P i a n o S t r a l c i o d i T u t e l a d e l l e A c q u e ( art.17 L.183 / 89, L.R. 8 / 94, D.L.vo 152 / 99 e ss.ii.mm..)

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1 R e g i o n e C a m p a n i a A U T O R I T A D I B A C I N O D E L S A R N O P i a n o S t r a l c i o d i T u t e l a d e l l e A c q u e ( art.17 L.183 / 89, L.R. 8 / 94, D.L.vo 152 / 99 e ss.ii.mm..) Da Pianta del corso del fiume Sarno e dei paesi limitrofi ( Contenzioso Amministrativo, Fascio 374, G. Corte dei Conti) Archivio di Stato di Napoli App. F Data Febbraio 2004 Aggiorn. al Dicembre 2001 APPENDICE F Stima dei prelievi ad uso potabile, irriguo ed industriale nel territorio dell Autorità di Bacino del Sarno Coordinamento scientifico: prof. Pietro Bruno Celico Responsabile del procedimento: Arch. Marina Scala Direzione Tecnica: Geol. Federico Baistrocchi Consulente valutazione impatto antropico: Prof. Antonio Saturnino con la collaborazione di: dr. Domenico De Caro dr.ssa Maria Nunzia Mucci arch. Ciro Pinelli Segretario Generale Dr. Marcello Postiglione Componenti del gruppo di lavoro: arch. Ornella Piscopo impatto antropico geom. Antonino Paroli cartografie - GIS arch. Mauro Vincenti rag. Oreste Alfano digitalizzazioni geol. Paolo Mirra acque sotterranee sig.ra Anna Caiazzo inserimento dati geol. Ugo Ugati ing. Massimino Cavallaro gare e appalti ing. Massimo Della Gatta acque superficiali Supporto amministrativo : ing. Domenico D Alterio rag. Gaetano Froncillo geom. Luigi Beracci dott. Alberto Albano elaborazione SIT

2 Regione Campania Autorità di Bacino del Sarno Attività di conoscenza e verifica dello stato qualitativo e quantitativo delle acque superficiali e sotterranee del Bacino del Sarno finalizzate al Piano Stralcio di tutela delle acque FASE PRELIMINARE APPENDICE F I CONSULENTI prof. Pietro Bruno Celico prof. Antonio Saturnino Il RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO arch. Marina Scala LA DIREZIONE TECNICA geol. Federico Baistrocchi con il contributo di : dott. Domenico Decaro dott. Maria Nunzia Mucci arch. Ciro Pinelli

3 APPENDICE F Stima dei prelievi ad uso potabile, irriguo, industriale nel territorio dell Autorità di Bacino del Sarno Prof. Antonio Saturnino

4 SOMMARIO Nel capitolo sono riportate le metodologie, e i principali risultati da esse derivate, per stimare il fabbisogno idrico dei Comuni afferenti all Autorità di Bacino del Sarno (per un totale di 61 Comuni). L utenza idrica totale è stata rappresentata attraverso da due grandi categorie di domanda: a) domanda d acqua per usi idropotabili; b) domanda d acqua per usi produttivi. Per quanto riguarda la stima della domanda per usi idropotabili si è fatto riferimento alla popolazione residente applicando uno standard di consumo unitario in grado di esprimere il rango urbano del comune considerato, e con esso il livello di sviluppo socio-economico che condiziona il consumo idrico. In tal modo il dato di consumo riferito ai residente ingloba quello della popolazione fluttuante e quello necessario al funzionamento dei servizi. La classificazione per rango urbano dei comuni interessati è stata operata attraverso un analisi dei servizi alle famiglie ed alle imprese insediate nel complesso del territorio e nei singoli comuni. Al primo gennaio 2001 risiedono nell area 1,193 milioni di abitanti; a questo stock di popolazione corrisponde un consumo pari a 166,86 milioni di metri cubi anno di acqua. La stima della domanda per gli usi produttivi industriali è stata operata attribuendo un consumo unitario standard agli addetti alle diverse attività produttive residenti, consumo dipendente dalla tipologia di industria in esame. Il calcolo, assai complesso, si è potuto giovare dei dati rilevati dall ISTAT nel 1996, ed è stato riferito a tutte le sottoclassi di attività industriali presenti nell area. Il consumo annuale delle industrie censite ammonta a circa 47,77 milioni di metri cubi d acqua l anno. Il consumo delle industrie censite non rappresenta l intero consumo del settore industriale insediato nell area in esame. Più fonti confermano infatti la presenza di diffuse attività sommerse, che incidono fortemente sia sulla domanda di acqua, sia sulla domanda di depurazione. Il consumo attribuibile alle industrie sommerse ammonta a circa 14,33 milioni di metri cubi d acqua l anno, in ragione delle più elevata idroesigenza unitaria del settore produttivo sommerso. Da ultimo si è proceduto a stimare il fabbisogno idrico per gli usi produttivi agricoli connessi alla fase colturale. Si è scoperto come nell area risulta insediata un agricoltura che fa largo uso di acqua a fini irrigui, prelevandola però in modo del tutto irregolare direttamente dalla falda affiorante. L uso di risorsa irrigua attuale sottratta è stimato pari a 45,7 milioni di metri cubi l anno.questo prelievo indiscriminato ha tuttavia già causato serissimi problemi, rinvenibili nell abbassamento della falda e nella risalita della vena salina. 2

5 INDICE 1. LE PREMESSE I FABBISOGNI IDRICI PER USO POTABILE L armatura urbana Gli standard di consumo idrico della popolazione residente Stima della domanda idrica per gli usi civili Il fabbisogno idrico delle attività industriali Il dato ricostruito attraverso il numero di occupati ufficiali Le attività industriali sommerse La domanda d acqua per scopi irrigui CONSIDERAZIONI RIEPILOGATIVE

6 1. LE PREMESSE Il lavoro si propone di stimare il fabbisogno idrico attuale di un subcomprensorio della Regione Campania: quello afferente ai territori dei Comuni appartenenti all Autorità di Bacino del Sarno. Trattasi di un area della regione Campania caratterizzata da una situazione ambientale fortemente compromessa. Nell area, densamente abitata ( abitanti al 1 gennaio 2001), sono presenti infatti numerose industrie che, se da un lato rappresentano il volano economico della zona, dall altro sono causa di un elevato degrado ambientale accelerando l uso ed il consumo delle risorse idriche. Ed è proprio l uso accentuato, e spesso dissennato, dei fattori localizzativi l origine di una crisi ambientale assai accentuata e preoccupante, cui occorre al più presto porre rimedio. Un primo irrinunciabile punto di avvio di qualsivoglia politica ecosostenibile di sviluppo locale è l ottimo dimensionamento delle opere di captazione, distribuzione, depurazione e riuso della risorsa idrica. Il fabbisogno idrico complessivo di un dato aggregato territoriale risulta essere funzione diretta della domanda di acqua che le diverse utenze ivi insediate esprimono nel periodo esaminato. In termini generali l utenza idrica totale può essere espressa da due grandi categorie di domanda: a) domanda d acqua per usi idropotabili; b) domanda d acqua per usi produttivi. La domanda d acqua per usi idropotabili è rappresentata dalle esigenze espresse dalla popolazione stabilmente residente nel territorio di riferimento, e da quella che vi dimora occasionalmente. Questa ultima, detti anche fluttuante, è rappresentata dai turisti 1. La domanda d acqua per usi produttivi concerne il consumo idrico delle diverse attività economiche, raggruppabili, ai fini della stima dell idroesigenza, in tre macrocategorie: servizi, industrie e attività agricola primaria 2. Ai fini della nostra stima, partendo dalle due grandi categorie di utenza sopradescritte, si è preferito suddividere il fabbisogno idrico nella maniera seguente: 1) fabbisogno idropotabile, che rappresenta l ammontare dei consumi riconducili alla popolazione residente, includendo quindi in esso sia il fabbisogno diretto dei residenti, sia quello relativo alla popolazione fluttuante, sia quello richiesto per il funzionamento dei servizi insediati; 2) fabbisogno industriale, che rappresenta l idroesigenza delle attività economiche classificate dall Istat come industriali 3 ; 1 In termini statistici i turisti sono coloro che, residenti altrove, dimorano nel territorio esaminato per un tempo superiore alle 24 ore. Nel dato riferito ai turisti sono cioè inclusi sia coloro che si muovono per motivi di vacanza o di svago, sia coloro che si muovono per motivi di lavoro. 2 Per attività agricola primaria si intende quella della produzione in campo, escludendo quindi qualsiasi forma di trasformazione dei prodotti, essendo queste ultime attività incluse in quelle industriali. 3 Le attività economiche incluse in quelle industriali sono quelle classificate come tali dall ISTAT, e sono riportate nel dettaglio nel database allegato allo studio. 4

7 3) fabbisogno per gli usi agricoli primari, che rappresenta l idroesigenza delle superfici irrigate e delle specie coltivate che esprimono, a parità di superficie occupata, differenti livelli unitari di fabbisogno. Per ognuna delle tre categorie individuate è stata messa a punto e svolta un analisi finalizzata a rendere possibile l individuazione dei fabbisogni idrici attuali e di quelli futuri, attraverso l uso di metodologie statistico descrittive. Le analisi effettuate hanno utilizzato le statistiche ufficiali più recenti disponibili per i territori in esame, per lo più di fonte ISTAT e Istituto Tagliacarne. 5

8 2. I FABBISOGNI IDRICI PER USO POTABILE 2.1. L armatura urbana Il calcolo del fabbisogno idrico per gli usi potabili della popolazione residente necessita di una classificazione dei singoli comuni per livelli di idroesigenza. E infatti evidente che i consumi giornalieri pro capite sono diversi in ragione delle differenti caratteristiche di domanda espresse o esprimibili dai singoli comuni: la domanda d acqua unitaria espressa da un comune è cioè funzione del livello e delle caratteristiche dello sviluppo socio-economico locale. E stato infatti più volte accertato come la quantità di acqua domandata unitariamente cresca al crescere del livello di sviluppo locale. Più in generale, la domanda idrico potabile unitaria è riconducibile a due fenomeni che agiscono all unisono: l avanzare del progresso tecnologico che agisce sui consumi giornalieri procapite diretti (lavatrici, lavastoviglie, igiene personale, ecc.); la presenza nelle aree più sviluppate di un offerta di servizi più qualificata e specializzata che incide sulla domanda locale d acqua, sia per gli addetti che impegna, sia per il movimento di popolazione che tali servizi generano. Si pensi alle scuole superiori, agli ospedali, al terziario avanzato, all offerta di ospitalità, ecc. E evidente che la domanda d acqua indotta localmente dai servizi insediati potrebbe essere misurata a parte, comune per comune. In tal caso la classificazione dei comuni per livelli di sviluppo socio economico avrebbe l unico scopo di contribuire ad individuare la sola diversificazione zonale dei consumi procapite diretti. La lettura separata dei consumi procapite diretti e di quelli indiretti, riconducibili al grado di sviluppo socio-economico locale, rischierebbe però di sottovalutare le sinergie che legano i due fenomeni, facendo aumentare le probabilità di errori nelle stime complessive dei consumi idropotabili. Del resto nella quasi totalità degli studi effettuati sull argomento non si rinvengono metodologie di analisi che separano la lettura dei due fenomeni, preferendo quasi tutti i contributi risolvere il problema della stima dei consumi indiretti all unisono e nello stesso calcolo inerente i consumi personali diretti. Anche nel caso in esame si è preferito adottare lo stesso criterio metodologico, definendo un grado unitario di idroesigenza potabile dei residenti nei diversi comuni esaminati che fosse in grado di esprimere all unisono il consumo diretto e quello indiretto, riferito al grado di sviluppo socio economico locale e alla dotazione locale di servizi. Si è reso così necessario poter disporre di una classificazione dei singoli comuni inclusi nel comprensorio in esame coerente con il metodo adottato. 6

9 Tale classificazione era già stata messa a punto, per identiche finalità, dalla stessa tecnostruttura incaricata della presente analisi: ad essa si è quindi fatto riferimento 4. La classificazione dei diversi comuni della Campania per grado di armatura urbana è stata o- perata utilizzando la classificazione proposta dalla Società per la matematica e l economia applicata (SOMEA), distinguendo per ogni comune sette distinti livelli di servizi 5 : 1) servizi alle famiglie di livello 1 (ovvero servizi elementari); 2) servizi alle famiglie di livello 2 (ovvero servizi di base); 3) servizi alle famiglie di livello 3 (ovvero servizi specializzati); 4) servizi alle famiglie di livello 4 (ovvero servizi esclusivi); 5) servizi alle imprese di livello 1 (ovvero servizi ricorrenti); 6) servizi alle imprese di livello 2 (ovvero servizi di routine); 7) servizi alle imprese di livello 3 (ovvero servizi di assetto). Per ognuno dei livelli di servizi indicati e per ogni comune sono stati considerati gli addetti pesati in funzione della loro diffusione territoriale. Ne è scaturita una classificazione dei comuni della regione Campania articolata in classi (una classe per ognuno dei livelli di servizi considerati): la classe più alta contiene i centri con più elevata dotazione e, via via, fino alla classe più bassa, dove sono inseriti i comuni con una struttura di offerta sempre più debole. La media aritmetica dei valori assunti dalle classi dei sette livelli di servizi considerati è stata utilizzata come valore sintetico finale di classificazione del rango urbano del comune considerato. I comuni inclusi nel comprensorio in esame sono state successivamente riclassificati in sei gruppi di comportamento omogeneo così costruiti: Gruppi di comuni omogenei Valore della media dei livelli di servizi considerati A da 0 a 1 B da 1,01 a 2 C da 2,01 a 4 D da 4,01 a 6 E da 6,01 a 9 F da 9,01 a 10 4 Antonio Saturnino, Stima del fabbisogno idrico della Regione Campania: notazioni metodologiche e principali risultati, TEAM Abstracts n. 2/1990, Napoli. 5 Per il dettaglio della metodologia, dei servizi ricadenti nei diversi livelli considerati, e per un maggiore dettaglio dei risultati conseguiti si rinvia alla pubblicazione di cui alla nota precedente. 7

10 La classificazione finale ottenuta per i comuni in esame è la seguente: Comune Comune Popolazione residente al 1 Gennaio Classe di armatura urbana Totale Agerola B Anacapri B Boscoreale B Boscotrecase B Capri C Casola di Napoli A Castellammare di Stabia D Gragnano C Lettere A Massalubrense B Meta B Ottaviano C Palma Campania B Piano di Sorrento C Pimonte A Poggiomarino B Pompei C Portici D Ercolano D San Gennaro Vesuviano B San Giorgio a Cremano C San Giuseppe Vesuviano C Sant Agnello B Sant Antonio Abate B Sorrento D Striano B Terzigno B Torre Annunziata D Torre del Greco E Vico Equense B Santa Maria la Carità B Trecase B Contrada A 8

11 Comune Comune Popolazione residente al 1 Gennaio Classe di armatura urbana Totale Forino B Lauro A Monteforte Irpino B Montoro Inferiore B Montoro Superiore B Quindici A Solofra B Angri C Baronissi B Bracigliano B Calvanico A Castel San Giorgio B Cava dei Tirreni D Corbara A Fisciano B Mercato San Severino C Nocera Inferiore D Nocera Superiore B Pagani D Ravello B Roccapiemonte B San Marzano sul Sarno B Sant Egidio del Monte Albino B San Valentino Torio B Sarno C Scafati C Scala A Siano B Bacino del Sarno Gli standard di consumo idrico della popolazione residente Lo standard del fabbisogno civile procapite (ST c ) è stato definito come sommatoria del fabbisogno domestico unitario (ST cd ) e di quello extradomestico (St ce ), nelle sue articolazioni 9

12 pubblico collettiva ed economico produttiva, imputabile ad ogni componente della popolazione residente: ST c = ST cd + St ce È stato selezionato un unico standard riferito alle sei classi di armatura urbana in cui sono stati ordinati i comuni: dotazione ab./giorno/litri A 300 B 350 C 395 D 445 E 500 F 525 I comuni dell Autorità di Bacino del Sarno afferiscono alle classi che vanno da A ad E. Lo standard proposto (ST) scaturisce direttamente dalle analisi e dal calcolo del fabbisogno domestico unitario e di quello extradomestico. Esso considera il fabbisogno prescindendo dalle economie conseguibili, a parità di soddisfazione della domanda, da un miglioramento tecnico, amministrativo e gestionale della distribuzione. L ipotesi di fondo adottata per il calcolo dei consumi idrici complessivi attribuibili alla popolazione residente fa sua l esigenza di adottare e avviare al più presto una politica di risparmio della risorsa idrica, non potendosi più tollerare situazioni di spreco che mal si conciliano con il precario equilibrio tra domanda e offerta Stima della domanda idrica per gli usi civili Applicando le dotazioni definite nel paragrafo 2.2. alla popolazione residente nell area in esame al 1 gennaio 2001 si sono ottenuti i seguenti risultati: Comune Comune Popolazione residente al 1 Gennaio Totale Esigenze idriche popolazione (mc/anno) Agerola Anacapri Boscoreale Boscotrecase Capri Casola di Napoli Castellammare di Stabia

13 Comune Comune Popolazione residente al 1 Gennaio Totale Esigenze idriche popolazione (mc/anno) Gragnano Lettere Massalubrense Meta Ottaviano Palma Campania Piano di Sorrento Pimonte Poggiomarino Pompei Portici Ercolano San Gennaro Vesuviano San Giorgio a Cremano San Giuseppe Vesuviano Sant Agnello Sant Antonio Abate Sorrento Striano Terzigno Torre Annunziata Torre del Greco Vico Equense Santa Maria la Carità Trecase Contrada Forino Lauro Monteforte Irpino Montoro Inferiore Montoro Superiore Quindici Solofra Angri Baronissi

14 Comune Comune Popolazione residente al 1 Gennaio Totale Esigenze idriche popolazione (mc/anno) Bracigliano Calvanico Castel San Giorgio Cava dei Tirreni Corbara Fisciano Mercato San Severino Nocera Inferiore Nocera Superiore Pagani Ravello Roccapiemonte San Marzano sul Sarno Sant Egidio del Monte Albino San Valentino Torio Sarno Scafati Scala Siano Bacino del Sarno È auspicabile che il fabbisogno idrico complessivo dell area in questione possa calare negli anni futuri soprattutto in funzione di un uso più razionale della risorsa acqua e soprattutto in funzione del recupero dell attuale spinta dispersione a rete, da ottenersi con la messa in efficienza, tecnica ed economica, degli attuali sistemi di distribuzione. 12

15 2.4. Il fabbisogno idrico delle attività industriali Il dato ricostruito attraverso il numero di occupati ufficiali In mancanza di dati ufficiali e di studi e ricerche sul tema, 6 la stima dei fabbisogni idrici per usi industriali è stata condotta a livello comunale adottando una metodologia che quantifica le esigenze idriche del settore attribuendo ad ognuno degli addetti uno standard di consumo annuale potenziale. Allo scopo sono stati utilizzati appositi standard di idroesigenza per addetto, ricavati da letteratura specifica 7, applicati ai dati degli addetti censiti come ufficialmente occupati dall ISTAT nel Con riferimento ai principali rami di attività economica, si sono ottenuti i seguenti risultati, espressi su base comunale in termini di metri cubi/anno: Consumi idrici industria (mc) Comune Descrizione Comune Estrazione di minerali non energetici Industrie alimentari, bevande e tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industria del legno e dei prodotti in legno Industrie conciarie, fabbricazione prodotti cuoio, pelle, similari carta, prodotti in carta; Stampa e editoria Agerola Anacapri Boscoreale Boscotrecase Capri Casola di Napoli Castellammare di Stabia Gragnano Lettere Massalubrense Meta Ottaviano Palma Campania Piano di Sorrento Pimonte Poggiomarino Pompei Anche i dati sui consumi attuali e sui fabbisogni idrici delle aree e dei nuclei di industrializzazione non sono ufficialmente disponibili. 7 A. Saturnino, cit.; Contardi, Gay, Ghiotti, Robusto e Tabasso, Guida tecnica sui trattamenti delle acque, F. Angeli, Milano; Regione Umbria; ATO n. 3 Medio Valdarno; CASMEZ, PS

16 Consumi idrici industria (mc) Comune Descrizione Comune Estrazione di minerali non energetici Industrie alimentari, bevande e tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industria del legno e dei prodotti in legno Industrie conciarie, fabbricazione prodotti cuoio, pelle, similari carta, prodotti in carta; Stampa e editoria Portici Ercolano San Gennaro Vesuviano San Giorgio a Cremano San Giuseppe Vesuviano Sant Agnello Sant Antonio Abate Sorrento Striano Terzigno Torre Annunziata Torre del Greco Vico Equense Santa Maria la Carità Trecase Contrada Forino Lauro Monteforte Irpino Montoro Inferiore Montoro Superiore Quindici Solofra Angri Baronissi Bracigliano Calvanico Castel San Giorgio Cava dei Tirreni Corbara Fisciano Mercato San Severino Nocera Inferiore Nocera Superiore Pagani Ravello Roccapiemonte

17 Consumi idrici industria (mc) Comune Descrizione Comune Estrazione di minerali non energetici Industrie alimentari, bevande e tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industria del legno e dei prodotti in legno Industrie conciarie, fabbricazione prodotti cuoio, pelle, similari carta, prodotti in carta; Stampa e editoria San Marzano sul Sarno Sant Egidio del Monte Albino San Valentino Torio Sarno Scafati Scala Siano Bacino del Sarno Consumi idrici industria (mc) Comune Descrizione Comune di coke, raffinerie di petrolio di prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali Produzione di fabbricazione di prodotti della lavorazione bricazione di metallo e fab- di articoli in gomma e materie plastiche non metalliferi di minerali prodotti in metallo Agerola Anacapri Boscoreale Boscotrecase Capri Casola di Napoli Castellammare di Stabia Gragnano Lettere Massalubrense Meta Ottaviano Palma Campania Piano di Sorrento Pimonte Poggiomarino Pompei Portici Ercolano San Gennaro Vesuviano San Giorgio a Cremano San Giuseppe Vesuviano

18 Consumi idrici industria (mc) Comune Descrizione Comune di coke, raffinerie di petrolio di prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali Produzione di fabbricazione di prodotti della lavorazione bricazione di metallo e fab- di articoli in gomma e materie plastiche non metalliferi di minerali prodotti in metallo Sant Agnello Sant Antonio Abate Sorrento Striano Terzigno Torre Annunziata Torre del Greco Vico Equense Santa Maria la Carità Trecase Contrada Forino Lauro Monteforte Irpino Montoro Inferiore Montoro Superiore Quindici Solofra Angri Baronissi Bracigliano Calvanico Castel San Giorgio Cava dei Tirreni Corbara Fisciano Mercato San Severino Nocera Inferiore Nocera Superiore Pagani Ravello Roccapiemonte San Marzano sul Sarno Sant Egidio del Monte Albino San Valentino Torio Sarno Scafati Scala 16

19 Consumi idrici industria (mc) Comune Descrizione Comune di coke, raffinerie di petrolio di prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali Produzione di fabbricazione di prodotti della lavorazione bricazione di metallo e fab- di articoli in gomma e materie plastiche non metalliferi di minerali prodotti in metallo Siano Bacino del Sarno Consumi idrici industria (metri cubi) Comune Descrizione Comune di macchine e apparecchi meccanici di macchine e apparecchiature elettriche di mezzi di trasporto Altre industrie manifatturiere Somma Attività manifatturiere Agerola Anacapri Boscoreale Boscotrecase Capri Casola di Napoli Castellammare di Stabia Gragnano Lettere Massalubrense Meta Ottaviano Palma Campania Piano di Sorrento Pimonte Poggiomarino Pompei Portici Ercolano San Gennaro Vesuviano San Giorgio a Cremano San Giuseppe Vesuviano Sant Agnello Sant Antonio Abate Sorrento Striano Terzigno

20 Consumi idrici industria (metri cubi) Comune Descrizione Comune di macchine e apparecchi meccanici di macchine e apparecchiature elettriche di mezzi di trasporto Altre industrie manifatturiere Somma Attività manifatturiere Torre Annunziata Torre del Greco Vico Equense Santa Maria la Carità Trecase Contrada Forino Lauro Monteforte Irpino Montoro Inferiore Montoro Superiore Quindici Solofra Angri Baronissi Bracigliano Calvanico Castel San Giorgio Cava dei Tirreni Corbara Fisciano Mercato San Severino Nocera Inferiore Nocera Superiore Pagani Ravello Roccapiemonte San Marzano sul Sarno Sant Egidio del Monte Albino San Valentino Torio Sarno Scafati Scala Siano Bacino del Sarno

21 A livello aggregato l idroesigenza per fini produttivi è stata ricomposta nella tabella successiva, che riporta anche il numero degli addetti censiti dall ISTAT nel 1996 e il consumo medio per addetto. Consumi idrici (metri cubi) Comune Descrizione Comune Totale industria + servizi Consumi idrici (mc) Totale industria Totale servizi Numero addetti industria Agevola Anacapri Boscoreale Boscotrecase Capri Casola di Napoli Castellammare di Stabia Gragnano Lettere Massalubrense Meta Ottaviano Palma Campania Piano di Sorrento Pimonte Poggiomarino Pompei Portici Ercolano San Gennaro Vesuviano San Giorgio a Cremano San Giuseppe Vesuviano Sant Agnello Sant Antonio Abate Sorrento Striano Terzigno Torre Annunziata Torre del Greco Vico Equense Santa Maria la Carità Trecase

22 Consumi idrici (metri cubi) Comune Descrizione Comune Totale industria + servizi Consumi idrici (mc) Totale industria Totale servizi Numero addetti industria Contrada Forino Lauro Monteforte Irpino Montoro Inferiore Montoro Superiore Quindici Solofra Angri Baronissi Bracigliano Calvanico Castel San Giorgio Cava dei Tirreni Corbara Fisciano Mercato San Severino Nocera Inferiore Nocera Superiore Pagani Ravello Roccapiemonte San Marzano sul Sarno Sant Egidio del Monte Albino San Valentino Torio Sarno Scafati Scala Siano Bacino del Sarno Nel complesso dell area considerata le attività produttive abbisognano di oltre 57,1 milioni di metri cubi di acqua l anno. Poiché il fabbisogno dei servizi è stato incluso nel calcolo del fabbisogno residenziale, l idroesigenza del settore industriale, ricavata attraverso il dato ufficiale degli addetti, ammonta a poco più di 47,7 milioni di metri cubi di risorsa l anno. 20

23 Le attività industriali sommerse Va tuttavia osservato che l occupazione industriale ufficialmente censita rappresenta solo una parte della occupazione reale, essendo ormai acclarato da più fonti la presenza nell area in e- same di una rilevante quota di attività industriali sommerse, per lo più a forte bisogno unitario di idroesigenza. I dati SVIMEZ 1999 stimano per l intera regione Campania un ammontare degli occupati nell industria sommersa pari al 44,8% del totale degli occupati. Una percentuale quasi coincidente con quella SVIMEZ è calcolata dal Censis. Partendo da questi studi si è prudenzialmente assunto un ammontare di occupati nelle industrie sommerse pari a poco più del 30% del totale occupati nel settore. Di norma sono le lavorazioni più pericolose e a più rilevante impatto ambientale quelle più e- sposte al fenomeno della sommersione. Trattasi per lo più di lavorazioni a forte idroesigenza unitaria che utilizzano indiscriminatamente acqua di falda e che scaricano il loro residuo in maniera del tutto abusiva. Per tali ragioni si è assunto una idroesigenza per addetto industriale sommerso pari a 1000 mc anno di risorsa idrica, a fronte di un idroesigenza per addetto all industria censito ufficialmente pari a circa 500 mc anno. Le considerazioni fin qui esposte sono state esplose nella seguente tabella che riporta la sintesi delle stime effettuate sull idroesigenza dell industria sommersa: Consumi idrici sommerso (mc) Consumi idrici sommerso Numero addetti sommerso Fabbisogni idrici aggiuntivi Comuni Autorità Bacino Provincia Napoli Comuni Autorità Bacino Provincia Avellino Comuni Autorità Bacino Provincia Salerno Totale Bacino del Sarno

24 2.5. La domanda d acqua per scopi irrigui L ultima tipologia di domanda di acqua da considerare è relativa ai processi produttivi agricoli di natura primaria, vale a dire l acqua occorrente nella fase di coltivazione. Per procedere nella stima si è dapprima considerato la percentuale di aziende agricole che praticano l irrigazione in forma indipendente, vale a dire approvvigionando la risorsa in modo del tutto autonomo, non alle dipendenze di consorzi, e al di fuori di qualsiasi forma di controllo. Tale percentuale è sempre piuttosto alta in tutti i comuni considerati e, nel complesso dell area, risulta pari a circa l 80% del totale. Una seconda considerazione ha riguardato gli ordinamenti produttivi: siamo in un area vocata alla pratica agricola dove, anche grazie alle ottimali condizioni pedoclimatiche, si riescono a realizzare da due a tre raccolti l anno, con risultati produttivi assai apprezzabili. In tutto questo gioca certamente un ruolo non marginale la larga diffusione della pratica irrigua, cui si ricorre anche nella stagione invernale per assicurare la pluralità di raccolti: gran parte degli ordinamenti sono infatti di tipo intensivo (ortaggi e fruttiferi) ed assai diffusa risulta essere l industria di trasformazione del pomodoro. Da verifiche sul campo, da interviste effettuate presso l assessorato regionale all agricoltura, dagli stessi dati del censimento che segnalano e testimoniano ampiamente il fenomeno, si ottiene una verifica delle circostanza che gran parte delle superfici agricole produttive insediate nell area in esame sono sottoposte alla pratica irrigua con acqua prelevata da pozzi indipendenti, spessissimo senza autorizzazione alcuna. L emungimento irregolare, favorito da una ricca falda affiorante, comincia a produrre effetti devastanti ormai visibili e percepiti anche dalle autorità preposte al controllo e al governo del territorio: la falda si sta notevolmente abbassando e sempre di più si è in presenza di risalite evidenti della vena salina. Rispetto all utilizzo di risorsa irrigua sono stati proposti tre parametri derivanti dalla vocazione orticola dei comuni. I parametri sono dunque corrispondenti alla percentuale di suolo destinate a produzioni orticole: per una percentuale compresa tra 0 e 24 % il parametro è assunto pari a mc/ha/anno, per una percentuale compresa tra 25 e 60 % il parametro è pari a mc/ha/anno ed infine per una percentuale superiore al 60 % il parametro è pari a mc/ha/anno. Il consumo attuale è stato ottenuto applicando il fabbisogno unitario alla superficie già rilevata irrigata dal censimento generale dell agricoltura condotto dall ISTAT: allo stato attuale occorrono circa 45,7 milioni di metri cubi di acqua l anno. 22

25 I dati a livello del singolo comune sono riportati nella tabella seguente: Esigenza idrica agricoltura (1990) Superficie (ha) Comune COMUNI Irrigabile Irrigata % su Totale Aziende Indipendente Consumi per irrigazione (mc/anno) Contrada 7,66 6,33 93, Forino 22,16 11,33 97, Lauro Monteforte Irpino 2,74 2,22 94, Montoro Inferiore 719,88 585,21 47, Montoro Superiore 124,2 81,21 99, Quindici 0,9 0,7 100, Solofra 1,1 1,1 100, Agerola 0,25 0,16 0, Anacapri Boscoreale 295,2 290,63 88, Boscotrecase 142,03 90,09 98, Capri Casola di Napoli Castellammare di Stabia 280,29 275,46 98, Ercolano 94,11 92,25 95, Gragnano 67,45 66,07 45, Lettere 17,76 13,01 36, Massa Lubrense 49,52 47,48 98, Meta 6,99 6,47 100, Ottaviano 102,88 100,35 100, Palma Campania 178,19 126,04 72, Piano di Sorrento 11,37 6,7 100, Pimonte 2,77 2,46 100, Poggiomarino 444,86 387,09 95, Pompei 508,68 493,84 79, Portici 26,69 25,5 100, San Gennaro Vesuviano 30,07 15,51 100, San Giorgio a Cremano 59,48 46,46 55, San Giuseppe Vesuviano 28,51 17,27 100, Sant'Agnello Santa Maria La Carita' 164,39 156,02 97, Sant'Antonio Abate 261,05 254,75 90,

26 Esigenza idrica agricoltura (1990) Superficie (ha) Comune COMUNI Irrigabile Irrigata % su Totale Aziende Indipendente Consumi per irrigazione (mc/anno) Sorrento 43,25 42,4 97, Striano 380,24 326,21 99, Terzigno 22,31 20,41 95, Torre Annunziata 107,24 106,33 84, Torre del Greco 579,74 552,14 92, Trecase 61,76 49,77 83, Vico Equense 7,72 7,59 72, Angri 741,59 734,1 95, Baronissi 124,69 108,75 87, Bracigliano Calvanico Castel San Giorgio 211,82 183,14 5, Cava de' Tirreni ,52 45, Corbara 4,69 4,03 100, Fisciano 137,73 132,82 92, Mercato San Severino 412,01 375,35 64, Nocera Inferiore 619,82 535,06 88, Nocera Superiore 232,74 193,72 36, Pagani 422,46 391,99 97, Ravello 38,72 28,16 45, Roccapiemonte 80,37 70,96 47, San Marzano sul Sarno 406,31 403,24 100, Sant'Egidio del Monte Albi 174,31 167,36 96, San Valentino Torio 642,34 637,75 99, Sarno 699,17 687,01 40, Scafati 794,99 783,55 81, Scala 11,22 10,02 46, Siano Totale Bacino Sarno 11096, ,09 79, TOTALE PROVINCIA Avellino 8.939, ,94 91, TOTALE PROVINCIA Napoli , ,09 93, TOTALE PROVINCIA Salerno , ,62 71,

27 3. CONSIDERAZIONI RIEPILOGATIVE Di seguito viene riportato il riepilogo dei risultati derivanti dalle analisi e metodologie adottate per la stima del fabbisogno idrico dei 61 Comuni afferenti all Autorità di Bacino del Sarno relativamente alle esigenze idropotabili e per le attività produttive. Al primo gennaio 2001 risiedono nell area 1,193 milioni di abitanti; a questo stock di popolazione corrisponde un consumo pari a 166,86 milioni di metri cubi anno di acqua. Il consumo annuale delle industrie censite ammonta a circa 47,77 milioni di metri cubi d acqua l anno. Il consumo attribuibile alle industrie sommerse ammonta a circa 14,33 milioni di metri cubi d acqua l anno, in ragione delle più elevata idroesigenza unitaria del settore produttivo sommerso. Riguardo al fabbisogno idrico per gli usi produttivi agricoli connessi alla fase colturale si è scoperto come nell area risulta insediata un agricoltura che fa largo uso di acqua a fini irrigui, prelevandola però in modo del tutto irregolare direttamente dalla falda affiorante. Un ruolo non marginale nella quantificazione del fabbisogno idrico per le attività agricole è giocato dalla larga diffusione della pratica irrigua, cui si ricorre anche nella stagione invernale per assicurare la pluralità di raccolti: gran parte degli ordinamenti sono infatti di tipo intensivo (ortaggi e fruttiferi) ed assai diffusa risulta essere l industria di trasformazione del pomodoro. Da verifiche sul campo, da interviste effettuate presso l assessorato regionale all agricoltura, dagli stessi dati del censimento che segnalano e testimoniano ampiamente il fenomeno, si ottiene una verifica delle circostanza che gran parte delle superfici agricole produttive insediate nell area in esame sono sottoposte alla pratica irrigua con acqua prelevata da pozzi indipendenti, spessissimo senza autorizzazione alcuna. L emungimento irregolare, favorito da una ricca falda affiorante, comincia a produrre effetti devastanti ormai visibili e percepiti anche dalle autorità preposte al controllo e al governo del territorio: la falda si sta notevolmente abbassando e sempre di più si è in presenza di risalite evidenti della vena salina. L uso di risorsa irrigua attuale sottratta complessivamente è stimato pari a 45,7 milioni di metri cubi l anno. 25

28 Di seguito si riporta una tabella riepilogativa del fabbisogno idrico complessivo: Esigenza idrica Bacino Sarno Comune Comune Popolazione residente al 1 Gennaio Totale Esigenze idriche popolazione (mc/anno) Consumi per Totale industria + irrigazione servizi (mc/anno) (mc/anno) Agerola Anacapri Boscoreale Boscotrecase Capri Casola di Napoli Castellammare di Stabia Gragnano Lettere Massalubrense Meta Ottaviano Palma Campania Piano di Sorrento Pimonte Poggiomarino Pompei Portici Ercolano San Gennaro Vesuviano San Giorgio a Cremano San Giuseppe Vesuviano Sant'Agnello Sant'Antonio Abate Sorrento Striano Terzigno Torre annunziata Torre del greco Vico Equense Santa Maria la Carità Trecase Contrada

29 Esigenza idrica Bacino Sarno Comune Comune Popolazione residente al 1 Gennaio Totale Esigenze idriche popolazione (mc/anno) Consumi per Totale industria + irrigazione servizi (mc/anno) (mc/anno) Forino Lauro Monteforte irpino Montoro inferiore Montoro superiore Quindici Solofra Angri Baronissi Bracigliano Calvanico Castel San Giorgio Cava de' tirreni Corbara Fisciano Mercato San Severino Nocera inferiore Nocera superiore Pagani Ravello Roccapiemonte San Marzano sul Sarno S. Egidio del Monte Albino San Valentino Torio Sarno Scafati Scala Siano Bacino del Sarno Il totale del fabbisogno idrico dei 61 Comuni dell Autorità di Bacino del Sarno è pari a metri cubi ad anno. 27

P i a n o S t r a l c i o d i T u t e l a d e l l e A c q u e ( art.17 L.183 / 89, L.R. 8 / 94, D.L.vo 152 / 99 e ss.ii.mm..)

P i a n o S t r a l c i o d i T u t e l a d e l l e A c q u e ( art.17 L.183 / 89, L.R. 8 / 94, D.L.vo 152 / 99 e ss.ii.mm..) R e g i o n e C a m p a n i a A U T O R I T A D I B A C I N O D E L S A R N O P i a n o S t r a l c i o d i T u t e l a d e l l e A c q u e ( art.17 L.183 / 89, L.R. 8 / 94, D.L.vo 152 / 99 e ss.ii.mm..)

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