* Riunione operativa Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI)

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1 Riunione operativa Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) Assunta De Luca UOD ALPI Leonardo Violante UOD ALPI Alessandra Nardi UOD ALPI Manolo Attanasio - UOC ECONOMICO FINANZIARIA E PATRIMONIALE Luigi Vittorini UOC ECONOMICO FINANZIARIA E PATRIMONIALE Gabriella Marano Servizio Professioni Sanitarie PO area ambulatoriale Roma, 07 e 20 ottobre 2016

2 Programma giornata Apertura lavori Normativa vigente, dati di attività e cronoprogramma di AOUSA Descrizione del flusso - Emissione fattura al rimborso in busta paga_ attuale e futuro in AOU S.Andrea ALPI nel bilancio dell AOU Sant Andrea e descrizione della composizione della tariffa prestazione - sistema attuale e futuro (allargata ed interna) Stato dell arte su attività intramoenia interna Discussione Chiusura lavori

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4 Normativa nazionale Decreto del Ministro della Sanità 28 febbraio 1997 (attività libero-professionale intramuraria e incompatibilità) Decreto del Ministro della Sanità 31 luglio 1997 (linee guida dell organizzazione dell attività libero professionale intramuraria della dirigenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale) D.Lgs. 502/1992 Riordino del servizio sanitario nazionale - istituzione attività intramoenia (art. 4, co. 10) D.Lgs. 229/1999 Riforma Sanitaria Ter Legge Bindi - ha sancito l irreversibilità dell esclusività del rapporto e la preclusione del primariato per gli extramoenisti Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 marzo 2000 (atto di indirizzo e coordinamento concernente l attività libero professionale intramuraria del personale della dirigenza sanitaria del SSN )

5 Normativa nazionale Legge 138/2004 Legge Sirchia - libertà di opzione annuale e ripristino del diritto al primariato anche in favore degli extramoenisti Legge 120/2007 Legge Turco - viene regolamentata la libera professione dei medici all'interno delle strutture pubbliche Legge 189/2012 Decreto Balduzzi - disciplina in particolare l esercizio dell attività libero professione negli studi professionali privati (la cd. intramoenia allargata), 5% del compenso del professionista per liste di attesa DM del 21/02/2013 e Accordo Stato Regioni Febbraio Programma sperimentale studi professionali collegati in rete Piano Nazionale e Regionale per il Governo delle Liste di Attesa ) monitoraggio delle Liste di attesa per attività istituzionale e ALPI previsto all interno del Piano Attuativo Aziendale (PAAGLA) per il corretto ed equilibrato rapporto tra l attività istituzionale e l attività resa in regime intramoenia - cadenza semestrale 2) monitoraggio giornate indice di APRILE ed OTTOBRE di ogni anno per i tempi tra prenotazione ed effettuazione prestazione; proporzione tra attività istituzionale e intramoenia. Solo su prestazioni per adempimenti LEA

6 Normativa Contrattuale CCNL 1998/2001 (articoli dal 54 al 57) Le disposizioni più significative stabilite dalla normativa nazionale su ALPI sono state integralmente recepite dalla normativa contrattuale della dirigenza medica e sanitaria CCNL 2002/2005 (Art Caratteristiche del rapporto di lavoro) Rispetto alle norme contenute nel contratto collettivo nazionale citato non sono state introdotte negli anni successivi modifiche legislative significative, salvo differire anno dopo anno (Legge Sirchia) i termini per l esercizio della cosiddetta libera professione intramoenia allargata, visto che quegli spazi e quelle strutture dedicate che dovevano garantire l esercizio della libera professione in molte aziende sanitarie non sono stati realizzati

7 Intramoenia: interna assenza spazi esterna studi privati case di cura (totalmente private, neanche parzialmente convenzionate con il Ssn art.1 co. 5 L. 662/1996)

8 Decreto Legge 13 settembre 2012, n. 158 coordinato con la Legge di conversione 8 novembre 2012, n. 189 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale 10 novembre 2012, n. 263

9 DECRETO BALDUZZI Le aziende potranno, ove necessario e nel limite delle risorse disponibili, acquistare, affittare, presso strutture sanitarie autorizzate non accreditate nonché stipulare convenzioni con altri soggetti pubblici, spazi ambulatoriali esterni, aziendali e pluridisciplinari, per l esercizio di attività sia istituzionali sia in regime di intramoenia Si potrà adottare in alcune Aziende dove non sono disponibili spazi ad hoc, previa autorizzazione regionale, un programma sperimentale per svolgere l intramoenia allargata presso studi professionali privati collegati in rete con convenzione annuale rinnovabile

10 DECRETO BALDUZZI STUDI PROFESSIONALI PRIVATI IN RETE Entro il 31 marzo 2013 dovrà essere predisposta e attivata una infrastruttura di rete telematica per l intramoenia Previsto l inserimento obbligatorio e la comunicazione, in tempo reale, all Azienda dei dati relativi a: impegno orario del medico; pazienti visitati; prescrizioni ed estremi dei pagamenti, anche in raccordo con il fascicolo sanitario elettronico Prevista la possibilità di continuare, su domanda dell interessato e con l applicazione del principi del silenzio-assenso, in via temporanea lo svolgimento dell Alpi in studi professionali già autorizzati oltre la data del 30 novembre 2012, fino all attivazione del loro collegamento operativo alla infrastruttura di rete, e comunque non oltre il 30 aprile 2013 Dovrà essere assicurata la tracciabilità dei pagamenti delle prestazioni di qualsiasi importo direttamente al competente ente o azienda del Ssn. Nel caso dei singoli studi professionali in rete, la necessaria strumentazione è acquisita dal titolare dello studio, e a suo carico, entro il 30 aprile 2013

11 DECRETO BALDUZZI STUDI PROFESSIONALI PRIVATI IN RETE Dovranno essere definiti, d intesa con i dirigenti e previa contrattazione integrativa aziendale: gli importi idonei per remunerare ogni prestazione; i costi pro-quota per l ammortamento e la manutenzione delle apparecchiature e per assicurare la copertura di tutti i costi diretti ed indiretti sostenuti dalle aziende. Il 5 per cento del compenso del libero professionista è trattenuto dalle Aziende per interventi la riduzione delle liste d attesa Non potrà essere svolta presso studi professionali collegati in rete nei quali operino anche professionisti non dipendenti o non convenzionati del Ssn, ovvero dipendenti non in regime di esclusività, salvo deroga dell azienda del Ssn e a condizione che sia garantita la completa tracciabilità delle singole prestazioni, senza oneri economici per il Ssn

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13 DESCRIZIONE RAPPROTO ESCLUSIVO E RAPPORTO NON ESCLUSIVO OPZIONE RAPPORTO ESCLUSIVO RAPPORTO NON ESCLUSIVO Il passaggio dal rapporto esclusivo al rapporto non esclusivo, e viceversa, in applicazione dell art. 2 septies della L. 138/2004, è reversibile. La data entro la quale deve essere esercitata l opzione è il 30 novembre di ogni anno, e gli effetti del passaggio da un regime all altro decorrono dal 1 gennaio dell anno successivo. I Dirigenti Universitari possono optare entro il 31 dicembre(art. 5, co. 9, del D.Lgs. 517/1999)

14 RAPPORTO ESCLUSIVO Indennità di esclusività (annua) - anzianità di servizio superiore a quindici anni ,61 - anzianità compresa tra cinque e quindici anni 9.385,84 - anzianità di servizio < 5 anni 2.325,41 (CCNL 2006/09,secondo biennio economico, articolo 12, co. 1) L acquisizione delle fasce successive all indennità di esclusività è subordinata alla positiva valutazione da parte del collegio tecnico dei risultati conseguiti nell ambito dell incarico dirigenziale attribuito (art. 10 co.5 CCNL 2002/05) Retribuzione di risultato Direzione di strutture semplici e complesse Il rapporto di lavoro esclusivo comporta la totale disponibilità del dirigente nello svolgimento delle proprie funzioni nell ambito dell incarico attribuito e della competenza professionale nell area e disciplina di appartenenza (art. 10 co.6 CCNL 2002/05) I compensi percepiti in relazione all attività intramuraria costituiscono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ai sensi dell art. 47 comma 1 lett. e) del D.P.R. 917/1986 In base all art. 48 bis co. 1 lett. a bis) del D.P.R. 917/1986 e all art. 2 co. 1 lett. i) della L. 388/2000 (richiamato dall art. 13 co. 2 lett. d) delle Linee guida regionali del Lazio 376/2001) i compensi percepiti dal personale del S.S.N. per l attività intramuraria, esplicata in studi professionali privati, rappresentano reddito nella misura del 75% del loro ammontare (deduzione forfetaria dal reddito nella misura del 25% per spese complessive di gestione) Non ci si può avvalere pertanto di personale a cui conferire qualsiasi tipo di incarico (es. di segreteria)

15 RAPPORTO NON ESCLUSIVO E inibita l attività libero professionale intramuraria Perdita indennità di esclusività (art. 12 CCNL 2002/05) Passaggio al tempo definito (solo per gli Universitari art. 5, co. 12, D.Lgs. 517/99 e art. 11 D.P.R. 382/80) Perdita retribuzione di risultato (art. 12 CCNL 2002/05) Perdita della retribuzione di posizione unificata, mentre la retribuzione di posizione variabile viene rideterminata sulla base dell incarico dirigenziale attribuito (artt. 12 e 43 CCNL 2002/05) La non esclusività del rapporto di lavoro non preclude la direzione di strutture semplici e complesse (art. 15 quater D.Lgs 502/1992) I dirigenti di struttura complessa dopo l opzione continuano a percepire l indennità di struttura complessa senza soluzione di continuità solo in caso di mantenimento dell incarico (art. 12 CCNL 2002/05) Il rapporto di lavoro dei dirigenti che abbiano mantenuto l opzione per il rapporto di lavoro non esclusivo comporta la totale disponibilità, nell ambito dell impegno di servizio, per la realizzazione degli obiettivi istituzionali programmati e lo svolgimento delle attività professionali di competenza (art. 10 co.7 CCNL 2002/05) Apertura partita IVA (tenuta delle scritture contabili e presentazione della dichiarazione dei redditi in forma unificata) I relativi compensi sono collocabili fra quelli di lavoro autonomo professionale ex art. 49 comma 1 del D.P.R. 917/86 Ci si può avvalere di personale a cui conferire qualsiasi tipo di incarico (es. di segreteria) Non è permesso rendere prestazioni professionali, anche se di natura occasionale e periodica, all interno di strutture pubbliche o private accreditate, anche parzialmente (art.1 co. 5 L. 662/1996)

16 Orario di lavoro svolto in ALPI e regolamento europeo

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18 Normativa Regione Lazio DGR Lazio n. 342/2008 Linee guida per l esercizio della libera professione intramuraria della Regione Lazio D.C.A. Regione Lazio n. 114/2012 Nuove linee guida per l'esercizio della libera-professione intramuraria della Regione Lazio D.C.A. Regione Lazio n. 440/2014 Nuove linee guida regionali sull attività libero professionale intramuraria Quest ultime linee guida annullano e sostituiscono, per la parte non compatibile, le disposizioni di cui al D.C.A. n.114/2012 e alla D.G.R. 342/2008 ed ogni altra disposizione regionale in contrasto con le medesime

19 D.C.A. Regione Lazio n. 440/2014 Nuove linee guida regionali sull attività libero professionale intramuraria Premessa e finalità Titolo I, art. 1, comma 2: Le presenti linee guida hanno lo scopo di: - garantire il diritto all'esercizio della libera professione e valorizzare il ruolo e le opportunità professionali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria; - assicurare che il ricorso all'a.l.p.i. sia conseguenza di libera scelta del cittadino e non derivi da carenze di offerta sanitaria o dei servizi resi nell'ambito dell'attività istituzionale - garantire il corretto equilibrio fra attività istituzionale e corrispondente attività libero-professionale prevenendo l'ìstaurarsi di condizioni di conflitto di interessi tra attività istituzionale e attività libero professionale; - garantire, nel rispetto dell'autonomia aziendale e della contrattazione integrativa, nelle Aziende ed Enti del servizio sanitario regionale, uniformità di applicazione della vigente disciplina normativa in materia di attività libero professionale intramuraria

20 D.C.A. Regione Lazio n. 440/2014 Nuove linee guida regionali sull attività libero professionale intramuraria Premessa e finalità Titolo I, art.1, comma 3: Al fine di raggiungere tali obiettivi, le presenti linee guida dettano delle direttive cui le Aziende ed Enti del Servizio Sanitario della Regione Lazio devono adeguarsi tramite l'adozione di un apposito regolamento aziendale contenente disposizioni dirette a: - individuare gli aspetti strutturali, organizzativi, funzionali e procedurali dell'attività libero-professionale svolta dal personale dirigente medico, veterinario o sanitario - garantire il completo ristoro dei costi diretti ed indiretti sostenuti dall'azienda per l'erogazione dell'alpi. all'uopo predisponendo una contabilità separata, indicando i corretti criteri a cui adeguarsi nella gestione della contabilità separata per l'attività ALPI ivi comprese le modalità di imputazione dei costi indiretti e definendo le corrette modalità di tenuta della contabilità analitica aziendale utili alla definizione dei costi indiretti collegati all'attività ALPI - regolamentare le modalità di prenotazione fatturazione e pagamento delle prestazioni erogate; definire le modalità di controllo e verifica del corretto esercizio delle attività ALPI

21 D.C.A. Regione Lazio n. 440/2014 Nuove linee guida regionali sull attività libero professionale intramuraria Criteri generali e contenuti obbligatori del regolamento aziendale Titolo II, Capo I, art I Direttori Generali adottano, in conformità alle direttive di cui al presente atto e nel rispetto delle previsioni dei CC.CC.NN.LL. e delle vigenti disposizioni di legge, un apposito regolamento volto a definire le modalità organizzative dell'a.l.p.i. dandone pubblicità anche attraverso i propri siti internet istituzionali ed albo telematico.

22 D.C.A. Regione Lazio n. 440/2014 Nuove linee guida regionali sull attività libero professionale intramuraria Criteri generali e contenuti obbligatori del regolamento aziendale Titolo II, Capo I, art Il Regolamento Aziendale deve indicare obbligatoriamente: - le modalità e condizioni per il rilascio dell'autorizzazione all'esercizio dell'alpi - l'impegno orario dei dirigenti auto rizzati a svolgere ALPI - la gestione delle agende e le modalità di prenotazione delle prestazioni rese in regime di ALPI - la struttura deputata alla gestione organizzativa dell'alpi - le modalità di determinazione e gli spazi aziendali dedicati all'alpi - le modalità di composizione della commissione paritetica - le modalità di riparto del fondo di perequazione - le modalità per definire l'apporto e la remunerazione del personale di supporto direttamente impiegato nell'attività libero professionale - il sistema di controlli aziendali volti ad assicurare il rispetto della vigente normativa nazionale, alla disciplina contrattuale nonché alle presenti linee guida - le sanzioni per il mancato rispetto delle disposizioni nazionali, contrattuali e del regolamento azienda le in materia di ALPI - le modalità di partecipazione del Collegio di direzione alla pianificazione delle soluzioni organizzative dell'attività libero-professionale intramuraria

23 D.C.A. Regione Lazio n. 440/2014 Nuove linee guida regionali sull attività libero professionale intramuraria Titolo II, Capo I, art Il regolamento aziendale deve, inoltre, esplicitare obbligatoriamente: a) I individuazione - previo accertamento oggettivo di carenza anche temporanea di spazi e/o posti letto aziendali - di eventuali spazi sostitutivi fuori dall'azienda, al fine di garantire comunque l'esercizio dell'alpi, tramite locazione o acquisizione degli spazi, di norma da struttura sanitaria autorizzata non accreditata, o tramite convenzione con altri soggetti pubblici; b) i criteri di individuazione del personale di supporto all'attività libero-professionale; c) la modalità di determinazione delle tariffe e la modalità della loro ripartizione in conformità alla vigente disciplina legislativa, ai contratti collettivi nazionali di lavoro e alla contrattazione decentrata, tali da garantire che l'importo corrisposto dall'assistito sia idoneo a remunerare: - i compensi del professionista. dell'equipe. del personale di supporto e di collaborazione (art.13) - i costi pro-quota per l'ammortamento e la manutenzione delle apparecchiature - ad assicurare la copertura di tutti i costi diretti ed indiretti sostenuti dall'azienda - una percentuale pari al 5% della massa dei proventi dell'attività libero-professionale. al netto delle quote a favore dell'azienda quale fondo aziendale da destinare alla perequazione per quelle discipline mediche sanitarie e veterinarie che, in ragione delle funzioni svolte e della disciplina di appartenenza, abbiano una limitata possibilità di esercizio della libera professione intramuraria - una quota pari al 5% del compenso del professionista da destinare ad interventi di prevenzione e liste di attesa

24 D.C.A. Regione Lazio n. 440/2014 Nuove linee guida regionali sull attività libero professionale intramuraria d) le modalità da seguire per la prenotazione, attraverso il sistema di prenotazione aziendale e/o regionale, distinti uffici e personale addetto. per la tenuta delle relative liste di attesa e per le turnazioni del personale che svolge attività libero-professionale, nonché le modalità per l'utilizzazione dei posti letto, degli ambulatori ospedalieri e territoriali, delle sale operatorie e delle apparecchiature da utilizzare per tale attività, garantendo comunque all'attività istituzionale carattere prioritario rispetto a quella libero -professionale; e) le modalità per assicurare un corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e corrispondente attività libero-professionale secondo quanto previsto dall'art. 15- quinquies, comma 3, del D.Lgs. n. 502 del 1992 e ss.mm.ii. e quanto disposto dalla Regione Lazio con DCA n. 437/2013 f) istituzione e disciplina della commissione paritetica aziendale

25 D.C.A. Regione Lazio n. 440/2014 Nuove linee guida regionali sull attività libero professionale intramuraria Modalità di adozione del Regolamento Aziendale Titolo II, Capo I, art Il Regolamento aziendale deve essere approvato con Deliberazione del Direttore Generale, sentito il Collegio di Direzione, nonché le Organizzazioni Sindacali dell'area della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, relativamente alle finalità, all'organizzazione complessiva e alle modalità operative di esercizio dell'attività libero professionale lntramuraria, entro 60 giorni dalla data di pubblicazione sul B.U.R.L. delle presenti linee guida 2. Ai fini della verifica del rispetto delle direttive di cui alle presenti linee guida, il Regolamento di cui al precedente comma viene inviato alla Direzione regionale "Salute ed integrazione socio-sanitaria" che ove rilevi difformità rispetto alla vigente normativa nazionale, alla disciplina contrattuale, nonché alle presenti linee guida, rinvia il regolamento al Direttore Generale per i necessari ed improrogabili adeguamenti, da effettuarsi entro i successivi 30 giorni.

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27 Normativa Aziendale Deliberazione Aziendale n. 598 del 14/12/ Viene avviata l ALPI con coordinamento presso la direzione strategica. L ALPI viene svolta nella modalità cd. allargata, ossia all esterno della struttura ospedaliera Deliberazione Aziendale n. 773 del 19 dicembre Vengono recepiti, tramite integrazione, tutti gli atti convenzionali vigenti tra le Case di Cura Private e l Azienda Policlinico Umberto I - Successivamente vengono stipulate direttamente, di anno in anno, le Convezioni con le Case di Cura per lo svolgimento dell Intramoenia allargata - Gli studi professionali privati vengono invece autorizzati per ogni singolo dirigente con apposito atto autorizzativo (delibera) Anno nota del direttore generale --- richiesto disponibilità al convenzionamento alle AASSLL e AAOO del Lazio (esito negativo) Deliberazione Aziendale n. 419 del 16/5/ Regolamento per l esercizio della libera professione intramuraria in base alle L.G. regionali vigenti

28 Regolamento per l esercizio della libera professione intramuraria (Deliberazione Aziendale n. 419 del 16/5/2016) E obbligo delle Aziende Sanitarie adottare un regolamento che disciplini le modalità organizzative della libera professione intramoenia tenendo conto dei principi di carattere generale previsti: - dalle norme nazionali - dalle linee guida che ogni Regione ha facoltà di emanare in questo ambito L obbligo di adottare un regolamento è sancito: dall articolo 1 del decreto del ministro della sanità del 31 luglio 1997 (linee guida dell organizzazione dell attività libero professionale intramuraria della dirigenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale) dall articolo 5 del DPCM 27 marzo 2000 (atto di indirizzo e coordinamento concernente l attività libero professionale intramuraria del personale della dirigenza sanitaria del SSN) dalle linee guida regionali vigenti

29 Regolamento per l esercizio della libera professione intramuraria (Deliberazione Aziendale n. 419 del 16/5/2016) Riprende la normativa vigente ed entra nel dettaglio su: - Attività intramuraria allargata e interna con specifiche sulle modalità del suo svolgimento e sulla ripartizione della tariffa delle prestazioni - Indicazioni sullo svolgimento dell attività allargata presso studi con infrastruttura in rete (VPN e tracciabilità pagamento)

30 Regolamento per l esercizio della libera professione intramuraria (Deliberazione Aziendale n. 419 del 16/5/2016) Riprende la normativa vigente ed entra nel dettaglio su: - Attività intramuraria allargata e interna con specifiche sulle modalità del suo svolgimento e sulla ripartizione della tariffa delle prestazioni - Indicazioni sullo svolgimento dell attività allargata presso studi con infrastruttura in rete (VPN e tracciabilità pagamento)

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