2.6 Costafigara- Rezzoaglio (GE)
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1 2.6 Costafigara- Rezzoaglio (GE) Dati generali Il movimento gravitativo è localizzato in un area dove affiorano in contatto l Unità Ottone e il Complesso di Casanova (Fig.219). L attività di monitoraggio è in essere dal 2009 sugli inclinometri S3 e S4 (l inclinometro S1 risulta inutilizzabile e S2 si considera non rappresentativo) e sui piezometri S5, S7 e S8. La strumentazione, installata nel 2002 nell ambito della Bonifica e stabilizzazione del corpo di frana in loc. Costafigara nel Comune di Rezzoaglio (Canepa, Faccini e Robbiano, 2002), ricade parzialmente all interno di un corpo di frana che rappresenta la parte terminale di un colamento attivo con presenza locale di olistoliti eterogenici e eterometrici della sequenza flyschoide ( Atlante dei Centri Abitati Instabili della Liguria - CNR). Tale fenomeno risulta ricompreso in un più vasto sistema, riconducibile ad una vasta deformazione gravitativa profonda di versante (DGPV), censito nell Inventario dei fenomeni franosi (Progetto IFFI) come segue (Fig.220): Inclinometri: S1 (ex), S2 (ex), S3 e S4 Tipo Stato Colamento lento Attivo/riattivato/sospeso Identificativo Area [mq] Versante a monte dell abitato Tipo Stato DGPV n.d. Identificativo Area [mq] Di seguito si riassume l attività di monitoraggio del Data Attività Strumentazione Sistema di misura 06/09/ lettura di esercizio sulle guide A1/A3 e sequenza di letture A1B1/A3B3 Inclinometri S3, S4 Piezometri S8 e S6 Sonda servoaccelerometrica biax. S Tab Misure effettuate nel 2016 nel sito di Costafigara
2 Fig Stralcio Carta Geologica Regionale (CARG) sc.1: S1,S2, S3, S4, S5, S6, S7, S8 Fig. 220 Posizione degli inclinometri S1,S2, S3, S4 e piezometri S5, S6, S7, S8 all interno del corpo di frana
3 2.6.2 Analisi dei dati inclinometrici Inclinometro S1 (28 m) centro abitato Il monitoraggio dell inclinometro è stato eseguito solamente con la prima lettura poiché già con la seconda lettura si è potuto riscontrare la deformazione della tubazione tale da non consentire più la discesa della sonda pilota. Pertanto la strumentazione non risulta più utilizzabile. La strozzatura del tubo è localizzata a -19m in prossimità della superficie di scorrimento già rilevata nella lettura di giugno 2010 (Figg.221 e 222). L unica lettura relativa a giugno 2010 ha mostrato un incremento dei valori in un anno di tempo pari a 20mm in testa tubo in direzione W, coerentemente con l'orientazione del versante. L'elaborazione locale evidenzia la superficie di scorrimento a 18m di profondità con uno spostamento localizzato di 20mm, facendo risaltare come quasi tutta la deformazione sia localizzata a tale profondità e non si presentino allo stato attuale altre deformazioni nei livelli superiori. Fig Grafici relativi all elaborazione differenziale integrale (risultante degli spostamenti) e all elaborazione differenziale locale (spostamenti locali) dell inclinometro S1.
4 Fig Grafico relativo all elaborazione differenziale integrale (diagramma polare della deviazione) dell inclinometro S1
5 Inclinometro S2 (23 m) centro abitato L elaborazione integrale non ha fatto rilevare sostanziali spostamenti ma una oscillazione strumentale dei valori che sono risultati ampiamente al di sotto dei 5mm. L'elaborazione differenziale locale ha sostanzialmente confermato questa situazione anche se bisogna segnalare un innalzamento dei valori acquisiti sul terreno ed evidenziati nel grafico di elaborazione locale a partire dalla profondità di 3m fino al piano campagna. In valore assoluto l entità dello spostamento sembra trascurabile al di sotto dell incertezza strumentale (Fig.223). Fig Grafico relativo all elaborazione assoluta (risultante degli spostamenti) dell inclinometro S2.
6 Inclinometro S3 (25.5 m) centro abitato La verifica dei dataset nell anno 2016 attraverso i checksum e la deviazione standard non ha evidenziato anomalie strumentali nella lettura effettuata. L elaborazione integrale non rileva incrementi rispetto alla lettura di novembre 2015, con uno spostamento totale di 40mm dal 2009 e direzione azimutale W, coerentemente con l'orientazione del versante. L ultimo spostamento si riferisce al 2014 con valori strumentali a profondità inferiori a 5m, confermando la presenza della zona di deformazione superficiale fino al piano campagna. L'elaborazione differenziale locale ha confermato la presenza di una zona superficiale tra -5 e -2 m con valori locali di picco di 11mm, non rilevando alcuna deformazione a profondità elevate (Figg.224 e 225). Fig Grafico relativo all elaborazione assoluta (risultante degli spostamenti) dell inclinometro S3.
7 Fig Grafico relativo all elaborazione differenziale integrale (diagramma polare della deviazione) dell inclinometro S3
8 Inclinometro S4 (28 m) centro abitato La verifica dei dataset nell anno 2016 attraverso i checksum e la deviazione standard non ha evidenziato anomalie strumentali nei cicli di letture effettuate. L elaborazione differenziale integrale non ha rilevato incrementi dal novembre 2015 e l entità della deformazione dal 2009 è di circa 68mm in testa tubo con direzione azimutale W, coerentemente con l'orientazione del versante. L ultimo spostamento registrato risale al 2014 con 22mm in un anno di tempo lungo il piano di taglio: l'elaborazione differenziale locale ha confermato il piano di taglio principale localizzato tra 21 e 23m di profondità con valori locali di picco di circa 20mm (Figg.226 e 227). Lo spostamento avviene con una alternanza di riattivazioni e stasi: si ricorda che la maggiore accelerazione si è verificata nel periodo giugno 2009-giugno 2010 con quasi 30mm di spostamento, seguita negli anni successivi da altre riattivazioni di minore entità. Le letture hanno consentito di osservare una fase di quiescenza. Fig Grafico relativo all elaborazione assoluta (risultante degli spostamenti) dell inclinometro S4.
9 Fig Grafico relativo all elaborazione differenziale integrale (diagramma polare della deviazione) dell inclinometro S4
10 2.6.3 Conclusioni Il pendio che interessa l abitato di Costafigara mostra una morfologia complessa che identifica presenza di scorrimenti attivi all interno di un più ampio sistema geomorfologico, perimetrato da IFFI come potenziale deformazione gravitativa profonda di versante (DGPV). Il monitoraggio inclinometrico iniziato nel giugno del 2009 ha delineato alcune situazioni dell area. Così come la perimetrazione IFFI identifica un limite tra due tipi di movimento di versante passante all interno del paese, così i dati inclinometrici elaborati hanno rilevato la presenza di due zone a differente cinematismo. Gli inclinometri S1 e S4, allineati lungo la direzione di massima pendenza e disposti più a sud, hanno permesso di registrare una deformazione attiva a profondità elevate tra 18 e 22m, mentre nei livelli superficiali non si registrano altri movimenti. La zona nord dell abitato, invece, monitorata attraverso gli inclinometri S2 e S3, non ha fatto registrare la presenza di superfici di scorrimento profonde, bensì movimenti superficiali inferiori a 5m di profondità. Rimane il dubbio, se il mancato rilievo di un piano di scorrimento profondo nella zona a nord sia dovuto effettivamente all assenza di movimento o se il piano stesso, per motivi giaciturali, si sviluppi a profondità superiori alla lunghezza degli inclinometri (Figg.228 e 229). Fig Direzione del movimento (a profondità differenti) nelle due zone che interessano l abitato di Costafigara
11 Fig.229- DTM dell orografia del pendio che sovrasta l abitato di Costafigara: si noti l estensione del coronamento a monte con dislocazione del settore di DGPV Da un esame delle colonne stratigrafiche si è potuto constatare, alla profondità ove si materializza la deformazione principale tra 18-22m, la presenza di un livello nella sequenza sedimentaria, caratterizzata da marne e arenarie in alternanza a sottili livelli argilloscistosi, che risulta fortemente disturbato con presenza di brecce e materiale incoerente. Il movimento superficiale che sembra interessare uno spessore di circa 5m invece movimenta una coltre superficiale grossolana. Complessivamente il basamento flyschoide, caratterizzato da una fitta alternanza di marne e arenarie, da una osservazione di massima evidenzia qualità geomeccaniche non ottimali, tanto da giustificare un incremento sostanziale dello scorrimento profondo e da confermare lo stato di attività del movimento gravitativo (Fig.230). I dati inclinometrici hanno evidenziato una direzione azimutale di spostamento verso W in entrambe le zone in accordo con la giacitura del versante mentre per quanto riguarda i valori assoluti di spostamento si sono osservati valori massimi di 68mm relativi alla deformazione profonda e di circa 40mm considerando il movimento superficiale. L attività della frana evidenzia una sequenza di accelerazioni più o meno accentuate nei periodi invernali e pause generalmente estive: la grande accelerazione registrata nel 2010 è stata seguita negli anni successivi da incrementi nei movimenti minori fino a esaurirsi del tutto nel 2012, per poi riprendere nel 2013 con una riattivazione del versante, e proseguita nel 2014 con valori elevati di spostamento. L attuale fase sembra attraversare una fase di quiescenza. Gli incrementi mostrano differenze sostanziali nei valori degli spostamenti nelle due zone: infatti lo stato di attività del versante consente di osservare una velocità media di circa 12mm/anno per la deformazione
12 profonda (sebbene non sia appropriato parlare di velocità media considerando la deformazione registrata nel 2010 con 30mm/anno di spostamento), e circa 7mm/anno per il movimento superficiale. Fig.230 sezione che interessala zona SW dell abitato di Costafigara Il monitoraggio piezometrico ha confermato la presenza di una falda di versante a profondità comprese tra -10m e -15m con una escursione di 1-3m, ad eccezione di quanto registrato durante le letture di giugno 2011 e novembre 2013 con escursioni massime pari a 14m su S8 e di 8m su S7 (Fig.231). L innalzamento del livello di falda si è verificato a seguito di precipitazioni intense e prolungate che hanno determinato presumibilmente l immediata deformazione del versante. Durante le letture del 2015 e del 2016, la circolazione idrica sotterranea sembra essere tornata ai livelli normali intorno a -14m di profondità, con una discesa dei valori in concomitanza del periodo di quiescenza del versante.
13 Fig Velocità delle deformazioni e soggiacenza della falda. Considerando sempre che il monitoraggio dal 2012 prevede una lettura annuale e quindi il lasso di tempo che trascorre da una lettura ad un altra può comprendere periodo molto piovosi, si può osservare quanto segue: dopo un primo spostamento di una certa entità registrato nel giugno 2010 sia in profondità (S4) che in superficie (S3) verosimilmente da imputare alle precipitazioni cadute nei mesi di novembre e dicembre 2009, il versante ha attraversato una fase di quiescenza di circa 2 anni e mezzo in un regime pluviometrico sia come intensità che come durata nella norma. La riattivazione registrata a partire dal novembre 2013, continuata nel novembre 2014, potrebbe essere l effetto verosimile di periodi piovosi con cumulate mensili prolungate nel tempo (periodo ottobre 2013-febbraio 2014) che culminano con il massimo raggiunto nel novembre 2014 con 561mm. Nel 2015 si sono verificati modesti apporti precipitativi che coincidono con la quiescenza del fenomeno gravitativo. Si segnala l evento alluvionale verificatosi il 13 settembre 2015 con una precipitazione di circa 170mm in due ore, cui però non sembra collegarsi alcuna risposta in termini di movimento (Figg.232 e 233). Il 2016 vede un regime precipitativo di maggiore importanza rispetto al 2016 considerando le cumulate di febbraio (di oltre 300 mm) e novembre: nonostante ciò la lettura eseguita nel settembre dimostra come il periodo di quiescenza continui. Per quanto riguarda gli anni precedenti emerge però una particolarità che riguarda la presenza di eventi estremi pluviometrici di particolare intensità nell arco del breve termine, circa
14 4/5giorni, presenti in concomitanza delle riattivazioni: infatti tali eventi pluviometrici, insieme ad altri fattori di innesco del movimento, potrebbero essere realmente responsabili dei movimenti, tenuto conto che durante il periodo di quiescenza non si sono più ripresentati, o si sono presentati con meno frequenza. Fig. 232 Andamento pluviometrico mensile, eventi estremi (stazioni SSAV e LGIAC) e letture inclinometriche S4 Fig. 233 Andamento pluviometrico mensile, eventi estremi (stazioni SSAV e LGIAC) e letture inclinometriche S3
15 I dati interferometrici (desunti dal sito Ambiente in Liguria della Regione Liguria) evidenziano nel periodo (dati ERS) e (dati ENVISAT) un sostanziale movimento degli edifici con una velocità media annua di circa 3-4mm, dati assolutamente concordi con quanto rilevato dagli inclinometri per il movimento superficiale, mentre per la deformazione profonda, sebbene i dati interferometrici non arrivino al 2013, si possono osservare incrementi inferiori rispetto a quanto rilevato dalle letture inclinometriche (velocità medie di 10-20mm/anno).
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