CAMPO DI STOCCAGGIO GAS BORDOLANO. Verifica della rete di raccolta delle acque meteoriche

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1 CAMPO DI STOCCAGGIO GAS BORDOLANO Verifica della rete di raccolta delle acque meteoriche 06/06/12 Rev. per modifica planimetria Meschini Guiducci Ancillai Stato di Validità Numero Rev. Data Descrizione Preparato Verificato Approvato Indice di revisione Nome e logo Approvato Commessa N. Nome e logo Campo di Stoccaggio Gas Bordolano (CR) Commessa N Nome e logo Fornitore Codice Fornitore n.a. Titolo Documento Ordine N Scala n.a. Verifica della rete di raccolta delle acque meteoriche n.a. 1 /26 Sostituisce il N. Sostituito dal N. Area Impianto Unità di Impianto n.a. 340 Software: Microsoft Word File No. _r1.doc

2 2 / 26 INDICE 1 PREMESSA Oggetto Documenti di riferimento DESCRIZIONE DELL AREA DESCRIZIONE DEL PROGETTO IDRAULICO Definizione dei sottobacini ANALISI IDROLOGICA Dati pluviometrici Trasformazione degli afflussi in deflussi VERIFICHE IDRAULICHE Verifica del bacino di laminazione Verifica dello scarico Verifica della vasca di prima pioggia Verifica dei collettori CONSIDERAZIONI SUI RISULTATI ALLEGATI AL TESTO ALLEGATO 1: Elaborati di calcolo bacino di laminazione ALLEGATO 2: Planimetria di distribuzione della rete ALLEGATO 3: Elaborati di calcolo collettori

3 3 / 26 1 PREMESSA 1.1 Oggetto La presente relazione tecnica viene redatta in merito al progetto della Centrale di Stoccaggio Gas di Bordolano (CR). In particolare il presente elaborato verifica il dimensionamento della rete di raccolta e scarico delle acque meteoriche relativa all area della centrale. La centrale di stoccaggio è ubicata nel comune di Bordolano (CR) ed è contenuta in un lotto di forma trapezia con superficie di circa m 2 di proprietà Stogit. All interno di questo lotto, la centrale di stoccaggio di forma rettangolare (area recintata) occupa una superficie di circa m 2. I quattro lati hanno dimensioni poco differenti fra loro: i lati est ed ovest misurano circa 311,5 m, i lati sud e nord circa 310 m. Tutte le acque meteoriche raccolte dalla rete fognaria, escluse quelle stoccate per il successivo invio ad impianto di trattamento, saranno invasate all interno di un bacino di laminazione e quindi scaricate nella Roggia Ponzone ubicata a sud dell impianto. Territorialmente, per quanto riguarda l ambito idraulico, il sito rientra nell area gestita dall Autorità di bacino del Po e dal Consorzio di irrigazione della Roggia Naviletto e cavi derivati. 1.2 Documenti di riferimento 1. Commessa Elaborato 00-CF-A Planimetria generale reti fognarie rev.3; 2. Studio idrologico delle precipitazioni di breve durata ed elevata intensità nell ATO di Lodi ai sensi dell art. 5, c.3 del R.R. n.4/2006. Autorità d ambito di Lodi; 3. Regolamento Regione Lombardia 24 marzo 2006 n.4 Disciplina dello smaltimento delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne, in attuazione dell articolo 52, comma 1, lettera a) della Legge Regionale 12 dicembre 2003, n.26.

4 4 / 26 2 DESCRIZIONE DELL AREA Il sito in cui è prevista la realizzazione della centrale di stoccaggio gas si trova a sud-ovest del centro abitato di Bordolano, in un area pressoché pianeggiante (intorno a quota 61,80 m s.l.m.), anche se rispetto ai campi limitrofi sono presenti, seppure in dimensioni minime, alcune differenze di quota. In corrispondenza dei limiti di proprietà, delle strade o dei fossi, le scarpatelle in terreno naturale risolvono tali differenze di quota. La vegetazione spontanea è rarissima e confinata in piccolissime aree all interno di campi coltivati a seminativo, mais e cereali. Il sistema idrico all interno della pianura ha un importanza rilevante ed è costituito da una ricca rete di rogge e fossi. La stessa area oggetto della costruzione del campo di stoccaggio è attraversata in direzione est-ovest da due fossi uno a metà dell area di progetto (Roggia Bordolana) e l altro confinante a sud (Roggia Ponzone). 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO IDRAULICO Il progetto idraulico per la regimazione delle acque meteoriche relativo all area di realizzazione della centrale di stoccaggio gas è schematizzabile in un sistema composto dai seguenti componenti: a) LINEA DI RACCOLTA ACQUE METEORICHE EDIFICI; b) LINEA DI RACCOLTA ACQUE METEORICHE STRADE E PIAZZALI; c) VASCA ACQUE DI PRIMA PIOGGIA; d) VASCA DI RILANCIO; e) BACINO DI LAMINAZIONE; f) SISTEMA DI SCARICO. Entrando nello specifico, la LINEA DI RACCOLTA ACQUE METEORICHE EDIFICI, suddivisa in due tronchi, raccoglie le precipitazioni intercettate dalle coperture degli edifici e, prima attraverso i relativi pluviali e poi attraverso un collettore interrato, convoglia le acque all interno di una vasca di rilancio che ne provvede il sollevamento per consentirne lo scarico all interno del bacino di laminazione posto a valle dell intero sistema idraulico. La LINEA DI RACCOLTA ACQUE METEORICHE STRADE E PIAZZALI provvede invece al collettamento delle precipitazioni ricadenti al suolo convogliando, attraverso un pozzetto ripartitore, le acque di prima pioggia all interno della specifica vasca e quelle di seconda pioggia all impianto di sollevamento e quindi al bacino di laminazione. Tale linea risulta così ulteriormente suddivisa: 1. COLLETTORE 1 - lunghezza totale 521(*) m; 2. COLLETTORE 2 - lunghezza totale 527(*) m; 3. COLLETTORE 3 - lunghezza totale 440 m. (*) L ultimo tratto di 24 m circa è comune ai collettori 1 e 2.

5 5 / 26 Relativamente alle aree di competenza di ciascun collettore, il collettore 1 serve la porzione nord-est del lotto, il collettore 2 la porzione nord-ovest e quella centrale del lotto ed il collettore 3 la porzione sud. Il nodo idraulico più significativo è rappresentato dal nodo di congiunzione tra i collettori 1 e 2 e successivamente 3, immediatamente a monte della vasca delle acque di prima pioggia. La VASCA DELLE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA come detto, riceve, attraverso un pozzetto ripartitore, quanto accumulato dai collettori 1, 2 e 3 della linea di raccolta acque meteoriche strade e piazzali. In particolare la vasca è dimensionata per il trattamento dei primi 5,00 mm di pioggia (Regolamento Regione Lombardia 24/03/2006 n.4). La VASCA DI RILANCIO provvede al sollevamento delle acque di seconda pioggia della linea di raccolta acque meteoriche strade e piazzali e di quelle della linea di raccolta acque meteoriche edifici prima dello scarico nel bacino di laminazione. La vasca da cui avviene il rilancio è dotata di scarico di troppo pieno verso il bacino di laminazione. Il BACINO DI LAMINAZIONE è posto a valle dell intero sistema idraulico finora descritto e riceve le acque di seconda pioggia e quelle provenienti dalla linea di raccolta acque meteoriche edifici. Il bacino ha la funzione di laminare gli eccessi di portata in funzione della massima portata di scarico immessa nel ricettore finale individuato. Il fondo del bacino si sviluppa su una superficie pari a m 2 ca. e ad una quota di 61,65 m s.l.m. ca. (-1,15 m rispetto alla quota di riferimento dell impianto pari a 62,80 m s.l.m.). L invaso verrà assicurato tramite la realizzazione di argini perimetrali di altezza pari alla quota di riferimento dell impianto, quindi di 1,15 m di altezza. Il SISTEMA DI SCARICO rappresenta infine l ultimo componente del sistema idraulico e permette lo scarico a gravità all interno del ricettore finale individuato (Roggia Ponzone), la cui sommità arginale è coincidente col piano campagna attuale e si trova, in corrispondenza dello scarico, ad una quota di circa 61,70 m s.l.m.. Si riportano di seguito uno schema a blocchi riassuntivo del sistema idraulico sopra descritto e lo sviluppo schematico delle linee di raccolta all interno dell area di progetto. LINEA DI RACCOLTA ACQUE METEORICHE STRADE E PIAZZALI LINEA DI RACCOLTA ACQUE METEORICHE EDIFICI COLLETTORE 1 COLLETTORE 2 COLLETTORE 3 VASCA ACQUE DI PRIMA PIOGGIA VASCA DI RILANCIO BACINO DI LAMINAZIONE SCARICO RICETTORE Figura 3.1 _ Schema a blocchi del sistema idraulico.

6 6 / 26 Figura 3.2 _ Distribuzione delle linee di raccolta: in verde la linea di raccolta acque meteoriche edifici (divisa in due tronchi) ed in azzurro la linea di raccolta acque meteoriche strade e piazzali (suddivisa nei tre collettori). Sono inoltre evidenziate la vasca di trattamento delle acque di prima pioggia e di rilancio (in rosso) ed il bacino di laminazione (in viola). 3.1 Definizione dei sottobacini Per il dimensionamento dei collettori e degli altri elementi del sistema idraulico, l area in esame è stata suddivisa in sottobacini, ognuno afferente ad un singolo collettore o componente del sistema, come di seguito illustrato: 1. SOTTOBACINO COLLETTORE 1 - Area totale m 2 (in rosso in Figura 3.3) 2. SOTTOBACINO COLLETTORE 2 - Area totale m 2 (in verde in Figura 3.3) 3. SOTTOBACINO COLLETTORE 3 - Area totale m 2 (in giallo in Figura 3.3) 4. SOTTOBACINO VASCA DI LAMINAZIONE - Area totale m 2 (in azzurro in Figura 3.3) 5. SOTTOBACINO AREA A MONTE DELLA VASCA - Area totale m 2 (in viola in Figura 3.3)

7 7 / 26 Figura 3.3 _ Suddivisione dell area in esame nei sottobacini afferenti a ciascun componente del sistema di gestione delle acque meteoriche; col tratteggio obliquo sono indicate le aree verdi depresse ed il laghetto per l irrigazione. Le acque meteoriche provenienti dai tetti degli edifici, come già detto, confluiscono in una linea indipendente che converge direttamente alla vasca di rilancio e quindi al bacino di laminazione. Le superfici dei fabbricati verranno quindi considerate separatamente nel calcolo, scorporandole dalle aree dei sottobacini qui individuati. Alcune aree verdi (retinate in blu nella figura precedente) risulteranno depresse rispetto alla quota di strade e piazzali dell impianto. La pioggia caduta all interno di tali aree verrà dispersa per evapotraspirazione ed infiltrazione nel terreno, senza contribuire al deflusso nella rete. Per questo motivo tali aree non saranno considerate nel calcolo. Analogamente non sarà considerato nel calcolo il contributo della pioggia diretta caduta sul laghetto per l irrigazione, ubicato nell angolo sud-est dell area dell impianto (tratteggiato in figura), e sull area verde che lo circonda, che si ipotizza sgrondi direttamente nel laghetto.

8 8 / 26 4 ANALISI IDROLOGICA 4.1 Dati pluviometrici Per la caratterizzazione idrologica dell area in esame, in assenza di una serie di misurazioni significativa data da una stazione di misura delle piogge diretta, si è fatto riferimento ai dati registrati dalla stazione pluviometrica di Cremona, relativi sia ad eventi piovosi intensi di durata inferiore all ora (scrosci) sia di durata oraria (1, 3, 6, 12 e 24 ore). Tale scelta viene giustificata dalle seguenti considerazioni: le due località distano relativamente poco, l intera provincia di Cremona può essere considerata omogenea dal punto di vista idrologico e la stazione di Cremona consente l elaborazione di una serie di dati statisticamente significativa. L elaborazione statistica dei dati registrati dalla stazione suddetta è stata effettuata mediante il metodo di Gumbel utilizzando i dati di pioggia riportati all interno del redatto dall Autorità d ambito di Lodi Studio idrologico delle precipitazioni di breve durata ed elevata intensità nell ATO di Lodi ai sensi dell art. 5, c. 3 del R.R. n. 4/2006. Alla luce di quanto elaborato, il legame tra l altezza di pioggia h e la durata di precipitazione t, espresso dalle curve di possibilità pluviometrica (CPP), calcolate in funzione di un tempo di ritorno pari a 25 anni (Tr = 25 anni), è il seguente: SCROSCI h 0, , 19 t (con h in mm e t in ore) PIOGGE ORARIE h 0, , 14 t (con h in mm e t in ore) 4.2 Trasformazione degli afflussi in deflussi Il modello di calcolo utilizzato per l analisi afflussi-deflussi relativamente al sistema idraulico in esame, ai fini della stima delle massime portate di piena, è il metodo razionale (o cinematico). Considerata la sezione di un collettore, le portate defluenti dipendono dalle caratteristiche del bacino tributario sotteso dalla sezione stessa (estensione, lunghezza, pendenza media, natura del terreno, ecc.) e dalle caratteristiche dell evento pluviometrico. Il valore della portata massima e l avvio del processo di esaurimento sono legati al rapporto esistente tra la durata della precipitazione ed il tempo di corrivazione C (tempo impiegato dalla particella idraulicamente più lontana a raggiungere la sezione di chiusura del bacino). Assumendo un tempo di pioggia pari al tempo di corrivazione, tutto il bacino scolante contribuisce alla formazione della portata. Il calcolo quindi della massima portata avviene assumendo una durata della precipitazione pari al tempo di corrivazione calcolato.

9 9 / 26 Il contributo di ruscellamento superficiale per una determinata quantità di pioggia viene espresso attraverso il coefficiente di deflusso, indice del volume meteorico efficace ai fini del deflusso. I valori di (in funzione del tipo di superficie scolante) assunti nel presente progetto idraulico sono esposti nella seguente tabella: SUPERFICIE Pavimentazioni in c.a. 0,95 Pavimentazioni asfaltate 0,85 Pavimentazioni con autobloccanti 0,80 Fabbricati e tettoie 0,95 Zone in ghiaia 0,20 Aree sistemate a verde 0,25 L influenza delle singole superfici S i in funzione della specifica destinazione d uso viene computata attraverso una media ponderata dei coefficienti di deflusso i : i is i / Stot Considerando la suddivisione in sottobacini definita in precedenza, valutando a parte la linea di raccolta delle acque meteoriche degli edifici ed escludendo le aree verdi ribassate (12752 m 2 ) ed il laghetto per l irrigazione (300 m m 2 a verde), le superfici scolanti di progetto si presentano così come schematicamente riassunto nelle seguenti tabelle: COLLETTORE 1 SUP. TOT. [mq] COEF.DEF. SUP. IDR. [mq] Pavimentazioni asfaltate , Pavimentazioni con autobloccanti , Aree sistemate a verde , Zone in ghiaia 0 0,20 0 Tettoie 141 0, Fabbricati 21 0,95 19 Pavimentazioni in c.a , TOTALE COEFF. DEFLUSSO PONDERATO 0,59 COLLETTORE 2 SUP. TOT. [mq] COEF.DEF. SUP. IDR. [mq] Pavimentazioni asfaltate , Pavimentazioni con autobloccanti , Aree sistemate a verde , Zone in ghiaia , Tettoie 157 0, Fabbricati 0 0,95 0 Pavimentazioni in c.a , TOTALE COEFF. DEFLUSSO PONDERATO 0,70

10 10 / 26 COLLETTORE 3 SUP. TOT. [mq] COEF.DEF. SUP. IDR. [mq] Pavimentazioni asfaltate , Pavimentazioni con autobloccanti , Aree sistemate a verde , Zone in ghiaia 0 0,20 0 Tettoie 0 0,95 0 Fabbricati 0 0,95 0 Pavimentazioni in c.a , TOTALE COEFF. DEFLUSSO PONDERATO 0,59 LINEA EDIFICI SUP. TOT. [mq] COEF.DEF. SUP. IDR. [mq] Pavimentazioni asfaltate 0 0,85 0 Pavimentazioni con autobloccanti 0 0,80 0 Aree sistemate a verde 0 0,25 0 Zone in ghiaia 0 0,20 0 Tettoie 0 0,95 0 Fabbricati , Pavimentazioni in c.a. 0 0,95 0 TOTALE COEFF. DEFLUSSO PONDERATO 0,95 AREA MONTE BACINO SUP. TOT. [mq] COEF.DEF. SUP. IDR. [mq] Pavimentazioni asfaltate 14 0,85 12 Pavimentazioni con autobloccanti 296 0, Aree sistemate a verde 637 0, Zone in ghiaia , Tettoie 14 0,95 13 Fabbricati 0 0,95 0 Pavimentazioni in c.a. 54 0,95 51 TOTALE COEFF. DEFLUSSO PONDERATO 0,25 Il tempo di corrivazione per superfici scolanti di modesta estensione (come quelle in esame, non riferibili cioè ad aree confrontabili in estensione con quelle interessate da piani di bonifica idraulica) può essere calcolato attraverso la formula suggerita dal Civil Engineering Department dell Università di Maryland: c sec 26, ,6 L / K s (1 n)0,4 0,4 a i 0,3 1/ 0,60,4n dove: L (m) è la lunghezza della superficie scolante; K s (m 1/3 /s) è il coefficiente di Gauckler Strickler; i è la pendenza media della superficie scolante; a e n sono i coefficienti della curva di possibilità pluviometrica.

11 11 / 26 Nello specifico, per i tre collettori si è considerato un tempo di corrivazione pari alla somma del ritardo per raggiungere la sezione iniziale del collettore e di quello speso all interno della tubazione stessa e si sono valutate le lunghezze fino al bacino di laminazione, trascurando la presenza della vasca di prima pioggia. Analoga considerazione in merito a c è stata fatta anche per la linea delle acque meteoriche degli edifici, per la quale, fra le due condotte in progetto, è stata considerata cautelativamente quella che ha fornito il tempo di corrivazione più breve. Adottando quindi i parametri della curva di possibilità pluviometrica relativi agli scrosci ed assumendo i seguenti valori di K s e i in funzione dei materiali ipotizzati: SUPERFICIE Tubazioni in cemento 75 Coperture edifici 70 Aree verdi 20 K S SUPERFICIE i Collettori 0,002 Tetti 0,100 sono stati ottenuti i risultati riassunti nella seguente tabella. L [m] COLLETTORE ,3 minuti COLLETTORE ,9 minuti COLLETTORE ,7 minuti LINEA EDIFICI ,8 minuti AREA MONTE BACINO 75 19,9 minuti c Il calcolo delle portate massime defluenti viene effettuato attraverso la formula: Q 278 S c h 3 [ m / s] con: S = superficie del bacino scolante in km 2 = coefficiente di deflusso h = altezza di pioggia relativa al tempo di corrivazione in m c = tempo di corrivazione in ore

12 12 / 26 Il contributo specifico di piena definito dal coefficiente udometrico u = Q max / S [l/s ha], con h dato in mm e c in ore, è espresso attraverso la formula: h u 2,78 [ l / s ha] c Assumendo come tempo di corrivazione del sistema il massimo calcolato (35,3 minuti), i risultati numerici ed i relativi idrogrammi di piena sono di seguito illustrati. Q max (l/s) u (l/s ha) COLLETTORE COLLETTORE COLLETTORE LINEA EDIFICI AREA MONTE BACINO Q (l/s) ,000 0,200 0,400 0,600 0,800 1,000 1,200 1,400 1,600 Tempo (ore) C ollettore 1 C ollettore 2 C ollettore 3 Pluviali edifici Area monte bacino Figura 4.1 _ Idrogrammi di piena relativi alle linee afferenti al bacino di laminazione per un evento meteorico di durata pari al massimo tempo di corrivazione calcolato.

13 13 / 26 5 VERIFICHE IDRAULICHE 5.1 Verifica del bacino di laminazione Per il dimensionamento del bacino di laminazione si sono considerati i contributi dei seguenti sottobacini: sottobacino collettore 1; sottobacino collettore 2; sottobacino collettore 3; sottobacino rete edifici; sottobacino area a monte vasca di laminazione; Il calcolo del volume d invaso necessario non ha tenuto conto delle superfici ribassate previste dal progetto (di estensione complessivamente pari a m 2 ), dell area del bacino di laminazione (4.000 m 2 di estensione) e del laghetto per l irrigazione con l area verde circostante (300 m m 2 di verde), in quanto non contribuiscono allo scarico in nessun collettore o rappresentano comunque un contributo trascurabile ai fini della determinazione del volume d invaso. Considerando la suddivisione e le caratteristiche dei sottobacini definite in precedenza, le superfici scolanti considerate nel calcolo del volume di invaso si presentano così come schematicamente riassunto nella seguente tabella: SUPERFICI DI CALCOLO COLL. 1 COLL. 2 COLL. 3 EDIFICI MONTE V. TOTALI [m 2 ] [m 2 ] [m 2 ] [m 2 ] [m 2 ] [m 2 ] Pavimentazioni asfaltate Pavimentazioni con autobloccanti Aree sistemate a verde Zone in ghiaia non compattata Tettoie Fabbricati Pavimentazioni in c.a TOTALE Il bacino di calcolo si estende quindi su una superficie pari a m 2, di cui m 2 impermeabili (considerando come tali le seguenti tipologie di superficie: i) pavimentazioni asfaltate; ii) pavimentazioni con autobloccanti; iii) Tettoie; iv) Fabbricati; v) pavimentazioni in c.a.). L analisi riferita alla configurazione impiantistica approvata della centrale considera una portata massima in uscita pari a 260 l/s. Il calcolo è invece stato svolto considerando cautelativamente una portata di scarico pari a 10 l/s per ettaro di superficie impermeabilizzata (confrontabile con la portata di scarico di un terreno agricolo quale

14 14 / 26 l area attuale), che nel caso specifico si traduce in una portata massima di scarico pari a 52,3 l/s. Premesso quanto sopra, l analisi idraulica effettuata per il dimensionamento del bacino di laminazione è stata sviluppata considerando l equazione di continuità del serbatoio rispetto alla variabile tempo, in maniera tale da correlare tra loro la portata di afflusso alla rete idraulica, lo scarico nella rete ricettrice ed il volume immagazzinato nel bacino: Q in Q out dv dt Calcolando per il tempo di precipitazione, il valore del volume affluito alla sezione di chiusura, il volume scaricato nella rete di scolo ricettrice e, per differenza tra i due, il volume che è necessario invasare, è possibile determinare il valore necessario alla laminazione dell evento considerato, ricercando il massimo della curva dei volumi di invaso al variare del tempo di precipitazione. Il valore dell invaso così ottenuto rappresenta quindi il massimo per l evento meteorico col periodo di ritorno considerato. A tale scopo è stato predisposto un modello che simula il comportamento dei volumi di invaso al variare della durata di pioggia, nell ipotesi di concentrarli in corrispondenza della sezione di chiusura del bacino considerato. In sintesi, il funzionamento del sistema è schematizzabile attraverso l equazione di continuità: dove: dv dt in dv dt out dv in /dt è il volume complessivo in ingresso in funzione del tempo, dato dalla somma dei volumi affluenti (come prodotto dell altezza di pioggia generata per una determinata durata di precipitazione per l area del relativo bacino di calcolo) relativi alle quattro linee di progetto più quello generato delle acque meteoriche ricadenti all interno dell area a monte del bacino di laminazione. Riassumendo quindi: dv dt dv dt in dv in, COLL.1 dt dvin, dt COLL.2 dvin, dt COLL.3 dv in, EDIFICI dt dv in, MONTEVASCA dt dv out /dt è il volume complessivo in uscita in funzione del tempo e del tirante nel bacino, dato dal prodotto della portata di scarico calcolata per un determinato tempo di pioggia. La portata di deflusso è calcolata considerando uno scarico da luce di fondo con deflusso a pelo libero per tiranti limitati (durate di pioggia contenute) e a battente per tiranti che superano le dimensioni della luce, secondo la seguente espressione: Q CC A 2gh dove C C è il coefficiente di efflusso assunto pari a 0,61, A è l area della bocca di scarico e h il tirante idraulico a monte valutato rispetto all asse della condotta. La verifica del funzionamento a pelo libero o a battente viene fatta per confronto tra il tirante e le dimensioni della luce, le quali sono state scelte in funzione del limite di scarico precedentemente indicato.

15 15 / 26 dv/dt è il volume complessivo invasato nel bacino in funzione del tempo di pioggia. Il modello determina, in funzione di una serie di eventi critici considerati (scansione temporale considerata t = 5 minuti), le seguenti grandezze: 1. l altezza di precipitazione e la portata di pioggia affluente alla sezione di chiusura, valutata con metodo cinematico, per ciascun sottobacino considerato; 2. il volume di pioggia affluente da ciascun sottobacino e complessivamente; 3. il tirante idraulico determinato in funzione del volume nel bacino; 4. la portata di scarico dalla luce di fondo ed il relativo volume di efflusso; 5. il volume di invaso necessario per differenza tra il volume affluente ed effluente. Poiché volume d invaso e portata di scarico sono reciprocamente legati attraverso il tirante idraulico, il calcolo deve avvenire per successive iterazioni fino alla convergenza. Nella verifica non si sono cautelativamente considerate le capacità di invaso della vasca di trattamento delle acque di prima pioggia e di quella di rilancio. Dall analisi dei dati e dei grafici risultanti dall elaborazione si evince che il volume di invaso minimo necessario risulta pari a m 3 ca. Tale valore corrisponde infatti al picco della curva del volume di invaso, raggiunto per un evento meteorico critico di 380 minuti di durata (6 ore e 20 minuti). Considerando una superficie del bacino di laminazione pari a m 2, il tirante massimo calcolato rispetto all asse dello scarico è pari a 0,72 m. In previsione di eventuali future varianti nell ambito della centrale, dato il possibile incremento delle superfici impermeabili e quindi conseguentemente l aumento dei deflussi, è stato ritenuto opportuno, già in questa fase, prevedere un bacino d invaso di volume cautelativamente superiore al minimo calcolato. In tal senso, il bacino di laminazione ha volume pari ad almeno m 3, con tirante massimo calcolato rispetto all asse dello scarico pari a 0,77 m. I risultati delle elaborazioni sviluppate sono sinteticamente riportati in forma tabellare in allegato 1 a fine testo e visualizzati in forma grafica nelle figure seguenti.

16 16 / 26 Portate massime affluenti dai sottobacini considerati Qmax [l/s] Tempo [min] COLLETTORE 1 COLLETTORE 2 COLLETTORE 3 RETE EDIFICI AREA MONTE VASCA Figura 5.1 _ Inviluppo delle portate massime affluenti dai singoli sottobacini per diverse durate di precipitazione. Portata massima affluente totale e di scarico Qmax [l/s] Tempo [min] Q AFFLUENTE TOTALE Q SCARICO Figura 5.2 _ Portata massima complessiva affluente dal sistema per diverse durate di precipitazione e portata di scarico dalla luce di fondo del bacino.

17 17 / 26 Volume affluente dai sottobacini considerati Vol. [mc] Tempo [min] COLLETTORE 1 COLLETTORE 2 COLLETTORE 3 RETE EDIFICI AREA MONTE VASCA Figura 5.3 _ Sviluppo dei volumi in ingresso raccolti dai sottobacini di progetto in funzione della durata di pioggia. Volume affluente, effluente ed invasato dal bacino di laminazione Vol. [mc] Tempo [min] VOL. AFFLUENTE VOL. EFFLUENTE VOL. INVASO Figura 5.4 _ Sviluppo del volume complessivo in ingresso e in uscita dal bacino (scarico) e del volume di invaso necessario (differenza tra le due precedenti grandezze) in funzione della durata di precipitazione.

18 18 / Verifica dello scarico Lo scarico del bacino di laminazione, come detto, avviene attraverso una luce di fondo tarata in funzione della massima portata di scarico assunta (52,3 l/s). Nel modello di calcolo tale portata è assicurata tarando la luce con un apertura del diametro di 175 mm. Tale apertura, con funzionamento a battente e tirante idraulico massimo di 0,72 m, fornisce una portata di deflusso di 51,8 l/s, inferiore quindi al valore assunto. Considerando il fondo del bacino a quota 61,65 m s.l.m. (-1,15 m rispetto alla quota di riferimento), la generatrice inferiore della condotta sarà posta circa 15 cm al di sopra, alla quota di 61,80 m s.l.m., in modo da evitare possibili ostruzioni dovute ad eventuali sedimenti. Considerando il tirante idraulico massimo calcolato di 0,72 m valutato dall asse della condotta, l altezza di massimo invaso nel bacino, rispetto alla quota di fondo, sarà quindi di circa 0,96 m, corrispondente alla quota di 62,61 m s.l.m. (-0,19 m). Rispetto alla sommità dell argine del bacino, posta a quota 62,80 m s.l.m. (quota 0,00), rimane perciò un franco di 0,19 m, che garantisce con idoneo margine di sicurezza l incremento di volume dato da eventuali modifiche delle superfici impermeabili nell ambito della centrale, come indicato al paragrafo precedente (quota massimo invaso -0,14 m = 62,66 m s.l.m.). Per sicurezza, nel caso di volumi superiori a quelli stimati per il tempo di ritorno assunto, il margine ovest della vasca di laminazione è stato posizionato a quota inferiore rispetto agli altri margini della vasca, in modo da laminare gli eventuali volumi in esubero in direzione dell area verde ribassata ubicata in adiacenza al lato ovest del bacino di laminazione. Alla tubazione di scarico verrà assegnata una pendenza di 0,2% per assicurare il deflusso in condizioni di pelo libero. Lo sbocco nella Roggia Ponzone avverrà in corrispondenza della sommità arginale del recipiente, posta a quota 62,70 m s.l.m., in modo da non interferire col livello di massima piena della roggia. All imbocco e allo sbocco la tubazione sarà dotata di una griglia di protezione e le sponde della Roggia nel punto di immissione saranno adeguatamente protette tramite materassi metallici tipo Reno per un tratto di estensione pari a circa 4 m. FONDO BACINO m BACINO DI LAMINAZIONE MASSIMO INVASO m GRIGLIA DI PROTEZIONE IMBOCCO SCARICO m SOMMITA' ARGINE m Ø 175 PEND. 0.2% RECINZIONE POZZETTO DI ISPEZIONE GRIGLIA DI PROTEZIONE ROGGIA PONZONE m RIVESTIMENTO SCARPATA CON MATERASSI METALLICI TIPO RENO SEZIONE

19 19 / 26 SOMMITA' ARGINE m m GRIGLIA RIVESTIMENTO SCARPATA CON MATERASSI METALLICI TIPO RENO 4,00 Figura 5.5 _ Schema tipologico della restituzione nella Roggia Ponzone. 5.3 Verifica della vasca di prima pioggia La verifica idraulica della vasca di trattamento di prima pioggia è stata eseguita, alla luce dello schema idraulico della rete di raccolta delle acque meteoriche descritto, tenendo conto dei contributi dei sottobacini relativi ai collettori 1, 2 e 3. In merito alla quantità d acqua da trattare, con riferimento all art.2 del Regolamento Regionale 24/03/2006 n.4, considerando le acque di prima pioggia come quelle corrispondenti, nella prima parte di ogni evento meteorico, ad una precipitazione di 5 mm uniformemente distribuita sull intera superficie scolante servita dalla rete di raccolta delle acque meteoriche si è valutato il trattamento dei primi 5 mm di precipitazione. Relativamente all estensione e alle caratteristiche in termini di tipologie di superfici scolanti, concordemente con quanto previsto dal Regolamento Regionale n.4/2006, si è considerata quale superficie scolante l insieme di strade, cortili, piazzali, aree di carico e scarico e di ogni altra analoga superficie scoperta adottando per tali aree un coefficiente di deflusso unitario. Per ogni sottobacino individuato relativamente ai collettori, il volume della vasca è stato dunque calcolato attraverso la formula: V h S con: V = volume d acqua da trattare in m 3 h = altezza di pioggia da trattare (5 mm) = coefficiente di deflusso unitario S = superficie del bacino in m 2 Il calcolo è stato eseguito considerando i singoli contributi di ogni sottobacino, per definire poi il volume della vasca delle acque di prima pioggia come somma dei tre contributi. Nello specifico si sono ottenuti i seguenti risultati:

20 20 / 26 Superficie scolante [m 2 ] Coefficiente di deflusso COLL. 1 COLL. 2 COLL. 3 TOTALE ,0 1,0 1,0 VOLUME [m 3 ] 68,3 137,3 29,2 235 Analogamente a quanto fatto per il bacino di laminazione, anche per la vasca di prima pioggia è stato ritenuto opportuno considerare cautelativamente eventuali future modifiche delle aree pavimentate nell ambito della centrale, realizzando un volume pari a 250 m 3. In tali condizioni, la massima portata entrante risulta pari a circa 120 l/s. Rispetto a tale valore è stata verificata la luce che regola l afflusso dal pozzetto ripartitore alla vasca di prima pioggia. Considerando la formula per gli stramazzi rettangolari con contrazione laterale su due lati (Francis): 2 Q C ( L h) h 2gh 10 e assumendo un coefficiente di contrazione C pari a 0,385, una larghezza L di 0,5 m ed un carico h pari a 0,5 m, la portata di deflusso dall asola è di circa 240 l/s superiore quindi alla massima portata entrante. La luce di deflusso è quindi verificata. Il deflusso delle acque di seconda pioggia dal pozzetto ripartitore alla vasca di rilancio è regolato da uno stramazzo della larghezza di 4,0 m, che viene verificato in relazione alla massima portata in ingresso dai collettori di strade e piazzali, pari a 800 l/s, come risulta dai tabulati di calcolo dei collettori di cui al paragrafo successivo (portate collettori 1 e 2 + collettore 3). Utilizzando la formula per gli stramazzi in parete sottile ed assumendo un altezza del petto di 0,50 m, per tentativi successivi, si ottiene che la portata in ingresso defluisce dallo stramazzo con un battente di circa 0,23 m (pari al 23% dell altezza dell asola) ed un coefficiente di contrazione pari a 0,43. Le dimensioni dello stramazzo risultano quindi verificate. La vasca di rilancio è dotata di uno scarico di troppo pieno di forma rettangolare, di dimensioni 4,0 m x 0,35 m e pendenza 1%, collegato direttamente al bacino di laminazione. Tale scarico viene verificato in rapporto alla portata complessiva affluente alla vasca di rilancio, somma dei contributi di strade e piazzali (collettori 1, 2 e 3) e pluviali (linea 1 e 2), che, come risulta dai tabulati di calcolo dei collettori di cui al paragrafo successivo, è pari a 880 l/s. Considerando le formule del moto uniforme a pelo libero in una condotta in calcestruzzo di sezione rettangolare delle dimensioni sopra indicate, tale portata produce un battente di circa 0,125 m che corrisponde ad un grado di riempimento del 36%. Lo scarico risulta quindi verificato.

21 21 / Verifica dei collettori Per la verifica dei collettori si è scelto di adottare il metodo dell invaso, che privilegia nel calcolo la funzione di serbatoio svolta dal bacino. Il metodo semplifica il problema del moto vario nelle condotte assegnando al moto l equazione nella forma del moto uniforme e assumendo l equazione dei serbatoi per simulare, concettualmente, l effetto dell invaso. La procedura di calcolo ha imposto innanzitutto la suddivisione della rete di collettori e pluviali, per la cui distribuzione, oltre che per le specifiche caratteristiche delle tratte verificate (superficie scolante, pendenza, ecc.), si rimanda alla planimetria e agli elaborati di calcolo in allegato a fine testo (vedi allegati 2 e 3). Dopo aver suddiviso la rete, è stata applicata ai fattori dell equazione di possibilità pluviometrica degli scrosci una correzione, per tener conto della variazione del coefficiente di deflusso con la durata della precipitazione, ottenendo i seguenti valori di calcolo: a = a = 57,19 n = 4/3 n = 0,746 Calcolato il fattore = 1,2832, il metodo è stato applicato sia alle sezioni aperte (canalette a sezione rettangolare - = 1,5), previste nei tratti iniziali dei collettori 1 e 2, che alle sezioni chiuse (condotte - = 1,0), determinando il coefficiente udometrico secondo le seguenti equazioni: a) Sezioni chiuse u 10 ( n' 1) / n' 1/ n' 1 / n' 1/ n' ( a) 0,278 ln 1 (1 n') / n' v0 b) Sezioni aperte ( a) u 24 (26 66) n' (1 n v 0 1/ n' ') / n' Il volume d invaso specifico v 0, presente nelle due equazioni, è somma di un volume d invaso specifico delle condotte v 0c e superficiale v 0s. Nel calcolo è stato assunto un valore iniziale v 0 = v 0s = 40 m 3 /ha, mentre la quantità v 0c relativa al volume invasato dalle condotte, a priori incognita, è stata definita nel proseguo dei calcoli. Determinata la portata relativa al tratto di condotta e fissato un coefficiente di scabrezza K s pari a 75 m 1/3 /s (condotte e canalette in conglomerato cementizio), si è proceduto con la ricerca del diametro (o della larghezza) fissata la pendenza di progetto, assumendo come limite massimo un grado di riempimento della condotta y/d = 0,80. Il calcolo per ciascuna tratta si è sviluppato attraverso alcune iterazioni successive fino alla convergenza del valore del diametro (o della larghezza) della condotta, estendendo poi l analisi a tutta la rete.

22 22 / 26 Un ultima verifica è stata fatta sui valori di velocità e tensione tangenziale all interno delle condotte. E infatti necessario verificare che la velocità non sia inferiore a 0,5 m/s, per evitare eventuali depositi di materiale, e non superiore a 4 5 m/s, per evitare problemi di abrasione del fondo. Inoltre, lo sforzo tangenziale minimo al fondo della condotta deve essere di almeno 2 Pa. Per una visione puntuale dei risultati di questa verifica si rimanda all elaborato a fine testo (allegato 3), mentre per alcune valutazioni sull esito delle verifiche si rinvia alle conclusioni riportate nel prossimo capitolo.

23 23 / 26 6 CONSIDERAZIONI SUI RISULTATI Il calcolo della rete ed in particolare del volume d invaso è stato basato sul presupposto di garantire l invarianza idraulica rispetto alle condizioni attuali del sito. In tale ipotesi, la portata di scarico assunta (10 l/s per ettaro di superficie impermeabilizzata, che nel caso specifico si traduce in una portata massima di scarico pari a 52,3 l/s) è di fatto associata ad un terreno agricolo quale l area attuale. Premesso ciò, dall analisi dei dati e dei grafici risultanti dall elaborazione ed in considerazione delle assunzioni fatte nel calcolo, si evince che il volume di invaso minimo necessario per il bacino di laminazione risulta pari a circa m 3. Per tener conto di eventuali future varianti nell ambito della centrale, con conseguente incremento delle superfici impermeabili e quindi l aumento dei deflussi, si è ritenuto opportuno già in questa fase prevedere un bacino d invaso di volume cautelativamente superiore al minimo calcolato. In tal senso, il bacino di laminazione in progetto ha volume pari a m 3, con tirante massimo calcolato rispetto all asse dello scarico pari a 0,77 m. Il massimo livello di piena all interno del bacino risulta in tale ipotesi pari a -0,14 m (62,66 m s.l.m.) rispetto alla quota di riferimento della centrale (62,80 m s.l.m.). Il calcolo del volume da trattare come prima pioggia ha fornito un dimensionamento minimo della vasca pari a circa 235 m 3 che analogamente a quanto fatto per il bacino di laminazione è stato cautelativamente ampliato a circa 250 m 3. Tale volume defluirà nella vasca di prima pioggia in progetto attraverso i collettori 1, 2 e 3 mentre il volume in eccesso e quanto raccolto dalle linee dei pluviali sarà indirizzato tramite sollevamento al bacino di laminazione. Le verifiche effettuate sulle luci di scarico che regolano le portate di afflusso alla vasca di prima pioggia, alla vasca di rilancio e al bacino di laminazione per troppo pieno, hanno fornito esiti positivi rispetto alle dimensioni ipotizzate da progetto. Il dimensionamento dei collettori qui esposto assicura un grado di riempimento massimo delle condotte inferiore all 80% su quasi tutta la rete, ad eccezione di alcune tratte per le quali i superamenti, sia in rapporto ai tempi di ritorno considerati nel calcolo (Tr = 25 anni) e alle semplificazioni assunte in relazione ai metodi di verifica, sia in ragione dell entità di tali superamenti, non si ritiene costituiscano elementi di criticità per il sistema. In alcune tratte, soprattutto nelle porzioni iniziali della rete in cui è prevista la realizzazione di canalette, si rilevano valori anomali di velocità e sforzo tangenziale, inferiori ai limiti ordinari, che possono determinare deposito di materiale nella condotta. Anche in tali casi, in ragione delle ipotesi assunte, i valori sono comunque da ritenersi accettabili e tali da non compromettere l efficienza della rete. Va infine sottolineato che la rete sarà sottoposta con frequenza regolare all ordinaria manutenzione in modo da assicurare la pulizia degli elementi del sistema, così da prevenire eventuali problemi di deposito di materiale all interno delle condotte o in corrispondenza degli scarichi e garantire quindi l efficienza generale della rete.

24 24 / 26 ALLEGATO 1: Elaborati di calcolo bacino di laminazione

25 CALCOLO VOLUME BACINO DI LAMINAZIONE Area bacino di laminazione Diam. Tubazione scarico Luce di scarico Pendenza Tubazione scarico Ks Tubazione Scarico Portata max scarico (y/d=0,99) A lamin = 4000 mq D out = 175 mm A out = 0,0240 mq i out = 0,002 Ks out = 75 [m 1/3 s -1 ] Q out = 10,4 [l/sec] 1^ ITERAZIONE 2^ ITERAZIONE 3^ ITERAZIONE 4^ ITERAZIONE VOLUME AFFLUENTE V. AFFL. TIRANTE PORTATA TIRANTE PORTATA TIRANTE PORTATA TIRANTE PORTATA TIRANTE PORTATA TEMPO V. EFFL. INVASO V. EFFL. INVASO V. EFFL. INVASO V. EFFL. INVASO V. EFFL. INVASO COLL. 1 COLL. 2 COLL. 3 EDIFICI MONTE V. TOTALE V. AFFL. SCARICO LAMINAZ. SCARICO LAMINAZ. SCARICO LAMINAZ. SCARICO LAMINAZ. SCARICO [minuti] [mc] [mc] [mc] [mc] [mc] [mc] [m] [l/sec] [mc] [mc] [m] [l/sec] [mc] [mc] [m] [l/sec] [mc] [mc] [m] [l/sec] [mc] [mc] [m] [l/sec] [mc] [mc] 5 203,92 345,28 86,92 63,42 18,69 718,24 0,18 19,71 5,91 712,33 0,18 19,55 5,86 712,37 0,18 19,55 5,86 712,37 0,18 19,55 5,86 712,37 0,18 19,55 5,86 712, ,63 509,04 128,14 93,50 27, ,88 0,26 27,34 16, ,47 0,26 27,02 16, ,66 0,26 27,03 16, ,66 0,26 27,03 16, ,66 0,26 27,03 16, , ,27 638,80 160,81 117,33 34, ,79 0,33 32,13 28, ,88 0,32 31,65 28, ,31 0,33 31,66 28, ,30 0,33 31,66 28, ,30 0,33 31,66 28, , ,22 750,47 188,92 137,84 40, ,07 0,39 35,74 42, ,19 0,38 35,10 42, ,95 0,38 35,11 42, ,94 0,38 35,11 42, ,94 0,38 35,11 42, , ,21 850,36 214,06 156,19 46, ,85 0,44 38,68 58, ,83 0,43 37,88 56, ,03 0,43 37,90 56, ,01 0,43 37,90 56, ,01 0,43 37,90 56, , ,19 941,76 237,07 172,98 50, ,99 0,49 41,19 74, ,85 0,47 40,23 72, ,58 0,47 40,25 72, ,54 0,47 40,25 72, ,54 0,47 40,25 72, , ,08 978,82 246,40 179,78 52, ,08 0,51 42,17 88, ,53 0,49 41,04 86, ,89 0,49 41,07 86, ,83 0,49 41,07 86, ,83 0,49 41,07 86, , , ,47 256,13 186,88 55, ,47 0,53 43,16 103, ,89 0,50 41,87 100, ,97 0,50 41,91 100, ,88 0,50 41,91 100, ,88 0,50 41,91 100, , , ,82 265,03 193,38 57, ,01 0,55 44,05 118, ,08 0,52 42,60 115, ,99 0,52 42,65 115, ,86 0,52 42,65 115, ,87 0,52 42,65 115, , , ,49 273,25 199,38 58, ,96 0,56 44,85 134, ,40 0,53 43,24 129, ,23 0,53 43,30 129, ,05 0,53 43,30 129, ,06 0,53 43,30 129, , , ,91 280,91 204,96 60, ,24 0,58 45,59 150, ,79 0,54 43,82 144, ,64 0,54 43,89 144, ,41 0,54 43,89 144, ,42 0,54 43,89 144, , , ,43 288,09 210,20 61, ,56 0,60 46,27 166, ,98 0,55 44,33 159, ,96 0,56 44,42 159, ,66 0,56 44,41 159, ,67 0,56 44,41 159, , , ,30 294,86 215,14 63, ,47 0,61 46,91 182, ,53 0,56 44,80 174, ,74 0,57 44,90 175, ,36 0,57 44,89 175, ,38 0,57 44,89 175, , , ,75 301,26 219,81 64, ,39 0,62 47,50 199, ,91 0,57 45,23 189, ,44 0,57 45,34 190, ,97 0,57 45,33 190, ,99 0,57 45,33 190, , , ,93 307,35 224,25 66, ,70 0,63 48,05 216, ,47 0,58 45,62 205, ,42 0,58 45,74 205, ,85 0,58 45,74 205, ,88 0,58 45,74 205, , , ,00 313,16 228,49 67, ,69 0,65 48,58 233, ,52 0,59 45,98 220, ,00 0,59 46,12 221, ,32 0,59 46,11 221, ,36 0,59 46,11 221, , , ,06 318,71 232,54 68, ,58 0,66 49,07 250, ,32 0,60 46,30 236, ,43 0,60 46,46 236, ,61 0,60 46,46 236, ,66 0,60 46,46 236, , , ,23 324,04 236,43 69, ,60 0,67 49,54 267, ,07 0,60 46,61 251, ,92 0,61 46,79 252, ,95 0,61 46,78 252, ,01 0,61 46,78 252, , , ,57 329,16 240,16 70, ,91 0,68 49,99 284, ,97 0,61 46,89 267, ,65 0,61 47,09 268, ,52 0,61 47,07 268, ,59 0,61 47,08 268, , , ,16 334,09 243,76 71, ,68 0,69 50,42 302, ,16 0,61 47,15 282, ,78 0,62 47,37 284, ,47 0,62 47,35 284, ,56 0,62 47,35 284, , , ,08 338,85 247,24 72, ,01 0,70 50,83 320, ,80 0,62 47,39 298, ,46 0,63 47,63 300, ,94 0,62 47,61 299, ,05 0,63 47,62 299, , , ,36 343,45 250,60 73, ,04 0,71 51,22 338, ,99 0,62 47,61 314, ,79 0,63 47,88 315, ,06 0,63 47,86 315, ,18 0,63 47,86 315, , , ,06 347,91 253,85 74, ,87 0,72 51,60 356, ,84 0,63 47,82 329, ,89 0,64 48,11 331, ,91 0,64 48,09 331, ,06 0,64 48,09 331, , , ,22 352,23 257,00 75, ,57 0,73 51,96 374, ,44 0,63 48,02 345, ,85 0,64 48,33 347, ,61 0,64 48,30 347, ,79 0,64 48,30 347, , , ,89 356,43 260,06 76, ,23 0,74 52,31 392, ,88 0,64 48,20 361, ,76 0,65 48,53 364, ,23 0,65 48,51 363, ,44 0,65 48,51 363, , , ,08 360,50 263,03 77, ,92 0,74 52,65 410, ,24 0,64 48,36 377, ,68 0,65 48,73 380, ,85 0,65 48,70 379, ,09 0,65 48,70 379, , , ,84 364,47 265,93 78, ,70 0,75 52,98 429, ,58 0,65 48,52 393, ,69 0,65 48,91 396, ,52 0,65 48,88 395, ,80 0,65 48,88 395, , , ,19 368,33 268,75 79, ,63 0,76 53,30 447, ,95 0,65 48,67 408, ,85 0,66 49,08 412, ,32 0,66 49,05 412, ,64 0,66 49,05 412, , , ,16 372,10 271,50 80, ,77 0,77 53,60 466, ,42 0,65 48,80 424, ,20 0,66 49,25 428, ,29 0,66 49,21 428, ,66 0,66 49,21 428, , , ,76 375,78 274,18 80, ,14 0,78 53,90 485, ,04 0,66 48,93 440, ,81 0,67 49,41 444, ,49 0,67 49,36 444, ,91 0,67 49,36 444, , , ,03 379,37 276,80 81, ,81 0,78 54,19 503, ,85 0,66 49,04 456, ,72 0,67 49,55 460, ,96 0,67 49,50 460, ,43 0,67 49,51 460, , , ,96 382,88 279,36 82, ,81 0,79 54,47 522, ,88 0,66 49,15 471, ,97 0,67 49,69 477, ,74 0,67 49,64 476, ,27 0,67 49,64 476, , , ,60 386,31 281,86 83, ,17 0,80 54,75 541, ,19 0,66 49,25 487, ,60 0,68 49,83 493, ,87 0,67 49,77 492, ,47 0,67 49,77 492, , , ,94 389,67 284,31 83, ,92 0,80 55,01 561, ,80 0,66 49,34 503, ,64 0,68 49,96 509, ,37 0,68 49,89 508, ,05 0,68 49,90 508, , , ,01 392,96 286,72 84, ,11 0,81 55,27 580, ,75 0,67 49,43 518, ,13 0,68 50,08 525, ,30 0,68 50,00 525, ,05 0,68 50,01 525, , , ,81 396,18 289,07 85, ,74 0,82 55,53 599, ,07 0,67 49,50 534, ,09 0,68 50,19 542, ,67 0,68 50,11 541, ,51 0,68 50,12 541, , , ,37 399,34 291,37 85, ,86 0,82 55,77 619, ,78 0,67 49,58 550, ,56 0,69 50,30 558, ,50 0,69 50,22 557, ,44 0,69 50,23 557, , , ,69 402,44 293,64 86, ,48 0,83 56,01 638, ,91 0,67 49,64 565, ,57 0,69 50,41 574, ,84 0,69 50,32 573, ,88 0,69 50,33 573, , , ,77 405,49 295,86 87, ,62 0,84 56,25 658, ,49 0,67 49,70 581, ,13 0,69 50,51 590, ,69 0,69 50,41 589, ,85 0,69 50,42 589, , , ,64 408,47 298,04 87, ,31 0,84 56,48 677, ,54 0,67 49,75 597, ,27 0,69 50,60 607, ,09 0,69 50,50 605, ,36 0,69 50,51 606, , , ,30 411,41 300,18 88, ,57 0,85 56,71 697, ,07 0,68 49,80 612, ,01 0,70 50,69 623, ,05 0,69 50,58 622, ,45 0,69 50,59 622, , , ,77 414,29 302,28 89, ,41 0,86 56,93 717, ,11 0,68 49,84 628, ,37 0,70 50,78 639, ,58 0,70 50,66 638, ,13 0,70 50,67 638, , , ,03 417,13 304,35 89, ,85 0,86 57,15 737, ,68 0,68 49,88 643, ,37 0,70 50,86 656, ,72 0,70 50,73 654, ,41 0,70 50,75 654, , , ,12 419,92 306,39 90, ,91 0,87 57,36 757, ,79 0,68 49,92 658, ,03 0,70 50,94 672, ,47 0,70 50,80 670, ,32 0,70 50,82 670, , , ,03 422,67 308,39 90, ,60 0,87 57,57 777, ,46 0,68 49,94 674, ,36 0,70 51,02 688, ,85 0,70 50,87 686, ,88 0,70 50,89 687, , , ,76 425,37 310,36 91, ,93 0,88 57,77 797, ,70 0,68 49,97 689, ,38 0,71 51,09 705, ,88 0,70 50,93 702, ,09 0,70 50,95 703, , , ,33 428,03 312,31 92, ,92 0,88 57,97 817, ,54 0,68 49,99 704, ,11 0,71 51,16 721, ,56 0,70 50,99 718, ,97 0,70 51,01 719, , , ,75 430,65 314,22 92, ,58 0,89 58,17 837, ,98 0,68 50,00 720, ,56 0,71 51,23 737, ,92 0,71 51,04 735, ,54 0,71 51,07 735, , , ,01 433,24 316,10 93, ,92 0,89 58,36 857, ,03 0,68 50,01 735, ,74 0,71 51,29 753, ,96 0,71 51,10 751, ,80 0,71 51,13 751, , , ,12 435,78 317,96 93, ,96 0,90 58,55 878, ,71 0,68 50,02 750, ,66 0,71 51,35 770, ,70 0,71 51,15 767, ,78 0,71 51,18 767, , , ,09 438,29 319,79 94, ,70 0,91 58,74 898, ,03 0,68 50,02 765, ,34 0,71 51,41 786, ,14 0,71 51,19 783, ,47 0,71 51,23 783, , , ,92 440,77 321,60 94, ,15 0,91 58,92 919, ,00 0,68 50,02 780, ,79 0,72 51,46 802, ,30 0,71 51,23 799, ,90 0,71 51,27 799, , , ,62 443,21 323,38 95, ,32 0,92 59,10 939, ,64 0,68 50,02 795, ,02 0,72 51,52 819, ,18 0,71 51,27 815, ,07 0,71 51,31 815, , , ,19 445,62 325,14 95, ,23 0,92 59,28 960, ,94 0,68 50,01 810, ,04 0,72 51,57 835, ,80 0,71 51,31 831, ,99 0,71 51,35 831, , , ,63 447,99 326,87 96, ,88 0,93 59,45 980, ,92 0,68 50,00 825, ,86 0,72 51,62 851, ,16 0,71 51,35 847, ,67 0,71 51,39 847, , , ,96 450,34 328,58 96, ,27 0,93 59, , ,60 0,68 49,99 839, ,49 0,72 51,67 867, ,28 0,71 51,38 863, ,13 0,71 51,43 863, , , ,16 452,66 330,27 97, ,42 0,94 59, , ,97 0,68 49,97 854, ,94 0,72 51,71 884, ,15 0,71 51,41 879, ,36 0,72 51,46 879, , , ,26 454,95 331,94 97, ,33 0,94 59, , ,05 0,68 49,95 869, ,21 0,72 51,76 900, ,79 0,71 51,43 894, ,38 0,72 51,49 895, , , ,24 457,21 333,59 98, ,02 0,94 60, , ,84 0,68 49,93 883, ,32 0,72 51,80 916, ,21 0,72 51,46 910, ,19 0,72 51,52 911, , , ,11 459,44 335,22 98, ,47 0,95 60, , ,35 0,68 49,90 898, ,28 0,72 51,84 933, ,40 0,72 51,48 926, ,81 0,72 51,55 927, , , ,88 461,65 336,83 99, ,72 0,95 60, , ,59 0,68 49,87 912, ,08 0,73 51,88 949, ,38 0,72 51,50 942, ,23 0,72 51,57 943, , , ,55 463,83 338,43 99, ,75 0,96 60, , ,57 0,68 49,84 927, ,75 0,73 51,91 965, ,16 0,72 51,52 958, ,48 0,72 51,59 959, , , ,12 465,99 340,00 100, ,57 0,96 60, , ,28 0,68 49,80 941, ,28 0,73 51,95 981, ,73 0,72 51,54 974, ,54 0,72 51,62 975, , , ,59 468,12 341,56 100, ,20 0,97 60, , ,75 0,67 49,77 955, ,68 0,73 51,98 998, ,11 0,72 51,55 989, ,44 0,72 51,64 991, , , ,97 470,23 343,10 101, ,63 0,97 61, , ,97 0,67 49,73 969, ,96 0,73 52, , ,30 0,72 51, , ,17 0,72 51, , , , ,26 472,32 344,62 101, ,87 0,98 61, , ,95 0,67 49,68 983, ,13 0,73 52, , ,30 0,72 51, , ,74 0,72 51, , , , ,46 474,38 346,12 102, ,93 0,98 61, , ,70 0,67 49,64 997, ,19 0,73 52, , ,12 0,72 51, , ,15 0,72 51, , , , ,58 476,42 347,61 102, ,81 0,98 61, , ,21 0,67 49, , ,15 0,73 52, , ,76 0,72 51, , ,42 0,72 51, , , , ,61 478,45 349,09 102, ,51 0,99 61, , ,50 0,67 49, , ,01 0,73 52, , ,23 0,72 51, , ,55 0,72 51, , ,16

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