programmi di introduzione di razze esotiche in Sardegna
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- Mariana Manfredi
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1 Approcci metodologici per la valutazione dell efficacia di programmi di introduzione di razze esotiche in Sardegna ANTONELLO CARTA AGRIS SARDEGNA
2 Gestione risorse genetiche locali Nell ultimo secolo le specie di interesse zootecnico sono state migliorate per le caratteristiche produttive in sistemi di allevamento intensivi (selezione razze locali o incroci) Conseguenze: riduzione della consistenza delle razze locali rischio di estinzione perdita variabilità genetica
3 Gestione risorse genetiche locali Una delle caratteristiche principali dei sistemi di allevamento estensivi è quella di fondarsi sull allevamento di razze locali bene adattate all ambiente Sfruttamento di aree non vocate alla zootecnia intensiva e spesso a prevalente vocazione paesaggistica e ambientale (cosiddette aree marginali) Valore sociale, culturale e ecologico
4 Strategie selettive Introduzione di razze specializzate Incrocio razza locale con razze specializzate Selezione della razza pura locale
5 Il miglioramento delle razze locali sembra attualmente la strategia migliore Perché: Identità produzioni (DOP,IGP) Adattamento razze locali, resilienza agli stress ambientali (cambiamenti climatici) Ma limiti organizzativi per realizzare schemi miglioramento
6 Introduzione di razze specializzate Funziona molto bene per le razze cosmopolite in sistemi intensivi Fallisce se sistema allevamento è differente
7 Incrocio razza locale con razze specializzate Deve essere pianificato Richiede sforzi organizzativi simili al miglioramento della razza locale Dipendenza da chi possiede lo stock genetico Perdita possibilità DOP,IGP?
8
9 Strategie di selezione nelle principali specie zootecniche allevate in Sardegna Ovini: selezione della razza autoctona Bovini: incrocio, parzialmente pianificato, con razze esotiche Suini: incrocio, non pianificato, con razze esotiche Caprini: incrocio, non pianificato, con razze da latte esotiche (Maltese) Equini: passaggio da incroci non mirati a incroci gestiti
10 Obiettivi caprini, suini e bovini predisporre strumenti per la valorizzazione delle razze locali che, attraverso la relazione Razza locale-territorio-prodotto, tutelino il reddito degli allevatori
11 Caratterizzazione e valorizzazione delle popolazioni locali L attività complessiva è organizzata in diverse fasi: a) Ricognizione storica sui tipi genetici locali e i sistemi di allevamento utilizzati in passato nell isola b) Caratterizzazione del territorio, del sistema di allevamento e dei prodotti tipici c) Valutazione produttiva, morfo-funzionale e dei profili genetici visibili degli animali
12 Caratterizzazione e valorizzazione delle popolazioni locali d) Caratterizzazione genetica attraverso loci marcatori neutrali (microsatelliti e AFLP), DNA mitocondriale, cromosoma Y nonché geni rilevanti per ciascuna specie e) Identificazione di gruppi di individui riconducibili ai tipi genetici locali
13 Caratterizzazione e valorizzazione delle popolazioni locali f) Costituzione di allevamenti nucleo presso le aziende sperimentali AGRIS e banche del germoplasma g) Elaborazione di piani di conservazione e/o miglioramento genetico per le popolazioni locali
14 Caprini Aree montuose dell isola popolazioni autoctone incroci ripetuti con la razza Maltese
15 Principali regioni storiche
16 Caprini Estesa ricognizione del territorio Analisi della variabilità morfologica e dei profili genetici visibili realizzazione analisi molecolari del DNA
17 Rilevamento dati 220 allevamenti, 160 campionati, 1500 campioni Scheda aziendale con informazioni riguardo la storia riproduttiva e le scelte genetiche dell allevatore Mediamente 10 capi per allevamento (8 F, 2 M) Caratteristiche morfologiche degli animali Foto digitali individuali (misure morfometriche) Scelti 330 animali da 35 allevamenti 22 microsatelliti dal panel Econogene
18 Suddivisione in gruppi genetici Criteri: Storia genetica dell allevamento % sangue sardo stimata dall allevatore Aspetto morfologico del gregge nel suo complesso Assegnazione dell intero gregge a un gruppo genetico
19 Maltese (M): 5 allevamenti 49 animali Incrocio (I): 18 allevamenti 165 animali Sardo (S): 12 allevamenti 117 animali S I M
20 Distanze genetiche Gst= (p<0.0004) Sardo Ds=0.241 p< Dr=0.083 p< Maltese Ds=0.154 p< Dr=0.054 p< Maltese Ds=0.045 p< Dr=0.016 p< Meticcio Meticcio Sardo
21 Analisi struttura della popolazione Software: Structure Ipotesi - 2 popolazioni originarie - Interazione tra popolazioni Output % di genoma ascrivibile alle 2 pop per ciascun animale
22 Confronto assegnazione empirica con analisi genetica Genetic Cluster A priori defined groups Maltese cluster (<20% Sardinian genome) Intermediate cluster (>20% <80% Sardinian genome) Sardinian cluster (>80% Sardinian genome) Total Maltese (M) 47 (5) 2 (2) 0 (0) 49 (5) Crossbred (C) 22 (9) 90 (18) 52 (15) 164 (18) Sardinian (S) 0 (0) 50 (11) 67 (12) 117 (12) Total 69 (14) 142 (31) 119 (27) 330 (35)
23 Analisi struttura della popolazione Maltese Cluster Maltese >80% pop1 5 (96.0) Sardo 0 Cluster sardo >80% pop (55.9) Dei 18 allevamenti C - 9 presentavano almeno un animale assegnato al cluster Maltese - Nei rimanenti 9 la % media di sangue sardo era 71% contro il 78% degli allevamenti sardi
24 Discussione L attribuzione degli allevamenti ai 3 tipi genetici sulla base dell analisi morfologica, della storia riproduttiva e della stima dell allevatore, è stata confermata dalle analisi molecolari E stato individuato un gruppo di allevamenti da cui partire per un programma di salvaguardia del tipo genetico autoctono (Registro Anagrafico) Rimane ancora da valutare il ruolo della popolazione meticcia nella conservazione della variabilità genetica totale
25 Elaborazione dati aziendali Identificazione delle caratteristiche generali del settore caprino isolano Individuazione di differenti tipologie d allevamento (analisi multivariata)
26 Caratterizzazione sistema di allevamento Questionario suddiviso in diversi capitoli: a) Struttura dell azienda b) Conduzione e alimentazione del bestiame c) Consistenza e associazione con altre specie d) Aspetti genetici e) Aspetti riproduttivi f) Aspetti produttivi g) Aspetti sanitari.
27 Caratteristiche generali del settore caprino: - Elevato ricorso a terreni comunali; - Basso livello strutturale; - Gestione estensiva dei pascoli; - Frequente associazione con pecore e/o vacche; - Livelli produttivi generalmente bassi.
28 Analisi dei cluster Individua gruppi di osservazioni sulla base della loro somiglianza, a partire da un numero elevato di variabili. Aiuta a cogliere meglio alcuni fonti di variabilità non considerate da una ripartizione secondo i criteri classici.
29 L analisi dei cluster ha mostrato l esistenza di 3 principali sistemi di allevamento: Sistema estensivo, cluster 1: elevata altitudine; basso livello strutturale; associazione bovini rustici; basso livello produttivo; elevata % sangue sardo; (Ogliastra).
30 L analisi dei cluster ha mostrato l esistenza di 3 principali sistemi di allevamento: Sistema semi-estensivo, cluster, 10: bassa altitudine; discreto livello strutturale; associazione con ovini; migliore livello produttivo; 50% sangue sardo ; (Sulcis-Iglesiente).
31 L analisi dei cluster ha mostrato l esistenza di 3 principali sistemi di allevamento: Sistema semi-intensivo, cluster 11: ridotte dimensioni, buon livello strutturale; associazione con ovini; elevato livello produttivo; bassa % sangue sardo; elevata variabilità.
32 Caprini: approccio multi disciplinare (Sechi et al., 2007) Intermedio Semi-estensivo cluster 1 cluster 8 cluster 9 cluster 10 cluster 11 Prin 2 (13%) INCROCIO Semi-intensivo Tradizionale SARDA Prin 1 (26%) MALTESE
33 Caprini: approccio multi disciplinare (Usai et al., 2007) Cluster e numero di aziende Possibili strategie di sviluppo Extra indagine 11 (SIS) n (SES) n. 24 Sistema intensivo: razze esotiche in purezza - latte alimentare Sistema semi-intensivo: elevato livello di incrocio - latte per formaggi industriali di elevata qualità / latte alimentare Sistema semi-estensivo: capra sarda migliorata - latte per formaggi industriali di elevata qualità 9 (IS) n. 25; 8 (MGS) n. 9 Cluster intermedi 1 (ES) n. 51 Richiesta per attivazione registro anagrafico della razza caprina Sarda primitiva Sistema estensivo: capra sarda primitiva formaggi tipici artigianali/ capretto da latte / conservazione genotipo autoctono + percentuale aziende caprine -
34 Conclusioni Razze esotiche sono OK in sistemi intensivi Incrocio razze locali con razze esotiche richiede monitoraggio continuo, gestione stock genetico razze esotiche, gestione popolazone analoga a quella miglioramento razza locale
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