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1 Ministero della Salute Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti Capo Dipartimento:Dr Romano Marabelli Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario Direttore Generale: D.ssa Gaetana Ferri IL RUOLO DEI POSTI D ISPEZIONE FRONTALIERA (PIF) NEI CONTROLLI UFFICIALI LE NORME COMUNITARIE PER LE IMPORTAZIONI E I TRANSITI NELL UE DI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE PROVENIENTI DA PAESI TERZI. Dr Angelo Donato Ufficio Coordinamento nazionale PIF e UVAC Teramo, 20 gennaio 2010

2 I CONTROLLI VETERINARI NEGLI SCAMBI INTRACOMUNITARI Mercato Unico Europeo (1993) modifica del sistema di controllo veterinario sulle merci movimentate tra i Paesi comunitari: Garanzie fornite dal Paese comunitario speditore: i controlli sanitari sono svolti dall Autorità dello Stato di produzione ed immissione in commercio del prodotto o degli animali per verificare la conformità alle pertinenti norme comunitarie. Controlli nel Paese comunitario di destinazione: il Paese comunitario che riceve gli animali o i prodotti di origine animale procede a controlli a sondaggio e a carattere non discriminatorio. Controlli a destino in Italia: istituzione nel 1993 degli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari (UVAC) per uniformare e coordinare i controlli a destino sulle merci di provenienza comunitaria.

3 Attualmente i PIF dell UE sono 286, di cui 35 italiani. A questi si devono aggiungere gli altri 27 PIF dei Paesi che aderiscono allo Spazio Economico Europeo. Sono autorizzati dalla Commissione europea, su proposta dello Stato Membro, previa ispezione in loco del FVO; Sono abilitati ad effettuare i controlli veterinari su animali vivi e prodotti di origine animale provenienti da Paesi terzi e destinati al mercato comunitario o in transito verso altri Paesi terzi Sono sotto la responsabilità dello Stato Membro. I CONTROLLI VETERINARI AI CONFINI DELL UNIONE EUROPEA

4 Bergamo Italian BIPs Linate Malpensa Brescia Torino Caselle Trieste Verona Vado Ligure Savona Venezia Genova La Spezia Bologna Pisa Livorno Civitavecchia Olbia Fiumicino Napoli Salerno Rimini Ravenna Ancona Bari Brindisi Taranto Trapani Gioia Tauro Palermo Reggio Calabria Airport Port

5 PIF: TIPOLOGIA DI ABILITAZIONE Brescia P Malpensa P/A Trieste P Milano LinateP/A(o) Bergamo P Venezia P Verona P Savona Vado ligure P Bologna P/A(o) Rimini P Genova P Civitavecchia P Ravenna P La Spezia P/A Ancona P Fiumicino P/A Bari P Pisa P Livorno P Brindisi P Napoli P Salerno P Taranto P P = Prodotti A = Animali vivi Olbia P Palermo P Trapani P Gioia Tauro P Reggio Calabria P

6 Importazione di alimenti di origine animale nell UE - la principale normativa di riferimento Sanità Animale Direttiva 2002/99/CE (produzione, trasformazione, la distribuzione e importazione di prodotti di origine animale destinati al consumo umano) Sanità Pubblica Pacchetto igiene: Reg. (CE) 852/2004,853/2004, 854/2004, 882/2004; Direttiva 96/23/CE: misure di controllo relative ai residui (art. 29) Regolamento (CE) n. 999/2001 (TSE) Elenchi Paesi terzi autorizzati e certificazioni (esempi) : Carni Fresche: Dec. 79/542/CEE; Prodotti a base di carne: Dec. 2007/777/CE; Latte e prodotti a base di latte: Dec. 2004/438/CE; Carni di Pollame: Regolamento (CE) n. 798/2008. Elenco Paesi terzi con Piani Residui approvati: Dec. 2004/432/CE Classificazione Paesi per rischio BSE: Dec. 2007/453/CE

7 Strategia comunitaria nei controlli veterinari all importazione di alimenti di origine animale Regole Generali Gli alimenti di origine animale possono entrare nell Unione Europea solo se: Provengono da Paesi Terzi appositamente riconosciuti dall UE per l esportazione di determinate tipologie di prodotti (Liste paesi Terzi); Rispondono a condizioni sanitarie fissate dall UE (certificato sanitario); Provengono da stabilimenti riconosciuti dall UE; Hanno subito un controllo favorevole alle frontiere comunitarie.

8 Autorizzazione dei Paesi terzi SANITA ANIMALE Sono principalmente considerati : SANITA PUBBLICA Sono principalmente considerati : l appartenenza del Paese terzo all OIE; Status zoosanitario del Paese e la sua legislazione veterinaria; organizzazione dell autorit autorità Veterinaria competente e le garanzie che può dare di rispetto delle condizioni in vigore nell UE; garanzie di trasmissione diretta delle informazioni alla Commissione e agli SM su : Focolai malattie (entro 24 ore), cambiamenti strategie di vaccinazione, report periodici su status sanitario, modifiche normative; Norme e procedure di controllo nelle importazioni. le garanzie che il paese terzo può fornire concernenti la conformità o equivalenza alle norme comunitarie; Personale sanitario e risorse (es. lab.); procedure di controllo comprese quelle attuate nelle importazioni (risultati); le condizioni sanitarie applicate alla filiera degli alimenti di origine animale destinati all UE; programma approvato di lotta contro le zoonosi; Normativa (autorizzazione, divieti) e controlli sull utilizzo utilizzo dei farmaci veterinari; normativa e controlli nel settore mangimi; programma approvato di sorveglianza dei residui.

9 Autorizzazione degli Stabilimenti Lo stabilimento di provenienza deve essere compreso in un elenco di stabilimenti abilitati ad esportare nella comunità la tipologia di prodotto in questione: Sono stabiliti specifici formulari che devono essere compilati dall AC del Paese terzo per confermare che gli stabilimenti rispondono alle esigenze delle norme comunitarie; Norme per il riconoscimento e il controllo degli stabilimenti almeno equivalenti a quelle stabilite dalla legislazione UE (Regolamenti igiene, in particolare Reg. 853/2004); Strutture e procedure di produzione in linea con i principi dell HACCP (dal 1 gennaio 2006 ad eccezione degli stabilimenti di produzione primaria); Misure di controllo e loro risultati costantemente documentati; I veterinari ufficiali responsabili dei controlli negli stabilimenti di produzione devono essere indipendenti dagli operatori (conflitto di interesse) e sottoposti a supervisione delle AC regionali e centrali; Garanzie per i trattamenti di trasformazione che devono essere conformi alla Direttiva 2002/99/CE. Separazione rigorosa con prodotti non conformi destinati al mercato nazionale.

10 Certificazione Sanitaria Per ciascun prodotto viene stabilito, con decisione comunitaria, un modello di certificato sanitario che riporta le garanzie di sanità pubblica e sanità animale (es. Dec. 79/542/CEE: Carni Fresche; Dec. 2007/777/CE: Prodotti a base di carne; Decisione 2004/438/CE: Latte e prodotti a base di latte). Direttiva 96/93/CE I funzionari incaricati della compilazione e firma dei certificati devono : conoscere la normativa veterinaria e quanto certificato; redigere con completezza il certificato e solo dopo l ispezione della merce; avere uno status che ne garantisca l'imparzialità; Le autorità competenti devono essere in grado di stabilire il legame tra i certificati e i funzionari autorizzati che li hanno firmati e sanzionare qualsiasi caso di certificazione falsa o fuorviante. Direttiva 2002/99/CE e Regolamento 854/2004 timbro e firma del veterinario ufficiale su ciascun foglio, di colore diverso rispetto al testo; Certificato redatto nella/e lingue ufficiali del Paese terzo speditore e in quella/e dello Stato membro in cui è effettuata l ispezione alla frontiera; Certificato composto di unico foglio di carta o due o più pagine indivisibili;

11 Strategia comunitaria nei controlli veterinari all importazione - Misure di salvaguardia Sono prese in caso di insorgenza di un focolaio di malattia infettiva o di grave rischio per la salute pubblica: Possono portare alla cancellazione dalla lista di un intero Paese o regione; Possono portare all adozione di misure suppletive di controllo o alla richiesta di garanzie aggiuntive ( es. controlli analitici sistematici per la ricerca di particolari sostanze tossiche); Possono portare alla cancellazione dalla lista di uno o più stabilimenti

12 Strategia comunitaria nei controlli veterinari all importazione - il Sistema di Allerta Sito Internet della Commissione Europea CIRCA che consente la consultazione diretta a ciascun ufficio periferico di tutte le segnalazioni del Sistema rapido di allerta per i prodotti alimentari. Dal 2008 il sistema informativo comunitario TRACES gestisce il modulo del sistema di allerta rapido con la completa automazione del flusso dei dati del sistema RASFF generato dai PIF dell UE Notifiche comunitarie originate in seguito ai controlli sugli alimenti di origine animale destinati all importazione PIF europei (inclusi i PIF italiani) PIF italiani % notifiche PIF Italiani N. Notifiche alimenti di origine animale %

13 Strategia comunitaria nei controlli veterinari all importazione : la tracciabilità attraverso i sistemi informativi UTENTI DEL SISTEMA TRACES IMPORTAZIONI di Animali Vivi IMPORTAZIONI di Prodotti di O.A. PIF; Operatori commerciali; Commissione europea ACC Stato membro; Regioni; ASL Ulteriori strumenti informativi in Italia UTENTI DEL SISTEMA Modulo SINTESI-IMPORT IMPORTAZIONI di alcuni prodotti (mangimi vegetali e prod. di O.A. soggetti a normativa nazionale) PIF; Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali; Regioni; ASL

14 STRATEGIA COMUNITARIA: ARMONIZZAZIONE DELLE PROCEDURE La rete di PIF dell UE deve operare sulla base di regole comuni; le regole sono sottoposte alla vigilanza della Commissione europea (attraverso il FVO) che verifica: la sussistenza delle condizioni per autorizzare l attività dei singoli PIF il mantenimento nel tempo delle condizioni strutturali e procedurali. Gli Stati membri,devono assicurare la conformità dei propri PIF alle norme comunitarie sia per gli aspetti strutturali che procedurali.

15 Strategia comunitaria nei controlli veterinari all importazione - Procedure di controllo dei PIF dell UE Ciascuna partita è sottoposta a controllo veterinario che consiste in: Controllo documentale (sistematico) Controllo di identità (sistematico) Controllo fisico/materiale (sistematico o su base %) Controllo di laboratorio (su base %) Esito del controllo : ammissione all importazione/transito. respingimento o distruzione. Al termine del controllo: rilascio del Documento Veterinario Comune di Entrata (DVCE) attraverso il sistema informativo TRACES. Nel caso in cui i controlli evidenziano un grave rischio per la salute pubblica le successive 10 partite di analoga tipologia e provenienza sono sottoposte a controlli rafforzati. In caso di ulteriori positività ripartono altri 10 controlli.

16 Controlli effettuati dai PIF Italiani nel 2009 Grafico 1 - Importazioni: Distribuzione dei controlli - Anno 2009 (gennaio-settembre) Carni Latte, derivati, uova e altri prod. dest. al consumo umano Prodotti della pesca Partite presentate all'importazione Controllo Documentale e Identità Controllo Fisico/Materiale Controllo di laboratorio Partite non conformi Font e dat i: Sist ema Traces - D.G.S.A.F.V Uf f. VIII

17 LE NUOVE STRATEGIE DELL UE PER LA SALUTE DEGLI ANIMALI La nuova strategia per la salute degli animali nell UE ( ) Prevenire è meglio che curare è stata presentata dalla Commissione europea al Consiglio e al Parlamento europeo nel 2007 ll nuovo programma, incentrato sulla salute degli animali, rappresenta il necessario sviluppo della strategia dei controlli veterinari dell UE: interazioni con la salute pubblica, la sicurezza alimentare, il benessere degli animali; Approccio globale e integrato, attraverso la predisposizione di un quadro normativo orizzontale unico che ristrutturi e interconnetta la normativa sanitaria esistente (scambi intracomunitari, importazioni, controllo delle epizoozie, benessere e alimentazione degli animali).

18 LE NUOVE STRATEGIE DELL UE PER LA BIOSICUREZZA ALLE FRONTIERE La nuova strategia per la salute degli animali nell UE ha previsto per i controlli veterinari frontalieri: la revisione dell attuale normativa con lo sviluppo di una politica destinata a fornire metodi più efficaci per i controlli veterinari frontalieri e per combattere il commercio illegale; l ottimizzazione del coordinamento delle Agenzie/Servizi che intervengono nei controlli ai confini esterni dell UE (Servizi Veterinari/Dogane).

19 COORDINAMENTO CON LE AUTORITA DOGANALI: CONTRASTO DELLE IMPORTAZIONI CLANDESTINE COORDINAMENTO TRA PIF E DOGANE PER CONTRASTARE LE: IMPORTAZIONI ILLEGALI, NON SEMPRE DOLOSE, DI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE TRASPORTATI NEI BAGAGLI AL SEGUITO DEI PASSEGGERI; IMPORTAZIONI FRAUDOLENTE DI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE OCCULTATI IN CONTAINER DI MERCI DIVERSE.

20 COORDINAMENTO CON LE AUTORITA DOGANALI CONTRASTO DELLE IMPORTAZIONI CLANDESTINE ADEGUATO SCAMBIO DI INFORMAZIONI E DI FORMAZIONE CON LE DOGANE PER ASSICURARE UN ADEGUATA SINERGIA NEI CONTROLLI; PROCEDURE COMUNI PER IMPEDIRE I TENTATIVI DI IMPORTAZIONI ILLEGALI (COOPERAZIONE CON IL SERVIZIO ANTIFRODE DELLE DOGANE, OPERAZIONI COMUNI IN CASO DI SOSPETTO); ANALISI CONGIUNTA DEL RISCHIO (SELEZIONE CONGIUNTA DELLE PROVENIENZE DA SOTTOPORRE AI CONTROLLI RAFFORZATI DEI BAGAGLI/CONTAINER); SCAMBIO DI INFORMAZIONI PER QUANTO RIGUARDA GLI IMPORTATORI ILLEGALI CONOSCIUTI

21 IMPORTAZIONI ILLEGALI DI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE AL SEGUITO DEI PASSEGGERI Nel triennio sono stati effettuati circa controlli di cui hanno dato esito sfavorevole portando al sequestro e alla distruzione di circa kg di alimenti di origine animale (prodotti a base di carne e latte) Paesi Terzi con maggior numero di sequestri effettuati Albania Cina Egitto Etiopia Marocco Russia Thailandia Tunisia Vietnam Malesia Nigeria Moldavia Ucraina Ghana Filippine - Senegal

22 IMPORTAZIONI FRAUDOLENTE DI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE PER SCOPI COMMERCIALI

23 IMPORTAZIONI FRAUDOLENTE DI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE PER SCOPI COMMERCIALI ALGHE E PATATE

24 IMPORTAZIONI FRAUDOLENTE DI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE PER SCOPI COMMERCIALI ANATIDI

25 IMPORTAZIONI FRAUDOLENTE DI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE PER SCOPI COMMERCIALI DATTERI DI MARE

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29 Ministero della Salute Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario Dr Angelo Donato Ufficio VIII Coordinamento PIF e UVAC a.donato@sanita.it Tel Grazie per l attenzione

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