COMUNE DI GENOVA ORDINE REGIONALE DEI GEOLOGI DELLA LIGURIA

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1 COMUNE DI GENOVA ORDINE REGIONALE DEI GEOLOGI DELLA LIGURIA

2 Prima parte Recupero, riqualificazione e valorizzazione del territorio montano genovese compreso tra la fascia urbanizzata e le testate dei bacini: un nuovo modo di affrontare il tema delle criticità geologiche del territorio.

3 Il coraggio di cambiare rotta - Sfruttare il momento temporale attuale - Lavorare insieme - Aggiornarsi continuamente - Proporre nuovi materiali e modelli costruttivi - Proporre modifiche alla normativa attuale

4 - Lavorare insieme: monitoraggio del territorio, condivisione dei dati, proposte per migliorare e aggiornare i metodi di progettazione degli interventi sul territorio, educare giovani e adulti, incontri e dialogo continuo - Aggiornarsi continuamente facendosi anche promotori di iniziative - Proporre nuovi materiali e modelli costruttivi in collaborazione con imprese, fare sperimentazione sui materiali - Proporre modifiche alla normativa attuale affinchè diventi strumento di aiuto nell approccio allo studio, alla progettazione e alla realizzazione di interventi di risistemazione idrogeologica e riqualificazione ambientale

5 EDUCARE LA GENTE Il territorio è un bene di tutti: Mettiamoci a disposizione insegnando a curarlo, a mantenerlo e a vigilare affinchè nessuno lo possa deturpare o trascurare

6 EDUCARE LA GENTE Iniziamo dai giovani: Entriamo nelle scuole e proponiamo lezioni tematiche educative Si può partire dalle scuole elementari e arrivare alle superiori proponendo anche tesine

7 EDUCARE LA GENTE Organizziamo incontri in collaborazioni con Municipi, Comuni, Città Metropolitana Incontri pubblici tematici su come affrontare il tema del dissesto, la necessità di condividere scelte, la necessità di collaborare

8 collaborare significa traguardare la singola proprietà territoriale, condividere scelte per sistemazione idrogeologica e ambientale non puntuale ma a scala di bacino

9 Modalità di studio delle criticità Individuazione delle criticità idrogeologiche e ambientali sul bacino, rilievo di dettaglio, cartografazione Studio delle cause di innesco dei fenomeni erosivi e franosi, indagini geologiche, analisi dei terreni anche dal punto di vista pedologico e botanico Individuazione degli interventi per il riordino, la stabilizzazione, la rivegetazione e la messa in sicurezza visti in un quadro generale di bacino

10 Scelta della tipologia di intervento sulla base dei seguenti parametri: a) Elementi funzionali al contrasto dell erosione e della franosità idonei al contesto b) Riordino del reticolo idrografico, delle acque ruscellanti, dell assetto vegetazionale e dei percorsi esistenti (sentieri, strade bianche, piste forestali) c) Ubicazione del sito e possibilità di accesso d) Riqualificazione ambientale del sito

11 Analisi dei punti elencati a) Elementi funzionali al contrasto dell erosione e della franosità idonei al contesto Si tratta di individuare la tipologia di intervento più idonea al settore di territorio considerato, tenendo in considerazione un insieme di fattori che dipendono dai terreni presenti, dalla logistica, dal contesto paesaggistico, dalla facilità di manutenzione, ecc. Per esempio se l intervento individuato è una briglia, si può scegliere se farla in gabbioni chiodati in pietrame o in legname e pietrame o in massi cementati o in calcestruzzo armato o ancora mediante cordolo su micropali. Ogni scelta può essere lecita se suffragata da motivazioni idonee.

12 Se per esempio il contesto è un ambiente rurale e i terreni interessati sono fragili e mal si prestano a reggere dei carichi importanti, i depositi di frana sono costituiti da massi e scaglie lapidei di dimensioni medio piccole, la scelta può essere quella della briglia in legname e pietrame. In questo caso è molto importante utilizzare materiale di ottima qualità quale il tondame di castagno o di larice stagionato e scortecciato e in fase di esecuzione vigilare sulla disposizione del materiale lapideo che deve essere posizionato e sistemato con attenzione

13 Sempre in ambiente rurale, ma con necessità di disporre di briglie robuste per far fronte anche a passaggi di materiale lapideo di media grossa pezzatura e i terreni interessati sono lapidei ma interessati da cappellaccio alterato e fratturato, c è la necessità di riutilizzare materiale lapideo franato di dimensione medie, la scelta può essere quella dei gabbioni chiodati in pietrame. In questo caso è molto importante ancorare il gabbione in modo opportuno e vigilare sulla disposizione del materiale lapideo che deve essere posizionato e sistemato con attenzione affinchè il gabbione finito non presenti spanciamenti. In caso di sottospinte idrauliche significative (per esempio come quelle che si originano frequentemente al contatto tra formazioni a forte differenza di permeabilità, è opportuno disporre drenaggi a tergo del gabbione per esempio con materassi drenanti.

14 Sempre in ambiente rurale, nel caso di versanti spingenti (per esempio in argilloscisti) che tendono a chiudere la sezione d alveo, può risultare indispensabile realizzare un opera strutturale, per esempio una serie di cordoli in c.a. su micropali trasversali al rio collegati con argini realizzati con lo stesso sistema. Anche in questo caso tuttavia, si può mascherare l opera rivestendola con materiale lapideo oppure con materassi tipo Reno ben ancorati alla struttura.

15 b) Riordino del reticolo idrografico, delle acque ruscellanti, dell assetto vegetazionale e dei percorsi esistenti (sentieri, strade bianche, piste forestali) Il riordino del reticolo idrografico su un versante sconvolto da una frana o interessato da fenomeni erosivi dilavanti è assolutamente essenziale. Anche in questo caso occore fare scelte ben ponderate a seconda delle condizioni del settore in esame e della necessità di inserimento ambientale.

16 b) Riordino del reticolo idrografico, delle acque ruscellanti, dell assetto vegetazionale e dei percorsi esistenti (sentieri, strade bianche, piste forestali) La risistemazione dei percorsi pedonali quali sentieri e/o strade bianche sui versanti riveste particolare importanza ai fini della manutenzione e del controllo delle opere realizzate e del verde, sia per interventi futuri sul verde e prevenzione antincendi. Ma l importanza è anche rivolta alla volontà di consentire un passaggio affinché queste zone tornino a essere frequentate e quindi vissute

17 c) Ubicazione del sito e possibilità di accesso E sempre importante verificare l accessibilità di un sito anche nel contesto delle scelte progettuali degli interventi. Se possibile è meglio evitare di realizzare piste, anche temporanee, che comportano sbancamenti significativi specie se l equilibrio geomorfologico è delicato. Se la zona è difficilmente raggiungibile da mezzi carrabili, a meno che non sia strettamente indispensabile fare altrimenti, è opportuno scegliere metodi che consentano il trasporto mediante mezzi leggeri come motocarriole o altrimenti ricorrere al trasporto del materiale mediante elicottero, che in molte situazioni ha dei costi addirittura convenienti rispetto a quelli tradizionali.

18 d) Riqualificazione ambientale del sito Questo punto è il più delicato da gestire e si basa su una serie di condizioni che devono essere soddisfatte, quali: Scelta della tipologia di intervento in sintonia con il contesto ambientale Abbattimento dell impatto ambientale di eventuali opere strutturali strettamente necessarie (ricorso a mascheramento oppure scelte innovative miste) Possibilità di riutilizzo del materiale franato in sito (depositi lapidei e terrosi di frana, depositi detritici in scaglie lapidee, materiale vegetale, ecc.) Limitare al massimo il trasporto a discarica

19 Rinverdimento del sito mediante specie vegetali idonee sia all attecchimento sia all inserimento nel contesto dell ambiente Riattivazione mediante risistemazione e miglioramento dei percorsi pedonali quali sentieri e strade bianche Collegamenti dei percorsi pedonali a sentieri di interesse turistico Coinvolgimento dei Municipi dei relativi territori: organizzazione di visite pubbliche per l educazione agli interventi di messa in sicurezza idrogeologica e riqualificazione ambientale. Monitoraggio dell intervento realizzato mediante controlli assidui e manutenzione delle opere

20 Lo studio delle aree di intervento Bacino rio Maggiore La testata del T. Cerusa

21 Bacino rio Maggiore Il bacino del Rio Maggiore completamente sovralluvionato e in frana

22 Bacino rio Maggiore Bacino Rio Maggiore

23 Bacino rio Maggiore Bacino Rio Maggiore

24 Il Bacino rio Maggiore a intervento eseguito Bacino Rio Maggiore dopo l intervento

25 Bacino Rio Maggiore dopo l intervento

26 Bacino Rio Maggiore dopo l intervento

27 Bacino Rio Maggiore dopo l intervento

28 Bacino Rio Maggiore dopo l intervento

29 Il bacino del rio Gaxi Bacino Rio Gaxi prima dell intervento

30 Bacino del Rio Gaxi prima dell intervento Bacino Rio Gaxi

31 Bacino Rio Gaxi Bacino del Rio Gaxi prima dell intervento

32 Bacino del Rio Gaxi prima dell intervento Bacino Rio Gaxi

33 Bacino del Rio Gaxi prima dell intervento Bacino Rio Gaxi

34 Bacino del Rio Gaxi prima dell intervento Bacino Rio Gaxi

35 Bacino del Rio Gaxi prima dell intervento

36 Il bacino del Rio Gaxi durante l intervento

37 Il bacino del Rio Gaxi dopo l intervento: la briglia a monte della vasca di sedimentazione e realizzazione in corso di palificata in legname a doppia parete

38 Il bacino del Rio Gaxi dopo l intervento: in primo piano la vasca di sedimentazione realizzata in massi cementati, argini e briglia in gabbioni in pietrame. A monte (sponda sinistra) sopra la scogliera in massi cementati è stata realizzata una palificata viva in legname a parete doppia drenata a tergo da trincea in pannelli gabbiodren

39 Il bacino del Rio Gaxi dopo l intervento: sull argine destro scogliera in massi cementati sovrastati da gabbionate in pietrame drenate a tergo da trincea in pannelli gabbiodren

40 Il bacino del Rio Gaxi dopo l intervento: in primo piano (sponda sinistra) retatura del versante roccioso instabile

41 Il bacino del Rio Gaxi dopo l intervento: in primo piano (sponda sinistra) retatura del versante roccioso instabile, sull argine destro scogliera in massi cementati sovrastati da gabbionate in pietrame drenate a tergo da trincea in pannelli gabbiodren

42 Il bacino del Rio Gaxi dopo l intervento: ricostruzione dell argine sinistro (franato) mediante realizzazione di scogliera in massi, sovrastata da cordolo in c.a. su micropali tirantato sormontato da gabbionate in pietrame disposte su più ordini a salire fino al livello strada. La gabbionata è drenata a tergo mediante pannelli gabbiodren

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