Autore: Rinaldo Amorosi Associazione Apicoltori dell Alto Lazio
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1 Riscoprendo i ceppi autoctoni. Ricreare, mantenere e tutelare un ambiente provinciale dove sia normale che le api nascano di razza Apis mellifera ligustica
2 Premessa La provincia di Rieti proprio per la sua caratteristica di zona poco conosciuta e scarsamente frequentata da apicoltori nomadisti, ben si presta a programmi di tutela genetica. La presenza di apicoltori nomadisti, sempre molto contenuta, è ulteriormente diminuita negli ultimi anni a causa della scarsa produzione di miele di castagno indotta dall infestazione del Cinipide.
3 Premessa La tipologia dell apicoltore reatino è ESCLUSIVAMENTE stanziale e l attività è SEMPRE concorrente ad altro reddito, spesso non agricolo. La consistenza media degli allevamenti è di 12 alveari e ricalca il quadro nazionale.
4 L Associazione Apicoltori dell Alto Lazio L Associazione Apicoltori dell Alto Lazio opera in tutta la provincia di Rieti, può contare su oltre 130 soci ben sensibilizzati, tecnicamente coordinati e assistiti. Dal 2013 sono attivi dei gruppi di soci specializzati nell allevamento e selezione di Api Regine (GTML). L AAAL è quindi ben capace di garantire gestioni di programmi apistici territoriali di tutela e di miglioramento genetico anche prolungati nel tempo e con ottime probabilità di successo.
5 La RNR Cervia e Navegna Estensione di soli ettari in provincia di Rieti tra le valli montane del Salto e Cicolano. Rappresenta la roccaforte genetica del progetto ed è il primo ente parco d Italia ad aver creduto alla fattibilità della tutela dell Apis mellifera ligustica. Ha concesso all AAAL un area per la realizzazione della SdF
6 La RNR Cervia e Navegna Accordo quadro di collaborazione con l AAAL (2012) Affido sala smielatura di Marcetelli (2014) Condivisione del Progetto Miglioramento Territoriale della Ligustica (2015) Adozione Regolamento per la tutela la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile dell apicoltura e la tutela dell Apis mellifera ligustica (2015) Concessione per utilizzo terreno per la realizzazione e gestione della SdF (2016)
7 La riproduzione dell ape La riproduzione dell ape è caratterizzata dall accoppiamento multiplo della femmina (ape regina) con più maschi 7/20 (fuchi). L accoppiamento avviene in volo ad un altezza fino a circa 30 mt in zone di raduno dei fuchi. Di norma, in queste zone di raduno si riuniscono i maschi adulti e sessualmente maturi provenienti da alveari distanti anche da 5 a 15 Km in condizioni ambientali favorevoli (es. in pianura).
8 La definizione delle razze d api Tale modalità d accoppiamento nei millenni ha garantito all ape il superamento del problema della consanguineità e la definizione delle diverse sottospecie (razze) ben distinte, anche morfologicamente, l una dalle altre. Tali razze si sono selezionate e adattate all ambiente nei millenni in cui l unico limite allo scambio genetico è stato solo il confine naturale dettato dai rilievi montuosi, dal mare e dai deserti.
9 L ibridazione Negli ultimi anni, gli scambi commerciali e non, di animali provenienti dall estero e da zone lontane, si è intensificato ed è reso più semplice dalle recenti normative. Allo stato attuale nulla osta ad una persona qualsiasi di acquistare e trasferire nella sua proprietà api provenienti dall estero.
10 L ibridazione L introduzione incontrollata di razze diverse o ibridi selezionati (Ad es: Carpatica, Carnica, Siciliana e Buckfast in Italia) in areali popolati da altre razze ha favorito l ibridazione della specie autoctona. L ibridazione causa la non ripetibilità dei caratteri genetici alle nuove generazioni facendo perdere alla popolazione autoctona la capacità di adattamento ambientale e i caratteri salienti propri della razza. Ci sono stati segnalati casi di ibridazione colposa di vari areali. L ibrido dal canto suo sfrutta, ma solo nella prima generazione, il c.d. Vigor Ibrido, ovvero il miglioramento delle performance rispetto alla razza pura da cui proviene.
11 L ibridazione - danni Produzioni apistiche danneggiate dall ibridazione della razza autoctona italiana: Miele: negli ibridi si degrada la caratteristica comportamentale della bassa tendenza alla sciamatura con conseguente sensibile impatto negativo sulla produzione di miele Api Regine e nuclei d api: le popolazioni ibride non consentono, non avendo caratteri comportamentali ripetibili nelle generazioni successive, di fissare in programmi di miglioramento i caratteri desiderati; il prodotto è quindi difficilmente appetibile dal mercato
12 L ibridazione - danni Altri danni dovuti dall ibridazione della razza autoctona italiana: Impatto ambientale: l apicoltura ha tra le finalità, sancite dalla L.313/04, di garantire la biodiversità di specie apistiche e delle razze italiane; l ibridazione è il più grave attacco agli indirizzi di legge e alla tutela della nostra biodiversità. Impatto ambientale: un carattere tipico dell ape autoctona italiana è la grande docilità ed è fortemente compromesso nei ceppi ibridi, ciò sta portando ad un forzoso allontanamento degli alveari dalle zone popolate da altri animali, uomo compreso. Rischio d impresa: l aggressività degli ibridi comporta un sensibile aumento del rischio d impresa.
13 Sottospecie di Apis mellifera presenti in Europa e nel Mediterraneo
14 L Apis mellifera Ligustica (Spinola, 1806) Grazie alle sue spiccate doti di forte adattabilità a condizioni climatiche diverse, e ad eccellenti caratteristiche comportamentali, l Apis Mellifera Ligustica (l Ape italiana) è internazionalmente riconosciuta come la miglior ape da reddito del mondo. In Australia ad es. è diffusa nel 70 % degli allevamenti professionali.
15 Principali sottospecie di api da miele Apis mellifera carpatica Apis mellifera carnica Apis mellifera ligustica Sciame Uff. Viabilità Provincia Rieti
16 Ibridi Regina da sciame Rieti Aeroporto Regina da sciame Concerviano 1 Regina da sciame Concerviano 2 Regina ibrido Buckfast (da internet)
17 Il quadro normativo sulle razze d api L art. 10 del Regio Decreto n 2079 del 1925 convertito in legge 18 marzo 1926, n. 563 da facoltà ai prefetti di vietare l introduzione in italia di razze diverse dall Apis mellifera ligustica. L art.1 della Legge 313/04 stabilisce che è finalità dell apicoltura la tutela dell ape italiana Apis Mellifera Ligustica Spin. e delle popolazioni autoctone L.R. 1 marzo 2000, n.15, tutela le risorse genetiche autoctone del Lazio, d interesse agrario e a rischio di erosione genetica. Ordinanza del Comune di Massa Carrara nel 2009 di divieto d introduzione di razze d api diverse dall Apis mellifera ligustica ecotipo Alpi Apuane Nella delibera n 25 del 2015 la Riserva Naturale Regionale dei monti Navegna e Cervia ha adottato, primo Ente Parco in Italia, il divieto di introduzione e allevamento di razze d api diverse dall Apis mellifera ligustica Scelte volontarie: Statuto Associazione Apicoltori Alto Lazio difesa dell Apis mellifica ligustica ed i suoi ecotipi locali.
18 Motivazioni Presa coscienza da parte dei soci (2012) Incapacità autoproduzione x rimonta x eccessiva variabilità comportamentale Forte aumento tendenza sciamatura Aumento aggressività Progetto di lungo termine e finanziariamente sostenibile e autonomo. Nuove patologie (covata calcificata) e recrudescenza di alcune (PE) Perdita generalizzata delle caratteristiche di adattamento ambientale (scorte, ripresa primaverile )
19 Perdita della biodiversità Tipico aspetto delle regine locali in areale montano Tipico maschio montano Non ultimo l aspetto della comparsa del carattere cordovan nei nostri fuchi che, associandosi generalmente ad una veloce ripresa primaverile delle famiglie, ha scalzato i ceppi più antichi da molte zone della provincia. = Perdita della biodiversità
20 Fattori d ibridazione Comportamenti inconsapevoli Nuovi patogeni e parassiti Aumento ibridazione Scarsa produzione Elevate perdite invernamento Mancanza competenze Avvio all apicoltura di nuova tipologia persone Comportamenti dolosi Acquisto nuclei da zone ad alta vocazione apistica (prezzo e tempi) Acquisto regine Moda ibridi selezionati
21 Finalità del progetto Difendere l Apis mellifera ligustica locale e, eventualmente riscontrate le condizioni, definire scientificamente un proprio ecotipo. Accrescere le capacità professionali apistiche dei soci appartenenti ai Gruppi di Miglioramento Territoriale della Ligustica (GMTL). Ricreare, mantenere e tutelare un ambiente dove sia normale che le api nascano di razza Apis mellifera ligustica. Attuare un miglioramento del patrimonio genetico di Apis mellifera ligustica. Aumentare le potenzialità produttive e d impresa per gli apicoltori del territorio interessato.
22 Come funziona il progetto provinciale Fulcro del progetto sono i Gruppi Territoriali Miglioramento Ligustica (GTML). Attualmente sono attivi 4 gruppi: GTML Velino, GTML Cicolano, GTML Piana Reatina, GTML Sabina Romana. I GTML sono coordinati da un membro scelto tra i referenti di ogni gruppo. Tutte le scelte tecniche, di selezione e strategiche vengono scelte dai GTML stessi di concerto con il referente scientifico e sentito il parere del direttivo AAAL.
23 Come funziona il progetto Provinciale L AAAL supporta il lavoro dei GTML garantendo: formazione; sostegno economico; atti che favoriscano il progetto; sensibilizzazione e informazione del pubblico e degli enti di governo del territorio;
24 Percorso AAAL Corso allevamento e selezione api regine Corso allevamento e selezione api regine Costituzione Gruppi Territoriali Miglioramento Ligustica Aumento delle professionalità
25 Flusso del progetto Atto di tutela genetica / Divieto d introduzione Campionamento KO OK Monitoraggio e valutazione Controllo territorio Risanamento Miglioramento Capacità e competenze Opportunità d impresa Performance produttive Tutela biodiversità
26 ATTORI e RUOLI RNR Cervia e Navegna e Comuni Associazione Apicoltori dell Alto Lazio Università di Perugia DSA3 Apicoltori e aziende apistiche provinciali ASL RIETI CFS Polizia Municipale
27 RNR Cervia e Navegna e Comuni Emettono Atto di divieto d introduzione e detenzione di sottospecie diverse dall Apis mellifera ligustica contenente quadro sanzionatorio e attribuzioni per attività di sorveglianza. Gestiscono il piano di controllo del territorio di coordinando o concertando con Guardiaparco, Polizia Municipale, CFS e ASL; mettono a disposizione i dati delle verifiche per il monitoraggio. Prendono in carico le valutazioni scaturite dal monitoraggio e adottano le eventuali azioni necessarie a rendere efficaci i controlli e i divieti.
28 Associazione Apicoltori dell Alto Lazio Di concerto con DSA3-UNIPG gestisce il monitoraggio del territorio e effettua le valutazioni annuali del progetto. Gestisce e attua i campionamenti necessari per il monitoraggio di concerto con il DSA3 dell UNIPG Gestisce le attività formative necessarie per l accrescimento delle competenze Gestisce ed attua le azioni di risanamento genetico di concerto con le aziende apistiche locali Supporta le azioni di controllo del territorio Eroga e progetta la formazione necessaria di concerto con il DSA3 dell UNIPG Attua tutte le fasi di miglioramento genetico di Apis mellifera ligustica coinvolgendo aziende apistiche locali
29 Università di Perugia DSA3 E il referente scientifico e garantisce il supporto a tutti i processi decisionali anche esprimendo pareri vincolanti. Eroga e progetta la formazione necessaria di concerto con l AAAL.
30 Guardiaparco, ASL, CFS e Polizia Municipale Attuazione dei piani annuali di controllo del territorio mediante l applicazione delle disposizione dei Comuni e delle altre leggi vigenti. Forniscono periodici aggiornamenti del piano annuale al fine di un efficace monitoraggio e valutazione del progetto. Possono richiedere la supervisione degli esperti apistici individuati dall AAAL a supporto dell attività di controllo.
31 Risanamento e Miglioramento Piano provinciale di sostituzione Regine Sostituzione tramite celle reali Adesione volontaria al di fuori della zona di divieto Adesione obbligatoria all interno della zona di divieto (eventualmente dopo campionamento) Produzione da parte dei volontari dell AAAL Gestione della sostituzione a rimborso spese da parte del richiedente
32 Progetto Miglioramento Territoriale Ligustica Soci AAAL apicoltori aderenti GTML Soci AAAL apicoltori aderenti GTML - allevamento in selezione Regine certificate Apis mellifera ligustica nd 3 16 Regine Apis mellifera ligustica certificate / Campionate % nd Enti territoriali in tutela Areali "integri" nd 1 5 Areali inquinati nd 4 1 Campionamento territoriale Areali sospetti nd nd 3 Areali bonificati nd 0 3 Tutela Areale SdF - n inquinamenti nd nd 0 SdF - validazione processo nd nd nd Apicoltori coinvolti nd nd 22 Piano provinciale sostituzione regine Apicoltori sostituzione totale nd nd 2 Sostituzioni richieste nd nd 367 Sostituzioni effettuate nd nd 119
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