UNA RETE DI GIARDINI FENOLOGICI IN ITALIA: FINALITA E CRITERI
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1 UNA RETE DI GIARDINI FENOLOGICI IN ITALIA: FINALITA E CRITERI Paolo Mandrioli FISBAT, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Bologna Da "Procedure per il rilevamento fenologico nei Giardini fenologici" R.E.R Introduzione Quando anni fa, nel 1982, nell ambito di una collaborazione con il Dipartimento Attività Produttive, Agricoltura e Alimentazione della Regione Emilia-Romagna, demmo inizio al progetto di realizzazione di un Giardino fenologico presso la Base Meteorologica di San Pietro Capofiume (BO), l obiettivo primario fu di preparare una stazione di osservazione fenologica che potesse rappresentare l Italia, del tutto assente, nella rete europea dei Giardini Fenologici Internazionali (IPG, Fig.1) coordinati dal Servizio Meteorologico Tedesco. Dopo un avvio non facile durato alcuni anni per consentire l attecchimento di piante provenienti da ambienti climaticamente molto differenti da quello padano orientale, decidemmo di affiancare alla lista delle piante suggerite dalla rete IPG, un certo numero di piante indicatrici, diffuse comunemente nel nord Italia, scelte fra quelle di maggior interesse agrario e forestale, creando così una sezione italiana accanto a quella internazionale. Grazie all interessamento ed alla tenacia di coloro che hanno collaborato in questa impresa in tutti questi anni, il Giardino Fenologico di San Pietro Capofiume, al quale è stato assegnato il codice internazionale 80, ha già prodotto diversi anni di dati e, altrettanto importante ed ancor più significativo, ha giocato concretamente il ruolo di punto di riferimento e di stimolo per il progetto e la realizzazione nel nostro Paese di altri Giardini fenologici (Fig.2). Si sono così create, quasi naturalmente, le condizioni per la costituzione di un Gruppo di Lavoro nazionale avente la funzione di coordinare l attività delle singole stazioni ( gestite autonomamente) e, soprattutto, di definire un protocollo comune delle osservazioni fenologiche e del trattamento dei dati. A questo Gruppo collaborano Enti appartenenti alle Amministrazioni di alcune Regioni, la Società Botanica Italiana, l Associazione di Aerobiologia ed alcuni Istituti Universitari. L attività di ciascun Giardino fenologico e l attività di Rete, debbono poter rispondere alle domande poste qui di seguito. Quali sono le caratteristiche principali di un Giardino fenologico rispetto ad un Orto Botanico o ad una stazione di osservazione? Il Giardino fenologico svolge la propria attività attraverso personale preparato alla osservazione fenologica su piante scelte ad hoc, a seconda del programma di lavoro, e messe a dimora con precisi criteri. Parallelamente alla raccolta delle osservazioni fenologiche vengono eseguite, nello stesso sito, le misure microclimatiche riguardanti come minimo le misure dei parametri meteorologici di base. Una rete di Giardini fenologici coordina l attività di più punti di osservazione attraverso un protocollo comune riguardante le modalità di impianto, l elenco delle piante da considerare, la metodologia di osservazione, l archiviazione ed il trattamento dei dati. Obiettivi di una rete fenologica Oltre all'interesse legato più strettamente allo studio dei ritmi stagionali, caratteristici della attività vegetativa e riproduttiva delle piante, vi sono obiettivi che possono essere raggiunti attraverso le informazioni fornite da una rete fenologica partendo dal concetto che le risposte ritmiche della vegetazione sono determinate sia dalle caratteristiche genetiche di 1
2 ogni pianta, sia dall'impatto di numerosi parametri ambientali (terreno, clima, pratiche colturali, inquinamento del suolo e dell'aria, fitopatogeni) sulla vegetazione stessa. Potremmo suddividere le finalità di una rete fenologica in finalità scientifiche e finalità applicative: le prime sono soprattutto centrate verso una migliore conoscenza dei processi connessi alle fenofasi ed alla individuazione di piante potenzialmente interessanti come indicatori biologici; le seconde concernono l'utilizzo di piante indicatrici, non solo come sensori delle variazioni climatiche, ma anche come sensori della qualità dell'ambiente soprattutto dell'aria, nei riguardi di sostanze inquinanti. Per meglio esemplificare questo ultimo aspetto, sottolineando ancora che la pianta in questo caso viene considerata come uno strumento in grado di integrare risposte complesse derivate dall'impatto con l'ambiente in cui vive e si sviluppa, possiamo evidenziare alcune applicazioni in agricoltura, nel monitoraggio ambientale e nei riguardi della salute dell'uomo. In agricoltura e selvicoltura: la valutazione dell'impatto delle variazioni del clima e del tipo di suolo sugli eventi fenologici, in piante di importanza agricola o forestale, per ricavarne indicazioni utilizzabili nella programmazione della gestione delle colture. In questo settore vengono utilizzate piante, predittori stagionali dell'andamento climatico. Nel monitoraggio ambientale: le risposte della pianta sottoposta all'azione di agenti chimici e fisici di origine non naturale, come gas, particelle inquinanti e radiazioni, osservando non solo le modificazioni dei ritmi biologici ma anche quelle, almeno a livello macroscopico, di tipo patologico. Ovviamente la scelta dei bioindicatori sarà rivolta particolarmente a quelle piante più sensibili agli agenti inquinanti. Riguardo alla salute dell'uomo, le osservazioni fenologiche si affiancano a quelle sui fitoallergeni aerodispersi, responsabili di patologie respiratorie che oggi interessano il 12-15% della popolazione che vive nelle grandi città. La previsione di date di fioritura di una specie allergenica, permette a medici e pazienti di meglio programmare terapie ed attività fisica. Così dicendo abbiamo ampliato il concetto e la funzione canonica del Giardino fenologico suggerendo un possibile programma di lavoro che permetterebbe di produrre dati ed informazioni utili ed interessanti, non solo a livello strettamente scientifico, fin dai primi momenti di costituzione del giardino stesso, in attesa di raggiungere l'equilibrio, necessario al nuovo impianto, per poter effettuare osservazioni affidabili. BIBLIOGRAFIA - Arboreta Phaenologica. Information of the working group of International Phenological Gardens, Hann. Munden and Offenbach. - Mandrioli P., Malossini A., Negrini M.G., Ventre A., Fenologia e Agricoltura La stazione fenologica di S.Pietro Capofiume, Bologna, Regione Emilia-Romagna. - Schnelle F.,1955. Plant phenology Problems in Bioclimatology, Vol.3 Leipzig, E. Germany. - Schnelle F.,Volkert E.,1964. Internationale Phaenologische Garten, Agric.Met.1:
3 Fig.1 3
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5 Si ringrazia per la gentile collaborazione Giovanna Puppi Branzi, Anna Letizia Zanotti, Claudia Pizzirani, Andrea Pasquali e Claudio Mulazzani. 5
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