COMUNE DI BARLETTA. Provincia di Barletta-Andria-Trani. Settore LL.PP. Manutenzione e Patrimonio Servizio Manutenzioni

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1 COMUNE DI BARLETTA Provincia di Barletta-Andria-Trani Settore LL.PP. Manutenzione e Patrimonio Servizio Manutenzioni LAVORI DI RECUPERO E ADEGUAMENTO FUNZIONALE DEL TRABUCCO E ALLESTIMENTO MUSEALE DIDATTICO 1 stralcio funzionale CUP: H99J OGGETTO: PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE: COMUNE di BARLETTA Il Responsabile del Procedimento Ing. Vito Vacca Il Dirigente del Settore LL.PP. Manutenzione e Patrimonio Arch. Donato Lamacchia PROGETTISTA: COLLABORATORE: 05/ST/E Arch. Francesco Boris GIORDANO Piazza Federico II di Svevia n. 19, Barletta Cell francesco.giordano@awn.it PEC: francesco.giordano2@archiworldpec.it Iscritto all Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Barletta-Andria-Trani al n. 228 sez A Ing. Massimiliano BORGIA RELAZIONE GEOTECNICA (ex art. 33 c. 1 lett. d DPR 207/10) data revisione descrizione approvazione 08/05/2018

2 INDICE 1 RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA DELL OPERA NORMATIVA TECNICA E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI VITA NOMINALE, CLASSI D USO E PERIODO DI RIFERIMENTO INDAGINI GEOGNOSTICHE E GEOTECNICHE SVOLTE MODELLO GEOTECNICO ANALISI DELLO STATO TENSIONALE SULLA BANCHINA RELAZIONE GEOTECNICA 1

3 1 RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA DELL OPERA L opera oggetto di studio è il trabucco da realizzare e destinare ad allestimento museale didattico sito nel territorio di Barletta sul molo di Levante. Il sito oggetto dell intervento (vedi mappa) è sulla costa, ha un altitudine di riferimento di 2 m s.l.m., è morfologicamente pianeggiante. Il trabucco sorgerà sul sito dove era allocato il vecchio trabucco ormai completamente distrutto. Per tale motivo sarà realizzato completamente nuovo nel rispetto, però, della conformazione dei materiali e della tecnica usata nel passato per realizzarlo. SITO D INTERVENTO Localizzazione dell intervento La struttura presenta una pianta quasi rettangolare con dimensioni medie valutate a filo struttura di circa 6,60 m x m. L opera è inserita in zona isolata. Nelle figure seguenti sono riproposte alcune piante e prospetti al fine di individuare l organizzazione strutturale dell opera oggetto del successivo paragrafo. Per tutti i restanti dettagli, compresi prospetti e sezioni, vedasi gli elaborati architettonici. 2 RELAZIONE GEOTECNICA

4 Pianta a quota calpestio Pianta copertura RELAZIONE GEOTECNICA 3

5 Prospetto nord Prospetto ovest 4 RELAZIONE GEOTECNICA

6 Foto inserimento La struttura è suddivisa in quattro parti: - Struttura principale; - Struttura secondaria; - Sistema di Pesca; - I collegamenti La struttura principale è costituita da telai longitudinali e trasversali in legno abete uso Fiume e uso Trieste a maglia rettangolare, ottenuti dall assemblaggio di pilastri e travi. Tale soluzione strutturale si adatta meglio alle esigenze architettoniche ed economiche in relazione alle prestazioni strutturali che si intende perseguire. I pilastri sono stati posizionati in modo da rispettare sia le esigenze architettoniche, rivolte essenzialmente a riproporre lo schema strutturale del precedente trabucco, e non ostacolare la fruibilità degli spazi dell organismo edilizio. I pilastri sono tutti realizzati con elementi uso Fiume di sezione 20 x 20. Le travi principali sono RELAZIONE GEOTECNICA 5

7 tutte realizzati con elementi uso Fiume di sezione 20 x 20 e collegano tutti i pilasti tra loro con passo identico a quello dei pilastri. Le travi secondarie hanno il compito di collegare i pilastri nell altra direzione al fine di completare le maglie resistenti e l ulteriore compito di ridurre il passo tra le travi principali al fine del posizionamento del sovrastante tavolato. Esse saranno sovrapposte alle travi principali e direttamente collegate ai pilastri e realizzate con travi uso Fiume di sezione 15 x 15. La struttura secondaria è rappresentata dall impalcato il quale è realizzato con un tavolato in legno di spessore 5 cm direttamente posizionato sulle travi longitudinali che hanno passo di circa 70 cm. I parapetti sono realizzati anch essi con tavolato di legno opportunamente incastrato alle strutture principali di sostegno. Il sistema di pesca è rappresentato da quattro alberi, in modo pressoché simmetrico, due antenne per la pesca e funi di sospensione. I due alberi principali più alti, a cui sono direttamente collegate le antenne di pesca, hanno sezione tipo Trieste 27x27. I due alberi secondari con funzione di stabilizzazione del sistema di pesca sono costituiti ciascuno da una coppia di alberi affiancati di sezione tipo Fiume 20x20. Il raddoppio è stato realizzato non per motivi statici, ma solo per rendere la struttura a realizzarsi del tutto simile a quella preesistente. Le antenne sono costituite da travi tipo Fiume di sezione 20x20. Le funi di sospensione sono realizzate in acciaio di sezione di diametro 4 mm e collegano le antenne agli alberi principali per riportare poi lo sforzo in punti fermi fissati al suolo. Naturalmente esse reagiscono unicamente a forzi di trazione. Sono presenti altre funi che collegano le antenne fra loro, ma esse hanno solo una funzione relativa al sistema di pesca per posizionare la rete, ma nessuna funzione statica principale. Hanno sezione di diametro 2 mm. Nel modello strutturale sono state inserite, ma l analisi ha dimostrato che risultano non sollecitate, pertanto non saranno oggetto di verifica. Il sistema di Pesca è da intendersi, come d'altronde verificato nel modello di analisi, una struttura secondaria indipendente dalla struttura principale che è il trabucco con l impalcato, collegato ad esso solo in alcuni punti ai fini della sua stabilizzazione in fase di montaggio ed esercizio. Nel modello, per completezza è stato inserito e verificato insieme al trabucco, ma come verificato dall analisi l interazione tra il trabucco e il sistema di pesca è trascurabile. I collegamenti Il trabucco nella sua realizzazione è una sintesi della tradizione nel suo sistema costruttivo sviluppatosi e consolidatosi nei secoli e dell innovazione nel pieno rispetto delle attuali normative e dello sviluppo della tecnica e dei materiali. L utilizzo delle travi tipo Fiume e tipo Trieste è un esempio: utilizzate nel passato esse oggi trovano piena applicazione nel 6 RELAZIONE GEOTECNICA

8 rispetto della normativa con materiali e tecnologie costruttive certificate con marchiatura CE e Benestare Tecnico Europeo. I collegamenti nella costruzione dei trabucchi del passato venivano realizzati attraverso la legatura con filo di ferro che assicurava la stabilità della connessione. Anche nella presente realizzazione sarà utilizzata tale tecnica, ma a vantaggio della sicurezza il suo contributo, sicuramente efficace come dimostrato dall esperienza del passato, ma di difficile quantificazione, verrà completamente trascurato. Ai fini della verifica dei collegamenti nel rispetto della normativa si farà unicamente ricorso a barre filettate di acciaio (collegamento a spinotto). L altro elemento di collegamento è quello che si realizza tra i pali del trabucco e il suolo. Nella tradizione costruttiva essi venivano ammorsati ed incastrati al terreno sottostante, in particolar modo roccia. Nel nostro caso essendo il trabucco realizzato sul molo i pali saranno incastrati al suolo costituito da calcestruzzo. È evidente che lo stato tensionale che si creerà sul calcestruzzo sarà del tutto compatibile con la sua resistenza. Il suolo naturale sottostante (sabbia) è poi posto a oltre 5 m di profondità, per cui non è influenzato dalle sollecitazioni derivanti dal trabucco. Struttura principale: pilastri 20x20 (verde), controventature 20x20 e 15x15 (blu), travi principali 20x20 (gialle), travi secondarie 15x15 (rosse) RELAZIONE GEOTECNICA 7

9 Trabucco completo di sistema di pesca 8 RELAZIONE GEOTECNICA

10 2 NORMATIVA TECNICA E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Decreto Ministeriale Testo Unitario - Norme Tecniche per le Costruzioni Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio Circolare 2 febbraio Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Pericolosità sismica e Criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale. Allegato al voto n. 36 del D.M Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. (Se si opera in Zona sismica 4, Classi I e II). RELAZIONE GEOTECNICA 9

11 3 VITA NOMINALE, CLASSI D USO E PERIODO DI RIFERIMENTO L Opera oggetto di studio rientra tra le Opere Ordinarie, pertanto si fissa una vita nominale V = 50 anni. N La costruzione prevede affollamenti significativi solo per il piano terra e, pertanto in concerto con la committenza si assume per la struttura una Classe III cui corrisponde un coefficiente C = U In relazione alle precedenti assunzioni, le azioni sismiche sulla costruzione vengono valutate per il seguente periodo di riferimento: V V C = = 75 anni. R = N U 10 RELAZIONE GEOTECNICA

12 4 INDAGINI GEOGNOSTICHE E GEOTECNICHE SVOLTE Il controllo stratigrafico nonché la conoscenza delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni di fondazione è stata ottenuta attraverso: - rilevamento geologico nell area interessata e raccolta dati geognostici in aree limitrofe; - esecuzione di prove penetrometrica; - esecuzione di n 1 profilo sismico a rifrazione in onde P ed S (Re.Mi). I risultati di tutte le indagini svolte, i grafici, le tabelle e l ubicazione delle stesse sono riportati nella Relazione geologica di progetto ed in parte in allegato alla presente. RELAZIONE GEOTECNICA 11

13 5 MODELLO GEOTECNICO Sulla base delle indagini dirette in sito (prova penetrometrica e sismica a rifrazione con misure NASW), di indagini di laboratorio svolte dallo scrivente sugli stessi litotipi, nonché delle correlazioni esistenti in letteratura fra queste e i parametri geotecnici dei terreni sciolti, è possibile rappresentare le seguenti caratteristiche geotecniche medie del sito di progetto. A partire dal p.c. attuale si ha: Unità RB (0 1,5 m) Elementi in cls e materiali di riporto del corpo banchina Peso di volume secco = 17 kn/m3 Peso di volume saturo = 19 kn/m3 Peso di volume nat. = 18,6 kn/m3 Peso specifico = 2,65 kn/m3 Coesione efficace = c' = 0,0 kpa Angolo di resistenza al taglio = φ' = 25,0 Velocità delle onde di taglio = 301 m/s Unità MB (1,5 5,5 m) Elementi in cls variamente alternati a pezzame lapideo Peso di volume secco = 19 kn/m3 Peso di volume saturo = 20 kn/m3 Peso di volume nat. = 18,6 kn/m3 Peso specifico = 2,1 kn/m3 Coesione efficace = c' = 0,0 kpa Angolo di resistenza al taglio = φ' = 30,0 Velocità delle onde di taglio = 398,5 m/s poligenico ed eterometrico Unità SL (5,5 7,5 m) Sabbia fine giallastra con livelli limo-argillosi a tratti torbosi Peso di volume secco = 18 kn/m3 Peso di volume saturo = 19 kn/m3 Peso di volume nat. = 17,6 kn/m3 Peso specifico = 2,0 kn/m3 12 RELAZIONE GEOTECNICA

14 Coesione efficace = c' = 0,0 kpa Angolo di resistenza al taglio = φ' = 30,0 Velocità delle onde di taglio = 161,6 m/s Unità AS (7,5 10,5 m) Argilla grigia alternata a livelli sabbiosi Peso di volume secco = 13,81 kn/m3 Peso di volume saturo = 18,57 kn/m3 Peso di volume nat. = 18,4 kn/m3 Peso specifico = 26,82 kn/m3 Coesione efficace = c' = 13,73 kpa Angolo di resistenza al taglio = φ' = 18,36 Velocità delle onde di taglio = 216,9 m/s Unità AL (10,5 15,0 m) Argilla grigia alternata a livelli argilloso-limosi Peso di volume secco = 16,17 kn/m3 Peso di volume saturo = 21,43 kn/m3 Peso di volume nat. = 20,73 kn/m3 Peso specifico = 22,00 kn/m3 Coesione efficace = c' = 17 kpa Angolo di resistenza al taglio = φ' = 15 Velocità delle onde di taglio = 426,86 m/s Dalla indagine geosismica effettuata (Metodo Indagine Masw), è stato definito una Vs30 pari a 379 m/s, quindi si può attribuire al sottosuolo una Cat. di tipo B (360 m/s<vs30<800 m/s) (D.M del 20/3/03 e D.M Norme Tecniche per le Costruzioni). RELAZIONE GEOTECNICA 13

15 14 RELAZIONE GEOTECNICA

16 Stralcio della relazione effettuata dall autorità portuale sulla banchina del Porto di Barletta RELAZIONE GEOTECNICA 15

17 6 ANALISI DELLO STATO TENSIONALE SULLA BANCHINA Le azioni agenti sulla banchina solo le reazioni vincolari dei pali di legno: Reazioni vincolari in condizioni statiche Reazioni vincolari in condizioni dinamiche 16 RELAZIONE GEOTECNICA

18 La forza massima esercitata sul calcestruzzo della banchina è pari 8679 dan. Considerando la sezione del palo pari a 20x20, la pressione massima esercitata è pari a 21.7 dan/cm 2 tale pressione è sicuramente compatibile con il calcestruzzo componente la banchina. Basti pensare che il molo è carrabile da mezzi pesanti quindi con un carico di esercizio superiore ai 2000 dan/m 2. Il sottostante suolo naturale costituito da sabbia si trova ad una profondità superiore ai 5 m e pertanto non è influenzato dalle sollecitazioni indotte dalle reazioni dei pali. RELAZIONE GEOTECNICA 17

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