Famiglia, Scuola e Politiche Sociali. Settore Servizi Adulti in difficoltà PROPOSTA DI DELIBERAZONE DI GIUNTA COMUNALE
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1 DIREZIONE CENTRALE FAMIGLIA, SCUOLA E POLITICHE SOCIALI H50 SETTORE SERVIZI PER ADULTI IN DIFFICOLTA P.G. n /2009 PROPOSTA DI DELIBERAZONE DI GIUNTA COMUNALE O G G E T T O Istituzione di un Elenco speciale delle cooperative di tipo B ai sensi della legge n. 381/1991 presso la Direzione Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali e approvazione delle linee di indirizzo per l affidamento, alle cooperative sociali di tipo B di servizi e di forniture comunali, allo scopo di favorire l inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Il presente provvedimento non comporta spesa Maurizio Azzollini Responsabile del Procedimento Dott. Giovanni Daverio Direttore del Settore Adulti in difficoltà Dott.ssa Carmela Madaffari Direttore Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali Dott.ssa Mariolina Moioli Assessore alla Famiglia, alla Scuola ed alle Politiche Sociali Dott. Nunzio Dragonetti Direttore Centrale Facility Management Dott.ssa Renata Boria Direttore Settore Acquisti
2 LA GIUNTA COMUNALE Premesso che: Le linee generali di sviluppo relative alle azioni e ai progetti da realizzare ed il Piano Generale di sviluppo 2006/2011 esprimono una visione di governo della città orientata a dare risposte ai bisogni dei cittadini, con particolare riguardo alle fasce deboli e alle loro famiglie, a garantire la qualità della vita e a rendere Milano una città più vivibile e sicura anche attraverso la promozione e l attuazione di una serie di azioni finalizzate, anche in collaborazione con il privato sociale, a prevenire, recuperare e reinserire giovani in situazione di disagio sociale (es. alcolisti, tossicodipendenti, detenuti ; Lo stesso Piano stabilisce gli obiettivi e le azioni da realizzare contro le nuove povertà in un ottica di sviluppo umano, benessere e coesione sociale sviluppando progetti finalizzati al recupero delle situazioni di devianza, con particolare attenzione agli interventi di reinserimento sociale e lavorativo, d intesa con i soggetti istituzionali e non che operano sul territorio e al punto 2.4 prevede l integrazione delle persone svantaggiate, sul mercato del lavoro, come i giovani che hanno lasciato la scuola precocemente, i lavoratori poco qualificati, le persone con disabilità, gli immigrati e le minoranze etniche ; Con Deliberazione del Consiglio Comunale n 23 del è stato approvato il Piano di Zona degli interventi e dei Servizi Sociali relativamente al periodo 2009/2011 che, in linea con i principi contenuti nel Piano Generale di Sviluppo garantisce la realizzazione di un solido e coeso tessuto sociale nel quale protezione e inclusione devono essere fattore di sviluppo umano e di benessere, ma anche fattore produttivo nei processi di crescita e di evoluzione; Il Piano di Zona prevede inoltre lo sviluppo dei rapporti con le aziende e gli ambiti di lavoro al fine di creare una rete diffusa e virtuosa che sappia aggredire il fenomeno della povertà incrementando le opportunità lavorative e in primo luogo le collaborazioni con le Aziende Municipalizzate. con la riforma del Titolo V della Costituzione il principio di sussidiarietà è stato elevato a principio costituzionale e, in questa prospettiva, l azione dell Amministrazione Comunale si deve sviluppare mediante un approccio integrato che richiede azioni complessive e preventive finalizzate alla presa in carico di specifiche tipologie di bisogno, attraverso interventi coordinati tra le diverse istituzioni coinvolte, con una forte attenzione a percorsi orientati a logiche sussidiarie. La Relazione Previsionale e Programmatica , riprendendo gli obiettivi del Piano Generale di Sviluppo, prevede, a contrasto della Povertà Adulta, il potenziamento degli interventi di orientamento e accompagnamento al lavoro delle fasce deboli che consentono alla persona di uscire da una condizione di assistito e di riacquisire autonomia personale e reddituale mediante lo svolgimento di una attività lavorativa. La Legge n 328 del 08/11/2000, artt. 4 e 6, ha confermato la titolarità del Comune riguardo alle spese di attivazione degli interventi e dei servizi sociali ed il Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali ha individuato come obiettivo 3 il potenziamento degli interventi a contrasto della povertà al fine di restituire alla persona la capacità di condurre una vita autonoma; Premesso altresì che: Con la Legge 8 novembre 1991, n. 381, così come modificata dalla Legge 22 giugno 2000 n. 193 il legislatore ha inteso promuovere, attraverso una serie di agevolazioni anche contributive, le coopertaive sociali, organizzazioni che intendono perseguire P.G /
3 l interesse generale della comunità alla promozione umana e all integrazione sociale dei cittadini prevedendo nell art. 5 la possibilità per gli enti pubblici, compresi quelli economici, e le società di capitali a partecipazione pubblica di stipulare convenzioni per la fornitura di beni e servizi, anche in deroga alla disciplina in materia di contratti della pubblica amministrazione, con le cooperative sociali di tipo B; La Regione Lombardia, in attuazione del Titolo V della Costituzione, ha emanato la Legge Regionale n. 21 del Norme per la cooperazione in Lombardia con cui riconosce il ruolo della cooperazione nella promozione della partecipazione dei cittadini al processo produttivo, alla gestione dei servizi nonché nell inserimento lavorativo di persone svantaggiate; Con Deliberazione di Giunta regionale n, VII/20126 del 23 dicembre 2004, in attuazione dell art. 11 della citata Legge regionale, sono stati approvati lo schema di convenzione tra Ente Pubblico e cooperativa sociale ai sensi dell art. 5 comma 1 della L. 381/1991 (sotto soglia), lo schema di bando e di capitolato speciale per gara per pubblico incanto (sopra soglia), con l inserimento lavorativo di persone svantaggiate ai sensi dell art. 5 comma 4 della Legge 381/1991, quale requisito di partecipazione alla gara medesima; Con Deliberazione della Giunta Comunale n del 20 luglio 2007 sono state approvate le Linee di indirizzo per l affidamento alle cooperative socili di tipo B e alle aziende, di servizi e forniture comunali, allo scopo di favorire l inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati in particolare di detenuti ed ex detenuti. Considerato che L Amministrazione comunale intende non solo consolidare e sviluppare i livelli di protezione sociale, ma caratterizzare il proprio impegno per realizzare compiutamente quanto previsto dalla Legge 381/1991 e dal trattato di Lisbona, sviluppando in pieno il principio della sussidiarietà, mediante l accelerazione dei processi di integrazione delle persone fragili e disagiate; Il sistema delle cooperative sociali è parte importante della rete convenzionata con il Comune e con esso concorre ad assicurare la risposta ai bisogni di assistenza ed integrazione sociale dei soggetti svantaggiati; Le Associazioni del movimento cooperativo hanno tra le proprie finalità la creazione di opportunità di lavoro mediante la creazione di cooperative di integrazione lavorativa che consentano l inserimento delle persone svantaggiate nel sistema produttivo della cooperazione; È stato avviato un tavolo di confronto con le principali Associazioni rappresentative del movimento cooperativo per la valutazione delle iniziative già intraprese in applicazione della normativa nazionale e regionale e per definire le ipotesi di sviluppo; Il tavolo ha visto anche la partecipazione dei rappresentanti delle aziende partecipate del Comune di Milano. Considerato altresì che: Le Associazioni e il Comune di Milano concordano sul fatto che il livello più alto della politica di sostegno sociale, proprio per il citato principio della sussidiarietà, non si configuri tanto nella mera assistenza ma quanto nel contribuire alla fuoriuscita dalla stessa di quante più persone possibili, perché la realizzazione vera della persona non è nell assistenza ma nella sua autosufficienza economica e, conseguentemente, sociale; L Amministrazione comunale ha attivato tra i suoi servizi il Centro Mediazione Lavoro CELAV; il Centro offre ai cittadini informazioni, orientamento, percorsi di accompagnamento al lavoro. Per le aziende preseleziona i candidati da inserire e P.G /
4 organizza tirocini, consentendo ai datori di lavoro la possibilità di formare i tirocinanti e di valutare, in un congruo periodo di tempo, le competenze da loro acquisite al fine di poter decidere sulle eventuali assunzioni. Il Servizio, che dispone di un unità operativa dedicata esclusivamente agli invalidi, si propone inoltre come partner nelle convenzioni che le aziende stipulano con l Amministrazione provinciale per i programmi di inserimento mirato (Legge 68/99). Durante i tirocini, tutti gli oneri sono a carico del Comune di Milano e gli operatori del Centro assicurano supporto in ogni fase dell esperienza con azioni di tutoraggio. Appare opportuno favorire un forte sviluppo dei progetti di integrazione al lavoro e all impresa della maggior parte possibile di persone che per motivi diversi vengono prese in carico con progetti socio-assistenziali ed educativi da parte dei servizi dell Amministrazione comunale; Si ritiene necessario, per le finalità di cui sopra, riconoscere le nuove figure di disagio sociale, già previste dall art. 2, lettera f) del Regolamento (CE) della Commissione Europea del ed ancora non codificate dall ordinamento giuridico nazionale. Valutato che: La normativa prevista dall art. 5 della legge 381/1991 dà la possibilità di procedere alla stipulazione di convenzioni con cooperative di tipo B per la fornitura di beni e servizi diversi da quelli socio-sanitari ed educativi, il cui importo stimato al netto dell IVA sia inferiore alla soglia comunitaria, anche in deroga alla disciplina dei contratti della Pubblica Amministrazione, purché tali convenzioni siano finalizzate a creare opportunità di lavoro per le categorie di soggetti svantaggiati ex art. 4 della Legge 381/1991; Con la delibera della Giunta comunale n.1786 del 20 luglio 2007 si erano individuate le seguenti modalità di attuazione della Legge 381/1991 e delle conseguenti Leggi Regionali: Per quanto riguarda affidamenti di servizi e/o forniture di importo inferiore alla soglia comunitaria alternativamente stipula di convenzioni, con un sistema di rotazione, con cooperative sociali di tipo B per la fornitura di beni e/o servizi, diversi da quelli socio-sanitari ed educativi, in deroga alla disciplina dei contratti della Pubblica Amministrazione alla disciplina dei contratti della Pubblica Amministrazione purché finalizzati all inserimento lavorativo dei soggetti deboli; svolgimento di procedure negoziate con gare ufficiose, previa pubblicazione sul sito del Comune e all Albo pretorio di un avviso di gara rivolto esclusivamente a cooperative sociali di tipo B finalizzato alla stipulazione di una Convenzione ex art. 5 comma 1 della Legge 381/1991, in analogia alla disciplina della procedura negoziata di cui all art. 56 del D.Lgs 163/2006 (codice Appalti); lo schema di convenzione farà riferimento allo schema approvato dalla Regione Lombardia con Deliberazione di G.R. n. VII/20126 del ; Per quanto riguarda gli affidamenti di servizi e/o forniture di importo pari o superiore alla soglia comunitaria Previsione nei Bandi/disciplinari delle gare di un punteggio tecnico premiale per chi preveda un progetto di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati su base incrementale rispetto alla soglia minimima del 30% ; per tali affidamenti si dovrà fare riferimento a quanto previsto dall art. 5 comma 4 della Legge 381/1991 e a quanto previsto dallo schema di convenzione approvato con la D.G.R. n /2004; P.G /
5 Nelle convenzioni da stipulare, come previsto dallo schema di convenzione approvato dalla Regione Lombardia con la D.G.R. sopracitata, viene inserito l impegno, per la cooperativa, di assumere anche persone svantaggiate segnalate dal Centro Mediazione Lavoro (CeLav) in numero variabile in base all importo dei servizi e/o delle forniture, così da affiancare, laddove necessario, all inserimento lavorativo una presa in carico socio/educativa a garanzia del candidato lavoratore ma anche della cooperativa. Valutato altresì che: per le finalità di cui sopra appare necessario istituire presso la Direzione Centrale Famiglia Scuola e Politiche Sociali un Elenco Speciale delle cooperative di tipo B di cui di cui alla legge n. 381/1991 al fine di individuare i soggetti con cui procedere alla stipula delle convenzioni ai sensi dell art. 5 comma 1 della Legge succitata; potranno chiedere l iscrizione all albo: le cooperative sociali costituite ai sensi della Legge 381/1991 art. 1 lett. b) e che siano iscritte all Albo Regionale della Regione Lombardia delle cooperative sociali sezione B ; i Consorzi di cooperative sociali costituiti ai sensi dell art. 8 della Legge 381/91, iscritti all Albo regionale delle cooperative sociali sezione C, che abbiano tra le proprie associate le cooperative sociali che hanno i requisiti di cui al punto precedente; le cooperative sociali e i loro consorzi possono essere iscritti all Elenco Speciale comunale qualora presentino i seguenti requisiti: Sede operativa, risultante dalla certificazione CCIAA, ubicata nel territorio della Regione Lombardia; Elenco nominativo dei lavoratori svantaggiati sulla base dell art. 4 della llegge 381/1991; Regolarità contributiva e dell applicazione dei livelli retributivi di cui al CCNL di riferimento; Attestazione di revisione cooperativa ovvero, in caso di cooperativa costituita da meno di 2 anni, documentazione comprovante la domanda di revisione cooperativa; Assunzione di impegno a predisporre il bilancio sociale entro l esercizio sociale successivo all iscrizione all Elenco Speciale comunale. Il bilancio sociale deve evidenziare tassativamente gli inserimenti lavorativi dei soggetti svantaggiati realizzati, la metodologia utilizzata ed i risultati conseguiti con particolare riferimento all attività svolta per il Comune di Milano; bilancio consuntivo degli ultimi tre anni ovvero i bilanci dalla costituzione nel caso in cui questa sia avvenuta prima dei tre anni; Reti di collaborazione attivate sul territorio; Assunzione di impegno all inserimento lavorativo di persone caratterizzate da fragilità e svantaggio sociale ai sensi della Legge 381/91, residenti nel territorio del Comune di Milano. Stabilito altresì che: si intende dare mandato alla Direzione Centrale Famiglia e alla Direzione Centrale Facility Management di definire con successivi atti dirigenziali le modalità operative e i criteri per la predisposizione del bando e la formazione dell elenco; per dare concretezza agli intendimenti di cui sopra, appare inoltre necessario determinare annualmente l elenco di beni e servizi da destinare, in tutto o in parte, alle convenzioni con cooperative sociali presenti nel su menzionato Elenco Speciale, in P.G /
6 modo da raggiungere una percentuale significativa dell importo complessivo degli affidamenti a terzi delle forniture di beni e/o servizi effettuate dal Comune; appare congruo determinare indicativamente nella misura del 5% (cinque percento) annuo la quota di beni e servizi da destinare alle cooperative di cui sopra precisando che dal monte appalti generale vanno detratti quelli attinenti a servizi pubblici locali e quelli che per legge non possono essere affidati a cooperative sociali di tipo B; la durata dell elenco speciale e dell applicazione delle modalità sopra riportate sarà di due anni, al termine dei quali verranno valutati i risultati; si intende coinvolgere gradualmente nell applicazione di queste linee di indirizzo anche le aziende partecipate del Comune di Milano proponendo l adozione delle stesse modalità applicative previste dalla presente deliberazione; Dato atto che: per la realizzazione delle linee di indirizzo della presente delibera la Direzione Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali si avvale del proprio servizio Centro Mediazione Lavoro (CeLav) che costituirà il punto di riferimento per le cooperative Sociali e per le aziende, per tutti i programmi/progetti di inserimento lavorativo secondo le modalità previste da quanto sopra esposto Visti: Gli artt.48 e 49 del D.Lgs. 267/2000; La Legge 8 novembre 1991 n 381; La Legge 22 Giugno 2000 n 193; La Legge 14 Febbraio 2003 n 30; Il D.Lgs 10 settembre 2003, n 276 art. 14 La Legge regionale 4 Agosto 2003 n 13; La Legge regionale n. 21 del Normen per la cooperazione in Lombardia ; La Deliberazione della Giunta regionale n. VII/20126 del 243 dicembre 2004; La Deliberazione della Giunta comunale n del 20 luglio 2007; Il Piano di Zona degli interventi e dei Servizi Sociali relativamente al periodo 2009/2011; il parere di regolarità tecnica espresso ai sensi dell'art. 49 del Dlgs. 18/08/00 n 267, allegato al presente provvedimento quale parte integrante; il parere di legittimità espresso dal Segretario Generale, allegato al presente provvedimento quale parte integrante; Ritenuta la propria competenza in forza del combinato disposto di cui agli artt. 48, 49 e 107 del D.Lgs 267/2000; DELIBERA 1. di approvare le linee di indirizzo contenute nella premessa del presente provvedimento finalizzato a favorire l inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati che riprendono in parte quanto già approvato con la delibera della G.C. n del 20 luglio 2007; 2. di istituire presso la Direzione Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, d intesa con la Direzione Centrale Facility Management, un Elenco Speciale delle Cooperative Sociali di tipo B di cui alla Legge 381/1991 secondo le modalità contenute in premessa, al fine di individuare i soggetti con cui l Amministrazione comunale potra P.G /
7 procedere alla stipula di convenzioni in deroga alla disciplina in materia di contratti della Pubblica Aministrazione; 3. di determinare annualmente l elenco di beni e servizi da destinare, in tutto o in parte, alle convenzioni con cooperative sociali presenti nell Elenco Speciale, sino a raggiungere tendenzialmente una percentuale congrua indicativamente del 5% (cinque percento) dell importo complessivo degli affidamenti a terzi delle forniture di beni e/o servizi effettuate dal Comune di Milano, precisando che dal monte appalti generale vanno detratti quelli attinenti a servizi pubblici locali e quelli che per legge non possono essere affidati a cooperative sociali di tipo B; 4. di stabilire la durata dell elenco speciale e l applicazione delle modalità individuate per il biennio 2010/2011, al termine del quale si procederà alla valutazione dei risultati; 5. di proporre l adozione delle medesime modalità previste in premessa e l utilizzo dell Elenco Speciale istituito presso la Direzione Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali anche alle aziende partecipate del Comune di Milano; 6. di dare atto che il Direttore del Settore Servizi per Adulti in Difficoltà, d intesa con il Direttore Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali e il Direttore Centrale Facility Management, per quanto di competenza, adotterà tutti gli atti conseguenti e necessari al rispetto degli indirizzi operativi esposti in premessa ed in particolare alla predisposizione del bando per la formazione dell Elenco Speciale; P.G /
8 DIREZIONE CENTRALE FAMIGLIA, SCUOLA E POLITICHE SOCIALI H50 SETTORE SERVIZI PER ADULTI IN DIFFICOLTA P.G. FOGLIO PARERI RELATIVO ALLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AVENTE IL SEGUENTE OGGETTO: Istituzione di un Elenco speciale delle cooperative di tipo B ai sensi della legge n. 381/1991 presso la Direzione Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali e approvazione delle linee di indirizzo per l affidamento, alle cooperative sociali di tipo B di servizi e di forniture comunali, allo scopo di favorire l inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Il presente provvedimento non comporta spesa P.G. n DEL PARERE DI REGOLARITA' TECNICA Ai sensi dell'art. 49 del T.U. n. 267/2000 FAVOREVOLE se ne propone l'immediata eseguibilità N.B. provvedimento ritenuto senza riflessi contabili Milano, IL DIRETTORE DEL SETTORE ADULTI IN DIFFICOLTA Dott. Giovanni Daverio D.C. Finanza, Patrimonio e Bilancio Settore Servizio Ufficio PARERE DI REGOLARITA' CONTABILE N DEL Ai sensi dell'art. 49 del T.U. n. 267/2000 Favorevole Non dovuto (in quanto la proposta non comporta impegno di spesa o diminuzione d'entrata) Contrario per i seguenti motivi Milano, Il Responsabile di Ragioneria PARERE DI LEGITTIMITA' Nota sindacale prot.n /97 del 30/06/97 FAVOREVOLE Milano, Il Segretario Generale P.G /
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