La tassa sui rifiuti (TARI) per l anno Commissione Bilancio 11 Luglio 2014
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1 La tassa sui rifiuti (TARI) per l anno 2014 Commissione Bilancio 11 Luglio 2014
2 SOMMARIO 1. L ABC DEI SERVIZI PUBBLICI 2. DOVE ERAVAMO RIMASTI 3. COME SI FORMA LA BOLLETTA 4. LE TARIFFE CONCLUSIONE
3 1. L ABC DEI SERVIZI PUBBLICI Il servizio pubblico relativo all igiene ambientale (raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani e spazzamento strade) è organizzato per bacini territoriali. Per la provincia di Ferrara caso molto raro ve ne sono quattro. Per il bacino del Comune di Ferrara, il servizio è svolto da Hera Spa fino al 2017 (lo ha ereditato dall affidamento in-house ad Agea nel 2004).
4 Parentesi: le modalità di affidamento dei servizi pubblici a rilevanza economica Al momento, dopo un lungo peregrinare negli ultimi anni (interventi normativi, referendum, nuovi interventi normativi, abrogazione da parte della Corte Costituzionale), le modalità sono due: a) procedura competitiva ad evidenza pubblica ( gara ) b) affidamento in-house ad un azienda interamente pubblica e su cui il Comune eserciti il cosiddetto controllo analogo ( può disporre di essa come se fosse un ufficio comunale ).
5 Domande importanti. Perché sono necessari affidamenti del servizio ad un unico operatore? Perché non è possibile sviluppare la concorrenza e far sì che ogni cittadino possa scegliersi il suo operatore preferito?
6 .Risposte importanti Il settore della raccolta rifiuti (così come altri servizi pubblici locali quali il servizio idrico integrato, la distribuzione del gas e dell energia elettrica) è un monopolio naturale: Una configurazione industriale in cui data la struttura dei costi e le caratteristiche del settore, è possibile la presenza di un unico operatore sul lato dell offerta (principio della subadditività dei costi: la somma dei costi di due operatori è superiore al costo di un unico operatore).
7 In presenza di un monopolio naturale, non si pone quindi il problema di favorire la concorrenza NEL mercato (abbattere le barriere all entrata per favorire il gioco concorrenziale). Occorre piuttosto favorire la concorrenza PER il mercato, cioè individuare quel monopolista in grado di svolgere il servizio al costo minore e alla qualità maggiore. Va da sé che i monopoli naturali non possono essere lasciati al mercato, altrimenti vi si instaurerà un monopolista che praticherà prezzi non compatibili con la natura universale del servizio.
8 Nei monopoli naturali, a sovrintendere il tutto vi è un autorità di regolamentazione pubblica, la quale: a) sceglie l operatore (tramite gara o in-house) b) fissa le tariffe sulla base dei costi dell operatore selezionato (il concessionario o gestore) c) decide il livello di investimenti che il gestore deve effettuare (da recuperare poi in tariffa) d) controlla il gestore
9 DA RICORDARE Se l autorità di regolamentazione non fa anche solo una di queste 4 cose (o non la fa bene), il sistema non funziona più. O funziona molto male.
10 Torniamo a noi Per il servizio di igiene ambientale (e per quello idrico), l autorità di regolamentazione dal 2012 è regionale, e si chiama ATERSIR Agenzia Territoriale Emilia Romagna per i Servizi Idrici e i Rifiuti Con sede in Regione, e composta dai rappresentanti delle 9 province dell Emilia Romagna, e attualmente presieduta dal sindaco di Bologna Virginio Merola. Il membro di Ferrara, anche se dimissionaria, è la presidente della Provincia Marcella Zappaterra.
11 Il Consiglio d Ambito di Atersir svolge le funzioni di organo di regolamentazione per ciascuno dei bacini della Regione. Che normalmente corrispondono ai territori provinciali. Per Ferrara invece, come dicevamo, sono quattro per il servizio di igiene ambientale. E due per il servizio idrico integrato.
12 Che percorso fa la tariffa Ogni anno il gestore presenta ad Atersir il Piano Economico Finanziario (PEF), in cui dichiara i costi che sosterrà per svolgere il servizio in quel bacino. ATERSIR controlla questi costi, li discute, decide alcuni parametri (tra cui il livello degli investimenti) e approva il costo del servizio. A quel punto (e solo a quel punto) la palla passa ai singoli Comuni.
13 I quali integrano questo costo con altre voci in aumento o in diminuzione (scontistica, tasse, accantonamento insoluti, recupero evasione, ecc), e che dopo vediamo nel dettaglio. Si arriva così al totale in bolletta (il montante ), cioè l ammontare che complessivamente deve essere pagato dai cittadini di quel Comune.
14 A quel punto il Comune procede a calcolare le tariffe individuali per ogni contribuente, non in maniera libera bensì seguendo i dettami della normativa nazionale (DPR 158/1999) Ogni (scarso) elemento di discrezionalità del Comune deve esercitarsi all interno dei paletti fissati dal DPR 158. Come vedremo, vi sono solo quattro (abbastanza marginali) aspetti di discrezionalità.
15 2. DOVE ERAVAMO RIMASTI A fine aprile 2014 ATERSIR non aveva ancora approvato il PEF per il bacino di Ferrara relativo al Allora nell ultimo consiglio comunale utile (28 aprile) abbiamo ritenuto opportuno approvare provvisoriamente tariffe basate sul PEF 2013, in modo che i contribuenti pagassero la prima rata (entro il 30 giugno) e la seconda rata (entro il 30 settembre) identica allo scorso anno. Per poi pagare l aumento (o la diminuzione!) nella rata di dicembre, una volta che Atersir avesse approvato il PEF 2014.
16 3. COME SI FORMA LA TARIFFA 3.1. In generale (copertura dei costi) 3.2. In particolare (quali costi)
17 3.1. Copertura dei costi La tariffa deve coprire tutti i costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani: T ( + CK 2014 = CG + CC) 2013(1 + π 2014 X 2014) 2014 CG= costi di gestione degli indifferenziati e della raccolta differenziata CC = costi comuni π = inflazione X = recupero di produttività CK = costi d'uso del capitale
18 CG: costi di gestione costi di spazzamento e lavaggio costi di raccolta e trasporto costi di trattamento e smaltimento costi di raccolta differenziata costi di trattamento e riciclo costo per materie di consumo e servizi costo del personale accantonamenti di esercizio, variazioni rimanenze, ecc
19 CC = costi comuni Accertamento, riscossione e contenzioso costi generali di gestione costi comuni diversi CK= costi d'uso del capitale CK = Amm Accant2014 R2014 R = r ( KN + I + ) F R= remunerazione del capitale r = andamento medio titolo di Stato + 2% KN= capitale netto dell'anno prima F = fattore correttivo (aumenta se investimenti programmati aumentano, diminuisce se il gestore ha fatto meno investimenti del previsto)
20 Quanto di tutto questo è sotto il controllo diretto del Comune? Niente. L'approvazione del Piano Economico Finanziario (PEF) per il bacino di riferimento spetta ogni anno al Consiglio d'ambito dell'atersir, una volta sentito il Consiglio locale. Nel consiglio di ambito di ATERSIR sono rappresentati tutti gli enti locali della Regione Emilia-Romagna.
21 Facciamo lo stesso le pulci a Hera Confronto tra il costo del servizio 2013 e 2014.
22 VOCE COSTI GESTIONE ,54 a) indifferenziata ,54 a1) spazz e lavaggio a2) raccolta e trasporto a3) trattamento e smaltmento ,54 b) differenziata b1) raccolta b2) trattamento e riciclo COSTI COMUNI COSTI CAPITALE a) ammortamenti b) remunerazione TOTALE COSTO SERVIZIO ,54
23 Come si arriva al costo totale in bolletta? In tariffa non va solo il costo di gestione del servizio, ma anche altre componenti (in aumento o in diminuzione del costo del servizio): a) scontistica b) recupero evasione c) insoluto d) contributi scuole statali e) IVA f) addizionale provinciale g) quota terremoto
24 VOCE % Costo del servizio ,54 +1,39% A CUI VA AGGIUNTO/SOTTRATTO IVA (10%) ,15 +1,39% Costo gestione tributo % IVA su gestione (22%) % Stima recupero evasione ,55% Stima insoluto ,39% scontistica (immobili comunali) 0 Contributi MIUR e ambulanti giornalieri Quota terremoto Addizionale statale 0,30 euro Addizionale provinciale (5% del costo) % , ,12 +3,85% TOTALE , ,42-4,57%
25 Primo elemento di discrezionalità La definizione di alcune di queste voci aggiuntive spetta al Comune: a)le scelte sulla gestione del tributo (accertamento e riscossione) b)la stima di recupero evasione passata e costi evasione presente c)la scontistica
26 3.2. Quali costi (fissi Vs variabili) Fatto salvo il principio di copertura integrale dei costi (appena esposto), passiamo ora al come quei costi vengono in pratica coperti. Vale a dire, come si forma materialmente la tariffa. La tariffa si compone di due parti: a) la parte fissa (TF), che copre i costi fissi. b) la parte variabile (TV), che copre i costi variabili.
27 La parte fissa (TF) riguarda i costi sostenuti dal gestore indipendentemente dalla quantità di rifiuti prodotta dagli utenti e copre i seguenti costi: a) spazzamento e lavaggio b) accertamento, riscossione e contenzioso c) costi generali di gestione d) costi comuni e) costo d'uso del capitale
28 La parte variabile (TV) invece è commisurata alla STIMA DELLA quantità di rifiuti prodotta dagli utenti e copre i seguenti costi: a) costi di raccolta e trasporto b) costi di trattamento e smaltimento c) costi di raccolta differenziata e) costi di trattamento e riciclo
29 Domestiche Vs Non domestiche Ogni Comune deve ripartire il totale del costo del servizio tra utenze domestiche (UD) e utenze non-domestiche (UND) "secondo criteri razionali" (art.4, comma 2, Dpr 158/99). Il Comune di Ferrara si basa sullo studio condotto nel 2002 dall'ing.mario Sunseri (e riaggiornato nel 2009), che indicava le seguenti forchette: UD: 54%- 56% UND: 46%- 44%.
30 A Ferrara per molti anni abbiamo tenuto invece la seguente percentuale: UD: 58,2% UND: 41,80% Dal 2013 abbiamo ritenuto opportuno rientrare nelle "forchette" suggerite dallo studio Sunseri, e abbiamo scelto la seguente: UD: 56% UND: 44% Questo ri-bilanciamento è stato fatto per bilanciare un effetto positivo sul calcolo della tariffa ( entrata in gioco dell enorme superficie dell ospedale di Cona)
31 Secondo elemento di discrezionalità Come ripartire il costo totale tra famiglie e imprese. Vincoli: nessuno se non quelli di ragionevolezza Scelta del Comune: famiglie (56%) e imprese (44%) sulla base di uno studio statistico del 2002 e aggiornato nel 2009
32 Articolazione della tariffa Una volta: a) definito il costo totale del servizio (di competenza ATERSIR su proposta del gestore) e b) diviso questo costo a livello aggregato tra UD e UND (di competenza del Comune) Occorre passare alla formazione materiale della tariffa, cioè definire quanto ogni singolo contribuente deve pagare. Che formalmente spetta al Comune, ma sulla base dei criteri fissati dal DPR 158/99
33 Occorre quindi calcolare: a) parte fissa per le utenze domestiche b) parte variabile per le utenze domestiche c) parte fissa per le utenze nondomestiche d) parte variabile per le utenze nondomestiche
34 a) Parte fissa per le utenze domestiche La parte fissa viene calcolata moltiplicando il costo unitario medio per metro quadrato per la superficie dell utenza corretta per un coefficiente che tiene conto del nucleo familiare. parte fissa = (costo unit) X (superf) X (Ka(n)) costo unit = costi fissi attribuibili al totale delle utenze domestiche di Ferrara diviso la superficie totale delle abitazioni superf = metri quadrati dell abitazione Ka(n) = coefficiente di adattamento per nucleo familiare
35 E come si sceglie il Ka? Non si sceglie. I valori sono quelli fissati dal DPR 158/1999, confermati dallo studio di settore di Sunseri e sono i seguenti: Componenti nucleo familiare Ka (per i comuni del Nord sopra i 5 mila abitanti)
36 b) Parte variabile per le utenze domestiche Stessa cosa, solo che il coefficiente correttivo per componenti nucleo familiare si chiama Kb. Il Comune ha adottato i coefficienti contenuti nello studio di settore di Sunseri i quali rientrano o sono inferiori al range fissato dal DPR 158: Nucleo familiare Kb medio ministeriale 1 0,8 0,74 2 1,6 1, ,66 4 2,6 1,67 5 3,2 2, ,7 2,60 Kb del Comune di Ferrara
37 Terzo elemento di discrezionalità Il coefficiente di produttività rifiuti per utenze domestiche sulla base dei componenti del nucleo familiare. Vincoli: un range di una tabella ministeriale Scelta: valori inferiori alla media di quelli consentiti (cioè in senso favorevole alle famiglie)
38 c) parte fissa Utenze Non Domestiche La parte fissa viene calcolata moltiplicando il costo unitario medio a metro quadrato per la superficie dell'utenza e per il coefficiente potenziale di produzione Kc. parte fissa = (costo unit) X (superf) X (Kc) costo unit = costi fissi attribuibili al totale delle utenze-non-domestiche di Ferrara diviso la superficie totale dei locali dove si svolge l'attività superf = metri quadrati dell utenza Kc = coefficiente potenziale di produzione che esprima la quantità potenziale di rifiuto prodotto, connesso alla tipologia di attività.
39 E come si sceglie il Kc?! Deve tradurre in numeri il fatto che una determinata tipologia di attività, a parità di dimensione del locale, produce in maniera fissa più rifiuti di un altra. Lo sceglie il Comune. Liberamente? No. Il Dpr 158/99 divide le attività economiche in 30 categorie, per ognuna delle quali c'è una forchetta di valori all'interno della quale il Comune può scegliere il Kc, a meno che non lo motivi diversamente su basi scientifiche.
40 d) parte variabile UND Stessa cosa, solo che il coefficiente si chiama Kd. E pure lui viene scelto nello stesso modo. Nel foglio distribuito, vediamo che coefficienti (Kc e Kd) il Comune di Ferrara ha scelto all interno degli intervalli possibili. E sulla base dello studio condotto nel 2002 dall Ing. Sunseri.
41 Quarto elemento di discrezionalità Entrambi i coefficienti per tipologia di attività per il calcolo della parte fissa e variabile della tariffa per le imprese. Vincoli: i range ministeriali, salvo diversa motivazione. Scelta: variabile. In alcuni casi valori inferiori al minimo consentito, in altri superiori.
42 4. La TARI 2014 per famiglie e imprese Come abbiamo visto, nella formazione della tariffa dei rifiuti un Comune può intervenire direttamente solo nei seguenti 4 aspetti: SCELTA Determinazioni di alcune componenti di costo da scaricare in tariffa Ripartizione tra famiglie e imprese Un coefficiente per le famiglie (Kb) Due coefficienti per le imprese (Kc e Kd) VINCOLI Nessuno Nessuno Range ministeriale Range ministeriale (derogabile dietro analisi specifica)
43 Nella slide numero 22 avete già visto illustrate le nostre scelte sul primo punto (componenti di costo aggiuntivo), che tuttavia pesano circa il 3% del costo complessivo in tariffa. Le altre scelte sono state fatte sulla base di uno studio quantitativo fatto dall Ing.Sunseri nel 2002 (e aggiornato nel 2009), che costò complessivamente euro.
44 Per completezza Un recente intervento normativo (comma 652 della L.147/2013) prevede la possibilità di individuare con un po più di discrezionalità i coefficienti: a) ridurre i limiti minimi e aumentare i limiti massimi del 50% b) non considerare i coefficienti per le utenze domestiche
45 La riduzione della TARI per famiglie e imprese per il 2014 a) famiglie (abitazione di 100 metri quadri) b) imprese
46 a) Famiglie (abitazione 100 mq) Nucleo familiare TARES 2013 TARI 2014 differenza % 1 219,78 193,48-26,3-11,97% 2 308,91 285,24-23,67-7,66% 3 347,82 324,58-23,24-6,68% 4 361,84 339,25-22,59-6,24% 5 433,75 412,36-21,39-4,93% ,87 457,72-20,15-4,22%
47 La riduzione per le famiglie è molto marcata, sia in termini nominali che reali (ovviamente il beneficio è decrescente al crescere dei componenti del nucleo familiare, per la presenza dei coefficienti Ka e Kb).
48 b) Per le imprese (valori medi) Nel foglio distribuito, per ciascuna tipologia di attività. Vi sono riduzioni (anche sostanziali) per 32 su 36 tipologie di attività.
49 CONCLUSIONI Nell ultimo consiglio dello scorso mandato avevamo approvato tariffe provvisorie basate sul PEF 2013, così che la prima rata (versata entro il 30 giugno) fosse identica a quella dello scorso anno. Eravamo stati costretti a far così perché ATERSIR non aveva ancora approvato il PEF 2014.
50 Ora che lo ha fatto, possiamo approvare le tariffe ufficiali del Che scontano una riduzione complessiva del 4,57% media rispetto allo scorso anno. Questo in virtù di: a) aumento contenuto all inflazione del costo del servizio b) sparizione dell addizionale statale (non recuperata dal Comune sulla TASI) c) le nostre scelte sulle voci accessorie
51 Questo comporta una riduzione per le utenze domestiche (=le famiglie) variabile dal 4% al 12% in meno rispetto allo scorso anno. E una riduzione per 32 su 36 categorie di utenze non domestiche (=le imprese) fino al 8% in meno.
52 I TEMI CALDI DEL FUTURO a) riforma radicale dell assetto della regolamentazione pubblica regionale b) maggiori sforzi di avvicinamento verso misurazione puntuale e incentivo alla differenziata. Il primo punto è interamente nella mani della Regione. Il secondo è nelle nostre.
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