Le Solanacee sono una Famiglia vegetale rappresentata da 90

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1 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2004 A cura de Prof. Ivo Bianchi LE SOLANACEE - SOLANACEAE - PRIMA PARTE Le Solanacee sono una Famiglia vegetale rappresentata da 90 Generi ed oltre 2000 Specie a portamento variabile (TAB. 1). Prevalgono le erbe e gli arbusti ma non mancano specie arboree o lianose. Hanno foglie semplici, alterne o appiattite. I fiori presentano corolla rotata o tubulosa; generalmente sono pentameri sebbene, a volte, la simmetria sia bilaterale; l ovario è supero con numerosi ovuli. Il frutto è una bacca o una cassula. Sono, da sempre, considerate piante importantissime per l uomo per le loro proprietà tossiche e terapeutiche (Mandragora, Belladonna), fonte alimentare (Patata, Pomodoro), spezie (Peperoncino) o voluttuarie (Tabacco) (TAB. 2). Il nome deriva dal latino e fa riferimento al sollievo in relazione alle proprietà sedative, note fin dall antichità. Fitochimicamente, le Solanacee sono caratterizzate dalla presenza di numerosi alcaloidi tropanici (TAB. 3), derivati dall aminoacido ornitina. La L-hyoscyamina è il principale alcaloide dei Gen. Atropa, Datura e Hyoscyamus. Durante l essiccazione della pianta questo alcaloide è parzialmente convertito per riduzione della componente acida in quella otticamente inattiva DL-hyoscyamina. Nella radice di Mandragora, l alcaloide predominante è la scopolamina. Entrambi gli alcaloidi hanno simili proprietà parasimpaticolitiche (riduzione della salivazione, sudorazione, secrezione bronchiale, aumento della peristalsi intestinale, rilassamento degli organi cavi quali cistifellea, vescica ed utero). Oltre a queste azioni a livello periferico dovute sostanzialmente solo alla forma L- dei vari alcaloidi, sono compresenti molti effetti a livello del S.N.C. La hyoscyamina in alte dosi è stimolante della corteccia cerebrale, mentre la scopolamina, anche in piccole dosi, è un depressore motorio e, in dosi più elevate, induce sonno crepuscolare. L associazione di estratti di Solanacee del Gen. Datura dell area tropicale andina con benzodiazepine è molto utilizzata dalla malavita colombiana. Questa sostanza (burundanga) induce ipnosi, annulla la volontà, provoca perdita di memoria ed è utilizzata nelle cerimonie religiose. Ogni anno, almeno 6000 individui, nella sola Bogotà, devono ricorrere alle cure ospedaliere per gli effetti di questa droga. Viene fatta assumere alle donne per abusarne sessualmente, senza che se ne possano render conto, o ai turisti per scopi criminosi. La formazione degli alcaloidi della nicotina segue parte della stessa catena biosintetica sebbene il loro pathway metabolico sia nettamente distinto. Nonostante sia presente in molte specie vegetali, l unica pianta che lo contenga in grande quantità (oltre il TAB. 1 TAB. 2 Divisione: Magnoliophyta Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Capsicum Dulcamara Ordine: Solanales Famiglia: Solanaceae Tabacum Belladonna Stramonium Hyoscyamus Mandragora Tossicità 45

2 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2004 TAB. 3 Biosintesi delle strutture tropaniche H 2 N H 2 N ornitina CO 2 H H 2 N H N H 3 C N-metilputrescina H N O H H 3 C 4-metilaminobutanale + N CH 3 aceto-acetile CoA H 3 C N H 3 C N + H 3 C N H 3 C N O SCoA Tropinone O O O O H 3 C N H 3 C N O O H 3 C N O O OH Tropanolo Ecgonina OH O 9%) è Nicotiana tabacum. La nicotina agisce, inizialmente, sui gangli vegetativi come stimolante (aumento della pressione arteriosa e del tono gastroenterico) e, a dosi più elevate, come bloccante neurovegetativo (convulsioni e paralisi respiratorie). Agisce molto rapidamente dopo assorbimento percutaneo, inalatorio od orale. Un alta concentrazione può condurre ad exitus in pochi minuti. Alcune Solanacee contengono anche glucosidi e saponine. Queste sostanze, contenute nei Gen. Lycopersicum e Solanum, sono molto meno tossiche degli alcaloidi su indicati perché, idrolizzate a livello intestinale, sono difficilmente assorbite. Se somministrate per via parenterale hanno effetto cardioattivo simile alla strofantina. Questo Gruppo di sostanze possiede effetto teratogeno dimostrato. Le Solanacee hanno capacità di accumulare grandi quantità di ossalato di calcio e di nitrati in relazione alla luce ed alla temperatura durante la maturazione. Animali nutriti con foglie di patata muoiono spesso per intossicazione da nitrati. Alcune Solanacee contengono lo steroide glucoside idrosolubile 1,2-5 diidrossicolecalciferolo che ha attività simile a quella della vit. D. Recentemente una pianta di questa Famiglia, Withania somnifera, ha riscosso l interesse degli scienziati occidentali, dopo essere stata utilizzata per millenni in India nella Medicina Ayurvedica come stimolante della libido sia maschile che femminile. Questa pianta, Ginseng Indiano o Aswaganda, è importante adattogeno ed immunostimolante privo degli effetti secondari (ipertensione, insonnia) ascrivibili al Ginseng. Il suo utilizzo è particolarmente promettente come antiossidante ed anti-ageing. Alcune ricerche hanno prospettato il suo possibile impiego nella prevenzione dell ictus cerebrale. Sempre dalla consultazione di antiche ricette Ayurvediche ho tratto l uso di altre due piante appartenenti a questa Famiglia botanica: Solanum indicum e Solanum xanthocarpum. Le proprietà terapeutiche di queste piante, nella Tradizione indiana, sono leggendarie. Il loro impiego comune è diretto al controllo della tosse e asma; già nell antichità queste due piante venivano aggiunte alla canapa indiana per accrescere le sensazioni erotiche. Nel capitolo XV del Ratirahasya, dedicato alle "ricette e prescrizioni medicamentose", si legge: "l organo maschile aumenterà di volume frizionandolo con frutti o succo di Solanum indicum. Nelle Centurie d amore di Amaruka il concetto è espresso ancora più esplicitamente... Gli effetti di queste Solanacee orientali non devono stupire perché li ritroviamo anche in un altra Solanacea europea, Hyoscyamus niger. Il meccanismo d azione generale delle Solanacee è quello di deconnettere il Sistema Nervoso sottocorticale dal controllo corticale, di sedare la corteccia cerebrale. Grazie a queste proprietà, queste sostanze sono state usate anche in Medicina Convenzionale per trattare alcune forme di distonia neurovegetativa (Bellergil ). Le diluizioni omeopatiche di queste sostanze hanno un effetto tonico sulla corteccia, attivano il controllo e sono usate per patologie molto complesse come epilessia, pavor nocturnus, patologie mentali con componente delirante e turbe profonde della sessualità. Da tutte queste considerazioni emerge l importanza fondamentale di queste piante dal punto di vista economico, sociale e nell ambito della ricerca scientifica che sta muovendo i primi passi in questo settore. Il mondo magico, ora in parte svelato, delle Solanaceae porta alla possibilità di agire in maniera profonda sul S.N.C. e Periferico umano. Queste piante vanno usate con grande cautela sia in forma ponderale che in diluizione omeopatica poiché influenzano profondamente l attività nervosa. 46

3 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2004 SOLANACEE DI INTERESSE TERAPEUTICO Molte piante di questa Famiglia sono state usate da millenni in terapia e, fra queste, alcune rientrano nella Farmacopea Omeopatica. Citiamo le più importanti: Solanum dulcamara Solanum nigrum Solanum malacoxylon Nicotiana tabacum Capsicum annuum Mandragora officinarum Atropa belladonna Datura stramonium Hyoscyamus niger. SOLANUM DULCAMARA FIG. 1 Origine: Europa Costituenti Principali: Dulcamara contiene solanina, come tutte le parti verdi delle Solanacee, ma in piccolissima quantità, il che spiega la sua debole tossicità. Glucoalcaloidi Tetroside di soladulcidina Solamarina Solanosina Solamargina Soladulcamarina Saponine steroliche Tigogenina Tiosgenina Yamogenina Acidi Dulcamaretico Dulcamarico. Fitoterapia Parti utilizzate: fusti, foglie, bacche Solanum dulcamara (FIG. 1) o morella rampicante è una pianta perenne molto diffusa in Europa, ai margini dei boschi, vicino alle siepi, nei luoghi umidi. La base della pianta è legnosa e sarmentosa, il fusto è rampicante e può raggiungere i 2 mt. d altezza; i fiori, piccoli e raccolti in grappoli, hanno corolla violacea con grosse antere coniche gialle. L ovario globoso si trasforma in una bacca verde che diventa rossa, quando matura. Il nome di questa pianta si riferisce al sapore delle bacche, prima dolce, poi amaro. Uso Terapeutico Tutta la pianta contiene glucoalcaloidi simili alla solanina ed è ricca di tannino e saponine. Dulcamara ha proprietà diuretiche, depurative, espettoranti e leggermente narcotiche. Ha un leggero effetto stimolante del metabolismo. E, pertanto, una componente frequente di tisane depurative per i pazienti reumatici e gottosi. E, inoltre, importante antidiscrasico utilizzato in numerose malattie cutanee quali eczema cronico, psoriasi, acne della pubertà e della menopausa, prurito. In laboratorio, si è evidenziata un attività antineoplastica della solamarina. In passato si usava contro i sintomi della bronchite cronica e dell asma. Attualmente, per i suoi effetti tossici, viene impiegata solo per uso esterno. Applicata sulla cute ha proprietà emollienti e cicatrizzanti. Si utilizza nelle mastiti in corso di allattamento, in caso di ulcerazioni della pelle e ferite infette ed in ogni forma eczematosa. I cataplasmi si preparano con decotto di 100g di foglie in 250 ml di acqua, cui si può aggiungere farina di lino fino ad ottenere un impasto da applicare sulla parte interessata per 15 minuti tre volte al giorno. L impacco si ottiene imbevendo una garza nel decotto: viene applicata, come i cataplasmi, con la stessa frequenza. Tossicità ed Effetti Secondari In Letteratura sono apparse numerose pubblicazioni che riportano la tossicità di Dulcamara, riferite soprattutto all ingestione accidentale delle bacche. Su alcuni vecchi trattati vengono riportati casi di bambini deceduti dopo ingestione di una decina di bacche. Tuttavia, successive ricerche, hanno evidenziato come l ingestione dei frutti provochi solitamente solo sintomi 47

4 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2004 lievi (vomito). Le bacche sono particolarmente tossiche per la presenza di alcaloidi soprattutto quando immature; gli alcaloidi vengono poco sintetizzati dalle bacche giunte a maturazione. Si è calcolato che per ottenere un effetto tossico minimo, l adulto debba ingerire almeno una decina di bacche immature e che la DL sia di circa 200 bacche; si ritiene, quindi, che i casi di grave intossicazione riportati in Letteratura si riferiscano a bacche di altre essenze. I sintomi da intossicazione sono: eccitazione del S.N.C., paralisi della lingua, afasia, vomito, cianosi, midriasi e convulsioni. Omeopatia ORL Rimedio indicato nella coriza secca con importante ostruzione nasale. E presente scolo di catarro giallo e denso nel retrofaringe. Il naso si ottura quando il tempo è freddo e piovoso. Rimedio indicato nel raffreddore ricorrente del neonato sensibile ai mutamenti meteorologici (Sambucus). Adenopatie cervicali che compaiono col freddo umido. Occhi Secrezione gialla e densa con granulazione palpebrale. Sintomi di congiuntivite allergica peggiorata all aria aperta. Apparato Respiratorio Bronchite complicante la rinofaringite. Asma con tosse secca o produttiva dopo raffreddamento col tempo umido. Apparato Gastroenterico Diarrea che compare al cambiamento meteorologico tendente al freddo-umido: Dulcamara è, quindi, indicata nelle diarree estive ed autunnali. Apparato Osteoarticolare Dolori muscolo-tendinei, aggravati col tempo freddo e umido o dopo raffreddamento durante la sudorazione; miglioramento con il movimento (Rhus tox.). Rigidità e dolenzia nucale, scapolo-omerale e in regione lombare in relazione al freddo umido. Apparato Tegumentario Orticaria da freddo o eczema secondario all esposizione al freddo-umido; il prurito cutaneo è sempre peggiorato dal freddo (Urtica). Verruche grandi e lisce nel viso e sulla superficie dorsale delle mani. Rimedi Omeopatici dell Aggravamento col Freddo-Umido Dulcamara: Sensibilità all umidità ed al freddo che causano crisi acute con sofferenza in vari distretti (articolare, cutaneo, mucoso); Natrium sulphuricum: Sensibilità all umidità, diarrea, reumati- smo, depressione; Thuja: Soggetti idrogenoidi ed igrosensibili, infiltrati, con tendenza proliferativa e catarrale; Baryta carbonica: Sensibilità all umidità in soggetti con adenopatia cronica. Tropismo del Rimedio TESSUTO LINFATICO ed EMOPOIETICO STRUTTURE O.R.L. APPARATO RESPIRATORIO APPARATO TEGUMENTARIO APPARATO OSTEOARTICOLARE Eziologia Esposizione al freddo umido e piovoso dopo temperature elevate Conseguenze di raffreddamento dopo aver sudato o essersi bagnati Modalità Aggravamento Freddo, umido Tempo piovoso Notte Miglioramento Movimento Calore esterno Indicazioni Cliniche Generali: Individui estremamente sensibili al freddo-umido Tendenza ai catarri cronici Patologie reumatiche croniche Reumatismo alternato a diarrrea Adenopatie indolori Patologie cutanee aggravate dal contatto con l acqua Cistite ed incontinenza urinaria dei bambini che si sono bagnati i piedi. Patologie in cui il rimedio è specificatamente indicato: Verruche molli del viso e del dorso delle mani Orticaria Eczema impetiginizzato Dermatite ombelicale e del cuoio capelluto Diarrea estiva o autunnale Cistite dei bambini Incontinenza urinaria dei bambini Faringite cronica Bronchite cronica Asma aggravata dall umidità Blefarocongiuntivite purulenta Reumatismo cronico Gotta Cefalea reumatica Torcicollo da umidità Lombalgia da umidità 48

5 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2004 Posologia Dulcamara è un potente drenante ed attivatore del metabolismo in TM ed alle basse diluizioni: è, quindi, indicato in queste forme in tutte le affezioni reumatiche o catarrali correlate a stato tossico ed accumulo di scorie nel mesenchima. In basse diluizioni deve essere prescritta frequentemente. Esempio: Dulcamara D4, 2 cps al mattino e sera per un periodo di circa un mese, è buona terapia di drenaggio mesenchimale. Qualora sia presente il sintomo caratteristico spiccata sensibilità al freddo-umido, sono indicate le diluizioni più alte fino alla MK (anche settimanalmente) al momento d insorgenza di catarro, eruzione o di artropatie correlate al cambiamento meteorologico subitaneo tendente al freddo umido. In pazienti che manifestino queste caratteristiche reattive come tratto costituzionale, in particolare ove sia presente la tendenza all ipertrofia linfatica, Dulcamara è il rimedio di fondo e sarà utile la somministrazione nella forma -Injeel, settimanalmente, o nella forma -Injeel forte, ogni 2-3 settimane. In corso di manifestazione acuta dei sintomi del rimedio, è utile la somministrazione di Dulcamara-Homaccord 3-4 volte /die, gocce. Dulcamara è noto come rimedio non costante nell azione terapeutica per il diverso contenuto in alcaloidi delle diverse specie. il cambiamento atmosferico. Lo stesso problema si riscontra nell anziano che è difficilmente adattabile e che potrà sviluppare patologie catarrali mucose respiratorie, nasali od intestinali quando, in agosto, la temperatura vira bruscamente per un temporale o quando iniziano i primi freddi e le piogge autunnali. Altro elemento correlato è la grande sensibilità all acqua. Il paziente peggiora quando si raffredda da sudato o quando si bagna per la pioggia: per aggravare i sintomi anche locali (ad es. cutanei) basterà un bagno o il contatto con l acqua, particolarmente se fredda. Anche in Dulcamara è presente la caratteristica ipersensiblità alle Solanacee che, specificamente, è diretta al freddo umido. SOLANUM NIGRUM FIG. 2 Omotossicologia Dulcamara è disponibile in diluizione bilanciata come: Dulcamara-Injeel (D12, D30, D200) e Dulcamara-Injeel forte (D4, D12, D30, D200). Il rimedio omeopatico Dulcamara è, inoltre, contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: Zeel T cps (D2, 0,15 mg), fiale (D3 10,0 µl), pomata (D2, 75,0 mg); Aesculus compositum gocce (D4); Phytolacca Heel cps (D4); Arnica-Heel gocce (D4); Rhododendroneel S gocce (D4); Vis-Heel fiale (D4); Viburcol supposte (D4); Calcoheel cps (D4); Dulcamara-Homaccord gocce (D2, D10, D30, D200) e fiale (D4, D10, D30, D200). Considerazioni Dulcamara è rimedio omeopatico estremamente particolare e caratterizzato. Il sintomo chiave incontrovertibile è la grande sensibilità all umidità e soprattutto al freddo-umido. E quindi indicato in tutti i soggetti sensibili a questo tipo di condizione atmosferica. Questa ipersensibilità è soprattutto evidente nei bambini ed in particolare nei neonati con scarsa capacità di adattamento e che, spesso, si ammalano prima che avvenga Solanum nigrum (FIG. 2) è pianta erbacea perenne con fusti eretti o ascendenti, molto ramificati. Le foglie alterne sono ovali; i fiori, color bianco crema, sono riuniti in cime ombrelliformi. I frutti sono rappresentati da bacche globose, nere e lucenti a maturità, velenose. Solanum nigrum è molto simile per aspetto e proprietà ad Atropa belladonna, ma meno tossica. Origine: Europa Costituenti Principali Solanina ed altri alcaloidi tipici della Famiglia botanica. 49

6 Spigelia anthelmia FIG. 1 Prof. Ivo Bianchi LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2004 Fitoterapia Parti utilizzate: foglie, bacche Uso Terapeutico Le parti verdi della pianta hanno proprietà sedative ed antispastiche. Il succo della pianta, già nel XIII sec., era usato come anestetico durante gli interventi chirurgici. Si riteneva che il fumo prodotto dalla combustione della pianta, indirizzato verso i denti cariati sedasse il dolore. Si usava schiacciare le bacche sulle piaghe o sulle ferite di cani o maiali per allontanare le mosche o altri insetti. Omeopatia La patogenesi di Solanum nigrum è simile a quella di Atropa belladonna. Gli effetti, a livello mentale, sono importanti; caratteristico è il delirio con balbuzie e deficit intellettivo fino allo stupor. E indicato nell apoplessia correlata all ipertensione quando sia presente deficit mentale, volto congesto e polso forte ed irregolare. E rimedio interessante nelle vertigini e nei sintomi oculari (scotomi) sempre correlati all ipertensione arteriosa. E indicato, quindi, nella tipica cefalea del paziente iperteso (pesantezza, dolore nucale, pulsazione carotidea e senso di ottundimento). La midriasi è ulteriore indicazione del rimedio. A livello toracico è riferito senso di oppressione e di ansia; il polso è così rapido da essere difficilmente percettibile. Oltre ai sintomi generali e mentali suindicati riconducibili allo stato ipertensivo, Solanum niger è indicato anche nelle coree, nelle convulsioni puerperali, nelle situazioni spasmodiche, oltre che nel pavor nocturnus (Stramonium). Tropismo del Rimedio APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO SISTEMA NERVOSO Patologie in cui il rimedio è specificatamente indicato: Ipertensione arteriosa Tachicardia parossistica Balbuzie Ipertensione gravidica Convulsioni puerperali Corea Vertigini Omotossicologia Il rimedio omeopatico Solanumn nigrum è contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: Arnica-Heel gocce (D4); Secale-Heel gocce (D4); Aesculus compositum gocce (D6); Solanum compositum fiale (D6); Argentum-Homaccord fiale (D10, D30, D200). Considerazioni Solanum nigrum è rimedio non sempre citato nelle Materie Mediche Omeopatiche: tuttavia la sua azione specifica sull Apparato Circolatorio, per molti aspetti simile a quella di Belladonna, unitamente alla sua relativamente scarsa tossicità, ne fa un rimedio utile in ambito circolatorio. Alle basse diluizioni (farmaci omotossicologici), Solanum nigrum è indicato come rimedio trofico delle strutture arteriose e rientra in tutti i più importanti farmaci composti omotossicologici specifici dell Apparato circolatorio. Le alte diluizioni sono riservate al trattamento dell ipertensione e dei sintomi correlati, oltrechè ad alcuni sintomi neurologici e neuromuscolari caratteristici di Belladonna e/o Stramonium; il rimedio è indicato quando la violenza dei sintomi, tipica delle due piante maggiori della Famiglia, non sia manifesta. (1 - continua) La Letteratura relativa a Solanacee - PARTE PRIMA, apparirà in Solanacee - PARTE SECONDA, ed ultima. a cura del Prof. Ivo Bianchi Già pubblicati: 1) LE CUPRESSACEE (La Med. Biol., 2003/2; 43-51) 2) LE LOGANIACEE - Prima Parte (La Med. Biol., 2003/3; 43-48) 3) LE LOGANIACEE - Seconda Parte (La Med. Biol., 2004/1; 37-46) Future pubblicazioni: LE SOLANACEE - Seconda Parte (La Med. Biol., 2004/3) LE PAPAVERACEE (La Med. Biol., 2005) LE CUPRESSACEE La Med. Biol., 2003/2; L LE LOGANIACEE - LOGANIACEAE - PRIMA PARTE e Loganiacee sono una Famiglia botanica comprendente circa 500 Specie originarie delle regioni tropicali. Sono essenze legnose, talvolta con habitus lianoso, a foglie intere e opposte, provviste di stipole. I fiori sono ermafroditi e attinomorfi, usualmente riuniti in cime bipare, con perianzio formato da 5 A cura de Prof. Ivo Bianchi L A M E D I C I N A B I O L O G I C A L U G L I O - S E T T E M B R E LE LOGANIACEE Seconda Parte La Med. Biol., 2004/1; L A M E D ICINA BIOL O G I C A G E N N A IO - M A R Z O A cura de I più importanti rappresentanti di questa Famiglia, dal punto di vista dell interesse terapeutico fitoterapico omeopatico, sono: sepali uniti in un corto tubo e da altrettanti petali saldati in una corolla tubulosa di forma allungata. L'androceo consta di 5 stami inseriti sulla corolla, mentre il gineceo riunisce 2 carpelli, uniti in un ovario supero e biloculare, sormontato da uno stilo con stimma unico. Il frutto è una bacca o una capsula. Alla Famiglia delle Loganiaceae appartengono alcune piante da cui si estraggono veleni molto potenti (TAB. 1), quali gli alcaloidi Gelsemium sempervirens Posologia Solanum nigrum è rimedio poco usato e, quindi, scarsamente conosciuto. Nelle indicazioni cliniche succitate è più efficace nelle alte diluizioni: dalla 200CH (cadenza settimanale nel soggetto iperteso) alla XMK (in gocce, anche quotidianamente, nella balbuzie e nella paura notturna dei bambini). stricnina e brucina. In particolare, dalle specie Strychnos toxifera e Strychnos crevauxiana gli Indigeni sudamericani ricavano il curaro, utilizzato nella caccia per avvelenare la punta di piccole frecce lanciate con la cerbottana. TAB. 1 Nux vomica Gelsemium sempervirens Ignatia amara Spigelia anthelmia Tossicità LE LOGANIACEE Prima Parte La Med. Biol., 2003/3; Ignatia amara (Strychnos Ignatii) Nux vomica (Strychnos nux vomica). SPIGELIA ANTHELMIA FIG. 1 CORONARO-DILATATORE TORE VAGOTONICO ANTI-IPERTENSIVO TENSIVO E una pianta annuale originaria del Sud America ed ivi, un tempo, usata dagli Indigeni per la terapia delle parassitosi intestinali. Introdotta in Europa nel 700, è stata scarsamente impiegata come vermifugo, per la sua tossicità (FIG. 1). 43 LE LOGANIACEE - LOGANIACEAE - SECONDA PARTE IGNATIA AMARA È una liana con fiori bianchi a grappolo. I frutti sono globosi, verdastri o giallo-arancioni, contenenti grossi semi di forma irregolare (FIG. 1) color grigio-brunastro, ricoperti da fine peluria. I semi furono introdotti in Europa dal Padre gesuita Camelli, che diede alla specie il nome attuale in ricordo di Ignazio di Loyola, fondatore del suo Ordine. La pianta è nota in Estremo Oriente, dove viene utilizzata come farmaco e come veleno. Ignatia è stata utilizzata nella terapia delle gastralgie ( gocce amare di Baumè ). Origine: Isole Filippine Costituenti principali: Alcaloidi indolici Stricnina Brucina Acido caffeico Acido clorogenico Contiene gli stessi alcaloidi di Nux vomica, con maggior quantità di Brucina. Fitoterapia Parti utilizzate: semi Uso Terapeutico È usata come tonico nella medicina popolare; la sua tossicità ne limita molto l'impiego

7 LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2004 A cura de Prof. Ivo Bianchi LE SOLANACEE - SOLANACEAE - SECONDA PARTE SOLANUM MALACOXYLON Omeopatia L osservazione degli effetti dell essenza sull animale ha portato alla sua utilizzazione omeopatica in medicina umana. Dai primi studi è emersa la sua importanza nella periartrite scapolo omerale calcifica. Tropismo del Rimedio APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO APPARATO OSTEOARTICOLARE Origine: Sud America Costituenti Principali: Contiene molte sostanze calciofissative; in particolare, sintetizza una forma molto attiva di vitamina D, il 1-25 deidrocolecalciferolo. La presenza dell enzima 5-α-reductasi la rende, inoltre, importante nel metabolismo degli steroidi sessuali e ne fa oggetto di studio per la sintesi industriale di steroidi. Fitoterapia Parti utilizzate: foglie FIG. 1 Uso Terapeutico e Tossicità Per la sua tossicità, non viene impiegata. La sua ingestione produce nell animale: anoressia e dimagramento nei bovini; ipercalcemia e iperfosfatemia con insufficienza renale; decalcificazione ossea generalizzata con depositi di Calcio periarticolari nei muscoli, tendini, grossi vasi e rene. Patologie in cui il Rimedio è specificatamente indicato: Periartrite scapolo-omerale calcifica Coxartrosi Condrocalcinosi Calcificazioni aortiche Calcolosi renale Nefrocalcinosi Calcificazioni pancreatiche Calcificazioni mammarie benigne Litiasi renale Borsite scapolare Anoressia e dimagramento Iperparatiroidismo Calcificazioni dei tessuti molli Posologia Solanum malacoxylon (FIG. 1) è stato usato con successo in 5CH, 30CH o D6. L impiego più comune è in 5CH (3 granuli x 2/die) spesso in associazione con Calcarea phosphorica 5CH alla stessa posologia per l attivazione del metabolismo calcico. E stato associato Lycopodium 15CH (3 granuli al mattino) nelle periartriti calcifiche interessanti la spalla Dx e Sulphur 15CH quella Sn. In tutte le altre indicazioni è utile la bassa diluizione [5CH, 3 granuli x 2/die (mattino e sera)] per lunghi periodi. 35

8 LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2004 Considerazioni Solanum malacoxylon è il tipico esempio di studio omeopatico emerso dall osservazione tossicologica, in questo caso veterinaria. E un farmaco specifico, forse l unico in Omeopatia, ad azione diretta sul metabolismo del Calcio. Non è indicato nelle alterazioni parafisiologiche di questo metabolismo, nelle problematiche ossee dell adolescente e dell adulto, in cui è prevalentemente indicato il rimedio Calcarea phosphorica, ma in quelle condizioni più francamente patologiche in cui il sovvertimento del metabolismo di questo Elemento strutturale induce il deposito ectopico di sali di Calcio nei vari tessuti, causa di gravissime malattie frequentemente ad esito infausto. Origine: America centrale e meridionale Costituenti Principali Le foglie di Nicotiana tabacum contengono: Curarine Acido clorogenico Steroli Aminoacidi Alcaloidi, di cui il più importante è la nicotina, che varia normalmente tra 0,2 e 5% del peso secco. Alcune varietà contengono l'8% del peso secco. Fitoterapia Parti utilizzate: foglie NICOTIANA TABACUM Uso Terapeutico Dalla sua introduzione in Europa nel XVI secolo, il tabacco è stato ampiamente impiegato in terapia; la sua TM è indicata in varie affezioni tra cui dolori nevralgici, paralisi, spasmi e coliche, ileo paralitico ed ernie inguinali dolorose. Questa pianta è stata utilizzata sotto forma di suppositori, infusi e sigarette. Il Dr. Hahnemann è stato un grande fumatore di pipa: tuttavia non studiò mai la patogenesi accurata di questa essenza. Morì di bronchite cronica enfisematosa da fumo di tabacco. Tossicità ed Effetti Secondari La nicotina è un potente veleno: a dosaggi elevati può causare paralisi generale e morte. Un solo pacchetto di sigarette contiene un quantitativo sufficiente ad uccidere un uomo (30-60 grammi). Normalmente l effetto tossico non viene avvertito in maniera acuta per la rapida capacità del fegato di degradare la nicotina. I forti fumatori sintetizzano, a livello epatico, una serie di enzimi che degradano, ancor più velocemente, la nicotina. Omeopatia Sintomi Mentali Improvvisi attacchi di ansia con crisi di oppressione e grande irrequietezza. Depressione mentale con palpitazioni, difficoltà digestive ed aritmia. FIG. 2 Nicotiana tabacum (FIG. 2) è un'erba annuale o poliennale, a fusto eretto, alto 1-3 metri, con foglie ellittiche o lanceolate, fiori raccolti in infiorescenze a pannocchia rosa o rossi. Il frutto è una capsula contenente piccolissimi semi (circa per grammo) di colore bruno, sferici o ellittici, non tossici, vitali per 4-5 anni in condizioni ambientali normali. La foglia verde produce sostanze importanti nel determinismo dell aroma e del gusto del fumo di tabacco. Sistema Nervoso La nicotina ha un effetto rilevante a livello neurovegetativo: tipica è la vertigine con nausea, pallore, sudorazione fredda e sensazione di lipotimia. Spesso concomitano anche scialorrea e tendenza al vomito, tutti sintomi peggiorati dal minimo movimento e migliorati all aria aperta. Il paziente avverte sensazione di vuoto allo stomaco, tendenza alla diarrea acquosa, senso di costrizione precordiale con polso irregolare, palpitazioni, poliuria e senso di prostrazione estrema. 36

9 LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2004 Rimedi Omeopatici della Cinetosi Cocculus: Cinetosi con vertigini, nausea, vomito, pallore, sensazione di vuoto allo stomaco, non migliorati all aria aperta; Petroleum: Cinetosi con nausea e vertigini, aggravate da odori intensi; Tabacum: Cinetosi con sudorazione fredda, nausea e vomito migliorati all aria aperta. Apparato Cardiocircolatorio Angina pectoris con importanti crisi di palpitazione e dolore retrosternale, spesso accompagnate da stato sincopale. Arterite periferica con claudicatio intermittens e sensazione di freddo all arto coinvolto. Rimedi Omeopatici dell Ipotensione e della tendenza lipotimica Camphora: Collasso e lipotimia con sensazione di freddo in tutto il corpo in corso di malattie infettive o nelle cardiopatie; Veratrum album: Astenia estrema e tendenza al collasso con freddo e cianosi delle estremità, accompagnati da vomito e diarrea in pazienti disidratati dalle perdite di liquidi; Tabacum: Tendenza lipotimica in pazienti cardiaci o labili dal punto di vista neurovegetativo. Tropismo del Rimedio MENTE SISTEMA NERVOSO AUTONOMO APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO Eziologia Stress Eccessivo consumo di sigarette Modalità Aggravamento Movimento Applicazioni calde Sui mezzi di trasporto Miglioramento All aria aperta Scoprendosi l addome Tenendo gli occhi fermi Indicazioni Cliniche Generali: Nausea con diarrea e tendenza al vomito Iperemesi gravidica Stipsi spasmodica Tendenza lipotimica Deficit mnemonico del fumatore Nevralgie Cefalea Diarrea Dispepsia Impotenza Coliche renali irradiate lungo l uretere, particolarmente a Sn Intossicazione tabagica Ipotensione Astenia Patologie in cui il rimedio è specificatamente indicato: Cinetosi Attacchi di panico Angina pectoris Aritmia Sindrome di Méniére Arterite periferica Nevrite e atrofia del nervo ottico Prolasso rettale Posologia Le basse diluizioni, dalla D6 alla D8, o la 7CH, sono indicate, frequentemente ripetute, in caso di cinetosi, vomito o nausea. L alta diluizione XMK, ripetuta periodicamente secondo i casi, solitamente a cadenza mensile, è indicata nelle sindromi ansiose che esitano in violenti attacchi di panico correlati ad una serie di manifestazioni neurovegetative di tipo vagale e, quindi, accompagnate da ipotensione. La forma -Injeel è molto efficace localmente s.c., a livello del tricipite surale nei fumatori affetti da arteriopatia periferica. Omotossicologia Tabacum è disponibile in diluizione bilanciata come : Tabacum-Injeel (D12, D30, D200) Il rimedio omeopatico Tabacum è, inoltre, contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: Tabacum D8 in Secale-Heel (gocce); Tabacum D10 in Aesculus compositum (gocce); Tabacum D10 in Strophanthus compositum (fiale); Tabacum D10 in Solanum compositum (fiale); Tabacum D10, D30, D200 in Argentum Homaccord (fiale). Considerazioni Tabacum è rimedio ad azione profonda e rapida sul Sistema neurovegetativo. Con Camphora, Veratrum, Ammonium carbonicum, Aconitum, ecc., è uno dei più importanti rimedi omeopatici delle patologie acute. E utile in tutti quei pazienti nei quali lo stile di vita, l eccessivo consumo di tabacco o la labilità emotiva portino ad alterazione del SNP. Oltre ad essere uno dei farmaci classici della cinetosi, è di grande rilievo terapeutico nelle crisi d ansia con somatizzazione gastroenterica e cardiocircolatoria. 37

10 LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2004 CAPSICUM ANNUUM lecitina saponosidi amari di natura steroidea. Fitoterapia Parti utilizzate: frutti Il nome latino Capsicum deriva da capsa (scatola) per la particolare forma del frutto che ricorda una scatola contenente i semi. Capsicum annuum (FIG. 3) è un arboscello perenne; le piantine hanno altezza tra i 20 e gli 80 cm; foglie alterne, a forma di cuore o lanceolate; fiori bianchi da Maggio a Settembre provvisti di androceo e gineceo che maturano contemporaneamente per la fecondazione autogena; frutti e bacche di varia forma, secondo la varietà botanica. La capsaicina, uno dei principi attivi del peperoncino, è contenuta nella placenta, velo sottile unito all'interno del frutto che sorregge i semi. Viene coltivato nei Paesi a clima caldo e temperato. Il sapore piccante è dato dalla capsaicina contenuta nel frutto. In genere i peperoncini più piccoli sono i più piccanti. Da ciò si deduce che la quantità di capsaicina nelle bacche è indirettamente proporzionale alla grandezza dei frutti. Origine: America centromeridionale FIG. 3 Costituenti Principali Eterosidi diterpenci capsaicina, rubefacina con effetto ipocolesterolemizzante ed antiaggregante piastrinico vitamina P, antiemorragica e vasocostrittrice vitamine del gruppo B, E, K acido ascorbico Uso Terapeutico Il peperoncino piccante era usato come alimento fin da tempi remoti. Dalla testimonianza di reperti archeologici sappiamo che era conosciuto in Messico 9000 anni fa e, già nel 5500 a.c., era coltivato. Una precisa testimonianza è offerta dalla biografia di Montezuma, ultimo Signore degli Aztechi che, mentre prigioniero di Cortez, consumava pietanze speziate con peperoncino rosso. In Europa il peperoncino fu introdotto da Cristoforo Colombo. In Asia e Africa era già conosciuto e consumato. In ambito medico, il peperoncino viene utilizzato in Fitoterapia: è efficace soprattutto per alleviare i dolori muscolari e quelli derivanti dall'artrite; attuali preparati contenenti capsaicina vengono utilizzati anche per alleviare il dolore posterpetico. Sembra avere azione di normalizzazione della pressione sanguigna, è utile nell'ipercolesterolemia, nelle varici degli arti inferiori per il suo effetto tonico vasale. Il peperoncino è ricco in Vit. C, che viene degradata durante il processo di essiccazione; ha attività antibiotica e protegge da malattie intestinali come le Salmonellosi. Capsicum è un buon regolatore intestinale poiché favorisce la digestione ed impedisce la putrefazione intestinale. Sembra svolgere azione benefica sul parenchima epatico. Alcuni Autori riferiscono un effetto antineoplastico a livello intestinale, grazie alle proprietà antiossidanti. Si ritiene, inoltre, che l assunzione di alcune spezie aiuti ad eliminare calorie: chi assume regolarmente cibi piccanti aumenta il proprio metabolismo del 25%. Tossicità ed Effetti Secondari Vengono segnalati casi di dermatite da contatto con la paprika; l'uso esterno e prolungato, sotto forma di pomata, può provocare, oltre a banali dermatiti, anche vescicole ed ulcere. E' consigliabile non abusare del peperoncino per os poiché, a dosaggi elevati, può essere dannoso per il parenchima renale e provocare gastriti, infiammazioni coliche e stipsi. E consigliabile non toccarsi gli occhi dopo aver maneggiato le bacche o la polvere. La polvere di Capsicum, se inalata, può causare reazioni pericolose. Omeopatia Sintomi Mentali Il rimedio è indicato nei pazienti in sovrappeso, pletorici, volto arrossato e congesto. Questi pazienti sono costituzionalmente indolenti e pigri: hanno spiccata avversione per l esercizio fisico, desiderano stare tranquilli e dormire; in genere, sono individui de- 38

11 LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2004 pressi, taciturni, immersi nei propri pensieri e che, in alcuni casi, meditano il suicidio. In altri casi, sono soggetti allegri che, improvvisamente, cambiano umore e vanno incontro a crisi di collera violenta. Apparato Gastroenterico Capsicum annuum è un rimedio importante per tutte le infiammazioni delle mucose irritate ed urenti. Oltre al bruciore, sono compresenti secrezioni con tenesmo. La sensazione di bruciore può estendersi dalla bocca all ano. E rimedio dell esofagite da reflusso, della gastrite ipersecretiva, della rettosigmoidite con diarrea, feci sanguinolente ed emorroidi. ORL Infiammazione dolorosa ed acuta dell orecchio medio con tendenza all interessamento mastoideo. Faringite con sensazione di costrizione. Tropismo del Rimedio MENTE APPARATO GASTROENTERICO STRUTTURE O.R.L. Eziologia Infezioni batteriche Intossicazioni Modalità Aggravamento Freddo Applicazioni fredde Bevendo acqua fredda All aria aperta Miglioramento Calore Mangiando Indicazioni Cliniche Generali: Infiammazioni genito-urinarie con tenesmo Dolori alle ossa della faccia, dopo esposizione al freddo Nevralgie facciali Tenesmo rettale con feci mucosanguinolente Emorroidi con bruciore anale. Patologie in cui il rimedio è specificatamente indicato: Otite media acuta Mastoidite Alcolismo Glossite Sinusite Tonsillite Blenorragia Cistite Obesità Stomatite Faringite Esofagite Gastrite ipersecretiva Rettosigmoidite Rettocolite ulcerosa Posologia Capsicum si usa alle basse diluizioni D6, D8 o 7CH nelle mucositi. Le somministrazioni devono essere frequenti particolarmente nelle patologie acute quali otiti, soprattutto se con tendenza mastoiditica. Nei pazienti con esofagite, gastrite, rettosigmoidite o cistite, le basse diluizioni possono essere somministrate anche per lunghi periodi fino alla remissione dei sintomi, 2-3 volte/die. Quando sia presente il tipico quadro del paziente pletorico, obeso e con tendenza all alcolismo, sono indicate le alte diluizioni (XMK) ripetute ogni 1-3 settimane fino a miglioramento del quadro clinico. La forma -Injeel è utile solitamente in iniezione s.c. a livello epigastrico o pelvico nelle patologie infiammatorie più persistenti di stomaco, retto od organi genito-urinari. Omotossicologia Il rimedio omeopatico Capsicum è contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: Capsicum D3 in Populus compositum SR (gocce); Capsicum D4 in Sulphur-Heel (compresse); Capsicum D6 in Solidago compositum S (fiale). Considerazioni Capsicum è un importante, anche se non molto usato, rimedio omeopatico, che, come altri appartenenti alla Famiglia delle Solanacee, ha come caratteristica peculiare la tendenza infiammatoria. In questo farmaco, questo aspetto è ipertrofico tanto che è sicuramente uno dei più importanti rimedi delle gravi infiammazioni delle mucose ipersecernenti e sanguinanti. La patogenesi di Capsicum ha una certa affinità con quella di Belladonna, anch esso rimedio delle infiammazioni faringee; in Capsicum, tuttavia, la situazione è più acuta e grave ed, analogamente al succitato rimedio, spesso accompagnata da ipertermia. Altra caratteristica del rimedio, che lo accomuna alle altre Solanacee, è la grande iperestesia sensoriale che in questo caso, è accompagnata dall intenso bruciore a tutti i livelli e dalla sensazione di costrizione alla gola, torace, vescica e retto. Non va sottovalutato il ruolo di Capsicum nelle patologie mentali e la sua importanza nella depressione e, soprattutto, nell alcolismo del pletorico. 39

12 LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2004 MANDRAGORA OFFICINARUM FIG. 4 Mandragora (FIG. 4) pianta erbacea tipica dell Area mediterranea con grossa radice a fittone semplice o ramificato, di aspetto antropomorfo. Il nome Mandragora sembra derivare dal germanico Man (uomo) e Tragen (portare) poiché le grosse radici, spesso bifide ed accavallate, ricordano gli arti inferiori umani o uomini senza braccia. E pianta usata dall uomo da tempi remoti. Fra gli altri, Mandragora è citata nel papiro di Ebers, negli scritti della Scuola Ippocratica e nelle antiche saghe germaniche. Origine: Regioni Mediterranee Costituenti Principali: Mandragora contiene: 0.4% di alcaloidi tra cui: Hyosciamina Scopolamina Atropina Mandragorina Podofillina Fitoterapia Parti utilizzate: radice Uso Terapeutico Pianta magica per eccellenza, è stata sempre considerata come il miglior antidoto contro ogni sortilegio. Si sosteneva che, sebbene emanasse odore sgradevole, se conservata in modo idoneo, il suo uso portava alla realizzazione di ogni desiderio. Era in grado di scacciare diavoli e spiriti maligni, godeva di proprietà ipnotiche, analgesiche e afrodisiache. Si diceva anche che odorare o respirare gli effluvi emanati dalla radice fresca poteva far ammutolire o far diventare pazzi. Grande uso di questa pianta è stato fatto dalla stregoneria; le sue foglie erano importanti componenti del Balsamo Tranquillo. Nell antichità, il suo maggior impiego era contro le malattie oculari. Veniva, inoltre, utilizzata esternamente come antiflogistico ed analgesico, applicando le foglie su parti infiammate o dolenti. A dosi inferiori ad 1 gr., si utilizzava per le turbe del sonno. Nonostante la sua riconosciuta tossicità, veniva utilizzata anche per uso interno. Il succo della corteccia della radice è un drastico purgante, come l Elleboro, ma più forte e potenzialmente mortale. Infusa nel vino, la corteccia radicale ha effetto ipnotico e veniva somministrata a coloro ai quali si doveva amputare un arto o si doveva intervenire con cauterizzazioni. Sul potere analgesico di Mandragora riferisce anche Boccaccio nella X novella della IV giornata del Decameron, laddove parla di un valentissimo Medico di Cirugìa, il cui nome (immaginario) era Maestro della Montagna, che il Manzi, De Renzi e Torraca identificano in Matteo Silvatico. La radice veniva utilizzata anche per la terapia della sterilità. Esistono testimonianze sull efficacia della tintura di Mandragora a 1/5, nella cura delle tossi spasmodiche e per sedare la tosse estenuante dei pazienti affetti da TBC. E utile rimedio negli stati spasmodici (singhiozzo, crampi gastrici, ulcera gastrica, coliche, tenesmo vescicale e rettale). Altro impiego riportato è come correttivo delle distonie neurovegetative. Tossicità ed Effetti Secondari Blocco della peristalsi da anticolinergici. Manifestazioni neurologiche, come allucinazioni, confusione mentale, convulsioni fino a letargia e coma, delirio. Omeopatia La sperimentazione omeopatica del rimedio è molto limitata. I sintomi sono molto simili a quelli di Belladonna ma con caratteri più cronici e meno congestivi; Julian parla di una Belladonna raffreddata ed attenuata. Sintomi Mentali Il rimedio è indicato nei pazienti inquieti, agitati, soggetti a crisi isteriche. E farmaco specifico dei pazienti ciclotimici con alternanza di euforia e depressione che, per alcuni tratti, ricordano Hyoscyamus. Il paziente accusa grande iperestesia sensoriale e varie alterazioni della sensibilità. Apparato Gastroenterico E rimedio specificatamente indicato nelle problematiche infiammatorie dell Apparato Digerente, dallo stomaco al retto; si può af- 40

13 LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2004 fermare che complementi e completi, a questo livello, l azione di Capsicum, con tropismo più netto per pancreas e vie biliari. I pazienti Mandragora presentano, spesso, alterazioni della mucosa linguale, bocca asciutta e gengive infiammate e sanguinanti. E compresente desiderio di carne e di cibi dolci. Le gastralgie sono tipicamente migliorate in flessione forzata (Colocynthis), mentre le algie addominali sono attenuate dall iperestensione (Dioscorea). E un rimedio della stipsi; le feci sono dure, biancastre, cretacee. Apparato Osteoarticolare Rimedio indicato nei reumatismi infiammatori, in particolare, nelle crisi di gotta. E indicato anche nella coxartrosi e nella sciatalgia. I dolori reumatici di Mandragora colpiscono con interessamento alternato (diagonale) alcune articolazioni, ad esempio polso Dx-caviglia Sn, come Lithium carbonicum. I dolori si aggravano tipicamente col riposo ed all inizio dell attività motoria. I preparati iniettabili contenenti Mandragora in bassa diluizione sono da molto tempo utilizzati in Antroposofia per la terapia dell artrosi cervicale. Tropismo del Rimedio MENTE APPARATO GASTROENTERICO APPARATO OSTEOARTICOLARE Eziologia Turbe del Sistema Nervoso Stress Modalità Aggravamento Riposo Dieta regolare Miglioramento Movimento Consumo di: - Vino - Caffè - Fumo Indicazioni Cliniche Generali: Alternanza di umore Cefalea congestizia Iperestesia Turbe della sensibilità Iperestesia auditiva Sonnolenza Midriasi Fotofobia con miglior visione notturna Algie e sanguinamento gengivale Lingua impaniata Stipsi atonica Insufficienza biliare Angina pectoris con crisi verso le h. 5 a.m. Reumatismo infiammatorio Crampi muscolari Patologie in cui il rimedio è specificatamente indicato: Depressione ciclotimica Distonia Neurovegetativa Artrosi cervicale Gotta Gengivite Gastrite Colite Rettocolite Colecistite Colangite Pancreatite Posologia Mandragora si usa in basse diluizioni, D8, D10 o 7CH nelle problematiche infiammatorie articolari in cui è molto utile anche l impiego iniettivo locale della forma -Injeel. Sempre le basse diluizioni sono consigliate nelle importanti indicazioni gastroenteriche: anche in questi casi non deve essere dimenticata la possibilità di impiegare il rimedio con la metodica biomesoterapica secondo il problema specifico. In questi casi le somministrazioni sono usualmente settimanali. Nelle problematiche nervose, dalla sonnolenza alla ciclotimia, dall iperestesia alla stipsi atonica sono indicate le alte diluizioni ed in particolare la XMK (5-10 gocce sublinguali) alla sera o in dosi uniche ripetute ogni 3 settimane fino a miglioramento. Omotossicologia Mandragora è disponibile in diluizione bilanciata come : Mandragora-Injeel (D8, D12, D30, D200). Il rimedio omeopatico Mandragora è, inoltre, contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: Mandragora D8 in Momordica compositum (fiale); Mandragora D10 in Mucosa compositum (fiale). Considerazioni Mandragora è importante rimedio in Omeopatia ed Omotossicologia. La tossicità della pianta ha reso difficile la sperimentazione che è scarsa: tuttavia le sue indicazioni e la sua efficacia sono notevoli. E rimedio con chiaro effetto antinfiammatorio, analogamente a tutte le altre Solanaceae omeopatizzate. Il suo effetto, soprattutto in biomesoterapia, è notevole: in particolare nelle patologie osteoarticolari infiammatorie e nei problemi congestizio-infiammatori dell Apparato Digerente, dallo stomaco al retto. Sul piano mentale si colloca in una posizione intermedia tra Belladonna e Hyoscyamus e trova indicazione specifica e molto interessante nei pazienti ciclotimici. 41

14 TAB. 1 FIG. 1 FIG. 1 TAB. 1 TAB. 2 LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2004 LETTERATURA 1. Benyamine G. - De "l'enteque seco" à la périarthrite calcifiante de l'épaule en passant par "Malacoxylon solanum". Les Annales Homéopathiques Françaises; Bergeret C. - Nouvelle Clinique d Homéopathie Végétale Ed. Similia, Paris; Bernadet M. - La Phyto-Aromathérapie Pratique. Dangles Ed. St-Jean de Braye; Beyerl P. - The Master Book of Herbalism. Phoenix Publ.Washington; Bianchi I. - Argomenti di Omotossicologia, vol. I, Guna Ed., Milano, Bianchi I. - Argomenti di Omotossicologia vol. II, Guna Ed., Milano, Bianchi I. - Repertorio Omeopatico Omotossicologico e Materia Medica Guna Ed., Milano, Bozza Marrubini M., Ghezzi Laurenzi R., Uccelli P. - Intossicazioni acute. 2a Ed. OEMF; Braveman E.R. - The Healing Nutrients. Whithin Keats; Bruneton J. - Pharmacognosie, Phitochimie, Plantes Médicinales. Lavoisier Ed., Paris; Catalogue Handbook of Fine Chemicals Aldrich, Coulamy A., Jousset C. - Basses Dilutions et Drainage en Homéopathie. Ed. Simila, Paris; Demarque D. - Pharmacologie et Matière Médicale Homéopathique, CEDH Ed., Lyon; Frohne D. - A color Atlas of Poisonous Plants. Wolfe Publ., Stuttgart; Fuckert M. - An Involuntary Proving of Capsicum, Homeopathic Links 12.1, 1/ Gessner O. - Gift und Arzneipflanzen von Mitteleuropa Winter Universitatsverl Heidelberg; Goodman and Gilman s. - The Pharmacological Basis of Therapeutics. Pergamon Press; Guermonprez M. - Matière Médicale Homéopathique. Doin Ed., Paris; Jayasuriya A. - Clinical Homeopathy. Jain Publ., New Delhi; Kenton A., Parakonny A.S., Gleba Y.Y., Bennett M.D. - Characterization of the Nicotiana tabacum L. genome by molecular cytogenetics. Molecular and General Genetics 240, Lehninger A.L. - Principi di Biochimica. Zanichelli, Bologna; Madaus G. - Lehrbuch der biologischen. Heilmittel Heidelberg; Makewicz A., Radunz A., Schmid G H. - Immunological evidence for the binding of beta-carotene and xanthophylls onto peptides of photosystem I from Nicotiana tabacum. Biosciences, 49/ Maugini E. - Manuale di botanica farmaceutica. Piccin Ed., Padova; Nash E. - Leaders in Homeopathic Therapeutics. Jain ed., New Delhi; Pelikan W. - L Homme et les Plantes Médicinales. 3 vol. Triades Ed., Paris; Plummen D. - Biochemistry. The chemistry of life. McGraw Hill; Potter SOL - Therapeutics, Materia Medica, and Pharmacy, 11th ed., P. Blakiston's Son & Co., Philadelphia; Reckeweg H.H. - Materia Medica: Homeopathia antihomotoxica a selective pharmacology Aurelia Ed., Baden Baden; Robert K. - Harper s Biochemistry. Appleton & Lange; Schreiber K., Ronsch H. - Recent investigations of the chemistry and biochemistry of the alkaloids of Solanum dulcamara. Conference of the Biochemistry and Physiology of Alkaloids. Halle; Seutemann S. - Homootherapie mit Bio-Katalysatoren.Verl Kastner; Stauffer K. - Klinische Homopathische Arzneimittellehere Sonntag Verl Regensburg, Van Hellemont J. - Compendium de Phytothérapie. APB Ed. Bruxelles; Vernejoul M.-C., Mautalen C.-A., Miravet L. - Solanum malacoxylon: de la plante toxique à l'agent thérapeutique. La Nouvelle Presse Médicale, 2 juin 1978, n Viccellio P. - Handbook of Medical Toxicology. Little, Brown and Company; Vigneau C. - Plantes médicinales. Ed. Masson, Lyon; Voegeli A. - Leit und wahlanzeigende Symptome der Hoopathie Haug Verl. Heidelberg; Wilkins M. - I segreti delle Piante. Ed. De Agostini, Novara; Sono stati inoltre consultati i seguenti siti internet: pagimage007.shtml a cura del Prof. Ivo Bianchi Future pubblicazioni: LE PAPAVERACEE (2005) Già pubblicati: L LE LOGANIACEE PRIMA PARTE Nux vomica Gelsemium sempervirens Ignatia amara Spigelia anthelmia - LOGANIACEAE - e Loganiacee sono una Famiglia botanica comprendente circa 500 Specie originarie delle regioni tropicali. Sono essenze legnose, talvolta con habitus lianoso, a foglie intere e opposte, provviste di stipole. I fiori sono ermafroditi e attinomorfi, usualmente riuniti in cime bipare, con perianzio formato da 5 sepali uniti in un corto tubo e da altrettanti petali saldati in una corolla tubulosa di forma allungata. L'androceo consta di 5 stami inseriti sulla corolla, mentre il gineceo riunisce 2 carpelli, uniti in un ovario supero e biloculare, sormontato da uno stilo con stimma unico. Il frutto è una bacca o una capsula. Alla Famiglia delle Loganiaceae appartengono alcune piante da cui si estraggono veleni molto potenti (TAB. 1), quali gli alcaloidi stricnina e brucina. In particolare, dalle specie Strychnos toxifera e Strychnos crevauxiana gli Indigeni sudamericani ricavano il curaro, utilizzato nella caccia per avvelenare la punta di piccole frecce lanciate con la cerbottana. Tossicità A cura de Prof. Ivo Bianchi I più importanti rappresentanti di questa Famiglia, dal punto di vista dell interesse terapeutico fitoterapico omeopatico, sono: Spigelia anthelmia Gelsemium sempervirens Ignatia amara (Strychnos Ignatii) Nux vomica (Strychnos nux vomica). SPIGELIA ANTHELMIA CORONARO-DILATATORE TORE VAGOTONICO ANTI-IPERTENSIVO TENSIVO E una pianta annuale originaria del Sud America ed ivi, un tempo, usata dagli Indigeni per la terapia delle parassitosi intestinali. Introdotta in Europa nel 700, è stata scarsamente impiegata come vermifugo, per la sua tossicità (FIG. 1). LE CUPRESSACEE La Med. Biol., 2003/2; LE LOGANIACEE - LOGANIACEAE - SECONDA PARTE IGNATIA AMARA L A M E D I C I N A B I O L O G I C A L U G L I O - S E T T E M B R E LE LOGANIACEE Prima Parte La Med. Biol., 2003/3; A cura de Prof. Ivo Bianchi È una liana con fiori bianchi a grappolo. I frutti sono globosi, verdastri o giallo-arancioni, contenenti grossi semi di forma irregolare (FIG. 1) color grigio-brunastro, ricoperti da fine peluria. I semi furono introdotti in Europa dal Padre gesuita Camelli, che diede alla specie il nome attuale in ricordo di Ignazio di Loyola, fondatore del suo Ordine. La pianta è nota in Estremo Oriente, dove viene utilizzata come farmaco e come veleno. Ignatia è stata utilizzata nella terapia delle gastralgie ( gocce amare di Baumè ). Origine: Isole Filippine Costituenti principali: Alcaloidi indolici Stricnina Brucina Acido caffeico Acido clorogenico Contiene gli stessi alcaloidi di Nux vomica, con maggior quantità di Brucina. Fitoterapia Parti utilizzate: semi Uso Terapeutico È usata come tonico nella medicina popolare; la sua tossicità ne limita molto l'impiego. L e Solanacee sono una Famiglia vegetale rappresentata da 90 Generi ed oltre 2000 Specie a portamento variabile (TAB. 1). Prevalgono le erbe e gli arbusti ma non mancano specie arboree o lianose. Hanno foglie semplici, alterne o appiattite. I fiori presentano corolla rotata o tubulosa; generalmente sono pentameri sebbene, a volte, la simmetria sia bilaterale; l ovario è supero con numerosi ovuli. Il frutto è una bacca o una cassula. Sono, da sempre, considerate piante importantissime per l uomo per le loro proprietà tossiche e terapeutiche (Mandragora, Belladonna), fonte alimentare (Patata, Pomodoro), spezie (Peperoncino) o voluttuarie (Tabacco) (TAB. 2). Il nome deriva dal latino e fa riferimento al sollievo in relazione alle proprietà sedative, note fin dall antichità. Fitochimicamente, le Solanacee sono caratterizzate dalla presenza di numerosi alcaloidi tropanici (TAB. 3), derivati dall aminoacido ornitina. La L-hyoscyamina è il principale alcaloide dei Gen. Atropa, Datura e Hyoscyamus. Durante l essiccazione della pianta questo alcaloide è parzialmente convertito per riduzione della componente acida in quella otticamente inattiva DL-hyoscyamina. Nella radice di Mandragora, l alcaloide predominante è la scopolamina. Entrambi gli alcaloidi hanno simili proprietà parasimpaticolitiche (riduzione della salivazione, sudorazione, secrezione bronchiale, aumento della peristalsi intestinale, rilassamento degli organi cavi quali cistifellea, vescica ed utero). Oltre a queste azioni a livello periferico dovute sostanzialmente solo alla forma L- dei vari alcaloidi, sono compresenti molti effetti a livello del S.N.C. La hyoscyamina in alte dosi è stimolante della corteccia cerebrale, mentre la scopolamina, anche in piccole dosi, è un depressore motorio e, in dosi più elevate, induce sonno crepuscolare. L associazione di estratti di Solanacee del Gen. Datura dell area tropicale andina con benzodiazepine è molto utilizzata dalla malavita colombiana. Questa sostanza (burundanga) induce ipnosi, annulla la volontà, provoca perdita di memoria ed è utilizzata 37 LE SOLANACEE - SOLANACEAE - PRIMA PARTE L A M E D I C I N A B I O L O G I C A G E N N A I O - M A R Z O nelle cerimonie religiose. Ogni anno, almeno 6000 individui, nella sola Bogotà, devono ricorrere alle cure ospedaliere per gli effetti di questa droga. Viene fatta assumere alle donne per abusarne sessualmente, senza che se ne possano render conto, o ai turisti per scopi criminosi. La formazione degli alcaloidi della nicotina segue parte della stessa catena biosintetica sebbene il loro pathway metabolico sia nettamente distinto. Nonostante sia presente in molte specie vegetali, l unica pianta che lo contenga in grande quantità (oltre il Capsicum Dulcamara Divisione: Magnoliophyta Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Tabacum Ordine: Solanales Famiglia: Solanaceae Mandragora LE LOGANIACEE Seconda Parte La Med. Biol., 2004/1; Belladonna Stramonium Hyoscyamus Tossicità A cura de Prof. Ivo Bianchi 45 L A M E D I C I N A B I O L O G I C A A P R I L E - G I U G N O LE SOLANACEE Prima Parte La Med. Biol., 2004/2;

15 LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2005 A cura de Prof. Ivo Bianchi LE SOLANACEE - SOLANACEAE - TERZA ED ULTIMA PARTE Concludono la rassegna dei rimedi omeopatici della Famiglia delle Solanacee i tre più rappresentativi ed attivi dal punto di vista terapeutico. Grazie all elevato contenuto in alcaloidi tropanici, Belladonna, Hyoscyamus e Stramonium sono, infatti, conosciuti in Omeopatia come il Trio del Delirio incidendo, in tutte le diluizioni, particolarmente sul Sistema Nervoso Centrale e Periferico. La descrizione di questi rimedi, reperibile nella maggior parte delle Materie Mediche, può indurre a pensare a sostanze da utilizzare solo in casi estremi: follia, epilessia grave, violenza; in realtà, sono rimedi ad indicazione molto comune, preziosi nella prassi omeopatica quotidiana. Il paziente per cui è indicato Stramonium non sarà vittima di una crisi di violenza distruttiva; sarà probabile che un tic persistente al volto di un paziente che abbia subito repressioni educative (abbastanza frequenti) possa indicare la prescrizione del rimedio. La Materia Medica va consultata con molta attenzione; è indispensabile possedere capacità di estrapolazione e comprendere il sintomo minore che mima o vicaria il sintomo eclatante. La prescrizione di questi rimedi necessita di un indagine psicologica e, soprattutto, neuropsichiatrica dell individuo che non risulta sempre difficoltosa, poiché, talvolta, alcuni semplici sintomi, comportamenti o modalità reattive possono guidarci e facilitare il nostro compito. Questi rimedi omeopatici, pur essendo tutti tipici dell ipereccitabilità mentale, hanno, tuttavia, sintomi caratteristici e distintivi: Stramonium contiene sempre una nota di paura e violenza, Hyoscyamus di gelosia e sospetto, Belladonna di irritabilità ed autoaggressione. L Omeopatia moderna deve tendere alla scientificità ed esige, quindi, un razionale per i sintomi della Materia Medica Omeopatica. Nel caso di questi tre rimedi il razionale è evidente. Infatti, gran parte dei sintomi di Belladonna si spiegano grazie al suo elevato contenuto in atropina, mentre i sintomi allucinatori e spasmodici dei tre rimedi si spiegano con il comune contenuto in scopolamina. Le diverse quantità dei tre principali alcaloidi sono responsabili dei quadri clinici differenziati e più o meno marcati. Analizziamo la Materia Medica di questi rimedi tanto utilizzati da medici, sciamani e sacerdoti fin dai tempi più antichi. ATROPA BELLADONNA FIG. 1 Pianta erbacea perenne molto alta, comune, spesso reperibile nelle radure delle faggete. Il nome volgare deriva dall uso della pianta sotto forma di collirio da parte delle dame italiane del Rinascimento: si produceva con essa una dilatazione pupillare che donava particolare splendore allo sguardo. Il nome del Gen. Atropa 45

16 LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2005 Sintomi mentali Come rimedio delle problematiche acute è indicato nel delirio violento, selvaggio, con tendenza a mordere, sputare, strappare, scappare. Il paziente può avere allucinazioni terrifiche: vede mostri, animali che gli si scagliano contro, fantasmi, insetti. Ha paura di cose immaginarie e tenta di fuggire. Netta avverrichiama la terza delle Parche, colei che taglia il filo della vita: l ingestione di una decina di queste bacche possono essere mortali. La pianta si sviluppa nelle zone di penombra e cresce su suolo asciutto e calcareo con grosso rizoma cilindrico, fusto robusto, molto ramoso, foglie grandi ovali a cui si oppongono altre più piccole. I fiori sono campanulati, penduli, di colore violaceo cupo, sbiadito. Ad essi succedono bacche sferiche, biloculari dalle dimensioni di piccole ciliege, nere lucide, in parte racchiuse nel calice accrescente. Origine: Europa, Nord Africa Costituenti Principali: Belladonna contiene alcaloidi tropanici derivati dall aminoacido ornitina. Gli alcaloidi di Belladonna e, in particolare, l atropina, che è la molecola chimicamente più stabile, sviluppano netta azione vagolitica, già nota nel secolo scorso. Quest azione si esplica a livello delle terminazioni nervose postgangliari. L atropina si lega reversibilmente ai recettori delle cellule effettrici, bloccando i recettori dell acetilcolina impedendo a quest ultima di esercitare la sua fisiologica funzione, l attivazione del Sistema Parasimpatico. L acetilcolina agisce anche a livello degli effettori gangliari e neuromuscolari; tuttavia, l atropina limita i propri effetti, almeno alle dosi usuali, solo a livello postgangliare bloccando gli effetti muscarinici dell acetilcolina. È, inoltre, interessante notare come l atropina antagonizzi prontamente e completamente l innervazione parasimpatica craniale, toracica e gastrica, ma non altrettanto efficacemente quella intestinale e pelvica. A livello dei vari organi periferici, l atropina ha effetto simpaticomimetico: a livello cardiaco: dopo una temporanea bradicardia, aumento del ritmo per inibizione dell azione del vago. a livello vascolare: scarsa ripercussione sulla pressione arteriosa. a livello delle fibre muscolari lisce: rilassamento ed inibizione motoria con diminuzione del tono peristaltico intestinale, paralisi ureterale, aumento della pressione intravescicale, diminuzione del tono degli organi delle vie biliari, antagonizzazione dell attività broncocostrittrice dell acetilcolina. a livello oculare: midriasi passiva per paralisi dei muscoli costrittori dell iride. a livello centrale per interazione con i recettori muscarinici: eccitazione con agitazione, disorientamento, aumento dei riflessi, allucinazioni, delirio, confusione mentale, insonnia. A piccole dosi determina sedazione e depressione. Fitoterapia Parti utilizzate: foglie Uso Terapeutico Belladonna veniva utilizzata sotto forma di estratto fluido e secco come narcotico, analgesico locale, antinevralgico, antipar- kinsoniano per la sua azione anticolinergica. Ha importante effetto antiemetico ed era usata per la nausea gravidica e per ogni caso di iperscialorrea. Produce netto effetto di soppressione della sudorazione. È efficace nell iperacidità gastrica e diminuisce la motilità gastroenterica; preparati a base di Belladonna sono stati a lungo usati nel trattamento dell ulcera gastroduodenale. Entra nella composizione di molti calmanti topici del dolore (ulcerazioni, ragadi). È utilizzata come antispasmodico a vari livelli: dismenorrea, pertosse, asma. È utile nel trattamento della bradicardia da iperstimolazione vagale. Il principale alcaloide atropina è ampiamente usato in oculistica come midratico e in medicina interna come antidoto per gli avvelenamenti da muscarina. Tossicità ed Effetti Secondari L avvelenamento da Belladonna produce: polso rapido, pupille dilatate, pelle secca ed arrossata, riduzione della secrezione di saliva e delle secrezioni gastriche, vomito, diminuita sensibilità, delirio, convulsioni, stato letargico, respiro frequente e superficiale ed eventualmente morte per paralisi del centro respiratorio. Dei casi di morte da Belladonna o suoi derivati riportati in Letteratura, circa la metà sono dovuti a somministrazione orale e più della metà delle vittime sono neonati e bambini. Questi bambini manifestavano febbre elevata; l inibizione della sudorazione indotta da Belladonna può aver causato l iperpiressia spesso fatale. L Uomo e i Primati sono particolarmente sensibili agli effetti di Belladonna e dei suoi derivati. L azione tossica della Belladonna sembrerebbe proporzionale al grado di sviluppo ed all attività funzionale cerebrale poiché, oltre a rilevare una maggiore sensibilità dell uomo e degli animali più evoluti, si è notato che, nella specie umana, è più sensibile un cervello più attivo ed irritabile (ad esempio quello di un bambino) rispetto a quello di individui con gravi ritardi mentali (quasi immuni). Nel suo Dizionario di Materia Medica Pratica, J. Clarke riporta un caso interessante di avvelenamento con bacche di Belladonna da parte di tre bambini di 7, 5 e 3 anni e mezzo. I sintomi acuti erano assai più gravi nei due bambini più piccoli, nei quali, dopo molti mesi, si riscontrò una permamente e quasi totale perdita dell udito e della parola; nel maggiore, invece, fu riscontrata ancora l irritabilità tipica della sostanza. Il quadro tossico che si evidenzia con Belladonna è stato paragonato da vari Autori, a partire da Hahnemann, al quadro clinico della scarlattina grave e dell idrofobia. Omeopatia 46

17 LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2005 sione per la compagnia e fastidio per il rumore. Spesso emette suoni inarticolati e confusi. Linguaggio assurdo, spesso osceno con risate prorompenti. Talora situazioni di grande irritabilità ed eccitabilità si verificano, soprattutto nei neonati, in caso di febbre. In ambito cronico è spesso rimedio del grave paziente psichiatrico che parla rapidamente, in maniera astiosa, ha rapidi cambiamenti d umore e passa dalla quiete e serenità alla violenza. Talora è compresente stupor con congestione cefalica e pupille dilatate. Il paziente è in preda a parossismi di esaltazione psicomentale con grande abbondanza di idee ed immagini generalmente fantastiche ed incoerenti. È sempre rilevabile eccessiva eccitabilità nervosa con esaltata sensibilità di tutti gli organi di senso: il minimo tocco, un lieve rumore, la luce, allertano il paziente. È evidenziabile congestione cefalica con vertigini aggravate ad ogni movimento e, in particolare, chinandosi in avanti e rialzandosi da chinati. Capo Farmaco per eccellenza della cefalea di tipo congestizio, pulsante, violenta. Gli occhi sembrano uscire dalle orbite, il dolore sopraggiunge improvvisamente, dura indefinitamente, cessa altrettanto improvvisamente. Il capo sembra aprirsi. Il dolore si manifesta soprattutto alla fronte ma anche all occipite e alle tempie. La cefalea è così intensa che viene compromessa la vista e quindi subentra stato soporifero. Il sintomo aumenta di notte: talora è rilevabile sonnolenza accompagnata da incapacità ad addormentarsi. Il paziente cammina su e giù per la stanza e spesso ha problemi di equilibrio. Il dolore è peggiorato da: rumore, luce, movimento (anche solo degli occhi), contatto, minimo sforzo, aria aperta, calore, dal chinarsi. È migliorato da: pressione, avvolgendosi il capo con un panno stretto, rivolgendo lo sguardo in alto e piegandosi all indietro, flusso mestruale. Riconosciamo in questi sintomi la cefalea tipica di alcune situazioni morbose come: febbre tifoide, meningite ed encefalite nel loro stadio iniziale, idrocefalo acuto, apoplessia imminente, colpo di sole. Questo tipo di cefalea si riscontra spesso nel paziente iperteso. Occhio Intolleranza alla luce, particolarmente a quella artificiale, mosche volanti, flashes di luce, aloni colorati, specialmente rossi. Le pupille sono tipicamente dilatate. La congiuntiva è iniettata di sangue, secca, infiammata. Spesso è presente nevralgia intra- o sovraorbitaria, ciliare, particolarmente a destra e spesso legata a soppressione di eruzioni o amenorrea. Infiammazioni del nervo ottico e della retina. Strabismo per spasmo dei muscoli oculari o legato ad affezioni cerebrali. Orecchio Infiammazioni acute, particolarmente Dx. Otite media acuta particolarmente nei bambini che urlano nel sonno, dondolano il capo e manifestano segni di possibile estensione meningea. Il dolore può estendersi a tutta la parte destra del volto coinvolgendo anche la parotide che è rigonfiata ed infiammata. Rimedio interessante per la perdita dell udito in corso o conseguenza di febbri con caratteristiche tifoidee. Naso Odorato acuto o ridotto. Epistassi con congestione al capo particolarmente nei bambini e di notte con sensazione di sangue caldo. Epistassi dei pletorici, ipertesi. Soppressione di catarro nasale con conseguente cefalea intensa. Viso Viso rosso, congesto con tendenza allo spasmo dei muscoli mimici, talora con risus sardonicus ; continuo tremore delle palpebre alternato a spasmi dei muscoli delle mani e piedi. Nevralgia facciale violenta che spesso origina alla tempia Dx e si estende all orbita e alla guancia, aggravata da minimi movimenti. Cavo orale Bocca e cavo orale sono secchi con o senza sete. La lingua è secca e rossa con papille infiammate e rigonfie, trema quando viene protrusa. Balbuzie e debolezza paralitica degli organi della fonazione sono tipici di Belladonna come di Stramonium. Rimedio importante anche per il mal di denti pochi minuti dopo aver mangiato, non durante il pasto. L intensità aumenta gradualmente per poi diminuire altrettanto gradualmente. Mal di denti peggiorato toccandoli, masticando e all aria aperta; migliorato comprimendo le gengive fino al sanguinamento. Gola Belladonna è grande rimedio del mal di gola associato a fauci e faringe molto infiammati: veniva utilizzata già da Hanhemann per la terapia della scarlattina. Il palato è molle e le tonsille sono gonfie, particolarmente a Dx. La deglutzione, particolarmente di bevande o cibi liquidi, è dolorosa. Sensazione di avere qualcosa in gola, il che induce a schiarirsi la voce continuamente. La gola appare gonfia anche esternamente ed è estremamente sensibile al tatto. Contrazione spasmodica del faringe e dell esofago con difficoltà a deglutire, come se la gola fosse troppo stretta. Stomaco Ricerca ansiosa di bevande particolarmente fredde (specialmente nella tonsillite). Desiderio di limoni e limonate che producono benessere. Scarso appetito con avversione per il cibo ed in particolare per la carne. Dolori con bruciori o spasmi in epigastrio estendentesi posteriormente alla colonna, in regione interscapolare. I dolori peggiorano col movimento, la pressione e dopo aver bevuto. Addome Coliche biliari talora con conati di vomito o franco vomito biliare con fegato indurito, regione epatica molto dolente; il paziente non tollera di essere toccato. Il dolore si estende posteriormente, in regione renale, alle spalle e al collo. Il dolore è peggiorato 47

18 LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2005 giacendo sul lato Dx e muovendosi, il paziente deve piegarsi in due per avere sollievo. Coliche addominali con emissioni gassose nei bambini; spesso i piccoli si mettono a pancia in giù su una sedia. Retto Urgenza inefficace alla defecazione o con emissioni di feci dure. Contrazione spasmodica dello sfintere anale. Apparato Uro-Genitale Cistite con irritazione (non infiammazione) della vescica con stranguria; frequente desiderio di urinare con emissione di piccole quantità di urina dalle caratteristiche normali. Ritenzione urinaria del post-partum. Perdita di urine in ortostatismo. Enuresi notturna nei bambini, spesso con sudorazione profusa, inquietudine e movimenti bruschi durante il sonno. Annessite con dolori pelvici che vengono e cessano improvvisamente. In particolare, l ovaio Dx è dolente, molto ingrossato ed indurito. I dolori sono acuti, urenti particolarmente all esordio delle mestruazioni, accompagnati da leucorrea, che peggiora al mattino. Mestruazioni troppo precoci e profuse; sangue denso, decomposto, rosso scuro, caldo, maleodorante. Prima e dopo le mestruazioni la paziente avverte crampi epigastrici. Durante le mestruazioni: pesantezza pelvica, lombalgie, ansia, caldo alla testa, sudorazione al torace di notte, disturbi mentali. Farmaco molto utile in gravidanza per alterazioni mentali, mal di denti, convulsioni, spasmi, deliquio. Agisce sullo spasmo dell ostio uterino durante il travaglio favorendo il parto (come Caulophillum). Rimedio utile per infiammazione e gonfiore fino allo stadio dell erisipela della mammella. Infiammazione dei testicoli. Apparato Respiratorio Attacchi di spasmo (croup) laringeo con fauci arrossate; tosse secca particolarmente notturna; aggravata dal movimento, dal parlare e al risveglio. Talora la tosse è spasmodica, accompagnata da starnuti, aggravata dall inspirazione profonda. Buon rimedio della pertosse in fase iniziale e particolarmente in caso di eretismo cerebrale. Nei bambini, la crisi di tosse comincia col pianto e termina con starnuti. Apparato Cardiocircolatorio Polso molto accelerato in ampiezza e frequenza; palpitazioni violente che si ripercuotono al capo. Congestione sanguigna in varie parti del corpo: capo, torace e utero, in particolare. È uno dei più importanti rimedi omeopatici dell ipertensione arteriosa congestizia con spiccato innalzamento della pressione sistolica. Pelle Rossore talora tendente al viola, calore e secchezza della pelle, dolente al tatto. Eruzioni rubeo- e scarlattiniformi con febbre, angina tonsillare, tosse, cefalea, etc. Erisipela flemmonosa, foruncolosi; varicella, soprattutto quando sia coinvolto il Sistema Nervoso. Sonno Sonnolenza con incapacità di dormire, il sonno è disturbato, con movimenti, brontolii, urli, scatti, discorsi irrazionali, particolarmente prima di mezzanotte e nei bambini. Risveglio accompagnato da sensazione di spavento, con occhi sbarrati, talora con la sensazione che vi sia qualcosa sotto il letto, spesso dopo incubi. Se viene indotto il risveglio, il paziente è eccessivamente irritabile e facilmente incline al pianto. Febbre La febbre di Belladonna è molto alta a carattere remittente che non ha un preciso momento di aggravamento (peggiora verso sera e di notte). È una febbre generalmente secca e bruciante; può manifestarsi sudorazione calda talora solo nelle parti coperte, talora più marcata al viso. Le estremità sono fredde, la testa calda; il malato ha molto freddo e non vuole scoprirsi. Assenza di sete ed aggravamento con l ingestione di acqua fredda o birra. È una tipica febbre dell infanzia caratteristica delle malattie esantematiche ed in particolare della scarlattina; frequente nelle malattie con manifestazioni settiche. È presente una tipica sofferenza cerebro-spinale con manifestazioni nervose quali: delirio, convulsioni, stupore ed incoscienza. Spesso Belladonna è indicata dopo Aconitum quando, nel corso di iperpiressia, compaiano i tipici sintomi mentali. Tropismo del Rimedio SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO STRUTTURE O.R.L. APPARATO DIGERENTE APPARATO UROGENITALE APPARATO BRONCOPOLMONARE CUTE TESSUTO CONNETTIVO Eziologia Infezioni acute virali o batteriche Infiammazioni acute Modalità Aggravamento Al tatto Luce Rumore In posizione orizzontale Miglioramento Compressione forte Penombra Quiete In posizione semiassisa Indicazioni Cliniche Generali: Stati deliranti Allucinazioni Coliche 48

19 LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2005 Dismenorrea Cefalea congestizia Febbre elevata Infiammazioni acute Stati infettivi acuti Tosse secca, spasmodica Bruxismo Coliche addominali Fotosensibilità Midriasi Spasmi muscolari Spasmi viscerali Coliche epatiche Coliche renali Mioclonie Eritemi cutanei Dolori dentari Iperestesia sensoriale Crisi ipertensive Secchezza mucosa Emorragie Patologie in cui il Rimedio è specificatamente indicato: Schizofrenia Demenza Convulsioni febbrili Epilessia Glaucoma Esoftalmo Strabismo Spasmofilia Tic Foruncolosi Erisipela Borsite Varicella Morbillo Parotite Scarlattina Rinite virale Sinusite Laringite spasmodica Pertosse Influenza Faringotonsillite Otite media acuta Mastite Gotta Ipertensione arteriosa Osteoartrite Cistite Annessite Posologia Belladonna è efficace farmaco ad effetto anti-infiammatorio, antireattivo che agisce a tutti i livelli, sui tessuti connettivi ma, in particolare, sulle strutture epiteliali e su quelle di comune origine embrionaria, sul Sistema Nervoso. Si useranno le basse diluizioni, solitamente centesimali (6CH) o decimali (D4-D8) qualora si voglia agire solo sul problema infiammatorio. Quando sia necessario agire anche sulla reattività nervosa (ad esempio in corso di febbre quando si voglia prevenire l eventuale insorgenza di convulsioni), si utilizzeranno le diluizioni associate: Belladonna-Homaccord sarà molto indicata. Quando si voglia trattare esclusivamente il sintomo mentale (violenza, iperreattività, spasmo di tipo convulsivo) sono utili le alte diluizioni MK o XMK anche in gocce da ripetere fino a miglioramento (2-3 volte al giorno o in caso di turbe strutturali del Sistema Nervoso, come spesso accade negli epilettici, anche tutte le sere per lunghi periodi). Omotossicologia Belladonna è disponibile in diluizione bilanciata come: Belladonna-Injeel S (D12, D30, D200, D1000); Belladonna-Injeel forte S (D4, D12, D30, D200, D1000). Il rimedio omeopatico Belladonna è, inoltre, contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: Belladonna D2 in Viburcol supposte; Belladonna D3 in Spigelon gocce, cps, fiale; Belladonna D4 in Tartephedreel gocce; Belladonna D4 in Phytolacca-Heel cps; Belladonna D4 in Tartarus-Heel cps; Belladonna D4 in Husteel gocce; Belladonna D4 in Mercurius-Heel cps; Belladonna D4 in Arnica comp.-heel gocce, cps; Belladonna D6 in Rauwolfia compositum fiale; Belladonna D6 in Carbo compositum fiale; Belladonna D10 in Mucosa compositum fiale; Belladonna D2, D10, D30, D200, D1000 in Belladonna Homaccord gocce; Belladonna D3, D10, D15, D30, D200, D1000 in Plantago Homaccord gocce; Belladonna D10, D30, D200, D1000 in Chelidonium Homaccord gocce fiale; Belladonna D10, D30, D200, D1000 in Injeel-Chol fiale. Considerazioni Belladonna è un tipico rimedio della Fase Reattiva, agendo sul processo infiammatorio. Quando poi si passa alla fase dell effusione sierosa, si è oltre il raggio d azione di Belladonna. Il rimedio agisce, quindi, nei foruncoli allo stadio iniziale, nell angina tonsillare eritematosa acuta, nell erisipela, nella congiuntivite, nella scarlattina, nell otite al suo esordio, nella 49

20 LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2005 colangite, nello stadio iniziale della meningite, etc. Belladonna è, pertanto, un farmaco ad azione rapida ma non prolungata, indicato nelle affezioni acute o subacute particolarmente in individui vigorosi ed intellettualmente evoluti ed in bambini brillanti e precoci. Belladonna agisce in maniera specifica quando sia presente un certo grado di irritabilità cerebrale, sia sintomatica (correlata, ad esempio, a febbre elevata) che idiopatica (per caratteristica propria e spesso dovuta a cause ignote). In questi ultimi casi Belladonna non rappresenta il rimedio eziologico di fondo, ma è farmaco preziosissimo nel corso delle crisi maniacali e di violenza che spesso si verificano negli individui ipersensibili dal punto di vista cerebrale. Il bambino, nelle primissime fasi di vita, può essere considerato un ipersensibile cerebrale fisiologico, per lo stato di grande immaturità delle strutture cerebrali; una grande quantità di stimoli potrà disturbare queste strutture, ma l evento perturbatore più tipico e comune è la febbre che, se supererà determinati livelli, sarà convulsitante. Belladonna è il farmaco principe della iperreattività cerebrale e della febbre. Assomma l effetto antinfiammatorio e sedativo cerebrale. HYOSCYAMUS NIGER È pianta annua o biennale (secondo le varietà), a fusto erbaceo, coperta di peli biancastri, leggermente appiccicosa. Le foglie sono picciolate, lobomarginate. I fiori hanno un calice campanulato; la corolla, di colore giallo pallido, con fauce porporina al fondo. I fiori si dispongono in spighe e generalmente sono posti tutti sullo stesso lato. È specie rara in Italia settentrionale, molto più diffusa nelle zone in cui cresce l ulivo. Cresce in ambienti aridi, lungo i muri, i ruderi e in prossimità di macerie. Da tutte le sue parti emana odore acre e sgradevole. Origine: Asia Costituenti Principali: Hyoscyamus niger è, tra le Solanacee qui descritte, quella a minor contenuto in atropina (0,04-0,15%); contiene la maggior quantità di hyoscyamina e può essere anche molto ricca in scopolamina (fino al 25% degli alcaloidi totali). Lo Hyoscyamo nero è un parasimpaticolitico leggero, sedativo del Sistema Nervoso Centrale. Le intossicazioni sono rare e poco gravi anche per l odore repellente che allontana l accidentale consumatore. La hyoscyamina viene tuttora ampiamente usata in medicina come anticolinergico ed antispasmodico. Si impiega solitamente per controllare sintomi associati a patologie dell Apparato Gastroenterico: agisce diminuendo la motilità e la secrezione gastrointestinale. Tuttavia, oltre a risultare efficace nella terapia di ulcera peptica, coliche addominali, colon irritabile, può giovare in caso di pancreatite e diverticolite. Altre indicazioni cliniche sono gli spasmi vescicali, la rinite, l iperscialorrea, il morbo di Parkinson. Quantità moderate di hyoscyamina non inducono effetti tossici; tuttavia sono stati segnalati i seguenti sintomi da iperdosaggio: secchezza mucosa, cefalea, alterazioni visive, vampate di calore, stipsi, difficoltà urinarie, fotofobia. Omeopatia FIG. 2 Sintomi mentali Rimedio specifico delle patologie psichiatriche, è spesso utile nelle fobie, stati depressivi, turbe del comportamento. Tipica di questi pazienti è la loquacità estrema e, allo stesso tempo, la tendenza alla volgarità ed all oscenità. Sono pazienti che tendono a ridere, spesso in circostanze inopportune. Il rimedio è indicato anche quando vi sia una gelosia patologica con tendenza alla follia. È, quindi, rimedio dell isteria, stati deliranti spesso accompagnati da convulsioni, crisi isteriche e di tutte le manifestazioni nervose sproporzionate anche se solitamente correlate, come causa scatenante, a delusione amorosa o preoccupazione professionale, solitamente sopravvalutata. 50

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