Dipartimento Materno-Infantile Prof. a. c. Luca Bernardo. Dott.ssa Francesca Maisano Psicoterapeuta dell età evolutiva.

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1 Dipartimento Materno-Infantile Prof. a. c. Luca Bernardo Dott.ssa Francesca Maisano Psicoterapeuta dell età evolutiva

2 LA CASA PEDIATRICA: IL BENESSERE PSICO-FISICO DEI BAMBINI IN UN MUSEO D ARTE CONTEMPORANEA La Casa Pediatrica è stata inaugurata il 06 Maggio 2015 dopo un anno e mezzo di interventi di ristrutturazione finanziati dal Ministero della Salute per la realizzazione di un Centro per le disabilità complesse del quale la struttura è parte. L'allestimento del nuovo reparto, diretto dal Professor Luca Bernardo, è stato reso possibile grazie al contributo di moltissimi privati e aziende che insieme con generosità hanno permesso la realizzazione di ambienti funzionali, all avanguardia ma anche accoglienti: un posto dove sentirsi il più possibile a casa, pensato per offrire la migliore accoglienza a tutti i bambini e ragazzi che lo vivranno. 23 posti letto accreditati in una struttura tecnologicamente avanzata, dipinta da 21 artisti contemporanei e designer di fama internazionale In tutte le stanze sono presenti: letti a regolazione elettrica (lunghezza, larghezza, angolatura), luci per neurologici, bagni per diversamente abili Un area dedicata alla scuola (primaria e secondaria di primo grado) gestita dall USR Ufficio XVII - Milano Aree ricovero per acuti e/o brevi degenze, adolescenti che tentano il suicidio, degenza infettivologica con due stanze a pressioni negative Family room per supportare genitori e degenti in un percorso di corretta alimentazione

3 Centro Nazionale Disagio Adolescenziale Un centro multidisciplinare dedicato al disagio adolescenziale (bullismo, cyberbullismo, gambling, tentati suicidi, gang di latino-americani e relative vittime di combattimento, autostrangolamento, vampirismo, satanismo, sexting, baby prostituzione, disturbi alimentari) Attività di prevenzione e cura in età evolutiva (0-17 anni) Servizio di ascolto online Oltre 1030 casi trattati ogni anno: 72% attinente a casi di bullismo o cyberbullismo 53% relativo alle nuove dipendenze (web, smartphone, gioco d azzardo, sexting, vamping) Organizzazione di incontri formativi, di prevenzione e di sensibilizzazione Attività di ricerca Collegamento con le Istituzioni Nazionali e Internazionali

4 Centro Nazionale Disagio Adolescenziale Nato nel 2008 per dare una risposta concreta per affrontare le varie forme di disagio dell età evolutiva e adolescenziale Vengono offerti percorsi clinici e di valutazione per i minori e le famiglie Si effettuano incontri informativi e di prevenzione rivolti a studenti, docenti e genitori nelle scuole di tutto il territorio Lombardo Collaborazioni con la Polizia di Stato (Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Lombardia) Numerosi convegni e congressi sul Disagio e la Cultura giovanile per informare e formare

5 Chi siamo Centro Nazionale Adolescenziale polivalente che si occupa di formazione, prevenzione, diagnosi e cura dei principali disturbi dell età evolutiva e dei nuovi fenomeni adolescenziali Si rivolge: Bambini e adolescenti Famiglie e scuole Enti e Associazioni Istituzioni pubbliche Istituzioni private La mission del Centro è di affrontare in modo integrato le molteplici richieste che comportano un disagio psicologico dell età evolutiva per abbattere le liste di attesa nel pubblico e per offrire una prestazione concreta, un servizio di accoglienza e ascolto per tutto il territorio lombardo e non solo

6 I casi giunti presso il centro Disturbi d ansia e dell umore Disturbi alimentari (tra cui la drunkoressia: un nuovo fenomeno correlato tra disturbo e dipendenza) Dipendenza da sostanze e alcool Nuove dipendenze (internet, smatphone, gioco d azzardo online, sexting, vamping) Bullismo e cyberbullismo Cutting e tentati suicidi Adolescenti con difficoltà di relazioni esterne e ritiro sociale(casi Hikikomori)

7 Studi di ricerca e fattibilità Vampirismo (emulazione dei vampiri, bere sangue e uso di siringhe) Binge Drinking (bere sempre di più nel minor tempo possibile) Knockout game (dare pugni in faccia o dietro alla nuca agli sconosciuti) Ragazzi coinvolti in rituali come le Sette Sataniche Lemon drink ( baciare più persone in discoteca per avere da bere gratis) Siti online (dark web, rete Tor) dove i ragazzi possono acquistare illegalmente sostante, armi e abiti rubati Facile accesso per i minori a siti pornografici e pedopornografici

8 Secondo Olweus (1996), uno dei massimi esperti di bullismo uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni. Le caratteristiche che contraddistinguono il bullismo sono : l'intenzionalità (desiderio di ferire, offendere, arrecare danno o disagio) l'asimmetria di potere nella relazione la persistenza nel tempo un uso ingiusto del potere il piacere evidente dell aggressore la sensazione di oppressione della vittima.

9 Il BULLISMO è Quando un ragazzo subisce prepotenze da parte di uno o più compagni che gli dicono cose cattive o gli fanno cose spiacevoli. Quando un ragazzo o un gruppo di ragazzi si divertono a prendere di mira sempre lo stesso compagno. Queste prepotenze possono essere molto frequenti e chi le subisce non riesce a difendersi. Il bullismo continua per un lungo periodo di tempo e la quantità di prepotenze fa diminuire la stima di sé da parte della vittima.

10 IL BULLO Vengono descritte tre diverse tipologie di bullo: 1) aggressivo, con discreta autostima, un positivo atteggiamento nei confronti della violenza, ma anche impulsivo, dominante; 2) ansioso, aggressivo e con una personalità debole ed insicura, che utilizza la prevaricazione per ottenere l attenzione desiderata, ma non ottenibile con altre modalità; 3) passivo o seguace, cioè che non prende iniziativa, ma partecipa fisicamente e/o emotivamente, per potere fare parte dei più forti.

11 Le caratteristiche del Bullo: Il bullo si configura come un soggetto caratterizzato da aggressività generalizzata verso adulti e coetanei, scarsa empatia, profonda stima di sé, da un atteggiamento positivo verso la violenza, ritenuta uno strumento positivo per raggiungere i propri obiettivi. Le caratteristiche più evidenti del comportamento da bullo sono l'aggressività rivolta verso i compagni, ma molto spesso anche verso i genitori e gli insegnanti, il forte bisogno di dominare gli altri e l impulsività.

12 I bulli sono quindi caratterizzati da un modello reattivo-aggressivo associato, se maschi, alla forza fisica che, suscitando popolarità, tende ad auto-rinforzarsi negativamente raggiungendo i propri obiettivi. L'atteggiamento aggressivo prevaricatore di questi giovani sembra essere correlato con una maggiore possibilità, nelle età successive, di essere coinvolti in altri comportamenti problematici, quali la criminalità o l'abuso da alcool o da sostanze. Gli studi longitudinali, già messi in atto da Olweus et al., rivelano che chi rimane a lungo nel ruolo di bullo ha più possibilità di entrare in un circuito di evoluzione della violenza che va da piccoli episodi di vandalismo, furti, piccola criminalità, fino a condanne per comportamenti antisociali.

13 LA VITTIMA E possibile identificare alcune caratteristiche che possono fare di un bambino una potenziale vittima, quali, ad esempio, avere tratti somatici peculiari (obesità o eccessiva magrezza, essere più alto o più basso rispetto ai coetanei), portare gli occhiali o un apparecchio per i denti, avere una diversa cultura, religione, etnia, avere preferenze o gusti diversi, vestire in modo non omologato (non griffato), essere timido o creativo, essere poco propenso ad usare la forza per imporsi o difendersi.

14 LE TIPOLOGIE DI VITTIMA Le vittime sono passive o sottomesse mostrano delle caratteristiche peculiari, quali eccessiva cautela e sensibilità, insicurezza, incapacità di affermarsi nel gruppo dei pari, isolamento, oltre che presenza di più elevati problemi di tipo internalizzante e psicosomatico, e più bassi livelli di autostima rispetto ai loro coetanei. Le vittime provocatrici o vittime/bulli presentano molte delle caratteristiche delle vittime passive, fatta eccezione per il fatto che spesso si tratta di bambini iperattivi (anche se non sempre ricevono una diagnosi definita di disturbo da deficit d attenzione ed iperattività ADHD). Questo particolare tipo di vittima, che in genere è di sesso maschile, è meno frequente della tipologia passiva/sottomessa, con una prevalenza di circa il 5-10%. Le vittime/bulli rappresentano una categoria ad elevato rischio psicosociale, in quanto, in genere, manifestano non solo i problemi emotivi propri delle vittime, quali una compromissione del funzionamento sociale, emozionale e scolastico, con sintomi d ansia, depressione e ritiro, ma anche i comportamenti antisociali dei bulli.

15 VULNERABILITA DELLA VITTIMA La vittima è più sensibile degli altri coetanei alle prese in giro, non sa o non può difendersi adeguatamente, e non sa a chi chiedere aiuto. La vittima si sente isolata e non sostenuta, spesso ha molta paura di riferire quello che succede e si vergogna. I COMPORTAMENTI, come picchiare, prendere a calci e pugni, spingere, tirare i capelli, prendere gli oggetti degli altri senza permesso o rovinarglieli, i suoi soldi o altri oggetti preziosi (Bullismo fisico) LE PAROLE, come insultare, minacciare, offendere, prendere in giro, deridere (Bullismo verbale) L ISOLAMENTO, escludendo intenzionalmente dal gruppo (Bullismo psicologico)

16 Conseguenze per la vittima Sintomi fisici cefalea, dolori addominali, astenia, vertigini, dolori muscolari, inappetenza, tachicardia, dispnea, tosse, asma, dermatiti Sintomi psicologici Ansia, reattività emozionale, disturbi del sonno, incubi Svalutazione dell immagine di sè - ridotta autostima A breve termine: Compromissione del funzionamento scolastico Problemi di concentrazione e di apprendimento - calo del rendimento scolastico Riluttanza nell andare a scuola A lungo termine: A livello personale insicurezza, ansia, ridotta autostima, problemi nell adattamento socio-affettivo Depressione comportamenti autodistruttivi/autolesivi suicidio condotte di dipendenza-abuso di sostanze A livello sociale ritiro, solitudine, relazioni carenti, abbandono scolastico, difficoltà a livello lavorativo, alcolismodipendenza da sostanze

17 Evoluzioni del bullismo Come tutti i fenomeni sociali, il bullismo evolve e diventa più complesso nelle sue manifestazioni, nella tipologia di soggetti coinvolti e nelle modalità di diffusione, in relazione ai cambiamenti sociali e culturali. Alcune linee di tendenza e recenti evoluzioni, nei contenuti o nel grado di diffusione, riguardano il bullismo omofobico, il bullismo a sfondo razziale legato all'intrecciarsi del bullismo in ambiente scolastico con le problematiche legate all'integrazione degli alunni stranieri, la diffusione crescente di forme di violenza di gruppo, come il vandalismo contro la scuola, il bullismo elettronico o cyberbullying, e il bullismo femminile, rappresentato da tutte le forme di violenza agita dalle ragazze, quindi l'assimilazione da parte delle femmine di modalità di prevaricazione che una volta caratterizzavano l'universo maschile. Il bullismo si manifesta oggi, in forme e tipologie che ben si adattano all evoluzione della moderna società, ed è proprio questo lo spunto per analizzare il fenomeno in una prospettiva diversa che considera ad ampio raggio il cambiamento delle prepotenze tra pari.

18 Il bullismo femminile Il bullismo al femminile è ormai una realtà nota, in costante crescita, come confermano le statistiche che riportano che tra gli adolescenti un bullo su sei è femmina. Il motivo per cui il "bullismo femminile" viene poco considerato è che è molto meno vistoso rispetto a quello maschile, ma proprio per questo molto più subdolo. Il popolo femminile pratica infatti un bullismo differente da quello maschile, molto più tagliente ed incisivo: il cosiddetto bullismo psicologico. Si tratta di un aggressività indiretta, il più delle volte non fisica, ma sottile e dolorosa. Essendo così subdola ed invisibile, questo tipo di prepotenza è difficilmente riconoscibile anche per gli adulti, che spesso tendono ad attribuire l emarginazione sociale a difficoltà relazionali e alla timidezza della ragazza vittima. Per la vittima diventa quindi difficile chiedere aiuto.

19 Come intervenire? Differenziazione del ruolo del bullo e della vittima Denuncia agli organi competenti del comportamento aggressivo e violento Sostegno e accoglienza per le vittime e azioni di riparazione del danno subito Sostegno anche per i bulli in quanto portatori di problematicità e disturbi psicologici Presa in carico del nucleo familiare della vittima Interventi nei contesti scolastici e sociali del minore Programmi di inserimento dei minori in progetti per aumentare l autostima e il livello di socializzazione dei pari

20 Interventi A seguito di episodi di Bullismo si rende necessario un intervento individuale sulle vittime e le loro famiglie, finalizzato all elaborazione dell esperienza di vittimizzazione ed alla promozione dell autostima e delle competenze relazionali e sociali. In termini di prevenzione è invece necessario attuare un programma di intervento pluriennale diretto al gruppo classe/scuola, nel quale i soggetti interessati sono, oltre agli alunni, gli insegnanti ed i genitori. Questi possono farsi carico di questi problemi attivando una programmazione contro le prepotenze e promovendo interventi tesi a costruire una cultura del rispetto e della solidarietà tra gli alunni e tra alunni ed insegnanti.

21 Chi deve attivarsi contro il bullismo? DIRGENTI SCOLASTICI, INSEGNANTI E PERSONALE NON DOCENTE Elaborando una politica scolastica antibullismo Affrontando senza paure il problema con rilevazioni, discussioni, controllo degli spazi e dei momenti meno strutturati, ecc. Collaborando con alunni e genitori per rendere visibili le situazioni di prepotenza e per ricercare soluzioni ai conflitti sociali sottostanti Trovando il giusto equilibrio tra fermezza, comprensione e sostegno

22 Chi deve attivarsi contro il bullismo? I GENITORI Rispettando i figli e trattandoli come persone, senza rinunciare alla propria funzione educativa Ascoltando i figli e dando loro fiducia quando raccontano episodi sgradevoli Prestando attenzione ai loro rapidi cambiamenti di umore o di comportamento (che possono significare disagio) Parlando apertamente con gli insegnanti, con i dirigenti scolastici, con gli altri genitori senza farsi bloccare dalla paura di ripercussioni o vendette Insegnando ai figli a difendersi e a chiedere aiuto Aiutandoli e favorendo la loro socializzazione con i coetanei

23 Chi deve attivarsi contro il bullismo? GLI ALUNNI Chi subisce prepotenze, cercando aiuto e raccontando ciò che sta accadendo o è successo Chi si comporta da prepotente, cercando di mettersi nei panni della vittima dei propri comportamenti Chi sta a guardare, facendo il possibile per modificare la situazione aiutando chi subisce

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