Nr. 5168/2012 Spett.le Provincia di Cosenza Settore Affari Legali Dirig. Servizio Caccia e Pesca

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1 dì Cosenza y^&ito territoriafc dì C a c c i a CS3 " C om itato cfi Gestione lo\l l'i * Castiglione Cosentino 13 Marzo 2012 Nr. 5168/2012 Spett.le Provincia di Cosenza Settore Affari Legali Dirig. Servizio Caccia e Pesca COSENZA OGGETTO: Progetto di Gestione Faunistica Venatoria - Anno 2012/13 In allegato si trasmette Progetto per la Gestione Faunistica dell'ambito Territoriale di Caccia CS3 Anno 2012/2013. Rimanendo a disposizione per qualsiasi chiarimento, si porgono Distinti Saluti. ^PRESIDENTE.A. CANQNAGD Ma/cello) Fax S atccs3(aatccs3.it

2 dì Cosenza,4 Ti6ito territoriafe cfi Caccia CS3 " C o m ì^ dì G e s t i n e Progetto di Gestione Faunistica Venatoria - Anno Ambito Territoriale di Caccia CS3 Spett. Dirigente Settore Caccia Avv. Gaetano Pignanelli P.zza XV Marzo, COSENZA Premessa LAmbito Territoriale di Caccia, rappresenta il principale Istituto di Gestione Faunistico- Venatoria introdotto dalla Legge Nazionale 157/92, "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio", a sua volta integralmente recepita dalla Regione Calabria attraverso la legge Regionale 9/96. Attraverso questo Istituto si realizza la volontà legislativa in materia di programmazione dell'attività faunistica-venatoria atta a perseguire gli obiettivi di salvaguardia, conservazione e miglioramento dell'ambiente naturale di protezione della fauna tipica delle aree interessate. Idea progettuale Nell'affrontare la tematica relativa alle procedure da adottare per provvedere al ripopolamento del territorio dell' A.T.C, mediante immissione di soggetti di allevamento è necessario richiamare alcuni concetti base enunciati nel Piano Faunistico Venatorio Provinciale approvato dalla Provincia di Cosenza in data 19/12/2111 ed in particolare dell'ali.3 Pianificazione Faunistica Definitiva. Si tratta, in particolare, di definire le varie tipologie di intervento che vengono genericamente comprese nel termine "immissione". Tali interventi possono essere così sinteticamente descritti: a) Introduzione: immissione di soggetti appartenenti ad una specie selvatica che non è mai stata presente in un determinato territorio. Tale tipo di intervento viene, nella fase attuale, del tutto escluso negli ambiti cosentini. b) Ripopolamento: immissione di soggetti appartenenti a specie selvatiche già presenti nel territorio; se correttamente impostati possono a breve e medio periodo dare buoni risultati, viceversa, Fax M atccs3@atccs3.it

3 di Cosenza,, \m&ito territoriafe dì Caccia CS3 " C o m i t a t o di Qcstìonc se i ripopolamenti si ispirano a logiche di mero "consumismo venatorio" possono produrre nel medio periodo effetti assai negativi. c) Reintroduzione: immissione di soggetti appartenenti ad una specie selvatica precedentemente insediata nel territorio fino alla sua scomparsa dovuta a cause di natura antropica. Ricordiamo inoltre come l'azione programmatoria della Legge 157/1992 deve intendersi finalizzata al conseguimento della "densità ottimale delle specie faunistiche e alla sua conservazione mediante la riqualificazione delle risorse ambientali e la regolamentazione del prelievo venatorio" (art 10, c. 2 L. 157/92). In questa ottica i programmi di immissione di fauna selvatica non possono che rappresentare nella fase attuale della "gestione programmata della caccia" una pratica ammessa temporaneamente, alla sola condizione di poterla superare quanto prima per dar corso ad una "gestione faunistico-venatonia basata sul prelievo oculato delle risorse faunistiche naturali". La gestione tradizionale delle principali specie faunistiche stanziali (lepre e fagiano), come purtroppo in genere dovunque, è stata basata negli anni, quasi esclusivamente, su sistematici ripopolamenti finalizzati a reintegrare le popolazioni selvatiche completamente eliminate o ridotte a densità estremamente basse. Gli effetti di tale gestione hanno comportato: la totale eliminazione di tutti i soggetti immessi nel territorio libero, che si trova pertanto annualmente "svuotato" ancor prima della chiusura della caccia alle varie specie; una scarsa influenza sull'effettivo incremento delle popolazioni naturali; oneri economici ingenti ed in certi casi eccessivi per i risultati ottenuti; una certa diseducazione del cacciatore sempre più proteso ai modelli di consumismo venatorio fino a rischiare la comparsa di gravi problemi sanitari legati alla trasmissione di malattie infettive e/o parassitarie. Fin da questa stagione venatoria il Comitato di gestione dell' A.T.C, ha iniziato un percorso tecnicamente più corretto per procedere alla definizione del piano di ripopolamento degli stessi. Il primo aspetto che è stato preso in esame è stato quello di individuare, in collaborazione con i cacciatori operanti sui territori dei comuni facenti parte dell' A.T.C., le aree maggiormente vocate alla Fax M atccs3@atccs3.it Internet : vvww.atccs3.it

4 ^\m6ito territoriaie di Caccia CS3 " C o m ìt a t o dì Gestione lepre ed al fagiano; tali indicazioni sono infatti una delle basi fondamentali su cui programmare i vari interventi gestionali: ripopolamenti, reintroduzioni e miglioramenti ambientali. Tecniche di immissione Fagiano Soggetti allevati secondo il metodo semi-naturale Il metodo semi-naturale prevede l'incubazione delle uova di fagiano da parte di chiocce, appartenenti a razze leggere, ospitate all'interno di cassette di legno e rete. Tale tecnica prevede di affidare le uova di fagiano a chiocce di razza leggera (Bantham, Livornese, ecc) che svolgeranno le funzioni di madri adottive fornendo ai pulcini tutta una serie di schemi comportamentali soprattutto per quanto riguarda le cure parentali. La cova viene effettuata in nidi-parchetto. Una volta schiuse le uova si trasferiranno la chioccia ed i pulcini in apposita volieretta a capanna, posta nei luoghi dove verranno poi rilasciati i soggetti. A giorni dalla schiusa si apre infine la porta della volieretta in modo da lasciare la chioccia libera di condurre al pascolo la covata durante il giorno, tornando la notte al ricovero. Lancio, previo ambientamento, di soggetti giovani di età compresa tra i gg. Si tratta di lasciare sul territorio dove deve essere eseguito il lancio di selvaggina, di una voliera a cielo aperto contenenti i fagiani, circondata all'esterno da un recinto mobile costituito da rete in PVC elettrificata; la voliera verrà aperta dopo alcuni giorni, dopo che gli stessi fagiani avranno recuperato lo stress da cattura e viaggio; la rete elettrificata verrà tolta solo dopo una ventina di giorni, in modo tale che la selvaggina, protetta dai predatori, possa ambientarsi all'habitat circostante. Lepre Lancio, previo ambientamento, di soggetti giovani di età compresa tra i gg. Si tratta di lasciare, sul territorio dove deve essere eseguito il lancio di selvaggina, di un recinto mobile, perimetrato con rete in PVC elettrificata; le lepri immesse all'interno avranno modo di recuperare lo stress da cattura e viaggio, di ambientarsi all'habitat circostante e nel contempo essere Fax ISI atccs3@atccs3.it

5 di Cosenza ambito territonafe di Caccia CS3 ~ C o m i t a t o di Qcstionc protette dai predatori. Il recinto d'ambientamento resterà sul luogo dell'immissione per circa 20 gg. per poi essere trasferito in altro sito dove avverrà l'ulteriore immissione. Recinti Fissi Si tratta di strutture fisse con una estensione di circa due ettari, costruito in rete interrata per circa 50 cm ed altezza fuori terra di 150 cm, a sua volta sostenuta da pali in metallo distanti circa 2,5 metri l'uno dall'altro, piegati nella parte superiore in modo da creare una sporgenza verso l'esterno (rete antigatto). All'interno del recinto si seminerà erba medica e si lasceranno tutte le essenze spontanee che sono appetite alla selvaggina da immettere. Questo tipo di struttura, di costo ben maggiore dei recinti mobili e da allocare in siti dove negli anni si possa continuare ad utilizzare, ha risultati migliori per l'immissione della lepre come per i fagiani, la starna o la pernice rossa. La struttura fissa può essere utilizzata nel corso degli anni per : Ambientamento di leprotti nati nel periodo maggio-giugno, da catturare e rilasciare nel mese di marzo dell'anno successivo (lepre di cattura); Rilascio all'interno di due lepri maschi e da sei-otto lepri femmine per la produzione in loco di selvaggina (lepre di cattura); Ambientamento o produzione in loco di Galliformi (anche con il sistema del richiamo vivo). Conclusioni Per quanto concerne le immissioni di fagiani l'obiettivo del Comitato di gestione dell' A.T.C, è quello di cercare di impostare i programmi di ripopolamento cercando di rispettare corretti principi di gestione faunistica e di profilassi sanitaria. In particolare le immissioni saranno ispirate a criteri di razionale gestione faunistica, volte prioritariamente a costituire popolazioni selvatiche capaci di riprodursi allo stato di natura,in particolare si dovrà cercare di: Fax E3I atccs3(o>atccs3.it

6 dì Cosenza ^Vm6ito territoriafe cfì Qaccìa CS3 ~ C o m ì t a t o dì Gestione > inquadrare l'insieme delle immissioni in un contesto generale di miglioramenti ambientale; > avviare ed estendere la pratica dell'ambientamento dei fagiani da immettere in recinti a cielo aperto ampi e specificatamente coltivati; > ridurre progressivamente le immissioni di fagiani senza preventivo ambientamento nei recinti a cielo aperto; > impiegare per i ripopolamenti preferibilmente fagiani di età compresa tra i 60 ed i 90 giorni; > utilizzare nel tempo, quantità di fagiani allevati decrescenti, di pari passo con l'aumento del numero dei riproduttori selvatici, mirando al loro totale azzeramento in corrispondenza della definitiva formazione di popolazioni selvatiche autosufficienti. Nella gestione delle popolazioni di lepre per fini venatori il ripopolamento artificiale dovrà rappresentare uno strumento prezioso allorquando si debbano risolvere situazioni a tal punto compromesse da non lasciar sperare in un naturale recupero delle popolazioni in tempi ragionevoli (ripopolamento vero e proprio), oppure nel caso in cui si renda opportuno il reinsediamento di un nucleo iniziale in una zona ove la specie sia scomparsa (reintroduzione). Naturalmente in entrambi questi casi occorre considerare una serie di accorgimenti di carattere tecnico affinché l'operazione abbia le maggiori possibilità di successo. In primo luogo è necessario che il territorio presenti ancora caratteristiche idonee alla specie e che le cause all'origine della sua rarefazione o scomparsa non sussistano più o siano state rimosse. In secondo luogo le strategie di gestione della lepre devono essere indirizzate a determinare un incremento di popolamenti di questa specie numericamente consistenti e presenti sul territorio tutto l'anno. Al fine di limitare il più possibile le pratiche di ripopolamento occorrerà soprattutto procedere al : > controllo dei predatori; > miglioramento ambientale a fini faunistici; > adeguamento del prelievo nelle immediate vicinanze delle zone di ambientamento e cattura; > accordi con gli agricoltori; > approntamento di un servizio di vigilanza efficace per la prevenzione e il controllo degli Illeciti.._.. "- :- ; : -. ~r~ Fax S atccs3(a)atccs3.it

7 a ^\m&ito territoriafe dì Caccia CS3 " C om itato dì Qcst'xonc L' A.T.C, incentiverà la realizzazione e la gestione produttiva di allevamenti a tecnica integrata, ossia con parchetti su rete per i riproduttori e recinti di ambientamento per i leprotti; oppure allevamenti in grandi recinti con frequenti rotazioni delle colture agrarie. Quadro Economico Oggetto N Prezzo Unitario Importo Fagiano appartenente alla specie Phasianus colchicus", , ,00 Lepre europea nata dai riproduttori dell'allevamento , ,00 Modulo nidi-parchetto e volieretta per produzione fagiani con il metodo della semilibertà , ,00 Recinto modulare e mobile di ambientamento delle misure 100 x 100 mt, con possibilità di essere diviso in due unità di ambientamento , ,00 Recinto fisso, come meglio spiegato nel progetto, per produzione ed ambientamento selvaggina , , ,00 Totale ,50 IVA 21% ,50 Sommano Fax 1) atccs3@atccs3.it

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