A cura di Rosolen Simone e Grava Davide Classe 2 A IPAA CORAZZIN ISISS CERLETTI

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1 A cura di Rosolen Simone e Grava Davide Classe 2 A IPAA CORAZZIN ISISS CERLETTI

2 I batteri sono organismi procarioti, essi sono tra i principali decompositori : degradano le sostanze organiche fino a liberare nell ambiente molecole semplici utilizzabili dagli altri esseri viventi. Il loro ruolo è fondamentale: senza i batteri decompositori le sostanze che permettono la vita non sarebbero più reperibili nell ambiente. Alcuni batteri, i nitrificanti, demoliscono le proteine liberando composti ricchi di azoto, altri liberano fosforo, zolfo, carbonio e altre utili sostanze.

3 Dalla fine dell Ottocento sino ai giorni nostri l uomo ha immesso nell ambiente notevoli quantità di idrocarburi fossili e suoi derivati come le materie plastiche. Questo ha causato un notevole inquinamento del pianeta basti pensare agli incidenti dovuti a sversamenti nel mare di petrolio da navi cisterna e piattaforme petrolifere e alla grande massa di materie plastiche non sempre riciclabli disperse nell ambiente. I batteri possono essere un valido aiuto alla degradazione biologica di questi inquinanti. La ricerca scientifica sta studiando quei batteri sia presenti in natura che ottenuti in laboratorio con la biotecnologie e la bioingegneria al fine di realizzare dei ceppi capaci di degradare le materie plastiche.

4 Quando il petrolio si riversa nel mare, la parte più pesante si deposita sul fondo e va ad inquinare gli abissi e la sua fauna e flora, mentre la parte più leggera resta in superficie e inquina le coste, con notevoli danni sull ambiente e notevoli costi di bonifica.

5 In natura batteri mangia-petrolio sono presenti negli ambienti oceanici, e dominano le zone contaminate da idrocarburi. Vivono nei nostri mari da milioni di anni, e in futuro potrebbero essere la chiave per risolvere i disastri ambientali causati dagli sversamenti di petrolio: si tratta di due batteri, Oleispira antarctica e Alcanivorax borkumnensis. Questi batteri sono molto comuni nei mari di tutto il mondo, anche se presenti in quantità esigue l Alcanivorax ha mostrato la massima efficacia sulle catene idrocarburiche tra i 12 e i 19 atomi di carbonio, l Oleispira è attivo a basse temperature, intorno ai 5 C, prospettandosi ottimale per l utilizzo nei mari più freddi o a grandi profondità. I batteri, infatti, potrebbero essere la chiave per risolvere i disastri ambientali causati dagli sversamenti di petrolio, avrebbero la capacità di limitare gli effetti di incidenti come perdite e forature nelle cisterne che portano alla diffusione del mare e nell ambiente di milioni di tonnellate di greggio. La ricerca scientifica è orientata nell ottenimento di ceppi di batteri più efficaci e quindi più rapidi nel degradare il petrolio.

6 Gettare per strada, nel mare o su un prato, qualsiasi tipo di rifiuto produce dei danni veri e propri. Basta conoscere i tempi di degradazione dei rifiuti quando non gettiamo anche piccole cose nell'apposito contenitore. Ecco un elenco: Una gomma da masticare = 5 anni Un contenitore di polistirolo = oltre 1000 anni Schede telefoniche, ricariche e simili = oltre 100 anni Un mozzicone di sigaretta =1-2 anni Una bottiglia o un sacchetto di plastica = anni

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8 BATTERI MANGIA PLASTICA Per smaltire la plastica ci vorrebbero centinaia di migliaia di anni ma grazie a questi batteri il tempo di degradazione potrà essere molto rapido. Sono già in corso ricerche di questo tipo; Se e quando questo succederà, si creerà anche una situazione di indubbio vantaggio per l'organismo che sarà dotato di questa capacità. Si troverà infatti ad essere il solo a poter occupare una nicchia ecologica molto vasta: avrebbe una fonte di cibo per così dire "riservata", senza competizione con altri organismi, e in quantità abbondanti. Inoltre tale degradazione potrebbe essere sfruttata a fini energetici in appositi bioreattori, senza immettere inquinanti nell atmosfera come avviene con i termovalorizzatori