Criteri per il riparto, anno 2000, delle risorse relative agli incentivi alle imprese (art. 19, c.8, d.lgs. n. 112/98)

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1 D.P.C.M. 15 dicembre 1999 (non pubblicato nella G.U.) Criteri per il riparto, anno 2000, delle risorse relative agli incentivi alle imprese (art. 19, c.8, d.lgs. n. 112/98) IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI VISTA la legge 15 marzo 1997, n.59, recante delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa; VISTI gli articoli 19, comma 8, e 47, comma 4, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112 recante conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle regioni e agli enti locali in attuazione del capi I della legge n.59 del 97, come successivamente modificato ed integrato dal decreto legislativo 29 ottobre 1999, n.443; VISTA la proposta formulata dalla Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 2 dicembre 1999, in ordine ai criteri per il riparto delle risorse destinate alle regioni per l anno 2000, ai fini dell adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui all articolo 19, comma 8, del decreto legislativo n.112 del 1998; VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 ottobre 1998 pubblicato nella Gazzetta ufficiale n.269 del 17 novembre 1998, concernente la delega di funzioni al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, senatore Franco Bassanini; DECRETA ART Ai sensi dell art.19, comma 8 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112 sono definiti i seguenti criteri: a) Risorse Artigiancassa 75 % = quota storica degli ultimi 3 anni delle erogazioni 12,5 % = numero delle imprese artigiane attive 12,5 % = tasso di disoccupazione b) Regimi di aiuto che operano sull intero territorio nazionale 1

2 Ai fini della suddivisione del Fondo tra le Regioni, per quanto riguarda i provvedimenti legislativi oggetto di delega e che interessano, quale ambito di applicazione, l intero territorio nazionale, il criterio base è costituito dalla spesa storica, che rappresenta la domanda espressa e realizzata nelle diverse realtà regionali (QUOTA STORICA). Per evitare però una eccessiva rigidità sull esperienza passata, la distribuzione del Fondo risultante dall applicazione della quota storica può essere opportunamente rimodulata in funzione della dimensione economica assoluta dei sistemi economici regionali, in prima ipotesi espressa dai seguenti 3 indicatori di struttura, individuati in ragione della loro particolare significatività rispetto agli obiettivi specifici della politica industriale: numero di imprese: esprime il tessuto operativo e la diffusione di imprenditorialità; valore delle esportazioni: esprime il contributo delle economie regionali alla competitività internazionale dell Italia; valore degli investimenti fissi del settore della trasformazione industriale: indica il destinatario precipuo dei provvedimenti di politica industriale, ne esprime il contributo al processo di accumulazione nazionale. La distribuzione risultante dagli indicatori di struttura viene corretta attraverso due indicatori che rappresentano la posizione relativa delle varie Regioni in rapporto all Italia in termini di: tasso di industrializzazione, che esprime la specializzazione delle varie configurazioni produttive regionali, rappresentando quindi la potenzialità relativa della domanda; tasso di disoccupazione, come indicatore della criticità della questione occupazionale delle diverse aree che, pur non rientrando nelle finalità specifiche delle leggi di politica industriale, deve essere considerata obiettivo generale di politica economica. Ai 3 gruppi di variabili sono attribuiti i seguenti coefficienti di ponderazione: A = Quota storica 75 % B = Indicatori di struttura 12,5 % C = Indicatori di correzione 12,5 % Formula dei calcolo : [A * 0,75] + [ (B x C)* 0,25)] I risultati ottenuto dalla moltiplicazione (B x C) sono riproporzionati a 100. Gli indicatori proposti utilizzano i dati disponibili più recenti e sono calcolati su medie quinquennali, ed in ogni caso, riferite ad un periodo non inferiore ai 3 anni: A. Quota storica A1 = contributi erogati ex artt. 5, 6, 8, 12 L.317/91 (Fonte: M.I.C.A.) A2 = importi accolti L. 1329/65 (per Regione acquirente), L.949/52; L.317/91, capo 4, (Fonte: Mediocredito centrale) B. Indicatori di struttura B1 = numero imprese attive iscritte al Registro Ditte (Fonte: Infocamere) B2 = esportazioni 2

3 (Fonte: ISTAT) B3 = investimenti fissi industria di trasformazione (Fonte: ISTAT) C. Indicatori di correzione C1 = specializzazione industriale. Indice (Italia = 1) del tasso di industrializzazione (percentuale di occupati industriali sugli occupati totali) (Fonte ISTAT) C2 = tasso di disoccupazione. Indice (Italia = 1) della percentuale di disoccupati sulle forze di lavoro (Fonte ISTAT) c) Regimi di aiuto per le aree depresse L. 9 agosto 1995, n 341, art. 1 (Incentivi automatici (bonus fiscali )per l acquisto di macchinari ed impianti ) Per tali tipologie di regimi di aiuto, è stato accolto il principio di aggancio sostanziale ai criteri di riparto previsti per il primo bando della legge 488/92, più precisamente quelli definiti con deliberazione CIPE n 256/97 del 18 dicembre 1997, senza il correttivo previsto dalla successiva deliberazione CIPE n 70/98 del 9 luglio Per quanto attiene alla prima fase del riparto tra le due macro aree regioni obiettivi 2, 5b e deroghe art. 92, 3.c. e regioni obiettivo 1, il rapporto tra centro nord e sud è stato effettuato con riferimento al dato della popolazione corretto con il tasso di disoccupazione, rispetto al dato complessivo nazionale, previsto dalla prima delle due deliberazioni CIPE sopra citate. c 1) riparto tra due macro-aree: - rapporto tra popolazione residente e tasso di disoccupazione, da cui risultano i seguenti dati: regioni obiettivi 2, 5b e deroghe art. 92, 3.c. = 20,9 % regioni obiettivo 1 = 79,1 % c 2) riparto tra le Regioni nell ambito delle rispettive macro-aree il calcolo del riparto avviene in base: alla quota di popolazione residente nelle aree depresse: 25 % corretta con l indice di disoccupazione: 25 % e con l indice di industrializzazione, riferito alle aree interessate: 50 % calcolato - per il 25% con riferimento agli occupati addetti nelle imprese operanti nei settori ammessi agli incentivi, su 100 abitanti - per il restante 25 % con riferimento al numero delle imprese, operanti nei settori ammessi agli incentivi, su 100 abitanti L. 9 agosto 1995, n 341, art. 2 (garanzie integrative per prestiti finalizzati al consolidamento delle passività a breve e contributi in conto interessi ad essi relativi; prestiti partecipativi e acquisizione di partecipazioni) [gestione Istituto S. Paolo] (aree ob.1, in parte) 3

4 L. 28 novembre 1965, n 1329 (Contributo in conto interessi su sconto cambialiper l acquisto di macchinari) Gestione finanziamento comunitario (p.o.m.) riservato alle Regioni dell obiettivo 1- [gestione Mediocredito] (aree ob.1) Viene adottato lo stesso criterio previsto per il riparto tra le regioni nell ambito delle macro-aree di cui al precedente punto c 2). d) Regimi di aiuto settoriali L. 3 febbraio 1989, n 41 art 1 (Attività economiche sostitutive di attività minerarie sospese o dismesse) REGIONI INTERESSATE: Lazio Piemonte Sardegna Sicilia Toscana Riparto tra le Regioni interessate in base alle quote storiche di programmazione fondi dal 1990 al 1993 corretto con un tetto minimo del 5 %: Lazio: 5 % Piemonte: 5 % Sardegna: 62,5 % Sicilia: 5 % Toscana: 22,5 % L. 30 luglio 1990, n 221, art. 9, c. 5 (Recupero compendi immobiliari aree minerarie dismesse ) REGIONI INTERESSATE: Lazio Piemonte Sardegna Sicilia Toscana Riparto tra le Regioni interessate in base alle quote storiche di programmazione fondi dal 1990 al 1993 corretto con un tetto minimo del 5 %: Lazio: 5 % Piemonte: 5 % Sardegna: 55 % Sicilia: 5 % Toscana: 30 % Per quanto attiene alle Regioni Lazio e Sicilia, non avendo le stesse provveduto entro il 31 marzo 1999 all approvazione del piano per la riconversione, le relative quote del 5 % inerenti alle due leggi sopra indicate vengano assegnate, per l anno 2000, alle Regioni Sardegna e Toscana. e) Criteri relativi alla materia commercio A) Il 50 % delle risorse è destinato alle Regioni dell obiettivo 1, il rimanente 50 % alle altre Regioni; B) la ripartizione a livello regionale all interno dei due aggregati è effettuata sulla base della popolazione residente e sulla base del numero delle imprese commerciali quale risulti dai registri camerali delle imprese con riferimento al dato annuale più 4

5 aggiornato, ed avuto riguardo: alle imprese di commercio al dettaglio ed all ingrosso, a quelle di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, alle rivendite di giornali e periodici nonché agli alberghi quale indicatore sensibile della popolazione turisticofluttuante. ART Le risorse finanziarie che affluiscono nell apposito fondo da istituire nello stato di previsione del Ministero del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica ai sensi dell art.6, comma 1 dello schema di decreto del Presidente del Consiglio recante Individuazione dei beni e delle risorse umane, finanziarie, strumentali e organizzative da trasferire alle Regioni per l esercizio delle funzioni in materia di incentivi alle imprese di cui agli articoli 19, 30, 34, 40, 41 e 48 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112, necessarie per la corresponsione dei compensi e dei rimborsi di cui all articolo 45, comma 5 della legge 23 dicembre 1998, n.448, sono trattenute nel fondo medesimo per essere destinate, alle scadenze periodiche previste nelle convenzioni stipulate con i soggetti gestori, ai conti correnti di tesoreria intestati agli stessi. Le competenti amministrazioni statali provvedono all'imputazione su tali conti correnti dei compensi e rimborsi secondo le modalità ed entro l'eventuale ammontare massimo definito nelle convenzioni con i soggetti gestori, dopo che gli stessi hanno rendicontato e le Regioni interessate hanno approvato i relativi rendiconti. Il Ministero del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica provvede con propri decreti alle occorrenti variazioni di bilancio. ART I suddetti criteri di riparto non si applicano nel caso di specifici interventi a favore di determinate Regioni. In tale caso le risorse vengono direttamente attribuite alle Regioni interessate. ART L applicazione dei criteri di cui al n.1 e le conseguenti percentuali di riparto del fondo tra le Regioni sono determinate nel rispetto delle modalità di cui all art.2, comma 1, lett.f) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281. Roma, 15 dicembre 1999 p. il Presidente del Consiglio dei ministri il Sottosegretario di Stato Franco Bassanini 5

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