PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI ATTUAZIONE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI ATTUAZIONE"

Transcript

1 22.2 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI Adottato dal Consiglio Comunale il 19 giugno 1986 Irisolve: CAPITOLO I Norme introduttive Base legale Legislazione applicabie Scopo ed effetti Componenti Art Il Piano Regolatore (PR) comunale prende origine dalla legge federale sulla pianificazione del territorio del 22 giugno 1979 (LPT) e dalla legge edilizia contonale del 19 febbraio 1973 (LE) col relativo regolamento d'applicazione del 22 gennaio 1974 (RALE). 2. Per quanto esplicitamente disposto dalle presenti norme sono applicabili la LE ed il RALE unitamente alle leggi e prescrizioni federali, cantonali, comunali sulla protezione del passaggio e della natura, sui valori storici ed artistici, sulle foreste, sulle acque, nonchè le altre leggi che riguardano direttamente o indirettamente la materia. Art Il piano Regolatore ha lo scopo di provvedere principalmente: a. all'organizzazione razionale del territorio ed allo sviluppo armonico del comune; b. alla tutela della salubrità, della sicurezza, dell'estetica e di altre esigenze di interesse pubblico nel campo delle costruzioni; c. alla tutela e all'avalloramento del paesaggio in genere, delle bellezze naturali e dei monumenti in particolare. 2. Il Piano Regolatore crea, con la sua adozione, la presunzione di pubblica utilità per tutte le espropriazioni ed imposizioni previste. Art. 3 1 Il Piano Regolatore si compone: a) di rappresentazione grafiche, ossia: in scala 1 : 5000 piano del paesaggio in scala 1 : 2000 piano del paesaggio piano delle zone piano del traffico piano degli edifici e attrezzature di interesse pubblico piano indicato dei servizi tecnologici in scala 1 : 500 piano di dettaglio del nucleo 1

2 22.2 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI b) delle presenti norme di attuazione; c) della relazione tecnico-economica, con l'indicazione dell'ordine progressivo degli interventi pubblici ed il coordinamento delle fasi di attuazione (piano di attuazione); d) dell'intervento degli edifici fuori zona edificabile. Art. 4 Campo di applicazione Il Piano Regolatore e le presenti norme trovano applicazione per tutti i cambiamenti dello stato fisico ed estetico dei fondi, in particolare per tutte le nuove costruzioni, ricostruzioni, riattamenti, trasformazioni e ampliamenti. Comprensorio Art. 5 Il Piano Regolatore disciplina l'uso di tutto il territorio giurisdizionale del Comune di Villa Luganese. CAPITOLO II Norme edificatorie generali Siti e paesaggi pittoreschi protetti dal Cantone Modifica dell'aspetto fisico del terreno Condizioni per l'edificabilità di un fondo Definizioni Art I siti ed i paesaggi pittoreschi del Cantone sono definiti nel relativo piano scala 1 : 5000 stabilito dal Consiglio di Stato. 2. Le costruzioni, le ricostruzioni e ogni altro intervento deve essere tale da non alterare i siti pittoreschi, da non deturpare i paesaggi pittoreschi. Art. 7 In generale lo stato fisico del terreno dei fondi non può essere alterato. Per qualsiasi modifica deve essere chiesta la licenza municipale, subordinatamente l'autorizzazione cantonale per i lavori che interessano i siti e i paesaggi pittoreschi. Art. 8 2 Un fondo é edificabile nella misura stabilita dalle disposizioni di zona, alla seguente condizione: a. se é situato in una zona definita edificabile dal PR (piano delle zone); b. se è urbanizzato ai sensi dell'art. 19 LPT. Art Definizioni contenute nella Legge edilizia Per le definizioni dell'indice di sfruttamento (I.s.), dell'indice di occupazione (I.o.), della superficie edificata, dalla superficie edificabile, delle distanze e del modo di misurarle, come pure della sistemazione del terreno o di altre analoghe norme edificatorie generali velgono le norme della LE e del RALE. 2. Lunghezza di facciata La lunghezza di facciata é la misura del lato del rettangolo, parallelo al confine, che circoscrive l'edificio. Tale misura non é calcolata per le parti arretrate oltre i 10 merti dalla facciata considerata. 2

3 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI Linea di arretramento La linea di arretramento costituisce il limite fino al quale é possibile costruire verso l'oggetto a cui é riferita. 4. Linea di costruzione La linea di costruzione (o allineamento) indica l'allineamento obbigatorio per le nuove costruzioni. 5. Molestia Si distunguono aziende non moleste, poco moleste e moleste. a. per aziende non moleste si intendono quelle che non hanno ripercussioni diverse da quelle che derivano dall'abitare; b. per aziende poco moleste si intendono tutte quelle le cui attività rientrano nell'ambito delle aziende ove il lavoro si svolge solo di giorno ed eventuali emissioni hanno frequenza discontinua e limitata nel tempo; c. aziende con ripercussioni più marcate sono considerate moleste; d. si richiama inoltre l'obbligo di attenersi alla legge federale sulla protezione dell'ambiente e alle relative ordinanze d'applicazione. 6. Costuzioni accessorie Si ritengono accessorie le costruzioni al servizio di un fabbricato principale, che: non siano destinate all'abitazione o al lavoro e che non abbiano funzione industriale, artigianale o commerciale; non superino: a. m 3.00 di altezza dal terreno sistemato alla gronda, rispettivamente m 4.00 al colmo; b. m 6.00 di lunghezza per ogni facciata. La costruzione accessoria entra nel compito della superficie edificata. La trasformazione di una costruzione accessoria in costruzione principale è vincolante al rispetto di tutte le disposizioni del PR. Distanze Art Distanze dal confine La distanza da confine minima di un edificio dal confine del fondo é stabilita dalle rispettive norme di zona. 2. Deroghe alla distanza da confine Convenzione tra privati Previa convenzione tra due o più proprietari confinanti il Municipio può concedere una deroga alla distanza da confine stabilita per le singole zone. Il confinante dovrà assumersi la minore distanza in modo da garantire quella minima richiesta tra edifici. Il Municipio annota l'accordo nel registro degli indici. Sopraelevazione di edifici esistenti prima del PR 3

4 22.2 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI Nel caso particolare di sopraelevazione di un unico piano di edifici sorti prima dell'entrata in vigore dal PR, le distanze da confine e fra edifici possono essere mantenute alla condizione che siano rispettate tutte le disposizioni di zona. 3. Distanza tra edifici La distanza tra due edifici su fondi contigui é la somma delle rispettive distanze dallo stesso confine. Tra edifici sullo stesso fondo é da considerare un confine ideale; questa norma non si applica alle distanze tra edifici principali e le relative costruzioni accessorie. La distanza "tra edifici" verso una costruzione sorta prima dell'adozione del PR deve essere di almeno m. 6.00, ritenuto che la distanza minima da confine sia rispettata. 4. Contiguità ed edificazione a confine L'edificazione a confine é possibile con l'accordo del confinante che si impegna a costruire in contiguità e ad assumere a suo carico l'intera distanza tra edifici. L'accordo con il confinante si ritiene concluso qualora abbia firmato il piano di situazione annesso alla domanda di costruzione. Il Municipio annota l'accordo nel registro degli indici. 5. Distanza dall'area pubblica Strade e piazze Le distanze dalla strada e piazze sono fissate dalle linee di arretramento del PR. Qualora queste manchino sono da rispettare le seguenti distanze minime: m 4.00 da ciglio esterno, compreso marciapiede, per le strade principali (cantonale), collettrici e di quartiere; a m 3.5 se già avvenuta la cessione al Comune dei cm 50 di arretramento m 7.00 dall'asse delle altre strade pubbliche e aperte al pubblico m 4.00 dalla mezzaria delle strade pedonali Attrezzature pubbliche La distanza dalle attrezzature pubbliche (zona di svago, posteggio, ecc.) é uguale a quella da confine prescritta dalle norme di zona. 6. Distanza per costruzioni accessorie Le costruzioni accessorie possono sorgere a confine, se senza aperture, o a m 1.50 se con aperture. In ogni caso devono rispettare le seguenti distanze verso edifici principali sui fondi contigui: a confine o a m 3.00 da edifici esistenti senza aperture; m 4.00 da edifici esistenti con aperture. 7. Supplemento alla distanza dei confini Qualora, nella zona R2, la lunghezza di facciata superi i m 20.00, la distanza da confine prescritta, misurata perpendicolarmente a detta lunghezza, dovrà essere maggiorata di 1/3 del maggiore ingombro fino ad un massimo di m Allineamenti Art. 11 Le facciate degli edifici lungo le strade devono essere di regola parallele all'asse della strada, a meno che la disposizione prevalente degli edifici esistenti nelle diverse zone sia diversa. Art. 12 4

5 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI 22.2 Altezza dei locali e numero di piani 1. L'altezza minima dei locali abitabili è di 2.30 da pavimento a soffitto finito; 2. per i locali mansardati é ammessa un'altezza media di ml 2.30; 3. deroghe possono essere accordate dal Municipio nel caso di riattamenti di edifici esistenti; 4. l'indicazione del numero dei piani nelle norme delle zone edificabili ha solo valore indicativo della tipologia edilizia; 5. il numero dei piani é limitato dal rispetto delle altezze minime dei locali e delle altezze massime degli edifici stabilite dalle rispettive norme di zona. Art. 13 Autorimesse e posteggi Per nuovi edifici, ricostrutzioni, ampliamenti o cambiamento sostanziali di destinazione di edifici esistenti, é obbligatoria la formazione di posteggi o autorimesse, dimensionati secondo le norme del VVS - SNV (Unione dei professionisti svizzeri della strada - Associazione svizzera normalizzazione) In particolare: a. per abitazioni, 1 posteggio per appartamento per ogni 110 mq o fazione superiore a mq 50 di superficie utile lorda; b. per uffici, 1 posto auto ogni mq 40 di superficie utile lorda; c. per negozi, 1 posto auto ogni mq 30 di superficie utile lorda; d. per esercizi pubblici, 1 posto ogni mq 8 di superficie utile lorda e 1 posto auto ogni mq 2.5 metti. Deroghe o eccezioni possono essere concesse dal Municipio solo quando la formazione dei posteggi risultasse oggettivamente impossibile, o fosse in contrasto con il principio di conservazione dei valori storici ambientali nel nucleo. In questo caso il Municipio impone ai proprietari l'obbligo di pagare un contributo pari al 25 % del costo di costruzione del posteggio, compreso il valore del terreno. Frazionamento dei fondi Modifiche di costruzione esistenti Distanza dal bosco Art. 14 Gli indici di occupazione e di sfruttamento di un fondo possono essere utilizzati una volta sola. In caso di frazionamento di un fondo gli indici, sono riportati, nel registro degli indici, a carico della nuova particella nella misura in cui eccedono il limite consentito dalla frazione residua. Una copia dei piani di frazionamento deve essere trasmessa al Municipio prima dell'iscrizione al RF. Art Costruzioni esistenti, non soggette a vincolo PR, possono essere riattrate nel rispetto della volumetria esistente. Nel caso di trasformazione l'indice di sfruttamento non potrà superare quello permesso per la zona. 2. Per costruzioni soggette a vincolo di PR sono autorizzate unicamente le opere di ordinaria manutenzione. Art Tutte le costruzioni devono distare almeno m. 10,0 dal bosco, misurati dalla linea ideale che contorna i tronchi degli alberi più esterni. 2. Deroghe alla distanza dal bosco possono essere concesse dal Municipio, sentito il preavviso dell'autorità forestale, qualora il rispetto di tale distanza 5

6 22.2 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI rendesse praticamente inedificabile il fondo. In ogni caso la distanza dal bosco dovrà essere di almeno ml Deposito di rifiuti vari Art I depositi e le discariche di materiali di qualsiasi genere sono vietati salvo nelle aree appositamente riservate dal Municipio d'intesa con le Autorità cantonali competenti o in quelle identificate da una pianificazione d'ordine superiore. 2. L'esecuzione di depositi o la formazione di discariche è soggetta a permesso di costruzione giusta gli artt. 39 LE e 34 RALE. CAPITOLO III Prescrizioni particolari A. Piano del paesaggio Art Edifici situati fuori Gli interventi nel territorio comunale fuori dalle zone edificabili definito dalla zona edificabile scheda 8.5 del PD "Paesaggio con edifici e impianti degni di protezione" devono mirare alla salvaguardia, al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio storico - architettonico, paesaggistico e culturale. Gli edifici fuori zona edificabile del comune di Villa Luganese sono stati attribuiti alle seguenti diverse categorie: meritevole di conservazione dove é ammesso il cambiamento di destinazione (categoria 1a) edifici rustici ancora utilizzati (o utilizzabili) a scopo agricolo (categoria 1d) diroccato non ricostruibile (categoria 2) edificio già trasformato (categoria 3) edificio già rilevato (categoria 4) La tabella della valutazione fa stato quale documento che designa la categoria in cui ogni edificio é stato classificato. La classificazione non é valida a tempo indeterminato; essa potrà essere modificata qualora lo stato dell'edificio sia alterato. In particolare ai fini dell'autorizzazione alla trasformazione degli edifici meritevoli di conservazione é necessario che gli stessi presentino ancora le caratteristiche che ne hanno determinato la relativa classificazione. 1. Norme edilizie I principi che stanno alla base della trasformazione di un edificio devono rispondere ai criteri di salvaguardia di quei valori culturali, formali, costruttivi e volumetrici insiti nella sua tipologia. L'utilizzazione degli edifici fuori zona edificabile a scopo di residenza primaria é di principio esclusa; deroghe possono essere concesse dal Municipio. Gli interventi devono riflettere le caratteristiche dell'edilizia rurale del luogo e la tipologia originaria dell'edificio. Gli elementi architettonici deturpanti devono essere soppressi al più tardi in occasione di nuovi interventi sostanziali sugli edifici ammessi in base alle presenti norme. 6

7 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI Per la riattazione o la trasformazione degli edifici meritevoli di conservazione (cat. 1a - 1d) sono da osservare le seguenti modalità d'intervento: a) volumetria la volumetria, le altezze dei singoli corpi di fabbrica, la pendenza e l'andamento delle falde e dei colmi dei tetti, come pure le principali caratteristiche tipologiche devono essere mantenute; gli interventi devono tendere al mentenimento degli elementi costruttivi originali, in pariticolare pr quanto concerne le aperture e i muri di facciata. I muri perimetrali devono essere mantenuti nella loro forma e struttura originaria. b) facciate e aperture di regola finestre e prese di luce vanno mantenute. Nuove aperture, o modifiche, sono ammesse solo se compatibili con le caratteristiche formali dell'edificio e delle sue facciate originarie. Nuovi balconi non sono ammessi. c) tetti in generale non può essere modificata la geometria del tetto (orientamento del colmo, sporgente e quote originali). La pendenza delle falde deve riflettere quella originaria e adeguarsi alle caratteristiche della regione. In caso di rifacimento del tetto sono ammesse, come materiale di copertura le tegole laterizie rosse piane (tipo marsigliese) e i coppi. Sono vietati gli squarci nelle falde e la posa di lucernari. d) ampliamenti la trasformazione di edifici meritevoli di conservazione non deve comportare aggiunta alcuna, nemmeno in forma di costruzione accessoria (art. 24 OPT). Una possibilità di ampliamento può essere concessa dal Dipartimento unicamente per quei casi in cui il rispetto e l'osservanza della tipologia dell'edificio ne rende manifestamente impossibile la trasformazione. 1.2 Per gli edifici diroccati (non ricostruibili): Non è ammessa la ricostruzione di questi edifici. 1.3 Per gli edifici rustici già trasformati: Sono ammessi gli interventi di manutenzione straordinaria (lavori di modesta importanza intesi a conservare lo stato e l'uso delle costruzioni esistenti senza modifiche apprezzabili né dall'aspetto esterno né della destinazione) e di recupero, a scopo residenziale, di parti dell'edificio allo stato originale. Per le modalità d'intervento valgono le disposizioni al paragrafo 1.1. Sono ammessi interventi più complessi solo se finalizzati all'effettivo recupero dell'edificio originario. 1.4 Per gli altri edifici rilevati: Gli interventi edificabili sono ammessi in conformità agli art. 22 cpv 2 lett. a) e art. 24 LPT. 2. Sistemazione esterna La sistemazione esterna deve essere improntata sul mantenimento degli elementi di pregio ambiente; in particolare sono da salvaguardare terrazzamenti, muri a secco in pietra e altri manufatti tradizionali, come pure i percorsi storici esistenti. 7

8 22.2 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI La formazione di terrapiani e la modifica dell'andamento naturale del terreno attorno alla costruzione non sono di regola ammessi. La trasformaizone non deve esigere la realizzazione di nuove infrastrutture per il traffico (ar. 24 OPT). Le superfici prative non utilizzate per l'agricoltura devono essere mantenute (sfalcio naturale); i proprietari e gli utenti di edifici trasformati devono tollerare le immissioni derivanti dal corretto esercizio agricolo dei terreni circostanti. La sistemazione di recinzioni è esclusa se non in funzione di uno sfruttamento agricolo del fondo. Per nuove piantagioni ornamentali sono da privilegiare le specie indigene. 3. Impianti tecnici L'autorizzazione edilizia non crea diritti particolari per quanto concerne l'approvvigionamento in acqua potabile e l'estensione o il miglioramento degli esistenti servizi e delle infrastrutture pubbliche. In caso di trasformazione a scopo residenziale di edifici rustici non allacciabili alla rete di canalizzazione occorre definire attraverso una perizia idrogeologica - allestita da un ingegnere qualificato - il sistema da adottare per lo smaltimento delle acque residuali, compatibilmente con le esigenze di protezione ambientale. 4. Requisiti per la domanda di costruzione Tutti gli interventi sugli edifici e sui terreni annessi agli stessi sono soggetti a domanda di costruzione conformemente alle disposizioni della Legge edilizia. La documentazione di una domanda di costruzione comprende: il rilievo fotografico completo dell'edificio documentante lo stato immediato precedente l'inoltro della domanda di costruzione; i piani (piante, sezioni e facciate) in scala 1 : 50 necessari alla completa comprensione del progetto in cui sono evidenziati chiaramente i nuovi interventi (demolizioni e nuove costruzioni) dell'edificio esistente. Dalla documentazione si dovranno comprendere inoltre la destinazione, la volumetria ed i materiali che si intendono utilizzare. Qualora ci fossero elementi di pregio (affreschi, graffiti, portali,...) si invita a farne segnalazione al momento dell'inoltro della domanda, al fine di salvaguardarne il mantenimento. Zona agricola Area forestale Art La zona agricola, segnata in verde senape nel piano del paesaggio, comprende i terreni idonei all'utilizzazione agricola e i terreni che, nell'interesse generale, devono essere utilizzati dall'agricoltura. 2. Nuove costruzioni ed impianti sono ammessi solo se indispensabili per l'attività agricola. 3. Le eccezioni in conformità dell'art. 24 LPT e al diritto cantonale d'applicazione sono ammesse unicamente se non si oppongono agli interessi della gestione agricola del territorio. 4. L'ubicazione e l'aspetto delle costruzioni e degli impianti deve conformarsi alle finalità della protezione dell'ambiente e del paesaggio. Art L'area forestale inserita nel piano a titolo indicativo è soggetta alle legislazioni forestali federali e cantonali. 8

9 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI In caso di dissodamento la superficie sottratta all'area forestale è attribuita alla zona di utilizzazione più affine ad essa limitrofa, salvo specifica disposizione dell'autorità competente. 3. Nel caso in cui l'autorità forestale non riconosca più il carattere boschivo ad una superficie indicata "area forestale" dal PR, la stessa sarà considerata attribuita alla zona di utilizzazione più affine ad essa limitrofa. 4. L'attribuzione ad una zona edificabile di superfici esterne o marginali al perimetro del territorio edificabile è invece soggetta a variante di PR. Corsi d'acqua Zone di protezione delle sorgenti Zone esposte a pericolo di crollo Territorio con contenuti naturalistici e paesaggistici Oggetti di interesse culturale Art. 21 Sul piano sono segnati i principali corsi d'acqua. Tutte le opere o i lavori che abbiano un influsso diretto o indiretto sulla situazione idrologica devono tener conto degli obbiettivi del piano e delle disposizioni della Sezione economia della acque del Dipartimento dell'ambiente. Dai corsi d'acqua dovrà essere ossequita, di regola, una distanza minima di m 6 dall'argine o dalle rive naturali. Art. 22 Fino all'approvazione dei piani di protezione allestiti dall'ingegnere geologo, attualmente in fase di elaborazione, valgono le disposizioni emanate dalla sezione di protezione acque e aria (SPAA) del Dipartimento dell'ambiente e le direttive federali per la determinazione delle acque delle zone ed aree di protezione delle acque sotterranee (edizione 1977, rev. 1982). Art Sulla scorta del piano di protezione allestito dall'ufficio geologico cantonale sono state riportate indicativamente: le zone esposte a rischio di crollo (tratteggio rosso) e quelle potenzialmente interessate agli stessi (tratteggio giallo). la linea di arretramento da rispettare per l'edificazione 2. Qualsiasi intervento all'interno di queste zone, compreso eventuali sistemazioni del terreno, dovrà essere preventivamente autorizzato dall'ufficio geologico cantonale. Art I comprensori d'interesse naturalistico e paesaggistico indicati nel piano del paesaggio sono protetti dalla Confederazione e dal Cantone. 2. Per quanto attiene al diritto federale, fa stato l'ordinanza riguardante l'inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali (OIFP) del 10 agosto Per quanto riguarda il diritto cantonale valgono le disposizioni definite dal Regolamento sulla protezione della flora e della fauna, del 1 luglio 1975 e la legge federale sulla protezione della natura del 1 luglio Art Gli oggetti di interesse culturale indicati sul Piano con un quadratino rosso sono: 9

10 22.2 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI Chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta (edificio iscritto nell'elenco cantonale dei monumenti storici ed artistici) Cappella di S. Maria del Parlò Affresco sulla facciata dell'edificio al mappale n 255 (113 RFD). Pozzo artesiano Fornace Tana di Salvadigei Massi erratici in località Creda 2. Sono vietati tutti gli interventi che potrebbero danneggiare l'integrità, ostacolarne la vista o alterare l'ambiente circostante. 3. Sono riservate le disposizioni della legislazione cantonale sulla protezione dei monumenti storici ed artistici. 4. I portici indicati sul piano di dettaglio del nucleo sono da salvaguardare. Il piano evidenzia inoltre le facciate degli edifici di particolare pregio architettonico e ambientale, che devono mantenere il loro aspetto originario. Il Municipio può prescrivere le misure necessarie alla decorsa conservazione dei detti oggetti. Tutela dei ritrovamenti archeologici Zona di protezione dei monumenti Territorio senza destinazione specifica Roulottes, Mobilhomes, ecc. Art. 25 bis 10 I contenuti archeologici del territorio comunale sono protetti in virtù del decreto legislativo per la tutela dei ritrovamenti archeologici del 26 gennaio Chiunque scavando nel proprio o nell'altrui terreno scoprisse oggetti archeologici, relique di tombe o di altre costruzioni antiche, deve sospendere lo scavo, provvedere perchè nessuno manometta i ritrovamenti e darne immediata comunicazione al Municipio, alla polizia cantonale o all'ufficio cantonale dei monumenti storici del Dipartimento dell'ambiente. Art. 26 In questa zona ogni nuovo intervento deve essere concesso solo nel rigoroso rispetto delle norme vigenti in materia di protezione dei monumenti e del paesaggio, sentito il parere della Commissione monumenti storici. Art Il territorio senza destinazione specifica comprende tutte le aree per le quali non sono previste utilizzazioni e obiettivi pianificatori particolari. Tutto questo territorio è soggetto alle disposizioni dell'art. 24 LPT e della legislazione cantonale di applicazione. Art. 28 Su tutto il territorio comunale é vietata la posa di case prefabbricate trainabili tipo roulottes, mobil-homes, ecc. Zona di mantenimento dei terreni secchi Art. 28 bis 1. I terreni secchi inseriti nel "inventario dei terreni secchi del Ticino" sono riportati, a titolo indicativo, sul piano generale del paesaggio in scala 1 : 5000 e parzialmente sul piano fondamentale 1 :

11 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI Per queste zone, di grande importanza dal profilo dei contenuti naturalistici, il Piano si prefigge la loro salvaguardia ambientale. Sono vietati quindi tutti gli interventi e le attività che potrebbero comprometterne l'integrità. 3. Allo scopo di salvaguardare l'equilibrio di questi prati, il Municipio sentito o su richiesta del Dipartimento dell'ambiente, ne grantisce lo sfalcio o qualsisi altro intervento necessario alla loro protezione. B. Piano delle zone Art. 29 Finalità La divisione del territorio comunale in zone é stabilita dal piano delle zone che ne precisa i caratteri, la tipologia delle costruzioni, i requisiti e i vincoli edificatori. Zone edificabili Zona NV - Nucleo del villaggio Art. 30 Il territorio giurisdizionale di Villa Luganese é suddiviso nelle seguenti zone edificabili: zona del nucleo del villaggio (NV) zona residenziale estensiva R2 zona residenziale estensiva R2S con prescrizioni speciali zona residenziale intensiva R3 zona artigianale Art Comprende il nucleo tradizionale per il quale devono essere salvaguardati i valori architettonici e ambientali. 2. In questa zona sono concessi i seguenti tipi di intervento, cumulabili: a) in generale il riattamento ossia il risanamento di un edificio senza ampliamento o cambiamento di destinazione; la trasformazione ossia il risanamento di un edificio con cambiamento di destinazione, senza ampliamenti; la ricostruzione ossia il ripristino di un edificio demolito, senza ampliamenti, se l'intervento contribuisce a valorizzare l'aspetto originario del nucleo; la demolizione quando le caratteristiche strutturali e tipologiche dell'edificio impediscono il suo mantenimento. Possono essere demoliti, senza obbligo di ricostruzione, inoltre edifici accessori che non conferiscono al nucleo peculiare valore paesaggistico e ambientale; piccoli ampliamenti 11

12 22.2 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI giustificati da reali esigenze tecniche o funzionali, tali da non snaturare l'edificio o il suo ambiente. b) in particolare coperture le falde e le pendenze devono essere mantenute. È vietata la formazione di squarci e terrazze nelle falde dei tetti. Non è ammessa la posa di collettori solari sui tetti e sulle facciate. Come materiale di copertura sono ammesse le tegole di colore rosso o bruno di coppi. intonaci e colori il materiale di finitura delle facciate o le strutture ed il colore dell'intonaco devono inserirsi armoniosamente nell'ambiente. Non sono ammessi intonaci plastificati. Piccole sopraelevazioni di edifici con pareti in pietrame a vista devono essere eseguite con tecniche e materiali coerenti con quelli esistenti; altrimenti è richiesta la intonacatura delle facciate. aperture le aperture dovranno, di regola, essere di forma verticale e chiudibili con gelosie in legno. Serramenti sono da eseguire in legno. balconi e loggiati strutture esistenti possono essere restaurate nel rispetto dei materiali e delle tecniche originarie. Nuovi balconi, loggiati e porticati sono ammessi solo se gli interventi si adeguano alle caratteristiche e alle dimensioni delle tipologie tradizionali. distanze le distanze da rispettare sono: a. da un fondo aperto: a confine o a m 1.50 b. verso un edificio senza aperture: in contiguità o a m 3.00 c. verso un edificio con aperture: m 4.00 posteggi nella zona NV può essere fatto divieto di realizzare posteggi e autorimesse private che contrastino con gli obiettivi di salvaguardia ambientale propugnati dal PR. In tal caso il Municipio preleverà il contributo sostitutivo previsto all'art. 13. domanda di costruzione 12

13 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI 22.2 la domanda, oltre a quanto richiesto dalla legge edilizia, dovrà essere completata da una documentazione fotografica (una copia) dell'edificio e delle sue adiacenze. Zona R2 - Residenziale estensiva Art. 32 Costruzioni concesse: residenziali e aziende non moleste. È proibita qualsiasi attività molesta. Devono essere rispettate le seguenti norme edificatorie particolari: indice di occupazione massimo: 30% indice di sfruttamento massimo: 0.4 altezza massima degli edifici: m 7.00 altezza massima degli edifici al colmo: m distanza minima dai confini: m per lunghezze di facciata fino a m 20 (vedi art. 10.7). Zona R2s - Residenziale estensiva con prescrizioni speciali Art Comprende la zona edificabile a contatto con il nucleo tradizionale, indicata sul piano 1:2000 con raster puntinato. 2. Per questa zona l'edificazione è regolamentata dalle linee di arretramento indicate sul piano di dettaglio del nucleo (1:500). Valgono le seguenti prescrizioni: costruzione concesse: residenziali e aziende non moleste indici di sfruttamento: 0.4 altezza massima degli edifici: m 7.00 altezza massima degli edifici al colmo: m 9.00 distanza minima da confine (se non indicato da linee di arretramento): m non sono ammesse coperture piane materiale di copertura: tegole rosse o brune o coppi pendenza e sporgenza delle falde: in armonia con quelle tipiche della zona del nucleo limitrofa. 3. Allo scopo di favorire una soluzione urbanisticamente corretta nel rispetto degli obiettivi di salvaguardia del complesso monumentale l'edificabilità del mappale no. 318 (12 RFD) è regolamentata dalle seguenti disposizioni: superficie edificabile: quella indicata con tratteggio sul piano, delimitata da linee di arretramento superficie utile lorda massima: mq 870 altezza massima degli edifici: m tetto a due falde, con pendenze e sporgenze in armonia con quelle tipiche della zona di nucleo limitrofa materiale di copertura: tegole rosse o brune, coppi. 4. L'edificazione della particella n. 173 (RFD) è consentita solo all'interno del comparto tratteggiato come indicato sul piano di dettaglio del nucleo 1:500. Valgono le seguenti prescrizioni: superficie utile lorda massima: 400 mq 13

14 22.2 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI altezza massima degli edifici: m 7.00 altezza massima degli edifici al colmo: m 9.00 tetti a 2 falde, con pendenze e sporgenze in armonia con quelle tipiche della zona di nucleo limitrofe materiale di copertura: tegole rosse o brune, coppi. Zona residenziale intensiva R3 Zona artigianale Art Comprende la zona indicata sul piano con colore rosso. 2. Nella zona R3 sono ammessi edifici a carattere residenziale, commerciale e artigianale non molesto. 3. Valgono le seguenti disposizioni: l'indice di sfruttamento massimo: 0.5 l'indice di occupazione massimo: 40% l'altezza massima del fabbricato alla gronda: ml 9.00, al colmo: ml la distanza minima dal confine: ml è ammessa la contiguità non sono ammessi tetti piani Il Municipio, in accordo con le competenti autorità cantonali, può ordinare qualsiasi misura di carattere estetico-architettonico (volumetria, orientamento degli edifici, tipo e colore dell'intonaco, aperture, ecc.) al fine di garantire un opportuno inserimento paesaggistico. Art La zona definita artigianale comprende l'area indicata sul piano con colore viola. Essa è destinata a piccole attività artigianali poco moleste, a depositi per imprese locali e ad altre utilizzazioni non compatibili con la zona residenziale o con la zona nucleo del villaggio. 2. Non sono permesse le abitazioni, fatta eccezione per gli alloggi destinati al personale di sorveglianza degli insediamenti. 3. Valgono le seguenti disposizioni: indice di edificabilità: mc/mq 2.5 indice di occupazione massimo: 40% altezza massima degli edifici: m altezza massima degli edifici dalla quota della strada principale: m 6.00 distanza minima dai confini: m 4.00 è ammessa la contiguità 4. Allo scopo di favorire un corretto inserimento urbanistico le costruzioni devono essere orientate parallelamente o perpendicolarmente alla pendenza del terreno. CAPITOLO C. PIANO DEL TRAFFICO Visibilità accessi Art Gli accessi sulle strade devono consentire una buona visibilità e non devono ostacolare il traffico viario, in particolare: 14

15 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI 22.2 a. le entrate delle autorimesse devono essere arretrate di almeno ml 5.00 dal ciglio stradale, compreso il marciapiede o a m 4,50, qualora è già avvenuta la cessione di cm 50 al Comune per l'allargamento della strada. Deroghe possono venire concesse, dall'autorità competente, per ragioni di tutela paesaggistica; b. per una profondità di almeno ml dalla proprietà pubblica, l'accesso deve avere una pendenza massima del 5%; c. muri di cinta, siepi, scarpate, ecc. devono permettere una sufficiente visibilità; d. si richiama la legge sulle strade del 23 marzo CAPITOLO D. PIANO DEGLI EDIFICI E ATTREZZATURE PUBBLICHE Zona AP - EP Interesse pubblico di proprietà privata Art. 37 Comprende le superfici adibite o riservate per attrezzature e costruzioni d'interesse pubblico. Art. 38 Comprende le superfici adibite o riservate per gli edifici privati di interesse pubblico. Questi fondi restano di proprietà privata; in caso di cambiamento di destinazione è tuttavia riservato all'ente pubblico il diritto di espropriazione per garantire il mantenimento dell'attuale utilizzazione di interesse pubblico. CAPITOLO E. PIANO DEI SERVIZI TECNOLOGICI Definizione Art. 39 I piani dei servizi tecnologici, specificano gli interventi inerenti all'acquedotto, alle canalizzazioni, alla depurazione ed alla raccolta ed eliminazione dei rifiuti. I piani hanno carattere definitivo. PER IL CONSIGLIO COMUNALE Il Presidente: Il Segretario: Manfredo Forni Elisabetta Bianchi Adottato dal Consiglio Comunale nella seduta del 19 giugno Esposto al pubblico nel periodo compreso tra il 1 e il 30 settembre Approvato dal Consiglio di Stato il 22 dicembre Note: 1 Articolo modificato con variante approvata dal CdS con ris. no del 26 giugno Lettera b inserita d'ufficio con ris. CdS no del 22 dicembre Capoverso 5 lettera d, inserita d'ufficio dal CdS con ris. no del 22 dicembre Articolo integralmente modificato d'ufficio dal CdS con. ris. no del 22 dicembre Articolo integralmente modificato d'ufficio dal CdS con ris. no del 22 dicembre

16 22.2 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI VILLA LUGANESE, NORME DI 6 Articolo modificato con variante approvata dal CdS con ris. no 3277 del 26 giugno Articolo integralmente modificato d'ufficio dal CdS con ris. no del 22 dicembre Capoverso 3 completato d'ufficio dal CdS con ris. no del 22 dicembre Elenco al capoverso 1 completato d'ufficio dal CdS con ris del 22 dicembre Nuovo articolo inserito dal CdS con ris. no del 22 dicembre Articolo modificato d'ufficio dal CdS con ris. no del 22 dicembre Articolo modificato con variante approvata dal CdS con ris. no del 27 giugno Articolo modificato con variante approvata dal CdS con ris. no del 27 giugno Articolo modificato con variante approvata dal CdS con ris. no del 27 giugno Lettera d. inserita d'ufficio dal CdS con ris. no del 22 dicembre

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI STABIO PIANO PARTICOLAREGGIATO FALCETTE. Introduzione alle norme di attuazione

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI STABIO PIANO PARTICOLAREGGIATO FALCETTE. Introduzione alle norme di attuazione PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI STABIO PIANO PARTICOLAREGGIATO FALCETTE Introduzione alle norme di attuazione Le norme di attuazione del Piano particolareggiato (NAPP) si integrano e vengono completate

Dettagli

COMUNE DELLE. Piano regolatore della Sezione di Borgnone NORME DI ATTUAZIONE DOCUMENTO CONFORME ALLA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO

COMUNE DELLE. Piano regolatore della Sezione di Borgnone NORME DI ATTUAZIONE DOCUMENTO CONFORME ALLA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO COMUNE DELLE CENTOVALLI Piano regolatore della Sezione di Borgnone NORME DI ATTUAZIONE DOCUMENTO CONFORME ALLA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO ris. n 4530 del 27 ottobre 1999 D IPA R T IM E N TO D E L

Dettagli

CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE 1 CAPITOLO II NORME EDIFICATORIE GENERALI 2

CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE 1 CAPITOLO II NORME EDIFICATORIE GENERALI 2 INDICE CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE 1 Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Base legale Comprensorio Componenti Obiettivi di PR Oggetto di applicazione CAPITOLO II NORME EDIFICATORIE GENERALI 2 Art. 6 Condizioni

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI M U R A L T O NORME DI ATTUAZIONE. Approvato dal Consiglio comunale:

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI M U R A L T O NORME DI ATTUAZIONE. Approvato dal Consiglio comunale: PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI M U R A L T O NORME DI ATTUAZIONE Approvato dal Consiglio comunale: Risoluzione no. 82.21 del 17.1.1983 1 CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE Art. 1 Base legale Legislazione applicabile

Dettagli

VARIANTE DI PR PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL NUCLEO TRADIZIONALE DI GERSO (PPNTG) NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO. Comune di Massagno

VARIANTE DI PR PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL NUCLEO TRADIZIONALE DI GERSO (PPNTG) NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO. Comune di Massagno Comune di Massagno VARIANTE DI PR PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL NUCLEO TRADIZIONALE DI GERSO (PPNTG) NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO Studi Associati SA via Zurigo 19 CP 4046 CH-6904 Lugano

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI CERTARA, NORME DI ATTUAZIONE

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI CERTARA, NORME DI ATTUAZIONE 24.1 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI CERTARA, NORME DI ATTUAZIONE Approvato dal Consiglio di Stato il 16 giugno 1992 con ris. n. 5015 CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE Base legale Zone e

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI FAIDO sezione Calonico CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE 1 CAPITOLO II NORME EDIFICATORIE GENERALI 2

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI FAIDO sezione Calonico CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE 1 CAPITOLO II NORME EDIFICATORIE GENERALI 2 INDICE CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE 1 Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Base legale Comprensorio Componenti Obiettivi di PR effetto Oggetto di applicazione CAPITOLO II NORME EDIFICATORIE GENERALI 2 Art.

Dettagli

CITTA' DI LOCARNO PIANO REGOLATORE PARTICOLAREGGIATO DI PIAZZA MURACCIO

CITTA' DI LOCARNO PIANO REGOLATORE PARTICOLAREGGIATO DI PIAZZA MURACCIO CITTA' DI LOCARNO PIANO REGOLATORE PARTICOLAREGGIATO DI PIAZZA MURACCIO NORME DI ATTUAZIONE Il Consiglio Comunale di Locarno, vista la Legge d'applicazione della legge federale sulla pianificazione del

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI FAIDO SETTORE ROSSURA

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI FAIDO SETTORE ROSSURA CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE Art. 1 Base legale legislazione applicabile 1. Il Piano regolatore (PR) comunale prende origine dalla Legge federale sulla pianificazione del territorio del 22 giugno 1979

Dettagli

Norme di attuazione del Piano Particolareggiato del Centro storico di Bellinzona

Norme di attuazione del Piano Particolareggiato del Centro storico di Bellinzona 4 Norme di attuazione del Piano Particolareggiato del Centro storico di Bellinzona Città di Bellinzona 1. TITOLO I Disposizioni generali Art. 1 Base legale e legislazione applicabile 1. La base legale

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI PAMBIO-NORANCO NORME DI ATTUAZIONE

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI PAMBIO-NORANCO NORME DI ATTUAZIONE 16.2 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI PAMBIO-NORANCO NORME DI ATTUAZIONE Adottato dal Consiglio Comunale il 3 febbraio 1978 CAPITOLO I Norme introduttive Scopo, effetti Componenti Art.

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI FAIDO - sezione Mairengo

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI FAIDO - sezione Mairengo INDICE CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE 1 Art. 1 Art. 2 Art. 3 Base legale - Legislazione applicabile Scopo, effetti Componenti CAPITOLO II NORME GENERALI 2 Art. 4 Condizioni per l edificabilità di un fondo

Dettagli

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL NUCLEO TRADIZIONALE NORME D ATTUAZIONE

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL NUCLEO TRADIZIONALE NORME D ATTUAZIONE PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL NUCLEO TRADIZIONALE edizione 1989 Base legale Art. 1 II piano particolareggiato (PP) del nucleo tradizionale di Melano, le sue componenti ed in particolarelle presenti norme,

Dettagli

NORME GENERALI 1 Art. 1 Principi generali Art. 2 Componenti del piano particolareggiato Art. 3 Applicabilità delle norme di piano regolatore

NORME GENERALI 1 Art. 1 Principi generali Art. 2 Componenti del piano particolareggiato Art. 3 Applicabilità delle norme di piano regolatore INDICE NORME GENERALI 1 Art. 1 Principi generali Art. 2 Componenti del piano particolareggiato Art. 3 Applicabilità delle norme di piano regolatore CAPITOLO I - PATRIMONIO EDILIZIO 2 Art. 4 Edificio da

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI GANDRIA - PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL NUCLEO DI GANDRIA

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI GANDRIA - PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL NUCLEO DI GANDRIA 15.4.1 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI GANDRIA - PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL NUCLEO DI GANDRIA Adottato dal Consiglio Comunale il 10 dicembre 1993 CAPITOLO I Disposizioni generali Art.

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI LUGANO - PP2 - PIANO PARTICOLAREGGIATO DELLA ZONA PIAZZA MOLINO NUOVO NORME DI ATTUAZIONE

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI LUGANO - PP2 - PIANO PARTICOLAREGGIATO DELLA ZONA PIAZZA MOLINO NUOVO NORME DI ATTUAZIONE 11.5 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI LUGANO - PP2 - PIANO PARTICOLAREGGIATO DELLA ZONA PIAZZA MOLINO NUOVO NORME DI ATTUAZIONE Adottato dal Consiglio Comunale il 25 febbraio 1992 Definizione

Dettagli

LISTATO ZONE ED ELEMENTI CANTONALI Indicazioni esplicative generali relative alla struttura e ai contenuti dei listati

LISTATO ZONE ED ELEMENTI CANTONALI Indicazioni esplicative generali relative alla struttura e ai contenuti dei listati LISTATO ZONE ED ELEMENTI CANTONALI Indicazioni esplicative generali relative alla struttura e ai contenuti dei listati Nell ambito dell informatizzazione dei PR, i listati delle zone e degli elementi cantonali

Dettagli

NORME D ATTUAZIONE (NAPR)

NORME D ATTUAZIONE (NAPR) NORME D ATTUAZIONE (NAPR) In questo capitolo sono raggruppate tutte le modifiche d ufficio decretate dal Consiglio di Stato nell ambito della risoluzione d approvazione del 7 febbraio 2006. Per maggiore

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI LUGANO - PP1 - PIANO PARTICOLAREGGIATO DELLA ZONA LANDRIANI NORME DI ATTUAZIONE

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI LUGANO - PP1 - PIANO PARTICOLAREGGIATO DELLA ZONA LANDRIANI NORME DI ATTUAZIONE 11.4 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI LUGANO - PP1 - PIANO PARTICOLAREGGIATO DELLA ZONA LANDRIANI NORME DI ATTUAZIONE Adottato dal Consiglio Comunale il 6 novembre 1989 Definizione Rapporti

Dettagli

INTERCOMUNALE PIANO REGOLATORE

INTERCOMUNALE PIANO REGOLATORE PIANO REGOLATORE INTERCOMUNALE Comune di CADENAZZO Comune di S. ANTONINO Norme di attuazione PLANIDEA S.A. - PIANIFICAZIONE URBANISTICA E STUDI AMBIENTALI Sergio Rovelli e Pierino Borella urbanisti, ingg.

Dettagli

Piano regolatore approvato dal Consiglio di Stato con risoluzioni n. 819 del 7 febbraio 1980; n del 20 dicembre 1994 (varianti)

Piano regolatore approvato dal Consiglio di Stato con risoluzioni n. 819 del 7 febbraio 1980; n del 20 dicembre 1994 (varianti) Comune di Salorino Norme di attuazione Piano regolatore Piano regolatore approvato dal Consiglio di Stato con risoluzioni n. 819 del 7 febbraio 1980; n. 5549 del 7 agosto 1990 (varianti) n. 11627 del 20

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI GRANCIA NORME DI ATTUAZIONE ========================================= INDICE

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI GRANCIA NORME DI ATTUAZIONE ========================================= INDICE PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI GRANCIA NORME DI ATTUAZIONE ========================================= INDICE Capitolo I Norme introduttive - art. 1 base legale legislazione applicabile - art. 2 obiettivi

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LOCARNO

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LOCARNO PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LOCARNO NORME DI ATTUAZIONE - 1 - NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LOCARNO/TERRITORIO URBANO TITOLO PRIMO NORME INTRODUTTIVE Art. 1 Base legale 1 Il

Dettagli

Comune di San Vittore

Comune di San Vittore Comune di San Vittore Cantone dei Grigioni REGOLAMENTO PIANO DI QUARTIERE PALA SAN VITTORE - Regolamento piano quartiere PALA Pagina 1 di 8 Indice A. PRESCRIZIONI GENERALI... 3 Art. 1 Perimetro del piano

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI GANDRIA NORME DI ATTUAZIONE

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI GANDRIA NORME DI ATTUAZIONE 15.4 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI GANDRIA NORME DI ATTUAZIONE Adottato dal Consiglio Comunale il 10 febbraio 1993 Vista la Legge federale sulla pianificazione del territorio del 1

Dettagli

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE. CITTÀ DI MENDRISIO / Quartiere di Capolago

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE. CITTÀ DI MENDRISIO / Quartiere di Capolago RME DI ATTUAZIONE DEL PIA REGOLATORE CITTÀ DI MENDRIO / Quartiere di Capolago Gennaio 1986 Ottobre 1996 1 I. RME INTRODUTTIVE 4 Art. 1 Base legale, Legislazione applicabile 4 Art. 2 Scopo, effetti 4 Art.

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI FAIDO sezione di Calpiogna

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI FAIDO sezione di Calpiogna INDICE CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE Art. 1 Base legale - Legislazione applicabile 1 Art. 2 Scopo, effetti Art. 3 Componenti Art. 4 Siti e paesaggi pittoreschi CAPITOLO II NORME EDIFICATORIE GENERALI Art.

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI MAGGIA settore LODANO. CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE 1 Art. 1 Base legale Art. 2 Obiettivi Art.

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI MAGGIA settore LODANO. CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE 1 Art. 1 Base legale Art. 2 Obiettivi Art. INDICE CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE 1 Art. 1 Base legale Art. 2 Obiettivi Art. 3 Componenti CAPITOLO II NORME EDIFICATORIE GENERALI 2 Art. 4 Edificabilità di un fondo Art. 5 Definizioni Art. 6 Residenza

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI BOGNO, NORME DI ATTUAZIONE

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI BOGNO, NORME DI ATTUAZIONE 23.1 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI BOGNO, NORME DI ATTUAZIONE approvato dal Consiglio di Stato il 26 maggio 1993 con ris. n. 4094 CAPITOLO 1 NORME INTRODUTTIVE Base legale Scopi e effetti

Dettagli

COMUNE DI LUMINO PIANO REGOLATORE

COMUNE DI LUMINO PIANO REGOLATORE COMUNE DI LUMINO PIANO REGOLATORE VARIANTE DI POCO CONTO PIANO DI QUARTIERE BOSNIGA ai sensi degli art. 34 e 35 Lst Incarto per approvazione del Dipartimento del territorio 18 dicembre 2013 Studi Associati

Dettagli

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LOCARNO/TERRITORIO SUL PIANO DI MAGADINO

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LOCARNO/TERRITORIO SUL PIANO DI MAGADINO NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LOCARNO/TERRITORIO SUL PIANO DI MAGADINO CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE Art. 1 Base legale 1 Il piano regolatore (in seguito solo PR) prende origine

Dettagli

COMUNE DI LUMINO PIANO REGOLATORE NORME DI ATTUAZIONE

COMUNE DI LUMINO PIANO REGOLATORE NORME DI ATTUAZIONE COMUNE DI LUMINO PIANO REGOLATORE NORME DI ATTUAZIONE aggiornamento: 7 marzo 2017 Municipio di Lumino Adozione e approvazione: - 15.7.1993: Adozione del Consiglio Comunale; - 29.3.1995: Approvazione del

Dettagli

Comune di Giornico. Norme di attuazione. Piano regolatore approvato dal Consiglio di Stato con risoluzione n. 57 del 9 gennaio 1990

Comune di Giornico. Norme di attuazione. Piano regolatore approvato dal Consiglio di Stato con risoluzione n. 57 del 9 gennaio 1990 Comune di Giornico Piano regolatore approvato dal Consiglio di Stato con risoluzione n. 57 del 9 gennaio 1990 Norme di attuazione Modifiche approvate dal Consiglio di Stato con risoluzioni n. 7510 del

Dettagli

1. PREMESSA STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VIGENTI STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VARIANTE...

1. PREMESSA STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VIGENTI STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VARIANTE... SOMMARIO 1. PREMESSA... 2 2. STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VIGENTI... 2 3. STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VARIANTE... 5 1 1. PREMESSA In seguito alle considerazioni riportate

Dettagli

SCHEDA D AMBITO scheda n. 1

SCHEDA D AMBITO scheda n. 1 SCHEDA D AMBITO scheda n. 1 tessuto urbano consolidato non soggetto a particolare disciplina intervento di nuova costruzione = lettera e), comma 1, art. 3 D.P.R. edilizio diretto di cui all art. 1, comma

Dettagli

COMUNE DI COMANO NORME DI ATTUAZIONE PIANO REGOLATORE

COMUNE DI COMANO NORME DI ATTUAZIONE PIANO REGOLATORE COMUNE DI COMANO NORME DI ATTUAZIONE PIANO REGOLATORE STATO 22.4.2009 I. NORME INTRODUTTIVE Art. 1 Base legale 1. Il piano regolatore comunale prende origine dalla legge sulla pianificazione del territorio

Dettagli

PR Norme di attuazione del piano regolatore PR-CN. Piano Regolatore. Comune del Gambarogno Sezione di Contone

PR Norme di attuazione del piano regolatore PR-CN. Piano Regolatore. Comune del Gambarogno Sezione di Contone PR-CN Comune del Gambarogno Sezione di Contone Piano Regolatore PR.2012 Norme di attuazione del piano regolatore Data: Marzo 2013 STUDI ASSOCIATI S.A. via Zurigo 19-6904 Lugano tel. 091 910 17 30 - fax

Dettagli

Dati generali. Villino. n/r. edificio residenziale bifamiliare. privata. utilizzato parzialmente utilizzato non utilizzato. Riferimenti archivistici

Dati generali. Villino. n/r. edificio residenziale bifamiliare. privata. utilizzato parzialmente utilizzato non utilizzato. Riferimenti archivistici Dati generali Denominazione Villino Localizzazione via Gorizia 5 Datazione fra il 1913 ed il 1928 Autore Oggetto Proprietà edificio residenziale bifamiliare privata Proprietari Grado di Utilizzo utilizzato

Dettagli

Art. 15 Cornici di gronda Le cornici di gronda devono avere un aggetto massimo fino a ml. 1,50, compreso le grondaie.

Art. 15 Cornici di gronda Le cornici di gronda devono avere un aggetto massimo fino a ml. 1,50, compreso le grondaie. Art. 1 - Ambito territoriale Il territorio interessato dal presente Piano Urbanistico Attuativo (P.U.A.) è quello che risulta entro il perimetro nella Tav. 3.01 Dimensionamento del piano- e indicato nel

Dettagli

COMUNE DI LUMINO PIANO REGOLATORE NORME DI ATTUAZIONE. Paolo Della Bruna arch. dipl. ETHZ pianificatore NDS-ORL

COMUNE DI LUMINO PIANO REGOLATORE NORME DI ATTUAZIONE. Paolo Della Bruna arch. dipl. ETHZ pianificatore NDS-ORL COMUNE DI LUMINO PIANO REGOLATORE NORME DI ATTUAZIONE Paolo Della Bruna arch. dipl. ETHZ pianificatore NDS-ORL Municipio di Lumino Con la Risoluzione nr. 2137, del 29 marzo 1995, il Consiglio di Stato

Dettagli

ART. 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE DEL PIANO DI RECUPERO

ART. 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE DEL PIANO DI RECUPERO ART. 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE DEL PIANO DI RECUPERO [1] Sono interessati dal presente Piano di Recupero gli immobili e le aree così come individuati nella Tavola n 6 - DOCUMENTAZIONE CATASTALE con elenco

Dettagli

COMUNE DI CUGNASCO NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE

COMUNE DI CUGNASCO NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE COMUNE DI CUGNASCO NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE Capitolo I - Norme introduttive Capitolo II - Norme edificatorie generali Capitolo III - Norme particolari per il paesaggio Capitolo IV - Norme

Dettagli

Gravesano. Comune di. Norme di attuazione (art. 29 LALPT) Agosto 2008 PLANIDEA S.A. - PIANIFICAZIONE URBANISTICA E STUDI AMBIENTALI

Gravesano. Comune di. Norme di attuazione (art. 29 LALPT) Agosto 2008 PLANIDEA S.A. - PIANIFICAZIONE URBANISTICA E STUDI AMBIENTALI Comune di Gravesano Agosto 2008 Norme di attuazione (art. 29 LALPT) PLANIDEA S.A. - PIANIFICAZIONE URBANISTICA E STUDI AMBIENTALI Pierino Borella e Sergio Rovelli urbanisti, ingg. dipl. ETH Via Campagna

Dettagli

Norme Tecniche di Attuazione

Norme Tecniche di Attuazione COMUNE DI CORTONA - AREZZO PIANO DI RECUPERO DI FABBRICATO e PORZIONE DI FABBRICATO Località Case Sparse Terontola Piano di Recupero ai sensi della Legge Regionale n. 1 del 2005 e del Regolamento Urbanistico

Dettagli

Swissolar Svizzera italiana. Giornata sul solare: le recenti modifiche legislative in ambito di impianti solari. Tiziana Brignoni

Swissolar Svizzera italiana. Giornata sul solare: le recenti modifiche legislative in ambito di impianti solari. Tiziana Brignoni Swissolar Svizzera italiana Giornata sul solare: le recenti modifiche legislative in ambito di impianti solari Tiziana Brignoni Bellinzona, giovedì 03 luglio 2014 1 Tema trattato Modifiche legislative

Dettagli

COMUNE DI BEDANO NORME DI ATTUAZIONE

COMUNE DI BEDANO NORME DI ATTUAZIONE COMUNE DI BEDANO NORME DI ATTUAZIONE Approvate dal Consiglio di Stato come a ris. no. 7010 del 4 ottobre 1988 e successive varianti approvate dal Consiglio di Stato come a - ris.no.5523del2luglio1991 -

Dettagli

TITOLO I Base legale, componenti PR

TITOLO I Base legale, componenti PR 17.1 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI PAZZALLONORME DI ATTUAZIONE Adottato dal Consiglio Comunale il 29 marzo 1990 TITOLO I Base legale, componenti PR Base legale Legislazione applicabile

Dettagli

Allegato A. ESTRATTI STRUMENTO URBANISTICO GENERALE (VIGENTE, VARIANTE) ART e 24 DELLE NTA DEL PRG

Allegato A. ESTRATTI STRUMENTO URBANISTICO GENERALE (VIGENTE, VARIANTE) ART e 24 DELLE NTA DEL PRG COMUNE DI DOLO Provincia di Venezia settore urbanistica ed edilizia privata VARIANTE URBANISTICA PARZIALE - AI SENSI DEL I COMMA, ARTICOLO 48 DELLA LEGGE REGIONALE 23 APRILE 2004 N. 11, AI SENSI DELLE

Dettagli

STRALCI N.T.A. stato attuale

STRALCI N.T.A. stato attuale COMUNE DI LORETO Provincia di Ancona IV SETTORE Urbanistica, Edilizia Privata, Ambiente Ecologia L.R. n.34/1992 e ss.mm.ii. VARIANTE AL PRG PER ZONIZZAZIONE AREE PRODUTTIVE / COMMERCIALI - ADOZIONE - STRALCI

Dettagli

Norme Tecniche di Attuazione

Norme Tecniche di Attuazione COMUNE DI CORTONA - AREZZO REGOLAMENTO URBANISTICO variante n. 000 Disciplina degli interventi sul patrimonio edilizio esistente in zona E in località Case Sparse Terontola Variante al Regolamento Urbanistico

Dettagli

COMUNE DI COMANO NORME DI ATTUAZIONE PIANO REGOLATORE

COMUNE DI COMANO NORME DI ATTUAZIONE PIANO REGOLATORE COMUNE DI COMANO NORME DI ATTUAZIONE PIANO REGOLATORE STATO 22.4.2009 I. NORME INTRODUTTIVE Art. 1 Base legale 1. Il piano regolatore comunale prende origine dalla legge sulla pianificazione del territorio

Dettagli

Titolo l DISPOSIZIONI GENERALI

Titolo l DISPOSIZIONI GENERALI Titolo l DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 (Finalità delle norme) Le norme di attuazione e gli elaborati grafici di progetto, costituiscono gli strumenti per l'organizzazione del territorio comunale, secondo

Dettagli

n. 98 Localizzazione GRAGNOLA Dati catastali Foglio 4 map. 1082

n. 98 Localizzazione GRAGNOLA Dati catastali Foglio 4 map. 1082 n. 98 Localizzazione GRAGNOLA Dati catastali Foglio 4 map. 1082 A) STATO VIGENTE Destinazione Urbanistica Sezione: C Foglio: 4 Mappale: 1082 - Disciplina dei Sistemi Territoriali: Area interna all UTOE

Dettagli

Norme di Attuazione (NAPR)

Norme di Attuazione (NAPR) 1 Comune di Vezia PIANO REGOLATORE APPROVATO DAL CONSIGLIO DI STATO IL 5 DICEMBRE 1989 CON RISOLUZIONE N 9986 Norme di Attuazione (NAPR) Aggiornamenti: Approvazione del Consiglio di Stato: - 10.04.1991-22.12.1993-23.12.1996-22.12.1999-13.11.2001-16.02.2005-23.04.2008-13.09.2017-10.04.2018

Dettagli

COMUNE DELLE. Piano regolatore della Sezione di Palagnedra NORME DI ATTUAZIONE DOCUMENTO CONFORME ALLA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO

COMUNE DELLE. Piano regolatore della Sezione di Palagnedra NORME DI ATTUAZIONE DOCUMENTO CONFORME ALLA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO COMUNE DELLE CENTOVALLI Piano regolatore della Sezione di Palagnedra NORME DI ATTUAZIONE DOCUMENTO CONFORME ALLA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO ris. n 3103 del 10 luglio 2003 D IPA R T IM E N TO D E

Dettagli

COMUNE DI SANT ANTONINO NORME DI ATTUAZIONE DOCUMENTO CONFORME ALLA DECISIONE DEL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO. del 27 agosto 2014

COMUNE DI SANT ANTONINO NORME DI ATTUAZIONE DOCUMENTO CONFORME ALLA DECISIONE DEL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO. del 27 agosto 2014 COMUNE DI SANT ANTONINO NORME DI ATTUAZIONE DOCUMENTO CONFORME ALLA DECISIONE DEL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO del 27 agosto 2014 D IPA RTIM E N TO D E L TE R R ITO R IO S S T - U fficio della pianificazione

Dettagli

C o m u n e d i CAMPO BLENIO

C o m u n e d i CAMPO BLENIO C o m u n e d i CAMPO BLENIO NORME DI ATTUAZIONE (ART. 29 LALPT) Stato ottobre 2006 PLANIDEA S. A. - PIANIFICAZIONE URBANISTICA E STUDI AMBIENTALI Pierino Borella e Sergio Rovelli urbanisti, ingg. dipl.

Dettagli

PIANO REGOLATORE DI SAVOSA NORME DI ATTUAZIONE

PIANO REGOLATORE DI SAVOSA NORME DI ATTUAZIONE PIANO REGOLATORE DI SAVOSA NORME DI ATTUAZIONE A) NORME GENERALI STESURA DELL AGOSTO 1995 AGGIORNAMENTO DEL NOVEMBRE 1995 VARIANTE ART. 27 CONSEGUENTE A RICORSO, DEL LUGLIO 2000 VARIANTI CONSEGUENTI ALL

Dettagli

Legge federale sulla pianificazione del territorio (LPT)

Legge federale sulla pianificazione del territorio (LPT) Legge federale sulla pianificazione del territorio (LPT) Modifica del 20 marzo 1998 L Assemblea federale della Confederazione Svizzera, visto il messaggio del Consiglio federale del 22 maggio 1996 1, decreta:

Dettagli

PIANO ATTUATIVO DI INIZIATIVA PRIVATA

PIANO ATTUATIVO DI INIZIATIVA PRIVATA PIANO ATTUATIVO DI INIZIATIVA PRIVATA PROPRIETA : ROSIGNOLI NORME TECNICHE D ATTUAZIONE PROGETTISTA : ARCHITETTO RICCARDO PALESTRA 1 Articolo 1 Competenza delle norme Le presenti norme tecniche di attuazione

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI CARABBIA, NORME DI ATTUAZIONE

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI CARABBIA, NORME DI ATTUAZIONE 21.2 PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI LUGANO, SEZIONE DI CARABBIA, NORME DI ATTUAZIONE Adottato dal Consiglio Comunale il 24 maggio 2007 CAPITOLO I Norme generali Base legale, scopi e principi - Legislazione

Dettagli

Definizioni e procedure di misurazione

Definizioni e procedure di misurazione CIAE Allegato 1 Definizioni e procedure di misurazione 1. Terreno 1.1 Terreno determinante Per terreno determinante s intende la configurazione naturale del terreno. Se questa configurazione non può più

Dettagli

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI FAIDO sezione Sobrio

PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI FAIDO sezione Sobrio INDICE CAPITOLO I NORME INTRODUTTIVE 1 Art. 1 Art. 2 Art. 3 Base legale Scopi - Effetti Componenti del piano regolatore CAPITOLO II NORME EDIFICATORIE GENERALI 2 Art. 4 Condizioni per l edificabilità di

Dettagli

Borgo Santa Caterina - SCHEDA

Borgo Santa Caterina - SCHEDA Borgo Santa Caterina - SCHEDA 695021028 Inventario dei Beni Culturali e Ambientali Scheda n 150116 DATI GENERALI Data rilievo: 19/06/2008 Località: Indirizzo: Indirizzo: Indirizzo: Foto aerea Borgo Santa

Dettagli

n. 97 Localizzazione MOLINA DI EQUI Dati catastali Foglio 151 mapp (ex 79)

n. 97 Localizzazione MOLINA DI EQUI Dati catastali Foglio 151 mapp (ex 79) n. 97 Localizzazione MOLINA DI EQUI Dati catastali Foglio 151 mapp. 625 774 (ex 79) A) STATO VIGENTE Destinazione Urbanistica Sezione: A Foglio: 151 Mappale: 625 - Disciplina dei Sistemi Territoriali:

Dettagli

ART. 9 NORME GENERALI PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E TERZIARI

ART. 9 NORME GENERALI PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E TERZIARI funzioni attinenti la produzione di beni e di servizi, sia pubblici sia privati, purché le attività svolte o previste non siano tali da costituire fonte di inquinamento atmosferico, del suolo o sonoro,

Dettagli

COMUNE DI PORZA NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE. Approvato dal Municipio con risoluzione n 203/93 del 21 settembre 1993

COMUNE DI PORZA NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE. Approvato dal Municipio con risoluzione n 203/93 del 21 settembre 1993 COMUNE DI PORZA NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE Approvato dal Municipio con risoluzione n 203/93 del 21 settembre 1993 In sostituzione delle NAPR approvate dal CC il 24 ottobre 1983 Norme di attuazione

Dettagli

COMUNE DI ORISTANO PIANO DI LOTTIZZAZIONE SU FORRU DE MADEDDU - SA RODIA STRALCI FUNZIONALI 1 E 2 NORME DI ATTUAZIONE

COMUNE DI ORISTANO PIANO DI LOTTIZZAZIONE SU FORRU DE MADEDDU - SA RODIA STRALCI FUNZIONALI 1 E 2 NORME DI ATTUAZIONE COMUNE DI ORISTANO PIANO DI LOTTIZZAZIONE SU FORRU DE MADEDDU - SA RODIA STRALCI FUNZIONALI 1 E 2 NORME DI ATTUAZIONE Faranno parte integrante del Piano di Lottizzazione le seguenti Norme di Attuazione:

Dettagli

INTERVENTO UNITARIO CONVENZIONATO (IUC 8) VILLA ACQUA BONA

INTERVENTO UNITARIO CONVENZIONATO (IUC 8) VILLA ACQUA BONA Comune di San Lazzaro di Savena Bologna INTERVENTO UNITARIO CONVENZIONATO (IUC 8) VILLA ACQUA BONA NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ELABORATO SOSTITUTIVO 06/02/2014 Art. 1 ELEMENTI COSTITUTIVI Il presente

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI NEI NUCLEI, SEZIONE DI PREGASSONA, NORME DI ATTUAZIONE

PIANO DEGLI INTERVENTI NEI NUCLEI, SEZIONE DI PREGASSONA, NORME DI ATTUAZIONE 18.2.1 PIANO DEGLI INTERVENTI NEI NUCLEI, SEZIONE DI PREGASSONA, NORME DI ATTUAZIONE Adottato dal Consiglio Comunale il 7 giugno 1993 CAPITOLO I Disposizioni generali Art. 1 Base legale Il Piano degli

Dettagli

NTA - STATO DI FATTO NTA - STATO DI PROGETTO

NTA - STATO DI FATTO NTA - STATO DI PROGETTO NTA - STATO DI FATTO NTA - STATO DI PROGETTO Art. 1.03 DEROGHE ALLE PRESENTI NORME Deroghe alle presenti norme sono ammissibili nei limiti e nella forma stabiliti dall art. 41 quater, L. 17/8/1942 n. 1150,

Dettagli

REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA IX LEGISLATURA

REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA IX LEGISLATURA REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELIBERAZIONE LEGISLATIVA APPROVATA DALL ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE NELLA SEDUTA DEL 14 DICEMBRE 2010, N. 28 MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 OTTOBRE 2009, N.

Dettagli

Via San Marco 52 Situazione Urbanistica

Via San Marco 52 Situazione Urbanistica Via San Marco 52 Situazione Urbanistica VARIANTE GENERALE DI REVISIONE ED ADEGUAMENTO al PURG n. 66 e VARIANTE n. 123 APPROVATA CON DELIBERAZIONE CONSILIARE n. 34 dd. 16/07/2013 Sulla base della Variante

Dettagli

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA OGGETTO: Richiesta di trasformazione d uso, da magazzino a superficie commerciale, di un locale situato al piano interrato dell edificio in località Fontana del Comune di Livigno, contraddistinto catastalmente

Dettagli

Stazione FFS Lugano PR-StazLu2. Città di Lugano

Stazione FFS Lugano PR-StazLu2. Città di Lugano Città di Lugano Stazione FFS Lugano PR-StazLu2 Città di Lugano Variante di Piano regolatore comunale Comparto della Stazione FFS Norme di attuazione del PR Incarto per l esame preliminare 22 ottobre 2015

Dettagli

COMUNE DI NEGGIO NORME DI ATTUAZIONE

COMUNE DI NEGGIO NORME DI ATTUAZIONE COMUNE DI NEGGIO PIANO REGOLATORE NORME DI ATTUAZIONE Novembre 1988 Approvato dal Consiglio di Stato con risoluzione no. 83 dell 8 gennaio 1992 13 luglio 2010 approvazione Consiglio di Stato per le modifiche

Dettagli

Legge 23 agosto 1985, n. 44

Legge 23 agosto 1985, n. 44 Testo Coordinato Legge 23 agosto 1985, n. 44 Altezze minime e principali requisiti igienico - sanitari dei locali adibiti ad abitazione, uffici pubblici e privati ed alberghi. Note riguardanti modifiche

Dettagli

SI CHIEDE LA MODIFICA E L INTEGRAZIONE DEI COMMI 3, 4,5, 6,7 E 8 DELL ART. 28 NEI TERMINI DI SEGUITO INDICATI IN ROSSO, CON ELIMINAZIONE DELLE PARTI SOPRALINEATE 1. Il tessuto urbano consolidato residenziale

Dettagli

BLENIO. Sezione Ghirone. Comune di. Norme di attuazione (art. 29 LALPT) Stato ottobre 2006 PLANIDEA S.A. URBANISTICA AMBIENTE MOBILITÀ

BLENIO. Sezione Ghirone. Comune di. Norme di attuazione (art. 29 LALPT) Stato ottobre 2006 PLANIDEA S.A. URBANISTICA AMBIENTE MOBILITÀ Comune di BLENIO Sezione Ghirone Stato ottobre 2006 Norme di attuazione (art. 29 LALPT) PLANIDEA S.A. URBANISTICA AMBIENTE MOBILITÀ Via Campagna 22, CH-6952 CANOBBIO Tel. +41 (0)91 220 28 20, fax +41 (0)91

Dettagli

COMUNE DI COGOLETO Città Metropolitana di Genova Via Rati 66 Tel. 010/91701 Fax 010/ C.F P.I

COMUNE DI COGOLETO Città Metropolitana di Genova Via Rati 66 Tel. 010/91701 Fax 010/ C.F P.I COMUNE DI COGOLETO Città Metropolitana di Genova Via Rati 66 Tel. 010/91701 Fax 010/9170256 C.F. 80007570106 P.I. 00845470103 OGGETTO: VARIANTE URBANISTICA AI SENSI E PER GLI EFFETTI DELL ART. 7 DELLA

Dettagli

COMUNE DI PALERMO. PIANO DI LOTTIZZAZIONE IN ZONA TERRITORIALE OMOGENEA Cb N.C.T. FG. 11 Part.lle nn 1547,1555,1808 e 1809

COMUNE DI PALERMO. PIANO DI LOTTIZZAZIONE IN ZONA TERRITORIALE OMOGENEA Cb N.C.T. FG. 11 Part.lle nn 1547,1555,1808 e 1809 COMUNE DI PALERMO PIANO DI LOTTIZZAZIONE IN ZONA TERRITORIALE OMOGENEA Cb N.C.T. FG. 11 Part.lle nn 1547,1555,1808 e 1809 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Premessa. Le presenti norme sono di supporto al piano

Dettagli

CITTÀ DI MENDRISIO NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO DI VILLA ARGENTINA (PP2 - PPVA)

CITTÀ DI MENDRISIO NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO DI VILLA ARGENTINA (PP2 - PPVA) CITTÀ DI MENDRISIO NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO DI VILLA ARGENTINA (PP2 - PPVA) Approvate con risoluzione no. 1322 del Consiglio di Stato del 28 marzo 2017 Norme introduttive Art. 1

Dettagli

COMUNE DI GERRA VERZASCA

COMUNE DI GERRA VERZASCA COMUNE DI GERRA VERZASCA NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE ( N A P R ) DEL COMUNE DI GERRA VERZASCA Adottato dal Consiglio comunale il 30 settembre 1986. Approvato dal Consiglio di Stato il 31 maggio

Dettagli

COMUNE DI CHIRONICO NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE

COMUNE DI CHIRONICO NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE COMUNE DI CHIRONICO NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE Approvate dal CdS il 9 febbraio 2000 nonchè comprensive delle successive modifiche parziali Gruppo di lavoro PIANIFICAZIONE LEVENTINA 6760 Faido

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PARZIALE N 1/2012. Comune di LAGNASCO. Stralcio Norme di attuazione e tabelle di zona

PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PARZIALE N 1/2012. Comune di LAGNASCO. Stralcio Norme di attuazione e tabelle di zona PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PARZIALE N 1/2012 Comune di LAGNASCO Stralcio Norme di attuazione e tabelle di zona N.B. Le modifiche introdotte con la presente variante sono evidenziate: Con scrittura

Dettagli

1 - PRESCRIZIONI GENERALI

1 - PRESCRIZIONI GENERALI 1 - PRESCRIZIONI GENERALI L'area interessata dalla è quella che risulta compresa nel perimetro indicato con apposita grafia nella tavola n. 6 identificata come ambito d intervento. Il Piano viene attuato

Dettagli

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE (NAPR) (edizione del 23 agosto 2016)

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE (NAPR) (edizione del 23 agosto 2016) Casella postale 1066 Telefono 091 850 99 11 Telefax 091 857 38 00 CCP 65-630-1 e-mail cancelleria@giubiasco.ch web www.giubiasco.ch Nostro rif.: Numero: Vostro rif.: Comune di Giubiasco Consiglio comunale

Dettagli

COMUNE DI PARTANNA Provincia Regionale di Trapani

COMUNE DI PARTANNA Provincia Regionale di Trapani COMUNE DI PARTANNA Provincia Regionale di Trapani PIANO PARTICOLAREGGIATO DI RISANAMENTO Anno 1974 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE SOMMARIO PARTE PRIMA Art. 1 AMBITO DI APPLICAZIONE DELLE NORME DI ATTUAZIONE

Dettagli

PR SETTORE 4 SOLO PARZIALMENTE IN VIGORE COME A RISOLUZIONI GOVERNATIVE NO DEL 26 GIUGNO 2001 E NO DEL 22 GIUGNO 2004

PR SETTORE 4 SOLO PARZIALMENTE IN VIGORE COME A RISOLUZIONI GOVERNATIVE NO DEL 26 GIUGNO 2001 E NO DEL 22 GIUGNO 2004 PR SETTORE 4 SOLO PARZIALMENTE IN VIGORE COME A RISOLUZIONI GOVERNATIVE NO. 3073 DEL 26 GIUGNO 2001 E NO. 2715 DEL 22 GIUGNO 2004 CITTÀ DI LOCARNO PIANO REGOLATORE S E T T O R E 4 QUARTIERE NUOVO, PESCHIERA,

Dettagli

COMUNE DI BORGHI PIANO STRUTTURALE COMUNALE - Art. 21 L.R. 20/2000

COMUNE DI BORGHI PIANO STRUTTURALE COMUNALE - Art. 21 L.R. 20/2000 PROVINCIA DI FORLI'-CESENA PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE COMUNE DI PIANO STRUTTURALE COMUNALE - Art. 21 L.R. 20/2000 DISCIPLINA PARTICOLAREGGIATA DEGLI INSEDIAMENTI E INFRASTRUTTURE STORICI

Dettagli

COMUNE DI RIMINI CF/P.IVA

COMUNE DI RIMINI CF/P.IVA COMUNE DI RIMINI CF/P.IVA 00304260409 DIREZIONE PIANIFICAZIONE E GESTIONE TERRITORIALE Settore Pianificazione Attuativa ed Edilizia Residenziale Pubblica U.O. Piani Attuativi Privati NORME TECNICHE DI

Dettagli

COMUNE DI CADENAZZO NORME DI PIANO REGOLATORE SEZIONE CADENAZZO

COMUNE DI CADENAZZO NORME DI PIANO REGOLATORE SEZIONE CADENAZZO COMUNE DI CADENAZZO NORME DI PIANO REGOLATORE SEZIONE CADENAZZO I. NORME INTRODUTTIVE Art. 1 Base legale Legislazione applicabile 1.1. Il Piano Regolatore (PR) comunale prende origine dalla Legge federale

Dettagli

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI QUINTO

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI QUINTO NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI QUINTO Approvazione con risoluzione del Consiglio di Stato no. 1186 del 16 febbraio 1993 e seguenti modifiche 1 INDICE pagina Capitolo 1 NORME INTRODUTTIVE

Dettagli

Ai fini dell'applicazione delle presenti Norme, si utilizzano le seguenti definizioni:

Ai fini dell'applicazione delle presenti Norme, si utilizzano le seguenti definizioni: Art. 3 - Definizioni Ai fini dell'applicazione delle presenti Norme, si utilizzano le seguenti definizioni: 1. Zona Parte del territorio definita dalla Variante Generale del P.R.G. in base a caratteri

Dettagli

COMUNE DI ACQUI TERME Provincia di Alessandria AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO

COMUNE DI ACQUI TERME Provincia di Alessandria AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO GENNAIO 2009 AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO LOCALIZZAZIONE AREA STRADARIO DI ACQUI TERME Area con destinazione residenziale

Dettagli

PIANO URBANISTICO ATTUATIVO PONTE SCRIVAN NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

PIANO URBANISTICO ATTUATIVO PONTE SCRIVAN NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE COMUNE DI FUMANE PIANO URBANISTICO ATTUATIVO PONTE SCRIVAN P.U.A ai sensi della L.R. 11/2004 art. 19, punto 1,lett. a) NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Osservanza delle N.T.A. del P.R.G. e R.E.C. e Parametri

Dettagli

VARIANTE STRUTTURALE n. 1 al P.R.G.C. vigente

VARIANTE STRUTTURALE n. 1 al P.R.G.C. vigente Comune di Gattinara Provincia di Vercelli Legge Regione Piemonte n. 56 del 5/12/1977 e s.m.i., art. 17, 4 comma VARIANTE STRUTTURALE n. 1 al P.R.G.C. vigente PROGETTO PRELIMINARE Progetto Il Sindaco Il

Dettagli

Regolamento edilizio

Regolamento edilizio Piano regolatore del COMUNE DI ISONE DOCUMENTO CONFORME ALLA DECISIONE DEL CdS n 1266 del 22 marzo 2016 D IPA R T IM E N TO D E L T E R R ITO R IO S S T - U fficio d e lla p ia n ifica zio n e lo ca le

Dettagli