Sentenza n. 6728/2017 pubbl. il 15/06/2017 RG n /2014

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1 N /2014 R.G. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO di MILANO SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMPRESA B Il Tribunale, in composizione collegiale nelle persone dei seguenti magistrati: dott. Elena Riva Crugnola Presidente dott. Guido Vannicelli Giudice dott. Maria Antonietta Ricci Relatore ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile di I Grado iscritta al n /2014 R.G. promossa da: MARIANGELA LUZZI (C.F. LZZMNG67M41I625Q), con il patrocinio dell avv. BESCAPE SAMANTA e dell avv. SALVATO MICHELE (SLVMHL66L25F839F) VIA STEFANO DA SEREGNO 31 SEREGNO; MINOTTI EUGENIO (MNTGNE62M04I625B) VIA LOMBARDIA, DESIO; elettivamente domiciliato in VIA PIOLTI DE BIANCHI, MILANO presso il difensore avv. BESCAPE SAMANTA PARTE ATTRICE contro COOPERATIVA SOCIALE DELLA BRIANZA (C.F ), con il patrocinio dell avv. MARELLI WALTER, elettivamente domiciliato in PIAZZA DUOMO, COMO presso il difensore avv. MARELLI WALTER PARTE CONVENUTA CONCLUSIONI Per MARIANGELA LUZZI Voglia l Ill.mo Tribunale adito, contrariis reiectis, così giudicare: 1) Rigettare in quanto infondate in fatto e in diritto le eccezioni della cooperativa convenuta di improcedibilità della domanda e di incompetenza per territorio del Tribunale di Milano. 2) Accertare e dichiarare invalida, illegittima, nulla, inefficace o comunque annullare l esclusione di Luzzi Mariangela dalla Cooperativa Sociale della Brianza S.c.r.l. deliberata dal Consiglio di Amministrazione il e comunicata con lettera a data , spedita il e consegnata il e conseguentemente dichiarare Luzzi Mariangela socia della Cooperativa Sociale della Brianza s.c.r.l. 3) Revocare e/o modificare l ordinanza del e per l effetto: a) dichiarare inammissibili i documenti prodotti dalla convenuta ai nn. 11, 12, 13 e 14, nonchè i capitoli di prova orale dedotti dalla convenuta nella seconda memoria ex art. 183 c.p.c. ai nn. 4, 5, 6, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 19, 20; b) ammettere la prova per testimoni (con i testi indicati nella seconda e terza memoria) sui capitoli da A a W e da AA a II della seconda memoria ex art. 183 c.p.c. e sui capitoli a prova contraria indiretta JJ, KK, e da LL a WW della terza memoria ex pagina 1 di 5

2 art. 183 c.p.c. nonchè disporre gli ordini di esibizione dei documenti e l assunzione di informazioni dalla Pubblica Amministrazione richieste nella seconda memoria ex art. 183 c.p.c. e l ordine di esibizione di documenti richiesto nella terza memoria ex art. 183 c.p.c.; c) ammettere prova per interrogatorio formale del legale rappresentante pro tempore della convenuta sui capitoli X, Y, Z della seconda memoria ex art. 183 c.p.c. 4) Condannare la Cooperativa Sociale della Brianza S.c.r.l. a rifondere a Luzzi Mariangela il compenso e le spese, anche generali, del giudizio, oltre accessori di legge. Con espressa riserva di chiedere con separato giudizio il risarcimento dei danni causati dall esclusione dalla cooperativa convenuta ed ogni altro diritto non oggetto del presente giudizio. Per COOPERATIVA SOCIALE DELLA BRIANZA Conclusioni nell interesse di Cooperativa Sociale della Brianza. Piaccia all Ill.mo Tribunale adito, contrariis reiectis, così giudicare: In via preliminare, per i motivi meglio esposti in narrativa, dichiarare l avvenuta rinuncia di controparte alle domande risarcitorie e/o di reintegrazione del rapporto di lavoro in conseguenza della ritenuta illegittimità dell interruzione del rapporto societario, e/o la non accettazione del contradditorio sulle medesime da parte di Cooperativa Sociale della Brianza; in estremo subordine, dichiarare l incompetenza del Tribunale delle Imprese di Milano adito su tali domande, con ogni declaratoria conseguente, affermando la competenza funzionale e territoriale del Giudice del Lavoro del Tribunale di Monza, in virtù del combinato disposto di cui agli artt. 40, comma III, e 413, comma II, c.p.c.. Con vittoria di spese, competenze ed onorari, oltre IVA e CPA, e distrazione in favore del difensore patrocinante. In via principale e nel merito, per i motivi meglio esposti in atti, accertare e dichiarare che la delibera di esclusione di socio del 27 maggio 2014 è legittima, e che nulla è dovuto da Cooperativa Sociale della Brianza in favore della Sig.ra Mariangela Luzzi in conseguenza della sua adozione. Rigettare in qualsiasi caso le domande avversarie, in quanto improcedibili ovvero infondate in fatto e/o in diritto. Con vittoria di spese, competenze ed onorari, oltre IVA e CPA, e distrazione in favore del difensore patrocinante. In via istruttoria, ammettere tutti i capitoli di prova testimoniale a prova diretta e contraria articolati nelle memorie ex art. 183, comma IV, n.2 del 25 maggio 2015 e n.3 del 15 giugno 2015, eventualmente anche con i testi non ammessi; rigettare le istanze istruttorie avversarie. RAGIONI DI FATTO E DI DIRITTO DELLA DECISIONE Mariangela LUZZI con atto di citazione notificato in data 28 luglio 2014 ha impugnato la delibera del 27 maggio 2014 con la quale è stata esclusa dalla compagine sociale della Cooperativa Sociale della Brianza, chiedendo oltre all annullamento la reintegra come lavoratrice dipendente e la condanna al pagamento delle retribuzioni non percepite medio tempore. A fondamento della domanda ha dedotto: - che l esclusione le veniva comunicata mediante lettera raccomandata datata 28 maggio 2014, ai sensi dell art punto n.2) e 3) - dello Statuto per la asserita ricorrenza delle seguenti cause: gravi inadempienze delle obbligazioni che derivano dalla legge, dal contratto sociale e dal rapporto mutualistico ; - che l esclusione sarebbe nulla: per genericità dei motivi su cui si fonda la delibera di esclusione (mera ripetizione letterale della previsione statutaria); insussistenza di una causa di esclusione; violazione dell art. 15, comma 2, dello statuto (esclusione senza previa intimazione da parte degli amministratori all attrice di rimuovere le cause di esclusione). Costituitasi in giudizio la Cooperativa, ha eccepito: - in via pregiudiziale, la tardività dell impugnazione atteso il mancato rispetto nei termini previsti dall art. 15 dello statuto (60 giorni) ovvero dall art. 2533, comma 3, c.c., pagina 2 di 5

3 concludendo per l improcedibilità di tutte le domande avversarie ivi compreso le domande risarcitorie e di reintegrazione nel rapporto di lavoro; - in via sempre pregiudiziale, l incompetenza del Tribunale delle Imprese di Milano, affermando la competenza funzionale e territoriale del Giudice del Lavoro del Tribunale di Monza; - in via di estremo subordine quanto al merito, l infondatezza di tutte le ragioni dell impugnazione, concludendo per il rigetto di tutte le domande. All estio della prima udienza, Nella prima memoria 183, 6 comma, c.p.c., l attrice ha precisato che la delibera di esclusione era stata comunicata alla socia a mezzo lettera raccomandata inviata il 29 maggio 2014 e consegnata il 3 giugno Ha inoltre rinunciato alla domanda di reintegra nel posto di lavoro e precisato che non aveva inteso impugnare il licenziamento dal momento che nessun licenziamento le era stato comminato. Nelle successive memorie la Cooperativa ha dichiarato di accettare tale rinuncia. In sede istruttoria sono stati escussi due testi per parte su taluni su taluni capitoli considerati rilevanti. All esito la causa è stata rinviata per la precisazione delle conclusioni e rimessa al collegio per la decisione sulle conclusioni delle parti come riportate in epigrafe. *** 1 - Competenza del Tribunale ordinario, sezione specializzata imprese. L eccezione d incompetenza della Sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano è venuta a cadere con la rinuncia da parte dell opponente di ogni domanda relativa all impugnativa del licenziamento ed alla reintegra nel posto di lavoro, rinuncia che ha determinato il venir meno di ogni possibile ragione di connessione e di conseguente vis attractiva delle domande da trattare con il rito del lavoro (ex art. 34 e 40, terzo comma, c.p.c.), ferma la competenza della Sezione specializzata imprese vertendo pur sempre la controversia in materia di rapporto associativo fra soci e società cooperativa (ex art. 3, comma secondo, del decreto legge n. 1 del 2012 convertito nella legge n. 27 del 24 marzo 2012). Dunque, poiché l oggetto della domanda è circoscritto all opposizione contro una delibera del c.d.a. con la quale è stata disposta l esclusione della socia LUZZI dalla COPERATIVA SOCIALE DELLA BRIANZA sede a Monza, la causa è stata correttamente radiata avanti al Tribunale delle imprese di Milano. 2 L opposizione è tempestiva dal momento che l atto di citazione è stato notificato in data 28 luglio 2014 nel rispetto del termine perentorio di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione di esclusione. L attrice ha infatti fornito prova di aver ricevuto la raccomandata in data 3 giugno 2014 e di aver consegnato agli ufficiali giudiziari l atto di citazione, ai fini della notifica, in data 28 luglio 2014 notifica che si è perfezionata il giorno stesso - e dunque nel pieno rispetto del termine di decadenza di cui all art. 2533, terzo comma, c.c.. 3 Quanto al merito, reputa il Collegio che l opposizione sia fondata e debba essere accolta, e ciò per l assorbente ragione di invalidità della delibera consiliare per violazione dello Statuto: o l art dello Statuto della cooperativa convenuta prevede infatti che L esclusione è deliberata dagli amministratori previa intimazione da parte degli amministratori al pagina 3 di 5

4 socio di rimuoverne, ove possibile, la causa ; o si tratta di una disposizione procedurale cogente dettata nell interesse dei soci della cooperativa, in quanto volta a consentir loro di conoscere con adeguato anticipo le condotte che potrebbero essere causa di esclusione e ciò al fine di consentir loro di astenersi o modificare tali condotte; disposizione la cui ratio trova evidente fondamento nell interesse a conservare il vincolo associativo, quale espressione di un principio di tolleranza consono alla struttura solidaristica dell ente; o norma dunque non secondaria ma centrale della disciplina dei rapporti fra ente mutualistico e suoi soci il cui rispetto deve essere garantito mediante un procedimento connotato da adeguato grado di formalismo, tale da permettere un effettiva efficacia dell intimazione ed un agevole verifica successiva; o nel caso di specie è pacifico che non sia pervenuta alla socia LUZZI alcuna previa formale intimazione da parte della cooperativa, che invero sul punto ha formulato un capitolo di prova orale - formulato in termini alquanto deficitari sotto il profilo dei riferimenti di tempo e di spazio che peraltro nella fase istruttoria non ha permesso alcun accertamento utile ai fini della decisione (le dichiarazioni rese dal teste Enrico Bertini hanno costituito di fatto una testimonianza de relato e comunque del tutto insufficiente a garantire la necessaria certezza in ordine al passaggio procedimentale formale); o peraltro, è del tutto evidente che se anche colloqui fra la socia LUZZI e la Presidente Stornelli ci fossero stati, questi non potrebbero considerarsi equipollenti alla specifica intimazione prevista dallo Statuto, e non solo dal punto di vista formale, ma anche sostanziale, in quanto a tutela del socio lo Statuto richiede una previa intimazione onde questi possa se del caso assumere comportamenti conseguenti per evitare la decisione di esclusione, e fare affidamento sul fatto che fino a quando non venga formalmente preannunciata, l esclusione stessa non possa essere decisa e comunicata (si veda nello stesso senso Tribunale di Milano 19 giugno 2014 reperibile in Pertanto la delibera di esclusione va annullata per essere stata assunta con modalità non conformi allo Statuto. La regolamentazione delle spese segue il principio della soccombenza, onde la cooperativa deve essere condannata a rifondere all attrice le spese che si liquidano nei minimi tabellari come in dispositivo, tenuto conto del valore indeterminato della causa, della natura della controversia e delle difese della convenuta. P.Q.M. Il Tribunale di Milano, Sezione specializzata in materia di imprese, in composizione collegiale, definitivamente pronunciando nella causa iscritta al n /2014 R.G., ogni diversa istanza ed eccezione disattesa o assorbita, così dispone: in accoglimento della domanda annulla la delibera adottata in data 27 maggio 2014 dal consiglio di amministrazione della COOPERATIVA SOCIALE DELLA BRIANZA s.c.a r.l.; condanna la COOPERATIVA SOCIALE DELLA BRIANZA s.c.a r.l. a rifondere a favore dell attrice le spese di lite che si liquidano in euro 1.082,70 per esborsi documentati e in euro 4.000,00 oltre a 15% spese forfettarie, IVA e CPA, sul secondo importo, come per legge. pagina 4 di 5

5 Così deciso in Milano, nella camera di consiglio del 27 aprile 2017 L Estensore Maria Antonietta Ricci Il Presidente Elena Riva Crugnola pagina 5 di 5