1 SCHEDE DI DETTAGLIO 2 RIFERIMENTI NORMATIVI 3 BIBLIOGRAFIA 4 RAPPORTI DI PROVA

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2 INDICE 1. Gruppo di Lavoro 2. Introduzione 3. Cenni sull amianto 4. La problematica amianto nei centri abitati 5. Il Protocollo di Intesa 6. Cenni sul Comune di San Basile 7. Attività svolte 8. Sopralluoghi e campionamenti 9. Analisi di Laboratorio 10. Informazioni sulla strumentazione 11. Risultati analitici 12. Conclusioni e proposte Allegati 1 SCHEDE DI DETTAGLIO 2 RIFERIMENTI NORMATIVI 3 BIBLIOGRAFIA 4 RAPPORTI DI PROVA I dati contenuti nella PRESENTE Relazione Tecnica sono messi a disposizione da parte di ARPACal che ne detiene la proprietà. Gli Enti potranno utilizzarli per i rispettivi fini istituzionali. 2

3 1. Gruppo di Lavoro Per la realizzazione del progetto è stato creato un gruppo di lavoro costituito da personale afferente al Centro Geologia e Amianto e al Dipartimento provinciale ARPACAL di Cosenza coadiuvati nei sopralluoghi, dal Corpo della Polizia Municipale del Comune di San Basile. Il Coordinamento è stato affidato al Direttore del Centro di Geologia e Amianto Dr.ssa Teresa Oranges. Di seguito si riporta l elenco dei tecnici che hanno contribuito allo svolgimento delle varie attività. Per le attività di Laboratorio Dr.ssa Natalia Fera -Centro Geologia e Amianto Dott. Francesco De Vincenti -Centro Geologia e Amianto Per le attività in esterno Dott. Francesco De Vincenti -Centro Geologia e Amianto Arch. Pasquale Citrigno -Centro Geologia e Amianto Dott. Nino Osso -Dipartimento Provinciale di Cosenza Sig. Lino Epifano -Dipartimento Provinciale di Cosenza Dr. Salvatore Caruso -Dipartimento Provinciale di Cosenza Dr. Antonio Squillace -Dipartimento Provinciale di Cosenza Redazione Report Dr.ssa Teresa Oranges - Direttore del Centro Geologia e Amianto Dr.ssa Natalia Fera -Centro Geologia e Amianto Ing. Luisa Ferro- Centro Geologia e Amianto Dott. Francesco De Vincenti -Centro Geologia e Amianto Ringraziamenti Dott. Francesco Falco Dirigente in quiescenza Centro Al Sindaco del Comune di San Basile All Assessore all Ambiente del Comune di San Basile Al Corpo della Polizia Municipale del Comune di San Basile 3

4 Prefazione Lavorare a contatto con materiali che contengono amianto può rappresentare un serio rischio per la salute pubblica. Conoscere dove e in quali condizioni questo materiale si trova è dunque di fondamentale importanza. Per tale motivo i controlli per l accertamento della presenza di amianto e per la valutazione dello stato di degrado rappresentano gli strumenti più efficaci di prevenzione a tutela dal rischio amianto. 2. Introduzione La Legge della Regione Calabria n. 14 del 2011 (Interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini: norme relative all eliminazione dei rischi derivanti dalla esposizione a siti e manufatti contenenti amianto.) si pone l obiettivo strategico della rimozione dell amianto dal territorio della Regione Calabria mediante la predisposizione del PRAC (Piano Regionale Amianto della Calabria). Uno degli strumenti per perseguire tale obiettivo è la conoscenza dei siti con presenza di materiali contenenti amianto (MCA) e dei relativi quantitativi, informazioni indispensabili ai fini di un corretto programma di rimozione dell amianto attraverso siti dedicati allo stoccaggio definitivo o attraverso la costruzione di impianti per i processi di trattamento e inertizzazione degli stessi materiali. Precursore di quanto prescritto dalla Legge Regionale 14/2011, il Comune di San Basile ha incaricato tramite stipula di un protocollo di intesa, l Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria di provvedere alla rilevazione ed all accertamento della presenza di amianto nel centro abitato e nelle aree limitrofe, sulla base delle informazioni contenute nelle schede di auto notifica presentate dai cittadini su iniziativa ed invito dello stesso Comune. 3. Cenni sull amianto L amianto (o asbesto), è un minerale naturale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso presente in natura. Le sue proprietà e i costi contenuti ne hanno fatto uno dei materiali maggiormente utilizzati in diversi settori (dall industria, all edilizia, ai trasporti) fino alla fine degli anni 80 e inizi del 1990 quando con l emanazione della Legge 257/92 Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto ne è stata vietata l'importazione, l'estrazione, la lavorazione e la commercializzazione, fino a quando nel 1994 ne e stata vietata totalmente la produzione. La consistenza fibrosa dell amianto, alla base delle sue qualità, costituisce allo stesso tempo il suo maggiore elemento di pericolosità. Se deteriorato, infatti, può rilasciare fibre potenzialmente inalabili, causa di gravi patologie all apparato respiratorio quali l asbestosi, il cancro polmonare ed il mesotelioma. 4. La problematica amianto nei centri abitati Le straordinarie proprietà dell amianto ne hanno favorito, negli anni un notevole impiego nei campi più variegati in generale e nell edilizia in particolare. Nel caso specifico della produzione del cemento amianto 4

5 destinato alle coperture il cemento varia tra il 84% e il 90%. Tali materiali sono soggetti a complesse degradazioni legate a sbalzi termici, agenti atmosferici colonizzazioni da parte di organismi vegetali che causano alterazioni della matrice cementizia provocando la perdita di consistenza del manufatto e progressiva cessione delle fibre di amianto nell ambiente circostante. Nei prodotti realizzati con l amianto le fibre possono essere libere o debolmente legate, in questo caso si parla di amianto in matrice friabile, mentre se sono fortemente legate in una matrice stabile e solida (come il cemento-amianto o il vinil-amianto), ci si riferisce all amianto in matrice compatta. In edilizia l amianto è stato largamente utilizzato unitamente al cemento per la produzione di manufatti in Cemento-Amianto noti con il nome commerciale di Eternit. L individuazione della presenza di amianto ad oggi non comporta necessariamente la sua rimozione e lo smaltimento. In funzione dello stato di conservazione, della sua localizzazione e della lontananza da punti sensibili potrebbe non richiedere alcun intervento oppure essere urgentemente rimosso o sottoposto ad interventi di messa in sicurezza e bonifica. 5. Il Protocollo di Intesa Il Comune di San Basile e ARPACal hanno siglato il 21 aprile 2010 un protocollo d'intesa finalizzato ad eseguire un monitoraggio ambientale sul territorio comunale. In particolare, il Centro Geologia ed Amianto dell Agenzia si è impegnato nelle attività di controllo e supporto tecnico per la valutazione della presenza, della qualità e della quantità dei materiali contenenti amianto (MCA) esistenti nel centro urbano e nelle zone limitrofe urbanizzate. 6. Cenni sul Comune di San Basile Il Comune di San Basile in provincia di Cosenza sorge alle falde del Monte Pollino, nel versante nord/est della catena costiera nel Parco nazionale del Pollino. Ha una superficie complessiva di 18,67 km 2 ed una popolazione (secondo l ultimo censimento Istat del 01/01/2013) di 1058 ab con una densità abitativa di 56,66ab/km Attività svolte Le attività svolte dal Centro Geologia e Amianto sono consistite nelle seguenti specifiche fasi: 5

6 Quantità - attività di sopralluogo in strutture presenti sul territorio comunale; - prelievi di campioni massivi; - valutazione dello stato di conservazione dei manufatti; - attività di laboratorio per la rilevazione qualitativa delle fibre di amianto sui campioni prelevati nel corso dei sopralluoghi; - rilascio dei relativi rapporti di prova, come parte integrante del presente report finale. Sintesi della Attività di monitoraggio M.C.A. Sopralluoghi Campionamenti Analisi Rapporti di Prova Nel caso specifico la maggior parte dei manufatti esaminati presenti è rappresentato da lastre ondulate di copertura sia in posto e sia rappresentati da rifiuti e/o in attesa di rimozione e smaltimento. Di seguito si riportano la tabella ed il grafico di sintesi: Tipologia manufatti n % esaminati Coperture 18 48,65 Canne fumarie/discendenti 7 18,92 Serbatoi idrici 8 21,62 Site con rifiuti 4 10,81 Totale manufatti esaminati Manufatti Coperture Canne fumarie/discendenti Serbatoi idrici Siti con riifuti 2 0 Tipologia Nel corso dei sopralluoghi sono stati redatti i verbali attestanti le operazioni eseguite e contenente informazioni sul luogo, tipo, localizzazione, data del prelievo, operatore tecnico ecc. Sono stati valutati: il contesto in cui si trovava il manufatto, l eventuale vicinanza a luoghi sensibili e della valutazione dello stato di conservazione mediante ispezione visiva di alcuni parametri considerati indicativi 6

7 del rilascio di fibre dal materiale in atmosfera tra i quali le condizioni della superficie (presenza di crepe, fratture e altro), la friabilità del materiale, l integrità della matrice, eventuali trattamenti protettivi sulle superfici, la presenza di muffe e/o licheni, la presenza di materiale polverulento in corrispondenza di scoli o nelle gronde. Pertanto è stato attribuito un giudizio sullo stato di conservazione dei materiali distinguendo tre diversi tipi di situazioni : - stato di conservazione buono: materiali integri non suscettibili di danneggiamento - stato di conservazione discreto: materiali integri suscettibili di danneggiamento - stato di conservazione pessimo: materiali danneggiati Tenuto conto di alcuni principali parametri quali lo stato di conservazione dei manufatti, la distanza dal centro abitato, la quantità ecc..., una volta eseguite le analisi per la classificazione dei materiali è stata elaborata una graduatoria e delle apposite schede descrittive, utili entrambi all'individuazione dei casi che richiedono un eventuale e prioritario intervento dei cittadini a tutela della salute pubblica. I manufatti esaminati rientrano nelle due situazioni: - stato di conservazione discreto; - stato di conservazione pessimo. - Stato di conservazione discreto: materiali integri suscettibili di danneggiamento Sono quelle situazioni nelle quali esiste pericolo di rilascio potenziale di fibre di amianto; devono essere adottati provvedimenti idonei a scongiurare il pericolo di danneggiamento e quindi l adozione di intervento di bonifica da attuare a medio termine. -Stato di conservazione pessimo: materiali integri suscettibili di danneggiamento Sono situazioni nelle quali esiste un pericolo di rilascio potenziale di fibre di amianto in cui si determina la necessità di un intervento di rimozione e smaltimento da attuare in tempi brevi per eliminare il rischio di rilascio di fibre nell ambiente. 8. Sopralluoghi e campionamenti Si è provveduto ad una prima valutazione dei dati forniti dall Ufficio tecnico comunale e alla successiva programmazione delle attività e azioni conseguenti. L ARPACal ha effettuato sopralluoghi volti al riscontro della presenza di materiali contenenti amianto (MCA) mediante verifica visiva, campionamenti e analisi di laboratorio. La campagna di monitoraggio e controllo è stata realizzata in un arco temporale compreso tra la fine dell anno 2011 ed il mese di settembre Il campionamento dei materiali massivi è stato eseguito secondo le procedure e le modalità riportate nel D.M.06/09/1994, il quale prescrive che venga prelevata una piccola aliquota di materiale sufficientemente rappresentativa che non comporti alterazioni significative dello stato del manufatto. 7

8 9. Analisi di Laboratorio Presso il Laboratorio di Ultrastrutture del Centro Geologia e Amianto sono stati analizzati un numero complessivo di 39 campioni prelevati durante i sopralluoghi. Sono state impiegate le tecniche analitiche della Microscopia Elettronica a Scansione (SEM) con Microanalisi in dispersione di energia (EDS) in conformità al D.M. 6/9/94 e della Microscopia Ottica (MO) con lo stereo-microscopio per l indagine preliminare. I campioni tal quali sono stati osservati allo stereo microscopio per una prima descrizione, a cui sono seguite, dopo opportuna preparazione (metallizzazione con Au e /o grafite ) le analisi al microscopio elettronico a scansione per la rilevazione e la classificazione dell amianto presente nei materiali. 10. Informazioni sulla strumentazione Microscopia Elettronica a Scansione (SEM) La Microscopia Elettronica a Scansione è una tecnica mediante la quale un fascio di elettroni ad elevata energia viene fatto interagire con il campione da analizzare. E costituito da una sorgente (filamento) che emette un fascio di elettroni, gli elettroni sono focalizzati da un sistema di spire che agiscono come lenti elettromagnetiche e mandato ad esplorare punti e linee sequenziali del campione. Dall interazione tra gli elettroni del fascio e gli atomi presenti sulla superficie del campione si originano diversi segnali che possono essere utilizzati sia per uno studio morfologico sia per un analisi della composizione chimica superficiale (raggi X).I segnali raccolti dai diversi rilevatori vengono trasformati in immagini su schermo a raggi cadotici osservabili dall analista. Si ottengono cosi informazioni circa la topografia morfologia della superficie del campione osservato. Il campo di applicazione è per ingrandimenti compresi fra (5). La presenza nello strumento di un rilevatore a dispersione di energia che raccoglie i raggi X emessi dal materiale colpito dal fascio elettronico (i raggi X emessi sono caratteristici per ogni atomo e sono dovuti a transizioni elettroniche che coinvolgono gli orbitali atomici più interni), permette la microanalisi puntuale del campione (EDX ). Il microscopio elettronico permette di ottenere immagini a forti ingrandimenti di campioni inorganici ed organici con risoluzioni fino all ordine dei nanometri. Le immagini possono essere acquisite in formato digitale. 11. Risultati analitici Le analisi sui campioni di materiale hanno fornito i seguenti risultati: Totale campioni analizzati: 39 - campioni con presenza di amianto: 38 8

9 - campioni con assenza di amianto: 1 - Sono state individuate due tipologie di amianto: AMOSITE (serie mineralogica degli anfiboli) CRISOTILO (serie mineralogica del serpentino) - Stato di conservazione dei manufatti: da discreto a pessimo - Interventi di bonifica consigliati :19 - Interventi di rimozione e smaltimento consigliati :19 Scheda Tipologia manufatto Presenza/assenza di Stato di conservazione Quantità () Intervento dettaglio amianto 1 Lastre ondulate di copertura AMOSITE discreto 12m^2 Bonifica 2 Serbatoio idrico- coperchio CRISOTILO discreto 100*50cm^2 Rimozione e smaltimento 3 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 100*50*50cm^3 Rimozione e smaltimento 4 Rifiuto- lastre ondulate CRISOTILO - - Rimozione e smaltimento 5 Rifiuto -lastre ondulate CRISOTILO - - Rimozione e smaltimento 6 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 5m^2 Bonifica 7 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO pessimo 5m^2 Rimozione e smaltimento 8 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 12m^2 Bonifica 9 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 25m^2 Bonifica 10 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 35m^2 Bonifica 11 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 35m^2 Bonifica 12 Serbatoio idrico- coperchio CRISOTILO discreto - Rimozione e smaltimento 13 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto - rimozione e smaltimento 14 Canna fumaria- coperchio CRISOTILO discreto - Bonifica 15 Canna fumaria CRISOTILO discreto - Bonifica 16 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 30m^2 Bonifica 17 Canna fumaria CRISOTILO discreto - Bonifica 18 Discendente CRISOTILO discreto - Rimozione e smaltimento 19 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 10m^2 Bonifica 20 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 20m^2 Bonifica 21 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 20m^2 Bonifica 9

10 Scheda Tipologia manufatto Presenza/assenza di Stato di conservazione Quantità () Intervento dettaglio amianto 22 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 100*100*50cm^3 Rimozione e smaltimento 23 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 100*100*50cm^3 Rimozione e smaltimento 24 Canna fumaria CRISOTILO pessimo - Rimozione e smaltimento 25 Lastre di ondulate di copertura Assenza di Amianto - 6m^2 Nessuno 26 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 1m^3 Rimozione e smaltimento 27 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 6m^2 Bonifica 28 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 50m^2 Bonifica 29 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 10m^2 Bonifica 30 Rifiuti -lastre ondulate CRISOTILO - 10m^2 Rimozione e smaltimento 31 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 60*60*60cm^3 Rimozione e smaltimento 32 Lastre ondulate di copertura AMOSITE discreto 7m^2 Rimozione e smaltimento 33 Rifiuti lastre di copertura CRISOTILO - - rimozione e smaltimento 34 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 50*70*50cm^3 rimozione e smaltimento 35 Canna fumaria CRISOTILO discreto - Bonifica 36 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto 150*150cm^2 Rimozione e smaltimento 37 Canna fumaria CRISOTILO discreto - Bonifica 38 Lastre ondulate di copertura CRISOTILO discreto - Bonifica 39 Serbatoio idrico CRISOTILO discreto 70*50 Rimozione e smaltimento La tipologia di MCA riscontrata è riferita a materiali compatti, spesso in discreto stato di conservazione, quali lastre ondulate di copertura, cassoni idrici, canne fumarie /discendenti; oltre tale tipologia, sono stati riscontrati anche siti di rifiuti. 10

11 12. Conclusioni e proposte Complessivamente le quantità e le tipologie di MCA riscontrate sono: Manufatti Manufatti MCA stato di conservazione provvedimenti da attuare campionati campionati (n ) (n ) Coperture da discreto a pessimo bonifica/rimozione e smaltimento Canne fumarie/discendenti 7 7 da discreto a pessimo bonifica/rimozione e smaltimento Serbatoi idrici (coperchio e cassa) discreto rimozione e smaltimento Siti con rifiuti rimozione e smaltimento Totale manufatti esaminati La stima dei quantitativi dei materiali in cui è stata accertata la presenza di amianto è circa 350 mq per le lastre di copertura e circa 15 m 3 per le canne fumarie e i serbatoi idrici. Dai risultati ottenuti si desume che il 50% del MCA deve essere sottoposto a bonifica e il restante 50% deve essere rimosso ed avviato allo smaltimento secondo le procedure previste dalla normativa vigente; in particolare, per tutte le coperture e le canne fumarie si deve provvedere alla bonifica mediante operazioni di incapsulamento o confinamento o rimozione, i serbatoi idrici, altresì, devono necessariamente essere rimossi in quanto potenziali fonti di inquinamento di amianto di fibre aerodisperse in ambiente indoor; i rifiuti, infine, dovranno essere rimossi e smaltiti. Si precisa che tutte le operazioni suddette dovranno essere eseguite da Ditte autorizzate per come previsto dalla normativa vigente in materia. 11

12 ALLEGATO N.1 SCHEDE DI DETTAGLIO 12

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52 ALLEGATO N.2 RIFERIMENTI NORMATIVI 52

53 ALLEGATO : Normativa di riferimento Di seguito si riporta un elenco non esaustivo, delle principali norme che regolamentano la complessa materia sull amianto. - L. del 27 MARZO 1992 n.257 Norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto che contiene norme relative alla cessazione dell impiego dell amian-to, all art. 1 vieta in modo tassativo, l estrazione, l importazione, l esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto o di prodotti contenenti amianto. - D.Lgs. del 15 AGOSTO 1991 n 277 Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n.83/477/cee, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell art. 7 della legge 30 luglio 1990, n. 212.emesso in attuazione di direttive CEE, che stabilisce i limiti di esposizione per l effettuazione di attività in cui vi è presenza di amianto, quali ad es. le attività di scoibentazione e di rimozione del materiale. - D.M. del 6 SETTEMBRE 1994 Normative e metodologie tecniche di applicazione dell art. 6, comma 3, e della legge 27 marzo 1992, n 257, relativa alla cessazione dell impiego dell amianto. Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica dei materiali contenenti amianto presenti nelle strutture edilizie. Il decreto, indica nel dettaglio i metodi analitici relativi alle determinazioni dell amianto in aria (fibre aerodisperse) e nei materiali: Microscopia Ottica in Contrasto di Fase-MOCF, Microscopia Elettronica a Scansione- SEM, Diffrattometria a Raggi X-DRX (Allegati 1 e 2). Nell Allegato 4 vengono definiti i criteri relativi alla classificazione ed all utilizzo delle pietre verdi in funzione del loro contenuto di amianto: nel giacimento e nei materiali estratti. Viene indicata la misura media del contenuto di fibre liberabili come valore (Indice di Rilascio) per determinarne la pericolosità del materiale estratto - D.M. SANITÀ del 20 AGOSTO 1999 Ampliamento delle normative e delle me-todologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l amianto, previsti dall art5,comma 1, lettera f), della Legge 27 marzo 1992, n. 257, recante norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto. Nell Allegato 3 Criteri di scelta dei Dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie, si dispone che in tutte le lavorazioni durante le quali i rischi inerenti l esposizione a polveri e fibre non possono essere evitati o sufficientemente limitati da misure tecniche di prevenzione o da mezzi di protezione collettiva, il datore di lavoro è tenuto fornire ai lavoratori idonei dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie (apparecchi di protezione delle vie respiratorie o respiratorie. - D.M. AMBIENTE del 18 MARZO 2003 n.101 Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell articolo 20 della Legge 23 marzo 2001, n. 93. Viene prevista la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto. La mappatura ha come finalità quella di evidenziare i siti nei quali è riscontrata la presenza di amianto, o l utilizzo di 53

54 materiali che lo contengono: impianti industriali, edifici pubblici e privati, oltre ai siti nei quali la presenza di amianto è dovuta a cause naturali (affioramenti ofiolitici naturali con serpentinidi-pietre verdi). L. R. CALABRIA n. 14 del Interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini: Norme relative all eliminazione dei rischi derivanti dalla esposizione a siti e manufatti contenenti amianto. 54

55 ALLEGATO N.3 BIBLIOGRAFIA 55

56 ALLEGATO : Bibliografia - Progetto mappatura amianto in Umbria ( )- ARPA Umbria. - Progetto regionale pietre verdi REGIONE EMILIA ROMAGNA. Dicembre Progetto Mappatura scuole provincia Rieti -INAIL, in collaborazione con il CENTRO REGIONALE AMIANTO Regione LAZIO (CRA), ISS. Giugno

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