Corso di aggiornamento annuale RSPP / ASPP degli istituti scolastici c/o ITIS P. Paleocapa marzo 2013
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1 Corso di aggiornamento annuale RSPP / ASPP degli istituti scolastici c/o ITIS P. Paleocapa marzo 2013 Modulo 1 La sicurezza in ambito scolastico: richiami legislativi vigenti A cura del RSPP Ing. Di Pietro Angelo
2 Calendario del corso DATA TITOLO ARGOMENTO DEL MODULO 11/03/ /03/ /03/2013 Modulo 1 Le norme legislative vigenti in tema di sicurezza in ambiente scolastico Modulo 2 L approccio alla prevenzione attraverso la realizzazione ed attuazione del Piano di Emergenza ed evacuazione d Istituto Modulo 3 Lavoro di gruppo in aula su alcuni casi ipotetici di prevenzione della salute e sicurezza sul lavoro Il DLgs 81/08 e s.m.i. Gli accordi Stato regioni e province autonome di Trento e Bolzano Le direttive comunitarie Cos è il Piano di Emergenza e a cosa serve Le norme legislative di riferimento Esame di un Piano di Emergenza Le procedure per i soggetti coinvolti La prevenzione e l intervento dell ASL, Servizio Prevenzione e Salute in Ambito Lavorativo METODOLOGIA STRUMENTI DOCENTE Lezione frontale Utilizzo sussidi multimediali Problem solving Relatore: Ing. Angelo Di Pietro Lezione frontale Utilizzo sussidi multimediali Relatore: ing. Max Russo Lavoro di gruppo Problem solving Utilizzo sussidi multimediali Relatore: Dr. Gotti/ASL Bergamo Ing. Angelo Di Pietro 2 di 36
3 OHSAS: Agenzia Europea Ogni anno più di persone perdono la vita nell UE, a causa di infortuni sul lavoro. Altre muoiono a causa di una malattia professionale. Molte di queste vite potrebbero essere salvate se i rischi sul lavoro fossero gestiti in maniera razionale e adeguata, prevenendo i rischi e mettendo in atto le opportune misure. ing. Di Pietro Angelo 3
4 Dati INAIL: infortuni sul lavoro Infortuni sul lavoro denunciati nel 2011: (-6,6% rispetto ai del 2010) In occasione di lavoro: (-6,5% rispetto ai del 2010) di cui sulla strada: flessione dell 8,4% dei casi occorsi ai lavoratori che operano sulla strada (autotrasportatori merci e persone, rappresentanti di commercio, addetti alla manutenzione stradale, etc), per un totale di denunce In itinere: (-7,1% rispetto agli del 2010) Le denunce tra il 2002 e il 2011 sono scese da a , per una contrazione complessiva del 26,9% (circa infortuni in meno). Nei tre grandi rami di attività previsti dalla classificazione Istat, si registra una diminuzione degli infortuni sul lavoro sensibile e costante in Agricoltura (pari a -36,1%) e nell Industria (-44,0%). Anche nei Servizi, dopo anni di sostanziale stabilità, la riduzione è divenuta apprezzabile (-7,8%). Ing. Angelo Di Pietro 4
5 Dati INAIL: infortuni sul lavoro Ripartizione degli infortuni 2011 per gestione Industria e servizi ( , 90% del totale 2011, -6,6% sul 2010) Agricoltura (46.963, 6% del totale 2011, -6,5% sul 2010) Dipendenti conto Stato (30.609, 4% del totale 2011, - 5,8% rispetto al 2010) Nel Nord si concentra oltre il 60% degli infortuni complessivi del Nelle prime tre regioni con maggior numero di infortuni Lombardia ( ), Emilia Romagna (99.713) e Veneto (81.217) si concentra il 42% dell intero fenomeno. Infortuni per sesso: maschi (-7%); femmine (-5,6%) Infortuni per classi d età: fino a 34 anni: (-9,9%); 35/49: ; (-6,6%); 50/64: (-1,8); 65 e oltre: (-4%) Infortuni a lavoratori stranieri: (-3,1% rispetto ai del 2010) Ing. Angelo Di Pietro 5
6 Dati INAIL: infortuni mortali Casi mortali nel 2011: 920 (-5,4% rispetto ai 973 del 2010)* In occasione di lavoro: 680 (-8,6% rispetto ai 744 del 2010) di cui sulla strada: flessione del -21,2 dei casi occorsi ai lavoratori che operano sulla strada (autotrasportatori merci e persone, rappresentanti di commercio, addetti alla manutenzione stradale, etc), per un totale di 230 denunce In itinere: 240 (+4,8% rispetto ai 229 del 2010) Tra il 2002 e il 2011 sono diminuiti sia gli infortuni mortali in occasione di lavoro che quelli verificatisi in itinere. I decessi avvenuti sui luoghi di lavoro sono diminuiti del 37,2% Quelli in itinere hanno registrato una riduzione del 39,4%; Le variazioni in termini relativi, ovvero tenendo conto della dinamica occupazionale, sono state rispettivamente del -40,0% e -42,2%. * Denunce pervenute al 31 marzo 2012 Ing. Angelo Di Pietro 6
7 Dati INAIL: infortuni mortali Ripartizione degli infortuni per gestione Industria e servizi (792, -6,3% rispetto ai 845 casi del 2010) Agricoltura (115, +2,7% rispetto ai 112 casi del 2010 Dipendenti conto Stato (13, -18,8% rispetto ai 16 casi del 2010) Nel Nord-Ovest si registrano 220 casi mortali (-2,2%); nel Nord-Est 226 casi mortali (+0,4%); nel Centro 199 casi mortali (- 0,5%); nel Mezzogiorno 275 (-14,9%) Infortuni mortali per sesso: maschi 830 (-7,3%); femmine 90 (15,4%) Infortuni mortali per classi d età: fino a 34 anni: 195 casi (- 23,2%); 35/49 anni: 377 casi (-6,2%); 50/64 anni: 287 (+6,7); 65 e oltre: 44 casi (-8,3%) Infortuni mortali occorsi a lavoratori stranieri: 138 (contro 141 nel 2010) Ing. Angelo Di Pietro 7
8 Dati INAIL: news dicembre 2012 Casi mortali nel 1 semestre 2012: 410 (-11.3% rispetto allo stesso periodo del 2011 (462)) Ing. Angelo Di Pietro 8
9 Dati INAIL: news dicembre semestre 2012: infortuni a confronto per territorio e genere Alla contrazione del fenomeno infortunistico contribuiscono senz altro un quadro economico ed occupazionale sofferente per la recessione. Ing. Angelo Di Pietro 9
10 TIPOLOGIE Costituzione. Fonti Primarie. Le fonti del diritto Fonti Secondarie (Decreti ministeriali, Circolari, ). Fonti Comunitarie. CARATTERISTICHE Efficacia diversa a seconda del tipo di atto e dell organo emanante. Relazioni gerarchiche tra le varie fonti. Impossibilità di modificare la Costituzione per mezzo di una fonte Primaria. Ing. Angelo Di Pietro 10
11 Gli obblighi di prevenzione nella legislazione italiana Statuto dei lavoratori Legislazione specialistica: DLgs, DM Recepimento direttive Comunitarie: DLgs 81/08 Costituzione, Codice Civile, Codice Penale ing. Di Pietro Angelo 11
12 Le fonti Comunitarie Atti emanati dall Unione Europea che influiscono sull ordinamento giuridico italiano. REGOLAMENTI Possiedono effetto immediato nell ordinamento giuridico interno. Non necessitano di atti esecutivi da parte degli Stati. DIRETTIVE Individuano obiettivi di politica comunitaria. Necessitano di atti interni da parte degli Stati per il loro recepimento. ing. Di Pietro Angelo 12
13 Il Codice Penale ART. 437 Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. ART. 451 Omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul lavoro. ART. 589 Omicidio colposo. ART. 590 Lesioni personali colpose. ing. Di Pietro Angelo 13
14 Il Codice Civile ART L imprenditore è tenuto ad adottare nell esercizio dell impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro. ing. Di Pietro Angelo 14
15 La tutela della salute e sicurezza nella Costituzione italiana ART. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività. ART. 41 L iniziativa economica è libera ma non può svolgersi in modo da recare danno alla sicurezza e alla dignità umana. ing. Di Pietro Angelo 15
16 Lo Statuto dei lavoratori LEGGE 20 MAGGIO 1970 N. 300 Art.9 I lavoratori, mediante loro rappresentante, hanno diritto di controllare l applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la ricerca, l elaborazione e l attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica. ing. Di Pietro Angelo 16
17 D.P.R. 547/55 La legislazione specialistica ante il DLgs 81/08 Norme per la prevenzione degli infortuni. D.P.R. 302/56 Norme integrative per la prevenzione infortuni. D.P.R. 303/56 Norme generali per l igiene del lavoro. D.P.R. 164/56 La prevenzione infortuni nel settore edile. D.P.R. 302/56 La prevenzione infortuni negli impianti telefonici. D.P.R. ing. Di Pietro Angelo 17
18 Recepimento direttive comunitarie su S.S.L. DLgs 15 agosto 1991, n. 277 DLgs 19 settembre 1996, n. 626 DLgs 2 febbraio 2002, n. 25 ing. Di Pietro Angelo 18
19 Recepimento direttive comunitarie su S.S.L. DLgs 626/94: (ultimo aggiornamento al novembre 2007 prima dell abrogazione con il DLgs 81/08) Attuazione delle direttive: 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE, 99/92/CE, 2001/45/CE, 2002/44/CE, 2003/10/CE, 2003/18/CE e 2004/40/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro ing. Di Pietro Angelo 19
20 Recepimento direttive comunitarie sui prodotti DLgs 475/92 Recepimento della direttiva comunitaria relativa alla costruzione di dispositivi di protezione individuale DLgs 17/2010 (sostituisce il DLgs 459/96) Attuazione della direttiva 2006/42/CE relativa alle macchine e che modifica la direttiva 95/16/CE relativa agli ascensori ing. Di Pietro Angelo 20
21 Il nuovo modello di prevenzione Assegna a tutti i soggetti aziendali un ruolo attivo. Definisce le misure fondamentali per la gestione del Sistema di prevenzione aziendale. Sottolinea la necessità di relazioni e di confronto stabili tra il datore di lavoro e i lavoratori, anche tramite i loro rappresentanti, su tutte le questioni legate alla tutela della salute e della sicurezza. ing. Di Pietro Angelo 21
22 Le figure del sistema sicurezza Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS). Datore di lavoro (DL), dirigenti e preposti. Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) e addetti (ASPP). Lavoratori (LL). Medico competente (MC). ing. Di Pietro Angelo 22
23 Titolo 1 Le misure organizzative relazionali Individuazione del Rls e Rspp. Informazione e formazione dei lavoratori. Organizzazione del Servizio prevenzione protezione. Individuazione del Medico Competente. Predisposizione dei piani di primo soccorso, Prevenzione incendi, Emergenza. Ing. Angelo Di Pietro 23
24 Il Datore di lavoro DEFINIZIONE Art. 2 - ll soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l assetto dell organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell organizzazione stessa o dell unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. CARATTERISTICHE È titolare del rapporto di lavoro. Possiede i poteri decisionali dell impresa. È responsabile dell applicazione della normativa vigente. ing. Di Pietro Angelo 24
25 Le funzioni del Datore di lavoro Effettua la valutazione dei rischi aziendali in collaborazione con il MC, RSPP e RLS, redigendo il documento di valutazione del rischio. Sceglie i LL incaricati dell attuazione del servizio antincendio, primo soccorso e gestione delle emergenze. Aggiorna le misure di prevenzione. Nomina il RSPP ed il MC. Mette a disposizione i DPI ai lavoratori. Custodisce il registro degli infortuni. Forma, informa e fa partecipare i lavoratori. Convoca la riunione periodica. Vigila affinché i LL con obbligo di sorveglianza sanitaria non svolgano attività senza giudizio di idoneità. Altro (art. 18 DLgs 81/08). ing. Di Pietro Angelo 25
26 Le funzioni del Datore di lavoro Articolo 16 DLgs 81/08 - Delega di funzioni 1. La delega di funzioni da parte del datore di lavoro, ove non espressamente esclusa, è ammessa con i seguenti limiti e condizioni: a) che essa risulti da atto scritto recante data certa; b) che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate; c) che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate; d) che essa attribuisca al delegato l autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate. e) che la delega sia accettata dal delegato per iscritto. ing. Di Pietro Angelo 26
27 Le funzioni del Datore di lavoro Articolo 16 DLgs 81/08 - Delega di funzioni 2. Alla delega di cui al comma 1 deve essere data adeguata e tempestiva pubblicità. 3. La delega di funzioni non esclude l obbligo di vigilanza in capo al datore di lavoro in ordine al corretto espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite. L obbligo di cui al primo periodo si intende assolto in caso di adozione ed efficace attuazione del modello di verifica e controllo di cui all articolo 30, comma 4 (si rimanda al sistema SGSL). ing. Di Pietro Angelo 27
28 Le funzioni del Datore di lavoro 3-bis. Il datore di lavoro e i dirigenti sono tenuti altresì a vigilare in ordine all adempimento degli obblighi di cui agli articoli 19, 20, 22, 23, 24 e 25, ferma restando l esclusiva responsabilità dei soggetti obbligati ai sensi dei medesimi articoli qualora la mancata attuazione dei predetti obblighi sia addebitabile unicamente agli stessi e non sia riscontrabile un difetto di vigilanza del datore di lavoro e dei dirigenti. ing. Di Pietro Angelo 28
29 Le funzioni del Datore di lavoro ing. Di Pietro Angelo 29
30 Le funzioni del Datore di lavoro Nel caso di lavori affidati a ditte esterne dall Ente proprietario: ing. Di Pietro Angelo 30
31 Le funzioni del Datore di lavoro DLgs 81/08 art. 18: obblighi del DdL e del Dirigente ing. Di Pietro Angelo 31
32 Le funzioni del Datore di lavoro Il Datore di Lavoro deve segnalare le necessità all Ente proprietario ed ing. Di Pietro Angelo 32
33 Le funzioni del Datore di lavoro Principali adempimenti formali da attuare: ing. Di Pietro Angelo 33
34 Il Dirigente DEFINIZIONE Art. 2 - Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa. ing. Di Pietro Angelo 34
35 Le funzioni del Dirigente Art Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 1. Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono: elenco obblighi del datore di lavoro, dettati dall applicazione delle lettere a) bb) comma 1 e seguenti ing. Di Pietro Angelo 35
36 Le funzioni del Dirigente ing. Di Pietro Angelo 36
37 Le funzioni del Dirigente ing. Di Pietro Angelo 37
38 Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione DEFINIZIONE Art. 2 - Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all articolo 32 (titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore nonché di un attestato di frequenza, con verifica dell apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative) designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi. ing. Di Pietro Angelo 38
39 Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione CARATTERISTICHE Svolge un ruolo di supporto tecnico al datore di lavoro. Può essere un soggetto interno all azienda. Può essere esterno se le capacità dei dipendenti sono insufficienti. Il datore di lavoro può autonominarsi RSPP. Deve essere in possesso delle competenze e aver ricevuto la formazione di cui al DLgs n. 81/2008. ing. Di Pietro Angelo 39
40 Le funzioni del RSPP Collabora alla valutazione dei rischi aziendali e alla redazione del documento. Individua ed elabora le misure preventive. Partecipa alla riunione periodica. Fornisce informazioni ai lavoratori sui rischi aziendali. Propone il programma di formazione e informazione. ing. Di Pietro Angelo 40
41 Il RSPP ing. Di Pietro Angelo 41
42 Il RSPP ing. Di Pietro Angelo 42
43 Il RSPP ing. Di Pietro Angelo 43
44 Il RSPP ing. Di Pietro Angelo 44
45 La responsabilità della sicurezza compete a: ing. Di Pietro Angelo 45
46 La responsabilità della sicurezza compete a: ing. Di Pietro Angelo 46
47 La responsabilità della sicurezza compete a: ing. Di Pietro Angelo 47
48 Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza DEFINIZIONE Art. 2 - Persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. CARATTERISTICHE Nelle aziende fino a 15 dipendenti, è eletto direttamente dai lavoratori al loro interno o individuato in ambito territoriale. Nelle aziende con più di 15 dipendenti, è eletto o designato nell ambito delle rappresentanze sindacali in azienda; se assenti allora all interno dei lavoratori stessi. Gode dei diritti di informazione, formazione e consultazione. ing. Di Pietro Angelo 48
49 Le funzioni del RLS Accede ai luoghi di lavoro. Raccoglie le segnalazioni dei lavoratori. Emette pareri consultivi sull individuazione degli ASPP e RSPP. Partecipa alla riunione periodica. Prende parte alla formazione obbligatoria. Riceve informazioni dai Servizi di vigilanza. Emette pareri consultivi sulla valutazione dei rischi, sulla scelta dei DPI e sulla formazione. Collabora all individuazione dei rischi e misure di prevenzione. Richiede l intervento delle autorità competenti. ing. Di Pietro Angelo 49
50 Il Preposto DEFINIZIONE Art. 2 - Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. ing. Di Pietro Angelo 50
51 Il Preposto FUNZIONI Sovrintende e vigila sulla osservanza, da parte dei singoli lavoratori, degli obblighi di legge e delle disposizioni aziendali sulla salute e sicurezza. Verifica che alle zone o alle attività pericolose accedano solo i LL autorizzati ed informati. Da istruzioni, in caso di emergenza, per abbandonare il posto di lavoro o le zone pericolose. Informa i lavoratori esposti ai rischi lavorativi. Si astiene dall ordinare ai lavoratori la ripresa dei lavori in condizioni di persistente pericolo grave ed immediato. ing. Di Pietro Angelo 51
52 Il Preposto FUNZIONI Segnala al dirigente o DdL le deficienze emerse nello svolgimento dell attività lavorativa sui mezzi di protezione in uso e sulle misure di sicurezza attuate. Partecipa obbligatoriamente ai corsi di formazione previsti dal dettato di legge. ing. Di Pietro Angelo 52
53 Il Preposto ing. Di Pietro Angelo 53
54 Il Preposto Sorveglianza e controllo ing. Di Pietro Angelo 54
55 Giurisprudenza Principio di effettività L art. 299 del DLgs 81/08, con riferimento alle figure dei datori di lavoro, dirigenti e preposti, stabilisce che le rispettive posizioni di garanzia gravano anche sul soggetto, che, pure non investito ufficialmente e regolarmente dello specifico ruolo nel contesto organizzativo dell azienda, ha però esercitato in concreto e di fatto i poteri giuridici riferiti a ciascun soggetto. Esso, in sintesi, afferma la piena esposizione a responsabilità penale del soggetto che, pure in assenza di una formale e valida investitura, esercita poteri e funzioni prevenzionistici all interno della organizzazione aziendale. ing. Di Pietro Angelo 55
56 Giurisprudenza ing. Di Pietro Angelo 56
57 Il Lavoratore DEFINIZIONE Art. 2 - Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. CARATTERISTICHE Ha il dovere di prendersi cura della propria e altrui salute. Ha il diritto di avere garantita la propria salute e sicurezza. Ha il diritto-dovere di eleggere il RLS. ing. Di Pietro Angelo 57
58 I Lavoratori nella scuola ing. Di Pietro Angelo 58
59 Gli obblighi dei Lavoratori Osservano le disposizioni fornite dal DL. Utilizzano correttamente i macchinari. Utilizzano correttamente i dispositivi di protezione individuale. Segnalano le deficienze di macchinari e attrezzature utilizzati per il lavoro. Non rimuovono o modificano i dispositivi di sicurezza o segnalazione. Non svolgono lavori che non sono di propria competenza. Si sottopongono ai controlli sanitari. ing. Di Pietro Angelo 59
60 Il Medico competente DEFINIZIONE Art. 2 - Medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all articolo 38, che collabora, secondo quanto previsto all articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto. ing. Di Pietro Angelo 60
61 Il Medico competente CARATTERISTICHE È incaricato della sorveglianza sanitaria dei lavoratori nei casi previsti dalla legge. È nominato dal Datore di lavoro. È specializzato in alcune discipline previste dalla normativa vigente. ing. Di Pietro Angelo 61
62 Le funzioni del MC (art. 25) Svolge la sorveglianza sanitaria, gli accertamenti preventivi e gli accertamenti periodici. Redige la cartella sanitaria individuale. Comunica ai LL i risultati degli accertamenti sanitari. Collabora con il Dl e RSPP all individuazione, alla valutazione ed alla gestione dei rischi Visita gli ambienti di lavoro. Offre parere consultivo sulla formazione e informazione dei lavoratori. ing. Di Pietro Angelo 62
63 Giurisprudenza IL CAPOCANTIERE (PREPOSTO) PER IL SUO RUOLO, DIPENDENTE DALLA COSTANTE PRESENZA SUL LUOGO DI LAVORO, E ISTITUZIONALMENTE PREPOSTO AL CONTROLLO DELLA OSSERVANZA DELLE MISURE DI SICUREZZA INDIPENDENTEMENTE DA UNA FORMALE DELEGA IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO. Cassazione Sezione IV - Sentenza n del 20 marzo Pres. Mocali Est. Maisano P.M. Galasso - Ric. P. G. e B. O. ing. Di Pietro Angelo 63
64 Giurisprudenza L infortunio sul lavoro mortale sottoposto all attenzione della Corte di Cassazione in questa sentenza è accaduto in un cantiere edile nel quale erano in corso dei lavori di ristrutturazione di un edificio nel quale operavano una ditta appaltatrice, una ditta subappaltatrice ed un prestatore d opera autonomo in forza di un contratto di noleggio a caldo stipulato con la ditta subappaltatrice. L infortunio ha interessato un muratore dipendente dell impresa subappaltatrice durante le manovre di un escavatore ad opera del prestatore d opera autonomo. ing. Di Pietro Angelo 64
65 Giurisprudenza Secondo quanto è stato affermato dalla Sez. IV. il capocantiere è istituzionalmente preposto al controllo della materiale esecuzione dei lavori e, quindi, dell'osservanza anche delle misure di sicurezza, indipendentemente dalla formale delega in materia di sicurezza sul lavoro. E infatti il capocantiere che, per il suo ruolo dipendente dalla materiale presenza sul luogo di lavoro, verifica le concrete modalità di esecuzione delle prestazioni lavorative e, quindi, l'osservanza delle norme antinfortunistiche. ing. Di Pietro Angelo 65
66 L accordo Stato regioni del 25 luglio 2012 In linea di massima la formazione da erogare al lavoratore e, per quanto facoltativa nell articolazione, ai dirigenti e ai preposti, viene individuata avendo riguardo al percorso delineato dall accordo ex articolo 37 del DLgs n. 81/2008, che costituisce un percorso minimo e, tuttavia, sufficiente rispetto al dato normativo, salvo che esso non debba essere integrato tenendo conto di quanto emerso dalla valutazione dei rischi o nei casi previsti dalla legge (si pensi all introduzione di nuove procedure di lavoro o nuove attrezzature). Ing. Angelo Di Pietro 66
67 L accordo Stato regioni del 25 luglio 2012 L accordo ex articolo 34 del DLgs. n.81/08 dispone con molta chiarezza che: il corso oggetto del presente accordo non comprende la formazione necessaria per svolgere i compiti relativi all attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, e di primo soccorso e, comunque, di gestione dell emergenza. Ing. Angelo Di Pietro 67
68 L accordo Stato regioni del 25 luglio 2012 Collaborazione degli organismi paritetici alla formazione Si ritiene utile ribadire quanto già esposto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali nella circolare n. 20 del 29 luglio 2011, vale a dire che la norma di riferimento non impone al datore di lavoro di effettuare la formazione necessariamente con gli organismi paritetici quanto, piuttosto, di mettere i medesimi a conoscenza della volontà di svolgere una attività formativa; ciò in modo che essi possano, se del caso, svolgere efficacemente la funzione che il testo unico attribuisce loro, attraverso proprie proposte al riguardo. Ing. Angelo Di Pietro 68
69 L accordo Stato regioni del 25 luglio 2012 Disciplina transitoria e riconoscimento della formazione pregressa È riconosciuta la formazione pregressa ai lavoratori, ai dirigenti ed ai preposti che abbiano frequentato, entro e non oltre dodici mesi dalla entrata in vigore del presente accordo, i corsi di formazione formalmente e documentalmente approvati alla data di entrata in vigore del presente accordo (11/01/2012), rispettosi delle previsioni normative e delle indicazioni previste nei contratti collettivi di lavoro per quanto riguarda durata, contenuti e modalità di svolgimento dei corsi. Ing. Angelo Di Pietro 69
70 L accordo Stato regioni del 25 luglio 2012 Disciplina transitoria e riconoscimento della formazione pregressa Tale esonero è stato comunque subordinato alla condizione che la frequenza di tali corsi con le vecchie regole sia svolta per: i datori di lavoro entro e non oltre sei mesi dall 11 gennaio 2012 (punto 11, accordo ex articolo 34 del testo unico di salute e sicurezza sul lavoro, ove si fa riferimento alla data di entrata in vigore dell accordo) i lavoratori, dirigenti e preposti entro e non oltre dodici mesi dall 11 gennaio 2012 (punto 10, accordo ex articolo 37 del d.lgs. n. 81/2008) nonché alla condizione per entrambi che i corsi stessi siano stati già organizzati ed approvati formalmente e documentalmente prima dell 11 gennaio Ing. Angelo Di Pietro 70
71 L accordo Stato regioni del 25 luglio 2012 Disciplina transitoria e riconoscimento della formazione pregressa N.B. Il datore di lavoro che non abbia già avviato a corsi di formazione coerenti con il ruolo svolto in azienda, i dirigenti o i preposti in forza alla propria azienda, può procedere a tale avvio (sempre in relazione a corsi che siano coerenti con i contenuti dell accordo) in modo che i relativi corsi si concludano entro e non oltre 18 mesi dalla pubblicazione dell accordo (11 gennaio 2012). Il lavoratore con mansione di preposto che abbia, al contempo, svolto un corso da lavoratore nel rispetto delle previsioni previgenti,non deve ripetere il corso da lavoratore ma solo la formazione peculiare e specifica relativa allo svolgimento di tali compiti di preposto. Ing. Angelo Di Pietro 71
72 L accordo Stato regioni del 25 luglio 2012 Disciplina transitoria e riconoscimento della formazione pregressa Il personale di nuova assunzione (o quello, già in forza alla azienda, al quale vengano attribuiti compiti di dirigente o preposto successivamente all 11 gennaio 2012) dovrà essere avviato a corsi da dirigente o preposto anteriormente o contestualmente all assunzione o alla adibizione a compiti di dirigente o preposto. In tal caso occorre avere completato il prescritto percorso formativo prima dell inizio della attività richiesta in azienda al dirigente o al preposto e solo ove ciò non risulti possibile, per ragioni che spetta al datore di lavoro evidenziare adeguatamente, l accordo prevede che il percorso formativo debba essere completato entro e non oltre 60 giorni dall inizio della attività lavorativa. Ing. Angelo Di Pietro 72
73 L accordo Stato regioni del 25 luglio 2012 Pianificazione della formazione È opportuno che la programmazione annuale delle attività formative, da condividere nella riunione periodica annuale, sia inserita in un piano più generale che preveda per ogni figura professionale un preciso iter formativo. Quindi il piano annuale della formazione rappresenta la strategia dell istituto per concretizzare la misura preventiva della formazione tenuto conto dei vincoli specifici della scuola (si rimanda all esempio del Piano formativo dell Istituto P. Paleocapa ). Deve essere assicurata la corrispondenza tra gli argomenti da trattare e i contenuti del DVR, integrato con le misure gestionali. Ing. Angelo Di Pietro 73
74 L accordo Stato regioni del 25 luglio 2012 Ing. Angelo Di Pietro 74
75 L accordo Stato regioni del 25 luglio 2012 Ing. Angelo Di Pietro 75
76 Corso di aggiornamento annuale RSPP / ASPP degli istituti scolastici c/o ITIS P. Paleocapa marzo 2013 GRAZIE PER L ATTENZIONE!!! A cura del RSPP Ing. Angelo Di Pietro
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