LA GESTIONE PSICOSOCIALE DELLE EMERGENZE: IL RUOLO DELLO PSICOLOGO DELL EMERGENZA

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1 LA GESTIONE PSICOSOCIALE DELLE EMERGENZE: IL RUOLO DELLO PSICOLOGO DELL EMERGENZA Gli Psicologi del SSR e i diversi contesti di emergenza: luoghi, tempi e funzioni SSD Psicologia e Psicopatologie dello sviluppo

2

3 Attività luoghi e competenze degli Psicologi dell Emergenza In riferimento alle normative della Protezione Civile In riferimento alle pianificazioni operative delle Istituzioni competenti In riferimento alla modellistica nazionale e internazionale e alle esperienze maturate sul campo da Psicologi per i Popoli-Federazione nel decennio

4 Idea Centrale Nei processi decisionali è indispensabile una visione psicologica dell emergenza perché la resilienza e la via della ricostruzione passa attraverso il vissuto delle persone 4

5 In riferimento alle normative della Protezione Civile DPCM DPCM DPCM DPCM DPCM IASC-2007 EU-2010 WHO-Stress BAD NEWS CNOP2013 5

6 Normative della Protezione Civile DPCM Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile Criteri di massima per l organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi (G.U, n109 del 12 maggio 2001). DPCM Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, Dipartimento di Protezione Civile 6 aprile 2006 Indicazioni per il coordinamento operativo delle emergenze dovute ad incidenti stradali, ferroviari, aerei e di mare, ad esplosioni e crolli di strutture e ad incidenti con presenza di sostanze pericolose, (G.U. n.101 del ) 6

7 Normative della Protezione Civile DPCM Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, 13 giugno 2006, Criteri di massima sugli interventi psico-sociali da attuare nelle catastrofi (G.U. n. 200 del 29 agosto 2006) DPCM Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 aprile 2013 (G.U. n.145 del 22 giugno 2013) Disposizioni per la realizzazione di strutture sanitarie campali, denominate PASS, Posto di Assistenza Socio Sanitaria, preposte all assistenza sanitaria di base e sociosanitaria alla popolazione colpita da catastrofe 7

8 Normative della Protezione Civile DPCM La Direttiva del presidente del Consiglio dei Ministri 24 giugno 2016 (G.U. 194 del 20 agosto 2016) Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 giugno 2016: Individuazione della Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario e dei Referenti Sanitari Regionali in caso di emergenza nazionale. 8

9 Linee guida nazionali e internazionali Esperienze maturate sul campo DPCM DPCM DPCM DPCM DPCM IASC-2007 EU-2010 WHO-Stress BAD NEWS CNOP2013 9

10 Linee guida nazionali e internazionali Esperienze maturate sul campo IASC-2007 Guidelines on Mental Health and Psychosocial Support in Emergency Settings EU-2010 COUNCIL OF THE EUROPEAN UNION. Council conclusions on psychosocial support in the event of emergencies and disasters.3018th JUSTICE and HOME AFFAIRS Council meeting. Luxembourg, 3 June pdf PFA-2007 Psychological First Aid 10

11 Linee guida nazionali e internazionali Esperienze maturate sul campo WHO-Stress Guidelines for the management of conditions specifically related to stress BAD NEWS Comunicazione ai familiari del decesso CNOP2013 Area di Pratica Professionale Psicologia dell emergenza: Lo Psicologo dell Emergenza 11

12 Linee guida sulla salute mentale e il supporto psicosociale nei contesti di emergenza - IASC In un contesto di emergenza le problematiche psicologiche e psicosociali vengono riconosciute come prioritarie Il termine Salute mentale e supporto psicosociale indica che ogni tipo di supporto, che coinvolge diverse professionisti nell ottica della multiprofessionalità complementare, rappresenta di per sé una forma di tutela e promozione della salute mentale e del benessere psicologico 12

13 Luoghi e funzioni dell intervento dello psicologo dell emergenza 1. SCOUTING PSICOSOCIALE 2. POSTO MEDICO AVANZATO (PMA) 3. CENTRO di PRIMA ACCOGLIENZA : Spazi in strutture pubbliche o private temporanee, come: Tendopoli, Palestre, Scuole, Alberghi, Camping ecc. 4. OBITORIO - FUNERALI 5. TENDOPOLI ORGANIZZATA 6. POSTO ASSISTENZA SOCIO SANITARIA (PASS) 7. STRUTTURE DI GESTIONE 8. STRUTTURE DI INCONTRO PER I SOCCORRITORI 9. STRUTTURA DEL TEAM PSICOLOGICO 13

14 Nel cratere per lo Scouting psicosociale Dall esercitazione internazionale TEREX 2010: Alle ore la Colonna Mobile giunge a Viareggio e alle ore alla DiComaC (Direzione Comando e Controllo) dove si presenta per la registrazione e il ritiro delle disposizioni organizzative. Gli Obiettivi assegnati dall Ufficio 4 Volontariato al team della Federazione Psicologi per i Popoli sono i seguenti: 14

15 Cronoprogramma: selezionare dai crono programmi alcuni scenari di particolare interesse e assistervi formulare valutazioni e proposte in merito all'impianto complessivo dell'esercitazione con particolare riguardo agli aspetti legati all'organizzazione dei servizi di assistenza alla popolazione per il supporto psicologico delle popolazioni colpite dall'evento calamitoso formulare valutazioni e proposte in merito all'organizzazione dei servizi di assistenza e supporto psicologico agli operatori e soccorritori ( anche in prospettiva post-evento ) formulare una ipotesi di dispiegamento dei dispositivi contenuti nel progetto finanziato dal Dipartimento in attuazione dell'art 21 dell' O.P.C.M. n. 3797/09 valutazione di efficacia e appropriatezza criticità potenzialità esigenze di sviluppo/implementazione 15

16 formulare valutazioni e proposte in merito alle possibilità dell'organizzazione di dispiegare propri volontari e proprie attrezzature, in un eventuale contesto reale analogo a quello oggetto dello scenario esercitativo, indicando, in particolare: quantità, tipologia e caratteristiche dell'attrezzature disponibili ( tempi di mobilitazione, eventuali restrizioni all'impiego, costi relativi, sostenibilità, ecc,..) criticità ipotesi di integrazione e potenziamento numero dei volontari mobilitabili nelle 72 h, nelle prime 3 settimane e nei primi 3 mesi di attività ( con riferimento al tipo di intervento ipotizzato ) modalità e tempistiche di organizzazione di avvicendamento criticità ipotesi di potenziamento procedure interne di allertamento e mobilitazione, formulando altresì valutazioni ed eventuali ipotesi di sviluppo/implementazione delle procedure medesime, nonché della strutturazione stessa dell'organizzazione ai fini della effettiva ed efficace partecipazione agli interventi di superamento dell'emergenza in un eventuale contesto reale analogo 16

17 Nel POSTO MEDICO AVANZATO Lo psicologo può essere richiesto dal personale medico per: un triage psicologico un soccorso immediato di stabilizzazione emotiva 17

18 Nell OBITORIO e ai FUNERALI La presenza è richiesta per accompagnare e sostenere i familiari nel riconoscimento delle salme in modo da permettere anche al personale di operare con la giusta distanza dall atmosfera emotiva creata dai famigliari. Per collaborare nella comunicazione delle cattive notizie (linee guida delle bad news ) 18

19 PIRAMIDE DEGLI INTERVENTI PER MHPSS NELLE EMERGENZE Cura della salute mentale di tipo specialistico ( psicologo, psichiatra, assistente sociale, infermiere psichiatrico, ecc) Cura della salute mentale di base ; Supporto emozionale e pratico al singolo o al gruppo familiare Attivazione social network Supporto tradizionale pubblico Spazi idonei di aiuto per i bambini Promozione della mobilità pubblica Discussione di gruppo Attività culturali, ricreative e sportive Promozione di servizi basilari sicuri, socialmente e culturalmente adatti e protettivi della dignità della persona Offrire informazioni precise e chiare sui servizi offerti e sui vari operatori Servizi Specialisti ci Supporto mirato (da persona a persona) non specialistico Rafforzare il supporto pubblico e familiare Considerazioni sociali nei servizi e sicurezza di base 19

20 Nei CENTRI di PRIMA ACCOGLIENZA Lo psicologo interviene per il Primo Aiuto Psicologico (Psychological First Aid), che comprende: contatto e aggancio, sicurezza e conforto, stabilizzazione emotiva, raccolta informazioni, assistenza pratica, collegamento alla rete di supporto sociale, informazione sulle strategie di coping, collaborazione con altri servizi. 20

21 Nella TENOPOLI per i bisogni di base (1 livello della piramide IASC) Al primo livello della piramide, dove troviamo tutte le persone sopravvissute ad un disastro, è importante dare a tutti risposte ai bisogni di base, che assumono significati psicologici intrinseci per il modo con cui questi bisogni vengono soddisfatti: bisogni di sicurezza, alloggio, acqua, igiene personale, cure sanitarie di base, controllo delle epidemie ecc. Tali risposte devono essere date con il coinvolgimento e con la partecipazione della popolazione stessa. Il ruolo dello psicologo dell emergenza si estrinseca nella presenza attiva sul campo, nella collaborazione con gli altri operatori, nel monitoraggio delle situazioni, nella cogestione delle problematiche... 21

22 Nella TENDOPOLI per i bisogni famiglie, gruppi e comunità (2 livello della piramide IASC) Al secondo livello della piramide, dove troviamo famiglie, gruppi e la comunità, le risposte di soccorso includono specifiche risposte rapportate alla situazione. Ad esempio: ricerca e riunificazione familiare, cerimonie collettive di lutto e conciliazione, riavvio della scuola per i bambini e di altri servizi comunitari, gruppi di auto-mutuo aiuto ecc. Tutte queste azioni ed iniziative assumono direttamente o indirettamente grande significato psicologico. Spetta anche allo psicologo promuovere, sostenere e monitorare queste iniziative 22

23 Nella TENDOPOLI per bisogni psicologici non patologici (3 livello della piramide IASC) Al terzo livello della piramide, dove troviamo gruppi più ristretti di persone, con bisogni psicologici non patologici, gli psicologi possono attuare iniziative di salute mentale di base, come ad esempio gruppi di ascolto, gruppi di auto mutuo aiuto, psicoeducazione ecc. Il ruolo dello psicologo si concretizza in una presenza e gestione diretta di queste iniziative 23

24 Nei PASS per problemi psicologici di tipo clinico (4 livello della piramide IASC) Al quarto livello della piramide, si situa una percentuale di persone che nonostante i dispositivi messi in atto nei livelli precedenti, hanno una sofferenza per la quale necessitano di un intervento psicologico personalizzato che può essere erogato nell ambulatorio psicologico disposto presso il POSTO di ASSISTENZA SOCIO SANITARIA (PASS) 24

25 Nelle STRUTTURE di GESTIONE Collabora con dirigenti e capi campo nella valutazione e monitoraggio dello stress e della conflittualità nelle tendopoli o tra i soccorritori; collabora per migliorare il clima comunicativo e relazionale nella tendopoli; collabora nella gestione degli incontri di settore al DiComaC per la funzione psicosociale 25

26 Nelle di STRUTTURE di incontro per i SOCCORRITORI In questo ambito lo psicologo può intervenire in appoggio alle squadre di soccorritori di ritorno dalla prima linea con gli strumenti del defusing e debriefing psicologico, della stabilizzazione emotiva, dei colloqui individuali di sostegno, con la promozione di iniziative per la prevenzione e gestione dello stress e risoluzione dei conflitti di gruppo. 26

27 Nel TEAM degli psicologi Lo psicologo dell emergenza non deve mai intervenire da solo negli scenari dell emergenza. Partecipa ai momenti quotidiani di coordinamento e programmazione organizzati dal capo squadra; provvede al passaggio di consegne; compila il diario di bordo, partecipa a momenti di confronto e coordinamento con altri team psicologici presenti in altri campi. 27

28 Assunti condivisi a livello internazionale sull intervento psicologico nelle catastrofi 1. Le catastrofi provocano grandi sofferenze alle popolazioni (individui e comunità) colpite, sia sul piano psicologico che sociale. Le conseguenze che ne derivano possono essere drammatiche a breve termine, ma possono a lungo termine minacciare il benessere psicosociale e la salute mentale 1. Gli individui e le comunità hanno risorse (resilienza) che, valorizzate e sostenute da un intervento psicologico, forniscono un aiuto fondamentale, indispensabile per superare le situazione di crisi. Pertanto non si devono patologizzare (PTSD) le reazioni delle persone e delle comunità colpite. 28

29 Assunti condivisi a livello internazionale sull intervento psicologico nelle catastrofi 3. L intervento psicologico in emergenza deve fare i conti con le variabili della complessità di ogni singolo evento per tipologia, grandezza, distruzioni e perdite, fasi del soccorso, cultura, tipologia dei soccorsi ecc.. Obiettivi, attività, tecniche dell intervento psicologico vanno tarate alle specifiche situazioni con attenzione al modello multidimensionale dei bisogni e degli interventi 29

30 Assunti condivisi a livello internazionale sull intervento psicologico nelle catastrofi 4. Anche il personale dei servizi di emergenza e i soccorritori presenti sul terreno possono subire ripercussione psicologiche dovute alle conseguenze dell operare in situazioni critiche. E quindi importante sviluppare programmi di prevenzione, formazione, riabilitazione ad essi destinati per aumentare la loro resilienza e migliorare il loro ricupero 30

31 Assunti condivisi a livello internazionale sull intervento psicologico nelle catastrofi 5. E importante che i servizi psicosociali competenti forniscano consulenza alle autorità che gestiscono l'emergenza in merito all'impatto psicosociale che le loro decisioni possono avere sulle comunità colpite 31

32 Con altre discipline anche la psicologia fornisce importanti riferimenti teorici sulla concezione di un disastro e delle sue conseguenze e suggerisce insieme adeguati strumenti applicativi ai vari livelli dei processi decisionali, organizzativi, comunicativi e formativi per rendere sempre più qualitativo il funzionamento della macchina delle strutture di protezioni civili, laddove in particolare il fattore umano può condizionarne o facilitarne il raggiungimento degli obiettivi. 32

33 Inoltre l attenzione psicologica ai bisogni dei sopravvissuti alle catastrofi permette di facilitare l efficacia delle operazioni di soccorso, di diminuire conflitti e incomprensioni nelle comunicazioni in emergenza, di prevenire le dinamiche di ostilità che possono emergere a medio e lungo termine nei confronti delle stesse organizzazioni che prestano il soccorso. 33

34 Essere nel SISTEMA delle LINEE GUIDA e delle BUONE PRATICHE significa: Condividere un processo di studi ed esperienze pluriennali sul campo Condividere l attenzione che deve essere posta al rispetto dei diritti umani Evitare che il soccorso si trasformi in puro assistenzialismo e dipendenza Rispettare l obbligo della programmazione e del coordinamento Sporcarsi le mani nelle cose umili che hanno valore psicologico Definire un repertorio di interventi psicologici con attenzione alla qualità (appropriatezza ed efficacia) e in rapporto alla complessità delle fasi dell emergenza, dei setting ecc. 34

35 Area della Psicologia dell Emergenza e Psicotraumatologia Opera nelle emergenze di pertinenza del SSR, emergenze quotidiane (micro-emergenze, persone scomparse, ecc), incidenti maggiori, maxi-emergenze, attentati terroristici attraverso le competenze specifiche acquisite dai propri professionisti Opera attraverso gli strumenti specifici della professione, mirati alle diverse aree di intervento e ai diversi bisogni delle vittime Opera per la cura e la riabilitazione nel Trauma e nei Pluritraumi e per il contenimento degli effetti distruttivi che provocano a livello familiare e sociale

36 Area della Psicologia dell Emergenza e Psicotraumatologia Opera con interventi sul territorio, su attivazione delle Istituzioni e insieme alle stesse: Prefettura, Magistratura, Forze dell Ordine e le Forze del Soccorso Opera con particolare riguardo verso le fasce fragili della popolazione, attraverso interventi e modelli mirati ai soggetti colpiti, avvalendosi anche dell esperienza acquisita sul campo Opera secondo le prescrizioni della normativa, prendendosi cura delle vittime primarie e secondarie e dei soccorritori, in tutti i tipi di emergenza e in tutte le fasi dell emergenza e dell organizzazione e preparazione dell intervento

37 Area della Psicologia dell Emergenza e Psicotraumatologia Opera perseguendo un percorso di eccellenza formativo e operativo dettato dalle normative vigenti e dalle linee guida nazionali, europee ed internazionali, dedicate alle diverse emergenze Opera, pertanto, garantendo un adeguato livello di formazione e aggiornamento ai propri operatori, attraverso esercitazioni nazionali sul campo e insieme alle Istituzioni, avvalendosi della professionalità dell Associazione Psicologi per i Popoli Piemonte con la quale ha stipulato una convenzione Opera garantendo assistenza ai soccorritori, anche attraverso interventi di debriefing e di pianificazione della sicurezza psicologica degli stessi 37

38 Grazie 38

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