RAV CONTESTO POPOLAZIONE SCOLASTICA 1.3 RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI 1.2. TERRITORIO E CAPITALE SOCIALE

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1 RAV CONTESTO POPOLAZIONE SCOLASTICA OPPORTUNITA L uniformità del livello socio-economico di provenienza degli studenti facilita l intervento formale. VINCOLI Il livello socio-economico e culturale medio basso delle famiglie condiziona i processi di apprendimento non formale e formale TERRITORIO E CAPITALE SOCIALE OPPORTUNITA Le Associazioni Culturali, Comitati di Quartiere, Parrocchie, Attività Commerciali offrono piccoli, ma significativi contributi per la realizzazione di eventi e di iniziative educative e didattiche. Il Comune garantisce il servizio di trasporto scolastico e il servizio mensa, anche alle famiglie con difficoltà economiche, esonerandole dal pagamento. VINCOLI Il Nostro Istituto è di nuova formazione, nato dal dimensionamento degli Ex Circoli didattici del Territorio e tali plessi del Nostro istituto si trovano dislocati su un area geografica di 20 Km. Manca una figura deputata alla cura dei rapporti con il Territorio e l Amministrazione RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI OPPORTUNITA Il Comune, per le necessità straordinarie e gravi, interviene, soprattutto in materia di sicurezza. Le risorse economiche provengono soprattutto dal Contributo volontario delle famiglie e dai Finanziamenti dei Progetti Ministeriali. VINCOLI La struttura dei Plessi Scolastici non è a norma: finestre, porte, impianto elettrico Gli strumenti in uso nella Scuola, ad esempio LIM e pc, sono insufficienti e obsoleti e privi di manutenzione ordinaria. La rete WiFi non è funzionale in tutti i plessi. Mancanza di locali funzionali in alcuni plessi: palestre, mense, laboratori, sala docenti.

2 1.4 RISORSE PROFESSIONALI OPPORTUNITA Grandi capacità di interazione nella difficoltà di un Istituto appena costituito e in reggenza. Personale giovane (media 45 anni) e stabile nella Scuola dell Infanzia e Primaria. VINCOLI Discreta presenza personale in ruolo, soprattutto nella Scuola secondaria di I grado. Risorse professionali non ottimizzate. 2

3 2. ESITI 2.1 RISULTATI SCOLASTICI Bassissima incidenza di alunni non ammessi alla classe successiva nella Scuola Primaria. Assenza dell abbandono scolastico. L Istituto ha elaborato criteri di valutazione adeguati a garantire il successo formativo degli studenti. Alta incidenza di alunni ammessi alla classe successiva con una valutazione sufficiente. Mancanza di progetti di recupero e pochi di potenziamento, a causa di scarse risorse economiche. La Valutazione settoriale, non condivisa nella totalità dei consigli di classe e interclasse, limita e pregiudica, a volte, la valutazione del percorso formativo dell alunno. RUBRICA DI VALUTAZIONE Situazione della scuola: 4 I risultati della valutazione degli apprendimenti non sempre vengono utilizzati per migliorare l intervento formativo. La formazione delle classi, che tiene in considerazione le scelte delle famiglie, non dà sempre vita a gruppi equilibrati. 3 Valutazione: (4) La Scuola non perde studenti nel passaggio da un anno ad un altro, tranne singoli casi giustificati, e accoglie studenti provenienti da altre scuole. La distribuzione degli studenti per fasce di voto evidenzia una concentrazione alta nelle fasce più basse. Motivazione: Non sempre la valutazione iniziale trova riscontro nelle classi ponte. Nelle fasce adolescenziali si notano in alcuni alunni grandi capacità ed a volte regressioni.

4 2.2 RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI Un buon numero di alunni è impegnato nell attività propedeutica della somministrazione delle prove. Alcune classi hanno buoni risultati, grazie ai frequenti allenamenti. I risultati ottenuti dai ragazzi nelle prove di matematica sono inferiori alla media. Esiti non uniformi per tutte le classi. RUBRICA DI VALUTAZIONE Situazione della scuola: 3 Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle prove INVALSI e' in linea con quello di scuole con background socio-economico e culturale simile. La varianza tra classi in italiano e in matematica e' uguale o di poco superiore a quella media, i punteggi delle classi non si discostano molto dalla media della scuola, anche se ci sono casi di singole classi in italiano e matematica che si discostano in negativo. La quota di studenti collocata nei livelli 1 e 2 in italiano e in matematica è in linea con la media nazionale. Motivazione: : Il giudizio numero tre risponde alla situazione attuale del nostro istituto. 2.3 COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA La nostra scuola realizza progetti per il raggiungimento delle competenze di cittadinanza: Educare alla Legalità, all affettività e alla salute, Progetto ambiente, Progetto Giochi di Matematica, Progetto Teatro. La scuola organizza e promuove incontri sistematici con esperti sui temi di Cittadinanza attiva nei vari ordini di Scuola. La Scuola valuta il rispetto delle regole e adotta criteri comuni per l assegnazione del voto di comportamento. Mancanza di un vero e proprio Curricolo per competenze: la valutazione si focalizza principalmente sulle conoscenze e le abilità disciplinari. Le occasioni di incontro per il confronto sul comportamento sono poche, soprattutto nella Scuola secondaria di I grado. Mancano gli strumenti per valutare le competenze chiave (griglie di osservazione, prove autentiche). RUBRICA DI VALUTAZIONE Situazione della scuola: 4 Valutazione (4): Il livello delle competenze di cittadinanza raggiunto dagli studenti è accettabile; sono presenti alcune situazioni (classi, plessi, ecc.) nelle quali le competenze sociali e civiche sono abbastanza sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità e rispetto delle regole). In generale gli studenti raggiungono una buona autonomia nell'organizzazione dello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento, ma alcuni studenti non raggiungono una adeguata autonomia. La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento, ma non utilizza strumenti per valutare il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti. Motivazione: La mancanza di un curricolo verticale d Istituto per competenze penalizza la valutazione. L Istituto è di nuova formazione Sono pochi gli incontri di dipartimenti per la condivisione di linee comuni di interventi didattico - educativi I corsi di Informazione/formazione sono seguiti da pochi docenti La scuola ha aderito alla sperimentazione sulla certificazione delle competenze. 4

5 2.4 RISULTATI A DISTANZA La maggior parte degli alunni continua a frequentare la Scuola Secondaria di I grado dello stesso Istituto, pertanto gli esiti degli alunni possono essere misurabili e verificabili a distanza. La maggior parte degli alunni della Scuola Secondaria di I grado accoglie il consiglio orientativo, proposto dai docenti. I buoni rapporti e il lavoro di orientamento tra i docenti delle scuole medie e superiori del territorio consentono il monitoraggio degli esiti, anche a distanza di tempo. Alcune scuole secondarie di II grado non sono disponibili ad incontri di monitoraggio successivi a quelli di orientamento. RUBRICA DI VALUTAZIONE Situazione della scuola: 5 Per le scuole del I ciclo - I risultati degli studenti nel successivo percorso di studio sono buoni: pochi studenti incontrano difficoltà di apprendimento (non sono ammessi alla classe successiva, hanno debiti formativi o cambiano l'indirizzo di studio) e il numero di abbandoni nel percorso di studi successivo è molto contenuto. Per le scuole del II ciclo - La scuola monitora in maniera sistematica i risultati degli studenti nei successivi percorsi di studio e di avviamento al mondo del lavoro (stage, formazione non universitaria, ecc.) e il loro inserimento nel mercato del lavoro. Il numero di immatricolati all'università è superiore alla media provinciale e regionale. I risultati raggiunti dagli studenti immatricolati all'università sono buoni (la mediana dei crediti conseguiti dai diplomati dopo 1 e 2 di università anni e' almeno 30 su 60). 5 Motivazione: Il giudizio numero cinque risponde alla situazione attuale del nostro istituto. L Istituto è di nuova formazione

6 3. PROCESSI PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE 3.1. CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA La Scuola ha elaborato un proprio curricolo, a partire dai documenti ministeriali di riferimento. Le attività di ampliamento dell offerta formativa sono coerenti con il progetto formativo della scuola. La scuola ha descritto le competenze trasversali, es. educazione alla cittadinanza, competenze sociali e civiche. PROGETTAZIONE DIDATTICA C è solo una bozza del curricolo verticale che non è finalizzato al raggiungimento delle competenze. I docenti effettuano una programmazione comune per ambiti disciplinari e/o classi parallele nei dipartimenti. La Scuola ha definito programmazioni verticali delle conoscenze e abilità da perseguire e dei traguardi da raggiungere. I docenti dei vari ordini di scuola non si incontrano periodicamente per aggiornare, migliorare, correggere, se necessario, la programmazione comune. 6 VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI I docenti fanno riferimento a criteri di valutazione comuni definiti a livello dei vari ordini di scuola. Nella Scuola sono state predisposte prove comuni in entrata, intermedie e in uscita. La progettazione di interventi specifici a seguito della valutazione formativa degli studenti non viene effettuata in maniera sistematica. Non tutti i docenti utilizzano prove comuni per la valutazione. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 3 La scuola ha definito alcuni aspetti del proprio curricolo, rimandando per gli altri aspetti a quanto previsto nei documenti ministeriali di riferimento. La definizione dei profili di competenza per le varie discipline e anni di corso e' da sviluppare in modo più approfondito. Le attività di ampliamento dell'offerta formativa sono per lo più coerenti con il progetto formativo di scuola. La definizione degli obiettivi e delle abilità/competenze da raggiungere deve essere migliorata. Ci sono referenti per la progettazione didattica e/o la valutazione degli studenti e dipartimenti disciplinari, anche se il personale interno e' coinvolto in misura limitata. La progettazione didattica periodica viene condivisa da un numero limitato di docenti. I docenti fanno riferimento a criteri di valutazione comuni definiti a livello di scuola, anche se solo in alcuni casi utilizzano prove standardizzate comuni per la valutazione. La progettazione di interventi specifici a seguito della valutazione degli studenti non viene effettuata in maniera sistematica. Motivazione: Il giudizio espresso risponde alla situazione attuale del nostro Istituto.

7 3. PROCESSI PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE 3.2. AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA La forte motivazione dei docenti ad organizzare le loro attività, nonostante le limitazioni degli spazi e dei tempi. Ci sono insegnanti referenti dei vari laboratori presenti nella scuola. Gli studenti hanno pari opportunità di fruire dei pochi spazi laboratoriali. Clima di apprendimento positivo per ogni ordine di scuola. La scuola cerca di curare la presenza di supporti didattici nelle classi. L articolazione dell orario scolastico è abbastanza adeguata alle esigenze di apprendimento degli studenti. La durata delle lezioni risponde abbastanza alle esigenze di apprendimento degli studenti. DIMENSIONE METODOLOGICA La scuola promuove l utilizzo di modalità didattiche innovative con le sole risorse interne. DIMENSIONE RELAZIONALE La struttura scolastica è carente di spazi laboratoriali. Nonostante gli studenti abbiano pari opportunità di fruire dei pochi spazi laboratoriali, vi sono sezioni che vi accedono in misura minore o non vi accedono per niente. Difficoltà organizzativa nei tempi di apprendimento per la presenza di molti docenti precari, impegnati in più Istituti. Vincoli strutturali che impediscono le pari opportunità degli alunni. Mancanza di un supporto tecnico stabile. I docenti non sono adeguatamente formati per l utilizzo di nuove tecnologie. I supporti didattici, soprattutto la strumentazione dei laboratori informatici sono da potenziare: mancano le LIM in ogni classe. Non tutti i docenti voglio o possono usufruire degli spazi di laboratorio. Ci sono poche opportunità di confronto e condivisione delle pratiche didattiche e metodologiche adottate. 7 Esiste un Regolamento di Istituto che viene diffuso in diverse modalità La Scuola promuove progetti sulla legalità, affettività, salute. La scuola adotta strategie specifiche per la promozione delle competenze sociali e per lo sviluppo del senso di legalità. Non ci sono azioni e strategie comuni specifiche per la risoluzione di comportamenti problematici. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 4 Gli spazi laboratoriali non sono presenti in tutti i plessi. L'organizzazione di spazi e tempi risponde solo parzialmente alle esigenze di apprendimento degli studenti. Gli spazi laboratoriali sono usati, anche se in misura minore rispetto alle loro potenzialità. scuola incentiva l'utilizzo di modalità didattiche innovative. La scuola promuove le competenze trasversali attraverso la realizzazione di attività relazionali e sociali. Le regole di comportamento sono definite e condivise nelle classi. I conflitti con gli studenti sono gestiti in modo efficace. Motivazione: Gli spazi laboratoriali non sono presenti in tutti i plessi. Le risorse non sono sufficienti.

8 3. PROCESSI PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE 3.3. INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE ATTIVITÀ DI INCLUSIONE La Scuola realizza attività su tempi interculturali e/o sulla valorizzazione delle diversità. La presenza di alunni con disabilità nelle classi rappresenta una ricchezza formativa e relazionale per tutti gli alunni. L Organico di sostegno è rispondente alle esigenze dell Istituto. Esiste un Protocollo di Intesa con diverse Associazione per quanto riguarda la Scuola Primaria. La Scuola realizza attività per favorire l inclusione degli studenti con disabilità. La maggior parte degli insegnanti curricolari e di sostegno utilizzano metodologie che favoriscono una didattica inclusiva. Presenza di casi molto gravi accolti nonostante le carenze strutturali. I progetti di Ampliamento dell Offerta formativa sono aperti a tutti gli alunni. ATTIVITÀ DI RECUPERO E POTENZIAMENTO La scuola non realizza percorsi di Lingua Italiana per gli studenti stranieri da poco in Italia. Manca uno sportello di ascolto. Nelle classi sono presenti più alunni disabili. Le strutture sanitarie di riferimento UONPI non riescono ad evadere le numerose richieste, inviate dalla Scuola. 8 Esistono Percorsi individualizzati che vengono valutati sistematicamente. Nel corso dell anno scolastico vengono effettuati diversi GLHO per aggiornare la situazione degli alunni con disabilità. Grazie alla buona volontà degli insegnanti, senza incentivi, si attivano percorsi di recupero e potenziamento. Ci sono progetti di potenziamento in Lingua Inglese, Matematica e Teatro. Le classi sono troppo numerose, pertanto il recupero e il potenziamento è portato avanti con difficoltà. La Scuola non ha attivato, per mancanza di fondi, corsi specifici per recuperare le lacune di base. Nelle classi sono presenti molti alunni con certificazione DSA. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 5 Le attività realizzate dalla scuola per gli studenti che necessitano di inclusione sono efficaci. In generale le attività didattiche sono di buona qualità, anche se ci sono aspetti che possono essere migliorati. Il raggiungimento degli obiettivi previsti per gli studenti che necessitano di inclusione sono costantemente monitorati. La scuola promuove il rispetto delle differenze e della diversità culturale. La differenziazione dei percorsi didattici in funzione dei bisogni educativi degli studenti e' piuttosto strutturata a livello di scuola. Gli obiettivi educativi sono definiti e sono presenti modalità di verifica degli esiti, anche se non in tutti i casi. Gli interventi realizzati sono efficaci per un buon numero di studenti destinatari delle azioni di differenziazione. Gli interventi individualizzati nel lavoro d'aula sono piuttosto diffusi a livello di scuola.

9 MOTIVAZIONE: Nella Scuola Secondaria di I grado mancano occasioni di confronto e condivisione. Le pratiche di inclusione sono lasciate alla responsabilità personale dei docenti e alla loro buona volontà. Nella Scuola Primaria, così come è strutturata, si prevedono tempi di raccordo, condivisione e metodologia per una didattica inclusiva (programmazioni) Si richiede una sistematica e strutturale presenza di figure di riferimento che migliori la funzione educativa della scuola. 9

10 3. PROCESSI PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE 3.4. CONTINUITA E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ Nella Scuola è presente il Progetto Proseguire insieme per assicurare continuità tra i Tre ordini di Storia. Nella Scuola sono presenti Progetti ponte: Scuola d Infanzia Scuola Primaria Scuola Primaria Scuola Secondaria di I grado Il primo progetto, rivolto agli alunni della scuola dell infanzia e primaria, prevede forme di interazione didattica; il secondo, rivolto agli alunni della scuola primaria e secondaria, prevede esperienze didattiche interdisciplinari su tematiche concordate anche attraverso attività comuni. Mancanza di un vero e proprio curricolo verticale. I progetti non sempre prevedono attività che vengono portate avanti per l intero anno scolastico, ma si esauriscono solo nei pochi incontri della durata di una giornata. Nel Curricolo di Istituto si dovrebbe dare più spazio alle attività in continuità. Gli interventi realizzati per garantire la continuità educativa risultano non del tutto efficaci per la poca partecipazione dei docenti. ORIENTAMENTO Nella Scuola è presente il Progetto di Orientamento che prevede percorsi di conoscenza di sé, delle proprie attitudini e preferenze; conoscenza delle caratteristiche delle varie tipologie di Scuole Superiori per una scelta consapevole del proprio percorso scolastico e formativo. La valutazione a distanza viene effettuata attraverso le informazioni che vengono restituite dalle Scuole Superiori ai docenti della Scuola Secondaria di I grado. La valutazione non viene effettuata attraverso un analisi statistica. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 4 Le attività di continuità sono più che sufficienti. La collaborazione tra i docenti di ordini di scuola diversi è consolidata, ma difficoltosa per la precarietà dei docenti. La scuola realizza diverse attività finalizzate ad accompagnare gli studenti nel passaggio da un ordine di scuola all'altro. Le attività di orientamento sono strutturate e coinvolgono anche le famiglie. Gli studenti dell'ultimo anno e le famiglie, oltre a partecipare alle presentazioni delle diverse scuole/indirizzi di studio, sono coinvolti in attività organizzate in alcune scuole dell'ordine successivo. La scuola monitora i risultati delle proprie azioni di orientamento; un buon numero di famiglie e studenti segue il consiglio orientativo della scuola. 10 Motivazione: Il giudizio n 5 è stato modificato secondo le nostre esigenze.

11 3.5. PROCESSI PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE MISSIONI E OBIETTIVI PRIORITARI La missione dell Istituto è definita nel POF: trasformare una convivenza di culture diverse, che hanno difficoltà a conoscersi e a capirsi, in un incontro significativo, che crei le condizioni per un reciproco cambiamento. L Istituto per realizzare il suo obiettivo prioritario si avvale di una didattica che predispone un accogliente e motivante ambiente di vita, di relazione e di apprendimento basato su un atteggiamento di ascolto e di "accoglienza permanente". Essendo un istituto di nuova istituzione, manca un accordo tra i vari ordini di scuola. Tra i docenti dei diversi ordini di scuola manca una efficace capacità di comunicazione e una effettiva condivisione. CONTROLLO DEI PROCESSI La Scuola pianifica le azioni per il raggiungimento degli obiettivi mediante la progettazione di unità di apprendimento. La Scuola monitora lo stato di avanzamento degli obiettivi attraverso una programmazione periodica e sistematica. ORGANIZZAZIONI DELLE RISORSE UMANE La Scuola può contare sul supporto di molte risorse umane. Esiste una chiara divisione dei compiti. C è una chiara divisione dei compiti tra il personale ATA nella Scuola Secondaria di I grado. Gli impegni annuali non sono tutti ben definiti all inizio dell anno scolastico, ma vengono stabiliti in itinere, in base alle necessità. Non tutti i processi sono posti ad un azione di valutazione pianificata documentata e condivisa. Non c è sempre una chiara divisione dei compiti tra il personale ATA nella Scuola Primaria. 11 GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE L e spese per i progetti si concentrano sulle tematiche ritenute prioritarie dalla Scuola. C è una dispersione delle poche risorse economiche. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 3 La scuola ha definito la missione e le priorità, anche se la loro condivisione nella comunità scolastica e con le famiglie e il territorio è da migliorare. Il controllo e il monitoraggio delle azioni sono attuati in modo non strutturato. È presente una definizione delle responsabilità e dei compiti tra le diverse componenti scolastiche, anche se non tutti i compiti sono chiari e funzionali all'organizzazione delle attività. Le risorse economiche e materiali sono convogliate solo parzialmente nel perseguimento degli obiettivi prioritari dell'istituto. Motivazione: Il giudizio espresso risponde alla situazione attuale del nostro Istituto.

12 3.6. SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE DOCENTI Nel nostro Istituto si sono svolti corsi di aggiornamento riguardanti le seguenti tematiche: BES: indicazioni operative per promuovere l integrazione scolastica Progettare il curricolo verticale: strategie di promozione delle competenze e di valutazione formativa Giornata di studio su Autismo e disturbi dell età evolutiva Incontro informativo Educazione alla salute nelle scuole Corso di Formazione per la Sicurezza dei Lavoratori ex Accordo Stato Regioni 21 dicembre ore. Agli Incontri di formazione, ad eccezione di quello sulla Sicurezza (obbligatorio), la partecipazione è stata scarsa. La qualità delle iniziative di formazione promosse dalla scuola dipende dalle risorse messe a disposizione dal MIUR. Le ricadute nell attività ordinaria della Scuola sono limitate ai pochi docenti partecipanti. VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE La scuola raccoglie le competenze del personale (es. curriculum, esperienze formative, corsi frequentati). La scuola utilizza il curriculum o le esperienze formative fatte dai docenti per una migliore gestione delle risorse umane (es. assegnazione di incarichi, suddivisione del personale). Pur essendo presenti nella Scuola molte risorse umane, queste ultime non sempre sono riconosciute adeguatamente. 12

13 COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI La scuola incentiva la partecipazione dei docenti a gruppi di lavoro, tramite Dipartimenti, gruppi di docenti per classi parallele, gruppi spontanei, ecc. I gruppi di lavoro sono composti da insegnanti che producono materiali e esiti utili alla scuola. La scuola mette a disposizione dei docenti spazi per la condivisione di strumenti e materiali didattici. La condivisione degli strumenti e dei materiali tra i docenti è ritenuta non sempre adeguata a causa della distanza tra i diversi Plessi. I gruppi di lavoro, composti da insegnanti, producono materiali e esiti utili alla scuola, ma non c è memoria storica, in quanto l Istituto Comprensivo è di nuova istituzione. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 4 La scuola realizza iniziative formative per i docenti. Le proposte formative sono adeguate alle risorse finanziarie concesse dal MIUR all Istituto e rispondono ai bisogni formativi dei docenti, anche se partecipati. La scuola valorizza il personale tenendo conto, per l'assegnazione di alcuni incarichi, delle competenze possedute. Nella scuola sono presenti gruppi di lavoro composti da insegnanti, anche se la qualità dei materiali o degli esiti che producono è da migliorare. Sono presenti spazi per la condivisione di materiali didattici, anche se la varietà e qualità dei materiali è da incrementare. Lo scambio e il confronto professionale tra docenti è presente ma non diffuso (es. riguarda solo alcune sezioni, solo alcuni dipartimenti, ecc.). Nella scuola sono presenti gruppi di lavoro composti da insegnanti, che producono materiali o esiti di buona qualità. Sono presenti spazi per il confronto professionale tra colleghi. La scuola promuove lo scambio e il confronto tra gli stessi docenti. Motivazione: È stato elaborato il giudizio n 4, tenendo conto dei punti di forza e di debolezza del nostro Istituto. 13

14 3.7. INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO Il nostro Istituto ha accordi di rete con altre scuole. La nostra Scuola collabora con il GOI, l UONPI, Struttura ospedaliera (Reparto Neuropsichiatria infantile, le Associazioni sul territorio, l Ente Comune, l Associazione Con-tatto (screening sulla dislessia), le Università. Collaborazione anche con Enti pubblici e privati per i Progetti di Legalità e Salute. Le strutture territoriali sono insufficienti alla richiesta dell Utenza scolastica, soprattutto con i servizi delle ASL (tempi di attesa lunghi e mancanza di interventi in itinere). COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE La scuola coinvolge i genitori nella condivisione del Regolamento d'istituto, del Patto di corresponsabilità o di altri documenti rilevanti per la vita scolastica. La scuola realizza interventi e progetti rivolti anche ai genitori (es. corsi, conferenze). La scuola utilizza strumenti on-line per la comunicazione con le famiglie (es. il sito della scuola). Occorre migliorare la comunicazione con le famiglie, anche attraverso canali diversi dal mezzo informatico, ancora non in uso da una parte di famiglie del nostro istituto. 14 RUBRICA DI VALUTAZIONE: 4 La scuola partecipa a reti e ha collaborazioni con soggetti esterni. Le collaborazioni attivate sono integrate in modo adeguato con l'offerta formativa. La scuola è coinvolta in momenti di confronto con i soggetti presenti nel territorio per la promozione delle politiche formative. La scuola coinvolge i genitori a partecipare alle sue iniziative, anche se sono da migliorare le modalità di ascolto e collaborazione. Motivazione: È stato elaborato il giudizio n 4, tenendo conto dei punti di forza e di debolezza del nostro Istituto.

15 PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE COMPOSIZIONE DEL NUCLEO DI AUTOVALUTAZIONE DI PALMA RAFFAELA ( docente di matematica scuola secondaria I grado e F.S. valutazione), ROCCHETTI LOREDANA (docente di Italiano scuola secondaria I grado e F.S. area P.O.F.), DI EMIDIO ANTONELLA (docente scuola Primaria, F.S. area P.O.F., Membro Consiglio d Istituto) ALONGI LOREDANA (docente scuola Primaria), MOCCIA ANNA MARIA (docente scuola Primaria), PANICO ELISABETTA (docente scuola Primaria F.S. area Sostegno Primaria e Infanzia), REA SANDRA (docente scuola Primaria), RUGGERI FLORA (docente scuola dell'infanzia, membro del Consiglio di Istituto), TIZIANA PAGLIUCA (docente scuola Primaria, collaboratore del D.S.), LO FAZIO SIMONETTA (docente scuola secondaria di I grado e F.S. area Continuità), PUCCI EMANUELA (docente scuola Primaria e F.S. area Continuità), TEMPERILLI CRISTIANA (docente scuola secondaria di I grado e F.S area Sostegno). VERBENI RAFFAELLA (docente Scuola Primaria e Referente INVALSI) PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE PROBLEMI O DIFFICOLTÀ: E' stata la prima vera occasione costruttiva di confronto-conoscenza tra i vari ordini di scuola. PROBLEMI O DIFFICOLTÀ: mancanza di un lessico condiviso e di esperienze comuni. 15 ESPERIENZE PREGRESSE DI AUTOVALUTAZIONE Nello scorso anno scolastico la scuola ha effettuato attività di autovalutazione e rendicontazione sociale producendo internamente i propri strumenti che sono stati condivisi con tutti i canali istituzionali.

16 INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITÀ ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA PRIORITÀ DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO a. Risultati scolastici Migliorare i risultati scolastici: innalzamento della qualità dei risultati formativi di TUTTI gli alunni. Ridurre la percentuale di alunni che raggiunge risultati sufficienti e quelli non ammessi alla classe successiva o all Esame di Stato. Valorizzare le eccellenze. b. Risultati nelle prove standardizzate c. Competenze chiave di cittadinanza 16 d. Risultati a distanza Motivazione: Alla luce degli esiti di fine ciclo dell anno scolastico 2014/15 è emersa l esigenza di migliorare i risultati scolastici degli alunni dando adeguata importanza anche alle eccellenze. OBIETTIVI DI PROCESSO

17 AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL OBIETTIVO DI PROCESSO a. Curricolo, progettazione e valutazione Migliorare la struttura del Curricolo verticale di Istituto, rendendolo funzionale alle competenze chiave di cittadinanza, completandolo con strumenti di monitoraggio e prove autentiche. Condividere criteri e modalità di valutazione. b. Ambiente di apprendimento Creare un ambiente di apprendimento motivante (tutti gli attori del processo educativo devono concorrere al perseguimento del successo formativo), offrendo occasioni di formazione di carattere metodologico e didattico. c. Inclusione e differenziazione Incrementare l uso di interventi individualizzati nel lavoro d aula. d. Continuità e orientamento Effettuare una formazione equilibrata dei gruppi classe. e. Orientamento strategico e organizzazione della scuola f. Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane g. Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie 17 Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità: Si ritiene che gli obiettivi di processo individuati possano determinare i miglioramenti attesi. La promozione di una didattica più condivisa, con confronto dei risultati, permetterà di avere una visione più oggettiva e controllata degli esiti degli apprendimenti così da progettare e rimodulare gli interventi successivi. Nuove impostazioni metodologiche, che portano a superare la lezione frontale e rendono più attiva la partecipazione degli alunni, faciliteranno l approccio agli apprendimenti. Sarà però necessario insistere sulla formazione di tutti gli insegnanti della scuola, affinché le dinamiche siano note a tutti e il linguaggio sia comune.

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