Valutazioni della pericolosità sismica e normativa tecnica per gli edifici

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1 Valutazioni della pericolosità sismica e normativa tecnica per gli edifici A. Lucantoni, F. Bramerini e F. Sabetta Dipartimento della Protezione Civile, Ufficio Servizio Sismico Nazionale, Roma, Italia. SOMMARIO: Un precedente studio pubblicato dopo il terremoto di Molise-Puglia del 2002 (Lucantoni et al. 2003) ha evidenziato ampie differenze fra spettri a probabilità uniforme dei singoli comuni e spettri previsti dalla nuova normativa tecnica per gli edifici. Le stesse metodologie di analisi della pericolosità sismica sono state qui estese all intero territorio nazionale, usando le basi dati disponibili. In particolare, sono stati presi in considerazione le seguenti tematiche: (1) mappe di pericolosità basate sull approccio di tipo probabilistico, come base per la zonazione sismica e la mitigazione del rischio sismico; (2) spettri a probabilità uniforme, con differenti periodi di ritorno, per il confronto con il livello di protezione previsto dalla normativa tecnica; (3) il terremoto di progetto, ottenuto attraverso la disaggregazione della valutazione probabilistica della pericolosità, per la predisposizione di scenari di danno finalizzati alla riduzione del rischio sismico a scala locale. Le valutazioni sono state effettuate sulla base di dati elaborati e diffusi dal Servizio Sismico Nazionale (Dipartimento della Protezione Civile) per tutti i comuni italiani, in termini di PGA e di valori spettrali. ABSTRACT: An earlier study, proposed after the Molise and Puglia earthquake in 2002 (Lucantoni et al. 2003), revealed a strong variability of the uniform hazard spectra of the Italian municipalities respect to the design spectra of the recent enforced building code. The same methodologies of seismic hazard investigation have been therefore extended to the whole national territory using the available data. In particular the following issues have been considered: (1) seismic hazard maps based on the classical probabilistic approach, as the basis for the seismic zoning and mitigation of the seismic risk; (2) uniform hazard spectra, at different return periods, for the comparison with the protection level determined by the new seismic building code; (3) design earthquakes, obtained from the disaggregation of the probabilistic hazard assessment, for the computation of damage scenarios aimed to local scale seismic risk mitigation. The evaluations have been made, on the basis of the data gathered and processed by the National Seismic Survey (Department of Civil Protection) for all the Italian municipalities, in terms of PGA and response spectral values. 1 PREMESSA La recente normativa di classificazione sismica del territorio nazionale (Ordinanza PCM 3274/2003) utilizza la mappa di proposta di riclassificazione predisposta nel 1998 da un Gruppo di lavoro (Gruppo di Lavoro 1999) istituito dal Servizio sismico nazionale (SSN). Alla base di tale mappa vi sono alcune valutazioni sulla pericolosità sismica a scala nazionale sviluppate negli ultimi anni dal SSN e dal Gruppo nazionale per la difesa dai terremoti (GNDT). La pericolosità viene valutata in base al metodo probabilistico definito da Cornell alla fine degli anni 60 (Cornell 1968), che è ancora oggi il più diffuso a livello internazionale per calcoli di pericolosità. Nel 2000 il SSN e il GNDT hanno predisposto in modo congiunto una serie di elaborazioni e analisi finalizzate ad evidenziare l influenza di diverse scelte compiute nell applicazione del processo metodologico e a selezionare quelle più appropriate per la realizzazione di nuove mappe di pericolosità (Albarello et al. 2000). I risultati sono costituiti da un set di dati resi disponibili per la riproducibilità dell intero processo e delle mappe di pericolosità (Bramerini et al. 2001). Tali dati e tali mappe hanno consentito: a) l aggiornamento della proposta di riclassificazione sismica del territorio nazionale, adottando integralmente la metodologia del Gruppo di lavoro (1999); b) l aggiornamento delle mappe di rischio (Lucantoni et al. 2001); c) la diffusione, per

2 tutti i comuni italiani, dei dati relativi a pericolosità e rischio per le analisi di base a scala regionale e provinciale (Bramerini et al. 2001). 2 ANALISI SUL LIVELLO DI PROTEZIONE DELLA NORMATIVA A SCALA COMUNALE La classificazione sismica attualmente adottata utilizza i risultati del Gruppo di lavoro (1999) solo per quanto riguarda l individuazione delle 4 zone attribuendo poi a ciascuna di esse i valori di accelerazione di picco orizzontale del suolo (a g ), con probabilità di superamento del 10% in 50 anni, e i rispettivi valori di ancoraggio degli spettri di risposta elastici previsti dalla normativa, secondo lo schema riportato in Tabella 1. Tabella 1. Valori di accelerazione (Peak Ground Acceleration - PGA) associati alle zone sismiche nella normativa vigente. zona PGA* PGA n ** 1 > < *Accelerazione orizzontale con probabilità di superamento pari al 10 % in 50 anni (a g /g). **Accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico previsto dalla normativa vigente (a g /g). Tabella 3. Valore massimo di PSA (PSA MAX ) e valore dell integrale (Int) dello spettro previsti dalla normativa vigente per le quattro zone sismiche. Zona PSA MAX Int Tabella 2. Numero comuni per regione e zona sismica (Ordinanza PCM 3274/2003). Non sono riportati i comuni della Sardegna e Lampedusa. Regioni Zone sismiche Totale Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-R Friuli- V.G Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sicilia Toscana Trentino-A. A Umbria Valle d'aosta Veneto Totale Dal confronto fra la mappa delle zone sismiche previste dalla normativa vigente (Fig. 1) e la mappa in PGA (Fig. 2) ottenuta applicando ai risultati di Albarello et al. (2000) i valori di soglia riportati in Tabella 1, emergono evidenti differenze per tutte e 4 le zone. Tali differenze sono imputabili principalmente alla metodologia applicata dal Gruppo di lavoro (1999) che non ha u- tilizzato il PGA e ha considerato altri parametri (due intensità di Housner e la massima intensità macrosismica risentita) meglio correlati al livello di danno subito dagli edifici durante un terremoto. Un ulteriore elemento di discrepanza tra le mappe delle Figure 1 e 2 è dovuto al fatto che la normativa vigente non declassifica i comuni. In altri termini, se ad un territorio era stata attribuita dalla precedente normativa (decreti ministeriali in attuazione della legge 64/74) una condizione (categoria sismica) più severa rispetto a quella attribuita dalla proposta del Gruppo di lavoro (1999), non viene effettuata alcuna modifica. L elaborazione dei dati di pericolosità esistenti (Bramerini et al. 2001) consente di ricostruire gli spettri a probabilità uniforme per diversi periodi di ritorno e per ciascun comune italiano. Tali spettri sono stati confrontati con gli spettri di risposta elastici, per le quattro zone sismiche, previsti dalla nuova normativa (Ordinanza PCM 3274/2003, allegato 2, paragrafo 3.1, categoria A). Ciò al fine di valutare il livello di protezione imposto per i comuni. Nelle elaborazioni sono

3 stati considerati 7724 comuni (Tab. 2), escludendo i comuni della Sardegna e Lampedusa per quali i dati di pericolosità non sono stati elaborati. Figura 1. Classificazione sismica prevista dalla normativa vigente (Ordinanza PCM 3274/2003). Figura 2. Carta di pericolosità sismica. Valori di PGA (g) con una probabilità di superamento del 10% in 50 anni (Albarello et al. 2000). Figura 3. Classificazione dei comuni in funzione del valore di PSA MAX. Figura 4. Classificazione dei comuni in funzione del valore dell integrale dello spettro a probabilità uniforme. Per effettuare tale confronto sono stati utilizzati due parametri: il valore massimo di pseudoaccelerazione (PSA MAX ) e l integrale dello spettro a probabilità uniforme (Int) corrispondenti a una probabilità di superamento del 10% in 50 anni. Il confronto è stato effettuato con PSA MAX e Int calcolati per i quattro valori relativi agli spettri previsti dalla normativa (Tab. 3). Nelle Figure 3 e 4 sono riportate le distribuzioni territoriali, rispettivamente dei valori di PSA MAX e Int per i singoli comuni, utilizzando le classi definite dai valori riportati in Tabella 3. I valori di PSA MAX della normativa sono stati ottenuti moltiplicando i valori di PGA della Tabella 1 per il coefficiente di amplificazione spettrale β 0 che nella normativa è costante e pari a 2.5. Il valore

4 medio della distribuzione del coeff. β 0 per gli spettri a pericolosità uniforme dei singoli comuni è pari a 2.74 con una dev. std. pari a 3 e ciò spiega la somiglianza delle mappe riportate nelle Figure 2 e 3. La mappa di Figura 4 è invece basata sull integrale dello spettro di risposta e risulta quindi molto simile a quella relativa all intensità di Housner (H50) per un periodo di ritorno di 475 anni utilizzata dal Gruppo di lavoro (1999). PSAmax Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia R. COMUNI zona 1 zona 2 zona 3 zona 4 NORMATIVA zona1 zona2 zona3 zona4 Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Figura 5. Valori di PSA MAX corrispondenti a una probabilità di superamento del 10% in 50 anni per tutti i comuni raggruppati per regione e distinti per zona sismica. Le linee verticali rappresentano i valori di PSA MAX calcolati per gli spettri delle 4 zone sismiche previsti dalla normativa. I rombi si riferiscono ai valori di PSA MAX di ciascun comune con un colore corrispondente alla zona sismica della classificazione entrata in vigore a maggio Nelle Figure 5 e 6 sono riportate le distribuzioni dei valori di PSA MAX e Int per i singoli comuni, per regione e per zona sismica. Le linee verticali rappresentano i valori di PSA MAX e dell integrale (Tab. 3) relativi agli spettri previsti dalla normativa. Una corrispondenza perfetta tra classificazione e spettri a pericolosità uniforme dovrebbe mostrare tutti i comuni di una zona compresi entro la corrispondente linea verticale. Le Figure 5 e 6, unitamente alle mappe delle Figure 3 e 4 si prestano a una serie di considerazioni. Vi sono numerosi comuni (3843 se si considera anche la zona 4) che, in base ai valori attualmente disponibili di pericolosità sismica, non sembrano adeguatamente protetti dalla recente normativa (simboli che nelle Figure 5 e 6 si trovano a destra delle linee verticali di colore corrispondente). In tali comuni i valori dell integrale dello spettro (oppure i valori di PSA MAX ), sono maggiori del valore dell integrale dello spettro elastico (oppure del PSA MAX ) previsto dalla normativa. Tale effetto è particolarmente evidente per la zona 4 (colore grigio) e va progressivamente decrescendo fino a diventare trascurabile per la zona 1 (solo 12 comuni in Calabria e solo per l integrale dello spettro). In Tabella 4 viene riportato, per regione e per

5 Integrale Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia R. COMUNI zona 1 zona 3 zona 2 zona 4 NORMATIVA zona1 zona2 zona3 zona4 Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Figura 6. Valori dell integrale dello spettro a probabilità uniforme corrispondente a una probabilità di superamento del 10% in 50 anni, per tutti i comuni raggruppati per regione e distinti per zona sismica. Le linee verticali rappresentano i valori dell integrale calcolato per gli spettri delle 4 zone sismiche previsti dalla normativa. I rombi si riferiscono ai valori dell integrale dello spettro di ciascun comune con un colore corrispondente alla zona sismica della classificazione entrata in vigore a maggio PSA (g) T (s) NORMATIVA: zona 1 Mileto San Calogero San Costantino Calabro San Gregorio d'ippona Stefanaconi Candidoni Feroleto della Chiesa Laureana di Borrello Rizziconi Rosarno Serrata San Ferdinando Figura 7. Confronto fra spettri a probabilità uniforme e spettro normativa 2003 per la zona 1 (cat. A), per alcuni comuni sottoprotetti (Int COMUNE > Int NORMATIVA OR PSA MAX-COMUNE > PSA MAX-NORMATIVA ). zona sismica, il numero di comuni con valori di PSA MAX o dell integrale dello spettro di risposta elastico superiori ai corrispondenti valori previsti dalla normativa. Si evidenzia peraltro che i

6 comuni in zona 2 con PSA MAX superiore del 10 % a quella prevista dalla normativa sono solo 36 (1.6% sul totale dei comuni in zona 2), 281 in zona 3 (17.2%) e 2814 in zona 4 (92.2%). PSA (g) T (s) NORMATIVA: zona 2 Nusco Prata di Principato Ultra Montefalcione Paola Castelvetere sul Calore Montemarano Ceppaloni Santa Sofia d'epiro Pratola Serra Cassano Irpino Chiusano di San Domenico Lagonegro Figura 8. Confronto fra spettri a probabilità uniforme e spettro normativa 2003 per la zona 2 (cat. A), per alcuni comuni sottoprotetti (Int COMUNE > Int NORMATIVA OR PSA MAX-COMUNE > PSA MAX-NORMATIVA ). PSA (g) T (s) NORMATIVA: zona 3 Perarolo di Cadore Domegge di Cadore Berceto Lorenzago di Cadore Coreglia Antelminelli Corniglio Bardi Mareno di Piave Stazzema Vazzola Figura 9. Confronto fra spettri a probabilità uniforme e spettro normativa 2003 per la zona 3 (cat. A), per alcuni comuni sottoprotetti (Int COMUNE > Int NORMATIVA OR PSA MAX-COMUNE > PSA MAX-NORMATIVA ). PSA (g) T (s) NORMATIVA: zona 4 San Colombano Certenoli Brossasco Leivi Gambasca Montebruno Lorsica Orero Isasca Venasca Rossana Figura 10. Confronto fra spettri a probabilità uniforme e spettro normativa 2003 per la zona 4 (cat. A), per alcuni comuni sottoprotetti (Int COMUNE > Int NORMATIVA OR PSA MAX-COMUNE > PSA MAX-NORMATIVA ). Nelle Figure 7, 8, 9 e 10 sono mostrati, per ciascuna zona, alcuni esempi, fra i più significativi, di spettri a probabilità uniforme di comuni sottoprotetti confrontati con lo spettro di nor-

7 mativa. Nel caso delle zone 1 e 2 (Figure 7 e 8) le differenze sono modeste, mentre per le zone 3 e 4 (Figure 9 e 10) sono decisamente più significative. Tabella 4. Numero di comuni con valori di PSA MAX o di integrale dello spettro maggiori al corrispondente valore, rispettivamente, di PSA MAX e dell integrale dello spettro elastico previsto dalla normativa. Valori assoluti e percentuali per regione e per zona sismica (i valori percentuali sono calcolati sui dati della Tabella 2). Valori assoluti Valori percentuali Regioni Zone sismiche Totale Zone sismiche Totale Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-V. Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Valle d'aosta Veneto Totale PSA (g) T (s) NORMATIVA: zona 1 NORMATIVA: zona 2 Salemi Santa Ninfa Partanna Montevago Gibellina Menfi Salaparuta Santa Margherita di Belice Contessa Entellina Poggioreale Figura 11. Confronto fra spettri a probabilità uniforme di comuni in zona 1 e spettro normativa 2003 (cat. A) per le zone 1 e 2, per alcuni comuni sovraprotetti (Int COMUNE < Int NORMATIVA AND PSA MAX-COMUNE < PSA MAX-NORMATIVA). Inoltre ci sono alcuni comuni (477) che risultano sovraprotetti dalla normativa recentemente entrata in vigore (simboli che nelle Figure 5 e 6 si trovano a sinistra delle linee verticali di colore corrispondente alla classe inferiore; ad es. punti arancioni a sinistra della linea gialla). Questo è in parte dovuto alla già citata non declassificazione. Ad esempio alcuni comuni della Sicilia che sono attualmente classificati in zona 1 solo per effetto della precedente classificazione, risultano inferiori ai valori di PSA MAX e di integrale spettrale previsti dalla normativa per la zona 2. In Tabella 5 viene riportato, per regione e per zona sismica, il numero di comuni con valori dell integrale dello spettro di risposta elastico e del PSA MAX inferiori al corrispondente valo-

8 re previsto dalla normativa per la categoria inferiore. Nelle Figure 11 e 12 sono mostrati, per le zone 1 e 2, alcuni esempi di spettri a probabilità uniforme confrontati con quelli previsti dalla normativa. Tabella 5. Numero di comuni con valori di PSA MAX e di integrale dello spettro minori dei valori, rispettivamente, di PSA MAX e dell integrale dello spettro elastico previsto dalla normativa per la zona sismica inferiore (meno severa). Valori assoluti e percentuali per regione e per zona sismica (i valori percentuali sono calcolati sui dati della Tabella2). Valori assoluti Valori percentuali Regioni Zone sismiche Totale Zone sismiche Totale Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-V. Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Valle d'aosta Veneto Totale PSA (g) T (s) NORMATIVA: zona 2 NORMATIVA: zona 3 Ustica Favignana Petrosino Marsala Paceco Trapani Mazara del Vallo Erice Agrigento Realmonte Figura 12. Confronto fra spettri a probabilità uniforme di comuni in zona 2 e spettro normativa 2003 (cat. A) per le zone 2 e 3, per alcuni comuni sovraprotetti (Int COMUNE < Int NORMATIVA AND PSA MAX-COMUNE < PSA MAX-NORMATIVA). La possibilità di variare del 20% i valori di ancoraggio degli spettri (punto 3.2.1, integrato e modificato, della normativa) potrebbe risolvere solo parzialmente i problemi di sovraprotezione e sottoprotezione e solo se applicata in modo generalizzato a scala comunale. In conclusione è possibile affermare che: per poter effettuare dei controlli sul grado di protezione della normativa, a livello comunale, è necessario verificare la coerenza tra gli spettri indicati dalle norme in funzione della classificazione e quelli derivanti dalla analisi di pericolosità per i singoli comuni, anche al fine di garantire condizioni di omogeneità sul grado di protezione;

9 valutazioni sulla pericolosità a scala nazionale devono avere come risultato un insieme esteso di dati (ad esempio spettri a probabilità uniforme per diversi periodi di ritorno per ciascun comune) che consenta di effettuare tali controlli; il confronto tra i dati di pericolosità attualmente disponibili (spettri a pericolosità uniforme di ciascun comune) e il livello di protezione previsto dalla nuova normativa (spettro elastico ancorato ai valori di PGA fissati per le diverse zone) mostra che vi sono molti comuni sottoprotetti e molti sovraprotetti. Nel caso dei sottoprotetti tale effetto è abbastanza modesto per le zone 1 e 2, mentre diventa rilevante per la zona 3 e soprattutto per la zona 4, suggerendo un innalzamento dei valori di PGA assegnati alle zone 4 e 3. Nel caso dei sovraprotetti tale effetto è molto rilevante per un numero limitato di comuni appartenenti alle zone 1 e 2 e in gran parte non declassificati. Se si esclude un numero limitato di comuni della Campania e della Calabria, l effetto di sovraprotezione suggerirebbe essenzialmente un abbassamento del PGA assegnato alla zona 1. 3 UN ESEMPIO DI ANALISI DI PERICOLOSITÀ PER GLI SCENARI E L AMPLIFICAZIONE LOCALE Un ulteriore risultato, basato sui dati di pericolosità, è quello relativo alla individuazione, per via statistico-probabilistica, degli eventi di riferimento necessari alla definizione dell input sismico per la costruzione di scenari di danno finalizzati alla prevenzione e per lo studio dell amplificazione a scala locale come previsto dall Ordinanza PCM 3274/2003, Allegato 2, punto Metodologia Con il metodo della disaggregazione viene esplicitato il contributo di ogni singola coppia magnitudo-distanza che definisce la curva di hazard per il generico sito. A partire da tale elaborazione si costruiscono le funzioni densità di probabilità marginali con le quali è possibile calcolare i valori medi m,r, ε di magnitudo, distanza e dispersione, per un determinato valore del parametro strong motion considerato, che corrisponde a un determinato periodo di ritorno. In alternativa si possono considerare i valori con massima probabilità (moda della distribuzione). Tali valori sono calcolati per ogni zona sismogenetica che influenza il sito in esame. La procedura usata è quella implementata nel codice FRISK88M (Risk Engineering 2001). In questo lavoro si è usato come parametro il PGA: usando invece due valori spettrali (ad es. 1Hz e 10Hz) si può in alcuni casi calcolare l evento dominante che determina lo spettro a probabilità uniforme del sito in esame (Mc Guire 1995; Bommer et al. 2000). Si ottengono così eventi di riferimento (coppie magnitudo-distanza) per definizione di scenari di danno e/o la costruzione di accelerogrammi sintetici (Sabetta et al. 1996) per simulazioni con programmi tipo SHAKE91 (Idriss et al. 1992) per lo studio dell amplificazione locale. Si possono inoltre costruire accelerogrammi compatibili con uno spettro dato (a probabilità uniforme o prescritto dalla normativa) con un codice tipo SIMQKE-II (Vanmarcke et al. 1997), per le applicazioni previste dalla normativa. 3.2 Risultati Come esempio applicativo sono stati selezionati tre siti: il comune di Rosarno (in provincia di Reggio Calabria) ed i comuni di Guardiaregia e Campomarino (in provincia di Campobasso). La scelta è stata dettata, a livello provinciale, in funzione della diversa omogeneità territoriale per quanto riguarda la pericolosità e la classificazione sismica e in funzione della localizzazione delle zone sismogenetiche (Figg. 13, 14, 15 e 16). Nel caso di Rosarno (lat= ; long= ) si è in presenza di una provincia completamente classificata in zona 1, in cui sono concentrati i comuni italiani con valori di PGA superiori a 5 g, e che ricadono nella zona sismogenetica 69 (Meletti et al. 2000). Rosarno è il comune d Italia con la più alta PGA ( g) a 475 anni.

10 Zone sismiche PGA 475S zone sismogenetiche ROSARNO zone sismogenetiche ROSARNO 70 RC Figura 13. Classificazione sismica della provincia Reggio Calabria di prevista dalla normativa vigente (Ordinanza PCM 3274/2003). Figura 14. Carta di pericolosità sismica della provincia di Reggio Calabria. Valori di PGA (g) con una probabilità di superamento del 10% in 50 anni (Albarello et al. 2000). Zone sismiche PGA 475S zone sismogenetiche 5-0 CAMPOMARINO 60 zone sismogenetiche CAMPOMARINO 60 CB CB IS 58 FG IS 58 FG GUARDIAREGIA GUARDIAREGIA Figura 15. Classificazione sismica della provincia di Campobasso prevista dalla normativa vigente (Ordinanza PCM 3274/2003). Figura 16. Carta di pericolosità sismica della provincia di Campobasso. Valori di PGA (g) con una probabilità di superamento del 10% in 50 anni (Albarello et al. 2000). Per la provincia di Campobasso, dove invece sono presenti le zone 1, 2 e 3, sono stati considerati il comune a più alta PGA della zona 1 (Guardiaregia, lat= ; long= ) dove è dominante la zona sismogenetica 58, ed il comune a più alta PGA della zona 3 (Campomarino, lat= ; long= ) per il quale vi sono contributi significativi di più zone sismogenetiche (58, 59, 60 e 61). In Figura 17 sono riportate, per tutti e tre i comuni, le curve di pericolosità che definiscono per ciascun valore di PGA la corrispondente frequenza annua di eccedenza desumibile attraverso i dati disponibili (Bramerini et al. 2001). Il risultato del calcolo di disaggregazione è riportato nelle Tabelle 6, 7 e 8, dove, per i diversi livelli di accelerazione, sono indicate le coppie magnitudo-distanza ed il loro contributo alla frequenza di eccedenza.

11 Tabella 6. Risultati dell analisi di disaggregazione per il comune di Rosarno. Per ogni livello di PGA (g) sono riportati: Frequenza totale (frequenza di eccedenza annua totale del PGA - riportata in Figura Periodo di ritorno associato alla frequenza totale λ è dato da T R λ = 1/(1 e ) 1/ λ ). Frequenza evento (frequenza di eccedenza annua relativa a ciascuna coppia Magnitudo media - Distanza media, associata alla Zona sismogen.). Epsilon (medio): differenza fra PGA medio e PGA (g) (n di deviazioni standard). PGA Frequenza Frequenza Magnitudo Distanza Epsilon Zona. Contributo % (g) totale evento media media (medio) Sismog E E % 1.319E % 8.513E E % 3.787E E % 1.990E E % E E % 7.131E E % Tabella 7. Risultati dell analisi di disaggregazione per il comune di Guardiaregia. PGA Frequenza Frequenza Magnitudo Distanza Epsilon Zona. Contributo % (g) totale evento media media (medio) Sismog E E % 2.900E E % 1.115E E % 5.309E E % E E % 1.667E E % Dalle tre tabelle si evince che (valori in grassetto), prendendo in considerazione i valori di PGA con periodo di ritorno di 475 anni, nel caso di Rosarno (Tab. 6) il contributo maggiore, per il valore di PGA di g, è dato dall evento di magnitudo 6.6 a distanza di 9.4 km (la frequenza di 1.99E-03 dell evento rappresenta il 99.8% della frequenza totale); nel caso di Guardiaregia (Tab. 7) il contributo maggiore, per il valore di PGA di g, è dato dall evento di magnitudo 6.2 a distanza di 9.4 km (la frequenza di 1.11E-03 dell evento rappresenta il 99.6% della frequenza totale); nel caso di Campomarino (Tab. 8) il contributo maggiore, per il valore di PGA di 5 g, è dato dall evento di magnitudo 6.2 a distanza di 24.5 km (la frequenza di 4.22E-04 dell evento rappresenta il 79.9% della frequenza totale). Le tre coppie di magnitudo-distanza riferite ai tre comuni sono state utilizzate per la costruzione dei tre accelerogrammi artificiali (Sabetta et al. 1996), riportati nelle Figure 18, 19 e 20. Freq. eccedenza 1.00E E E E E E E E-08 PGA (g) Guardiaregia Rosarno Campomarino Figura 17. Valori di PGA (g) e corrispondenti frequenze annue di eccedenza per i comuni di Rosarno, Guardiaregia e Campomarino. acc (g) Rosarno: Ms=6.62; d=9.4 km; epsilon=87; PGA= g t (s) Figura 18. Accelerogramma artificiale per il comune di Rosarno.

12 Tabella 8. Risultati dell analisi di disaggregazione per il comune di Campomarino. PGA Frequenza Frequenza Magnitudo Distanza Epsilon Zona. Contributo % (g) totale evento media media (medio) Sismog E E % 2.782E % 2.257E % 1.937E E % 2.762E % 1.807E % 1.633E % E E % 5.076E % 2.009E E % acc (g) Guardiaregia: Ms=6.15; d=9.4 km; epsilon=96; PGA=69 g acc (g) Campomarino: Ms=6.2; d=24.5 km; epsilon=0.775; PGA=29 g t (s) Figura 19. Accelerogramma artificiale per il comune di Guardiaregia t (s) Figura 20. Accelerogramma artificiale per il comune di Campomarino. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Albarello, D., Bosi V., Bramerini F., Lucantoni A., Naso G., Peruzza L., Rebez A., Sabetta F., Slejko D Carte di pericolosità sismica del territorio nazionale. Quaderni di geofisica, 12: 1-7. Bommer J. J., Scott S. G., Sarma S. K Hazard-consistent earthquake scenarios. Soil Dynamics and Earthquake Engineering, 19: Bramerini F., Lucantoni A., Sabetta F Rischio sismico 2001 (CD-ROM, allegato a Ingegneria sismica, XVIII, 1). Cornell C.A Engineering seismic risk analysis. Bull. Seism. Soc. Am., 58: Gruppo di lavoro Proposta di riclassificazione sismica del territorio nazionale. Ingegneria sismica, XVI, 1: Lucantoni A., Bosi V., Bramerini F., De Marco R., Lo Presti T., Naso G., Sabetta F Il rischio sismico in Italia. Ingegneria sismica, XVIII, 1: Lucantoni A., Bramerini F Il terremoto del 2002 in Molise e Puglia: pericolosità e classificazione sismica. Ingegneria sismica, XX, 3: McGuire R. K Probabilistic Seismic Hazard Analysis and Design Earthquakes: Closing the Loop. Bull. Seism. Soc. Am., 85, 5: Risk Engineering Inc FRISK88M user s manual. A computer program for probabilistic seismic hazard estimation, vers. 1.80, Boulder, Colorado, USA. Idriss, I.M., Sun J.I User's Manual for SHAKE91. Department of Civil & Environmental Engineering, University of California, Davis, California. [NISEE Software Library. University of California, Berkeley]. Meletti C., Patacca E., Scandone P Construction of a Seismotectonic Model: the case of Italy. Pure Appl. Geophys., 157: Vanmarcke E.H., Fenton G.A., Heredia-Zavoni E SIMQKE-II, Conditioned Earthquake Ground Motion Simulator, User's Manual, Version 2. Princeton University, Princeton, New Jersey. [NISEE Software Library. University of California, Berkeley]. Sabetta F., Pugliese A Estimation of response spectra and simulation of nonstationary earthquake ground motions. Bull. Seism. Soc. Am, 86-2:

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