Il monitoraggio del PM 10, effettuato in provincia di Brindisi dal marzo 2005, evidenzia una situazione di particolare criticità nel comune di Torchia

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1 IL CASO STUDIO TORCHIAROLO R.Giua, A. Morabito e A. Nocioni ARPA Puglia

2 Il monitoraggio del PM 10, effettuato in provincia di Brindisi dal marzo 2005, evidenzia una situazione di particolare criticità nel comune di Torchiarolo, dove la centralina della Rete Regionale di rilevazione della Qualità dell Aria (RRQA), gestita da ARPA Puglia, registra un numero di superamenti del valore limite giornaliero di 50 µ/m 3 ben superiore ai 35 ammessi in un anno dal D.M. 60/02.

3 Numero dei superamenti del limite giornaliero di PM 10 Provincia di Brindisi - anno 2008

4 La necessità di identificare le cause del fenomeno, anche in relazione al fatto che la centralina è collocata a 8 Km dalla centrale termoelettrica di Cerano dell ENEL Produzione SpA, ha determinato lo svolgimento di diversi studi e campagne di misura da parte di ARPA Puglia.

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6 RISULTATO 1 L inquinamento sia del PM 10 che di altri inquinanti legati a processi di combustione (CO) mostra, a Torchiarolo, un caratteristico andamento stagionale,, con massimi spiccati nelle stagioni invernali.

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8 RISULTATO 2 L inquinamento da CO e PM 10 non mostra direzionalità di provenienza dalla Centrale di Cerano, ma piuttosto un contributo proveniente dal centro abitato.. Ciò vale anche per gli IPA.

9 Distribuzione delle concentrazioni di PM10 in funzione dei settori di vento Centrale Federico II Torchiarolo Concentrazione media di PM10 (microg/m3) Contribuiscono in modo significativo i settori sottovento al Comune

10 Rosa dell inquinamento del CO per due siti di monitoraggio a Torchiarolo La rosa relativa alla centralina fissa evidenzia una spiccata direzionalità relativamente al settore O-ONO, ONO, in corrispondenza del quale la centralina è sottovento all abitato. Presso il laboratorio mobile i valori di CO non mostrano invece alcuna direzione preferenziale.

11 Rose di inquinamento dell SO 2 a Torchiarolo I valori di SO 2 sono abbastanza uniformi ed indipendenti dalla direzione del vento, evidenziando così sia l assenza di una direzionalità spiccata, sottovento alla centrale di Cerano (settore Nord), sia la presenza di un contributo di presumibile origine locale.

12 XI Riunione Scientifica Annuale dell Associazione Italiana Registri Tumori La mancanza di una spiccata direzionalità del PM 10, del CO e di inquinanti di origine industriale, come l SO 2, può attribuirsi alla presenza nel comune di Torchiarolo di sorgenti locali di tali inquinanti.

13 CAMPAGNA INVERNALE "WIND-SELECT" TORCHIAROLO ROLO

14 SETTORI DI VENTO

15 POSIZIONE DEL SITO DI CAMPIONAMENTO Camino della centrale ENEL di Cerano

16 RISULTATI Torchiarolo, Via Brindisi (rispetto all'enel) SETTORI Periodo IPA totali Benzo(a)pirene PCB totali PCB WHO-TE PCDD/Fs V camp. ng/m 3 ng/m 3 fg/m 3 fg TE/m 3 fg I-TE/m 3 m 3 SOTTOVENTO 16-27/03/09 0,1314 0, ,0 5,62 3,51 449,11 SOPRAVENTO 16-27/03/09 89,31 0, ,4 4,90 3,64 222,53 CALMA DI VENTO 16-27/03/09 42,75 0, ,7 0,51 10,50 517,84 Valori di riferimento Le concentrazioni i di PCDD/F sottovento e sopravento sono simili; ili la concentrazione dei PCB diossina simili sottovento è leggermente superiore a quella sopravento. Vi è una evidente direzionalità nella provenienza degli IPA totali, compreso il Benzo(a)Pirene, dal settore sopravento al sito di campionamento, che comprende l area urbana di Torchiarolo.

17 XI Riunione Scientifica Annuale dell Associazione Italiana Registri Tumori Le notevoli concentrazioni di inquinanti rilevate anche in condizioni di calma di vento (v < 0,5 m/sec) avvalorano l ipotesi della presenza di sorgenti locali,, a breve distanza dai siti di rilevazione.

18 RISULTATO 3 La speciazione del particolato aerodisperso presente nel sito di Torchiarolo mette in evidenza elementi/composti caratteristici delle emissioni derivanti dalla combustione delle biomasse.

19 XI Riunione Scientifica Annuale dell Associazione Italiana Registri Tumori In particolare: la presenza di una correlazione tra i valori del PM 10 ed il contenuto di potassio nella centralina fissa di Torchiarolo è compatibile con un contributo al particolato derivante dalla combustione di legna o simili.

20 PM10 - Altovolume presso Centralina Fissa Torchiarolo sio Ione Potassio Concentrazione Ione Potas (ng/nm3) /122-21/12 19/12-20/12 15/12-19/ /12-15/12 13/12-14/12 12/122-13/12 11/12-12/12 7/12-11/12 6/12-7/12 Concentrazion ne media PM (microg/nm3) 5/12-6/12 4/12-5/12 1/12-4/12 30/11-1/12 29/11-30/11 28/11-29/11 27/11-28/11 24/11-27/11 23/11-24/11 22/11-23/11 21/11-22/11 20/11-21/11 17/11-20/11 3 y = x R = ia Ione Potassio /m3) concentrazione medi (microg/ concentrazione media PM10 (microg/m3)

21 Le concentrazioni di EC (carbonio elementare), inquinante primario emesso direttamente durante i processi di combustione del carbone e dalla combustione delle biomasse, sono tre volte maggiori a Torchiarolo rispetto a quelle riscontrate, negli stessi giorni, nella centralina di S. Maria Cerrate.

22 Torchiarolo S.M. Cerrate (Le)

23 Anche la differenza tra le concentrazioni medie di levoglucosano (composto organico che si forma dalla combustione o pirolisi della cellulosa) rilevate a S.M. Cerrate e a Torchiarolo, pari ad un ordine di grandezza, è altamente significativa.

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25 Ve rilevato che i valori medi di levoglucosano rilevati a Torchiarolo sono pari a circa il doppio di quelli rilevati a Cantù (sito caratterizzato t dalla presenza di un gran numero di mobilifici) ed a Sondrio (sito per il quale l inventario delle emissioni in atmosfera della Regione Lombardia stima il maggior consumo italiano procapite di legna).

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27 CONCLUSIONI In definitiva, la criticità del sito di Torchiarolo appare legata ad emissioni locali derivanti dalla combustione di biomasse di tipo legnoso. Tali processi combustivi, verosimilmente di tipo domestico/artigianale e con caratteristiche di bassa efficienza, provocano emissione in aria di rilevanti quantità di particolato, IPA, EC con presenza di traccianti della combustione di legna e affini.

28 In questo senso, e basandoci anche su dati relativi ad altri siti (con maggiore o minore criticità, ma con analoga tipologia) riteniamo che Torchiarolo costituisca un caso emblematico di una problematica più generale, che richiede ulteriori approfondimenti per quanto riguarda i dati di consumo (quali-quantitativi) quantitativi) e le modalità di combustione delle biomasse legnose utilizzate in Puglia per il riscaldamento domestico, oltre che nelle attività di tipo artigianale. ARPA Puglia è in procinto di avviare, in proposito, degli studi specifici sia su tale argomento che sulle sorgenti di emissioni combustive incontrollate di biomasse (incendi di stoppie).

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30 DELIBERA N 3398/06 DELLA REGIONE LOMBARDIA Divieto di utilizzo di biomassa legnosa in apparecchi per il riscaldamento domestico degli edifici, nel caso siano presenti altri impianti per riscaldamento alimentati con altri combustibili ammessi. Non è consentito l utilizzo delle biomasse legnose per il riscaldamento domestico, in camini i aperti, camini i chiusi, i stufe e qualunque altro tipo di apparecchio che non garantisca un rendimento energetico adeguato (>=63%) e basse emissioni di carbonio (CO). Si forniscono consigli per l utilizzo della biomassa legnosa nelle abitazioni oltre ad un valore limite di emissione relativamente al carbonio (CO).

31 Tipo di impianto 1. Usare un impianto efficiente e ben tenuto 2. Se possibile sostituire i un impianto i esistente t con uno di nuova concezione. 3. Tenere pulita la canna fumaria che deve essere libera da fuliggine e ostacoli non visibili. 4. Migliorare il tiraggio,, prevedendo una presa d'aria con apertura diretta sull'esterno e collocata in basso nel locale dove è presente il caminetto, da tenere sempre aperta durante il funzionamento.

32 Tipo di biomassa legnosa 1. Bruciare legna secca stagionata (con tenore di umidità uguale o inferiore a 40%). 2. Bruciare legna di dimensioni adeguate,, evitando pezzi lunghi più di 40 cm e larghi più di 15 cm. 3. Se si usa pellets, questo deve essere di buona qualità,, prodotto da legno non trattato. 4. Non bisogna utilizzare legna trattata, legname di scarto proveniente dalla demolizione i e dalla ristrutturazione tt i degli edifici, i costituito da imballaggi (bancali) o mobili di legno usati, formica, compensato anche frammisti con altra legna da ardere.

33 p.c. Presidente Provincia di Brindisi Fax: 0831/ Sindaco Comune di Torchiarolo Fax: 0831/ Direttore Centrale ENEL Produzione Brindisi Fax: 0831/ Assessore all Ecologia Regione Puglia Fax: 080/ Lettera spedita nell anno 2009 da ARPA Puglia in riferimento all area di Torchiarolo Oggetto: Filtri per camini per uso domestico nel comune di Torchiarolo finalizzati alla riduzione dell inquinamento atmosferico Con propria delibera la Giunta della Provincia Autonoma di Trento ha approvato il bando per la concessione di contributi ai soggetti privati per l'installazione di dispositivi antiparticolato sugli impianti termici civili a biomassa legnosa. L'iniziativa è finalizzata alla riduzione delle emissioni di particolato sottile in atmosfera,, come previsto p dal Piano provinciale p di tutela della qualità q dell'aria,, ed è rivolta a chi intende, volontariamente, limitare le emissioni di particolato del proprio impianto a legna. Il finanziamento consente di coprire in buona parte sia i costi di acquisto sia i costi di installazione dei dispositivi antiparticolato da poter applicare all interno delle canne fumarie, consentendo di trattenere più del 70% del particolato presente nei fumi. Un analoga problematica, ormai ben nota, è emersa già da anni nel comune di Torchiarolo viste le elevate concentrazioni di PM10 riscontrate nel sito di monitoraggio posto in p.za Don Minzioni, con conseguenti frequenti superamenti del valore limite di legge per il PM10; tale fenomeno è stato riscontrato in modo più rilevante nei mesi invernali. La biomassa legnosa presenta alcuni aspetti problematici a causa della significativa produzione di polveri sottili durante il processo di combustione, polveri che vengono poi rilasciate in atmosfera attraverso i fumi in uscita dai camini. La Provincia di Trento, partendo dal presupposto che la risorsa energetica rinnovabile "legno" rappresenta una ricchezza per il territorio, ha inteso promuovere, quindi, un'iniziativa mirata a limitare tali impatti negativi, individuando la disponibilità sul mercato di una tecnologia adatta al post-trattamento dei fumi in uscita dagli impianti termici civili a biomassa legnosa. Va sottolineato che l'installazione di detti dispositivi in Provincia di Trento non è assolutamente obbligatoria: non è infatti in previsione alcuna legge o disposizione che in qualche modo possa vietare l'utilizzo degli impianti a legna non dotati di sistemi di riduzione delle emissioni di particolato. La disponibilità di combustibile legnoso nel territorio provinciale, la relativa economicità, la tradizione ad esso legata, nonché la natura rinnovabile di questa fonte energetica hanno indotto la Provincia di Trento a promuovere iniziative volte alla valorizzazione ed allo sfruttamento sostenibile di questa risorsa, e non di certo ad una preclusione del suo utilizzo. Questa Agenzia intende sottoporre all attenzione degli Enti locali e di ENEL Produzione di Brindisi questa importante iniziativa condotta da parte della Provincia di Trento al fine di poterla proporre in modo analogo applicarla nel comune di Torchiarolo e poter così contribuire al miglioramento della qualità dell aria aria. Si auspica, pertanto, che venga predisposto anche nell area di Torchiarolo un provvedimento che intenda agevolare coloro che "volontariamente" ritengano di voler intervenire sul proprio impianto a legna per limitare le emissioni di particolato sottile al fine di contribuire al miglioramento della qualità dell'aria. L'iniziativa, quindi, avrebbe come unico scopo quello di sensibilizzare la popolazione ad un impiego corretto degli impianti a legna, fornendo al contempo l'opportunità di rendere più "puliti" i fumi in uscita dai camini attraverso un sostegno finanziario per l'acquisto di dispositivi antiparticolato. In attesa di un Vs gradito riscontro, Vi invio distinti saluti. IL DIRETTORE GENERALE (Prof. Giorgio ASSENNATO)

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