Istruzioni di cantiere

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1 1. Salzgitter Mannesmann Line Pipe GmbH 2. Tubi d'acciaio per acquedotti 3. Protezione anticorrosiva interna ed esterna 4. Accessori 5. Pezzi speciali 6. Flange 7. Raccorderia e valvole 8. Istruzioni di cantiere 9. Voci di capitolato 10. Norme di riferimento 121

2 8.1 Trasporto e magazzinaggio Per la movimentazione dei tubi di acciaio e dei relativi componenti provvisti di rivestimento interno in malta cementizia, si fa rimando al foglio di lavoro DVGW - W 346. Le esigenze imposte alle tubazioni per quanto concerne la protezione anticorrosiva, l'assenza di incrostazioni e l'ottimizzazione delle caratteristiche idrauliche, rendono necessaria la massima accortezza nel corso delle fasi di trasporto, di magazzinaggio e di posa. Va in generale evitato qualsiasi danneggiamento a carico della protezione anticorrosiva di tubi e dei relativi componenti; i tubi debbono venire protetti, anche al loro interno, contro depositi o sporco. Per le fasi di carico e scarico si debbono utilizzare apparecchiature e dispositivi adeguati. Non sono ammissibili sollecitazioni ad urto di qualsiasi genere, quali per esempio quelle associate alla caduta libera, (al ribaltamento o al lancio dei tubi e così via). Anche il rotolamento incontrollato dei tubi va evitato. Allo scopo di proteggere il rivestimento anticorrosivo esterno, si possono utilizzare mezzi di fissaggio, quali cinghie o altri dispositivi che assicurino un'adeguata sicurezza. Qualora i tubi vengano sollevati per mezzo di ganci fissati alle loro estremità, si devono utilizzare apposite imbottiture e ganci 122

3 che presentino una superficie ampia nella zona interna di intervento, così da evitare danni a carico del rivestimento interno in malta cementizia. I tubi ed i relativi componenti debbono venire assicurati in fase di trasporto su autocarro e/o vagone contro oscillazioni, spostamenti, rotolamenti e così via. I singoli strati vanno separati fra loro mediante l'utilizzo di idonee traversine posizionate a distanze adeguate (per esempio assicelle di legno, traversine oppure travi imbottite). In fase di accatastamento e di stoccaggio, si deve creare uno strato di sottofondo sufficientemente piano e stabile, tenendo in considerazione il peso previsto della catasta e la relativa altezza. Gli strati e l'altezza di accatastamento vanno scelti in modo tale da escludere qualsiasi deformazione a carico della parete metallica dei tubi, che potrebbe essere causa di danneggiamenti a carico del rivestimento interno in malta cementizia. Nel caso di tubi rivestiti esternamente in polietilene, la larghezza delle traversine in legno dovrebbe essere sempre pari ad almeno 100 mm, indipendentemente dall'altezza della catasta. Se si debbono tenere accatastati anche dei pezzi speciali, si debbono adottare le opportune misure al fine di conferire la necessaria stabilità alla catasta. 123

4 Non si dovrebbero in ogni caso superare le seguenti altezze di accatastamento: Diametro nominale DN Numero di strati bis bis bis bis Per ragioni legate alla prevenzione antinfortunistica si dovrebbero possibilmente evitare altezze di accatastamento superiori a 3,0 m. 8.2 Realizzazione della trincea e del letto di interramento Per la realizzazione degli scavi e delle trincee si fa riferimento alle norme DIN 4124 e DIN EN Si debbono altresì rispettare le norme DIN EN 805 "Raccomandazioni in materia di costruzione di acquedotti", nonché le competenti prescrizioni antinfortunistiche (per esempio le "Raccomandazioni per le imprese esecutrici"). Il fondo della trincea va realizzato in modo tale per cui la tubazione si appoggi per tutta la sua lunghezza. Si debbono altresì prevedere le apposite nicchie di estremità necessarie per la realizzazione dei collegamenti saldati, oppure a bicchiere. In caso di appoggio diretto, con particolare riferimento ai tubi rivestiti esternamente in polietilene, non possono venire in 124

5 linea di principio utilizzati terreni che presentino pietre, rocce o una stabilità insufficiente. In questi casi la trincea deve essere realizzata con una profondità maggiore e deve essere interposto uno strato privo di pietre. Esempi per la realizzazione di scavi destinati alla posa di tubi con giunto a bicchiere ad innesto: Un caso a parte è rappresentato dalle tubazioni provviste di un rivestimento supplementare esterno antiroccia FZM. In questi casi si può evitare l'interposizione di strati con caratteristiche particolari. La tubazione deve tuttavia anche in questo caso essere appoggiata con continuità e non solo in alcuni punti isolati. Per quanto riguarda le tubazioni rivestite esternamente in polietilene, senza rivestimento supplementare antiroccia FZM, si deve effettuare un riempimento con materiale privo di pietre fino ad almeno 30 cm al di sopra della generatrice superiore (della zona della tubazione). 125

6 Nella zona della condotta ed anche nella residua zona dello scavo si deve effettuare un compattamento idoneo, tenendo conto delle specifiche esigenze locali. 8.3 Taglio a misura dei tubi Il taglio a misura di tubi rivestiti internamente in malta cementizia ed esternamente in polietilene viene in genere effettuato con una mola a disco (con utensile per cemento). Si possono tuttavia utilizzare anche taglia-tubi a dischi, o seghe a motore idonee per tubi. Gli operatori debbono indossare occhiali protettivi e protezioni antinfortunistiche. Grazie alle precise tolleranze diametrali dei tubi, essi possono venire tagliati a misura nell'ambito della intera loro lunghezza, mentre i tubi con giunto a bicchiere possono venire tagliati per esempio anche direttamente in prossimità del bicchiere stesso. Dopo aver effettuato il taglio a misura, si deve opportunamente eliminare il rivestimento esterno in polietilene fino a raggiungere la parete del tubo. A tal fine quest'ultimo va riscaldato dall'interno fino a circa 80 C, utilizzando per esempio una normale torcia a gas da cantiere. Per effetto del riscaldamento dall'interno, si ottiene un riscaldamento rapido ed omogeneo, senza danni a carico del rivestimento esterno in polietilene. 126

7 Nel rivestimento esterno vengono quindi effettuati un intaglio in senso longitudinale e due intagli in senso circonferenziale, cosicché il rivestimento stesso possa essere asportato dal tubo. Le estremità vengono smussate in relazione ai diversi tipi di giunto (con smusso a 65 e spalla a 1,2 mm nel caso di giunti a bicchiere ad innesto e rispettivamente con smusso a circa 30 e spalla da 1,6 mm nel caso di giunti per saldatura di testa). Nel caso di giunti a bicchiere ad innesto, sulla zona di estremità smussata viene applicata una protezione anticorrosiva a base bituminosa. Il calore residuo derivante dalla precedente fase di riscaldamento, effettuata per l'asportazione del rivestimento esterno in polietilene, può agevolare l'asciugatura e l'indurimento della verniciatura stessa. In caso di taglio a misura di tubi provvisti di rivestimento esterno supplementare antiroccia FZM, si utilizza nel modo più opportuno una mola con disco diamantato, in quanto quest'ultimo presenta un tasso di consumo praticamente irrilevante. Il rivestimento antiroccia FZM va intagliato in senso circonferenziale e longitudinale circa fino alla sua metà, potendo successivamente essere agevolmente distaccato con l'utilizzo di un martello e di una spatola. 127

8 Istruzioni di cantiere La larghezza della zona di rivestimento che deve essere asportata è al massimo pari a 400 mm, in modo tale per cui il rivestimento antiroccia FZM abbia inizio a non oltre 200 mm dall'estremità del tubo. 8.4 Istruzioni di posa per tubi d'acciaio con giunzione saldata Generalità Le presenti istruzioni si riferiscono in particolare alla posa ed alla protezione anticorrosiva dei giunti di linea, nel caso di tubi con giunzioni saldate. Sono altresì applicabili le norme tecniche più generali vigenti in materia di posa dei tubi d'acciaio. Posa in opera I tubi d'acciaio con giunzioni saldate rivestiti esternamente in polietilene ed internamente con malta cementizia possono 128

9 venire posati sia singolarmente, che anche in gruppi di più verghe, già saldate in precedenza fuori dallo scavo. In quest'ultimo caso si deve fare attenzione a non scendere al di sotto del raggio limite minimo di curvatura elastica, di volta in volta ammissibile. Il raggio minimo di curvatura elastica, che identifica la deformazione limite del campo elastico, viene calcolato con la formula Da E xs R min = x 2 σ zul Nel caso di tubi per acquedotto con rivestimento interno in malta cementizia non sono quindi ammissibili piegature a freddo dei tubi in cantiere. 129

10 Raggio minimo di curvatura elastica dei tubi con rivestimento interno in malta cementizia, ad esempio per la qualità di acciaio L235 (in caso di acciai superiori, i valori risultano diversi): Diametro esterno dei tubi Diametro nominale Raggio di curvatura Angolazione massima minimo ammissibile in gradi mm DN m riferita a verghe da 12m 114, ,2 12,0 133, ,5 10,3 139, ,9 9,8 159, ,5 8,6 168, ,2 8,2 219, ,6 6,3 244, ,3 5,6 273, ,5 5,0 323, ,0 4,2 355, ,8 3,9 406, ,2 3,4 508, ,7 610, ,1 Sulla base del raggio di curvatura minimo si può calcolare per esempio la lunghezza minima di posa di una tubazione composta da una serie di verghe saldate precedentemente fuori dallo scavo, in relazione alla profondità della trincea, con applicazione della formula seguente: L= H(4R min -H), laddove L rappresenta la necessaria lunghezza di posa, H la profondità dello scavo ed Rmin il raggio di curvatura minimo di cui alla tabella sopra riportata. Il calcolo si intende valido a 130

11 condizione che la posa della tubazione venga effettuata in modo omogeneo nell'ambito del suo sviluppo in lunghezza. A tale proposito si debbono utilizzare almeno due, o meglio tre, dispositivi di sollevamento, quali escavatori, opportunamente dimensionati e posizionati. Protezione anticorrosiva del rivestimento esterno La protezione anticorrosiva esterna dei giunti di linea viene effettuata utilizzando nastri a freddo, oppure prodotti termorestringenti, secondo le norme DIN Vanno rispettate le istruzioni specifiche del produttore. 131

12 Esempio: protezione anticorrosiva dei giunti di linea, con impiego di nastri a freddo A seconda delle sollecitazioni attese, si utilizzano sistemi di fasciatura mediante nastri a freddo di tipo diverso, in accordo con le norme DIN 30672, ovvero DIN EN 12068, per esempio nella classe C-50 nel caso di temperature di esercizio fino a 50 C in presenza di elevate sollecitazioni di natura meccanica. Il tubo va preparato in accordo con il foglio di lavoro DVGW GW 15; vanno accuratamente eliminati residui di sporco, olio e grasso. Applicare la mano di fondo sulla zona interessata dalla saldatura e nella adiacente zona già rivestita in stabilimento; attendere che asciughi all'aria. Avvolgere con una sovrapposizione variabile a seconda dei tipi i nastri a freddo utilizzati. Il rivestimento realizzato in stabilimento deve essere sormontato su entrambi i lati per almeno 50 mm. 132

13 Esempio: protezione anticorrosiva dei giunti di linea, con impiego di manicotti termorestringenti Infilare il manicotto sul tubo prima dell'accoppiamento delle sue estremità e spingerlo per circa un metro oltre la zona di giunzione. Effettuare l'accoppiamento fra i tubi. Pulire accuratamente le estremità dei tubi da residui di grasso e sporco. Effettuare il pre-riscaldamento fino circa a 70 C nella zona da rivestire. Rimuovere la pellicola protettiva e quindi spostare il manicotto termorestringente sulla zona di saldatura; la zona di sovrapposizione sul rivestimento realizzato in stabilimento è pari ad almeno 50 mm. Effettuare un riscaldamento omogeneo del manicotto termorestringente mediante una torcia a gas propano a bassa regolazione, a partire dalla mezzaria del manicotto in direzione radiale verso l'esterno, così da causare l'espulsione di aria e di umidità in senso laterale. 133

14 Il processo di contrazione è terminato quando il manicotto aderisce contro la parete del tubo in modo completo ed in assenza di bolle d'aria, mentre l'adesivo è stato spinto su entrambi i lati in modo omogeneo verso l'esterno. Tagli a misura in cantiere Effettuare il taglio del tubo mediante una mola a disco Effettuare il riscaldamento delle estremità dei tubi dal loro interno fino a raggiungere la temperatura massima di 80 C. Realizzare degli intagli nel rivestimento esterno in polietilene in direzione circonferenziale e longitudinale. 134

15 Asportare il rivestimento in polietilene. Realizzare uno smusso alle estremità con un angolo di circa 30 (con spalla di 1,6 mm). Si realizza infine l'intercapedine nel rivestimento interno cementizio (si veda a pag. 57 "Pattino ausiliario per la mola a disco"). Esecuzione di forature su tubi per acquedotto Per quanto concerne la scelta degli utensili per la foratura e le raccomandazioni a cui attenersi nella fase di lavorazione, si fa rimando al foglio di lavoro DVGW W 333. I collari di presa in carico normalmente disponibili in commercio con fascia più larga di 20 mm possono venire montati direttamente sul rivestimento esterno in polietilene. Non risulta quindi necessario effettuare una preventiva asportazione del rivestimento in polietilene. Gli utensili da utilizzarsi per la foratura debbono essere di tipo maneggevole e devono essere idonei per la realizzazione di fori in presenza della pressione massima di esercizio. La foratura viene realizzata sia manualmente, che a macchina. 135

16 L'avanzamento della punta di taglio (in acciaio super-rapido HSS, oppure in metallo duro HM), ovvero della fresa (HSS) deve essere di tipo lento e continuo, in modo da evitare distacchi del rivestimento interno in malta cementizia. Nel corso della fase di foratura si deve assicurare un sufficiente lavaggio della zona. In caso di tubi provvisti di rivestimento esterno supplementare antiroccia FZM, si raccomanda di rimuovere preventivamente il rivestimento stesso nella zona della foratura. La saldatura dei tubi per acquedotto con giunti testa a testa Tutte le operazioni di saldatura debbono venire eseguite da saldatori provvisti di un attestato di idoneità per il singolo caso d'impiego, in accordo con le norme DIN EN 287 parte 1. A causa della presenza del rivestimento interno in malta cementizia, la saldatura ad arco viene di regola effettuata con impiego di elettrodi ad asta rivestiti. La scelta degli elettrodi viene effettuata in accordo con le norme DIN EN 499. Nella realizzazione delle condotte si sono peraltro diffusi gli elettrodi cellulosici, che vengono impiegati per "saldature a cordone discendente". L'elettrodo più diffuso in generale è il tipo Cel 70 (E 42 2 C 25). Il grande vantaggio di questo procedimento consiste nell'elevata velocità di saldatura e nell'adeguata copertura con gas protettivo, assicurata dall'alto tenore di cellulosa. 136

17 A causa delle particolari caratteristiche tipiche delle saldature effettuate su tubi con rivestimento interno in malta cementizia, come per esempio i caratteristici rumori o scricchiolii, i saldatori dovrebbero poter effettuare in precedenza alcune saldature di addestramento. In occasione della formazione della prima passata si dovrebbe iniziare dalla posizione di ore 3 fino a quella di ore 6, per poi effettuare la saldatura dalla zona fra la posizione di ore 9 fino a quella di ore 6. A questo punto si può proseguire con le normali procedure di saldatura. Gli strati di riempimento e di copertura vengono realizzati ciascuno a partire dalla posizione di ore 12 verso la posizione di ore 6. Al fine di evitare inclusioni di malta cementizia nel bagno di saldatura, si dovrebbe possibilmente utilizzare una corrente di saldatura piuttosto debole. Si raccomandano i seguenti valori orientativi (a seconda dello spessore di parete): Diametro dell'elettrodo Intensità di corrente mm A Prima passata 2,5 oppure 3, oppure Passata di riempimento e di copertura 4, A seconda dello spessore di parete vengono effettuate due o tre passate. La prima passata dovrebbe venire realizzata con collegamento al polo negativo, mentre tutte le altre passate 137

18 vengono realizzate con collegamento al polo positivo. La luce dell'intercapedine necessaria va scelta in relazione allo spessore di parete ed al diametro del tubo; in ogni caso dovrebbe essere pari a circa 1,5 mm. Procedura operativa per la saldatura 1. Effettuare la pulizia interna ed esterna nelle zone di estremità. 2. A seconda delle condizioni climatiche effettuare eventualmente le operazioni di saldatura sotto uno schermo. 3. Effettuare inoltre un pre-riscaldamento delle estremità qualora la temperatura esterna sia minore di 5 C. 4. Allineare e fissare le estremità da saldare l'una rispetto all'altra. 5. Effettuare un controllo della luce fra i lembi ed effettuare la saldatura della passata di fondo. 6. Effettuare una leggera pulitura a mola del cordone. 7. Effettuare la saldatura delle passate di riempimento e copertura (con elettrodi sfalsati e molatura dopo ogni passata) Collegamento di tubi per acqua potabile con giunto a bicchiere a saldare Effettuare la pulizia preliminare della estremità di innesto e della zona del bicchiere, rispetto a sabbia, terra ed altre impurità. 138

19 Effettuare l'introduzione dell'estremità di innesto fino a raggiungere il fondo del bicchiere. Per effettuare il centraggio della estremità di innesto nel bicchiere si possono inserire dei distanziatori (cunei di centraggio) tra il bicchiere stesso e la estremità di innesto. Effettuare da tre a quattro saldature preliminari di puntatura. Completare la saldatura, preferibilmente adottando la procedura a cordone discendente. A seconda della luce esistente tra il bicchiere e l'estremità di innesto, la parte terminale del bicchiere stesso deve essere risbordata a caldo prima di effettuare la saldatura o la puntatura, in modo tale per cui la luce rispetto alla saldatura d'angolo non risulti troppo ampia. Questa interdistanza dovrebbe essere compresa al massimo fra 2 e 3 mm, a seconda del gruppo di riferimento considerato (si veda anche il foglio di lavoro DVGW - GW350). Collegamento con giunto a bicchiere a saldare per le acque aggressive Effettuare la pulizia preliminare della estremità di innesto e della zona del bicchiere, rispetto a sabbia, terra ed altre impurità. 139

20 Effettuare un riempimento con una massa di tenuta sulla superficie sull'anello di battuta in gomma, sul fondo del bicchiere. Effettuare l'introduzione dell'estremità di innesto fino a raggiungere la zona di fondo del bicchiere. Ciò può essere effettuato per esempio mediante un apposito attrezzo di trazione. Effettuare da tre a quattro saldature preliminari di puntatura. La massa di tenuta in eccesso, sporgente (massa termoindurente a base poliuretanica, eventualmente fornibile a corredo a richiesta) può essere eventualmente eliminata mediante l'utilizzo di un raschiatore interno. Completare il processo di saldatura, preferibilmente addotando la procedura a cordone discendente (saldatura d'angolo). A seconda della luce esistente tra il bicchiere e l'estremità di innesto, la parte terminale del bicchiere stesso deve essere risbordata a caldo prima di effettuare la saldatura o la puntatura, in modo tale per cui la luce rispetto alla saldatura d'angolo non risulti troppo ampia. Questa interdistanza dovrebbe essere compresa al massimo fra 2 e 3 mm, a seconda del gruppo di riferimento considerato (si veda anche il foglio di lavoro DVGW - GW350). 140

21 8.5 Istruzioni di posa per tubi con giunto a bicchiere ad innesto Generalità Le presenti istruzioni forniscono particolari indicazioni per la posa di tubi con giunto a bicchiere ad innesto rivestiti internamente con malta cementizia centrifugata ed esternamente con polietilene. Oltre a queste particolari istruzioni, si debbono altresì considerare le raccomandazioni di cui alla norma DIN EN 805 (Raccomandazioni in materia di costruzione di acquedotti). Accatastamento e raggruppamento Per ragioni di sicurezza, il numero degli strati di accatastamento in cantiere deve essere limitato come segue: < DN 150: max. 15 strati; > DN 150: max. 10 strati I tubi con giunto a bicchiere ad innesto in verghe da 6 m possono essere forniti a richiesta anche in fasci. Il taglio della reggiatura dovrebbe venire effettuato soltanto mediante utilizzo di cesoie o attrezzi idonei. Struttura schematica di un fascio di tubi: 141

22 A seconda del diametro dei tubi, ogni fascio è composto da un differente numero di tubi: DN Diametro 97,0 117,5 143,0 168,3 219,1 273,0 323,9 N di tubi per fascio Massa in kg Istruzioni di posa 1. Dopo aver asportato il cappuccio di protezione, verificare se il tubo presenta eventuali impurità. Effettuare, ove necessario, una pulizia accurata della estremità di innesto e della zona del bicchiere. 2. Spalmare un leggero strato di lubrificante sulla guarnizione in gomma già montata in stabilimento 3. L'estremità di innesto dei tubi va spinta o trascinata nel corrispondente bicchiere, di regola manualmente oppure, in caso di presenza di anelli anti-sfilamento, mediante utilizzo di appositi utensili ausiliari. In presenza di inserti Tyton -Sit anti-sfilamento, ovvero di anelli di serraggio, a seguito della fase di introduzione dell'estremità di innesto, si deve in ogni caso produrre il bloccaggio del giunto, mediante un leggero arretramento dell'estremità di innesto, ottenuto per esempio con l'ausilio di un apposito dispositivo ausiliario di posa. 4. Verificare il corretto posizionamento dell'anello di guarnizione mediante un'asticella (si veda alla pagina seguente). Qualora i tubi siano provvisti di un ulteriore rivestimento 142

23 esterno supplementare antiroccia, questa prova va effettuata con l'estremità di innesto inserita per metà nel bicchiere. 5. Applicare sul giunto, ad accoppiamento concluso, un consueto manicotto termorestringente o una fasciatura con nastri di protezione anticorrosiva. Verifica del corretto posizionamento della sede della guarnizione di tenuta con l'ausilio di un'asticella. Montaggio delle guarnizioni di tenuta, ovvero degli anelli di sicurezza assiale antisfilamento I tubi con giunti a bicchiere ad innesto vengono forniti con le guarnizioni di tenuta e gli anelli di sicurezza assiale già montati in posizione in stabilimento. Qualora si debba tuttavia effettuare la sostituzione degli anelli di tenuta in gomma Tyton con anelli antisfilamento Tyton -Sit, per esempio in corrispondenza di deviazioni, essi debbono venire montati nel modo seguente: 143

24 Dopo aver stretto la guarnizione a forma di cuore, la stessa va inserita nel bicchiere e la relativa ansa deve essere lisciata in modo regolare. Se questa operazione non può essere effettuata in modo agevole, allora si deve creare un'altra ansa sul lato opposto, per poi procedere alla lisciatura di entrambe queste anse. Sicurezza assiale anti-sfilamento La sicurezza assiale antisfilamento può essere conferita per esempio mediante l'utilizzo dei consueti anelli con inserti antisfilamento Tyton -Sit, a condizione che non vengano oltrepassati i seguenti livelli di pressione: < DN 200: Pressione nominale 16 bar, Pressione di prova 21 bar > DN 200: Pressione nominale 10 bar, Pressione di prova 15 bar Il numero dei giunti da assicurare contro gli sforzi assiali viene stabilito nel foglio di lavoro DVGW GW 368 (si veda il paragrafo 8.9). In alternativa è possibile utilizzare anche il sistema MLP-DKM a doppia camera, il quale consente una pressione di esercizio fino a PN 40 con piena sicurezza assiale anti-sfilamento intrinseca. 144

25 Dispositivi ausiliari di posa Per la realizzazione degli accoppiamenti di giunti a bicchiere ad innesto, sono disponibili i più diversi dispositivi ausiliari di posa, a seconda dei diametri in gioco. Per i diametri più piccoli, si può utilizzare per esempio una sbarra di acciaio per produrre la spinta del tubo nel giunto successivo. Per i diametri maggiori si può in alternativa utilizzare anche la pala di un escavatore. In particolare per la realizzazione di collegamenti con resistenza assiale anti-sfilamento, si può utilizzare un apposito dispositivo ausiliario. Dopo aver effettuato l'introduzione dell'estremità di innesto, l'incastro viene ottenuto mediante uno spostamento reciproco. In caso di posa di pezzi speciali, si possono altrimenti utilizzare gli utensili ausiliari normalmente disponibili in commercio. 145

26 Smontaggio di giunti provvisti di resistenza assiale antisfilamento Per lo sbloccaggio di giunzioni provviste di resistenza assiale anti-sfilamento (anelli Tyton -Sit, oppure giunti a doppia camera DKM), si possono utilizzare appositi dispositivi di smontaggio a pattino. Questi pattini vengono inseriti a percussione nella zona dei segmenti di ancoraggio fra l'estremità di innesto ed il bicchiere, in modo tale da liberare il loro aggrappaggio. L'estremità di innesto può quindi venire estratta dal bicchiere. 146

27 Protezione anticorrosiva esterna dei giunti di linea La protezione anticorrosiva dei giunti di linea viene realizzata per mezzo dei normali prodotti termorestringenti di cui alle norme DIN 30672, ovvero DIN EN Il personale preposto a questa operazione dovrebbe essere provvisto di un attestato di formazione in accordo con i fogli di lavoro DVGW GW 15. Vanno altresì rispettate le istruzioni specifiche dei produttori. Protezione anticorrosiva dei giunti di linea mediante manicotti termorestringenti Spingere il manicotto termorestringente, comprensivo di pellicola protettiva, sul tubo, prima di realizzare l'accoppiamento. Effettuare una pulizia accurata nella zona interessata, rispetto a grasso e sporco. Effettuare un pre-riscaldamento a circa 70 C mediante una torcia a propano nella zona interessata. Rimuovere la pellicola protettiva e spostare il manicotto sulla zona dell'accoppiamento. Produrre la contrazione del manicotto incominciando dalla zona sul bicchiere per poi procedere con regolarità verso l'estremità di innesto, utilizzando una torcia a propano a debole intensità. 147

28 Tagli a misura in cantiere Effettuare il taglio dei tubi mediante una mola a disco. Riscaldare dall'interno la zona dell'estremità di innesto fino a raggiungere al massimo 80 C. Incidere il rivestimento in polietilene in senso circonferenziale ed in senso longitudinale. L'interdistanza fra i tagli in senso circonferenziale dipende dal diametro della tubazione. Asportare il rivestimento in polietilene. Realizzare uno smusso sull'estremità di innesto con un'angolazione di circa 65 (e spalla di 1,2mm). 148

29 Rivestire la zona scoperta della punta utilizzando un apposito materiale a base bituminosa idoneo per acqua potabile, come per esempio Inertol 10 BS (a richiesta fornito a corredo). Grazie al calore residuo durante il taglio del rivestimento esterno in polietilene, tale rivestimento si indurisce in brevissimo tempo. Ad indurimento avvenuto si può procedere con il montaggio. 149

30 Verifica dell'assenza di porosità del rivestimento esterno in polietilene in accordo con la norma DIN Prima di effettuare il riempimento dello scavo si deve eseguire la verifica dell'intero rivestimento esterno della tubazione per mezzo di un idoneo dispositivo ad alta tensione. In presenza di zone danneggiate, si deve effettuare immediatamente l'opportuna riparazione. Nel modo più opportuno, la verifica va effettuata prima di calare il tubo negli scavi. Il tubo va messo a terra mediante un magnete applicato sulla corona frontale del bicchiere. La tensione di verifica è pari ad almeno 5KV per ogni mm di spessore di strato di rivestimento in polietilene, a cui vanno aggiunti 5KV; tuttavia fino ad un valore massimo di 20KV. 150

31 Istruzioni di cantiere 8.6 Istruzioni di posa relativamente a tubi per acquedotto con rivestimento esterno supplementare "FZM" Generalità Le presenti istruzioni forniscono particolari indicazioni per la posa e la protezione successiva dei giunti di linea relativamente a tubi d'acciaio provvisti di un rivestimento supplementare esterno antiroccia in malta cementizia fasciata (FZM). Vanno altresì tenute in considerazione le regole tecniche generali competenti in materia di posa di tubi d'acciaio. Per il rivestimento esterno FZM si devono altresì considerare le istruzioni di cui al foglio di lavoro DVGW - GW 340 "Rivestimento esterno FZM con funzioni di protezione meccanica di tubi di acciaio e di pezzi speciali già provvisti di rivestimento esterno anticorrosivo in poliolefine". 151

32 Istruzioni di posa La posa viene effettuata con la medesima procedura già descritta per i tubi con rivestimento esterno in polietilene. Il fondo della trincea va realizzato in modo tale per cui la tubazione si appoggi in modo totale e con regolarità per la sua intera lunghezza. La movimentazione dei tubi mediante dispositivi di sollevamento deve essere effettuata in modo tale da assicurare una posa regolare e priva di urti. Nel caso di posa di verghe già pre-accoppiate, si deve porre attenzione al fatto che non venga mai superata la freccia di volta in volta corrispondente al raggio di curvatura minimo ammissibile, pari a R min = Da E xs x 2 σ zul Posa con procedimenti senza scavi "no-dig" I tubi destinati alla posa con tecniche no-dig, vengono provvisti di un'apposita denominazione (FZM-S). Questa esecuzione deve essere appositamente specificata in sede d'ordine. I tubi provvisti di un rivestimento antiroccia FZM in questa speciale esecuzione, possono essere posati utilizzando le consuete tecnologie di posa senza scavo, fatta eccezione per i procedimenti "ad urto", come per esempio quelli a percussione. 152

33 Esecuzione di tagli in cantiere In caso di esecuzione di tagli in cantiere, il rivestimento esterno FZM deve essere preventivamente intagliato, mediante una mola a disco, fino a raggiungere circa la metà del suo spessore (4-5 mm) e realizzando due intagli circonferenziali ed uno in senso assiale. A tale riguardo si deve porre attenzione al fatto che il rivestimento esterno in polietilene non subisca alcun danneggiamento. In seguito, la parte residua del rivestimento può essere asportata mediante l'utilizzo di un normale martello e di uno scalpello. La larghezza della zona interessata dal taglio non dovrebbe essere complessivamente più ampia di 400 mm, nel senso che gli intagli nel rivestimento esterno in malta cementizia non dovrebbero essere realizzati ad oltre 200 mm dall'estremità del tubo. Considerazioni generali a proposito della copertura dei giunti di linea di tubi con rivestimento esterno antiroccia, con impiego di malta colabile FSH nella zona interessata dalla saldatura. La malta colabile viene fornita in apposite confezioni. Le confezioni dal DN 100 fino al DN 200 sono sufficienti per due coperture ciascuna, mentre quelle dal DN 250 fino al DN 400 sono sufficienti ciascuna per un solo giunto. 153

34 Tenendo conto dei tempi di presa ed indurimento, variabili in funzione dalla temperatura esterna, si possono utilizzare due diverse composizioni: Malta invernale: Per temperature di lavorazione comprese fra +5 e +15 C Malta estiva: Per temperature di lavorazione comprese fra +10 e +30 C La presa omogenea della malta può avvenire soltanto a seguito di una ineccepibile custodia a magazzino, per una durata temporale che non superi i sei mesi a far data dalla fornitura. Non si dovrebbe effettuare alcun intervento di questo tipo allorquando la temperatura esterna e quella del tubo siano scese al di sotto del punto di congelamento. Si può tuttavia sfruttare il calore residuo derivante dal processo di protezione successiva dei giunti di linea, nelle zone scoperte del rivestimento esterno in materia plastica. La dotazione complessiva per la protezione dei giunti di linea di tubi con rivestimento esterno antiroccia è composta dai seguenti elementi: Malta cementizia (malta secca ed acqua) Casseforme in cartone speciale a perdere biodegradabile, a 50 cm di larghezza Nastro adesivo per il fissaggio delle casseforme sui tubi 154

35 Per l'esecuzione della copertura si debbono tenere a disposizione i seguenti utensili ed apparecchiature: Trapano con utensile di mescolazione Forbici o coltello La procedura di copertura può essere effettuata da una sola persona. Grazie all'effetto di presa rapida del sistema, le tubazioni possono essere posate anche a gruppi, già dopo tre ore soltanto. Nel caso di tubazioni destinate alla posa senza scavi, la relativa copertura dei giunti dovrebbe essere fatta indurire per almeno 24 ore, tenendo conto delle sollecitazioni attese in fase di posa. Per evitare la formazione di cricche nella fase di maturazione in cassaforma, in particolare in presenza di un elevato irraggiamento solare, si raccomanda di coprire la zona interessata con un panno umido. Le casseforme in cartone vanno lasciate in ogni caso sul tubo, al fine di evitare il prematuro essiccamento del materiale cementizio di riempimento. 155

36 Copertura dei giunti di linea di tubi con rivestimento FZM, con impiego di malta colabile e casseforme Fissaggio della cassaforma nella zona del giunto già in precedenza ricoperto con sistemi di protezione anti-corrosiva. Posizionamento della cassaforma dal lato inferiore e suo allineamento. Fissaggio della cassaforma in cartone nella sua mezzeria, mediante nastro adesivo, e sigillatura alle sue estremità. Il nastro adesivo non va fissato all'estremità della cassaforma stessa, bensì in corrispondenza del termine del rivestimento già applicato in stabilimento. Per quanto riguarda i diametri dal DN 100 fino al DN 200, si devono predisporre due giunti da ripristinare per ogni dotazione. Va verificato che la cassaforma aderisca perfettamente a livello ed in modo omogeneo nell'ambito dell'intera circonferenza del tubo. 156

37 Prelevare le dosi d'acqua contenute nei secchi. Effettuare una breve mescolazione forzata della malta secca e quindi aggiungere l'acqua in dotazione. Completare la mescolazione fino ad ottenere un impasto omogeneo senza parti grossolane. Una volta completata la mescolazione, la miscela va colata nella cassaforma. Il cartone può essere lasciato sul tubo, come cassaforma a perdere. Lo spessore dello strato di malta cementizia fasciata di copertura nella zona del giunto dovrebbe essere pari ad almeno 7 mm. A seconda delle esecuzioni, si potrebbero quindi dover inserire riempimenti supplementari. 157

38 Copertura dei giunti di linea di tubi con rivestimento FZM, mediante impiego di fasce preimpregnate di miscela cementizia. Si tratta a tale proposito di nastri di tessuto rivestiti con malta cementizia. Ogni nastro è avvolto in quattro strati. Nella sua esecuzione normale, un nastro preimpregnato presenta una larghezza di 12 cm, per una lunghezza di tre metri. Effettuando una sovrapposizione di circa due terzi, si ottiene circa il medesimo spessore di strato corrispondente al rivestimento realizzato in stabilimento. Diversamente dalla malta FSH colabile nelle casseforme, i nastri preimpregnati di malta cementizia possono venire utilizzati anche per la fasciatura in cantiere di pezzi speciali, o zone in corrispondenza di giunti a bicchiere. A causa dell'alcalinità della miscela cementizia, in fase di lavorazione delle fasce si debbono indossare guanti protettivi. La fascia impregnata di cemento viene immersa nell'acqua fino a quando non risulta completamente imbevuta. 158

39 L'acqua in eccesso va eliminata tramite una leggera pressione. Il nastro viene avvolto sotto una leggera trazione, in presenza di una sovrapposizione al 60%, sulla posizione interessata. Dopo circa tre ore si può procedere alle lavorazioni successive. Copertura dei giunti di tubi con rivestimento esterno antiroccia mediante manicotti in gomma Per i tubi con giunti a bicchiere ad innesto, provvisti di rivestimento antiroccia FZM prolungato fino alla loro estremità, al fine di ottenere la continuità del rivestimento antiroccia anche nelle zone che resteranno scoperte, si possono utilizzare appositi manicotti in gomma. In tal caso, il rivestimento esterno antiroccia viene fatto proseguire fino all'estremità del tubo. La protezione meccanica conferita dal rivestimento esterno antiroccia si estende nell'ambito della intera lunghezza del tubo, cosicchè la zona del giunto non deve più essere ricoperta mediante manicotti termorestringenti o fasce. 159

40 Istruzioni di cantiere Il manicotto in gomma viene spostato nella posizione interessata prima dell'accoppiamento e viene rivoltato. A seguito dell'esecuzione dell'accoppiamento e della verifica del corretto posizionamento della guarnizione, il manicotto viene nuovamente spostato nella zona del bicchiere e rimesso in posizione. In tale modo esso aderisce in modo preciso e fisso al rivestimento. 8.7 Posa con procedimenti "no-dig" senza scavi Generalità Per la posa no-dig di tubazioni destinate al trasporto e alla distribuzione di acqua ed all'evacuazione di acque reflue, si utilizzano allo stato attuale le tecnologie ed i procedimenti più disparati. Per i sistemi di posa no-dig vanno rispettate le indicazioni di cui al foglio di lavoro DVGW GW320 e seguenti. Il processo in generale più utilizzato è tuttavia quello della trivellazione orizzontale controllata. Vengono inoltre utilizzati diversi altri procedimenti a spinta ed a trazione. 160

41 Le principali istruzioni per la posa con impiego di processi di trivellazione orizzontale controllata vengono fornite dal foglio di lavoro DVGW GW 321 "Procedimenti di trivellazione orizzontale controllata per la posa di tubazioni gas ed acquedotto - esigenze, assicurazione della qualità e collaudi". Vengono ad esempio indicate le forze di trazione massime ammissibili per i tubi d'acciaio, in relazione al raggio di curvatura minimo ammissibile R min = Da x E xs 2 σ zul Rivestimenti esterni e protezioni aggiuntive Oltre al rispetto dei parametri di processo, si deve porre la massima attenzione in fase di scelta delle tipologie di rivestimento esterno e nella loro corretta applicazione. Come già nel caso della posa in trincee o scavi a cielo aperto, i tubi con rivestimento esterno in polietilene vanno posati anche in questo caso in terreni privi di rocce o sassi. In presenza di terreni rocciosi o sassosi ed in tutti i casi in cui non possa escludersi a priori il verificarsi di danneggiamenti a carico del rivestimento esterno dei tubi, si dovrebbe utilizzare un rivestimento esterno supplementare di elevata protezione e resistenza meccanica. In alternativa rispetto al rivestimento esterno in polietilene, si può utilizzare per esempio un rivestimento in polipropilene oppure, quale protezione meccanica supplementare per i 161

42 rivestimenti in materia plastica, un rivestimento esterno in malta cementizia fasciata di tipo "FZM". Proprio quest'ultimo trova più frequentemente impiego in occasione della posa con tecnologie no-dig, in quanto presenta una resistenza meccanica assai più elevata rispetto a quella dei rivestimenti in materia plastica. In accordo con le prescrizioni del foglio di lavoro DVGW GW 340 "Rivestimenti esterni FZM in malta cementizia fasciata per la protezione meccanica di tubi di acciaio e pezzi speciali rivestiti esternamente con poliolefine", in caso di effettuazione di posa con tecnologie senza scavi, va previsto il rivestimento FZM-S. Per quanto riguarda questa esecuzione di rivestimento esterno, viene creata un'adesione tra il rivestimento esterno in polietilene ed il rivestimento supplementare FZM, in modo da poter meglio trasmettere al tubo le elevate forze di taglio che si manifestano in occasione della posa. Durante l'applicazione del rivestimento in polietilene estruso in stabilimento, viene realizzata una nervatura a forma di "T" (anche in questo caso tramite estrusione). Successivamente viene applicato il cosiddetto rivestimento di tipo "Rough Coat". Per ulteriori dettagli riguardo a questo prodotto si veda il catalogo generale MLP sotto la voce "Tubi per acquedotto e fognature". 162

43 In fase di posa mediante procedimenti a spinta o a trazione, a seconda della tipologia e delle caratteristiche dei terreni e dei parametri di processo, può risultare più vantaggioso effettuare la posa di tubi con un rivestimento in materia plastica. In particolare, in presenza di terreni argillosi e di lunghi tempi di posa, esiste il rischio che il rivestimento esterno FZM sia sottoposto a sollecitazioni di attrito troppo elevate e che il rivestimento stesso "quasi scompaia" nel terreno circostante. Adesivo Polietilene Mano di fondo epossidica Malta cementizia Tubo d'acciaio Malta cementizia fasciata Composizione del rivestimento esterno a tre strati in materia plastica con protezione supplementare esterna FZM (con interposizione di adesivo fra la malta cementizia esterna FZM ed il rivestimento in materia plastica). Protezione e copertura dei giunti di linea Qualora si effettui la posa di tubi con rivestimento in materia plastica, senza ulteriori protezioni meccaniche supplementari, per ottenere la continuità del rivestimento esterno in corri- 163

44 spondenza dei giunti, debbono essere utilizzati sistemi che siano in condizione di sopportare le notevoli forze di taglio che si manifestano in fase di posa. Fra essi si annoverano per esempio manicotti termorestringenti o fasce apposite per la posa no-dig, protezioni a strati di vetroresina o masse da applicare a spatola, a base di materiali termoindurenti. Per quanto riguarda la continuità del rivestimento esterno nella zona dei giunti di tubi provvisti di rivestimento FZM, si può utilizzare la malta colabile in casseforme. Il vantaggio offerto da questo tipo di copertura consiste nella realizzazione di una zona omogenea e liscia di raccordo fra il rivestimento esterno applicato in stabilimento e quello realizzato in cantiere. Questa zona dovrebbe essere fatta indurire per almeno una giornata al fine di raggiungere la resistenza necessaria per la posa no-dig. Qualora si richiedano tempi di presa più brevi, si raccomanda l'utilizzo del sistema MAPUR. Si tratta di un sistema di resine colabili a base poliuretanica e sabbia. In caso di posa con sistemi a trascinamento, si deve porre la massima attenzione al fatto che sulla tubazione venga esercitata una sollecitazione omogenea, escludendo zone di concentrazione delle sollecitazioni stesse, per esempio sui cavalletti o rulli, giacché in questo modo si potrebbe verificare un danneggiamento a carico del rivestimento esterno FZM. 164

45 8.8 Riparazione di posizioni danneggiate Rivestimento esterno in materia plastica Qualora vengano riscontrati danni a carico del rivestimento esterno in polietilene, gli stessi possono venire riparati sul posto in modo da garantire comunque una protezione anticorrosiva di lunga durata. In presenza di danni di piccole dimensioni si suggerisce l'utilizzo dei cosiddetti Kits di riparazione, che possono essere forniti in rotoli o in Kits singoli. Questi Kits di riparazione vanno utilizzati seguendo le istruzioni specifiche fornite dai produttori. In presenza invece di danni che si estendano fino a raggiungere la superficie del tubo, si deve dapprima utilizzare un apposito materiale di riempimento. Laddove i danni presentino dimensioni maggiori, si possono utilizzare nastri a freddo o a caldo per la riparazione. Dopo aver eseguito la riparazione, la posizione interessata deve essere sottoposta ad un ulteriore collaudo a livello di 20 KV con un dispositivo ad alta tensione. Rivestimento esterno FZM e rivestimento interno in malta cementizia Per la riparazione di danni a carico del rivestimento esterno in malta cementizia fasciata FZM oppure a carico del rivestimen- 165

46 to interno in malta cementizia centrifugata, si deve utilizzare una malta realizzata con sabbia fine quarzosa essiccata e cemento Portland, con un rapporto di miscelazione 1:1. Alla malta asciutta va aggiunta acqua fino al raggiungimento di una consistenza adeguata. La posizione da sottoporre a riparazione viene dapprima pulita ed inumidita con acqua. La malta può essere applicata tramite una spatola. Deve essere evitata l'asciugatura troppo rapida della zona oggetto di riparazione, all'aria o per irraggiamento solare. In certi casi la zona stessa può essere costantemente inumidita con acqua, oppure utilizzando un panno umido. 8.9 Calcolo della lunghezza di tubazione da assicurare in caso di utilizzo di giunti a bicchiere ad innesto provvisti di dispositivi anti-sfilamento. In corrispondenza di curve, derivazioni, variazioni sezionali, valvole chiuse e tappi di estremità di tubazioni composte da verghe con giunti a bicchiere ad innesto, la pressione interna genera forze che possono venire determinate in base al foglio di lavoro DVGW GW

47 In linea di massima queste forze possono essere contrastate mediante l'utilizzo di plinti di ancoraggio in accordo con il foglio di lavoro DVGW GW 310, oppure mediante l'utilizzo di tubi con giunti a bicchiere provvisti di dispositivi anti-sfilamento incorporati. Il foglio di lavoro DVGW GW 368 "Giunzioni di tubi, pezzi speciali e valvole" fornisce indicazioni in merito alle tipologie costruttive dei giunti a bicchiere ad innesto provvisti di dispositivi anti-sfilamento incorporati, nonché in merito alle corrispondenti metodologie di calcolo. Il numero delle verghe da assicurare dipende del diametro esterno dei tubi (DE), dall'entità della pressione di prova del sistema (STP), dal coefficiente di scabrezza (µ) e dalla copertura della tubazione stessa (H), nonché, in presenza di curve e derivazioni, anche dalla resistenza opposta dal terreno. Per ragioni di sicurezza, per esempio in occasione di scavi successivi, si raccomanda di assicurare la tubazione per una estensione di almeno 12 m su entrambi i lati rispetto a curve, valvole, derivazioni, tappi di chiusura oppure variazioni sezionali. Qui di seguito vengono indicate le lunghezze da assicurare in metri, con riferimento a tubi d'acciaio con giunto a bicchiere ad innesto in lunghezze da 6 m e da 12 m, in relazione a diversi parametri ed in presenza di una pressione di prova del sistema (STP) di 45 bar. 167

48 Pressione di prova 45 bar, verghe da 6 m: Materiale di riempimento: Copertura H=1 m Coefficiente di scabrezza µ=0,50 Pressione ammissibile sul terreno s h =4 N/cm 2 pietrisco, ghiaia, sabbia Pressione di prova STP=45 bar Lunghezze verghe = 6 m Angolazione α (gradi) Tratto di estremità DN DN DN DN DN DN Pressione di prova 45 bar, verghe da 12 m: Materiale di riempimento: pietrisco, ghiaia, sabbia Copertura H=1 m Coefficiente di scabrezza µ=0,50 Pressione ammissibile sul terreno s h =4 N/cm 2 Pressione di prova STP=45 bar Lunghezze verghe= 12 m Angolazione α (gradi) Tratto di estremità DN DN DN DN DN DN

49 Pressione di prova 45 bar, verghe da 6 m: Materiale di riempimento: terreno fortemente argilloso, argilla sabbiosa, argilla, argilla alluminosa o marnosa Copertura H=1 m Coefficiente di scabrezza µ=0,25 Pressione ammissibile sul terreno s h =3 N/cm 2 Pressione di prova STP=45 bar Lunghezze verghe = 6 m Angolazione α (gradi) Tratto di estremità DN DN DN DN DN DN Pressione di prova 45 bar, verghe da 12 m: Materiale di riempimento: terreno fortemente argilloso, argilla sabbiosa, argilla, argilla alluminosa o marnosa Copertura H=1 m Coefficiente di scabrezza µ=0,25 Pressione ammissibile sul terreno s h =3 N/cm 2 Pressione di prova STP=45 bar Lunghezze verghe = 12 m Angolazione α (gradi) Tratto di estremità DN DN DN DN DN DN

50 8.10 Foratura Le indicazioni in merito alla scelta dei dispositivi di foratura ed al processo di foratura stessa vengono fornite dal foglio di lavoro DVGW W 333. I dispostivi di foratura normalmente disponibili in commercio possono venire montati direttamente sul rivestimento esterno in polietilene, a condizione che presentino una fascia di larghezza maggiore di 20 mm. Non risulta quindi necessario procedere ad una asportazione preventiva del rivestimento in polietilene. I dispostivi utilizzati debbono essere di tipo maneggevole e debbono risultare idonei per l'esecuzione di forature in presenza di pressioni di esercizio pari a quella ammissibile. L'esecuzione della foratura viene effettuata manualmente oppure a macchina. L'avanzamento della punta (in acciaio super-rapido HSS, oppure in metallo duro HM), oppure della fresa (HSS), deve essere lento e continuo, in modo da escludere distacchi nel rivestimento interno in malta cementizia. Nel corso della foratura si deve assicurare un sufficiente lavaggio. In caso di tubi provvisti di rivestimento supplementare FZM, si raccomanda di asportare il rivestimento stesso nella zona di applicazione del dispositivo di foratura. 170

51 8.11 Prova di tenuta a pressione idraulica La prova di tenuta a pressione idraulica di tubi per acquedotto in acciaio viene effettuata in accordo con il foglio di lavoro DVGW-W200 Parte 2 (DIN EN 805). La parte terza di questa norma indica tre possibili procedimenti: Procedimento normale Procedimento normale accelerato Procedimento speciale Si possono sottoporre a collaudo idraulico tratte fino a circa 1500 metri di lunghezza, oppure l'intera tratta della tubazione posata. La seconda alternativa è raccomandata in particolar modo per le tubazioni con giunti saldati, in virtù della loro resistenza agli sforzi assiali. Prima di procedere con l'innalzamento della pressione di prova, la tubazione deve essere coperta ed assicurata in modo tale per cui la pressione di prova stessa non possa provocare alcuna modificazione posizionale della tubazione. Ciò vale in particolare, laddove, in caso di tubazioni collegate per mezzo di giunzione meccanica viene p.es. messo sotto pressione un pezzo speciale flangia-bicchiere (tazza EU) con flangia cieca. A tale scopo, il pezzo speciale stesso va fissato con un orientamento assiale. Questo aspetto va considerato anche in caso di impiego di giunzioni di tubi provvisti di dispositivi antisfilamento. 171

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