5 LA LAVANDA DEI PIEDI (Gv 13, 1-30)

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1 21 5 LA LAVANDA DEI PIEDI (Gv 13, 1-30) La lavanda dei piedi di Gv 13 segna il passaggio dal libro dei segni (cc. 1-12), al libro della gloria (cc ). Ha lo stesso significato dell eucaristia nei Sinottici: rivelare il senso della passione imminente e tracciare la strada della Chiesa nel mondo; inoltre, in Gv, introduce i 3 discorsi di addio, incastonati tra la lavanda dei piedi e il racconto della Passione, morte e risurrezione, con il passaggio di Gesù da questo mondo al Padre. Il libro dei segni è rivolto a tutti, il libro della gloria è rivolto all uditorio ristretto di quelli che credevano (i discepoli). 13,1: Prima della festa di Pasqua (cf. Gv 6,4). Il contesto è costituito da una cena, che però non viene descritta; i sinottici dicono che è una cena pasquale (Mc 14,12; Mt 26,17; Lc 22,7); Giovanni, invece, non dice che è una cena pasquale. Che si tratti di due cene diverse? No, perché in entrambe è qui che Gesù dice che uno lo tradirà. In Gv 11,55 Giovanni dice che era vicina la Pasqua dei Giudei : egli vuole distinguere bene la Pasqua dei Giudei da quella di Gesù e dei cristiani. La vigilia di Pasqua i Sinottici pongono l ultima cena con i discepoli (Mc 14,12: Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua ); Giovanni corregge i Sinottici e dice che nella vigilia di Pasqua Gesù fu crocifisso e morì. Non è facile conciliare Sinottici e Giovanni. La festa di Pasqua comprendeva due giorni, il 14 e il 15 del mese di Nisan (mesi lunari). Il 14 di Nisan, a partire dalle ore 12, si immolavano gli agnelli nel tempio, agnelli che dal 10 del mese di Nisan dovevano essere separati e purificati (non gli si dava da mangiare). Si noti Gv 12,1: Sei giorni prima della Pasqua ; 12,12: Il giorno seguente ; 12,36b: Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro : sono i giorni della purificazione dell Agnello. L Agnello pasquale, per Giovanni, è Gesù, ucciso la vigilia di Pasqua mentre nel tempio si immolavano gli agnelli: la nuova definitiva Pasqua è quella di Gesù. Chiara è l intenzione di Giovanni, ma, da un punto di vista storico sono più attendibili i Sinottici o Giovanni? Fino a un secolo fa si rispondeva: i Sinottici. Ora si dà più credito storico a Giovanni, perché è difficile ipotizzare tutto il processo a Gesù con il raduno del Sinedrio e i vari spostamenti da Pilato, a Erode, a Pilato nella notte e nella mattina di Pasqua e che Gesù sia stato crocifisso e sia morto il giorno di Pasqua. Una soluzione è che Gesù abbia celebrato la cena pasquale il martedì sera, secondo il calendario (solare) di Qumran che prevedeva la data della Pasqua sempre di mercoledì (Annie Jaubert, La date de la cène, Gabalda, Paris 1957). La sera del martedì fu arrestato; mercoledì e giovedì: processo; venerdì alle 15 (14 di Nisan, vigilia di Pasqua per i Giudei): crocifissione-morte (Gv 19,14: Era la Parasceve della Pasqua e Gv 19,31: Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanesseo sulla croce durante il sabato era infatti un giorno solenne quel sabato

2 22 chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via ; cf. Mc 15,42: Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d Arimatea... ). Perché Giovanni non racconta l istituzione dell eucaristia, dopo che Paolo da quarant anni ne aveva parlato e, dopo di lui, i Sinottici? Giovanni nota che l eucaristia era diventata solo un rito, come stava già avvenendo nella comunità di Corinto, e vuole presentare il senso profondo dell eucaristia. Nei 6 racconti di moltiplicazione dei pani più Gv 21 ci sono sostanzialmente gli stessi gesti e le stesse parole che Gesù usa per l istituzione dell eucaristia: l eucaristia è condivisione. Il pane divide se non lo si condivide. L eucaristia non può essere ridotta a un rito: o si accompagna al servizio o perde ogni significato. Sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre : prologo solenne. Gesù ha la consapevolezza che era venuta la sua ora. In Giovanni c è un rimando continuo all ora di Gesù, come quella della definitiva rivelazione: non è l ora della risurrezione, ma della morte. L ora è il soggetto del libro della gloria : Gesù si accosta alla sua morte come ad un atto di amore per coloro che credevano in lui. La sua morte è presentata inoltre come una vittoria in quanto ritorno al Padre. L amore per i discepoli e il ritorno al Padre sono le due idee portanti che si intrecciano nel libro della gloria. Avendo amato i suoi li amò sino alla fine : fino alla morte e oltre ogni misura. L amore di Gesù per i suoi è la grande chiave di lettura della lavanda dei piedi, dei discorsi di addio e di tutto il libro della gloria. I suoi che erano nel mondo : ma Gesù dov era? Gesù deve ancora salire al Padre, ma nei discorsi di addio è già il Cristo glorioso, non più nel mondo; è già il Signore glorificato che parla alla sua Chiesa. Era consapevole che il Padre gli aveva dato tutto e stava per tornare al Padre (16,28: Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio il mondo e torno al Padre : la più grande rivelazione di Gesù). I discepoli esclameranno: Adesso parli chiaramente, adesso sappiamo tutto! (16,29). Questa è la sintesi del quarto vangelo. 13,2: Durante la cena : la lavanda dei piedi è un gesto volutamente fuori posto (perché compiuto non all inizio ma mentre cenavano, e poi perché compiuto dal Maestro e Signore e non da uno schiavo o da una donna). La lavanda dei piedi avveniva quando uno entrava in casa, non durante il pasto. Il tradimento è accennato in 13,2 perché il lettore colleghi la lavanda dei piedi e la morte di Gesù. Da 13,2 ( il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda di tradire Gesù ) si arriva poi a 13,27 ( Satana entrò in lui ): dal progetto all attuazione. 13,3: Sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava. C è la sottolineatura fortissima della identità-dignità divina di Gesù. 13,4: Depose le vesti. È lo stesso verbo (tithenai) usato in 10, per il sacrificio della vita. L intenzionalità del parallelo è suggerito anche dallo stesso

3 23 verbo (lambanein) per esprimere il riprendere sia le vesti (13,12) sia la vita (10,17.18). Perfettamente cosciente di tutto (non nonostante, ma proprio perché ), Gesù si alza da tavola, depone le vesti... C è ieratica lentezza in questo brano, descrizione al rallentatore, affinché il lettore sia coinvolto. Ogni gesto viene notato e sottolineato in un assoluto silenzio. Otto verbi d azione per rendere plasticamente la lavanda dei piedi. C è un duplice contrasto: tra il tradimento di Giuda e l amore di Gesù, tra la consapevolezza della sua dignità e il suo servizio da schiavo. Lavando i piedi Gesù non nasconde la sua dignità divina, ma la rivela; non lava i piedi nonostante, ma proprio perché consapevole della sua dignità. Il suo gesto non è un avvertimento morale ma una rivelazione. Si alzò da tavola (stavano allungati su un fianco, con tre tavole a ferro di cavallo come nel triclinio, accanto a Gesù Giovanni e Giuda), depose il mantello (potere di deporre e riprendere la vita, per il secondo livello). Il panno del servizio dei servi. Schiavi o donne. Questo era un gesto che un ebreo non poteva fare, contro la sua dignità. Abramo dice: Si vada a prender l acqua e vi laverete i piedi (Gn 18,4). Gesù invece li lava e li asciuga. Un inversione di ruoli e un inversione di stati. Perché Gesù fa questo gesto? Non è abluzione ( voi siete già puri ), non è un semplice gesto di accoglienza. È un gesto rivelativo dell identità e della missione di Gesù: è Dio che lava i piedi agli uomini. 13,6: Tu lavi i piedi a me? : cf. nei Sinottici lo stesso rifiuto (Mc 8,32). La chiave del simbolismo della lavanda dei piedi sta nella conversazione tra Gesù e Pietro. Il gesto vuole evidenziare che Gesù è il Servo di Jahvè. Parallelo in Luca: Io sto in mezzo a voi come colui che serve (Lc 22,27); Colui che aveva la forma di Dio ha preso la forma dello schiavo (Fil 2,6-11). Ma il vero messaggio è questo: Gesù vuol dire che sta per dare la vita per loro. La lavanda dei piedi è un gesto profetico che anticipa ciò che gli accadrà nella passione e morte. Ha lo stesso significato dell eucaristia: racconto anticipato di ciò che avverrà: Questo è il mio corpo dato per voi.... Fate questo in memoria di me / Fate anche voi lo stesso : vogliono dire la stessa cosa. Gesù lo fa per mostrare che va alla passione e alla morte con libertà e amore. Non è perché gli è andata male, oppure perché il Padre voleva così (sarebbe una bestemmia: un Padre perverso!). Gesù muore perché in una società ingiusta il giusto viene condannato (cf. Sap 2). Volendo restare giusto fino alla fine, sarà condannato. Ha messo in guardia i discepoli dicendo: So che avverrà. Gesù lo fa per amore degli uomini. Non fugge e non passa dalla parte degli ingiusti; resta dalla parte delle vittime. Giovanni sottolinea la consapevolezza che Gesù ha. 13,10: Nella lavanda dei piedi c è chi ha visto un accenno simbolico anche al battesimo. Il verbo louein è usato più volte nel NT per indicare il bagno battesimale: At 22,16 (Anania a Saulo); Tt 3,5 ( Egli ci ha salvati mediante un lavacro di rigenerazione ). Alcuni Padri latini hanno visto nel bagno il battesimo precedente dei discepoli ad opera del Battista e nella lavanda dei piedi la remissione dei peccati successivi.

4 24 Il dialogo con Pietro offre a Gesù la possibilità di spiegare la necessità salvifica della sua morte, che permette agli uomini la purificazione dal peccato. 13,17: Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica : Sono le due beatitudini di Giovanni, questa del servizio e l altra della fede (20,29). 13,18: Conosco quelli che ho scelto (cf. 6,70: Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo ). Ma si deve adempiere la Scrittura : Il tradimento accompagna la comunità fin dalle origini, eppure l amore di Gesù non viene meno e il Regno è presente. La nota che poi lo tradì accompagna il nome di Giuda ogni volta in Giovanni. Le Scritture si compiono anche quando l uomo si oppone al piano di salvezza (cf. 13,27: Quello che devi fare fallo al più presto ). Le Scritture si compiono ogni volta che Dio capovolge il male che lo rinnega in una possibilità di manifestazione, ancora più profonda e inattesa, della sua fedeltà. 13,20: Chi accoglie colui che io manderò accoglie me; e chi accoglie me accoglie Colui che mi ha mandato ha il suo parallelo sinottico in Mt 10,40: Chi accoglie voi accoglie me; e chi accoglie me accoglie Colui che mi ha mandato. In Giovanni l affermazione sottolinea un concetto che gli è carissimo: la catena dal Padre a Gesù ai discepoli. Gesù rivela un Dio che lava i piedi agli uomini; i discepoli dovranno rivelare lo stesso Dio compiendo lo stesso gesto. 13,23: Il Discepolo che Gesù amava appare in 6 passi, tutti nel libro della gloria (13,23-26; 19,25-27; 20,2-10; 21,7; 21,20-23; 21,24). Tutti straiati su divani sul fianco sinistro. Alla destra di Gesù è sdraiato il Discepolo che Gesà amava (reclinando la testa all indietro la poggiava sul petto di Gesù); alla sinistra di Gesù c è Giuda Iscariota (Gesù può porgergli un boccone). Pietro è a una certa distanza da Gesù (è l ultimo a cui Gesù ha lavato i piedi e deve fare un cenno al Discepolo che Gesù amava). Egli riposa sul seno di Gesù, proprio come in 1,18 Gesù è descritto nel seno del Padre: il discepolo è intimo con Gesù come Gesù è intimo col Padre (di qui l interpretazione che vede in lui il simbolo giovanneo del cristiano: non da tutti accettata). Qui è la prima volta che si parla del Discepolo che Gesù amava forse per contrapporlo a Giuda. 13,26: Intinse il boccone : la stessa azione è descritta in Mc 14,20 e Mt 26,23. 13,27: Satana entrò in lui : è la stessa espressione riguardo agli spirito maligni in Mc 5,12 e Lc 8,30. Questa è l unica volta che Satana ricorre in Giovanni. 13,30: Egli, preso il boccone, subito uscì : facendo allontanare Giuda dalla cena, Giovanni sottolinea il controllo di Gesù sul proprio destino: nessuno può togliergli la vita se lui non lo consente (Gv 10,18). Ed era notte può essere anche notazione

5 25 cronologica, ma ha certo anche un significato teologico equivalente a Lc 22,53: Questa è l ora vostra e il potere delle tenebre. La lunga notte termina in Gv 20,1: quando di buon mattino, nel primo giorno della settimana, mentre era ancora buio, Maria di Magdala se recò al sepolcro Dopo aver compiuto un azione profetica con la lavanda dei piedi, Gesù ora pronuncia una profezia verbale riguardo al suo traditore.

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