettivo di tali provvedimenti, nello specifico, è lo sviluppo sociale e culturale del territorio mediante la concessione di beni, non suscettibili di una valorizzazione economica significativa, da destinarsi ad attività nelle quali è prevalente l interesse pubblico. L iter amministrativo connesso all attuazione dei menzioni atti di indirizzo adottati dalla Giunta regionale saranno conclusi dalla competente struttura nel corso dell esercizio finanziario Il lavoro condotto sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione Lazio, nel corso dell anno 2015, annovera anche altre operazioni che hanno, comunque, contribuito ad alimentare il percorso strategico di valorizzazione intrapreso, tra cui spicca sicuramente il Piano di razionalizzazione delle sedi regionali, ed alla progressiva eliminazione delle locazioni passive. Al riguardo si rimanda allo specifico focus riportato alla fine del presente capitolo. Altre attività minori, ma comunque suscettibili di essere menzionate, sono state realizzate nel corso dell anno 2015 in merito alla gestione del patrimonio e del demanio regionale. Si riportano di seguito le più importanti: 1) aggiornamento dell inventario dei beni immobili della Regione Lazio, approvato con deliberazione della Giunta regionale del 31 dicembre 2015, n. 781; 2) contestazioni ai singoli conduttori delle conduzioni senza titolo, nonché dell eventuale morosità maturata, anche mediante l avvio delle azioni legali a tutela della proprietà per il tramite dell Avvocatura regionale; 3) istruttoria per l Avvocatura regionale dei vari contenziosi in essere; 4) richiesta alla società Lazio Service S.p.A., ai fini della valorizzazione e/o alienazione, del censimento dei beni immobili regionali. Detta attività è necessaria per la sorveglianza, per l archiviazione e per l allineamento catastale degli immobili regionali ad uso abitativo e diverso dall abitativo e terreni. Da ultimo, si sottolinea che, nel corso dell anno 2015, l Agenzia delle Entrate ha variato la rendita catastale di diversi cespiti o per variazione di classe o per accorpamento e/o soppressione di alcuni subalterni catastali. Ciò ha determinato la variazione delle imposte e dei valori di mercato quando e se desunti a partire da dette rendite. Il lavoro sul patrimonio che sta portando avanti l Amministrazione sta comportando un incremento delle entrate come evidenziato nella tabella seguente: 129

158 tot 5 anni per capitolo 0,00 0,00 0, , , ,00 capitolo descrizione cap PROVENTI DEI BENI DEMANIALI E PATRIMONIALI ESCLUSI QUELLI FORESTALI PROVENTI DEL PATRIMONIO FORESTALE ENTRATE DERIVANTI DALLA GESTIONE DEI BENI IMMOBILI TRASFERITI DAI PATRIMONI DI ENTI DISCIOLTI EX DPR 616/77 E DALLA DISCIOLTA COMUNIONE DELLE ASL DEL LAZIO - L.R. N. 14/ PROVENTI DERIVANTI DALLE RISCOSSIONI DEI CANONI DEMANIALI DELLE ACQUE PUBBLICHE PROVENTI DERIVANTI DA CONCESSIONI, LICENZE O AUTORIZZAZIONI SULLA RETE VIARIA REGIONALE (ARTT. 124 E 125 L.R. 14/ PROVENTI DERIVANTI DAL RILASCIO DI CONCESSIONI DI PERTINENZE IDRAULICHE, AREE FLUVIALI, SPIAGGE LACUALI E DI SUPERFICI E PERTINENZE DEI LAGHI PROVENTI DELLA GESTIONE DELLE FASCE FRANGIVENTO ENTRATA DERIVANTE DALL'ALIENAZIONE DEI BENI IMMOBILI ENTRATE DERIVANTI DA DISMISSIONI PATRIMONIALI PER INVESTIMENTI 2.017, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,07 0, ,00 0,00 0, ,76 0,00 0, , , , , ,33 Totale incasso annuo , , , , , ,48 130

159 FOCUS - Razionalizzazione delle sedi adibite ad uso ufficio Razionalizzare le spese degli affitti passivi nell ambito della più generale revisione della spesa corrente della Regione, senza intaccare la qualità dei servizi ai cittadini e la qualità dell ambiente di lavoro dei dipendenti, rappresenta un obiettivo dell Amministrazione di particolare importanza. Nel 2013, i fitti passivi delle sedi regionali pesavano, complessivamente, per un importo di oltre 19 milioni di euro l anno sul bilancio regionale. Entro il 2016, si prevede una riduzione dei canoni per un totale pari a 13,3 milioni di euro, con un risparmio, quindi, di circa 6 milioni di euro. Ciò sarà possibile attraverso diverse azioni, molte delle quali già avviate e in via di completamento, altre più a lungo termine. Il Piano di razionalizzazione si sviluppa principalmente seguendo la logica: a) della razionalizzazione delle sedi già in uso, con un adeguamento del rapporto mq/dipendente; b) della concentrazione degli uffici in poli, a Roma e su tutto il territorio regionale. Le sedi istituzionali regionali sono dislocate su 50 immobili di cui, nel 2013, la metà risultava essere in affitto. Oggi, attraverso il Piano di razionalizzazione, sono state chiuse n. 6 sedi in affitto e n. 4 sono in fase di chiusura. Prima fase La prima fase della riorganizzazione ha riguardato la razionalizzazione degli spazi e delle direzioni con l obiettivo di eliminare alcune locazioni passive attraverso un migliore utilizzo di immobili di proprietà o in locazione passiva. Tra queste azioni, vanno menzionate: già realizzate: - la dismissione degli uffici dell ex Sviluppo Lazio (oggi Lazio Innova) con lo spostamento in sedi di proprietà (risparmio di 1,5 mln di euro l anno); - la dismissione della sede di Ardis, sita in via Monzambano, con spostamento degli uffici nella sede di via del Pescaccio, grazie ad un miglior uso degli spazi (risparmio di 220 mila euro l anno); - la chiusura dell ASP (risparmio di 550 mila euro l anno); - l eliminazione degli immobili in affitto nei capoluoghi di Provincia. In particolare, si segnala a Frosinone la nascita del polo territoriale in Via Veccia in un immobile di proprietà con un risparmio di 150 mila euro l anno. A Rieti, Viterbo e Latina sono in corso le chiusure di sedi in affitto con l obiettivo dell azzeramento degli affitti entro il 2016 (risparmio di circa 600 mila di euro derivante dai canoni d affitto). Nel dettaglio le sedi dismesse sono le seguenti: 1. Immobile ubicato a Frosinone, P.le De Matthiaeis n. 41- restituito alla proprietà in data 27 marzo 2015; 2. Immobile ubicato a Frosinone, via Adige n. 41- restituito alla proprietà in data 15 aprile 2015; 3. Immobile ubicato a Frosinone, via Adige n restituito alla proprietà in data in data 17 aprile 2015; 131

160 4. Immobile ubicato a Cassino (FR), via Ausonia n restituito alla proprietà in data 15 giugno 2015; 5. Immobile ubicato a Rieti, via Sacchetti Sassetti n restituito alla proprietà in data 29 dicembre 2015; 6. Immobile ubicato a Rieti, via Sacchetti Sassetti n restituito alla proprietà in data 29 dicembre 2015; 7. Immobile ubicato a Rieti, via Sacchetti Sassetti n restituito alla proprietà in data 9 aprile 2015; 8. Immobile ubicato a Viterbo, P.zza della Rocca n restituito alla proprietà in data 29 ottobre L elenco degli immobili condotto in locazione passiva da parte dell amministrazione regionale è attualmente pubblicato sul sito amministrazione trasparente. in corso di realizzazione: cessazione locazione della sede di via del Giorgione (immobile vecchio con alti costi di gestione), attraverso la razionalizzazione di altre sedi e con graduale spostamento del personale nella sede di via del Tintoretto (risparmio stimato in 2,5 mln di euro l anno, tra affitto e altri oneri). Seconda fase La seconda fase della riorganizzazione logistica riguarderà, invece, il trasferimento in immobili di proprietà regionale degli uffici e delle Direzioni che, al termine della prima fase, risulteranno ancora allocati in immobili in locazione passiva (è il caso delle sedi di via del Tintoretto, via del Serafico, via Capitan Bavastro, via del Pescaccio); sono state già inviate, in data 13 aprile 2016, le disdette delle locazioni passive in scadenza (via del Tintoretto e via del Pescaccio) e risulta già disdettato il contratto di via del Serafico in data 29 febbraio 2016). Riduzione del 15% sui canoni di affitto Grazie all abbattimento già attuato del 15% dei canoni di affitto, è stato possibile ottenere un risparmio pari a circa 1,75 mln di euro nel corso degli anni e, in particolare, la riduzione dei canone ha riguardato: il compendio di via del Serafico n. 121 con decorrenza dal 1 luglio 2014; i compendi di via del Tintoretto e di via del Pescaccio con decorrenza dal 3 luglio 2013, data dell entrata in vigore della legge regionale n. 4/

161 12. LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE UNITARIA A partire dal 2013 (Bilancio ) e successivamente, nel 2014 (Bilancio ) e nel 2015 (Bilancio ), la Regione Lazio ha approvato il DEFR. La presente relazione conclude il ciclo annuale 2015 avviata con il DEFR approvato nel 2014 e riporta le attività avviate in attuazione degli indirizzi contenuti nel DEFR in materia di programmazione regionale unitaria Con l approvazione di tutti i programmi da parte della Commissione Europea si è avviata concretamente la nuova programmazione , sono stati avviati nel corso dell anno nuovi bandi e/o avvisi per circa 300 milioni di euro, per i POR FESR e FSE, per interventi destinati al riposizionamento competitivo delle imprese, all imprenditoria femminile, ai giovani, all occupazione, al contrasto del disagio sociale, alla prevenzione del rischio idrogeologico, all attrazione di produzioni cinematografiche e all energia sostenibile. Sono proseguite anche le attività di miglioramento e rafforzamento della Governance, con l introduzione in particolare di due nuovi strumenti: l Ufficio Europa (centrale) e gli Sportelli Europa (territoriali); l Organismo strumentale per gli interventi europei. Con la Direttiva del Presidente della Regione Lazio n. 2/2015, che ha aggiornato e integrato la Direttiva n. 4/2013 istitutiva della Cabina di Regia per l attuazione delle politiche regionali ed europee, oltre alla ridenominazione in Cabina di Regia per la programmazione e l attuazione unitaria delle politiche regionali per lo sviluppo e la coesione economica, sociale e territoriale finanziate dai Fondi SIE e dalle altre risorse finanziarie ordinarie e/o aggiuntive e al generale rafforzamento delle proprie funzioni, che ne fa un vero e proprio organo di rilevanza strategica per la programmazione unitaria, in quanto organismo decisionale-strategico a carattere collegiale per le funzioni associate al presidio della programmazione unitaria dei Fondi SIE che opera a supporto delle decisioni ed in raccordo con i soggetti istituzionali responsabili della gestione ed attuazione dei programmi, sono state individuate un insieme di funzioni, assegnate all Area Programmazione Economica della Direzione Regionale Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio, volte a garantire un confronto costante con le rappresentanze istituzionali del territorio e il partenariato economico e sociale e un accesso unitario e coordinato alle opportunità offerte, direttamente e indirettamente per il tramite della Regione, dai Fondi Europei. Tali funzioni, identificate con la denominazione Ufficio Europa, consistono: 1. nello sviluppo dei rapporti di collaborazione tra la Regione Lazio e tutti gli interlocutori istituzionali delle politiche regionali per lo sviluppo e la coesione economica, sociale e territoriale (Agenzia per la Coesione territoriale, Commissione europea, altri uffici ed organi statali); 133

162 2. nel raccordo con il CREA (Comune, Regione, Europa Assieme), con gli altri livelli amministrativi regionali (Città metropolitana, Province, Comuni, Unioni di Comuni, Comunità montane) e con le organizzazioni datoriali e sindacali; 3. nel coordinamento delle attività di organizzazione e animazione di punti territoriali di accesso ai servizi regionali di informazione e assistenza sulle opportunità di finanziamento offerte dai Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE) e dei Fondi europei a gestione diretta nonché della produzione di contenuti e servizi offerti sul sito internet canale di accesso virtuale alle opportunità stesse. Mentre le prime due funzioni sono garantite direttamente dall Area Programmazione Economica, la terza attività presuppone la creazione e l entrata a regime di una rete di sportelli dell Ufficio Europa sul territorio regionale (cd. Sportelli Europa ), al fine di garantire ai potenziali beneficiari quali cittadini, imprese o pubbliche amministrazioni un servizio puntuale di orientamento, informazione e supporto alla partecipazione ai bandi regionali, nazionali ed europei. La rete degli Sportelli Europa si svilupperà sulla base del modello Hub&Spoke, basato sulla costante interazione tra un hub centrale (l Ufficio Europa) presso la sede della Regione Lazio a Roma, costituito da un team di specifiche professionalità con esperienza consolidata nelle tematiche e nei campi di intervento dei Fondi Europei (SIE e a gestione diretta) e incaricato di predisporre gli strumenti utili a garantire, attraverso diversi canali, il maggiore e più facile accesso alle opportunità offerte dalla programmazione regionale unitaria, ed un sistema di spoke satelliti (gli sportelli territoriali), dislocati sul territorio ed in grado di fornire a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni i servizi di orientamento, informazione e supporto alla partecipazione ai bandi regionali, nazionali ed europei. La messa a regime della rete degli sportelli territoriali consentirà inoltre di ricondurre a sistema e coordinare tutte le attività, attualmente gestite dalle società in house come BIC Lazio e Lazio Innova, connesse all erogazione, sul territorio, di servizi di orientamento, informazione e assistenza alle opportunità di finanziamento offerte dai Fondi SIE e dai Fondi europei a gestione diretta. In questa ottica e con particolare attenzione al contenimento dei costi, la creazione della rete avverrà a partire dall attivazione degli Sportelli Europa nei punti territoriali già gestiti da BIC Lazio (gli Spazi Attivi) e tramite il reclutamento del personale necessario, con conseguente attività di formazione e aggiornamento professionale, tra quello già in servizio presso le strutture amministrative regionali decentrate. L attivazione degli sportelli territoriali dell Ufficio Europa può contribuire significativamente al raggiungimento dei seguenti obiettivi: 1. la semplificazione delle modalità di accesso alle opportunità offerte, direttamente e indirettamente per il tramite della Regione, dai Fondi Europei; 2. la creazione di un sistema di ascolto - feedback immediato tra l amministrazione regionale e il territorio; 3. una maggiore partecipazione attiva del territorio, in modo sistemico e coordinato, ai processi di governance e progettazione europea. 134

163 In termini di benefici attesi, l entrata a regime degli Sportelli Europa sul territorio consente: 1. ai cittadini e alle imprese, facilità di accesso alle opportunità offerte dalle risorse europee; 2. al personale territoriale, di sfruttare le opportunità di empowerment offerte dallo sviluppo e sperimentazione di nuove figure professionali connesse al territorio; 3. all amministrazione regionale, di aumentare e rafforzare la sua presenza e capacità amministrativa sul territorio. Con l articolo 4 della legge di stabilità regionale 2016, è stato istituito l Organismo strumentale per gli interventi europei. Si tratta di una opportunità offerta dalla Legge di stabilità nazionale che all articolo 1, comma da 792 a 802, al fine di agevolare la gestione finanziaria degli interventi finanziati dalle risorse europee, prevede la possibilità per le Regioni e Province autonome di istituire con propria legge appositi organismi strumentali regionali cui assegnare in via esclusiva la gestione finanziaria delle risorse comunitarie e di cofinanziamento nazionale, di cui ciascuna Regione è titolare in quanto soggetto attuatore di Programmi operativi attuativi dei Fondi strutturali, nonché della quota di cofinanziamento regionale. All organismo strumentale sono trasferiti tutti i crediti regionali riguardanti le risorse europee e di cofinanziamento nazionale e tutti i debiti regionali agli aventi diritto riguardanti gli interventi europei, risultanti da obbligazioni giuridicamente perfezionate. Per lo svolgimento della propria attività, l organismo si avvale delle strutture, dei beni ed esclusivamente del personale della Regione e, ove sia diretto da un dirigente, questi è scelto nei ruoli della Regione. Per la gestione dell organismo strumentale è istituito un apposito conto di tesoreria intestato allo stesso organismo. La finalità che si intende conseguire con le disposizioni in questione è quella di realizzare un contesto contabile più favorevole per gli interventi cofinanziati, superando le difficoltà ed i vincoli di natura finanziaria connessi all operare dei vigenti meccanismi che regolamentano il concorso delle amministrazioni territoriali agli obiettivi di finanza pubblica. I criteri e le modalità di funzionamento dell organismo strumentale e le necessarie misure organizzative saranno assunte con proprio atto dalla Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente. Contestualmente all avvio della programmazione , sono state ultimate le attività della programmazione , la cui data finale per l esecuzione dei pagamenti era fissata al 31 Dicembre Il notevole sforzo sostenuto sin dall insediamento della Giunta (maggio 2013) per il recupero dei ritardi accumulati ha permesso di chiudere senza nessuna perdita di risorse (cfr. Tavola 1) 135

164 Programma Dotazione Impegni Pagamenti a 31 dicembre Eseguiti dai beneficiari e rendicontati Eseguiti dai beneficiari e in corso di rendicomtazione (3) Tavola 1 Risorse non utilizzate a b c d e f=b-d-e POR FESR(1) , , , ,56 0,00 POR FSE(1) , , , ,21 0,00 PSR FEASR (2) , , ,64 0,00 0,00 Totale , , , ,77 0,00 (1) Fonte Ragioneria Generale dello stato: (2) Fonte Rete Rurale: (3)Fonte: Dati regionali fonrinti dalle Autorità di gestione Dei tre programmi solo per il PSR i dati sono definitivi, per gli altri due le procedure di chiusura si concluderanno, come previsto dalle vigenti disposizioni comunitarie, il 31 marzo Relativamente al PSR, va segnalato il notevole risultato raggiunto, frutto dello sforzo sostenuto a partire dal maggio 2013 (nella Figura 1 è rappresentato il raffronto con le altre Regioni e PA italiane: ad aprile 2013 la Regione Lazio figurava terzultima, a dicembre 2015 è risultata essere prima). Aprile 2013 Dicembre 2015 Figura 1 PA BOLZANO PA TRENTO LOMBARDIA VALLE D'AOSTA UMBRIA PIEMONTE VENETO BASILICATA LIGURIA FRIULI VENEZIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA CALABRIA MARCHE PUGLIA SICILIA SARDEGNA MOLISE LAZIO ABRUZZO CAMPANIA 0,0% 20,0% 40,0% 60,0% 80,0% 100,0% 120,0% LAZIO LIGURIA MOLISE PUGLIA UMBRIA TOSCANA EMILIA ROMAGNA VENETO LOMBARDIA MARCHE PA BOLZANO PA TRENTO VALLE D'AOSTA FRIULI VENEZIA GIULIA PIEMONTE ABRUZZO SICILIA BASILICATA SARDEGNA CALABRIA CAMPANIA 94,0% 96,0% 98,0% 100,0% 102,0% Spesa certificata Spesa da certificare Spesa certificata Risorse non utilizzate Lo sforzo sostenuto, che ha permesso il risultato sopra descritto del PSR, è il dato di spesa media mensile rappresentato nella Figura

165 Figura 2 Nei 108 mesi che vanno da gennaio 2007 a dicembre 2014, la media di spesa certificata mensile è pari a 19,8 milioni di euro, con un dato di spesa media che scende a 13,2 milioni per il periodo gennaio 2007 maggio 2013 e sale invece a 36,3 milioni nel periodo giugno 2013 dicembre La capacità di spesa media degli ultimi 31 mesi è quasi il triplo di quella dei 77 mesi precedenti. I risultati conseguiti sono stati possibili anche grazie al modello organizzativo utilizzato, riportato nello schema seguente: 137

166 La programmazione regionale: governo unitario di risorse e strumenti Cabina di Regia per la programmazione e l attuazione unitaria delle politiche regionali per lo sviluppo e la coesione economica, sociale e territoriale finanziate dai Fondi SIE e dalle altre risorse finanziarie ordinarie e/o aggiuntive RISORSE STRUMENTI Trasferimenti nazionali Risorse proprie Documento strategico di programmazione (Quinquennale) DEFR (Triennale) Bilancio (Triennale) Obiettivi Direzioni (Annuali) Risorse europee Obiettivi Aree (Annuali) 1 138

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