R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE DI ROMA TERZA SEZIONE CIVILE SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMPRESA

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1 R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE DI ROMA TERZA SEZIONE CIVILE SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMPRESA così composto: Dott. Francesco Mannino Presidente rel. Dott. Stefano Cardinali Giudice Dott. Umberto Gentili Giudice riunito in camera di consiglio, ha pronunciato la seguente S E N T E N Z A nella causa iscritta al n Ruolo generale degli affari contenziosi civili dell'anno 2015, promossa da: ARCHIMEDE IMMOBILIARE s.r.l. in liquidazione (P.IVA e C.F. n ), in persona del liquidatore e legale rappresentante pro tempore, con sede in Roma, Via Salemi n.69, rappresentata e difesa dall'avv. Simone Stefanelli ed elettivamente domiciliata presso il suo studio, sito in Roma, Via Antonio Bertoloni n. 55, in virtù di procura a margine dell atto di citazione. Attrice

2 contro FALLIMENTO 226/2013 DELLA DORSETT SRL (p.iva c.f ), dichiarato dal Tribunale di Roma con sentenza del 26/3/13, in persona del curatore pro tempore Avv. Giovanni Cabras, elettivamente domiciliato in Roma, via Giunio Bazzoni n.3, presso lo studio dell Avv. Renato Manzini, che lo rappresenta e difende giusta delega a margine dlel atto di citazione in giudizio ed autorizzazione del G.D. Convenuto All udienza dell 8/11/16 le parti precisavano le conclusioni come da verbale in atti e la causa veniva posta in decisione, con l assegnazione dei termini di legge per il deposito di comparse conclusionali e memorie di replica. SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con atto di citazione ritualmente notificato, la ARCHIMEDE IMMOBILIARE s.r.l. in liquidazione (di seguito, solo Archimede) conveniva in giudizio innanzi a questo Tribunale il Fallimento n. 226/2013 della DORSETT s.r.l. (di seguito, solo Fallimento) L attrice esponeva che, con scrittura privata del 31/05/2011 autenticata dal Notaio Manzi di Roma (rep88512 racc.38684), aveva ceduto alla Dorsett s.r.l. l intera quota di partecipazione della San Michele Immobiliare s.r.l., pari all intero capitale sociale della stessa, al prezzo di ,00; che, con ulteriore scrittura privata sempre del 31/05/2011 autenticata dal Notaio Manzi di Roma (rep88513 racc.38684), aveva ceduto

3 sempre alla Dorsett s.r.l. l intera quota di partecipazione della Santa Lucia Immobiliare s.r.l., pari all intero capitale sociale della stessa, al prezzo di ,00; che, contestualmente alla cessione delle quote delle citate società, la Archimede Immobiliare s.r.l. e la Dorsett s.r.l. avevano sottoscritto una scrittura privata denominata accordo simulatorio e controdichiarazione, con il quale avevano dedotto che le predette cessioni sub a) e b) sono destinate ad avere alcun effetto giuridico, essendo volte a determinare unicamente a creare una semplice esterna apparenza giuridica di fronte ai terzi e avevano dato atto che la Dorsett S.r.l. non ha versato prezzo alcuno per le cessioni ; di avere invitato la curatela dell intervenuto fallimento della Dorsett s.r.l., a ritrasferire le quote delle partecipazioni nelle predette società; di essere stata costretta, a causa del diniego della procedura concorsuale, ad iniziare il presente giudizio per veder accolte le proprie richieste; pertanto, chiedeva che questo Tribunale volesse accertare e dichiarare che la scrittura privata di "cessione di quota di s.r.l." del 31/05/2011, autenticata nelle firme dal Notaio Dott. Antonio Manzi di Roma Rep Racc (cfr. già doc. n. 1), e la scrittura privata di "cessione di quota di s.r.l." del 31/05/2011, autenticata nelle firme dal Notaio Dott. Antonio Manzi di Roma Rep Racc (cfr. già doc. n. 2), sono simulate per effetto della volontà espressa dalle parti nell accordo simulatorio e controdichiarazione del 31/05/2011 (cfr.

4 già doc. n. 3) e, in quanto tali, prive di qualsivoglia effetto tra le parti. con vittoria di spese e compensi di lite. Ritualmente costituitosi, il fallimento preliminarmente eccepiva l inammissibilità e/o l improcedibilità dell azione; nel merito, deduceva l inopponibilità della simulazione alla procedura concorsuale e chiedeva il rigetto della domanda attorea. Concessi alle parti i termini di cui all art. 183 c.p.c., all esito del deposito delle memorie, all udienza dell 8/11/2016, precisate le conclusioni, la causa era posta in decisione con la concessione dei termini per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica. MOTIVI DELLA DECISIONE Con le proprie conclusioni sopra riportate, la Archimede ha chiesto che, quale conseguenza dell accertamento della simulazione degli atti di cessione delle quote oggetto del presente giudizio, detti negozi siano ritenuti privi di qualsiasi effetto tra le parti. Discende da ciò che, contrariamente a quanto dedotto dall attrice, avendo la procedura concorsuale acquisito detti beni al proprio attivo, l accoglimento della domanda comporterebbe certamente una deminutio del patrimonio già acquisito al fallimento, soggetto terzo rispetto ai rapporti intercorsi tra la Archimede e la società Dorsett in bonis. Così inquadrata la vicenda, si deve ritenere che la domanda avanzata dall attrice, in quanto volta a fare uscire dal patrimonio del fallimento un bene acquisito allo stesso (indipendentemente da quale ne fosse il valore), avrebbe dovuto essere proposta nell ambito della procedura fallimentare, sicchè la

5 domanda avanzata nel presente giudizio avanti a questo Giudice deve essere ritenuta improcedibile. Al riguardo è sufficiente richiamare la costante giurisprudenza del S.C. (da ultimo cfre. sentt. nn.17279/10, 17388/07 e ord. n.7510/02), secondo cui Per "azioni derivanti dal fallimento", ai sensi dell'art.24 legge fallimentare, devono intendersi quelle che comunque incidono sul patrimonio del fallito, compresi gli accertamenti che costituiscono premessa di una pretesa nei confronti della massa, anche quando siano diretti a porre in essere il presupposto di una successiva sentenza di condanna. Ne consegue che rientrano nella competenza inderogabile del foro fallimentare la richiesta di compensazione volta all'accertamento di un maggior credito nei confronti del fallito da insinuare al passivo, le azioni revocatorie fallimentari ordinarie, le azioni dirette a far valere diritti verso il fallito, le azioni di annullamento seguite da quelle di restituzione e quelle volte ad accertare la simulazione. Appaiono, quindi, condivisibili le considerazioni esposte dal fallimento convenuto, con il richiamo della giurisprudenza della S.C. (anche a SS. UU.) e della giurisprudenza di merito, in ordine al mancato esperimento da parte della Archimede del procedimento di cui agli artt. 93 e ss. della legge fallimentare, specificamente volto alla restituzione o rivendicazione dei beni mobili già acquisiti al patrimonio del fallimento. Di converso, le contrarie argomentazioni formulate da parte attrice a) quest ultima non avrebbe richiesto di partecipare alla distribuzione dell attivo; b) sarebbe decorso il termine di dodici mesi dal Deposito del decreto di esecutività

6 dello stato passivo e sarebbe maturata l improcedibilità dell azione sopra citata - non appaiono idonee a far discostare questo Giudice dal costante orientamento sopra indicato. Infatti, quanto alla circostanza sub a), si deve rilevare che l accoglimento della domanda comporterebbe comunque una diminuzione della consistenza del patrimonio del fallimento, indipendentemente dal valore delle quote in questione e dalla partecipazione della Archimede all ripartizione dell attivo; peraltro, qualora le quote in questione non avessero alcun valore, come dedotto dall attrice, non si comprenderebbe quale sarebbe l interesse di quest ultima alla proposizione della domanda oggi avanzata ed all accoglimento della stessa. Quanto, invece alle considerazione sopra esposta sub b), atteso che non è contestato che il curatore in data 20 maggio 2013 avesse inviato alla Archimede Immobiliare, creditrice di somme a fronte della cessione di quote societarie pagate con titoli cambiari, la comunicazione ex art. 92 l. fall., anche a volere ritenere che parte attrice, che non ha avanzato tempestiva domanda di ammissione al passivo e non ha fatto valere i propri diritti in sede fallimentare, oggi non possa più proporre alcuna istanza tardiva, si deve escludere che il presente giudizio possa surrettiziamente vanificare la decorrenza del termine dedotta dall attrice e consentire a quest ultima la proposizione di una domanda irrituale. Per le considerazioni esposte la domanda avanzata dalla Archimede deve essere dichiarata improcedibile. Avuto riguardo al principio della soccombenza, le spese del presente giudizio vanno poste a carico dell attrice, che ha resistito alla eccezione. Dette

7 spese, tenuto conto delle questioni trattate, del valore della controversia e dell attività prestata, ai sensi del D.M. n. 55/14, vanno liquidate in complessivi 7.000,00, oltre accessori come per legge. P.Q.M. definitivamente pronunciando, disattesa ogni contraria eccezione, deduzione e difesa, dichiara improcedibile la domanda avanzata dalla ARCHIMEDE IMMOBILIARE s.r.l. in liquidazione nei confronti del Fallimento n. 226/2013 della DORSETT s.r.l. e condanna l attrice al pagamento, in favore del convenuto, delle spese processuali, liquidate come in motivazione. Così deciso in Roma, nella camera di consiglio della Terza Sezione civile del Tribunale Tribunale delle Imprese, in data 24 gennaio 2017 Il Presidente est. (dott. Francesco Mannino)