Lo sciopero che divide la Rai

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Lo sciopero che divide la Rai"

Transcript

1 LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 ANNO 53 - N In Italia EURO 1,40 italia: Milano, Via Solferino 28 - Tel Roma, Piazza Venezia 5 - Tel Del lunedì Servizio Clienti - Tel mail: servizioclienti@corriere.it Alleanze Alitalia, 560 milioni da Etihad L offerta per chiudere entro metà giugno di Giuliana Ferraino a pagina 7 Sul set di «Perez» Zingaretti avvocato noir «Dimentico Montalbano» di Valerio Cappelli a pagina > Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano SENATO, UN ASSURDO BALLETTO DI IDEE LA RIFORMA NON È IN FORMA di MICHELE AINIS Se con un piede acceleri, mentre con l altro schiacci il freno, il testacoda è inevitabile. Attenzione: sta per succedere al nuovo Senato, archetipo di tutte le riforme. Dopo il successo alle Europee, il governo ha fretta, il Parlamento ha sonno. Il termine per la presentazione degli emendamenti era già slittato dal 28 al 30 maggio, poi al 3 giugno: il rinvio del rinvio. Ma intanto il partito di Alfano ne ha depositati 13, quello di Berlusconi 37. Piccoli numeri, rispetto al diluvio universale minacciato da Calderoli: emendamenti. Senza dire dei grillini, dei mal di pancia all interno del Pd, delle febbriciattole accusate dai partiti minori. Conclusione: nonostante le vitamine dispensate da Napolitano (l ultima proprio ieri), la riforma non è in forma, anzi è proprio acciaccata. Per rimetterla in sesto, urge un passaggio in farmacia. D altronde la ricetta è chiara: o il Senato continuerà a svolgere qualche utile funzione, oppure tanto vale sbarazzarsene. Non avrebbe senso trasformarlo in un orpello delle nostre istituzioni, dopo averle alleggerite del Cnel. Qui tuttavia diventa indispensabile il bilancino del farmacista. Se la Camera esprime la volontà legislativa, il Senato dovrà bilanciarla con poteri di controllo. Se la prima regge il cordone ombelicale con il governo nazionale, il secondo potrà ben reggerlo con i governi locali. E se i deputati incarnano il primato della politica sulle cose terrene, ai senatori toccherà rappresentare un altro spazio, un altra esperienza umana. In sintesi: di qua le appartenenze, di là le competenze. Sennonché questo punto è finito sotto un cono d ombra, nel dibattito che si trascina stancamente attorno alla riforma del Senato. Tutti i contrasti vertono sull elezione diretta dei nuovi senatori, caldeggiata dai dissidenti del Pd. Eppure nella proposta del governo figura una pattuglia di 21 cittadini illustri, nominati dal capo dello Stato. Ma il governo stesso parrebbe averla abbandonata alla deriva, dopo le critiche piovute da destra e da sinistra. Non senza fondamento, quanto alla nomina affidata al presidente: perché lo renderebbe signore d un partito, trasformando perciò l arbitro in un partigiano. Ma il principio no, il principio è sacrosanto. Sui banchi del nuovo Senato occorrerà uno sguardo lungo, anziché incollato sulla prossima campagna elettorale. Beni culturali, clima, energia, bioetica, innovazione tecnologica: sono queste le sfide che ci attendono. E per affrontarle serve il contributo della scienza, fianco a fianco alla politica. Dopotutto, un tempo succedeva. Fra i senatori di nomina regia s incontrano i nomi di Marconi (che inventò la radio), Ferraris (padre del motore elettrico), Forlanini (cui si deve lo pneumotorace). Oltre ad artisti e intellettuali come Manzoni, Verdi, Carducci, Verga, Croce, Einaudi. E il loro apporto fu spesso decisivo, per esempio durante la malaria, nelle leggi per il chinino di Stato approvate fra il 1900 e il Viceversa, in questi settant anni di Repubblica sono stati appena 4 (su 37 nomine) gli scienziati designati dai nostri presidenti. Curioso, proprio nell epoca marcata dal predominio della scienza. Sicché pensiamoci, prima di gettare quest idea nel cestino dei rifiuti. In fondo, basterebbe spostare la scelta sui Lincei (la più antica accademia scientifica del mondo), come suggerisce Elena Cattaneo. Perché la rappresentanza non può divorziare dalla competenza. Altrimenti ci terremo perennemente sul groppone competenti impolitici e politici incompetenti. michele.ainis@uniroma3.it Il premier da Trento attacca l agitazione: se l annunciavano prima prendevo il 42 per cento Lo sciopero che divide la Rai Prime defezioni nel fronte anti-tagli. Renzi: protesta umiliante di PAOLO CONTI Comincia a sfaldarsi il fronte dello sciopero Rai proclamato per l 11 giugno. Al Tg3 aumenta l insoddisfazione nella base dei redattori che lamentano una scelta verticistica dell Usigrai, il sindacato dei giornalisti, e chiedono un confronto aperto. Da parte sua il premier Renzi insiste sui tagli: «Sciopero umiliante, facciano pure». Il messaggio A PAGINA 5 Napolitano incalza: basta inconcludenze di MARZIO BREDA Giannelli In primo piano Il partito della tv perde i pezzi ed è sotto assedio di DARIO DI VICO Festa della Repubblica La Difesa appalta la sicurezza per le tribune della parata E i militari si affidano ai metronotte di SERGIO RIZZO Tocca ai metronotte. Oggi, alla parata militare per la festa della Repubblica, a fare la guardia alle tribune destinate a ospitare le massime autorità dello Stato non saranno soldati bensì guardie giurate private. Perché, pur avendo la responsabilità di gestire la parata, l esercito non disporrebbe delle attrezzature per le tribune. Di conseguenza, il ministero della Difesa deve ricorrere a un appalto esterno. Costo totale: un milione 800 mila euro. A PAGINA 11 A PAGINA 3 La lista di Prandelli per il Mondiale in Brasile Nei 23 non c è Rossi. Ci mancherà di MARIO SCONCERTI Il ct della nazionale di calcio Cesare Prandelli ha scelto i 23 azzurri per il campionato del mondo: fuori Giuseppe Rossi, che non offre sufficienti garanzie di ripresa dopo l infortunio, e Destro. Dentro Insigne. Ranocchia riserva in attesa di valutare le condizioni di Barzagli e Paletta. (Nella foto, Giuseppe Rossi e Prandelli) ALLE PAGINE 28 E 29 Bocci, F. Monti, Ravelli Con loro una suora Tornano liberi i due preti veneti rapiti in Camerun due mesi fa di CLAUDIO DEL FRATE A PAGINA 16 IPP / CARLO FERRARO L ex deputato latitante Parla Matacena: resto a Dubai Scajola? Chiara non mi ha tradito di FABRIZIO CACCIA Al governo piace lo «storytelling» Addio narrazione di LUCA MASTRANTONIO A PAGINA 18 A PAGINA 3 A PAGINA 2 Il reportage HOMS, FALLISCE TRA LE MACERIE LA RIVOLUZIONE CONTRO ASSAD di VIVIANA MAZZA Padre Frans Van Der Lugt, gesuita, missionario, non è risuscito a vedere la fine dell assedio. «Un giorno, un miliziano con il volto coperto è arrivato, lo ha fatto sedere su quella sedia e gli ha sparato alla testa». Lo racconta Nazim Qanawati, 50 anni, ingegnere civile. È uno dei 24 cristiani rimasti fino all ultimo giorno, insieme a civili musulmani e miliziani ribelli. Viaggio tra le macerie di Homs, la città simbolo della guerra in Siria. Domani si vota in un Paese sconvolto. ALLE PAGINE 12 E 13 con gli articoli di Montefiori e Olimpio Oggi il giudizio dell Europa sui conti pubblici Fisco, cambia il Catasto Il piano «sblocca Italia» per far ripartire le opere di ENRICO MARRO Via libera alla riforma del Fisco e al piano «sblocca Italia» per far ripartire le opere. Domani è in programma un vertice tra Renzi e il ministro dell Economia, Padoan. Si partirà con il Catasto e con le semplificazioni, al centro delle quali c è l invio della dichiarazione dei redditi precompilata che dovrebbe arrivare a casa dei pensionati e dei lavoratori dipendenti nel Nei prossimi giorni dovrebbe intanto essere approvato il primo schema di decreto legislativo, quello sul Catasto. Alla drastica semplificazione degli adempimenti fiscali sarà dedicato il secondo decreto. Oggi il giudizio dell Europa sui conti pubblici italiani. ALLE PAGINE 2, 3 E 4 Ducci, Galluzzo, Offeddu CorrierEconomia Nel labirinto Tasi e Imu Ecco come orientarsi Tasse e casa, come orientarsi tra calcoli e scadenze. Prima i tormenti dell Imu, ora quelli per la Tasi, la nuova tassa sui servizi. A due settimane dalla scadenza, l unica certezza riguarda l Imu: si paga entro il 16 giugno ed è confermata l esenzione per l abitazione principale. Per la maggior parte degli italiani, invece, la Tasi slitterà a ottobre. Oggi nel supplemento con il Corriere Fenici, Pagliuca, Poggi Longostrevi ROBERTO PIROLA

2 italia: Lunedì 2 Giugno 2014 Corriere della Sera 2 Primo Piano Il governo Le scelte «Sblocca Italia» e Fisco, l agenda di Renzi: la Ue? Non temo pagelle Le soprintendenze nel mirino del premier «Trovo umiliante lo sciopero a viale Mazzini» Le scadenze Il nuovo Senato e la legge elettorale Il premier Renzi ieri ha stilato un elenco di misure nell agenda di governo per il breve periodo: prime fra tutti le riforme istituzionali, «la prossima settimana riparte la discussione sul Senato e poi torniamo a quella sulla legge elettorale», ha detto ieri a Trento Uffici pubblici e giustizia civile A seguire la riforma della Pubblica amministrazione, in parte per decreto in parte per ddl delega, che per il premier arriverà in porto il 13 giugno. Entro il primo luglio, poi, secondo la road map, il ddl delega sulla giustizia civile, con l introduzione delle tecnologie telematiche I ritardi con il fisco e lo «sblocca Italia» Ammettendo ritardi con la riforma del fisco, il premier ha annunciato una novità in arrivo: lo «sblocca Italia», un provvedimento per liberare «interventi fermi da 40 anni» e per «rendere il fisco semplice e rovesciare il rapporto esistente tra Stato e pubblica amministrazione» DAL NOSTRO INVIATO TRENTO La fase due della rottamazione di Matteo Renzi è rivolta a 360 gradi dentro e fuori il Paese. L Europa, quella attuale, quella che «ci dice tutto di come un pescatore dell Adriatico deve fare il suo mestiere» è anche quella dei «tecnocrati», che «girano la faccia dall altra parte quando un bambino muore» nel canale di Sicilia, in quelli che sono anche mari europei, ma evidentemente più per la tipologia delle lenze e le tecniche di pesca, che per i principi morali, quelli «latitano», accusa e insieme ironizza il capo del governo. Ma accanto a questo tipo di Ue c è anche una questione interna, con altri due tipi di potere da riformare. Quello politico, la classe che «per anni è stata campione mondiale di alibi, quella che non si è mai presa una responsabilità», quella che il giorno dopo le elezioni «non avevano mai perso». E quello meno appariscente, che in parte era seduto ieri mattina all Auditorium di Santa Chiara, nel centro storico di Trento, che lo applaudiva, ma che ha avuto un attimo di sussulto quando il premier l ha messa giù senza perifrasi, perché «dopo le riforme del Senato e della legge elettorale» ci occuperemo anche «della classe dirigente di questo Paese, che per anni ci ha fatto la morale». Al Festival dell Economia Renzi arriva in jeans sdruciti, scoloriti, come gli capita sempre più spesso. In prima fila ex ministri come Fabrizio Saccomanni, l ad di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, un simbolo della sinistra come Franco Marini (in realtà la fila è la settima). L economista Tito Boeri gli gira una serie lunga di domande, Enrico Mentana sviluppa i temi di Boeri e conduce l intervista pubblica. Alla fine, proprio Marchionne dirà: «Mi è piaciuto, è l unica agenda che in questo momento ha l Italia e anche l Europa, condivido tutto». Agenda dice Marchionne, quasi un manifesto dicono in sala, sicuramente c è un elogio del ruolo migliore della politica, una rivendicazione impostata su parametri a tratti drammatici. Se negli Stati Uniti, in Asia, in Giappone, spiega Renzi, «hanno tutti dato una risposta alla crisi economica, risposte diverse ma efficaci, qui in Europa ancora cerchiamo la formula giusta». Conseguenza: delle raccomandazioni in arrivo dalla Ue «terremo conto, ma non sono il problema, non ho timori», come non è un problema il nome del futuro vertice dell Unione, piuttosto «la Ue ha bisogno di cambiare linea economica o la politica torna a fare il suo mestiere e riprende il suo potere di indirizzo sulla burocrazia o non ci salviamo». Una politica diversa a Bruxelles come a Roma. Se lì manca fra gli altri «una politica estera», qui da noi occorre una «rivoluzione pacifica del buon senso», che può significare tante cose, tutte finora difficilissime. Per esempio occorre smetterla di fare calcoli e cominciare a pensare che «il risultato elettorale dimostra che possiamo andare verso due schieramenti, che mettono la residenza al 40%». Occorre Tra la folla Il presidente del Consiglio Matteo Renzi si ferma in strada a salutare la folla al suo arrivo al Festival dell Economia di Trento, organizzato da Tito Boeri: tra sorrisi e strette di mano, il premier ha posato anche per alcune foto ricordo (Afp/Pierre Teyssot) cambiare mentalità, che ci sia «uno che abbia responsabilità, il ballottaggio serve a dire questo, a dire chiaramente chi ha vinto e che deve fare delle cose che se non gli riescono, anche per colpe non sue, gli verranno attribuite». Occorre ancora diminuire il numero dei politici, anche con un Senato senza compensi, perché viceversa i posti si moltiplicano, «i politici sono come le ciliege, uno tira l altro». Uno schema che ha anche ricadute personali: «Siamo i teorici della rottamazione, un governo di 30enni o 40enni, fra dieci anni dovremo noi essere rottamati, andare a fare un altro lavoro, perché così accade negli altri Paesi». Se questo è il manifesto dei A me piace la tv Dopo la riforma La rottamazione pubblica dei professionisti sganciata dalle ansie dei partiti del Senato ci occuperemo anche della classe dirigente vale anche per noi, tra dieci anni dovremo fare un altro lavoro prossimi anni ci sono anche altri tabù della sinistra da abbattere: dopo i magistrati, dopo la Costituzione che non è la più bella del mondo («lo sapete che per i padri costituenti il bicameralismo perfetto fu un ripiego?»), dopo i sindacati da snobbare, entrano nel mirino le Soprintendenze, mentre annuncia un provvedimento che chiamerà sblocca Italia: anche i custodi del bello del Paese impediscono gli investimenti, bloccano il Paese. Una volta, poco tempo fa, erano uno dei feticci della sinistra. E invece ora «faremo entro luglio un provvedimento che si chiamerà sblocca Italia, chiederemo ai sindaci di dirci tutte le opere bloccate dalla mancanza di concerto, dai vincoli e dai divieti delle Soprintendenze. La regia sarà a Palazzo Chigi, vi abbineremo il massimo dell open government, trasparenza assoluta, dobbiamo essere più trasparenti degli anglosassoni». E figuriamoci se in questo schema le polemiche sulla Rai, la minaccia di uno sciopero di fronte ai tagli chiesti dal governo, trovano il capo del governo in posizione di difesa: «Abbiamo dato alla Rai due chance, vendere Rai Way o riorganizzare le sedi regionali, non mi sembra L analisi La tecnica di comunicazione sperimentata da Reagan negli anni 80 ha in Berlusconi, Veltroni e Vendola i suoi epigoni Dal marketing alla politica, ascesa dello storytelling Promuovere l Italia attraverso la narrazione Ecco la ricetta (americana) del premier MILANO La misura economica per far ripartire l Italia, per Matteo Renzi, è lo «storytelling». Cioè, una «narrazione» che migliori la capacità di promuovere le eccellenze del Paese, contagiando positivamente mezzi e destinatari (una «narrazione virale»). Lo storytelling nasce nel marketing Usa, come capacità di vendere un prodotto o un marchio attraverso il racconto della sua storia, reale o fittizia. Per questo Renzi non l ha dovuto spiegare al Festival dell economia di Trento, dove ha parlato ieri. Fu quasi necessario, invece, alla conferenza del programma delle riforme, dove c era una slide con un pesce rosso, a indicare fu poi detto di cosa non avrebbe parlato. I pesci, infatti, sono muti. Lo storytelling fu sperimentato in politica negli anni 80 in America con Ronald Reagan, ma se ne servì anche Bill Clinton, a dimostrazione della natura post-ideologica dello strumento. Venuti meno i Grandi Racconti delle ideologie novecentesche, saper raccontare è vitale per imporsi, soprattutto se non si è proprietari, o molto legati ai proprietari dei mezzi di comunicazione: qualità intrinseca dello storytelling è la predominanza del «messaggio» (reso narrativo) rispetto al «medium»: una narrazione virale incrocia diversi media e pubblici. Non tutte le narrazioni politiche fanno storytelling (se suonano false, fredde o respingenti). Quella di Nichi Vendola è immaginifica, poetica, ma retorica, pasoliniana, da erede di Fausto Bertinotti, il parolaio rosso. Anche la narrazione «proverbiale» di Pier Luigi Bersani era ricca, tra giaguari da smacchiare e bambole da pettinare, Protagonisti Borrelli Ex pm, 84 anni, nel 2002 coniò lo slogan «Resistere, resistere, resistere» contro Berlusconi ma da cultore di lessicografia rurale. A sinistra, un vero storyteller è stato Walter Veltroni, che racconta Enrico Berlinguer con stile hollywoodiano. Ma il re, prima di Renzi, è stato Silvio Berlusconi: con la videocassetta della discesa in campo, l opuscolo Baricco Scrittore, 56 anni, tra le presenze al Big Bang, convention voluta da Renzi alla Leopolda di Firenze Storia di un italiano e immagini virali tipo le «toghe rosse», con cui è riuscito, grazie anche ai capelli fulvi di Ilda Boccassini e lo storytelling resistenziale di Saverio Borrelli con la linea del Piave, a convincere gli italiani che nonostante la fine dell Urss i comunisti Farinetti Dirigente d azienda, 59 anni, fondatore di Eataly, catena di alimentari d eccellenza fossero ovunque, persino nella magistratura. Renzi, a differenza di Silvio e della vecchia classe politica molto forte in Rai, e similmente a Beppe Grillo che però ha un altra storia, ha puntato sui nuovi media e un etica a loro associabile: accesso e partecipazione. Qualcosa di simile allo storytelling aperto, liquido, descritto da Frank Rose in Immersi nelle storie (Codice). Con i voti di primarie ed europee, tra rottamazione e governo, ha reso partecipi alla vita politica e al potere nuove persone. Così Renzi ha reso più potente sul piano narrativo la sua storia di vita e di successo, suo e delle persone intorno, come Alessandro Baricco e Oscar Farinetti, proprietari di fabbriche di storie: la scuola Holden, dove si insegna storytelling aziendale, e Eataly, dove non si vendono prodotti alimentari, ma la cultura che c è dietro, facendo credere al consumatore di farne parte. Luca Mastrantonio criticalmastra

3 Corriere della Sera Lunedì 2 Giugno 2014 italia: Primo Piano 3 tanto. Se poi uno dei luoghi più politicizzati del Paese, dove ancora c è chi scambia la carriera con la vicinanza ad un partito, luogo dal quale io voglio stare il più lontano possibile, se vogliono fare lo sciopero lo facciano, è umiliante, poi faremo due conti sulle sedi regionali, siamo l azionista, a me piace la Rai dei professionisti, con una governance sganciata dalle ansie dei partiti, non una polemica incredibile fatta dal sindacato interno». L unico argomento che non si può aggredire è quello del fisco: «La riforma l ho un po bloccata io, è un tema molto complesso. Abbiamo 271 forme di deducibilità, dobbiamo tornare ad essere un Paese come gli altri, dove si pagano le tasse una volta l anno. Ma ci vorrà del tempo». Marco Galluzzo Il commento 80 euro Il bonus Irpef per dipendenti, disoccupati in cassa integrazione o in mobilità con un reddito fino a 24 mila euro annui L orizzonte che si è dato 10anni Renzi in politica: «Noi teorici della rottamazione diamo il buon esempio» Il Quirinale Il messaggio: ora il nostro Paese può parlare a voce alta in Europa Spinta di Napolitano per le riforme: c è più fiducia, basta inconcludenze Il capo dello Stato: gli italiani lo hanno capito, serve stabilità ROMA I toni non sono né ansiogeni né, com è ovvio, trionfalistici. Sono piuttosto ispirati a una condizionata, ma ragionevole, speranza. Ed è la prima volta, dopo anni di crisi devastante e di terapie penitenziali, che gli italiani sentono parlare di «fiducia» in una chiave alla quale si può credere. È Giorgio Napolitano a evocarla, e lo fa «guardando obiettivamente all insieme delle posizioni politiche che si sono confrontate nella recente consultazione elettorale». Voto che non ha bisogno di dirlo ha visto arretrare la retorica populista e nichilista e affermarsi invece un esplicita voglia di riconciliazione con la politica. Purché seria e credibile. Un giro di boa che va oltre l exploit di Matteo Renzi e le aspettative concentrate su di lui. Infatti, è quasi un passaggio d epoca e offre indicazioni precise, che il presidente mette in fila nel suo messaggio per la festa della Repubblica. Con l ansia di dare in prima persona una spinta per la stabilità, le riforme, il lavoro, la questione morale, il nostro stesso ruolo a Bruxelles. I «fatti che devono rendere tutti noi più fiduciosi», per il capo dello Stato si riassumono nella «necessità di forti cambiamenti in campi fondamentali». Ecco quel che gli italiani chiedono. Le urne lo hanno sancito con un evidenza tale da consentire all Italia unica nazione, assieme alla Germania, dove gli euroscettici non abbiano umiliato i governi in carica di «parlare a voce alta in Europa e contribuire a cambiarne le istituzioni e le politiche». Questo il primo punto, ma non basta. «Si sono moltiplicate nella società, e specialmente tra i giovani, le manifestazioni di volontà costruttiva e di spirito d iniziativa». C è insomma una nuova voglia di farla, la politica. Reazioni impensabili solo pochi mesi fa, quando il Paese veniva descritto come depresso, esausto e impaurito dopo una «pesante crisi» (sfociata in stagnazione) che ha portato «la realtà sociale a conoscere I temi La riforme Nel tradizionale intervento televisivo per il 2 Giugno, il capo dello Stato Giorgio Napolitano (foto Ansa) ieri ha richiamato Parlamento e governo alle proprie responsabilità, commentando l esito delle Europee: «Gli taliani hanno detto con chiarezza che vogliono stabilità e riforme strutturali. Questa necessità di stabilità, che ho sempre richiamato, è stata largamente compresa dagli italiani» La ripresa Dai risultati delle elezioni, ha detto il presidente, non si può non capire che gli italiani «vogliono lasciarsi alle spalle il buio della crisi economica e vivere in un Italia diversa. Il problema è ora quello di passare rapidamente alle decisioni e alle azioni per aprire la prospettiva di un nuovo sviluppo per l Italia. Niente scuse o ritardi: il da farsi è ormai delineato» gravi passi indietro, come dice il livello insopportabile cui è giunta la disoccupazione, specie quella giovanile». Ora, spiega il presidente, «se questa deriva si è fermata, se registriamo sia pur deboli segnali di ripresa, il problema è passare rapidamente alle decisioni e alle azioni che possono migliorare le condizioni di quanti hanno sofferto di più per la crisi, e aprire la prospettiva di un nuovo sviluppo per l Italia». Dunque, ciò che bisogna fare «è ormai delineato». Su tutto, ripete, senza mostrarsi spazientito per aver visto troppe volte inevasi i propri appelli, «determinanti sono le riforme strutturali, tra le quali già in cantiere quelle per le istituzioni e per la pubblica amministrazione, per il lavoro e per un economia più competitiva». Chiaro che per imprimere davvero uno scatto, per «cambiare verso» come giura di saper fare il premier, serve «un confronto civile in Parlamento». Anzi, questa è la precondizione. Napolitano la «auspica», perché «una ricerca di intese è dovuta per ogni modifica costituzionale». Però, avverte con severità (e mutuando espressioni usate nel giorno del suo secondo insediamento al Quirinale), «è tempo di soluzioni, non di nuove inconcludenze». Di più: «La strada del cambiamento passa per molte altre innovazioni», su altri versanti. E, «proprio perché essa è lunga e complessa, si richiede continuità, non instabilità; tenacia, non ricorrente incertezza». Del resto, la «necessità» di dare un orizzonte adeguato all esecutivo «è stata largamente compresa dagli italiani» e il responso del voto europeo resta un inequivocabile memorandum. Per tutti i partiti, non soltanto per quelli che formano la maggioranza, Pd in testa. I giovani «Nella società, specialmente tra i giovani, c è più volontà costruttiva» Infine, ma certo non ultima nell agenda delle priorità indicate da Napolitano nel suo messaggio, «il cammino del nostro Paese verso un futuro migliore passa egualmente attraverso una lotta senza quartiere alla corruzione, alla criminalità, all evasione fiscale». Un cammino al quale «tutte le forze vitali dello Stato e della società sono chiamate a cooperare» e che «non può essere inquinato e deviato da violenze, intimidazioni, illegalismi di nessun genere». Marzio Breda Se il premier assedia i fortini della sinistra che fu di DARIO DI VICO Se lo sciopero dei dipendenti Rai contro il governo fosse stato indetto qualche giorno prima delle elezioni europee, ha assicurato Matteo Renzi dal palco del Festival dell Economia di Trento, sarebbe stato meglio perché «avrei preso il 42,8 e non solo il 40,8%». La battuta è spietata ed è diretta contro quello che resta del glorioso «partito Rai», rimasto a lungo una delle constituency più influenti del centrosinistra. I sondaggisti raccontano addirittura che negli anni che vanno dalla metà dei 90 al 2004 per connotare gli elettori di centrodestra e centrosinistra non si usassero più i vecchi parametri identitari come imprenditore vs tuta blu oppure la frequenza alla Santa Messa ma «la fiducia in Mediaset» contrapposta Al Colle Il capo dello Stato Giorgio Napolitano durante la registrazione del discorso per il 2 Giugno (Ansa) «alla fiducia nella Rai». Per tutta la fase iniziale della Seconda Repubblica, se eri di sinistra confidavi nelle magnifiche sorti dell azienda televisiva di Stato. In parallelo all interno di Viale Mazzini si andava creando una situazione singolare: dal 2001 fino al 2012 i vertici aziendali sono stati scelti dai governi a guida berlusconiana ma «la pancia della Rai» è rimasta sempre e comunque affezionata alle bandiere del centrosinistra. I segretari via via succedutisi a Botteghe Oscure e al Nazareno hanno guardato con grande attenzione a questa membership e hanno pescato a piene mani dal vivaio Rai per intercettare il voto romano (con Piero Badaloni, Piero Marrazzo, David Sassoli). Il primo leader che non si è appassionato al tema ma vuole addirittura emanciparsene è proprio Renzi, conscio forse che nei sondaggi di opinione la popolarità di Rai e Mediaset è scesa drasticamente al livello dei partiti e delle banche e che alla domanda «chi fa, secondo lei, servizio pubblico televisivo» molti intervistati rispondono indicando Sky o La7. In sostanza come la sfida portata alle alte burocrazie dello Stato e alla dirigenza della Cgil è servita a Renzi per fare il pieno di voti al Nord e in particolare in Veneto, così l opposizione frontale al partito Rai dovrebbe aiutarlo a liberarsi di un altra di quelle «catene della sinistra» (come recita il titolo del libro di Claudio Cerasa) che sono state azioniste occulte del progressismo italiano. Come ha ribadito anche nel suo show di Trento il premier punta a «mettere la residenza» a quota 40% e per questo ha in mente un posizionamento del suo partito che alla fine produca un interclassismo dell epoca di Internet. Per ottenere questo risultato Renzi deve far guerra alle piccole caste rosse senza rompere con la base sociale del centrosinistra e con i suoi valori tipici come l attenzione alla scuola o la solidarietà verso gli immigrati. Non ripudia il voto di pensionati, operai, dipendenti pubblici e ceti urbani intellettuali «la società bersaniana» punta invece ad aggiungere al voto di sempre il consenso di fette La metamorfosi All inizio della Seconda repubblica l area progressista si identificava nella Rai e nei sindacati. Ora non più consistenti dell imprenditoria autonoma e del lavoro precario. Due segmenti del mercato elettorale che non amano lo Stato e tutto ciò, compresa la Rai, che rimanda ad esso. La manovra sugli 80 euro in più in busta paga è stata da questo punto di vista esemplare, porterà ristoro economico ai lavoratori dipendenti ma ha anche generato una querelle con la Cgil dimostrando così all elettorato chi è pragmatico (lui) e chi è invece ideologico (Susanna Camusso). Idem con il tetto agli stipendi degli alti burocrati presentato come una norma desunta addirittura dalla lezione di Adriano Olivetti, un icona della sinistra, e nei fatti una sforbiciata destinata a far capire agli elettori che l inciucio tra il centrosinistra e i grand commis di Stato deve considerarsi archiviato. Il male ereditario e i dubbi legittimi dell Europa di LUIGI OFFEDDU on ho particolari timori «N sulle valutazioni che deve fare la Commissione europea», dice Matteo Renzi. Non è una riflessione comune fra gli altri leader, e tuttavia è probabilmente giustificata. Renzi pensa alle raccomandazioni economiche che la Commissione diffonderà oggi, per i prossimi mesi e per tutte le nazioni Ue, e al giudizio che esprimerà sulle loro politiche di bilancio. Il governo italiano è quello uscito più rafforzato dal voto popolare alle elezioni europee, annuncia varie riforme vicine a quelle invocate da Bruxelles, promette la stabilità. Nella riflessione di Renzi, non merita dunque grandi reprimende. E poi, ragionando con un altro metro, è difficile che la Commissione fra l altro alla fine del suo mandato voglia metterlo troppo in difficoltà: non per compiacenza, ma perché non sarebbe nell interesse dell eurozona. Tuttavia, accanto ai complimenti, qualche strigliata anche severa è da mettere in bilancio, perché l Italia, insieme con Croazia e Slovenia, è uno degli unici 3 Stati Ue, su 28, messi sotto osservazione per «squilibri macroeconomici eccessivi» (per altri 10, si parla «solo» di «squilibri macroeconomici»). Il suo peccato mortale ed ereditario si chiama come sempre debito pubblico eccessivo, il secondo più alto in Europa dopo quello greco. Quel debito, per la Commissione, è direttamente legato alla «debole competitività esterna»: ed entrambi «alla fine affondano le loro radici nella protratta crescita abulica della produttività». E che la preoccupazione accesa a Roma riguardi tutta l eurozona, Bruxelles lo ripete da mesi: «La necessità di un azione decisa per ridurre il rischio di effetti negativi sul funzionamento dell economia italiana e della zona euro, è particolarmente importante viste le dimensioni dell economia italiana». Oggi l Ue dirà se Roma, a suo giudizio, ha recuperato e recupererà nella sua battaglia contro il debito pubblico. Diversamente, per lei come per gli altri Stati «indiziati» dell eurozona, sono già previste pesanti sanzioni che potranno arrivare allo 0,1% del prodotto interno lordo nazionale. I «particolari timori», in questo caso, ci sono, o dovrebbero esserci.

4 italia: Lunedì 2 Giugno 2014 Corriere della Sera 4 Primo Piano» Approfondimenti I provvedimenti allo studio NUOVO CATASTO E 730 PRECOMPILATO Valori della casa, semplificazione dei tributi e accise sui tabacchi tra le prime misure da tradurre in decreto PARTE LA RIFORMA DELLE TASSE ROMA Vertice domani tra il presidente del Consiglio e il ministro dell Economia, Pier Carlo Padoan, per mettere a punto i primi decreti di attuazione della riforma del Fisco, la legge delega approvata il 28 febbraio dal Parlamento. È stato lo stesso Matteo Renzi ad annunciarlo, spiegando che finora ha tenuto lui ferma l attuazione della riforma per decidere su quali aspetti puntare. Si partirà con il catasto e con le semplificazioni, al centro delle quali c è l invio della dichiarazione dei redditi precompilata che dovrebbe arrivare a casa dei pensionati e dei lavoratori dipendenti nel 2015, secondo i piani del premier. Che proprio su questo sta chiedendo ai tecnici di accelerare, per varare l operazione nel giro di qualche settimana. Nei prossimi giorni dovrebbe intanto essere approvato il primo schema di decreto legislativo (che poi andrà alle Camere per i pareri delle commissioni parlamentari e poi tornerà in Consiglio dei ministri per il varo definitivo), quello sul catasto. Il provvedimento darà il via alle nuove commissioni censuarie, che dovranno fare la revisione delle rendite secondo le direttive della legge delega. Il criterio guida per l attribuzione del valore catastale delle case non sarà più il numero dei vani ma i Il vertice In calendario per domani un incontro tra il premier e il ministro dell Economia Padoan sulla legge delega di riforma metri quadrati. E si terrà conto delle zone dove si trovano le stesse, per correggere gli squilibri attuali, con gli immobili nelle zone centrali di pregio che spesso godono di vecchie rendite, inferiori a quelle di appartamenti costruiti nelle periferie. Dall operazione, che richiederà qualche anno, perché ci sono 62 milioni di immobili censiti, non deriverà un aumento del gettito ma solo una sua distribuzione più equa, assicurano i tecnici. E del resto anche il capogruppo di Ncd al Senato, Maurizio Sacconi, pone questa come una delle condizioni fondamentali della riforma, insieme con una drastica semplificazione degli adempimenti fiscali. E proprio a questo sarà dedicato il secondo decreto legislativo. Tra le misure in cantiere: incentivi all uso della fatturazione elettronica, forte semplificazione della contabilità per le imprese, servizio di consulenza fiscale online. In arrivo anche la revisione delle accise sui tabacchi, necessaria dopo una recente pronuncia del Tar, che potrebbe portare a un lieve aumento di prezzo per le sigarette del segmento più basso. La revisione della giungla delle oltre 700 deduzioni e detrazioni fiscali slitta invece a settembre con la legge di Stabilità Enrico Marro Immobili I valori delle rendite in base ai metri quadrati Il primo decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale potrebbe essere varato già questa settimana dal Consiglio dei ministri. Conterrà le regole per le nuove commissioni censuarie che dovranno revisionare le rendite catastali di 62 milioni di immobili. Si procederà valutando non più i vani ma i metri quadrati e le zone di ubicazione. L operazione richiederà anni: 5 secondo l Agenzia del demanio, ma il governo vorrebbe stabilire tempi più rapidi. Contro le nuove rendite catastali il cittadino potrà presentare ricorso. Dalla riforma del catasto, promette il governo, non deriverà un aumento delle imposte sulla casa, ma una distribuzione del prelievo più rispettosa del valore reale degli immobili. Dichiarazioni L invio a casa dal 2015 per pensionati e dipendenti Un altro decreto legislativo conterrà le misure di semplificazione all insegna del «Fisco amico» che potrebbero comprendere anche l invio della dichiarazione dei redditi precompilata a casa di pensionati e lavoratori dipendenti, dal Il modulo conterrà i dati già in possesso del fisco (stipendio, pensione, immobili) e il cittadino dovrà aggiungere le detrazioni per spese mediche, mutui, eccetera. Una serie di semplificazioni riguarderanno le imprese. Per incentivare la fatturazione elettronica si stabilirà la possibilità di riscuotere subito i crediti Iva e compensare crediti e debiti fiscali. Ci sarà un servizio di consulenza online per risolvere i problemi con interpelli telematici. Riordino sgravi A settembre la revisione di detrazioni e deduzioni È uno dei capitoli più attesi della riforma del Fisco. Se ne parla dal 2011, quando il rapporto Vieri Ceriani censì più di 700 agevolazioni fiscali tra detrazioni (si sottraggono all imposta lorda) e deduzioni (si sottraggono all imponibile). Una giungla dove, accanto ai capitoli principali (detrazioni lavoro dipendente, carichi familiari, spese sanitarie) convivono numerose duplicazioni e sprechi. Il riordino degli sgravi, dai quali potrebbe derivare un maggior gettito di qualche miliardo, verrà probabilmente affrontato a settembre, insieme con la predisposizione della legge di Stabilità per il Agevolazioni fiscali e rendite catastali Persone fisiche Casa Famiglia Lavoro e pensioni 9,49 Erogazioni liberali e terzo settore Imprese Imposte dirette 21,06 Altre misure 0,13 0,22 Crediti di imposta 23,67 1,39 58,10 Risparmi e investimenti 15,88 TOTALE AGEVOLAZIONI Irap 6, pari a 253,75 miliardi di euro In miliardi di euro Consumi, imposte indirette e immobili Rendite catastali Imposte su assicurazioni Iva 63,96 private e vitalizi 1,23 40,94 Altre imposte indirette Accise Tributi locali 4,02 2,37 4,03 Enti non commerciali 0,39 La differenza tra valori effettivi e valori catastali ai fini di Imu, Tasi e imposte per l acquisto Valori vendita in euro/mq Media Valori valori imponibili reali per Imu di vendita e Tasi Bologna Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino ITALIA Valori reali/ valori fiscali 2,4 2,6 2,1 2,2 2,5 2,9 2 1,9 2,4 Imponibili per acquisto prima casa Valori reali/ valori fiscali 3,5 3,8 3,1 3,2 3,6 4,2 2,9 2,8 3,5 Fonte: Elaborazione Corriere della Sera su dati Agenzia delle Entrate Infrastrutture Da oggi le lettere ai sindaci che in 15 giorni dovranno segnalare le opere non avviate Edilizia, ex aree industriali, cantieri fermi entro luglio il grimaldello «sblocca Italia» ROMA Il modello è simile a quello adottato per gli interventi nell edilizia scolastica. Se non fosse che l annuncio di ieri del premier, Matteo Renzi, punta ad andare molto oltre le indicazioni ricevute nelle settimane scorse da Comuni interessati al recupero o alla realizzazione di scuole. Questa volta Palazzo Chigi, come spiegato da Renzi a Trento dal Festival dell economia, invierà a tutti i Comuni italiani una richiesta dove indicare le criticità e i vincoli che ostacolano gli investimenti in opere ferme o in cantieri bloccati nei rispettivi territori. Tanto che i sindaci, tramite il presidente dell Anci (Associazione Comuni italiani) Piero Fassino, hanno subito fatto sapere di essere allineati. «Io e tutti i sindaci italiani siamo pronti a raccogliere le richieste del presidente del Consiglio. In ogni città e Comune ci sono progetti che, se finanziati, possono decollare in breve tempo contribuendo così al rilancio della crescita e alla creazione di lavoro». L Auditorium di Perugia A Perugia il sindaco uscente, Wladimiro Galbiati, ha colto l invito chiedendo il completamento della superstrada Perugia-Ancona, la realizzazione dell Auditorium e la riconversione di un area «immensa» come quella dell ex carcere. Stessa musica, per esempio, ad Ascoli, dove Guido Castelli, rieletto lo scorso 25 maggio, chiede il recupero e la valorizzazione di un area di 27 ettari, finora ricoperta di materiali ferrosi e di amianto. I casi di scuola, insomma, abbondano. Ciò che resta da capire è come sarà strutturato in dettaglio il provvedimento che Renzi ieri ha ribattezzato sblocca Italia. L idea del premier è ottenere nell arco di 15 giorni le indicazioni da parte degli enti locali con gli elenchi delle opere bloccate, piuttosto che la lista degli immobili abbandonati a causa di ostacoli burocratici e inefficienze della macchina amministrativa. Il presidente del Consiglio, da tempo critico nei confronti delle sovrintendenze, vuole un provvedimento ad hoc che renda possibile l intervento sui singoli beni, riattivando così i cantieri impantanati da anni. Il decreto sblocca Italia, secondo il premier, dovrebbe essere emanato entro la fine di luglio e «sarà operativo da subito». L annuncio è la consueta fuga in avanti di Renzi, che, peraltro, fa seguito ai colloqui della settimana scorsa con i ministri Pier Carlo Padoan (Economia), Maurizio Lupi (Infrastrutture) e Federica Guidi (Sviluppo economico). Il ruolo di Cdp A Palazzo Chigi durante gli incontri con i titolari dei dicasteri e con Cassa depositi e prestiti si è discusso delle possibili aree e degli strumenti di intervento. Va però stabilito se le misure contenute nel decreto sblocca Italia accoglieranno anche gli interventi in materia di competitività a cui sta lavorando il ministero dello Sviluppo economico. Tutto potrebbe confluire in un unico maxiprovvedimento. Di certo come spiega il sottosegretario all Economia, Giovanni Legnini, «si sta già operando per mettere insieme un intervento che coinvolge più ministeri. Il tema è come fare ripartire subito le opere dotandole, dove necessario, di risorse spendibili». La cabina di regia Ad agevolare l elaborazione del decreto dovrebbe contribuire il fatto che le competenze sulla coesione territoriale nel governo Renzi sono rimaste in capo alla presidenza del Consiglio. Non a caso, una volta ricevute le indicazioni da parte dei sindaci, sarà istituita una cabina di regia proprio a Palazzo Chigi per svolgere un ruolo di supervisione prima e dopo il varo del decreto. Il provvedimento costituirà dunque uno dei cardini della politica di governo in materia di rilancio dell economia e del lavoro. Il tutto transita per un La bonifica del sito a Bagnoli L abbattimento nel 2003 delle torri Italsider, prima tappa della bonifica del sito L autostrada Napoli-Bari Il viadotto dell autostrada Napoli-Bari è in attesa di lavori di ristrutturazione piano di alleggerimento e accorciamento degli obblighi burocratici e amministrativi, avvicinando così l Italia alla media degli altri Paesi Ue. «Sarà un procedimento dice il premier chiaro sotto il segno della trasparenza totale, per dare un messaggio diverso. L Italia dovrà essere il Paese della trasparenza, più degli anglosassoni, più efficiente della Germania, più fantasioso di prima». Uno degli obiettivi, del resto, è cercare di attrarre investimenti stranieri. Renzi anticipando il dl sblocca Italia ha anche suggerito quali siano le opere o le aree che richiedono interventi immediati. Le urgenze di Roma Tra gli esempi citati sono finiti la bonifica di Bagnoli: «non possiamo permetterci un posto così bello ridotto in quelle condizioni» e le interminabili lungaggini della tratta alta velocità sulla linea Napoli-Bari. Intanto tra le città con una lunga lista di opere in stand by figura da tempo Roma. Nella capitale sembrano intenzionati a sottoporre velocemente al governo l elenco delle opere bloccate e delle urgenze da risolvere. Il sindaco Ignazio Marino da mesi è in attesa di un parere del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, per completare i lavori della metro linea C. Un altra pagina nera è quella relativa alla Città dello sport con il progetto le Vele dell archistar spagnolo Santiago Calatrava. Il cantiere è partito nel 2005 ma oggi servirebbero ancora 70 milioni di euro per completare la struttura. Destino di incertezze e ritardi anche per la Nuvola, ossia il nuovo centro congressi disegnato dall architetto Massimiliano Fuksas, in attesa di un finanziamento da 100 milioni, previsto dalla legge di Stabilità del 2013, ma non ancora erogato. Andrea Ducci

5 Corriere della Sera Lunedì 2 Giugno 2014 italia: Primo Piano 5 Conti pubblici Il caso Viale Mazzini, il fronte dello sciopero si spacca La discussione interna al sindacato Rai. Insoddisfazione anche nella redazione del Tg3 # ROMA Comincia a sfaldarsi il fronte dello sciopero Rai proclamato per l 11 giugno. Al Tg3 aumenta l insoddisfazione nella base dei redattori che lamentano una scelta verticistica dell Usigrai, il sindacato dei giornalisti, e chiedono un confronto aperto sullo sciopero lamentando di non aver mai affidato all organismo sindacale alcun mandato per un astensione così importante e significativa. Lo stesso direttore Bianca Berlinguer, con i suoi vice, sarebbero ostili allo sciopero. E parliamo dell ex Telekabul. Anche un volto noto come Massimo Giletti prende le distanze: «Sono convinto che chiudersi, non accettando un analisi su una inevitabile ristrutturazione di un azienda come la Rai, sia un atto di conservatorismo che va contro un opportunità importante che invece c è da cogliere. Possiamo difendere una sede come Sassari, di 900 metri quadri con 7 dipendenti? Possiamo non pensare che si possano rivedere l organizzazione e le strutture delle sedi regionali?». Corradino Mineo, senatore del Pd ed ex direttore di Rainews, ricorda: «Non si è scioperato nemmeno quando Berlusconi proclamò il suo editto bulgaro», ovvero quando chiese nel 2002 l espulsione dalla Rai di Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi. Le dure parole di Matteo Renzi («uno sciopero umiliante, facciano pure e poi confrontiamo i numeri e quanto costano le sedi regionali, un Paese civile deve fare una scommessa culturale con la Rai. Non sfruttiamo appieno la potenzialità dei contenuti») hanno aperto una discussione interna nell Usigrai. Fino al punto di immaginare una cancellazione dello sciopero nel caso si aprisse un confronto con l azionista, il ministero dell Economia, non tanto e non solo sul taglio dei 150 milioni di euro richiesti alla Rai con la spending review quanto sul futuro dell azienda. Avverte Vittorio Di Trapani, segretario nazionale del sindacato: «Per noi lo sciopero non è I numeri Ricavi Fonte: Rai Ascolti share medio in prima serata nel 2013 in milioni di euro % Indebitamento Tagli in milioni di euro in milioni di euro Costi esterni per beni e servizi Tg1 Albino Longhi, area Dc, due volte direttore Tg2 Antonio Ghirelli e Bettino Craxi nel 1985 Tg3 Sandro Curzi l ha diretto dal 1987 al certo un obiettivo». Nel senso che sareste disposti a rivedere la vostra posizione? «Tutto si può fare, anche ridiscutere lo sciopero, se la strada indicata da Renzi, quindi dall azionista, è davvero quella della riforma Rai. Noi siamo pronti da tempo, assolutamente inascoltati, a discuterne con l azionista e l azienda. Proponiamo il rinnovo della concessione subito nel 2014, uscita dei partiti e dei governi dal controllo della Rai, lotta all evasione, canone sociale, riorganizzazione aziendale. Vogliamo combattere gli sprechi e siamo disposti a indicarli: appalti, consulenze esterne, produzioni esterne, contratti di collaborazione inutili e superpagati, mentre in azienda continuano marginalizzazioni e sottoutilizzazioni». Martedì l Autorità di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali valuterà la legittimità dello sciopero proclamato dai sindacati Rai per il prossimo 11 giugno. E sono in molti ad attendere segnali dal vertice Rai. Il direttore generale, Luigi Gubitosi, sta ridefinendo il piano industriale dopo la richiesta dei 150 milioni da parte del governo. Molti premono perché proponga presto anche un ridisegno dell azienda. E c è chi ricorda che già nel settembre 2012 il direttore generale manifestava perplessità sul gran numero di tg generalisti Rai (quattro: Tg1, Tg2, Tg3, Rainews 24, più i Tg regionali). Il Tg unico è da tempo un cavallo di battaglia del Consigliere di amministrazione Luisa Todini. Ma c è chi sussurra che sul tavolo del viceministro dell Economia, Enrico Morando, ci sarebbe più di qualche appunto sul futuro assetto della Rai. Paolo Conti Utile netto ,6 in milioni di euro ,3 CORRIERE DELLA SERA L analisi Così i partiti della Prima Repubblica riuscirono a occupare l azienda. Influendo su programmi e carriere Quelle tv ostaggio di Dc, Psi e Pci «capolavoro» della lottizzazione ROMA C era una volta la Rai tripartita. Rai1 e Tg1 alla Dc-area cattolica, Rai2 e Tg2 al Psi-area socialista, Rai3 e Tg3 al Pci e all area della sinistra. Fu il capolavoro lottizzatorio realizzato, per conto della partitocrazia della Prima Repubblica, dal direttore generale Biagio Agnes nel 1987, quando assegnò al duo Angelo Guglielmi (sulla tolda della nuova Rai3) e a Sandro Curzi (alla guida del Tg3, poco dopo Telekabul) il compito di rappresentare il maggior partito di opposizione. Appunto, il Pci. Era il periodo in Linea chiara Nel 1992 l allora direttore del Tg1 Bruno Vespa spiegò che l «azionista di riferimento» era la Democrazia cristiana cui il Tg2 era affidato ad Antonio Ghirelli, da poco uscito da Palazzo Chigi come portavoce di Bettino Craxi premier. Ed era anche la stagione della prima direzione al Tg1 di Albino Longhi, professionista di provata cultura cattolica. Il patto era granitico. Lo confermò nell aprile 1992, in un intervista al Corriere della Sera, l allora direttore del Tg1 Bruno Vespa quando sostenne che l «azionista di riferimento» del tg ammiraglio Rai era la Dc in quanto partito di maggioranza relativa. Poco dopo Manipulite avrebbe spazzato via un intero mondo politico, ma allora la cultura interna Rai era quella ben descritta da Vespa. Erano gli anni in cui si strutturò il famoso Partito Rai, politicamente trasversale, capace di opporsi graniticamente a qualsiasi progetto di riforma di ciò che allora, in virtù di quella tripartizione, già di per sé appariva irriformabile. I tre partiti principali della scena politica italiana lo sostenevano più o meno esplicitamente, ma comunque nei fatti. E per decenni l Usigrai, il sindacato interno dei giornalisti Rai, funzionò da intermediario e da camera di compensazione tra le spinte del Palazzo, le controspinte dell azienda e le ambizioni professionali dei singoli. Non c era carriera interna (dal top delle vicedirezioni dei tg nazionali alla nomina di un vicecaposervizio dello sport in una sede secondaria di un Tg regionale) che sfuggisse al bilancino Usigrai in parallelo con i partiti. In quel periodo il Partito Rai (ala sinistra) sostenne senza riserve non solo la nascita e il successo di Rai3 (un nome per tutti, Michele Santoro con la sua nuovissima Samarcanda) ma l affermazione del Tg3 di Curzi. La potenza del Partito Rai si vide anche quando organizzò la mobilitazione «Abbonato alza la voce» nel 1995 per chiedere una riforma dei criteri di nomina del cda. A raccogliere le firme (al potere c era Silvio Berlusconi) scesero in piazza i volti noti: Lilli Gruber, Carmen Lasorella, Piero Badaloni, Sandro Curzi. E quella volta si toccò con mano quanto la Rai fosse ancora popolare tra la gente comune, soprattutto quella animata da sentimenti (anche) televisivamente antiberlusconiani. Ma parliamo di vent anni fa. Oggi c è un altra Italia politica. Ma il Partito Rai è ancora fortissimo, nonostante il vistoso distacco da una quota crescente di abbonati e con un panorama politico stravolto rispetto a quegli anni. Appena il 15 maggio scorso in Senato c era la dimostrazione plastica di I volti Potere trasversale Contro i tagli da 150 milioni di Renzi si è schierato in Aula un fronte che va dalla Lega ai Cinque Stelle come un nuovo Partito Rai si fosse compattato opponendosi alla richiesta avanzata dal governo guidato da Renzi di versare 150 milioni allo Stato nel nome della spending review. Emendamenti contro il taglio erano stati presentati dalla Lega, da sempre coinvolta nella gestione dei centri di potere della sede milanese, che chiedeva direttamente la soppressione dell articolo senza alcuna alternativa. Segnale non secondario, se si pensa che Roberto Maroni, governatore della Lombardia, ha da tempo chiesto al dg Gubitosi di progettare una nuova sede Rai a Milano: «Riteniamo quella attuale obsoleta. Noi siamo interessati, e lo dico come presidente della Regione in qualità di socio della società Arexpo, a che la Rai in questa sua ricerca di un area idonea per la sua nuova sede guardi anche all area Expo». No ai tagli, sempre quel 15 maggio scorso, anche da Sel: «Un taglio lineare volto a rendere più debole il servizio pubblico anche in termini di correttezza e oggettività dell informazione». Un emendamento del Pd, primo firmatario Salvatore Margiotta, proponeva di sostituire il taglio di 150 milioni con il 50% del recupero dell evasione del canone, valutato intorno ai 500 milioni di euro. Per non parlare dei 5 Stelle. Il presidente della Commissione di vigilanza, Roberto Fico, non ha lasciato spazio a dubbi: «Lo sciopero? Legittimo nel metodo e assolutamente motivato nel merito». I decenni passano, il Partito Rai resta, con una bella plastica facciale politica. P. Co. Il retroscena Il no a Camusso L altolà dei renziani alla sinistra «antica» e al partito unico ROMA Che cosa dovrebbe essere il Pd per Matteo Renzi? Un partito «che si apre alla gente, il partito degli elettori, della società, dei cittadini, una comunità di donne e di uomini». Insomma, qualcosa di ben diverso da quello che immaginava ieri in un intervista al Corriere Susanna Camusso, la quale prefigurava una fusione tra il Pd e Sel in una sola forza politica che prendesse a esempio il modello Cgil. Niente di più lontano dalla mentalità di Renzi e da quel suo atteggiamento che gli ha consentito di oltrepassare l asticella del 40%. Il premier non arriverebbe mai a dire quello che osservava ieri un renziano della prima ora: «Il Partito unico della sinistra? Vi rendete conto di qual è l acronimo? Pus. Sì, proprio così, pus, come quella materia purulenta che viene fuori quando avete un infezione». Però è certo che il Renzi-pensiero sia un altro rispetto a quello di Camusso, il che non vuol dire che abbia problemi con Vendola. Anzi i due si stanno anche simpatici. Peccato però che il governatore della Puglia che voleva portare Sel nel Pse abbia dovuto cambiare linea al congresso del suo partito perché era in minoranza e si sia dovuto accodare a Tsipras. Comunque, il premier non mira affatto a un partito che nasca dall incontro-assemblaggio di gruppi dirigenti: «Non vogliamo essere autoreferenziali, e non vogliamo adeguarci ai vecchi metodi dei palazzi della politica, questo non accadrà mai, su questo potete stare sicuri, io non cambierò», è il ritornello che i suoi interlocutori si sentono ripetere un giorno sì e l altro pure. Gli scenari Il segretario ha ottimi rapporti con Vendola ma lavora a un partito post ideologico Insomma, per Renzi il Pd «non può essere un insieme di correnti culturali, di tradizioni politiche diverse che si uniscono, perché così non è spendibile, non è credibile e non vince». «Deve essere una cosa nuova», come ha ripetuto tante volte, «in grado di catturare le persone che hanno votato per Grillo e per il Pdl». Ecco, «un partito delle persone», dove ognuno ha un nome e ognuno viene consultato: e le sulla Pubblica amministrazione, tanto per fare un esempio, benché riguardino il governo e non direttamente il Pd, vanno proprio in questo senso. Dunque «un partito comunità», che rifiuta «l idea novecentesca dell appartenenza». Ma c è un secondo motivo per cui a Renzi non basterebbe l unione con Sel. Il partito a vocazione maggioritaria non è un ritorno a un simil-pci. Al Renzi-pigliatutto interessano per prima cosa gli elettori: ma di ogni forza politica. Ed è grazie a questo che ha ottenuto il risultato che ha ottenuto. Perché il «sogno» del premier «è arrivare a un bipartitismo all americana». Certo ancora è presto per dirlo in pubblico con troppa schiettezza, né si può lasciar capire che si vorrebbe arrivare a questo traguardo già nel Perciò ieri, intervistato da Enrico Mentana a Trento, il premier ha affermato: «Il risultato elettorale dimostra che si può andare verso due schieramenti (non dico due partiti, anche se mi piacerebbe) e il centrosinistra si sta attrezzando in questo senso». Il centrosinistra, appunto. Quindi non solo Sel, ma anche Scelta civica, ed ex grillini, e contatti ci sono persino con esponenti del Ncd e di FI. Sì, perché poi Renzi è un uomo pragmatico, e sa che oltre alle elezioni c è il Parlamento da conquistare. Perciò il vero «test saranno le riforme». Su quel fronte misurerà i comportamenti di Sel, di Scelta civica e di Ncd. E nel frattempo continuerà a lavorare per un Pd «che possa rendere stabile, anzi, aumentare, il risultato europeo». È chiaro che un simile ambizioso obiettivo non sarebbe mai possibile con la proposta di Camusso. Del resto, quel che pensa del mondo della sinistra «conservatrice» Renzi lo ha detto più volte. Anche ieri, quando ha attaccato quelle che per tanto tempo sono state roccaforti rosse, le sovrintendenze: per lui sono stati «fattori di sottosviluppo del Paese». O quando, criticando implicitamente i sindacati e una certa sinistra ha osservato: «In omaggio alla lotta alla precarizzazione in questo Paese è diventato un incubo trovare un lavoro vero». Maria Teresa Meli

6 italia: Lunedì 2 Giugno 2014 Corriere della Sera 6 Primo Piano L industria La Fiat Marchionne lancia la sfida all auto tedesca E alla Cgil: «Contratto aperto, firmi pure» La stretta di mano con il premier a Trento: lo aspetto volentieri a Detroit L asse del pragmatismo dopo le delusioni di RAFFAELLA POLATO Feeling. O almeno: pubblici apprezzamenti da una parte, voglia di conoscere dall altra. Archiviate la vecchia (e breve) parentesi di polemiche e reciproche battutacce. Finite. Chiuse. Sergio Marchionne e Matteo Renzi non si erano mai incontrati. Di sicuro non da quando l ex sindaco di Firenze è presidente del Consiglio. Ora l amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles arriva a Trento con un giorno d anticipo (sabato) apposta per ascoltare il premier (ieri mattina). E il premier, che non avrà tempo (né sarebbe opportuno) di ricambiare la «cortesia» qui, fa in realtà di più. Dal palco si «prenota» per Auburn Hills: «A settembre, se Sergio Marchionne è d accordo, nel mio giro negli Stati Uniti voglio andare a Detroit a visitare gli stabilimenti». Ovvio, che Sergio Marchionne è d accordo. Certo, che «volentieri, lo aspetto». Di diretto, tra i due, a Trento c è solo una stretta di mano. Ma lo scambio di battute a distanza conferma: il governo, «questo» governo, piace ai vertici Fiat. Non è una novità, l amministratore delegato e il presidente John Elkann già l avevano Il premier Matteo Renzi va a stringere la mano a Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles ampiamente dichiarato. Da qui i segnali sono persino più espliciti. Sì, Renzi sta attentissimo a che non si parli di «abbraccio» e l accenno a Termini Imerese, fabbrica ex Fiat, è studiato: «Io accetto le sfide, ma è evidente che lì, come nel Sulcis o all Ilva, c è un tema occupazionale». E però non suona come un accusa a Fca. Mentre l autoinvito in Chrysler indica chiara voglia di conoscere e capire. Idem per Marchionne. Che può permettersi di essere diretto, e lo fa come mai prima con un leader politico. Neppure Mario Monti (che l ha deluso in fretta) si era preso un così netto «mi piace». Ci sono, sì, delle condizioni: «Deve andare avanti, non farsi intimidire». Ma «deve» perché «l agenda Renzi è l unica che abbiamo, in Italia e in Europa: il primo tema è il lavoro, e non lo si crea con il calvinismo rigorista tedesco». Dirà, qualcuno: elogi sospetti, la Fiat si prepara a chiedere qualcosa. Sbagliato. Non è di soldi né di aiuti che discuteranno. Sarà di come svecchiare le regole. E dell unica richiesta già fatta all epoca Monti: «Eliminare la burocrazia sull export avrebbe dato un grosso aiuto a far ripartire l industria e sarebbe costato zero». Bene: «Di fronte avevamo Monti e il ministro Passera. Concordavano. Non si è visto nulla». DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Alfa Romeo «Tra cinque anni i modelli dell Alfa Romeo batteranno quelli della Bmw» Il dibattito Da sinistra, Giorgio Barba Navaretti, Sergio Marchionne, Roberto Napoletano e Gianmarco Ottaviano TRENTO «Immaginatevi tutte le vetture Bmw e, per ciascuna, una sorella Alfa che tra cinque anni le batte». La grande sfida di Sergio Marchionne ai tedeschi nessuno escluso, nell alto di gamma: parla di Bmw per non citare per l ennesima volta Volkswagen, ma Audi è compresa e con Maserati nel mirino c è la stessa Mercedes non è il classico proclama da convegno. L ha lanciata il 6 maggio da Auburn Hills, con il piano industriale La rilancia ora, dal Festival dell Economia di Trento, dove risponde alle domande del direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano. E ci sono, sì, le battute forti che allargheranno il duello a colpi di sciabola con i costruttori teutonici. Ieri il bersaglio pareva la sola Volkswagen, con le sue mire, provocazioni e sfottò (non sempre esagerati) proprio sull Alfa Romeo. Oggi nella lista entra ufficialmente Bmw, appunto, di cui il leader di Fca dice: «Ne ho provata una venerdì, non è più ai livelli di quella che avevo da giovane. Per globalizzarsi hanno abbassato gli standard». Ed entra Daimler, dunque Mercedes, dove con superiorità ridevano della Fiat a Detroit: «Non ci siamo riusciti noi, a risanare». «Già, dicevano così. Però ciò che ho trovato in Chrysler è osceno, se quella è la gestione tedesca non la voglio. Hanno spogliato l azienda di ogni tecnologia». La concorrenza, ovunque, si fa anche così. Le auto, però, non si progettano e soprattutto non si vendono con le frecciate. Difatti, dal palco sul quale viene intervistato per la presentazione di «Made in Torino?», diario di viaggio dentro la «nuova» Fca scritto da Giorgio Barba Navaretti e Gianmarco Ottaviano, Marchionne qualche dettaglio sulla strategia lo concede. Non ha bisogno di dilungarsi su Jeep, o sui marchi Chrysler in generale. Uno, perché il mercato Usa va benissimo, e anzi «è da lì che arriva la cassa per finanziarci in Europa, dove tutti i costruttori sono in perdita sui marchi mass market e dove, se non si interverrà sull eccesso di capacità produttiva, prevedo un altra grande crisi entro cinque anni». Due, perché nella «rivoluzione premium» che è il cuore della sfida Fca, Jeep è la garanzia: vende a ritmi record, ha ogni carta in regola per sfondare pure in quel mercato cinese sul quale Torino ha accumulato solo ritardi riconosciuti ma che proprio perciò può offrire i margini di crescita promessi. Morale: è sempre su Alfa Il Festival Manager ed economisti 60 km in bicicletta con Francesco Moser (m.spa.) «Avete voluto la bicicletta? E adesso seguite Francesco». Il Festival dell Economia di Trento ieri si è trasferito sulle due ruote. L invito a seguirlo lungo i 60 km attraverso la Val di Cembra, con partenza e arrivo a Trento, è del campione Francesco Moser. Lo hanno colto tra gli altri Vittorio Colao chief executive officer del Gruppo Vodafone (nella foto a sinistra con Moser), Aldo Bisio di Vodafone Italia e Tito Boeri responsabile scientifico del Festival. Un edizione, quella del Festival, che segna anche il trentennale dal record dell ora (51,151 km) di Moser a Città del Messico. Romeo che si finisce. Sul rilancio tante volte annunciato e mai concretizzato. Così, quando Marchionne ripete che «l obiettivo Alfa è andare ad attaccare i tedeschi», sa che tutti pensano: ok, «ci stiamo lavorando e credo di aver capito come lo faremo», ma perché stavolta dovrebbe essere diverso? La risposta non è solo una richiesta di fiducia: «Ho visto l ultimo muletto venerdì, spero di presentarlo l anno prossimo, siamo nella direzione giusta». Di concreto ci sono i 5 miliardi che sul Biscione il gruppo investirà e una convinzione: «Ho detto e confermo che l impegno sarà completamente focalizzato sull Italia. Motori, architetture, produzione: tutto sarà qui». Non per patriottismo, che nel business non conta. E' che quel che aveva fatto dell Alfa un mito per automobilisti di tutto il mondo era il suo Il mercato e l Europa «Il mercato americano va benissimo, è da lì che arriva la cassa per finanziarci in Europa» «dna» unicamente e tipicamente italiano, «snaturato dalla gestione Iri». Breve pausa: «E anche durante la mia abbiamo fatto ben poco per recuperarlo» (ammissione non nuova: ma ribadirlo ieri, primo giorno del suo undicesimo anno al Lingotto, forse è stato come sottolineare una sorta di sigillo spartiacque). Ora la differenza non la farà solo la rete Chrysler, concessionari negli Usa che mai la Fiat si sarebbe potuta permettere. La fa quel dna irriproducibile altrove e, giura Marchionne, «ritrovato». Se così è, varrà per l Alfa «quel che vale per l intera nostra manifattura: essere al pari con i tedeschi sul piano tecnico, e avere stile e finiture italiane, garanzia di successo». C è, esplicito, il riconoscimento della nostra qualità del lavoro e del ruolo avuto da Cisl, Uil, Fismic e dagli altri sindacati con cui Fiat ha «disingessato» i contratti. Non c è invece alcuna apertura alle richieste di Susanna Camusso: «Il contratto Fca è stato approvato dalla maggioranza dei lavoratori. È aperto. Fiom e Cgil possono firmarlo quando vogliono». R. Po.

7 Corriere della Sera Lunedì 2 Giugno 2014 italia: Primo Piano 7 Trasporto aereo Il negoziato Sì di Etihad ad Alitalia, si chiude a metà giugno In arrivo la lettera con l offerta: subito 500 milioni, 60 l anno prossimo, esuberi MILANO Abu Dhabi ha detto sì: l operazione Etihad-Alitalia si farà. Il documento con «le condizioni e i criteri per l investimento nel capitale», per la verità, non c è ancora. Ma, dopo due settimane in attesa di un segnale dal Golfo, ieri è arrivata la dichiarazione congiunta da parte delle due compagnie aeree. Etihad Airways ha confermato che invierà la lettera con i dettagli dell accordo, negoziato in questi ultimi mesi con Alitalia e suoi stakeholder, per chiudere la partita. Verosimilmente entro la metà di giugno. Con la benedizione del governo italiano, che riconosce Venerdì il consiglio Il consiglio di amministrazione di Alitalia è stato convocato per venerdì Le due compagnie aeree I numeri di Alitalia Fatturato Passeggeri (primi 9 mesi 2013) (2013) 2,7 mld Flotta mln Dipendenti l importanza strategica dell operazione e, quindi, guarda favorevolmente alla collaborazione tra i due vettori. Anzi, ancora una volta è stato proprio il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi (soprannominato «Wolfs» alla Magliana) ad anticipare la notizia che la lettera di Etihad era «arrivata» ed era «positiva», preannunciando che «l investimento dovrebbe essere intorno ai 600 milioni, con un grande piano industriale di rilancio degli aeroporti italiani come Fiumicino e Malpensa». L agognata lettera con l offerta formale da parte della compagnia del Golfo, però, potrebbe arrivare oggi o domani (gli avvocati starebbero limando le ultime clausole). E sarà portata all esame del consiglio di amministrazione di Alitalia già convocato per venerdì 6 giugno. Dopo l approvazione, con la conferma dell accettazione delle condizioni da parte del consiglio di Alitalia e dei suoi stakeholder, le compagnie aeree procederanno alla preparazione della documentazione finale per completare l operazione proposta in linea con le regole dell Unione europea e gli altri requisiti normativi. Secondo fonti vicine alla trattativa, Etihad investirebbe 500 milioni subito, e altri 60 milioni nel 2015, per entrare con una quota tra il 45 e il 49% del capitale di una newco, in cui saranno conferite le attività operative di Alitalia, ma non i contenziosi passati. In cambio la compagnia degli Emirati ha chiesto esuberi secchi, meno dei ipotizzati finora. Quanto al delicato nodo del debito, la soluzione trovata vedrebbe le banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Popolare di Sondrio e Mps, le prime due già 12 Capital spa 0,95 Finanziaria di part. e inv. 1,18 G & C. Holding 1,24 Pirelli & Co spa 2,67 Macca srl 3,69 Odissea srl3,90 Fire spa 4,28 Af/Klm 7,08 Atlantia7,44 azioniste rispettivamente con il 20,59% e il 12,99% del capitale) cancellare un terzo dell indebitamento a breve (560 milioni) e convertire il resto in azioni. «E un' eccellente prospettiva per Alitalia. Questo investimento I SOCI % Immsi 10,19 0,92 Aura Holding Altri 3,4 Intesa Sanpaolo 20,59 Poste spa 19,48 Unicredit 12,99 I numeri di Etihad Flotta 89 assicurerà stabilità finanziaria ed è la conferma del ruolo chiave di Alitalia quale asset infrastrutturale strategico per lo sviluppo del settore viaggi e del turismo nel nostro Paese», commenta l amministratore delegato, Gabriele Fatturato (primi 9 mesi 2013) 4,8 mld Passeggeri 212 mln Dipendenti 17 mila CDS-D ARCO I due manager Dall alto, Gabriele Del Torchio, amministratore delegato di Alitalia, e James Hogan, numero uno di Etihad Airways Del Torchio, che centra un obiettivo fondamentale per la sopravvivenza della compagnia da anni alla ricerca di un partner internazionale, dopo le nozze fallite con Klm (prima) e con Air France- Klm più di recente. Ma anche il ceo di Etihad, James Hogan, si dichiara «lieto» e confida in una conclusione positiva, sottolineando che «una partecipazione azionaria in Alitalia sarà utile non solo alle due compagnie, ma darà più scelta e maggiori opportunità di viaggio a chi si muove per affari e per turismo da e per l Italia». Per il governo Renzi è un altro punto a favore: il matrimonio Etihad-Alitalia potrebbe avviare una nuova fase di importanti investimenti dall estero, per rilanciare la crescita nel nostro Paese. Giuliana WELCOME TO OUR WORLD L Authority A breve la nomina Consob, l ipotesi di una donna terzo commissario ROMA «Non volevamo farlo in campagna elettorale, ma lo faremo adesso» dice a Trento il presidente del Consiglio Matteo Renzi parlando della nomina del terzo commissario della Consob. Una settimana fa a palazzo Chigi, nel corso della conferenza stampa per i primi ottanta giorni di governo, aveva dato anche una data per la decisione, «entro il 15 giugno», cioè a sei mesi esatti dall uscita, per scadenza del mandato, di Michele Pezzinga. Sei mesi non sono pochi soprattutto se si tratta di un Autorità con compiti delicati - la vigilanza sulla Borsa, sulle società quotate e sui mercati - che è composta di sole tre persone. Lo snellimento da 5 a 3 commissari lo aveva deciso, dopo 38 anni di vita dell organismo, il governo di Mario Monti ma la formula ridotta, per essere pienamente operativa, deve essere al completo. Invece la sostituzione di Pezzinga ha tardato: ha rinviato Enrico Letta e ha finora rinviato Matteo Renzi. Dal 16 dicembre del Il premier Un errore il ritardo sul terzo componente, lo risolveremo settimana prossima 2013, data dell uscita di Pezzinga, opera una Consob a due, composta dal presidente Giuseppe Vegas e dall unico commissario Paolo Troiano. Stando al regolamento della commissione, è necessaria la squadra a tre per molte scelte organizzative e comunque poiché le deliberazioni sono adottate a maggioranza e nel caso di parità prevale il voto del presidente, l assenza del terzo commissario tramuta di fatto l Autorità da organismo collegiale a organismo monocratico. Di possibili candidature per la sostituzione di Pezzinga non ne sono state ancora fatte. Alcuni nomi - Marina Brogi, docente della Luiss e Magda Bianco, dirigente di Bankitalia - erano circolati qualche tempo fa quando era il governo Letta a dover decidere. Bisogna vedere su chi punterà Renzi, a cui spetta in via esclusiva il compito di formulare la proposta di nomina, che viene adottata con un decreto del presidente della Repubblica. Alle Commissioni di Camera e Senato viene richiesto un parere consultivo mentre la Corte dei Conti ha conservato il potere di ratifica diventato un passaggio solo formale visto che la Consob non è più finanziata dallo Stato ma dai soggetti regolati. Stefania Tamburello Partner privilegiato dell aeronautica fin dai suoi esordi, Breitling si è imposto come la marca mitica per tutti i piloti del mondo. Il nuovo Chronomat Airborne, serie speciale del Chronomat creato trent anni or sono per l élite degli aviatori, unisce una robustezza a tutta prova con tutte le prestazioni di un autentico strumento per professionisti. Progettato in vista delle missioni più estreme, ospita un calibro manifattura Breitling 01, certificato come cronometro dal COSC la massima autorità ufficiale in tema di precisione e di affidabilità. Benvenuti nel mondo dell audacia e delle grandi imprese. Benvenuti nel mondo di Breitling. BREITLING.COM CHRONOMAT AIRBORNE

8 italia: Lunedì 2 Giugno 2014 Corriere della Sera 8 Primo Piano Centrodestra spaccato Le scelte Battaglia in Forza Italia. Fitto non arretra Romani: spero non faccia come Alfano. Lui: veleni e falsità contro di me Mario Mauro (Per l Italia) «Moderati uniti Però con la Lega non si governa» ROMA L alleanza Udc-Ncd? «Alle elezioni, i cittadini chiedono di riconoscersi in un identità e noi, per ora, abbiamo dato loro al massimo un codice fiscale. Ecco, io dico che chi non vuole morire renziano non può mica sperare nell armata Brancaleone del vecchio centrodestra, magari con la Lega, per provare a sconfiggere il Pd. Ci vuole di più per costruire con umiltà e pazienza l alternativa popolare. E poi questo governo, che noi appoggiamo, è destinato a durare per tutta la legislatura per cui c è tempo per realizzare questo progetto politico». L ex ministro della Difesa Mario Mauro (popolari per l Italia) immagina uno scenario di tipo tedesco in cui i due principali partiti non si alleano, rispettivamente, con la destra e con i post comunisti ma, semmai, collaborano tra di loro. Ma nell immediato la famiglia dei popolari italiani deve fare ancora i conti con il potere di attrazione che FI ha per i moderati: «Certo spiega il senatore Mauro in questo ventennio abbiamo conosciuto un centrodestra totalmente incardinato sulla genialità di Berlusconi, molto esteso, fatto per vincere e non necessariamente per governare, nel quale le parti in causa raramente si parlavano tra di loro perché era il Cavaliere a parlare con ognuno di loro». Dunque, nell era del Pd di Il modello «In Germania i popolari non si alleerebbero mai con la destra, piuttosto trovano l intesa con l Spd» Matteo Renzi al 41%, quello schema di gioco non offre più le garanzie di una volta. «Bisogna cercare una strada diversa», va avanti l ex ministro: «L immagine che ho in testa è il confronto che avviene in Germania dove i popolari non si alleerebbero mai con partiti di destra e i socialisti mai con i post comunisti, in modo che, se proprio ci sono problemi, l intesa è tra Cdu e Spd. Io la vedo esattamente così». In buona sostanza, Mauro dice ai suoi compagni di viaggio (e insieme ad Alfano, Casini e Dellai, ci mette anche Corrado Passera) bisogna avere il coraggio di traghettare il Paese da «un bipolarismo di schieramento a un bipolarismo di contenuti: il primo ci ha fatto perdere venti anni perché ha come conseguenza che si non governa». E Matteo Renzi incarna questo cambiamento: «Per la prima volta, schierando il Pd nel campo dei socialisti europei, si è liberato dall ossessione dell avere un nemico a sinistra... E ciò gli ha aperto la prateria dell elettorato di centro. Ora qualcosa di simile dovrà pur avvenire nella famiglia popolare. Ci vuole un giovane e coraggioso che abbia la forza di dire: Amici miei, con la Lega non si può governare perché alcune idee sono incompatibili». Dino Martirano ROMA Restano divisi, la maggioranza e la minoranza di Forza Italia nella domenica di vigilia della festa della Repubblica. La «provocazione» di Raffaele Fitto, dicono i fedelissimi di Silvio Berlusconi, è semplicemente respinta. Non è il momento di parlare di primarie, c è da ripartire dalla base, dai congressi, dai club, e il Cavaliere resta il capo indiscusso. Altro che «proposta» di primarie al prossimo ufficio di presidenza, con annessa richiesta di diretta streaming per assicurare «trasparenza». Paolo Romani, capogruppo dei senatori di Forza Italia, dopo l intervista al Corriere, ha rimarcato a Tgcom24 che «le primarie di Forza Italia sono premature: qualcuno ha voluto puntare a discuterne adesso e all interno del partito si sono aperte le polemiche». Romani ha anche lanciato una nuova frecciatina a Fitto, «mi auguro che rimanga e non faccia come Alfano», che non è ROMA «Non devono venire a dire a me se serve o no il cambiamento in Forza Italia: io ho lasciato il mio lavoro e mi sono messo in gioco perché credevo nella necessità di fare entrare aria nuova nel partito...». Giovanni Toti consigliere politico di Berlusconi volente o nolente identificato come il «rivale» di Raffaele Fitto che chiede primarie e «scelte dal basso», non ci sta a fare la parte del conservatore. E, nel dire no alle primarie che sono «una scelta sbagliata, non servono a far emergere il nuovo ma a scongelare il vecchio facendolo passare per nuovo», ammette però che molto c è da fare per rilanciare Forza Italia. Ma «con un percorso in più tappe, graduale, equilibrato, che non preveda l accetta, e tantomeno la gazzarra che sta venendo fuori». Appunto, che sta succedendo in FI? La base Io sul territorio incontro giovani dirigenti che qualcuno vede come disturbatori Il nodo «Il problema non sono io Dobbiamo riconquistare molti elettori» La comunicazione affatto piaciuta all ex governatore della Puglia che ha replicato, sul suo blog: «Non rispondo alle parole di Romani che, con sprezzo del ridicolo, ha sentito l esigenza di andare in tv ad augurarsi che io non faccia come Alfano». E ha poi rilanciato: «Spaccare Forza Italia? Creare nuovi gruppi parlamentari? Contatti con l attuale maggioranza di governo? Solo veleni, bugie e falsità letteralmente «La Forza Italia che vedo io è quella che incontro sul territorio mentre giro il Paese per i ballottaggi, quella di due giovani sindaci che ho appena incontrato in Liguria e che hanno espugnato due Comuni rossi, quella di dirigenti locali capaci, di bravi amministratori, di giovani coordinatori che qualcuno vede come disturbatori dei manovratori... C è un lavoro grandissimo da fare sul territorio, dal basso, e noi ci perdiamo nelle liti». Ma perché contestare come è gestito un partito che esce da una sconfitta è considerato da voi quasi un tabù? «Quale tabù? Il tema si è aperto, ne stiamo già discutendo. Ma due sono i cantieri dai quali ripartire, quello tematico e quello del rinnovamento della classe dirigente. Su quest ultimo punto, che il partito fosse asfittico lo pensavo io per primo quando ho deciso di entrarvi, condividendo l idea del presidente Berlusconi che si dovessero creare formule, modelli e una classe dirigente nuova». Però con i club, i nuovi innesti, un linguaggio diverso non avete ottenuto grandi risultati alle Europee... «Ma il percorso è appena cominciato! Se le cose sono andate peggio di come speravamo vogliamo dar la colpa ai nuovi embrioni o a quello che è rimasto? L unico che ha creduto al 100% nella necessità di dare una scossa è stato Berlusconi». E se il problema fosse proprio Berlusconi? «Tenderei decisamente a escluderlo... Berlusconi non è un tappo ai contributi che vengono dal basso. È lui che chiede di rinnovare, è lui che vuole puntare sul nuovo». E le primarie interne non potrebbero favorire questo percorso? «No, non così, non in questa fase. Farle oggi significherebbe aprire un braccio di ferro tra macchine organizzative di vecchi potentati e dirigenti, amministratori, nuovi volti che pur avendo grandi capacità, in questo quadro verrebbero spiazzati e marginalizzati. La conta brutale dei numeri non garantisce affatto una selezione della migliore classe dirigente». I congressi non porterebbero agli stessi problemi? «Anche i congressi, da soli e con vecchie logiche, non servirebbero. Ma se accompagnati da assemblee aperte sul territorio, da luoghi dove chi vale possa esprimersi e mettersi in luce, da momenti di incontro e crescita, possono contribuire a creare quel rinnovamento di cui abbiamo bisogno. Che sarebbe più facile se la vecchia classe dirigente facesse passi indietro, non avanti... Preferenze e tessere non sono l ordalia fra bene e male. E attenti alle mere lotte di potere». A un mese dalla caduta di Alenka Bratusek Crisi in Slovenia Il 13 luglio elezioni anticipate surreali». L esponente di Forza Italia non torna sulla risposta che aveva dato Berlusconi l altro ieri alla sua richiesta di primarie («Chiedo a tutti di non proseguire con uno sterile dibattito a mezzo stampa sulle primarie e a non contribuire così all immagine negativa che i media ostili costruiscono ogni giorno a nostro danno»). Ma non per questo evita di ribadire la sua posizione: «Il problema, vorrei fosse chiaro, non sono io, ma il fatto che dobbiamo rimetterci in contatto con milioni di elettori che stavolta si sono astenuti, a cui dobbiamo riformulare una proposta adeguata. Dovranno scegliere noi la prossima volta, non Renzi». Ma sull altro fronte del partito, Fitto continua a provocare secche repliche. Renato Brunetta sposta l attenzione sui media: L escalation di messaggi sul blog Il contrattacco dell ex governatore Raffaele Fitto, il mister preferenze di Forza Italia, ha deciso di affidarsi al suo blog per proseguire la personale battaglia nel tentativo di emancipare il partito da Berlusconi. Ieri ha pubblicato un post per difendersi dai molti attacchi interni ricevuti per l idea delle primarie: «Spaccare FI? Creare nuovi gruppi parlamentari? Contatti con partiti della maggioranza di governo? Veleni, bugie e falsità surreali. La discussione può fare solo bene al centrodestra». L intervista Il consigliere politico di Berlusconi: Raffaele evidentemente ha cambiato linea Toti: no alla conta brutale dei numeri Le primarie servono ai vecchi potentati «Ncd? Raccolga le firme con noi per l elezione diretta del presidente» Chi è Giovanni Toti, 45 anni, ex direttore di Tg4 e Studio Aperto, consigliere politico di Berlusconi, eletto al Parlamento Ue con FI Il presidente della Slovenia Borut Pahor ieri ha sciolto il Parlamento e ha indetto le elezioni anticipate per il 13 luglio. Il primo Paese dell Est ad adottare l euro nel 2007 oggi spaventa l Europa e rischia di dover chiedere il salvataggio Ue: il mese scorso la premier di centrosinistra Alenka Bratusek (foto) si era dimessa dopo la scissione interna al partito maggiore della coalizione di governo, Slovenia positiva, del quale faceva parte. «Sta accadendo qualcosa di paradossale, i giornaloni proprio mentre si esercitano in una gara di prosternazione a Renzi, ospitano in prima pagina contenuti demolitivi del peronismo fiorentino. E che cosa dicono invece di noi? Che stiamo litigando, che l unica speranza è Renzi». E Maurizio Gasparri avverte che «le liti interne non servono a costruire il nuovo, urgono invece regole e metodo. Le elezioni politiche non sono domani mattina. C è tutto il tempo per ricreare una vasta coalizione di centrodestra». Apre giusto uno spiraglio, guardando lontano, quando le alleanze saranno fatte: «Primarie per scegliere il candidato del centrodestra destinato a sfidare Renzi ci dovranno essere a suo tempo. Non ora che una coalizione, necessaria, non si è ancora formata, e si ridurrebbero a una rissa interna al nostro partito». Senza sfumature la risposta a Fitto, con un tweet, di Daniela Santanché: «In un mondo normale le primarie per decidere gli organigrammi di partito si chiamano #congressi». Mariolina Iossa Come giudica l uscita di Fitto? Lo considera un possibile traditore? «Guardi, io non credo né voglio credere a congiure o veleni, né da una parte né dall altra. Certo ricordo che si oppose alle primarie quando Alfano le chiedeva, fu lui a chiedere che Berlusconi prendesse nelle sue mani tutti i poteri, fu lui a pretendere gli organi statutari... Ha cambiato idea? Va bene. Ora però il dibattito sugli organigrammi non può oscurare quello che deve occuparci davvero, e sul serio, che è il rilancio dei nostri contenuti. Da qui si deve ripartire, poi penseremo pure alle poltrone...». E ripartiamo da qui: sarete più chiari sulla vostra opposizione a Renzi? «Lo saremo ancor di più. La sua politica economica è non solo timida ma anche sbagliata, sulla Tasi si sta sbagliando tutto, il Jobs Act non decolla e offre pochissimo. Il dibattito si è impantanato sulle riforme, il Paese ha bisogno di ben altro». Ma se questo è il vostro giudizio sul governo, come fate a dialogare come dite che vorreste fare con l Ncd che della maggioranza è parte integrante? «Chiaro che per noi è più semplice e diretto stabilire un rapporto con Lega e Fratelli d Italia che sono all opposizione, ma con l Ncd si può procedere anche a piccoli passi». Come? «Scendendo nel concreto, per cominciare. Cosa faranno loro sulla Tasi, daranno battaglia come faremo noi? E su Mare Nostrum, come intendono muoversi? Chiederanno a Renzi, come facciamo noi, di andare ad alzare la voce in Europa, perché altrimenti si fa a modo nostro?». Le riforme possono essere terreno di incontro o di scontro con Alfano? «Così come sono, limitate al Bicameralismo e al Senato, sono oggettivamente poca cosa e servono molte modifiche... E allora, è la mia proposta agli amici dell Ncd, perché non si uniscono a noi nella richiesta di allargarle a cose più sostanziali, come l elezione diretta del capo dello Stato, il rafforzamento dei poteri del premier? Noi ci muoveremo concretamente su questi temi nei prossimi giorni. Vediamo se l Ncd è disposta a fare una raccolta di firme nel Paese assieme a noi. Potrebbe essere una battaglia unificante, un nuovo inizio per un centrodestra che pensa a un rassemblement alla francese. Aspettiamo risposte». Paola Di Caro

9 Corriere della Sera Lunedì 2 Giugno 2014 italia: Primo Piano 9 I 5 Stelle Il bivio Sul blog nuovi attacchi ai Verdi Grillo richiama all ordine i suoi Campagna pro Farage per scongiurare i rischi del verdetto della Rete La vicenda Il voto delle Europee delude le aspettative Alle Europee del 25 maggio il M5S ottiene il 21,2%: Grillo perde 2,5 milioni di voti rispetto alle Politiche del E perde anche il confronto con il Pd (40,8%), a cui aveva lanciato la sfida in campagna elettorale Il nodo alleanze per Strasburgo Si apre la questione delle alleanze per il Movimento a Strasburgo (per formare un gruppo servono 25 europarlamentari). Il 28 maggio Grillo incontra a Bruxelles Nigel Farage dell Ukip per discutere sull ingresso nel gruppo euroscettico Efd La base si divide: i Verdi l alternativa Sul blog cominciano ad apparire commenti contro l alleanza: no con omofobi e razzisti. Ma anche i parlamentari sono divisi. Spiccano le differenze sulle politiche ambientali. E c è chi propone l alternativa del gruppo dei Verdi L ultima parola spetta alla Rete Dai Verdi arriva un apertura. Si creano contatti tra esponenti dei due partiti. Ma i leader preferiscono l alleanza con l Ukip e la trattativa non decolla. L ultima parola spetterà agli attivisti con le consultazioni online MILANO Al dibattito sulle alleanze che divide i Cinque Stelle, sul blog di Beppe Grillo si risponde con una ferma bocciatura dei Verdi: deve essere l Ukip di Nigel Farage l alleato del Movimento in Europa. Una linea che ieri, sul blog, è stata ribadita più volte, a stretto giro. Prima con un intervento di Paolo Becchi, professore vicino ai pentastellati, che attacca il partito ecologista («non sono un opzione credibile e praticabile»). Poi con un post che difende Farage dalle accuse di razzismo e omofobia. Mentre, se non fosse abbastanza chiara la linea su chi possa essere amico del Movimento e chi no, sul blog veniva anche ripresa una frase del copresidente dell European Green Party, Reinhard Bütikofer: «Grillo? Deve smetterla di prendere in giro le persone». Il leader dei Cinque Stelle L intervista Corrao, primo capogruppo M5S all Ue «Diversi dall Ukip Ma restare isolati sarebbe un errore» MILANO «Cerchiamo una soluzione che ci permetta di mantenere la nostra identità, la nostra indipendenza nel gruppo. Lo Ukip è per il nucleare? Io non lo voterò mai». Ma è un loro caposaldo. «Non importa. L Ukip ci garantisce libertà di manovra. Il Movimento seguirà sempre le sue idee. E comunque sarà la Rete a decidere con chi staremo in Europa». È deciso, ma ancora incredulo Ignazio Corrao, 30 anni, ex assistente all Assemblea regionale siciliana, mister 71 mila preferenze, eletto primo capogruppo del Movimento 5 Stelle in Europa. Lei non aveva neppure passato il turno alle Parlamentarie, è stato ripescato e ora si ritrova con questo ruolo. «La mia disponibilità a candidarmi era stata richiesta da tanti attivisti e quando sono stato escluso ci In bici Il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo, 65 anni, ieri in bicicletta a Marina di Bibbona (Livorno), dove si trova per un periodo di riposo dopo le fatiche della campagna elettorale (foto Ansa/ Riccardo Dalle Luche) sono rimasto un po male. E con me chi mi aveva sostenuto. Quando sono rientrato in corsa l ho visto un po come un riequilibrio della giustizia. E poi sono stato molto aiutato sul territorio. Sapevo di avere buone possibilità di essere eletto». E anche di essere il pentastellato più votato in Italia? «Se ci penso mi viene da ridere. Non avevo soldi, avrò speso in tutto euro per la mia campagna elettorale». Ora si ritrova a essere il primo capogruppo europeo del Movimento nella sua storia. «I miei colleghi mi hanno votato, cercherò di rappresentare tutti al meglio. Sarà un onere, periodo peggiore non potevo trovare (scherza, ndr). Ho detto che il capogruppo lo faremo insieme». Intanto adesso si discute di alleanze. Lei cosa pensa? «Che sono accordi solo da un punto di vista tecnico». Ma avrà una sua convinzione. «Sì, che non dobbiamo andare tra Chi è Ignazio Corrao, 30 anni, laureato in Giurisprudenza, vive a Palermo. Ha lavorato nell ufficio legislativo del Movimento Cinque Stelle all Assemblea regionale siciliana. È stato eletto al Parlamento Ue nella circoscrizione Isole con preferenze. Sarà il capogruppo del M5S a Strasburgo 17i parlamentari eletti con il Movimento 5 Stelle alle elezioni del 25 maggio per il Parlamento europeo. Si ritroveranno a Bruxelles entro il 10 giugno, ma la prima seduta è prevista all inizio di luglio i non iscritti perché significa avere meno possibilità di incidere. Cariche e minutaggio superiore nel parlare sono necessari». E sui Verdi? «Non c è un gruppo che abbia il 100% di affinità con noi. In qualsiasi caso ci sono punti di contrasto. Con i Verdi condividiamo la politica ambientalista, ma non le posizioni sulla troika e sulle politiche economiche, che sono invece punti in comune con gli euroscettici». Ma non le sembra che il M5S stia adottando una strategia differente per Bruxelles? «Sono d accordo. Ma fare alleanze è necessario, qui non c è un governo da sostenere, rischiamo di sprecare il mandato. Vogliamo avere il maggiore concerto possibile per farci valere nelle nostre battaglie». Lei su quali si concentrerà? prova a serrare le fila, in vista del voto online che deciderà con chi sedere a Strasburgo, e continua la campagna pro Farage. Probabilmente la consultazione sarà subito dopo i ballottaggi nei Comuni, intorno al 10 giugno. E se i post andavano tutti nella stessa direzione, tra i commenti (migliaia) il dibattito era invece sempre aperto: non mancava chi con l Ukip non vuole avere niente a che fare. Va scongiurato, quindi, il rischio che il voto della Rete bocci la linea dei leader. Ma la campagna suona anche da richiamo all ordine per quanti, tra deputati e senatori, si sono schierati contro l alleanza con gli inglesi. E il dissenso dei parlamentari, dopo le parole del leader, si sta facendo meno esplicito. Non che manchino gli scontenti, anzi. Ma si abbassano i toni: «La nostra l abbiamo detta, ora aspettiamo la Rete», si sente ripetere. Giovedì dovrebbe esserci un incontro alla Casaleggio associati tra i fondatori e i parlamentari, anche per un chiarimento dopo le polemiche post voto. Sarebbero stati proprio alcuni parlamentari, nei giorni scorsi, a contattare i Verdi europei. Ma la copresidente dell European Green Party, Monica Frassoni, nega i contatti con José Bové: «Lui non ne ha avuti». E nega che le trattative stiano facendo passi avanti. C è stata, invece, la risposta decisa del blog. Becchi ha attaccato il partito ecologista: «Non hanno fatto nulla contro le politiche dell austerità»; molti di loro hanno «insultato il M5S»; hanno «appoggiato le guerre Nato». E ha respinto le accuse di razzismo e omofobia verso l Ukip: «Ha un coordinamento Lgbt che prende posizione in materia di omofobia; Amjad Bashir, cittadino musulmano nato in Pakistan, e Steven Woolfe, di origine afroamericana, ebraica e irlandese, sono due nuovi eurodeputati». Renato Benedetto Libertà di voto Loro per il nucleare? Io mai. Però ci garantiscono indipendenza «Dipende da come ci divideremo nelle commissioni. Da siciliano agricoltura e pesca sono argomenti che mi interessano, insieme ovviamente ai grandi temi politici europei». Ma dobbiamo aspettarci lotte e provocazioni come abbiamo visto alla Camera e al Senato? «Sicuramente faremo sentire la nostra voce. Penso di sì». Lei ha viaggiato molto, cosa si aspetta da questa nuova avventura? «Io ho fatto dal lavapiatti all organizzatore di eventi, sono un factotum (ride). In più sono un appassionato di couchsurfing, sono per la cultura dell integrazione. Dal Movimento ho imparato a mettere il mio tempo e le mie competenze al servizio della collettività». Emanuele Buzzi

10 italia: Lunedì 2 Giugno 2014 Corriere della Sera 10

11 Corriere della Sera Lunedì 2 Giugno 2014 italia: Primo Piano 11 La celebrazione ai Fori Imperiali Volano le Frecce tricolori, paga lo sponsor I 68 anni della Repubblica e il ricordo della Grande Guerra. Pinotti: ora un esercito europeo E la sicurezza è data in appalto ai metronotte di SERGIO RIZZO N on fatevi fuorviare dalle divise, dalle fanfare e dal rombo delle Frecce tricolori. Oggi si festeggia la Repubblica, e non le Forze armate. Un particolare che al ministero della Difesa viene sottolineato con decisione, davanti alle osservazioni di chi si mostra sorpreso perché a fare la guardia alle tribune destinate a ospitare le massime autorità dello Stato, che per giorni e giorni vengono minuziosamente montate, per essere poi minuziosamente smontate, non ci sono soldati dell esercito repubblicano bensì guardie giurate private. Quest anno il compito tocca ai Metronotte. Il fatto è che, pur avendo la responsabilità di gestire la parata del 2 giugno, l esercito non disporrebbe delle attrezzature per le tribune (nemmeno il Genio?). Di conseguenza il ministero della Difesa deve ricorrere a un appalto esterno. Costo del tutto, un milione 800 mila euro. Cifra che assicurano decisamente ridimensionata rispetto agli anni scorsi: del resto siamo o non siamo in pieno clima di spending review? L appalto chiavi in mano comprende anche la fornitura dei servizi di vigilanza, e si torna ai famosi metronotte. Tutto logico, ma certo vedere guardie giurate sorvegliare il luogo dove si dovrà svolgere una parata militare davanti alle più alte cariche del Paese fa un certo effetto. Perché se è comprensibile che l esercito, non disponendo delle attrezzature per le tribune debba rivolgersi a un appalto esterno, lo è meno il fatto che al posto dei militari ci siano i metronotte. Ma anche per questo c è una spiegazione: i soldati non possono fare la guardia se non alle aree militari, e via dei Fori imperiali, dove sfilano i militari per la festa della Repubblica (della Repubblica, sia ben chiaro ) non è classificabile come tale. E poi, viene precisato, anche se fosse affidato ai militari il servizio di sorveglianza non sarebbe certamente a costo zero. Prendiamo atto. Anche se ricordiamo che i nostri bravi soldati sono già impiegati comunemente nella sorveglianza di obiettivi civili considerati particolarmente sensibili. Come alcuni tribunali in aree a rischio. O addirittura la sede del Parlamento europeo a Roma, in via IV novembre: che non risulta sia zona militare. Al ministero della Difesa garantiscono che c è l impegno a rendere la sfilata del 2 giugno sempre meno caratterizzata dalla presenza militare e sempre più da quella delle istituzioni civili. Benissimo. Ma le perplessità restano intatte. La Repubblica compie oggi 68 anni e ai Fori Imperiali si celebra la ricorrenza con la tradizionale parata. «Non vi partecipano solo i reparti militari dice il ministro della Difesa Roberta Pinotti, ma anche le associazioni civili, perché questa è la festa di tutti gli italiani». Una festa con due temi centrali. Uno storico, i 100 anni dallo scoppio della Grande Guerra, e uno attuale, l Italia che si prepara il 1 luglio a prendere la guida dell Ue per un semestre. Segna l esordio alla parata di Matteo Renzi e della prima donna ministro della Difesa. «Donna è anche la mia collega tedesca Von der Leyen dice Pinotti. C è feeling e insieme cerchiamo di accelerare la formazione di un esercito europeo». Come sembra ormai destino, anche quest anno attorno alla sfilata del 2 Giugno si è accesa qualche polemica. Stavolta è toccato alle Frecce tricolori. Negli ultimi due anni si era preferito evitare il sorvolo Banda Centrale Polizia di Stato VII SETTORE CORPI ARMATI E NON DELLO STATO LA MAPPA PA Banda Centrale della Guardia di Finanza Comandante VI Settore (GdF) VI SETTORE I CORPI MILITARI E AUSILIARI DELLO STATO I partecipanti militari Pant antheon Piazza Venezia Altare dell ella la Patria Foro Romano Fanfara dei Bersaglieri Compagnia dei Bersaglieri CHIUSURA Fanfara dell Arma dei Carabinieri Via dei i Fori Imperiali Viale iale iale le eav Ave Aven ventino Quirinale ina V SETTORE L ARMA DEI CARABINIERI Compagnia Scuola Militare Giulio Douhet Accademia Aeronautica di Pozzuoli Scuola Marescialli di Viterbo civili Via NazionaleNazio azionale V. di Via dellet e Term Ter erme erm me di Car Caracal racall calla a Piazz iazza a della Repub pubblica bli Inizio parata Arco di Costantino Bas asilica di Santa Maria in Trastevere Circo ROMA Massimo si Compagnia commissari Polizia di Stato Compagnia mista Polizia di Stato, ferroviaria, stradale, di frontiera, volanti, gruppi sportivi fiamme oro e Nocs Compagnia Polizia Penitenziaria Compagnia Corpo Forestale dello Stato Compagnia Vigili del Fuoco Compagnia CRI Volontari del Soccorso Compagnia Polizia Roma Capitale Compagnia Servizio Civile Nazionale Blocco Mezzi Protezione Civile S. Gregorio Comandante IV Settore Coloss olosseo o Pl P.le Nu uma Pompi ili lio Il pe erc rco corso di avvic vicin name amen nto IV SETTORE L AERONAUTICA MILITARE Staz azion one Ter erm mini Via Lab bic ca nan a Comandante VII Settore della Polizia di Stato Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo Scuola Ispettori e Sovraintendenti della Finanza Compagnia Centro addestramento e specializzazione della Finanza Compagnia Corpo Militare della Croce Rossa italiana Compagnia II.VV. CRI Compagnia Ordine di Malta Compagnia ASSOARMA Banda Centrale Marina Militare dei Fori Imperiali per contenere le spese. Ora i 9 jet della pattuglia acrobatica ritornano nei cieli della capitale e c è chi grida allo scandalo perché in tempi di crisi si spendono parecchie migliaia di euro. In realtà da mesi i costi delle Frecce non gravano sul bilancio della Difesa. Le loro esibizioni in Italia e all estero sono pagate da sponsor, in particolare Fastweb. «Abbiamo ricavato utili attraverso il marchio spiega Pinotti ci pareva assurdo rinunciare all esibizione della pattuglia acrobatica migliore al mondo che è uno straordinario biglietto da visita italiano all estero». Le Frecce faranno due passaggi, a inizio e fine celebrazioni. A parte le Frecce, i costi della manifestazione ammontano a un milione e mezzo di euro. Marco Nese Scuola Ufficiali Compagnia Parà Tuscania e Gis Scuola Marescialli e Brigadieri e Scuola Allievi Carabinieri Compagnia del 13 reggimento Friuli Venezia Giulia Unità cinofile, carabinieri di quartiere, squadrone «Cacciatori» III SETTORE LA MARINA MILITARE Fanfara degli Alpini Comandante V Settore Banda dei Granatieri di Sardegna L ESERCITO ITALIANO Uniformi storiche 16 Missioni internazionali UE Comandante I settore Comando Operativo Interforze della Difesa I SETTORE Organismi Internazionali e delle Missioni Ue Gonfaloni delle Regioni, dell Upi e dell Anci La parata del 2 Giugno Compagnia d onore del 31 stormo (Ciampino) Compagnia Fucilieri dell aria 9 e 16 stormo Compagnia Incursori del 17 stormo Compagnia piloti II SETTORE Banda Centrale Aeronautica Militare Comandante III settore Comandante delle truppe Compagnia della brigata Alpini Julia Banda dei Carabinieri IL SIMBOLO La stella compare come attributo dell Italia già nel 500 Il ramo d ulivo indica la volontà di pace della nazione Accademia Navale di Livorno Compagnia Scuola Militare Scuola Sottufficiali Scuola Navale Morosini di Venezia Bandiera di guerra del San Marco Compagnia del San Marco Compagnia Incursori Comsubin Compagnia-Forze aeree della Marina Compagnia delle Capitanerie di Porto La ruota dentata traduce l articolo 1 della Carta: l Italia è una Repubblica fondata sul lavoro Comandante II Settore Mezzi storici Organismi Internazionali Bandiere Il ramo di quercia indica la forza e la dignità del popolo italiano Compagnia del 9 reggimento Alpini dell Aquila Compagnia Scuole Militari Nunziatella e Teuliè Scuola Sottufficiali Esercito di Viterbo Accademia Militare di Modena Compagnia del 1 reggimento Granatieri Parà del Col Moschin con alpini ranger e 185 reggimento acquisizione obiettivi Squadrone del Savoia Cavalleria Onu Labari Associazioni Combattentistiche e d Arma Bandiere di Esercito Carabinieri LA DATA 2 giugno 1946 con il referendum nasce la Repubblica italiana 1,5 milioni Il costo della Parata Nato ISAF (Afghanistan) # Marina Aeronautica Forze Armate UE KFOR (Kosovo) Guardia di Finanza CORRIERE DELLA SERA

12 italia: Lunedì 2 Giugno 2014 Corriere della Sera 12 Esteri La strage al museo ebraico Arrestato alla stazione dei bus di Marsiglia «Preso il terrorista di Bruxelles» Francese, è tornato dalla Siria Ha 29 anni, era segnalato ai Servizi di Parigi Con sé aveva le armi e la bandiera di Al Qaeda DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI «Sono circa 700, nel nostro Paese. Voglio dire a questi jihadisti che li combatteremo, li combatteremo e li combatteremo», dice François Hollande poco dopo la notizia dell arresto a Marsiglia di Mehdi Nemmouche, 29 anni, un francese di origine algerina reduce dalla guerra in Siria, che in un video ritrovato nella sua borsa si attribuisce la strage del museo ebraico di Bruxelles. Sabato 24 maggio un uomo ha fatto irruzione nel museo e ha ucciso a colpi di pistola e kalashnikov i due turisti israeliani Emanuel e Miriam Riva (54 e 53 anni), la volontaria francese Dominique Sabrier (66) e il 25enne belga Alexandre Strens, che lavorava all ingresso. «Mi congratulo con l efficacia delle nostre forze di polizia, che hanno catturato l individuo appena ha rimesso piede sul suolo francese», ha esultato Hollande. In realtà, Nemmouche è stato trovato Chi è Origini Mehdi Nemmouche, 29 anni, francese di origini algerine, era noto ai servizi segreti francesi perché era stato a combattere in Siria con i jihadisti Sospetto Arrestato a Marsiglia, con sé aveva un mitra, una pistola e un video di rivendicazione per puro caso, nella stazione degli autobus di Marsiglia, durante un controllo antidroga di routine, sul pullman Eurolines che unisce Amsterdam a Marsiglia via Bruxelles. Gli agenti si aspettavano di trovare stupefacenti, hanno scoperto armi e munizioni sufficienti per compiere altre azioni. Controllo casuale Il sospetto è stato fermato per caso durante un controllo anti droga Non ha fatto molto per rendersi introvabile, Mehdi Nemmouche: le telecamere di sorveglianza del museo avevano inquadrato un uomo in giubbotto e cappellino, che usa due armi, una borsa nera e una piccola videocamera GoPro attaccata alla tracolla. Quando i poliziotti francesi gli hanno chiesto di scendere dall autobus e di aprire la sua borsa nera, dentro hanno trovato la pistola, il kalashnikov, altre munizioni, la videocamera Go- Pro, il giubbotto, il cappellino, e una bandiera dell Isis (Stato islamico di Iraq e Siria). In più, in una scheda di memoria, un video dove appaiono le immagini delle armi della strage «accompagnate da una voce che sembra quella del sospetto», ha detto ieri il procuratore di Parigi François Molins. La voce rivendica l attentato del 24 maggio, e spiega che si vedono solo il kalashnikov e la pistola ma non il massacro «perché la GoPro non ha funzionato». È l uso della piccola videocamera portatile il più impressionante, ma non l unico, punto in comune tra l attentatore di Bruxelles e Mohammed Merah, il 23enne francese di origine algerina che nel marzo di due anni fa uccise sette persone (tra le quali quattro ebrei) a Tolosa, filmando le sue azioni. Mehdi Nemmouche, nato a Roubaix, nel Nord della Francia, dopo soli tre mesi di vita è stato tolto alla custodia della Le indagini Un fermo immagine dell attacco del 24 maggio (Ansa) madre assieme alle tre sorelle e affidato a una famiglia provvisoria. Non ha mai conosciuto il padre, e nell adolescenza ha cominciato a frequentare gli ambienti della microcriminalità del Sud della Francia fino a commettere più tardi rapine a mano armata: il suo curriculum giudiziario parla di cinque soggiorni in carcere, il più lungo dei quali dal 2007 al In questo periodo sarebbe avvenuta la conversione di Nemmouche all islam radicale, proprio come era capitato a Merah. Uscito dal carcere, Nemmouche è passato da Londra, Istanbul e Beirut per raggiungere la Siria e combattere la guerra santa islamica contro il dittatore Bashar al Assad. Sarebbe tornato in Europa nel marzo scorso dopo brevi tappe in Malaysia, Thailandia e Singapore, forse per rendere meno controllabili i suoi spostamenti. Come Mohammed Merah, Mehdi Nemmouche era conosciuto dai Servizi francesi e tenuto sotto sorveglianza. Ciò nonostante ha potuto tornare in Europa, in Germania, e progettare probabilmente da lì l attentato di Bruxelles, forse grazie all aiuto di un gruppo jihadista basato nella capitale belga. Ieri notte erano in corso perquisizioni negli ambienti islamisti radicali di Bruxelles e Tourcoing, dove vive parte della sua famiglia. Gli inquirenti cercano di capire se Nemmouche a Marsiglia stesse cercando di raggiungere l Algeria, o se si preparasse a compiere altre stragi. Stefano

13 Corriere della Sera Lunedì 2 Giugno 2014 italia: Esteri 13 Il fenomeno Il contagio della jihad in Europa Una settimana dopo Un agente di polizia ieri di guardia all ingresso del Museo ebraico di Bruxelles: sul luogo dell attentato del 24 maggio costato la vita a quattro persone, sono comparsi fiori, fotografie, le bandiere nazionali di Belgio e Israele (Reuters/ Lenoir) WASHINGTON Un sentiero tortuoso. Un cammino individuale di jihad che però può trasformarsi in un problema internazionale. Questo ci dice la vicenda di Mehdi Nemmouche, il francese ritenuto responsabile della strage al museo ebraico di Bruxelles. I passi percorsi dal killer sono la rappresentazione di un fenomeno non nuovo. Mehdi è nato a Roubaix, la città che fece da scenario alle azioni criminali della celebre gang composta da reduci del conflitto in Bosnia e guidata da un francese, Lionel Dumont. Un impasto di terrorismo e brigantaggio. E Mehdi è anche lui un «ritornato», in questo caso dal conflitto in Siria dove ha trascorso un anno, forse nelle file del gruppo più forte, l Isis. Come altri, l assassino si sarebbe accostato al radicalismo in carcere. Studi in Francia e in Gran Bretagna hanno evidenziato la pericolosità delle prigioni, veri incubatori di qaedismo. Un ragazzo con problemi familiari gravi, precedenti per Reduci Una volta i terroristi islamici erano reduci dall Algeria, ora lo sono dalla Siria rapina, trova motivi di rinascita prima nella fede. E fin qui nessun problema. Solo che il traghettatore incontrato in cella non lo porta solo dall altra parte del fiume ma lo convince ad andare avanti offrendogli una missione. Una volta erano l Algeria o l Afghanistan. Oggi c è la Siria, dove il grande massacro ha suscitato una reazione spontanea ma anche pilotata da alcuni regimi arabi. Sono così migliaia i volontari partiti, quasi 800 solo dalla Francia. Un movimento costante, con soggiorni sul campo di battaglia e poi, quando è possibile, il rientro a casa. Per raccontare e anche reclutare. L adesione alla rivolta mette in contatto militanti isolati con personaggi di maggiore esperienza. E se poi la fazione è ben strutturata come lo è l Isis la visione del «mujahid» supera i confini siriani. C è un agenda più ampia. Non è per ora chiaro se esista un solido legame tra Mehdi e l Isis. Strano che se ne andasse in giro con tutte quelle prove nella borsa, compreso il drappo del gruppo e il cappellino che indossava nell assalto. Particolari da esplorare. L attacco portato da Nemmouche ha messo la comunità ebraica nella linea di tiro. C è da chiedersi se sapesse che tra i suoi obiettivi ci fossero due israeliani con un legame (amministrativo) con l intelligence. Il suo gesto ha poi dato sostanza al timore che una componente della ribellione in Siria è pericolosa. Oggi spara su Assad, il giorno dopo può farlo a Parigi. Un allarme ripetuto in questi mesi. Una situazione ambigua. Alcuni Stati, Usa compresi, pur sostenendo l opposizione hanno dato aiuti limitati alla resistenza e altri hanno varato un attività di contrasto anti-terrorismo. Aprire un fronte esterno può apparire una scelta folle per gli insorti. Però è anche vero che la realtà insurrezionale è frammentata. C è spazio per il gesto del lupo solitario o della micro-cellula. Sullo sfondo scissioni, leader ambiziosi e poi un insieme di individui, legati insieme dall odio verso il «nemico». Giovani come Nemmouche, un nomade jihadista senza radici, o Moner Abu Salha, l americano che ha abbandonato la vita tranquilla della Florida per farsi saltare in Siria. Guido Olimpio Il reportage Domani si vota, ma la Siria è un Paese distrutto. I racconti degli scampati all assedio durato tre anni Macerie, nespole e i sopravvissuti A Homs dove è morta la rivoluzione Viaggio nella città simbolo della guerra. Che Assad ha (quasi) vinto Rovine Un ragazzino davanti a un blindato distrutto dell esercito siriano a Homs. Un tempo città simbolo della rivolta, Homs è ormai sotto controllo dei lealisti. Le ultime sacche di resistenza sono state fatte evacuare tre settimane fa. Homs è stata il teatro di una delle prime manifestazioni contro Assad, nel marzo del E tra le città siriane che hanno pagato il più alto tributo di sangue, con quasi 20 mila morti. Uccisi nei combattimenti o dai ribelli stessi, negli scontri intestini tra diverse fazioni. E durante l assedio, con mancanza di cibo, medicine e generi di prima necessità (Reuters) DALLA NOSTRA INVIATA L anziano Abu Rogé, un anziano che si trascina per Al Malgaa, confessa con gli occhi arrossati: «Forse sarebbe stato meglio non tornare, per non vedere queste cose» L ingegnere Nazim, 50 anni: «L assassinio di Padre Frans è diventato una grande storia, una specie di luce che ha portato alla riconciliazione. Ce l ha insegnato lui» HOMS Con i suoi nespoli, le palme e i gelsomini il cortile del convento dei gesuiti offre un momentaneo rifugio dal sole, dalla polvere e dalla desolazione della Città Vecchia di Homs, un po come lo offrì il padrone di casa Padre Frans a molti, cristiani e musulmani, in questa guerra fratricida. Anche quest ultimo quartiere della città un tempo nota come la «capitale della rivoluzione» è stato ripreso dal governo tre settimane fa e la gente sta tornando a casa nei quartieri soprattutto cristiani di Bustan Al Diwan, Al Malgaa e Al Hamidiyah. Ma al centro del cortile c è una sedia vuota, con un ciuffo di fiori rosa di plastica appoggiati allo schienale. Proprio su quella sedia e in quel punto, è stato assassinato quasi due mesi fa Padre Frans Van Der Lugt. Il gesuita 76enne olandese era l ultimo missionario europeo rimasto nella roccaforte dei ribelli negli oltre due anni in cui era stata assediata dai soldati lealisti di Assad. Non ha potuto vedere la fine dell assedio. «Un giorno, un miliziano con il volto coperto è arrivato, lo ha fatto sedere su quella sedia e gli ha sparato alla testa». Lo racconta Nazim Qanawati, 50 anni, ingegnere civile. È uno dei 24 cristiani rimasti fino all ultimo giorno, insieme a civili musulmani e 2000 miliziani ribelli. Nemmeno a febbraio Padre Frans aveva voluto andarsene con gli ultimi civili evacuati, per non abbandonare i suoi fedeli. In quel cortile ora c è la sua tomba. Nazim l ha seppellito nel punto in cui amava prendere il caffè al mattino e ha disposto le pietre a forma di croce. Viene a trovarlo uno stuolo continuo di pellegrini incluse coppiette e scolaresche. Homs, a due ore di auto a nord di Damasco sulla strada segnata dai carri armati, è oggi il simbolo della fine della rivoluzione. Nella piazza dell Orologio che a lungo ha segnato una linea del fronte tra regime e ribelli, le lancette hanno ripreso a muoversi, ritmando il ritorno della gente alle case. Lo ha sancito un accordo ai primi di maggio: i combattenti hanno lasciato la zona negli autobus forniti dal governo e sotto supervisione dell Onu verso i villaggi e le 162 mila Le vittime di tre anni di guerra civile siriana, scoppiata dopo le rivolte anti-assad del marzo Lo stima l Osservatorio per i diritti umani di Londra: l Onu ha smesso a luglio di tenere il conto per le difficoltà di verificare i dati 9milioni Gli sfollati siriani per via del conflitto: oltre il 40% della popolazione è stato costretto a lasciare la propria casa (circa la metà sono bambini). Oltre due milioni e mezzo i siriani che si sono rifugiati all estero Le elezioni Il Paese Latakia Hamah LIBANO Urne aperte Domani in Siria sono previste le elezioni presidenziali. La consultazione si svolgerà soltanto nelle aeree controllate dai lealisti Esclusi dal voto Saranno escluse vaste zone nelle mani dei ribelli, tra cui parti di Aleppo. Nemmeno i circa 2,5 milioni di rifugiati nei Paesi vicini potranno votare Candidati Gli «sfidanti» di Assad sono due politici pro regime: il deputato Maher Hajjar, 46 anni, di Aleppo e Hassan Nuri, 54 anni, di Damasco, ex ministro dello Sviluppo Aleppo Idlib Apamea Hasaka Deir Zor S I R I A Homs Damasco TURCHIA Daraa GIORDANIA IRAQ C.D.S. campagne a nord, verso la Turchia, dove ancora si combatte. In cambio hanno ceduto degli ostaggi sciiti e un accesso ai villaggi vicino ad Aleppo. In un cortile sporco e pieno di detriti, dove c era una volta il ristorante Beit Al Agha, Elia Saman mostra il nascondiglio dell emiro della brigata Abu Leil. Stava nello scantinato per evitare le bombe. «Era un uomo colto». Accanto agli strumenti per preparare bombe, tubi e sostante chimiche, e una foto pasticciata di Assad ci sono due pile di volumi di libri, non solo religiosi. Uno è sulla prevenzione delle malattie. «È fuggito a Al Waer, l unico altro quartiere di Homs dove stanno ancora i ribelli e c è una tregua e la speranza di un accordo. Ma l emiro l hanno ammazzato». Un papà in bicicletta sfreccia con un bimbo in grembo tra le stradine su cui si affacciano le case sventrate. Sulla soglia di ciascuna ci sono cumuli di detriti. Tutte le chiese riportano danni insieme a recenti segni di affetto. Quella greca-cattolica, la Signora della Pace, è vuota, con la cupola crollata, un affresco annerito dal fuoco e le vetrate in frantumi: eppure le sedie sono in ordine davanti all altare. Nella chiesa siro-ortodossa si celebra la messa della domenica, e il sacerdote comanda ai fedeli di andare in pace. Ad ogni angolo stanno appostati soldati in mimetica abbastanza tranquilli da posare per le foto. Agli angoli sventolano le bandiere delle milizie cristiane, in cui molti si sono arruolati per combattere contro gli estremisti musulmani. Bari, 21 anni, maronita, che aveva lasciato il quartiere nel 2012, racconta che lui, studente di matematica, non ha voluto combattere. Si sente più portato per la ricostruzione. Molti, come lui, hanno il sorriso sulle labbra ma Abu Rogé, un anziano con un fratello a Como, si trascina senza meta per Al Malgaa, vicino alla piazzetta dove una volta i ragazzi si riunivano la sera nei bar. «Forse sarebbe stato meglio non tornare, per non vedere queste cose», confessa con gli occhi arrossati. Davanti alla tomba di Padre Frans, Nazim non mostra odio. «Quel gesto così atroce è stato compiuto per disperazione, per smuovere i negoziati con il governo. La vita qui era arrivata ad un punto cruciale, mancavano il cibo, l acqua. Negli ultimi 50 giorni mangiavano le nespole di questo cortile, mischiandole al granturco. Il nocciolo lo ammorbidivamo nell acqua: acquista un sapore simile ai funghi. L assassinio di Padre Frans è diventata una storia di portata internazionale, una specie di luce che ha portato alla riconciliazione. Ce l ha insegnato lui. Una volta i miliziani vennero a rubare del cibo. Padre Frans li denunciò ai loro capi che li misero in prigione. E allora lui andava a trovarli per assicurarsi che fossero rimessi in libertà e una volta rilasciati li invitò a pranzo». La caduta o la liberazione di Homs non cancella la realtà di un Paese ancora in guerra. Nel nord, nella città spaccata di Aleppo, si combatte quella che è definita la battaglia decisiva. Con assedi e offensive con l aiuto dell Hezbollah, il regime ha ripreso il controllo di buona parte del territorio e sostiene che in pochi mesi può riportare la stabilità. Secondo uno studio pubblicato a maggio dal Brookings Institution, c è l opzione americana dell appoggio alla ribellione da sud benché la Casa Bianca prometta ma continui ad esitare nel fornire nuove armi ai ribelli, tra ansie per i qaedisti e timori che il regime sospenda la distruzione delle armi chimiche. Mentre molti ribelli hanno lamentato la grave perdita di Homs, il regime l ha celebrata come una vittoria e può fregiarsene mentre si appresta a disputare domani nuove elezioni presidenziali destinate a riconfermare Bashar Assad per 7 anni e precedute da un lungo blackout che per tutto il giorno ieri ha impedito le telefonate all estero e l accesso a internet. Ma forse, in una guerra in cui entrambi i fronti hanno pensato poco alle vittime collaterali, va capito che la gente di Homs come della Siria è stanca. A Homs non ha vinto nessuno, ma il senso che il valore delle vite umane può prevalere sulle pistole offre un barlume di speranza in un conflitto su cui è presto per mettere la parola fine. Viviana Mazza

14 italia: Lunedì 2 Giugno 2014 Corriere della Sera 14

15 Corriere della Sera Lunedì 2 Giugno 2014 italia: Esteri 15 Il caso Tangenti per cinque milioni di dollari. «A favore di Doha anche forti pressioni di Francia e Germania» L annuncio Mazzette ai delegati La grande accusa sui Mondiali in Qatar Appelli per riassegnare la Coppa La Fifa: possibile nuova votazione DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA Tutto sommato non ci voleva una mente geniale per pensare che l unica ragione valida di organizzare i Mondiali di calcio 2022 nei freschissimi deserti del Qatar fosse il profumo delle tangenti. Di altre plausibili motivazioni non ve ne erano. Solo che adesso la ragnatela della corruzione internazionale, per merito del Sunday Times, viene a galla mettendo i signori che governano il football globale con le spalle al muro. Che i grandi eventi dello sport (e non solo dello sport) siano l occasione buona per chiedere, ottenere e distribuire mazzette di dollari è noto. Ma i disonesti che pagano e i disonesti che intascano hanno sempre quell abilità criminale di rendere le prove del vizio pressoché impossibili. Questa volta, il domenicale del gruppo Murdoch ha messo mano, o qualcuno ha consentito che mettesse mano, su migliaia di documenti che raccontano la storia del grande inganno. Nelle prossime settimane, promette il Sunday Times, saranno pubblicati i nomi degli ufficiali pagatori del Qatar e i nomi di chi, fra i gentiluomini della Fifa, ha incassato in cambio del voto favorevole all organizzazione della manifestazione nell emirato. Gli inglesi sono amici del Qatar che punta alle banche (Barclays), che ha i grattacieli, i grandi magazzini (Harrods), gli alberghi di lusso londinesi. E la Lo scoop La prima pagina del Sunday Times di ieri sui Mondiali in Qatar A Ginevra il 2 dicembre 2010 il presidente della Fifa, Joseph S. Blatter (a sin.) annuncia che sarà il Qatar a ospitare i Mondiali del 2022 (Epa). A destra l allora emiro Hamad bin Khalifa al Thani con la moglie, la sceicca Moza, dopo l annuncio, con la coppa (Reuters) famiglia Al Thani, che guida il piccolo Stato della penisola arabica, ha con i Windsor un rapporto strettissimo. Ma gli stessi inglesi non hanno mandato giù l affronto di avere perduto la vetrina più affascinante dello sport che si sono inventati. Li volevano per il 2018 e sono finiti a Mosca. Poi nel 2022, la beffa: addirittura in Qatar. Allora, hanno cominciato a menare fendenti. La Fifa è sotto accusa e la prospettiva di una nuova assegnazione non è più peregrina. Carta canta. Così il vicepresidente del governo del calcio, Jim Boyce, si espone con la Bbc: «Non ho difficoltà a indire una nuova votazione». Dipenderà dal rapporto degli ispettori Fifa. Il Mondiale è stato comperato, dice il Sunday Times. E la storia per ridurla all osso è che Mohamed bin Hammam, presidente dell Asian Football Confederation fino al luglio 2011 prima della squalifica a vita per corruzione, ha oliato i delegati africani e dell Oceania per convincerli a regalare «il sogno» al Qatar, che poi è un sogno da 60 miliardi di dollari, tanti ne ha promessi l emirato per costruire strutture e infrastrutture. Probabilmente molti sapevano e non parlavano. Anche ai vertici. Le tangenti accertate (5 milioni di dollari) sarebbero per ora una briciola Trattare con i terroristi? La (criticata) scelta di Obama di GUIDO OLIMPIO Si tratta o meno con i terroristi? In linea di principio la risposta è no, sul piano pratico ogni Stato si arrangia. A seconda del momento e della convenienza. Lo scontro si è riacceso a Washington dopo lo scambio tra il sergente Bowe Bergdahl, catturato nel 2009 in Afghanistan, e 5 alti esponenti talebani. Il presidente Obama ha presentato la liberazione come la prova che «non si lascia nessuno sul campo di battaglia». Ma anche i mullah hanno gioito. Il famigerato Omar ha parlato di grande vittoria. Per nulla contenti i repubblicani Usa. A loro giudizio il baratto è una violazione della legge che proibisce qualsiasi concessione ai terroristi. Perché rappresenta un incentivo al rapimento. La Casa Bianca si è piegata per una serie di motivi. Bowe era l ultimo soldato Usa ancora in mano al nemico. L intesa può 5 milioni le tangenti ai delegati di Africa e Oceania aprire altri negoziati sul futuro dell Afghanistan. Tutte buone ragioni che non tolgono motivi ai critici. Fare patti con chi mette le bombe non è mai una grande idea, ma a volte devi farlo. Un icona della fermezza come Reagan ha avuto l Irangate, i contatti segreti con gli ayatollah per il rilascio degli ostaggi in Libano. E Israele, determinato come pochi contro i terroristi, di scambi ne ha fatti di clamorosi. Per un suo soldato ha lasciato andare centinaia di militanti. Viene il momento in cui un governo accetta di fare un passo costoso. Magari pagando un riscatto. Il punto è che non bisogna abusarne e tantomeno farne una prassi. L avversario non deve conoscere in anticipo la tua reazione. Altrimenti hai già perso la sfida prima ancora di cominciarla. nell oceano di banconote che muove il Mondiale. Ma quel che conta è che il sistema, con le sue appendici di omertà e di complicità, traballa. E non bisogna credere che della combriccola siano stati parte soltanto i delegati più sensibili al richiamo dell arricchimento facile. La verità, a suo modo, l ha rivelata qualche settimana fa lo stesso Blatter, presidente della Fifa, che non è uno stinco di santo: «Il campionato del 2022 è andato al Qatar perché sono state fortissime le pressioni di Francia e Germania». Insomma, i delegati africani hanno avuto la parte degli esecutori. I burattinai politici sarebbero in Europa, con buona pace degli inglesi più che mai comprensibilmente euroscettici e che già si agitano. A Westminster, la Commissione parlamentare dello sport chiede a gran voce che la sede del Mondiale 2022 cambi. Come finirà nessuno lo può dire. Le tangenti ci sono state. E si aggiungono allo scandalo dello sfruttamento della mano d opera che è già costato la vita a 400 operai impegnati nella realizzazione delle opere in Qatar. Il calcio meriterebbe un teatro che non sia caldo torrido, morte e mazzette. Ma non è sicuro che alla Fifa condividano o siano capaci di un sussulto di dignità. Fabio Sharia nel Brunei Il re del lusso Pinault vieta gli hotel del sultano DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI Il gruppo francese Kering (che comprende i marchi Gucci e Saint Laurent tra gli altri) boicotta gli hotel di proprietà del sultano del Brunei, Hassanal Bolkiah, da quando nel micro Stato asiatico è stato introdotto un nuovo codice penale islamico che prevede la lapidazione di adultere e omosessuali. Il polo del lusso diretto da François-Henri Pinault precisa che la decisione di boicottare gli alberghi della catena Dorchester Collection «non è una presa di posizione contro la sharia (la legge islamica, ndr) in generale, ma una protesta contro l applicazione del nuovo codice penale che include misure lesive della dignità umana». Tra i 10 alberghi della Dorchester Collection, che registrano già cancellazioni, ci sono due hotel di lusso parigini (Plaza Athénée e Meurice), il Principe di Savoia di Milano e l Eden di Roma, oltre al Dorchester di Londra. Alla campagna partecipano anche il miliardario britannico Richard Branson, la caporedattrice di Vogue America Anne Wintour, la star della tv americana Ellen DeGeneres e l attore inglese Stephen Fry. Il direttore della catena Dorchester, François Delahaye, si dice «stupefatto», parla di «accanimento» e sostiene che «le uniche persone colpite saranno i 3500 dipendenti del gruppo, non certo il sultano del Brunei. Se dovessimo sanzionare tutti gli hotel di prestigio che hanno nel loro azionariato Paesi dove viene applicata la sharia, non rimarrebbero più molti alberghi di lusso dove scendere». Nonostante questa minacciosa prospettiva, il boicottaggio continua. Stefano RIPRODUZIONE RISERVAT

16 italia: Lunedì 2 Giugno 2014 Corriere della Sera 16 Cronache Missionari Don Gianantonio Allegri (sinistra) e don Giampaolo Marta in Africa in una foto d archivio Camerun Presi il 4 aprile, oggi a Roma. Salva anche una suora Liberi i preti vicentini rapiti da Boko Haram «Dimagriti e provati» Il vescovo: ma i musulmani ci vogliono lì «E pensare che erano per primi i capi islamici dei villaggi che chiedevano ai nostri sacerdoti di restare laggiù...»: sollievo e amarezza si mescolano nelle parole di monsignor Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza. Ieri mattina alle 6 una telefonata della Farnesina lo ha avvertito che i due suoi sacerdoti rapiti all inizio di aprile in Camerun da estremisti islamici sono stati liberati e stanno bene. Ma se il dramma dei religiosi veneti ha avuto un lieto fine, la situazione nel nord del Camerun, che ha uno stretto legame con la diocesi di Vicenza, resta molto tesa ed è possibile che altri religiosi attivi nella zona debbano fare rientro in Italia. I sacerdoti sani e salvi sono don Gianantonio Allegri, 57 anni, e don Giampaolo Marta, dieci anni più giovane. Secondo NIGERIA Golfo di Guinea una fonte della France Presse gli ostaggi sono stati ritrovati lungo una strada poco distante dalla missione di Tcherè, 800 chilometri a nord della capitale Yaoundè e ai confini con la Nigeria, la stessa località in cui don Marta e don Allegri erano stati Tcherè CAMERUN Yaoundé CHAD REP. CENTRO AFRICANA rapiti il 4 aprile scorso. «Abbiamo lavorato a lungo e a stretto contatto con le autorità locali, riteniamo che la liberazione sia frutto di una trattativa e non di un blitz» confermano dalla Farnesina. Con i missionari veneti è stata trovata anche Gilberte Bussier, la suora canadese che era stata sequestrata con loro. «Un emissario dei terroristi ci ha avvertiti e siamo andati a prendere i prigionieri. Ci ha colpito la quantità di armi a loro disposizione» è la versione della polizia camerunense. «Gli ostaggi sono tutti dimagriti e molto affaticati ma stanno bene» fanno sapere ancora dal ministero degli Esteri. Trova conferma anche che il sequestro debba essere attribuito ai miliziani di Boko Haram, la formazione fondamentalista islamica che tiene ancora prigioniere 40 ragazze di religione cristiana rapite in Nigeria. Le incursioni armate di Boko Haram anche in territorio camerunense si erano fatte frequenti poco prima del rapimento dei due preti vicentini e pochi giorni fa i terroristi avevano assalito un gruppo di operai cinesi. «La situazione di insicurezza è palpabile, l esercito è impegnato ad assicurare che non ci siano infiltrazioni dalla Nigeria. Hanno chiesto a noi europei di girare scortati dalla polizia» così aveva Depositi di armi I missionari avevano segnalato depositi di armi appartenenti ai fondamentalisti scritto don Allegri nel suo diario poco prima del blitz. «I nostri confratelli avevano segnalato la presenza di depositi di armi nella zona» è la testimonianza invece di don Maurizio Bolzon e don Leopoldo Rossi, altri due missionari vicentini attivi nella zona di Tcherè. La liberazione, insomma, non ha fatto cessare la situazione di pericolo e si sta valutando la possibilità di far rientrare tutti gli europei che lavorano nella zona. Una radio locale afferma che nella zona 40 miliziani islamici sono stati uccisi nelle ultime ore. La presenza della diocesi di Vicenza nel nord del Camerun risale ai primi anni 80: sono stati costruiti una scuola, un dispensario «e stavamo dimostrando che la coesistenza pacifica tra religioni diverse è possibile» aggiungono dalla Curia. Don Marta si trovava in Camerun, salvo una breve interruzione, dal 2004 ed era un punto di riferimento per le comunità locali. Don Allegri, invece, era stato a lungo parroco a Magrè di Schio e dal 2013 aveva iniziato la sua missione a Tcherè. «Don Gianantonio e don Giampaolo tornano a casa. Bentornati e un abbraccio alle loro comunità» ha scritto il premier Matteo Renzi su Twitter. «Ringrazio il presidente del Camerun Paul Biya e il governo del Canada per l ottimo lavoro svolto» ha dichiarato dal canto suo il ministro degli Esteri Federica Mogherini. Con un moto di felicità meno formale e più spontaneo ieri le campane delle 354 parrocchie della diocesi di Vicenza hanno suonato a festa per annunciare la liberazione dei missionari. Il rientro dei sacerdoti in Italia è previsto per oggi; il vescovo Pizziol si recherà personalmente a Roma ad abbracciarli. Claudio Del Attentato in Nigeria Esplosione con decine di morti ABUJA (Nigeria) Sono decine le vittime dell esplosione di una bomba in un locale in Nigeria dove una piccola folla di persone si era radunata per seguire un incontro di calcio trasmesso in televisione. Lo hanno reso noto ieri sera le forze di polizia del Paese africano. L episodio è avvenuto a Mubi, un centro nel Nord Est della Nigeria, che in passato era stato preso di mira dal gruppo islamico Boko Haram. I fondamentalisti sono i principali sospettati anche per l attentato di ieri, visto che l area in cui è avvenuto è la stessa nella quale ultimamente si sono concentrate le sanguinose azioni del gruppo islamista, che punta alla creazione di uno stato confessionale nel Nord Est del Paese. Alcuni giorni fa un attentatore ha perso la vita nell esplosione della sua auto carica di tritolo. Secondo le autorità l uomo era in procinto di compiere un attentato suicida. Anche in quella circostanza l obiettivo dovevano essere tifosi di una partita di calcio. Il raduno In 52 mila all Olimpico con il Papa «Nessuno può dire io sono il capo, non siate controllatori della fede. E portate ancora un Vangelo in tasca?». In questi termini il Papa in un ampio discorso si è rivolto ai circa 52 mila radunati allo stadio Olimpico (foto) da Rinnovamento nello Spirito. Gran Sasso Il progetto europeo a difesa degli animali selvaggi I team di cani addestrati a salvare orsi, volpi e lupi dalle polpette avvelenate L obiettivo è impedire una morte. Quando ci riescono, loro si fermano, si siedono e aspettano la ricompensa: giocare. «Loro» sono Karma, Dingo, Jonai, Datcia e Maya, cinque cani addestrati a scovare esche avvelenate in parchi e boschi. Finora erano gli unici, adesso non più. Perché ieri è partito il progetto Life Pluto, e cioè la formazione di sei nuove squadre che avranno il compito di salvare dalle polpette avvelenate volpi, gatti, orsi, ricci, lepri, scoiattoli, tassi, grifoni, aquile, cani selvatici... Finanziato dalla Commissione europea e programmato fino al 2019, Life Pluto è l evoluzione di Life Antidoto, il progetto grazie al quale Karma e i suoi quattro «colleghi» arrivarono in Italia nel 2009 (dalla Spagna), voluti dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga che, per l occasione, dichiarò guerra al veleno affiancato dal Corpo forestale dello Stato. Cinque anni di operazioni sul territorio e una certezza: funzionano. Ogni volta che uno di loro esce per un «pattugliamento» attiva 200 milioni di cellule olfattive (noi umani ne abbiamo 5 milioni) che non mancano mai l obiettivo. Come fanno i cinque cani a resistere alla tentazione di mangiare una di quelle polpette? Merito dell addestramento che prevede per ogni ritrovamento di un boccone avvelenato un premio speciale: un po di tempo da passare giocando con il conduttore o la conduttrice. Un bastoncino da recuperare, una corda da addentare e tirare, una corsa o qualunque altra cosa suoni divertente... Ed è soltanto a quello che puntano, Karma e gli altri, quando riescono ad annusare un esca. Mangiarla non è contemplato. Sanno che un pezzo di carne velenoso va soltanto segnalato rimanendoci seduti accanto. E così fanno. «Rabbrividisco a pensare a un animale che muore fra sofferenze atroci dopo aver mandato giù uno di quei bocconi» commenta Luciano Sammarone, comandante provinciale della Forestale di Isernia. «Ci sono rapaci come i grifoni che si muovono

17 Corriere della Sera Lunedì 2 Giugno 2014 italia: Cronache 17 Pisa Lei era medico della Asl. La coppia era in crisi da tempo e si stava separando Uccide la moglie a coltellate poi avverte il figlio sedicenne «Abbiamo litigato, l ho colpita cinque o sei volte» PISA Un ultimo litigio mentre il figlio più piccolo, 16 anni, stava ascoltando musica con le cuffie nella sua camera. Poi, Roberto Barbieri, 55 anni, dipendente dell Enel ed esponente politico del Pd locale, ha afferrato due coltelli da cucina e ha massacrato la moglie, Sandra Fillini, 53 anni, medico. La donna non ha avuto scampo. Ha gridato aiuto ma nessuno l ha sentita, ha tentato di raggiungere la porta di casa, una villetta nelle campagna toscana, ma è stata finita con terribili colpi al torace e alla gola. L omicida, sempre con i coltelli in mano e i vestiti sporchi di sangue, ha telefonato a una vicina di casa: «Ho colpito mia moglie con cinque, sei coltellate. L ho uccisa, chiamate i carabinieri». Poi è entrato nella camera dal letto del figlio che ancora non si era accorto di niente. «Vieni, andiamo fuori che ti spiego» e insieme al ragazzo, disperato e sotto choc, ha aspettato che arrivassero i militari ad arrestarlo. È accaduto nel pomeriggio di ieri a Podere il Sorbo, una frazione di Castelnuovo Valdicecina, comune pisano di abitanti ai confini con le province di Pisa e di Siena. Ma stavolta, questa cronaca dell ennesima violenza contro le donne, nessuno avrebbe potuto prevederla perché in passato mai vi erano stati segnali premonitori. «Sono sconvolto, Roberto era un uomo tranquillo, una persone perbene e assolutamente non violenta racconta Massimiliano Benini, assessore ai Lavori pubblici del piccolo comune e collega di lavoro dell omicida. All Enel si è sempre occupato di informatica e telefonia con grande professionalità. So che aveva avuto problemi con la moglie, un anno fa si erano separati per alcuni mesi, ma poi tutto sembrava essersi ricomposto. Si era candidato come consigliere alle ultime elezioni, ma non era stato eletto. In ogni caso non aveva mai dato segni di squilibrio». Sandra Fillini, «la dottoressa», come tutti la chiamavano in paese, era una donna solare ed estroversa. Anche lei appassionata di politica. «L avevo vista durante le elezioni autenticare le firme come sempre con grande entusiasmo ricorda il sindaco Alberto Ferrini, era un medico stimato. Non riesco a rendermi conto che sia stata uccisa dal marito. Nessuno qui riesce a darsi una spiegazione. È una cosa assurda». Sbarchi in Sicilia I migranti trasferiti in Lazio e Veneto L ordinanza In paese da tempo si sapeva della crisi che stava attraversando la coppia. Lo scorso anno c era stata una prima separazione. I due figli di 21 e 16 anni erano rimasti con Roberto nella villetta di famiglia, un antico podere ristrutturato alle porte del La casa e i ragazzi Dovevano separarsi e vendere la casa Lui era preoccupato di perdere i ragazzi Sono state le persone portate in salvo nel weekend nel Canale di Sicilia nell ambito dell operazione Mare Nostrum. Mobilitata anche l Aeronautica Militare per il trasferimento dei migranti verso Lazio e Veneto. Fermati diversi scafisti L omicidio di Mozzate Arresti alla donna del killer RIMINI Duplice omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere, le pesanti accuse con le quali il gip del Tribunale di Rimini, Fiorella Casadei, ha ordinato che Monica Sanchi resti nel carcere di Forlì. La donna avrebbe avuto un ruolo attivo negli omicidi commessi dal fidanzato Dritan Demiraj, il fornaio albanese di 29 anni che il primo marzo ha ucciso l ex compagna Lidia Nusdorfi alla stazione di Mozzate (Como) e, il 28 febbraio, a Santarcangelo (Rimini), il fidanzato della donna, Silvio Mannina, 30 anni, residente a Bologna in una casa famiglia. La Sanchi oggi sarebbe potuta tornare in libertà ma resta in carcere soprattutto perché c è ancora il rischio di inquinamento delle prove. comune, e lui aveva deciso di rallentare l attività politica che lo occupava molto. Era diventato segretario del Pd locale, ma aveva scelto di dimettersi. Poi, un paio di mesi fa, il tentativo di riappacificazione con la moglie. Sembrava che la crisi fosse finita e quella famiglia avesse riacquistato un po di serenità. Roberto era tornato a fare attività politica candidandosi alle ultime elezioni per il consiglio comunale. Sandra cercava di fare la mamma e il medico dell Asl 5 di Pisa con un incarico al distretto di Volterra. Tutti giorni doveva macinare decine di chilometri, ma era abituata dagli anni trascorsi sulle ambulanze del 118. «Era una dottoressa che amava il suo lavoro racconta un collega, molto amata dai pazienti. Grazie alla professionalità che aveva acquisito in anni di gavetta, ma anche a un enorme empatia verso gli altri. Era una donna eccezionale». Negli ultimi giorni le cose in famiglia erano precipitate. E dopo molti litigi la coppia aveva deciso una nuova separazione, quella definitiva. Ieri pomeriggio erano a casa per discutere di questo. Pare che Roberto fosse preoccupato di perdere i figli. Poi c era da prendere decisioni sulla casa da vendere. Il figlio più grande era andato al mare con gli amici, il più piccolo aveva preferito stare in casa, con i genitori. L omicida è stato interrogato sino a tarda sera dal pm Lydia Pagnini. Ha confessato tutto, alternando momenti di lucidità ad altri di grande disperazione. «E adesso ai miei figli chi ci pensa?», sono state le ultime parole mentre i carabinieri lo accompagnavano in carcere. Marco Gasperetti SHOP ONLINE Torino In arresto un 18enne e un minore Un giovane di 27 anni ferito al petto nel metrò La pista della politica Il racconto dei testimoni Chi ha assistito alla scena parla di un ragazzo dell area antagonista aggredito da un gruppo di estrema destra TORINO La vittima indossava pantaloni larghi e una felpa di un paio di taglie più grossa. I suoi aggressori avevano tutti un giubbotto nero e le teste rasate o con la cresta. È quello che i testimoni del tentato omicidio avvenuto ieri notte nella metropolitana di Torino, hanno raccontato alla polizia identificando immediatamente come un antagonista di sinistra il primo e militanti di estrema destra i secondi. Proprio il movente politico, infatti, è una delle ipotesi al vaglio degli investigatori che stanno indagando sull aggressione di un giovane di 27 anni, ora ricoverato in prognosi riservata con un polmone perforato da una coltellata. Nonostante le ferite non è in pericolo di vita. Il giovane, che milita nell area antagonista torinese, sabato sera intorno all una aveva preso l ultima metro in direzione della periferia occidentale della città. Un gruppo composto da sei persone, tre dei quali minorenni e due ragazze, lo hanno notato subito, forse proprio per il suo abbigliamento. Tra il gruppo e il giovane è scoppiata una lite, sono volati paroloni e insulti poi il gruppo lo ha aggredito a calci e pugni. A un certo punto è saltato fuori un coltello a serramanico e il giovane è stato colpito al petto. Tutti, sia la vittima che i suoi aggressori, sono quindi usciti dalla metro, alla fermata Massaua, appena fuori dal centro di Torino. Durante la fuga il coltello è stato buttato in un cestino fuori dalla metropolitana. La banda però non è andata lontano, raggiunta quasi subito dalle volanti della polizia che hanno soccorso il ferito e fermato i sei giovani. Soltanto due di loro, Alberto Gelmi, 18 anni, e R.M., minorenne, sono stati arrestati per tentato omicidio. Gli altri quattro sono stati rilasciati con una denuncia per lesioni perché, secondo gli investigatori, solo i primi due hanno agito con l intenzione di uccidere. La polizia è al lavoro per ricostruire il movente dell aggressione. L ipotesi che il fatto sia nato per ragioni politiche, infatti, trova riscontro, per ora, solo nella descrizione dei testimoni che hanno raccontato la scena e l abbigliamento dei protagonisti. Nessuno dei ragazzi coinvolti, però, nemmeno il ferito, confermano questa ipotesi. Davide Petrizzelli in gruppo. Se mangiano la carcassa di un animale morto avvelenato da sostanze come la stricnina si crea una catena mortale e capita di trovare fino a grifoni morti in una volta». Anche a questo servono i cani anti-veleno: a trovare le carcasse di chi è incappato in un boccone fatale. «I cinque di Antidoto si sono rivelati uno strumento indispensabile per le bonifiche e contro l uso del veleno» valuta Anna Cenerini, biologa e coordinatrice del vecchio progetto. «Dovevano essere usati per il solo Parco del Gran Sasso e invece hanno girato in lungo e in largo nelle aree limitrofe, dal Parco nazionale d Abruzzo a quello della Maiella o ai monti Sibillini. Il problema del veleno nel nostro Paese è sottovalutato e purtroppo molto diffuso». «Ora Life Pluto cercherà di mettere a sistema la buona pratica di Antidoto per fare prevenzione e controlli» dice la biologa Pastore belga Maya è uno dei cinque cani addestrati del parco del Gran Sasso, Monica Di Francesco. I cani dei futuri team (all inizio ogni squadra ne avrà due) saranno selezionati in parte da cuccioli (da addestrare in Italia), in parte da adulti (già addestrati in Spagna). Requisiti richiesti: un olfatto perfettamente funzionante, buon carattere, buona resistenza fisica e attitudine al gioco. Anche le razze saranno criterio di scelta; incideranno, per esempio, sulla capacità di lavorare in condizioni di freddo o di caldo estremo. I cinque «vecchi» sono un border collie (Datcia), un labrador (Jonai)e tre pastori belga Malinois (Karma, Dingo e Maya). Hanno salvato molte vite messe a repentaglio, nella maggior parte dei casi, da allevatori che pensano di eliminare con un esca al veleno i predatori delle loro greggi o da cercatori di tartufi che puntano a uccidere i cani dei concorrenti. Karma e gli altri sono arrivati prima della morte e si sono seduti ad aspettare la vita: il gioco. Giusi

18 italia: Lunedì 2 Giugno 2014 Corriere della Sera 18 Cronache Milano L attesa per l arrivo di Cantone. Sergio Santoro, Authority sui contratti pubblici: troppe gare in deroga alle leggi Expo, il nodo delle società sotto inchiesta È stallo sulla revoca degli incarichi. Il premier: i tempi saranno rispettati La sentenza 147 I Paesi che prenderanno parte all Esposizione Universale Milano I giorni che mancano all inizio della manifestazione, il primo maggio dell anno prossimo Il referendum fallito Courmayeur non avrà un nuovo nome MILANO «Nelle prossime ore e nei prossimi giorni dovremo mettere a posto alcune cose, perché i cantieri dell Expo finiscano in tempo». Il presidente del Consiglio Matteo Renzi torna a parlare dell evento che comincerà a Milano, ormai fra soli 11 mesi. E lo fa nel giorno in cui l Authority per la vigilanza dei contratti pubblici, presieduta da Sergio Santoro, getta un altra ombra rendendo noto un dossier nel quale emerge che la società avrebbe affidato in questi anni appalti per quasi mezzo miliardo di euro, usando procedure abbreviate ed eccezionali che hanno escluso le autorità competenti, compresa la Corte dei Conti, dalla possibilità di controlli. «L Italia ha spiegato Santoro ai microfoni della Rai avrebbe potuto spendere meno soldi pubblici per gli appalti di Expo se si fossero rispettate le leggi invece di consentire le gare in deroga». La vicenda si lega inevitabilmente all indagine che l 8 maggio scorso aveva portato in carcere anche uno dei top manager di Expo, Angelo Paris, accusato di aver fatto parte di una sorta di «cupola» per pilotare appalti pubblici guidata da Gianstefano Frigerio e Primo Greganti, due politici (ex dc il primo, ex pci il secondo) già protagonisti della prima Tangentopoli. All indomani degli arresti e delle rivelazioni, il premier Renzi aveva deciso di «mettere la faccia» su Expo ed era venuto a Milano a rilanciare l azione della società promettendo fra l altro di affiancare al commissario unico Giuseppe Sala il presidente dell Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. Un mese dopo, l incarico di Cantone non è ancora stato formalizzato con l atteso decreto del Consiglio dei Ministri, malgrado le ripetute pressioni della società, del sindaco Giuliano Pisapia e del governatore lombardo Roberto Maroni. Il problema non è da poco, anche perché ad esempio, c è ancora da decidere se revocare gli incarichi alla società Maltauro (finita nel mirino dell indagine: Enrico Maltauro è ancora agli arresti) come recentemente chiesto anche dal sindaco. Su questo Sala è stato chiaro: «Serve che Courmayeur non cambia nome. Non è stato raggiunto il quorum al referendum per decidere se modificare il nome della celebre località in Courmayeur-Mont Blanc. Solo 921 elettori, il 39,46% degli aventi diritto, si è presentato alle urne, respingendo così la proposta dell amministrazione comunale. Perché la consultazione fosse valida avrebbero dovuto qualcuno che ne ha autorità formalizzi l atto di revoca». La prefettura, consultata a suo tempo, ha spiegato che non ci sono gli estremi per muovere questo passo e Sala aveva spiegato di voler affrontare la questione proprio con Cantone. Il magistrato, però, non ha ancora avuto l incarico: il tempo passa e servono certezze per poter rispettare i tempi previsti ed evitare la figuraccia internazionale con un flop della manifestazione che vede già prenotati 147 Paesi di tutto il mondo. E Cantone? Chi gli ha parlato racconta dello sconcerto del magistrato di fronte alla notizia uscita oggi che in parte lo riguarda: l Autorità, si dice, gli avrebbe consegnato il dossier. partecipare almeno il 50% più uno degli aventi diritto, vale a dire residenti. Chi ha scelto di votare si è trovato in mano la scheda con il quesito: «Volete che la denominazione del Comune di Courmayeur sia modificata in Courmayeur- Mont-Blanc?». «Quest iniziativa ha spiegato il sindaco, Fabrizia Derriard aveva una duplice valenza: la prima culturale, come La scheda Autorità Raffaele Cantone guida l Autorità nazionale anticorruzione (Anac) Commissario È stato indicato dal premier Renzi come commissario anti tangenti per Expo Il governo pensa a un decreto legge per dargli più poteri In realtà a Cantone poche ore prima dell uscita del presidente Santoro era arrivata solo una mail con un allegato di una pagina excel e con l impegno a vedersi di lì a pochi giorni per fare il punto della situazione. Chi pensa che l Autorithy abbia cercato di marcare il proprio terreno e il proprio ruolo («non serve un superman» è stato ieri il commento di Santoro a proposito dei poteri straordinari che avrà Cantone) ha fatto notare che in questi anni la stessa Authority non ha mai segnalato nulla, malgrado per ogni gara e per ogni affidamento la società Expo avesse caricato i dati sulla piattaforma dell Authority. Elisabetta Soglio riconoscimento a una montagna che ha dato tanto al paese; la seconda è più promozionale, ovvero per dare una riconoscibilità immediata alla località, visto che il Mont Blanc è noto in tutto il mondo». Come ha fatto Chamonix, a 20 chilometri di distanza, dalla parte francese del massiccio, che ha abbinato il suo nome al colosso di granito in mezzo alle Alpi nel La separazione di Pirlo da 55 mila euro al mese Se 55 mila euro al mese vi sembran tanti, beh, in realtà sono molti di più. «Quella è la base, cui va aggiunto il resto: la casa a Torino, le scuole, le visite mediche, le vacanze, le spese extra. A Pirlo è stato rinnovato il contratto con la Juve: l avvocato della moglie (Annamaria Bernardini de Pace, ndr) come avrebbe potuto chiedere di meno?», così dice un amica di Deborah Roversi, per dodici anni Signora Pirlo (sopra, insieme al calciatore), madre premurosa dei suoi due figli Niccolò e Angela, di 11 e 8 anni. Non è per cattiveria, per carità, è la legge a stabilire che il tenore di vita dopo la separazione deve restare simile a quello precedente: se la consorte abitava in un attico in centro, dopo non può spostarsi in una capanna in periferia; se era abituata a spendere tot euro a settimana, poi non può scendere sotto quella soglia. Tutto questo non ha nulla a che vedere con la relazione del centrocampista della Juve e della Nazionale con Valentina Baldini, pierre torinese, già fidanzata con l avvocato Riccardo Grande Stevens il quale in un intervista a Chi ha fatto intuire con scarsa eleganza come lei abbia un debole per lo shopping compulsivo («certe patologie possono obbligarci ad allontanare alcune persone anche dopo anni di relazione»). La separazione consensuale tra i coniugi Pirlo si è appena consumata davanti ai giudici bresciani con sguardi bassi e musi lunghi. Ma in fondo, poteva andare peggio: siamo ben lontani dai tre miliardi di euro che sta costando al magnate Dmitrij Rybolovlev il divorzio dalla moglie Elena. Quelli sì che son dolori. El. Ser. Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: Via Rizzoli, Milano Tel Fax Via Valentino Mazzola, 66/D Roma Tel Fax RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, Milano Vico II San Nicola alla Dogana, Napoli Tel Fax Via Villari, Bari Tel Fax Il colloquio L ex deputato latitante: la mia famiglia ce l ha con me perché sono fuggito Matacena: «Non ho voglia di tornare Scajola? Chiara mi è rimasta fedele» «Amore mio...», così comincia la lettera che Amedeo Matacena, l ex parlamentare di Forza Italia latitante a Dubai, ha scritto e inviato a sua moglie, Chiara Rizzo, rinchiusa dal 20 maggio nel carcere di Reggio Calabria. «Io lo so che lei non mi ha mai tradito con nessuno, né con Scajola né con Bellavista Caltagirone né con altri racconta al telefono Matacena. Perciò le ho scritto che lei è una donna magnifica e sebbene provi rancore nei miei confronti e per questo ha chiesto il divorzio, perché all improvviso un anno fa la lasciai sola con i nostri due figli per rifugiarmi a Dubai, io prego ogni giorno che cessi la sua sofferenza patita per colpa mia e non cambi mai la sua anima, così testuale le ho scritto, perché questo no, non me lo potrei mai perdonare...». Matacena dice pure che ha letto l appello di sua madre, Raffaella De Carolis, scarcerata 48 ore fa, affinché lui si costituisca. Ma non lo farà, almeno per il momento: «Resto a Dubai, non ho alcuna voglia di tornare in Italia, anche se so che per questo motivo tutta la mia famiglia ce l ha con me. Mi consegnerò alla giustizia italiana solo se la Cassazione eppoi la Corte Europea di Strasburgo dovessero respingere in via definitiva i miei ricorsi contro la condanna passata in giudicato per concorso esterno in associazione mafiosa. Allora sì, mi arrenderò e accetterò il carcere, ma solo perché l ho promesso a mia moglie, perché spero così di poter riunire un giorno la mia famiglia». Matacena, da un anno in attesa di estradizione, legge su internet gli articoli dei giornali italiani. E vuole rispondere colpo su colpo: «Ho letto dei biglietti per Sanremo che Scajola avrebbe regalato a mia moglie perché si era invaghito totalmente di lei. Se è per questo, i biglietti per il Festival della Canzone l ex ministro ce li diede anche in un altra occasione e all epoca c ero io, perciò non ci vedo niente di male. Ho letto pure che la nostra figlia più grande, Francesca, 20 anni, lavorerebbe all ambasciata italiana di Montecarlo. Non è vero, ha fatto lì un po di apprendistato, ma senza essere retribuita e neppure segnalata all ambasciatore Morabito da me o mia moglie. Semplicemente, Francesca è brava, si è laureata in business e management e l ambasciata l ha chiamata dopo una selezione fatta nelle scuole. Io anzi ero pure contrario e le consigliavo di non perdere tempo visto che non era manco retribuita. Comunque adesso non ci lavora più». L ex deputato di Forza Italia, dunque, rimarrà a Dubai («Io lo sapevo che è molto più La scelta degli Emirati Resto a Dubai, è più sicura di Beirut: visto cosa è successo a Dell Utri? Amedeo Matacena sicura di Beirut, visto Dell Utri?, perché qui negli Emirati non esiste un accordo bilaterale con l Italia per l estradizione...») e tutti i giorni così può parlare via Skype con i figli a Montecarlo. Con sua madre Raffaella, invece, non l ha ancora fatto («Gli avvocati dicono che non sono autorizzato...») ma gli preme comunque sottolineare che i rapporti tra suocera e nuora, malgrado i tanti pettegolezzi, sono «sempre stati buoni», «loro due si assomigliano», «due donne nate per la famiglia», anche dopo che lui, nel 2005, trasferì a Chiara tutti i beni del patrimonio, circa 50 milioni di euro, ora sotto sequestro giudiziario. Infine, Matacena torna a parlare della sua condanna definitiva per mafia: «Io vicino alla ndrangheta? Allora mi dovete spiegare perché fino a quando avevo 20 anni la mia famiglia pagava 68 milioni di lire al mese più Iva per stipendiare quattro guardie del corpo armate, due per me e due per mio fratello, al fine di scongiurare il rischio sequestri a Reggio Calabria. E nel 95, non l ho mai rivelato finora, anche Chiara sfuggì per un soffio a un tentativo di rapimento: fu ritrovata sul letto, chiusa con le mani legate dentro a un sacco di juta: i carabinieri scrissero nel verbale che lei si era legata e chiusa nel sacco da sola. Questa è la verità. Ma sono contento perché ora Chiara, dal carcere, ha scritto a nostro figlio più piccolo per dirgli di non avercela con suo padre. Forse, chissà, un giorno torneremo a vivere tutti insieme. Anche se temo resterà un illusione». Fabrizio Caccia

19 Corriere della Sera Lunedì 2 Giugno 2014 italia: Cronache 19 Tecnologia Simkhai: «Ho iniziato nel 2009 con cinquemila dollari. In molti si sono conosciuti così e poi sposati» I creatori delle app per incontrarsi: «Eravamo timidi, servivano a noi» Gli ideatori di Grindr e Tinder: facciamo sentire meno soli tanti ragazzi Grindr Joel Simkhai Ha 36 anni, è nato a Tel Aviv, ma risiede a New York da quando ne aveva tre. È l inventore di Grindr, la app destinata a un utenza gay. La schermata del programma consiste in una griglia di foto formata da un insieme di profili disposti in ordine di vicinanza, grazie alla geolocalizzazione, rispetto alla posizione dell utente. In Italia Paese che rappresenta l ottavo mercato della società gli utenti sono No, la popstar Katy Perry non gli ha ancora risposto. Né sul telefonino. Né su Twitter. Ma il ragazzo non dispera. Anche perché la cantante ha fatto sapere di essere una grande fan di Tinder. E lui, Justin Mateen, di Tinder è il fondatore. Ha 28 anni, ebreo, di origini iraniane («persiane», precisa). Fino a venti mesi fa era un perfetto sconosciuto. Ora, oltre ad andarsene in giro per Sunset Boulevard, a Los Angeles, con un bolide da 150 mila euro, è diventato un oggetto di studio. O meglio: la sua app. Tinder appunto. Secondo molti sociologi sta rivoluzionando il modo di approcciare. Insieme con Grindr, destinato però a un pubblico gay. Entrambi i programmi funzionano allo stesso modo: si installano sul telefonino, sfruttano la geolocalizzazione degli smartphone e indicano a quanti metri ci sono donne e uomini che vogliono conoscere altre persone. Su Grindr si connettono in dieci milioni. In Italia ottavo mercato della società gli utenti sono Milano è al primo posto con iscritti, Roma subito dopo con Dietro a tutto questo c è Joel Simkhai, 36 anni, nato a Tel Aviv, ma a New York da quando ne aveva tre. «Ho avviato Grindr nel 2009 con cinquemila dollari pagati di tasca mia», racconta al Corriere. Laureato in Relazioni internazionali ed Economia, Simkhai è l amministratore delegato della società. «L idea dell app è il risultato di una necessità: volevo conoscere altri come me. Può sembrare strano, ma anche a New York non è sempre facile essere gay. Quello che mi soddisfa di più è l aver fatto sentire meno soli milioni di ragazzi», ammette. Se l aspettava? «Direi proprio di no. Fino a Premi giornalistici quando, un giorno, appena atterrato a Londra, ho visto che molti ragazzi erano su Grindr». Del programma si parla un po ovunque. Da Saturday Night Live a Top Gear, dal telefilm Silicon Valley a The Office. È anche Il Montanelli su giovani e lavoro È dedicato a «Giovani: lavoro, innovazione, mobilità» il premio «Indro Montanelli» Il riconoscimento biennale della Fondazione Montanelli Bassi andrà ad articoli pubblicati tra 1 gennaio 2013 e 31 dicembre 2014 su quotidiani e periodici, anche online, o raccolti in volume. Il premio alla carriera in passato andato, tra gli altri, a Ettore Mo, Miriam Mafai, Gian Antonio Stella e Domenico Quirico è una medaglia d argento, mentre è di euro il premio giovani. Tinder Justin Mateen È il fondatore di Tinder. Ventotto anni, ebreo di origini iraniane, fino a un anno e mezzo fa era un perfetto sconosciuto. Oggi la sua app è diventata oggetto di studio: secondo molti sociologi sta rivoluzionando il modo di approcciare. Attraverso la geolocalizzazione, permette di individuare persone disponibili a conoscersi. È stata lanciata in un party di un Collegge californiano, oggi è disponibile in 24 lingue 750 Milioni Sono le foto viste con Tinder ogni 24 ore nel mondo. Gli utenti aumentano tra 1 e 5% al giorno 10 Milioni Sono gli utenti che si connettono su Grindr. In Italia Milano è al primo posto con iscritti per questo che i cloni non mancano. L utente medio «ha tra i 20 e i 29 anni, si connette soprattutto sabato e domenica e il momento di picco è tra le 2 e le 3 del pomeriggio». I ricavi, mai resi pubblici, sono a sette zeri. «Tre quarti dei guadagni arrivano dalla versione a pagamento, il resto dalla pubblicità che compare in quella gratuita». Sull altro versante c è Tinder. Funziona come Grindr. Ma a differenza del programma di Simkhai perché due persone possano parlare c è bisogno che entrambi dicano «sì» ai rispettivi profili che si agganciano a quelli su Facebook. «È un modo per evitare scocciatori», spiega Justin Mateen. «L idea è semplice: offriamo il modo per superare l imbarazzo che uno può provare nel momento dell approccio». Quando si accede all applicazione compaiono le altre persone attorno. Se c è un interesse si preme sì o si scorre a destra. Se l altro ricambia si apre la chat. In Italia gli utenti aumentano tra l 1 e il 5% ogni ventiquattro ore e si collegano in media 11 volte al giorno. Nello stesso periodo di tempo le foto viste nel mondo sono 750 milioni. Se Mateen è l anima commerciale è chief marketing officer Sean Rad, 27 anni, amico d infanzia di Justin, è l altro fondatore e l ad. Di origini persiane ed ebreo pure lui, Rad è fidanzato con Alexa Dell, figlia di Michael, il numero uno del colosso dei pc. Il terzo protagonista è lo sviluppatore Jonathan Badeen, 32 anni. «Io sono single. O meglio: ho una relazione con la mia app», scherza Mateen. La storia inizia nel più «classico» dei modi: un campus universitario la University of Southern California e tanti giovani che cercano di conoscersi. Per lanciare il programmino Mateen organizza una festa dove per entrare bisogna aver installato Tinder. Nel giro di poche settimane arriva il botto. Grazie anche all idea di «nominare» in ogni ateneo americano un «ambasciatore di Tinder». Ai giochi olimpici invernali di Sochi, in Russia, decine di atleti hanno detto di usarla. Così come i personaggi famosi, da Katy Perry a Lindsay Lohan. «Ma non ci fermiamo qui. La collaborazione con Facebook va avanti». Finiranno per dirsi «sì» anche Tinder e il social network di Mark Zuckerberg? Mateen risponde con un sorriso. Ma promette: «Risentiamoci tra sei mesi. Ci saranno grandi novità». Leonard ILLUSTRAZIONE DI ANGELO SIVIGLIA Latitante da 2 anni Arrestato in Svezia il fondatore di Pirate Bay Peter Sunde, uomo immagine di Pirate Bay (baia dei pirati ndr), la più famosa piattaforma al mondo per la condivisione di musica, film e giochi, è stato arrestato nel sud della Svezia dopo due anni di latitanza. L Interpol era da tempo sulle tracce di Sunde, 35 anni, nome di battaglia «brokep», condannato a otto mesi di reclusione nel 2010 in appello per aver violato le leggi sul copyright. Dopo la notizia dell arresto di Sunde candidato nella lista del partito Pirata finlandese alle Europee sui social network è partito l hashtag #FreeBrokep. The Pirate Bay, che ha toccato punte di 20 milioni di visitatori al mese, è stato creato nel 2003 in Svezia, da Sunde, con Fredrik Neij (latitante in Asia) e Gottfrid Svartholme (fuggito in Cambogia ed estradato in Svezia due anni fa) e finanziato da Carl Lundstrm. Nel 2009 il tribunale di Sul web Peter Sunde, 35 anni, co-fondatore di Pirate Bay (foto Afp) Stoccolma ha condannato in primo grado i fondatori a un anno di carcere e a una multa di 2,7 milioni, per «complicità in violazione della legge sul diritto d autore». Nel novembre 2010, un tribunale d appello ha confermato il verdetto, diminuendo le pene ma aumentando la multa a 4,6 milioni. E nel 2013 la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha rigettato il ricorso di Fredrik Neij e Sunde, che sostenevano di non poter essere ritenuti responsabili dell uso fatto da altri di Pirate Bay, il cui scopo era solo facilitare lo scambio di file su Internet. Nonostante la continua chiusura in diversi Paesi del mondo tra cui l Italia, il sito ha continuato a riapparire con un sistema di server «a specchio». Dopo aver chiesto all Islanda di ospitare i suoi server, Pirate Bay ha progettato nel 2013 un trasferimento ai Caraibi. E un anno fa è tornato il primo sito pirata al mondo e il 75 più visitato della Rete.

20 italia: Lunedì 2 Giugno 2014 Corriere della Sera 20 Cultura Arbasino vince il premio «Il Vittoriale» Alberto Arbasino è il vincitore del V premio «Il Vittoriale», che gli verrà consegnato oggi (alle 16) presso il Laghetto delle Danze, nel Parco del Vittoriale di Gardone Riviera (Brescia) dal presidente della Fondazione Giordano Bruno Guerri. Arbasino, primo scrittore insignito del riconoscimento dedicato a Gabriele d Annunzio, «riceverà il premio non perché ha spiegato Guerri si è occupato di d Annunzio ma perché è Arbasino e tutti gli dobbiamo molto». A confronto L autore americano illustra i temi del suo nuovo romanzo Il personaggio Protagonista assoluto è il tormentato dottor Paul O Rourke La parabola del dentista alla ricerca dell infinito Ferris: sono ateo, ma affascinato dalla religiosità ligione, quella degli ulm, che professano la necessità del dubbio. Dio stesso ha raccomandato loro di dubitare della propria esistenza, così hanno fondato una religione basata, paradossalmente, sull ateismo. Ciò che è molto interessante è come questo dogma non sia né più né meno coerente di quelli delle Religioni-con-la-R-maiuscola («Mio caro amico, fin dall inizio dei tempi la gente ha creduto con tutto il cuore e tutta l anima alle affermazioni più inverosimili»). «Gli ulm sono un invenzione. Sono comparsi per confortare gli atei, il cui scetticismo ha privato del calore della comunità. L ateismo è la meno compresa fra le religioni. Per esempio, io non sono un ateo praticante. Che cosa significa questo? Dobbiamo ampliare la definizione, «ateo», a significati più ampi, alle contraddizioni, alle sottigliezze. Camus scrisse che il segreto dell universo era immaginare Dio senza l immortalità dell anima. Quando gli chiesero di spiegarsi meglio, disse: Ho un senso del sacro e non credo in una vita futura, tutto qui». Gli ulm sono descritti come «gli Ebrei degli Ebrei». E il romanzo si avventura spesso in riflessioni dettagliate e controverse sulla Shoah, sul modo che abbiamo di farci i conti, riflessioni spesso venate di ironia. «Ho inventato gli Ebrei degli Ebrei da nondi PAOLO GIORDANO Odontoiatria e religione: un binomio poco esplorato in letteratura (e anche in generale, scommetteremmo), un accostamento bizzarro e dissacrante, perfetto per uno scrittore scalmanato come Joshua Ferris, che fin dal suo fulgido esordio E poi siamo arrivati alla fine (Neri Pozza, 2006) ha messo al centro della sua produzione un miscuglio esplosivo di umorismo, disperazione, genialità e monomanie. Narratore e protagonista incontenibile del suo terzo romanzo, Svegliamoci pure, ma a un ora decente (Neri Pozza), è il dentista Paul O Rourke, scapolo, stacanovista, in lotta perenne con tutto ciò che riguarda la modernità, scettico verso ogni forma di fede, ma sotto sotto alla ricerca di qualcosa di più grande e nobile a cui appartenere. L Ebraismo, il Cattolicesimo e l Amore, tentativi di adesione che ha fatto in passato ma che sono tutti falliti, hanno lasciato un cratere insoddisfatto nel suo cuore, che lui ha riempito con la dedizione alla pratica ambulatoriale. «Quando curavo una carie o un canale radicolare o estraevo un dente insanabile, mi capitava di pensare: questo si sarebbe potuto evitare. Ricadevo nella mia visione cinica della natura umana: non si lavano i denti, non usano il filo interdentale, non hanno cura di sé. ( ) Ma se si lavavano i denti e usavano il filo interdentale e perdevano lo stesso un dente, allora dovevo dare la colpa a qualcos altro, e com era prevedibile puntavo il dito contro la natura crudele o un Dio indifferente». Guardando la vita attraverso gli occhi straordinariamente vivaci di Paul O Rourke, non si nota troppa differenza fra il credere in un salvatore ultraterreno e il credere nell odontoiatria: entrambi sono sistemi di dogmi e riti, ma una corretta igiene orale ha almeno il pregio inequivocabile di prevenire l infarto. E tu, Ferris? Usi il filo interdentale con regolarità? «Ogni giorno, dal Ho delle gengive molto difficili e senza filo sarei già morto». Com è nata l idea di uno studio dentistico e come hai raccolto l infinità di dettagli tecnici sparpagliati per il libro? «Mi piacciono gli strumenti luccicanti e le macchine da tortura degli studi dentistici. Volevo un personaggio che potesse tenerli in mano e Giovedì 5 giugno L incontro a Roma Esce in libreria giovedì 5 giugno il romanzo di Joshua Ferris Svegliamoci pure, ma a un ora decente (pagine 368, 17), edito da Neri Pozza. Lo stesso 5 giugno Ferris sarà in Italia per partecipare con Paolo Giordano al Festival delle Letterature di Roma, ideato e diretto da Maria Ida Gaeta. Nella piazza del Campidoglio, alle ore 21, i due romanzieri leggeranno loro testi inediti ispirati al tema del festival: «Ognuno, ma proprio ognuno, è il centro del mondo». Con loro partecipa all incontro lo scrittore americano Benjamin Alire Sáenz. Joshua Ferris, nato nel 1974 a Danville, nello Stato americano dell Illinois, ha esordito con E poi siamo arrivati alla fine (Neri Pozza, 2006). giocarci, e volevo capire il loro funzionamento. Sono stato anche ispirato dal documentario Best Worst Movie (che racconta il destino degli attori di uno dei film considerati più brutti della storia, ndr), dove compare un dentista adorabile. La ricerca, poi, è stata semplice. Ho guardato filmati di procedure odontoiatriche su YouTube e preso appunti ogni volta che andavo dal dentista». Mi sembra che tu abbia una predilezione per gli ambienti chiusi: l ufficio di «E poi siamo arrivati alla fine», la casa di «Non conosco il tuo nome» e lo studio dentistico qui. «Quando scrivo studio dentistico oppure cubicolo dell ufficio, quasi ogni lettore capisce immediatamente dove si trova. In luoghi così familiari posso far muovere qualunque cosa e il lettore riesce a figurarsela senza fatica. È un modo efficace per rappresentare l inusuale o l incredibile». Il libro è diviso in due parti. La prima è dominata dalla lunga invettiva del dottor Paul O Rourke. Odia quasi tutto ciò che caratterizza la vita contemporanea, dai teatri di Broadway alla «nuova religione» del cibo a New York, dalla religione in generale alle passeggiate notturne, e poi la sensazione umida della crema idratante sulla pelle... «Odia veramente tutte queste cose? O piutto- sto le desidera, ma non riesce a capire che, per ottenerle, dovrebbe lamentarsi di meno e dimostrare maggiore iniziativa? Paul doveva essere molto alienato perché io potessi raccontare con forza il suo risveglio religioso e renderlo qualcosa di più assoluto di una noiosa esperienza mistica». D altra parte, Paul ama luoghi che la maggior parte degli adulti del suo ceto detestano, come i centri commerciali. «Questi spazi morti, questi terribili luoghi di mezzo dove non accade nulla e tutti appaiono disperati e persi sono un test efficace del proprio carattere. Se riesci a essere felice in quei purgatori, allora puoi esserlo ovunque». Il padre di Paul si è suicidato e lui sembra avere ereditato la sua tendenza alla depressione. Mi sembra che anche «Non conosco il tuo nome», il tuo romanzo precedente, potesse essere letto come una metafora sulla depressione, o più in generale sul disagio psichico. «No, il punto centrale per me è sempre il piacere. La lingua, l umorismo, i personaggi, le immagini, la stranezza della storia... voglio che diano il maggior piacere possibile. Soltanto dopo il piacere mi preoccupo del tema, che è così importante per gli insegnanti e i club di lettura, ma di poco conto per me. Credo ci siano tante cose deprimenti che dobbiamo superare se vogliamo raggiungere una certa misura di soddisfazione, o di pace, e voglio mostrare come possiamo farlo». Paul bambino, dopo il suicidio del padre, non riesce a dormire, passa le notti a domandare alla madre se è sveglia anche lei. È un passaggio molto commovente del libro, che ricorda l inizio della «Recherche». «Quella parte della storia è completamente autobiografica. Dopo il divorzio dei miei genitori non riuscivo a dormire e chiamavo ripetutamente mia madre durante la notte. Non era piacevole per nessuno». Descrivi sempre le figure femminili anche nei libri precedenti come più forti, più determinate e solide delle loro controparti maschili. Addirittura, a volte sembrano esistere proprio per contenere tutte le inadeguatezze e le ansie degli uomini. «Gli uomini forti sono più forti delle donne deboli, ma le donne forti sono molto più forti degli uomini forti. Ed è una fortuna per me che le donne forti abbiano un debole per le inadeguatezze degli uomini forti». Lo scrittore Joshua Ferris (1974) Dopo l invettiva di Paul comincia la seconda parte, che ruota attorno alla fede. Paul rievoca le sue due importanti storie d amore, entrambe finite male, e viene fuori che si fondavano soprattutto sul bisogno di una famiglia, di un appartenenza a qualcosa, proprio come accade per la religione. Eppure, la religione nel romanzo esclude molto più facilmente di quanto non includa. «Le Religioni con la R maiuscola sono state uno spettacolo di orrore, la causa di guerre, oppressione, pregiudizio e crudeltà. Coloro che non volevano convertirsi alle religioni predominanti venivano prima puniti sulla terra e poi condannati all inferno. Tuttavia, a un livello più locale, quello di un uomo che si confronta con l infinito, o di un gruppo di credenti riuniti in una funzione, a quel livello trovo la religione attraente, piena di mistero e di amore. Come ateo, ho una tensione verso questa sorta di comunione intima». Il sapore biblico che si ritrova spesso nel libro è anticipato dal titolo originale, «To Rise Again at a Decent Hour». «L hai detto tu. Un sapore biblico». Nel romanzo compare anche una nuova re- Balcani A un secolo dall attentato di Sarajevo che causò la Prima guerra mondiale, resta istruttiva la vicenda del letterato scomparso di recente a 92 anni La tragedia della Serbia e il suo cantore Cosic, un eredità ambigua di MARA GERGOLET Tra tutto ciò che lo scrittore Dobrica Cosic (nella foto) ha fatto nella sua vita, una vita che copre l arco di un secolo di tragedie serbe, il suo nome sarà per sempre legato a una macchia. Ossia, a quel memorandum che forse non scrisse mai o solo in minima parte, e che però uscì quando lui era alla guida dell Accademia delle Scienze di Belgrado. Un testo che denunciava la condizione d inferiorità dei serbi in Jugoslavia, chiedendo la riscossa: quel memorandum diventerà la piattaforma ideologica delle guerre di Slobodan Milosevic. Cosic è morto il 19 maggio a Belgrado, a 92 anni, meritandosi, quando la notizia è uscita dei confini nazionali questo grande autore che raccoglieva l essenza e le contraddizioni del popolo serbo, un necrologio-omaggio sul «New York Times». Eppure, prima di quel famigerato atto che lo portò a diventare presidente di ciò che rimaneva della Jugoslavia nel 1992, Cosic era stato il perfetto intellettuale dell Est (organico, spesso libero). Giovane comunista, nella cerchia strettissima di Tito; direttore della propaganda partigiana durante la guerra; federalista contro chi voleva una Jugoslavia più nazionale; dissidente ed «emarginato» quando si schierò contro l autonomia del Kosovo (e contro Tito). Nazionalista infine, perfino l «ideologo» dei due partiti serbi nati in Croazia e in Bosnia, tra cui quello di Radovan Karadzic. In Occidente non ebbe mai la fama o il fascino contagioso di un Danilo Kis (e dei grandi scrittori cechi), però forse come nessun altro raccontò l epica della sconfitta serba, che si nutre delle leggende dei tempi dei turchi. Fu anche molto amato. Il tempo della morte, la serie di racconti sulle disgrazie serbe durante la Prima guerra mondiale da cui il popolo però trasse forza per la rinascita, è stato letto nelle scuole per decenni. E oggi, a cento anni esatti dall inizio del conflitto con l attentato di Sarajevo, ha ancora molto da dire. Quando diventò presidente e pronunciò il discorso d investitura, molti serbi anti-milosevic, indignati, gli rispedirono indietro per posta i suoi libri. Lui provò a staccarsi dal regime, accettò un primo, inutile, accordo di pace nel 1993, fu silurato da Milosevic quasi subito. Poi nel 2000 aderì a Otpor, il movimento di studenti che chiedeva la caduta di Milosevic. L ultimo trasformismo: e infatti il grande vignettista Corax lo ritrasse nella vasca da bagno, mentre cerca di darsi una ripulita, con il pugno chiuso, ma era il pugno di uno scheletro. In una delle ultime interviste disse che nel futuro dei serbi non ci sono più guerre, perché il popolo «non ne ha più ne la forza demografica né patriotica». Molti omaggi in Serbia. Tra questi, a nome del governo, il ministro Ivica Dacic (scritto probabilmente da qualche nuovo intellettuale di riferimento): «Era un partigiano e un serbo, un comunista e un democratico, un uomo comune e uno statista. Ci ha spiegato che il Sole è lontano (uno dei suoi libri più celebri, ndr) ha descritto la morte e il male. Era un peccatore, un rinnegato, un credente». La palude degli scrittori Su Corriere.it Alessandro Beretta risponde a Franco Cordelli Continua il dibattito nato intorno all articolo di Franco Cordelli su «la Lettura» #131 di domenica 25 maggio. Il critico ha accostato il panorama della letteratura contemporanea a una palude, dividendo gli scrittori in diverse categorie, dai «novisti» ai «conservatori». Hanno risposto in tanti, da Gilda Policastro a Paolo Sortino, i quali hanno rimproverato a Cordelli di non confrontarsi con il presente; Raffaella Silvestri e Andrea Di Consoli hanno invece sottolineato una certa «stasi culturale». Sabato è intervenuto il critico e scrittore Gabriele Pedullà, che ha preso le difese di Cordelli. Oggi, sempre su Corriere.it, tocca ad Alessandro Beretta, collaboratore del «Corriere della Sera» e de «la Lettura».

OSSERVATORIO SOCIO-POLITICO L evoluzione del voto europeo in Italia. Rilevazione 5 Maggio 2014

OSSERVATORIO SOCIO-POLITICO L evoluzione del voto europeo in Italia. Rilevazione 5 Maggio 2014 OSSERVATORIO SOCIO-POLITICO L evoluzione del voto europeo in Italia Rilevazione 5 Maggio 2014 Ripresa della FIDUCIA nel futuro Riprende la speranza: si crede nel cambio di passo e nella ripresa economica

Dettagli

Come nasce una legge: dalla presentazione all approvazione definitiva

Come nasce una legge: dalla presentazione all approvazione definitiva Un giorno in SENATO Come nasce una legge: dalla presentazione all approvazione definitiva Presentazione L iter di una legge inizia con la presentazione, al Senato o alla Camera, di un progetto di legge;

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI

STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 1 - L Associazione L Associazione GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo (GIOVANI

Dettagli

Il settore moto e il credito al consumo

Il settore moto e il credito al consumo Il settore moto e il credito al consumo Rapporto di ricerca ISPO per Marzo 2010 RIF. 1201V110 Indice 2 Capitolo 1: Lo scenario pag. 3 Capitolo 2: Il Credito al Consumo: atteggiamenti 13 Capitolo 3: Il

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

INTERVENTO DELL ON. CARFAGNA Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. 26 novembre 2014

INTERVENTO DELL ON. CARFAGNA Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. 26 novembre 2014 a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente 836 INTERVENTO DELL ON. CARFAGNA Nella Giornata internazionale per l'eliminazione

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

Mutui inaccessibili, tassazione alle stelle, mercato dell affitto proibitivo, boom di sfratti e nessun piano di edilizia sociale.

Mutui inaccessibili, tassazione alle stelle, mercato dell affitto proibitivo, boom di sfratti e nessun piano di edilizia sociale. SCHEDA STAMPA DATI Mutui inaccessibili, tassazione alle stelle, mercato dell affitto proibitivo, boom di sfratti e nessun piano di edilizia sociale. È STATO MESSO A DURA PROVA IL BENE PIÙ AMATO DAGLI ITALIANI

Dettagli

Jobs act: Poletti, lavoro flessibile costa più di stabile

Jobs act: Poletti, lavoro flessibile costa più di stabile Jobs act: Poletti, lavoro flessibile costa più di stabile (ANSA) - ROMA, 19 GIU - Il Governo ha stabilito il principio che il lavoro flessibile deve costare di più di quello stabile. Lo ha ribadito il

Dettagli

Università per Stranieri di Siena Livello A2

Università per Stranieri di Siena Livello A2 Unità 6 Ricerca del lavoro CHIAVI In questa unità imparerai: a leggere un testo informativo su un servizio per il lavoro offerto dalla Provincia di Firenze nuove parole del campo del lavoro l uso dei pronomi

Dettagli

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Mentore Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Vision Creare un futuro migliore per le Nuove Generazioni Come? Mission Rendere quante più persone possibili Libere Finanziariamente Con

Dettagli

VERSO LE REGIONALI 2015

VERSO LE REGIONALI 2015 VERSO LE REGIONALI 2015 COMMITTENTE SOGGETTO CHE HA EFFETTUATO IL SONDAGGIO NUMEROSITÀ DEL CAMPIONE METODOLOGIA DATE IN CUI È STATO EFFETTUATO IL SONDAGGIO LIGURIA CIVICA DIGIS SRL 1.000 CASI CATI 13-14

Dettagli

Dalle Province alle Città metropolitane. Firenze 22 ottobre 2013

Dalle Province alle Città metropolitane. Firenze 22 ottobre 2013 Dalle Province alle Città metropolitane Firenze 22 ottobre 2013 1 Il caos del Disegno di legge del Governo: una legge in attesa di Il Disegno di Legge sulle Città metropolitane riscrive le leggi su queste

Dettagli

CONFERENZA STAMPA 21 GENNAIO 2014 MANIFESTAZIONE. Mercoledì 22 gennaio 2014 alle ore 16:30. sotto la sede dell Aler di Milano di viale Romagna,26

CONFERENZA STAMPA 21 GENNAIO 2014 MANIFESTAZIONE. Mercoledì 22 gennaio 2014 alle ore 16:30. sotto la sede dell Aler di Milano di viale Romagna,26 Unione Inquilini CONFERENZA STAMPA 21 GENNAIO 2014 MANIFESTAZIONE Mercoledì 22 gennaio 2014 alle ore 16:30 sotto la sede dell Aler di Milano di viale Romagna,26 A seguito della decisione della Presidenza

Dettagli

Indice. Presentazione p. 7 Una grande prova di democrazia di Domenico Pantaleo

Indice. Presentazione p. 7 Una grande prova di democrazia di Domenico Pantaleo Indice Presentazione p. 7 Una grande prova di democrazia di Domenico Pantaleo PARTE PRIMA - La RSU 11 Capitolo I Che cosa è la RSu 13 Capitolo II Come lavora la RSu 18 Capitolo III - Il negoziato: tempi

Dettagli

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI Eccoci ad un altra puntata del percorso di costruzione di un budget annuale: i visitatori del nostro sito www.controllogestionestrategico.it possono vedere alcuni

Dettagli

ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra)

ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) La GESTIONE (operazioni che l azienda compie per raggiungere i suoi fini) può essere: ORDINARIA

Dettagli

IL QUADRO NORMATIVO E LA LEGGE DI STABILITA 2015 PER GLI ENTI LOCALI

IL QUADRO NORMATIVO E LA LEGGE DI STABILITA 2015 PER GLI ENTI LOCALI IL QUADRO NORMATIVO E LA LEGGE DI STABILITA 2015 PER GLI ENTI LOCALI 17 ottobre 2014 A cura di : sen. Magda Zanoni QUADRO NORMATIVO COMPLESSO MOLTA BUONA VOLONTA, MOLTA VOGLIA DI FARE MOLTE NORME BUONE

Dettagli

Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica. xiv legislatura disegni di legge e relazioni documenti

Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica. xiv legislatura disegni di legge e relazioni documenti Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica Camera dei Deputati 450 Senato della Repubblica Camera dei Deputati 451 Senato della Repubblica Camera dei Deputati 452 Senato della Repubblica Camera dei

Dettagli

Newsletter informa on line

Newsletter informa on line MARCHE Newsletter informa on line documentazione delle autonomie locali n 273 del 14 maggio 2014 anno III FASSINO DA PADOAN: SUBITO TAVOLO TECNICO DI CONFRONTO SU MODIFICHE CORRETTIVE AL DECRETO La convocazione

Dettagli

(15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti

(15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti (15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti 61 I. L Europa che vogliamo II. III. IV. I valori del Partito popolare europeo L Europa delle libertà L Europa

Dettagli

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen Il datore di lavoro Richard Mann Circa un anno e mezzo fa, nell ambito del progetto Integrazione di persone disabili presso la Posta, abbiamo assunto una nuova

Dettagli

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco 12/03/2015 Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco Giornalista: Dott.Greco questo bilancio chiude la prima fase del suo impegno sulla società. Qual è il messaggio che arriva al mercato da questi

Dettagli

Il concetto di Dare/Avere

Il concetto di Dare/Avere NISABA SOLUTION Il concetto di Dare/Avere Comprendere i fondamenti delle registrazioni in Partita Doppia Sara Mazza Edizione 2012 Sommario Introduzione... 3 Il Bilancio d Esercizio... 4 Stato Patrimoniale...

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

RASSEGNA STAMPA. Giovedì, 26.03.2015. Il Sole 24 Ore 1 Stretta sulle stazioni appaltanti

RASSEGNA STAMPA. Giovedì, 26.03.2015. Il Sole 24 Ore 1 Stretta sulle stazioni appaltanti RASSEGNA STAMPA Giovedì, 26.03.2015 Il Sole 24 Ore 1 Stretta sulle stazioni appaltanti Il Secolo XIX - Ed. Levante 1 Statali via libera ai licenziamenti. Cambiano i concorsi 2 La sforbiciata delle partecipate

Dettagli

INTERVISTA 1 DI DEBORA ROSCIANI A MAURIZIO ZORDAN, FOCUS ECONOMIA, RADIO24

INTERVISTA 1 DI DEBORA ROSCIANI A MAURIZIO ZORDAN, FOCUS ECONOMIA, RADIO24 25 ottobre 2013 INTERVISTA 1 DI DEBORA ROSCIANI A MAURIZIO ZORDAN, FOCUS ECONOMIA, RADIO24 Audio da min. 12:00 a 20:45 su http://www.radio24.ilsole24ore.com/player.php?channel=2&idprogramma=focuseconomia&date=2013-10-25&idpuntata=gslaqfoox,

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

Convegno Rapporti dall Europa

Convegno Rapporti dall Europa Spunti per l intervento dell On. Sandro Gozi Premio Grinzane Cavour Convegno Rapporti dall Europa Saluto augurale dell On. Sandro Gozi Giovedì 27 settembre 2007 Torino 1 Nel marzo scorso, l Europa ha festeggiato

Dettagli

Amore in Paradiso. Capitolo I

Amore in Paradiso. Capitolo I 4 Amore in Paradiso Capitolo I Paradiso. Ufficio dei desideri. Tanti angeli vanno e vengono nella stanza. Arriva un fax. Lo ha mandato qualcuno dalla Terra, un uomo. Quando gli uomini vogliono qualcosa,

Dettagli

Il SENTIMENT E LA PSICOLOGIA

Il SENTIMENT E LA PSICOLOGIA CAPITOLO 2 Il SENTIMENT E LA PSICOLOGIA 2.1.Cosa muove i mercati? Il primo passo operativo da fare nel trading è l analisi del sentiment dei mercati. Con questa espressione faccio riferimento al livello

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA FORO ITALICO. Ufficio Stampa. Roma 11 novembre 2015

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA FORO ITALICO. Ufficio Stampa. Roma 11 novembre 2015 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA FORO ITALICO Ufficio Stampa Rassegna Stampa Roma 11 novembre 2015 Argomento Testata Titolo Pag. Università Italia Oggi Le università sono risanabili 2-3 Università Il Giorno

Dettagli

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA www.previsioniborsa.net 1 lezione METODO CICLICO INTRODUZIONE Questo metodo e praticamente un riassunto in breve di anni di esperienza e di studi sull Analisi Tecnica di borsa con specializzazione in particolare

Dettagli

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 4369 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa del senatore PASSIGLI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 1 o DICEMBRE 1999 Norme in materia

Dettagli

ELEZIONI EUROPEE 25 MAGGIO 2014. www.lorenapesaresi.eu

ELEZIONI EUROPEE 25 MAGGIO 2014. www.lorenapesaresi.eu ELEZIONI EUROPEE 25 MAGGIO 2014 www.lorenapesaresi.eu Il PD nel PSE per l Europa Lavoro. Il PSE vuole una nuova politica industriale, la promozione di tecnologie verdi e tutele per i lavoratori; rilancio

Dettagli

TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL CUNEO FISCALE E NESSUNO VI HA MAI SPIEGATO

TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL CUNEO FISCALE E NESSUNO VI HA MAI SPIEGATO 760 TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL CUNEO FISCALE E NESSUNO VI HA MAI SPIEGATO 10 Settembre 2014 a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Forza Italia - Il Popolo della Libertà

Dettagli

Maschere a Venezia VERO O FALSO

Maschere a Venezia VERO O FALSO 45 VERO O FALSO CAP I 1) Altiero Ranelli è il direttore de Il Gazzettino di Venezia 2) Altiero Ranelli ha trovato delle lettere su MONDO-NET 3) Colombina è la sorella di Pantalone 4) La sera di carnevale,

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

PER LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO CASSE RURALI E ARTIGIANE DEL VENETO MEFR MODELLO ECONOMETRICO FINANZIARIO REGIONALE

PER LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO CASSE RURALI E ARTIGIANE DEL VENETO MEFR MODELLO ECONOMETRICO FINANZIARIO REGIONALE PER LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO CASSE RURALI E ARTIGIANE DEL VENETO MEFR MODELLO ECONOMETRICO FINANZIARIO REGIONALE I dati utilizzati per le elaborazioni sono aggiornati al 31/7/1 Pagina 1 Questa

Dettagli

Inaugurazione dell anno accademico 2013-2014. Università degli studi di Brescia, 24 febbraio 2014

Inaugurazione dell anno accademico 2013-2014. Università degli studi di Brescia, 24 febbraio 2014 Inaugurazione dell anno accademico 2013-2014 Università degli studi di Brescia, 24 febbraio 2014 Intervento del Presidente della CRUI, Stefano Paleari. Magnifico Rettore, carissimo Sergio, Autorità, cari

Dettagli

GENNAIO CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL SIENA. Giuseppe Di Vittorio 1954 MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ DOMENICA

GENNAIO CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL CGIL SIENA. Giuseppe Di Vittorio 1954 MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ DOMENICA GENNAIO 1 17 2 3 18 19 4 20 5 6 21 22 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Vedo davanti a me tante facce, vedo dei neri,...dei bianchi, dei gialli, dei mezzi neri come me, ma tutti insieme,

Dettagli

L INDUSTRIA RIPARTE DALL EDILIZIA Meno spreco di energia e più innovazione per rilanciare il settore

L INDUSTRIA RIPARTE DALL EDILIZIA Meno spreco di energia e più innovazione per rilanciare il settore SCHEDA STAMPA a cura dell ufficio Comunicazione e Stampa L INDUSTRIA RIPARTE DALL EDILIZIA Meno spreco di energia e più innovazione per rilanciare il settore Mai come ora il sistema industriale italiano

Dettagli

C E N S I S OUTLOOK ITALIA. Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane nel 2 semestre 2013

C E N S I S OUTLOOK ITALIA. Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane nel 2 semestre 2013 C E N S I S OUTLOOK ITALIA Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane nel 2 semestre 2013 Roma, 16 ottobre 2013 - Sono sempre più numerose le famiglie che non riescono a far fronte alle spese

Dettagli

Università per Stranieri di Siena Livello A1

Università per Stranieri di Siena Livello A1 Unità 20 Come scegliere il gestore telefonico CHIAVI In questa unità imparerai: a capire testi che danno informazioni sulla scelta del gestore telefonico parole relative alla scelta del gestore telefonico

Dettagli

5 per mille al volontariato 2007

5 per mille al volontariato 2007 Indice COORDINAMENTO REGIONALE DEI CENTRI DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO DELLA LOMBARDIA 5 per mille al volontariato 2007 Inquadramento Come funziona Beneficiari Come le OdV possono accedere 1. Iscrizione

Dettagli

LA CRISI ECONOMICA NEL NORDEST: il punto di vista delle imprese

LA CRISI ECONOMICA NEL NORDEST: il punto di vista delle imprese FONDAZIONE LEONE MORESSA Via Torre Belfredo 81/d 30171 Mestre (Venezia) Tel: 041-23.86.700 - Fax: 041-98.45.01 Email: info@fondazioneleonemoressa.org Web: www.fondazioneleonemoressa.org LA CRISI ECONOMICA

Dettagli

L attenzione verso i collaboratori e la loro formazione, perché l azienda non cresce se i collaboratori restano indietro.

L attenzione verso i collaboratori e la loro formazione, perché l azienda non cresce se i collaboratori restano indietro. 1 Chi siamo Mericom è una delle più consolidate realtà nell ambito delle vendite, del marketing e della comunicazione. Siamo sul mercato con successo da 15 anni e abbiamo realizzato grandi progetti anche

Dettagli

Diamogli Credito. Protocollo d Intesa tra ABI e Governo per giovani studenti che decidono di investire sulla propria formazione

Diamogli Credito. Protocollo d Intesa tra ABI e Governo per giovani studenti che decidono di investire sulla propria formazione Diamogli Credito Protocollo d Intesa tra ABI e Governo per giovani studenti che decidono di investire sulla propria formazione Il Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive (POGAS) e l

Dettagli

informazioni che si può leggere bene, chiaro con caratteri di scrittura simile a quelli usati nella stampa, ma scritti a mano chi riceve una lettera

informazioni che si può leggere bene, chiaro con caratteri di scrittura simile a quelli usati nella stampa, ma scritti a mano chi riceve una lettera Unità 12 Inviare una raccomandata In questa unità imparerai: a comprendere testi che danno informazioni su come inviare una raccomandata parole relative alle spedizioni postali e all invio di una raccomandata

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

Problematiche, prospettive e interventi

Problematiche, prospettive e interventi Anche gli imprenditori stranieri soffrono la crisi Burocrazia, ritardo dei pagamenti e l accesso al credito i maggiori ostacoli all attività Più difficoltà per le imprese edili e nel Centro Italia La crisi

Dettagli

Bari - Il ruolo della donna oggi all interno degli organi decisionali tra diritti e opportunità

Bari - Il ruolo della donna oggi all interno degli organi decisionali tra diritti e opportunità TESTATA: 247.LIBERO.IT TITOLO: Bari - Il ruolo della donna oggi all interno degli organi decisionali tra diritti e opportunità 23/11/12 Bari - Il ruolo della donna oggi all interno degli organi decisionali

Dettagli

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia Nel mondo ci sono 150 milioni di Italici: sono i cittadini italiani d origine, gli immigrati di prima e seconda generazione, i nuovi e vecchi emigrati e i loro discendenti,

Dettagli

Professionisti e accesso ai fondi: una strada in salita la partita è aperta - ai rappresentanti delle professioni tocca ora convincere le Regioni

Professionisti e accesso ai fondi: una strada in salita la partita è aperta - ai rappresentanti delle professioni tocca ora convincere le Regioni 24 Aprile 2014 Professionisti e accesso ai fondi: una strada in salita la partita è aperta - ai rappresentanti delle professioni tocca ora convincere le Regioni Da alcune settimane si è iniziato a parlare

Dettagli

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO Ufficio studi I dati più recenti indicano in oltre 1,4 milioni il numero degli occupati nelle imprese del turismo. Il 68% sono dipendenti. Per conto dell EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) Fipe,

Dettagli

corsi di preparazione ai test d ingresso per le facoltà a numero chiuso dell area sanitaria

corsi di preparazione ai test d ingresso per le facoltà a numero chiuso dell area sanitaria I CORSI DI TAXI1729 corsi di preparazione ai test d ingresso per le facoltà a numero chiuso dell area sanitaria L esame di maturità è un passaggio decisivo nella vita di ogni studente. Superato questo

Dettagli

IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN

IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN www.previsioniborsa.net 3 Lezione METODO CICLICO IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN Questo modello ciclico teorico (vedi figura sotto) ci serve per pianificare la nostra operativita e prevedere quando il mercato

Dettagli

Debiti scolastici e finanziamenti

Debiti scolastici e finanziamenti Debiti scolastici e finanziamenti La questione dei finanziamenti per lo svolgimento degli interventi di recupero del debito scolastico è decisiva per la riuscita di tutta l iniziativa. Ma un intervento

Dettagli

non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna

non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna siamo non bambole Cercasi donne appassionate che vogliono cambiare la politica e migliorare il Paese Vorrei che la conferenza delle donne dell

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE

IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE - questo Consiglio ha votato in data 01/10/2008 un ordine del giorno in merito a Finanziaria 2008 e successivamente in data 31/3/2009 un ordine del giorno in merito a

Dettagli

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo.

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. Vi consiglio di seguire l intervista senza le didascalie 1

Dettagli

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Argomento n. 3 all ordine del giorno)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Argomento n. 3 all ordine del giorno) 1 Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Argomento n. 3 all ordine del giorno) Passiamo alla trattazione della: ITR/1037/QT, in data 19 novembre 2010, a firma dei Consiglieri Spreafico, Pizzul,

Dettagli

Avvicinare i giovani allo Sport fa bene all Impresa

Avvicinare i giovani allo Sport fa bene all Impresa Avvicinare i giovani allo Sport fa bene all Impresa Un progetto socialmente responsabile in collaborazione tra Assolombarda Coni Lombardia Fondazione Sodalitas Impresa & Sport è un progetto che nasce da

Dettagli

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati

Dettagli

SENZA PAROLE. Illustrazione di Matteo Pericoli 2001

SENZA PAROLE. Illustrazione di Matteo Pericoli 2001 SENZA PAROLE Illustrazione di Matteo Pericoli 2001 Agente di viaggio. Vedo che ha deciso per la Transiberiana. Ottima scelta. Un viaggio difficile, ma che le darà enormi soddisfazioni. Cliente. Mi preoccupa

Dettagli

IL LAVORO CHE CAMBIA? ITALIANI DIVISI A METÀ!

IL LAVORO CHE CAMBIA? ITALIANI DIVISI A METÀ! IL LAVORO CHE CAMBIA? ITALIANI DIVISI A METÀ! Indagine AstraRicerche e Manageritalia (aprile 2015) Enrico Pedretti direttore marketing Manageritalia MILANO 24 NOVEMBRE 2015 L INDAGINE Manageritalia, con

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

BUSINESS PLAN e FINANZIAMENTI

BUSINESS PLAN e FINANZIAMENTI BUSINESS PLAN e FINANZIAMENTI 1 PREVENIRE I RISCHI si può? Sì, prima di avviare l impresa, con realismo e piedi per terra business plan (fatto da soli, vedi sito www. pd.camcom.it, miniguide) 2 PREVENIRE

Dettagli

I social network. Intanto sfatiamo subito un po di miti: La sola pubblicità sui social non porta a grandi risultati. Non esiste il miracolo

I social network. Intanto sfatiamo subito un po di miti: La sola pubblicità sui social non porta a grandi risultati. Non esiste il miracolo I social network Intanto sfatiamo subito un po di miti: La sola pubblicità sui social non porta a grandi risultati Non esiste il miracolo Si deve lavorare e lavorare duro per ottenere risultati Le informazioni

Dettagli

Le basi della Partita Doppia in 1.000 parole Facile e comprensibile. Ovviamente gratis.

Le basi della Partita Doppia in 1.000 parole Facile e comprensibile. Ovviamente gratis. Le basi della Partita Doppia in 1.000 parole Facile e comprensibile. Ovviamente gratis. Qual è la differenza tra Dare e Avere? E tra Stato Patrimoniale e Conto Economico? In 1.000 parole riuscirete a comprendere

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act CENTRO STUDI Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act Nota CNA N. 10/DICEMBRE 2014 CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELL ARTIGIANATO E DELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA

Dettagli

IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI, DALL ORIGINE AI GIORNI

IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI, DALL ORIGINE AI GIORNI 417 www.freefoundation.com i dossier IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI, DALL ORIGINE AI GIORNI NOSTRI 25 maggio 2013 a cura di Renato Brunetta INDICE 2 Il finanziamento dei partiti in Italia L introduzione

Dettagli

lettera raccomandata. Ecco alcune parole ed espressioni che possono aiutarti a capire meglio il testo.

lettera raccomandata. Ecco alcune parole ed espressioni che possono aiutarti a capire meglio il testo. Unità 12 Inviare una raccomandata CHIAVI In questa unità imparerai: a comprendere testi che danno informazioni su come inviare una raccomandata parole relative alle spedizioni postali e all invio di una

Dettagli

(fonte: http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/documentazione/fatturazione +elettronica+pa+-+regole+generali/ )

(fonte: http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/documentazione/fatturazione +elettronica+pa+-+regole+generali/ ) Fattura elettronica: cos è? È un tipo di fattura in formato XML e non un semplice.pdf o scansione della solita fattura. Il formato XML garantisce la conversione dei file per l elaborazione con i principali

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info La crisi del sistema Dicembre 2008 www.quattrogatti.info Credevo avessimo solo comprato una casa! Stiamo vivendo la più grande crisi finanziaria dopo quella degli anni 30 La crisi finanziaria si sta trasformando

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO?

LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO? LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI RITORNI AZIONARI FUTURI SARÀ LA MEDESIMA DEL PASSATO? Versione preliminare: 25 Settembre 2008 Nicola Zanella E-Mail: n.zanella@yahoo.it ABSTRACT In questa ricerca ho

Dettagli

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile 2013. regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile 2013. regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a GIORNATA DEL VOLONTARIATO Torino 7 aprile 2013 Desidero porgere un caloroso saluto a nome dell intera Assemblea regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a partecipare a questa

Dettagli

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015 1 La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale Bologna 1 marzo 2015 2 L'AIM Italia (Alternative Investment Market) è il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole

Dettagli

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Anno 2004-2005 REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

INDICE. Accesso al Portale Pag. 2. Nuovo preventivo - Ricerca articoli. Pag. 4. Nuovo preventivo Ordine. Pag. 6. Modificare il preventivo. Pag.

INDICE. Accesso al Portale Pag. 2. Nuovo preventivo - Ricerca articoli. Pag. 4. Nuovo preventivo Ordine. Pag. 6. Modificare il preventivo. Pag. Gentile Cliente, benvenuto nel Portale on-line dell Elettrica. Attraverso il nostro Portale potrà: consultare la disponibilità dei prodotti nei nostri magazzini, fare ordini, consultare i suoi prezzi personalizzati,

Dettagli

I professionisti e la crisi: quale futuro ci attende?

I professionisti e la crisi: quale futuro ci attende? I professionisti e la crisi: quale futuro ci attende? Giuseppe Ciccarone Dipartimento di Economia e Diritto, Preside della Facoltà di Economia Fondazione Giacomo Brodolini I PROFESSIONISTI ITALIANI: CHI

Dettagli

PRESENTA. L Expo delle persone. Dopo tre anni di test, l evento principe del Fuori Expo.

PRESENTA. L Expo delle persone. Dopo tre anni di test, l evento principe del Fuori Expo. A S S O C I A Z I O N E PRESENTA Dopo tre anni di test, l evento principe del Fuori Expo. 20 MILIONI DI PERSONE DI TUTTO IL MONDO ARRIVERANNO A MILANO. CHE CITTÀ TROVERANNO? Per il New York Times Milano

Dettagli

STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA

STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA Articolo 1. Denominazione e sede. Su iniziativa dell Associazione R.E TE. Imprese Italia è costituita la Fondazione R.E TE. Imprese Italia, con sede in Roma.

Dettagli

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i liste di controllo per il manager r il manager liste di controllo per il manager di contr liste di liste di controllo per il manager i controllo trollo per il man liste di il man liste di controllo per

Dettagli

ECONOMIA DI COMUNIONE: UNA NUOVA FORMA DI IMPRESA Ivan Vitali

ECONOMIA DI COMUNIONE: UNA NUOVA FORMA DI IMPRESA Ivan Vitali ECONOMIA DI COMUNIONE: UNA NUOVA FORMA DI IMPRESA Ivan Vitali Cremona, 23 febbraio 2013 Agenda-1 Introduzione e presentazione Impresa e imprenditore Imprenditore e innovazione Competizione vs cooperazione?

Dettagli

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S L AMMORTAMENTO Gli ammortamenti sono un altra apllicazione delle rendite. Il prestito è un operazione finanziaria caratterizzata da un flusso di cassa positivo (mi prendo i soldi in prestito) seguito da

Dettagli

OpenPsy: OpenSource nella Psicologia. Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova)

OpenPsy: OpenSource nella Psicologia. Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova) OpenPsy: OpenSource nella Psicologia Pag. 1 di 9 OpenPsy: OpenSource nella Psicologia Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova) PREMESSA Per prima cosa, appare ovvio

Dettagli

Come fare una scelta?

Come fare una scelta? Come fare una scelta? Don Alberto Abreu www.pietrscartata.com COME FARE UNA SCELTA? Osare scegliere Dio ha creato l uomo libero capace di decidere. In molti occasioni, senza renderci conto, effettuiamo

Dettagli

SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive

SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive Il sistema di gestione della qualità a cui mi riferisco è quello relativo alla norma ISO-9001:2000. Prima di entrare

Dettagli

QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DELLE OPINIONI DEI GENITORI DEI BAMBINI CHE HANNO PARTECIPATO AL CENTRO ESTIVO A. ANALISI DI SFONDO: STRUTTURA FAMILIARE a) Da quante persone è composta la sua famiglia?

Dettagli

Previdenza professionale sicura e a misura

Previdenza professionale sicura e a misura Previdenza professionale sicura e a misura Nella previdenza professionale la sicurezza delle prestazioni che garantiamo nel futuro è il bene più prezioso per Lei e per noi. Di conseguenza agiamo coscienti

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA)

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) Cilap eapn Italia PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) PROGRAMMA LIFELONG LEARNING GRUNDTVIG 2012 PARTENARIATO DI APPRENDIMENTO (No. 2012-1-IT2_GRU06_37625_1)

Dettagli