L INDUSTRIA MANIFATTURIERA IN PUGLIA

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1 Giugno Imprese e addetti L INDUSTRIA MANIFATTURIERA IN PUGLIA Le imprese manifatturiere ammontano in, nel 2013, a con circa addetti e rappresentano rispettivamente l 8,8% del totale delle imprese regionali e il 16,5% del totale degli addetti. A livello nazionale tali valori raggiungono, rispettivamente, il 9,3% delle imprese totali e il 22,7% del totale degli addetti. In si stimano circa 54 imprese manifatturiere ogni abitanti, contro il dato medio nazionale di 68; mentre vi sono 28,5 addetti manifatturieri ogni abitanti, contro un valore medio nazionale di 62 addetti ogni abitanti. Pertanto la dimensione media delle imprese manifatturiere in è di 5 addetti per impresa contro i 9 a livello medio nazionale. Il gap con il dato medio nazionale è di 14 imprese ogni abitanti e di 33,5 addetti ogni abitanti. Colmare questo gap implica un incremento addizionale di circa imprese e di circa addetti manifatturieri. Fig. 1 Imprese manifatturiere per abitanti

2 Addetti manifatturieri * 1000 ab Sotto il profilo dimensionale la è caratterizzata da una maggiore presenza di microimprese e una scarsa dotazione di medie imprese (classe di addetti , secondo la definizione della Commissione Europea1). Tab. 1 Imprese attive e addetti manifatturieri per classe di addetti 2013 Valori % Italia Classe di Imprese Imprese addetti Addetti Addetti attive attive ,9 42,3 83,0 24, ,2 35,4 14,6 30, ,8 14,2 2,1 22,1 250 e più 0,1 8,1 0,3 23,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 La prevalenza della micro e piccola dimensione di impresa in rispetto al dato medio nazionale è ancora più evidente in termini di distribuzione degli addetti manifatturieri per classe di addetti: in circa il 77% degli addetti manifatturieri si concentra nella piccola e micro-impresa, contro il 55% a livello nazionale. Un confronto tra addetti manifatturieri e totali ogni evidenzia, e conferma, una dimensione dualistica tra le macro-ripartizioni del Centro-Nord e del Mezzogiorno in termini di dotazione di imprese manifatturiere. Fig. 2 Addetti manifatturieri e addetti totali Altre regioni Mezzogiorno Abruzzo Lazio Lombardia Addetti totali * 1000 ab. 1 La Commissione Europea ha stabilito i limiti per l individuazione delle piccole e medie imprese (PMI), destinatarie di specifici programmi e politiche in base al numero dei dipendenti o del fatturato. All interno delle PMI si distinguono: le micro imprese con meno di 10 dipendenti e fatturato, oppure totale attivo, non superiore a 2 milioni di euro; le piccole imprese con meno di 50 dipendenti e fatturato, oppure totale attivo, non superiore a 10 milioni di euro; le medie imprese, individuate per differenza 2

3 L Abruzzo, tra le regioni del Mezzogiorno, assume un profilo più omogeneo con le regioni del Centro-Nord. La si colloca all interno dell area omogenea del Mezzogiorno con una bassa dotazione di imprese totali e di imprese manifatturiere. 2. Valore aggiunto industria manifatturiera L industria manifatturiera pugliese raggiunge nel 2012, ultimo dato disponibile secondo le nuove stime di contabilità territoriale dell Istat 2, un valore aggiunto 5,9 miliardi di euro a valori correnti, pari al 9,5% del valore aggiunto totale regionale; era il 13,6% nel Fig. 2 Quota del valore aggiunto industria manifatturiera sul totale 2012 Valori % 24,0 22,0 20,0 18,0 16,0 19,0 19,5 21,7 21,5 20,5 20,7 15,7 15,1 16,9 media italia 15,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 6,7 9,0 11,7 5,8 11,2 9,4 9,5 12,2 4,1 5,3 5,3 2,0 0,0 Elaborazioni IPRES su dati Istat- Contabilità territoriale nuova serie SEC 2010 Il valore aggiunto manifatturiero pugliese è pari al 2,7% di quello totale a livello nazionale. Il contributo del valore aggiunto dell industria manifatturiera della al valore aggiunto totale regionale è di oltre 5 punti percentuali inferiore alla media nazionale e di gran lunga inferiore alle regioni con dimensioni comparabili quali il Veneto (21,7%), l Emilia Romagna (21,5%) e la Toscana (15,7%) Per raggiungere il valore della quota media nazionale, il valore aggiunto manifatturiero deve essere circa 3,5 miliardi di euro in più rispetto al valore attuale. Il valore aggiunto dell industria manifatturiera ha subito una forte contrazione negli anni recenti. Infatti, considerando il periodo , il valore aggiunto manifatturiero ha registrato tassi negativi in tre bienni: , e , con una significativa contrazione nel primo. 2 Nel 2014 l Istat ha ricalcolato il PIL nazionale e regionale in base alle nuove regole EUROSTAT (SEC 2010) Per quanto riguarda i dati territoriali, le nuove stime hanno riguardato gli anni Per gli anni precedenti si è fatto riferimento alla vecchia serie. Con riferimento all anno di sovrapposizione tra la vecchia serie (SEC95) e la nuova (SEC2010) la revisione ha stimato un valore aggiunto manifatturiero inferiore del 4,8%. 3

4 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0-8,0-10,0-12,0-14,0-16,0-18,0-20, Mezzogiorno Italia Elaborazioni IPRES su dati Istat- Contabilità territoriale. Per il 2012 si è utilizzata la nuova serie. Nel periodo tra il 2008 ed il 2011 l industria manifatturiera pugliese ha perso circa 1,2 miliardi di euro nominali, tra il 2011 e 2012, in base alla nuova serie, ha perso 216 milioni di euro nominali. - 2 miliardi di valore aggiunto a pressi correnti. Tra il 2000 ed il 2007 era aumentato di circa 1,1 miliardi di euro correnti Pertanto, la maggior parte della contrazione del valore aggiunto manifatturiero si è verificato nel biennio con una variazione complessiva negativa di circa il 16%, simile a quella del Mezzogiorno, ma nettamente superiore a quella media nazionale (-6,7 in termini nominali e -8,6% in termini reali). Nel corso dell ultimo anno disponibile la contrazione è stata del 3,5%, inferiore di due punti percentuali al dato medio nazionale. Tab. 2 variazione % del valore aggiunto manifatturiero Prezzi correnti Prezzi costanti** * ,6-15,8-3,5 3,1-16,3 Mezzogiorno 17,7-17,2-3,9 5,9-16,0 Italia 18,5-6,7-5,6 5,8-8,6 Elaborazioni IPRES su dati Istat- Contabilità territoriale;* Nuova serie dei conti territoriali. **Valori a prezzi concatenati, anno di riferimento La distribuzione settoriale del valore aggiunto manifatturiero per branca di attività evidenzia come in siano maggiormente concentrati due tipologie di attività rispetto 4

5 alla distribuzione media nazionale: siderurgia, metallurgia e industrie alimentari; mentre risultano significativamente sottodimensionate altre due attività manifatturiere: computer e produzioni elettroniche, ottica, fabbricazione di apparecchiature elettriche; fabbricazioni di prodotti chimici e farmaceutici, prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio. Fig. 4 Distribuzione settoriale del valore aggiunto manifatturiero 2012 Valori % metallurgia; prodotti in metallo 15,6 20,1 industrie alimentari 11,5 18,3 TAC mobili; altre industrie gomma, plastica, minerali non metalliferi mezzi di trasporto 9,7 8,7 8,8 9,7 7,2 8,9 12,2 11,4 elettronica,ottica, elettriche, apparecchiature 8,7 22,9 legno, carta, editoria 6,3 6,0 chimica e farmaceutica 4,7 9, Italia Elaborazioni IPRES su dati Istat- Contabilità territoriale, nuova serie Fig 5 - Produttività oraria dell industria manifatturiera* 2012 valori correnti in euro media Italia 31, , Elaborazioni IPRES su dati Istat- Contabilità territoriale, nuova serie. *La produttività è data dal rapporto tra valore aggiunto a prezzi correnti sul totale delle ore lavorate. La produttività per ora lavorata dell industria manifatturiera pugliese è pari a circa 20 euro/ora, contro una media nazionale di circa 31,1 euro/ora con un gap complessivo di circa 11,1 euro/ora, circa il 35,7% in meno. 5

6 La produttività oraria è molto variabile tra le diverse attività manifatturiere con un massimo di 42 euro/ora lavorata nella Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici, e un minimo di 15 euro/ora lavorata nelle industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e simili. Tab. 3 : Relazione tra peso del valore aggiunto e produttività oraria nelle attività manifatturiere Quota valore aggiunto maggiore del 10% minore del 10% Attività manifatturiere Produttività oraria (euro) mobili; altre industrie 16 TAC 15 industrie alimentari 20 metallurgia; prodotti in metallo 19 chimica e farmaceutica 42 legno, carta, editoria 16 elettronica, ottica, apparecchiature elettriche, apparecchiature nca 28 mezzi di trasporto 34 gomma, plastica, minerali non metalliferi 21 Elaborazioni IPRES su dati Istat- Contabilità territoriale Considerando il peso del valore aggiunto delle diverse attività produttive sul totale del settore manifatturiero e la produttività oraria si può osservare come le attività con una produttività minore a quella media del settore manifatturiero (20 euro/ora) sono quelle maggiormente contribuiscono alla formazione del valore aggiunto del settore con una quota superiore al 10%; mentre quelle con una produttività nettamente maggiore a quella media del settore danno un contributo alla formazione del valore aggiunto del settore minore del 10%. Pertanto la minore produttività complessiva del settore manifatturiero, rispetto al dato medio nazionale, può essere attribuito alla composizione delle attività produttive nel settore manifatturiero, che si associa alla maggiore presenza di microimprese e ad una scarsa presenza di medie imprese manifatturiere. 3. Investimenti dell industria manifatturiera Gli investimenti delle imprese manifatturiere in ammontano a circa 1,4 miliardi di euro nominali nel 2012 (ultimo dato disponibile) e rappresentano il 2,5% del totale nazionale e il 18,9% del totale del Mezzogiorno. Rispetto all anno precedente c è stata una riduzione di 109 milioni di euro nominali, pari ad una contrazione del 7,3%. A livello nazionale la contrazione è stata del 6,8%, mentre per l intera macro area del Mezzogiorno si è manifestata una riduzione del 7,1%. Nel 2012 gli investimenti dell industria manifatturiera pugliese ammontavano ad una quota del 10,4% del totale degli investimenti regionali, contro il 10,8% della macro area del Mezzogiorno e del 18,1% del dato medio nazionale. 6

7 Tab. 4 Investimenti delle imprese manifatturiere 2012 Indicatori Mezzogiorno Italia Valore Assoluto (milioni di euro a prezzi correnti) Quota % su totale investimenti 10,4 10,8 18,1 Variazione assoluta rispetto al Variazione % rispetto al ,3-7,1-6,8 Elaborazioni IPRES su dati Istat- Contabilità territoriale Considerando un periodo più lungo ( ) gli investimenti dell industria manifatturiera si sono più che dimezzati passando da circa 3,4 miliardi di euro nominali del 2000 a circa 1,4 miliardi di euro nominali del Indubbiamente la maggior parte della contrazione degli investimenti dell industria manifatturiera si è verificata nel periodo dove si può stimare una riduzione di circa il 29,2%, pari ad una contrazione di circa 632 milioni di euro nominali. Tuttavia, anche negli anni precedenti si osserva un riduzione degli investimenti in 5 anni su 7: la riduzione complessiva del periodo è stata del 17,5%, pari ad una contrazione di circa 596 milioni di euro nominali. La crisi sembra aver aggravato un fenomeno che già era in atto: un segnale di erosione di fondo della base produttiva. Nello stesso periodo a livello nazionale si osserva una contrazione dell 11,6%, mentre per il Mezzogiorno la contrazione è risultata al 27,6%, in termini nominali. Nel periodo a livello nazionale si osserva un aumento del 17,6%, mentre per il Mezzogiorno l aumento è risultato del 2,2%, in termini nominali. Fig. 6 Quota % degli investimenti dell industria manifatturiera sul totale degli investimenti Italia Mezzogiorno Elaborazioni IPRES su dati Istat- Contabilità territoriale 3 E da osservare che il dato del 2012 si riferisce alla nuova serie che ha rivisto leggermente al ribasso il dato degli investimenti. Il confronto tra il dato del 2011 della vecchia serie e quello della nuova serie rileva un valore inferiore di quest ultimo di circa il 2,8% (circa 43 milioni di euro nominali in meno). 7

8 A seguito di questi trend di lungo periodo, la quota degli investimenti dell industria manifatturiera sul totale degli investimenti in termini nominali in è passata da circa il 27,8% del 2000 al 10,4 del Pur partendo da un valore della quota inferiore rispetto alla, anche il Mezzogiorno ha manifestato un andamento simile. A livello medio nazionale, invece, tale quota si è mantenuta sostanzialmente stabile oscillando tra il 18% ed il 22%. Gli investimenti dell industria manifatturiera ammontano al 2% del PIL regionale nominale nel 2012, stesso valore assume il dato riferito al Mezzogiorno, mentre a livello nazionale tale valore è pari al 3,4% del PIL nominale, circa una vola e mezzo in più rispetto al dato regionale. Fig. 7 Investimenti dell industria manifatturiera in percentuale sul PIL in valori correnti 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 Mezzogiorno Italia 2,0 1,0 0, Elaborazioni IPRES su dati Istat- Contabilità territoriale E da osservare come dall inizio degli anni 2000 e fino al 2006 la quota di investimenti dell industria manifatturiera sul PIL della è risultata superiore sia rispetto al dato nazionale che a quello della ripartizione Mezzogiorno, pur se nell ambito di un trend decrescente. Infatti, si passa da un quota di investimenti dell industria manifatturiera sul PIL nominale del 6% nel 2000 al 4,4% nel 2006 per la. Dal 2007 inizia un rapido declino che continua fino al 2012 (ultimo dato disponibile), raggiungendo una quota del 2% del PIL nominale. Tra il 2000 ed il 2012 si perdono, quindi, circa 4 punti percentuali di investimenti dell industria manifatturiera rispetto al PIL nominale. E da considerare, inoltre, che questo trend avviene in un contesto di significativa riduzione del PIL. Indubbiamente, i dati evidenziano che la riduzione degli investimenti manifatturieri è un fenomeno di lunga durata, già in atto prima della profonda crisi economica che ha investito l economia internazionale dal 2007 fino ad oggi. La crisi ha aggravato il trend declinante degli investimenti, ma non sembra esserne la causa principale. 8

9 4. Le medie imprese manifatturiere in Nel sistema delle imprese, quelle di medie dimensioni ( classe di addetti) rappresentano una sorta di spina dorsale dello sviluppo territoriale, particolare importanza è da attribuire alle medie imprese manifatturiere per il duplice contributo significativo all occupazione e alla produttività del sistema economico territoriale. Nel 2013 le imprese manifatturiere attive di media dimensione ammontano in a 185, per un ammontare di addetti, con una dimensione media di 89 addetti per impresa. Queste rappresentano il 26,5% del totale delle medie imprese regionali ed il 25,1% del totale degli addetti nelle medie imprese localizzate in. Questi valori sono nettamente inferiori a quelli medi nazionali dove le medie imprese manifatturiere rappresentano circa il 40% del totale delle medie imprese e degli addetti nelle stesse.qqqqques Tab. 5 Medie imprese industria manifatturiera 2013 Italia Imprese Addetti Imprese Addetti attive attive Valori assoluti Quota % totale medie imprese 26,5 25,1 39,8 39,7 Dimensione media Le medie imprese manifatturiere regionali rappresentano il 2% sia del numero di imprese che di addetti della quota nazionale. Le medie imprese manifatturiere pugliesi sono lo 0,5 ogni abitanti contro l 1,4 ogni abitanti a livello medio nazionale (circa un terzo rispetto al dato medio nazionale). Gli addetti delle medie imprese manifatturiere pugliesi sono 4 ogni abitanti contro 13,7 addetti ogni abitanti a livello nazionale. Queste differenze sono da attribuire alla minore dimensione media delle medie imprese in (89 addetti) rispetto al dato medio nazionale (97 addetti). 9

10 addetti medie imprese manifatturie / 1000 ab medie imprese manifatturiere / ab Fig. 8 Relazione tra numero di medie imprese manifatturiere e totali ,0 Veneto 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 I II Mezzogiorno escluso Abruzzo Umbria Toscana Abruzzo Liguria Lazio 0,0 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 6,0 6,5 medie imprese totali / ab Marche Fr. V.G Piemonte Em Rom Lombardia Tr. A.A. media Italia Se si confronta il numero di medie imprese manifatturiere e le medie imprese totali ogni abitanti si può osservare come le regioni del Mezzogiorno si collocano nel quadrante I in basso a sinistra della figura 7 caratterizzato da valori inferiori a quelle medi nazionali. Anche in questo quadrante 7 delle 8 regioni della ripartizione meridionale evidenziano un certo distacco dalle altre regioni quali Lazio, Liguria, Toscana. III Valle A. IV Fig. 9 Relazione tra addetti nelle medie imprese manifatturiere e addetti nel totale delle imprese manifatturiere I II Calabria media Italia Lazio Sicilia Liguria addetti imprese manifatturiere totali / 1000 ab Tr. A.A. Abruzzo III Umbria Toscana Veneto Lombardia Fr. V.G Em Rom Piemonte Marche IV 10

11 Un confronto, invece, in termini di addetti ogni abitanti conferma la situazione precedente in cui tutte le regioni del Mezzogiorno sono concentrate nel quadrante I in basso a sinistra della figura 8, caratterizzato da valori inferiori a quelli medi nazionali, ma con la Toscana che si colloca nel IV quadrante caratterizzato da un numero di addetti ogni abitanti nelle imprese manifatturiere inferiore alla media nazionale ma con valori superiori in termini di addetti ogni abitanti nelle medie imprese complessive. Un analisi disaggregata per comparto produttivo del settore manifatturiero consente di caratterizzare la presenza delle medie imprese manifatturiere in termini di concentrazione di addetti rispetto valore nazionale. In proposito è stato calcolato un indice di concentrazione degli addetti nei singoli comparti produttivi delle medie imprese manifatturiere sul totale delle medie imprese in in rapporto al corrispettivo valore nazionale. Un valore dell indice superiore a 1 indica una concentrazione di addetti nelle medie imprese manifatturiere di quel comparto rispetto al dato nazionale, un valore inferiore a 1 indica che per quel comparto vi è una sotto dotazione di addetti rispetto al valore nazionale. Fig.10 - : Indice di concentrazione addetti nei comparti delle medie imprese manifatturiere sul totale degli addetti nelle medie imprese. Italia= ,0 2,5 2,0 2,8 2,4 1,5 1,3 1,3 1,1 1,1 1,0 1,0 0,8 0,7 0,7 0,7 0,6 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,4 0,5 0,2 0,2 0,1 0,0 I comparti manifatturieri con un indice di concentrazione doppio rispetto al dato nazionale sono due: Altri mezzi di trasporto e Farmaceutica; quelli con un indice superiore a 1 ma inferiore a 2 sono 4: Elettronica e meccanica di precisone, Manutenzione e installazione di macchine ed apparecchiature, Metallurgia, Prodotti in Metallo. I prodotti in pelle hanno un indice uguale a 1, quindi in linea con il dato nazionale, mentre tutti gli altri comparti hanno un indice inferiore a 1. Un secondo indice di concentrazione, calcolato come rapporto tra gli addetti nelle medie imprese dei comparti manifatturieri sul totale degli addetti nelle medie imprese manifatturiere per la e l Italia, consente di evidenziare la rilevanza del comparto nella distribuzione territoriale degli addetti manifatturieri. Un valore superiore a 1 significa che quel comparto ha una quota di addetti nelle medie imprese sul totale degli addetti delle 11

12 medie imprese manifatturiere in superiore al rispettivo valore nazionale, e quindi vi è una concentrazione. Un valore inferiore a 1 indica che per quel comparto vi è una sotto dotazione di addetti rispetto al valore nazionale. Fig.11 - : Indice di concentrazione addetti nelle medie imprese dei comparti manifatturieri sul totale degli addetti nelle medie imprese manifatturiere. Italia= ,5 3,0 2,5 2,0 3,1 2,6 2,0 2,0 1,8 1,8 1,5 1,5 1,0 1,0 1,0 0,8 0,7 0,5 0,5 0,4 0,4 0,4 0,3 0,3 0,2 0,2 0,2 0,1 0,0 I comparti manifatturieri con un indice di concentrazione doppio rispetto al dato nazionale sono 4: Manutenzione e installazione di macchine ed apparecchiature, Abbigliamento, Altri mezzi di trasporto, Alimentare. Quelli con un indice superiore a 1 ma inferiore a 2 sono 3: Prodotti in metallo, Pellame e Mobili. Un indice uguale a 1 riguarda i Minerali non metalliferi e il Legno, mentre tutti gli altri comparti hanno un indice inferiore a 1. Sotto il profilo territoriale, le medie imprese manifatturiere sono particolarmente presenti e numerose in quattro regioni: Lombardia (2.590), Veneto (1.396), Emilia Romagna (1.028) e Piemonte (816), che complessivamente rappresentano il 68,9% del totale delle medie imprese manifatturiere e il 69% del totale degli addetti nelle stesse. 12

13 Fig. 12- Distribuzione per regione delle medie imprese manifatturiere A cura di Rocco Vincenzo Santandrea (vincenzo.santandrea@ipres.it) 13

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