Il rischio chimico in agricoltura. Giovanni Moro SPISAL ULSS 7. Convegno AMLT Ordine dei medici di Treviso

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1 Il rischio chimico in agricoltura Giovanni Moro SPISAL ULSS 7 Convegno AMLT Ordine dei medici di Treviso

2 DATI DI VENDITA PRODOTTI FITOSANITARI ANNI (kg p.a./anno) fonte: ARPAV ANNO AREA ANTICRITTOGAMICI TOTALE ulss prov. tv VENETO ulss prov. tv VENETO ulss prov. tv VENETO ulss prov. tv VENETO

3 Quanti fitofarmaci sono usati in agricoltura nel Veneto? Dati ARPAV In provincia di Treviso si utilizza il 20.4% dei fitofarmaci utilizzati nel Veneto dal 2006 al 2009 il consumo di fitofarmaci è aumentato del 5.7% nell ULSS 7, è diminuito del 2.1% in provincia di TV, è aumentato dell 8.2% nel Veneto Gli anticrittogamici costituiscono il 91.3% del totale dei fitofarmaci nell ULSS 7, l 88.4% in provincia di TV e il 55.1% nel Veneto

4 Aspetti tossicologici SOLA DOSIS FACIT VENENUM Philip Theofrastus Bombast von Hohenheim detto il Paracelso ( ) 4

5 Possibili azioni lesive sull organismo dei fattori di rischio chimico Azione irritante: quella che l agente chimico determina a livello dell organo barriera (polmoni, cute, tubo digerente); è dose dipendente. Esempio: fumo di sigaretta sui polmoni. 5

6 Possibili azioni lesive sull organismo dei fattori di rischio chimico Azione tossica: quella che l agente chimico determina a livello dell organo bersaglio (fegato, cuore etc.), dopo aver oltrepassato l organo barriera; è dose dipendente. Esempio: nicotina del fumo di sigaretta sul cuore. 6

7 7 Curva dose-risposta

8 Difficoltà a studiare i possibili effetti tossici dei fitofarmaci, dato che l esposizione in agricoltura 8 Non è continuativa Non si limita a poche sostanze Le sostanze impiegate hanno strutture molto diverse tra loro Il contatto avviene con sostanze multiple a concentrazioni variabili Avviene in condizioni ambientali molto mutevoli Solo per i prodotti che non variano da almeno 15 anni è possibile attribuire con certezza effetti sanitari

9 Aspetti tossicologici CONCETTO DI TOSSICITÀ È una proprietà intrinseca della sostanza Dipende dalla DOSE 9

10 Aspetti tossicologici DL 50 per esposizioni cutanee e da ingestione (polveri, liquidi) CL 50 per esposizioni inalatorie (aerosol, vapori, polveri e liquidi < 50 micron) DL50 e CL50 indicano la dose sufficiente ad uccidere il 50% degli animali trattati e si esprimono in milligrammi di principio attivo per ogni chilogrammo di peso corporeo della specie di animale trattato (ratto, topo,coniglio, cane) 10

11 Aspetti tossicologici Piretrine (derivati del piretro): derivati sintetici praticamente privi di tossicità per l uomo, ma ad alto effetto destruente per l insetto L insetto, al contrario dell uomo, non possiede gli enzimi per la metabolizzazione di tale sostanza (effetto detossificante) Di poche altre sostanze possiamo dire altrettanto, anche se la qualità dei fitofarmaci è in generale molto migliorata negli ultimi anni 11

12 Aspetti tossicologici Esteri organo fosforici (TEPP, malathion, parathion, dimetoato, diclorvos etc.) Carbammati (carbaryl, alicarb, dimetilan, carbofuran etc.) Tossicità sistemica prevalentemente di tipo acuto per inibizione delle colinesterasi (sindrome colinergica), rapida metabolizzazione, scarsi effetti di accumulo Discussa l esistenza di intossicazione cronica, non evidenze epidemiologiche 12

13 Aspetti tossicologici sindrome colinergica da intossicazione acuta da organofosforici e carbamati Aumento di sudorazione e salivazione, pupille a spillo, broncospasmo, vomito e diarrea con spasmi addominali, polso lento (effetti muscarinici parasimpatici) Contratture muscolari, difficoltà respiratoria da contrattura del diaframma (effetti nicotinici simpatici) Cefalea, vertigini, convulsioni 13

14 Aspetti tossicologici Ditiocarbammati (thiram, ferbam, manam, maneb, mancozeb) Tossicità sistemica bassa ma effetto irritativo per cute e mucose, e talora allergizzante (dermatiti allergiche) La tossicità può dipendere anche dal metallo presente nella molecola (per esempio zinco) Effetto simil antabuse per alcuni: nausea se si beve alcol Negli etilenbisditiocarbammati (EBDC, quali il mancozeb, zineb, maneb, nabam ecc.) come contaminante delle formulazioni si può ritrovare l etilentiourea (ETU) considerata cancerogena per l uomo da alcuni importanti organismi di ricerca. 14

15 Aspetti tossicologici Solfato di rame allergizzante (dermatiti allergiche) 15

16 Modalità di esposizione Dipende da: tipologie di formulazioni (polveri, polveri bagnabili, granuli, ecc.) fasi di lavoro (rischiose le fasi prima e dopo il trattamento) vie di penetrazione il 90% della sostanza assorbita entra attraverso la pelle dal 25 al 98% è assorbito dalle mani non protette dal 65 al 85% delle intossicazioni professionali sono dovute ad assorbimento attraverso la cute 16

17 Effetti Avvelenamenti sistemici da esposizioni acute: effetti conosciuti, controllabili Avvelenamenti cronici da esposizioni a bassi dosi: - effetti parzialmente conosciuti e difficilmente studiabili 17

18 Effetti tossici acuti INTOSSICAZIONI ACUTE 2005 IN ITALIA segnalazioni, 520 accidentali, 126 in ambito agricolo, 40 esposizioni ambientali Criticità nella fase di assistenza dell intossicato (formazione) Comportamenti scorretti nella gestione dei prodotti (formazione) Procedure meglio definite per la modalità di applicazione e definizione di regole di segnalazione per la popolazione

19 Ricoveri ospedalieri in Veneto per effetti tossici acuti dei fitofarmaci Anno n ricoveri fonte: SDO (Schede di Dimissione Ospedaliera)

20 Effetti tossici cronici dei fitofarmaci dermatiti irritative o allergiche (7 studi su10) Parkinson (15 studi su 26) Parkinson Alterazioni cromosomiche (11 studi su 14) Fonte: Prof. Mastrangelo 20

21 Effetti cancerogeni dei fitofarmaci Azione cancerogena Dati ISTAT 21

22 Possibili azioni lesive sull organismo dei fattori di rischio chimico Azione cancerogena: si esplica sul materiale genetico delle cellule somatiche (le cellule dell organismo non deputate alla funzione riproduttiva) determinando induzione di tumori sia negli adulti e bambini, che negli embrioni. Non è dose dipendente (effetto stocastico, cioè col variare della dose varia solo la probabilità dell insorgenza del tumore). 22 Esempio: fumo di sigaretta e tumore al polmone.

23 Difficoltà nell individuare le sostanze cancerogene perché Manca la relazione dose-risposta L intervallo tra inizio dell esposizione e insorgenza dei sintomi (latenza) è molto lungo, fino a 40 anni per l amianto Presenza di fattori di confusione ambientali (inquinamento ambientale) e voluttuari (fumo di tabacco) 23

24 Indicazioni ricavate dai dati di mortalità ISTAT- agricoltori italiani 24 La mortalità complessiva degli agricoltori italiani rispetto alla popolazione generale è più bassa Quella per i tumori è inferiore alle attese È ancora inferiore per le patologie cardiovascolari È superiore per le patologie respiratorie Gli infortuni rappresentano la causa più importante

25 Indicazioni ricavate dai dati di mortalità ISTAT- agricoltori italiani 25 Mortalità diminuita per: Mortalità aumentata per: Tutte le cause Cause accidentali (compresi i. suicidi) Malattie cardiovascolari Leucemia Tutti i tumori Linfoma non Hodgkin Tumori di: Mieloma multiplo Polmone Pelle (melanoma e non) (sole?) Vescica Sarcoma dei tessuti molli Fegato Tumori di: Colon Labbra (sole?) Esofago Prostata Retto Encefalo Rene Stomaco non sono correlati al fumo di sigaretta e sembrano legati a condizioni geneticamente determinate.

26 Associazione tra tumori e il lavoro in agricoltura Non presente: polmone, mammella Presente: Linfoma non Hodgking (23 studi su 32) Leucemia (14 studi su 23) Encefalo (11 studi su 11) Prostata (8 studi su 8) Fonte: Prof. Mastrangelo 26

27 DLgs. 65/03 per consentire agli utilizzatori professionali di adottare le misure necessarie per la protezione della salute, della sicurezza e dell'ambiente sul luogo di lavoro, il responsabile dell'immissione sul mercato di un preparato pericoloso ai sensi dell'articolo 1, comma 1, deve fornire gratuitamente, al destinatario del preparato stesso una scheda informativa in materia di sicurezza.. 27

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