Lentate sul Seveso STUDIO DI INCIDENZA. Valutazione di incidenza del PGT sul SIC Boschi delle Groane. Piano di Governo del Territorio PGT

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Lentate sul Seveso STUDIO DI INCIDENZA. Valutazione di incidenza del PGT sul SIC Boschi delle Groane. Piano di Governo del Territorio PGT"

Transcript

1 Lentate sul Seveso Provincia di Monza e Brianza Piano di Governo del Territorio PGT Valutazione di incidenza del PGT sul SIC Boschi delle Groane STUDIO DI INCIDENZA autorità procedente: Maurizio Ostini _ Area urbanistica ed edilizia privata autorità competente: Lorenzo Cassina _ responsabile Area Lavori Pubblici e Manutenzioni con il supporto di Antonio Borghi _ funzionario Area Lavori Pubblici Christian Ferrario _ istruttore tecnico in materia di ecologia e autorizzazione paesaggistica 2011_maggio

2 consulenti esterni Marcello Magoni responsabile scientifico Alessandro Oliveri coordinamento e sviluppo Grazia Morelli con Alice Bernardoni sviluppo e contributi tematici 2

3 indice 1. PREMESSE 4 2. RIFERIMENTI NORMATIVI E CONTENUTISTICI 5 3. RIFERIMENTI PIANIFICATORI SOVRAORDINATI AL PGT PTCP della Provincia di Milano Il processo integrato di adeguamento del PTCP e la valutazione ambientale Il PTC del Parco delle Groane CARATTERIZZAZIONE GENERALE DEL SIC BOSCHI DELLE GROANE Inquadramento territoriale ambientale Vegetazione e flora Fauna AREE DEL SIC COMPRESE NEL COMUNE DI LENTATE SUL SEVESO Riserva naturale orientata Stagno di Lentate Riserva naturale orientata Boschi di Lazzate Riserva naturale orientata Boschi S.Andrea ELEMENTI DI CRITICITÀ VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DEL PGT SUL SIC T Il Documento di Piano (DdP) Il Piano delle regole (PdR) Il Piano dei Servizi (PdS) VALUTAZIONE DI SINTESI, MISURE MITIGATIVE 27 documenti sostanziali di riferimento cartografie del DdP, del PdR e del PdS all interno delle quali sono riportate le aree interessate dal SIC, con evidenziata la sovrapposizione degli interventi previsti dal piano 3

4 1. PREMESSE Al PGT di Lentate sul Seveso sono applicate le disposizione di cui al punto degli Indirizzi Generali per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi (articolo 4 della LR 11 marzo 2005, n.12 (DCR 13 marzo 2007), in quanto il piano interessa territorialmente aree ricadenti nel sistema Rete Natura 2000, nello specifico si tratta del Sito di Importanza Comunitaria SIC IT Boschi delle Groane. Il presente documento costituisce lo Studio per la Valutazione di Incidenza che ha per oggetto le potenziali interferenze ambientali indotte dalle trasformazioni previste dal Piano di Governo del territorio (PGT) del Comune di Lentate sul Seveso, con particolare riferimento agli ambiti di trasformazione del Documento di Piano (DdP) e degli altri atti del PGT, Piano delle Regole (PdR) e Piano dei Servizi (PdS), ove contengano previsioni e regolamentazioni che possono avere ricadute sugli obiettivi di conservazione del SIC. La Valutazione d'incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o proposto sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenendo conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso. La rete "Natura 2000" è la rete ecologica europea, formata da un complesso di siti caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia animali che vegetali, di interesse comunitario (indicati negli allegati I e II della Direttiva Habitat) Per i P/P che interessano SIC., p.sic. e ZPS., rientranti nella disciplina di cui alla direttiva 2001/42/CE si applicano le disposizioni seguenti: a) in presenza di P/P soggetti a verifica di esclusione in sede di conferenza di verifica, acquisito il parere obbligatorio e vincolante dell autorità preposta, viene espressa la valutazione di incidenza; b) in presenza di P/P soggetti a VAS in sede di conferenza di valutazione, acquisito il parere obbligatorio e vincolante dell autorità preposta, viene espressa la valutazione di incidenza; A tal fine il rapporto ambientale è corredato della documentazione prevista per la valutazione di incidenza Allegato G del d.p.r. 8 settembre 1997 n. 357 (Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche) e Allegato D sezione piani della D.G.R. 8 agosto 2003 n. VII/14106, concernente l elenco dei proposti siti di importanza comunitaria, ai sensi della direttiva 92/42/CEE. 4

5 2. RIFERIMENTI NORMATIVI E CONTENUTISTICI L Unione Europea ha recepito i principi internazionali in merito alla conservazione della natura, emanando alcune direttive, tra cui le più significative in materia di biodiversità sono: la Direttiva 79/409/CEE (Direttiva Uccelli ), che sancisce la conservazione di tutte le specie di uccelli selvatici europei, delle loro uova, dei nidi e degli habitat e prevede l istituzione delle Zone a Protezione Speciale (ZPS) per il raggiungimento di tali obiettivi. Le misure prevedono da una parte l individuazione di una serie di azioni per la conservazione di numerose specie di uccelli indicate nei relativi allegati e dall altra l individuazione, da parte degli Stati membri dell UE, di aree destinate alla conservazione di tali specie, le Zone di Protezione Speciale (ZPS); la Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat ), che rappresenta la normativa di recepimento a livello europeo della Convenzione sulla Biodiversità di Rio de Janeiro ed ha l obiettivo di salvaguardare la biodiversità attraverso la conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatica nel territorio europeo. Essa fornisce elenchi di habitat naturali (allegato I) e di specie animali e vegetali (allegato II) di interesse comunitario e si propone l obiettivo di costruire, per la loro tutela, una rete di zone speciali di conservazione. In un primo momento gli Stati Membri sono chiamati ad effettuare una ricognizione sul loro territorio circa la presenza e lo stato di conservazione di tali specie ed habitat, indicando quindi una serie di siti. La Commissione Europea designa, quindi, tra i siti proposti e con riferimento alle diverse regioni biogeografiche, i Siti di Importanza Comunitaria (SIC). Gli Stati Membri istituiscono, entro i siti designati, Zone Speciali di Conservazione, in cui siano applicate misure di gestione atte a mantenere un soddisfacente stato di conservazione della specie e degli habitat presenti. La Direttiva Habitat introduce all'articolo 6, comma 3, la procedura di Valutazione di Incidenza con lo scopo di salvaguardare l'integrità dei siti attraverso l'esame delle interferenze di piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionarne l'equilibrio ambientale. Con DPR 8 settembre 1997 n. 357 (successivamente modificato dal DPR 12 marzo 2003 n. 120), lo Stato Italiano ha emanato il Regolamento di recepimento e attuazione della Direttiva Habitat, assegnando alle regioni il compito di definire specifici indirizzi, in materia di Rete Natura 2000 e di Valutazione di Incidenza, per il proprio territorio di competenza. In base all'art. 6 del DPR 120/2003, comma 1, sono da sottoporre a Valutazione di Incidenza (comma 3), tutti i Piani, Programmi e Progetti non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti in un sito Natura 2000, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi. La Regione Lombardia con la DGR. N. 7/14106 dell 8 Agosto 2003 individua i soggetti gestori, definisce le modalità procedurali per l applicazione della valutazione di incidenza e fornisce i contenuti minimi dello studio per la valutazione d incidenza di Piani, Programmi e Progetti sui SIC presenti nel territorio regionale. DGR 8 Agosto 2003 N. 7/ Sezione I _ PIANI Articolo 1 Contenuti dei piani in relazione ai SIC o psic 5

6 1. I proponenti di piani territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli e faunistico venatori e le loro varianti, predispongono uno studio per individuare e valutare gli effetti che il piano può avere sul sito, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Tale studio deve illustrare gli effetti diretti o indiretti che le previsioni pianificatorie possono comportare sui siti evidenziando le modalità adottate per rendere compatibili le previsioni con le esigenze di salvaguardia. Lo studio dovrà comprendere le misure di mitigazione e di compensazione che il piano adotta o prescrive di adottare da parte dei soggetti attuatori. 2. Lo studio, di cui al comma 1, dovrà avere i contenuti minimi di cui all Allegato D sez. Piani della presente deliberazione redatti ai sensi dell allegato G del D.P.R. 357/ Qualora i SIC o psic ricadano all interno di aree protette ai sensi della Legge 394/91, si applicano le misure di conservazione per queste previste dalla normativa vigente, come previsto dal D.P.R. 357/97. Articolo 2 Procedure di valutazione di incidenza 1. Gli atti di pianificazione, sono presentati, nel caso di piani di rilevanza regionale, provinciale e comunale, fatto salvo quanto previsto al comma 6, corredati di istanza e unitamente allo studio di cui all art. 1, pena l inammissibilità, alla Regione Lombardia D.G. Qualità dell Ambiente, quale Autorità Competente che, mediante l istruttoria, valuta gli effetti che il piano può avere sui siti, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi e formalizza l esito della valutazione d incidenza. Gli elaborati di piano e lo studio dovranno essere consegnati in numero di quattro copie di cui una su supporto informatico. 2. L istruttoria per la valutazione d incidenza, da effettuarsi sulla base degli elementi contenuti nell'atto di pianificazione, unitamente allo studio di cui all'art. 1, è finalizzata ad evitare che l'attuazione delle previsioni di piano pregiudichi l'integrità dei siti, tenuto conto degli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie presenti. 3. La Regione Lombardia D.G. Qualità dell Ambiente, si esprime, nei termini previsti dal D.P.R. 357/97 e successive modificazioni, mediante atto dirigenziale. La D.G. Qualità dell Ambiente può chiedere una sola volta integrazioni. Nel caso in cui siano richieste integrazioni, il termine per la valutazione d incidenza decorre nuovamente dalla data in cui le integrazioni pervengono alla D.G. Qualità Ambiente. 4. L Amministrazione competente all approvazione dei piani di cui al comma 1 acquisisce preventivamente la valutazione d incidenza espressadalla D. G. Qualità dell Ambiente ed individua le modalità più opportune per la consultazione del pubblico. 5. Qualora il P.T.C.P. provinciale sia stato approvato, secondo le procedure previste dai commi precedenti con valutazione d incidenza positiva, la valutazione d incidenza dei piani regolatori generali comunali è effettuata dalla Provincia competente in sede di verifica di compatibilità ai sensi dell art. 3 commi 18 e 19 della l.r. 5 gennaio 2000 n In assenza di P.T.C.P. approvati con valutazione d incidenza positiva, l approvazione del P.R.G. comunale dovrà tenere conto del parere in merito alla valutazione d incidenza espresso dalla D.G. Qualità dell Ambiente. 7. Nel caso di piani che interessino siti di SIC o psic, ricadenti in tutto o in parte all'interno di aree protette ai sensi della l.r. 86/83, la valutazione d incidenza di cui ai commi precedenti viene espressa previo parere obbligatorio dell Ente di gestione dell'area protetta. 8. La valutazione dell incidenza delle varianti a PRG comunali, ai sensi della l.r. 23 giugno 1997 n. 23, che interessino SIC o psic, è effettuata dal Comune. L esito di tale valutazione dovrà essere espressa nell atto di approvazione della variante stessa, tenuto conto del comma precedente. Articolo 3 Effetti della valutazione di incidenza sui piani 1. L'approvazione dei piani, per le parti contenenti le previsioni di cui all'art 1, è condizionata all'esito positivo della valutazione di incidenza espresso a seguito dell'applicazione della procedura di cui all'art. 2, tranne nei casi e con le modalità previsti dall'art La D.G. Qualità dell Ambiente, nell atto dirigenziale: a) può impartire le opportune prescrizioni relative alle modalità di progettazione e di realizzazione degli interventi, previsti dallo strumento di pianificazione, così ammessi; b) specifica, anche sulla base del livello di approfondimento degli atti di pianificazione e dello studio di cui all art.1, quali interventi e/o previsioni del piano siano o meno soggetti a valutazione di incidenza. 3. L adeguamento dei P.R.G. ai piani sovracomunali, approvati con valutazione d incidenza positiva, non è soggetto a valutazione di incidenza Articolo 4 Conclusioni negative della valutazione di incidenza Qualora, nonostante le conclusioni negative della valutazione di incidenza sul sito ed in mancanza di soluzioni alternative possibili, il piano debba essere realizzato per motivi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale ed economica, le amministrazioni competenti adottano ogni misura compensativa necessaria per garantire la coerenza globale della rete Natura 2000, coadiuvate dalla D.G. Qualità dell Ambiente che potrà 6

7 fornire indicazioni in tal senso, e ne danno comunicazione al Ministero dell ambiente e della tutela del territorio. Il presente studio assume e sviluppa le indicazioni di cui all allegato D della DGR sopra citata, che qui si riportano: Allegato D CONTENUTI MINIMI DELLO STUDIO PER LA VALUTAZIONE D INCIDENZA SUI SIC E psic Sezione piani Lo studio deve fare riferimento ai contenuti dell allegato G del DPR 357/97 e succ. mod. e possedere gli elementi necessari ad individuare e valutare i possibili impatti sugli habitat e sulle specie di cui alle Dir. 92/43/CEE e 79/409/CEE e loro successive modifiche, per la cui tutela il sito è stato individuato, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi. Inoltre deve indicare le misure previste per la compatibilità delle soluzioni che il piano assume, comprese le mitigazioni e/o compensazioni. Lo studio dovrà in particolare: 1. contenere elaborati cartografici in scala minima 1: dell'area interessata dal o dai SIC o psic, con evidenziata la sovrapposizione degli interventi previsti dal piano, o riportare sugli elaborati la perimetrazione di tale area. 2. descrivere qualitativamente gli habitat e le specie faunistiche e floristiche per le quali i siti sono stati designati, evidenziando, anche tramite una analisi critica della situazione ambientale del sito, se le previsioni di piano possano determinare effetti diretti ed indiretti anche in aree limitrofe. 3. esplicitare gli interventi di trasformazione previsti e le relative ricadute in riferimento agli specifici aspetti naturalistici. 4. illustrare le misure mitigative, in relazione agli impatti stimati, che si intendono applicare e le modalità di attuazione (es. tipo di strumenti ed interventi da realizzare, aree interessate, verifiche di efficienza ecc.) 5. indicare le eventuali compensazioni, ove applicabili a fronte di impatti previsti, anche di tipo temporaneo. Le compensazioni, perché possano essere valutate efficaci, devono di norma essere in atto al momento in cui il danno dovuto al piano è effettivo sul sito di cui si tratta, tranne se si possa dimostrare che questa simultaneità non è necessaria per garantire il contributo del sito alla Rete Natura Inoltre dovranno essere funzionalmente ed ecologicamente equivalenti alla situazione impattata, nello stato antecedente all'impatto. Lo studio dovrà essere connotato da un elevato livello qualitativo dal punto di vista scientifico. La DGR VIII/6420 del 27/12/2007, all allegato 2 Raccordo tra VAS VIA VIC esplicita i passi procedurali per operare un procedimento di valutazione ambientale coordinato nel quale accanto ai contenuti dei singoli studi trovino spazio modalità di integrazione nella elaborazione, valutazione e monitoraggio del piano / programma / progetto. Con comunicazione del a tutti i comuni interessati da siti Rete Natura 2000, la DG Qualità Ambiente, ha precisato che in riferimento al modello procedurale previsto dalla DGR citata, i comuni interessati dalla presenza di Siti Natura 2000 dovranno presentare uno Studio di Incidenza Preliminare, corredato del parere dell Ente gestore del/i Sito/i natura 2000 di competenza all autorità preposta, la quale predisporrà con apposito provvedimento le opportune osservazioni e/o prescrizioni (Valutazione di Incidenza Preliminare). Le osservazioni e/o prescrizioni formulate dovranno essere recepite negli atti di Adozione del PGT, prima della sua pubblicazione. Una volta assolte le procedure di pubblicazione e prima dell atto di accoglimento e approvazione del PGT da parte del CC, nel caso in cui siano previste modifiche rispetto al documento adottato, lo strumento urbanistico, composto dai suoi articolati, dovrà essere inviato all autorità preposta unitamente ad eventuali osservazioni che il Comune intende recepire e che interferiscono sui SIC e/o ZPS per ottener con successivo atto il rilascio della Valutazione di Incidenza Finale. 7

8 3. RIFERIMENTI PIANIFICATORI SOVRAORDINATI AL PGT Gli strumenti di pianificazione direttamente sovraordinati al PGT sono costituiti dal Pinao Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano e dal Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale delle Groane. Nelle sezioni a seguire vengono riportati i contenuti di detti piani in riferimento al tema dei siti di importanza comunitaria. 3.1 PTCP della Provincia di Milano Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Milano specifica all art.62 delle Norme di Attuazione la disciplina specifica relativa di Siti di Importanza comunitaria. PTCP di Milano vigente (2003) Art. 62. Norme di attuazione 1. I Siti di importanza comunitaria (SIC) sono regioni biogeografiche in uno stato di conservazione soddisfacente che concorrono in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di habitat naturale, contribuendo al mantenimento della diversità biologica dell ambiente in cui sono situati (Direttiva 92/43/CEE), essi riguardano le riserve e i monumenti naturali regionali. Gli interventi ammessi in tali ambiti rispondono al principio della valorizzazione 2. Gli indirizzi mirano a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche 3. I SIC sono regolati dalla normativa di gestione delle riserve o dei parchi in cui ricadono. 4. Il Comune, in fase di adeguamento dello strumento urbanistico alle indicazioni del PTCP, individua idonei ambiti di rispetto a tutela dei SIC Tra le tematiche e i progetti strategici del sistema paesistico ambientale del PTCP è ricompreso il progetto di Rete Ecologica provinciale, realizzato in ottemperanza alla Direttiva Habitat 92/43/CEE, normato nel capo III tutela e sviluppo degli ecosistemi delle NdA del PTCP e rappresentato nella tavola 4 del PTCP vigente ove sono individuati i di Siti di Importanza comunitaria quali nodi fondamentali della rete ecologica provinciale. La rete del verde dei PTCP vigenti (talora denominata rete ecologica ) è da ritenere e lemento conoscitivo e di riferimento, in attesa di un disegno compiuto per la Rete Verde Regionale e la Rete Ecologica Regionale. 8

9 Figura 3 1: Tavola n.4 Rete ecologica (Fonte: PTCP di Milano vigente) Siti di importanza comunitaria (art.62) Varchi (art.59) Ganglio primario (art.57) Aree di riserva naturale integrale e orientata Aree boscate Il processo integrato di adeguamento del PTCP e la valutazione ambientale La riedizione del Piano Territoriale Provinciale si colloca nel più articolato quadro della riforma del sistema della pianificazione lombarda determinato dall approvazione della L.R. 12/05. La legge ha ridisegnato il ruolo e le funzioni dei diversi livelli di governo territoriale. Anche per il PTCP sono stati modificati i contenuti ed il loro grado di cogenza, le relazioni rispetto agli atti della Regione e dei soggetti gestori dei Parchi regionali, alla pianificazione settoriale della Provincia, agli strumenti dei Comuni e degli altri Enti territoriali. L'adeguamento del PTCP vigente è stato disposto con la deliberazione n.884 del 16/11/05 (avviso BURL n. 48 del 30/11/05). Sulla base delle Linee di indirizzo programmatico del Presidente Podestà, la nuova Amministrazione Provinciale ha ritenuto di rivedere sostanzialmente la proposta tecnica di adeguamento in seguito elaborata. Con la deliberazione di Giunta n.606 del 28/7/2009 (avviso BURL n.34 del 26/8/09) è stato quindi formalmente riavviato il procedimento di adeguamento e la contestuale procedura di valutazione ambientale strategica che accompagna e integra l elaborazione del Piano. Progetto di valorizzazione del paesaggio Gli indirizzi e le politiche di sostegno, valorizzazione e promozione del sistema paesisticoambientale sono sintetizzati e rappresentati cartograficamente all interno della tavola 6 del PTCP, che viene integrata ed aggiornata rispetto alla tav.6 Unità paesistico territoriali del PTCP vigente. Fra i contenuti della Tavola 6 di valorizzazione del paesaggio e più attinenti alla Rete Natura 2000, sono evidenziati: 9

10 Rete Ecologica Provinciale e varchi funzionali ai corridoi ecologici Nel processo di adeguamento, il PTCP riconferma tra i macrobiettivi di piano il riequilibrio eco sistemico e la ricostruzione di una rete ecologica (M03) ed individua una serie di azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di salvaguardia dei varchi della rete per la connessione ecologica e al potenziamento degli altri elementi costitutivi della rete stessa (gangli, corridoi ecologici, corridoi ecologici fluviali, direttrici di permeabilità). PLIS e siti della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) Il piano individua i PLIS riconosciuti e proposti e identifica le proposte di ampliamento di alcuni siti della Rete Natura 2000 riconosciuti come nodi fondamentali della rete ecologica provinciale a vanzate in sede di redazione dello studio d incidenza, elaborato che correda il PTCP in conformità alla vigente normativa europea (Direttiva 92/43/CEE) e nazionale (D.P.R. 357/97 e s.m.i.), nonché alla disciplina regionale in materia, di cui alla D.G.R. 8 agosto 2003 n. 7/14106 e alla D.G.R. 13 dicembre 2006 n. 8/3798. Il progetto Dorsale Verde Nord quale approfondimento della Rete Ecologica provinciale, il PTCP ha predisposto un progetto strategico, inserito tra i progetti del Piano strategico provinciale, denominato Dorsale Verde Nord. La Dorsale Verde Nord rappresenta un segno riconoscibile e continuo dal Parco del Ticino a quello dell Adda e si sviluppa collegando tra loro tutti i parchi locali di interesse sovracomunale (Plis) presenti in questa porzione di territorio, i SIC, le ZPS, le aree agricole residuali e i margini dei nuclei urbani. Figura 3 2: Dossier Brianza Verso un progetto territoriale condiviso (Fonte: materiale per l adeguamento del PTCP di Milano) Rete ecologica Corridoi ecologici secondari (in rosso) I parchi regionali 1_Parco regionale delle Groane Valorizzazione del territorio Dorsale verde (in blu)e MiBici (in rosso) 3.2 Il PTC del Parco delle Groane Il SIC Boschi delle Groane è ricompreso nel Parco Regionale delle Groane, che rappresenta un area protetta regionale gestita da un Consorzio tra il Comune di Milano, la Provincia di Milano, la Provincia di Monza e Brianza e i Comuni interessati (Arese, Barlassina, Bollate, Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cesate, Cogliate, Garbagnate Milanese, Lazzate, Lentate sul Seveso, Limbiate, Misinto, Senago, Seveso, Solaro.). Il Parco Regionale è stato istituito nel 1976, per forte volontà dei Comuni e della Regione Lombardia, e dal 1984 dispone di un piano territoriale che disciplina l'uso delle aree, in armonia fra 10

11 conservazione della natura, agricoltura e turismo. Le riserve naturali che vi sono incluse rappresentano siti di interesse comunitario. Il piano del parco specifica, agli art. 27 e 28 delle Norme di Attuazione, la disciplina relativa alle aree interessate dal SIC Boschi delle Groane, classificate, nell ambito del Piano stesso, come Zone di riserva naturale orientata e Zona di riqualificazione ambientale ad indirizzo naturalistico. Si riportano nel seguito gli articoli per esteso. Variante 2009 al PTC del Parco regionale delle Groane Art. 27. Norme - Zona di riserva naturale orientata 1. Nella planimetria di Piano, tavola 1, sono individuate le seguenti zone di riserva naturale orientate: Stagno di Lentate, Comune di Lentate; Boschi di Lazzate, Comune di Lazzate e Lentate; Boschi di S. Andrea, Comuni di Misinto, Lentate, Cogliate e Barlassina, Altopiano di Seveso e Boschi del Biulè, Comuni di Seveso, Barlassina, Cogliate e Cesano Maderno; Boschi di Ceriano, Comuni di Ceriano e Cogliate; Ca del Re ed ex Polveriera, Comuni di Ceriano e Solaro, Boschi di Cesate, Comuni di Solaro, Cesate, Garbagnate e Limbiate; Brughiera di Castellazzo, Comuni di Bollate. Le aree sono destinate alla conservazione dell ambiente naturale delle Groane, nella sua articolazione in boschi, brughiere, zone di rinnovazione spontanea, molinieti, zone umide anche di origine artificiale. Gli interventi, tesi ad orientare scientificamente l evoluzione della natura, debbono, in particolare, essere diretti alla salvaguardia, al potenziamento del patrimonio boschivo e delle zone umide; alla salvaguardia dei fenomeni evoluitivi delle brughiere e dei molinieti 2. Gli interventi, attuati o autorizzati dall EG, debbono favorire e orientare l'evoluzione dell'ambiente naturale verso il miglior equilibrio tra vegetazione e condizioni ambientali. Per le aree boscate dev essere in particolare favorita la diffusione delle specie tipiche locali e la conversione dei boschi cedui in cedui composti e d'alto fusto; per le aree di rinnovazione spontanea dev essere favorita l evoluzione verso tipologie forestali in equilibrio con lo stato climax. Per le grandi aree di brughiera gli interventi ed i piani attuativi di settore debbono tendere alla conservazione dell associazione vegetale tipica di tale ambiente naturale, favorendone la diffusione ed il potenziamento e, se del caso, contenendone ed indirizzandone l'evoluzione naturale. Nelle zone umide sono consentiti gli interventi di conservazione attiva o finalizzati a renderne possibile la fruizione a scopo educativo o di studio e ricerca scientifica. Sono consentiti gli interventi di manutenzione dei sentieri, delle strade poderali o forestali, delle piste ciclocampestri esistenti nonché la realizzazione di nuovi sentieri o piste solo sulla base di apposito piano attuativo di settore della viabilità minore. 3. E vietato: realizzare opere edilizie o manufatti di qualsiasi genere nel sottosuolo, sul suolo od in elevazione; asportare minerali o terriccio vegetale, aprire o coltivare cave; trasformare o cambiare l uso di boschi, di zone di rinnovazione spontanea, di brughiere, di molinieti, di zone umide; esercitare l attività florovivaistica ed orticola sotto qualsiasi forma; impiantare pioppeti e colture di altre specie arboree a rapido accrescimento per la produzione di legname o biomassa vegetale; danneggiare, disturbare, catturare o uccidere animali, raccogliere o distruggere i loro nidi, danneggiare o distruggere il loro ambiente, appropriarsi di animali rinvenuti morti o di parte di essi; introdurre specie animali o vegetali non caratteristiche del territorio; captare, deviare od occultare acque o risorgive. 4. La fruizione, da parte dei cittadini, con finalità culturale, educativa e ricreativa di sentieri e di piste ciclopedonali esistenti è consentita secondo gli usi e le consuetudini 5. L esercizio dell attività agricola, con esclusione di quanto indicato al precedente quarto comma, è consentito nelle aree già utilizzate per tale uso. 6. Le zone di riserva naturale orientata sono disciplinate anche da uno o più piani attuativi di settore, dal piano del parco naturale o dal piano di gestione dei SIC. I piani attuativi di settore e di gestione debbono prevedere modalità di esercizio della attività agricola con l obiettivo di ridurre le colture a seminativo, 11

12 l uso di diserbanti o concimi chimici nonché di incentivare la formazione di prati stabili o prati pascolo. Riguardo al punto 6 dell art.28 ad oggi non sono stati sviluppati piani di settore inerenti alle zone di riserva naturale orientata che insistono sul territorio di Lentate sul Seveso (Stagno di Lentate, Boschi di Lazzate e Boschi di S. Andrea) Variante 2009 al PTC del Parco regionale delle Groane Art Zona di riqualificazione ambientale ad indirizzo naturalistico 1. Le aree comprese in queste zone sono destinate alla conservazione ed al ripristino del paesaggio delle Groane, nei suoi valori naturali e seminaturali tradizionali ad indirizzo naturalistico. Gli interventi debbono tendere al ripristino ed alla valorizzazione delle potenzialità naturali ed estetiche nonché alla prevenzione degli effetti nocivi di origine antropica, in funzione educativa, culturale, scientifica e ricreativa 2. Sono consentiti i seguenti interventi: ricostruzione e riqualificazione volti al recupero del paesaggio originario e tradizionale delle Groane; conservazione del suolo, ripristino e miglioramento dei sistemi di drenaggio superficiale; formazione e recupero di specchi lacustri, stagni e zone umide; iniziative pubbliche per la tutela, in ambiti delimitati, di particolari ecosistemi o specie vegetali o animali; utilizzazioni forestali delle aree boscate, entro i limiti precisati dal precedente art.15, e in particolare interventi sulle aree boscate e di rinnovazione spontanea volte a favorire la diffusione delle specie tipiche locali e la conversione dei boschi cedui in boschi d alto fusto; imboschimento; formazione di prati calpestabili, di percorsi ciclopedonali ed equestri nonché realizzazione di parcheggi pubblici o di uso pubblico per non oltre 50 autoveicoli a margine della viabilità per favorire la fruizione da parte del pubblico a scopo educativo e ricreativo; edificazione da parte dell EG o dei Comuni consorziati, anche in convenzione con operatori privati, di servizi igienici, di chioschi di informazione, di ristoro e di assistenza al pubblico, di ricoveri per attrezzature forestali ed antincendio, in corrispondenza dei principali accessi al parco individuati dal piano della viabilità locale, entro un limite massimo di Sc o Slp di m2 70 per luogo d accesso; l'esercizio della agricoltura, nelle aree già a tal scopo utilizzate, nelle seguenti forme: seminativo asciutto, seminativo irriguo, ortofrutticoltura, prato stabile, prato avvicendato, prato pascolo, pioppeti e colture di specie arboree a rapido accrescimento per produzione di legname o biomassa vegetale, orti familiari ed orti comunali. 3. E vietato: realizzare opere edilizie e manufatti in genere, diversi da quelli citati al precedente comma; asportare minerali o terriccio vegetale; trasformare o cambiare l uso di boschi, di zone di rinnovazione spontanea, di brughiere, di molinieti, di zone umide. 12

13 Figura 3 3: Ambiti del piano e perimetro del SIC Boschi delle Groane (Fonte: Tavola 1.1 della Variante generale al PTC del Parco delle Groane) 13

14 4. CARATTERIZZAZIONE GENERALE DEL SIC BOSCHI DELLE GROANE La trattazione di questa sezione dello trae i propri contenuti dagli strumenti di pianificazione del parco e in particolare, per quanto concerne il SIC, dagli elaborati INQUADRAMENTO AMBIENTALE, MONITORAGGIO E INDICAZIONI GESTIONALI PER LA FAUNA DEI SITI DI INTE RESSE COMUNITARIO DELLA PROVINCIA DI MILANO _ BOSCHI DELLE GROANE (IT ) _ RELAZIONE TECNI CA DI GESTIONE, Regione Lombardia, Provincia di Milano, 2004 e INQUADRAMENTO AMBIENTALE E INDICAZIONI GESTIONALI DEL SICp BOSCHI DELLE GROANE IT , Parco Regionale delle Groane All interno del Parco delle Groane insistono due siti delle Rete Natura 2000: il SIC IT Boschi delle Groane, oggetto di questo, e il SIC IT Pineta di Cesate. Il Parco occupa il più continuo e importante territorio semi naturale dell'alta pianura lombarda a nord ovest di Milano. Si tratta di un territorio di brughiera di peculiare interesse geologico, costituito da ripiani argillosi "ferrettizzati" che determinano una specificità ambientale e floristica. La vegetazione dei luoghi è caratterizzata da estese brughiere (fra le più meridionali d'europa), che si evolvono gradatamente verso il bosco di pini silvestri e betulle, fino a maturare in boschi alti di querce e carpini. 4.1 Inquadramento territoriale ambientale Il SIC IT Boschi delle Groane insiste in toto all interno del Parco regionale delle Groane ed è adiacente ma non contiguo al SIC IT Pineta di Cesate anch esso parte integrante del territorio del Parco. Più in generale il SIC è localizzato all'interno della grande metropoli nord milanese e con una estensione di quasi 3400 ettari è inserita tra i comuni di Lentate sul Seveso, Seveso, Cesano Maderno, Solaro, Limbiate, Ceriano Laghetto, Cogliate, Misinto e Lazzate. Pur essendo circondato da aree urbanizzate, la presenza di terreni agricoli lungo i confini comunali consente al sito di avere collegamenti ecologici con altre aree verdi. Questa articolazione territoriale manifesta un mosaico paesaggistico piuttosto complesso, in cui zone densamente urbanizzate si accostano a campi coltivati, filari, strade provinciali, cascine e parchi privati. Il sito Boschi delle Groane è a sua volta composto da più aree di rilevanza ambientale che rappresentano diversi biotopi più piccoli sottoposti ad un maggior grado di tutela e a progetti di intervento speciali. Nell area sono presenti ex cave di argilla, ora colonizzate da vegetazione di brughiera o da prati meso igrofili (molinieti), un frutteto privato nella parte centrale del sito e un quagliodromo nel Comune di Seveso. Sempre all interno del sito, in prossimità della sede del Parco, si trova una ex polveriera ora in disuso in cui sono ancora ben visibili sia la recinzione che alcune vecchie costruzioni. Il posto di guardia della polveriera è oggi la sede del Consorzio Parco Groane. Dal punto di vista geologico l area è situata nell Alta Pianura milanese, costituita da terrazzi fluvioglaciali appartenenti al periodo mindelliano. A causa dell antichità del substrato e della lisciviazione dei sali minerali dovuta alla forte piovosità, il suolo è ferrettizzato, caratterizzato cioè da un elevata percentuale di argilla, con ossidi e idrossidi di ferro. Questa peculiarità causa ristagni d acqua superficiali, ossia un drenaggio insufficiente e una perdita di nutrienti: il suolo ha un humus molto povero che influenza il tipo di vegetazione che si instaura. 14

15 Dal punto di vista climatico il sito è di tipo subcontinentale moderato. I dati utili al fine di un corretto inquadramento ambientale riguardano studi recentemente effettuati sulla idrobiologia delle piccole zone umide situate all interno (1995), uno studio floristico vegetazionale sull intero Parco (Banfi, 1982) e i dati forniti dalla Regione Lombardia sulla fauna e la flora dei Parchi Lombardi (2001). Pertanto dal punto di vista ecologico il SIC è in linea generale sufficientemente conosciuto, salvo carenze relative ad alcuni taxa specifici. 4.2 Vegetazione e flora ll sito è caratterizzato da una notevole varietà di unità ecosistemiche. Si tratta soprattutto di cenosi boschive, aree a brughiera e prati meso igrofili, ma sono state riscontrate anche aree arbustate, prati falciati, vegetazioni idrofitiche delle zone umide, canneti e tifeti lungo le sponde delle suddette aree umide. La maggior parte delle cenosi boschive appare piuttosto degradata in seguito all inevitabile propagazione della robinia e della quercia rossa americana, che ha in parte modificato la struttura e la biodiversità dei boschi (con uno strato arbustivo ed erbaceo più paucifloro). Permangono tuttavia alcune peculiarità proprie del tipo di suolo su cui sono impostate le cenosi. Ne sono un esempio le vegetazioni a pino silvestre, farnia e betulla, estremamente rarefatte nelle aree in cui potenzialmente potrebbero stabilirsi, le brughiere, ecologicamente molto delicate e perciò difficili da mantenere e le piccole zone umide disseminate all interno del sito. Di seguito vengono riportate le tipologie vegetazionali: in primis quelle inserite come Habitat della Direttiva 92/43, poi le altre tipologie escluse dalla Direttiva, ma comunque ritenute significative. HABITAT 9190: vecchi querceti acidofili delle pianure sabbiose con Quercus robur Il bosco misto di aghifoglie e latifoglie a cui si riferisce la definizione di habitat è costituito principalmente da querce, betulle e pini silvestri. Tale vegetazione è tipica dei suoli ferrettizzati impostati su substrato fluvio glaciale mindelliano. Da un punto di vista fitosociologico si può quindi attribuire tale cenosi boschiva all ordine Quercetalia roboris Tux.31, tipica di questi suoli. Nel Parco delle Groane il bosco misto a farnia, betulla e pino silvestre è concentrato nella parte centrale e meridionale. Si tratta di una cenosi estremamente rarefatta, anche se potenzialmente potrebbe avere una copertura ben più ampia, a causa dell intervento dell uomo che ha sottratto spazi al bosco per la coltivazione o per costruire. Il bosco di Cesate, proposto come SIC, è situato a sud dell area in esame ed è costituito dalla medesima vegetazione. Intorno alla ex polveriera si trova un area che in tempi passati era tenuta a prato, ma che attualmente è ricolonizzata dalla brughiera. Attorno a quest ultima si trovano i boschi acidofili in cui dominano il pino silvestre e la betulla, con un sottobosco caratterizzato da Calluna vulgaris, Frangla alnus, Molinia arundinacea, Potentilla erecta, Pteridium aquilinum. Nella porzione a Nord del frutteto privato si trova la Riserva Naturale dei Boschi di Ceriano, formazioni boschive caratterizzate da farnie molto alte rispetto alle altre cenosi (circa metri di altezza), in cui betulla e pino silvestre hanno una copertura nettamente inferiore. Si tratta di querceti acidofili, con un sottobosco non particolarmente ricco, ma costituito comunque da elementi mesofili, sciafili e, in alcuni casi, ecologicamente legati ad un substrato acido: Pteridium aquilinum, Molinia arundinacea, Vinca minor, Polygonatum multiflorum, Hedera helix e, nello strato arbustivo, Prunus avium. Nella porzione situata più a nord, presso il Comune di Cogliate, si trova la Riserva Naturale dei Boschi di Sant Andrea, un pino querceto costituito da farnie (Quercus robur) e roveri (Q. petraea) centenarie, accanto a pini silvestri, betulle e pochissime robinie. Il sottobosco appare anche in questo caso caratterizzato dalle specie erbacee elencate sopra e comunque 15

16 decisamente paucifloro, probabilmente per il tipo di terreno povero di nutrienti e per il disturbo al suolo causato dal continuo calpestio. HABITAT 4030: lande secche europee Le brughiere sono concentrate soprattutto nella parte centrale e meridionale del sito, presso i Comuni di Seveso e Solaro. Le specie arbustive che dominano sono Calluna vulgaris, Frangula alnus, Betula pendula, Rubus sp, talvolta accompagnate da Genista tinctoria e del rarissimo Salix rosmarinifolia, mentre quelle erbacee sono simili a quelle che caratterizzano il sottobosco dei pino querceti acidofili: Molinia arundinacea, Potentilla erecta, Pteridium aquilinum e la rarissima Gentiana pneumonanthe. In generale si può affermare che si tratta di cenosi delicate, poiché tendono ad essere colonizzate dagli arbusti e a trasformarsi in boscaglie eliofile, fino ad evolversi in boschi acidofili (simili a quelli descritti sopra). Attualmente le cenosi meglio conservate sono quelle attorno alla ex polveriera, che già si stanno parzialmente evolvendo in boscaglie, quelle situate più a sud, presso Solaro, estese e caratterizzate da una copertura molto elevata di brugo e quelle presenti nelle ex cave di argilla di Seveso, anch esse con elevate coperture di brugo e con una discreta presenza di Gentiana pneumonanthe. E stata inoltre segnalata la presenza dell orchidea Platanthera bifolia presso le piccole aree a brughiera di Lentate e Lazzate (Banfi 1982). HABITAT 9160: foreste di farnia e carpino dello Stellario Carpinetum Questa cenosi è presente in una piccola porzione a nord del sito, sotto la Riserva Naturale dei Boschi di Sant Andrea. In questa zona, dove si ha un suolo meno lisciviato, probabilmente leggermente rialzato rispetto ai terrazzi fluvioglaciali mindelliano che caratterizzano la zona, si hanno specie meno acidofile rispetto agli altri boschi. Tra esse si annoverano: Quercu robur, Acer pseudoplatanus, Fraxinus excelsior, Carpinus betulus nello strato arboreo, Corylus avellana, Euonymus europaeus, Crataegus monogyna tra gli arbusti, Vinca minor, Polygonatmum multiflorum tra le erbacee. Come si può notare, pur essendo una vegetazione da tutelare per aumentare il livello di biodiversità di un territorio (quello generale dell Alta Pianura) altrimenti povero di ambienti naturali, il sottobosco non è particolarmente ricco di specie e la cenosi appare comunque piuttosto destrutturata: ciò giustifica la decisione di dare un giudizio complessivo dell habitat nelle schede di valutazione non molto positivo (valore C). Si sottolinea inoltre che alcune geofite, come Scilla bifolia e Anemone nemorosa, non sono state direttamente osservate durante i sopralluoghi, poiché fioriscono molto presto (Marzo Aprile) e l apparato fogliare tende poi a scomparire a tarda primavera. Tali essenze sono comunque state segnalate da Banfi (1982) all interno del Parco e la loro presenza risulta plausibile nella tipologia vegetazionale ora descritta. HABITAT 3130: Acque stagnanti da oligotrofe a mesotrofe con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoeto Nanojuncetea Si tratta di una cenosi rara in pianura, che si trova in zone umide in cui vi siano acque oligotrofe, con scarsi nutrienti. In questo caso la cenosi è stata osservata presso le ex cave di argilla di Lentate, dove è stata istituita una Riserva Naturale Orientata (Progetto Life 96). Le specie che vi si trovano sono concentrate in prossimità delle aree fangose sommerse, soprattutto durante i periodi piovosi. Tra esse si annoverano: Lythrum portula, Pulicaria vulgaris, Eleocharis acicularis, Rorippa palustris e, nelle zone con fanghi umidi fuori cava Gypsophila muralis, Gratiola officinalis, Eleocharis ovata. In allegato si riporta il formulario standard redatto dalla Direzione Generale Qualità dell Ambiente della Regione Lombardia per il Sito d interesse comunitario Boschi delle Groane. Il Formulario standard è una scheda che contiene tutte le informazioni sulle specie e gli 16

17 habitat che caratterizzano un sito di importanza comunitaria. Nel caso specifico si tratta del formulario aggiornato all anno 2008, qui di seguito si riporta una sintesi che fornisce alcune valutazioni per gli Habitat presenti nel SIC finora descritti, attribuendo ad essi: un grado di rappresentatività del tipo di habitat naturale sul sito A rappresentatività eccellente B buona rappresentatività C rappresentatività significativa D presenza non significativa un valore di superficie relativa, ovvero la superficie del sito coperta dal tipo di habitat naturale rispetto alla superficie totale coperta da questo tipo di habitat naturale sul territorio nazionale A percentuale compresa tra il 15.1% ed il 100% della popolazione nazionale B percentuale compresa tra il 2,1% ed il 15% della popolazione nazionale C percentuale compresa tra lo 0% ed il 2% della popolazione nazionale un grado di conservazione della struttura e delle funzioni del tipo di habitat naturale in questione e possibilità di ripristino A conservazione eccellente B buona conservazione C conservazione media o ridotta una valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in questione A valore eccellente B valore buono C valore significativo CODICE HABITAT RAPPRESENTATIVITÀ SUPERFICIE RELATIVA GRADO DI CONSERVAZIONE VALUTAZIONE GLOBALE 9190 B C C C 4030 B C B B 9160 C C C C 3130 B C C B Altre tipologie vegetazionali importanti 53.01: fragmiteti. Tale tipologia di vegetazione, non inserita negli Habitat, ma proposta come tale, è costituita da canneti a Phragmites australis. Si tratta di consorzi pressoché puri, che si sono stabiliti in prossimità delle bordure fangose delle ex cave, nella zona di Lentate. Le altra cenosi riscontrate costituiscono variazioni destrutturate o poco significative di quelle descritte sopra. In particolare i boschi acidofili non sono stati inseriti negli Habitat se eccessivamente ricchi di specie esotiche. Robinia pseudacacia, ad esempio, spesso domina nello strato arboreo: in prossimità dei confini del Parco, nella porzione centrale del sito e in alcuni punto in cui si ha ricolonizzazione in atto. In questo caso, oltre a questa specie, si possono avere nello strato arbustivo ed erbaceo altre esotiche particolarmente invadenti, come Phytolacca americana e Spirea japonica. In alcuni casi domina nello strato alto arbustivo una specie molto infestante e pericolosa per la velocità con cui si propaga e per la capacità di adattamento che possiede: l esotica Prunus serotina, che, soprattutto nella porzione centrale del sito, vicino alla ex polveriera, è piuttosto diffusa. La quercia rossa americana (Quercus rubra) è presente, ma non tende a formare consorzi puri: è stata rinvenuta in alcuni pino querceti e in alcuni boschi con la farnia dominante. Piccole aree rimboschite sono presenti nella parte est del sito, vicino a Seveso e in prossimità della strada che collega Ceriano Laghetto con Cesano Maderno. Le brughiere sono invece spesso circondate da aree arbustate in cui il brugo e la molinia, 17

18 altrimenti dominanti, tendono ad essere soffocate dall avanzare del bosco o in cui la brughiera vera è propria è sostituita da prati igrofili e acidofili in cui la molinia costituisce consorzi quasi monospecifici. Prati falciati o a rotazione, in ogni caso gestiti dall uomo, si trovano nella parte a nord, vicino a Cogliate e poco più a sud del Bosco di Sant Andrea. Infine, nelle zone dove si ha una ricolonizzazione recente, soprattutto in prossimità delle brughiere, si possono instaurare consorzi di essenze esotiche, come Solidago canadensis, o di specie ruderali, come Urtica dioica e Artemisia vulgaris. 4.3 Fauna Nel complesso sono state individuate 263 specie, tra cui 65 specie di insetti (in gran prevalenza Coleotteri), 4 di Pesci, 7 di Anfibi, 8 di Rettili, 139 di Uccelli (più altre 10 osservate in aree limitrofe) e 30 di Mammiferi. Dal punto di vista delle specie presenti e dello stato dei popolamenti questo SIC risulta quindi essere molto povero a livello di pesci ed anche gli anfibi sono piuttosto scarsi e localizzati; situazione più nella media lombarda per rettili e mammiferi, mentre la comunità ornitica appare ancora piuttosto abbondante e diversificata. Per l entomofauna sono di interesse le foreste di farnia mature (habitat 9160 e 9190), molto importanti ai fini della conservazione della fauna del suolo più stenotopa e a minore mobilità, compresa quella saproxilica. Presenti anche due specie di un certo interesse e localmente minacciate: Cordulegaster boltoni e Cychrus italicus. Tra le specie inserite nell All.II della Direttiva Habitat risulta presente Lucanus cervus e molto probabilmente anche Cerambyx cerdo. Nel settembre 2002 è stata inoltre individuata il raro lepidottero diurno Maculinea alcon, minacciate di estinzione a livello europeo e per la quale è in corso la valutazione per un suo inserimento nella Direttiva Habitat. Nel SIC non sono segnalate specie di pesci inclusi nell Allegato II della Direttiva Habitat. Le uniche specie presenti nell Oasi di Lentate sono alloctone e derivanti da introduzioni a scopi alieutici. Nell area sono segnalate due specie di anfibi e rettili presenti nell Allegato II: Triturus carnifex e Rana latastei. Tra le specie non riportate in allegato II della Direttiva Habitat si ritiene importante segnalare la presenza di Bufo viridis, Rana dalmatina, Hyla intermedia, Lacerta bilineata, Elaphe longissima e Vipera aspis. Queste specie sono da considerare importanti perché endemiche dell Italia (H. intermedia) oppure perché in forte regresso in Italia soprattutto nelle aree di pianura. Tra le zone di maggior pregio per l erpetofauna si segnala la Brughiera della Ca del Re. Si sottolinea che la presenza delle rane rosse in zone di brughiera è da considerare un fatto abbastanza eccezionale e aumenta il pregio del sito in questione. Per quanto riguarda le specie ornitiche di interesse comunitario, ve ne sono poche, con popolazioni piccole o piccolissime. E il caso, ad esempio, dell Averla piccola, che dipende solo parzialmente da habitat prioritari (brughiera), ma è legata in gran parte ad altri ambienti. Anche le specie inserite nella Dir. Uccelli e legate ad acque stagnanti (es. Martin pescatore, Tarabusino) sono presenti nell area con pochissime coppie, legate a specchi d acqua molto piccoli e dove spesso il livello e la disponibilità di acqua è abbastanza effimero o irregolare. Si tratta quindi di micro popolazioni isolate, vulnerabili e a rischio di scomparsa da una stagione all altra, anche senza particolari motivi. Vi sono poi molte specie di interesse comunitario (es. Nibbio bruno e albanelle, Cicogna bianca, ecc.) che frequentano l area esclusivamente durante gli spostamenti migratori. Fa eccezione, in quanto potenzialmente significativa, la comunque non grande popolazione di Succiacapre. Tra i gruppi decisamente in trend positivo, negli ultimi 10 anni, ci sono i Picidi, con 3 specie a venti uno stato di conservazione apparentemente soddisfacente. 18

19 Complessivamente le specie di mammiferi rilevate all interno del SIC hanno distribuzione e abbondanza analoghe ad altre zone planiziali lombarde. La presenza nel sito di mammiferi di interesse comunitario è più che altro legata alla presenza di habitat aperti ed ecotonali (Pipistrellus pipistrellus, Pipistrellus kuhlii, Hypsugo savii e Muscardinus avellanarius). Tra le specie di interesse prioritario di habitat boschivo merita un particolare richiamo Myotis myotis. E una specie ritenuta in declino in tutto il suo areale di distribuzione e mai rilevata nella porzione centrale della pianura lombarda dopo una segnalazione del Di particolare importanza è poi la popolazione di Scoiattolo (Sciurus vulgaris), reintrodotta con successo nel Parco Regionale delle Groane a partire dal Importante anche la presenza del Moscardino, ritenuta una buona specie indicatrice delle condizioni degli habitat boschivi e della frammentazione del paesaggio. 5. AREE DEL SIC COMPRESE NEL COMUNE DI LENTATE SUL SEVESO Il SIC Boschi delle Groane presenta, al suo interno, diversi biotopi aventi un maggior grado di tutela e di questi solo alcuni insistono, in modalità differente, sul territorio di Lentate e sono: lo Stagno di Lentate, localizzato per intero all interno del comune, l area dei Boschi di Lazzate che, attraversata verticalmente dal confine comunale, per metà ricade in Lentate e la zona Boschi S.Andrea che interessa in minima parte il contesto di Lentate, nella zona sud del territorio comunale. Figura 5 1: Riserve naturali orientate che insistono sul territorio di Lentate sul Seveso (Fonte: ns. elaborazioni su estratto informale delle tavole del PTC del Parco delle Groane, fuori scala) Zona di Riserva Orientata Stagno di Lentate Zona di Riserva Orientata Boschi di Lazzate Zona di Riserva Orientata Boschi di S. Andrea 19

20 5.1 Riserva naturale orientata Stagno di Lentate Questa riserva è il risultato del processo di conservazione, salvaguardia e ripristino di un ambiente naturale connotato da numerose specie animali e vegetali di rilevante interesse naturalisticoambientale. Lo stagno, di origine artificiale, occupa una cava d'argilla dismessa e ospita numerosi anatidi, nonché il raro tarabusino che qui nidifica. Boschi di querce, rinfoltiti di recente grazie al progetto Life Natura 1996, fanno da corona a questa varietà di ecosistema. La fruizione didattica ricreativa è consentita tramite un sentiero che si snoda intorno alla zona umida e attraverso piazzole di sosta attrezzate con cannucciati e pannelli didattici. La riserva è prevalentemente contornata da un ampia area agricola a seminativo semplice e da diverse aree industriali mentre il tessuto residenziale la tange in minima parte. 5.2 Riserva naturale orientata Boschi di Lazzate Questa riserva è connotata da boschi di rovere, farnie, carpini e da una vasta brughiera ove è stata segnalata la presenza dell orchidea Platanthera bifolia presso Lentate e Lazzate (Banfi 1982). L area è fruibile attraverso percorsi pedonali, ciclabili ed equestri; tra gli itinerari si segnala quello che conduce al cosiddetto Roccolo di Lazzate, antico appostamento di uccellagione. La riserva confina sia con le aree agricole a seminativo semplice sia con il tessuto urbanizzato a destinazione residenziale, industriale e servizi attrezzati. 20

21 5.3 Riserva naturale orientata Boschi S.Andrea Si tratta di un complesso boschivo rilevante sotto il profilo forestale e paesaggistico che, insieme ai Boschi di Misinto, copre una vasta zona sovraccomunale tra Cogliate e Misinto. La riserva presenta boschi di robinie, di querce associate a betulle e pino silvestre oltre a formazioni di diverse piante (carpino, quercia, castagno, acero e pino silvestre) ed è stata oggetto di recenti rimboschimenti da parte del Consorzio. Questo territorio è attraversato da un percorso ciclocampestre tra i più estesi del parco ed è dotato sia di aree per la fruizione ricreativa sia di una specifica segnaletica utile al riconoscimento delle piante presenti. L area che insiste sul territorio di Lentate è in minima parte interessata da tali peculiarità naturalistico ambientali e si relaziona con area agricole a seminativo semplice, un complesso industriale e un area destinata a strutture sportive, turistiche e ricreative (servizi attrezzati). 6. ELEMENTI DI CRITICITÀ Al fine di potere valutare le potenziali incidenze delle scelte del PGT sugli elementi di valore naturalistico ambientale espressi dal SIC, è utile rimarcare quali siano gli elementi di criticità attualmente in essere. Tali criticità sono sostanzialmente riconducibili: alla stretta prossimità tra il SIC e insediamenti residenziali e industriali alla presenza di infrastrutture stradali che inducono una rilevante discontinuità e cosistemica alle modalità di fruizione ludico ricreativa del SIC, che nella stagione primaverile ed estiva è molto elevata e a tratti eccessivamente invasiva per l equilibrio eco sistemico ai periodici siccitosi che, per le zone umide del SIC (la Foppa di San Dalmazio e l Oasi di Lentate) provocano disseccamenti dovuti alla scarsa tenuta del fondo argilloso e provocano grande detrimento per la conservazione della batracofauna alla propagazione di specie floristiche alloctone, quali la robinia e la quercia rossa americana, che inducono una progressivo degrado della maggior parte delle cenosi boschive 21

22 7. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DEL PGT SUL SIC T Questa sezione dello è funzionale a verificare se le scelte del PGT possano avere effetti diretti o indiretti sugli habitat e sulle specie tutelate dal SIC. Vista l articolazione del PGT definita dalla legge urbanistica regionale, tale verifica è effettuata per ciascuno dei tre atti di cui si compone il PGT. 7.1 Il Documento di Piano (DdP) Nell accezione della legge urbanistica regionale, il DdP costituisce un atto di valenza programmatica; come tale, esso è accompagnato da un percorso di valutazione ambientale strategica. All interno del Rapporto Ambientale del DdP del PGT di Lentate sul Seveso, al quale si rimanda, si è compiuta la valutazione delle coerenze interne, esterne e del livello di sostenibilità delle scelte programmatiche del DdP; tali valutazioni hanno tenuto ovviamente in considerazione la presenza delle aree tutelate, tra le quali quelle del SIC. All interno del presente si intende valutare in modo più specifico la potenziale incidenza sul SIC delle trasformazione territoriali che definiscono lo scenario programmatico del DdP, e che sono costituite dalle previsioni infrastrutturali e insediative. Per quanto concerne lo scenario infrastrutturale, il DdP del PGT non introduce alcun nuovo tracciato stradale di rilevanza comunale o sovra locale che possa avere delle relazioni dirette o indirette con le aree del SIC. Al netto della previsione di bretella stradale adiacente all abitato di Cimnago (posto sul terrazzamento orientale del Seveso) e del by pass parziale di Camnago (che non ha relazioni di prossimità con aree a SIC), per il resto il DdP prevede unicamente nuova viabilità di distribuzione interna agli ambiti di trasformazione insediativa. Per quanto riguarda gli ambiti di trasformazione insediativa, il DdP, in ambito di prossimità al SIC, individua 4 ambiti di trasformazione. I primi tre, a destinazione prevalentemente produttiva, sono localizzati nella zona industriale già esistente in fregio alla trincea della superstrada. rapporto spaziale tra SIC e ambiti di trasformazione AT 2 PIP Comunale Copreno AT 3 Zona Industriale Lotto 1 AT 4 Zona Industriale Lotto 2 22

23 Come si evince dagli stralci cartografici, la distanza tra il SIC e gli ambiti di trasformazione è significativa e tra di essi è già attualmente interposta l area produttiva esistente. Si ritiene che tale previsione insediativa non abbia incidenza diretta sulle condizioni del SIC. Gli impatti indiretti sono generalmente riferibili alle emissioni acustiche indotte dal carico di traffico indotto dalle nuove attività, ma che si ritengono portino ad un incremento contenuto del traffico già in essere e quindi di incidenza non significativa. In relazione alle emissioni acustiche e atmosferiche delle attività che andranno ad insediarsi nelle aree di espansione, si ritiene che tali emissioni non abbiano effetti negativi sul SIC a condizione che non incidano in misura significativa sui livelli emissivi già in essere; in questo senso, come elemento di attenzione da porre nella fase di esercizio delle nuove attività, si ritiene necessaria una attività di monitoraggio, da effettuarsi in accordo con gli organi competenti, delle emissioni acustiche e atmosferiche delle attività che andranno ad insediarsi e più in generale, dell intero comparto produttivo. Da segnalare come nel Rapporto Ambientale della procedura di VAS del DdP del PGT si sia rimarcata, come indicazioni migliorativa le previsione di piano, la necessità di uno Studio preliminare propedeutico alla individuazione delle criticità ambientali del comparto produttivo e di avvio del processo di certificazione ambientale del comparto. Il 4 ambito di trasformazione prossimo al SIC è a destinazione residenziale ed è localizzato sul fronte nord occidentale della frazione di Birago; tale ambito, per quanto collocato a completamento del margine urbano, è posto direttamente a ridosso della zona di riserva naturale o rientata dei Boschi di Lentate. rapporto spaziale tra SIC e ambito di trasformazione AT 5 Birago Nord L adiacenza tra SIC e ambito di trasformazione induce la necessità di definire idonei interventi mitigativi e compensativi degli impatti che i nuovi insediamenti potranno determinare. In questo senso, anche a seguito di integrazione ambientale con le valutazioni in progress del gruppo di lavoro, il DdP introduce il seguente indirizzo: Costituzione di una fascia di compensazione alberata, di proprietà privata ma asservita all uso pubblico, della profondità di metri 10 sul lato ovest in confine con il Parco delle Groane. All interno della fascia, in fase di approvazione del P.A., può essere prevista la realizzazione della pista ciclabile come individuata nel Piano dei Servizi. 23

24 DdP: scheda di indirizzo per l attuazione dell AT 7.2 Il Piano delle regole (PdR) Il Piano delle Regole del PGT è funzionale al governo della qualità urbana e territoriale del territorio non soggetto a trasformazione insediativa. Il PdR disciplina tutto il territorio comunale: il tessuto urbano consolidato, le aree destinate all agricoltura, le aree di valore paesaggistico ambientale ed ecologico, le aree non soggette a trasformazione urbanistica. La tavola di azzonamento del PdR opportunamente riporta con specifica campitura l ambito del SIC, a cui però non fa riferimento alcun passaggio nel test normativo. Si ritiene opportuno che il testo normativo venga integrato con specifico passaggio nel quale sancire che le aree a SIC sono soggette alla disciplina dell ente gestore e del relativo piano di gestione oltre che alle disposizioni del PTC del Parco delle Groane. 24

25 Figura 7 1 PdR, Carta di azzonamento, stralcio sull area del SIC e dei contesti limitrofi legenda (stralcio sulle voci di ambiti limitrofi al SIC) Come si evince dall immagine, le aree disciplinate dal Piano delle Regole che hanno relazioni di prossimità con il SIC sono: Parco naturale regionale delle Groane: le trasformazioni all interno di tali aree sono disciplinate dal PTC del Parco e quindi orientate alla tutela dei valori paesisticoambientali. Si ritiene quindi che tale azzonamento possa implicare incidenze positive sul SIC Ambito Omogeneo Zona industriale _ Tessuto produttivo saturo: riguarda le aree all altezza di via Galvani e di via Oberdan Aree normate dal PdS: riguarda le aree di via Superga (campo sportivo) Tessuti consolidati con vari indici urbanistici Aree normate dal DdP: riguarda l area dell AT, di cui si è detto in altra sezione dello studio Il regime dispositivo del PdR per tali aree e quindi gli interventi che ne possono derivare non introducono incidenze significative sull integrità del SIC. 25

26 Di seguito si riporta la Carta delle sensibilità paesaggistiche contenuta nel PdR, per lo stralcio che riguarda le aree del SIC; si segnala come l articolazione della sensibilità paesaggistica abbia tenuto in conto il valore intrinseco della aree del SIC, che sono state tutte designate come a sensibilità molto elevata, e quindi, in riferimento a specifico articolo 54 delle Norme tecniche di attuazione del PdR [..] gli interventi saranno anzitutto tesi al mantenimento e all utilizzazione corretta del patrimonio boschivo a fini naturalistici, agricoli e di fruizione turistica. Non sono ammessi interventi urbanistici che alterino la qualità percettiva, storicomonumentale ed ecologica di tali ambiti [..] Figura 7 2 PGT_Carta delle sensibilità paesaggistiche (stralcio) 7.1 Il Piano dei Servizi (PdS) Il Piano dei Servizi e le sue previsioni sono funzioni ad assicurare una idonea dotazione globale di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico, ricomprendendo in queste l edilizia residenziale pubblica, le dotazioni di verde, i corridoi ecologici e il sistema verde connettivo fra il territorio rurale e quello edificato. Il PdS del PGT di Lentate sul Seveso è articolato in una relazione illustrativa delle scenario di intervento sul sistema dei servizi e in un corpus normativo che ne permette di governare l attuazione. Per quanto concerne la potenziale incidenza delle scelte del PdS sul SIC Boschi delle Groane, di seguito viene riportato uno stralcio della carta di azzonamento del PdS. 26

27 Figura 7 3 PdR, Carta di azzonamento, stralcio sull area del SIC e dei contesti limitrofi legenda Come si evince dall immagine, le aree disciplinate dal Piano dei Servizi che hanno relazioni di prossimità con il SIC sono: ampliamento del centro sportivo verde pubblico e sport aree a servizi per l ambito zona industriale aree in cessione da ambiti di trasformazione Il regime dispositivo del PdR per tali aree e quindi gli interventi che ne possono derivare non introducono incidenze significative sull integrità del SIC. 8. VALUTAZIONE DI SINTESI, MISURE MITIGATIVE L approccio generale del PGT muove dalla sostanziale assunzione dei principi di tutela, salvaguardia e valorizzazione degli ambiti di valore paesistico ambientale dal riconoscimento dei loro specifici valori 27

La redazione del presente documento Studio di incidenza sul SIC Boschi delle Groane è stata curata dal Centro Studi PIM, con l ulteriore contributo

La redazione del presente documento Studio di incidenza sul SIC Boschi delle Groane è stata curata dal Centro Studi PIM, con l ulteriore contributo La redazione del presente documento Studio di incidenza sul SIC Boschi delle Groane è stata curata dal Centro Studi PIM, con l ulteriore contributo di Valentina Gambirasio (collaboratrice esterna). INDICE

Dettagli

VARIANTE SPECIFICA 1/2018 al PRG 95 approvato con Delibera provinciale n. 453 del

VARIANTE SPECIFICA 1/2018 al PRG 95 approvato con Delibera provinciale n. 453 del COMUNE DI RUSSI PROVINCIA DI RAVENNA VARIANTE SPECIFICA 1/2018 al PRG 95 approvato con Delibera provinciale n. 453 del 30.04.1997 redatta ai sensi dell art. 4 comma 4 lettera e) e dell art. 53 della L.R.

Dettagli

REGIONE ABRUZZO DIREZIONE TERRITORIO URBANISTICA BENI AMBIENTALI PARCHI POLITICHE E GESTIONE DEI BACINI IDROGRAFICI

REGIONE ABRUZZO DIREZIONE TERRITORIO URBANISTICA BENI AMBIENTALI PARCHI POLITICHE E GESTIONE DEI BACINI IDROGRAFICI REGIONE ABRUZZO DIREZIONE TERRITORIO URBANISTICA BENI AMBIENTALI PARCHI POLITICHE E GESTIONE DEI BACINI IDROGRAFICI Servizio Aree Protette BBAA e V.I.A. Linee guida per la relazione della Valutazione d

Dettagli

Capitolo 22. Valutazione di impatto ambientale, valutazione ambientale strategica e valutazione di incidenza

Capitolo 22. Valutazione di impatto ambientale, valutazione ambientale strategica e valutazione di incidenza Capitolo 22 Valutazione di impatto ambientale, valutazione ambientale strategica e valutazione di incidenza Valutazione d impatto ambientale La VIA è una procedura amministrativa che porta alla concessione

Dettagli

PRINCIPALI NOVITA DI PIANO DELLE REGOLE E PIANO DEI SERVIZI

PRINCIPALI NOVITA DI PIANO DELLE REGOLE E PIANO DEI SERVIZI LA VARIANTE AL PGT DI MONZA Innovazione nei processi di pianificazione integrata alla scala comunale PRINCIPALI NOVITA DI PIANO DELLE REGOLE E PIANO DEI SERVIZI Arch. Giuseppe Riva dirigente Settore Governo

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 24

LEGGE REGIONALE N. 24 VII LEGISLATURA ATTI: 012808 LEGGE REGIONALE N. 24 ISTITUZIONE DEL PARCO NATURALE DELL'ALTO GARDA BRESCIANO Approvata nella seduta del 18 novembre 2003 Pubblicata sul Bollettino Ufficiale N. 49 del 5 dicembre

Dettagli

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DEL PARCO NATURALE DEI COLLI DI BERGAMO

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DEL PARCO NATURALE DEI COLLI DI BERGAMO PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DEL PARCO NATURALE DEI COLLI DI BERGAMO DICHIARAZIONE DI SINTESI FINALE ai sensi della L.R. 12/2005, della DCR 351/2007 e della DGR 761/2010 e dell art. 17 c. 1 lett.

Dettagli

MILANO - GIOVEDÌ, 8 MARZO Sommario

MILANO - GIOVEDÌ, 8 MARZO Sommario REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE MILANO - GIOVEDÌ, 8 MARZO 2007 2º SUPPLEMENTO STRAORDINARIO Sommario Anno XXXVII - N. 49 - Poste Italiane - Spedizione in abb. postale - 45% - art. 2, comma 20/b

Dettagli

Appendice 1 - Check list di caratterizzazione del contesto ambientale

Appendice 1 - Check list di caratterizzazione del contesto ambientale 1 Appendice 1 - Check list di caratterizzazione del contesto ambientale Sezione 1 a) La progettualità è localizzata, anche parzialmente, all interno di un area protetta? NO X Se SI, quale (inserire denominazione)?

Dettagli

/07/2012 DIREZIONE GENERALE SISTEMI VERDI E PAESAGGIO. Identificativo Atto n. 199

/07/2012 DIREZIONE GENERALE SISTEMI VERDI E PAESAGGIO. Identificativo Atto n. 199 5857 02/07/2012 Identificativo Atto n. 199 DIREZIONE GENERALE SISTEMI VERDI E PAESAGGIO VALUTAZIONE DI INCIDENZA DEL PIANO DI TUTELA E GESTIONE DELLE AREE AGRICOLE DEL PARCO REGIONALE SPINA VERDE DI COMO

Dettagli

"""# $% !" # "# #$ %#&'(') " %* + #, # -.- " #/ #0 1 2 #

# $% ! # # #$ %#&'(')  %* + #, # -.-  #/ #0 1 2 # &'(! # $%! # $%&''(! # #$ %#&'(') %* + #, # -.- #/ #0 1 2 # ! # $%! # $%&& ' ( ) *+, + -!! # $ %&' &. ' (!! + / *.**+,- 0 ( '! % $.) 1! + / ) ) ( / $ ( 3 %4 ( 1! / 5 ( 3! 1-3, 3 6 13 &6 3 7 3 %& )), 3

Dettagli

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA PIANO del PARCO Rapporto Ambientale ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (VAS): rinvii ai contenuti di cui all Allegato VI

Dettagli

Dal Bosco di Vanzago al Parco delle Groane

Dal Bosco di Vanzago al Parco delle Groane Dal Bosco di Vanzago al Parco delle Groane REALIZZARE LA CONNESSIONE ECOLOGICA LUNGO IL CORRIDOIO REGIONALE 28 E LA DORSALE VERDE NORD Obiettivo Realizzare la connessione ecologica tra il Bosco di Vanzago

Dettagli

Ruolo delle aree protette nelle connessioni ecologiche dell'area metropolitana

Ruolo delle aree protette nelle connessioni ecologiche dell'area metropolitana Ruolo delle aree protette nelle connessioni ecologiche dell'area metropolitana 31 marzo 2015 Giorgio Bonalume UO Parchi, tutela della biodiversità e paesaggio DG Ambiente, energia e sviluppo sostenibile

Dettagli

MILANO - GIOVEDÌ, 14 GENNAIO Sommario

MILANO - GIOVEDÌ, 14 GENNAIO Sommario REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE MILANO - GIOVEDÌ, 14 GENNAIO 2010 3º SUPPLEMENTO STRAORDINARIO Sommario Anno XL - N. 9 - Poste Italiane - Spedizione in abb. postale - 45% - art. 2, comma 20/b

Dettagli

BA_09. AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). PROFILO DESCRITTIVO DELL AREA

BA_09. AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). PROFILO DESCRITTIVO DELL AREA SCHEDA n. : BA_09 AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). Data: 31.10.2011 Rilevatore: CG/cv DENOMINAZIONE: : Via Presolala/Via Resegone (ambito

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO EDILIZIA URBANISTICA E AMBIENTE. Nr. 316 DEL 30/07/2011

DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO EDILIZIA URBANISTICA E AMBIENTE. Nr. 316 DEL 30/07/2011 DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO ELIZIA URBANISTICA E AMBIENTE Nr. 316 DEL 30/07/2011 OGGETTO: APPROVAZIONE VALUTAZIONE INCIDENZA DEL P.A.E. - PIANO ATTIVITÀ ESTRATTIVE COMUNALE - pag.1 nr.

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 30

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 30 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 6.02.2013 - pag. 39 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 18.01.2013 N. 30 Legge regionale n.28/2009. Approvazione criteri e indirizzi procedurali per

Dettagli

MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT Isola Sacra

MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT Isola Sacra MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT6030024 Isola Sacra 1 INTRODUZIONE Le misure di e gli indirizzi di gestione definiti nel presente documento si applicano al Sito di Interesse Comunitario IT6030024 Isola

Dettagli

LA VALUTAZIONE AMBIENTALE E LA PIANIFICAZIONE INTEGRATA DELLE AREE PROTETTE E DEI SITI NATURA

LA VALUTAZIONE AMBIENTALE E LA PIANIFICAZIONE INTEGRATA DELLE AREE PROTETTE E DEI SITI NATURA Workshop LA VALUTAZIONE AMBIENTALE E LA PIANIFICAZIONE INTEGRATA DELLE AREE PROTETTE E DEI SITI NATURA 2000 8 luglio 2015 - Palermo La pianificazione integrata delle Aree Naturali Protette e dei siti della

Dettagli

Provincia di Viterbo. Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta LIFE 04 NAT/IT/000153

Provincia di Viterbo. Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta LIFE 04 NAT/IT/000153 LIFE Natura Alta Tuscia Viterbo, 02 Febbraio 2005 Provincia di Viterbo Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta Tuscia Viterbese. LIFE 04 NAT/IT/000153 Piano di

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Comune di POCENIA PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Pianif. Terr. Gabriele VELCICH V A R I A N T E 33 (ASSESTAMENTO 2) ESCLUSIONE DALLA VERIFICA DELLA SIGNIFICATIVITÀ DI INCIDENZA SU ZSC / SIC / ZPS DPR

Dettagli

Aspetti ecosistemici dei Parchi del bacino dell Olona

Aspetti ecosistemici dei Parchi del bacino dell Olona Aspetti ecosistemici dei Parchi del bacino dell Olona Aspetti normativi ed amministrativi L.R. 86/83 Introduce, al proprio art. 34, tra le forme di protezione del territorio, i P.L.I.S. assegnando alla

Dettagli

Vive solo chi si muove Varese 29 marzo L attuazione della Rete Ecologica Regionale Antonio Tagliaferri Anna Rampa

Vive solo chi si muove Varese 29 marzo L attuazione della Rete Ecologica Regionale Antonio Tagliaferri Anna Rampa Vive solo chi si muove Varese 29 marzo 2012 L attuazione della Rete Ecologica Regionale Antonio Tagliaferri Anna Rampa Mission della DG e relazioni del Sistema Rurale PTR ECOSISTEMA Sistema rurale paesistico

Dettagli

Norme Generali di Piano

Norme Generali di Piano VARIANTE GENERALE AL PIANO DEL PARCO DEL CONERO 2 Indice quaderno 0 Norme Generali di Piano pag 3 VARIANTE GENERALE AL PIANO DEL PARCO DEL CONERO 3 Norme Generali di Piano art. comma. OGGETTO, CAMPO DI

Dettagli

Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte. VAS nel processo di pianificazione

Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte. VAS nel processo di pianificazione Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte VAS significato e norme Lucia Brizzolara - Giuseppina Sestito Settore Sistema Informativo Ambientale

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO: Dalla mappa del parco alla realizzazione delle reti. Qualificare il paesaggio periurbano lungo il medio corso del fiume Olona. NOME SPAZIO APERTO COMUNE AREA (ha) 6,3 21. Scossiroli

Dettagli

Valutazione Ambientale VAS PEAR. Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico. Milano, 19 gennaio 2015

Valutazione Ambientale VAS PEAR. Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico. Milano, 19 gennaio 2015 Valutazione Ambientale VAS PEAR Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico Milano, 19 gennaio 2015 Autorità competente per la VAS Struttura Fondamenti, Strategie per il governo del territorio e

Dettagli

REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO RETE NATURA 2000

REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO RETE NATURA 2000 ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BIODIVERSITÀ EMILIA CENTRALE RISERVA NATURALE ORIENTATA CASSE DI ESPANSIONE DEL FIUME SECCHIA REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO: Dalla mappa del parco alla realizzazione delle reti. Qualificare il paesaggio periurbano lungo il medio corso del fiume Olona. NOME SPAZIO APERTO COMUNE AREA (ha) 8,9 12. Golene isolino

Dettagli

CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE giovedì 29 giugno 2017 // Centro Studi PIM - Villa Scheibler

CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE giovedì 29 giugno 2017 // Centro Studi PIM - Villa Scheibler CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE giovedì 29 giugno 2017 // Centro Studi PIM - Villa Scheibler Il PPR e i nuovi strumenti del piano per promuovere un ruolo di governance e per

Dettagli

Disciplinare per l attribuzione ai Comuni delle competenze in materia di Valutazione di Incidenza

Disciplinare per l attribuzione ai Comuni delle competenze in materia di Valutazione di Incidenza Disciplinare per l attribuzione ai Comuni delle competenze in materia di Valutazione di Incidenza Premessa L art. 4 della recente Legge regionale 2 agosto 2018, n. 26 Misure di semplificazione in materia

Dettagli

REPUBBLICA ITALIANA. Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale

REPUBBLICA ITALIANA. Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale D.D.G. n. 400 REPUBBLICA ITALIANA Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale VISTO lo Statuto della Regione Siciliana; VISTA la Legge

Dettagli

MILANO - MARTEDÌ, 2 MARZO Sommario. Deliberazione Giunta regionale 10 febbraio n. 8/11341

MILANO - MARTEDÌ, 2 MARZO Sommario. Deliberazione Giunta regionale 10 febbraio n. 8/11341 REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE MILANO - MARTEDÌ, 2 MARZO 2010 1º SUPPLEMENTO STRAORDINARIO Sommario Anno XL - N. 51 - Poste Italiane - Spedizione in abb. postale - 45% - art. 2, comma 20/b -

Dettagli

Provincia di Treviso

Provincia di Treviso Provincia di Treviso Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Norme Tecniche Recepimento Prescrizioni - Parere VAS n.106 del 09/12/09 Schema di corrispondenza tra le prescrizioni del Parere Vas

Dettagli

PROPOSTA DI ATTO ISTITUTIVO DELL AREA DI RIEQUILIBRIO ECOLOGICO AREA BOSCATA DI MARZAGLIA - PROVINCIA DI MODENA

PROPOSTA DI ATTO ISTITUTIVO DELL AREA DI RIEQUILIBRIO ECOLOGICO AREA BOSCATA DI MARZAGLIA - PROVINCIA DI MODENA PROPOSTA DI ATTO ISTITUTIVO DELL AREA DI RIEQUILIBRIO ECOLOGICO AREA BOSCATA DI MARZAGLIA - PROVINCIA DI MODENA 1. Istituzione Ai sensi della L.R. 6/2005 art. 53 - è istituita l Area di riequilibrio ecologico

Dettagli

RETI ECOLOGICHE e TUTELE NATURALISTICHE E PAESAGGISTICHE

RETI ECOLOGICHE e TUTELE NATURALISTICHE E PAESAGGISTICHE RETI ECOLOGICHE e TUTELE NATURALISTICHE E PAESAGGISTICHE OBIETTIVO DEL PTCP: COORDINAMENTO e INTEGRAZIONE di diverse politiche e normative volte alla conservazione, tutela e valorizzazione della biodiversità,

Dettagli

/12/2008. Identificativo Atto n DIREZIONE GENERALE QUALITA' DELL'AMBIENTE

/12/2008. Identificativo Atto n DIREZIONE GENERALE QUALITA' DELL'AMBIENTE 15484 22/12/2008 Identificativo Atto n. 1004 DIREZIONE GENERALE QUALITA' DELL'AMBIENTE APPROVAZIONE DELLE LINEE GUIDA PER I PIANI DI GESTIONE DEI SITI NATURA 2000 DEL FIUME PO IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA

Dettagli

REPARTO CARABINIERI BIODIVERSITA DI VERONA CENTRO NAZIONALE PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA FORESTALE BOSCO FONTANA

REPARTO CARABINIERI BIODIVERSITA DI VERONA CENTRO NAZIONALE PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA FORESTALE BOSCO FONTANA REPARTO CARABINIERI BIODIVERSITA DI VERONA CENTRO NAZIONALE PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA FORESTALE BOSCO FONTANA Cap. Vincenzo Andriani Ostiglia, 10 Maggio 2017 Riserva Naturale

Dettagli

SINTESI DELLE PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE DELLA RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

SINTESI DELLE PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE DELLA RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ALLEGATO 1 SINTESI DELLE PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE DELLA RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Inquadramento sintetico delle attività svolte in materia di Rete Natura

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI Riqualificazione paesistico ambientale della Cascina Cappuccina NOME SPAZIO APERTO Area A COMUNE AREA (ha) 8,44 PERIMETRO (metri) PROPRIETÀ DELL AREA DATA RILIEVO RILIEVO EFFETTUATO DA Melegnano 1606 Privata

Dettagli

Piano del Governo del Territorio Attività per la formazione del nuovo COMUNE DI STEZZANO. UrbanStudio

Piano del Governo del Territorio Attività per la formazione del nuovo COMUNE DI STEZZANO. UrbanStudio COMUNE DI STEZZANO Attività per la formazione del nuovo Piano del Governo del Territorio 2007 UN PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO? ASPETTI METODOLOGICI Il PGT è articolato in tre strumenti: - il documento

Dettagli

Il Piano Cave della Provincia di Bergamo e la Valutazione di Incidenza

Il Piano Cave della Provincia di Bergamo e la Valutazione di Incidenza Il Piano Cave della Provincia di Bergamo e la Valutazione di Incidenza 1. Cos è la Valutazione di Incidenza 2. Rete Natura 2000 e Rete Ecologica 3. Localizzazione degli ATE per i quali la Valutazione di

Dettagli

SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE

SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE Rilievo n. 003 Data 29 giugno 2011 Rilevatore/i Ronchi Silvia, Tedesco Antonia Nome area Brembo-Friuli DATI GENERALI DELL AREA Via - Località

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO Suisio_02 COMUNE Suisio AREA (ha) 0,984 PERIMETRO (metri) 500 PROPRIETÀ DELL AREA Privata DATA RILIEVO 15 novembre 2013 RILIEVO EFFETTUATO DA Massimo Bernardelli 2

Dettagli

Comune di POCENIA REGOLAMENTO COMUNALE PER L'INSTALLAZIONE DI STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA MOBILE

Comune di POCENIA REGOLAMENTO COMUNALE PER L'INSTALLAZIONE DI STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA MOBILE Comune di POCENIA REGOLAMENTO COMUNALE PER L'INSTALLAZIONE DI STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA MOBILE Pianif. Terr. G. VELCICH ESCLUSIONE DALLA VERIFICA DELLA SIGNIFICATIVITÀ DI INCIDENZA SU ZSC /

Dettagli

Capitolo 7 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI CUMULATIVI CON ALTRI PIANI

Capitolo 7 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI CUMULATIVI CON ALTRI PIANI Capitolo 7 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI CUMULATIVI CON ALTRI PIANI 7.1 Introduzione In base a quanto previsto dalla Legge Quadro sulla aree naturali protette 394/91, Art. 12 comma 7, Il Piano per il Parco

Dettagli

PROPOSTA DI ATTO ISTITUTIVO DELL AREA DI RIEQUILIBRIO ECOLOGICO TORRAZZUOLO - PROVINCIA DI MODENA

PROPOSTA DI ATTO ISTITUTIVO DELL AREA DI RIEQUILIBRIO ECOLOGICO TORRAZZUOLO - PROVINCIA DI MODENA PROPOSTA DI ATTO ISTITUTIVO DELL AREA DI RIEQUILIBRIO ECOLOGICO TORRAZZUOLO - PROVINCIA DI MODENA 1. Istituzione Ai sensi della L.R. 6/2005 art. 53 - è istituita l Area di riequilibrio ecologico (di seguito

Dettagli

CENTRALE AL PLIS GRUGNOTORTO VILLORESI ATTRAVERSO AREE NEL COMUNE DI DESIO

CENTRALE AL PLIS GRUGNOTORTO VILLORESI ATTRAVERSO AREE NEL COMUNE DI DESIO Comune di Desio Provincia di Monza e della Brianza PROTOCOLLO D INTESA TRA IL CONSORZIO DEL PARCO GRUGNOTORTO VILLORESI, IL COMUNE DI DESIO ED IL COMUNE DI SEREGNO PER LA CONNESSIONE DEL PLIS BRIANZA CENTRALE

Dettagli

verifica preventiva di assoggettabilita' alla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.)

verifica preventiva di assoggettabilita' alla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) P.R.G.C. approvato con D.G.R. n. 31-9698 del 30.09.2008 Rettificata con D.G.R. n 16-10621 del 26/01/2009 - Variante n. 1, approvata con D.C.C. n. 65 del 26.11.2009; - Modifica n. 1, approvata con D.C.C.

Dettagli

DELIBERAZIONE N X / 5171 Seduta del 16/05/2016

DELIBERAZIONE N X / 5171 Seduta del 16/05/2016 DELIBERAZIONE N X / 5171 Seduta del 16/05/2016 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali FABRIZIO SALA Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI FRANCESCA BRIANZA CRISTINA

Dettagli

SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE

SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE Rilievo n. 005 Data 29 giugno 2011 Rilevatore/i Ronchi Silvia, Tedesco Antonia Nome area Area mercato DATI GENERALI DELL AREA Via - Località

Dettagli

Valutazione Ambientale VAS. Programma Energetico Ambientale Regionale - PEAR. 1 a Conferenza di Valutazione e Forum aperto al pubblico

Valutazione Ambientale VAS. Programma Energetico Ambientale Regionale - PEAR. 1 a Conferenza di Valutazione e Forum aperto al pubblico Valutazione Ambientale VAS Programma Energetico Ambientale Regionale - PEAR 1 a Conferenza di Valutazione e Forum aperto al pubblico Milano, 12 novembre 2013 Autorità competente per la VAS Struttura Fondamenti,

Dettagli

PROVINCIA DI MANTOVA

PROVINCIA DI MANTOVA PROVINCIA DI MANTOVA ATTO DIRIGENZIALE n PD / 783 26/05/2014 SETTORE AMBIENTE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE AUTORITA' PORTUALE SERVIZIO AUTONOMO VIA E VAS ISTRUTTORE: PERLINI SUSANNA OGGETTO: OGGETTO: Valutazione

Dettagli

PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE PROVINCIA DI BRESCIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA PARERE AMBIENTALE MOTIVATO

PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE PROVINCIA DI BRESCIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA PARERE AMBIENTALE MOTIVATO PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE PROVINCIA DI BRESCIA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA PARERE AMBIENTALE MOTIVATO AUTORITA PROPONENTE E PROCEDENTE Provincia di Brescia Settore Agricoltura Villa Barboglio

Dettagli

Disposizioni in materia di valutazione di incidenza attuative dell'articolo 1 della legge regionale 8 maggio 2007, n. 13.

Disposizioni in materia di valutazione di incidenza attuative dell'articolo 1 della legge regionale 8 maggio 2007, n. 13. 1 di 5 22/04/2013 16.21 ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE DECRETO 22 ottobre 2007 G.U.R.S. 25 gennaio 2008, n. 4 Disposizioni in materia di valutazione di incidenza attuative dell'articolo 1 della

Dettagli

L Autorità competente: Ing. Daniela Rovelli Responsabile del Servizio Lavori Pubblici, Manutenzioni, Ecologia

L Autorità competente: Ing. Daniela Rovelli Responsabile del Servizio Lavori Pubblici, Manutenzioni, Ecologia Comune di Sesto Calende Provincia di Varese PROT. 22028/08.08.2011 Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI finale per approvazione

Dettagli

Varallo 25 Febbraio I siti della Rete Natura 2000 in Valsesia e La procedura di valutazione di incidenza

Varallo 25 Febbraio I siti della Rete Natura 2000 in Valsesia e La procedura di valutazione di incidenza Varallo 25 Febbraio 2016 I siti della Rete Natura 2000 in Valsesia e La procedura di valutazione di incidenza I siti della Rete Natura 2000 in Valsesia: S.I.C. IT1120028 Alta Valsesia ZPS IT 1120027 Alta

Dettagli

ALLEGATO A: CRITERI ED INDIRIZZI PROCEDURALI PER L APPLICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA IN LIGURIA

ALLEGATO A: CRITERI ED INDIRIZZI PROCEDURALI PER L APPLICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA IN LIGURIA ESTRATTO DALLA D.G.R. N 328 DEL 7.04.2006 - CRITERI E INDIRIZZI PROCEDURALI AD OGGETTO L APPLICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA SOSTITUZIONE D.G.R. N. 646/2001 ALLEGATO A: CRITERI ED INDIRIZZI PROCEDURALI

Dettagli

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale VARIANTE ALLE NORME DEL PIANO

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale VARIANTE ALLE NORME DEL PIANO Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale VARIANTE ALLE NORME DEL PIANO Verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Incidenza agosto 2016 Il presente documento Studio di Incidenza (IST_03_15)

Dettagli

Comuni di Cesano Maderno-Seveso-Meda-Barlassina Data: 02/11/011. A cura di: Circolo Legambiente Laura Conti - Seveso Sinistra e Ambiente Meda

Comuni di Cesano Maderno-Seveso-Meda-Barlassina Data: 02/11/011. A cura di: Circolo Legambiente Laura Conti - Seveso Sinistra e Ambiente Meda PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (PTCP) DI MONZA E BRIANZA SEGNALAZIONE PRESENTATA DA: OSSERVATORIO PTCP DI MONZA E BRIANZA SEGNALAZIONE A cura di: Circolo Legambiente Laura Conti - Seveso

Dettagli

MILANO - VENERDÌ, 5 DICEMBRE Sommario. [5.3.1] Istituzione del Parco naturale dell Adamello... 2 Legge regionale 1 dicembre n.

MILANO - VENERDÌ, 5 DICEMBRE Sommario. [5.3.1] Istituzione del Parco naturale dell Adamello... 2 Legge regionale 1 dicembre n. REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE MILANO - VENERDÌ, 5 DICEMBRE 2003 1º SUPPLEMENTO ORDINARIO Sommario Anno XXXIII - N. 286 - Poste Italiane - Spedizione in abb. postale - 45% - art. 2, comma 20/b

Dettagli

IL GOVERNO DEL PO NELL'AMBITO DEI PARCHI REGIONALI PIEMONTESI

IL GOVERNO DEL PO NELL'AMBITO DEI PARCHI REGIONALI PIEMONTESI IL GOVERNO DEL PO NELL'AMBITO DEI PARCHI REGIONALI PIEMONTESI Ferrara 12 ottobre 2017 Dario Zocco Direttore delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino 1979 (primo nucleo) iserva Naturale della

Dettagli

Capitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette

Capitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali Bacino dello slizza Capitolo 3 I INDICE 3. CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE PROTETTE... 1 3.1. AREE PER L ESTRAZIONE DI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO

Dettagli

REGOLAMENTO CAPANNI DA PESCA E DA CACCIA

REGOLAMENTO CAPANNI DA PESCA E DA CACCIA REGOLAMENTO CAPANNI DA PESCA E DA CACCIA VALSAT - VAS Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale (L.R. 20/2000), Valutazione Ambientale Strategica (Dir. 2001/42/CE; D.lgs.152/06; L.R.9/08)

Dettagli

PGT 4 VAS CHIGNOLO PO. del Documento di Piano del PGT PARERE MOTIVATO FINALE PER L APPROVAZIONE DEL PGT. Fascicolo. Piano di Governo del Territorio

PGT 4 VAS CHIGNOLO PO. del Documento di Piano del PGT PARERE MOTIVATO FINALE PER L APPROVAZIONE DEL PGT. Fascicolo. Piano di Governo del Territorio COMUNE DI CHIGNOLO PO PROVINCIA DI PAVIA PGT Piano di Governo del Territorio ai sensi della Legge Regionale 11 marzo 2005, n 12 4 VAS del Documento di Piano del PGT Fascicolo PARERE MOTIVATO FINALE PER

Dettagli

IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO"

IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO" CLASSE III UNITA' DI APPRENDIMENTO 2: LA DIVERSITA

Dettagli

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DOCUMENTO DI PIANO VARIANTE

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DOCUMENTO DI PIANO VARIANTE COMUNE DI CERIANO LAGHETTO Provincia di MONZA E BRIANZA PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DOCUMENTO DI PIANO VARIANTE STUDIO DI VALUTAZIONE D INCIDENZA SUL S.I.C. BOSCHI DELLE GROANE IL PROGETTISTA 17 OTTOBRE

Dettagli

A relazione dell'assessore Valmaggia:

A relazione dell'assessore Valmaggia: REGIONE PIEMONTE BU49 07/12/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 21 novembre 2016, n. 30-4238 L.r. 19/2009 "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversita'". Art. 40 Misure di Conservazione

Dettagli

Prospettive dell agricoltura all interno della. Rete Natura 2000

Prospettive dell agricoltura all interno della. Rete Natura 2000 Prospettive dell agricoltura all interno della Rete Natura 2000 Assessorato della Difesa dell Ambiente Servizio Tutela della Natura Paulilatino, 29.06.2009 CONDIZIONALITÀ E AMBIENTE Perché la condizionalità

Dettagli

CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP 2007

CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP 2007 CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP 2007 Piacenza, Sala del Consiglio Provinciale, 12 febbraio 2008 DAL QUADRO CONOSCITIVO AL DOCUMENTO PRELIMINARE Il sistema del territorio rurale Elena Fantini Servizio

Dettagli

Decreto n 0234 / Pres.

Decreto n 0234 / Pres. Decreto n 0234 / Pres. Trieste, 6 dicembre 2016 Copia dell'originale firmato digitalmente. oggetto: L.R. 7/2008, ART. 10. RETE NATURA 2000. PIANO DI GESTIONE DEL SITO ZSC IT3320026 RISORGIVE DELLO STELLA.

Dettagli

Aree protette. Parchi, riserve e siti rete natura 2000

Aree protette. Parchi, riserve e siti rete natura 2000 Aree protette Parchi, riserve e siti rete natura 2000 La mia esperienza Direttore Parco del Frignano Direttore Riserva di Sassoguidano Direttore Riserva Casse d espansione del Secchia Collaborazione con

Dettagli

Tipologie edilizie, ristrutturazioni e biodiversità nel Parco del Ticino

Tipologie edilizie, ristrutturazioni e biodiversità nel Parco del Ticino Ristrutturazione di edifici agricoli e conservazione della biodiversità La Fagiana, 22 aprile 2015 Sviluppo sostenibile, tutela della biodiversità e dell'ambiente, qualità della vita Tipologie edilizie,

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 23 febbraio 2010 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 23 febbraio 2010 pag. 1/5 giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 23 febbraio 2010 pag. 1/5 PARERE RELATIVO ALLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA Direttiva 92/43/CEE, art. 6, D.P.R. 08/09/1997 n. 357,

Dettagli

Prot Fasc. 5/2018 Trezzo sull'adda, Classificazione 06.01

Prot Fasc. 5/2018 Trezzo sull'adda, Classificazione 06.01 Prot. 13562 - Fasc. 5/2018 Trezzo sull'adda, 18.07.2018 Classificazione 06.01 DECRETO DI ESCLUSIONE V. A. S. DEL PIANO DELLE REGOLE E DEL PIANO DEI SERVIZI L AUTORITA COMPETENTE PER LA V.A.S. D INTESA

Dettagli

COMUNE DI TORRE DE ROVERI VARIANTE N. 1 AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

COMUNE DI TORRE DE ROVERI VARIANTE N. 1 AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA COMUNE DI TORRE DE ROVERI VARIANTE N. 1 AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 1 SINTESI NON TECNICA Giugno 2016 INDICE Premessa 1. Sintesi degli obiettivi, delle finalità

Dettagli

La Rete Natura 2000 in Piemonte

La Rete Natura 2000 in Piemonte Il PSR per la tutela della biodiversità La in Piemonte Marina Cerra Torino, 13 dicembre 2010 Settore Pianificazione e Gestione Aree naturali protette Conservazione della natura approcci diversi nel tempo

Dettagli

SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE

SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE Rilievo n. 009 Data 1 settembre 2011 Rilevatore/i Tedesco Antonia, Vandoni Daniele Nome area Val Seriana DATI GENERALI DELL AREA Via - Località

Dettagli

C o m u n e d i R o n c h i d e i L e g i o n a r i Provincia di Gorizia

C o m u n e d i R o n c h i d e i L e g i o n a r i Provincia di Gorizia C o m u n e d i R o n c h i d e i L e g i o n a r i Provincia di Gorizia SETTORE URBANISTICO O G G E T T O VARIANTE N 20 AL PRGC VERIFICA PRELIMINARE SULLA NECESSITA DI ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE

Dettagli

DISCIPLINA DELLA FORMAZIONE E DELLA GESTIONE DEL SISTEMA REGIONALE DELLE AREE NATURALI PROTETTE E DEI SITI DELLA RETE NATURA 2000

DISCIPLINA DELLA FORMAZIONE E DELLA GESTIONE DEL SISTEMA REGIONALE DELLE AREE NATURALI PROTETTE E DEI SITI DELLA RETE NATURA 2000 LEGGE REGIONALE 17 FEBBRAIO 2005, N. 6 DISCIPLINA DELLA FORMAZIONE E DELLA GESTIONE DEL SISTEMA REGIONALE DELLE AREE NATURALI PROTETTE E DEI SITI DELLA RETE NATURA 2000 La Regione Emilia-Romagna con la

Dettagli

Corso per Operatori Faunistici Volontari CONTROLLO NUMERICO DELLE POPOLAZIONI FAUNISTICHE IN AREE PROTETTE. a cura di Michela Giacomelli

Corso per Operatori Faunistici Volontari CONTROLLO NUMERICO DELLE POPOLAZIONI FAUNISTICHE IN AREE PROTETTE. a cura di Michela Giacomelli Corso per Operatori Faunistici Volontari CONTROLLO NUMERICO DELLE POPOLAZIONI FAUNISTICHE IN AREE PROTETTE a cura di Michela Giacomelli legislazione Legge 157/92, Norme per la protezione della fauna selvatica

Dettagli

4^ VARIANTE STRUTTURALE Ai sensi della Legge Regionale n 1 del 26 gennaio 2007

4^ VARIANTE STRUTTURALE Ai sensi della Legge Regionale n 1 del 26 gennaio 2007 REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO COMUNE DI SCARNAFIGI PIANO REGOLATORE GENERALE 4^ VARIANTE STRUTTURALE Ai sensi della Legge Regionale n 1 del 26 gennaio 2007 FASCICOLO OSSERVAZIONI E CONTRODEDUZIONI

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE

BOLLETTINO UFFICIALE Anno XXVIII - N. 50 Spedizione in abb. post. art. 2, comma 20/c - Legge 662/96 REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LOMBARDIA MILANO - VENERDÌ, 27 FEBBRAIO 1998 3º SUPPLEMENTO STRAORDINARIO

Dettagli

Regole e vincoli urbanistici ed edilizi. Elisabetta Cavazza e Daniele Corradini

Regole e vincoli urbanistici ed edilizi. Elisabetta Cavazza e Daniele Corradini Regole e vincoli urbanistici ed edilizi Elisabetta Cavazza e Daniele Corradini Castelnovo ne Monti 10/06/2017 EC STRUMENTI COMUNALI Pianificazione urbanistico-edilizia Piano Strutturale Comunale (PSC)

Dettagli

Ente Parco Regionale della Maremma

Ente Parco Regionale della Maremma Ente Parco Regionale della Maremma VARIANTE AL PIANO DEL PARCO PER DIVERSA CLASSIFICAZIONE DEI TERRENI DELL AZIENDA AGRARIA VALLE BUIA VAS E VALUTAZIONE DI INCIDENZA SIR-SIC-ZPS MONTI DELL UCCELLINA (COMUNE

Dettagli

Desenzano del Garda ELENCO ELABORATI

Desenzano del Garda ELENCO ELABORATI Desenzano del Garda ELENCO ELABORATI L elenco degli elaborati di seguito riportato costituisce quadro di riferimento generale e completo del redigendo Piano di Governo del Territorio. Gli elaborati riportati

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI VIA DELL'OLMETTA NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO OsioSotto_05 COMUNE Osio Sotto AREA (ha) 4,695 PERIMETRO (metri) 1022 PROPRIETÀ DELL AREA Privata DATA RILIEVO 26 ottobre 2012 RILIEVO EFFETTUATO DA

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME SPAZIO APERTO COMUNE AREA (ha) 18, 5 PERIMETRO (metri) PROPRIETÀ DELL AREA Brughiera Briantea: per un miglioramento dell interfaccia Parco - Urbano Cimnago, V. G. Bizzozzero V. Cevedale Lentate sul

Dettagli

Angera (VA) - Via Borromeo 9 - T: F: M: E:

Angera (VA) - Via Borromeo 9 - T: F: M: E: 21021 - Angera (VA) - Via Borromeo 9 - T: 0331.960242 - F: 0331.1817838 M: 338.3961800 - E: info@studioambienteterritorio.it Egregi Palma Zarini Luciana Zarini Sabine Zarini Tiziano Zarini Angera, 1 Agosto

Dettagli

Rilevato che Considerato che:

Rilevato che Considerato che: Allegato A SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE EMILIA ROMAGNA, LA PROVINCIA DI FERRARA, IL COMUNE DI COMACCHIO E L ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BIODIVERSITA - PARCO DEL DELTA DEL PO, PER

Dettagli

variante A

variante A variante A.5.31102013 1 Cronistoria degli eventi e premessa Breve cronistoria degli eventi che portano al presente P.A.C. La società Trivento srl da Precenicco, quale proprietaria dei beni in oggetto,

Dettagli

Consiglio UE di Göteborg

Consiglio UE di Göteborg Consiglio UE di Göteborg Gestire le risorse naturali in maniera più responsabile La forte crescita economica deve andare di pari passo con un utilizzo delle risorse naturali e una produzione di rifiuti

Dettagli

PARCO REGIONALE SPINA VERDE. Valutazione Ambientale Strategica del Piano Utilizzo delle Aree Agricole PARERE MOTIVATO

PARCO REGIONALE SPINA VERDE. Valutazione Ambientale Strategica del Piano Utilizzo delle Aree Agricole PARERE MOTIVATO PARCO REGIONALE SPINA VERDE Valutazione Ambientale Strategica del Piano Utilizzo delle Aree Agricole PARERE MOTIVATO Parco Spina Verde Via Imbonati n. 1 22020 Cavallasca (CO) Tel. 031.211131 Fax 031.535864

Dettagli

I presupposti per la costruzione della Rete ecologica Brescia,

I presupposti per la costruzione della Rete ecologica Brescia, I presupposti per la costruzione della Rete ecologica Brescia, 22.12.2015 Dr.For.Michele Cereda Cosa fa parte della rete ecologica? La lettura del territorio a scale diverse La conoscenza dei componenti

Dettagli

Misura Investimenti diretti ad accrescere la resilienza ed il pregio ambientale degli ecosistemi forestali

Misura Investimenti diretti ad accrescere la resilienza ed il pregio ambientale degli ecosistemi forestali Operazione 8.5.01 Misura 8.5.01 - - Investimenti diretti ad accrescere la resilienza ed il pregio AREE DI INTERVENTO 2 1. superfici forestali di proprietà pubblica, 2. superfici forestali di proprietà

Dettagli

procedure amministrative per la presentazione della V.I.A. per gli allevamenti zootecnici

procedure amministrative per la presentazione della V.I.A. per gli allevamenti zootecnici procedure amministrative per la presentazione della V.I.A. per gli allevamenti zootecnici introdotta a livello Nazionale dal D.P.R. 12/04/1996 ed in Regione Lombardia dalla L.R. 03/09/1999 n. 20 modificata

Dettagli

A relazione dell'assessore Valmaggia:

A relazione dell'assessore Valmaggia: REGIONE PIEMONTE BU7S2 16/02/2017 Deliberazione della Giunta Regionale 6 febbraio 2017, n. 21-4635 L.r. 19/2009 "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversita". Art. 40 Misure di Conservazione

Dettagli

PROCEDURE RELATIVE A INTERVENTI NEL PARCO REGIONALE ADDA SUD E DIRITTI DI SEGRETERIA (aggiornato aprile 2017)

PROCEDURE RELATIVE A INTERVENTI NEL PARCO REGIONALE ADDA SUD E DIRITTI DI SEGRETERIA (aggiornato aprile 2017) PROCEDURE RELATIVE A INTERVENTI NEL PARCO REGIONALE ADDA SUD E DIRITTI DI SEGRETERIA (aggiornato aprile 2017) AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA - Sono assoggettati a rilascio di autorizzazione paesaggistica

Dettagli