GALVANICA. Le caratteristiche finali del prodotto dipendono dal metallo usato: cromo, nichel, rame, zinco, cadmio, argento ecc.
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- Fabiana Mauri
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1 I trattamenti galvanici sono utilizzati per dare alle superfici metalliche particolari caratteristiche di durezza, resistenza alla corrosione, gradevolezza estetica. II principio della galvanica è basato sulla deposizione di metalli sulle superfici trattate. II sale del metallo viene immerso in un bagno (una soluzione acquosa con sali e additivi) dove viene fatta passare una corrente continua, in modo che gli ioni del metallo si depositino sulla superficie da trattare. Le caratteristiche finali del prodotto dipendono dal metallo usato: cromo, nichel, rame, zinco, cadmio, argento ecc. Nel ciclo produttivo della galvanica possiamo distinguere 3 fasi: 1. trattamento preliminare delle superfici (pulitura meccanica, decappaggio acido, sgrassaggio); 2. bagno galvanico vero e proprio con la deposizione di metalli; 3. trattamenti finali (passivazione, lucidatura). Infine vi può essere la analoga operazione di strippaggio, che consiste nel togliere la superficie metallica depositata da pezzi o manufatti al fine di recuperarli in condizioni originarie. Trattamenti preliminari * rumore; * polveri silicee nel caso del trattamento con sabbia, o polveri a vario contenuto di silice e ossidi metallici; * vibrazioni a mani e braccia, se si usano utensili manuali; * infortuni (polveri negli occhi). * ipoacusia da rumore e danni extrauditivi; * pneumoconiosi (accumulo di polveri nei polmoni con insufficienza respiratoria); * disturbi articolari, vascolari e nervosi alle mani e arti superiori (formicolii, impaccio funzionale) da vibrazioni, se si usano utensili manuali. Bonifiche e soluzioni: Inquinamento da polveri * Ciclo chiuso di sabbiatura, smerigliatura, pulizia meccanica (attenzione alla manutenzione degli impianti perchè rimangano insonorizzati e non disperdano polvere); 1
2 * Aspirazioni alla fonte delle polveri; Vibrazioni * Utilizzo di utensili adeguati (ergonomici e antivibrazioni); * Uso dei mezzi di protezione personale: cuffie o inserti antirumore, maschere antipolvere a cappuccio autoalimentate; guanti ammortizzanti le vibrazioni. Sgrassaggio con solventi * esposizione a vapori di solventi clorurati * rumore ed ultrasuoni (rischio contenuto); * rischio di infortunio (anche mortale) per intossicazione acuta da solventi (esempio: esposizione a dosi elevate in ambienti chiusi, come nella manutenzione delle vasche), o da uso di centrifughe non in sicurezza. * Effetti dei solventi clorurati sul sistema nervoso centrale (vertigini, sonnolenza, mal di testa) e periferico (astenia, stanchezza), sul fegato e sul rene. Soluzioni e bonifiche: Inquinanti * buona ventilazione del reparto con apporto d'aria esterna per compensare quella estratta dai sistemi aspirazione; * uso di tecnologie che non fanno uso di solventi o di solventi a basso grado di tossicità; Le lavorazioni devono prevedere vasche aspirate, coperte per tutto il tempo consentito dalle operazioni. Le lavorazioni "a straccio" devono essere effettuate (ma raramente) in zona riparata e bene ventilata. * mezzi di protezione personale: guanti resistenti ai solventi e creme barriere, maschere a carboni attivi; * norme di igiene generale: non mangiare, non fumare (vedi verniciatura); * non essere disponibile in reparto lavaggio oculari a getto e doccia * corretto smaltimento dei rifiuti; * depurazione delle acque; * impianto di abbattimento a carboni attivi delle emissioni. Nota Bene. Nelle fasi di pulizia di vasche con residui di solvente adottare le seguenti misure di sicurezza: effettuarla: * mai da soli, ma sempre con un compagno di lavoro per controllo e soccorso; * sempre con respiratore a presa d'aria esterna con maschera a carboni attivi (a disposizione per due persone); * sempre legati a cintura di sicurezza (nel caso di vasche profonde). 2
3 Attenzione all'uso di centrifughe per l'asciugatura dei pezzi, spesso del tipo a cestello estraibile: * Le centrifughe devono essere utilizzate entro i limiti di velocità e di carico previsti dal costruttore e richiamati da scheda allegata alla macchina. Devono inoltre essere dotate di coperchio munito di blocco elettrico e meccanico che impedisca la messa in moto nella posizione di "aperto" e l'apertura con cestello in moto Per centrifughe con diametro superiore ai 50 cm, occorrono verifiche periodiche. Sgrassaggio con soluzioni alcaline o acide * esposizione a nebbie irritanti alcaline e acide; * esposizione a composti con cianuri. Le nebbie alcaline e acide sono irritanti per cute e mucose (occhi, gola, apparato respiratorio), il contatto con soluzioni concentrate può essere fortemente caustico e quindi provocare infortuni. N.B.: I cianuri sono disciplinati dalle normative sui gas tossici I Soluzioni e bonifiche: Valgono le stesse considerazioni su aspirazioni, ciclo chiuso, norme precauzionali e centrifughe a norma fatte precedentemente. Tenere presente che i mezzi di protezione personale (cutanei, indumenti, respiratori) devono essere testati per il rischio specifico da esposizione a sostanze alcaline e acide (corrosive). Gli operatori che manipolano composti con cianuri devono avere un apposito patentino. Trattamento galvanico * esposizione a metalli tossici (vedi scheda tossicità metalli); * nebbie acide e alcaline; * microclima caldo-umido nella stagione estiva e freddoumido nella stagione invernale. 3
4 Trattamenti finali * metalli; * esposizione a nebbie acide e alcaline; * polveri con eventuale contenuto di silice cristallina; * rumore; * vibrazioni, se con attrezzature manuali; * contatto con additivi (es. tiourea, amine) usati per modificare il bagno galvanico. Tanto per il trattamento galvanico, quanto per i trattamenti finali valgono le seguenti indicazioni. * all'apparato cutaneo: dermatiti irritative da contatto, discromie da deposizione dei metalli, ulcere (da cromo), dermatiti allergiche da contatto; * all'apparato respiratorio: patologia irritativa (riniti, bronchiti), patologia allergica (asma bronchiale), ulcerazioni prime vie aeree, neoplasie (adenocarcinoma del À:.; setto e delle cavità nasali, tumore al polmone); * inoltre, i metalli usati in galvanica hanno: - azione irritante su occhi (blefariti, congiuntiviti), e mucose; - azione potenzialmente allergizzante con dermatiti allergiche e asma bronchiale; - azione tossica su rene ed altri organi; * ipoacusia da rumore; * il microclima freddo umido, la presenza di nebbie acide o alcaline e di additivi usati nei bagni facilita tutte le patologie a carico dell'apparato respiratorio sia quelle irritative, che quelle allergiche, e quelle croniche (bronchiti); * il microclima umido facilita anche le patologie reumoarticolari (lombalgie, artrosi) da eventuale movimentazione di pezzi pesanti. Soluzioni e bonifiche: Inquinanti * Va garantita una buona ventilazione generale dell'ambiente con apporto di aria dall'esterno per compensare quella estratta dai sistemi di aspirazione; * sistemi di aspirazione localizzati idonei sui bagni galvanici, e per l'uso di sostanze cancerogene, applicazione della direttiva CEE sui cancerogeni recepito con Decreto 626/94; * oltre alla aspirazione possono essere utili la copertura delle vasche, e l'uso di additivi antinebbia; * manutenzione periodica degli impianti e ventilazione generale dell'ambiente (torrini di estrazione dell'aria); * ovviamente a seconda che si tratti di impianti con grande manualità o a crescente automazione, e a seconda della tossicità del metallo, variano i tipi di impianto, le portate, i sistemi di abbattimento. 4
5 * esigere le schede di sicurezza dei prodotti in uso e la presenza delle etichette dei prodotti e leggerle attentamente; * stoccaggio corretto dei materiali in locali idonei ed asciutti, eventualmente separati (attenzione alle sostanze incompatibili), con vasche di raccolta per gli sversamenti; * uso corretto di mezzi di protezione personale (tute, guanti, mascherine, occhiali o visiera, scarpe antiacido); * norme di igiene generale: non fumare, non mangiare sul luogo di lavoro per il rischio di assorbimento dei metalli per via digestiva (vedi anche scheda sulla verniciatura); * corretto smaltimento dei rifiuti; * depurazione delle acque; * impianti di abbattimento per le emissioni. Protocollo di sorveglianza sanitaria * Visita medica mirata agli organi bersaglio: - cute: cogliere segni di dermatite irritativa o allergica eventuali lesioni da cromo o colorazioni da metalli; - occhi: raccogliere i sintomi quali bruciore, sensazione puntoria, lacrimazione, presenza di irritazione e arrossamento alle congiuntive e palpebre; - apparato respiratorio: raccogliere sintomi di irritazione alle mucose del naso (bruciore, sangue dal naso, alterazioni dell'olfatto) e delle vie aeree (tosse, difficoltà di respiro); - se si usano solventi nello sgrassaggio, prestare particolare attenzione al sistema nervoso centrale (sonnolenza, vertigini, mal di testa). * Esami integrativi: - patch-test (test epicutaneo) in caso di sospetta dermatite allergica; - prove di funzionalità respiratoria (annuali); - radiografia del torace (triennale). Se si usano polveri silicee o fasi di molatura, la periodicità può essere ogni due anni; - esame otorinolaringoiatrico (ORI) almeno ogni due anni; - audiometria con la periodicità stabilita dal D. Lgs. 277/91; - esami del sangue; - prove di funzionalità del fegato. * Monitoraggio biologico: - indicatori di dose: Cromo, Nichel, Cadmio, Cobalto, Zinco urinari, tiocianati urinari (valutazione cianuri), - indicatori di effetto: microproteine nelle urine che indicano un danno precoce da metalli a livello renale; - se vi sono fasi di sgrassaggio con solventi, metaboliti dei solventi. Registro esposti a concerogeni 5
6 Data la maggiore incidenza di tumori delle vie respiratorie nell'industria galvanica (naso e seni paranasali e polmone), occorre che durante la visita medica venga posta particolare attenzione a segni e sintomi precoci, nonchè a fattori di rischio aggiuntivi (es. fumo - dieta povera di vitamine epitelio-protettrici quali la A - E - C), e vengano effettuati tutti gli approfondimenti, quali la visita ORI---. Inoltre, anche seguendo le indicazioni della direttiva CEE (riferimento dal Decreto 626/94) sul rischio cancerogeno, occorre tenere una registrazione nel tempo degli esposti a metalli cancerogeni (Cromo, Nichel e Cadmio). 6
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