La Prima Carta dei Servizi del Centro Servizi Amministrativi di Ferrara

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La Prima Carta dei Servizi del Centro Servizi Amministrativi di Ferrara"

Transcript

1 La Prima Carta dei Servizi del Centro Servizi Amministrativi di Ferrara Palazzo Polo (Fabiani-Genta) Secolo XV Via Madama 35, Ferrara Centralino Ferrara ( a cura di Vincenzo Viglione) con la collaborazione tecnica di Flavia Oltramari 1

2 Sommario Presentazione pag. 3 Che cosa si intende per C.S.A. pag. 5 I Compiti del Centro Servizi Amministrativi pag. 8 Le deleghe ai C.S.A. pag. 10 Fonti normative di interesse per i compiti pag. 16 dei C. S. A. dell Emilia - Romagna Reparti e servizi del C. S. A. di Ferrara pag.18 Principali processi e responsabili dei pag. 20 procedimenti Come arrivare al C.S.A. pag. 34 Le scuole del territorio pag. 36 Le reti di scuole pag. 47 La scuola in cifre pag. 57 Suggerimenti e reclami pag. 58 2

3 Presentazione La Carta dei Servizi è nata inizialmente in alcuni paesi europei(citzien s Charter in Inghilterra; Charte des services publiques in Francia) come strumento per agevolare risposte alle necessità di maggiore efficienza dei pubblici servizi ed ai cd. nuovi diritti dei cittadini (accesso, trasparenza, partecipazione). Per le amministrazioni italiane il tema della qualità, che di questo sostanzialmente si tratta, ritrova la sua fonte nelle regole fissate dalla legge 7 Agosto 1990, n..241 e successive modificazioni ed integrazioni - l ultima in ordine di tempo è rappresentata dal d.l , n.35- in ordine alla trasparenza, celerità, pubblicità, partecipazione, efficienza e efficacia dell azione amministrativa. I predetti principi mutuati dalle teorie dell organizzazione e riconducibili ad un radicale mutamento della visione del rapporto autorità-cittadino e quindi presenti innovativamente nel sistema delle regole di diritto, come spesso accade possono mostrarsi non coincidenti in tutto o in parte col prevalere delle situazioni concrete e coi comportamenti. Attraverso lo strumento della Carta dei servizi il rapporto tra Amministrazione pubblica e cittadino subisce una spinta verso posizioni paritarie e di dialogo e la stessa organizzazione compie un passo significativo nel senso voluto dal legislatore e dalla più recente cultura organizzativa. Si tratta dunque di una possibile fase di un processo più vasto con effetti concreti sia sul rapporto con l utenza interna sia con la cosiddetta utenza esterna poiché le azioni e le riflessioni che presiedono alla redazione di una Carta dei servizi sono in un certo senso lo specchio di un assetto organizzativo dato ma anche il presupposto analitico per programmare il cambiamento. Questa prima Carta dei Servizi nasce, quindi, nella consapevolezza di colmare un ritardo ma anche in quella di costituire la prima di una serie periodica, la cui cadenza non dovrebbe superare l annualità, se se ne vogliono conservare le ragioni che la giustificano. In vero per il C. S. A. di Ferrara questo strumento rappresenta solo un primo tentativo di rendere visibile e sistematica l autoanalisi delle proprie attività nell intento dichiarato e condiviso di migliorare il proprio servizio che si rivolge ad una utenza considerevole e articolata. L attenzione alla comunicazione, in particolare a quella esplicita e formalizzata non sempre è sviluppata e continua nelle organizzazioni pubbliche. Ma vi è di più. L opinione pubblica non sempre ha colto le radicali trasformazioni intervenute in questi anni nel sistema dell istruzione e della formazione, collegate fortemente ad un costante trasferimento di competenze dallo Stato centrale alle autonomie locali in ossequio al federalismo a Costituzione vigente prima e in aderenza alla riforma del titolo V della Costituzione poi. Il tutto ha comportato, per quanto ci riguarda più direttamente, profonde trasformazioni anche all interno dell organizzazione dello Stato con la soppressione delle Sovrintendenze scolastiche regionali e dei Provveditorati agli Studi provinciali. L autonomia scolastica introdotta dalla legge Bassanini completa questo quadro sia pure asciutto, un contesto nel quale va compreso il Centro Servizi Amministrativo dalla denominazione priva di significatività. Se su un piano generale, quindi, la Carta dei servizi si riferisce ad un vero e proprio obbligo di ogni erogatore di servizio pubblico di predefinire e rendere noti: a) gli indirizzi generali cui ispira la sua attività amministrativa e gestionale(c.d. principi generali); b) le caratteristiche di qualità che l utente prevalentemente si attende dallo svolgimento delle varie attività dell istituzione erogatrice (c.d. fattori di qualità); 3

4 c) i livelli o gli obiettivi quantitativi e/o qualitativi ai quali tendono le attività della struttura (c. d. standard ); d) i meccanismi approntati per monitorare e valutare costantemente l attività svolta, anche al fine di praticare correttivi in itinere (cd. valutazione del servizio ), nel nostro caso essa vuole rispondere anche a ragioni più specifiche e contingenti che vanno a sommarsi a quelle sin qui esplicitate. In questo quadro, ad esempio, collocando l avvio di una esplicita politica di miglioramento all inizio dell anno 2003, dinanzi ad evidenti carenze nella comunicazione, si è inteso formare una sensibilità nei riguardi del sistema informativo idonea a colmare la totale mancanza di comunicazione e interazione informatica e dell Ufficio per le relazioni col pubblico puntando alla realizzazione di un vero sito-portale attraverso una decisa opera di coinvolgimento e di formazione che mira alla diffusione del mezzo informatico come strumento di lavoro e di relazione con gli utenti esterni ed interni. L avvio di analisi dei carichi di lavoro, l attenzione alla motivazione del personale anche attraverso vere e proprie convention, sono stati alcuni metodi per conoscere e fare propria la mission della nostra organizzazione, particolarmente incerta e discussa, in un contesto istituzionale completamente ma incompiutamente ridisegnato, in continua ricerca di un consolidamento di cui non si vede traccia. La conoscenza dei servizi resi verso una comunità scolastica a sua volta interessata come si dirà a radicali processi di riforma alla cui base deve porsi la riconosciuta autonomia delle istituzioni scolastiche, la misurazione delle attività e la conoscenza delle stesse, la descrizione degli obiettivi di una organizzazione non sono solo utili e indispensabili per i cittadini e per gli utenti cosiddetti esterni ma lo sono in modo anche significativo per i membri dell organizzazione, perché incidono sul senso stesso di appartenenza che non può svilupparsi sul piano motivazionale in assenza di una adeguata consapevolezza degli obiettivi dell organizzazione. Ciò spiega che dalla Carta dei servizi ci si attenda una spinta ad un diffuso atteggiamento di ricerca di migliorare l attività dell ente. Ringrazio, infine, tutti coloro che hanno fornito utili suggerimenti per i contenuti della carta e, naturalmente, i collaboratori che hanno dato l apporto derivante dall approfondita conoscenza del contenuto del proprio lavoro. Sono certo che tale contributo procederà di pari passo con l espansione della cultura del miglioramento continuo dei processi lavorativi. Un ringraziamento particolare al Dirigente e al personale dell'isit "Ugo Bassi" di Cento che hanno curato la parte grafica e alla Consulta Provinciale degli Studenti che ha collaborato a questa pubblicazione. Vincenzo Viglione Dirigente del CSA di Ferrara 4

5 Cosa si intende per Centro Servizi Amministrativi di Ferrara All interno di un vasto disegno di architettura istituzionale di cui non si possono che ripercorrere solo per grandi linee le tappe e che ha investito tanto le istituzioni scolastiche quanto l organizzazione più strettamente amministrativa del nostro paese, a seguito di numerosi interventi legislativi che hanno inteso riformare in senso federalista il quadro delle istituzioni, dapprima a costituzione vigente e poi anche a costituzione innovata (e il processo non è ancora finito) si collocano i c.d. Centri servizi amministrativi che sono nati il 1 Gennaio 2002 a seguito della soppressione dei Provveditorati agli Studi visti dagli innovatori, forse con un eccesso di semplificazione, come un significativo ostacolo per l affermarsi dell autonomia scolastica. Nella sezione relativa ai riferimenti normativi sono riportate le principali fonti che potranno essere utili per il lettore che volesse approfondire. Sull attuale assetto dell organizzazione del sistema formativo italiano incidono in sostanza tanto le riforme che hanno toccato tutto l assetto istituzionale ispirato al cosiddetto principio di sussidiarietà e che si è risolto, spesso solo sulla carta, in uno spostamento deciso dei compiti di gestione a favore delle Regioni e degli Enti locali, con conseguente riduzione delle competenze facenti capo all Amministrazione dello Stato, quanto interventi normativi più specificamente rivolti al sistema formativo e in particolare due processi di riforma, dichiaratamente radicali e globali, avviati e non del tutto conclusi e alle volte in totale contrasto tra di loro. Incrocio fondamentale per comprendere il significato di un centro come il nostro è la legge , n. 59 di delega al governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa (c.d.legge Bassanini) perché pone il fondamento dell autonomia scolastica, il fulcro su cui ruotano tutte le trasformazioni sistematiche che ci interessano. Il nuovo assetto costituzionale disegnato dalla Legge 18 Ottobre 2001, n. 3 recante modifiche al tit. V della Costituzione, ha poi innovato anche sullo stesso riparto di competenza legislativa tra il Parlamento e i Consigli regionali ponendo il principio della concorrenza con riferimento all istruzione e quello dell esclusività con riferimento al sistema integrato istruzione-formazione. Ma è dal disegno dell autonomia scolastica che nascono le più significative spinte innovative e, al tempo stesso, gli elementi per tentare di comprendere dove sta andando il sistema scolastico e della formazione professionale, il sistema integrato istruzione-formazione e che ruolo svolga in tutto ciò il neonato C. S. A. Inserito nell ex MIUR -Ministero della Istruzione, dell Università e della Ricerca-, Amministrazione centrale dello Stato nata dalla unificazione del Ministero della Pubblica Istruzione e del Ministero dell Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, esso non costituisce più un organo periferico dello Stato a livello provinciale ma un articolazione, generalmente a livello provinciale o sub provinciale, di una nuova configurazione dello stesso ex Miur, a livello regionale, data dagli Uffici Scolastici regionali, questi si Amministrazioni periferiche dello Stato ma a livello regionale, una sorta di interfaccia tra l Amministrazione dello Stato e le Regioni, di nuova istituzione e sui quali si vuole evidentemente sostenere il processo di autonomia scolastica con tutte le radicali innovazioni che comporta. L autonomia scolastica prevede l assegnazione, in via di principio, di tutte le competenze gestionali alle stesse istituzioni scolastiche e, in via residuale, ove ritenuto necessario dal legislatore, compiti di gestione alle autonomie locali e all Ente Regione e, in ultima analisi, agli Uffici Scolastici regionali dello Stato. 5

6 La tradizionale piramide, con la connaturata organizzazione gerarchica che vedeva al vertice l Amministrazione Centrale dello Stato, si rovescia ma, ancor meglio e di più, si disarticola e all idea di continuità e di uniformità si sostituisce quella policentrica della rete che va sempre più traducendosi in regola giuridica oltre che organizzativa. Che vuol dire dunque l acronimo C. S. A.? La lettura dominante lo traduce in Centro Servizi Amministrativi espressione davvero insignificante e scientificamente sprovveduta giacché il Centro dei servizi amministrativi è una parte di una qualsiasi organizzazione e non è quindi idonea ad identificare e a distinguere tra diverse organizzazioni. Anche se la si volesse indicativa di un elemento, una parte dell unica organizzazione data dall Ufficio Scolastico regionale, comunque non sarebbe idonea a spiegare all utenza di che cosa si occupi e a che cosa possa servire. Nella realtà di tutti i giorni, sui quotidiani e sui mezzi di comunicazione di massa in genere è invalso l uso dell espressione ex provveditorati agli studi che, pur riferita ad una entità che si voleva radicalmente abolire, risulta paradossalmente più idonea a chiarire di che si tratta almeno a livello di messaggio immediato e intuitivo. Lo stesso decreto ministeriale 21 Dicembre 2001 tradisce questo imbarazzo certamente comunicativo ma che forse sottende anche una incertezza funzionale quando, nella sua parte dispositiva, contrariamente a quanto fatto nel preambolo parla di Centri Scolastici Amministrativi di livello provinciale, espressione ugualmente insoddisfacente ma un pochino più chiara per indicare la materia di cui si tratta. Parafrasando un gioco antico potremmo dire fuochino! Pensiamo comunque che al di là dell acronimo volutamente o forzatamente criptico la realtà organizzativa sconti forti distanze tra l architettura ridisegnata e auspicata e l effettività operativa, ragione per cui, in questa sede che ha il compito di fornire indicazioni pratiche e orientative, aggiornate il più possibile per la vasta utenza che si imbatte nelle azioni di questi Uffici daremo notizie sul ruolo dei C. S. A. che lascino sullo sfondo la sia pur breve storia e i possibili sviluppi del futuro immediato. Oggi i Centri Servizi Scolastici dell Emilia Romagna svolgono, secondo quanto previsto dall art. 8, comma 6 del D.P.R. 319/2003, le funzioni di seguito elencate, oltre ai compiti delegati con provvedimenti appositi del Direttore Generale dell Ufficio Scolastico Regionale: 1. Presenza dell Amministrazione sul territorio provinciale, portando a compimento le iniziative avviate dall Amministrazione scolastica di livello nazionale e regionale e afferenti al territorio medesimo ( progetti, accordi, intese, programmi, contatti, eventi, etc.); 2. distribuzione fondi agli istituti scolastici autonomi e assistenza agli stessi per le procedure amministrative e amministrativo-contabili; 3. formulazione di proposte al Direttore Generale ai fini dell assegnazione delle risorse umane ai singoli istituti scolastici autonomi; 4. aggiornamento e compilazione graduatorie permanenti con i relativi atti di reclutamento consequenziali; 5. supporto agli istituti scolastici per la progettazione e innovazione dell offerta formativa, per l istruttoria dei provvedimenti di ricostruzione di carriera e pensionistici; 6. sviluppo delle reti di scuole; 6

7 7. procedure di composizione delle Consulte provinciali degli studenti e gestione delle medesime, nonchè di tutti gli adempimenti connessi alla composizione degli organi collegiali. I nove Centri Servizi Amministrativi della nostra Regione Emilia-Romagna sono affidati, a decorrere dalla data di sottoscrizione dei rispettivi contratti, ai Dirigenti di livello non generale di seguito elencati: CSA BOLOGNA CSA FERRARA CSA FORLI /CESENA CSA MODENA CSA PARMA Dirigente: Paolo Marcheselli Dirigente: Vincenzo Viglione Dirigente: Gian Luigi Spada Dirigente: Antonio Guarro Dirigente: Giacomo Giannuzzi CSA PIACENZA Dirigente: Armando Acri CSA RAVENNA Dirigente: Michele Panicali CSA REGGIO EMILIA Dirigente: Vincenzo Aiello CSA RIMINI Dirigente: Ettore Piazza 7

8 I Compiti del Centro Servizi Amministrativi Le funzioni stabilite dal D.P.R.319/2003 come indicate nel punto precedente sono da considerarsi come proprie dei C.S.A. e rappresentano al tempo stesso uno specchio dell evoluzione di quell architettura cui si faceva riferimento, una tappa della realizzazione effettiva che può sinteticamente così esprimersi: a) conferma di compiti di gestione iure proprio già presenti all avvio dell 1 Gennaio 2002 come descritti ai punti 2, 3 e 4; b) nuovi compiti gestionali quali quelli posti nel punto 7 in tema di Consulte degli studenti e di composizione di organi collegiali; c) rafforzamento della presenza dell Amministrazione statale sul territorio e interazione della stessa con gli altri soggetti con capacità di essere parte di accordi, progetti, intese etc. per realizzare gli obiettivi e le azioni poste dall Amministrazione centrale e periferica dell ex Miur come previsto al punto 1; d) puntualizzazione della funzione di supporto e sostegno all autonomia delle scuole individuando la metodologia della rete al punto 6 e aderendo ad una visione non più scissa degli aspetti strettamente amministrativi e di quelli più propriamente formativi come indicato nel punto 5. Queste funzioni che vanno integrate dagli eventuali compiti che ogni Ufficio Scolastico regionale ritiene di delegare al C. S. A. indicano che il livello organizzativo provinciale lungi dall essere abolito assume, accanto a compiti consolidati nel tempo, di tipo prevalentemente gestionale e che vanno in ogni caso considerati residuali per effetto dell autonomia scolastica e del principio di sussidiarietà, nuove funzioni che meglio rispondono alla cultura di rete quale voluta dall Accordo 19 Aprile 2001 tra il Ministro della Pubblica istruzione, le regioni e le province autonome, i comuni e le comunità montane, sul documento per l esercizio in sede locale dei compiti e delle funzioni in materia di erogazione del servizio formativo di rispettiva competenza preso in Conferenza Unificata. Di particolare rilievo, infine, la riconduzione ad una relazione inscindibile dei compiti amministrativi e dell offerta formativa. Sono definitivamente soppressi i C. I. S., vero fiore all occhiello della riforma Berlinguer, entità ritenuta indispensabile al sostegno delle autonomie scolastiche (l acronimo è altrettanto criptico e può tradursi ad libitum come Centri Intermedi di servizio oppure come Centri di servizi per le istituzioni scolastiche), avviati in via sperimentale dal Settembre 2001 in alcune regioni, poi sospesi dal 1 Gennaio 2002 e, nella nostra Emilia-Romagna, in qualche modo riproposti come una sorta di Unità Organizzativa posta all interno dei C. S. A.( U. o. p. s. a.: unità organizzative per il sostegno all autonomia già previste dall art. 3 del D.D.R. 354 del ) sino al 31 Dicembre Al momento il quadro normativo sin qui illustrato affida in modo completo il sostegno all autonomia scolastica ai C. S. A. tanto sotto il profilo amministrativo contabile, quanto sotto quello dell offerta formativa. Può dirsi compiuta una parabola, in netto contrasto con quanto alla vigilia dell avvio avevano previsto e voluto l Amministrazione e le Organizzazioni sindacali nel protocollo di intesa del 3 Maggio 2001 e superata la prima visione volta a contenere i C. S. A. in un profilo più ridotto rispetto ai soppressi Provveditorati agli studi e a circoscriverne le funzioni al solo terreno tecnico amministrativo. Volendo ora declinare in modo più specifico le materie nelle quali si esercitano azioni da parte del C. S. A. di Ferrara possiamo qui di seguito farne un elenco: Reclutamento del personale docente e non docente; 8

9 Gestione degli organici del personale docente e non docente; Mobilità del comparto scuola e di quella intercompartimentale per il personale docente e non docente; Supporto contabile alle scuole; Supporto all integrazione degli alunni diversamente abili; Supporto all integrazione degli alunni stranieri; Supporto all autonomia scolastica; Educazione permanente; Accordi sul territorio per la costituzione di reti; Supporto per il rapporto scuola lavoro; Lotta alla dispersione scolastica; Supporto allo sviluppo dell offerta formativa; Supporto agli esami di stato; Supporto allo sviluppo della riforma scolastica; Scuole in ospedale e scuola domiciliare; Gestione di alcuni profili relativi alla carriera del personale docente e non docente; Trattamento di buonuscita e quiescenza del personale della scuola; Formazione del personale del comparto; Formazione del personale Dirigente, docente e non docente delle scuole; Vigilanza sulle scuole pubbliche; Partecipazione ai processi di analisi e di valutazione del sistema scolastico; Partecipazione al Sistema di valutazione sperimentale della Dirigenza ( Sivadis ) ; Contenzioso; Partecipazione e sostegno a progetti nazionali e regionali; Rappresentanza dell ex Miur sul territorio provinciale 9

10 Le deleghe ai C.S.A. Il 1 Gennaio 2005 ha visto un significativo potenziamento delle funzioni dei C.S.A. dettato da esigenze di funzionalità e al fine di realizzare la migliore efficacia ed efficienza il Direttore Generale dell Ufficio scolastico regionale dell Emilia-Romagna ha, con il Decreto n.419 del 29 Dicembre 2004, ulteriormente spinto il processo di delega delle proprie funzioni ai Centri Servizi Amministrativi. Si riportano qui di seguito le deleghe in questione che vanno ad aggiungersi e ad armonizzarsi con quelle in precedenza già assegnate. Esse vengono a meglio definire il ruolo effettivamente assegnato al C. S. A. all interno dei settori operativi sin qui individuati. Riteniamo opportuno attenerci all esposizione dell atto di delega anche per assolvere fedelmente ad un compito informativo richiestoci dall atto stesso: a) Alunni ed Esami: a. 1 - Adempimenti connessi con lo svolgimento degli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studi di Istruzione secondaria superiore nelle scuole statali, paritarie e non statali ad eccezione delle nomine dei Presidenti delle Commissioni esaminatrici (competenza Ufficio III); a. 2 - Sostituzione dei Presidenti delle Commissioni esaminatrici degli Esami di Stato di cui al punto a. 1 (comp. Ufficio III); a. 3 - Adempimenti connessi con lo svolgimento degli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio dell Istruzione secondaria di I grado ivi compresa la nomina dei Presidenti delle Commissioni giudicatrici e la nomina dei Commissari Governativi nelle scuole legalmente riconosciute(comp. Ufficio III); a. 4 - Deroga per gli studenti delle scuole non statali alla frequenza nella scuola dove i medesimi hanno sostenuto l esame di idoneità (comp. Ufficio I); a. 5 - Dichiarazione di equipollenza dei titoli di studio conseguiti all estero (ex L.153/71) (comp. Ufficio III e Ufficio IV); a. 6 - Decisione in via definitiva sui reclami avverso le violazioni del Regolamento di cui al D.P.R. n. 249 del (Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola), previo parere vincolante dell Organo di garanzia provinciale (comp. Ufficio I); b) Ordinamento scolastici e rapporti interistituzionali a livello provinciale: b. 1 - Stipula di Accordi di programma e/o Intese a livello provinciale e sub provinciale in conformità con le linee di indirizzo di politica scolastica fornite dall ex MIUR e dal Direttore Generale dell Ufficio Scolastico Regionale (comp. Ufficio II); 10

11 b. 2 - Costituzione di Gruppi interistituzionali provinciali connessi con l integrazione degli studenti immigrati, in situazione di handicap (comp. Ufficio I), con la riforma degli ordinamenti (comp. Ufficio III), con l educazione motoria e fisica e sportiva, etc. (comp. Ufficio I); b. 3 - Costituzione dell Organo collegiale di garanzia provinciale di cui all art. 5 comma 4 del D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 (Statuto studenti e studentesse) (comp. Ufficio I); b. 4 - Partecipazione alle Conferenze interistituzionali provinciali connesse con la richiesta di istituzione di nuovi indirizzi da parte delle Istituzioni scolastiche in coerenza con l offerta formativa del territorio di cui all art. 138 comma 1 lettera b (piani provinciali) del D.lgs.112/98, valutazione della compatibilità dell istituzione di detti indirizzi con gli organici provinciali (comp. Ufficio II); b. 5 - Informativa, concertazioni, contrattazione con le OO.SS. del Comparto Scuola e Ministeri per le materie di livello provinciale in conformità alle direttive regionali, quando previste (comp. Ufficio IV e Ufficio VIII); b. 6 - Partecipazione alle Conferenze provinciali connesse con la realizzazione di iniziative e progetti locali, nonché di progetti nazionali, europei ed internazionali promossi dall ex MIUR e dalla Direzione Regionale dell Ufficio Scolastico Regionale (comp. Ufficio I e Ufficio II). c) Personale della Scuola e dell Amministrazione periferica: c. 1 - Definizione degli organici delle Istituzioni scolastiche della Provincia di riferimento, sulla base del contingente di posti assegnati dalla Direzione Generale dell Ufficio Scolastico Regionale (comp. Ufficio IV); c. 2 - Incarichi di presidenza nelle Istituzioni Scolastiche, reggenze, esoneri, incarichi extraistituzionali dei Dirigenti scolastici (comp. Ufficio II); c. 3 - Ricostruzione di carriera, gestione atti vincolati (congedi, aspettative, assenze, etc.) e decreti concessivi della retribuzione di posizione e di risultato ai Dirigenti scolastici sulla base dei criteri definiti in sede di contrattazione regionale (comp. Ufficio II); c. 4 - Riconoscimento infermità o lesioni dipendenti da causa di servizio e concessione dell equo indennizzo al personale dirigente (D.P.R n. 461), docente, educativo ed ATA (comp. Ufficio IV); c. 5 - Utilizzazione del personale della scuola in altri compiti per motivi di salute (comp. Ufficio IV); c. 6 - Incarichi per attività di studio, ricerca e consulenza e partecipazione a Commissioni esaminatrici di concorso o di esame presso l Università, il Ministero dell Istruzione o altre amministrazioni statali, Enti pubblici, Stati o Enti stranieri, 11

12 organismi ed Enti Internazionali (D.lgs. n. 297/94, art. 453 commi 1 e 4) (comp. Ufficio IV); c. 7 - Partecipazione personale dirigente a Convegni e congressi di associazioni professionali (art. 14 CCNL Area V Dirigenza Scolastica) (comp. Ufficio II); c. 8 - Scambi di insegnanti con altri Paesi, ferma restando la competenza del Ministero e dell Ufficio Scolastico Regionale nella stipula di accordi internazionali (D.lgs. 297/94, art. 457) (comp. Ufficio IV); c. 9 - Distacchi presso il Gabinetto del Ministero della Difesa o le segreterie dei sottosegretari (D.lgs. 297/94, art. 456, comma 12 - D.lgs. 30/03/2001, n. 165 Legge n.317/2001) (comp. Ufficio IV); c Assegnazioni provvisorie presso il Ministero della Difesa per l insegnamento nei Collegi Militari (R.D. 1054/23, art. 31) (comp. Ufficio IV); c Mantenimento ad esaurimento del personale comandato (D.lgs. 297/94, art. 458 ex art. 79 D.P.R. 417/74) (comp. Ufficio IV); c Utilizzazione presso il CONI (D.lgs. 297/94, art. 454) (comp. Ufficio IV); c Comandi presso le Università, altri Istituti di Istruzione superiore ed Enti (L. 448/98, art. 26 comma 10) (comp. Ufficio IV); c Collocamenti fuori ruolo con destinazione all estero (D.lgs. 297/94, art.643) (comp. Ufficio IV); c Collocamento fuori ruolo presso il Ministero degli Affari Esteri (D.lgs. 297/94, art L. 604/82) (comp. Ufficio IV); c Collocamento fuori ruolo presso il Ministero della Difesa (comp. Ufficio IV); c Trasferimenti, passaggi, utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed ATA nel rispetto dei Contratti integrativi nazionali e delle OO. MM. (comp. Ufficio IV); c Esami esercizio libere professioni (comp. Ufficio IV); c Provvedimenti di restituzione ai ruoli di provenienza per il personale docente ed ATA (comp. Ufficio IV); c Provvedimenti di riammissione in servizio del personale docente ed ATA (art. 516 D.lgs. 297/94) (comp. Ufficio IV); c Riconoscimento delle iniziative di aggiornamento promosse da Enti e associazioni (non qualificate e non accreditate) d interesse provinciale e interprovinciale, ex Dir. 90/2003 (comp. Ufficio V); d) Erogazione delle risorse finanziarie: 12

13 d. 1 - Assegnazione ed erogazioni di fondi alle scuole sulla base delle indicazioni fornite dalla Direzione Generale Regionale (comp. Ufficio VI); d. 2 - Impiego delle risorse finanziarie assegnate dall U. S. R. per iniziative formative e di supporto all autonomia di carattere provinciale (comp. Ufficio V); d. 3 - Liquidazione compensi accessori, missione e rimborso spese per il personale dell Amministrazione periferica ed a favore di altro personale per le attività disposte dal C. S. A. (comp. Ufficio VI); d. 4 - Spese d Ufficio, telefoniche, postali e gestione Ufficio Economato del C.S.A (comp. Ufficio VI); d. 5 - Rivalutazione monetaria e interessi legali per somme dovute al personale del C.S.A. (comp. Ufficio VI); d. 6 - Convenzione per finanziamento scuole elementari paritarie (sottoscrizione o modifica sulla base delle autorizzazioni della Direzione Generale Regionale) (comp. Ufficio I e Ufficio VI); d. 7 - Gestione dei conti correnti per contabilità speciale esistente presso le Sezioni di Tesoreria Provinciale dello Stato già intestate all Amministrazione scolastica e amministrate dai Provveditori agli studi fino al (comp. Ufficio VI); d. 8 - Acquisizione dei Conti Consuntivi delle Istituzioni scolastiche per conto della Direzione generale (comp. Ufficio VI); e) Concorsi e reclutamento: e. 1 - Sessioni abilitanti per il personale docente e concorsi per il personale docente e ATA (comp. Ufficio IV); e. 2 - Nomine in ruolo connesse al reclutamento per concorso per esami e per titoli (comp. Ufficio IV); f) Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: f. 1 - Attività connesse all applicazione del D.lgs. 626/94 e n. 242/96 per gli Uffici dei C. S.A. (organizzazione, adempimenti, procedure inerenti alla salute ed alla sicurezza del personale in servizio nei Centri Servizi Amministrativi, nonché alla prevenzione ed eliminazione dei rischi e delle fonti di pericolo nei relativi posti di lavoro) (comp. Ufficio II); g) Vigilanza e consulenza: g. 1 - Vigilanza sul funzionamento (didattico, organizzativo, amministrativocontabile, etc.) delle Istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado e sugli Organi 13

14 collegiali funzionanti nelle medesime scuole, nel rispetto dell esercizio dell autonomia scolastica e della responsabilità propria del Dirigente scolastico (comp. Ufficio III); g. 2 - Vigilanza sulle scuole paritarie e legalmente riconosciute in merito alla permanenza di tutte le condizioni che hanno determinato il riconoscimento, sui corsi di istruzione non statale e sulle scuole straniere in Italia nei limiti consentiti dalla normativa vigente (comp. Ufficio I); g. 3 - Consulenza e supporto giuridico amministrativo ed organizzativo alle Istituzioni scolastiche statali e non statali operanti nella provincia di competenza (comp. Ufficio I, Ufficio IV e Ufficio IX); h) Trasferimenti d Ufficio e provvedimenti cautelari: h. 1 - Procedure e provvedimenti di trasferimento d Ufficio del personale docente di ogni ordine e grado per incompatibilità con il contesto ambientale ex art. 468 del T.U. n. 297/94, su conforme parere degli Organi collegiali provinciali e nazionale competenti ai sensi dell art. 469 del medesimo T. U. (comp. Ufficio IV); h. 2 - Procedure e provvedimenti di trasferimento d Ufficio del personale ATA per esigenze organizzative e produttive ex. art c. c. (comp. Ufficio IV); h. 3 - Procedure e provvedimenti di sospensione cautelare obbligatoria per il personale docente, ATA. e per il personale amministrativo comparto Ministeri, connessi con i provvedimenti di restrizione della libertà personale disposti dall autorità giudiziaria (comp. Ufficio IV); h. 4 - Procedure e provvedimenti cautelari e trasferimenti connessi ai reati di cui all art. 3 della legge n. 97, per il personale docente, ATA ed amministrativo Comparto Ministeri (comp. Ufficio IX); h. 5 - Procedure e provvedimenti cautelari connessi ai reati di cui al D.P.R. n. 249 del per il personale docente ed ATA e per il personale amministrativo Comparto Ministeri (comp. Ufficio IX); h. 6 - Procedure e provvedimenti di riabilitazione di cui all art. 507 del T.U. n. 297/94 su conforme parere degli Organi collegiali provinciali e/o nazionali competenti ex art. 505 del medesimo T.U (comp. Ufficio IX). h. 7 - Provvedimenti di convalida delle sospensioni cautelari per ragioni di particolare urgenza, adottate dai Dirigenti Scolastici ai sensi dell art. 506, comma 4 del T.U. n. 297/94 (comp. Ufficio IX). i) Sanzioni disciplinari: i. 1 - Procedure e sanzioni disciplinari previste dalle norme legali per il personale docente e contrattuali per il personale ATA ed amministrativo comparto Ministeri con 14

15 contratto di lavoro a tempo indeterminato, ad esclusione delle sanzioni disciplinari di competenza dei Dirigenti scolastici e della sanzione della risoluzione del rapporto di lavoro che permane di esclusiva competenza della Direzione generale dell Ufficio Scolastico Regionale (comp. Ufficio IX); i. 2 - Procedure e sanzioni disciplinari, ivi compresa la risoluzione del rapporto di lavoro per il personale docente ed ATA con contratto di lavoro a tempo determinato instaurato con il C.S.A., ad esclusione delle sanzioni di competenza del Dirigente scolastico, cui compete anche la risoluzione del rapporto di lavoro a tempo determinato instaurato da lui medesimo (comp. Ufficio IX). j) Contenzioso: j. 1 - Gestione del contenzioso instaurato con l Amministrazione a tutela dei diritti soggettivi e degli interessi legittimi nelle materie delegate ai C.S.A. (comp. Ufficio IX); j. 2 - Coordinamento e gestione degli strumenti deflattivi del contenzioso: conciliazioni transattive davanti alle Commissioni provinciali di Conciliazione presso le Direzioni provinciali del lavoro e davanti alle Segreterie di conciliazione, costituite presso i CSA ex CCNQ sottoscritto il (comp. Ufficio IX); j. 3 - Istruttoria ricorsi in materia di mobilità del personale della scuola, sessioni riservate di abilitazione e concorsi ordinari (comp. Ufficio IX); j. 4 - Istruttoria in materia di ricorsi al TAR e ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica nelle materie delegate ai C.S.A., con connessa predisposizione di schema relativo alla richiesta di parere al Consiglio di Stato (comp. Ufficio IX); j. 5 - Rappresentanza in giudizio dell Amministrazione nel contenzioso pensionistico residuale (comp. Ufficio IX); j. 6 - Gestione delle cause risarcitorie del danno patrimoniale per violazione di norme di diritto comune ex art e 2048 c. c. (comp. Ufficio IX); Gli uffici riportati sono quelli della Direzione regionale di riferimento per ciascuna funzione delegata. In tema di vigilanza sulle scuole non statali, sui corsi e sulle scuole straniere in Italia è intervenuto il D.D.R. del 19 Aprile 2005 che ha operato un ulteriore dislocazione di competenze sempre attraverso lo strumento della delega dagli Uffici scolastici regionali ai C. S. A.. 15

16 Fonti normative di interesse per i compiti dei C. S. A. dell Emilia - Romagna Si riportano qui di seguito alcune disposizioni ed atti che rivestono importanza ai fini dell interpretazione e dell applicazione delle regole nei casi pratici che riguardano i servizi erogati dai C.S.A. che sono comunque connessi alle attività delle istituzioni scolastiche essendo tutta l attività strumentalmente rivolta al mondo della scuola. L elenco non ha la pretesa di essere esaustivo ma ci sembra attinente agli argomenti trattati. Art. 11 e 21 della legge ,n. 59;Delega al governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa; Decreto Legislativo 31 Marzo 1998,n. 112 ; D.P.R. 18 giugno 1998, n. 233, Regolamento recante norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti, a norma dell art. 21della legge 15 marzo 1997, n. 59 ; D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 (Statuto studenti e studentesse); D.L.vo 30 luglio 1999,n. 300 recante la riforma dell organizzazione del Governo a norma dell art. 11 legge 15 Marzo 1997, n. 59;in esso si pongono le norme per la razionalizzazione e il riordino dell amministrazione centrale e periferica dello stato; D.P.R. n. 275 dell recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche; D.P.R. 1 dicembre 1999, n. 447 con il quale, fino all entrata in vigore del regolamento di organizzazione del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca, è stato determinato, in via provvisoria, il riordino rispettivamente del Ministero dell Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e del Ministero della Pubblica Istruzione; D.P.R. 6 Novembre 2000 n. 347, concernente regolamento recante organizzazione del Ministero della pubblica istruzione;esso ha istituito gli uffici scolastici regionali al dichiarato scopo di favorire una più razionale distribuzione delle risorse umane, finanziarie e strumentali e realizzare una efficace interazione con le competenze delle regioni;con questo stesso decreto è stato determinato in via provvisoria il riordino dei due Ministeri dell istruzione e della ricerca scientifica e tecnologica; D.M linee di articolazione degli uffici scolastici regionali; Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni e integrazioni recante norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche; Accordo 19 Aprile 2001 tra il Ministro della Pubblica istruzione, le regioni e le province autonome, i comuni e le comunità montane, sul documento per l esercizio in sede locale di compiti e delle funzioni in materia di erogazione del servizio formativo di rispettiva competenza preso in Conferenza Unificata in G.U. n. 110 del ; 16

17 D. D. G. n. 1 del ; Legge Costituzionale 18 Ottobre 2001, n. 3 recante modifiche al tit. V della Costituzione; D.M. prot. n del col quale vengono istituiti dal i Centri Servizi Amministrativi o meglio i centri scolastici amministrativi; D. D. G. n. 354 del ; Legge , n. 145, recante norme in materia di riordino della dirigenza statale per favorire lo scambio di esperienze e l interazione tra pubblico e privato; Legge 28 Marzo 2003, n. 53 delega al governo per la definizione delle norme generali sull istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale; D.P.R. n. 319 dell regolamento di organizzazione del M. I. U. R.; D.M , relativo alla riorganizzazione degli uffici di livello dirigenziale non generale; Linee guida per l organizzazione degli Uffici Scolastici regionali del ; Decreto Direzione Regionale n. 419 del concernente l individuazione delle materie delegate ai C. S. A. della Regione Emilia Romagna; Direttiva Regionale n. 1 dell in tema di Disciplina delle procedure per gli accertamenti ispettivi su disfunzioni di carattere organizzativo e didattico insorte in scuole statali e paritarie della regione. 17

18 Reparti e servizi del C. S. A. di Ferrara Dirigente Dott. Vincenzo VIGLIONE dirigente@istruzioneferrara.it Funzioni Vicarie: Donatella Tomaselli donatella.tomaselli.fe@istruzione.it Ufficio Relazioni con il Pubblico Resp. Alba Cavallini Rita Grasso Int urp@istruzioneferrara.it Segreteria Resp. Luciana Mattioli Roberta Bonazzi segreteria@istruzioneferrara.it Contenzioso Resp. Lorenzo Ceroni Int movimenti@istruzioneferrara.it Risorse Umane della Scuola Resp. Donatella Tomaselli Int donatella.tomaselli.fe@istruzione.it Personale docente scuole secondarie Flavia Oltramari Int flavia.olltramari.fe@istruzione.it organici@istruzioneferrara.it Bottoni Enrica Int enrica.bottoni.fe@istruzione.it Bertazzo Anna Maria Int annamaria.bertazzo.fe@istruzione.it Rita Vecchi Int rita.vecchi.fe@istruzione.it Personale docente scuola infanzia e primaria Patrizia Garutti Int movimenti@istruzioneferrara.it Rosaria Prestia Int. 203 Lorenzo Ceroni Int movimenti@istruzioneferrara.it 18

19 Personale A.T.A. Boari Merope Int Fiorenza Storari Int. 209 Ragioneria Resp. Emanuela Toschi Int Liliana Spinelli Int Rossana Mattioli Int. 226 Graziella Bacilieri Int. 225 Marinella Fortini Int. 227 Bruna Int. 226 Pensioni e riscatti Resp. Liliana Lombardelli Int liliana.lombardelli.fe@istruzione.it Alba Cavallini Int. 231 Ida Pansino Int. 231 Supporto Offerta Formativa Direzione e Coordinamento Vincenzo Viglione Interventi Educativi Resp. Silvana Collini Int silvana.collini.fe@istruzione.it Resp. Annamaria Quarzi Int annamaria.quarzi.fe@istruzione.it Ed. Fisica Resp. Maurizio Marabini Int. 234 tel motoria@tin.it Gloria Benfenati Int motoria@tin.it 19

20 Handicap - Educazione Interculturale e inclusione Alunni Stranieri Resp. Claudia Santangelo int claudia.santangelo.fe@istruzione.it Stefania Falciano Int. 216 Affari Generali e Servizio Informatico Marina Navarra Int marina.navarra.fe@istruzione.it servizioinformatico@istruzioneferrara.it Servizi Vari Protocollo e Archivio Resp. Annamaria Morandini Int annamaria.morandini.fe@istruzione.it Rita Grasso Cicerone Massimo Int

21 Principali processi e responsabili dei procedimenti Riportiamo gli esiti di una ricognizione realizzata recentemente in parallelo con l analisi dei carichi di lavoro e che evidenzia i vari processi realizzati, all interno delle Unità Operative, con l individuazione del personale che vi partecipa per far sì che l utenza possa individuare i responsabili del procedimento per agevolare in tal modo i diritti di partecipazione e di accesso che la legge riconosce al cittadino. C.S.A Ferrara Viglione Vincenzo Unita' Organizzativa Archivio Protocollo Spedizione Tomaselli Donatella Direzione Coordinamento Morandini Anna Maria Personale addetto Morandini - Grasso - Cicerone URP Cavallini Alba Cavallini Alba Grasso rita Dirigente Funzioni Vicarie Descrizione procedimento Archiviazione atti, circolari. Inserimento nei fascicoli personali. Ricerca dei fascicoli e atti vari. Predisposizione fascicoli titolario A-B-C-D - fascicoli personali nominati a t.d. e t.i. e trasferiti. Divisione della posta in arrivo. Protocollo di circolari, lettere, decreti, domande e stampa giornaliera. Inserimento della posta protocollata nelle cartelle dei singoli reparti. Programma protocollo controllo degli indirizzi ed eventuale rettifica Spedizione giornaliera di lettere, decreti, circolari, posta prioritaria, raccomandate e pacchi Magazzino ed economato Stampa e riproduzione materiale varioconservazione distribuzione materiale d ufficio Responsabile procedimento Morandini Anna Maria Responsabile istruttoria Morandini - Grasso - Cicerone " " " " " " " " " " " " " " " " Fortini Cicerone Fortini - Cicerone - Grasso Cicerone - Grasso Ufficio Relazioni con il Pubblico Cavallini Cavallini - Grasso 21

22 Unita' Organizzativa Risorse Umane della Scuola Direzione Coordinamento Tomaselli Donatella Personale addetto Boari - Storari - Vecchi - Tomaselli - Oltramari - Bottoni - Bertazzo - Prestia - Garutti - Ceroni Descrizione Procedimento Contrattazione interna Relazioni sindacali Dimensionamento Organico di Diritto Personale ATA Responsabile procedimento Tomaselli Tomaselli Tomaselli Boari Responsabile istruttoria Toschi - Boari- Spinelli Responsabi procedimenti Oltramari - Navarra - Garutti Boari - Storari - Vecchi Trasferimenti Personale ATA Utilizzazioni e Assegnazioni Provvisorie Formazione Personale ATA Coordinamento del Personale del CSA Incarichi Organizzativi ATA Formazione Personale comparto ex MIUR Nomine nei corsi Professionali Concorsi e reclutamento del personale del comparto ex MIUR Elezioni RSU del personale del comparto ex MIUR Concorsi per soli titoli per AA; AT e CS, art.554 D.Lvo n.297/94 Concorsi riservati art.6 Legge 124/99 ez art. 557 D.L.vo 297/94 Boari Boari Boari Boari Boari Boari Boari - Storari - Vecchi Boari - Storari - Vecchi Boari - Mattioli L. - Toschi - Collini Boari - Mattioli L. - Toschi Boari - Storari - Toschi - Collini Boari - Mattioli L.- Toschi Boari Boari - Mattioli L. Boari Boari - Mattioli L. Boari Boari - Mattioli L. Bottoni Bottoni Boari - Storari - Vecchi - Bottoni Boari - Storari - Vecchi - Bottoni Concorso per titoli ed esami dei Responsabili Amministrativi ex art. 551 Graduatorie Permanenti del personale della scuola Bottoni Bottoni Boari - Storari - Vecchi - Bottoni Tutti - integrati con gruppi di lavoro 22

23 Stipula contratti a tempo indeterminato e determinato infanzia e primaria Stipula contratti a tempo indeterminato e determinato primo e secondo grado Stipula contratti a tempo indeterminato e determinato ATA Ricostruzioni di carriera incarichi di presidenza Gestione economica Dirigenti Scolastici Gestione part-time ATA e ogni ordine e grado diritto allo studio Riconoscimento infermità o lesioni dipendenti da causa servizio Concessione equo indennizzo Utilizzi temp. o perman. Del personale scuola in altri compiti per motivi di salute Verifiche inidoneità pers. collocato fuori ruolo Dispensa dal servizio Dir. Scol. inidoneità fisica - autorizzazione cure termali Trasferimento fascicoli personali alle scuole Gestione assenze Dirigenti Scolastici Organico scuola infanzia e primaria 23 Bottoni Bottoni Bottoni Bottoni Bottoni Bottoni Bertazzo Bertazzo Bertazzo Bertazzo Bertazzo Bertazzo Bertazzo Bertazzo Bertazzo Garutti Bottoni - Garutti - Ceroni - Prestia - Bertazzo Bottoni - Oltramari - Vecchi - Prestia Bottoni - Boari - Storari - Vecchi Bottoni - Bertazzo - Prestia Bottoni - Bertazzo - Prestia Bottoni - Bertazzo - Prestia Bertazzo - Vecchi - Storari - Prestia Bertazzo - Vecchi - Storari - Prestia Bertazzo - Prestia Bertazzo - Prestia Bertazzo - Prestia Bertazzo - Prestia Bertazzo - Prestia Bertazzo - Bottoni - Bonazzi - Morandini Bertazzo - Prestia - Bonazzi Garutti - Benfenati- Prestia - Oltramari Trasferimenti infanzia e Garutti - Bottoni - Garutti primaria Ceroni - Vecchi Utilizzazioni infanzia e Garutti - Bottoni - Garutti primaria Ceroni - Vecchi Assegnazioni Garutti - Bottoni - provvisorie infanzia e Garutti Ceroni - Vecchi primaria Scuole paritarie Garutti - Spinelli - Garutti coordinamento Navarra Beneficenze e Ceroni Ceroni - Mattioli L.

24 Supporto Interno onorificenze Controllo a campione Contenzioso Legge 626 Tutela privacy - accesso agli atti organico di diritto e di fatto I e II grado Trasferimenti I e II Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie I e II grado Gestione sito Monitoraggi e statistiche relative all'unita' organizzativa esami di stato - esami di licenza Titoli di studio italiani e all'estero Servizio di centralinista, ricezione e smistamento telefonate Apertura e chiusura CSA Servizio di portineria Servizio esterno (posta, banca, etc) Bertazzo Ceroni Ceroni Ceroni Tomaselli Oltramari Oltramari Oltramari Oltramari Vecchi Vecchi Scalambra Bertazzo - Vecchi - Storari responsabili dei procedimenti Ceroni - Toschi - Cicerone responsabili dei procedimenti Oltramari - Vecchi - Garutti - Benfenati Oltramari - Vecchi - Bertazzo - Prestia Oltramari - Vecchi - Bertazzo - Prestia Oltramari - Navarra - Ceroni Oltramari - Navarra e responsabili procedimenti Vecchi - Bertazzo - Prestia - Oltramari Vecchi - Prestia Bonora - Tieghi Bonora - Tieghi Bonora - Tieghi Bonora - Tieghi 24

25 Unita' Organizzativa Pensioni e Riscatti Direzione Coordinamento Lombardelli Liliana Personale addetto Lombardelli - Cavallini - Pansino Descrizione Procedimento Responsabile procedimento Responsabile istruttoria Trattamento di pensione personale cessato dal 1.Settembre Pensioni di reversibilita e indirette Lombardelli Lombardelli Cavallini Pansino Lombardelli Lombardelli Cavallini Pensioni di inabilita Lombardelli Lombardelli Cavallini Liquidazione indennita di fine servizio (Buonuscita Enpas) Lombardelli Lombardelli Cavallini Legge 322/58 costituzione Lombardelli posizione assicurativa Lombardelli Liquidazioni Indennita una Lombardelli tantum Lombardelli pensioni definitive Lombardelli Lombardelli Cavallini Trattenimento in servizio Lombardelli Lombardelli Trattamento di quiescenza e previdenza personale C.S.A. Lombardelli Lombardelli Cavallini Riscatto-Computo preruolo Sistemazione contributiva, Dpr 1092/73 Pansino Cavallini Pansino Ricongiunzione periodi L.29/79 e L.45/90 Cavallini Cavallini Riliquidazioni Pensioni E Buonuscite con nuovo contratto Lombardelli Lombardelli Accertamento periodi pregressi per Inpdap Lombardelli Lombardelli Cavallini Pansino Riscatti ai fini del T.F.S E T.F.R Lombardelli Lombardelli Cavallini Consulenza scuole per fondo scuola Espero Lombardelli Lombardelli 25

26 Unita' Organizzativa Segreteria Unita' Organizzativa Supporto Offerta Formativa Direzione Coordinamento Mattioli Luciana Direzione Coordinamento Viglione Vincenzo Personale addetto Mattioli Bonazzi Personale addetto Marabini - Benfenati - Collini - Santangelo - Falciano - Quarzi - Navarra - Responsabile procedimento Responsabile istruttoria Descrizione Procedimento Servizio di segreteria al Dirigente Mattioli L. Mattioli Bonazzi Servizio di segreteria per il personale del CSA Mattioli L. Mattioli Bonazzi Rilevazione presenze (RAP) e conseguenti adempimenti Mattioli L. Mattioli Bonazzi Segreteria di sicurezza Fortini Fortini Predisposizione apparecchiature tecniche Mattioli L. Navarra Oltramari Cicerone Mattioli L. Descrizione Procedimento Definizione dei posti di sostegno in OD e OF delle scuole di ogni ordine e grado e costruzione banca dati Supporto alle iniziative di formazione per docenti e personale ATA in materia di integrazione scolastica allievi stranieri e allievi diversamente abili Procedure relative alle tematiche relative all'integrazione degli allievi stranieri e diversamente abili Monitoraggio e statistiche alunni stranieri e diversamente abili Responsabile procedimento Santangelo Claudia Santangelo Claudia Santangelo Claudia Santangelo Claudia Responsabile istruttoria Santangelo Falciano Santangelo Falciano Santangelo Falciano Santangelo Falciano Gestione Portale Provinciale dell inclusione Supporto all accordo di programma tra USR e Enti Locali Suddivisione dei fondi da erogare alle scuole per alunni stranieri e diversabili Percorsi integrati e attività inerenti la terza area, con iniziative di formazione e connesso monitoraggio EDA, con iniziative di formazione e connesso monitoraggio Santangelo Claudia Santangelo Claudia Santangelo Claudia Quarzi Quarzi Santangelo Falciano Santangelo Falciano Santangelo Falciano Quarzi Falciano Quarzi Falciano 26

Riordino processi amministrativi e assegnazione degli stessi ai dipendenti

Riordino processi amministrativi e assegnazione degli stessi ai dipendenti Riordino processi amministrativi e assegnazione degli stessi ai dipendenti C.S.A Ferrara Viglione Vincenzo Dirigente Tomaselli Donatella Funzioni Vicarie Unita' Organizzativa Archivio Protocollo Spedizione

Dettagli

Regolamento di attuazione degli articoli 20, comma 2, e 21 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196,

Regolamento di attuazione degli articoli 20, comma 2, e 21 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196, Regolamento di attuazione degli articoli 20, comma 2, e 21 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196, relativo alla individuazione dei tipi di dati e delle operazioni eseguibili in tema di trattamento

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia DIREZIONE GENERALE Decr. n. 315 del 6 luglio 2012 Il Direttore Generale il D. Lgs. 30 luglio 1999,

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

Vista la legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione ;

Vista la legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione ; DECRETO 29 dicembre 2009. Individuazione degli ufþ ci di livello dirigenziale non generale degli UfÞ ci scolastici regionali per la Sicilia. IL MINISTRO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI 1 Art. 1 oggetto 1.1 - Il presente Regolamento disciplina l assegnazione, agli Istituti secondari di secondo grado

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze Classificazione della spesa delle università per missioni e programmi VISTI gli articoli

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 14/10/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 82 - Supplemento n.

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 14/10/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 82 - Supplemento n. Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 7 ottobre 2014, n. 647 Istituzione dell'osservatorio regionale per l'attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 «Disposizioni

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO FINALITÀ E SCOPI Art. 1 L Associazione è costituita al fine di sostenere le scuole aderenti nel raggiungimento dei fini istituzionali

Dettagli

DETERMINAZIONE NR. 441 DEL 21/07/2008 OGGETTO: AFFIDAMENTO INCARICO PROFESSIONALE IN MATERIA PENSIONISTICA. IMPEGNO DI SPESA.

DETERMINAZIONE NR. 441 DEL 21/07/2008 OGGETTO: AFFIDAMENTO INCARICO PROFESSIONALE IN MATERIA PENSIONISTICA. IMPEGNO DI SPESA. DETERMINAZIONE NR. 441 DEL 21/07/2008 OGGETTO: AFFIDAMENTO INCARICO PROFESSIONALE IN MATERIA PENSIONISTICA. IMPEGNO DI SPESA. IL DIRETTORE Visto e richiamato il Regolamento sull Ordinamento degli Uffici

Dettagli

TUTTE LE NOVITÀ SU PENSIONI, TFS, TFR, PREVIDENZA COMPLEMENTARE DEL PERSONALE SCOLASTICO

TUTTE LE NOVITÀ SU PENSIONI, TFS, TFR, PREVIDENZA COMPLEMENTARE DEL PERSONALE SCOLASTICO Prot. 6802/C40 Pescara, 25/09/2013 Gent.mo Collega, l e.f. 2013 dell Azione Pegaso si conclude con un Seminario fortemente richiesto, vista l attualità e la complessità della tematica trattata: TUTTE LE

Dettagli

MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Direzione Generale

MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Direzione Generale Decreto n. 460 del 28 Maggio 2008 IL DIRETTORE GENERALE VISTO Il D. L.gs 165/01 ed in particolare il disposto degli artt. 12, 16 lett. f) e 17; VISTO Il DPR 260/2007, in particolare l articolo 7, che prevede

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

Documentazione di Rito

Documentazione di Rito Documentazione di Rito I requisiti generali di accesso al pubblico impiego (art. 2 DPR 487/94 e legge n.104/92), di norma, sono certificati con i seguenti documenti di rito: certificato di cittadinanza

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca D.M. N 74

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca D.M. N 74 Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della D.M. N 74 VISTO il Testo Unico delle leggi in materia di istruzione approvato con il Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modifiche

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca MIURAOODRSA Prot. n 13674 Cagliari, 27/08/2013 IL VICEDIRETTORE VISTO il testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione approvato con il decreto legislativo del 16 aprile 1994, n 297

Dettagli

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. 1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.

Dettagli

IL DIRIGENTE DELL UFFICIO. VISTO il decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 138, di riordino dell Istituto Nazionale di Astrofisica;

IL DIRIGENTE DELL UFFICIO. VISTO il decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 138, di riordino dell Istituto Nazionale di Astrofisica; Determinazione n. 58/06 OGGETTO: organizzazione Ufficio III Gestione del Personale IL DIRIGENTE DELL UFFICIO VISTO il decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 138, di riordino dell Istituto Nazionale di Astrofisica;

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

MOBILITA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI

MOBILITA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI MOBILITA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI L istituzione scolastica Polo Valboite, nell intento di favorire l educazione interculturale e nella convizione che gli scambi internazionali rappresentino una risorsa

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca MIUR.AOODRSA.REGISTRO UFFICIALE(U).0008376.27-07-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE Cagliari, 27/07/2015 VISTO il testo unico delle disposizioni legislative

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LE MARCHE

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LE MARCHE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LE MARCHE DIREZIONE GENERALE Ufficio III - Ambito territoriale per la provincia di Ancona Via XXV Aprile,19-60125 ANCONA tel. 071.22951 Posta elettronica certificata (PEC):

Dettagli

ISTITUTO MUSICALE VINCENZO BELLINI CATANIA. Regolamento di funzionamento degli Uffici amministrativi. Art. 1 Principi generali

ISTITUTO MUSICALE VINCENZO BELLINI CATANIA. Regolamento di funzionamento degli Uffici amministrativi. Art. 1 Principi generali ISTITUTO MUSICALE VINCENZO BELLINI CATANIA Regolamento di funzionamento degli Uffici amministrativi Art. 1 Principi generali 1. L Amministrazione dell Istituto è informata ai principi di imparzialità,

Dettagli

Ai Capi Ufficio. e p.c. Al Direttore Amministrativo LORO SEDI. Oggetto: Applicazione dell Iva ai contributi erogati per la realizzazione di progetti.

Ai Capi Ufficio. e p.c. Al Direttore Amministrativo LORO SEDI. Oggetto: Applicazione dell Iva ai contributi erogati per la realizzazione di progetti. Direzione Area Contabile Servizio Affari Fiscali Viale Gallipoli 49-73100 Lecce Tel. 0832/293392 - Fax. 0832/293042 Lecce, lì 18 luglio 2003 Prot. 15971 Ai Direttori dei Centri di Spesa Ai Responsabili

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI SENSIBILI E GIUDIZIARI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA

REGOLAMENTO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI SENSIBILI E GIUDIZIARI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA REGOLAMENTO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI SENSIBILI E GIUDIZIARI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA Scheda n 2 DENOMINAZIONE DEL TRATTAMENTO: GESTIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO DEL PERSONALE ASSEGNATO

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra

Dettagli

GILDA DEGLI INSEGNANTI FEDERAZIONE GILDA-UNAMS. Il fondo d istituto

GILDA DEGLI INSEGNANTI FEDERAZIONE GILDA-UNAMS. Il fondo d istituto Il fondo d istituto Il Fondo è destinato a retribuire le prestazioni rese dal personale docente, educativo ed ata (solo personale interno, sia a tempo determinato che indeterminato) per sostenere il processo

Dettagli

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per

Dettagli

IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DELLA SALUTE Testo aggiornato al 20 settembre 2013 Decreto ministeriale 26 marzo 2013 Gazzetta Ufficiale 8 agosto 2013, n. 185 Contributo alle spese dovuto dai soggetti pubblici e privati e dalle società scientifiche

Dettagli

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO RISOLUZIONE N. 308/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 05 novembre 2007 OGGETTO: Art. 10, n. 20) del DPR n. 633 del 1972 IVA. Esenzione Corsi di formazione per l accesso alla professione

Dettagli

ISTITUTI SCOLASTICI PARITARI SCUOLA DOMANI

ISTITUTI SCOLASTICI PARITARI SCUOLA DOMANI 1 ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE E PER GEOMETRI SCUOLA PARITARIA ARTICOLO 1) - Ente gestore 1.1 Denominazione Istituti Scolastici Paritari Scuola Domani S.r.l. è l ente gestore dell Istituto Tecnico Commerciale

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Circolare n. 25 Prot. AOODPIT/Reg.Uff./509 Roma, 2 marzo 2009 Al Direttore Generale per il personale della scuola SEDE Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI e, p.c. Al Gabinetto

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

DECRETA. ART. 1 (Posti a concorso) ART. 2 (Compiti e funzione dei distaccati)

DECRETA. ART. 1 (Posti a concorso) ART. 2 (Compiti e funzione dei distaccati) c) BANDO DI CONCORSO PER IL RECLUTAMENTO DI N. 6 DOCENTI IN POSIZIONE DI SEMIESONERO, DI CUI DUE UNITA IN SERVIZIO PRESSO LA SCUOLA MATERNA E QUATTRO UNITA IN SERVIZIO PRESSO LA SCUOLA ELEMENTARE, DA UTILIZZARE

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

Prot. n. 6408/C23 Viareggio 13 novembre 2015

Prot. n. 6408/C23 Viareggio 13 novembre 2015 Prot. n. 6408/C23 Viareggio 13 novembre 2015 AL COLLEGIO DEI DOCENTI E P.C. AL CONSIGLIO D ISTITUTO AI GENITORI AGLI ALUNNI AL PERSONALE ATA ATTI ALBO OGGETTO: ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dettagli

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE COMUNE DI GAGGIO MONTANO Provin cia di Bologn a REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvat o c on De libe raz ione Giunt a Munic ipale n. 1 5 6 in dat

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

Protocollo di Intesa

Protocollo di Intesa Protocollo di Intesa tra Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (di seguito denominato INPS), E Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) per la valorizzazione

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

REGOLAMENTO DELL AVVOCATURA DELL E.R.A.P. MARCHE. Art. 1 - Istituzione e compiti.

REGOLAMENTO DELL AVVOCATURA DELL E.R.A.P. MARCHE. Art. 1 - Istituzione e compiti. REGOLAMENTO DELL AVVOCATURA DELL E.R.A.P. MARCHE Art. 1 - Istituzione e compiti. 1. L Avvocatura dell E.R.A.P. MARCHE provvede alla tutela dei diritti e degli interessi dell Ente secondo le norme contenute

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013 Adottato con deliberazione del Commissario Straordinario n. 14 in data 09 maggio 2011 1 1. OGGETTO E OBIETTIVI La trasparenza consiste nella

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA. tra

PROTOCOLLO DI INTESA. tra Prefettura di Torino Ufficio Territoriale del Governo PROTOCOLLO DI INTESA Il Prefetto di Torino nella persona del Dott. Alberto Di Pace tra e il Dirigente dell Ufficio di Ambito Territoriale per la provincia

Dettagli

COMUNE DI CAVAION VERONESE PROVINCIA DI VERONA UFFICIO TRIBUTI ECOLOGIA - RISORSE UMANE

COMUNE DI CAVAION VERONESE PROVINCIA DI VERONA UFFICIO TRIBUTI ECOLOGIA - RISORSE UMANE COMUNE DI CAVAION VERONESE PROVINCIA DI VERONA UFFICIO TRIBUTI ECOLOGIA - RISORSE UMANE DETERMINA N. 145 DEL 17.04.2014 OGGETTO: Risorse per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività.

Dettagli

PROTOCOLLO PER L INDIVIDUAZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO E LA PREVENZIONE DEL DISAGIO

PROTOCOLLO PER L INDIVIDUAZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO E LA PREVENZIONE DEL DISAGIO ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROVEREDO IN PIANO Via A.Cojazzi, 1-33080 Roveredo in Piano (Pordenone) tel.0434 94281 - fax. 0434 961891 e-mail: pnic82300r@istruzione.it PROTOCOLLO PER L INDIVIDUAZIONE PRECOCE

Dettagli

ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO VALTREBBIA Via al Municipio 7, 16029 TORRIGLIA (GE)

ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO VALTREBBIA Via al Municipio 7, 16029 TORRIGLIA (GE) AL COLLEGIO DEI DOCENTI E P.C. AL CONSIGLIO D ISTITUTO AI GENITORI AGLI ALUNNI AL PERSONALE ATA ATTI ALBO OGGETTO: ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL

Dettagli

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014

Dettagli

Gestione servizio di segreteria (Processo di Supporto)

Gestione servizio di segreteria (Processo di Supporto) Istituto Comprensivo E. Curti di Gemonio Gestione servizio di segreteria (Processo di Supporto) Codice PQ 043 Modalità di distribuzione Copia non controllata Copia controllata numero 1 consegnata a: Dirigente

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Premessa PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma della P.A. impongono agli Enti Locali il controllo e la

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del

Dettagli

Decreto ministeriale n. 21

Decreto ministeriale n. 21 Decreto ministeriale n. 21 Il Ministro della Pubblica Istruzione Roma, 1 marzo 2007 VISTA la legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI Approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 511031/2004 del 01/03/2005 Preambolo IL CONSIGLIO PROVINCIALE Visto l art. 117, comma

Dettagli

DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (Delibera del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009)

DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (Delibera del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009) DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA DECRETO n. 13 15 02 2010 OGGETTO: ASL RM/A - parere positivo ai sensi l art. 3 Decreto Commissariale n. U0016 27 febbraio 2009. IL COMMISSARIO AD ACTA VISTA la Legge costituzionale

Dettagli

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo studente S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 2216 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore ASCIUTTI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 18 APRILE 2003 Modifica alla legge 21 dicembre 1999, n. 508, in materia

Dettagli

Il Presidente del Consiglio dei Ministri

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Direttiva del 28 settembre 2009 Indirizzi interpretativi ed applicativi in materia di destinazione delle spese per l acquisto di spazi pubblicitari da parte delle Amministrazioni dello Stato ai sensi dell

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014. (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150)

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014. (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150) COMUNE DI SANT ANGELO A SCALA Provincia di Avellino PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014 (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150) Cod. SAS-PTI01 Data: 30/04/2012 Adottato con

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio scolastico regionale per il Lazio

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio scolastico regionale per il Lazio Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio scolastico regionale per il Lazio Pubblicazione ai sensi dell art. 35 del D.lgs. 33/2013 Aggiornato al 13 novembre 2014 ELENCO DEI PROCEDIMENTI

Dettagli

Proposta di titolario di ente pubblico economico per l edilizia residenziale integrato con piano di conservazione

Proposta di titolario di ente pubblico economico per l edilizia residenziale integrato con piano di conservazione Proposta di titolario di ente pubblico economico per l edilizia residenziale integrato con piano di conservazione Titolo I. Amministrazione generale, organi di governo e gestione Il titolo riguarda i documenti

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

ORGANIGRAMMA DELL UFFICIO I

ORGANIGRAMMA DELL UFFICIO I ORGANIGRAMMA DELL UFFICIO I - Affari generali, personale e servizi della Direzione generale. Gestione del personale della scuola e dirigenti scolastici Parte I Modello Gerarchico-Funzionale Dirigente Silvana

Dettagli

RISOLUZIONE N. 102/E

RISOLUZIONE N. 102/E RISOLUZIONE N. 102/E Roma, 26 novembre 2012 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Interpello ART. 11, legge 27 luglio 2000 n. 212 FONDO DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA BANCA Regime fiscale

Dettagli

L articolazione degli uffici di tipo B supporta l articolazione operativa per competenza ed in particolare:

L articolazione degli uffici di tipo B supporta l articolazione operativa per competenza ed in particolare: Riorganizzazione della struttura di supporto alle attività del CIV della V consiliatura e conseguenti modifiche al Regolamento di funzionamento del CIV Il regolamento di funzionamento del CIV prevede che

Dettagli

Ufficio I Funzioni vicarie. Affari generali. Personale docente, educativo ed ATA. Legale, contenzioso e disciplinare.

Ufficio I Funzioni vicarie. Affari generali. Personale docente, educativo ed ATA. Legale, contenzioso e disciplinare. Prot.n. 13320 Bologna, 07/10/2015 AVVISO PUBBLICO INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA REALIZZAZIONE DI CORSI DI FORMAZIONE PER PERSONALE ATA DESTINATARIO DELL ATTRIBUZIONE DELLE POSIZIONI ECONOMICHE DI

Dettagli

QUESTURA DI CHIETI UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO

QUESTURA DI CHIETI UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO QUESTURA DI CHIETI UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO REGOLAMENTO INTERNO UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO E MISURE ORGANIZZATIVE SUL DIRITTO DI ACCESSO CAPO I PRINCIPI GENERALI Art. 1 Oggetto del regolamento.

Dettagli

REGOLAMENTO PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALBO PRETORIO ONLINE

REGOLAMENTO PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALBO PRETORIO ONLINE REGOLAMENTO PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALBO PRETORIO ONLINE ART.1 - CONTESTO NORMATIVO 1.Il presente Regolamento disciplina le modalità di pubblicazione sul sito informatico dell Istituto Comprensivo Statale

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dettagli

EVENTO CONCLUSIVO Palermo 14 ottobre 2015 - Catania 22 ottobre 2015. Sede Catania 22 ottobre 2015 Palazzo della Cultura - Via Vittorio Emanuele, 127

EVENTO CONCLUSIVO Palermo 14 ottobre 2015 - Catania 22 ottobre 2015. Sede Catania 22 ottobre 2015 Palazzo della Cultura - Via Vittorio Emanuele, 127 Convenzione tra Regione Siciliana e Formez PA del 23 marzo 2012 POR FSE 2007 2013 Regione Siciliana Asse VII Capacità Istituzionale Progetto AZIONI DI SISTEMA PER LA CAPACITÀ ISTITUZIONALE - LINEA COMUNI

Dettagli

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del

Dettagli

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio

Dettagli

MPIAOODGOS prot. n. 2135/R.U./U Roma, 30.3.2011. Ai Direttori generali degli Uffici Scolastici regionali LORO SEDI

MPIAOODGOS prot. n. 2135/R.U./U Roma, 30.3.2011. Ai Direttori generali degli Uffici Scolastici regionali LORO SEDI Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e per l Autonomia Scolastica Ufficio X MPIAOODGOS prot. n. 2135/R.U./U

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO Il D.lvo 81/2008 e le novità introdotte dagli Accordi Stato-Regione del 21 dicembre 2011 Accordo Stato- Regioni Attuazione delle disposizioni del

Dettagli

il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l integrazione e l inclusione sociale.

il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l integrazione e l inclusione sociale. Comune di Modena Corpo Polizia Municipale PROGETTO VOLONTARI Il Corpo di Polizia Municipale di Modena, ai sensi di quanto previsto dall articolo 8 della legge regionale 24/03 intende realizzare forme di

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la riforma della disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in via di sviluppo.

DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la riforma della disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in via di sviluppo. DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la riforma della disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in via di sviluppo. Consiglio dei Ministri: 05/04/2007 Proponenti: Esteri ART. 1 (Finalità

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA Allegato B) D.G. n. 45 del 17/04/2014 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA (Delibera A.N.A.C. n. 75/2013) QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il

Dettagli

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI Relazione Con le Istruzioni sulla trattazione dei reclami (di seguito, Istruzioni ) la COVIP intende procedere nella realizzazione di interventi volti ad accrescere

Dettagli

REGOLAMENTO N. 37 DEL 15 MARZO 2011. L ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo)

REGOLAMENTO N. 37 DEL 15 MARZO 2011. L ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo) REGOLAMENTO N. 37 DEL 15 MARZO 2011 REGOLAMENTO CONCERNENTE L ATTUAZIONE DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VERIFICA DI SOLVIBILITA CORRETTA INTRODOTTE DALLA LEGGE 26 FEBBRAIO 2011, N.10 DI CONVERSIONE DEL

Dettagli

UIL Pubblica Amministrazione INFORMAZIONI SINDACALI

UIL Pubblica Amministrazione INFORMAZIONI SINDACALI UIL Pubblica Amministrazione MINISTERI - ENTI PUBBLICI - UNIVERSITA - RICERCA - AZIENDE AUTONOME - COMPARTO SICUREZZA AGENZIE FISCALI - PRESIDENZA DEL CONSIGLIO VIGILI DEL FUOCO AUTORITA INDIPENDENTI SETTORE

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013

1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013 I s t i t u t o P r o f e s s i o n a l e d i S t a t o p e r l I n d u s t r i a e l A r t i g i a n a t o CAVOUR-MARCONI Loc. Piscille Via Assisana, 40/d-06154 PERUGIA Tel. 075/5838322 Fax 075/32371

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI Art. 1 (Finalità e oggetto della legge) 1. La presente legge, nel rispetto del decreto legislativo 2 febbraio 2006,

Dettagli

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE 12.1 Individuazione delle Strutture Semplici e Complesse Nell individuare le strutture complesse di cui all allegato n. 2

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli