LRCW3 Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean
|
|
- Aurelio Bettini
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 LRCW3 Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean Archaeology and archaeometry Comparison between western and eastern Mediterranean Edited by Simonetta Menchelli, Sara Santoro, Marinella Pasquinucci and Gabriella Guiducci Volume I BAR International Series 2185 (I) 2010
2 Published by Archaeopress Publishers of British Archaeological Reports Gordon House 276 Banbury Road Oxford OX2 7ED England BAR S2185 (I) LRCW3 Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean: Archaeology and archaeometry. Comparison between western and eastern Mediterranean. Volume I. Archaeopress and the individual authors 2010 Cover illustration : Eratosthenes map (drawing by Giulia Picchi, Pisa, after G. Dragoni, Eratostene e l'apogeo della scienza greca, Bologna 1979, p.110). Papers editing: Giulia Picchi, Pisa ISBN (complete set of two volumes) (this volume) (volume II) Printed in England by Blenheim Colour Ltd All BAR titles are available from: Hadrian Books Ltd 122 Banbury Road Oxford OX2 7BP England The current BAR catalogue with details of all titles in print, prices and means of payment is available free from Hadrian Books or may be downloaded from
3 IL PORTO DI MISENO (CAMPANIA ITALIA) IN ETÀ TARDOANTICA: ANALISI DEI CONTESTI CERAMICI GIANFRANCO DE ROSSI, 1 VINCENZO DI GIOVANNI, 2 PAOLA MINIERO, 3 SIMONA SALMIERI, 4 GIANLUCA SORICELLI 5 1 Centro Studi REM, Roma (gderossi@interfree.it) 2 Soc. Coop. New Archaeology, Napoli (vdigio@tiscali.it) 3 Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta (paolaminiero@tin.it) 4 Collaboratrice, Soc. Coop. New Archaeology, Napoli (simona.salmieri@fastwebnet.it) 5 Università del Molise (gianluca.soricelli@unimol.it) Il porto di Misenum fu in età romana il maggiore porto militare del Mediterraneo; è opinione diffusa che la città ed il suo porto abbiano subito una destrutturazione dovuta all'abbandono della flotta militare romana e ai movimenti bradisismici. I risultati delle ricerche di questi ultimi anni ribaltano questa errata opinione, mostrando un centro vitale e strategico per le attività economiche e militari dell'area napoletana. Il dato nuovo e importante è costituito dai depositi di ceramica d'età tardoantica e altomedievale, rinvenuti in diversi siti della città, che forniscono un'importante attestazione archeologica della continuità di frequentazione del porto dal IV al IX secolo. Un progetto di ricerca avviato alcuni anni fa in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta è consistito nello studio dei reperti conservati nei magazzini e provenienti da vecchi scavi nei siti della Grotta Dragonara, delle Terme in proprietà Cudemo, del Sacello degli Augustali; ad esso si aggiungono ora i dati di recenti scavi stratigrafici nei siti della Dragonara, del Teatro di Miseno e del Sacello degli Augustali. Lo studio dei contesti ceramici mostra come il porto ricevesse merci da tutto il Mediterraneo ancora dal IV fino a tutto il VII secolo d.c.; la continuità del porto in età altomedievale e la prova della sua definitiva riconversione in nodo commerciale è attestata dalla produzione di ceramica comune e a bande, di lucerne e soprattutto di anfore da trasporto vinario, presumibilmente destinate ad un commercio di élite e di ambito ecclesiastico. KEYWORDS: PORTO, CAMPI FLEGREI, ANFORE, SIGILLATA AFRICANA, LUCERNE, CERAMICA COMUNE, FORNACE. Il porto di Misenum, che in età imperiale costituiva il principale porto militare del Mediterraneo, sfruttava la particolare conformazione della costa, con un golfo profondo difeso a settentrione da Punta Pennata ed alle sue spalle un bacino lacustre (Mare Morto), vera e propria darsena naturale. Anche dopo l'abbandono della flotta militare romana e nonostante i moti bradisismici, il porto rimase un centro vitale e strategico per le attività economiche e militari dell'area napoletana in età tardoantica e altomedievale (De Rossi 2002). Interventi legati alla funzionalità del porto sono documentati ai primi del IV secolo, quando il prefetto Flavio Mariano restaura il pons ligneus che sorgeva nel punto d'unione dei due bacini (CIL X 3344; PLRE I, s.v. Flavius Marianus, 557). Alle soglie del VII secolo il porto compare ancora nell epistolario di Gregorio Magno (Registrum Epistolarum Gregorii Magni, Ep. IX, 53, novembre 598; Ep. IX, 145, maggio 599: Misenati portu). Una indiretta conferma della funzionalità e vitalità del porto è costituita dai depositi di ceramica d'età tardoantica e altomedievale rinvenuti negli scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta in questi ultimi decenni, alcuni dei quali tuttora in corso. Lo studio dei contesti ceramici mostra, infatti, come il porto riceva merci da tutto il Mediterraneo ancora dal IV fino alla fine, almeno, del VII secolo d.c.; una prova della sua riconversione in nodo commerciale è offerta dalla produzione di ceramica comune e a bande, di lucerne e soprattutto di anfore da trasporto vinario, presumibilmente destinate ad un commercio di élite e di ambito ecclesiastico, rinvenute in Campania (Napoli, Benevento) a Roma, in Sardegna (Cagliari) e probabilmente in Sicilia (De Rossi 2005); non viene meno, tuttavia, in questa fase la valenza strategica di Miseno e del suo porto, soprattutto dopo la riorganizzazione bizantina e l'installazione del castrum, edificato con funzioni di controllo e difesa dell'imboccatura occidentale del Golfo di Napoli. Tali funzioni verranno a finire intorno alla metà del IX secolo quando secondo le fonti napoletane nell 846 Miseno venne presa e distrutta degli Arabi Aghlabidi di Sicilia. GROTTA DRAGONARA Lo scavo, effettuato negli anni , ha interessato il riempimento della grande cisterna d'età romana scavata alle pendici del Monte di Miseno, ed in particolare delle tre cavità (dette "occhi di luce"). Sono stati raccolti ca frammenti ceramici, dei quali circa il 70% sono databili tra il IV e l VIII 487
4 LRCW3 secolo. La maggior parte sono riferibili a ceramica locale, in particolare all anfora di produzione locale cd. anfora di Miseno (Arthur 1993; De Rossi 2004; 2005) (Fig. 1.1), e a ceramica comune acroma e dipinta a bande (forme chiuse, anforette e brocche, e forme aperte, catini di grandi dimensioni, Fig. 1.2, e piccole ciotole, De Rossi 2004); le decorazioni dipinte a bande hanno due principali varianti cromatiche: pittura di colore violaceo, sempre su ingobbio crema; pittura di colore arancio o rosso, sia su ingobbio crema che su ingobbio arancio, oppure sulla parete acroma. Il corredo decorativo è molto semplice: lineare sulle anse e sul corpo, fino ad avere motivi a festoni, a girali, a spirali sulla spalla. Quantitativamente importante è la presenza di ceramica da fuoco locale, che risente ancora di modelli tipologici di tradizione tardo-romana, come mostrano gli orli a tesa di pentole e olle (Fig. 1.3). Le anfore da trasporto come in generale tutta la ceramica d importazione (fine e da fuoco) databili a dopo la fine del V secolo sono presenti in quantità nettamente inferiore rispetto a quella locale, fornendo così un interessante indicatore economico e sociale. Sono attestate soprattutto produzioni africane, in tutte le varietà fino ai contenitori cilindrici di grandi dimensioni Keay LXII (su cui da ultimo Bonifay 2004, type 45 e 46, ), e in misura minore importazioni dal Mediterraneo orientale (LRA 1, LRA 3 e LRA 4: cfr. Pacetti 1995). TERME ROMANE IN PROPRIETÀ CUDEMO I materiali conservati presso il sito delle terme romane in proprietà Cudemo, vengono purtroppo da uno scavo effettuato alla metà degli anni 80 in cui è carente la documentazione stratigrafica, rendendo difficile una precisa attribuzione ai reperti conservati. Le terme furono riconvertite in impianto per la produzione di ceramica anfore da trasporto ( anfora di Miseno ) e ceramica comune (acroma e dipinta a bande) che era parte di un esteso complesso di fornaci che doveva presumibilmente occupare il versante nord-ovest del Monte di Miseno. Oltre alle produzioni della fornace, sono attestate qui anfore di V e VI secolo, provenienti dall Italia meridionale, (l anfora vinaria Keay LII, anche nella sua variante più tarda, cfr. Pacetti 1998), dall Africa (lo spatheion Keay XXVI ed il più tardo contenitore cilindrico di grandi dimensioni Keay LXII) e dalle coste dell Asia Minore, in particolare l anfora LRA 1, nella versione tardiva LRA 1/b. IL SACELLO DEGLI AUGUSTALI Collocato nell area forense della città, adiacente al teatro, il complesso è stato portato alla luce nel 1968; è in questi mesi oggetto di nuove indagini di scavo. Realizzato in età augustea, l edificio conobbe un primo rifacimento in età flavia ed una più profonda ristrutturazione negli ultimi anni del regno di Antonino Pio (cfr. i contributi raccolti in Miniero 2000); qualche decennio più tardi, agli inizi del III secolo, forse per un terremoto che provocò la frana del sovrastante costone di tufo ed il crollo delle coperture, il sacello venne defunzionalizzato e l area utilizzata come discarica di rifiuti. A questo periodo d uso appartiene l abbondante materiale ceramico rinvenuto in occasione degli scavi condotti nel 1968; tuttavia, la scarsa attenzione allora prestata alla stratigrafia archeologica non permette oggi di ricostruire i modi e i tempi di accumulo del materiale ceramico scaricato all interno dell edificio. L esame delle diverse classi ceramiche attestate (lavoro non ancora completato) permette, tuttavia, alcune osservazioni relativamente a merci e luoghi di produzione e alla posizione di Miseno nel più ampio contesto dei traffici mediterranei tra la tarda età severiana e l età tardoantica/altomedievale (Soricelli 2000; Miniero et al. 2002). La ripartizione degli orli della terra sigillata per gli anni compresi tra il 180/200 ed il 660/680 d.c. suggerisce la possibilità di due momenti principali di deposizione del materiale ceramico: tra 200/220 e 240/260; tra 320/340 e 400/420 (Fig. 2). Dopo questa data si è continuato a scaricare rifiuti (le forme presenti più tarde risultano essere la coppa Hayes 99C e la scodella Hayes 105A, entrambe databili tra la fine del VI ed il VII sec., cfr. Bonifay 2004, 181 e 185), ma risulta difficile dire se la flessione nelle attestazioni della terra sigillata rifletta un drastico calo negli arrivi di questa ceramica fine (analoga flessione percentuale si riscontra per le anfore) o se, invece, rifletta un uso non più sistematico dell area del Sacello come discarica di rifiuti (la Hayes 105 è, peraltro, molto bene documentata tra i materiali del Teatro, vd. infra). Resta, tuttavia, la quasi totale assenza di forme della TSC C e della TSC D che a Napoli caratterizzano i contesti della metà/seconda metà del V e degli inizi del VI sec. e che, in ogni caso, sono attestate nei livelli di questo periodo in area flegrea. La TSC C è, infatti, presente al Sacello solo con qualche orlo riferibile alla C 5 (ben documentata, invece, a Napoli nei contesti di seconda metà V - inizi VI sec. e particolarmente con la scodella Hayes 84, cfr. Soricelli 1994), mentre per quanto riguarda la TSC D, è da rilevare l assenza della coppa Hayes 99A (anch essa ben documentata nei gruppi napoletani di seconda metà V inizi VI d.c., cfr. Soricelli 1994). Agli scarichi di pieno V secolo sembra attribuibile, pur con tutte le cautele imposte dalla documentazione di scavo, un insieme relativamente omogeneo di ceramica da fuoco, composto sia da vasellame prodotto nell area del golfo di Napoli che da prodotti di importazione; la TSC ad essa associata è presente, in particolare, con un esemplare della scodella Hayes 61C, con decorazione in stile Aiii costituita da un motivo ripetuto a cerchi concentrici dentellati (Soricelli 2000, 68, n. 3; per la definizione tipologica e la cronologia della forma cfr. Bonifay 2004, ), ed uno della scodella Hayes 103A. Tra la ceramica da fuoco della baia di Napoli prevale un tipo di casseruola (Fig. 3.1: Soricelli 2000, 72, n. 18; Grifa et al. 2005, group 3, sample 4), ben documentata a Napoli nei contesti di metà V - VII sec. (Carsana 1994, , tipi 2 e 3) e, più in generale, nell area della baia di Napoli (ad es., Aoyagi et al. 2007, 441, fig. 50 da Somma Vesuviana, da un contesto della 488
5 G. DE ROSSI, V. DI GIOVANNI, P. MINIERO, S. SALMIERI, G. SORICELLI: IL PORTO DI MISENO seconda metà del V sec.); frequente risulta un tegame (Fig. 3.2: Grifa et al. 2005, group 3, sample 10), attestato oltre che a Napoli (Carsana 1994, 234, tipo 30) anche in area vesuviana, a Somma Vesuviana (Aoyagi et al. 2007, 441, fig. 5.5) e a Pompei - via Lepanto in contesti di fine IV - inizi V sec. (De Carolis e Soricelli 2005, 520, fig ). Ciò che caratterizza questo insieme è, tuttavia, la consistente presenza di prodotti attribuibili alla ceramica di Pantelleria (da ultimo Montana et al. 2007). La provenienza pantesca è assicurata, oltre che dalle caratteristiche morfologiche di questi frammenti, dai risultati delle analisi archeometriche condotte su un campione di essi (Grifa et al. 2005, group 1). Le forme meglio attestate (ciascuna con 8 esemplari) risultano il tegame Fig. 3.3 (Soricelli 2000, 73, n. 21; Grifa et al. 2005, group 1, sample 6; per la forma Guiducci 2003, 65, terrina M 2), già documentato a Napoli (Carsana 1994, 252, tipo 114; Carsana et al. 2007, 426, fig. 9.23) ed il coperchio con orlo ingrossato e presa a pomello (Soricelli 2000, 74, n. 22; Grifa et al. 2005, group 1, sample 9; per la forma cfr. Guiducci 2003, 65, coperchio L 2.1). Frequente si rivela anche la pentola con orlo indistinto e rientrante (Guiducci 2003, 64, pentola A: 5 esemplari), documentata a Napoli (Carsana 1994, , tipo 115) e a Pompei via Lepanto (De Carolis e Soricelli 2005, 522, fig. 5.9) mentre con due esemplari ciascuno sono attestati i tegami Fig. 3.4 (Soricelli 2000, 71, n. 14; Grifa et al. 2005, group 1, sample 2; per la forma Guiducci, 2003, 65, terrina M 1) e Fig. 3.5 (Soricelli 2000, 71, n. 15; Grifa et al. 2005, group 1, sample 3), già segnalati a Napoli (Carsana 1994, 252, tipo 112; Carsana et al. 2007, 426, fig e 21) e in area vesuviana (Aoyagi et al. 2007, 441, fig. 5.29). E ancora da sottolineare come diversi altri frammenti di ceramica di Pantelleria (terrine Guiducci 2003, M 1 e 2; coperchio Sani 2005, fig. 1.4) provengano dai contesti di VII secolo dall area del Teatro (vd. infra). Da segnalare, infine, riferibili alla Black Burnished Ware 1.2 (Fulford e Peacock 1984, 10-11; ), di origine eoliana (Fulford e Peacock 1984, 10; così anche Grifa et al. 2005, group 2, sample 1) o altrimenti sarda (Cau Ontiveros 2007, 222), due esemplari del tegame con orlo indistinto e parete leggermente ricurva (Fig. 3.6: Soricelli 2000, 71, n. 13). Analoga provenienza, sulla base delle indagini archeometriche, può essere avanzata per la casseruola Fig. 3.7 (Soricelli 2000, 73, n. 20; Grifa et al. 2005, group 2, sample 5), forma segnalata a Cartagine, a Roma e lungo le coste del Mediterraneo occidentale in contesti di IV-VII sec. (cfr. CATHMA 1991, 40, type 26, fig. 27; Cerri et al. 2003, , figs. 142, F23, 143, F24, F26). IL TEATRO Gli scavi nel teatro sono iniziati nell anno 2006 nell ambito dei progetti P.O.R. della Regione Campania. La struttura, realizzata unitariamente, può essere agevolmente datata negli anni centrali del II secolo. Dopo la completa perdita di funzione come area pubblica, probabilmente per cause naturali legate al bradisismo, tra la fine del IV e gli inizi del V secolo, di questo monumento si perde memoria. Le indagini hanno riguardato in modo particolare l ambulacro mediano che è risultato colmato per i due terzi e che è stato saggiato in tre punti rivelandosi un interessante bacino stratigrafico. Al di sotto di alcuni strati di cinerite rimaneggiata e sabbia di provenienza marina, che documentano i più bassi livelli del bradisismo misenate, databili ad età post-medievale, sono stati documentati vari strati di sedimenti accumulatisi nel corso del VII secolo. Gli strati di colmatura hanno restituito circa venticinquemila pezzi, in gran parte ceramica comune e ceramica a bande. I lavori di schedatura e di quantificazione della ceramica sono all inizio. Per quanto riguarda la ceramica fine, è da segnalare una netta preminenza quantitativa delle produzioni africane, come attestato anche per altri siti con evidenze di scambi transmarini nel VII secolo (Saguì 1998, ed ivi bibl.; Bonora et al. 1988, , ; Soricelli 1994, ; si veda anche Volpe et al. 2007, 355). Le forme più documentate sono quelle tipiche delle ultime produzioni importate in Italia; i tipi più attestati dal punto di vista strettamente quantitativo sembrano essere riferibili alle forme Hayes 99C, 105 e 109, seguiti dalla forma Hayes 91 che ha indici quantitativi più bassi. Da segnalare la presenza di un solo esemplare di coppa a listello di piccole dimensioni, poco diffuso in occidente, databile nella seconda metà del VII secolo (cfr. Saguì 1998a, , fig. 4, nn. 4-5; Bonifay 2004, 252, fig. 138, n. 4). Rare le attestazioni di ceramica proveniente dall oriente riferibili a due frammenti di ceramica focese (Late Roman C / Phocaean Red Slip Ware) pertinenti alla forma Hayes 10 e un solo frammento di ceramica cipriota (Cypriot Red Slip Ware / Late Roman D) ascrivibile ad una scodella forma Hayes 9 (Saguì 1998a, 311; Bonifay e Villedieu 1989, 40). Per quanto riguarda i contenitori da trasporto, la maggioranza delle attestazioni riguarda l anfora di Miseno, prodotta in loco e documentata in diverse misure e con qualche differenza dagli esemplari finora noti, specialmente nell articolazione dell orlo (Arthur e Patterson 1994, 415, fig. 4, nn. 2-3; De Rossi 2004, 2005). Per le produzioni provenienti ancora dall Italia sono da segnalare almeno tre frammenti di orlo con dentello poco rilevato di anfora tipo Keay LII ascrivibili alla produzione dello stretto (Pacetti 1998, 203, fig. 13, n. 1). I frammenti sono piuttosto piccoli ed è difficile stabilire se si tratti di una traccia affievolita dei contatti dello scalo misenate con l Italia meridionale o piuttosto che non ci si trovi di fronte alla presenza di elementi residuali di una cinquantina di anni prima. Non mancano attestazioni di frammenti di produzioni africane che allo stato attuale della ricerca sembrano avere indici quantitativi molto prossimi alle anfore prodotte localmente. Ben rappresentate nei contesti di VII secolo del Teatro sono le anfore di produzione tunisina ascrivibili al tipo Keay LXI fig ) e LXII (Fig. 4.3) (cfr. Bonifay e Pieri 1995, ; Bonora et al. 1988, 355, tav. VII, nn. 6-8; Murialdo 1995, 434; 2001, ) rinvenute in associazione con diversi esemplari di piccole dimensioni di spatheia tutti prodotti in argilla di colore giallo chiaro con molti inclusi di quarzo (Fig ) (cfr. Bonifay 2004, tipo 3, , fig. 69, varianti A e D; Saguì 489
6 LRCW3 1998a, , fig. 7.1 e 6). Tutti gli esemplari di spatheia rinvenuti sono piuttosto simili nelle dimensioni, molto ridotte, e nell articolazione delle parti del vaso; in alcuni esemplari lo spessore delle pareti sembra essere maggiore. Sono ancora da segnalare, per le anfore provenienti dall Africa, alcuni esemplari di contenitori con orlo ingrossato ascrivibile al tipo Castrum Perti (Fig. 4.7) (Bonora et al. 1988, ; Saguì 1998a, 314, fig. 8, n. 4). Così come per la ceramica fine non sono molto presenti sul piano quantitativo le produzioni provenienti dal mediterraneo orientale. E attestata l anfora tipo Samos Cistern di produzione egea, tipica degli assemblaggi databili al VII secolo ed alcuni frammenti ascrivibili alle LRA 1 (cfr. Arthur 1990, 286; 1998, , fig. 7, n. 2). L orlo fig. 4.8 appare dal punto di vista tipologico affine alle più tarde produzioni del tipo LRA 1 ma nel nostro contesto è prodotto con un argilla di colore giallo pallido estremamente ricca di quarzo arrotondato e calcare (Arthur 1998, , fig. 5, n. 3). Allo stato attuale della ricerca sembra che almeno il trenta per cento del materiale rinvenuto in contesto sia riferibile a contenitori da cucina. La ceramica di produzione locale in argilla vulcanica con inclusi di quarzo subangolare e calcare sembra coprire oltre il sessanta per cento delle attestazioni. Le forme meglio attestate sono quelle più comuni già documentate nei contesti di VII secolo a Napoli. La fattura di questa ceramica di produzione locale è abbastanza fine, con un uso del tornio piuttosto disinvolto ed una cottura omogenea. La forma più attestata, di cui è abbastanza chiara la derivazione morfologica dai prototipi di epoca imperiale, è la casseruola con orlo a tesa (Fig. 4.9). Questo tipo compare nei contesti di VII secolo del Teatro con diversi gradi di sviluppo della tesa e con articolazioni dell orlo differenti, ma sempre di dimensioni piuttosto ridotte rispetto agli esemplari di qualche secolo precedente ed il diametro della bocca che generalmente non supera mai i cm. Il tipo è ben attestato nei contesti di VII secolo di Napoli (Carsana 1994, , fig. 110, tipo 18, ma anche 236, fig. 112, tipo 32.1; Carsana et al. 2007, 427, fig. 8.7). Sono ancora presenti nei nostri contesti le pentole tipo Carminiello 5 e 6 in almeno una decina di esemplari per ogni tipo, sempre in argilla vulcanica (Fig ) (Carsana 1994, 228, fig. 106, n. 5.2; 228, fig. 107, n. 6.3). Sempre nel repertorio morfologico della ceramica da cucina di produzione locale, è da segnalare la presenza di un olla con orlo ingrossato e sagomato di cui non si sono reperiti finora confronti precisi (Fig. 5.1). Molto rarefatta la presenza di ceramica da cucina di provenienza africana; indici maggiori invece sono registrabili per la ceramica di Pantelleria. Per il momento non sono state documentate ceramiche da cucina di provenienza orientale. Da segnalare la presenza di una pentola con orlo leggermente ingrossato rientrante e prese orizzontali sotto l orlo realizzata a mano o a tornio molto lento (fig. 5.2.) Questo tipo trova confronti piuttosto stringenti con materiali provenienti dalla Sardegna da contesti alto-medievali (Rovina 1998, 792, fig. 2.1; Martorelli e Mureddu 2002, 310, tav. VIII, n. 1, ed ivi bibl.). Allo stato attuale della ricerca, per quanto riguarda la ceramica comune e la ceramica a bande, le forme chiuse, prevalentemente brocche di piccole e medie dimensioni e contenitori biansati, sembrano prevalere quantitativamente sui bacini, in cui il tipo più attestato sembra essere quello con l orlo a piccola tesa. Va segnalata la presenza del grosso e profondo bacino biansato (Fig. 5.3), sempre prodotto in argilla vulcanica, confrontabile con oggetti simili con tracce di dipinture da Napoli (Arthur 1994a, 194, fig. 90, n. 67.9), da Roma (Ricci 1998, , fig. 16.1) e, in ceramica comune, da Cartagine (Fulford e Peacock 1984, , fig. 65, n. 3.2). Per la ceramica comune di importazione è da segnalare il mortaio (?) di produzione africana che rappresenta probabilmente un evoluzione del tipo Carthage 5 (Fig. 5.4) (Fulford e Peacock 1984, 200, fig. 76, nn. 5.1 e 5.2) documentato anche a Napoli nel VI secolo (Arthur 1994a, 185, fig ). In ultimo è interessante segnalare il ritrovamento in strato di almeno tre matrici integre (oltre ad alcune altre frammentarie) pertinenti alla valva inferiore (Fig ), per la realizzazione di lucerne del cd. tipo siciliano che erano prodotte in loco (Fig. 5.7). Dello stesso tipo di lucerna sono stati rinvenuti molti esemplari sia con ansa a nastro che con ansa piena, provenienti dalle stesse matrici (Garcea 1987; Bacchelli e Pasqualucci 1998). Per quanto riguarda le lucerne di importazione, sono tutte ascrivibili al tipo Hayes II B di produzione africana. Le attestazioni dei materiali importati dai vari centri del Mediterraneo lasciano supporre per il porto di Miseno una certa vivacità di scambi per tutto il VII secolo. Queste importazioni sono un ulteriore prova di una trasformazione che si opera nella regione con la riorganizzazione territoriale bizantina, e che prevede a Miseno, punta estrema dei Campi Flegrei, la continuità del porto, il potenziamento e difesa del sito (castrum) e la sua riconversione di carattere produttivo (fornaci per la ceramica) da parte di una committenza interessata ad esportare un surplus produttivo. Il porto è il nucleo centrale di questo sistema, determinato e definito dalla preesistenza di notevoli strutture e infrastrutture portuali, dalla vicinanza al nuovo polo amministrativo e commerciale del basso Tirreno (Napoli), e dalla compresenza delle due più importanti entità politiche ed economiche (lo Stato Bizantino e la Chiesa di Roma). E questo un modello insediativo ben definito, in continuità con la tradizione romana che prevedeva la presenza di fornaci di ceramica presso approdi fluviali o scali portuali minori, quali fabbriche di confezionamento" del prodotto nei luogo da dove doveva essere poi imbarcato ed esportato. In questo senso Miseno è assimilabile a Classe porto di Ravenna (Podere Chiavichetta: Maioli 1983; Lilli 1999), parallelo che acquista ancora più valore se lo si considera alla luce della simile valenza storica dei due siti in età romana, e Otranto (proprietà Vitello: Arthur et al. 1992, ; Arthur e Patterson 1994), entrambi scali commerciali e capisaldi militari fondamentali dell'italia bizantina. BIBLIOGRAFIA Amalfitano, P. (ed.), 1990, I Campi Flegrei. Un itinerario archeologico, Venezia. 490
7 G. DE ROSSI, V. DI GIOVANNI, P. MINIERO, S. SALMIERI, G. SORICELLI: IL PORTO DI MISENO Aoyagi, M., et al., 2007, Céramique de l Antiquité tardive d un site romain de Somma Vesuviana, Italie, in LRCW 2, Arthur, P., 1990, Anfore dall'alto Adriatico e il problema del Samos cistern type, Aquileia Nostra LXI, coll Arthur, P., 1993, Early medieval amphorae, the Duchy of Naples and the food supply of Rome, Papers British School at Rome 61, Arthur, P. (ed.), 1994, Il complesso archeologico di Carminiello ai Mannesi, Napoli (Scavi ), Galatina. Arthur, P., 1994a, Ceramica comune tardo-antica ed altomedievale, in Arthur, P. (ed.), 1994, Arthur, P., 1998, Eastern Mediterranean amphorae between 500 and 700: a view from Italy, in Saguì, L. (ed.), 1998, Arthur, P. et al., 1992, Fornaci altomedievali ad Otranto. Nota preliminare, Archeologia Medievale XIX, Arthur, P., e Patterson, H., 1994, Ceramics and early Medieval central and Southern Italy: "a potted History", in La Storia dell'alto Medioevo italiano (VI-X secolo) alla luce dell'archeologia (Siena 1992) (eds. R. Francovich e G. Noyé), Firenze, Bacchelli, B., e Pasqualucci, R., 1998, Lucerne dal contesto di VII secolo della Crypta Balbi, in Saguì, L. (ed.), 1998, Bonifay, M., 2004, Etudes sur la céramique romaine tardive d Afrique, BAR Int. Ser. 1301, Oxford. Bonifay, M., e Piéri, D., 1995, Amphores du Ve au VIIe s. à Marseille: nouvelles données sur la typologie et le contenu, Journal of Roman Archaeology 8, Bonifay, M., e Villedieu, F., 1989, Importations d amphores orientales en Gaule (Vè-VIIè siècle), in Recherches sur la céramique bizantine (eds. J. Déroche e M. Speiser), Bulletin de.correspondance Hellénique. Suppl. XVIII, Bonora, E., et al., 1988, Il castrum tardo-antico di S. Antonino di Perti, Finale Ligure (Savona): fasi stratigrafiche e reperti dell'area D. Seconde notizie preliminari sulle campagne di scavo , Archeologia Medievale XV, Carsana, V., 1994, Ceramica da cucina tardo-antica e altomedievale, in Arthur, P. (ed.), 1994, Carsana, V., et al., 2007, Nuovi dati ceramologici per la storia economica di Napoli tra tarda antichità e altomedioevo, in LRCW 2, CATHMA, 1991, Importations de céramiques communes méditerranéennes dans le midi de la Gaule (Ve -VIIe s.), in A cerâmica medieval no Mediterrâneo ocidental, 27-47, Mértola. Cau Ontiveros, M.A., 2007, Mediterranean Late Roman Cooking Wares: Evidence from the Balearic Islands, in LRCW 2, Cerri, L., et al., 2003, La Ceramica della Casa di Diana e della Forum Cistern, in Cosa V. An Intermittent Town, Excavations (ed. E. Fentress), , Ann Arbor. De Carolis, E., Soricelli, G., 2005, Il sito di via Lepanto: brevi note sul tardoantico in area vesuviana, in Paesaggi e insediamenti rurali in Italia Meridionale tra Tardoantico e Altomedioevo (eds. G. Volpe e M. Turchiano), , Bari. De Rossi, G., 2002, Il porto di Miseno tra Costantino e Gregorio Magno: nuova luce dalle recenti acquisizioni, L'Africa Romana XIV, Lo spazio marittimo del Mediterraneo occidentale: geografia storica ed economia, , Roma. De Rossi, G., 2004, La fornace di Misenum (Napoli) ed i suoi prodotti ceramici: caratteri e diffusione, in La ceramica altomedievale in Italia, Atti V Congresso di Archeologia Medievale (Roma 2001), , Firenze. De Rossi, G., 2005, Indicatori archeologici della produzione e diffusione del vino della Baia di Napoli in età altomedievale, in Paesaggi e insediamenti rurali in Italia Meridionale tra Tardoantico e Altomedioevo (eds. G. Volpe e M. Turchiano), , Bari. Fulford, M.G., e Peacock, D.P.S., 1984, Excavations at Carthage: The British Mission I.2. The Avenue du President Habib Bourguiba, Salambo. The pottery and other ceramic objects from the site, Sheffield. Garcea, F., 1987, Appunti sulla produzione e circolazione delle lucerne nel Napoletano tra VII ed VIII secolo, Archeologia Medievale XIV, Grifa, C., et al., 2005, Pantellerian Ware from Miseno (Campi Flegrei, Napoli), Periodico di Mineralogia 74.1, Guiducci, G., 2003, Le forme della Pantellerian ware, in Pantellerian Ware. Archeologia subacquea e ceamiche da fuoco a Pantelleria (eds. S. Santoro et al.), 61-65, Palermo. Lilli, M., 1999, Le attrezzature portuali di Ravenna durante l età romana e bizantina. Progettualità e trasformazione del paesaggio, in Città e monumenti dell Italia antica. Atlante Tematico di Topografia, (eds. L. Quilici e S. Quilici Gigli), 17-41, Roma. Maioli, M.G., 1983, Classe, podere Chiavichetta, zona portuale, in Ravenna e il porto di Classe (ed. G. Bermond Montanari), 65-78, Imola. Martorelli, R., e Mureddu, D., 2002, Scavi sotto la chiesa di S. Eulalia a Cagliari. Notizie preliminari, Archeologia Medievale XXIX, Miniero, P. (ed.), 2000, Il sacello degli augustali di Miseno, Napoli. Miniero, P., et al., 2002, Miseno (Napoli): materiali ceramici dallo scarico del Sacello degli Augustali: la sigillata africana e le anfore, L Africa Romana XIV, Lo spazio marittimo del Mediterraneo occidentale: geografia storica ed economia, , Roma. Montana, G., et al., 2007, Pantellerian ware: a comprehensive archaeometric review, Archaeometry 49, Murialdo, G., 1995, Alcune considerazioni sulle anfore africane di VII secolo sal Castrum di S. Antonino nel Finale, Archeologia Medievale XXII, Murialdo, G., 2001, Le anfore da trasporto, in S. Antonino. Un insediamento fortificato nella Liguria bizantina (eds. T. Mannoni e G. Murialdo), , Firenze. Pacetti, F., 1995, Appunti su alcuni tipi di anfore orientali della prima età bizantina. Centri di produzione, contenuti, cronologia e distribuzione, in Atlante Tematico di Topografia Antica, Suppl. I,
8 LRCW3 Pacetti, F., 1998, La questione delle Keay LII nell'ambito della produzione anforica in Italia, in Saguì, L. (ed.), 1998, Registrum Epistolarum Gregorii Magni (ed. D. Norberg), Turnholti, Ricci, M., 1998, La ceramica comune dal contesto di VII secolo della Crypta Balbi, in Saguì, L. (ed.), 1998, Rovina, D., 1998, Ceramiche di importazione e produzioni locali dall insediamento altomedievale di Santa Filitica (Sorso-Sassari), in Saguì, L. (ed.), 1998, Saguì, L., 1998a, Il deposito della Crypta Balbi: una testimonianza imprevedibile sulla Roma del VII secolo?, in Saguì, L. (ed.), 1998, Saguì, L. (ed.), 1998, La Ceramica in Italia: VI e VII secolo, Atti del Convegno in onore di John W. Hayes (Roma 1995), Firenze. Sani, D., 2005, La ceramica di Pantelleria. Inquadramento tipologico e primi dati quantitativi dello scavo subacqueo al porto di Scauri, Archeologia Medievale 32, Soricelli, G., 1994, Terra Sigillata della prima, media e tarda età imperiale, in Arthur, P. (ed.), 1994, Soricelli, G., 2000, Il materiale ceramico. Ceramica fine da mensa, lucerne, ceramica da fuoco, in Miniero, P. (ed.), 2000, Volpe, G., et al., 2007, Ceramiche e circolazione delle merci in Apulia fra tardoantico e altomedioevo, in La circolazione delle ceramiche nell Adriatico tra tarda antichità e altomedioevo, III incontro di studio Cer.Am.is. (Venezia 2004) (eds. S. Gelichi e C. Negrelli), , Mantova. Fig. 1. Miseno Grotta Dragonara 492
9 G. DE ROSSI, V. DI GIOVANNI, P. MINIERO, S. SALMIERI, G. SORICELLI: IL PORTO DI MISENO Fig. 2. Miseno Sacello degli Augustali: ripartizione degli orli in TSC C e D. Fig. 3. Miseno Sacello degli Augustali. 493
10 LRCW3 Fig. 4. Miseno Teatro. 494
11 G. DE ROSSI, V. DI GIOVANNI, P. MINIERO, S. SALMIERI, G. SORICELLI: IL PORTO DI MISENO Fig. 5. Miseno Teatro. 495
12
Indagine topografica sulle aree di pertinenza dell abbazia di San Salvatore al monte Amiata nella Tuscia meridionale: secoli VI XIV
Indagine topografica sulle aree di pertinenza dell abbazia di San Salvatore al monte Amiata nella Tuscia meridionale: secoli VI XIV L apporto della fotointerpretazione e dei documenti d archivio alla ricerca
Diana Umbronensis a Scoglietto Santuario, Territorio e Cultura Materiale (200 a.c. 550 d.c.)
Alberese Archaeological Project Monograph Series 1 Diana Umbronensis a Scoglietto Santuario, Territorio e Cultura Materiale (200 a.c. 550 d.c.) a cura di, Elena Chirico, Matteo Colombini e Archaeopress
Crisi e trasformazioni nella città romana di Ostra (AN): due contesti tardoantichi
P.L. Dall Aglio-G. Roversi-M. Silani- C. Tassinari (Università degli Studi di Bologna) Dip. di Archeologia, P.za S. Giovanni in Monte 2, Bologna Crisi e trasformazioni nella città romana di Ostra (AN):
Contesti ceramici dai Fori Imperiali
Contesti ceramici dai Fori Imperiali a cura di BAR International Series 2455 2013 Published by Archaeopress Publishers of British Archaeological Reports Gordon House 276 Banbury Road Oxford OX2 7ED England
Villaggio romano a Colamarina (Sant'Angelo d'ischia)
Villaggio romano a Colamarina (Sant'Angelo d'ischia) Nella seconda metà del VI sec. a. C. l antico villaggio greco viene abbandonato, forse a causa di accumuli di piogge cineriti e di materiali alluvionali
Tarquinia, complesso monumentale : ceramica depurata acroma e a bande
XVII International Congress of Classical Archaeology, Roma 22-26 Sept. 2008 Session: Tra importazione e produzione locale: lineamenti teoretici e applicazioni pratiche per l individuazione di modelli culturali...
SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LE PROVINCE DI PARMA E PIACENZA --- COMUNE DI PIANELLO VAL TIDONE (PC)
SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO --- COMUNE DI PIANELLO VAL TIDONE (PC) PIANA DI SAN MARTINO SITO TARDO ANTICO ALTOMEDIEVALE INDAGINI ARCHEOLOGICHE L'area di scavo della Piana di San Martino,
Procedia - Social and Behavioral Sciences 223 ( 2016 )
Available online at www.sciencedirect.com ScienceDirect Procedia - Social and Behavioral Sciences 223 ( 2016 ) 590 594 a Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Via Salita Melissari 89125
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI - L'AQUILA
CONCORSO PER L AMMISSIONE AL CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA IN ARCHEOLOGIA MEDIOEVALE: strutture della società, insediamenti ed organizzazione del territorio, attività produttive ELENCO TEMI XIV CICLO Tema
III. I VETRI. BAUMGARTNER, KRUEGER 1988, p
III. I VETRI Nelle stratigrafie di metà VII-XV secolo del castello di Montarrenti sono stati rinvenuti 74 frammenti vitrei *. Tra le forme riconsciute compaiono tre bicchieri con parete liscia, uno con
I. De Aloe, Produzione e circolazione dei contenitori da trasporto, LANX 4 (2009), pp
ILARIA DE ALOE Le Terme a sud del Pretorio di Gortina. Produzione e circolazione dei contenitori da trasporto Lo scopo di questo studio è dare un contributo al già complesso panorama di Gortina relativo
L identificazione di Colle Maiorana con la Statio ad Bivium Secondo rapporto di ricerca: la Sigillata Africana
32 n. 16 (1997), pp. 33-47. Soricelli 1997 Varone 1991 G. Soricelli, L area vesuviana dopo l eruzione del 79 d.c., in «Athenaeum», in corso di stampa. A. Varone, L area vesuviana, le strade, in Viae Publicae
DATI SULLA CIRCOLAZIONE DELLA CERAMICA E SULLE ROTTE DEL MEDITERRANEO OCCIDENTALE ATTRAVERSO I CONTESTI TARDO ANTICHI E MEDIEVALI DI MARETTIMO
Fabiola Ardizzone, Elena Pezzini, Francesca Agrò, Filippo Pisciotta* DATI SULLA CIRCOLAZIONE DELLA CERAMICA E SULLE ROTTE DEL MEDITERRANEO OCCIDENTALE ATTRAVERSO I CONTESTI TARDO ANTICHI E MEDIEVALI DI
Valutazione del rischio archeologico Località Stocchetta, Brescia 2012
Valutazione del rischio archeologico Località Stocchetta, Brescia 2012 Committenza: Ricerca storico-archeologica: CAL Srl Brescia CAL srl Archeologia e Conservazione Contrada delle Bassiche 54, 25122 Brescia
ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO Claudio Negrelli
ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO 2014-2015 Claudio Negrelli La ceramologia: una disciplina a sé stante? Lo studio del materiale ceramico medievale e post-medievale La ceramologia in generale come studio tipologico,
Ministero per i Beni e le Attività Culturali DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA'
DGBA - Atlante Archeologico. Lazio, Roma. Museo Nazion... http://www.archeologia.beniculturali.it/pages/atlante/s105.html Ministero per i Beni e le Attività Culturali DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA'
DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi
DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA 16 CAROLA DELLA PORTA, GLORIA OLCESE, NICOLETTA SFREDDA, GABRIELLA TASSINARI Con contributi di
Monterotondo Marittimo (GR). La Rocca degli Alberti
Monterotondo Marittimo (GR). La Rocca degli Alberti Lo scavo all interno della Rocca degli Alberti, a Monterotondo M.mo, è iniziato nel 2005, nell ambito delle indagini sulle forme del popolamento nelle
IL MUSEO DELLA CERAMICA A. TAFURI a cura di Irma Pastore
IL MUSEO DELLA CERAMICA A. TAFURI a cura di Irma Pastore Nel centro storico di Salerno, poco distante dal Duomo, nel caratteristico Largo Casavecchia, troviamo il museo della ceramica Alfonso Tafuri. Il
I CONTENITORI PER GRANO DESTINATI ALL'AMMASSO PUBBLICO DELLA "TERRA NUOVA"
I CONTENITORI PER GRANO DESTINATI ALL'AMMASSO PUBBLICO DELLA "TERRA NUOVA" Nell'area esterna al palazzo, delimitata dal porticato più recente, sono stati individuati 18 silos per granaglie (1), quasi tutti
ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. Castelli tardoantichi 2
ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2014-2015 CLAUDIO NEGRELLI Castelli tardoantichi 2 I castelli bizantini della Liguria Il problema dei castelli altomedievali in Liguria viene trattato per la prima volta da D. Bullough,
SOMMARIO. Vorwort - Thomas Schäfer. Prefazione - Massimo Osanna PARTE I LA RICOGNIZIONE 1 PREFAZIONE 3
SOMMARIO ABBREVIAZIONI USATE NEL TESTO ABBREVIAZIONI USATE NELLE TABELLE DEI MATERIALI Vorwort - Thomas Schäfer. Prefazione - Massimo Osanna XV XV XVI XVII PARTE I LA RICOGNIZIONE 1 PREFAZIONE 3 1. LA
n 1 ZONE ARCHEOLOGICHE TORRE CASTELLO - AZETIUM
n 1 TORRE CASTELLO - AZETIUM TORRE CASTELLO - AZETIUM In contrada Torre Castello numerosi rinvenimenti occasionali ed estese indagini di superficie e campagne di scavo effettuate dalla Sovrintendenza Archeologica
Re-tour nei Campi Flegrei.
nei Campi Flegrei. un Itinerario in cantiere IDEA FORZA: 1) Strutturazione di un itinerario di visita architettonico - archeologico - paesistico di valenza internazionale, costituito da alcuni grandi poli
Indagini archeologiche nella chiesa arcipretale di Bondeno (FE)
Indagini archeologiche nella chiesa arcipretale di Bondeno (FE) Committenza Associazione Bondeno Cultura Direzione scientifica Dott.ssa Chiara Guarnieri 1 Premessa Premessa Le indagini sono state condotte
LRCW 3. Parma/Pisa, 26-30 marzo 2008 PRIMA CIRCOLARE CALL FOR PAPERS
LRCW 3 III CONGRESSO INTERNAZIONALE SULLE CERAMICHE COMUNI, LE CERAMICHE DA CUCINA E LE ANFORE DELLA TARDA ANTICHITA NEL MEDITERRANEO: ARCHEOLOGIA E ARCHEOMETRIA Parma/Pisa, 26-30 marzo 2008 PRIMA CIRCOLARE
Palermo antica. Pignatta troncoconica Necropoli Punica di Palermo, scavi 1967, tomba 4 H cm 9,9 Diam. cm 11,2 N.I
Palermo antica Pignatta troncoconica Necropoli Punica di Palermo, scavi 1967, tomba 4 H cm 9,9 Diam. cm 11,2 N.I. 32905 Brocca (Oinochoe) trilobata Necropoli Punica di Palermo, scavi 1966, tomba 12 H cm
Andrea Augenti, Enrico Cirelli, Maria Carla Nannetti, Tiziana Sabetta, Elena Savini, Elvira Zantedeschi Nuovi dati archeologici dallo scavo di Classe
Andrea Augenti, Enrico Cirelli, Maria Carla Nannetti, Tiziana Sabetta, Elena Savini, Elvira Zantedeschi Nuovi dati archeologici dallo scavo di Classe [A stampa in La circolazione delle ceramiche nell Adriatico
Visitateci sul nostro sito Internet:
I lettori che desiderano informazioni sui volumi pubblicati dalla casa editrice possono rivolgersi direttamente a: Carocci editore Corso Vittorio Emanuele ii, 229 00186 Roma telefono 06 42 81 84 17 fax
Amiternum ricerche archeologiche dell Istitutio Archeologico dell Università di Colonia
Amiternum ricerche archeologiche dell Istitutio Archeologico dell Università di Colonia Rapporto sulla campagna 2010 (Michael Heinzelmann Manuel Buess) Dal 26/7 al 31/8/2010 l Istituto Archeologico dell
Concorso per l ammissione al Corso di Dottorato di Ricerca Riccardo Francovich : Storia e archeologia del Medioevo, Istituzioni e Archivi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA Concorso per l ammissione al Corso di Dottorato di Ricerca Riccardo Francovich : Storia e archeologia del Medioevo, Istituzioni e Archivi Archeologia medievale Candidata:
MICHELA DANESI. Pubblicazioni:
MICHELA DANESI Dottorato di Ricerca in Archeologia Preistorica presso l Università di Roma Sapienza, XXIII ciclo, con un progetto dal titolo La produzione ceramica del periodo dei Templi (3600-2300 a.c.)
Tarquinia, complesso monumentale : ceramica depurata etrusco-geometrica
XVII International Congress of Classical Archaeology, Roma 22-26 Sept. 2008 Session: Tra importazione e produzione locale: lineamenti teoretici e applicazioni pratiche per l individuazione di modelli culturali...
Le trasformazioni delle città romane tra la tardoantichità e l altomedioevo
Le trasformazioni delle città romane tra la tardoantichità e l altomedioevo PRINCIPALI ELEMENTI DI TRASFORMAZIONE DELLE CITTÀ IMPERIALI IN ETÀ TARDOANTICA (IV-V sec.) IN ITALIA: Costruzione, ricostruzione
MICHELA DANESI. Pubblicazioni:
MICHELA DANESI Dottorato di Ricerca in Archeologia Preistorica presso l Università di Roma Sapienza, XXIII ciclo, con un progetto dal titolo La produzione ceramica del periodo dei Templi (3600-2300 a.c.)
OGGETTO : RECUPERO, RIUSO E RIQUALIFICAZIONE DEL CASTELLO DI CASALE MONFERRATO - 5/8 LOTTO DI LAVORI
MARELLO ANGELO & BIANCO RITA S.a.s. Restauro opere d arte Restauro dipinti su tela e opere lignee Restauro affreschi, stucchi e monumenti Cocconato, 13 gennaio 2012 Alla cortese attenzione della Gent.ma
LRCW 4 Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean
LRCW 4 Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean Archaeology and archaeometry The Mediterranean: a market without frontiers Edited by Natalia Poulou-Papadimitriou, Eleni
Grande Attrattore Culturale Campi Flegrei
Grande Attrattore Culturale Campi Flegrei Infrastrutture Numero Denominazione Beneficiario Altre risorse Identificativo intervento Misura Risorse POR pubbliche Risorse private Costo totale I BCL BCL 001
Il complesso archeologico termale e il mosaico del drago di Kaulonia
Il complesso archeologico termale e il mosaico del drago di Kaulonia L antica Kaulonia, agli inizi del Novecento è stata identificata dall archeologo Paolo Orsi nella moderna cittadina di Monasterace Marina
Ceramiche medievali e postmedievali nei contesti archeologici della Sardegna
Università degli Studi di Sassari Corso di Archeologia Medievale (Prof. Marco Milanese) Anno Accademico 2005/2006 Ceramiche medievali e postmedievali nei contesti archeologici della Sardegna Avvertenza
CENTRO UNIVERSITARIO PER LE DATAZIONI MILANO BICOCCA CUDaM Piazza della Scienza 4, Milano
CENTRO UNIVERSITARIO PER LE DATAZIONI MILANO BICOCCA CUDaM Piazza della Scienza 4, 20126 Milano Dipartimento di Fisica Dipartimento di Scienza dei Materiali Dipartimento di Scienze dell Ambiente e del
LO SCAVO NELL INSEDIAMENTO (VICUS) A VAGNARI. (Gravina in Puglia, BA) LUGLIO 2012 RAPPORTO PRELIMINARE
LO SCAVO NELL INSEDIAMENTO (VICUS) A VAGNARI (Gravina in Puglia, BA) LUGLIO 2012 RAPPORTO PRELIMINARE Dr. Maureen Carroll Department of Archaeology University of Sheffield Northgate House West Street Sheffield,
INFORMAZIONI PERSONALI SCARPELLI ROBERTA. Cellulare ISTRUZIONE E FORMAZIONE. Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione. Progetto di ricerca
CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono Cellulare E-mail Nazionalità SCARPELLI ROBERTA Luogo e data di nascita Sesso ISTRUZIONE E FORMAZIONE Date (da a ) 10/2010-02/2014 Università
Il sarcofago della Glyptotek di Copenaghen IN 1299
Nella mostra del Museo Regionale di Camarina sui Naufragi sono esposti reperti archeologici relativi al tema dei trasporti commerciali nel Mediterraneo nella tarda antichità. Alla Mostra ha aderito la
ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO Claudio Negrelli
ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO 2014-2015 Claudio Negrelli Le origini dell archeologia longobarda in Italia 1887, articolo di Paolo Orsi: Di due crocette auree del Museo di Bologna e di altre simili trovate
ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. Monasteri 2
ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2014-2015 CLAUDIO NEGRELLI Monasteri 2 S. Vincenzo al Volturno (IS) Chronicon Vulturnense: l'abate Giosuè dona la chiesa di San Vincenzo al Santo - Stando al Chronicon Vulturnense
ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. ARCHEOLOGIA URBANA e città tra tarda antichità ed altomedioevo
ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2014-2015 CLAUDIO NEGRELLI ARCHEOLOGIA URBANA e città tra tarda antichità ed altomedioevo La definizione di città tra tarda antichità e altomedioevo Cosa distingue la città come elemento
CERAMICA TARDOANTICA DAL MACELLUM-FORUM DI DURRËS
CERAMICA TARDOANTICA DAL MACELLUM-FORUM DI DURRËS Brikena SHKODRA Questo articolo intende fornire notizie su recenti indagini archeologiche di Durrës tardoromana, compreso lo scavo del 2005 nel lato nord
LRCW 4 Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean
LRCW 4 Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean Archaeology and archaeometry The Mediterranean: a market without frontiers Edited by Natalia Poulou-Papadimitriou, Eleni
Anna Gamberini, Sara Morsiani (Università di Bologna- DISCI)
SUASA IN ETÀ TARDOANTICA. NUOVI DATI DALLA VIA DEL FORO Anna Gamberini, Sara Morsiani (Università di Bologna- DISCI) Nel sito di Suasa (AN), oggetto di scavi sistematici da parte dell Università di Bologna
Andrea Augenti, Enrico Cirelli Classe: un osservatorio privilegiato per il commercio della Tarda Antichità
Andrea Augenti, Enrico Cirelli Classe: un osservatorio privilegiato per il commercio della Tarda Antichità [A stampa in Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in Mediterranean, a cura di S.
RADICI DEL PRESENTE SALA B RITRATTO MASCHILE. Collezione Palazzo Poli
RADICI DEL PRESENTE SALA 01 RITRATTO MASCHILE Collezione Palazzo Poli Ritratto realistico in marmo bianco che riproduce fedelmente la fisionomia del volto. Il personaggio rappresentato mostra tratti somatici
SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA
INFRASTRUTTURE SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA 010 (CF.03) Tempio di Serapide (restauro delle strutture archeologiche e sistemazione percorso di visita (nell' ambito della riqualificazione e valorizzazione
Recupero di un passato scomparso
Recupero di un passato scomparso Museo Civico Archeologico di anzio 22 dicembre 2013 19 gennaio 2014 Città di Anzio Museo Civico Archeologico Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio Comando Carabinieri
Prof. Paolo Strona Storia di un Restauro
Storia di un Restauro L Antiquarium Santa Margherita Piacenza Santa Margherita è, a Piacenza, l unico caso di conservazione e valorizzazione di tracce stratificate storia urbana. un angolo del centro storico
Scheda tecnica. Località Ercolano Data Sopralluogo Ubicazione Corso Resina, 187 Coordinate 14,348807; 40, ingresso da Corso Resina
PdI Scheda tecnica Località Ercolano Data Sopralluogo 22.04.2015 Ubicazione Corso Resina, 187 Coordinate 14,348807; 40,805823 ingresso da Corso Resina ingresso da Via Mare PdI Scavi archeologici di Ercolano
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO ISTITUTO CENTRALE PER IL CATALOGO E LA DOCUMENTAZIONE
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO ISTITUTO CENTRALE PER IL CATALOGO E LA DOCUMENTAZIONE Enti Liste codici Codici soppressi e vecchie denominazioni Enti MiBAC Aggiornato al 31/12/2013
ARCHEOCLUB D'ITALIA SEDE DI SAN SEVERO NAZIONALE. sulla. Preistoria - Protostoria - Storia della Daunia. San Severo dicembre 2005 A T T I
ARCHEOCLUB D'ITALIA SEDE DI SAN SEVERO 26 CONVEGNO NAZIONALE sulla Preistoria - Protostoria - Storia della Daunia San Severo 10-11 dicembre 2005 A T T I TOMO SECONDO a cura di Armando Gravina SAN SEVERO
Veduta aerea del settore settentrionale di Pisa: localizzazione delle necropoli etrusca e romana di Via Marche
Veduta aerea del settore settentrionale di Pisa: localizzazione delle necropoli etrusca e romana di Via Marche Progetto Antica Gente di Pisa L obiettivo è completare l indagine archeologia eseguita sul
Nuove presenze di terra sigillata africana ad Aquileia
Nuove presenze di terra sigillata africana ad Aquileia ELLA ZULINI In questa sede verranno analizzati alcuni materiali in terra sigillata africana provenienti da Aquileia; in particolare ci si soffermerà
Ricerche Archeologiche a Gortina di Creta
Giovanna Maria Fabrini Ricerche Archeologiche a Gortina di Creta Introduzione Dal 2002 l attività dell Università degli Studi di Macerata a Gortina di Creta, sotto la direzione della scrivente e in collaborazione
Thermae Himeraeae (Sicilia) e il suo hinterland: dalla documentazione ceramica alle dinamiche del popolamento in età imperiale
Rei CretariÆ RomanÆ FaVtorVm acta 43, 2014 Aurelio Burgio Thermae Himeraeae (Sicilia) e il suo hinterland: dalla documentazione ceramica alle dinamiche del popolamento in età imperiale L antica Thermae
ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI ARCHEOLOGIA URBANA E ARCHEOLOGIA IN CITTÀ
ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2014-2015 CLAUDIO NEGRELLI ARCHEOLOGIA URBANA E ARCHEOLOGIA IN CITTÀ Archeologia urbana e archeologia in città. L archeologia urbana come disciplina che studia le città nella loro
LO SCAVO NELL INSEDIAMENTO A VAGNARI. (Gravina in Puglia, BA) LUGLIO-AGOSTO 2016 RAPPORTO PRELIMINARE
LO SCAVO NELL INSEDIAMENTO A VAGNARI (Gravina in Puglia, BA) LUGLIO-AGOSTO 2016 RAPPORTO PRELIMINARE Prof.ssa Maureen Carroll Department of Archaeology University of Sheffield Northgate House West Street
F O R M A T O E U R O P E O
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome TERRIGNI MICHELA Nazionalità Luogo e Data di nascita Stato civile Italiana CAMPOBASSO, 19 OTTOBRE 1976 CONIUGATA,
vento di isolata risarcitura con una lastra marmorea: a tal fine forse erano destinate anche una
G. M. Fabrini Ricerche Archeologiche a Gortina di Creta Fig. 12 - Gortina. Edificio Sud. Vano 53: l apertura praticata nel muro Nord dell ambiente. Da Sud. Fig. 11 - Gortina. Edificio Sud. Vano 53: porta
Scienza in Museo: studi scientifici applicati ai beni culturali
Scienza in Museo: studi scientifici applicati ai beni culturali Dallo scavo archeologico al laboratorio Reperti archeologici portati in Museo Deposito archeologico Laboratorio di ceramica Laboratorio
II.4 I mortai in pietra
Sauro Gelichi II.4 I mortai in pietra II.4.1 Analisi e discussione Nello scavo sono stati rinvenuti in totale un numero minimo di dodici mortai in pietra, a livello più o meno frammentario. Pressoché tutti
1970 Santa Maria Capua Vetere (antica Capua). Necropoli delle Fornaci. Soprintendenza archeologica delle Province di Napoli e Caserta.
1968 Alba - La Romaine (Francia). Università Claude Bernard (Lyon).. 1969 Ampurias (Spagna). Istituto di Studi Liguri. Albintimillium Ventimiglia. Istituto di Studi Liguri. Albenga. Relitto repubblicano.
LA CERAMICA GREZZA DALLE RACCOLTE DI SUPERFICIE
Stefania Bonato, Chiara Rigato 119 LA CERAMICA GREZZA DALLE RACCOLTE DI SUPERFICIE Stefania Bonato, Chiara Rigato 1 Introduzione Lo studio della ceramica grezza non è stato per nulla semplice. Elenco subito
PUBBLICAZIONI ISTITUTO PER LA STORIA E L ARCHEOLOGIA DELLA MAGNA GRECIA ATTI DEI CONVEGNI DI STUDI SULLA MAGNA GRECIA. anno titolo euro 60,00
PUBBLICAZIONI ISTITUTO PER LA STORIA E L ARCHEOLOGIA DELLA MAGNA GRECIA ATTI DEI CONVEGNI DI STUDI SULLA MAGNA GRECIA anno titolo euro I 1961 Greci e Italici in Magna Grecia Vol. 1, pp. 315. 60,00 II 1962
GIOVANNA M. FABRINI - ROBERTO PERNA
GIOVANNA M. FABRINI - ROBERTO PERNA con contributi di Marina Albertocchi - Gianni De Tommaso - Silvia Forti - Marzia Giuliodori - Chiara Portale Lo scavo dell Edificio Sud e delle Case bizantine a Gortina
Claudio Negrelli Tra Adriatico e Po: commerci e produzioni locali nelle città e nelle campagne tardoantiche
Claudio Negrelli Tra Adriatico e Po: commerci e produzioni locali nelle città e nelle campagne tardoantiche [A stampa in Ipsam Nolam barbari vastaverunt. L Italia e il Mediterraneo occidentale tra il V
UN CONTENITORE IN VETRO DAL POZZO DELL AREA TERMALE NELLA VILLA ROMANA DI RUSSI (RAVENNA)
UN CONTENITORE IN VETRO DAL POZZO DELL AREA TERMALE NELLA VILLA ROMANA DI RUSSI (RAVENNA) Giovanna Montevecchi La villa di Russi era situata, in epoca romana, nell entroterra di Ravenna, al margine settentrionale
I Vetri Del Museo Archeologico Di Tripoli (Archaeopress Roman Archaoelogy) (Italian Edition) By Sofia Cingolani
I Vetri Del Museo Archeologico Di Tripoli (Archaeopress Roman Archaoelogy) (Italian Edition) By Sofia Cingolani If searched for the book I vetri del Museo archeologico di Tripoli (Archaeopress Roman Archaoelogy)
La mostra sulle origini di Livorno,
Alle origini di Livorno. L età etrusca e romana Mostra archeologica e documentaria ai Granai di Villa Mimbelli La mostra sulle origini di Livorno, promossa dal Comune e dalla Fondazione Cassa di Risparmi
INFORMAZIONI PERSONALI
C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Francesco Escalona Data di nascita Qualifica Funzionario D6 architetto Amministrazione Regione Campania - matr. 16285 Incarico attuale Settore
LO SCAVO NELL INSEDIAMENTO A VAGNARI. (Gravina in Puglia, BA) LUGLIO-AGOSTO 2015 RAPPORTO PRELIMINARE
LO SCAVO NELL INSEDIAMENTO A VAGNARI (Gravina in Puglia, BA) LUGLIO-AGOSTO 2015 RAPPORTO PRELIMINARE Prof.ssa Maureen Carroll Department of Archaeology University of Sheffield Northgate House West Street
Figura 1. Pianta prospettica della città di Fano, Blavius Jr, 1663
ALLA RICERCA DEL PORTO DI FANO (PU): IPOTESI DI IDENTIFICAZIONE DELLE STRUTTURE PORTUALI DI EPOCA TARDOANTICA E ALTO MEDIEVALE SULLA BASE DELLE FONTI STORICO-ARCHEOLOGICHE Abstract La costa fanese è caratterizzata
Dal disegno archeologico alla ricostruzione tridimensionale MIRELLA SERLORENZI, 6 maggio 2010 www.archeologiametodologie.com a chi lo sollecitava a scrivere rispondeva: Il mio libro di pietra? E tutto
Dal disegno archeologico alla ricostruzione tridimensionale MIRELLA SERLORENZI, 6 maggio 2010 www.archeologiametodologie.com a chi lo sollecitava a scrivere rispondeva: Il mio libro di pietra? E tutto
I PAESAGGI DI POTERE, I PAESAGGI DEL POTERE. Potere economico. Perdita del concetto di luogo
I PAESAGGI DI POTERE, I PAESAGGI DEL POTERE Potere economico Perdita del concetto di luogo Nelle società antiche Potere Popolamento Economia Il potere e l'organizzazione del popolamento PALAZZI Arzago,
Romanina Centralità Metropolitana Municipio X Indagini archeologiche
Roma 28.07.2011 Romanina Centralità Metropolitana Municipio X Indagini archeologiche Nel corso degli anni 2004 e 2006, secondo quanto prescritto dalla Soprintendenza Archeologica di Roma, è stata effettuata
LRCW3 Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean
LRCW3 Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean Archaeology and archaeometry Comparison between western and eastern Mediterranean Edited by Simonetta Menchelli, Sara Santoro,
Facoltà di Lettere e Filosofia Tabella delle equivalenze a.a >
ATTVAZON A.A. 2007-2008 (TARS 2008-2009) CORRSPONDENZE A.A. 2010- Antropologia culturale F7059 5 BC 13 Antropologia culturale F70570 5 BC 13 Etnologia Antropologia della salute F71991 5 BC 13 Antropologia
Massimo LAVARONE. Quaderni Friulani di Archeologia I/1991
Quaderni Friulani di Archeologia I/1991 NOTA PRELIMINARE SULLA CERAMICA GREZZA M EDIEVALE PROVENIENTE D ALL A CHIESA DI S.STEFANO A P AL AZZOLO DELLO STELLA (UD) Massimo LAVARONE Durante il mese di giugno
Archeologia Medievale / Introduzione al modulo A
Archeologia Medievale - 2012/2013 - Introduzione al modulo A Indice della presentazione: L archeologia medievale e le altre discipline I temi delle lezioni Testi e modalità di svolgimento degli esami Orari
Documento digitalizzato dallo Staff di UnissResearch
D'Oriano, Rubens (2004) Olbia. Su Cuguttu 1992: lo scavo. In: Da Olbìa ad Olbia: 2500 anni di storia di una citta mediterranea: atti del Convegno internazionale di studi, 12-14 maggio 1994, Olbia, Italia.
Restauro del castello di Piombino 3 dicembre 2008
Restauro del castello di Piombino 3 dicembre 2008 G. Stradano L assedio di Piombino (seconda metà XVI secolo) Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento P. Galle (su disegno di G. Stradano) L assedio
L arte Cretese Architettura
6 Come tutti i palazzi dell isola, esso è privo di fortificazioni, fatto eccezionale per i tempi antichi. Evidentemente il popolo cretese si sentiva ben protetto dalla sua flotta e dalla stima goduta presso
LA SUPPELLETTILE DA MENSA E DA
LA SUPPELLETTILE DA MENSA E DA CUCINA NEL VII SECOLO IN LIGURIA: L ESEMPIO DI UN SITO FORTIFICATO di G. MURIALDO, F. BERTOLOTTI, C. FALCETTI, P. PALAZZI, L. PARODI Civico Museo del Finale Istituto Internazionale
116 Capitolo 7 Europa carolingia La rinascita dell impero
XIII Premessa 3 SNODO I MILLE ANNI DI STORIA 4 Capitolo 1 L idea di medioevo e le sue interpretazioni 4 1.1 Un età di decadenza 5 1.2 Un periodo della storia 7 1.3 La rivalutazione di un epoca 8 1.4 Il
Comune di Roma Via T. Inghirami
Giallo Antico Investigazioni Archeologiche Dott. Marco Viglietti Specialista in Archeologia mviglietti@tiscali.it tel. 333.3151473 / 06.98261963 ASSISTENZA ARCHEOLOGICA- INDAGINI ARCHEOLOGICHE Comune di
Gli impasti sono stati identificati solo con un analisi macroscopica delle argille. A cura di Tiziana Privitera. San Prospero Villa Romana
NB. : Le sigle vengono date per vetrina che sono state numerate da destra a sinistra; i ripiano dall alto verso il basso; e i reperti da sinistra a destra. Gli impasti sono stati identificati solo con
Comunicazioni su aggiornamenti e novità del vetro in Italia
Association Internationale pour l Histoire du Verre Comitato Nazionale Italiano Association Internationale pour l'histoire du Verre Comitato Nazionale Italiano Con la collaborazione di: Soprintendenza
Pisa com'era: archeologia, urbanistica e strutture materiali (secoli V - XIV)
EUROPAMEDITERRANEA QUADERNI 7 Fabio Redi Pisa com'era: archeologia, urbanistica e strutture materiali (secoli V - XIV) presentazione di Gabriella Rossetti?zlO GISEM LIGUORI EDITORE Ricostruzione dell'ambiente
Documentazione reperti ceramici. Archeologo collaboratore, responsabile di settore. Archeologo collaboratore, responsabile di settore
Curriculum Vitae Informazioni personali Cognome/Nome Indirizzo Telefono E-mail Cittadinanza Data di nascita Pulcinelli Luca italiana Mobile: Sesso Esperienza professionale Date giugno 2015 Elaborati grafici
Università degli Studi di Sassari. Dipartimento di Storia, Scienze dell uomo e della Formazione ITACA
ITACA Innovation Technologies and Applications for Coastal Archaeological sites Palermo 28-29 Marzo 2014 Professore referente: Pier Giorgio Spanu Anno Accademico 2004-2005: istituzione corso di laurea
Quaderni del Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storiche dell Antichità dell Università di Macerata. n.s. XV-XVI
SEIA Quaderni del Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storiche dell Antichità dell Università di Macerata n.s. XV-XVI 2010-2011 A cura di Francesco Paolo Rizzo eum > archeologia eum > archeologia SEIA
Ceramiche invetriate tardo antiche ed alto medievali da Genova
* Ceramiche invetriate tardo antiche ed alto medievali da Genova Da più di 20 anni si conducono a Genova ricerche di archeologia urbana che hanno permesso di delineare un quadro pur lacunoso delle fasi