Sistema di Trigger e di Acquisizione dati di CMS c 2008 by Antonio Pierro November 3, 2008

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Sistema di Trigger e di Acquisizione dati di CMS c 2008 by Antonio Pierro November 3, 2008"

Transcript

1 Sistema di Trigger e di Acquisizione dati di CMS c 2008 by Antonio Pierro November 3, Introduzione Dal punto di vista del computing, il DAQ di CMS consiste in un grande ambiente di calcolo distribuito, con un centinaio di workstation UNIX connessi da reti d interconnessione ad alta performance (circa 10 Gigabit/secondo per ogni link), progettato in modo da equipaggiare l esperimento con uno strumento molto affidabile ed efficiente per la lettura dei dati e la selezione degli eventi. Il DAQ implementa tutto il sistema necessario al trasferimento dei segnali registrati dall esperimento verso le unità addette alle loro analisi, includendo meccanismi di filtraggio degli eventi, Trigger, prima dell archiviazione definitiva su disco. Esso include anche tutta la struttura informatica necessaria per gestire e controllare il funzionamento degli apparati elettronici. Il sistema di acquisizione suddivide l insieme dei rivelatori in diverse entità indipendenti: questo permette di acquisire dati in parallelo e effettuare su questi le opportune selezioni, in modo totalmente indipendente le une dalle altre. 2 Il sistema di Trigger in CMS Alla luminosità massima nominale di LHC il numero di eventi prodotti sarà 10 9 eventi al secondo, valore estremamente superiore alle capacità di archiviazione delle memorie di massa. È proprio in questo contesto che entra in gioco il TRIDAS (sistema di trigger e di acquisizione dati, Trigger and Data Acquisition System) che ha il compito di eseguire la selezione degli eventi interessanti e la riduzione del flusso dati a valori accessibili per le tecnologie oggigiorno disponibili [5]. In dettaglio, il sistema di Trigger e Acquisizione Dati di CMS è stato progettato per leggere il rivelatore alla piena frequenza di collisione dei protoni (40 MHz) e per selezionare non più di 100 eventi interessanti al secondo, da registrare su nastro. Il fattore di reiezione 10 5 è troppo grande per essere ottenuto in un singolo processo di filtro, soprattutto se si desidera mantenere una buona efficienza di selezione per il programma di fisica di CMS. 1

2 Figure 1: Diagramma a blocchi del sistema di trigger e acquisizione dati; Differentemente dello schema tradizionale del trigger con almeno altri due livelli dopo il primo, la scelta di CMS è con un unica struttura dopo il trigger di Livello 1. [6] I dati selezionati dell HLT vengono archiviati nelle memorie di masse pronti per essere analizzati attraverso la Grid. 2

3 Ed è per questo, che il processo completo di selezione è suddiviso in due passaggi (vedi figura1): il primo è svolto da un sistema hardware che ha il compito di accettare eventi con un rate che non superi i 100 KHz (Trigger di livello 1 ); il secondo è svolto da una certo numero di CPU su cui girano un insieme di algoritmi dedicati all ulteriore selezione degli eventi forniti dal trigger di livello 1 e che costituiscono l HLT (High Level Trigger ). Solo in questa fase entrano in gioco anche i dati del tracciatore. In conclusione, il rate finale di eventi selezionati deve essere inferiore a 100 Hz che è la frequenza con cui si registrano definitivamente gli eventi su nastro. Nel seguito viene descritto nel dettaglio l implementazione dei due sistemi. 3 Il Trigger Hardware o di Livello 1 Dal momento che la frequenza di interazione dei fasci di protoni ad LHC è di circa 40 MHz, ovvero un bunch crossing ogni 25 ns, il trigger di primo livello deve analizzare eventi ogni 25 ns. Questo intervallo di tempo è troppo piccolo per leggere dal rivelatore tutta l informazione completa sull evento e fornire la decisione del trigger. Pertanto i dati sono immagazzinati in pipe-line presenti sull elettronica di frontend per i 3.2 microsecondi successivi all incrocio dei fasci e solo le informazioni fornite dai sottorivelatori più veloci sono analizzate dall elettronica di Trigger. Infine, per evitare quanto più possibile il tempo morto del rivelatore, l elettronica di FrontEnd è a sua volta organizzata in pipe-line così da consentire la lettura dei dati ogni 25ns. Facendo quindi una stima del tempo necessario per processare i dati al trigger L1 e quello necessario allo scambio delle informazioni, ci si aspetta che il trigger L1 arrivi ad un fattore di riduzione del bunch crossing di 400, e quindi ad accettare un rate di 100 KHz. Questi vincoli impongono l utilizzo di algoritmi di selezione molto semplici. Infatti il fatto che ogni pezzo del processo di selezione non dura più di 25 ns preclude la possibilità di usare algoritmi iterativi. Ebbene notare come nel trigger di livello 1 vengono utilizzati solo le informazioni locali. In dettaglio, tutti i segnali raccolti dai sensori di un particolare sottorivelatore, si ottengono senza avere una visione di insieme dei dati acquisiti, cioè senza 3

4 un analisi dei dati che tenga conto che tutti i segnali acquisiti da ogni singolo sensore del sotto-rivelatore non sono altro che una parte di un unico evento e quindi di un unico processo fisico (compito dell HLT). In pratica, nel trigger di livello 1, ci si limita semplicemente a identificare, per ogni sensore di un sottorivelatore, gli oggetti di trigger di vario genere (muoni, elettroni, fotoni e jet di varia natura) aventi un impulso trasverso o energia trasversa superiore ad una soglia prefissata. In pratica, l elaborazione dei dati operata dal Trigger di livello 1 e completamente hardware, ovvero gli algoritmi impiegati per la riduzione del flusso di dati sono realizzati mediante reti logiche integrate sui componenti del sistema[1]. Il sistema di lettura (read-out) può memorizzare gli eventi in uscita dal Trigger di livello 1. Solo in seguito, attraverso l HLT, si deciderà se se tenere o rigettare gli eventi assemblati tramite l Event Builder. 4 Event Builder Per fornire la connettività tra il sistema di read-out e i computer della farm (dove viene memorizzato l evento assemblato ed è fatto il trigger di alto livello), è utilizzata una rete a commutazione 1. Tale rete deve essere in grado di sostenere un flusso di dati di circa 1 Tb/s. L insieme del sistema di read-out e la rete per la connettività neccessaria a assemblare l evento forma un grande ambiente di calcolo distribuito che rappresenta una sfida per le odierne tecnologie di calcolo. Le principali componenti del sistema che permettono di assemblare l evento sono: Front End Driver (FED), (talvolta indicato come DDU, Detector Dependent Unit) è il componente più vicino al rivelatore. Le informazioni provenienti da quest ultimo sono formattate all interno del FED mediante l aggiunta ai dati di un header 2, in cui sono contenute le informazioni necessarie per la ricostruzione dell evento. Trasporto dati in superficie (LINK). Le porzioni di evento, event fragments, raccolte da ciascun FED devono essere trasportate in superficie nella counting room. Tale collegamento ha una lunghezza dell ordine di 100 m e deve 1 La rete a commutazione consente lo svolgimento simultaneo di più comunicazioni fra nodi, massimizzando così l utilizzazione dei mezzi trasmissivi impiegati 2 L informazione formattata con l agginta dell header viene detta event fragment 4

5 sopportare un flusso di dati ad una velocità media di 200MB/s per porta con picchi che possono arrivare a 400MB/s per porta(vedi figura [2]). La tecnologia adottata è una soluzione completamente commerciale, vale a dire il link ottico Myrinet 3 proposto da Myricom. Esso ha una larghezza di banda di 2 Gb/s ed include un semplice protocollo con controllo del flusso per evitare la perdita di pacchetti di dati. L Unità di read-out (Read-out Unit, RU), è composta da tre blocchi: la Readout Unit Input (RUI), la Readout Unit Memory (RUM) e la Readout Unit Output (RUO). La RUI riceve le parti di evento dal LINK e le memorizza temporaneamente in un buffer(fu), a disposizione della RUM. Quest ultima legge le parti di evento provenienti dalla RUI e le memorizza, assieme al numero d identificazione del fascio (bunch-crossing ID). Alla richiesta, da parte dell event builder (v. sotto), di una lettura dati, le parti di evento interessate sono inviate alla RUO. Event Builder (vedi figura 4), è composto da due parti: la Builder Unit (BU) e la Filter Unit (FU). La BU assembla le porzioni di evento provenienti dalla RU attraverso una rete chiamata Barrel shifter (vedi figura 6 e 5) In seguito la BU memorizza l evento completo in un buffer. La FU è l elemento dove avviene l HLT. Un Event Manager (EVM) controlla il flusso dell evento lungo il sistema di lettura e di selezione, gestendo in modo centrale le risorse di read-out e ricostruzione. In questo contesto, l Event building è la procedura che compone l evento finale e permette di accedere ai dati il più rapidamente possibile, assicurandosi che l evento è coerente e completo Riassumnedo, dopo che un evento è stato accettato dal Trigger di Livello 1, un sistema di creazione degli eventi (EventBuilder) ha il compito di leggere da tutti i sottorivelatori i dati dell evento accettato. I dati raccolti (per ogni evento circa 1 MByte) vengono passati al trigger di alto livello (HLT). Poichè la frequenza massima del trigger di primo livello è di 100KHz il sistema di creazione degli eventi deve gestire circa 100 Gb/s. Per un traffico così intenso è necessario un certo numero di sistemi 3 Myrinet è una tecnologia per realizzare reti d interconnessione ad alta performance utilizzata per creare clusters di workstations o servers. E particolarmente adatta per calcoli paralleli strettamente connessi, dove sono necessari alti data-rate, basse latenze di trasferimento, e il rilevamento dinamico e l isolamento dei guasti. 5

6 Figure 2: Rete di interconnessione che permette la comunicazione contemporanea tra N coppie di unità logiche in un insieme di 2N unità. 6

7 Figure 3: Diagramma a blocchi del processo di presa dati.[1] 7

8 paralleli in grado ognuno di gestire un certo numero di eventi al secondo. (per i dettagli vedere le figure 2, 5, 6, 4) Figure 4: L Event Builder di CMS comprende le unità di read-out ROs, le unità di builder (builder units - BUs) e un gestore di eventi(evm), il tutto collegato da una rete (Builder Network)[1] costituita da cavi aventi una banda di 2 Gb/s ciascuno 5 Il Trigger Software o di Alto Livello Come detto, tramite l Event Builder ogni evento viene inoltrato alla farm di computer che implementa l HLT. L HLT è realizzato completamente via software. In questa fase di selezione degli eventi si possono utilizzare gli algoritmi di ricostruzione che permettono di ricostruire 8

9 Figure 5: Schema del traffico dei dati che si ha nel barrel shifter. Nel primo intervallo di tempo, solo la sorgente 1 (RU 1 ) manda dati al buffer di destinazione (BU 1 ). Nel secondo intervallo di tempo, la RU 1 manda dati alla BU 2 mentre la RU 2 anda dati alla BU 1. Durante l intevallo di tempo k-esimo la RU 1 manda dati alla BU k, la RU 2 alla BU k 1 e così via. Dopo N intervalli di tempo (dove N è il numero di sorgenti) tutte le sorgenti avranno mandato scambievolmente dati alle rispettive destinazioni [2]. 9

10 Figure 6: Nella seguente figura, si vuole mettere in evidenza come è possibile assemblare l evento. Ogni pezzettino avente un determinato colore corrisponde ad un event fragment. Pezzettini con lo stesso colore sono event fragment presenti in diversi sottorivelatori ma appartenenti allo stesso evento. Ogni sottorivelatore contiene memorizzati in una coda informazioni corrispondenti ad eventi diversi (pezzettini con diverso colore). Il processo di ricostruzione dell evento avviene nel seguente modo: ogni singolo buffer BU (ognuno con un diverso colore) riceve, con un ordine progressivo, diversi frammenti (ognuno estratto in maniera ciclica da un diverso sottorivelatore) corrispondente allo stesso evento (stesso colore). [1] 10

11 le tracce o di cercare vertici secondari. L HLT, al contrario del trigger di primo livello, dispone di tutti i dati di CMS inclusi tracciatore, preshower e risoluzione massima dei calorimetri. Gli algoritmi di ricostruzione sono sostanzialmente gli stessi utilizzati nell analisi off-line. Nella scelta degli eventi non è tuttavia necessaria la stessa precisione richiesta dall analisi off-line, quindi gli algoritmi di ricostruzione sono modificati in modo da essere più veloci anche se meno precisi. Ad esempio per misurare l impulso di una particella solitamente si utilizzano, durante la ricostruzione della traccia, tutti i punti disponibili nel tracciatore; la ricostruzione per l HLT può invece essere limitata ai primi N punti. Il trigger di alto livello passa eventi all HLT con una frequenza massima di 100 KHz: questo tempo è sufficiente a leggere i dati all elettronica di Front-End di tutti i sottorivelatori e scrivere le informazioni su memoria RAM. Per abbassare il rate di eventi dell ulteriore fattore 1000 richiesto, mantenendo un alta efficienza di selezione per i canali più interessanti per il programma di fisica, è necessario utilizzare tutte le informazioni del rivelatore, compreso il tracciatore, con la massima risoluzione e granularità ed utilizzare algoritmi di selezione sofisticati quasi quanto quelli dell analisi offline. Da una stima della velocità dei processori che saranno disponibili al momento dell installazione dell HLT, si ritiene che siano in media necessari 40 ms per analizzare un evento con punte di 1 secondo: questo implica una significativa capacità di buffering. A differenza di altri esperimenti di fisica delle alte energie l HLT di CMS è costituito da un solo livello (vedi figura1). Pur essendo una singola entità l HLT di CMS utilizza un approccio basato su più passaggi e gradi di analisi progressivamente più approfonditi. Dopo ciascun passaggio, alcuni criteri di selezione possono rigettare una significativa frazione di eventi accettati dal passaggio precedente; in questo modo il rate di eventi che deve essere processato dagli algoritmi rimanenti è ridotto e si ha un conseguente risparmio di CPU. I vari passaggi indicati precedentemente vengono convenzionalmente chiamati livelli di trigger (anche se questa distinzione non fa riferimento a sistemi di trigger fisicamente separati). Il livello 2 è costituito dagli algoritmi che utilizzano informazioni solo dai calorimetri e dalle camere a muoni: come il trigger di primo livello, ma questa volta con piena granularità e risoluzione. Il livello 2.5 utilizza un informazione parziale del tracciatore, come gli hit negli strati a pixel per fare una veloce distinzione tra gli elettroni e i fotoni. 11

12 (La ricostruzione delle tracce è parziale nel senso che si controllano solo i pixel che stanno nella direzione di volo di particelle già viste nel trigger L1). In dettaglio: Gli Elettroni e fotoni hanno bisogno di una ricostruzione rapida in quanto utilizzati come oggetti di trigger. La ricostruzione di elettroni e fotoni parte dall identificazione di depositi di energia nei calorimetri EM (fatto tramite algoritmi di clustering). La separazione tra elettroni e fotoni è basata sul matching tra tracce (traker) e cluster (calorimetro). Per avere una separazione rapida a livello di trigger è possibile utilizzare un set ridotto di informazioni. Ad esempio CMS sfrutta il matching con i primi layer del tracker per separare elettroni e fotoni. Gli elettroni lasciano tracce del loro passaggio nel rivelatore di tracce e depositi di energia (spesso molto grandi) nel calorimetro elettromagnetico (EM). I fotoni, come gli elettroni, rilasciano un deposito di energia nel calorimetro elettromagnetico (EM), ma poiché i fotoni sono particelle neutre non generano nessuna traccia nel rivelatore di tracce. Il livello 3 utilizza la piena informazione da tutto CMS. La strategia esposta può essere etichettata come Reconstruction on demand : viene raffinata la ricostruzione degli oggetti solo se necessario e quando il livello di ricostruzione precedente non ha già rigettato l evento. Un altro perno su cui si basa l analisi dell HLT è la Partial Reconstruction : la ricostruzione delle tracce nel tracciatore e nelle camere a muoni o dei cluster nei calorimetri avviene solo in limitate regioni del rivelatore, come ad esempio quelle in cui è indicata la presenza di particelle importate dal Trigger di primo livello. Tutto questo garantisce un elevato risparmio di CPU, ma può portare in alcuni casi alla perdita di eventi contenenti oggetti interessanti sfuggiti all L1-Trigger. Gli eventi così ricostruiti vengono inviati attraverso la rete locale al centro di calcolo del CERN, che provvede a salvarli temporaneamente su disco e creare una base di dati di riferimento (basata sul gestore di database ORACLE) per la successiva ricerca. L immagazzinamento definitivo delle informazioni (circa 3 TB di dati prodotti durante una giornata) viene effettuato su nastri di 120 GB l uno (nella figura 3 è schematizzata l intera catena di presa dati ). 12

13 6 Conclusione L ultimo livello di trigger normalmente agisce sull evento completo ed oltre ad eliminare eventi che non soddisfano le richieste di nessuno dei trigger può suddividere gli eventi accettati nei vari canali di fisica sotto studio. Il risultato di quest ultimo filtro permette di immagazzinare i dati su disco o nastro etichettati quali candidati di un particolare canale. A questo punto intervengono anche dei programmi di monitoraggio on-line che sia controllano il corretto funzionamento dei vari pezzi dell apparato, sia forniscono un display degli eventi candidati dei vari canali di fisica sotto studio (per un sottoinsieme di eventi). Inoltre un sottoinsieme di eventi è anche usato per calibrare o controllare la calibrazione dell apparato. Naturalmente non c è una chiara divisione fra il DAQ ed i trigger di livelli elevati. Quello che possiamo dire è che mentre i trigger sono (almeno i livelli più bassi) hardware, l acquisizione dati è essenzialmente un processo software. L acquisizione dati è nota come il processo di raccogliere e calibrare i dati rozzi provenienti dai vari pezzi dell apparato ed immagazzinarli per una successiva analisi offline. I dati rozzi vengono riuniti in parti logiche, chiamate eventi, che corrispondono ad una stessa interazione. Anche se una grossolana ricostruzione in osservabili fisiche può essere fatta dalla DAQ, spesso la ricostruzione degli eventi in osservabili quali impulso, energia, massa, tempo, ecc. è il compito principale dei programmi di ricostruzione offline[8]. Nel contesto di CMS il termine Trigger and Data AcQuisition (TDAQ) fa riferimento al sistema appena descritto. Oltre ai componenti hardware, il sistema di TDAQ comprende anche una serie di sistemi software, realizzati con lo scopo di fornire le funzionalità necessarie alla realizzazione di un sistema di monitoraggio: L attività di supervisione include tutte le operazioni di controllo che si occupano di verificare costantemente la messa a punto del sistema nelle sue varie componenti, segnalando eventuali malfunzionamenti o inconsistenze nel tempo più breve possibile, così da poter immediatamente provvedere alla correzione del difetto. Un monitoraggio veloce ed efficiente risulta quindi essenziale nel periodo di acquisizione, quando la qualità dei dati inviati alla memoria di massa deve essere costantemente sottoposta a controllo[4]. Col termine sistema di monitoraggio si intende quindi un insieme di applicazioni software dedicate alla supervisione sia della qualità dei dati provenienti dal rivelatore, sia dello stato dell hardware e del software dell esperimento. Il monitoraggio 13

14 dei dati in uscita può essere effettuato in due modalità distinte: offline e online: il monitoraggio offline viene effettuato sui soli eventi memorizzati in memoria permanente, mentre quello online viene effettuato analizzando un campione degli eventi in uscita dal rivelatore immediatamente dopo la sua produzione. Questa supervisione in tempo reale quindi risulta essere utile non tanto per la rivelazione di particelle sconosciute, quanto per effettuare gli opportuni controlli di calibrazione e di corretto funzionamento dei componenti di cui è costituito il rivelatore. Il sistema di supervisione si basa sull architettura fornita dal framework ROOT[7], una struttura di supporto che offre un insieme di strumenti utili per la formattazione dei dati ricevuti in un formato comune tra i diversi software dedicati al monitoraggio. References [1] The TriDAS Project - Technical Design Report, Volume 2: Data Acquisition and High-Level Trigger - disponibile al seguente indirizzo: cms/tdr/daq/daq.html [2] The CMS Event Builder - Computing in High-Energy and Nuclear Physics, La Jolla CA USA, March 24-28, 2003 [3] Generic DAQ pictures - disponibile al seguente indirizzo: ch/cms/tdr/daq/tdrweb/daqgenericjpg.htm [4] Data acquisition software for the CMS strip tracker - International Conference on Computing in High Energy and Nuclear Physics (CHEP.07) disponibile al seguente indirizzo: jpconf8_119_ pdf [5] Dott. Giovanni Polese et Prof. Crisostomo Sciacca - Progettazione e sviluppo di un sistema d acquisizione dati per il controllo e il monitoring dell apparato sperimentale per il trigger dei muoni di CMS. Università degli Studi di Napoli Federico II - Anno Accademico 2004/05 [6] Corso di Fisica protone-protone a LHC: Dr.ssa Anna Colaleo - Trigger and DAQ. Disponibile al seguente indirizzo: org/didattica/fisica/fisica_pp_lhc/. [7] ROOT - An Object Oriented Framework For Large Scale Data Analysis: http: //root.cern.ch/ 14

15 [8] La seguente relazione è disponibile al seguente indirizzo: altervista.org/didattica/fisica/fisica_pp_lhc/protone_lhc.php. Updated 27 Dicembre

Lezione 22 Trigger. Trigger: seleziona gli eventi interessanti fra tutte le collisioni. Decide se l evento deve essere letto ed immagazzinato.

Lezione 22 Trigger. Trigger: seleziona gli eventi interessanti fra tutte le collisioni. Decide se l evento deve essere letto ed immagazzinato. : seleziona gli eventi interessanti fra tutte le collisioni. Decide se l evento deve essere letto ed immagazzinato. Sistema di acquisizione dati (DAQ): raccoglie i dati prodotti dall apparato e li immagazzina

Dettagli

Gestione della memoria centrale

Gestione della memoria centrale Gestione della memoria centrale Un programma per essere eseguito deve risiedere in memoria principale e lo stesso vale per i dati su cui esso opera In un sistema multitasking molti processi vengono eseguiti

Dettagli

MODELLO CLIENT/SERVER. Gianluca Daino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Siena daino@unisi.it

MODELLO CLIENT/SERVER. Gianluca Daino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Siena daino@unisi.it MODELLO CLIENT/SERVER Gianluca Daino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Siena daino@unisi.it POSSIBILI STRUTTURE DEL SISTEMA INFORMATIVO La struttura di un sistema informativo

Dettagli

Software relazione. Software di base Software applicativo. Hardware. Bios. Sistema operativo. Programmi applicativi

Software relazione. Software di base Software applicativo. Hardware. Bios. Sistema operativo. Programmi applicativi Software relazione Hardware Software di base Software applicativo Bios Sistema operativo Programmi applicativi Software di base Sistema operativo Bios Utility di sistema software Software applicativo Programmi

Dettagli

Dispensa di Informatica I.1

Dispensa di Informatica I.1 IL COMPUTER: CONCETTI GENERALI Il Computer (o elaboratore) è un insieme di dispositivi di diversa natura in grado di acquisire dall'esterno dati e algoritmi e produrre in uscita i risultati dell'elaborazione.

Dettagli

CPU. Maurizio Palesi

CPU. Maurizio Palesi CPU Central Processing Unit 1 Organizzazione Tipica CPU Dispositivi di I/O Unità di controllo Unità aritmetico logica (ALU) Terminale Stampante Registri CPU Memoria centrale Unità disco Bus 2 L'Esecutore

Dettagli

Sistema operativo: Gestione della memoria

Sistema operativo: Gestione della memoria Dipartimento di Elettronica ed Informazione Politecnico di Milano Informatica e CAD (c.i.) - ICA Prof. Pierluigi Plebani A.A. 2008/2009 Sistema operativo: Gestione della memoria La presente dispensa e

Dettagli

Architettura hardware

Architettura hardware Architettura dell elaboratore Architettura hardware la parte che si può prendere a calci Sistema composto da un numero elevato di componenti, in cui ogni componente svolge una sua funzione elaborazione

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15. Pietro Frasca. Parte II Lezione 5

Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15. Pietro Frasca. Parte II Lezione 5 Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15 Parte II Lezione 5 Giovedì 19-03-2015 1 Intensità del traffico e perdita dei pacchetti La componente

Dettagli

Nuovi oggetti grafici per la Visualizzazione del Tracker

Nuovi oggetti grafici per la Visualizzazione del Tracker Chapter 4 Nuovi oggetti grafici per la Visualizzazione del Tracker In questo capitolo illustrerò i nuovi oggetti grafici che ho sviluppato ed implementato nel software di visualizzazione di CMS. Prima

Dettagli

Reti di Calcolatori. Il software

Reti di Calcolatori. Il software Reti di Calcolatori Il software Lo Stack Protocollare Application: supporta le applicazioni che usano la rete; Transport: trasferimento dati tra host; Network: instradamento (routing) di datagram dalla

Dettagli

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA INTRODUZIONE È denominata Architettura di rete un insieme di livelli e protocolli. Le reti sono organizzate gerarchicamente in livelli, ciascuno dei quali interagisce

Dettagli

Scheduling della CPU. Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux

Scheduling della CPU. Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux Scheduling della CPU Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux Sistemi multiprocessori Fin qui si sono trattati i problemi di scheduling su singola

Dettagli

Trasmissione di dati al di fuori di un area locale avviene tramite la commutazione

Trasmissione di dati al di fuori di un area locale avviene tramite la commutazione Commutazione 05.2 Trasmissione di dati al di fuori di un area locale avviene tramite la Autunno 2002 Prof. Roberto De Prisco -05: Reti a di circuito Università degli studi di Salerno Laurea e Diploma in

Dettagli

Calcolatori Elettronici A a.a. 2008/2009

Calcolatori Elettronici A a.a. 2008/2009 Calcolatori Elettronici A a.a. 2008/2009 PRESTAZIONI DEL CALCOLATORE Massimiliano Giacomin Due dimensioni Tempo di risposta (o tempo di esecuzione): il tempo totale impiegato per eseguire un task (include

Dettagli

Introduzione alle tecnologie informatiche. Strumenti mentali per il futuro

Introduzione alle tecnologie informatiche. Strumenti mentali per il futuro Introduzione alle tecnologie informatiche Strumenti mentali per il futuro Panoramica Affronteremo i seguenti argomenti. I vari tipi di computer e il loro uso Il funzionamento dei computer Il futuro delle

Dettagli

Input/Output. Moduli di Input/ Output. gestiscono quantità di dati differenti a velocità diverse in formati diversi. n Grande varietà di periferiche

Input/Output. Moduli di Input/ Output. gestiscono quantità di dati differenti a velocità diverse in formati diversi. n Grande varietà di periferiche Input/Output n Grande varietà di periferiche gestiscono quantità di dati differenti a velocità diverse in formati diversi n Tutti più lenti della CPU e della RAM n Necessità di avere moduli di I/O Moduli

Dettagli

Architettura dei calcolatori II parte Memorie

Architettura dei calcolatori II parte Memorie Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Informatica Informatica ed Elementi di Statistica 3 c.f.u. Anno Accademico 2010/2011 Docente: ing. Salvatore Sorce Architettura dei calcolatori

Dettagli

La gestione di un calcolatore. Sistemi Operativi primo modulo Introduzione. Sistema operativo (2) Sistema operativo (1)

La gestione di un calcolatore. Sistemi Operativi primo modulo Introduzione. Sistema operativo (2) Sistema operativo (1) La gestione di un calcolatore Sistemi Operativi primo modulo Introduzione Augusto Celentano Università Ca Foscari Venezia Corso di Laurea in Informatica Un calcolatore (sistema di elaborazione) è un sistema

Dettagli

I componenti di un Sistema di elaborazione. CPU (central process unit)

I componenti di un Sistema di elaborazione. CPU (central process unit) I componenti di un Sistema di elaborazione. CPU (central process unit) I componenti di un Sistema di elaborazione. CPU (central process unit) La C.P.U. è il dispositivo che esegue materialmente gli ALGORITMI.

Dettagli

STRUTTURE DEI SISTEMI DI CALCOLO

STRUTTURE DEI SISTEMI DI CALCOLO STRUTTURE DEI SISTEMI DI CALCOLO 2.1 Strutture dei sistemi di calcolo Funzionamento Struttura dell I/O Struttura della memoria Gerarchia delle memorie Protezione Hardware Architettura di un generico sistema

Dettagli

Software di sistema e software applicativo. I programmi che fanno funzionare il computer e quelli che gli permettono di svolgere attività specifiche

Software di sistema e software applicativo. I programmi che fanno funzionare il computer e quelli che gli permettono di svolgere attività specifiche Software di sistema e software applicativo I programmi che fanno funzionare il computer e quelli che gli permettono di svolgere attività specifiche Software soft ware soffice componente è la parte logica

Dettagli

Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione.

Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione. Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione. Compito fondamentale di un S.O. è infatti la gestione dell

Dettagli

Application note. CalBatt NomoStor per i sistemi di accumulo di energia

Application note. CalBatt NomoStor per i sistemi di accumulo di energia 1. Panoramica Application note CalBatt NomoStor per i sistemi di accumulo di energia Gli Energy Management Systems () sono dispositivi atti al controllo dei flussi di energia dalle sorgenti di produzione

Dettagli

Reti e Internet: introduzione

Reti e Internet: introduzione Facoltà di Medicina - Corso di Laurea in Logopedia Corso di Informatica III anno Prof. Crescenzio Gallo Reti e Internet: introduzione c.gallo@unifg.it Reti e Internet: argomenti Tipologie di reti Rete

Dettagli

VMware. Gestione dello shutdown con UPS MetaSystem

VMware. Gestione dello shutdown con UPS MetaSystem VMware Gestione dello shutdown con UPS MetaSystem La struttura informatica di una azienda Se ad esempio consideriamo la struttura di una rete aziendale, i servizi offerti agli utenti possono essere numerosi:

Dettagli

Laboratorio di Informatica

Laboratorio di Informatica per chimica industriale e chimica applicata e ambientale LEZIONE 4 - parte II La memoria 1 La memoriaparametri di caratterizzazione Un dato dispositivo di memoria è caratterizzato da : velocità di accesso,

Dettagli

Reti di Telecomunicazione Lezione 8

Reti di Telecomunicazione Lezione 8 Reti di Telecomunicazione Lezione 8 Marco Benini Corso di Laurea in Informatica marco.benini@uninsubria.it Livello di trasporto Programma della lezione relazione tra lo strato di trasporto e lo strato

Dettagli

Comunicazione tra Computer. Protocolli. Astrazione di Sottosistema di Comunicazione. Modello di un Sottosistema di Comunicazione

Comunicazione tra Computer. Protocolli. Astrazione di Sottosistema di Comunicazione. Modello di un Sottosistema di Comunicazione I semestre 04/05 Comunicazione tra Computer Protocolli Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ Università degli studi di Salerno Laurea in Informatica 1

Dettagli

Sistemi Operativi. 5 Gestione della memoria

Sistemi Operativi. 5 Gestione della memoria Gestione della memoria Compiti del gestore della memoria: Tenere traccia di quali parti della memoria sono libere e quali occupate. Allocare memoria ai processi che ne hanno bisogno. Deallocare la memoria

Dettagli

Calcolatori Elettronici. La memoria gerarchica La memoria virtuale

Calcolatori Elettronici. La memoria gerarchica La memoria virtuale Calcolatori Elettronici La memoria gerarchica La memoria virtuale Come usare la memoria secondaria oltre che per conservare permanentemente dati e programmi Idea Tenere parte del codice in mem princ e

Dettagli

Il SOFTWARE DI BASE (o SOFTWARE DI SISTEMA)

Il SOFTWARE DI BASE (o SOFTWARE DI SISTEMA) Il software Software Il software Il software è la sequenza di istruzioni che permettono ai computer di svolgere i loro compiti ed è quindi necessario per il funzionamento del calcolatore. Il software può

Dettagli

Il Sistema Operativo. C. Marrocco. Università degli Studi di Cassino

Il Sistema Operativo. C. Marrocco. Università degli Studi di Cassino Il Sistema Operativo Il Sistema Operativo è uno strato software che: opera direttamente sull hardware; isola dai dettagli dell architettura hardware; fornisce un insieme di funzionalità di alto livello.

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Organizzazione della memoria

Organizzazione della memoria Memorizzazione dati La fase di codifica permette di esprimere qualsiasi informazione (numeri, testo, immagini, ecc) come stringhe di bit: Es: di immagine 00001001100110010010001100110010011001010010100010

Dettagli

Materiali per il modulo 1 ECDL. Autore: M. Lanino

Materiali per il modulo 1 ECDL. Autore: M. Lanino Materiali per il modulo 1 ECDL Autore: M. Lanino RAM, l'acronimo per "random access memory", ovvero "memoria ad acceso casuale", è la memoria in cui vengono caricati i dati che devono essere utilizzati

Dettagli

CALCOLATORI ELETTRONICI A cura di Luca Orrù. Lezione n.7. Il moltiplicatore binario e il ciclo di base di una CPU

CALCOLATORI ELETTRONICI A cura di Luca Orrù. Lezione n.7. Il moltiplicatore binario e il ciclo di base di una CPU Lezione n.7 Il moltiplicatore binario e il ciclo di base di una CPU 1 SOMMARIO Architettura del moltiplicatore Architettura di base di una CPU Ciclo principale di base di una CPU Riprendiamo l analisi

Dettagli

Architetture Applicative

Architetture Applicative Alessandro Martinelli alessandro.martinelli@unipv.it 6 Marzo 2012 Architetture Architetture Applicative Introduzione Alcuni esempi di Architetture Applicative Architetture con più Applicazioni Architetture

Dettagli

GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1. Il Repeater 2. L Hub 2. Il Bridge 4. Lo Switch 4. Router 6

GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1. Il Repeater 2. L Hub 2. Il Bridge 4. Lo Switch 4. Router 6 GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1 Il Repeater 2 L Hub 2 Il Bridge 4 Lo Switch 4 Router 6 Gli apparati per l interconnessione di reti locali Distinguiamo i seguenti tipi di apparati:

Dettagli

3. Introduzione all'internetworking

3. Introduzione all'internetworking 3. Introduzione all'internetworking Abbiamo visto i dettagli di due reti di comunicazione: ma ce ne sono decine di tipo diverso! Occorre poter far comunicare calcolatori che si trovano su reti di tecnologia

Dettagli

Linux nel calcolo distribuito

Linux nel calcolo distribuito openmosix Linux nel calcolo distribuito Dino Del Favero, Micky Del Favero dino@delfavero.it, micky@delfavero.it BLUG - Belluno Linux User Group Linux Day 2004 - Belluno 27 novembre openmosix p. 1 Cos è

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

Informatica per la Storia dell Arte. Anno Accademico 2014/2015

Informatica per la Storia dell Arte. Anno Accademico 2014/2015 Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Chimica, Gestionale, Informatica, Meccanica Informatica per la Storia dell Arte Anno Accademico 2014/2015 Docente: ing. Salvatore Sorce Architettura

Dettagli

L informatica INTRODUZIONE. L informatica. Tassonomia: criteri. È la disciplina scientifica che studia

L informatica INTRODUZIONE. L informatica. Tassonomia: criteri. È la disciplina scientifica che studia L informatica È la disciplina scientifica che studia INTRODUZIONE I calcolatori, nati in risposta all esigenza di eseguire meccanicamente operazioni ripetitive Gli algoritmi, nati in risposta all esigenza

Dettagli

Coordinazione Distribuita

Coordinazione Distribuita Coordinazione Distribuita Ordinamento degli eventi Mutua esclusione Atomicità Controllo della Concorrenza 21.1 Introduzione Tutte le questioni relative alla concorrenza che si incontrano in sistemi centralizzati,

Dettagli

Informatica per la comunicazione" - lezione 8 -

Informatica per la comunicazione - lezione 8 - Informatica per la comunicazione - lezione 8 - I multipli 1 KB (kilo) = 1000 B 1 MB (mega) = 1 mln B 1 GB (giga) = 1 mld B 1 TB (tera) = 1000 mld B Codifica binaria dei numeri Numerazione con base 10:

Dettagli

Il software impiegato su un computer si distingue in: Sistema Operativo Compilatori per produrre programmi

Il software impiegato su un computer si distingue in: Sistema Operativo Compilatori per produrre programmi Il Software Il software impiegato su un computer si distingue in: Software di sistema Sistema Operativo Compilatori per produrre programmi Software applicativo Elaborazione testi Fogli elettronici Basi

Dettagli

ANALISI SOSPENSIONI Modalità Base

ANALISI SOSPENSIONI Modalità Base ANALISI SOSPENSIONI Modalità Base INTRODUZIONE Nella versione 2.30.04 di Race Studio 2 è stata introdotta una nuova funzionalità relativa allo strumento di Analisi delle sospensioni presente all interno

Dettagli

Realizzazione di un commutatore ultraveloce di flussi dati ottici basato su effetti non lineari in fibra. Claudia Cantini

Realizzazione di un commutatore ultraveloce di flussi dati ottici basato su effetti non lineari in fibra. Claudia Cantini Realizzazione di un commutatore ultraveloce di flussi dati ottici basato su effetti non lineari in fibra Claudia Cantini 20 Luglio 2004 Ai miei genitori Prefazione La nostra vita di ogni giorno é sempre

Dettagli

Esame di INFORMATICA

Esame di INFORMATICA Università di L Aquila Facoltà di Biotecnologie Esame di INFORMATICA Lezione 4 MACCHINA DI VON NEUMANN Anni 40 i dati e i programmi che descrivono come elaborare i dati possono essere codificati nello

Dettagli

Generazione Automatica di Asserzioni da Modelli di Specifica

Generazione Automatica di Asserzioni da Modelli di Specifica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI Corso di Laurea Magistrale in Informatica Generazione Automatica di Asserzioni da Modelli di Specifica Relatore:

Dettagli

C. P. U. MEMORIA CENTRALE

C. P. U. MEMORIA CENTRALE C. P. U. INGRESSO MEMORIA CENTRALE USCITA UNITA DI MEMORIA DI MASSA La macchina di Von Neumann Negli anni 40 lo scienziato ungherese Von Neumann realizzò il primo calcolatore digitale con programma memorizzato

Dettagli

Introduzione Ai Data Bases. Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Via Leopardi 132 Sesto San giovanni

Introduzione Ai Data Bases. Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Via Leopardi 132 Sesto San giovanni Introduzione Ai Data Bases Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Via Leopardi 132 Sesto San giovanni I Limiti Degli Archivi E Il Loro Superamento Le tecniche di gestione delle basi di dati nascono

Dettagli

Introduzione. Classificazione di Flynn... 2 Macchine a pipeline... 3 Macchine vettoriali e Array Processor... 4 Macchine MIMD... 6

Introduzione. Classificazione di Flynn... 2 Macchine a pipeline... 3 Macchine vettoriali e Array Processor... 4 Macchine MIMD... 6 Appunti di Calcolatori Elettronici Esecuzione di istruzioni in parallelo Introduzione... 1 Classificazione di Flynn... 2 Macchine a pipeline... 3 Macchine vettoriali e Array Processor... 4 Macchine MIMD...

Dettagli

Lo scenario: la definizione di Internet

Lo scenario: la definizione di Internet 1 Lo scenario: la definizione di Internet INTERNET E UN INSIEME DI RETI DI COMPUTER INTERCONNESSE TRA LORO SIA FISICAMENTE (LINEE DI COMUNICAZIONE) SIA LOGICAMENTE (PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE SPECIALIZZATI)

Dettagli

INFORMATICA. Il Sistema Operativo. di Roberta Molinari

INFORMATICA. Il Sistema Operativo. di Roberta Molinari INFORMATICA Il Sistema Operativo di Roberta Molinari Il Sistema Operativo un po di definizioni Elaborazione: trattamento di di informazioni acquisite dall esterno per per restituire un un risultato Processore:

Dettagli

Corso di Sistemi di Elaborazione delle informazioni. Reti di calcolatori 2 a lezione a.a. 2009/2010 Francesco Fontanella

Corso di Sistemi di Elaborazione delle informazioni. Reti di calcolatori 2 a lezione a.a. 2009/2010 Francesco Fontanella Corso di Sistemi di Elaborazione delle informazioni Reti di calcolatori 2 a lezione a.a. 2009/2010 Francesco Fontanella Una definizione di Rete Una moderna rete di calcolatori può essere definita come:

Dettagli

Contenuti. Visione macroscopica Hardware Software. 1 Introduzione. 2 Rappresentazione dell informazione. 3 Architettura del calcolatore

Contenuti. Visione macroscopica Hardware Software. 1 Introduzione. 2 Rappresentazione dell informazione. 3 Architettura del calcolatore Contenuti Introduzione 1 Introduzione 2 3 4 5 71/104 Il Calcolatore Introduzione Un computer...... è una macchina in grado di 1 acquisire informazioni (input) dall esterno 2 manipolare tali informazioni

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub Ripetitori Dispositivi di rete I ripetitori aumentano la distanza che può essere ragginta dai dispositivi Ethernet per trasmettere dati l'uno rispetto all'altro. Le distanze coperte dai cavi sono limitate

Dettagli

connessioni tra i singoli elementi Hanno caratteristiche diverse e sono presentati con modalità diverse Tali relazioni vengono rappresentate QUINDI

connessioni tra i singoli elementi Hanno caratteristiche diverse e sono presentati con modalità diverse Tali relazioni vengono rappresentate QUINDI Documenti su Internet LINGUAGGI DI MARKUP Internet permette (tra l altro) di accedere a documenti remoti In generale, i documenti acceduti via Internet sono multimediali, cioè che possono essere riprodotti

Dettagli

SISTEMI DI ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI

SISTEMI DI ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI SISTEMI DI ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI Prof. Andrea Borghesan venus.unive.it/borg borg@unive.it Ricevimento: martedì, 12.00-13.00. Dip. Di Matematica Modalità esame: scritto + tesina facoltativa 1

Dettagli

1. BASI DI DATI: GENERALITÀ

1. BASI DI DATI: GENERALITÀ 1. BASI DI DATI: GENERALITÀ BASE DI DATI (DATABASE, DB) Raccolta di informazioni o dati strutturati, correlati tra loro in modo da risultare fruibili in maniera ottimale. Una base di dati è usualmente

Dettagli

Archivi e database. Prof. Michele Batocchi A.S. 2013/2014

Archivi e database. Prof. Michele Batocchi A.S. 2013/2014 Archivi e database Prof. Michele Batocchi A.S. 2013/2014 Introduzione L esigenza di archiviare (conservare documenti, immagini, ricordi, ecc.) è un attività senza tempo che è insita nell animo umano Primi

Dettagli

Capitolo 13. Interrogare una base di dati

Capitolo 13. Interrogare una base di dati Capitolo 13 Interrogare una base di dati Il database fisico La ridondanza è una cosa molto, molto, molto brutta Non si devono mai replicare informazioni scrivendole in più posti diversi nel database Per

Dettagli

Definizione Parte del software che gestisce I programmi applicativi L interfaccia tra il calcolatore e i programmi applicativi Le funzionalità di base

Definizione Parte del software che gestisce I programmi applicativi L interfaccia tra il calcolatore e i programmi applicativi Le funzionalità di base Sistema operativo Definizione Parte del software che gestisce I programmi applicativi L interfaccia tra il calcolatore e i programmi applicativi Le funzionalità di base Architettura a strati di un calcolatore

Dettagli

Introduzione all acquisizione Dati

Introduzione all acquisizione Dati Introduzione all acquisizione Dati Laboratorio di Robotica Industriale Evoluzione della strumentazione Introduzione all acquisizione dati - 2 Trend nella strumentazione Introduzione all acquisizione dati

Dettagli

Airone Gestione Rifiuti Funzioni di Esportazione e Importazione

Airone Gestione Rifiuti Funzioni di Esportazione e Importazione Airone Gestione Rifiuti Funzioni di Esportazione e Importazione Airone Funzioni di Esportazione Importazione 1 Indice AIRONE GESTIONE RIFIUTI... 1 FUNZIONI DI ESPORTAZIONE E IMPORTAZIONE... 1 INDICE...

Dettagli

La Gestione delle risorse Renato Agati

La Gestione delle risorse Renato Agati Renato Agati delle risorse La Gestione Schedulazione dei processi Gestione delle periferiche File system Schedulazione dei processi Mono programmazione Multi programmazione Gestione delle periferiche File

Dettagli

Memoria Virtuale. Anche la memoria principale ha una dimensione limitata. memoria principale (memoria fisica) memoria secondaria (memoria virtuale)

Memoria Virtuale. Anche la memoria principale ha una dimensione limitata. memoria principale (memoria fisica) memoria secondaria (memoria virtuale) Memoria Virtuale Anche la memoria principale ha una dimensione limitata. Possiamo pensare di superare questo limite utilizzando memorie secondarie (essenzialmente dischi) e vedendo la memoria principale

Dettagli

Corso di Informatica

Corso di Informatica Corso di Informatica Modulo T2 3-Compilatori e interpreti 1 Prerequisiti Principi di programmazione Utilizzo di un compilatore 2 1 Introduzione Una volta progettato un algoritmo codificato in un linguaggio

Dettagli

Il database management system Access

Il database management system Access Il database management system Access Corso di autoistruzione http://www.manualipc.it/manuali/ corso/manuali.php? idcap=00&idman=17&size=12&sid= INTRODUZIONE Il concetto di base di dati, database o archivio

Dettagli

Capitolo V : Il colore nelle immagini digitali

Capitolo V : Il colore nelle immagini digitali Capitolo V : Il colore nelle immagini digitali Lavorare con il colore nelle immagini digitali L uso dei colori nella visione computerizzata e nella computer grafica implica l incorrere in determinate problematiche

Dettagli

2 Gli elementi del sistema di Gestione dei Flussi di Utenza

2 Gli elementi del sistema di Gestione dei Flussi di Utenza SISTEMA INFORMATIVO page 4 2 Gli elementi del sistema di Gestione dei Flussi di Utenza Il sistema è composto da vari elementi, software e hardware, quali la Gestione delle Code di attesa, la Gestione di

Dettagli

SISTEMI OPERATIVI. Prof. Enrico Terrone A. S: 2008/09

SISTEMI OPERATIVI. Prof. Enrico Terrone A. S: 2008/09 SISTEMI OPERATIVI Prof. Enrico Terrone A. S: 2008/09 Che cos è il sistema operativo Il sistema operativo (SO) è il software che gestisce e rende accessibili (sia ai programmatori e ai programmi, sia agli

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

IL SISTEMA INFORMATIVO

IL SISTEMA INFORMATIVO IL SISTEMA INFORMATIVO In un organizzazione l informazione è una risorsa importante al pari di altri tipi di risorse: umane, materiali, finanziarie, (con il termine organizzazione intendiamo un insieme

Dettagli

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage Serie vol 1005/2010 L importanza di registrare le immagini video Il valore di un sistema di videosorveglianza non dipende solo dall abilità

Dettagli

Lezione 28 Maggio I Parte

Lezione 28 Maggio I Parte Lezione 28 Maggio I Parte La volta scorsa abbiamo fatto un analisi dei fenomeni di diafonia e avevamo trovato che per la diafonia vicina il valore medio del quadrato del segnale indotto dalla diafonia

Dettagli

Progettaz. e sviluppo Data Base

Progettaz. e sviluppo Data Base Progettaz. e sviluppo Data Base! Progettazione Basi Dati: Metodologie e modelli!modello Entita -Relazione Progettazione Base Dati Introduzione alla Progettazione: Il ciclo di vita di un Sist. Informativo

Dettagli

Titolare del trattamento dei dati innanzi descritto è tsnpalombara.it

Titolare del trattamento dei dati innanzi descritto è tsnpalombara.it Decreto Legislativo 196/2003 Codice in materia di protezione dei dati personali COOKIE POLICY La presente informativa è resa anche ai sensi dell art. 13 del D.Lgs 196/03 Codice in materia di protezione

Dettagli

Elementi di teoria dei segnali /b

Elementi di teoria dei segnali /b Elementi di teoria dei segnali /b VERSIONE 29.4.01 Filtri e larghezza di banda dei canali Digitalizzazione e teorema del campionamento Capacità di canale e larghezza di banda Multiplexing e modulazioni

Dettagli

Creare una Rete Locale Lezione n. 1

Creare una Rete Locale Lezione n. 1 Le Reti Locali Introduzione Le Reti Locali indicate anche come LAN (Local Area Network), sono il punto d appoggio su cui si fonda la collaborazione nel lavoro in qualunque realtà, sia essa un azienda,

Dettagli

Introduzione. Coordinazione Distribuita. Ordinamento degli eventi. Realizzazione di. Mutua Esclusione Distribuita (DME)

Introduzione. Coordinazione Distribuita. Ordinamento degli eventi. Realizzazione di. Mutua Esclusione Distribuita (DME) Coordinazione Distribuita Ordinamento degli eventi Mutua esclusione Atomicità Controllo della Concorrenza Introduzione Tutte le questioni relative alla concorrenza che si incontrano in sistemi centralizzati,

Dettagli

Database. Si ringrazia Marco Bertini per le slides

Database. Si ringrazia Marco Bertini per le slides Database Si ringrazia Marco Bertini per le slides Obiettivo Concetti base dati e informazioni cos è un database terminologia Modelli organizzativi flat file database relazionali Principi e linee guida

Dettagli

Sistema di acquisizione dati

Sistema di acquisizione dati Sistema di acquisizione dati Ci sono innumerevoli ragioni sul perché é necessario acquisire informazioni dal mondo esterno: 1. Il controllo dei processi fisici che interessano la produzione industriale

Dettagli

Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014

Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014 Progetto ICoNLingua Scienza senza Frontiere CsF- Italia Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014 1. Introduzione La valutazione sia in itinere

Dettagli

Firewall applicativo per la protezione di portali intranet/extranet

Firewall applicativo per la protezione di portali intranet/extranet Firewall applicativo per la protezione di portali intranet/extranet Descrizione Soluzione Milano Hacking Team S.r.l. http://www.hackingteam.it Via della Moscova, 13 info@hackingteam.it 20121 MILANO (MI)

Dettagli

EXPLOit Content Management Data Base per documenti SGML/XML

EXPLOit Content Management Data Base per documenti SGML/XML EXPLOit Content Management Data Base per documenti SGML/XML Introduzione L applicazione EXPLOit gestisce i contenuti dei documenti strutturati in SGML o XML, utilizzando il prodotto Adobe FrameMaker per

Dettagli

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE Bando pubblico per lo sviluppo della rete a Banda Larga nelle aree a fallimento di mercato finalizzato al superamento

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

RETI E SISTEMI INFORMATIVI

RETI E SISTEMI INFORMATIVI RETI E SISTEMI INFORMATIVI Prof. Andrea Borghesan venus.unive.it/borg borg@unive.it Ricevimento: mercoledì, 10.00-11.00. Studio 34, primo piano. Dip. Statistica 1 Modalità esame: scritto + tesina facoltativa

Dettagli

INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it

INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it redatto ai sensi del decreto legislativo n 196/2003 2 GENNAIO 2014 documento pubblico 1 PREMESSA 3 SEZIONE

Dettagli

Base di dati e sistemi informativi

Base di dati e sistemi informativi Base di dati e sistemi informativi Una base di dati è un insieme organizzato di dati opportunamente strutturato per lo svolgimento di determinate attività La base di dati è un elemento fondamentale per

Dettagli

BASI DI DATI per la gestione dell informazione. Angelo Chianese Vincenzo Moscato Antonio Picariello Lucio Sansone

BASI DI DATI per la gestione dell informazione. Angelo Chianese Vincenzo Moscato Antonio Picariello Lucio Sansone BASI DI DATI per la gestione dell informazione Angelo Chianese Vincenzo Moscato Antonio Picariello Lucio Sansone Libro di Testo 22 Chianese, Moscato, Picariello e Sansone BASI DI DATI per la Gestione dell

Dettagli

INTRODUZIONE ALL' INFORMATICA

INTRODUZIONE ALL' INFORMATICA INTRODUZIONE ALL' INFORMATICA Gruppo MMP: Andrea Portugalli, Matteo montagna Luca Marazzina Anno2014 1 Informatica 1.1 informatica 1.2 sistema di elaborazione 1.3 componenti di un sistema 2 Hardware 2.1

Dettagli

Logistica magazzino: Inventari

Logistica magazzino: Inventari Logistica magazzino: Inventari Indice Premessa 2 Scheda rilevazioni 2 Registrazione rilevazioni 3 Filtro 3 Ricerca 3 Cancella 3 Stampa 4 Creazione rettifiche 4 Creazione rettifiche inventario 4 Azzeramento

Dettagli

Approccio stratificato

Approccio stratificato Approccio stratificato Il sistema operativo è suddiviso in strati (livelli), ciascuno costruito sopra quelli inferiori. Il livello più basso (strato 0) è l hardware, il più alto (strato N) è l interfaccia

Dettagli

Sistemi RAID. Corso di Calcolatori Elettronici. Feragotto Elena

Sistemi RAID. Corso di Calcolatori Elettronici. Feragotto Elena Sistemi RAID Corso di Calcolatori Elettronici Feragotto Elena Cos è RAID Nato all Università di Berkeley nel 1968, RAID significa: Redundant Array of Inexpensive Disk L idea era quella di sostituire un

Dettagli