TRIBUNALE DI PALERMO SEZIONE LAVORO

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1 TRIBUNALE DI PALERMO SEZIONE LAVORO II Giudice Letti gli atti e sciogliendo la riserva formulata all'udienza del nel procedimento ex art. 28 L. 20 maggio 1970, n. 300, promosso dalla F.I.O.M. C.G.I.L. di Palermo, in persona del segretario provinciale, nei confronti della Keller Elettromeccanica s.p.a.; OSSERVA L'Associazione ricorrente contesta l'antisindacalità della condotta della società convenuta che dal gennaio 2009 alla data di deposito del ricorso non ha provveduto a versare al Fondo pensione negoziale complementare Cometa "né la contribuzione a suo carico né quella a carico dei lavoratori, mantenendo, pertanto, quest'ultima indebitamente presso di sé", disattendendo così sia gli obblighi nascenti dall'adesione al suddetto Fondo complementare sia quelli scaturenti dall'accordo sindacale aziendale, siglato in data , col quale la società si era impegnata, anche nei confronti della FIOM "al rientro di tutte le somme dovute entro 180 giorni dalla sottoscrizione del presente verbale, dando tempestiva comunicazione alle R.S.U. ed a ciascun lavoratore interessato dello stato di avanzamento dei relativi versamenti.

2 Il ricorso appare fondato. In punto di fatto, devono ritenersi pacifiche (oltre che documentalmente provate) tutte le condotte sopra descritte. La società, infatti, non nega quanto dedotto dalla ricorrente, ma contesta l'antisindacalità della propria condotta, difettando l'elemento soggettivo ad essa sotteso ovvero la volontà di ledere gli interessi sindacali e comunque l'attualità della lesione censurata, risalendo l'accordo sopra richiamato al gennaio Entrambe le difese non convincono. Per quanto riguarda il primo profilo, deve subito ribadirsi come parte convenuta non contesti la natura oggettivamente antisindacale della propria condotta, apparendo del resto evidente come il mancato versamento dei contributi dovuti ad un Fondo complementare "sponsorizzato" dall'o.s. ricorrente e l'inottemperanza agli obblighi (anche di natura informativa) scaturenti dall'accordo aziendale sopra citato incidano direttamente sulla credibilità e l'immagine dell'organizzazione stessa, divenuta agli occhi dei suoi iscritti sempre meno capace di tutelare i loro interessi (come, peraltro, dimostrato dalla "disdetta" presentata proprio per questi motivi da alcuni lavoratori in data , cfr. ali. 13 della produzione attorca).

3 La palese violazione degli obblighi scaturenti dall'adesione al Fondo Cometa e da un accordo siglato in sede aziendale, rende, d'altro canto, superflua ogni valutazione in ordine all'intenzionalità della condotta datoriale. A tal riguardo, infatti, questo decidente non ritiene di condividere né la c.d. teoria "oggettiva" (prevalente nella più recente giurisprudenza di legittimità, cfr. Cass. 98/10324, Cass. 98/6193, Cass. 97/11573 e da ultimo Cass. 2003/2770) la quale ritiene antisindacale qualsiasi condotta sia oggettivamente in grado di ledere gli interessi collettivi di cui sono portatrici le organizzazioni sindacali, non essendo necessario (ma neppure sufficiente) uno specifico intento lesivo da parte datoriale né la c.d. "teoria soggettiva", propugnata da parte della giurisprudenza di legittimità e di merito (Cfr. tra le altre Cass. 93/8518, Cass. 91/13085, Cass. 90/207, Cass. 89/207, Cass. 87/5922 e Cass. S.U. 85/1005 o Pretura Bergamo e Pretore Albenga ), secondo cui una condotta antisindacale presuppone oltre all'attitudine anche solo potenziale a ledere gli interessi del sindacato, anche la volontà datoriale di realizzare il detto obiettivo, ritenendo preferibile quell'orientamento intermedio (cfr. Cass. 87/5922 e Cass. 87/1713 e Pret. Firenze ) secondo il quale deve ritenersi irrilevante l'accertamento dell'intenzionalità della

4 condotta antisindacale, ove la stessa sia civilmente illecita in quanto contraria ad una norma imperativa, mentre deve valutarsi l'intenzionalità della stessa ove il comportamento, seppur obiettivamente lecito, presenti i caratteri dell'abuso del diritto. In altri termini, nei casi in cui, deve escludersi, in astratto, la violazione di norme di legge o di contratto, e quindi, l'illegittimità della condotta datoriale, residua la possibilità di configurare una condotta sanzionabile ai sensi dell'art.28, soltanto ove il comportamento datoriale manifesti l'intenzione di pregiudicare la libertà e l'attività sindacale. Opinando altrimenti, e quindi, aderendo acriticamente alla c.d. "teoria oggettiva", pur prevalente nella recente giurisprudenza, si giungerebbe all'estrema conseguenza di elidere ogni libertà di iniziativa imprenditoriale (tutelata tra l'altro dalpart.41 della Costituzione), ogni qualvolta, questa, seppur esercitata legittimamente, venga a ledere oggettivamente gli interessi sindacali. Alla luce di tali premesse, deve ritenersi antisindacale, non rilevando l'intenzionalità della stessa, la condotta della società convenuta che ha espressamente violato sia le norme che le imponevano di versare le contribuzioni trimestrali al Fondo Cometa cui aveva aderito sia la norma contrattuale contenuta

5 nell'accordo aziendale del che l'obbligava tra l'altro a fornire un'adeguata informazione alle RSU. In ordine, infine, all'attualità della condotta censurata è appena il caso di sottolineare come, in considerazione della persistente inottemperanza ai suddetti obblighi (non avendo la società più effettuato alcun versamento al Fondo Cometa dal gennaio 2009 in poi) e della succitata "disdetta iscrizione al sindacato" inviata da alcuni aderenti alla ricorrente in epoca recente, il comportamento datoriale appaia "idoneo a produrre effetti durevoli nel tempo, sia per la sua portata intimidatoria, sia per la situazione di incertezza che ne consegue, tale da determinare una restrizione o un ostacolo al libero svolgimento dell'attività sindacale" (cfr. Cassazione civile sez. lav., 2 giugno 1998, n. 5422). Alla luce di tutte le considerazioni che precedono il ricorso va accolto con le statuizioni di cui al dispositivo. Le spese seguono la soccombenza e si liquidano come in dispositivo, ordinandone la disìràzfòil'e Aift livore x -«jft-jj,"j-i,v» Vi; l'jfiiìvf degli aw.ti Roberto Croce e Marco Evola che hanno dichiarato di averle anticipate senza aver ricevuto acconti. P.Q.M. In accoglimento del ricorso dichiara l'antisindacalità della condotta della Keller Elettromeccanica consistita nel mancato versamento dal gennaio 2009 alla data di

6 deposito del ricorso al Fondo pensione negoziale complementare Cometa della contribuzione a suo carico e di quella a carico dei lavoratori, e, per l'effetto, ordina alla società di effettuare i suddetti versamenti e di astenersi in futuro dal porre in essere i succitati comportamenti. Condanna, altresì, la società alla rifusione delle spese di lite che liquida in complessivi euro 1.000,00 di cui euro 650,00 per onorari, ordinandone la distrazione in favore degli aw.ti Roberto Croce e Marco Evola. Palermo, IL GIUDICE rm Dante Martino ILCANCÉU4JERE