ORGANIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE NELL AMBITO DELLE ASL

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ORGANIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE NELL AMBITO DELLE ASL"

Transcript

1 ORGANIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE NELL AMBITO DELLE ASL Elaborato del Gruppo di Lavoro Regionale dei tecnici della Prevenzione e degli Assistenti Sanitari. SCENARI ED EVOLUZIONE DELLA SANITA PUBBLICA. L Organizzazione Mondiale della Sanità (1996) definisce la Sanità Pubblica come insieme degli sforzi organizzati della società per sviluppare politiche per la salute pubblica, realizzare la prevenzione delle malattie, assicurare la promozione della salute, favorire l equità sociale nell ambito di uno sviluppo sostenibile. Con questa affermazione si è attribuito al concetto di prevenzione un valore ben più ampio rispetto a quello tradizionalmente riconosciuto di misure idonee a prevenire la insorgenza delle malattie. Si è infatti voluto enfatizzare il contestuale valore che la promozione della salute assume quale strumento per conferire alla popolazione i mezzi per assicurare il maggior controllo sul proprio stato di salute. Introducendo con ciò il principio che le politiche per la salute si caratterizzano sempre più di elementi di partecipazione attiva della comunità. Equità sociale e sviluppo sostenibile delineano inoltre l orizzonte etico verso cui deve tendere l azione della sanità pubblica, intendendo con questi principi non la sola garanzia di parità nell accesso ai servizi sanitari ma insieme l assicurazione della qualità delle prestazioni all interno di un disegno organizzativo basato sulla efficienza allocativa delle risorse rispetto ai bisogni. Sempre più, d'altronde, questi elementi assumono rilevanza di fronte alla consapevolezza che le risorse disponibili sono, per definizione, limitate e finite. Ciò sollecita, da parte del programmatore, l assunzione di decisioni basate su valutazioni di provata efficacia e di economicità allo scopo di superare ed abbandonare pratiche obsolete ed inutili che, per contro, continuano ad assorbire risorse rese quindi indisponibili per interventi preventivi utili ma tutt ora insufficientemente o per nulla praticati. Il ruolo della programmazione sanitaria, orientata sulla base di criteri di priorità, efficienza ed efficacia, va quindi sempre più assumendo un valore strategico. Nell ambito della prevenzione, in questi ultimi anni, si è assistito ad una rinnovata e forte attenzione da parte dei programmatori nazionali e regionali che si è esplicitata nella adozione di numerosi ed importanti interventi pianificatori: il piano nazionale della prevenzione mp_

2 (Conferenza Stato-Regioni del 23 marzo 2005), il Piano regionale della prevenzione attiva (DGR del 22 dicembre 2005), il Piano Sanitario Nazionale 2006_2008 (28 agosto 2006), il Piano Socio-sanitario Regionale (DCR del 26 ottobre 2006). Documenti, questi, che individuano gli obiettivi di salute verso cui il servizio sanitario destina le risorse ed orienta le azioni. Nel corso dell anno 2006 sono stati inoltre adottati dalla Regione indirizzi programmatori, tradotti successivamente a livello di ASL in piani attuativi locali, riguardanti: la prevenzione delle malattie infettive, la profilassi vaccinale, la promozione della salute e gli stili di vita, la sicurezza alimentare, la prevenzione veterinaria, gli screening oncologici, la sicurezza sul lavoro. Il contesto amministrativo della Sanità Pubblica nella nostra Regione, anche rispetto allo scenario delineato dal PSSR, è interessato da innovazioni capaci di impattare sia sui modelli organizzativi dei Servizi di prevenzione sia sulla definizione di processi e prassi storicamente consolidate. Questi gli elementi caratterizzanti l evoluzione innovativa del contesto: - si è posto l obiettivo strategico di finanziamento per il LEA Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro pari al 5,5% del fondo sanitario (in aumento rispetto al 5% stabilito per l anno 2006); - si estendono sempre più, anche in sanità pubblica, i processi di revisione delle prestazioni di prevenzione sulla base dei requisiti di Appropriatezza, Prove di efficacia, Economicità; - vengono stimolati ed introdotti, attraverso i recenti provvedimenti normativi regionali (LR 1 e LR 8 del 2007) processi di sburocratizzazione e di semplificazione amministrativa, prevedendo una forte espansione delle procedure di Denuncia e di Dichiarazione di Inizio Attività al posto di procedimenti autorizzativi; - viene rafforzata l azione di prevenzione e controllo attraverso la programmazione dei controlli (piano dei controlli 2008_2010), in una logica sistemica di rete, sulla base di priorità definite in base all analisi del contesto ed alla valutazione e graduazione del rischio, finalizzati alla verifica del rispetto dei requisiti e al monitoraggio degli effettivi risultati di prevenzione; - sono definite le basi per la costruzione del sistema regionale della prevenzione che vede la partecipazione di diversi soggetti, anche al di fuori del SSR, che hanno ruolo e competenza rispetto agli obiettivi di salute; - si affermano i modelli organizzativi basati sul principio della dipartimentalizzazione, che favoriscono il superamento di impostazioni rigidamente strutturate per competenze e funzioni, rafforzando per contro l approccio alla gestione per processi con focus al risultato. mp_

3 L EVOLUZIONE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE. Il quadro giuridico e formativo del personale delle professioni sanitarie ha subito, in questi ultimi 10 anni, una radicale rivisitazione ed una importante innovazione. Già con la legge 42/1999 di riordino dell assetto giuridico delle professioni sanitarie si era soppresso il principio della ausiliarietà, affermandone di conseguenza la piena autonomia professionale nell ambito delle proprie competenze e responsabilità. La successiva legge 251/2000 ha riordinato l assetto giuridico delle professioni sanitarie, articolandole in quattro classi e prevedendo l accesso all area della dirigenza. Con i decreti del MURST del sono stati quindi ridefiniti i percorsi formativi universitari necessari alla acquisizione dei titoli abilitanti. Essenziale poi, per gli operatori già in servizio, è stato il riconoscimento dell equipollenza dei titoli già posseduti secondo il precedente ordinamento alla laurea triennale (DD.MM. del ), ai fini dell esercizio professionale e dell accesso alla formazione post-base. Infine, con la più recente legge 43/2006 si sono stabilite le nuove norme istitutive degli ordini professionali. Proprio nella 4 classe delle professioni sanitarie trovano inquadramento giuridico le figure professionali del Tecnico della prevenzione nell ambiente e nei luoghi di lavoro (D.M. n. 58/97) e dell Assistente sanitario (D.M. n. 69/97), professionisti che agiscono nell ambito della prevenzione sanitaria per gli interventi rivolti alla persona, alla famiglia, alla collettività e negli ambienti di vita. Il profilo professionale del tecnico della prevenzione. Bisogna risalire al R.D del 1890 per trovare delineato, nella figura della guardia di sanità, un primo riferimento a questo operatore, successivamente denominato, dal T.U. delle leggi Sanitarie del 1934, vigile sanitario. Lo stesso DPR 761 del 1979, di disciplina dell ordinamento giuridico del personale del SSN, previde il suo inquadramento nella categoria del Personale di Vigilanza e Ispezione, a sua volta articolata su tre diverse posizioni funzionali: collaboratore coordinatore dirigente. Ma con il D.M. 58/1997 che questo operatore trova la nuova qualificazione di Tecnico della Prevenzione nell ambiente e nei luoghi di lavoro che viene descritto come: l'operatore sanitario che, in possesso di laurea, è responsabile, nell'ambito delle proprie competenze, di tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene di sanità pubblica e veterinaria. Nei limiti delle proprie attribuzioni è ufficiale di polizia giudiziaria. Svolge attività istruttoria, finalizzata al mp_

4 rilascio di autorizzazioni o di nulla osta tecnico sanitari per attività soggette a controllo. La più recente normativa, nazionale e regionale, in materia igienico-sanitaria, che recepisce analoghi orientamenti contenuti in numerose direttive Comunitarie, rafforza il principio della piena responsabilizzazione dei titolari di impresa e prevede una ampio ricorso al sistema dell autocontrollo secondo l assunto che le leve del fare salute spostano il baricentro dalla istituzione sanitaria all interno degli ambienti dove la salute si fa o si perde, affermando con ciò il principio che per essere efficaci e permanenti i meccanismi di prevenzione devono essere compenetrati alle modalità di gestione delle strutture. L evoluzione delle attività di prevenzione di interesse del Tecnico della prevenzione, in coerenza a quanto delineato dal PSSR e dalle leggi regionali di semplificazione amministrativa, sarà sempre più caratterizzata da questi elementi: Al nuovo professionista Tecnico della prevenzione si richiede perciò una dimensione professionale articolata per diverse competenze: - tecnico-scientifica, in termini di capacità di analisi, comprensione, valutazione e sintesi, con assunzione di responsabilità dirette, - metodologica, intesa come orientamento all approccio per processi, anziché per meri adempimenti, - relazionale, quale capacità di interazione con altri soggetti della rete della prevenzione e con i diversi professionisti del settore, - comunicativa, in termini di gestione della comunicazione nei riguardi degli stakeholders, di gruppi di popolazione, dei media. Il profilo professionale dell assistente sanitario. L Assistente Sanitario opera nell ambito della Sanità Pubblica, a partire dal 1925, con la denominazione di Assistente Sanitario Visitatore. A lui venne attribuito un ruolo importante nell ambito della prevenzione delle malattie di rilevanza sociale (tubercolosi, malaria, sifilide, ecc.) e di quelle correlate con la morbilità infantile (ex ONMI). La sua attività era principalmente rivolta alla rilevazione dei fattori di rischio ed alla realizzazione degli interventi di carattere preventivo, educativo e assistenziale socio-sanitario. Il DM 69/1997 ridefinisce il nuovo profilo professionale dell Assistente Sanitario, individuato quale operatore (professionista) sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante (ora laurea) che partecipa alle attività organizzate in forma dipartimentale, sia distrettuali che ospedaliere, con funzioni di raccordo interprofessionale, con particolare riguardo ai dipartimenti destinati a dare attuazione ai progetti-obiettivo individuati dalla programmazione mp_

5 sanitaria nazionale, regionale e locale e che svolge le proprie funzioni con autonomia professionale anche mediante l uso di tecniche e strumenti specifici. Il nuovo profilo della figura conferma i connotati della ampiezza delle funzioni attribuite e della modernità del ruolo rivestito. Il suo campo di attività è identificato in settori importanti della prevenzione, quali: la promozione della salute, la sorveglianza e la prevenzione delle malattie, la gestione degli screening oncologici, la prevenzione degli incidenti. I principali ambiti di attività dell Assistente sanitario sono quelli propri della promozione della salute, che possono essere definiti come quei processi che consentono alle persone di acquisire conoscenza, consapevolezza dei rischi e assunzione di comportamenti conseguenti mediante lo sviluppo di capacità individuali anche attraverso il sostegno incentivante di azioni collettive (famiglia, gruppo dei pari, media). L Assistente sanitario si occupa di individuare i bisogni di salute e di definire le priorità di intervento preventivo, educativo e di recupero attraverso la gestione autonoma di processi di: identificazione dei bisogni di salute e i fattori di rischio, progettazione e attuazione dei programmi di educazione alla salute, formazione degli operatori scolastici, promozione e educazione nelle scuole e nella società, sorveglianza delle condizioni igieniche, attuazione degli interventi di pianificazione famigliare e di sostegno alle famiglie. La recente legge n. 43 del , recante disposizioni in materia di professioni sanitarie., introduce tra l altro l articolazione dei professionisti sanitari su quattro posizioni: 1. il professionista, in possesso del diploma di laurea o di titolo equipollente ai sensi dell'articolo 4 della legge 26 febbraio 1999, n. 42; 2. il professionista coordinatore, in possesso del master di primo livello in management o per le funzioni di coordinamento rilasciato dall'università ai sensi del DM 3 novembre 1999, n. 509 del DM 22 ottobre 2004, n. 270; 3. il professionista specialista, in possesso del master di primo livello per le funzioni specialistiche rilasciato dall'università ai sensi del DM 3 novembre 1999, n. 509 del DM 22 ottobre 2004, n. 270; 4. il professionista dirigente, in possesso della laurea specialistica di cui al decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 2 aprile 2001, e che abbia esercitato l'attività professionale con rapporto di lavoro dipendente per almeno cinque anni, oppure al quale sia stato conferito incarico dirigenziale ai sensi dell'articolo 7 della legge 10 agosto 2000, n. 251, e successive modificazioni. mp_

6 La formazione universitaria ha trovato disciplina specifica con l adozione dei Decreti del Ministero della Università e della Ricerca Scientifica del 2 aprile 2001 con cui si sono determinate le classi delle lauree di base (di durata triennale e finalizzata alla formazione tecnica di base) e specialistiche (ora magistrale, di durata biennale e finalizzata alla formazione manageriale) nelle scienze delle professioni sanitarie. Il possesso del titolo di laurea è ora requisito necessario ai fini dell accesso alle professioni del Tecnico della prevenzione e dell Assistente sanitario. Per ogni anno accademico il Ministero dell Università e della Ricerca, sulla base del fabbisogno delle professioni sanitarie elaborato dal Ministero della Salute, decreta il numero dei posti disponibili a livello nazionale per le immatricolazioni ai corsi di laurea anche nell ambito delle università lombarde (Brescia, Milano e Pavia). Per l anno accademico 2007_2008 è stato infine autorizzata l istituzione del corso di laurea magistrale in scienze della prevenzione presso l Università statale di Milano. La maggior parte del personale presente nelle strutture sanitarie della Regione Lombardia, non possiede i requisiti previsti per i professionisti coordinatore, specialista, dirigente. Le competenze e le capacità professionali dei Tecnici della Prevenzione e degli Assistenti Sanitari potrebbero essere valorizzate attraverso la formazione universitaria, al momento però non facilmente accessibile, per il personale in servizio, stante l alto numero di ore di frequenza obbligatoria richiesta. Le stesse difficoltà sono riscontrabili sia per il corso di laurea di base che per quello magistrale in Scienze della Prevenzione. Altre Regioni (esempio Toscana, Veneto e Piemonte) hanno invece scelto di investire sulla formazione universitaria per il proprio personale, attivando convenzioni con le Università e destinando risorse per riqualificare e valorizzare i propri professionisti. I corsi sono stati quindi strutturati in modo tale da favorire la frequenza del personale, sia attraverso una particolare articolazione delle attività didattiche (es: una settimana/mese o tre giorni settimana compreso il sabato) sia attraverso la definizione di accordi specifici sotto il profilo economico. La frequenza obbligatoria può essere inoltre sostenuta mediante: - il ricorso ai normali istituti contrattuali (diritto allo studio, permessi per aggiornamento facoltativo, ecc.), - la concessione di un pacchetto di permessi aggiuntivi, equivalenti quanto meno all impegno orario corrispondente ai crediti formativi ECM annuali (non più necessari in quanto assorbiti dalla formazione universitaria), mp_

7 - le specifiche convenzioni con le singole ASL ai fini dello svolgimento, nelle sedi delle stesse ASL, sia delle attività di tirocinio che di quelle di studio e di ricerca, - la ricostruzione, in termini di crediti CFU, del curriculum vitae dei diversi operatori. Si deve infine rilevare la carenza di occasioni formative intermedie. L offerta al momento è ridotta e riguarda sostanzialmente il master di primo livello in management per le funzioni di coordinamento. Sono totalmente assenti offerte formative di tipo specialistico che potrebbero essere organizzati in diverse facoltà come ad esempio quella di ingegneria ambientale o della sicurezza sul lavoro e sicurezza alimentare L ORGANIZZAZIONE PROFESSIONALE. Tutti i Piani Sanitari Regionali emanati fino ad oggi, tra i progetti innovativi volti alla valorizzazione e responsabilizzazione delle risorse umane, confermano la necessità della revisione e razionalizzazione organizzativa delle Aziende con l intento di ridefinire ruoli, funzioni ed ambiti di responsabilità delle professioni sanitarie. In particolare il PSSR 2007_2009 (punto 1.9) riconosce il valore della risorsa umana quale fattore critico di successo nei servizi alla persona: ad essa va dedicata prioritaria attenzione perché rappresenta il capitale più rilevante del sistema socio-sanitario lombardo. Una adeguata valorizzazione delle risorse umane che operano nel sistema, sotto l'aspetto sia professionale che motivazionale, è essenziale per il successo delle politiche socio sanitarie regionali. La valorizzazione dei ruoli deve quindi coinvolgere tutte le professionalità sanitarie che operano nel SSR, tenendo conto della crescente responsabilità riconosciuta dalla legge 251/2000 agli operatori che intervengono nel percorso assistenziale. Nell ambito delle azioni di promozione del governo clinico nell organizzazione sanitaria (punto 1.11 del PSSR 2007_2009) si fa riferimento alla governance quando si crea una struttura che fa funzionare i processi decisionali, in virtù dell interazione di una molteplicità di attori e al fine di promuovere il miglioramento continuo delle prestazioni. Il significato concettuale di - clinical governance - è quindi l utilizzo di un nuovo modello di intervento e di gestione in ambiente sanitario, basato su tre aspetti fondamentali: il coinvolgimento e la partecipazione, la responsabilità, la trasparenza. In questo senso il PSSR pone l obiettivo che nella configurazione dei futuri assetti organizzativi interni delle aziende, sia conseguentemente necessario interpretare questo ruolo in modo preciso e specifico, tenendo presente che la gerarchia dell'organizzazione sanitaria nel suo complesso è imperniata principalmente sulla figura dei medici, del personale del ruolo sanitario e delle professioni sanitarie. In questa visione strategica si devono perciò mp_

8 collocare le azioni organizzative volte a dare valore ed a riconoscere le responsabilità sviluppate in autonomia dalle professioni sanitarie della prevenzione, pur in un contesto fortemente sinergico e integrato con le competenze dei Medici, degli altri dirigenti sanitari e dei professionisti dell area sociale. Queste scelte organizzative, allo scopo di dare concretezza alle decisioni dettate dal nuovo ordinamento giuridico e formativo delle professioni sanitarie e nello stesso tempo dalla evoluzione degli scenari della sanità pubblica in Regione Lombardia, devono orientarsi rispetto alla necessità di: 1. assicurare la piena autonomia professionale ai singoli professionisti, con la correlata piena assunzione di responsabilità nella sua più ampia accezione, nella gestione completa dei processi di prevenzione e controllo chiaramente riconducibili alla sfera delle loro rispettive competenze (ad esempio: pianificazione e conduzione delle attività di controllo e ispezione, interventi di promozione della salute, organizzazione delle sedute vaccinali, ecc.); 2. riconoscere appieno le competenze gestionali, proprie dei titolari delle funzioni di coordinamento, delle attività di organizzazione e gestione del personale afferente, delle risorse assegnate e delle attività ad essi riconducibili, nelle diverse articolazioni organizzative della prevenzione; 3. enfatizzare le competenze e le responsabilità di pianificazione, coordinamento e gestione di attività e di progetti di prevenzione di valenza aziendale e di indirizzo tecnico-scientifico, anche con assunzione diretta di responsabilità di articolazioni organizzative, riferite alle materie o ad ambiti di competenza di esclusivo o prevalente contenuto tecnico, attribuite ai professionisti sanitari della prevenzione titolari di Posizione Organizzativa o in possesso di titoli abilitanti a funzioni di carattere gestionale (Master e Lauree Magistrali); 4. riconoscere pienamente le responsabilità tipicamente manageriali ai professionisti dirigenti, o comunque a professionisti in possesso di titoli abilitanti a funzioni di carattere gestionale (Master e Lauree Magistrali), sia per la gestione di processi di programmazione e controllo delle attività di prevenzione, sia per la direzione tecnico-operativa di macro-processi riconducibili alle rispettive sfere di competenza, sia per la direzione organizzazione e gestione delle risorse umane e professionali. Rispetto alla organizzazione del SITRA delle ASL, coerentemente ai principi stabiliti dalla L.251/2000, si ritiene che il modello organizzativo di riferimento debba riconoscere e valorizzare le specifiche e differenti peculiarità dei professionisti afferenti alle diverse classi delle professioni sanitarie, comprese quella della prevenzione. In questo senso si ritiene che il mp_

9 SITRA nell ambito delle ASL si debba configurare sì come servizio su base aziendale, che assicuri l unitarietà funzionale della struttura, ma con un assetto organizzativo che valorizzi la autonomia professionale, di indirizzo programmatorio e di gestione organizzativa delle risorse afferenti alle differenti classi delle professioni sanitarie. L organizzazione del SITRA deve quindi corrispondere ai principi della responsabilizzazione diffusa, del decentramento organizzativo, del rispetto dei ruoli di governo, produzione e committenza assegnati ai vari livelli, delle relazioni organizzative esistenti. Un modello di riferimento utile è quello rappresentato nello schema seguente. DIREZIONE AZIENDALE SITRA Area Infermieristico-ostetrica Area Tecnica della Prevenzione Area Riabilitativa Gestione Professionale TP DPM Gestione Professionale AS Gestione Professionale TP DPV L Area Professionale Tecnica della Prevenzione assicura, in adeguata autonomia gestionale e per lo specifico ambito professionale governato, la definizione e lo sviluppo delle politiche di valorizzazione professionale dei Professionisti della Prevenzione e la gestione dei relativi meccanismi operativi di governo. Nell ambito dell Area Professionale sono individuate funzioni deputate alla gestione professionale dei Tecnici della Prevenzione,e degli Assistenti Sanitari nell ambito dei due Dipartimenti di Prevenzione, Medico e Veterinario, strutture nelle quali opera in maniera prevalente il personale appartenente all Area Professionale. In questo contesto, in relazione alle differenti complessi aziendali ed alla composizione del personale afferente alla classe delle professioni sanitarie della prevenzione, si possono configurare differenti livelli di competenza e responsabilità: - Responsabile della Area Professionale della Prevenzione, con primarie funzioni di governance del sistema professionale - Responsabile Tecnico del DPM e del DPV, con funzioni di governo e gestione professionale dei Tecnici della Prevenzione dei rispettivi Dipartimenti mp_

10 - Responsabile AS, con funzioni di governo e gestione professionale degli assistenti sanitari. - Responsabili Tecnici di Servizio, con funzioni di direzione tecnico-scientifica di macroprocessi di natura tecnica; - Coordinatori gestionali di Ufficio/DV, con funzioni di coordinamento e gestione delle risorse e delle attività tecniche di Ufficio/Distretto Veterinario e delle attività sanitarie degli AS; - Coordinatori di funzione specialistica, con compiti di gestione di attività tecniche o sanitarie specifiche. Il personale delle professioni sanitarie della prevenzione mantiene la propria dipendenza gerarchica, sotto il profilo tecnico-operativo, dalle articolazioni organizzative di assegnazione. I Responsabili delle articolazioni organizzative dell Area Professionale, pur mantenendo la dipendenza funzionale-professionale dal SITRA, operano in stretta relazione con i Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione relativamente alle attività di programmazione e controllo delle attività di prevenzione. Negli organi collegiali dei Dipartimenti di Prevenzione va assicurata la partecipazione, quali membri di diritto, dei responsabili di Area Professionale. Gruppo di Lavoro regionale TP_AS: mp_

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie

Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie Master Universitario Online di I Livello 60 Crediti Formativi (CFU) 1. Premesse In base al dato riportato dal Sole

Dettagli

Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute

Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute IPOTESI A Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute Art. 1. Al fine di garantire la nuova organizzazione dei servizi sanitari

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione

Dettagli

Il tecnico della Prevenzione tra tutela dell ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro

Il tecnico della Prevenzione tra tutela dell ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro Il tecnico della Prevenzione tra tutela dell ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro LE PROFESSIONI SANITARIE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEL TERZO MILLENNIO Brescia 06/10/2006 T.d.P. Katia Razzini

Dettagli

CAPO 2. Principi e Strumenti di. Organizzazione e Gestione

CAPO 2. Principi e Strumenti di. Organizzazione e Gestione CAPO 2 Principi e Strumenti di Organizzazione e Gestione 27 capo 2 Principi e Strumenti di Organizzazione e Gestione 28 I Principi di Organizzazione titolo IV I Principi di Organizzazione Art. 18 - Principi

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 Art. 1 - Riconoscimento dei crediti universitari. Art. 2 - Competenza. 1 ART. 23 Regolamento

Dettagli

La Professione Infermieristica ieri, oggi e domani Leggi e Competenze. Orlando Pantaleo Responsabile UIT CO 118 Modena Soccorso

La Professione Infermieristica ieri, oggi e domani Leggi e Competenze. Orlando Pantaleo Responsabile UIT CO 118 Modena Soccorso La Professione Infermieristica ieri, oggi e domani Leggi e Competenze Orlando Pantaleo Responsabile UIT CO 118 Modena Soccorso NEGLI ULTIMI ANNI LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA HA ACQUISITO SEMPRE PIÙ LA

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO, CORSI DI PERFEZIONAMENTO E CORSI DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE PERMANENTE Art. 1 Definizione 1. L Università promuove, ai sensi della normativa

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994

Dettagli

Art. 1 (Definizione) Art. 2 (Requisiti)

Art. 1 (Definizione) Art. 2 (Requisiti) TESTO UNIFICATO AS 3236 1928-1645 Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l istituzione

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato ABRIGNANI. Disciplina delle professioni relative alle attività motorie

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato ABRIGNANI. Disciplina delle professioni relative alle attività motorie Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2914 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato ABRIGNANI Disciplina delle professioni relative alle attività motorie Presentata il 25 febbraio

Dettagli

L' EVOLUZIONE DELLE NORME CHE REGOLANO L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NEL CONTRATTO DEL COMPARTO SANITA' PUBBLICA

L' EVOLUZIONE DELLE NORME CHE REGOLANO L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NEL CONTRATTO DEL COMPARTO SANITA' PUBBLICA L' EVOLUZIONE DELLE NORME CHE REGOLANO L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NEL CONTRATTO DEL COMPARTO SANITA' PUBBLICA a cura del Nucleo Promozione e Sviluppo Responsabile: Cesare Hoffer PREMESSA

Dettagli

Tecnico della Prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro. Posizione Organizzativa - Dipartimento di Prevenzione Medico

Tecnico della Prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro. Posizione Organizzativa - Dipartimento di Prevenzione Medico INFORMAZIONI PERSONALI Nome Poloni Mario Data di nascita 25/09/1953 Qualifica Amministrazione Incarico attuale Numero telefonico dell ufficio Tecnico della Prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

AREA DIRIGENZA MEDICA

AREA DIRIGENZA MEDICA AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA DI FERRARA Servizio Sanitario Nazionale Regione Emilia-Romagna AREA DIRIGENZA MEDICA ACCORDO AZIENDALE Determinazione Fondo di Posizione Graduazione Economica delle Posizioni

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma

UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma OSPEDALE COTTOLENGO - Torino Corso di Laurea in Infermieristica Corso infermieri guida di tirocinio novembre 2014

Dettagli

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio

Dettagli

Il documento sulle competenze specialistiche degli infermieri

Il documento sulle competenze specialistiche degli infermieri Il documento sulle competenze specialistiche degli infermieri Il documento una storia complessa che inizia nel 2011 con l attivazione di un tavolo congiunto tra il Ministero della salute e alcune Regioni

Dettagli

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE 12.1 Individuazione delle Strutture Semplici e Complesse Nell individuare le strutture complesse di cui all allegato n. 2

Dettagli

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI Art. 1 (Finalità e oggetto della legge) 1. La presente legge, nel rispetto del decreto legislativo 2 febbraio 2006,

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA Direzione Studenti - Area Post Lauream Responsabile Dott.ssa Maria Letizia De Battisti

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA Direzione Studenti - Area Post Lauream Responsabile Dott.ssa Maria Letizia De Battisti PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO AUTONOMIA DIDATTICA Legge 19 novembre 1990, n. 341 Riforma degli ordinamenti didattici universitari (G.U. 23 novembre 1990, n.274) Decreto Ministeriale 3 novembre 1999,

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO SUI CREDITI FORMATIVI DEL PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DEL SANNIO (D.R. n. 304 del 13 aprile 2004) Articolo 1 Finalità 1.

Dettagli

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO 10511 12/11/2014 Identificativo Atto n. 1108 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO APPROVAZIONE DELL AVVISO PUBBLICO PER L ASSEGNAIZONE DELLA DOTE SCUOLA COMPONENTE MERITO - A.S. 2014/1015.

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atto deliberativo di Giunta numero 464 del 7/ 4/ 2008 Oggetto: DISPOSIZIONI PER RICONOSCIMENTO DELLE COMPETENZE PROF. POSSEDUTE DA CITTADINI STRANIERI IN AMBITO SANITARIO AL FINE DEL CONSEGUIM. DELLA QUALIFICA

Dettagli

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO 104 13/01/2014 Identificativo Atto n. 9 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI PER LA DIFFUSIONE NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E FORMATIVE DI

Dettagli

Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager

Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager ALLEGATO A Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager tra: Regione Toscana, INAIL Toscana, Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena, Confindustria

Dettagli

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR 2012-2014 1 1. PREMESSA L art. 2, comma 138, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;

Dettagli

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute

Dettagli

Master Universitari in. Assistenza Infermieristica

Master Universitari in. Assistenza Infermieristica Anno accademico 2005-2006 Master per Infermiere di sanità pubblica e di comunità (ISPeC) Master Universitari in Assistenza Infermieristica autonomia didattica LAUREA RIFORMA UNIVERSITARIA crediti formativi

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA e LA REGIONE LOMBARDIA VISTI - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di

Dettagli

MANAGEMENT PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE, TECNICHE E DELLA PREVENZIONE STATUTO

MANAGEMENT PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE, TECNICHE E DELLA PREVENZIONE STATUTO MANAGEMENT PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE, TECNICHE E DELLA PREVENZIONE STATUTO Art. 1 Attivazione del Master L Università degli Studi dell Aquila attiva,

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013

1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013 I s t i t u t o P r o f e s s i o n a l e d i S t a t o p e r l I n d u s t r i a e l A r t i g i a n a t o CAVOUR-MARCONI Loc. Piscille Via Assisana, 40/d-06154 PERUGIA Tel. 075/5838322 Fax 075/32371

Dettagli

Management e coordinamento delle professioni sanitarie (MA-02)

Management e coordinamento delle professioni sanitarie (MA-02) Master di I livello (1500 ore 60 CFU) Anno Accademico 2010/2011 Management e coordinamento delle professioni sanitarie (MA-02) Titolo Management e coordinamento delle professioni sanitarie MA 02 Finalità

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Circolare n. 25 Prot. AOODPIT/Reg.Uff./509 Roma, 2 marzo 2009 Al Direttore Generale per il personale della scuola SEDE Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI e, p.c. Al Gabinetto

Dettagli

FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1

FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1 SEZIONE QUATTORDICESIMA FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1 Alla Facoltà di Sociologia afferisce il seguente corso di diploma universitario: a) corso di diploma universitario triennale in Servizio sociale ART.

Dettagli

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio

Dettagli

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre

Dettagli

visto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999;

visto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999; Protocollo d intesa tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato Ministero) e Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (di seguito

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Regolamento di organizzazione delle strutture amministrative dell Università degli Studi di Teramo

Regolamento di organizzazione delle strutture amministrative dell Università degli Studi di Teramo Regolamento di organizzazione delle strutture amministrative dell Università degli Studi di Teramo Articolo 1 Finalità ed obiettivi 1. Il presente regolamento definisce le linee fondamentali di organizzazione

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GRILLINI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GRILLINI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3384 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GRILLINI Disposizioni per la formazione delle figure professionali di esperto in educazione

Dettagli

Titolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi

Titolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi Titolo XII Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi CAPO I IL SISTEMA DI VALUTAZIONE MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Art. 63 Le disposizioni contenute nel presente

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale

Dettagli

Sala del Tempio 2. G.ROMIGI Univ tor vergata - roma

Sala del Tempio 2. G.ROMIGI Univ tor vergata - roma Sala del Tempio 2 Dall AFD al Master. Inquadramento storico della formazione e sviluppo in relazione all esercizio professionale e agli assetti organizzativi G.ROMIGI Univ tor vergata - roma Il Coordinamento

Dettagli

Professioni sanitarie della prevenzione

Professioni sanitarie della prevenzione Professioni sanitarie della prevenzione Bergamo, 14 aprile 2014 Mario Poloni mpoloni@asl.bergamo.it Monica Brembilla, Antonia Crippa, Lucia Fontana L evoluzione delle Professioni Sanitarie Legge 42/99

Dettagli

1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti?

1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? DOMANDE FREQUENTI Palermo, Largo Esedra nr.3, tel. 091 6254431 ONLUS 1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? Le Università sono pubbliche o private riconosciute dal

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

Modelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015

Modelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 Modelli ex d.lgs. 21/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012 Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 L impatto immediato e diretto della L. 190/2012 sul d.lgs. 21/01 La Legge 190

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società

Dettagli

BOZZA DI CONVENZIONE. Tra. Università degli Studi di Milano, in persona del Rettore, prof. Enrico Decleva

BOZZA DI CONVENZIONE. Tra. Università degli Studi di Milano, in persona del Rettore, prof. Enrico Decleva BOZZA DI CONVENZIONE Università degli Studi di Milano, in persona del Rettore, prof. Enrico Decleva Tra e il Consiglio Provinciale dell Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano, nella persona del Presidente,

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO

REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO Art. 1 Corsi per master universitario 1. L Università promuove, secondo la normativa vigente corsi di alta formazione per il conseguimento di diplomi di master

Dettagli

DELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015

DELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015 DELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI MARIA CRISTINA CANTU' CRISTINA

Dettagli

Art. 1 Finalità. Art. 2 Apprendistato.

Art. 1 Finalità. Art. 2 Apprendistato. Regione Umbria LEGGE REGIONALE 30 maggio 2007, n. 18 Disciplina dell'apprendistato. Pubblicazione: Bollettino Ufficiale n. 25 del 06/06/2007 Il Consiglio regionale ha approvato. La Presidente della Giunta

Dettagli

POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT DETERMINAZIONE. Estensore ORLANDI MARIA CRISTINA. Responsabile del procedimento DI TULLIO PATRIZIA

POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT DETERMINAZIONE. Estensore ORLANDI MARIA CRISTINA. Responsabile del procedimento DI TULLIO PATRIZIA REGIONE LAZIO Direzione Regionale: Area: POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA DETERMINAZIONE N. G19250 del 30/12/2014 Proposta n. 22841 del 30/12/2014 Oggetto: Presenza

Dettagli

L evoluzione dell inquadramento dei coordinatori

L evoluzione dell inquadramento dei coordinatori L evoluzione dell inquadramento dei coordinatori Luca Benci http://www.lucabenci.it A.n.u.l. 1974 Accordo nazionale unico di lavoro per il personale ospedaliero Livello Qualifiche 1 Ausiliario Portantino

Dettagli

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

ACCORDO TERRITORIALE TRA REGIONE DEL VENETO E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE

ACCORDO TERRITORIALE TRA REGIONE DEL VENETO E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE ALLEGATO 1 ACCORDO TERRITORIALE TRA REGIONE DEL VENETO E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE per la realizzazione di un offerta sussidiaria di percorsi di istruzione e formazione

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO

ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO Schema di disegno di legge recante: Delega al Governo per l emanazione di un testo unico per il riassetto normativo e la riforma della salute e sicurezza sul lavoro bozza aggiornata al 30 dicembre 2006

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 26 aprile 2011, n. 789

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 26 aprile 2011, n. 789 14812 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 77 del 18-05-2011 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 26 aprile 2011, n. 789 Accordi/Intese Stato-Regioni in materia sanitaria. Anno 2010. Recepimento.

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni

Dettagli

Premesso che: - il D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni e integrazioni, agli articoli dal 16 al 16 sexies interviene in materia

Premesso che: - il D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni e integrazioni, agli articoli dal 16 al 16 sexies interviene in materia Premesso che: - il D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni e integrazioni, agli articoli dal 16 al 16 sexies interviene in materia di formazione continua, definendone le finalità, i

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE. Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE. Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica Classe di laurea magistrale n. LM-33 Ingegneria meccanica DM 270/2004,

Dettagli

L evoluzione della formazione delle professioni sanitarie in Italia

L evoluzione della formazione delle professioni sanitarie in Italia Corso di Alta Formazione per tutor clinici Università degli Studi di Bologna 28 maggio 2009 Docente: R. Pesci LA FORMAZIONE DI BASE E POST-BASE NELLE PROFESSIONI SANITARIE CARATTERISTICHE E RUOLI NEI PERCORSI

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014 CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: RUOLI E RESPONSABILITÀ 1 Dicembre 2014 IS E. MOLINARI Via Crescenzago, 110 - Milano Formazione ed informazione

Dettagli

DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA:

DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA: DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA: FAMIGLIA PROFESSIONALE DI APPARTENENZA: GRADUAZIONE POSIZIONE: FINALITÀ

Dettagli

2012 REPERTORIO N 4/2012 PROT. 750 POS. II/2.2

2012 REPERTORIO N 4/2012 PROT. 750 POS. II/2.2 2012 REPERTORIO N 4/2012 PROT. 750 POS. II/2.2 ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Accordo con l Ordine di Firenze relativo al DM del 05.XI.2010 Accordo tra l Ordine dei Dottori

Dettagli

Metodologie e modelli di assistenza sanitaria territoriale

Metodologie e modelli di assistenza sanitaria territoriale Metodologie e modelli di assistenza sanitaria territoriale e prevenzione e promozione della salute Corso 60 ore I sistemi sanitari di tutti i Paesi Occidentali sono sotto pressione, a causa del contestuale

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

IL MINISTRO DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

IL MINISTRO DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA VISTO il decreto del Ministro dell Istruzione dell Università e della Ricerca 11 aprile 2006, n. 217; VISTO il decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, istitutivo

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L)

8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L) Page 1 of 5 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L) Titolo: IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE

Dettagli

DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (Delibera del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009)

DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (Delibera del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009) DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA DECRETO n. 13 15 02 2010 OGGETTO: ASL RM/A - parere positivo ai sensi l art. 3 Decreto Commissariale n. U0016 27 febbraio 2009. IL COMMISSARIO AD ACTA VISTA la Legge costituzionale

Dettagli

Il manuale vers. INAIL 2013

Il manuale vers. INAIL 2013 Conferenza di servizio sui temi della sicurezza Il Manuale vers. INAIL 2013 La formazione obbligatoria del personale scolastico e degli studenti equiparati A cura del PROF. MARZARI Damiano coordinatore

Dettagli